se t t imana dal l ’ 8 al 12 giugno 2015 r e s o c o n t o d e l l a s e t t i m a n a d a l l ’ 1 a l 5 a p r i l e 2 0 1 5
Accade all’UE n° 265
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B a t t a g l i a c a m p a l e s u l T T I P a l P E
Questa settimana il PE, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, avrebbe dovuto
votare sulla relazione del Presidente della Commissione per il Commercio
internazionale in merito al negoziato tra Europa e Stati Uniti per dare vita al
partenariato transatlantico in materia di commercio e investimenti (TTIP).
Con il testo sottoposto all’esame della plenaria, il PE avrebbe voluto “mettere le mani
avanti” ed indicare - andando un po’ oltre i suoi poteri, ma forte del fatto di detenere,
dopo il trattato di Lisbona, il diritto di ratifica sugli accordi internazionali alla stregua
dei parlamenti nazionali - alla Commissione e agli Stati membri le linee rosse da non
superare nella fase negoziale che possano pregiudicare, per l’appunto, tale ratifica.
Attorno a questo tema, evocato anche dai leaders del G7, che si sono impegnati ad
“un’accelerazione del processo negoziale”, si è scatenata un’opposizione all’idea stessa
della conclusione di un accordo di queste proporzioni con gli Stati Uniti che ha
contribuito molto a rendere incandescente il clima della vigilia parlamentare.
Mentre nelle settimane scorse era stato raggiunto a fatica un compromesso fra i
principali gruppi politici del PE su un testo che introduceva numerosi elementi nel
canovaccio seguito sul tavolo negoziale, ma senza pregiudicarne l’iter, le posizioni sono
andate divaricandosi negli ultimi giorni ed una maggioranza del gruppo socialista si è
apertamente schierata, in particolare, contro il famoso meccanismo di risoluzione delle
controversie in materia di investimenti (ISDS), provocando una spaccatura, che
avrebbe rischiato di riprodursi in aula.
L’esito del voto, quindi, è stato giudicato talmente incerto, anche perché il peso di quei
deputati contrari, a prescindere, a qualsiasi ipotesi anche di un accordo a minima,
rischiava, tra il voto degli emendamenti e la votazione finale, di creare il paradosso che
il Parlamento non riuscisse in definitiva ad approvare nessun testo che, con una
decisione dell’ultimo minuto, il Presidente Schultz ha preferito rinviare il testo in
Commissione.
La partita, pertanto, per il momento resta aperta.
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G 7 , G r e c i a , R u s s i a , T u r c h i a
Settimana ricca di elementi importanti sulle politiche europee, innanzitutto gli esiti del
G7, tornato forse ad essere un momento di confronto importante fra le due sponde
dell’Atlantico, anche per la sapiente regia della Cancelliera Merkel.
Vedremo se sui vari aspetti della dichiarazione finale, dalla lotta ai cambiamenti
climatici, alla posizione sulla Russia, al TTIP e più in generale alle misure per rilanciare
la crescita, ci sarà un seguito concreto, ma l’impressione trasmessa dal vertice è quella
di aver ritrovato uno spirito più coeso che in passato.
Ciò detto, ai toni muscolosi di Barack Obama sulla Russia, ha fatto da contrappunto
una posizione europea meno oltranzista, con l’Italia che si trova a dover sostenere una
posizione comune che provoca pesanti reazioni nei comparti produttivi che più
subiscono le conseguenze delle sanzioni, senza poi, almeno per ora, vedere la stessa
solidarietà europea applicarsi, pur se in situazioni completamente diverse, a quanto
accade sulla sponda sud in materia di immigrazione.
La visita di Putin all’EXPO, mercoledì 10 giugno, costituirà da questo punto di vista una
scadenza importante.
Sempre mercoledì si terrà a Bruxelles un ennesimo mini vertice del gruppo di leader
europei che di fatto gestiscono la crisi greca con Alexīs Tsipras, per trovare una
soluzione a quella che somiglia sempre più a una “commedia degli equivoci” che
regolarmente sembra essere sul punto di trasformarsi in tragedia.
Infine, è importante sottolineare, per i riflessi che avrà nella politica complessiva
dell’Unione europea nei confronti del Mediterraneo e del Medio Oriente, il mancato
“cappotto” di Erdoğan nelle elezioni politiche di domenica scorsa e la necessità per il
suo partito di trovare alleati per governare, dopo molti anni di esercizio solitario del
potere.
Nonostante una vigilia del voto particolarmente tesa e i timori latenti alle derive
autoritarie del regime, l’esito del voto turco ha costituito, da questo punto di vista, un
bell’esercizio di democrazia.
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L a S e t t i m a n a
Questa settimana al centro dell'attenzione ci sarà la plenaria di Strasburgo, dove la
tensione maggiore, almeno politicamente, raggiungerà la discussione e la votazione
del rapporto del socialista Lange sul partenariato transatlantico (cd TTIP). La pietra di
inciampo è il meccanismo ISDS (sorta di giurisdizione privata per la risoluzione delle
controversie) che il PPE è pronto ad accettare, ma il gruppo S&D no. La questione, che
ha fatto saltare l'accordo raggiunto in commissione INTA, potrebbe addirittura portare
alla bocciatura del testo.
Dal punto di vista del Consiglio, l'8 giugno i Ministri dell'energia discuteranno la
"Energy Union" sulla base del testo presentato nel febbraio dello scorso anno. Il 12
giugno, inoltre, si riunirà il Consiglio Telecomunicazioni: tra i punti all'odg, si segnalano
l'accesso digitale alla pubblica amministrazione e una presentazione della strategia sul
mercato unico digitale.
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1. AC C AD E I N PAR L AM E N TO S E S S I O N E P L E N A R I A S T R A S B U R G O
P l e n a r i a
R I U N I O N I D E L L E C O M M I S S I O N I P A R L A M E N T A R I
A m b i e n t e
2. AC C AD E I N CO N SI GL IO C o n s i g l i o t e l e c o m u n i c a z i o n i C o n s i g l i o i n f o r m a l e C o e s i o n e C o n s i g l i o E n e r g i a
3. R I UN IO NI ED E VE N TI L a s t r a t e g i a e u r o p e a p e r i l M e r c a t o u n i c o d i g i t a l e
4. BAN DI E F INAN Z I AM EN T I P r o g r a m m i e b a n d i E v e n t i i n f o r m a t i v i
Resoconto della settimana dall’1 al 5 giugno 2015
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1. AC C AD E I N PAR L AM E N TO
S E S S I O N E P L E N A R I A D I S T R A S B U R G O
P L E N A R I A Questa settimana il Parlamento europeo si riunisce in seduta plenaria a Strasburgo. Tra i lavori dell’aula, si segnalano in particolare la relazione d’iniziativa dell’On. Mosca (S&D) sui diritti di proprietà intellettuale nei paesi terzi, prevista per lunedì 8 giugno e la relazione dell’On.Lange (S&D,Germania) sui negoziati riguardanti il partenariato transatlantico su commercio e investimenti (TTIP), mercoledì 10 giugno. Per scaricare l’ordine del giorno cliccare qui.
Per maggiori informazioni: Matteo Borsani ([email protected]) [Torna su]
R I U N I O N I D E L L E C O M M I S S I O N I P A R L A M E N T A R I
A M B I E N T E
L’8 giugno i deputati della commissione Ambiente saranno aggiornati in merito agli esiti del negoziato interistituzionale sulla proposta di Direttiva per la Limitazione delle Emissioni degli Impianti di Combustione Medi.
Per maggiori informazioni: Barbara Mariani ([email protected])
[Torna su]
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2. AC C AD E I N CO N SI GL IO
C O N S I G L I O T E L E C O M U N I C A Z I O N I Il 12 giugno, si riunirà a Lussemburgo il Consiglio Telecomunicazioni. I Ministri dovrebbero adottare un approccio generale su un programma di soluzioni di interoperabilità per la PA europea, le imprese e i cittadini (ISA), che dovrebbe sostituirsi all’attuale programma, in scadenza alla fine del 2015. Il Consiglio sarà quindi chiamato ad adottare le conclusioni sul trasferimento delle funzioni di gestione della Internet Assigned Numbers Authority (IANA) verso una comunità multistakeholder. Queste conclusioni fanno seguito alle conclusioni del Consiglio sulla governance di Internet del 27 novembre 2014. I ministri faranno quindi il punto dei progressi compiuti sulla proposta di Direttiva volta a rendere i siti web degli enti pubblici più accessibili. I Ministri assisteranno infine a una presentazione da parte del Vice Presidente della Commissione europea Andrus Ansip della Strategia sul Mercato unico digitale, a cui seguirà uno scambio di opinioni. Si tratta di un esercizio inscritto in una più ampia discussione che ha coinvolto i Ministri dei Consigli Educazione, Cultura, Audiovisivi, Gioventù, Sport e Competitività, i cui risultati saranno sintetizzati in una Lettera della Presidenza allo stesso Esecutivo in vista del prossimo Consiglio Europeo. È previsto inoltre un aggiornamento sul dossier NIS e sullo stato dei negoziati sul TSM, in vista di un 4° e ultimo trilogo che potrebbe tenersi il 24 giugno.
Per maggiori informazioni: Cinzia Guido ([email protected]) [Torna su]
C O N S I G L I O I N F O R M A L E C O E S I O N E Il 9 e 10 giugno si terrà a Riga un incontro informale dei Ministri UE per la politica di Coesione e lo sviluppo territoriale. Nel corso della riunione del 9 giugno è prevista una discussione sull’attuazione della politica di coesione riformata, su un uso più ampio degli strumenti finanziari della politica di coesione e sul rafforzamento della capacità amministrativa.
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Il 10 giugno, i ministri avranno l’opportunità di discutere per la prima volta a livello politico l’Agenda urbana europea, raggiungendo un possibile primo accordo su alcuni principi di base. Scopo della riunione ministeriale informale è infatti di approvare la dichiarazione sull’Agenda urbana dell'UE, elaborata dalla Presidenza lettone. In linea generale, la Dichiarazione individua gli elementi ed i principi che dovrebbero essere presi in considerazione in futuro nello sviluppo dell'Agenda urbana dell’UE da parte delle prossime presidenze di turno. La dichiarazione riconosce che le piccole e medie città hanno un ruolo importante nello sviluppo regionale nel suo complesso.
Per maggiori informazioni: Cinzia Guido ([email protected]) [Torna su]
C O N S I G L I O E N E R G I A
L’8 giugno si terrà il Consiglio dei Ministri UE dell’Energia. I Ministri adotteranno conclusioni politiche sul Pacchetto “Energy Union” presentato a febbraio 2014 dalla Commissione Europea. I Ministri discuteranno anche dell’implementazione della strategia europea sulla sicurezza energetica e dei futuri sviluppi.
Per maggiori informazioni: Barbara Mariani ([email protected]) [Torna su]
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3. R I UN IO NI ED E VE N TI
S E M I N A R I O
L A S T R A T E G I A E U R O P E A P E R I L M E R C A T O U N I C O D I G I T A L E Nel quadro dei Seminari sui temi europei, la Delegazione di Confindustria presso l’UE propone un seminario di approfondimento dedicato ai temi digitali - “La strategia europea per il Mercato unico digitale” -, che si terrà il prossimo 19 giugno. Il seminario si aprirà con una presentazione generale della strategia europea per il Mercato unico digitale, dei tre pilastri e delle 16 azioni chiave in cui questa si articola. Si passerà quindi all’analisi delle iniziative legislative più imminenti e che potrebbero avere un diretto impatto sul sistema industriale italiano, contenute nei tre pilastri della strategia. Si tratta delle iniziative legislative relative al commercio elettronico transfrontaliero e di quelle volte ad affrontare la questione del geo-blocking, nonché della revisione della regolamentazione europea in materia di telecomunicazioni. Con riferimento al terzo pilastro, invece, verrà trattato il tema della digitalizzazione dell’industria. Nel pomeriggio verrà illustrato il punto di vista di BusinessEurope, con particolare riferimento alle opportunità e criticità che l’industria europea ha rilevato nelle iniziative della Commissione. Infine, verrà illustrato il sostegno finanziario europeo per lo sviluppo di nuovi sistemi di produzione nell’ambito del partenariato pubblico-privato “Factories of the Future” di Horizon 2020, e i risultati italiani nella partecipazione alle prime tornate dei bandi NMP nel 2014-15. Il seminario si chiuderà con un aggiornamento dell’iter legislativo della proposta di Regolamento sulla protezione dei dati personali, con particolare riferimento agli esiti del Consiglio Giustizia e Affari interni del 15 e 16 giugno 2015. Cliccando qui si accede al programma preliminare, una nota descrittiva dei contenuti del seminario e la scheda di iscrizione.
Per maggiori informazioni: Segretariato Delegazione Confindustria ([email protected] )
[Torna su]
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4. BAN DI E F INAN Z I AM EN T I
P R O G R A M M I E B A N D I Segnaliamo che il 4 Giugno 2015la Commissione europea ha aggiornato le liste dei beneficiari dello Strumento PMI del programma Horizon 2020 con i dati relativi alla Fase 2 della cut-off date del 18 Marzo 2015. Per questa scadenza, la Commissione europea ha ricevuto 614 proposte selezionando 42 piccole e medie imprese provenienti da 14 paesi per l'ultimo round dello strumento dedicato alle PMI del programma Horizon 2020. In particolare, 6 imprese italiane sono state selezionate come beneficiarie del finanziamento, seconde solo alla Spagna con 7 imprese selezionate. Le PMI selezionate dalla Commissione hanno ricevuto un finanziamento di oltre 12 milioni di euro. Dal lancio del programma, avvenuto il 1° Gennaio 2014, ben 214 piccole e medie imprese provenienti da 22 paesi sono state selezionate nell'ambito della fase 2 dello strumento per le PMI, accedendo ad un finanziamento complessivo che ha già raggiunto la quota di otre 294 milioni di euro. Per ulteriori informazioni sullo Strumento per le PMI si rimanda al sito dell’Agenzia EASME ed al Participant Portal, oltre che alla pagina dedicata nell’area riservata del sito web della Delegazione di Confindustria.
Per maggiori informazioni: Leonardo Pinna ([email protected]) e Ilaria Giannico ([email protected])
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E V E N T I I N F O R M A T I V I Segnaliamo inoltre che questa settimana si terranno a Bruxelles i seguenti eventi informativi di maggior interesse per le imprese:
SusChem
Stakeholder Event
8-9 giugno
Sheraton
Rogier Hotel,
Brussels
La Piattaforma tecnologica europea per la chimica
sostenibile (ETP-SusChem) organizza due giorni di eventi
informativi dedicato agli stakeholder che avrà l’obiettivo
di presentare l’agenda strategica della piattaforma,
nonché di coinvolgere le PMI in un workshop interattivo.
Open Standards for
ICT
12 giugno
DG Connect,
European
Commission,
Brussels
La DG Connect organizza un
workshop per discutere di
agenda digitale, tra
normalizzazione delle
tecnologie dell'informazione e
appalti pubblici ICT, al fine di
fornire indicazioni e aiutare le
autorità pubbliche a utilizzare
nuovi standard per
promuovere l'efficienza e
ridurre i “lock-in”.
Per maggiori informazioni: Leonardo Pinna ([email protected]) e Ilaria Giannico ([email protected])
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EVENTO DATA E LUOGO TEMATICA
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Resoconto della settimana
Dall’ 1 al 5 giugno
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1. AC C AD E I N PAR L AM E N TO R I U N I O N I D E L L E C O M M I S S I O N I P A R L A M E N T A R I
C o m m i s s i o n e s p e c i a l e a c c o r d i f i s c a l i
2. COM I T ATO DE LL E R EG IO N I 1 1 2 a s e s s i o n e p l e n a r i a
3. BAN C A CE N TR AL E E URO PE A D e c i s i o n i d e l l a B C E d e l 3 g i u g n o 2 0 1 5
4. R I UN IO NI ED E VE N TI E u r o p e a n D e v e l o p m e n t D a y s ( E D D 2 0 1 5 ) : B r u x e l l e s , 3 e
4 g i u g n o 2 0 1 5
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1. AC C AD E I N PAR L AM E N TO
R I U N I O N I D E L L E C O M M I S S I O N I P A R L A M E N T A R I
C O M M I S S I O N E S P E C I A L E A C C O R D I F I S C A L I A U D I Z I O N E P U B B L I C A R E L A T I V A A L L A D I M E N S I O N E I N T E R N A Z I O N A L E D E I R U L I N G
F I S C A L I E D I A L T R E M I S U R E
Lunedì 1° giugno la commissione speciale sui tax rulings e altri provvedimenti simili in natura o effetto (TAXE) si è riunita per un’audizione pubblica relativa alla dimensione internazionale dei ruling fiscali nella quale hanno sono intervenuti il Senatore Mario Monti, ex Commissario per la concorrenza ed ex Presidente del Consiglio italiano e Tove Maria Ryding, Tax Coordinator per l’European Network on Debt and Development. Agli interventi è seguita una tavola rotonda a cui ha partecipato, tra gli altri, anche Antoine Deltour ex dipendente della KPMG che ha contribuito a creare, con le sue rivelazioni, il caso LuxLeaks. L’ex Premier italiano Monti ha posto l’accento sul fatto che all’interno dell’UE vi sia una situazione ancora bloccata a causa della regola dell’unanimità necessaria per raggiungere decisioni in campo fiscale. Monti ha sottolineato, però, come molti Stati membri, rendendosi maggiormente disponibili ad una collaborazione, stanno mostrando sempre più interesse a discutere la creazione di vere e proprie regole condivise nelle materie fiscali. È poi intervenuto Antoine Deltour, ex dipendente della KPMG, il quale ha dichiarato che devono essere rafforzate le misure di protezione per chi rischia, nell’interesse pubblico, di subire, come nel suo caso, processi penali per aver cercato di rendere più trasparente per i cittadini europei il sistema fiscale. Deltour ha ottenuto il supporto di molti deputati della commissione.
In seguito all’Audizione è intervenuto il Presidente della commissione TAXE Alain Lamassoure, il quale ha rilevato come le posizioni del Parlamento e le proposte della Commissione stiano iniziando a dare i loro frutti. In questo contesto Lamassoure ha citato l’esempio di Amazon che si è detto disponibile a cambiare le sue pratiche fiscali. “Le prossime due presidenze di turno - Lussemburgo e Olanda - potrebbero aiutarci nel continuare la nostra lotta contro l’elusione e l’evasione fiscale – ha sostenuto Lamassoure - poiché entrambi sono due paesi direttamente interessati dalla questione dell’elusione fiscale e degli accordi fiscali”.
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Su questi temi nelle scorse settimane la commissione parlamentare ha avuto un confronto con i parlamentari di Belgio, Olanda, Lussemburgo e Svizzera, e ne avrà uno anche con il Parlamento inglese. È stato in seguito trattato il tema della disclosure delle informazioni incluse negli accordi fiscali. Alcuni eurodeputati hanno sottolineato la necessità di aumentare la trasparenza all’interno della proposta della Commissione sullo scambio automatico e obbligatorio di informazioni sugli accordi fiscali. La proposta della Commissione è parte del pacchetto trasparenza presentato lo scorso 18 marzo. La commissione TAXE ha, inoltre, formalmente richiesto che il suo mandato, la cui originale scadenza era prevista a luglio, venga esteso fino ad ottobre. Il prossimo incontro della commissione si terrà il 17 giugno, mentre gli eurodeputati incontreranno i ministri degli Affari economici al prossimo ECOFIN del 14 luglio che si terrà in Lussemburgo.
Per maggiori informazioni: Pietro Mambriani ([email protected])
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2. COM I T ATO DE LL E R EG IO N I
1 1 2 A S E S S I O N E P L E N A R I A Il 3 e 4 giugno si è tenuta la sessione plenaria del Comitato delle Regioni, in occasione della quale sono stati discussi quattro pareri e adottate due risoluzioni. Di seguito l’elenco completo dei pareri esaminati durante la plenaria:
Orientamenti per le politiche degli Stati membri, relatore: Mauro D'Attis (Membro del Consiglio comunale di Brindisi, Italia / PPE)
Una migliore protezione dell'ambiente marino, relatore Hermann Kuhn (membro del Parlamento del Land Brema, Germania / PSE)
Una vita dignitosa per tutti, relatore Hans Janssen (sindaco di Oisterwijk, Olanda / PPE),
Supporto locale e regionale per un commercio equo in Europa, relatrice: Barbara Duden (membro del Parlamento di Hamburg City, Germania / PSE)
Il Presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker ha partecipato al secondo giorno della plenaria per discutere del ruolo degli enti locali e regionali nel nuovo piano di investimenti per l'Europa. Sono state adottate anche due risoluzioni:
Risoluzione sulle priorità del sesto mandato del CdR per il periodo 2015-2020 Risoluzione su un approccio sostenibile dell'UE in materia di migrazione.
Per maggiori informazioni: Cinzia Guido ([email protected])
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3. BCE
D E C I S I O N I D E L L A B C E D E L 3 G I U G N O 2 0 1 5 Durante la riunione del 3 giugno 2015, il Consiglio direttivo della BCE ha deciso di mantenere invariati i tassi di riferimento per l’Eurozona sulle operazioni di rifinanziamento principali (0,05%), sulle operazioni di rifinanziamento marginale (0,30%) e sui depositi presso la BCE (-0,20%).
Nel corso della conferenza stampa che ha fatto seguito all’incontro, il Presidente della BCE, Mario Draghi, ha sottolineato che le misure di politica monetaria della BCE, oltre a tradursi in una ripresa delle aspettative sui livelli di inflazione (prevista allo 0,3%, 1,5% e 1,8% rispettivamente nel 2015,2016 e nel 2017, in rialzo rispetto alle previsioni formulate nel mese di marzo), stanno generando un miglioramento della disponibilità e delle condizioni di accesso al credito per famiglie ed imprese.
A tal proposito Draghi ha però evidenziato che, malgrado un parziale miglioramento dell'andamento dei prestiti (ad aprile si è registrato un tasso di variazione dei prestiti alle società non finanziarie dello -0,1% dopo il picco negativo del -3,2% toccato a febbraio), la dinamica dei prestiti alle società non finanziarie appare ancora deficitaria. Tale situazione dipende, secondo le parole del Presidente della BCE, sia da un aggiustamento ritardato del credito al ciclo economico, sia da fattori riguardanti il rischio e l’offerta di credito. Contribuiscono alla dinamica anche gli aggiustamenti dei bilanci delle aziende operanti sia nei settori finanziari che in quelli non finanziari. Secondo le parole di Draghi, le misure di politica monetaria adottate dalla BCE avranno l’ulteriore effetto di ridurre i costi di accesso al credito per le imprese e le famiglie e genereranno un incremento dei flussi di credito nel’area euro.
Sul tema del QE Draghi ha sottolineato che il programma avviato a marzo di quest’anno dalla BCE sta producendo i suoi effetti e ribadito che l’acquisto di titoli di Stato proseguirà al ritmo di 60 miliardi al mese fino a settembre 2016 ed ogni caso fino a che non sia stato imboccato un percorso che riporti i tassi d’inflazione su livelli al di sotto ma vicini al 2% nel medio termine. Nel rispondere ai giornalisti il Presidente della BCE ha inoltre aperto alla possibilità di riconsiderare le dimensioni, il timing e le caratteristiche del QE qualora le circostanze dovessero richiederlo.
Inoltre, in conferenza stampa molta attenzione è stata riservata all’analisi della situazione della Grecia. Nel rispondere alle domande sulla questione greca ed esprimendosi sulle misure che la BCE intende intraprendere nel caso in cui il Governo di Atene decidesse di non accettare l’accordo attualmente in fase di negoziazione, Mario Draghi si è limitato a segnalare che, nell’ambito delle negoziazioni in corso, la volontà della BCE è quella che la Grecia rimanga all’interno dell’Eurozona. D’altra parte, però, è necessario che l’accordo tra il Governo di Atene ed i suoi creditori sia un
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accordo “forte”, tanto in fase di costruzione quanto in fase di implementazione, e che risulti fondato sulla necessità di assicurare crescita, un quadro macroeconomico fiscalmente sostenibile, giustizia sociale e stabilità finanziaria. Alla domanda sulla congruità del surplus primario richiesto alla Grecia dalle “Istituzioni”, Draghi ha risposto che questo si basa sulle prospettive economiche della Grecia, attualmente in ribasso. Per quanto riguarda, invece, la possibilità di alzare il tetto di emissione di T-bills da parte della Grecia, Draghi ha sostenuto che un’eventuale estensione potrebbe essere considerata ma al momento non vi sono le condizioni affinché ciò avvenga. In riferimento al valore dei titoli di stato Greci, utilizzati come collaterale dalle banche elleniche nelle operazioni di rifinanziamento presso la BCE, il Presidente ha riportato che il loro valore viene costantemente monitorato al fine di evitare ogni impatto sul bilancio della BCE. Infine, nel rispondere alle domande su una visione d’insieme dello stato di salute dell’economia greca e sulle possibilità che quest’ultima possa effettivamente stabilizzarsi, Draghi ha evidenziato che esattamente al pari di ogni altra economia, l’economia greca potrà essere rivitalizzata qualora vengano adottate le opportune politiche.
Per maggiori informazioni: Viviana Padelli ([email protected]) [Torna su]
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B R U X E L L E S , 3 E 4 G I U G N O 2 0 1 5 Il 3 e 4 luglio, la Commissione Europea ha organizzato le Giornate europee dello sviluppo (EDD15), evento simbolo dell’Anno europeo per lo sviluppo (EYD2015) e primo forum in Europa incentrato sulla cooperazione globale. Ai lavori hanno preso parte oltre 5.000 persone da 140 paesi, tra le quali leader politici, esperti di sviluppo, rappresentanti del settore privato e della società civile. Più di 400 i relatori, tra i quali Martin Schulz, Presidente del Parlamento Europeo, Sam Kutesa, Presidente della 69° sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e Jean-Claude Juncker, Presidente della Commissione Europea, che ha aperto le EDD2015 definendole la Davos dello sviluppo. Tra i principali temi dibattuti rientrano le condizioni per creare una crescita sostenibile ed il modo in cui una maggiore cooperazione tra tutti gli attori - profit e non - possa contribuire a sradicare la povertà e a ridurre le diseguaglianze. Grande rilevanza è stata infatti data al ruolo del settore privato e delle imprese nella cooperazione allo sviluppo. Grazie alla potenzialità di generare una crescita inclusiva e sostenibile nei paesi in via di sviluppo, gli attori privati assumono infatti un ruolo sempre più cruciale, sia come finanziatori che come partner di governi, ONG e donatori. Sam Kutesa, ha sottolineato come la chiave per uno sviluppo durevole sia dare valore aggiunto alle materie prime. Esportare materie prime significa infatti esportare anche posti di lavoro: solo la crescita di un settore privato locale permette di creare vero sviluppo. Il ruolo della Cooperazione europea dovrebbe dunque essere quello di abbassare il rischio dell’investimento privato per contribuire ad una crescita sostenibile nei paesi in via di sviluppo. Punto sostenuto anche da Ahmed Hamid, Commissario per il Commercio della Comunità degli Stati dell’Africa Occidentale (ECOWAS), secondo il quale la Cooperazione europea dovrebbe puntare proprio a favorire l’aumento degli investimenti in questi mercati di difficile accesso. Le imprese straniere possono infatti trasferire sapere e contribuire a sviluppare un tessuto imprenditoriale locale, cruciale per la creazione di posti di lavoro e la crescita economica di un Paese. Marie Gad, Coordinatore del Gruppo di lavoro sulla Cooperazione di BUSINESSEUROPE – cui partecipa anche Confindustria – ha sottolineato come le imprese bilancino
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costantemente rischi ed opportunità, ma in molti mercati emergenti i rischi ed i costi siano troppo alti, soprattutto per le PMI. Il Commissario Europeo al Commercio, Cecilia Malmström, ha infatti ribadito come l’azione esterna dell’UE, debba dunque sempre più orientarsi verso la creazione di un migliore clima di business in questi mercati, al fine di contribuire allo sviluppo di un settore privato locale, ad incrementare i flussi bilaterali di beni e servizi ed a favorire gli investimenti. Il programma delle giornate, l’elenco dei relatori e la documentazione discussa sono disponibili qui.
Per maggiori informazioni:Marica Nobile ( [email protected] ) [Torna su]
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B A N N E R D E L E G A Z I O N E
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