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Corriere di Como Giovedì 17 Marzo 201122

Omaggioa Luzi

LETTERATURA A Mendrisio presentati, con Armando Torno del “Corriere della Sera”, gli scritti del grande poeta ispirati dai testi bibliciQuando fu chiesto al

grande poeta Mario Luzi,su invito di papa GiovanniPaolo II, di creare un testodi meditazione che ac-compagnasse la Via Crucisal Colosseo, il poeta, comeegli stesso scrisse, fu coltoda «un dubbio di insuffi-cienza e di inadeguatezza»e ancor più dal timore chela sua «disposizione inte-riore non fosse così limpi-da e sincera quanto il sog-getto richiedeva».

Finché non maturò in lui«un testo poematico di cuiGesù fosse l’unico agoni-sta» il quale «nella tribo-lazione della Via Crucisavrebbe confidato al Padrela sua angoscia e i suoipensieri dibattuti tra il di-vino e l’umano, la sua af-flizione e la sua sopranna-turale certezza».

Ne nacquero i versi dellaPassione di Cristo. Via Cru-cis al Colosseo, corrispon-denti ai passi evangelicidelle diverse stazioni: inessi la voce di Gesù soffe-rente che sente quanto «latristezza del tempo è fortenell’uomo», sembra dareparola ed espressione allaprofondità spirituale delcammino di Mario Luzi,poeta laico, sulle traccedel Cristianesimo e ai«pensieri dibattuti tra ildivino e l’umano» che ca-ratterizzano i suoi scrittidedicati all’Antico e alNuovo Testamento.

Queste pagine sono oggipubblicate nel volume Ma -rio Luzi su “La parola diDio” (edizioni Mettelia-na), curato da Paolo An-drea Mettel, presidentedell’associazione “Men -drisio Mario Luzi poesiadel mondo”, con introdu-zione di Bruno Forte e po-stfazione di Carlo Carena.

Il libro, oltre alla Vi aCrucis al Colosseo, racco-glie infatti le introduzionial Libro di Giobbe, alle Let -tere di San Paolo, al Va n ge l osecondo Giovannie all’Apo -calisse, scritte dal grandepoeta fra il 1990 e il 2002.

«Una quantità di pagine,raccolte in questo volume,un fervido sgomitolarsi discrittura, quasi un ine-sausto correre di penna:pagine tutte addossate al-la parola di Dio», scriveMettel, ricordando cheLuzi alla «decifrazionequasi esegetica della Pa-rola» affianca la consape-volezza della «sublime vir-tù teologale della fede»,alata conduttrice: «La fe-de sale in cielo / da sola,con le sue ali». È la fede in-condizionata che il poetarinviene nella devozione,nella fedeltà di Giobbe, co-

Cultura e Spettacoli

Alice Bettinelli, attrice comasca protagonista di “Riposo”

» Lirica in Tv

Su Canale 5 il “Nabucco” del SocialePrestigiosa ribalta televisiva per

il Teatro Sociale di piazza Verdi aComo e per l’associazione As.Li.Co.che ne gestisce le attività. Sabatoprossimo, 19 marzo, alle 9, latrasmissione di Canale 5 “Lo ggione”manderà in onda una selezione dal“N ab u c c o ” verdiano che è stato direcente messo in scena nell’ambitodel progetto didattico “Oper adomani”. Iniziativa che propone allescuole un avvicinamento all’oper ain modo divertente e dinamico.Quest’anno la scelta verdiana èstata l’occasione per celebrare inmusica il 150° dell’Unità. Una scena del “Nabucco” andato in scena per “Opera domani”

PERSONAGGI La protagonista della pièce: «La nostra società tende a relegarli in strutture chiuse»

A Milano in scena il mondo degli anzianiDomani al Teatro Rosetum l’esordio di “Riposo” con Alice Bettinelli

( g. p. ) «Ancora una protago-nista femminile e ancora unpersonaggio fragile. Mi piaceparlare di non eroi, di perso-naggi che nella vita realestanno nel più completo ano-nimato, ma che per me hannouna luce che li rende ricchi dipoesia».

Alice Bettinelli, attrice co-masca approdata nel 2008all’apprezzato esordio qualeautrice con il dramma Caramia famiglia, presenta così lasua nuova fatica drammatur-gica, Riposo, che debutterà do-mani alle 21 a Milano, al Tea-tro Rosetum (ingresso 15/8 eu-ro). Realizzato da La QuerciaTeatro in collaborazione con

la Fondazione Don GnocchiOnlus, lo spettacolo vede Alicenel ruolo di interprete oltreche di autrice e regista, affian-cata da Mita Bolzoni.

In Riposo, spiega Alice, ilteatro diventa esperienza divita e di condivisione di quegli

aspetti che della vita fannomolta paura come la malattiae la vecchiaia. «La nostra so-cietà tende a nascondere glianziani, i malati e a relegarliin strutture chiuse, frequen-tate solo dai diretti interessatie dalle loro famiglie - dice - Ab-biamo voluto non solo metterepiede in questi mondi ma an-che dire senza retorica che ilrapporto con la malattia e lavecchiaia può essere vitale e divero scambio».

L’ispirazione del lavoro vie-ne dall’esperienza personaledella frequentazione di unacasa di riposo, caratterizzatada una serie di conoscenze di-rette con le ospiti e dalla na-

scita di una relazione tutt’al -tro che scontata: «Non era il“sano” che dava e il “malato ove c ch i o ” che riceveva; al con-trario molte volte avevo lasensazione di imparare più ioda loro. Sentivo che c’era unaparte di me che si riconoscevain quelle persone».

Ponendo al centro del dram-ma un’operatrice in una resi-denza per anziani, Ketty, sem-plice donna come tante dallospiccato accento milanese, atratti è comica e senza “veri -tà” da trasmettere, Alice Bet-tinelli ha ideato un’opera cheha la fisionomia della comme-dia, ma che poi diviene un mo-nologo intimo e sussurrato.

�L’attrice nell’ospizioAvevo la sensazionedi imparare, una partedi me si riconoscevain quelle persone

me sottolinea l’introdu -zione di monsignor BrunoForte: «…l’idea di Dio nel-la mente e nel cuoredell’appassionato cerca-tore del Suo Volto, nasco-

sto com’esso è sotto le pia-ghe del male del mondo,incessantemente “si for-ma e si trasforma”: e per-ciò di questa idea è costan-te solo la necessità. Di essa

è eco “l’amore tempestosoe struggente che superaogni mutamento di condi-zione”».

La pubblicazione è statarecentemente presentata

a Mendrisio, con l’inter -vento di studiosi e appas-sionati cultori dello scrit-tore toscano. Ad ArmandoTorno, giornalista cultu-rale del “Corriere della Se-

r a”, che nel rapporto delpoeta con i testi religiosivede un capitolo impor-tante, che ha pochi eguali,della storia letteraria ita-liana del ’900, ha fatto eco

Gianni Festa, priore diSanta Maria delle Graziedi Milano, che ha auspica-to uno studio approfondi-to della biblioteca cristia-na di Luzi, sul modello de-gli studi di quella manzo-niana e delle relative notea margine sui volumi.

Stefano Verdino,dell’Università di Genova,ha ricordato l’aspettocreaturale, francescano,«leggero e profondo inogni suo detto», che ha ca-ratterizzato la tarda etàdell’autore, spingendolo a«spandersi con generositàdi partecipazione e gene-rosità intellettuale».

Ritrovando in Luzi il«compagno di viaggio» deisuoi anni giovanili fino al-la tesi di laurea sull’oper aViaggio celeste e terrestre diSimone Martini, il giornali-sta e scrittore Andrea Fa-zioli ha evocato il «respiroda pittore» con cui il poe-ta, sulle tracce del grandeartista medievale, «tentadi dare forma concretaall’apparizione del divinonell’umano» e lo fa con ra-rità, unicità e grazia: undivino «attimo di totaleevidenza» nell’«ondular sidelle colline» dell’a m at aterra senese dai paesaggimetafisici e in «tutto l’az -zurro» di cui s’ammanta lafanciulla dell’Annuncia -z i o n e.

A Mendrisio è stato an-che presentato un ineditodi Mario Luzi del 2003, Fulento, in una plaquette in160 copie numerate realiz-zata da Joseph Weiss Edi-zioni.

Giuliana Panzeri

Sopra, La Pietra dell’Eterna Accoglienza, opera digitale su tela dell’artista comasco Nino Lupica che illustrail volume di Metteliana. A destra, Luzi con papa Giovanni Paolo II e Paolo Mettel in Vaticano nel 1996

De Sfroos protagonista nella vetrina di “Frigerio Dischi” (Mv)

» De Sfroos È il più scaricato da iTunes

“Ya n e z ”, venduti 100 cd al giornoI primi a essere felici sono i nego-

zianti. In questi tempi in cui persi-no Vasco Rossi fatica a fare i nume-ri, vendere 100 copie al giorno di unsolo disco è un vero e proprio avve-nimento. Ma è davvero curioso che asoccorrere un mercato messo seria-mente in crisi dalla pirateria siaproprio un pirata. Sì, perché l’al -bum di cui stiamo parlando è Yane zdi Davide Van De Sfroos.

“Casa del Disco” e “Frigerio Di-s ch i ”, gli storici riferimenti coma-schi di tutti gli appassionati di mu-sica, sono stati letteralmente presid’assalto e in soli due giorni hanno

consegnato ai desfan comaschi oltrecinquecento copie del nuovo lavorodi De Sfroos. Un successo di venditeprevedibile dopo i fasti di Sanremo,anche se questi dati sembrano de-scrivere un vero e proprio boom. Sequesta tendenza dovesse trovareconferma nei prossimi giorni, e tut-to lo lascia pensare, De Sfroos avràmolte chance di raggiungere già laprossima settimana la vetta delleclassifiche Fimi dei cd più venduti.Intanto, ieri, a un giorno dalla suapubblicazione, Yane z è stato il discopiù scaricato da iTunes.

Maurizio Pratelli