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ORDINAMENTO FINANZIARIO
E CONTABILE EE.LL.
La Rendicontazione
Pierluigi Ropolo
Torino, 18 aprile 2012
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PRINCIPIO CONTABILE N. 3
Rendicontazione
“Il rendiconto costituisce una
rappresentazione articolata delle operazioni
intraprese da un ente locale. Le finalità di un
rendiconto redatto con scopi generali sono quelle
di “rendere conto della gestione” e quindi di
fornire informazioni sulla situazione patrimoniale
e finanziaria, sull’andamento economico e sui
flussi finanziari di un ente locale.”
(Principio contabile n. 3 – Punto 7)
(Nuovo Principio contabile n. 3 – Punto 4)
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RENDICONTAZIONE
“L’ente locale deve dimostrare, con la presentazione del rendiconto della gestione, il profilo di “accountability” raggiunto, cioè di responsabilizzazione e di capacità di rendere conto della propria attività.”
(Principio contabile n. 3- Punto 12)
(Nuovo Principio contabile n. 3 – Punto 9)
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RENDICONTAZIONE
“Accountability nel profilo interno, come capacità di introdurre e mantenere all’interno dell’ente locale un clima organizzativo favorevole alla responsabilizzazione sull’uso delle risorse e un alto grado di orientamento a risultati efficaci e altamente positivi dal punto di vista qualitativo.”
(Principio contabile n. 3- Punto 12)
(Nuovo Principio contabile n. 3 – Punto 9)
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RENDICONTAZIONE
“Accountability nel profilo esterno, nella considerazione e valutazione delle modificazioni che l’attività di governo e di gestione dell’ente locale produce in termini di risultati economico-patrimoniali e di effetti sul sistema economico locale, sia sulla soddisfazione dei cittadini e sia sul benessere sociale complessivo della comunità.”
(Principio contabile n. 3- Punto 12)
(Nuovo Principio contabile n. 3 – Punto 4)
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RENDICONTAZIONE
“Accountability nel profilo contabile, come dimostrazione dei risultati ottenuti sulla base del sistema di rilevazione delle azioni amministrative fondato sulla conoscenza e sul monitoraggio dell’andamento dei costi e dei proventi dei singoli servizi e dell’attività in generale, con corrispondente responsabilizzazione dei dirigenti e degli amministratori.”
(Principio contabile n. 3- Punto 12)
(Nuovo Principio contabile n. 3 – Punto 4)
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RENDICONTAZIONE
“In ogni caso l’ente deve assicurare che
il rendiconto fornisca una informativa
che sia significativa e attendibile.”
(Nuovo Principio contabile n. 3 – Punto 22)
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RENDICONTAZIONE
“Il seguente principio contabile incoraggia gli enti a dotarsi di un sistema di contabilità generale. La contabilità generale favorisce la redazione di un rendiconto redatto con scopi generali veritiero e corretto, per quanto riguarda i prospetti di conto economico e di conto del patrimonio. La contabilità generale, o economico-patrimoniale, è una contabilità finalizzata esclusivamente alla informativa esterna, e come tale, non sostituisce la contabilità finanziaria né la contabilità analitica. I diversi sistemi contabili, però, possono trovare una integrazione tecnica che riduca l’onere complessivo delle rilevazioni.”
(Nuovo Principio contabile n. 3 – Punto 31)
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RENDICONTAZIONE
“Il principio contabile sostiene la necessità
di dotarsi di una contabilità generale, ai fini della
informativa esterna e di una contabilità analitica
a fondamento economico, ai fini della gestione
dell’ente. L’ente che non adotta un sistema
organico di scritture in partita doppia, durante la
gestione deve annotare extracontabilmente, in
appositi prospetti, tutte le operazioni di rettifica
ed integrazione .”
(Nuovo Principio contabile n. 3 – Punto 32)
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IL RENDICONTO DELLA GESTIONE
Iter indicativo
1. 30 GENNAIO. Parificazione conti agenti contabili (DPR 194/96)
2. 28 FEBBRAIO. Riaccertamento residui (art. 228.3 Tuel)
3. 10 MARZO. Approvazione schema rendiconto e relazione Giunta (art. 239)
4. 31 MARZIO. Relazione revisori dei conti (art. 227.5)
5. 30 APRILE. Approvazione rendiconto (art. 227.2)
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RENDICONTO AGENTI CONTABILI
Articoli 226 e 233 Tuel: entro 30 giorni …
Art. 93.3: NO trasmissione documentazione
Parificazione
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RIACCERTAMENTO RESIDUI
Art. 228.3 Tuel: prima dell’inserimento nel conto del bilancio ….
Art. 189: Residuo attivo
Art. 190: Residuo passivo
(Deliberazione n. 4/2011 Corte Conti Toscana)
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RIACCERTAMENTO
RESIDUI
Competenza a determinare
Ruolo dei revisori dei conti
Elenchi al Tesoriere (art. 216.3)
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ELENCO RESIDUI
ATTIVI
Accertamenti,
NON
capitoli o Risorse
distinti per anno di
provenienza
PASSIVI
Impegni,
NON
capitoli o Interventi
distinti per anno di
provenienza
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RENDICONTO DELLA
GESTIONE
COMPRENDE:
Il Conto del Bilancio
Il Conto Economico, con accluso Prospetto di Conciliazione
Il Conto del Patrimonio
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CONTO DEL BILANCIO art. 228 Tuel
COMPRENDE:
le somme accertate e impegnate ….
La dimostrazione del risultato contabile di gestione e del
risultato contabile di amministrazione …
La tabella di riscontro della situazione di deficitarietà
(D.M. 24 settembre 2009)
La tabella dei parametri gestionali con andamento
triennale.
Q UADRO RIASSUNTIVO DELLA GESTIO NE FINANZIARIA
GESTIONE
RESIDUI COMPETENZA TOTALE
Fondo di cassa al 1° gennaio.....................................................
RISCOSSIONI..............................................................................
PAGAMENTI...............................................................................
FONDO DI CASSA AL 31 DICEMBRE...........................................................................................................................
PAGAMENTI per azioni esecutive no regolarizzate al 31 dicembre............................................................................
DIFFERENZA......................................................................................................................................................................
RESIDUI ATTIVI...........................................................................
RESIDUI PASSIVI.........................................................................
DIFFERENZA.................................................................................
AVANZO (+) O DISAVANZO (-)...................
-Fondi vincolati
-Fondi per finanziamento spese
Risultato di amministrazione in conto capitale
-Fondi di ammortamento
-Fondi non vincolati
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AVANZO DI
AMMINISTRAZIONE
Accertato, art. 186 T.u.e.l.
Utilizzato, art. 187, comma 2, T.u.e.l.
Applicato, art. 187, comma 3, T.u.e.l.
Presunto
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AVANZO DI
AMMINISTRAZIONE
UTILIZZO
a. Reinvestimento quote ammortamento accantonate
b. Riconoscimento debiti fuori bilancio art. 194 e per
l’estinzione anticipata di prestiti
c. Salvaguardia equilibri di bilancio art. 193
d. Finanziamento spese di funzionamento “non ripetitive”
e. Finanziamento altre spese correnti “solo in sede di
assestamento”
f. Finanziamento spese di investimento
Q UADRO RIASSUNTIVO DELLA GESTIO NE DI CO MPETENZA
RISCOSSIONI............................................................................… (+)
PAGAMENTI..............................................................................… (-)
DIFFERENZA......................................................................................
RESIDUI ATTIVI........................................................................… (+)
RESIDUI PASSIVI.......................................................................… (-)
DIFFERENZA.....................................................................................
AVANZO (+) O DISAVANZO (-)
-FONDI VINCOLATI
RISULTATO -FONDI PER FINANZIAMENTO SPESE
DI IN CONTO CAPITALE
GESTIONE -FONDI DI AMMORTAMENTO
-FONDI NON VINCOLATI
2007 2008 2009
Accertamenti di competenza 1.520.226,60 1.486.446,41 1.895.612,31
Impegni di competenza 1.586.922,17 1.327.330,91 1.941.360,63
-66.695,57 159.115,50 -45.748,32
2007 2008 2009
Entrate titolo I 568.005,61 572.385,70 575.602,05
Entrate titolo II 210.962,38 262.070,68 306.328,71
Entrate titolo III 266.060,79 271.291,40 206.717,99
( A ) Totale titoli (I+II+III) 1.045.028,78 1.105.747,78 1.088.648,75
( B ) Spese titolo I 872.914,63 951.628,09 883.581,86
( C ) Rimborso prestiti parte del titolo III * 122.990,16 117.008,10 135.380,49
( D ) Differenza di parte corrente (A-B-C) 49.123,99 37.111,59 69.686,40
EQUILIBRIO DI PARTE CORRENTE
( G)Entrate correnti destinate a spese di
investimento di cui:16.958,00 1.958,72 18.984,40
- proventi da sanzioni per violazioni al
codice della strada16.958,00 1.958,72 18.984,40
32.165,99 35.152,87 50.702,00
Saldo di parte corrente al netto delle
variazioni (D+E+F-G+H)
2007 2008 2009
Entrate titolo IV 415.640,64 280.056,81 727.297,47
Entrate titolo V ** 0,00 0,00 0,00
( M )Totale titoli (IV+V) 415.640,64 280.056,81 727.297,47
( N ) Spese titolo II 531.460,20 158.052,90 842.732,19
( G)Entrate correnti destinate a spese di
investimento16.958,00 1.958,72 18.984,40
( Q)
Utilizzo avanzo di amministrazione
applicato alla spesa in conto capitale
[eventuale]
150.000,00 80.000,00 291.750,00
51.138,44 203.962,63 195.299,68Saldo di parte capitale al netto delle
variazioni (M-N+Q-F+G-H)
EQUILIBRIO DI PARTE CAPITALE
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Pubblicato il Decreto Ministro Interno
24 settembre 2009, che stabilisce il
nuovo “decalogo” (“octalogo” per
Province e Comunità Montane) per il
triennio 2010-2012, a sensi dell’art. 242
del T.U.E.L., con molte novità.
PARAMETRI
DEFICITARIETA’
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Deficitarietà strutturale
saldo contabile di gestione, incrementato di avanzo amministrazione utilizzato per investimenti, negativo > 5% entrate correnti;
residui attivi da competenza Titoli I e III > 42% dell’accertato stessi titoli, al netto addizionale Irpef;
ammontare complessivo residui attivi Titoli I e III > 65% dell’accertato di competenza stessi titoli;
ammontare complessivo residui passivi Titolo I > 40% dell’impegnato di competenza;
Esistenza di procedimenti di esecuzione forzata > allo 0,50% delle spese Titolo I;
D.M. 24 settembre 2009 COMUNI
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Deficitarietà strutturale
spese di personale a vario titolo (Circ. MEF n. 9/2006) (al netto contributi regionali e altri enti pubblici) > 38-40% entrate correnti (Titoli I-II-III);
debiti di finanziamento non assistiti da contribuzione > 150% o > 120% entrate correnti, rispettivamente per enti con risultato contabile di gestione positivo o negativo;
consistenza debiti fuori bilancio formatisi nell’esercizio > 1% accertamenti entrate correnti;
esistenza al 31 dicembre di anticipazioni di tesoreria non rimborsate > 5% entrate correnti;
Ripiano squilibri art. 193 con utilizzo avanzo o alienazione > 5% valori spesa corrente di fine esercizio.
D.M. 24 settembre 2009 COMUNI
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PROSPETTO DI CONCILIAZIONE
è accluso al conto economico e, partendo dai dati finanziari della gestione corrente del bilancio (accertamenti e impegni), raggiunge il risultato finale economico. I valori della gestione non corrente vanno riferiti al patrimonio (art. 229.9);
collega il risultato finanziario al risultato economico;
evidenzia le differenze tra accertamenti e proventi, tra impegni e costi, tra movimenti di capitale e gestione del patrimonio;
nella spesa corrente, in particolare, rileva i consumi (costi), in rapporto alle autorizzazioni (stanziamenti) e alle obbligazioni (impegni)
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PROSPETTO DI CONCILIAZIONE
consente la verifica di correttezza della gestione finanziaria;
è il collegamento tra contabilità finanziaria e contabilità economica, per gli enti che le gestiscono separatamente;
è lo strumento per ricavare i risultati economici, per gli enti che gestiscono in linea solo la finanziaria, ma deve essere corredato delle “carte di lavoro” che documentano le rettifiche e le integrazioni agli accertamenti e agli impegni; (Principio n. 3)
evidenzia le differenze tra “competenza finanziaria” e “competenza economica”.
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PROSPETTO DI CONCILIAZIONE
RETTIFICA ACCERTAMENTI:
a) Risconti passivi e ratei attivi
b) Variazioni delle rimanenze
c) Costi capitalizzati
d) Quote di ricavi già inserite nei risconti passivi di anni precedenti
e) Quote di ricavi pluriennali pari agli accertamenti degli introiti vincolati
f) IVA per attività in regime di impresa
(art. 229, comma 4)
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PROSPETTO DI CONCILIAZIONE
RETTIFICA IMPEGNI:
a) Risconti attivi e ratei passivi, costi esercizi futuri
b) Variazioni delle rimanenze
c) Quote di costi già inserite nei risconti attivi di
anni precedenti
d) Quote di ammortamento di beni a valenza
pluriennale e di costi capitalizzati
e) IVA per attività in regime di impresa
(art. 229, comma 6)
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ALLEGATI AL RENDICONTO art. 227 Tuel
L’elenco dei residui attivi e passivi, distinti per
anno di provenienza
La relazione dell’organo esecutivo (art. 151)
La relazione dell’organo di revisione (art. 239)
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ALLEGATI AL RENDICONTO altri
La deliberazione di verifica dello stato di attuazione dei programmi e di salvaguardia degli equilibri di bilancio (art. 193 Tuel)
I prospetti delle entrate e delle uscite dei dati SIOPE (DM 29.12.2009 n. 38666 RGS)
(dal Rendiconto 2010)
La relazione sul Piano Razionalizzazioni di cui all’art. 2, comma 597, legge n. 244/2007.
Le risultanze del patto di stabilità dedotte dalla certificazione.
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RELAZIONE ORGANO
ESECUTIVO
“Il legislatore non prescrive schemi-tipo per la
relazione da allegare al rendiconto. Sul piano della
struttura, le informazioni richieste dall’art. 231 del
T.u.e.l. trovano quindi libera rappresentazione.”
(Principio contabile n. 3 – Punto 164)
(Nuovo Principio contabile n. 3 – Punto 162)
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RELAZIONE ORGANO ESECUTIVO
“Il contenuto del documento si ritrova nella norma, che richiede un contenuto minimale obbligatorio della relazione che deve:
- esprimere valutazioni in ordine all’efficacia dell’azione condotta sulla base dei risultati conseguiti in rapporto ai programmi ed ai costi sostenuti;
- analizzare gli scostamenti principali intervenuti rispetto alle previsioni;
- motivare le cause che li hanno determinati;
- evidenziare i criteri di valutazione del patrimonio e delle componenti economiche.”
(Principio contabile n. 3 – Punto 166)
(Nuovo Principio contabile n. 3 – Punto 164)
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RELAZIONE ORGANO
ESECUTIVO (art. 231 T.u.e.l.)
illustra l’attività della Giunta al Consiglio;
differisce fondamentalmente dalla relazione dei Revisori (regolarità della gestione) e da quella del Controllo di Gestione (raggiungimento degli obiettivi da parte dei Responsabili di servizio);
privilegia l’efficacia rispetto all’efficienza;
impone responsabilità nella resa del conto trasparente e motivata
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