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NewsletterIST ITUTO G. CAPORALE - TERAMO

Trimestrale di informazione Numero 9 - marzo 2011

Centro SperimentaleRegionale per la Pescae l’Acquacoltura dell’Istituto

L’Istituto nel mondo....il mondo in Istituto

L’Istituto G. Caporalee la sicurezza dell’acquapotabile

Devolvi il 5 per milleall’Istituto G. Caporale

Il Rapporto 2009/10 continua la nuova serie iniziata con ilRapporto 2008/09, puntando a fornire informazioni e tra-smettere conoscenza attraverso le evidenze di quanto più si-

gnificativo è stato realizzato dall’Istituto nell’anno 2009 e neiprimi mesi del 2010.

“Questa edizione del Rapporto”, - scrive il Direttore Vincenzo Capo-rale nella pagina di presentazione dal titolo “Uno sguardo sul2009/10” – “richiama alla memoria il catastrofico evento del sismaa L’Aquila. Al dolore e allo sconcerto che hanno toccato tutti, in Ita-lia e all’estero, l’Istituto ha saputo reagire con immediatezza e congenerosità, mettendosi immediatamente a disposizione, affiancan-dosi e integrandosi con l’organizzazione dei soccorsi e degli aiuti.In questo quadro la Protezione Civile ha affidato all’Istituto il com-pito di coordinare le attività in materia veterinaria”.

Il Rapporto 2009/10 e quelli precedenti, ricchi di informazioni sullastoria, le attività e i compiti istituzionali, possono essere richiestial Reparto Comunicazione dell’Istituto e sono reperibili anche in formatoelettronico nel sito internet dell’Istituto.

N e w s l e t t e rISTITUTO G. CAPORALE - TERAMOAuto r i z za z i one Tr i buna l e d i Te ramo n . 602 de l 27 /05 /09

DirettoreVincenzo Caporale

RedazioneMonica Bucciarelli, Giulio D’Agostino, Manuel Graziani,Guido Mosca

ContributiNicola Ferri, Nadia Barile, Federica Di Giacinto

Progetto graficoSandro Santarelli

StampaGiservice srl, Teramo

© 2011Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise“Giuseppe Caporale”, Via Campo Boario・64100 TeramoTel. +39 0861 3321・Fax +39 0861 332251・www.izs.it・[email protected] informazioni sulla Newsletter: [email protected]

Visita al Centro e intervista alla dott.ssaNadia Barile, responsabile del Centro

Sviluppato il prototipo di uno strumentoper il biomonitoraggio in continuo

Ricercatori internazionali in Istituto nelprimo trimestre dell’anno

Prosegue la campagna di ripopolamentodel gambero italico nei fiumi abruzzesi

Quanto di più significativo è stato realiz-zato dall’Istituto nel 2009 e nei primimesi del 2010 Il Rapporto

2009/10

Il Rapporto 2009/10

Questo riconoscimento, noto come “Premio dei Premi”,consegnato direttamente dal Presidente della RepubblicaGiorgio Napolitano alle 28 migliori esperienze di innova-zione dell’anno 2009, è una concreta e solida base perlo sviluppo futuro dell’Istituto, una garanzia per la suamissione che è quella di interagire nel sistema inte-grato “Benessere Animale - Sanità Animale - Sicu-rezza Alimentare” con capacità e autorevolezza, inItalia e nel mondo.

L’essere orientati per tradizione verso l’innovazione e la qualitàdei risultati ha permesso all’Istituto di partecipare al “Concorsopremiamo i risultati”, indetto dal Ministro per la pubblica am-ministrazione e innovazione e conseguire, nel giugno 2010,la Menzione speciale per la partecipazione degli stakeholderalla progettazione e valutazione dei servizi e il riconosci-mento ufficiale di Istituto d’avanguardia ricevendo il presti-gioso “Premio Nazionale per l’Innovazione”.

Dottoressa Barile, quando è stata co-struita questa struttura?La costruzione è iniziata nel 2004 con i primi duemoduli che sono stati completati l’anno succes-sivo, anno in cui sono stati trasferiti i laboratori.Nel 2006 è stata ampliata e completata con altridue nuovi moduli.L’inaugurazione dell’opera è avvenuta nell’ottobredello stesso anno. L’acquisizione dell’area dema-niale prima e la progettazione poi, sono state al-quanto difficoltose. La struttura è stata pro-gettata con criteri innovativi, costituita da moduliprefabbricati, facilmente rimovibili; si estende inorizzontale riservando l’ultima area all’impianto pi-lota per la riproduzione controllata di specie itti-che innovative.

Che ruolo ha avuto la Regione Molise?Il contributo della Regione Molise è stato fonda-mentale perché ha finanziato l’ampliamento ed ilcompletamento della struttura con un Accordo diProgramma Quadro a sostegno del Settore Pescache utilizzava fondi della Delibera CIPE n. 17 del2003. Successivamente, nel 2006, è stato sti-pulato un Accordo di programma tra la Regione el’Istituto con l’obiettivo di favorire e sostenere ilprocesso di rinnovamento gestionale ed operativodella rete territoriale dell’Istituto presso le sedi diTermoli, Campobasso ed Isernia.Nel nuovo disegno organizzativo e funzionale, allasede di Termoli è stata attribuita la macrofunzionetecnico scientifica di “Sorveglianza dell’ambientemarino costiero, comprese le problematiche re-lative alla pesca, all’acquacoltura e al ripopola-mento della fauna ittica autoctona”. L’obiettivo eradi dotare la macro area Abruzzo-Molise-Alta Pu-glia di una struttura tecnico scientifica adeguatache operi nel settore marino costiero a sostegnodell’utilizzo ecosostenibile delle risorse dellapesca, della loro salvaguardia e valorizzazione.

Nel primo modulo quale laboratorioopera?In quest’area è collocato il laboratorio di igiene deiprodotti ittici e delle acque. Il Centro effettua ilmonitoraggio della qualità delle acque costiere de-stinate alla vita dei molluschi e delle zone di pro-duzione di bivalvi, in attuazione delle normativenazionali e comunitarie vigenti (D. Lgs. 152/2006; Reg. (CE) 854/2004).I campioni di acqua e molluschi prelevati sono sot-toposti ad analisi microbiologiche secondo metodiufficiali accreditati. Oltre al monitoraggio dellezone di produzione delle vongole è effettuataanche la valutazione della risorsa attraversoesami biometrici. La valutazione della biomassapresente consente ai COGEVO di formulare pianidi gestione efficaci proteggendo le aree con ab-bondanza di novellame e permettendo la pescanelle zone in cui risiedono gli adulti. In questomodo si attuano piani ecosostenibili.

Quali altri particolari esami sono svoltinel Centro?Nel Centro di Termoli, per la valutazione di so-stanze inquinanti presenti nelle acque marine, sisviluppano ed applicano biotest che utilizzano di-rettamente organismi.Il laboratorio biotossicologico dispone di tecnolo-gie specifiche quali bioluminometri, camere ter-mostatate per la crescita algale e di un nuovosistema biologico di preallarme (Mosselmonitor).

I test di tossicità acuta con batteri biolumine-scenti sono condotti su campioni acquosi, sedi-menti e sostanze chimicamente definite secondola metodica ufficiale APAT IRSA CNR. Il saggio èapplicato per valutare gli effetti tossici acuti deicampioni tramite la determinazione dell’inibizionedella luminescenza emessa dal batterio marinoVibrio fischeri. Il biotest si effettua in circa 30 mi-nuti e permette di determinare la concentrazioneminima che causa l’effetto tossico sul batterio.Sempre per la valutazione della qualità delle acqueè effettuato un altro biotest che utilizza l’alga ma-rina Phaeodactlylum tricornutum.Si utilizzano colture axeniche certificate prove-nienti dal Laboratorio marino di Dunstafage (UK).I ceppi algali sono mantenuti in camera termo-statata con esposizione a luce artificiale. I risultatidi questo biotest si hanno dopo 72 ore. Anche sei costi del saggio sono piuttosto elevati bisognaconsiderare che le alghe sono incluse tra gli indi-catori ambientali utilizzati nei programmi di moni-toraggio. Tali organismi contribuiscono infatti inmodo sostanziale all’intero ecosistema marino in

quanto produttori primari. L’efficacia di questi testè elevata quando si opera con una batteria di or-ganismi di diverso livello trofico.Vorrei infine citare il sistema Mosselmonitor cheabbiamo sperimentato sin dal 2001. Il sistemausato lavora con otto molluschi bivalvi ed è basatosulla misura della distanza tra le valve.Due sensori sono applicati su ciascuna valva.Il voltaggio è una misura di posizione (apertura)delle valve. Il segnale prodotto viene rettificato e

digitalizzato attraverso un convertitore; i dati ot-tenuti vengono processati da un computer e con-vertiti in valori di percentuale di apertura valvare.In condizioni normali le valve sono aperte; quandoinvece si verificano condizioni avverse dovute a fe-nomeni naturali o antropogenici i bivalvi possonochiudere le loro valve per periodi più o meno lun-ghi che il sistema registra con allarmi di chiusura.Abbiamo valutato, con cicli di sperimentazioni, lasensibilità del sistema rispetto a vari metalli pe-santi e pesticidi organoclorurati.I saggi descritti non permettono di individuare lasostanza tossica presente nel campione ma sonoutilissimi per capire in tempi brevi se sono pre-senti eventuali stress ambientali.

Anche le biotossine algali nei molluschisono analizzati in questo laboratorio?In questo terzo modulo è presente il laboratorioche analizza i campioni di molluschi bivalvi per ladeterminazione delle biotossine algali liposolubilied idrosolubili (nello specifico Diarrhetic ShellfishPoisoning (DSP), Paralytic Shellfish Poisoning

Visita al Centro Sperimentale Regionaleper la Pesca e l’Acquacoltura dell’IstitutoG. Caporale

Il Centro Sperimentale Regionale per la Pesca e l’Acquacol-tura con sede a Termoli è stato inaugurato pochi anni fa ed èdotato di un impianto pilota per la produzione di specie it-

tiche innovative.

Il Centro opera nel settore della sanità delle specie ittiche, del-l’igiene degli alimenti di origine ittica, nella tutela degli ecosistemimarini, attraverso attività di ricerca, laboratorio, diagnosi, assi-stenza tecnica e consulenza ai portatori d’interesse.

Le attività del Centro Sperimentale di Termoli rientrano in quelle

del Laboratorio di Igiene, Biologia e Tossicologia Ambientale(LIBITA) dell’Istituto G. Caporale di Teramo.

Nella seconda metà del 2009 è stata attuata una riorganizza-zione del settore destinando tutte le attività inerenti alla Biologiadelle acque interne nella sede centrale di Teramo e quelle relativealla Biologia delle acque marine e pesca presso la sede di Termoli,già Centro Sperimentale Regionale per la pesca ed acquacoltura.

L’ampliamento e il completamento delle nuove strutture della sededi Termoli sono state finanziate dalla Regione Molise.

Intervista alla dott.ssa Nadia BarileResponsabile del Centro NADIA BARILE

(PSP) Amnesic Shellfish Poisoning (ASP). Esse de-terminano delle sindromi differenti anche moltogravi a seconda della tossina che viene prodottada microalghe. L’estrazione delle tossine è effet-tuata con diversi solventi organici ed acidi; gliestratti per DSP e PSP sono inoculati in topi chepervengono dallo stabulario allevatore di Teramo esono mantenuti, per la prova, in quello utilizzatorepresente nella sede di Termoli.Gli estratti ottenuti, invece, per la determinazionedella ASP, vengono iniettati in un cromatografo li-quido ad alta prestazione (HPLC).

In questo settore si vedono degli ac-quari, che cosa sono?In questo modulo che chiamiamo “Stabulario” sonopresenti cinque impianti di depurazione di mollu-schi costituiti da vasche di varie dimensioni do-tate di: prefiltro in lana/perlon, filtro a carboneiperattivo, filtro biologico, impianto di sterilizza-zione a raggi UV ed ozonizzatore.

Questi sistemi sono utilizzati per studi sulla de-purazione dei molluschi.Il Centro ha già pubblicato vari lavori al riguardo,in particolare è stata condotto nel biennio 2007-2008 uno studio sull’efficacia dei processi di de-purazione nei molluschi bivalvi attraverso il qualesi sono evidenziate le marcate differenze nell’effi-cacia dei processi di depurazione al variare dei mi-croorganismi considerati (E.coli, Salmonella,Vibrio parahaemolyticus) e delle specie bivalveanalizzate (vongole e mitili).

Infine siamo nell’impianto pilota, fiore al-l’occhiello di questo Centro...Questo impianto pilota per l’acquacoltura speri-mentale è unico nel medio e basso Adriatico. È unimpianto dotato di vasche di allevamento di variedimensioni, di due unità di incubazione e di unastruttura completa (crieria) per la produzione diseme di molluschi. Il circuito idraulico dell’im-pianto (presa a mare e sistema di ricircolo) è

stato progettato in modo da poter funzionare, me-diante un sistema di chiuse e di pompe, a circuitochiuso (ricircolo), a circuito aperto (con o senzafiltrazione) e a circuito semi-aperto. La qualità del-l’acqua in vasca è assicurata da un importante si-stema di filtrazione costituito da filtri a sabbia e adiatomee, di sterilizzatori UVC, di un bioreattorecompatto, uno schiumatoio ed una pompa di ca-lore in titanio. L’approvvigionamento idrico del-l’impianto pilota è assicurato da una presa a marein fase di ultimazione. In questo impianto sonostati svolti due importanti progetti. Il primo effet-tuato nel periodo 2007-2008 ha riguardato laproduzione di seme di cozza pelosa, attraverso latecnica di riproduzione controllata, ai fini di un suopossibile sfruttamento in acquacoltura. Il se-condo, svolto dal 2007 al 2009, ha avuto comeobiettivo prioritario il ripopolamento attivo dellaseppia e tra le sue fasi di realizzazione si eviden-zia quella relativa all’induzione della schiusa delleuova in condizione controllata.

Il sistema di approvvigionamento idrico trasfe-risce l’acqua potabile dai serbatoi di ricaricanaturali al consumatore finale. È caratterizzato

da un’impiantistica molto complessa e presenta,pertanto, numerosi punti sensibili sia a contami-nazioni di natura accidentale che intenzionale.

Per migliorare il sistema di controllo della qua-lità dell’acqua potabile risulta oramai indispensa-bile l’utilizzo di sistemi integrati di monitoraggiochimico/fisico e biologico in tempo reale (earlywarning). Tali sistemi, da affiancare alle analisipuntuali previste dalla normativa vigente, sonoin grado di identificare in maniera precoce even-tuali fenomeni di contaminazione dell’acqua,consentendo l’adozione di tempestive misure disicurezza.

Da questa riflessione è nata, nel 2007, la col-laborazione tra l’Istituto G. Caporale e il gestoreidrico Ruzzo Reti S.p.A, che ha portato alla primainstallazione in Italia di un sistema innovativo diallarme precoce biologico. Il sistema, noto come“Daphnia Toximeter”, è stato installato a livellodella captazione della sorgente traforo GranSasso d’Italia/ Ruzzo. Il sito è stato individuatoin considerazione della sua potenziale vulnerabi-lità, in quanto situato pochi metri al di sotto dellegallerie del traforo autostradale (A24 Roma-Te-ramo) del Gran Sasso d’Italia e, quindi, nelle im-mediate vicinanze dell’Istituto Nazionale di FisicaNucleare. Il sistema di monitoraggio biologico

“Daphnia Toximeter” ha integrato la preesistentestazione di controllo chimico/fisico in continuo,sita in Casale San Nicola, Isola del Gran Sasso[TE]. La sinergia tra i due sistemi, chimico/fisicoe biologico, consente di ampliare notevolmenteil numero di eventuali sostanze contaminanti ri-levabili in tempo reale. Infatti, al potenziale rile-vamento di determinati parametri chimico-fisici,tipici del sistema classico, il sistema di biomo-nitoraggio evidenzia, in tempo reale, la presenzadi composti tossici, anche sconosciuti, e reagi-sce con l’invio di allarmi precoci, indispensabiliper l’adozione tempestiva di misure di sicurezzaa tutela della salute pubblica.

La precocità degli allarmi è conseguente alla ri-levazione di anomalie comportamentali manife-state dagli organismi sentinella, Daphnia magna(pulce d’acqua), monitorati in tempo reale da unatelecamera (24h su 24). Il sistema è in grado dirilevare ed elaborare in tempo reale i seguentiparametri comportamentali del crostaceoD. magna: velocità media di nuoto, altezza mediadi nuoto, dimensione frattale, distanza media trale dafnie, dimensione media delle dafnie.

Tutte le possibili variazioni nei parametri elen-cati sono analizzate mediante un algoritmo cheevidenzia il probabile nesso con eventi contami-nanti. Il risultato consiste nella elaborazione diun indice di tossicità che determina i livelli so-glia, superati i quali, scatta il sistema di allerta.

A livello grafico, la situa-zione di normalità è eviden-ziata dal colore verde, ilgiallo è collegato ad unostadio di attenzione, ilrosso determina la rea-zione di allarme. I dati sonogestiti e archiviati da unsoftware interrogabile me-diante una semplice con-nessione internet. Ciascuna specie di organismisentinella risulta più o meno sensibile a deter-minate classi di composti inquinanti. Di conse-guenza l’impiego simultaneo di più specieconsente di ampliare il numero di sostanze con-taminanti rilevabili in tempo reale.

Pertanto è possibile affermare che «maggiore èil numero delle specie di organismi sentinella uti-lizzati, maggiore è il numero dei composti tos-sici rilevabili». Per questo motivo le attivitàpreviste nella terza annualità del progetto di col-laborazione con la Ruzzo Reti S.p.A, attivato nel2008, sono state dedicate allo studio di organi-smi sentinella diversi dal crostaceo D. magna.

In questo ambito l’Istituto G. Caporale ha svi-luppato il prototipo di uno strumento per il bio-monitoraggio in continuo basato sull’impiego diAnodonta cygnea, un mollusco bivalve d’acquadolce. Il sistema è basato sulle modifiche com-portamentali di apertura e chiusura delle valve

del mollusco in relazione alla presenza di so-stanze inquinanti nell’acqua. I movimenti valvarisono registrati in continuo (una misurazione ogni10 s) tramite un sensore a distanza e l’ausilio diuna telecamera. Il sistema evidenzia in manieraprecoce la presenza di contaminanti attraversola valutazione di alcuni parametri comportamen-tali dell’organismo sentinella, quali: frequenza dichiusura e apertura delle valve, intervallo ditempo relativo alla chiusura della valve, distanzatra le valve. I dati sono acquisiti in tempo realegrazie ad una connessione internet. Il biomoni-toraggio dell’acqua mediante l’utilizzo di organi-smi sentinella, insieme a quello chimico/fisico,permette di inviare allarmi precoci in temporeale, on-line e via sms, al gestore dell’impiantoidrico. Questo sistema consente di attuare mi-sure di sicurezza tempestive.

La Ruzzo Reti S.p.A. ha previsto, in questocaso, un piano di emergenza che prevede lamessa a scarico dell’acqua potenzialmente con-taminata.

Il sistema integrato, reso possibile dalla strettacollaborazione fra l’ente gestore Ruzzo RetiS.p.A. ed una istituzione scientifica quale l’Isti-tuto G. Caporale, permette la fornitura di acquacontrollata 24 ore su 24 con un elevato gradodi sicurezza.

L’Istituto G. Caporale ha sviluppato il prototipo di

uno strumento per il biomonitoraggio in continuo

basato sull’impiego di Anodonta cygnea, un mollu-

sco bivalve d’acqua dolce

Sistema di allarme precoce biologico “Daphnia Toximeter” che utilizza ilcrostaceo Daphnia magna come organismo sentinella

L’Istituto G. Caporalee la sicurezza dell’acqua potabile

Dal 17 al 26 gennaio 2011 Erlinda Koni eMarsela Bregajel del Food Safety andVeterinary Institute di Tirana hanno fre-

quentato i laboratori del Centro SperimentaleRegionale per la Pesca ed Acquacoltura di Ter-moli nell’ambito del progetto dell’OMS “Stren-gthening Food Control Institutions in Albania”,finalizzato a consolidare nel Paese balcanicoun sistema di sicurezza alimentare conformealla normativa europea. A cavallo tra gennaio efebbraio, in veste di Laboratorio di ReferenzaOIE per la Bluetongue, l’Istituto ha ospitatoquattro delegati dell’IRVT, l’Institut de la Re-cherche Vétérinaire de Tunisie (AbderrazakDkhil, Salma Mejri, Ahmed Ben Ali HatemOuled e Sofiane Seghaier) e due delegati del-

l’IRAL, l’Institut de RechercheAgronomique du Liban (MayssaaDabaja e Jeanne El Hage) per unprogetto di gemellaggio e coope-razione, sotto l’egida dell’OIE ed incollaborazione con il Ministerodella Salute italiano, che ha comeobiettivo l’addestramento alla dia-gnosi della Bluetongue affinché isuddetti Istituti possano diventareCentri di Referenza internazionaliper questa malattia.

Il 4 febbraio 2011, per la prima volta nellasua storia, l’Istituto ha ricevuto una delega-zione giapponese, composta da Masumi

Ayako, Iwahashi Sachiko e Toshima Takako,giunta in Italia per approfondire aspetti legatialla sicurezza alimentare. I tre medici veteri-nari del Ministero della Salute del Giapponehanno visitato il Centro Servizi Nazionaledell’Anagrafe Zootecnica ed i laboratori dellasede centrale dell’Istituto per conoscere davicino il lavoro svolto direttamente sui pro-dotti di origine animale. Sempre a febbraioAleksandra Hammond-Seaman della Royal So-ciety for the Prevention of Cruelty on Animals(RSPCA), è stata ospite del Centro di Colla-borazione OIE per la formazione veterinaria,l’epidemiologia, la sicurezza alimentare e ilbenessere animale dell’Istituto. Durante l’in-contro del 17 febbraio 2011, che ha posto lebasi per possibili collaborazioni tra la più an-tica associazione per la protezione degli ani-mali e l’Istituto, alla rappresentante dellaRSPCA sono stati illustrati l’organizzazione, leattività, le collaborazioni dell’Ente teramanoed i progetti di ricerca in corso più significa-tivi sul benessere animale, con particolare at-tenzione ai modelli di gestione di canili egattili sperimentati e validati dall’Istituto.

Marzo ha fatto registrare una grandequantità di incontri internazionali.Il mese si è aperto con la visita di

una nutrita delegazione del Central VeterinaryLaboratory della Namibia, Paese con cui l’Isti-tuto intrattiene da quindici anni rapporti distretta collaborazione.

Veterinari e dirigenti namibiani sono arrivati aTeramo per l’avvio di un progetto di gemellag-gio dell’OIE che si prefigge di fornire al CVLdello Stato africano il sostegno tecnico-scien-tifico per arrivare ad essere nominato dall’OIELaboratorio di Referenza per la sicurezza ali-mentare.

Dal 2 al 4 marzo Rina Ashkenazy, EfratAviani, Natan Gur e Erez Lubarni del Mini-stero dell’Agricoltura dello Stato di Israelehanno approfondito in Istituto tematiche rela-tive al settore dei mangimi, per poi essereaccompagnati in due note aziende mangimi-stiche che hanno sede nel territorio provin-ciale per delle visite guidate.

L’epidemiologo Pastor Alfonso Zamora ed ilvicedirettore del National Center for Animaland Plant Health di Cuba, Leon Diaz, sonostati ospiti dell’Istituto dall’8 all’11 marzonell’ambito del progetto di ricerca “Sviluppo disistemi epidemiologici per la sorveglianza el’analisi del rischio della Peste Suina Classica”che ha anche l’obiettivo di approfondire futureattività di collaborazione nel settore del be-nessere animale e della vaccinologia.

Dal 14 al 16 marzo, 23 ricercatori prove-nienti da Ukraina, Azerbaijan, Armenia, Geor-gia, Kazakhstan, Uzbekistan, Kyrgyzstan,Tajikistan e Turkmenistan, hanno partecipatoa Teramo al workshop internazionale “Surveil-lance and control of animal brucellosis. L’isti-tuto G. Caporale, infatti, in veste di Centro diCollaborazione dell’OIE, è promotore di unprogetto dell’Organizzazione Mondiale dellaSanità Animale che ha il fine di fornire sup-porto e assistenza tecnica ai Paesi dell’exblocco sovietico per la pianificazione e realiz-zazione di appropriate attività di sorve-glianza, per la definizione dello stato di salutedelle popolazioni animali e, conseguente-mente, di misure di controllo adeguate per lemalattie quali tubercolosi, brucellosi , aftaepizootica, carbonchio e rabbia canina. Infine,il 21 marzo, è arrivato a Teramo Omer Ki-beida del Laboratorio Centrale Veterinariodel Sudan per un periodo di formazione di tresettimane sulla Pleuropolmonite ContagiosaBovina, patologia di cui l’Istituto è Laborato-rio di Referenza dell’OIE dal 1993.

Grazie all’Istituto G. Caporale tanti piccoli di gambero stanno ripopolando i nostri corsi d’acqua.Questi crostacei, molto sensibili all’inquinamento, sono veri e propri sorveglianti dello stato di salute delle acque.

Essi consentono di capire se l’ambiente dove vivono è integro; la loro presenza è molto utile all’uomo.

Per questo obiettivo “verde”, l’Istituto ha già avviato un incubatoio a Capestrano (AQ) di grande interesse.

Dai anche tu il 5xmille della tua denuncia dei redditi all’Istituto G. Caporale di Teramo.Tutti i fondi raccolti saranno utilizzati esclusivamente per questa campagna di ripopolamento.

Basta firmare nello spazio Finanziamento della ricerca sanitaria e scrivere il codice fiscale dell’Istituto.

8000 6470 670

I l 5 per mi l le a l l ’ Is t i tuto G. Caporale

L’Istituto nel mondo...il mondo in Istituto

Nel primo trimestre del 2011l’Istituto G. Caporale haospitato molti ricercatoriinternazionali, confermandol’apertura sempre maggioreverso il mondo e la cooperazioneinternazionale come una dellesue principali missioni.

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