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NEW GENERATION

Festival delle Arti Audio Visive

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OrganizzazioneCittà di Lonigo Assessorato alla Cultura e alle Politiche giovanili

Con il patrocinio diProvincia di Vicenza / Regione del VenetoFondazione Mudima - Museo d’Arte ModernaVaga - Associazione Giovani Architetti di Vicenza

In collaborazione conMV EventiConfcommercio Vicenza - Mandamento di Lonigo

Direttore artisticoMatteo Vanzan

Coordinatore tecnicoAndrea Mirko Turato

Contributi fotograficiMatteo Vanzan - Andrea Mirko Turato - Matteo Cristofanelli

Media PartnersHestetika, Amaci, Il Basso Vicentino

Official SponsorKhriò Woman Shoes - www.khrio.com

PartnersWine Bar, Art Cafè Roma, Bar Seventy, Limbo Pub, Garibaldi Cafè, Bar 170, N.14, CFL, Ballet Studio, Sacha Tum, Fioreria Bressan, Utilya.

Main sponsor

Official Media Partner

Città di Lonigo Provincia di Vicenza Regione Veneto

In collaborazione con

E V E N T I

Official sponsor

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KHYMEIAle teorie della percezione

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KHYMEIA: le teorie della percezione

New Generation è un festival contemporaneo inte-ramente dedicato ai giovani, pensato come una vera e propria invasione di arte a 360°. Arte, architettu-ra, conferenze, spettacoli teatrali, laboratori, concerti e molto altro ancora. Un grande contenitore di idee ed esperienze che veicola l’informazione attraverso il linguaggio delle nuove generazioni. Promuove coloro che amano l’Arte al suo stato primordiale, una crea-zione geniale e non ancora influenzata del mainstre-am, sia essa pittura, fotografia, musica o esperienza di vita. Dalla prima edizione, che collezionò ben 3000 visitatori, il New Generation è cresciuto esponenzial-mente raggiungendo i 7000 visitatori per ciascuna edizione, esponendo artisti presentati alla Biennale di Venezia, dOCUMENTA di Kassel e vincitori di importanti premi internazionali come il Premio Arte Laguna, Premio Terna e Premio Arte Mondadori. La quarta edizione fonda le sue radici sulle esperienze percettive legate alla trasformazione alchemica, una scienza esoterica che ha l’obiettivo di far riscoprire la vera natura dell’uomo. Il termine alchimia deriva dall’arabo al-kimiyah che, a sua volta, sembrerebbe discendere dal termine greco khymeia che signifi-ca “fondere”. Ancora oggi si fa molta confusione nel distinguere l’Alchimia, che è una pratica concreta di trasformazione dell’energia subconscia attuata attra-verso un’azione di manipolazione degli elementi psi-chici e l’Arte Alchemica che si fonda essenzialmente sulla “percezione” degli elementi psichici e spiritua-li presenti nelle immagini. L’Arte Alchemica non si configura come la ricerca effimera di pochi artisti, in-tellettuali o ricercatori, ma come la vera espressione creativa dell’Alchimia spirituale, da secoli sotterrata sotto il pesante fardello di essere confusa e assimilata alle pratiche dei maghi alchimisti. Un percorso fatto di interpretazione del linguaggio e del mondo che vi-viamo, consci che solo la sua percezione finale potrà svelarci la direzione che stiamo seguendo.

Mai paura, sostieni la Cultura!

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Nitro: from #000000 to #ffffffLive performance in piazza Garibaldi

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Sopra: Astrid Serughetti, allestimentiSotto: Giorgio Dalla Costa, allestimenti

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Sopra: Lorenzo Manenti, allestimentiSotto: Massimo Chiarello, allestimenti

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Tony Gallo, allestimenti

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Ufo Cinque, allestimenti

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Vaga: “Architettura dei modelli”, allestimenti della mostra

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B / Sheridan, allestimenti

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Street Dancing InvasionLive performance in piazza Garibaldi

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Andrea Lovato e Anna MorandiConcerto a Palazzo Pisani

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NessunoLive performance a Palazzo Pisani

ANDREA LOVATO

Cantante e musicista sperimentale, in questi mesi è in tour per presentare il suo ultimo album ‘BOOOMB’. Booomb è costruito interamente con la voce. Ogni strumento. Basso, batteria, sintetizzatori, cori… tutto è fatto con la voce, anche dal vivo e in tempo reale, grazie ad una loopstation e a un multieffetto. Per questo nuovo genere di musica si può parlare di ‘Architetture vocali’. Naturalmente i riferimenti di Lovato ai grandi maestri della sperimentazione vocale e musicale (Stratos, Cage, Patton, McFerrin,…) sono dovuti… ma la ricerca si muove in una direzione diversa che vuole in qualche modo abbracciare e coinvolgere anche lo spettatore meno specializzato in ascolti estremi e radicali. Quelle di Lovato sono canzoni… con indole rock… solo che sono fatte esclusivamente con la voce. Per questo motivo Andrea Lovato, per presentare il suo disco BooomB, ha or-ganizzato dei concerti molto diversi tra di loro che, a seconda delle circostanze, coinvolgono musicisti e artisti eterogenei capaci di costruire un vero e proprio evento a sorpresa ogni volta. In questo senso si segnala anche il carattere interattivo del concerto grazie all’uso di telecamere e proiettori che interagiscono con i musicisti e con le opere pittoriche realizzate in tempo reale.

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ABIADATIC INVARIANTS Performance al Bar Borsa

Il duo Adiabatic Invariants, composto da Luca Gazzi e Marco Matteo Markidis, nasce dalla volontà di sperimentare una formazione e un linguaggio con cui i due non si erano mai confrontati prima. Il primo utilizza un set di percussioni atipiche, ispirato ad una ricerca timbrica e melodica; il secondo diversi linguaggi di programmazione audio Open Source oltre a software di propria creazione. Il primo utilizza un linguaggio derivato dal free jazz e dall’improvvisazione estemporanea; il secondo tecniche di live electronics derivate dalla musica classica contemporanea. Il suono che ne scaturisce è dinamico, ambiguo e multiforme, attentamente programmato per invitare l’ascoltatore a decifrarne il senso.

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ABIADATIC INVARIANTS Performance al Bar Borsa

Il duo Adiabatic Invariants, composto da Luca Gazzi e Marco Matteo Markidis, nasce dalla volontà di sperimentare una formazione e un linguaggio con cui i due non si erano mai confrontati prima. Il primo utilizza un set di percussioni atipiche, ispirato ad una ricerca timbrica e melodica; il secondo diversi linguaggi di programmazione audio Open Source oltre a software di propria creazione. Il primo utilizza un linguaggio derivato dal free jazz e dall’improvvisazione estemporanea; il secondo tecniche di live electronics derivate dalla musica classica contemporanea. Il suono che ne scaturisce è dinamico, ambiguo e multiforme, attentamente programmato per invitare l’ascoltatore a decifrarne il senso.

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Vaga - Architettura dei modelliMostra presso Palazzo Pisani

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Fatima Messana - Khymeia, le teorie della percezione, Palazzo Pisani“Testiculos qui non habet, Papa Esse non Posset”, resine, cm 100 x 173 x 80

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FATIMA MESSANA

Fatima Messana è un’artista italiana di origine russa, nasce a Severodvinsk (Arkhangelsk Oblast – Russia) nel 1986. Si forma come scultrice all’Accademia di Belle Arti di Firenze in Scultura ove si diploma nel 2009.Nel 2013 è la vincitrice del Premio Na-zionale delle Arti – sezione Scultura. Espone a livello nazionale ed internazionale, attualmente vive e lavora a Firenze. “Messana con le sue opere offre spunti singolari di riflessione sulla nostra società – sospesi tra stupore e denuncia comportamentale – che destabilizzano profondamente e a volte violentemente l’osserva-tore coinvolgendolo sui temi del rispetto e del tragico malcostu-me del nostro tempo. Fatima Messana è giovane, ma non priva di esperienze espositive in mostre collettive nazionali (Firenze, Torino, Reggio Emilia) e internazionali (Londra, Istanbul, Cor-doba, Madrid, Helsinki, Siviglia) dove si è già distinta per la sua espressività fortemente concettuale, sostenuta dalla sicura capacità di modellare immagini di poderoso impatto visivo re-alizzate in materiali diversi che spaziano dai sintetici ai tessili, dai lignei agli organici di provenienza umana. I lavori di Fati-ma, solo apparentemente sulla linea di ricerca provocatoria di Maurizio Cattelan, in diretto colloquio con la scultura otto-no-vecentesca nelle sale permanenti del Museo, rivitalizzano una delle più nobili funzioni che ha avuto l’arte a far capo dall’ul-timo quarto del XIX secolo, quella di essere anche denuncia e urlo lancinante contro una società che pare aver perso i basilari fondamenti del rispetto e dell’armonia”. Alfonso Panzetta - Di-rettore del Museo “Il Cassero per la scultura italiana dell’Otto-cento e del Novecento” di Montevarchi (AR)

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Enrico Ferrarini - Khymeia, le teorie della percezione, Palazzo Pisani“Senza titolo”, gesso, misure varie

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ENRICO FERRARINI

Nato a Modena il 20 Luglio 1987. Dopo cinque anni di studio all’Istituto d’Arte Adolfo Venturi a Modena, si trasferisce a Firenze dove si iscrive all’Accademia di Belle Arti sezione Scultura. Laureato con diploma II Livello Quadriennale a Settembre 2010. Viaggiato e lavorato in diversi paesi come Spagna, Francia, Po-lonia, Inghilterra, Africa, Germania (specializzato all’Akademie der Bildenden Künste München - Mona-co di Baviera. Attualmente lavora e studia a Firenze. Si dedica quasi esculsivamente alla scultura, creando figure statiche, in movimento continuo, catturando diversi momenti nel tempo. Il blocco di scultura uni-co ferma così diversi attimi, come una fotografia scattata con una lunga esposizione. La particolarità più interessante dell’opera dell’artista è la costante ricerca di una molteplice visione delle cose, la confusione di forme crea uno sdoppiamento della realtà, dalla stesso corpo nascono così due anime diverse e inverse, pronte a scatenarsi ma incredibilmente controllate. Tutto scorre, e il divenire delle sculture di Ferrarini è nello spazio, nel tempo, nel significato. Una trasformazione di stato. Un passaggio, da una persona a un’altra, dal maschile al femminile, dalla vita alla morte. Le molteplici visioni dell’artista si materializzano come visi cangianti, che, partendo da una base comune, sono una notevole riflessione sulle molteplici facce e personalità dell’essere umano. Noi cambiamo a seconda del nostro stato d’animo, dell’ambiente, della persona che abbiamo davanti. Un singolare tipo di scultura che coniuga tecniche accademiche con riflessioni contemporanee.

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IL BOMBARDAMENTO DI ADRIANOPOLIPerformance a Palazzo Pisani

Omaggio al declamatore futurista Filippo Tommaso Marinetti a cura di Alan Bedin. Evento in collaborazio-ne con Mudima, la prima Fondazione italiana costituita per l’arte contemporanea. La Parolibera e il gesto futurista. Una tappa quasi obbligatoria per il cantante Alan Bedin che - accompagnato dall’amico composi-tore+musicista Cristiano Fracaro - ha concretizzato attraverso l’esecuzione de “Il Bombardamento di Adria-nopoli” in chiave elettroacustica. Una performance che grazie alla sua violenza verbale e gestuale, cercherà di distruggere l’ideale romantico dell’artista che ultimamente evade dalla realtà per rifugiarsi in un mondo estetico fine a se stesso. In New Generation Festival, il trinomio futurista di arte-vita-azione celato nell’o-perazione sonora di A.C. Duo Elettroacustico non vuole essere solo un omaggio ma anche un propulsore a favore dell’arte in generale. Con il futurismo, lo stesso FTM voleva che l’arte ritornasse alla vita attraverso l’attivismo instancabile, attraverso la ferma volontà di incidere sulla vita collettiva. Il futurismo è ancora attuale e attuabile: per FTM è artista chi pensa e chi si esprime con originalità, forza, vivacità, entusiasmo, chiarezza, semplicità, agilità e sintesi. I manifesti futuristi hanno destato l’interesse di musicisti come Satie e Stravinskij. FTM e i suoi futuristi hanno anticipato ricerche e sperimentazioni di Ravel e John Cage, fino alla musica enarmonica, alle svariate correnti del rock, ai polistrumentisti Eno e Herbert, all’elettronica di Aphex Twin, alla nuova vocalità e poesia sonora e all’arte acusmatica più innovativa.Il nuovo Duo elettroacustico

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A.C. centra la propria ispirazione intorno a due punti principali: la voce, strumento primigenio, e l’elabora-zione elettronica di materiale sonoro concreto. Momento fondante della poetica musicale del duo è la ricerca di un paesaggio sonoro che abbia come fine prioritario la creazione di un flusso comunicativo capace di suscitare più emozioni che sterili elucubrazioni. Vocalità liberata ed elettronica applicata unite quindi nella creazione di situazioni sonore che trovano la loro radice sia nel repertorio colto del secondo novecento che nella musica “sovversiva” degli anni ‘60 e ‘70.

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Vanni ScapinLaboratorio di Photoshop, Palazzo Pisani

ASTRID SERUGHETTI

Una ricerca artistica improntata alla ricerca delle origini. Origini umane, origini culturali della tradizione Europea, simboli e iconografie che dal passato vengono traghettate nell’attuale Millennio. Partendo dalla ricerca sulla Grande Madre e mescolandone i messaggi simbolici, si arriva alla creazione di opere d’arte con-temporanea, design e performance artistico-musicali come quelle della Pitttura Sonora. Astrid Serughetti Inizia il suo percorso artistico con la formazione liceale, proseguendo con l’università e la scuola professio-nale di restauro. Si interessa alla conoscenza dei materiali ed alla loro versatilità, rimanendo particolarmente legata all’utilizzo di materiali naturali come i pigmenti, il legno e il metallo. Ricerca spesso l’interazione tra elementi e spessori diversi nell’esecuzione delle opere. Punto cardine dei lavori, infatti, è la presenza di una sensazione tattile e olfattiva, oltre che visiva.

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Astrid Serughetti - Khymeia, le teorie della percezione, Palazzo Pisani“Senza titolo”, gavetta, rocce, essenze cm 400 x 400 x 500

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B Sheridan - Khymeia, le teorie della percezione, Palazzo Pisani“How to destroy Eden”, piante, immondizie, acqua, cm 500 x 400 x 350

B SHERIDAN

B/Sheridan è comunicazione mentale e concettuale. Attraverso l’invasione di piazza e delle sale espositive, vuol far riflettere il visitatore sull’odierna condizione umana, priva ormai di volontà cognitiva e costretto consciamente a vivere in un mondo ormai distrutto dalla tecnologia e dal bombardamento digitale.quam

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B SHERIDAN

B/Sheridan è comunicazione mentale e concettuale. Attraverso l’invasione di piazza e delle sale espositive, vuol far riflettere il visitatore sull’odierna condizione umana, priva ormai di volontà cognitiva e costretto consciamente a vivere in un mondo ormai distrutto dalla tecnologia e dal bombardamento digitale.quam

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HundNew Generation opening party, Wine Bar

Circolo Fotografico LeonicenoPerception, laboratorio di fotografia

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Francesco di PasquantonioDie farben der phantasie - mostra personale, Palazzo Pisani

Francesco Di Pasquantonio ha una grande capacità compositiva e presenta alcune immagini volutamente fuori fuoco. In un’epoca in cui i mezzi tecnici consentono una notevole precisione e definizione, questo stile è innovativo e ricrea l’effetto di un capolavoro di pittura. In realtà le sue fotografie non sono immagini tout court, ma arte che scaturisce da mezzi espressivi sconosciuti e affascinanti. Luce, forma e materia sono stagioni della percezione sensibile, sottoinsiemi sensoriali che costeggiano la rappresentazione oggettiva del mondo, senza annullarsi in essa. Le rappresentazioni visive di Francesco di Pasquantonio, narrazioni visuali iperrealistiche e non, pacificamente, astratte, sono emergenza di materia ritratta che non compone, ma che si rivela nella disgregazione originale dell’elemento semplice. In esse la luce non scopre e non definisce, am-manta piuttosto, come un pensiero confuso elaborato a partire da indizi inesatti.

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Oliviero Olly Riva + Twelve NotesConcerto a Palazzo Pisani

OLIVIERO OLLI RIVA

Ci sono musicisti e artisti che hanno fatto della loro musica un marchio di fabbrica, ripetendo-lo per anni senza mai cambiarlo. Non è il caso di OLLY RIVA che, anzi, del cambiamento ha sempre fatto la sua forza, dagli inizi Punk con i Crummy Stuff, passando per lo Skacore degli SHANDON, lo Swing con il progetto Olly meets the GOOD FELLAS e negli ultimi 7 anni il Rock dei THE FIRE!

TWELVE NOTES

I 12n (TwelveNotes) definiscono la loro musica “Country made in Italy”: un mix di rock acu-stico, pop e new country, in cui trapela il loro background europeo e l’amore per il songwriting di Nashville. Il duo è formato da Marta Innocenti alla voce e Federock alla chitarra. Dal 2006 un’intensa attività live ha portato le canzoni dei 12n nei teatri, nelle piazze e nei pub del nord Italia e anche negli Stati Uniti. Nel Giugno del 2014 i 12n fanno 15 concerti in Tennessee, parte-cipano a vari Songwriters Round, vengono accolti negli uffici della Country Music Association e diventano ufficialmente membri della CMA. Hanno pubblicato due EP su iTunes : “Country made in Italy” (Ottobre 2013) e *2012 EP* (Settembre 2012), registrati al Rocker Studio di Mi-lano e prodotti da Olly Riva.

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LORENZO MANENTI

Nato nel 1978, è stato allievo del prof. Giulio Albrigoni.Ha viaggiato in Egitto, Giordania, Iran, Siria, Uzbeki-stan, Turkmenistan, Istanbul e Gerusalemme. “Mi interessa l’idea di memoria e di tempo. Il tempo, concetto astratto, è in grado di concretizzarsi attraverso il deterioramento dei materiali, rendendo visibile, tangibile, la distanza tra l’origine di un oggetto e noi che oggi ne siamo, temporaneamente, i custodi. Di conseguenza il concetto di memoria è inevitabilmente legato a quello di responsabilità verso ciò che ci è stato consegnato e che dobbiamo a nostra volta consegnare nel migliore stato possibile a chi verrà dopo di noi, senza dimenti-care che tutto prima o poi avrà una fine. Sento che ogni reperto archeologico stipato nei musei o rimasto in sito o ancora custodito gelosamente dalla terra porta con sé una carica di energia della civiltà da cui proviene e di cui spesso ne è tutto ciò che rimane.

Lorenzo Manenti - Khymeia, le teorie della percezione, Palazzo Pisani“Senza titolo”, installazione, materiali vari

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Ufo Cinque - Khymeia, le teorie della percezione, Palazzo Pisani“Contrappunto barocco n.5 per strumenti in carta”, carta, cm 500 x 400

UFO CINQUE

Scenografo novarese, Ufocinque nasce nel ‘94 con lo sfo-cio naturale della passione per il disegno verso il fenomeno in espansione in quegli anni del Writing, un percorso che lo porta a trovare una cifra stilistica personale quando il tutto diventa identificato come street art, parallelamente si laurea al politecnico di Milano in Design dal quale deriva il suo at-teggiamento metodologico progettuale. Questo lo porta in se-guito a collaborare con diversi settori legati alle arti visive, con incursioni nel video, installazione e scenografia teatrale oltre a continuare a sviluppare un personale percorso artistico con mostre e wall painting in mostre e spazi abbandonati. Ufocin-que, costruisce installazioni e site specific. Un’idea che parte slegata dal contesto in cui viene presentata per poi appropriar-sene. Il suo amore per la creazione di spazi dove il visitatore può immergersi e lasciarsi trasportare dalle intuizioni fanta-stiche che gli vengono suggerite, deriva dalla passione per il teatro. L’installazione non chiama a partecipare alla fruizione dell’opera solamente la vista, ma più sensi contemporanea-mente finalizzando la realizzazione artistica alla creazione di un mondo immaginario estremamente coinvolgente, fatto di elementi naturali e simbolismi che richiamano alla morte e alla vita, all’amore e all’odio, incastonati nelle sue monumen-tali creazioni.

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MARCO DEMIS

Marco Demis è un artista difficile da leggere, finanche enigmatico, perché pone, tra le sue opere e l’osservatore, una distanza incolmabile. I suoi dipinti non rivelano nulla della sua biografia, non esprimono contenuti emotivi. Benché virate in una gamma ridotta di cromie, che spazia dai grigi ai blu filtrando ogni sintagma della sua grammatica attraverso una lente di vaga, opalescente malinco-nia, essi si offrono al nostro sguardo incantato come gli equivalenti visivi di un enunciato filosofico o di teorema matematico. Demis è un pittore freddo, razionale, direi quasi ossessivo nel reiterare temi e soggetti che solo saltuariamente arricchisce. C’è, infatti, in lui una sorta di parsimonia ico-nografica, che appare come il segno di una strenua volontà di concentrazione e di focalizzazione su pochi, meditati, lemmi.

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ANDROMEDA - Concerto al Bar Seventy

Con il loro primo cd “Sogni lacrime giorni bui” la band di Verona riesce a bilanciare testi arrangiamenti e

musiche seguendo una personale fusione di contaminazioni rock, dark new wave italiani degli anni ‘80. Il

gruppo nasce nel 2008 e dopo una lunga serie di live si consolida con l’arrivo della vocalist Sabrina e di Ales-

sandro alla batteria che entrano subito in sintonia con i veterani del gruppo, Michele (chitarra), Massimo

(basso), Emanuele (tastiere). Reduci dalla vittoria di Angeli del Rock 2010 a Milano come miglior gruppo

emergente italiano, all’attivo gli Andromeda hanno svariate partecipazioni a contest come finalisti, tra cui

Espressioni Giovani, Rockelo , Countdown, Bande Sonore, Tregnago Rock Contest ed altro ancora. Sono

stati anche intervistati presso Radio Goccioline, RCS e Radio Popolare.

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New GenerationPeople

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GIORGIO DALLA COSTA

“Tolgo materia per riempire lo spazio …” esordisce così Giorgio Dalla Costa parlando della sua arte e questa affermazione per molti aspetti è rivelatrice del suo incalzante desiderio di liberarsi degli orpelli e proten-dere liricamente all’essenza dell’interiorità. Tutto il suo universo artistico infatti ruota attorno ad una forza dinamica emozionale che sottende alla silenziosa attività dello spirito. Giorgio Dalla Costa nasce nel 1970 ad Arzignano, nel 1988 si diploma Grafico Pubblicitario e due anni più tardi apre uno studio di pubblicità e comunicazione che conduce fino al 2002, quando decide di dedicarsi definitivamente all’arte. L’interesse per l’arte in Giorgio Dalla Costa scaturisce da legami ancestrali. Il suo cercare è un da sempre confidare in se stesso assecondando l’impulso di tradurre in gesti grafici e segni ciò che sente e vive, annotando il tutto in foglietti, blocchi per appunti, fogli di carta Tintoretto (quello insomma che si trova disponibile attorno a lui nell’immediato). Questo apparente disordine di supporti occasionali e sparsi contrasta con la nitidezza e la chiarezza del suo procedere progettuale: i tratti sono rapidi, asciutti e incisivi, spontaneamente esatti e conformi alla limpidità dei suoi processi mentali. La ricerca artistica di Dalla Costa rimane nell’ombra per molto tempo e viene da lui condotta segretamente in parallelo alla sua carriera di grafico finché egli decide appunto di dedicarsi a tempo pieno all’arte concedendo un maggior respiro alle sue creazioni, che invadono anche il territorio dei materiali complessi.

Giorgio Dalla Costa - Khymeia, le teorie della percezione, Palazzo Pisani“Senza titolo”, installazione, pittura, scultura, materiali vari, cm 400 x 400

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Tony Gallo - Khymeia, le teorie della percezione, Palazzo Pisani“Senza titolo”, ferro e colori acrilici

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TONY GALLO

Nato a Padova nel 1975, dopo un passato come musicista decide nel 2008 di intraprendere la passione per la pittura. Autodidatta per scelta e testardaggine decide di non seguire nessuno schema e nessun insegnamento. Trasferisce nella sua pittura i suoi stati d’a-nimo e le sue emozioni, propio per questo definisce la sua arte, arte emozionale. Stilizzate e sentimentali, le figure umane dipinte con un tratto minimale dall’artista, rappresentano originalmente la sua spiccata doppia personalità poliedrica ed emozionale ed il suo alter ego sensibile e determinato; in molte delle sue opere le immagini sono supportate da frasi e parole che nascono dalla sua intimità. Le figure umane che dipinge hanno la particolarità di avere orecchie squadrate quasi come scudi che rappresentano l’incapacità dell’ar-tista di accettare le negatività della vita. “Per molti vivo nel buio...hope - voglio sentimi bene - ho il naso lungo FAKE parlo spesso con me stesso...help - pensavo di poter volare...aiutami a sognare - io non so piangere...love - gli occhi mi servono a farti capire ciò che voglio dirti - io sono il più bello TONY GALLO...fine - per pochi ho pensieri particolari - io sono sempre stato solo io - io ti odio”.

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Marco Chiurato - Khymeia, le teorie della percezione, Palazzo Pisani“Squola”, materiali vari, cm 300 x 230 x 230

MARCO CHIURATO

Scultore borderline, alterna le accuse di blasfemia alle laudi dei bla-sonati, vive di provocazioni di notte e farcisce bignè di giorno. Noi lo incontriamo nel laboratorio di pasticceria di famiglia e, fino a qui tutto normale, ma poi ci spostiamo nel retrobottega dove si apre uno scenario da bordello: un’invasione di falli, tette, crocefissioni multimediali e lampade al neon; lui ha la maglia slabbrata e l’occhio sornione di chi la sa lunga o di chi si è appena svegliato dopo un letargo da crack. Chi sia Marco Chiurato non c’è dato saperlo, nean-che dopo questa ‘penosa’ intervista la quale non colma i dubbi, ma apre voragini d’identità amletiche…

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New Generation Secret Show, Palazzo Pisanifeaturing: Giorgio Dalla Costa, Stefano Santagiuliana, Andrea Lovato, Anna Morandi

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Nitro: from #000000 to #ffffffMostra presso il Bar Borsa

Artisti: Tony Gallo, Clay 021, Slog 175, Mowe 333

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Nitro: from #000000 to #ffffffPerformance in piazza Garibaldi

Artisti: Tony Gallo, Clay 021, Slog 175, Mowe 333

Muri bianchi immacolati, come pareti metalliche, verniciate a fuoco, pronti ad ospitare l’esplosione della genialità di artisti che preferivano l’anonimato e l’assoluta libertà dell’indipendenza creativa. Una protesta, nata a New York negli anni ‘70, di coloro che, proprio nel sottosuolo, trovavano il luogo più adatto per manifestarsi. Smalti acrilici in pennellate rapide, bombolette nascoste pronte a tracciare lo strato psichico di coloro che iniziarono a rendere “confortevoli” quei non luoghi, gesta di “nuovi primitivi” in una società dominata dalla tecnologia sempre più avanzata. Il primo tra loro fu “TAKI 183”, fattorino di Manhattan, che iniziò a lasciare il suo nome d’arte scritto con una bomboletta spray sui vagoni della metropolitana della cit-tà, che presto si trasformò in una vera e propria tela itinerante, trasportando i pezzi da un quartiere all’altro, diventando uno strumento di comunicazione. Una sottocultura dalle enormi potenzialità, quella della Street Art, che venne portata alla luce, per la prima volta, dal sociologo Hugo Martinez che, il 15 settembre 1973, organizzò l’esposizione di un centinaio di writers alla Razor Gallery di New York. Una mostra che segnò la svolta definitiva di tutti quei writers che iniziavano a sentirsi sempre di più “artisti”. Da quel momento inizia l’enorme successo della “Graffiti Art”, anche per merito del gruppo artistico “United Graffiti Artists” creato dallo stesso Martinez, entrando in contatto con il mondo delle gallerie, dei Musei e del mercato dell’arte. Se consideriamo il fenomeno globale della Graffiti Art, dobbiamo constatare che molti dei suoi protagonisti erano persone che si sentivano dei veri e propri militari di bande, pronti alla battaglia urbana per rivendicare la dignità dei diseredati. Per loro, e nostra, fortuna, le armi da combattimento non erano catene o coltelli, ma armi raffinate e totalmente metaforiche: le bombolette spray.

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Riccardo Cavallini - Khymeia, le teorie della percezione, Palazzo Pisani“Senza titolo”, olio su tela, cm 30x40

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RICCARDO CAVALLINI

Riccardo Cavallini, artista vicentino che svolge la sua formazione presso il liceo artistico A. Modigliani di Padova, per poi concludere gli studi all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Da tempo si è avvicinato alla pratica della meditazione con il maestro Franco Ber-tossa, pratica che gli ha permesso di arrivare ad espri-mersi in maniera autonoma, allontanandosi dalle esperienze fatte precedentemente in ambito scolasti-co. I paesaggi di Riccardo Cavallini sono, come defi-nisce l’artista, ”un abbozzo del reale”. Nei suoi quadri cerca di ridurre al minimo i particolari arrivando a una stesura a grandi campiture del colore, dando l’idea di una foto sfocata. La ricerca dell’essenzialità della composizione pittorica fa sì che a ogni sguardo si avverta la natura come dimensione straniante, tra conosciuto e sconosciuto. Cavallini si catapulta in un universo silenzioso. La perdita d’identità dell’uomo contemporaneo traspare dai suoi volti, dove detta-gli importanti che tracciano la personalità dell’essere umano si perdono e rimane solo la forma del viso. Le sue figure vivono nell’anonimato, livellando le diffe-

renze. In una società dove l’apparire è tutto e diventa molto spesso più importante delle esperienze stesse, l’artista ha il coraggio di togliere alle sue figure quei connotati che le renderebbero riconoscibili sui social network. Un “quadro imprevedibile” che l’artista di-pinge utilizzando i colori come se fossero entità pro-prie, dotate di una silenziosa singolarità. Il figurativo diventa astratto quando non si ha certezza di ciò che è reale. Dopo un iniziale impatto romantico, i suoi quadri diventano all’improvviso disorientanti.

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Alberto Miotto - Khymeia, le teorie della percezione, Palazzo Pisani“Senza titolo”, scultura, libro, pistola

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ALBERTO MIOTTO

Se si tenta di raccontare Miotti in modo tradizionale, nasce a Cittadella nel 1972, si diploma con il massimo dei voti all’Ac-cademia delle Belle Arti di Venezia, vive a Piove di Sacco, tutto appare molto riduttivo. Conoscere Miotti e le sue opere signi-fica entrare in un mondo dove la distanza tra arte e vita è im-palpabile, non solo pittura, ma anche scultura, il suo mondo la strada, tutto ciò che sta fuori, soprattutto vivere quella notte che gli fa da compagna di poesia ed ispirazione. Le sue opere piene di colore puro, cariche di volti-fantasmi, di poesia, ma anche di inquietudine e violenza lo rappresentano appieno e forse sono la sua migliore biografia.

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Massimo Chiarello - Khymeia, le teorie della percezione, Palazzo Pisani“Scissione”, installazione, cm 400 x 450 x 300, neon, tessuto, fili

MASSIMO CHIARELLO

Personaggio poliedrico, Massimo Chiarello, in arte MAMO, possiede uno spiccato senso artistico che gli ha permesso di venire a contatto con le tecniche espressive più contempora-nee. Fulcro del suo agire artistico è la performance, modo di espressione nato dalle avanguardie degli anni ‘60 e arrivato fino ad oggi sviluppandosi nelle maniere più creative e inatte-se, dagli artisti che fanno del loro stesso corpo l’oggetto della performance, a quelli che si servono di supporti di tutti i tipi utilizzati in prima persona in un evento artistico che è molto spesso live. Massimo fa parte di questo secondo gruppo. Ser-vendosi di luci neon crea attraverso movimenti del corpo ef-fetti luminosi ipnotici, spirali, vortici policromatici. L’impatto sensoriale è tangibile, l’esperienza irripetibile e incredibilmen-te legata all’hic et nunc. L’unicità di ogni performance è resa non solo dai movimenti dell’artista, che ogni volta variano, ma anche dalle condizioni atmosferiche, dal tipo di luce presente in loco, dalla combinazione dei colori. La struttura della per-formance è sistematica, ogni processo di realizzazione variato e variabile, soggetto unicamente al suo presente.

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Marco Chiurato, feat. AngelaPerformance durante l’inaugurazione

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9318 VISITATORI

2000 PRESENZE IL PRIMO WEEKEND DI APERTURA

OLTRE 1500 IL SECONDO WEEKEND

200 ARTISTI DA TUTTA ITALIA COINVOLTI

Andrea Mirko Turato, Matteo Vanzan, Anna Morandi, Giorgio Dalla Costa, Stefano Santagiuliana, Andrea Lovato a conclusione del Secret Show

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18.600 VISUALIZZAZIONI FACEBOOK

56000 VISUALIZZAZIONI WEB

3000 VISUALIZZAZIONI NEL MESE DI OTTOBRE

Andrea Mirko Turato, Matteo Vanzan, Anna Morandi, Giorgio Dalla Costa, Stefano Santagiuliana, Andrea Lovato a conclusione del Secret Show

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PROGRAMMA GENERALE

Venerdì 10 ottobreore 10.30 Palazzo Pisani: lezione di Arte Moderna per le classi superioriore 22.00 Art Cafè Roma: Rock Alternative Night

Sabato 11 ottobreore 16.00 Palazzo Pisani: “Khymeia: le teorie della percezione” inaugurazione del festivalore 17.00 Palazzo Pisani: “Il bombardamento di Adrianopoli”, omaggio al declamatore futurista Filippo Tommaso Marinetti a cura di Alan Bedinore 18.30 Garibaldi Cafè: Sound Creative, performing Nic Fabrisore 23.00 Wine Bar: HUND, Festival Opening Party

Domenica 12 ottobreore 11.00 Palazzo Pisani: “Die Farben der Phantasie”, apertura della sezione personale di Francesco di Pasquantonioore 16.00 Bar Borsa: “Nitro from #000000 to #ffffff ”, apertura della mostra collettivaore 17.00 Piazza Garibaldi: “Nitro: Square Edition”, performance live di street artore 19.00 Bar 170: ElektroWoWore 21.00 Palazzo Pisani: Andrea Lovato, concerto di architetture vocali

Mercoledì 15 ottobreore 20.30 Palazzo Pisani: “Perception”, incontro di fotografia a cura del Circolo fotografico leoniceno

Venerdì 17 ottobreore 10.30 Palazzo Pisani: lezione di Arte Moderna per le classi superioriore 18.00 Palazzo Pisani: “Architettura dei modelli”, presentazione della mostra di architettura a cura del VAGAore 21.00 Palazzo Pisani: “Interviste impossibili”, spettacolo teatrale a cura di Sacha Tumore 22.00 Art Cafè Roma: Rock Alternative Night

Sabato 18 ottobreore 8.30 Family Banker Office di Banca Mediolanum: “Bodies”, apertura della mostra collettivaore 15.00 Palazzo Pisani: “Photoshop”, laboratorio di grafica digitaleore 18.30 Garibaldi Cafè: Sound Creative, performing Controversiaore 22.00 Bar Seventy: Wolfang in concertoore 22.30 Limbo Pub: The Ballad of Tatanka + Sydney DropeTrip

Domenica 19 ottobreore 17.00 Bar Borsa: Elektro Dance, dancing invasion performanceore 19.00 Bar 170: ElektroWoWore 21.00 Palazzo Pisani: Olly Riva in concerto / special guest: Twelve Notes

Mercoledì 22 ottobreore 20.30 Palazzo Pisani: “Perception”, incontro di fotografia a cura del Circolo fotografico leoniceno

Giovedì 23 ottobreore 21.00 Palazzo Pisani: New Generation Secret Show

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Venerdì 24 ottobreore 10.30 Palazzo Pisani: lezione di Arte Moderna per le classi superioriore 21.00 Palazzo Pisani: “Appuntamento in città”, spettacolo teatrale a cura di Mentalmente Instabiliore 22.00 Art Cafè Roma: Rock Alternative Nightore 23.00 Wine Bar: MOB

Sabato 25 ottobreore 15.00 Palazzo Pisani: “Photoshop”, laboratorio di grafica digitaleore 18.00 Bar Borsa: “Adiabatic Invariants”, performance a cura di Luca Gazziore 22.00 Bar Seventy: Andromeda Rock Band in concerto

Domenica 26 ottobreore 11.30 Bar Borsa: “A special offer day”, performance di arte relazionaleore 19.00 Bar 170: ElektroWoWore 21.00 Palazzo Pisani: Deaf Cities in concerto

Mercoledì 29 ottobreore 20.30 Palazzo Pisani: “Perception”, incontro di fotografia a cura del Circolo fotografico leoniceno

Venerdì 31 ottobreore 22.00 Art Cafè Roma: Rock Alternative Night

Sabato 1 novembreore 15.00 Palazzo Pisani: “Time Lapse”, incontro d’introduzione alla performance a cura di Andrea Mirko Turatoore 22.00 Limbo Pub: Kayleth in concerto

Domenica 2 novembreore 19.00 Bar 170: ElektroWoWore 21.00 Palazzo Pisani: “Time Lapse: il mondo come non l’avete mai visto”, performance multimediale

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Catalogo realizzato nel mese di novembre 2014