Anno IX — febbraio L966 — N, 59 M E N S I L E D I V I T A C I T T A D I N A Sped. Abb. Postale III gruppo
Grave sconfittL a Legge speciale
per Licata e Palma, s c a d r à domenica 6 marzo.
Quando tre anni fa l’As- •emblea Regionale approva* va lo strumento della rinasci ta di questi due comuni, tr i più depressi dell'isola, le nostre popolazioni hanno ti rato un respiro di soddisfa zloner molte speranze veniva no riaccese, e non solo nel l'area cui veniva interessai la Legge, ma in tutto l’Agrl- gentlnol E ciò per quella na turale associazione Ideale che anima aspirazioni diverse e diverse atteso.
Quella Legge pertanto fu attutata come il simbolo di una concreta volontà di attuazione di opere, con precedenza alla zona depressa Ll- sata - Palma, da tutti ricono- icluta come la più urgente 11 soccorsi programmati.
O ggi quella «Legge » non Miste più: è stata depennata flrtunlmente dal «corpus o- («rnnto» della legislazione •gionale.
Si. sarà possibile, ^enza lubbio, una proroga: questo l stato il pensiero, a noi ma- Mestato. dell’On, Rubino, nel torso della nostra inchiesta lell'ottobre dei ’65; e questa I stata la promessa dell’On. irtmaldi. Assessore allo Svi jppo Econom ico della Regio- e sino al 22 gennaio scorso.
Ma tutto questo non ci con- >rtu per nientel
L'avere fatto scadeio unaj leggo tanto importante, senza j la benché minima progettazione di quanto la legge stessa prevedeva, costituisce una delle più amare delusioni popolari; una sconfitta di cui è difficile scandagliare le conseguenze sul piano morale e sociale.
E' stata perduta un'occasione irrepetibile; un progetto di ouerra, contro la miseria,■ ignoranza e l’arretratezza, a ita lo mandato a monte, è Uata sconfitta la claS3» dirigente locale, che la storia potrebbe indiziare come espies- s’.one dì collettiva incapacità di un popolo che non può meritare, senza grave ingiù st'zia, un giudizio cosi sene ro.
In definitiva; a noi oggi è malauguratamente capitato quello che, centosei anni fa, sarebbe potuto succedere alla Sicilia se Garibaldi f o s s e stato buttato a mare nelle a c q u e di Marsala, con i suoi Mille.
Non è fuori luogo l'accostamento se si pensa che tutto ciò è potuto avvenire perchè da noi esistono an cora i «borboni della politica», i «viceré» che sono tanti, quanti sono i comuni della provincia; esistono «feudi» deH'«individuo», con tutti gli aspetti negativi della tirannia mentale.
Ci rifiutiamo di tollerare come uomini e come cattolici,
contemporanei del Vatlc no II e dell'esplorazione della Luna, che le nostre popolazioni subiscano simili catastrofi.
Chiamiamo alla sbarra degli imputati tutte quelle categorie di uomini politici che hanno coinvolto le amministrazioni di Licata e di Palma, dalla cui efficienza dipendeva, in parto preponderante l'efficienza del Comitato inter comunale: si rendano conto delle gravi responsabilità che ossi contraggono con la propria coscienza, con le loro popolazioni, di fronte alla storia e dinnanzi al giudizio di Dio, giudice giusto ed Inesorabile.
Essi oggi, a legge scaduta, hanno respinto indietro di decenni il faticoso progresso verso II benessere, l'indlpon- denza dal bisogno, la redenzione sociale della nostra gente.
Ed ora?
Verrà forse la proroga!
Ma servirà a scavare nuove delusioni se non cl saranno uomini, contemporanei di un'epoca, tanto distante da quella del Borboni, quanto prossima ad una realtà che non tollera dilazioni e— sconfitte!
ALFO N SO DI GIO VANNA
Il bivio per una svoltarichiesta sul Magistrale
di Sambucaervizio di A. DITTA e P. MERLO
in IV e V pagina
QUESTO NUMERO
‘ f tc t 'i if i 0 P 't o l ' l u i n i * c i t t ì i t i l i tei
l i v l n z i o t i i f r o d a l i * \ f e n f i la
Un chiodo fisso
I giorni e le opere
Giuseppe M. Amorelli
rateili Costanza
passalo
Cose da salvare
La Iruvalura (poesia)
oggi, domani
pag. 2
2 3 3
6 6 6
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Sambuca (ebbraio
> <
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Scritti di A. Giuliana Alaimo, Andrea Ditta, Serafino
Giacone, Pippo Merlo, Mario Risolvente, Giuseppe Salvato
Pag 2 cAMBUCA PAESE LA V O C E DI SAM BUCA
I g i o r n i e l e o p e r eIn data 4 febbraio 1966 la G iu n ta C o m u n a le
ha d eliberato quanto segue
1) - il p ro lu ng am e n to d e ll’o rario p er il posto
p ub blico del servizio telefonico portan do l’attuale orario che p revede la ch isura del servizio alle ore 20.30 fino alle ore 24, ve
n endo così incontro alle e sig e nze degli u - tenti del telefono. E sig en za che veniva avvertita e segnalata già da tem po
2) - Nella stessa seduta di G iu n ta la m edesim a
deliberava di portarsi a Palerm o presso
l’E .S A ,, p er ch ie de re form alm ente l'invio sul posto di tecnici d e ll'E S A , due fondam entali problem i posti a ll’attenzione del d ecorso
anno 1965 e d eH 'A m m inistrazio ne C o m u n a -
J l v t t e ' i v n i
Il ch io d o fissoCaro Direttore,
li prego volere pubblicare nel nostro G io rnale <La Voce di Sam bu ca », il seguente arti* colo che tratta, in m odo particolareggiato, ciò che noi p r ivati abbiamo fatto, facciamo e faremo per m igliorare le nostre abitazioni, la Chiesa, le vie d i acceco ai nostri fondi, l'annuale festa dell’8 settembre per la ricorrenza della N atività di M aria Vergine, il Bar con la caratteristica ed arti- litira pinta d i ballo (a totale fcpewi del proprietario eignor B o n d i), la scelta annuale della; Miss di Adragna a cura della P ro -Loco di Sambuca, le decine e decine di case che ogni anno ^ono forte, la gara continua per m igliorare il pro prio appczzumento d i terreno con piunte fruttifere, ornamentali, con via li fiancheggiati da p ini. ' do cipressi delPArizona, da eucalipto* o con alberi sem* pre verdi per siepe,
Q uanti c quanti pozzi (con risultato favorevole) sono sorti nella Contrada?
Moltissimi. C li antichi viottoli o t razze re im praticabili, a «pese di noi priva ti, sono stati trasformati in carrozzabili P o lia m o in atto calcolare che quasi il % % dei piccoli p ro prietari, appartenenti a tutte 1© eia??! sociali, ha l ’immensa comodità e soddisfazione di potere accedere in macchina al p ro prio fondo specie nel periodo prim averile • estivo autunnale.
Spontanea e naturale sorge la seguente domanda* clic cosa hanno fatto da anni ed anni le Autorità per questa ri | dente Contrada? Per questa località dove, specie nel pe-; riodo estivo ed autunnale, af-j fluiscvono p iù di duemila per- hone (iv i compresi i bisognevo li di cure, i bam bini gracili) per godere a pieni polm oni la vera aria pura della collina?
Le Autorità hanno disposto la costruzione dello stradale Sani buca-Adragna fino al punto dove in atto sorge il B a rt L o Gradale suddetto venne a contare oltre 15 m ilio n i a Km . Hanno disposto la costruzione di due fontanelle; la installazione del telefono; il servizio autom obilistico, ^alberatura dello «tradale
D elle huddettc opere restano
•n efficienza: le due fontanelle — il telefono per me?i quattro a ll’anno — il servizio autom obilistico con quattro cor se giornaliere sia a llin d a ta che al ritorno da Sambuca* Adragna, per il perìodo L u glio-ottobre. L o stradale, per mancanza di cantoniere e ma nutenzione va di giorno in rio rn o rovinandosi. Degli al beri e rimasto qualche e<em piare di enrnliptus.
Si è mai pensato che i p rivati, per portare u compimento le opere suddette* hanno dovuto servirsi di braccianti agricoli, di operai appartenenti a tutte le categorie di lavoro, di fontanieri, di elettri- cisti, di pittori, di ingegnieri, di geometri, di camionisti? Che per il materiale occorrente hanno dovuto acquistare d irettamente dalle fabbriche o dai rivendito ri del Paese, mattoni, cemento, calce, gesso lattcrizi — ferro lavorato — lastre di m arm o — servizi igienici ecc,? 1 m iliard i spesi dai p m a ti nella Contrada hanno
I sicuramente contribuito alla valorizzazione della zona; hanno alleviato notevolmente la ihsoccupaztone delle classi che vivono di lavoro ed hanno frenato, in un certo qual m odo, la piaga dell'cmigrazio-
«e di cui oggi dolorosamente ci occupiamo e preoccupiamo, '
Da quanto sopra esposto si i deduce che gli A d rag nin i ab-, hiamo il diritto di chiedere ed ottenere (alm eno per ora), la luce nei b iv ii, qu ad riv il, nelle curve pericolose, nella Piazzetta della Chiesa ecc.; un cantoniere stabile, la manutenzione ed alberatura dello ‘«tradale , la sistemazione della Piaz* zetta della Chiesa che, ad opera del Parroco e col contributo dei fedeli, è stata fornita di pavimento, di sedili, di lam padari, di neon, di candelabri in argento.
Attendiamo ancora una volta, fiduciosi nelle Autorità, per1 vedere risolti i problem i elencati, ben lieti se, invece di tornare a riscrivere ancora al riguardo, scrivere, si, ma per ringraziarli del loro proficue» interessamento e per congra^ tnlarci con Lo ro per avere assolto al p iù basilare ed inderogabile dovere di avere servi-
*o la collettività.
SERAFINO GIACONE
le e della p u b b lic a o p in io n e e c io è :
a ) p ro ge tta zio n e a c u ra d e ll'E S A , stessa d e l
l’im pianto p er il so lle vam e nto delle a c q u e del B a c in o C a rb o y e rispettiva c a n a lizza z io n e , a
fine irriguo , dei terre ni c irc o sta n ti;b ) p ro ge ttazion e se m pre : a cu ra d e ll’E S -A - , di
un 'in d ustria casearia.S a re b b e superfluo a g g iu n g e re ch e in foco
esistono tutti i p re su p p o sti e p e r la p rim a p ro
g ettazione e p er la se co n d a . Infatti m entre fa
p ro ge ttazion e ed e se c u zio n e d e ll’im pia nto d i
so llevam ento delle a cq u e c o stitu ireb be una ripa
razione al d an no subito daff'e co no m ia di S a m b uca dalla stessa c o stru zió n e della D ig a ch e im poveriva la nostra zo n a m e ntre a rric ch iv a le
zon e a valle del C a rb o i, si v e rre b b e a costituire una fonte nuova di r ic c h e z z a c o n se n te n d o l'irrig a zion e di p a re c c h ie estensioni di terre no c irc o
stanteP er quanto poi rigu ard a H 'caseificio è a p p e n a
il caso di rico rd a re ch e la nostra è una dèlie zon e tra le m igliori p e r la pastorizia e la p ro duzion e del latte da form aggi e di fo rm a g gi stessi che un tem po battevano la c o n c o rre n z a sìa p er la quantità ch e p er la qualità.3) - La G iu n ta inoltre ha d eliberato di recars i,
nei suoi e lem enti rappresentativi, p resso1 il
P rovveditorato alle O O PP di P alerm o p e r co n o sce re l’esito della g a ra di app alto e sp e rita tre m esi o r so no relativa al p rim o straf
elo di lavori per l’e secuzion e dei la vo ri d i rifacim ento della rete fognante c itta d in a : se da parte del C om ita to T e c n ic o R e g io n a le è stato esam inato ed app ro vato il p rogetto presentato dal C o n s o rz io d ell’A lto e M e d io Belice per la definitiva siste m azion e della strada S a m b u ca - G u lfa p er la so m m a di L 103.000.000.
4) - Ha a ncora deliberato di recarsi presso l’A s -sessorato R egionale p er i LL . PP. per so llecitare la firma del D ecreto relativo alla sistem azione del Vallone del P isciare , P ia zza C olle gio , Via Catena, Via R osario , Via
Fantasm a, S p ia zzo antistante l’edificio s c o lastico S. M aria
5) - Di chiedere a ll’A .N A .S . la sistem azione deim arciapiedi della via Nazionale ,
6) - A ll’Ente A cqu ed otti S iciliani (E A .S ,) perchiedere la p rogettazione per l’a m pliam ento della rete idrica cittadina p er il nuovo rione Riotto, via A rc h i, Vassallo e S . C ro c e .
7) - La G iunta ha ancora deliberato di so lle citare l’Ufficio T e c n ic o dell’Ente N a ziona le Elettricità (E .N .E .L .) che stà e la b ora nd o il progetto per l’a m pliam ento ed a m m o d e rn a m ento se co nd o gli a ccorgim e nti tecnici d e lla rete elettrica cittadina relativa alle seguenti v ie ; C o rs o U m be rto I co n pali a b ra c cio e lam pade a m e rcurio , e cosi pure per le vie N a ziona le ; con lam pade al m e rcurio al centro per le vie M a rco ni, R om a, A rc h i, Belvedere e P iazzetta della Vittoria
8) - Infine la G iun ta ha deliberato il p reventivodi spesa di L 2 0 00000 per il m uro di s o stegno attorno la Piazzetta antistante l’e d ificio scolastico «S . M a ria » p er stabilire un m igliore accesso allo stesso edificio.
G A R E DI A PPA L T O
>il In data 8 corrente è stata esperita la g ara di appalto per i lavori dei costruendi edifici s c o lastici della S cu o la M edia ed ex A vv ia m en to P ro
fessionale e considerata la m ole del finanzia m ento, vogliam o a ug urarc i ch e questa sia la volta buona!
Commemorato DanteN d P A u f u M agna de/ m agi
strale « E . N a v a rro » d i Sam buca d i S ic ilia , f re n u lo d i a- lu m ii ed in vita ti, i l P ro f. E n zo L a u re ila ha tenuto una in* tercssante conferenza sul p r i m o canto del P u rg a to rio d i
DanteP a r ecnzii pe rdersi in fan-
glie d iva ga zio n i, fo ra to re m nn mano che ilh u tra v a il canto affrontava i tem i sem pre n u o v i e interessanti della complessa personalità d e ir A I ig h ie r i e 6uf- la funzione e q u ilib ratrice del P u rga to rio n e lle tre cantiche. Si e soffermato- partico la rm e n te sul paesaggio d ì questo p r i m o canto, co gliendo m ilito la occasione per fare rilev a re alcune ed essenziali differenze
con l'in fe rn o ,«U n a vastità nu ova si spa
lanca su Dante n w ito d a ll’in - eubo d e ll’aura m o rta . G li bastano pochi versi p e r sta b ilire una tem perie tuttVflatto differe n te ; le p rim e incertezze e le perplessità in iz ia l i vengo no superate con u n 1 prestigioso co lpo d ’ala che fa lib ra re l ’a
nim a S u a »-E p arlando d e l paesaggio
«p e r d irla col M o m ig lia n o » esso diventa u n o stato d anf- m o ; in tim o , racco lto, riv e la la m alinconia fiduciosa d i chi si trova a m ezza’ strada nel suo faticoso ca m m ino e com unque si rende.’ ben conto d i aver superato la p a rte p ru
dura di esso.A n che i l c i c l o partecipa ai
nu o v i sentim enti del Poeta « r ìd e tu tto » p er il «b e l p ia neta che d ’am ar conforta* e «g o d e » per le quattro utelle- s im bo lo che resistono ancora nel vago c h ia ro re m a ttu tin o ».
Poi l'oratore avviando si alla conclusione lu i illus tra to la
si pro fila davanti ai due Poe.
ti.. Dante- ha v o lu to fare di in i sem plicem ente il simbolo
della libertà e, nel tentativo d i volere afferm are l ’im portan. za in so p prittf ib ile d i essa, non esita a r ic o rre re persino ad un
paradosso.A D a n te è p ia c iu to il para,
dosso che ttf ha consentito di superare la rip ide zza del t»uo sistema m itfic o , nella certezza che D io abbia v o lu to perdonare u n porgano che seppe capire « i l m a g g io r d o n o » da L u i rice vu to e n o n v o lle in a lcuna m a m era r in u n c ia rv i. D ante ha v o lu to p o rre in sub lim e ribalto* la auprem a im portanza d e lla lib e rta p e r la ; quale si dev’essere p ro n ti a sacrificare anche la v ita , perche l'esistenza: senza libertà no n p o tre b b e d irs i ta le, e la vita vai la j»«na di essere vi*, j ruta soltanto q u an d o si ha 13 ■ d is p o n ib ilità d i se stessi e del p ro p r io d o m a n i.
La vita e d e i lib e r i» non degli s c h iav i» e p e rc iò è la s chiavitù che dev'essere soppressa e non. d i certo 1# vita; per afferm are questa brillante verità e stato p u r necessari» 1 qualche d o fcro so e volontario esem pio - e questo è i l caso d ij C atone l ’U tìcense.
C o n queste p a ro le i l Prof, La u retta ha conclu so cosi li Sua co nfere nza sul p r im o can-
to del P u rg a to rio -I I P re s id e B o n ifa c io nel pre.
sentare l'o ra to re ha detto che e nei p ro g ra m m i d e l M agistra*. le c o n tin u a re periodicam ente J tntta u n a serie d i conferenze
te m i: d i carattere letterar io e pedojtocico. filosofico, al.lo scopo d i in d ir iz z a re g li a lim ili, e s ta b ilire e stimolare uii serio c o llo q u io con l ’am.
figura d i (C a to n e » il « V e g l io » bient<j cu ltu ra le Sambucese. solitario che im p ro vvisa m en te j G IU S E P P E MERLO
Lu n e d i p ro s s im o infine la G iu n ta e p e r essa il S in d a c o M o n ta lb a n o , il V ic e S in d a c o c o n l’As~;
se sso re atlè F in a n z e s o n o stati c o n v o c a ti presso
la C .P .C (C o m m is s io n e P ro v in c ia le d i C o n tro llo ) p er d is c u te re su l B ila n c io C o m u n a le di pre vis io ne p e r il 1966.
Il tratto dì s tra d a in te rc o rre n te tra la fine della via R o m a e gli A rc h i e c io è tutta la v ia Fran
c e s c o C ris p i d iv e n u ta o rm a i im p ra tic a b ile . Trat-i tasi attu alm en te di un p ro b le m a s p ic c io lo e di facile s o lu z io n e . I fossi e le fosse tte s o n o ormai
tanti ed è e stre m a m e n te d iffic ile cam m inarci] non so lo c o n le m a c c h in e m a a n c h e a p iedi.
N e fa c c ia m o s e g n a la z io n e a l S in d a c o ed alla G iu n ta p e rc h è v o g lia n o p ro v v e d e re O g g i come o g g i un ra b b e rc ia m e n to c re d ia m o sia possibile!
ma se si p e rd e ss e te m p o o v v ia m e n te n o n si potreb b e più p a rla re di ra b b e rc ia m e n to , m a di ri
facim en to tota le d e ll'in te ra v ia C r is p i, E siccom e
infine la s p e s a d iv e rre b b e c o n s id e re v o le , la strai da in e vita b ilm e n te f in ire b b e co t ridiventarli • tra z z e ra » e q u a si c o m e lo e ra p rim a
E un a V ia in te rn a e p o tre b b e riso lve rs i i; p ro b le m a nel q u a d ro d e lle p re v is io n i in bilancio
p e r le o p e re di m a n u te n zio n e o r d in a r ia ' pochi operai e p o c o m a te ria le e si s a lv e re b b e quanto-' m e no p e r un a ltro p ò , p ò di te m p o la strada
a. g itanti p e r A d ra g n a e a gli a b itan ti d e lla stessa v ia C ris p i.
C . d ic ia m o certi c h e il s ig n o r S in d a c o e CAs-
o a n T T V P P s a ra n n o Pe r p ro v v e d e re co* og n i s o lle c itu d in e !
LA V O C E DI SAM BUCA R «Pag. 3a T O R I A
• • «
Giuseppe Maria Amorelli, VescovoARCI VESCOVO-VESCOVO DI SIRACUSA PATRIZIO SAMBUCESE. PRELATO DOMESTICO DI SUA SANTITA’.
— COMMENDATORE DELL’ORDINE DI FRANCESCO I — CONSIGLIERE REGIO
di MARIO RISOLVENTE
le Visitatore alla Chiesa di
Calascibetta, allora dipendente
dalla giuTiSfliziohe della Cap-
peliamo Maggiore.
Avendone apprezzate le do
ti eminenti di virtù e di dot
trina. la versatilità del l'inge
gno e T attitudine nella tratta
zione degli affari di governo, il Re lo preconizzò Vescovo
Doluto dt virtù non comuni
e di sicura e provata dottrina
e d i vastissima cultura» fu per
jetto modello d a Pastori, Pa
tire generoso ed insonne go
vernante della sua gentei Dal
tratto signorile, amabile buo
no comprensivo ed umano
seppe unire la più ammirevo
le dolcezza di carattere con la
più inflessibile virilità Mai
\)dulgè all'ambizione , sdegnò
l'adulazione in tutte le' sue
B forme, protesse' eil incitò a
:.<emprt> maggiori conquiste lo
■ s e io , le virtù animò con i suoi
■ r a r i od incomparibih esempi.
■ Ecco come èra solito il gran-
[de Arciprete Viviano ricordare ’a i posteri Villustre Sambucese,
Monsignor Giuseppe M /Imo*| * retti, A rei vescovo-Vescovo di
|Siracusa.
Nasceva a Sambuca il gior-
J no 19 luglio 1781 dal Dottor
M Paolo Amoretti e da Donna
Maria Palmieri dei Marchesi
| di Villalba e compì gli studi
'nel fiorente. Seminario Vesco
vile di Agrigento e per i suoi
eccezionali talenti fu ammesso
Ytiel Collegio dei SS: Agostino
W Tommaso /Incora Diacono
piaceva /tarlare di se e sbalor
diva per la sua facondia e
B r efficacia della sua parola ,Da Sacerdote fu Predicatore
I molto noto ed apprezzato per
}la erudizione, la solidità di
I dottrina, la vastita di cultura
K & en sposate a semplicità, un-
T s io / ir e per la sua parola dol-
I r e e la eloquenza fluente pura
maschia insieme.
Canonico dello Collegiata di j
fjìisacquino prima, dal 1813 al
1817 fu il quarto Arciprete* I Parroco di S. Giuseppe lato, '
il dimostrò Parroco ze-\
ìlantissimo.
Per i suoi grandi menti e
sue eccezionali virtù, i due
presuli delle Diocesi di Paler
emo e di Monreale lo vollero
tome loro Teologo, Convisita-
ed Esaminatore Sinodale.
1/ Vescovo Custos Emanuele
Rf< Mazara del Vallo (1816-
1829) lo nominò Suo Vicario j Titolare <in partibus
Generale residente in Palermo.' /„im > di Ellenopoli.
■ Per ben due volte sedette] nfonsignor Amore/!, però
^ c i Parlamenti di Sicilia ed ^ devoto al Trono non
<7U< la presenza non menn rhe „//„ Santa Sede Apo p / passiva, ma fece sentire e
ma sua voce ed il peso della
tzione,
Nominato Canonico del Ca
pitolo Cattedrale di Catania,
B t i i r i ricoprì mansioni diver
ne ebbe fatta la lusinghiera of
ferta della ISunzuitura Aposto
lica presso il Governo Svizze
ro% ma vi rifiatò iter la sua
umiltù e per il suo attacca
mento ai genitori, Fu consa
crato Vescovo il giorno 23
marzo 1823.
In Catania fu festeggiato con
ctilore ed entusiasmo e conti*
nuò
Seile in visita nllu Diocesi. | (lasserò da <emoli e nemici 1 suvi fedeli volle ed ottenne in
I l Seminario-che egli trovò\ molti» che cercavano di ren- 1 Siracusa i Padri Redentorisli
in condizioni d i grave e peno- 1 dere amara la sua vita e dif- cui cedette-/'Oratorio d ì S. Fi-i t *•*> i i * • - I .. .
sa decadenza' ebbe le sue più
attente 'aire e fu ò^jleSò delle
sue. preoccupazioni volle,
restaurato n^llq disciplina e
riordinato e potenziato negli
studi. Chiamò perciò il chia
rissi fno Teologò' Can Prof.
„ dedicarti a molteplici Batdàssarc Viviano da Sambù-
incarichi, tra cui la direzione| ca* cui commis# Vincarico di
ficiìe la sua azione.
La sua dirittura morale
l'energia del carattere non s i
lasciavano vincere da adidazio-
ni e raggiri e tutto lo lasciava
indifferente e tutragono dinan
zi alle ambizioni, mentre, prò-
digalizzava i suoi alti favori so
lo al merito ed alla virtù per
niente indulgendo al resto..
Per incrementare la vita dei
lippo Neri con le relative ren
dite: (21-2-1832) ottenne dalla
S Congregazione dei Riti la
inclusione della Festa del
li Alfonso M. de' Ltgiion nel
proprium Diocesano C7-4-1832)
cotrie pure tvièae vocis oracu•
lo t anche le :Feste del S Cuo-
M R .
(ron linu u in V I pag.)
t h l i t t i f / p W V / f / i i f / p n i i i i o
e S I v o lt t c n C o b t n n z a
Incisori, pittori e scultori di SambucaIl sac M ario Risolvente, o c -] Antonino G rano . Antonio G a e -
cupandosi — m olto lodevol- j tano e qualche altro
m ente — su -L a V oce d r a parte 11 fatto che al più S am b u ca » degli artisti sam - grande degli Incisori siciliani bucesi, ha voluto ricordare, in , (je| settecento Fr. G iu seppe alcune diligenti sue note, ì Garofalo, dedica appena c in - due fratelli Bartolom eo e que righi, citandone solo due Leoluca C ostanza, valorosi. In- opere mettendo anche in for- cisori, scultori e pittori, morti Se che operava a Palerm o in Palerm o dove tennero b o t - j— g non può fare a m eno tega alla fine del settecento, ^i citarlo, perchè il nom e del e che ebbero l am bito onore Garofalo figura nel Catalogo di essere lodati da irA b a te , de | ritratti della Biblioteca N a - G iovannl Meli In una poesia: zl0na|e di Parigi — il Pel- in dialetto a loro dedicata | |lCCÌonj non co m prende nel
Preziosissim e notizie b io - : su0 dizionario moltissimi ingrafiche cl fornisce il R isol-! c lso r i siciliani, alcuni dei q u a- vente, fra le quali le date 'di u |ra | migliori ed altri non
M o n s, G iu
se p p e NI. A -
m orellt. A r c i
v e s co vo di
S i r a c u s a
(1833-1840).
4
iò , i t iu :c òri ÌU ^ O r ìu u r
infide■
| fc fu infatti Vicario Generale,
Canonico. Teologo, Ciantro
**ì$cr(tjid(i Dignità, Esaminatore
| Sinodale, Rettore del Semina-
t T io . Deputato airOspedale di
S. Marta e Vice Gran Cancel-
Ìl fiere d e ll Università degli Stu
di
A tanti c così gravosi incari-
[ ehi egli disimpegno con virilità
e forza non meno che con prò-
| fonda conoscenza ilei metodi di
Ehmiverno e di tutte le disei• 1 # line da quelle giuridiche a
i quelle scientifiche, Teologiche
« Scrii turistiche»
Sotto il governo di Monsi-
? gnor Gabriele Gravina, Vesco
vo di Catania e Cappellano
Maggiore di Sua Maestà, per
| m>lonta di Ferdinando /, fu
' ini iato per ben due volte qua•
stoltca, prima che fosse. ron= sacrato Vescovo, volle sotto
porsi Roma al Collegio degli
Esaminatori dei f escovi <per
dare prova dei suoi talenti qua-
a lasciar dipendere la sua
elezione all'Episcopato piutto
sto dal giudizio della S. Sede
che tlalla volontà del Sovra
no In ciò fu il primo dei
Vescovi Titolari di Sicilia ad
interrompere una tradizione
sottoponendosi a tale esame>
fSuplimento a <l*a Cerere»
Giornale Officiale di Palermo
n. 105 del 30 12-1840)
Presso la Corte Romana
conquise quanti avvicinò e so
prattutto gli Esaminatori che.
ne saggiarono le eminenti vir
tù e lo profonda dottrina c la vastissinvi cultura da par
loro Per il che lo stesso Pon
tefice Pio V II non solo lo fece
segno della sua particolare be
nevolenza e sollecitudine, che
anzi lo onoro della sua augi*
cad interium> del Tribunale di
Regia Monarchia ed Apostoli
ca Legazia di Sicilia-
Essendosi resa vacante la
Sede di Siracusa per la morte
del Vescovo di quella città
Monsignor Trigona, Monsi
gnor Giuseppe Amorelli veni
va designato a succedergli e
già nell'agosto del 1824 era in
posse.'iso del Dispaccio reale
con cui veniva nominato Ve
scovo Residenziale di Sira
cusa.
Lo seguirono i suoi familia
ri: i genitori, i fratelli e le
sorelle, che presero stanza in
un grazioso palazzotto tuttora
detto <del Conte Amoretti>.Fu visitatore instancabile
della sua Diocesi ancora va
stissima, che poi sotto i suoi
successori sarebbe stata di
smembrata ben quattro volte
Dai Registri della Cuna Ve
scovile di Siracusa si ha che
Monsignore compì al completo
la So Visita Pastorale ben tre
volte e dal Carteggio che con
serviamo nel nostro Archivio
Parrocchiale di S. Lucia nle>
viamo che Monsignore spessoanzi lo onoro della sua ^ ,; ,l//a sua,ta amia--,a. In queWoecatio-] era dato per
Docente in Sacra Teologia
Oommatica, Diritto Canonico
e Diritto Naturale, deputando
lo altresì come Vice Rettore
e Prefetto defili Studi. Chiamò
da fuori anche il Patire Mcz-
zasalma Reggente dei Conven
Inali di Comno pet~ In Tra
logia Morale ed il Padre Cur
rio dei Predicatori per la Fi
losofia e la Matematica Per
incrementare poi le vocazioni
istituì con il consenso reale
un Convitto per Giovinetti Lai
ci da affiancare al Seminario
prepose come , Direttole
il Can Prof, l'iviano e conie
Docente di lettere greche, il
quale Ira l'altro alla morte del
Rettore, Con Farantello, avve
nuta il giorno 512-1839
niva nominato anche Rettore
del Seminario nel mese di
gennaio del 1840.p rr il governo deliri Dio.
cesi si circondò dt persane di
fiducia e, chiamò presso di sè
il proprio fratello Monsign^e
Salvatore che operava già a
Catania e l’altro Sumbutese
Can. Prof. Doti Paolo l.o Giac
cio. mentre in Palermo teneva
altre persone che lo salvaguar
nascita del due fratelli, stra hizza, pertanto, com e non abbia com pletato le sue Interessanti note sui due artisti dell agrtgentìno, co n le date
di morte
S crive il Risolvente che Bartolom eo e Leoluca C o stanza, nacquero a S am bu ca di Sicilia da Don G iuseppe e da O onna G oivanna Rlgglo,
prim o il 23 gennaio 1781 ed li secondo il 5 aprile 1783.
L ’esatto co gnom e di questi due artisti, erroneam ente indicato dagli scrittori in Co stanzo o Costanzi, fu quello Indicato dal Risolvente Co
nativi dell'isola, ma ch e In essa operarono
SI limita a citare quelli indicati dalla Bessone Aureli, dal De G u berratls , dal T h ie - me, dal Bellier Auvray, dal Bryan dal Benezit. dal D la - bacz da llH e in e ck e n. dal M eyer, dal M lreur, nel loro dizionari, e quelli che figurano nelle opere del Bartsch e del Passavant H pittori- in c is o ri-) e di alcuni altri scrittori Italiani e stranieri
D 'a cco rd o che queste opere dovevano essere consultate e citate nella bibliografia del singoli artisti, m a qu an -Indicato dal Hisoivenie w i i i » ™ - ; ' » - -
stanza, cosi com e l esatto n o -, do ci si me e nam e del più giovane dei fra- un d h o nfl_ en|0 del_telll fu Leoluca e non Marco0 Luigi, co m e citato dagli scrittori
M ons. G am blno commette tutte e due le inesattezze, scrive, Infatti «D u e altri artisti, fioriti in Palerm o durante Il regno di Ferd inando III di Borbone, diede Sam buca1 due fratelli incisori Bartolomeo e Marco Costanzi, i quali ebbero l'onore di essere cantati dal nostro più grande poeta dialettale, G iovanni Meli, che ne am m irò I lavori*
Arm ando Pelliccioni, nel suo «Dizionario degli artisti Incisori Italiani dalle origini al XIX Secolo» non co m prende I fratelli Costanza, e si limita a citare soltanto Giuseppe Vasi, Francesco DI Bar tolo, Tommaso Alo|slo Juva- ra, Pietro Detl'Aquila e qualche altro incisore siciliano minore, co m e Filippo Llardo
mitarsi al coordinam ento delle v ane citazioni, m a — com e nel caso in Ispecie — rintracciare le lirm e dei vari artisti anche sulle incisioni, non soltanto per arricchire II d izionario del m aggior num ero di nomi, ma anche per citare il m aggior num ero di opere de gli artisti stessi Nel d izionario del Pelliccioni, invece, non solo m ancano moltissimi artisti, ma di ciascun artista sono citate pochissim e opere.
Per quanto riguarda gli artisti Incisori della Sicilia, è com prensibile la scarsezza di citazioni nel dizionario del pelliccioni, dato II criterio tenuto dall'autore nella co m pilazione del suo lavoro
Infatti, nessun scrittore si è mal dedicato alla com pila zione di un lavoro sull'inci-
Alessandro Giuliana Alajmo (continua In VII pag)
Pag. 4 RELAZI OHI SOCI ALI LA V O C E DI SAMBUCA
Chi sono i giovani che frequentano l'i
stituto magistrale di Sambuca? — Come vivono, che pensano, a cosa aspirano? —
Cercando di trovare una risposta a questi e ad altri interrogativi, ci siamo recati per
alcuni giorni nelle aule a parlare direttamente con i giovani, per ascoltare dalla
loro viva voce, impressioni, giudizi, criti
che. Abbiamo articolato la nostra inchiesta
in tre punti fondamentali: scelta della carriera; posto dei giovani nelPambiente fami
liare e sociale; occupazione del tempo libero. — «Possiamo dire che nel nostro
Istituto è rappresentata «la profonda» Si
cilia: giovani di Giuliana, Bisacquino, Pa
lazzo Adriano, Menfi, Raffadali, Vita,
Mussomeli, Corleone, e di numerosi altri cen
tri». — Chi dice queste parole è il Preside Bo
nifacio, un uomo di media statura, viso roton
do e pieno, modi cordiali, occhi mobili e vivaci
R i fo r m a r eSe il futuro si presenta tra
ballante, il presente non sod
disfu tutti Per alcuni, certi
aspetti degli attuali programmi
dovrebbero subire, opportune
innovazioni.
*La matematica non si pre
senta come materia basilare e
anche se uno volesse apprez
zar la, non viene insegnata co
me si deve. Infatti, a mio pa
rere, la scuola italiana manca
di insegnanti con titolo speci
fico si hanno, nella maggio-
rama, insegnanti non laureati
e di poca esperienza o trop
po vecchi» . Cosi si esprime
C alogero P aim eri, un I9enne
alto e robusto..
Giacom o Cuccia aggiunge ‘
<11 latino, secondo mcT è or-
mai superato.
Non vedo la sua importanza.
Dal latino non c’è più niente
da prendere. La storia, poi, ha
ffni n< fu che ci hai
Hi, che c o n ___(ulta forma). T l> a n d ie re rosse sT
. r al grido ««Vogliamo la terra! La terra aiM a si d im en ticò
c o sa c h e ca p ij p ro p a g a n d a c h e s ii 1965 n o n e sisto no più fondi da s c o rp o ra re e.
Agraria! — E *1. p e r che tutti sappiamo, e lo sanno | sistessero. r,^ r®DP f ^ n3i noi, i nostri contadini
(c h e nessuno la vuole pi npobello di Licata, a Pa
’ in altri nostri comuni sono state iscenate simili ma- Prestazioni? ^ ^ | h e tutto ciò sia un orchestrazione bella tuona e
di farsi" vuo le e i te l ESÀ
carattere più informativo
che formativo
Certi fatti e avvenimenti do
vrebbero essere illustrati con
la proiezione di diapositive» Troppo teorica ed umanisti-
ca più che tecnica e pratica è
la preparazione del maestro
elementare 'Sono valorizzati il
latino, Vitaliano la filosofia
piuttosto che la pedagogia, la
metodologia. il tirocinio e la
didattica m genere. Le ore di
tirocinio, che. dovrebbero esse
re le più interessanti, si riduco
no ad inutili passeggiate disten
sive. I l maestro che si appresta
a sostenere un concorso magi
strale se vuole ottenere un ri
sultato positivo, è costretto ti
r i i [ iiv ic i | jt>’s t i t i f i 1*1*11 f iServizio di ANDREA DITTA E PJPPO MERLO
studiare ex • novo argomenti
che la scuola aveva completa,
mente tralasciato e.d ignorato.
Ila tenuto a sottolineare
queste manchevolezze lo stu
dente P ietro R a ia . « N o n sap
piamo che cosa sia il metodo
globale e sconosciamo del lut
to i principi su cui si Iondano i programmi delle scuole eie-
mentori»Molte id e n tic h e a lle sue so
no State n u m e r o s e a ltr e ̂ ri-
sposte che c o n fe r m a n o l ’esi
g en za d i una revisione d ella struttu ra p ro g ra m m a tica del
m a g istra le______ ____________
Q u e s t i o n e
«li scelta— Per quali ragioni ha scelto la
carriera magistrale? —
«Sento di avere innata lina spiccata
tendenza educativa N on m i scoraggia
la situazione doloro** in cui si dibat
tono i maestri fuori-ruolo Aspetterò
per mettere in atto quello che ho so*
gn.ito da K.m prc : essere una maestra»
Cosi r i risponde la diciasettenne Ma
ria Grazia Di Giorgio, una ragazza dai
capelli lunghi alla Spaak. dal vino ro
tondo roseo, grazioso e dal portamento
piuttosto raffinato
A ltr i m otivi hanno indotto a seguire
questra strada il giovane Luciano Agueci
«N o n ho intenzione di fare il maestro
D o po il diploma andrò ad U rb in o per
te* 1 &
iscriverm i al corso di giornalit-mo>
— ■ La situazione dei maestri fuori
ruolo è drammatica si parla di circa
200.000 disoccupati C iò la scoraggia? —
cA m o i fanciulli e desidero insegnare.
H o molta pazienza e attenderò fin quan-
to s*ira necessario». Questo e il parere
d i Leone Maria, una bionda 18enne,
che sorride graziosamente mentre parla
N o n tutti, pero, sentono la passione
educativa. I casi.
Irene Varnnello ci dice, «Ta lv o lta i
bam bini sono noiosi; più che fare la
maestra preferirei im piegarm i fuori del
la scuola».
E Maria Antonietta Cacioppo aggiun
ge* «S tu dio al magistrale per rugioni di convenienza p iù che per amore verso
la scuola elementare»Questa scelta è maturata nel tempo per
il 23ennc Marcello Forti, presidente del
comitato studentesco «Essere stato a M i
lano per un lungo periodo come isti* turo e in scuole speciali ed in convitti,
mi ha dato modo di affezionarmi ai
bam bini- Ora sento di fare il maestro.
Conseguito il d iplom a, spero nella v it
toria del concordo magistrale».
Con quale anim o i futuri maestri si volgeranno all’avvenire?
G li studi magistrali sono stati consi
derati da m olti ro ra r la via più farile per la <onqui*ta del «d ip lo m a >. e lem rn-
lo di emancipazione e d i livellam ento
di titoli scolastici Tariti pensano d i in
dirizzarsi a studi superiori .altri ad ini pieghi diversi II diplom a resterà per
essi un « tito lo » da sfruttare e da far valere ncH'occasione m igliore. La nobi-
Nella sinceri- M tà della con-
■ fesslone di questi giovani c ’è la ricerca di un ideale che attui, e regoli al t e m p o stesso, le loro aspirazioni per realizzare la vocazione cui vengono chiamati d a l l e particolari attitudini
le figura del maestro, il p rim o educa
tore cui viene affidata dalla società la
delirata missione di plasmare gli anim i
ancora innocenti dei fanciulli, schiuden
do lo ro i p rim i orizzonti della vita,
si sgretola dinanzi agli occhi degli studenti.
U n o stato di sfiducia e di scoraggia
mento causato dalla triste visione in cui
è costretto u dibattersi chi lascia i ban-
chi della scuola per affrontare le dure
necessità della vita, portano il giovane
a sottovalutare la nobiltà della missione
educativa, disperdendo cosi forze che
potrebbero rivolarsi preziose ed insostitu ib ili.
R o ttu r a col p a ssa to ?
Abbiam o voluto, q u in d i, seguire e capire la giornata dei g iovuni, fuori dalle
preoccupazioni e dalle ansie scolastiche,
nei loro m om enti d i abbandono, nei lo
ro contatti continui con la società in mezzo alla quale v ivono .
Una Sicilia effervescente e contrastante si è rivelata a noi. E con essa il
volto della gioventù pro vinciale italia
na, circoscritta in un spazio um ano , colm o d i p regiu dizi, di p revenzio ni so
n a li , ovunque uguali e presenti— Com e giudica I genito ri? I vostri
rapporti si «volgono su un piano di vicendevole confidenza?
Hosttria Schirò, una 19enne da C o n tessa Entelltna, bruna, dallo sguardo
penetrante, parlando con voce sommes
sa ei d ice : N e l paese in cui v iv o le tradizio ni e le ab itu din i sono anrora
profondam ente radicate 1 rich ia m i della vita moderna, penetruno m olto lenta
mente negli an im i delle persone. I m iei genitori riflettono questo am biente, che
si rivela chiuso anche nei rap porti sociali. Infatti non posso d ire di avere
am ici de ll'a ltro sesso e preferisco co nfidarm i con mia madre V o rre i evadere
dal m io paese, purtroppo <1 «ono e r i sto».
Ma a potili chilom etri d i distunza,
in pac.«i della stessa pro vincia, diverse sono certe situazioni fa m ilia ri.
« I m iei genitori si sono dim ostrati com prensivi con me e g iudico soddi
sfacente Pedm azione ricevuta da essi, Riconosco, tuttavia, che talvolta non
riescono a penetrare nel v ivo di certi p roblem i che sono p ro p ri della gioventù rontemporanea In mia madre ho
trovato una vera am ica. E* stata lei a
guidarm i e a consigliarm i sempre. R i
corro più raramente u m io padre, pe r
che riconosco che come uom o ha i suoi p ro b le m i».
Cosi, ancoro una vo lln , risponde Maria Grazia D i Giorgio.
Preferiscono confidarsi con i p ro p ri genitori. La famiglia resto fortunatam en
te un nucleo saldo, un valore che il
giovane riconosce Ma talvolta il con-
trasto tra padri e figli avviene e que-
►t u ltim i non trovano la com prensione necessaria.
Q u c-to , ad esempio, è il parere di
franco Sciurba, un giovane esile e dai capelli ricc io lu ti- «Penso chc non ci sia
nella so. i d i o g gi <■>,» perfetta con,- p rensio ne tra i g e n ito ri e > « g l i - Io preferisco co nfid a rm i con u n am ico an
ziché con m io p a d r e ».U n a ventata d i n u o v o e d i libero
co m in cia a penetrare ne lle coscienze dei g io v a n i, protesi ad assum ere un alteg. giam ento di riv o lta verso idee , senti- m e n ti, stati d ’a n im o , g iu d ica ti superati.
I l guscio della tra d iz io n e , am m antato dai tabù e da lle in ib iz io n i de lle genera z io n i p re ce denti, co m in cia a lo go rarsi.
« l o sposerei una ragazza anche dal passato poco ris pettabile . L a m b ie n te di M u s so m e li, in m ezzo a cu i v iv o , c o m m - cin a guarda re realisticam e nte certe si
tu a z io n i» .S ono parole del giovane Gelsomino,
L e nu ove g ene razioni sentono lo necessità d i conoscersi, d i scam biare le lo ro idee, critica n o le lo ro co nsu e tu d in i, n o n risp arm ia n d o g iu d iz i che possono a p pa rire spregiudicati.
Seguendo attentam ente le p a ro le di Pietro Haia a b b ia m o sentito levarsi un g rid o d i protesta. S econdo lu i a B isacq u in o , d o v e v iv e , sussistono ancora trad iz io n i chc i vecch i risp etta n o re lig io samente « I l fidanzam ento ufficiale come frutto d i un accordo tra i p a d ri dei j ris p ettiv i gio vu n i tarpa le a li a llo sbocciare d i sentim enti spontanei e irre fre - ! ria b ili. I fidanzati g iu n g o n o cosi al m atr im o n io m entendosi l ’un l'a ltro , p r iv i d i un attim o d i in tim ità , s eguiti come sono dal codazzo in s o p p o rta b ile de i pare n ti» :
M a nel l'a m bie n te studentesco che r isente anche d i queste c o n s u e tu d in i, di 1 già si co m in cia a re a g ire . L e parole d i Lina Nìcolosi, anche essa do Bisac- * q u in o , p ro nu n cia te tra l'a p p ro va z io n e u n an im e , ne sono una p ro v a : « P r im a del j m a trim o n io è necessaria una eonoscen- j za recip ro ca tra i fidanza ti. Io sono fidanzata ma non ufficialm ente. U n fi- d a n z a m e n e ufficiale, n e ll ’a m b ie n te in ; cui v iv o n o n m i a vreb b e dato m o d o dì ! conoscere e d i a p prezza re il fu tu ro co m - i pagno della m ia v it a » .
A L F O N S O D I G I O V A N N A D ire tto re R espo nsabile e p r o n r ie in r i » j
R e d a tto re : Franco Lo Barbera j C o re d a tto ri: Andrea D i t t a . Vito i Gandolfo. P ippo Merlo, Calogero Oddo, f - 1 - - ' ° ""v iven te . Giuseppe Salvato
D Ì , T poM aIe 7fi- A g rig e n totei 26105 - R e d a zio n e - P ro Lo co !
ó f ! ‘ n " I , ( -o rb o i» ' V ia B elved e re .« u D I s I C I L I A
A ut_ lr il> di Sciacca, n. 1 del 7-1-1959 ‘
Abbonamento annuo L . 1.000; bene
™ r ° *i 2000 : sostenitore L . 3.000: j ^ o _ d o lla r , 5 , c c. n „ 7-8624
Vescovile A g r ^ T
Uk V O C E DI SAM BUCAPag. S
A m i c i z i a<— Può esistere una amici>
zia tra i giovani di sesso op
posto? —.4 questa domanda le ragaz
ze hanno risposto negativa• mente. Nessuna di loro ha ma
nifestato il desiderio di ave
re accanto a sè un giovane co
me amico, di condargli i pro
pri problemi o le proprie
ficoltà, per averne consiglio e | guitta. ?Ve//e situazioni difficili
preferiscono Vancoraggio del-
Vomica e preferibilmente del
la madre.
G li uomini, in generale, pen
sano alla donna anche nella
veste di amica. Di questo, al
meno, sembrano convinti:
«Credo clic possa esistere
un amicizia tra giovani di ses
so opposto*. Così si esprime
il 12enne Benedetto D i Gior* gio.
Ma alla nostra domandu
«C o m e si comporterebbe. con
una ragazza che ritiene, amica,
in un luogo appartato? Pre
varrebbero, in tale caso, le doti
d e ll amico o quelle del Don
Giovanni?*, diventa rosso e
balbettando risponde: «JVon so
come andrebbe a finire.~ ».
Riprendendosi aggiunge :
€~.Qucsto è un caso-limite, In
genere ho provato sincera a-
micizta per certe giovani che
frequento ed ho avuto mo
do di consigliarle in situazio
ni un po' delicate
Di ri tto al l a v o r o
— 1,'attuale, società riesce a
soddisfare tutte le esigenze cui il giovune aspira? —
cLa società e egoista, non
si preoccupa, in genere, di
aiutare il singolo e. non per
dona facilmente gli errori che
si possono commettere nella
vita». Questo e il parere di M arcello F o rti,
To n in o Vaccorino. invece, aggiunge «Conseguito il di
ploma, farò anche lavori mo
desti ed umili, se sarà neces
sario per vivere. Sono stalo
abituato a lavorare da piccolo:
P e r v iv e r e insiem e
A n co ra non sentono d i avere una sufficiente m aturità per guidare le sorti di una fam iglia. Però non j^ n m o n o atteggiam enti ro m antici, parlando del futuro com pagno che v o rrebbero incontrare nella vita
L 'in te llig en za , lu com prensione, l ’attaccamento alla fam iglia , i l coraggio son o le doti rbe vo rreb b e ro trovare nel
* ragazzo o nella ragazza dei lo ro sogni.A b b ia m o notato clic anche le doti
! fisiche, quali la prestanza, i l colore de- , gli occhi o dei capelli, sono fattori che ( influenzano una scelta.
M a alle doti fisiche preferiscono quelle s piritua li.
« I o sposerei una donna povera, non preoccupandom i delle o rig in i Per m e. una povera è da preferire ad una ricca : solo la prim a Ila provato più difficoltà nella vita ed e capace di p iù com prensione e di p iù amore 1 sacrifici affinano l’a n im o ».
« L a bellezza svanisce, ma l'intelligenza, il coraggio, lo spirito di sacrificio, se si hanno, restano per tu tti una v ita ».
« U n ragazzo intelligente e sicuro di sé è da preferire ad un 'fusto’ vuoto e vanitoso»
Sono queste le più significative r i sposte che abbiam o raccolto dalla viva voce dei giovani,
La gioventù ha a v u t o sempre i suoi problemi, ma quella di oggi li vive ed è impaziente, di vederli risolti in un modo o nell'altro: scuola, amicizia, politica, cultura, tempo libero, lavoro...Nelle loro risposte però è palese la carenza di Idee sui problemi da risolvere.
Jane e Peter Schneider«
Jane e Peter Schneider
sono due giovani studiosi
^americani che si trovano a I .Sambuca dallo scorso autun
no per condurre delle ricer
«thè sulla struttura sociale e
sulla cultura dei paesi agri
coli■ Sono sposati Lui è un gio-
venotto sulla trentina, dal vi
so roseo e rotondo, sorride
Spesso, ha modi timidi e gen
tili porta gli occhiali H i Lei è una bionda dai ca
pelli lunghi e lisci, dal volto
I ovale, snella, dal portamen
to raffinato » Oui. a Sambuca, sono or
mai di casa ra t Noi abbiamo voluto a w ici-
; narli per conoscere dalla lo
ro viva voce i motivi speci-
; fici della loro permanenza In Questa parie dell'isola
^■••Jane ed lo, dopo aver terminato gli studi per la libera
fd o c en za nell'Università di Michigan, siamo venuti In Si
cilia per conto del diparti
mento di Antropologia della
stessa Università che dirige
una serie di ricerche nelle nazioni del Mediterraneo Cosi ci risponde Peter
Abitano in un appartamen
to della piazza Intestata allo
scrittore ottocentesco Navarro, autore de <-La Nana», pro
prio di fronte alla casa dove
abitò lo stesso
Nella loro casa, dove sia
mo andati a trovarli, su un
tavolo abbiamo notato del ri
tagli di giornali, delle lettere
provenienti dall’estero, dei
giornali americani Ad un an
golo è posato un violino, lo
strumento preferito da Peter
Uno stipetto incavato al
muro è diventata libreria, do
ve sono allineati volumi di autori italiani, specie meridio
nali, assieme ad altri americani
— Com e mai, per il vostro lavoro, avete scelto Sambu
ca? — chiediamo a Jane
Essa risponde con voce
piana e dolce «Provenienti
dall America, abbiamo girato ur» pó per la Sicilia Occiden
tale Ci siamo fermati a Sam
buca di Sicilia per alcuni mo
tivi fondamentali Innanzitutto
il paese si trova ubicato al
centro di una zona In cui
si praticano diversi tipi di a- gricoltura, un altro motivo va
ricercato nel numero di abitanti che è inferiore al diecimila e superiore ai cinque
mila, infine qui è possìbile studiare una economia pret
tamente agricola».Il loro lavoro si articola in
varie attività Consultano li
bri storici e attuali, raccolgo
no dati statistici presso il Comune, parlano con persone delle varie categorie so
ciali per conoscere episodi della storia passata e recente
della zona Inoltre partecipano alla vi-
ho fililo il barbiere, il calzo-
imo n i altri mestieri. Non mi
vergognerei tli prendere in ninno una zappa.
Nella realtà di tutti i giova
ni, vedo che il lavoro non è assicurato»
l.’ìdea di eseguire lavori ma
teriali pur di assicurarsi una
fonte di guadagno non scorag
gia i giovani diplomandi. Non
importa loro delle critiche c
I giovani di oggi sentono i I bisogno della associazione, molti sconoscono
il teatro, la letteratura i
movimenti culturali contemporanei. Il giovane lan- gue nel caffè, nelle sale di bigliardi, sognando incontri che possano soddisfare meglio la sua ansia di vive-
II tempo libero
Infine abbiamo affrontato il problema del tempo libero, ricavando impressioni e risposte m olteplici e disparate
Com e occupa il suo tempo lìbero? Segue le manifestazioni culturali odierne e clic cosa Le interessa particolarm ente9
Cinem a, teatro, radiotelevisione, vita m ondana?
« M i interesso di pittura anche ne quella contemporanea non m i piace tonto Quando tono davanti alla tavolozza mi
«ento m igliore, diverso da come sono nella vita di tutti i g io rn i» .
Cosi ci «lice il piovane Salvatore. Passaggio da Agrigento.
« In genere seguo la televisione Passo
le m ie serate al circolo, giocando e discutendo con gli a m ici»
«M i piace andare a ballare Però quo* do ne ho la possibilità o mi trovo in
città, riesco a vedere persino tre filma. M i piacciono i films che dicano qualco
sa, generalmente preferisco quelli a sfondo morale e psicologico»,
«Tras co rro le mie ore leggendo. H o
letto qualche lib ro di M oravia. A p p ro vo Io stile ma non il contenuto»»
M i piace andare a ballare Però questo non capita sempre nella mia G iu
liana» Queste sono state le risposte di
Muzzo, Luciano Aguect, Irene Parritici
lo. Lina Marchisotia Seguono generai* mente la stampa, gli spettacoli cinema
tografici e televisivi. H anno una certa coscienza del valore del tempo libero
delle impressioni che potreb
bero subire da pane dell'opi
nione pubblica. Tali pregiudi
zi appaiono ormai superati.
Non giudicano positivamen
te l'attività politica e quasi
tutti hanno affermato che è qualcosa di losco e dì sporco.
Più di uno però ha preci
sato che tale attività dovreb
be richiamare i giovani, il cui
atteggiamento non dovrebbe
essere passivo Questo giudizio
non colpisce la politica in sè
stessa, ma gli uomini che la
rappresentano, a qualunque
partito essi appartengono Per
gli uomini infatti e per il loro
operato ut genere, i giovani
non hanno risparmiato critù
tichc talvolta anche un pò
troppo esagerate sconoscendo
quasi l'apporto di spiccate per- soruilità politiche
Ma non possono dare pieno sfogo alle loro aspirazioni perchè mancano le con»
dizioni reali per valorizzare il tempo fuori dalla scuola.
Sentono il bisogno dell associazione del club, ma sottolineano il fatto clic
nei piccoli centri., le autorità non fanno
niente per incoraggiare le attività culturali e ricreative. Sconoscono nella mag
gioranza il teatro la letteratura contemporanea, le. attivila sportive- Il giovane
langne nei caffè, nei biliardi fumosi, sognando incontri più proficui, che pos
sano soddisfare meglio la 9ua ansia di vivere
A conclusione della nostra inchiesta, abbiamo organizzato un dibattito tra i
giovani per meglio approfondire il no’
stro colloquio ed i nostri precedenti incontri. Erano presenti come osserva
lo ri due sociologi americani Peter © Jane Schneider., che si intratterranno a
Sambuca fino al prossimo autunno per studiare il nostro ambiento
I giovani ancora una volta si sono upcrti, hanno parlato con tutta franchez
za, infrangendo il guscio del silenzio, spinti dal desiderio di manifestare qual»
cosa che forse da tempo avevano desiderato.
A d essi, al preside dr Gioacchino Bonifacio ed al vice-preside dr. C iro
Lo Scalzo, vada il nostro p iù sentito grazie.
Con le loro attenzioni e la spontanea c disinteressata collaborazione prestata
ci, hanno reso possibile e più facile il nostro lavoro
PIPPO MERLO ANDREA DITTA
ta del paese li abbiamo visti presenti a conferenze, ai consigli comunali, a feste collettive, a matrimoni., a battesimi
LI vediamo spesso, dinanzi ai circoli e al bar, a discutere ed ascoltare
— Quando pensate di ritornare in America?
«Resteremo qui — risponde Jane — fino al prossimo settembre. Poi ritorneremo in America per analizzare e sistemare i dati raccolti e riprendere la carriera di docenti universitari Speriamo di scrivere un libro sulle nostre esperienze In Sicilia»
— Quali sono le vostre impressioni sul nostro paese e sulla Sicilia in genere? — chiediamo infine
Entrambi sorridono, alzano le spalle
«Preferiamo non dare giudizi perchè potrebbero non essere esatti
E meglio aspettare ancora. Possiamo solo dire che a
Sambuca abbiamo trovato gente ospitale e gentile e stiamo bene. Cominciamo ad amare la vostra isola e sentiamo che ci dispiacerà lasciarla"
ANDREA DITTA
C O N V O C A Z IO N E A S S E M B L E A S O C I D E L L A P R O L O C O
Per il g iorno 13 corrente mese è stata co n - vocata l'A ssem blea dei Soci della Pro Lo co nei locali sociali con il seguente ordine del g iorno :1) - A p pro va zio ne del conto consuntivo d e ll'A n -
no 1965;2) - A p pro va zio ne bilancio di previsione per
l'A n n o 1966;3) - Varie.;
Pag 6 P R O B L E M I. . . . . T - . . - — « i
LA V O C E DI SA M B U C A
ALCUNE LAPIDI ED UN OROLOGIO... PARLANTI
I l passatoSotto la torre campanaria dell'ex
Chiesa dì S Rocco e dell'Orologio
trovavasi fino a qualche decennio fa una lapido commemorativa postavi nel
1910. anno In cui vennero fatto delle particolari manifestazioni celebrative per II Cinquantenario doll’UnJtè d Italia
In qucll’occaslono Sambuca celebrò l'avvenimento con particolari solennità
e con la partecipazione di alte personalità del tempo come Mario Amato,
Alessandro Tasca ed II nostro illustre concittadino Prof Andrea Maurici, do
cente di lettere a Palermo 1 '
Successivamente si staccò dal muro o si frantumò e nessuno provvide a
rifarla e a rimetterla al posto di prima e fu cosi cancellato un ricordo, una
paginetta della nostra storia locale
Essendosi fatti restauri radicali ai locali dell'ex Monastero di S Caterina
per ricavarne un moderno plesso scolastico, è stata divelta un'altra lapide che trovavasi sulla facciata e che commemorava e ricordava ai posteri l'u
nico sambucese ■ che partecipò alla celebre spedizione In Africa del 1898
e che nella battaglia di Adua immolò la propria esistenza
Resta ancora al suo secondo posto la lapide che ricorda l'aiuto prestato
dal popolo di Sambuca alla celebre Colonna Orsini durante la spedizione dei Millo
Vogliamo qui trascrivere un pensiero del Prof. Leonardo Sciascia: -Il co- muno di Giuliana accolse la Colonna Orrsinl piuttosto malo e sarebbe rimasto, Il Colonnello Orsini, coi suol feriti e
coi suoi carri, a vagare In quell'ar- donte piana da western, se i Cittadini di Sambuca non fossero accorsi ad invitarlo A giustificazione dei cittadini di Giuliana va detto che il Colonnello Von Mechel, pocho ore prima, aveva punito col fuoco e col saccheggio la città di Corleone: ma ciò aggiunge gloria al comportamento dei Sambuce- sl II diverso comportamento nel riguardi della Colonna Orsini di due paesi vicini — Giuliana o Sambuca — si deve Indubbiamente ascrivere. all a- zlone dei notabili e non al diverso sentimento delle duo popolazioin SèVn- plificando diremo che Sambuca era un piccolo centro di cultura I notabili,erano aperti alle nuove idee, avevano rapporti con uomini politici e letterati di altre città siciliane, avevano biblioteche relativamente aggiornate, pubblicavano persino un Giornaletto letterario» (L. Sciascia — -Pirandello e la Sicilia- — Ed S. Sciascia - pag 138)
Abbiamo voluto stralciare dal Scia- scia il pensiero di sopra per confortare la nostra segnalazione e anche la nostra proposta.
Non v’è chi non veda infatti quanta sia l'importanza di queste lapidi per tenere vivo il ricordo e desto l'interesse nei più, In quelli cioè che i libri non leggono e nemmanco i Giornali che di queste cose parlano, circa avvenimenti che onorano altamente la nostra Comunità Clttadina.
Vorremmo proporre al signor Sindaco quanto segue
rilevare dal magazzini del Comune la lapide celebrativa del Cacloppo, caduto nella battaglia di Adua, ripulirla e collocarla sulla parete nord-est della Chiesa di S Caterina prospiciente la Piazzetta della Vittoria,
far divelgere la lapide celebrativa del fatti della Colonna Orsini a Sambuca
e, ripulita, collocarla pure sulla medesima parete su la Piazzetta della Vittoria. Oltretutto crediamo che essa be
ne si adatti alla raccolta di tali memo rie essendo peraltro sede del Monumento al Caduti Sambucesì nella guer ra 1915-18
E appena il caso di ricordare come l’attuale sede della lapide, che prim
trovavasi sii la fgcciajft deU,pttuale sede della Cassa Rurale ed Artigiana 9
che successivamente fu collocata sulla facciata dell'ex Monastero Ih Corsò’ b m
berto, ^ la meno;'eceonci&) 'è che in vece la Piazzetta riteniamo sla la sua
sede, diremmo, quasi naturale
Crediamo altresi che trattandosi di lavori di entità trascurabile non si do
vrebbero trovare difficoltà di carattere economico-finanziarto-.
V ECCH IO O R O LO G IO
DELLA TO R R E D S. GIO R GIO
Esisteva fino a qualche anno fà ii
vecchio glorioso, orologio sulla torre dell’ex Chiesa di StcGiorgio.
CI risulla che' le ferramenta dì quel
l'orologio erano ritenute molto interes
santi sia per quanto riguarda" l'antichissimo congegno ^leirorologip stesso sia perchè essi portavano delle scritte
in caratteri arab ich e , interpretati, potrebbero fornire indicazioni storiche sulle origini dell'orologio stesso, del Co
mune e comurique déffà dominazione saracena cui rimonterebbe I orologio
Consta peratijgJ f y 'f jp 't t e ferramenta Si troverebbero^ riei magazzini, del C o
mune (e speriamo, che j ; i siano ancora) siti In via Telegrafo.
Al signor Sindaco..-rior» crede sia il caso di fare ben rovistare in detti
magazzini e rintracciare le ferramenta
dell'orologio per assicurarle all'antique- rium comunale?
rare da salvareXt4 Ili?7 il provvidi inter
vento da ll'ag rico li»^ Giorgio
Cipolla inteso lu n a salvò da
certa rovina il magnifico e pre
z io so portale Chiaramontano
ch*t oggi decora il prospetto
principale della Chiesa della
Concezione, assicurandolo co
si alla posterità.
Nel 1959 essendo stata alte
nata e diroccata In ex Chiesa
di S. Giorgio furono salvati
olo alcuni pezzi di valore co-
me raffresco del X II secofo
che oggi trovasi nella Chiesa
Madre dell'Assunta,
In quella stessa occasione il
sottoscritto provvide a chiede-
;jp al signor Murino Francesco,
che aiava acquistato. la parte
dell'ex Chiesa che includeva il
prospetto principale, che gli
consentisse di fare smontare
con ogni cura il portale cin
quecentesco che decorava Viri- j gres$o principale della ex Chic-1
sa. Avendo il Marino consen
tito, i l sottoscritto ne dette i
mandato alla Ditta Fratelli
Cangi la quale, dopo aver fat-
ja eseguire una fotografia del
pezzo cinquecentesco tanto pre
gevole ed interessànte, prov
vide a numerarne, i vari jtezzi
costituenti Vinsieme dell'opera
e tutti con attenzione e rispet
to f»er evitarne la manomis
sione furono trasportali nella
Chiesa di Gesù e Maria, ove
i l sottoscritto li ha custoditi
in attesa che la Provvidenza j lo mettesse in condizioni di
poter fare eseguire i lavori per
la collocazione, dello stesso
portale, nella porta laterale del
la Chiesti della Concezione
Ancora non è stata la volta
buona9 Malgrado i tanti impe
gni i l sottoscritto non e ftu>
setto a mandare in attuazione
questo suo preciso impegno
Pertanto rivolge un appello
a i signor Sindaco Montalbano
ed alla onorevole Giunto Co
che là $*n$ibilhv che VAmnu•
nitrazione attiva attuale ha di.
mostrato circa il problema del
la salvaguardia del patrimonio
del passato varrà a far si che si
deliberi nel senso di sopra cen-
rn a naie, che lo affianca nella nato.Oltretutto, pensiamo che non
dovrebbe trattarsi d i una spe.
sa considerevole e pertanto
Amministrazione attiva, per-
the voglia prendere in consi
derazione tale problema ed é-
t f ritualmente deliberare la
spesa a carico del bilancio co-
ninnale per salvttgtiardàre un
pozzo tanto raro che con Con.
dar del tempo potrebbe di-
sperdersi Noi siamo convinti
suimo convinti che. potrebbe
benissimo gravare sul bilancio
comunale dell’anno corrente
1966.
M A R IO R IS O LV E N TE
La travatura’N a c h iu rm a d ’a p p rin n is ti e m u ra tu ra
sta s d irru p a n n u un v e c c h iu fa b b ric a tu ,
c h i fù in autri te m p i la d im u ra d ’un n u ta ru r ic c h is s im u sfu n n a tu .
U n v e c c h iu p assa e fà la c u n g lttu ra
ch i in q u a lc h i p o stu d i d d u c a s ig g ia tu
s ic u ra m e n ti c ’è la tru v a tu ra
e ch i a sc u p rilla n u d d u s 'h a fid a tu ;
m a m e ntri p a rla , un m a s tru di d ic o ru
d a n n u c u forza un c o rp u di p ic u n i,
rup pi ’na b a c c a re d d a c h in a d o ru
e di m uniti ni n is c iu un f ru s c iu n i.
A tali vista g ra n n i e p ic c ir id d i,
v id e n n u tuttu d d ’o ru te rra te rra ,
sa tan nu tra li petri c o m u g rid d i c i s ’a ffud da ru e fù l’afferra afferra .
C i foru p u g n a , c a u c i e d a m m u ttu n a p 'a viri ’na m a re n g a a s s ic u ra ta , ci fù c u p ersi g ia c c a e c u b u ttu n a , c u a p p i l'o ru e c u ... ’na g ra ttu n a ta .
G. S A LV A TO
<tlulla H I piig.l
re di Gesù e ilei S. Cuore di Marni (1833). ’■ ■■'
Volle costruita una Casa di
Esercizi per il Clero che pro
mosse e curò con particolare
amore Oggi detta Casa è sede
delle Figlie della Carua. Con
sacrò la Chiesa di S. Giusep
pe (1835) e benedisse la nuo-“
va banchina del porto,
/Ve/ 1832 il Papa Grego
rio A VI per i sempre più ac-
cresciuti meriti lo nominò Suo
Prelato Domestico e Assistente
al Soglio Pontificio e, cosa più
rimarchevole ed importante, in
Lui ridono alla primitiva e glo
riosa Chiesa di S. Marziano ed
alla Terra di S. Lucia il Sacro
Pallio Arcivescovile
I l Papa Gregorio XVI infat
ti, in attesa che si maturassero
i tempi e le circostanze per
ridonare alla vetusta Sede Sb
r ac u san a la perduta antica di-
gmta di Sede Metropolitana,
volle gratificare gli alti menti
delVAmorelh decoruhdolo -del
la dignità e titotò di Arcive
scovo con il diritto alVUso del
S Pallio <Mctro[iolMìci ' juris
fere nuntiusy fece snfift'ere sid
suo sepolcro il resta tiratore
della Cattedrali* Jdi Siracusa,
VArcivescovo Bignami (1909
1919). Di fatti SiracìiZa ridiven
ne Chiesa Metropolitana quattro anni dopo tìi mo\te di
Monsignor Amoretti f i 844).
Q i w b e p p G I I I i t * t ì u
c/lino't€jU i9 iJ e b c o «*c*
I l Re Ferdinando I I lo no
mino Commendatore delVOr- dine di Francesco I e Com i« ghere di Stato.
Nell'anno 1835 si parlò di
nuove destinazioni per Monsi
gnor Amoretti si pensava a
Lui come successore del Ve
scovo di Gir genti Monsignor
Pietro M. D*Agostino o come.
Giudice di Regia Monarchia ed
Apostolica l.egazia di Sicilia.
Ma alla fine restò in Siracusa.
Purtroppo i fatti dolorosi
che si innestarono alVepule-
niia con la rivolta del popolo
e le successive repressioni da parte del Borbone che non
Iti mite causarono tali e tante
pene all'animo sensibile del-
l Arcivescovo, il quale dovette
tra l'altro dichiarare l ’interdet
to alla Chiesa Cattedrale, che non si riebbe più.
L Arcivescovo fu sempre sen
sibilmente legato alla sua pa
trio sambucese. Segni tangibili
di tali legami sono i seguenti
nel 1817 curò a nome della
Patria sambucese il Sepolcro
del grande figlio della nostra
terra il Pittore del '700 Fra Fe
lice da Sambuca nella Chiesa
dei Cappuccini di Palermo;
nel 1825 con t suoi fratelli
decorò con un bel Mausoleo
i l sepolcro della swi Venera
bile / la , la Serva di D io Suor
l'incenza M . Amorelli, appena
nominato Vescovo di Elleno-
poli chiese, etl ottenne dal Pa
pa Pio V II un Rescritto sot
to la data del 7-4-/823 con cui
veniva concesso l ’uso del ti
tolo e delle insegne canonicali
per il Clero di Sambuca, il
30 luglio 1823 nelle primizie
del Suo Episcopato fu a Sam
buca e benedisse e consacrò
solennemente le campane per
la Chiesa di S Giorgio che
oggi e cioè dal 1059 si trovano
sul campanile della Chiesa di
S I ucia. il 28 agosto 1825 de
dicava all’Assunta e consacra
va la nostra bella e antica
Chiesa Madre che inoltre dotò di ricchi paramenti.
V e li ultimo anno d i vita
Monsignor Amorelh, diremmo
non proprio vecchio, venne
colpito da cecità progressiva
" ,la aUri mali e forse pensava già alla eventualità di una
sua rinuncia alla Sede Siracu-
sana. Da una lettera in nostro
possesso del novembre 1840
traiamo che Monsignore trova-
vasi a Napoli sotto lo specioso
motivo d i consulti medici, ma
in realtà per far rinuncia alla
Sede d i Sirairusa. I l Re ne fu
tanto contrariato e fece, non - trare le dimissioni imponendo
a Monsignore d i restare,
A 58 anni d ì età, dopo 17
anni di Episcopato d i cui 16
passati in Siracusa, il giorno
13 dicembre 1840 moriva la
sciando larghissimo nm piando
e felicissimo ricordo d i se.
Ne ricorda la memoria ai
posteri un Monumento costi*
tuito da un mezzo busto in
marmo bianco su colonnina di
porfido sormontata dal suo
blasone con ai lati una mi-
tria e un Fyontificale Romano.
Sotto l'urna il Sacro Pallio ed
il Pastorale. Vi si legge la iscri
zione con la modifica voluta
dallo Arcivescovo Bignami
(1909-1919) a ricordo della ri
conquistata dignità Metropoli
tana della Sede„
Siracusa perdeva un incom
parabile Pastore e Padre, un
benefattore insigne e generoso,
vindice dei d iritti d i D io e
delle anime, un governante a-
mobile prudente e. forte. Ai
suoi concittadini lasciò Vesem-
Pio d i grande figllo della sua
terra cui seppe dare lustro e
decoro sui per quanto rigwtrda
la sua lu m in o s a v ita fatta di
integerrimo costume sia per
quanto attiene i servizi da
rendere alla Chiesa, alla Patria ed alla scienza.
LA V O C E DI S AM BU CA ATTUALITÀ* P«fl. 7
Ieri, oggi, domaniIl 6 febbraio è stato eletto il n u ovo D irettivo
della lo ca le se zio ne del P S I
R isulta così c o m p o sto . S e g re ta rio politico, sig . Di P rim a A n to n in o ; V ic e -S e g re ta rio e re
sp o n sa bile s in da ca le , B o rse llin o G iro la m o ; S e g retario am m in istrativo , C a s c io In g u rg io G re g o rio; R espo nsa b ile sta m pa e p ro p a ga n d a , A b ru z zo G iu s e p p e , re s po nsa b ile d e ll'o rg a n izza zio n e , C u s e n z a G io va n n i
La p o p o la zio n e di S a m b u c a ha risposto all’app ello co n tro la fam e in India. S i so n o rac
colte le seguenti so m m e , c h e so no state in d iriz zate a lla R A I di P a le rm o A m m in is tra zio n e c o m u na le L 100 000, d ip en d en ti com un a li 141.900, istituto m a gistra le « E N a v a rro » 134.000, scu o la m e dia « G V is c o s i» 56.000, a zio n e catto lica , p arro c c h ia M aria S S . d e ll'U d ie n za 110 000; scuo le e lem entari 78.000.
I b im bi b isogno si delle elem entari hanno rin unciato alla refezione scolastica per un g iorno per d evolvere l’im porto relativo a favore dei b im bi indiani.
P iace tenua e soffusa la luce agli a m m inistratori com un a li.
S o n o state infisse, infatti, delle persiane ai
b a lco n i del M u n ic ip io che si affacciano sul C o r so U m be rto I
La nuova atm osfera serena e raccolta , lontana dai «c o lp i di lu c e », non ha indotto ! nostri am m inistratori a far riparare il co n cio staccatosi dagli A rc h i, a far rim uo vere le c on cim aie della stessa zo n a , a riorgan izza re la nostra c irc o la
z ione etc. etc.
O c co rre un p izzico dì buona volontà e... m e
no spese voluttuarie.
Il carnevale sam bucese è stato freddo. Non abbiam o notato m aschere in giro , tranne qualche b im bo e qualche sparutissim o gruppo.
Il nostro concittadino, Ins G u id o Bondi, è
il nuovo segretario politico del PSI di G iuliana.
Si è laureato in econ om ia e com m ercio, nel- l'U niversità di Catania, G io rg io M angiaraclna. A ll'ex ragioniere I nostri m igliori auguri
Investim ento, m artedì ultimo giorno di car- I nevale, in via R om a tra 850 e O pel Chiediam o [ alle nostre autorità: e il senso un ico ?
I fratelli Costanza(dalla III pag )
sione in Sicilia e sugli incisori siciliani, cosi come manca un dizionario degli ar listi di Sicilia (architetti, pittori, scultori, incisori). Questa lacuna costituisce, senza dub bio, un forte handicap per coloro che desiderano avere notizie sugli artisti siciliani.
Per restare nel campo dell’incisione, anche se si vuole limitare la citazione ai migliori artisti nostri, non si può (are a meno di lamentare l’esclusione dal dizionario degli incisori italiani dei seguenti incisori siciliani Melchiorre Di Bella, Francesco Orlando, Antonio Bova, Francesco C i- chè, Giuseppe, Antonio e Francesco Gramlgnanl, G iu seppe e Salvatore Tresca, Raffaello Politi, Andrea T e rzo, Carmelo Argento, Calogero De Bernardis, Giuseppe De Bernardis, Gerardo Astorino, Bernardino, Pellegra Vincenzo Bongiovanni. Giovanni Fegarotta, Gaetano Laz- zara, Glov. Battista Manzella, Francesco Negro, Ignazio Pocorobba, e perchè no? anche dei fratelli Bartolomeo e Leoluca Costanza, non se
[ condi per valore agli altri ar- [ listi siciliani
[ A quesli ultimi accenna il [ Sac Salvatore Di Ruberto, ► del clero di Napoli, nella sua | pubblicazione «Sam buca Za : but e la Madonna dell'Udlen fcza». trattando dei concittadi [ ni illustri per dottrina «I fra- Itelli Costanza, Incisori tanto rvalenti, che meritarono la gioir la di essere celebrati dal fa
moso poeta siciliano (Abate Giovanni Meli»
il De Ruberto indica esattamente il cognome dei due artisti, ma anche lui non fa conoscere le date di morte dei Costanza
Il Lo Bianco, nel suo prezioso diario manoscritto che conservasi alla Biblioteca C o munale di Palermo, è II primo ad indicare la data di morte del minore dei fratelli C ostanza, ma anche lui pecca <Ji chiamarlo «M arco» invece
non era un mediocre imitatore, ma un valente pittore. !
Ma quello che a noi interessa non è tanto l'apprezzamento critico sull'opera del
Incisore valo-J gl’illustri sventurati del 1837 n°stro artista, quanto la data pubblicate sulle morte indicata nella cita—
che Leoluca:roso di medaglie In acciaio| In Sicilia» e mori a 25 luglio 1837 di anni 54».
Possiamo ritenere esatta la data indicata dal Lo Bianco?Purtroppo dobbiamo rispondere con un «no » alla domanda.
Nel luglio 1837 Infierì in Palermo il colera che fece moltissime vittime; tra queste fu Leoluca Costanza In quale giorno del luglio 1837 si a 15 luglio del 1837' fermò la mano del valente incisore e pittore?
Effemeridi scientifiche e let- j zlone, che coincide esatta- terarie per la Sicilia» (n 65 mente con la precedente 15 febbraio 1839 - pagg 93-94) j luglio 1837 si legge «Luca Costanzo bra- E come se ciò non bastas- vo Incisore in acciajo, fu imi-! se, un'altra conferma,pi viene tatore mediocre di quadri an-j data dallo Sgadarl di Lo Mo fichi, in effetti non di radoj naco nella sua pubblicazione alcune sue pitture vengono' «Pittori e scultori siCitlani del scambiate per opere fatte in Seicento al primo ottocento età non molto vicina alla no-| Lo scrittore, che ftìl attinto stra Nacque nel 1783 e mori copiosamente le notizie per
; la sua opera dal manoscritto parto l'imprecisione del di sua proprietà dovuto ad
cognome (anche in queste Agostino Gallo «Memorie del
Stemma di Beccadelli,
Signori di Sambuca,
Incisione del Fratelli
Costanza
Nella pubblicazione edita dai fratelli Antonio e Vincenzo Llnares «Biografie e ritratti d ’illustri siciliani morti nel cholera (sic!) l’anno 1837» si legge «Luca Costanzo I- mltatore di quadri antichi, valente nelle incisioni in acciaio, Morì a 15 luglio di anni 54».
Una seconda fonte ci conferma questa data Nell'articolo terzo delle «Memorie su-
Ma la collaborazione con il fratello fu soltanto nella scultura, o anche nella imitazione di quadri antichi Parrebbe nella sola scultura, per l imitazione dei quadri antichi le notizie, invero edificanti, che ci dà lo Sgadarl riguardano II solo fratello minore «Costanzo Luca - Scultore Nato a Sambuca di Sicilia verso 11 1783 e morto a Palermo di colera il 15 luglio 1837. Venuto giovanissimo a Palermo con il fratello Bartolomeo si diede con questo, all arte della medaglia, e di essi sono quasi tutte le medaglie commemorative e sacro che si coniarono in Sicilia In quel periodo Tentò con poco successo la pittura, pero fu abilissimo contraffattore di quadri antichi di cui fece poco scrupoloso commercio Esegui anche dei riusciti falsi di antiche monete greco-sicule»
Riepilogando, quindi, si può affermare che Bartolomeo Costanza nacque a Sambuca il 23 gennaio 1781 e mori a Palermo il 21 marzo 1838, sopravvivendo tre anni al più giovane fratello Leoluca, che nato a Sambuca nel 1783 mori a Palermo, di colera, il 15 luglio 1837
Tra i due artisti sambucesi, entrambi valorosi incisori e bravi scultori, si distinse maggiormente il fratello Leòluca per le incisioni in acciaio e per l'imitazione della pittura antica.
Bartolomeo e Leoluca Costanza, lurono. insieme al pai- mese Calogero De Bernardised all'agrigentino Carmelo Argento, i soli incisori figli della terra agrigentina essendo stato Raffaele Politi, anche lui valorosissimo incisore, cittadino adottivo di Agrigento, avendo visto la luce — co- m'è noto — in Siracusa.
due pubblicazioni è indicato pittori siciliani del Mongltorein «Costanzo») è evidente la contraddizione dello scrittore nel giudicare I opera di pittore del nostro artista. Mentre. Infatti, lo definisce «m ediocre» Imitatore di pittuca antica, poi scrive che i dipinti del Costanza «vennero scambiati» per opere del secoli scorsi! E' evidente che per essere scambiati per autentici quadri antichi, il Costanza
continuate ed accresciute da Agostino Gallo», non solo ci conferma la morte del Leoluca il 15 luglio 1837.,-ma ci fornisce la data di morte del fra'ello Bartolomeo; «(^pstan- zo Bartolomeo - Scultore Nato a Sambuca di SÌf.Illa il 1781 e morto in Palermo il 21 marzo 1838 Lavorò sempre in collaborazione col fratello Luca».
L U D IL U V IU U N IV E R S A L I
Sintura havennu chi finia lu m unnu pi m ezzu d 'un diluviu universali,Noè spargìu la vuci ’ntunnu ntunnu cum unicannulu a tutti Tarm ali.D oppu si misi a travagghlari forti cu li sò figghi a custruiri l’arca, sirrannu favuli e mittennu porti pi fari galleggiar! la gran varca.Finutu a m aravigghia lu pruggettu ed ogni arm alu beddu sistimatu, s ’addinucchiau, si battiu lu pettu d icen n u: — Diu, T u sem pri sia ludatu!
A ppena chi finiu di diri chistu cu forti trona sì scossi la terra, e ’n cum inciannu c o m ’era previstu lu Patriternu dìchiarau la guerra.G u erra di trona, di saittl e lam pi, d 'a cq u a, di ventu e grannuli ’n tim pesta; l ’acqua sum m ergi tuttu, ’nta li cam pi tuttu scum pari e nudda cosa resta.Q ua n nu la prufìzia di lu scum p iggh iu p igghiau sustanza e nenti ristau sanu,N oè dissi a Jafet: m lu caru figghiu, cu tia ’ncum incia lu generi um anu.E d accussi lu m unnu di ’na vota p igghiau arrè form a e cunsistenza vera sem pri g irannu com u fussi rota addivìntau lu stissu pi com 'era .
G . S A L V A T O
M O V IM E N T O D E M O G R A F IC O M E S E DI G E N N A IO 1966
N A T II ) U iru zzo G iro lam o , nolo i l l" gennaio 1966. 2) C hio in -
m ino P irra , naia 1*8 gennaio 1966; 3) Mangiaracina Au* «M uzio, nato n i 1-19(6; 1) Palrneri Antonella. naia F8 geo- nui.1 1966; 5) M an g i» Francesca, naia il 18-1-1966; 61 Cam - piai Antonio. nato u Catania il 9 -M 966 ; 7l O d d o P ietro , nato a 'v -b c ru il 16-1-1966
m a t r i m o n i
1) Amodeo Francesco con Ferrante H o m i (3*1-1966); 2) Monlalbano Littorio con Cariotipo Vincenza (J -I-1 9 6 6 ); 3} Oddo V incano con Diletto Margherita (5 1-1966); 4) Ca- cioppo Salvatore con l) i Giovanna M Audenxin (8-1-1966): •>) Rocca forte Franco con l’uccio Giovanna (8 -11966); 6)
' ' r“ndfl Giuseppe con Martina Antonina (5-1-1966); 7) Mangiaracina C a lu re con Monlalbano M. Audenzia (12 gennaio 1966). 8) D i Leonardo Anionino con Giaccio V ln - ” 2“ 91 C u “ ‘, r ‘,,, I ’a»*tuale con Di B e ll» P aoli/i, i ! T ” : } Angelo (.alogcro con Sciame M Antonia
i Mooleleone Balilauar. con Gulott* I*a„|u(19*1 1966)' 1, ’, C Ì!* «P P " Di Prim a Catogeral / ' S ’ ' ,1' " ’*cri lrance.ro con Abruzzo <;razia
(-.>*1-1966); M i Sbracino Carmelo con Di Ciovanna G iù- •eppa I29-1-1966I
l ’ o f f o r t M d i u n a t e r r a K f n r r M i
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M O R T I
■ ! ' , r r r ".ru M A ntonia, nata il 10-1-18S5, morta il 1-1-1966; 2i Nuccio G iuseppe, n »lo il 1" gennaio 1881. m otto I ' I I - l 1966: 3i Ciutt-io M ario, nolo il 2M -1887, m orto il 13-1-1966;4) C a r d il i» Felice, nato 11 6-12-1914 m orto il M -J-1966:5) M.insogna Antonina, naia il 254Ì-1886. morta il I5 -J-J966.6) Scrii (ino L u ig i, nato il 17-6*1887, m orto it 21 gennaio 1966,7) C a ru -o Pietra, nata il 24-3-1888, morta il 21 gennaio 1966;8) Perrone M aria, tu ia il 4-10-1910, morta il 27 gennaio 1966; 9i Ferrara Salvatore, nato l’ l-1.1909. m orto il 5-1-1966 a
| Palermo.
I M M I G R A T I D A L L ’ I N T E R N O
Mfttchf n. 1 femmine n ) totale n 2
E M I G R A T I N E L L ' I N T E R N O
n. 3 fem m inf n. 6 lotale n . 9
E M I G R A T I A L L ' E S T E R O
M archi n, 4 — femmine ri. 5 totale n. 9
E L E T T O R I I S C R I T T I
M utehi n. 2585 femmine n. 2739 - totale n. 5321
LA V O C E DI S A M B U C A
SambucaFebbraio
una M'dta('he DÌ qjuaLi(iea
171111
d iS ic i l ia
I tecnici co m un a li h anno ! effettualo delle rilevazioni nel
la zo na di Te rra vo c c h ia . per Individuare esattam ente la p o -
, sfzione di A d ran o n e.
j ti pro vvedim ento era stato
! preso dalla nostra A m m in istrazione, in seg uilo ad una
j lettera del dr. P ietro G rillo
soprintendente alle an tich ità di A g rige n to , pervenuta
al sinda co M onlalbano .
Essa testualm ente cosi si
« p r i m e :«O n d e p ro ced e re alla noti-
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fica p e r notevo le interesse a rch e o lo g ie o, d e l m o n u m e n to
s ep o lcra le di età g re c a noto
co m e «to m b a de lla re gina ., in co ntra d a A d ra n o n e di c o d e
sto C o m u n e , si p re g a di v o ler fare p e rve n ire a questo
ufficio una pianta d e lla zo na e le In d ica zio n i catasta li n e
ce s sa rie ».
Il d o c u m e n to m a nifesta a n
co ra una volta l’a ttenzio ne della co m pe ten te sovrinten
d e n za per la n ostra zo n a a rch e o lo g ic a In d iv id u a ta Infat
ti la sua u b ic a z io n e , tutla la zo n a p o trà ess o re sotto po sta al v ìn co lo d i p ro prie tà .
Di conseguenza il terreno non potrà essere venduto; le autorità potranno espletare un maggiore controllo e si potrà disporre la ricensione
delle parti soggette a danneggiamento. Qualcosa bolle In pentola. Adranone comin
cia ad assumere un volto più concreto e meno utopistico. Da parte nostra, crediamo bene che la campagna di
scavi sarà anch'essa una realtà Però vorremmo che essa inizi al più presto,
Il dr Pietro Griffo tempo fa aveva chiesto al competente Assessorato Regionale al T u
rismo 10.000.000 di lire. Purtroppo I finanziamenti non sono ancora arrivati. Occorre stimolare l'intervento delle autorità direttamente interessato, cosa che in quest'ultimo
periodo ci sembra essere stata trascurata dai nostri am ministratori.
Una fitta cortina di nebbia ed un freddo intenso, hanno
quasi spesso avvolto in questo periodo Terravocchia, la
zona cosparsa di cocci e di anticaglie Ma nè le fredde brume invernali, nè la zona impervia e squallida nel suo
triste silenzio, hanno scoraggiato gli sciacalli delle tom be dal persistere nelle loro vandaliche imprese
Come abbiamo appreso, sono stati notati scavi recenti che attestano la decisione e l'impegno da parte degli speculatori a perseverare nelle loro losche attività. Il fatto può apparire In tutta la sua drammaticità, se si considera l'arrivo ormai prossimo della primavera e le circostanze di tempo indubbiamente
migliori per distruggere sistematicamente quanto resta
ancora di Adranone. L'im mediato inizio di una campagna
di scavi, appare quindi l'unica ed inderogabile soluzione
ad uno scempio inevitabile e vandalico dei valori di un lon
tano passato ancora avvolto in un litto mistero e per molti aspetti ancora da scoprire.
Ma nel frattempo, ora che una nuova vita sembra pervadere uomini e cose e co
minciano a germogliare i nuovi umori, si potrebbe pre
disporre, anche a costo di qualche sacrificio, un idoneo servizio di vigilanza.
P IP P O M E R L O
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