1. Lecce, 29 maggio 2015 Presentazione pubblicata con licenza
CC BY-SA 4.0 International Luca Martinelli Wikimedia Italia Open
Data e Archeologia Luca Martinelli Wikimedia Italia Saverio G.
Malatesta MODA Team / Archeo&Arte3D Lab
2. Si definisce Dato aperto un dato di qualunque tipo (grafico,
tabellare, ecc.) che possa essere classificato come: 1) completo,
ovvero esportabile e utilizzabile online e offline con le
specifiche adottate; 2) primario, ovvero grezzo, in modo da essere
integrabile e aggregabile con altre risorse digitali; 3) tempestivo
e accessibile, vi si deve accedere in maniera rapida e immediata,
senza pagamenti o registrazioni, direttamente via web; 4)
machine-readable, ovvero processabile in automatico da computer; 5)
ricercabile e interamente riutilizzabile e integrabile per creare
nuove risorse, applicazioni, programmi e servizi, anche per scopi
commerciali. Cosa sono gli open data?
3. Gli open data permettono di ridurre le inefficienze e di
fornire un migliore servizio al pubblico Il pubblico ha pi facolt
di dirci cosa vuole davvero (o di crearsi il proprio servizio
aggiuntivo) Considerazioni sugli open data Ridurre sprechi e
inefficienze non significa affatto ridurre i costi in generale C'
ancora molta, troppa incertezza sul riuso e in generale sull'utilit
di fare tutto questo lavoro
4. 1) Perch giusto che i dati che vengono prodotti (soprattutto
se prodotti dallo Stato) siano resi pienamente riutilizzabili 2)
Perch l fuori pieno di gente strana che ha una soluzione 3) Perch
si tratta fondamentalmente di continuare a fare il nostro lavoro in
maniera lievemente differente Ma allora perch farlo?
5. Un piccolo passo indietro
6. Chi siamo Fondata il 17 giugno 2005 da 18 soci fondatori
Associazione di promozione sociale riconosciuta nel 2009
Corrispondente ufficiale per l'Italia della Wikimedia Foundation
Manifesto Open Data Archeologici, redatto il 29 ottobre 2014
Sottoscritto da 154 operatori della cultura e da 4 organizzazioni
Ne parleremo diffusamente pi avanti! :)
7. La mission di Wikimedia Italia contribuire attivamente alla
diffusione, al miglioramento e allavanzamento del sapere e della
cultura promuovere la produzione, la raccolta e la diffusione
gratuita di contenuti liberi (anche attraverso i progetti della
Wikimedia Foundation) incentivare le possibilit di accesso alla
conoscenza e alla formazione
8. Collaborazione fra BNCF e WMI Integrazione del Soggettario
su Wikidata (9.883 collegamenti gi stabiliti) Varie donazioni di
materiale librario digitalizzato su Wikisource Rinnovo della
collaborazione
9. Wikipediano in residenza @ MART maggio 2014: WMI e MART si
accordano per istituire il primo wikipediano in residenza 381
immagini pubblicate su Wikimedia Commons 6 "libri di guerra"
digitalizzati e donati a Wikisource
10. Wikipediano in residenza @ BEIC settembre 2014: accordo fra
WMI e BEIC per un wikipediano in residenza +100 voci tradotte da
altre lingue in italiano 120 frontespizi caricati su Commons
(+1.600 utilizzazioni) 8 libri digitalizzati donati a Wikisource
Formazione al personale e molto altro
11. OpenStreetMap OpenStreetMap un progetto della OpenStreetMap
Foundation. Wikimedia Italia sta per concludere il processo di
riconoscimento come capitolo ufficiale per l'Italia.
12. Al servizio del patrimonio culturale
13. Che cosa sono i GLAM GLAM un acronimo che significa:
Galleries Libraries Archives Museums
14. Wiki Loves Monuments Concorso fotografico nato nel 2010 nei
Paesi Bassi da un'idea di Wikimedia Nederland 2011: 17 Paesi
europei partecipanti, +168.000 foto da +5.000 partecipanti
individuali (certificato dal Guinness dei Primati) In quattro anni,
+1 milione di foto caricate da 54 Paesi del mondo (inclusa
l'Antartide!) "Monumento": edificio, scultura, sito archeologico,
struttura architettonica, intervento delluomo sulla natura, sito
naturale, affresco monumentale, iscrizione
15. Altare, Beit Guvrin National Park, Israele Foto di
Elizabeth Boskov
16. Stupa in Wat Puag Hong, Chiangmai,Thailandia Foto di
Kokunut555
17. Ma in Italia... "L'Italia il Paese dove in assoluto pi
importante realizzare Wiki Loves Monuments cos come il Paese dove
in assoluto pi difficile realizzarlo" (cit.) Tanti problemi
burocratici (Codice Urbani, assenza di una lista ufficiale di
monumenti...) Si devono letteralmente conquistare le autorizzazioni
una a una, sia col pubblico che col privato, anno per anno Enorme
sforzo in termini di tempo e di energie per i volontari WLM
18. http://www.wikilovesmonuments.it/
19. Archeowiki Iniziativa (2013-2014) promossa e coordinata da
Wikimedia Italia, con Associazione MiMondo, Gruppo Archeologico
Ambrosiano, Raccolte extraeuropee del Castello Sforzesco e
Fondazione Passar. Musei, collezioni e istituti coinvolti: Raccolte
Extraeuropee del Castello Sforzesco, Fondazione Passar, Museo
Civico Archeologico di Varese, Civico Museo Goffredo Bellini di
Asola, Museo Archeologico G. Rambotti di Desenzano del Garda,
Civico Museo Archeologico di Castelleone, Istituto dei Ciechi di
Milano e Auser.
20. Archeowiki Coinvolte 24 classi per un totale di 600
studenti Formati 16 volontari e 24 insegnanti "Wikigite" per
studenti, per anziani e per non vedenti 570 immagini caricate su
Wikimedia Commons
21. Epigrafia antica: il progetto EAGLE Database aperto e
liberamente modificabile di epigrafia latina e greca, nell'ambito
di Europeana +10.000 traduzioni di iscrizioni in 14 lingue europee
+4.000 immagini donate a Wikimedia Commons (+1 mln
visualizzazioni/mese) Primo esperimento nel suo genere
22. Una nuova via possibile!
23. Don't PANIC! Per sensibilizzare la cittadinanza alle
problematiche culturali e dunque, in ultima analisi, contribuire
notevolmente alla tutela del patrimonio italiano, perch allora non
ricorrere alla piattaforma collaborativa per eccellenza? [] Occorre
dunque cambiare visione, effettuare un radicale ripensamento sulle
finalit del mondo accademico istituzionalizzato e sulle modalit con
cui il sapere da esso prodotto possa essere conosciuto, ancor prima
che condiviso. Alle numerose turres eburneae drammaticamente
isolate, che frequentemente portano ad un inutile e dispendioso
accavallarsi di metodologie e di studi, deve sostituirsi un sistema
integrato e capillare di comunicazione in ottica open, di apertura
verso nuovi apporti e nuove energie, senza tema di vedersi
sottratto il proprio lavoro. S.G. Malatesta, M. Milella, Wiki Loves
Monuments e archeologia: condividere la conoscenza
(http://soi.cnr.it/archcalc/indice/Suppl_4/06_Malatesta_Milella.pdf)
24. Open Data Archeologici Quando parliamo di open data
archeologici intendiamo tutti i dati grezzi (ovvero primari), cio
tutti quei dati che non sono stati rielaborati in fase di
post-processamento, vale a dire lintera documentazione
archeografica: elenchi Unit Stratigrafiche (US), schede US, elenchi
reperti, schede di quantificazione reperti, tabelle di
periodizzazione, diagrammi stratigrafici, elenchi Attivit, elenchi
Unit Stratigrafiche Murarie (USM), schede USM, schede di
archiviazione veloce (SAV), planimetrie, sezioni, rappresentazioni
grafiche e fotografie, immagini, registrazioni audio e/o video,
dati e/o informazioni organizzati in banca di dati, dati
geografici, schede di ricognizione, ecc., associati alla
letteratura grigia (relazioni preliminari, report diari di scavo,
lettere, comunicazioni e altri testi).
25. Perch convengono Lapertura dei dati archeologici genera un
circolo virtuoso, dal momento che sia la comunit scientifica, sia
la comunit intesa come insieme di persone che costituiscono
lelemento fondante di un territorio e quindi di una nazione, ne
traggono vantaggio. I dati archeologici aperti infatti: Rendono
trasparenti i processi e la gestione del denaro pubblico
Incentivano comportamenti etici Ottimizzano il costo (nella maggior
parte dei casi coperto da denaro pubblico) di produzione dei dati
Portano un risparmio di tempi e costi nella gestione del patrimonio
archeologico Creano valore per le istituzioni culturali stesse,
aumentandone la visibilit e laccountability Favoriscono la
creazione di servizi online innovativi che generano potenziale
valore economico e qualit sociale Sostengono la ricerca scientifica
intesa come attivit aperta e libera Generano legami tra identit
collettive e territorio, favorendo tutela e valorizzazione
26. Chi ne trae giovamento? Tutti coloro che lavorano nel mondo
dellarcheologia per promuovere e tutelare il proprio lavoro
riconoscendo la paternit intellettuale e il valore scientifico
della pubblicazione dei dati Tutti coloro che lavorano nel mondo
dellarcheologia e che possono usufruire di una mole sempre pi vasta
di dati facilmente e gratuitamente accessibile, utile per
confronti, analisi, ricerche, progetti, e cos via Tutti coloro che
lavorano nel mondo dellarcheologia per promuovere la conoscenza e
la valorizzazione del patrimonio archeologico, anche attraverso
nuove e stimolanti forme di narrazione Gli archeologi
professionisti che lavorano nel campo dellarcheologia preventiva,
per ottimizzare i tempi e i costi di reperimento dei dati necessari
alla redazione di una VIARCH Ai funzionari ministeriali che, grazie
a una fonte digitale e on-line, possono agevolmente verificare e
reperire la documentazione inerente il proprio settore di tutela,
ottimizzando cos i propri tempi di lavoro I ricercatori, messi in
condizione di lavorare su una scala di dati pi ampia che consente
di concepire progetti di ricerca con innumerevoli declinazioni
Tutti i cittadini per controllare i risultati ottenuti dallimpiego
del proprio denaro; per usufruire di tutte le informazioni che
solitamente sono precluse a un pubblico di non addetti ai lavori,
ma che riguardano strettamente la propria storia e il proprio
territorio; per diventare protagonisti della tutela del patrimonio
archeologico come bene comune Le amministrazioni locali per
snellire tempi e costi delle pratiche che quotidianamente vedono
convivere il patrimonio archeologico con la pianificazione e
gestione del territorio I creativi, a coloro che guardando i dati
riescono a vedere oltre e pensare nuovi possibili utilizzi, siano
essi in campo turistico, museale, imprenditoriale: dati come
propulsori di vitalit e rilancio culturale ed economico
27. Il Manifesto degli Open Data Archeologici sottoscrivilo
anche tu! www.modarc.org
28. Progetto MAPPA La sfida: realizzare il primo open digital
archaeological archive italiano, rendendo accessibili tutti i dati
pubblici delle indagini archeologiche, convinti che garantire
laccesso e la condivisione del patrimonio storico comune sia il
mezzo migliore per sviluppare una societ della conoscenza veramente
libera e democratica.
29. Vantaggi di un repository open archeologico Gabriele
Gattiglia - Open data e archeologia italiana, International Open
Data Day Italia
30. Valore di pubblicazione scientifica Gabriele Gattiglia -
Open data e archeologia italiana, International Open Data Day
Italia
31. GIS archeologico: link con OSM?
http://131.114.164.76:8081/mappa/mappa.phtml
32. SITAR Il SITAR (Sistema Informativo Territoriale
Archeologico di Roma) un progetto multidisciplinare nato nel 2007
all'interno degli uffici della Soprintendenza Speciale per i Beni
Archeologici di Roma (SSBAR) con l'obiettivo di costruire un SIT
archeologico e una IDT (Infrastruttura di Dati Territoriali)
pubblica. Obiettivi: elaborazione di uno strumento di ausilio alla
pianificazione territoriale; creazione di un catasto digitale
archeologico del Comune di Roma e Fiumicino; conoscenza, tutela,
conservazione e valorizzazione del patrimonio archeologico;
monitoraggio delle attivit di indagine e tutela del territorio
archeologico; ricostruzione dinamica del paesaggio antico;
diffusione su larga scala della conoscenza acquisita.
http://www.afs.enea.it/project/ictarc/Credenziali.html#4._SITAR:
33. 20 Maggio 2013
http://www.archeomatica.it/eventi/il-sitar-nella-rete-della-ricerca-italiana-verso-una-conoscenza-archeologica-condivisa
l'esperienza progettuale del SITAR si pone quale sperimentazione
avanzata di un catasto digitale archeologico, di un sistema
multi-livello di pubblicazione e divulgazione dei dati, infine
degli strumenti basati sull'Open Source e sugli Open Data,
sviluppati dalla Soprintendenza a supporto delle proprie azioni
istituzionali e anche a potenziale vantaggio degli altri Istituti
territoriali del MiBAC.
34. open? Fai una prova...
http://webais.archeositarproject.it/webgis/php/page/main.php (cf.
diapo 3)
35. Attivismo archeologico: il caso OpenPompei Il progetto
OpenPompei si propone di aprire un canale di comunicazione tra i
soggetti che in Campania, in particolare nellarea di Pompei,
vengono emergendo nellera digitale innovatori sociali, attivisti,
hackers, startuppers e lo Stato italiano. Nel 2012 il governo ha
varato un forte investimento sullarea di Pompei. Il Grande Progetto
Pompei investe oltre cento milioni di euro sul parco archeologico e
li protegge da infiltrazioni della criminalit organizzata con un
innovativo modello di sicurezza. OpenPompei si colloca in questo
quadro, e intende esserne il laboratorio o meglio ancora
lhackerspace, il luogo in cui discutere e mettere in pista
strategie e visioni nuove di unarea simbolo della ricchezza e delle
potenzialit inespresse del nostro paese.
36. Civic hacking Gli obiettivi del progetto sono due.
Promuovere una cultura della trasparenza. Aprire i dati del Grande
Progetto Pompei d a tutti la possibilit di conoscere, organizzarsi,
partecipare e lavorare insieme su un nuovo modo di tutelare e
valorizzare i beni culturali del patrimonio italiano: diffondere
liberamente la conoscenza scientifica e i dati relativi alla
gestione dei finanziamenti porter pi occhi e teste su Pompei,
allontanando cos il pericolo che la conoscenza vada persa o che si
compiano atti illeciti, con la speranza di generare anche nuove
idee e proposte per la valorizzazione. Conoscere per capire.
Innovazione sociale, attivismo civico, hacking degli stili di vita,
impresa sociale, una formidabile risorsa per uno sviluppo sano,
valorizzandone il ruolo di primo piano raccontandoli e creando
occasioni di networking che abbiano Pompei come nodo centrale.
37. Cosa puoi fare? Non avere timore di informarti e
partecipare attivamente (newsgroup, gruppi FB, Linux club...) Apri
i toui archivi e database (o quantomeno pensaci) Pensa "fuori dalla
scatola" Non farti prendere dal panico (quasi cit.) perch...
38. Come si fa? Per prima cosa bisogna essere lautore dei dati
stessi, cio il compilatore della documentazione archeologica o il
creatore di un dataset derivato dai dati di altri (citare sempre le
fonti). Formati dei file aperti e non proprietari Se si vogliono
pubblicare foto, secondo la legge lo si pu fare con licenze non
aperte (cio che non consentano un utilizzo commerciale) e a bassa
risoluzione, massimo 1024 pixel sul lato lungo. Fare attenzione a
non pubblicare dati che siano tutelati dalla privacy, come i nomi
di persone terze o dati sensibili. Una volta preparato il dataset,
occorre fare una piccola descrizione e rivolgersi ad un repository.
Il repository un archivio digitale che, oltre ad esporre i dati, li
rende una vera e propria pubblicazione apponendo un DOI (Digital
Object Identifier), una sorta di codice ISBN degli oggetti
digitali, identificatore persistente che accompagna per tutta la
vita i dati cos pubblicati. Si possono scegliere quali permessi
dare a chi utilizza i dati attraverso la licenza. In genere si
usano licenze Creative Commons (CC) che obbligano a citare chi ha
prodotto i dati (Attribution CC-BY) o a citare lautore e a
ridistribuire i dati derivati allo stesso modo, cio in maniera
aperta (Attribution Share Alike CC-BY-SA). Con una licenza CC zero
(CC 0), a fronte ugualmente dellattribuzione autoriale, si permette
un riutilizzo dei dati senza condizioni. I repository vi guidano
nella compilazione dei metadati, cio di quei dati che parlano di
dati, che descrivono il dataset inseriti. Se poi il dataset
costituito ritenuto essere davvero molto interessante, si pu
realizzare un data paper, cio un articolo che descrive il dataset,
ed inviarlo ad un data journal, cio una rivista internazionale peer
review che pubblica articoli che descrivono i dataset, come The
Journal of Open Archaeological Data. Facile, economico,
vantaggioso.
39. Aprire i dati non comporta certo questo!
40. Ricorda sempre:
41. La libert partecipazione! Giorgio Gaber - La libert
42. Grazie per la vostra attenzione :) Luca Martinelli
Wikimedia Italia Saverio G. Malatesta MODA Team / Archeo&Arte3D
Lab [email protected] www.wikimedia.it
[email protected] www.modarc.org
43. Save the Date! Abbiamo scelto di portare linnovazione a
sud, nel cuore della storia, a Pompei, patrimonio dell'umanit, non
solo per mantenere alta l'attenzione sulla sua bellezza e suoi i
tesori archeologici, ma anche per celebrare il progresso e tutte
quelle discipline che ci aiuteranno a capire cosa accade quando
l'innovazione inattesa si racconta e atterra in luoghi inaspettati.
19-20 giugno 2015 prenotatevi!
44. ...e ora una sfida: La magia delle persone che gestiscono
#opendata a Lecce http://www.piersoft.it/?p=417