5LUGLIO - AGOSTO 2009 OK Arte Milano
Testimonianza del Rinascimento LombardoPalazzo Mozzanica
Lodi: una città ricca di tradizione e cultura, di
luoghi che creano continui-tà fra l’antica Laus Pompeia e la Lodi moderna, passan-do per la Lodi rinascimen-tale e barocca. Un percorso interessante che rende que-sta provincia caratteristi-ca e ricca di storia. Palazzo Mozzanica è una delle testi-
monianze della Lodi rina-scimentale. Costruito nella seconda metà del ‘400 è in parte attribuito a Giovanni Bottagio, l’architetto che disegnò uno dei più prege-voli gioielli dell’architettura rinascimentale lombarda: il Tempio dell’Incoronata. Palazzo Mozzanica è forse il miglior esempio di dimo-ra patrizia lodigiana. Era infatti abitato da persone
benestanti, da un custode, con il compito di protegge-re e curare l’edificio e dalla servitù. Secondo lo stori-co Giovanni Agnelli a pa-lazzo soggiornò, nell’estate del 1509, Francesco I re di Francia. Il palazzo ha una facciata imponente, in cot-to, diviso orizzontalmente da una fascia in terracot-ta, modellata con ghirlande e divinità della mitologia marina. Il portale in pietra, maestoso, ricco di bassori-lievi scolpiti con medaglio-ni che raffigurano Gian
Galeazzo Visconti, Isabella D’Aragona, Francesco e Bianca Maria Sforza, è af-fiancato da colonne a can-delabro ornate di fiori e ghirlande. All’interno un piccolo pozzo, intorno al quale si sviluppa un am-pio cortile quadrilatero porticato su due lati con quattro archi per parte, co-lonne senza base, capitel-li ionici e loggia superiore chiusa in un ampio e im-portante scalone che por-ta al piano nobile ricco di decorazioni e affreschi.
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Venezia a New YorkAttraverso Ferruccio Gard
la pittura viaggia oltreoceano
Lo scorso 13 Maggio all’Istituto Italiano di
Cultura di Park Avenue, alla presenza di illu-stri personaggi e di tut-ti gli amanti dell’arte, Ferruccio Gard ha presen-tato la sua colorata perso-nale dal titolo “Emotions
in color from Venice”.Ferruccio Gard torine-se ma d’adozione venezia-na dal 1973, giornalista in pensione ed ex telecronista sportivo della RAI, è uno dei più noti esponenti del nuovo astrattismo che ha presentato le sue opere in 130 mostre personali e 200 collettive, tra Cina, Europa, Giappone e Stati Uniti. Nei suoi quadri e nelle sue scul-ture è preponderante il co-lore, la vivacità, che non può che comunicare for-za ed energia all’osservato-re ed è proprio questo che intende fare Ferruccio, co-municare la sua positivi-tà, il suo amore per la vita, al mondo. L’arte viene dal-
la sofferenza e dalla meta-bolizzazione del dolore, che porta alla positività della creazione. Un’opera d’arte che nasce non può che es-sere positiva, perché è un frutto maturo portato a compimento, una creatu-ra che viene alla luce par-torita dalla mente che l’ha elaborata ed immaginata,
così come il bimbo che na-sce dal grembo di una ma-dre attraverso la sofferenza e la lotta per la vita che ge-nera amore e gioia per la vi-ta sulle avversità. Ferruccio dopo gli iniziali periodi surrealistici e metafisici già caratterizzati da figure geo-metriche, nel 1978 è appro-dato all’arte programmata e cinetica. Dopo molte ricer-che su luce, spazio e forma e ancora sul cromatismo e la percezione visiva, viene portato all’astrattismo della nuova geometria. Originale fusione di due esperienze fondamentali dell’arte con-temporanea, l’astrattismo e l’informale. Nei suoi quadri è presente l’assente, l’uomo
ed è visibile l’invisibile, i sentimenti. L’astrattismo, ci dice Ferruccio, è ricerca dell’assoluto anche se per l’uomo in quanto tale è ir-raggiungibile. L’arte astrat-ta per chi la fa è quindi una speranza ma soprattut-to una fede, fatta di devo-zione, passione, tormenti, felicità e sofferenza. “Io cre-
do nell’arte astratta e nei suoi colori” dice Ferruccio. E certo i suoi quadri così vividi e fulgidi esprimono oltre ai tecnicismi pittori-ci, l’anima dell’artista, vi-tale ed energetica e la sua personalità dotata di sensi-bilità, attenzione e rispetto per l’altro che dovrebbero essere gli elementi caratte-rizzanti di tutti i veri arti-sti che hanno uno sguardo acuto e profondo al mondo. Del resto, superbia e pre-sunzione hanno il soprav-vento quando le qualità non sono talmente eviden-ti da esprimere eloquen-za e necessitano di un’auto affermazione. E di questo Ferruccio non ha proprio
bisogno. Sarà infatti ospi-te d’onore al Cipriani Wall Street il giorno della festa Nazionale della Repubblica qui a New York, come rap-presentante dell’arte ita-liana della regione Veneto e noi di questo, italiani a New York, non possiamo che essere fieri. Dalla no-stra inviata a New York
E’ così suggestivo che se si porge l’orecchio pare anco-ra di sentire l’eco di gaie ri-sate di donne riccamente e sontuosamente vestite e ag-
ghindate che celano, dietro morbidi ventagli, una im-probabile riservatezza, l’ar-ma migliore per essere poi le vere signore del luogo.
Silvia Cipriano
Ivana Metadow