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  • 1. N 1579/07 Reg. Not. Reato N 800165/07 Reg. GIP TRIBUNALE DI PALERMO SEZIONE DEI GIUDICI PER LE INDAGINI PRELIMINARI REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO SENTENZA DI RITO ABBREVIATO Il Giudice, Dott. Piergiorgio Morosini alludienza in camera di consiglio del 21/1/2008 ha pronunciato e pubblicato mediante lettura del dispositivo, la seguente sentenza nei confronti di: 1. ADAMO Andrea, nato a Palermo il 25.12.1962, ed ivi residente in Piazza Virgilio nr.22, in atto detenuto in regime del 41 bis presso la Casa Circondariale di Milano Opera, difeso dallAvv. Carlo CATUOGNO del foro di Palermo, detenuto presente 2. ALBERTI Gerlando, nato a Palermo il 18.09.1927, ivi residente in via G. Villani nr.14, in atto detenuto presso la casa Circondariale di PARMA. difeso dagli Avv.ti Ursula PALMERI e Santi MOCCIARO, del foro di Palermo, detenuto contumace 3. ALFANO Salvatore, nato a Casteldaccia il 12.02.1956 ed ivi residente in Piazza Principe di Camporeale nr. 35, in atto detenuto presso la Casa Circondariale UCCIARDONE Palermo, difeso dallAvv. Antonino RUBINO del foro di Palermo, detenuto presente 4. BADAGLIACCA Angelo, nato a Palermo il 26.05.1972 ed ivi N__________ Reg.Sent. Sent. Depositata il _____________________ Comunicata al P.G. il _____________________ Comunicata al P.M. il _____________________ Estratto sent. Notificato _____________________ Proposta impugnazione _____________________ Sentenza irrevocabile il _____________________ Redatta scheda il _____________________ Atti trasmessi allaDirez. Generale delle Entrate _____________________ Art. Camp. Penale ____________________ Estratto Esecutivo al PM__________________ Estratto Esecutivo reg. Corpi di Reato il _____________________ residente in Stradella Cartiera Grande nr.1227, in atto detenuto presso la casa Circondariale di ANCONA MONTACUTO, difeso dagli Avv.ti Antonino REINA del foro di Palermo, detenuto presente 1
  • 2. 5. BADAGLIACCA Gaetano, nato a Palermo il 14.09.1945, in via della Mimosa nr.31/A, in atto detenuto presso la casa Circondariale di LANCIANO, difeso dallAvv. Antonino REINA, del foro di Palermo, detenuto presente 6. BADAGLIACCA Pietro, nato a Palermo il 03.01.1944, in via della Mimosa nr.31/A, in atto detenuto in regime del 41 bis presso la casa Circondariale di NOVARA, difeso dallAvv. Antonino REINA, del foro di Palermo, detenuto presente 7. BONURA Francesco, nato a Palermo il 27.03.1942, ed ivi residente in via Alias Francesco Mari nr.2/D, in atto detenuto in regime del 41 bis presso la casa Circondariale di TOLMEZZO, difeso dagli Avv.ti Giovanni DI BENEDETTO e Alessandro REALE del foro di Palermo, detenuto presente 8. BRUSCA Vincenzo, nato a Torretta (PA) il 01.01.1944 ivi residente in via Giulio Cesare nr. 47, di fatto domiciliato in via Giovanni Verga nr. 13/A, in atto detenuto in regime del 41 bis presso la casa Circondariale di PARMA, difeso dagli Avv.ti Bernardo Mannino e in Alessandro CAMPO del foro di Palermo, detenuto presente 9. CANCEMI Carmelo, nato a Palermo il 05.02.1942, ed ivi residente in via Olio di lino nr. 2/E, in atto detenuto presso la casa Circondariale di Napoli Secondigliano, difeso dagli Avv.ti Raffaele Monsignore e Domenico La Blasca, foro di Palermo, detenuto presente 10. CANCEMI Giovanni, nato a Palermo il 10.09.1970, ed ivi residente in via Scillato nr.87, in atto detenuto presso la casa Circondariale di SULMONA, difeso dagli Avv.ti Tommaso DE LISI e Raffaele BONSIGNORE del foro di Palermo, detenuto presente 11. CAPPELLO Giuseppe, nato a Palermo il 25.11.1937, ed ivi residente in via Olio di lino nr.32, in atto detenuto presso la casa Circondariale di FIRENZE SOLLICCIANO, difeso dallAvv. Mauro TORTI, del foro di Palermo, detenuto contumace 12. DI MAIO Vincenzo, nato a Palermo il 29.10.1944, ed ivi residente in via Cardinale Mariano Rampolla nr.4, in atto detenuto in regime del 41 bis presso la casa Circondariale di PARMA, difeso dallAvv. Francesco INZERILLO, del foro di Palermo, detenuto presente 2
  • 3. 13. DI NAPOLI Pietro, inteso Pierino, nato a Palermo il 15.03.1939 ed ivi residente in viale Croce Rossa nr. 52, in atto detenuto presso la casa Circondariale di LIVORNO, difeso dagli Avv.ti Antonino REINA e Giovanni NATOLI del foro di Palermo, detenuto contumace 14. GIOELI Salvatore, nato a Palermo il 01.09.1966, ed ivi residente in via Messina Marine nr.303, in atto detenuto presso la casa Circondariale di CIVITAVECCHIA, difeso dagli Avv.ti Riccardo RUSSO e Marco CLEMENTE del foro di Palermo, detenuto presente 15. INZERILLO Francesco, nato a Palermo il 10.01.1956, ed ivi residente in via Castellana nr.346, in atto detenuto presso la casa Circondariale di TORINO, difeso dagli Avv. ti Alessandro Campo e M. Teresa NASCE del foro di Palermo, detenuto presente 16. INZERILLO Francesco, nato a Palermo il 12.02.1955, ed ivi residente in via Bronte nr. 2627, in atto detenuto presso la casa Circondariale di LECCE, difeso dagli Avv. ti Gimmi DAZZO e Antonino LO CASCIO, del foro di Palermo, detenuto presente 17. INZERILLO Rosario, nato a Palermo il 7.04.1944 ed ivi residente in via Francesco Baracca nr.19/E, in atto detenuto presso la casa Circondariale di PADOVA, difeso dagli Avv.ti Cristoforo FILECCIA e Rosario SANSONE del foro di Palermo, detenuto presente 18. INZERILLO Tommaso, nato a Palermo il 26.08.1949, ed ivi residente in via Castellana nr.81/D, in atto detenuto presso la casa Circondariale di PALMI, difeso dagli Avv.ti Gimmi DAZZO e Antonino LO CASCIO, del foro di Palermo, detenuto presente 19. LIPARI Emanuele Vittorio, nato a Palermo il 27.06.1961, ed ivi residente in via Amerigo Vespucci nr.16, in atto detenuto presso la casa Circondariale di MARASSI GENOVA, difeso dagli Avv.ti Angelo FORMUSO, e Antonino RUBINO del foro di Palermo, detenuto presente 20. MANNINO Alessandro, nato a Palermo il 27.11.1960 ed ivi residente in via Castellana 34627, in atto detenuto presso la casa Circondariale di PALMI, difeso dagli Avv.ti Girolamo DAzz e Antonino LO CASCIO, del foro di Palermo, detenuto presente 3
  • 4. 21. MANNINO Calogero, nato a Palermo il 18.04.1940, ed ivi residente in via Francesco Trombadori nr.12, in atto detenuto presso la casa Circondariale di BOLOGNA, difeso dagli Avv. Armando ZAMPARDI, del foro di Palermo, detenuto presente 22. MARCIANO Giovanni, nato a Palermo il 10.10.1942, ed ivi residente in via Ruffo di Calabria nr.37, in atto agli arresti domiciliari in Palermo Via Ruffo di Calabria N 37, difeso dallAvv. Francesco INZERILLO, del foro di Palermo, Agli arresti domiciliari contumace 23. MARCIANO Vincenzo, nato a Palermo il 02.01.1945, ed ivi residente, in via Pio La Torre nr. 2, in atto detenuto in regime del 41 bis presso la casa Circondariale di LAQUILA, difeso dallAvv. Francesco INZERILLO, del foro di Palermo, detenuto contumace 24. MILANO Nicolo, nato a Palermo il 28.05.1974, ed ivi residente in via Pietro dAragona nr. 14, in atto detenuto presso la Casa Circondariale di REGGIO CALABRIA, difeso dallAvv. Michele GIOVINCO del foro di Palermo, detenuto presente 25. MILANO Nunzio, nato a Palermo il 26.08.1949, ed ivi residente in via V.59 nr.127, in atto detenuto presso la casa Circondariale di SANTA MARIA CAPUA VETERE, difeso dagli Avv. ti Michele GIOVINCO e Antonino CALECA, del foro di Palermo, detenuto presente 26. MINEO Settimo, nato a Palermo il 28.11.1938, ed ivi residente in via Franco Lucchini nr.18, in atto detenuto presso la casa Circondariale di TERAMO, difeso dallAvv. Giovanni RESTIVO del foro di Palermo, detenuto presente 27. NICCHI Giovanni, difeso allAvv. Marco CLEMENTI del foro di Palermo, latitante 28. NICOLETTI Giovanni, nato a Palermo l08.12.1950 ed ivi residente in via Cruillas nr. 70, in atto detenuto presso la casa Circondariale di PESARO, difeso dagli Avv.ti Gian Battista GIULIANA e Gaetano GIACOBBE del foro di Palermo, detenuto presente 29. OLIVERI Michele, nato a Palermo il 01.02.1931, ed ivi residente in via Altofonte nr.29, in atto agli arresti domiciliari in Palermo Via Altofonte N 29, difeso dallAvv. Carmelo CORDARO, del foro di Palermo, Agli arresti domiciliari presente 4
  • 5. 30. PARISI Angelo Rosario, nato a Palermo il 28.07.1955, ed ivi residente in via Del Salice N 427, in atto detenuto presso la casa Circondariale di BENEVENTO, difeso dallAvv. Marco GIUNTA, del foro di Palermo, detenuto presente 31. PARISI Pietro, nato a Palermo il 9.10.1950, ed ivi residente in via Pozzo nr.34, in atto detenuto presso la casa Circondariale di AVELLINO, difeso dallAvv. Filiberto Scalone e Angelo Rossi del foro di Palermo, detenuto presente 32. PIPITONE Antonino, nato a Palermo il 2.10.1929, ed ivi residente in via Ammiraglio Rizzo N 65/E, in atto agli arresti domiciliari in Palermo Via Amm. Rizzo N65/E, difeso dagli Avv.ti Tommaso FARINA e Giovanni DI BENEDETTO del foro di Palermo, Agli arresti domiciliari presente 33. PISPICIA Salvatore, nato a Palermo il 14.07.1965, ed ivi residente in via Guido Rossa nr.7/C27, in atto detenuto presso la casa Circondariale di VITERBO, difeso dallAvv. Michele RUBINO, del foro di Palermo, detenuto presente 34. ROTOLO Antonino, nato a Palermo il 03.01.1946 ed ivi residente in via U.R.1 nr.7, in atto detenuto in regime del 41 bis presso di la Casa Circondariale di SECONDIGLIANO NAPOLI, difeso dagli Avv.ti Michele GIOVINCO e Nino CALECA del foro di Palermo, detenuto contumace 35. SANSONE Gaetano, nato a Palermo il 23.03.1941, ed ivi residente in via G.L. Bernini nr.54, in atto detenuto presso la casa Circondariale di ASTI difeso dallAvv. Francesco INZERILLO, del foro di Palermo, detenuto presente 36. SANSONE Giuseppe, nato a Palermo il 03.01.1948, ivi residente in V.le Regione Siciliana S.E. nr.2280, domiciliato a Castelbuono in contrada Scondito Corradino s.n.c. , in atto detenuto presso la casa Circondariale di VIBO VALENTIA, difeso dallAvv. Michele GIOVINCO del foro di Palermo e dallAvv. GIOVANNA VETRICI ARANITI del foro di Reggio Calabria, detenuto contumace 37. SIRCHIA Giovanni, nato a Palermo il 29.03.1973 ed ivi residente in via Asmara nr. 3, in atto detenuto presso la casa Circondariale di PISA, difeso dallAvv. Giovanni DI BENEDETTO, del foro di Palermo, detenuto presente 5
  • 6. 38. GRIZZAFFI Mario Salvatore, nato a Corleone il 21.03.1966 ed ivi residente in via Rua del Piano nr.5, in atto detenuto presso la casa Circondariale di TARANTO, difeso dagli Avv.ti Antonino REINA e Giovanni ANANIA del foro di Palermo, detenuto presente 39. PICONE Francesco nato a Palermo il 6.09.1940 ed ivi residente in via Francesco Potenzano nr.18, in atto agli arresti domiciliari presso labitazione del figlio Angelo Picone sita in Via Tasca Lanza N 22 Palermo, difeso dallAvv. Giovanni RIZZUTI, del foro di Palermo, Agli arresti domiciliari contumace 40. STASSI Francesco, nato a Palermo il 25.01.1934, ed ivi residente in viale Ebe nr.36, in atto agli arresti domiciliari c/o la propria abitazione sita in V.le Ebe, 36 PALERMO, difeso dagli Avv.ti Dario MADONIA e Enrico SANSEVERINO del foro di Palermo, Agli arresti domiciliari contumace 41. SAVOCA Giuseppe nato a Lampedusa il 10.09.1934 ed ivi residente in via Leonardo da Vinci 145, in atto agli arresti domiciliari in Via Leonardo da Vinci N 145 Palermo, difeso dagli Avv.ti Sandro FUNFARO del foro di Reggio Calabria e Giuseppe DI PERI del foro di Palermo, Agli arresti domiciliari contumace 42. RUAN GUANSHUI nato a Zhejiang (RPC) il 23.11.1971 residente a Palermo in via Passaggio Lincoln, 6, libero contumace 43. LUO FUJU, nata nella (RPC) il 13.06.1962 residente a Palermo in via M 40n. 30, libero presente 44. WANG QINGJIAN nata a Zhejiang (RPC) il 29.10.1967 residente a Palermo in via Carlo Gemellaro 18, libero presente 45. LIN JIN nato nella (RPC) il 13.10.1841 residente a Palermo in via Bari 18, libero contumace 46. YANG YANMEI nato a Zhejiang (RPC) il 26.05.1947 residente a Palermo in via Antonio Ugo 12, libero presente 47. LIN JINLIANG nato nella (RPC) il 10.10.1961 residente a Palermo in via Antonio Ugo 17, libero presente 6
  • 7. 48. LIN XIXI nata RPC il 15/11/1943, domiciliata a Palermo in via Silvio Boccone 35 libero presente 49. YANG WEIJUN nato a Zhejiang nella (RPC) il 19.10.1973 residente a Palermo in Passaggio Lincoln 6, libero contumace 50. YU LIPING nato a Zhejiang nella (RPC) il 01.08.1963 residente a Palermo in Passaggio Lincon 6, libero presente 51. CHEN ZHI HONG nata a Zhejiang nella (RPC) il 25.08.1966 residente a Palermo in via Lincoln 153, libero presente 52. YANG WEIWU nato a Zhejiang nella (RPC) il 12.10.1976 residente a Palermo in via Lincoln 137, libero contumace 53. ZHANG YONG nato a Zhejiang nella (RPC) il 24.06.1974 residente a Palermo in via Lincon 37, libero presente 54. LIU AIYING nata a Henan nella (RPC) il 09.12.1960 residente a Palermo in via Pecori Giraldi, 81, libero presente 55. CHEN BANGSHENG nato a Zhejiang nella (RPC) il 20.03.1958 residente a Palermo in Via Pecori Giraldi 81, libero contumace 56. RIBAUDO EMANUELE, nato a Palermo il 28.09.1966 residente a Palermo in via Aiace 79, elettivamente domiciliato c/o la sede della Societ, Via Pecoraino, 27, difesa dallAvv. Massimo MOTISI del foro di Palermo, libero contumace 57. ANNATELLI Filippo, nato a Palermo il 3.07.1963 ed ivi residente ed elettivamente domiciliato in via Volontari Italiani del sangue nr. 32, difeso dallAvv. Giovanni RIZZUTI e Avv.Giovanni Castronovo del foro di Palermo, libero contumace 7
  • 8. IMPUTATI in ordine ai seguenti reati: ANNATELLI Filippo, BADAGLIACCA Pietro, BONURA Francesco, BRUSCA Vincenzo, CAPPELLO Giuseppe, DI MAIO Vincenzo, DI NAPOLI Pietro, GIOELI Salvatore, INZERILLO Rosario, MARCIANO Vincenzo, MARCIANO Giovanni, OLIVERI Michele, PIPITONE Antonino, PISPICIA Salvatore, ROTOLO Antonino, SANSONE Gaetano, SAVOCA Giuseppe: A) per il delitto di cui allart. 416 bis, commi I, II, III, IV, VI, 61 n. 6 c. p., per avere fatto parte, in concorso ed unitamente ad altre numerose persone (tra le quali PROVENZANO Bernardo, SPERA Benedetto, SCIARABBA Salvatore, TOLENTINO Angelo, EPISCOPO Antonino, BADAMI Pasquale, MANDALA' Nicola, MORREALE Onofrio, DI FIORE Giuseppe, LO VERSO Stefano, PINELLO Giuseppe, GIUFFRE Antonino, PASTOIA Francesco, nel frattempo deceduto, GAMBINO Giulio, nel frattempo deceduto, CANNELLA Tommaso, LIPARI Giuseppe, LO PICCOLO Salvatore ed altri soggetti) BIONDINO Girolamo, CARUSO Calogero, CINA Antonino, DAVI Salvatore, DI MAGGIO Antonino (questi ultimi separatamente giudicati), dellassociazione mafiosa Cosa Nostra, promuovendone, organizzandone e dirigendone le relative illecite attivit, e per essersi, insieme, avvalsi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento ed omert che ne deriva, per commettere delitti contro la vita, lincolumit individuale, la libert personale,il patrimonio, per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o, comunque, il controllo di attivit economiche, di concessioni, di autorizzazioni, di appalti e servizi pubblici, per realizzare profitti e vantaggi ingiusti per s e gli altri, per intervenire sulle istituzioni e la pubblica amministrazione, e pi in particolare: ANNATELLI Filippo 1) per avere diretto la famiglia mafiosa di Corso Calatafimi; 2) per aver costituito un punto di riferimento mafioso per il controllo di lavori pubblici e limposizione del pizzo alle imprese operanti nella zona; 3) per aver mantenuto, attraverso il continuo scambio di messaggi e biglietti e attraverso riunioni ed incontri, tra gli altri con CANGEMI Carmelo, CANCEMI Giovanni, NICCHI Giovanni, (direttamente) e con ROTOLO Antonino (per il tramite dei CANCEMI e del NICCHI), un costante collegamento con gli altri associati in libert, in tal modo, svolgendo funzioni direttive per lorganizzazione; BADAGLIACCA Pietro 1) per avere diretto la famiglia mafiosa di Rocca Mezzo Monreale; 2) per aver costituito un punto di riferimento mafioso, su incarico di ROTOLO Antonino, per i rapporti tra le famiglie mafiose del palermitano e quelle dei mandamenti della provincia di Trapani; 3) per aver mantenuto, attraverso il continuo scambio di messaggi e biglietti e attraverso riunioni ed incontri, tra gli altri 8
  • 9. con lo stesso ROTOLO Antonino, per il tramite del figlio BADAGLIACCA Angelo, un costante collegamento con gli altri associati in libert, in tal modo, svolgendo funzioni direttive per lorganizzazione; BONURA Francesco 1) per avere diretto lorganizzazione mafiosa denominata Cosa Nostra - tra laltro attraverso la carica formale di sottocapo della famiglia mafiosa di Uditore - incidendo direttamente sulla struttura di alcuni mandamenti, tra i quali quello di Boccadifalco; 2) per aver costituito un punto di riferimento mafioso per il controllo di lavori pubblici e limposizione del pizzo alle imprese operanti nella intera citt di Palermo, 3) per aver mantenuto, attraverso il continuo scambio di contatti in particolare con ROTOLO Antonino un costante collegamento con gli altri capi dellorganizzazione mafiosa, in tal modo svolgendo funzioni direttive per lorganizzazione e di programmazione di gravi delitti, nonch contribuendo a delineare le linee strategiche delloperato di tale organizzazione con riferimento allintera citt di Palermo; BRUSCA Vincenzo 1) per avere diretto la famiglia mafiosa di Torretta; 2) per aver costituito un punto di riferimento mafioso per il controllo di lavori pubblici e limposizione del pizzo alle imprese operanti nella zona, 3) per aver mantenuto, attraverso il continuo scambio di messaggi e biglietti e attraverso riunioni ed incontri, tra gli altri con MARCIANO Vincenzo e con LO PICCOLO Salvatore, latitante, un costante collegamento con gli altri associati in libert, in tal modo svolgendo funzioni direttive per lorganizzazione; CAPPELLO Giuseppe 1) per avere diretto la famiglia mafiosa di Borgo Molara; 2) per aver costituito un punto di riferimento mafioso per il controllo di lavori pubblici e limposizione del pizzo alle imprese operanti nella zona, 3) per aver mantenuto, attraverso il continuo scambio di messaggi e attraverso riunioni ed incontri, tra gli altri con ROTOLO Antonino, un costante collegamento con gli altri associati in libert, in tal modo svolgendo funzioni direttive per lorganizzazione, in particolare prestandosi a fare da garante in forza della sua autorevolezza allindicazione di Nicol INGARAO, in atto detenuto per altro, quale nuovo reggente del mandamento mafioso di Porta Nuova a seguito delle precarie condizioni di salute di Agostino BADALAMENTI, poi deceduto; 9
  • 10. DI MAIO Vincenzo 1) per avere diretto, sul piano operativo ed in accordo con PIPITONE Antonino la famiglia mafiosa dellAcquasanta; 2) per aver costituito un punto di riferimento mafioso per il controllo di lavori pubblici e limposizione del pizzo alle imprese operanti nella zona; 3) per aver mantenuto, attraverso il continuo scambio di messaggi e attraverso riunioni ed incontri, tra gli altri con BONURA Francesco, un costante collegamento con gli altri associati in libert, in tal modo svolgendo funzioni direttive per lorganizzazione; DI NAPOLI Pietro per avere diretto e organizzato le famiglie mafiose del mandamento della Noce, tra laltro coordinando per esse le attivit estorsive, nonch i rapporti di qualsiasi natura con le altre famiglie appartenenti allorganizzazione mafiosa Cosa Nostra e, tra queste, quelle di S.Maria di Ges, Belmonte Mezzagno, Villabate, S.Lorenzo, Porta Nuova, Pagliarelli; per aver mantenuto, attraverso il continuo scambio di messaggi e attraverso riunioni ed incontri, tra gli altri con ROTOLO Antonino, un costante collegamento con gli altri associati in libert, in tal modo svolgendo funzioni direttive per lorganizzazione; GIOELI Salvatore 1) per avere diretto la famiglia mafiosa di Porta Nuova; 2) per aver costituito un punto di riferimento mafioso per il controllo di lavori pubblici e limposizione del pizzo alle imprese operanti nella zona; 3) per aver mantenuto, attraverso il continuo scambio di messaggi e attraverso riunioni ed incontri, tra gli altri con INGARAO Nicol, un costante collegamento con gli altri associati in libert, in tal modo svolgendo funzioni direttive per lorganizzazione; INZERILLO Rosario 1) per avere diretto la famiglia mafiosa di Altarello; 2) per aver costituito un punto di riferimento mafioso per il controllo di lavori pubblici e limposizione del pizzo alle imprese operanti nella zona; 3) per aver mantenuto, attraverso il continuo scambio di messaggi e attraverso riunioni ed incontri, tra gli altri con ROTOLO Antonino e MARCIANO Vincenzo, un costante collegamento con gli altri associati in libert, in tal modo svolgendo funzioni direttive per lorganizzazione; MARCIANO Vincenzo per avere diretto e organizzato il mandamento mafioso di Boccadifalco, fino alla sua sostituzione con MARCIANO Giovanni, tra laltro coordinando le attivit estorsive, nonch i rapporti di qualsiasi natura con le altre famiglie appartenenti allorganizzazione mafiosa Cosa Nostra; per aver mantenuto, 10
  • 11. attraverso il continuo scambio di messaggi e attraverso riunioni ed incontri, tra gli altri con ROTOLO Antonino e BONURA Francesco, un costante collegamento con gli altri associati in libert in tal modo, svolgendo funzioni direttive per lorganizzazione; MARCIANO Giovanni per avere diretto e organizzato il mandamento mafioso di Boccadifalco, sostituendo il fratello MARCIANO Vincenzo, tra laltro coordinando le attivit estorsive, nonch i rapporti di qualsiasi natura con le altre famiglie appartenenti allorganizzazione mafiosa Cosa Nostra; per aver mantenuto, attraverso il continuo scambio di messaggi e attraverso riunioni ed incontri, tra gli altri con ROTOLO Antonino e BONURA Francesco, un costante collegamento con gli altri associati in libert, in tal modo svolgendo funzioni direttive per lorganizzazione; OLIVERI Michele per avere diretto la famiglia mafiosa di Pagliarelli, coordinando per essa le attivit estorsive, nonch i rapporti di qualsiasi natura con le altre famiglie appartenenti allorganizzazione mafiosa Cosa Nostra e, tra queste, quelle di S.Maria di Ges, Belmonte Mezzagno, Villabate, S.Lorenzo, Porta Nuova; mantenendo attraverso il continuo scambio di messaggi e attraverso riunioni ed incontri, tra gli altri con ROTOLO Antonino, un costante collegamento con gli altri associati in libert; in particolare prestandosi a fare da garante in forza della sua autorevolezza allindicazione di Nicol INGARAO, in atto detenuto per altro, quale nuovo reggente del mandamento mafioso di Porta Nuova a seguito delle precarie condizioni di salute di Agostino BADALAMENTI, poi deceduto;, in tal modo, svolgendo funzioni direttive per lorganizzazione; PIPITONE Antonino 1) per avere diretto, pur demandando le questioni operative a DI MAIO Vincenzo, la famiglia mafiosa dellAcquasanta; 2) per aver costituito un punto di riferimento mafioso per il controllo di lavori pubblici e limposizione del pizzo alle imprese operanti nella zona; 3) per aver mantenuto, attraverso il continuo scambio di messaggi e attraverso riunioni ed incontri, tra gli altri con BONURA Francesco, un costante collegamento con gli altri associati in libert, in tal modo, svolgendo funzioni direttive per lorganizzazione; PISPICIA Salvatore 1) per avere diretto la famiglia mafiosa di Palermo Centro; 2) per aver costituito un punto di riferimento mafioso per il controllo di lavori pubblici 11
  • 12. e limposizione del pizzo alle imprese operanti nella zona; 3) per aver mantenuto, attraverso il continuo scambio di messaggi e attraverso riunioni ed incontri, tra gli altri con INGARAO Nicol, un costante collegamento con gli altri associati in libert, in tal modo, svolgendo funzioni direttive per lorganizzazione; ROTOLO Antonino 1) per avere diretto lorganizzazione mafiosa denominata Cosa Nostra nel territorio della Citt di Palermo, governando le famiglie del mandamento di Pagliarelli incidendo direttamente sulla struttura di alcuni mandamenti, tra i quali quello di Boccadifalco e quello di Porta Nuova; 2) per aver costituito un punto di riferimento mafioso per il controllo di lavori pubblici e limposizione del pizzo alle imprese operanti nella intera citt di Palermo; 3) per aver mantenuto, attraverso il continuo scambio di contatti in particolare con BONURA Francesco, CINA Antonino e PROVENZANO Bernardo, allepoca latitante, un costante collegamento con gli altri capi dellorganizzazione mafiosa, in tal modo, svolgendo funzioni direttive per lorganizzazione e di programmazione di gravi delitti, tra i quali la soppressione di LO PICCOLO Salvatore e di LO PICCOLO Sandro, nonch contribuendo a delineare le linee strategiche delloperato di tale organizzazione con riferimento allintera citt di Palermo; SANSONE Gaetano 1) per avere diretto la famiglia mafiosa di Uditore; 2) per aver costituito un punto di riferimento mafioso per il controllo di lavori pubblici e limposizione del pizzo alle imprese operanti nella zona, 3) per aver mantenuto, attraverso il continuo scambio di messaggi e biglietti e attraverso riunioni ed incontri, tra gli altri con ROTOLO Antonino, BONURA Francesco, MARCIANO Giovanni, MARCIANO Vincenzo, latitante, un costante collegamento con gli altri associati in libert, in tal modo svolgendo funzioni direttive per lorganizzazione; SAVOCA Giuseppe per avere diretto e organizzato le famiglie mafiose del mandamento di Brancaccio, tra laltro coordinando per esse le attivit estorsive, nonch i rapporti di qualsiasi natura con le altre famiglie appartenenti allorganizzazione mafiosa Cosa Nostra e, tra queste, quelle di S.Lorenzo, Porta Nuova, Pagliarelli, Boccadifalco; per aver mantenuto, attraverso il continuo scambio di messaggi e attraverso riunioni ed incontri, tra gli altri con ROTOLO Antonino e con LO PICCOLO Salvatore, un costante collegamento con gli altri associati in libert, in tal modo svolgendo funzioni direttive per lorganizzazione; 12
  • 13. In Palermo fino alla data del 20 giugno 2006; per BADAGLIACCA Pietro: a decorrere dal 5 aprile 2004, data della sentenza di primo grado con la quale stato riconosciuto colpevole del delitto di cui allart. 416 bis c.p. alla data del 20 giugno 2006; con la recidiva specifica infraquinquennale; per BONURA Francesco: a decorrere dal 16 dicembre 1987, data della sentenza di primo grado con la quale stato riconosciuto colpevole del delitto di cui allart. 416 bis c.p. alla data del 20 giugno 2006; con la recidiva specifica; per CAPPELLO Giuseppe: a decorrere dal 6 giugno 1997, data della sentenza di primo grado con la quale stato riconosciuto colpevole del delitto di cui allart. 416 bis c.p. alla data del 20 giugno 2006; con la recidiva specifica; per DI NAPOLI Pietro: a decorrere dal 13 DICEMBRE 1997, data della sentenza di primo grado con la quale stato riconosciuto colpevole del delitto di cui allart. 416 bis c.p. alla data del 20 giugno 2006; con la recidiva specifica; per GIOELI Salvatore: a decorrere dal 30 maggio 1997, data della sentenza di primo grado con la quale stato riconosciuto colpevole del delitto di cui allart. 416 bis c.p. alla data del 20 giugno 2006; con la recidiva specifica; per INZERILLO Rosario: a decorrere dal 23 marzo 1998, data della sentenza di primo grado con la quale stato riconosciuto colpevole del delitto di cui allart. 416 bis c.p. alla data del 20 giugno 2006; con la recidiva specifica; per MARCIANO Giovanni: a decorrere dall1 giugno 1998, data della sentenza di primo grado con la quale stato giudicato per il delitto di cui allart. 416 bis c.p. alla data del 20 giugno 2006; con la recidiva specifica; per OLIVERI: a decorrere dal 13.12.1997, data della sentenza di primo grado con la quale stato riconosciuto colpevole del delitto di cui allart. 416 bis c.p. alla data del 20 giugno 2006; con la recidiva specifica; per PIPITONE Antonino: a decorrere dal 25 maggio 1996, data della sentenza di primo grado con la quale stato riconosciuto colpevole del delitto di cui allart. 416 bis c.p. alla data del 20 giugno 2006; con la recidiva specifica; per PISPICIA Salvatore: a decorrere dal 24 giugno 1999, data della sentenza di primo grado con la quale stato riconosciuto colpevole del delitto di cui allart. 416 bis c.p. alla data del 20 giugno 2006; con la recidiva specifica; per ROTOLO Antonino: a decorrere dal 15 luglio 1998, data della sentenza di primo grado con la quale stato riconosciuto colpevole del delitto di cui allart. 416 bis c.p., co. 2, alla data del 20 giugno 2006; con la recidiva specifica; per SANSONE Gaetano: a decorrere dal 19 aprile 1994, data della sentenza di primo grado con la quale stato riconosciuto colpevole del delitto di cui allart. 416 bis c.p. alla data del 20 giugno 2006; con la recidiva specifica; per SAVOCA Giuseppe: a decorrere dal 16 dicembre 1987, data della sentenza di primo grado con la quale stato riconosciuto colpevole del delitto di cui allart. 416 bis c.p., co. 2, alla data del 20 giugno 2006; con la recidiva specifica; ADAMO Andrea, ALBERTI Gerlando, ALFANO Salvatore, BADAGLIACCA Angelo, BADAGLIACCA Gaetano, CANCEMI Carmelo, CANCEMI Giovanni, 13
  • 14. INZERILLO Francesco (cl. 55) INZERILLO Francesco (cl.56) INZERILLO Tommaso, LIPARI Emanuele, MANNINO Alessandro, MANNINO Calogero, MILANO Nicola, MILANO Nunzio, MINEO Settimo, NICCHI Giovanni, NICOLETTI Giovanni, PARISI Angelo Rosario, PARISI Pietro, PICONE Francesco, SANSONE Giuseppe; SIRCHIA Giovanni: B) del delitto di cui allart. 416 bis commi I,III,IV,V e VI c.p.; per avere, in concorso con numerose altre persone tra le quali quelle indicate al capo che precede - fatto parte dellassociazione mafiosa denominata Cosa Nostra, o per risultare, comunque, stabilmente inseriti nella detta associazione, avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omert che ne deriva, per commettere reati contro la vita, lincolumit individuale, contro la libert personale e contro il patrimonio, tra i quali quelli di cui ai capi che seguono e, comunque, per realizzare profitti o vantaggi ingiusti, nonch per intervenire sulle istituzioni e sulla pubblica amministrazione; in particolare contribuendo alle attivit della predetta associazione ponendo in essere la molteplicit di delitti di cui ai capi che seguono. Con laggravante di cui allarticolo 416 bis comma quarto c.p., trattandosi di associazione armata; Con laggravante di cui allarticolo 416 bis comma quinto c.p., trattandosi di attivit economiche finanziate in parte con il prezzo, il prodotto ed il profitto di delitti; In particolare: ADAMO Andrea, tra laltro, ponendo in essere, nellinteresse dellorganizzazione i delitti di cui ai capi che seguono, fungendo da canale di comunicazioni privilegiato tra gli esponenti del mandamento mafioso di Brancaccio ed il latitante LO PICCOLO Salvatore, mantenendo specifici rapporti finalizzati alla commissione di attivit illecite con altri esponenti mafiosi, tra i quali ANNATELLI Filippo e MILANO Nicol; ALBERTI Gerlando, tra laltro, ponendo in essere, nella qualit di uomo donore della famiglia di Porta Nuova, tutte le attivit utili allaccreditamento di INGARAO Nicola quale nuovo reggente del mandamento mafioso di Porta Nuova, in forza della sua particolare autorevolezza, nel corso di riunioni programmate al fine di accreditarne il ruolo; ALFANO Salvatore, tra laltro, operando per conto dellorganizzazione mafiosa ed in particolare delle famiglie mafiose della Noce, nel settore criminale delle estorsioni e prendendo parte a pi riunioni mafiose e mantenendo contatti finalizzati alla trattazione di affari illeciti con pi esponenti mafiosi appartenenti a diversi mandamenti, tra i quali NICCHI Giovanni; BADAGLIACCA Angelo, tra laltro, ponendo in essere, nellinteresse dellorganizzazione i delitti di cui ai capi che seguono, fungendo da canale di comunicazioni privilegiato tra ROTOLO Antonino ed il padre BADAGLIACCA 14
  • 15. Pietro, con particolare riguardo ai contatti con esponenti mafiosi dei mandamenti del trapanese; BADAGLIACCA Gaetano, tra laltro, ponendo in essere, nella qualit di uomo donore della famiglia di Rocca Mezzo Monreale, tutte le attivit utili allaccreditamento di INGARAO Nicola quale nuovo reggente del mandamento mafioso di Porta Nuova, mettendo a disposizione dello stesso la propria autorevolezza nel corso di riunioni programmate al fine di accreditarne il ruolo; fungendo da canale di comunicazioni privilegiato tra ROTOLO Antonino ed il fratello BADAGLIACCA Pietro; CANCEMI Carmelo, tra laltro, ponendo in essere, nellinteresse dellorganizzazione ed in particolare delle famiglie mafiose del mandamento di Pagliarelli una rilevante serie di attivit finalizzate alla cura degli affari illeciti di dette famiglie mafiose, tra le quali molteplici contatti con ROTOLO Antonino, ANNATELLI Filippo, CAPPELLO Giuseppe; CANCEMI Giovanni, tra laltro, ponendo in essere i delitti di cui ai capi che seguono, nellinteresse dellorganizzazione ed in particolare delle famiglie mafiose del mandamento di Pagliarelli; nonch una rilevante serie di attivit finalizzate alla cura degli affari illeciti di dette famiglie mafiose, tra le quali molteplici contatti con ROTOLO Antonino, ANNATELLI Filippo, CAPPELLO Giuseppe ed altri esponenti dellorganizzazione Cosa Nostra; INZERILLO Francesco cl. 55, tra laltro, per avere mantenuto nella sua qualit di uomo donore della famiglia mafiosa di Boccadifalco pi contatti finalizzati alla trattazione di affari illeciti in particolare con MANNINO Alessandro e MARCIANO Vincenzo, oltre che con i suoi congiunti INZERILLO Francesco cl.56, INZERILLO Rosario, INZERILLO Tommaso, in particolare con riguardo al rientro in Italia dagli U.S.A. degli ultimi due, in particolare ottenendo il consenso a tale rientro da parte di MANNINO Alessandro, PASTOIA Francesco, deceduto, MANDALA Nicola, separatamente processato, BRUSCA Vincenzo, DI MAGGIO Lorenzo, CARUSO Calogero, LO PICCOLO Salvatore; INZERILLO Francesco cl. 56, tra laltro, per avere mantenuto nella sua qualit di uomo donore della famiglia mafiosa di Boccadifalco pi contatti finalizzati alla trattazione di affari illeciti ed in particolare al suo rientro in Italia dagli U.S.A., dove si trovava dagli anni 80, senza dovere subire rappresaglie da parte dellala corleonese dellorganizzazione mafiosa, in particolare ottenendo il consenso al proprio rientro da parte di MANNINO Alessandro, PASTOIA Francesco, deceduto, MANDALA Nicola, separatamente processato, BRUSCA Vincenzo, DI MAGGIO Lorenzo, CARUSO Calogero, LO PICCOLO Salvatore; INZERILLO Rosario, tra laltro, per avere mantenuto nella sua qualit di uomo donore della famiglia mafiosa di Boccadifalco pi contatti finalizzati alla trattazione di affari illeciti ed in particolare al suo rientro in Italia dagli U.S.A., dove si trovava dagli anni 80, senza dovere subire rappresaglie da parte dellala corleonese dellorganizzazione mafiosa, in particolare ottenendo il consenso al proprio rientro da parte di MANNINO Alessandro, PASTOIA Francesco, deceduto, MANDALA Nicola, separatamente processato, BRUSCA Vincenzo, DI MAGGIO Lorenzo, CARUSO Calogero, LO PICCOLO Salvatore; INZERILLO Tommaso, tra laltro, per avere mantenuto nella sua qualit di uomo donore della famiglia mafiosa di Boccadifalco pi contatti finalizzati alla trattazione di affari illeciti con altri esponenti mafiosi del mandamento di Boccadifalco, ricevendo dalla predetta famiglia mafiosa, per il tramite di 15
  • 16. MANNINO Calogero, una retribuzione mensile durante tutto il periodo nel quale stato detenuto; LIPARI Emanuele, tra laltro, ponendo in essere, nellinteresse dellorganizzazione pi contatti finalizzati alla realizzazione di affari illeciti dellorganizzazione mafiosa, con esponenti di tale organizzazione di famiglie anche diversa da quella di Porta Nuova alla quale il LIPARI appartiene, e tra essi NICCHI Giovanni con il quale tra laltro ha trattato il problema della nomina di INGARAO Nicola a nuovo reggente del mandamento di Porta Nuova; MANNINO Alessandro, tra laltro, ponendo in essere, nellinteresse dellorganizzazione ed in particolare della famiglia mafiosa di Boccadifalco, i delitti di cui ai capi che seguono, nonch prendendo parte al dibattito interno allorganizzazione mafiosa relativo al rientro degli INZERILLO in Italia, riunendosi in pi occasioni, per la trattazione di affari illeciti dellorganizzazione mafiosa con altri esponenti della stessa, tra i quali MARCIANO Vincenzo e MANDALA Nicola, nonch con lo stesso ROTOLO Antonino; MANNINO Calogero, tra laltro, ponendo in essere, nellinteresse dellorganizzazione ed in particolare della famiglia mafiosa di Boccadifalco, i delitti di cui ai capi che seguono, nonch prendendo parte al dibattito interno allorganizzazione mafiosa relativo al rientro degli INZERILLO in Italia, riunendosi in pi occasioni, per la trattazione di affari illeciti dellorganizzazione mafiosa con altri esponenti della stessa, tra i quali MARCIANO Vincenzo e lo stesso ROTOLO Antonino; occupandosi del mantenimento in carcere di INZERILLO Tommaso; MILANO Nicola, tra laltro, ponendo in essere, nellinteresse dellorganizzazione ed in particolare della famiglia mafiosa di Porta Nuova pi riunioni con esponenti mafiosi appartenenti a diverse famiglie, tra i quali NICCHI Giovanni ed occupandosi in pi occasioni, di affari illeciti dellorganizzazione mafiosa; MILANO Nunzio, tra laltro, contribuendo con una serie di contatti indiretti con ROTOLO Antonino alla ridefinizione dellorganigramma di vertice delle famiglie mafiose del mandamento di Porta Nuova ed intrattenendo sul punto contatti diretti con NICCHI Giovanni nonch occupandosi, in pi occasioni, di affari illeciti dellorganizzazione mafiosa; MINEO Settimo, tra laltro, ponendo in essere il delitto di cui ai capi che seguono, nellinteresse dellorganizzazione mafiosa, nonch mantenendo rapporti finalizzati alla definizione di affari illeciti con ROTOLO Antonino e con esponenti della famiglia mafiosa di C.so dei Mille per intervenire nel settore dellaggiudicazione degli appalti; NICCHI Giovanni, tra laltro, ponendo in essere, nellinteresse dellorganizzazione i delitti di cui ai capi che seguono, fungendo da canale di comunicazioni privilegiato tra ROTOLO Antonino e lintera organizzazione mafiosa, trattando per conto dello stesso le questioni relative alla ristrutturazione dei vertici di mandamenti mafiosi quali Boccadifalco e Porta Nuova, nonch numerosi altri affari illeciti; NICOLETTI Giovanni, tra laltro, operando per conto dellorganizzazione mafiosa ed in special modo delle famiglie mafiose del mandamento della Noce nel settore criminale delle estorsioni e prendendo parte a pi riunioni mafiose; PARISI Angelo Rosario, tra laltro, ponendo in essere, nellinteresse dellorganizzazione molteplici contatti tra ROTOLO Antonino e CINA Antonino, nonch mantenendo ulteriori contatti finalizzati alla trattazione di atti illeciti con CANCEMI Giovanni e con NICCHI Giovanni, infine operandosi perch lorganizzazione mafiosa, nel proprio interesse candidasse alle elezioni 16
  • 17. amministrative per il rinnovo del consiglio comunale di Palermo il proprio nipote PARISI Marcello; PARISI Pietro, tra laltro, ponendo in essere, nellinteresse dellorganizzazione molteplici contatti tra ROTOLO Antonino finalizzati allanalisi dei rapporti interni allorganizzazione ed in particolare ai rapporti del ROTOLO con LO PICCOLO Salvatore, nonch mettendo a disposizione dellorganizzazione mafiosa gli uffici della societ Edilizia 93 di Parisi Pietro e C. per incontri di appartenenti allorganizzazione mafiosa, nonch prendendo egli stesso parte ad altre riunioni aventi a contenuto la trattazione di affari illeciti, con altri esponenti mafiosi quali: CANCEMI Carmelo, ROTOLO Antonino, INGARAO Nicol, NICCHI Giovanni, PARISI Angelo Rosario, e CANGEMI Carmelo; PICONE Francesco, tra laltro, operando per conto dellorganizzazione mafiosa nel settore criminale delle estorsioni, con particolare riferimento alla loro organizzazione nel territorio del quartiere Noce, e prendendo parte a pi riunioni mafiose; SANSONE Giuseppe, tra laltro, ponendo in essere, nellinteresse dellorganizzazione i delitti di cui ai capi che seguono, ponendo in essere e partecipando a molteplici riunioni relative agli affari dellorganizzazione mafiosa Cosa Nostra, con importanti esponenti della medesima organizzazione, tra i quali ROTOLO Antonino e BONURA Francesco; SIRCHIA Giovanni, tra laltro, ponendo in essere, nellinteresse dellorganizzazione i delitti di cui ai capi che seguono e lui imputati, ponendo in essere e partecipando a molteplici riunioni relative agli affari dellorganizzazione mafiosa Cosa Nostra, con importanti esponenti della medesima organizzazione, tra i quali ROTOLO Antonino; in Palermo fino alla data del 20 giugno 2006; per ADAMO Andrea a decorrere dal 5 aprile 2004 data della sentenza di primo grado con la quale stato riconosciuto colpevole del delitto di cui allart. 416 bis c.p.; con la recidiva specifica infraquinquennale; per ALBERTI Gerlando a decorrere dal 16 dicembre 1987 data della sentenza di primo grado con la quale stato riconosciuto colpevole del delitto di cui allart. 416 bis c.p.; con la recidiva specifica; per BADAGLIACCA Gaetano a decorrere dal 6 giugno 1997 data della sentenza di primo grado con la quale stato riconosciuto colpevole del delitto di cui allart. 416 bis c.p.; con la recidiva specifica; per CANCEMI Carmelo a decorrere dal 21 novembre 2003 data della sentenza di primo grado con la quale stato giudicato per il delitto di cui allart. 416 bis c.p.; per INZERILLO Francesco cl. 55 a decorrere dal 24 aprile 1997 data della sentenza di primo grado con la quale stato giudicato per il delitto di cui allart. 416 bis c.p.; con la recidiva specifica; per INZERILLO Tommaso a decorrere dal 30 gennaio 1992 data della sentenza di primo grado con la quale stato giudicato per il delitto di cui allart. 416 bis c.p.; con la recidiva specifica; per LIPARI Emanuele a decorrere dal 27 luglio 2001 data della sentenza di primo grado con la quale stato riconosciuto colpevole del delitto di cui allart. 416 bis c.p.; con la recidiva specifica infraquinquennale; per MANNINO Alessandro a decorrere dal 24 giugno 1999 data della sentenza di primo grado con la quale stato riconosciuto colpevole del delitto di cui allart. 416 bis c.p.; con la recidiva specifica; 17
  • 18. per MILANO Nunzio a decorrere dal 16 dicembre 1987 data della sentenza di primo grado con la quale stato riconosciuto colpevole del delitto di cui allart. 416 bis c.p.; con la recidiva specifica; per MINEO Settimo a decorrere dal 16 dicembre 1987 data della sentenza di primo grado con la quale stato riconosciuto colpevole del delitto di cui allart. 416 bis c.p.; con la recidiva specifica; per NICOLETTI Giovanni a decorrere dal 17 marzo 1999 data della sentenza di primo grado con la quale stato riconosciuto colpevole del delitto di cui allart. 416 bis c.p.; con la recidiva specifica; per PICONE Francesco a decorrere dal 30 giugno 2000 data della sentenza di primo grado con la quale stato riconosciuto colpevole del delitto di cui allart. 416 bis c.p.; con la recidiva specifica; per SANSONE Giuseppe a decorrere dal 13 ottobre 2003 data della sentenza di primo grado con la quale stato riconosciuto colpevole del delitto di cui allart. 416 bis c.p.; con la recidiva specifica infraquinquennale; per SIRCHIA Giovanni a decorrere dal 16 aprile 2004 data della sentenza di primo grado con la quale stato riconosciuto colpevole del delitto di cui allart. 416 bis c.p.; DI NAPOLI Pietro, MANNINO Calogero, BONURA Francesco, MARCIANO Vincenzo, ROTOLO Antonino, STASSI Francesco D) per il delitto p. e p. dagli artt. 110, 81 cpv, 629 comma 2 in relazione al nr.3 comma 2 dellart.628 c.p. e art. 7 D.L. 13 maggio 1991 nr.152, conv. nella legge 12 luglio 1991 nr.203 per avere - in concorso tra loro (e con SPINA Raffaele, deceduto) e con pi azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, mediante minacce consistite nel manifestare la propria appartenenza all organizzazione mafiosa denominata Cosa Nostra ed in virt della forza derivante dal vincolo associativo relativo alla predetta organizzazione costretto il responsabile delle societ del gruppo MIGLIORE (societ MIGLIORE s.p.a., societ MIGLIORE Sonepar s.p.a e societ MIRA S.r.l. con sede in Palermo), MIGLIORE Giuseppe, al pagamento di una somma di denaro allo stato non meglio quantificata, procurando cos a s e all organizzazione mafiosa denominata Cosa Nostra un ingiusto profitto, in particolare: DI NAPOLI Pietro in qualit di percettore finale della somma di denaro in quanto capo del mandamento mafioso della Noce, ed in riferimento all esercizio commerciale denominato Grande Migliore sito in viale Regione Siciliana e all agenzia di scommesse su avvenimenti sportivi determinati dal CONI della societ MIRA Srl sita via Enrico Fermi nn.60/72 angolo via Pacinotti, collocati nel territorio di tale mandamento; 18
  • 19. MANNINO Calogero quale persona che ha materialmente ottenuto dal MIGLIORE Giuseppe il denaro successivamente versato al DI NAPOLI; MARCIANO Vincenzo quale mediatore tra MIGLIORE Giuseppe ed il DI NAPOLI per la definizione del pagamento della somma di denaro profitto del delitto, con particolare riferimento all agenzia di scommesse su avvenimenti sportivi determinati dal CONI della societ MIRA Srl sita via Enrico Fermi nn. 60/72 angolo via Pacinotti; BONURA Francesco quale mediatore tra la vittima del reato, MIGLIORE Giuseppe ed il DI NAPOLI per la definizione del pagamento della somma di denaro profitto del delitto con particolare riferimento all agenzia di scommesse su avvenimenti sportivi determinati dal CONI della societ MIRA Srl sita via Enrico Fermi nn. 60/72 angolo via Pacinotti; STASSI Francesco quale mediatore tra MIGLIORE Giuseppe ed il BONURA ed inoltre quale persona incaricata da ROTOLO Antonino di riscuotere la somma di denaro di 10.000 euro con riferimento ai punti vendita della societ MIGLIORE SpA siti a Canicatt c.da Gruccione (AG) e a Caltanissetta in via Salvo DAcquisto nr.22; ROTOLO Antonino quale percettore delle somme di denaro sopra indicate riscosse su suo mandato dallo STASSI Francesco presso i punti vendita della societ MIGLIORE Spa, successivamente versate alle famiglie di competenza; In Palermo con contributi al delitto contestato accertati fino al maggio 2005, per BONURA Franco dal 2000, per MANNINO Calogero fino al 2003, per DI NAPOLI a decorrere dal luglio 2003; NICCHI Giovanni e ROTOLO Antonino E) per il delitto p. e p. dagli artt. 110, 56, 81 cpv, 629 comma 2 in relazione al nr.3 comma 2 dellart.628 c.p. e art. 7 D.L. 13 maggio 1991 nr.152, conv. nella legge 12 luglio 1991 nr.203 per avere in concorso tra loro e con ignoti, con pi azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, mediante minaccia consistita nel danneggiare le serrature dei locali degli esercizi commerciali di seguito indicati, ed in virt della forza derivante dal vincolo associativo relativo alla predetta organizzazione, posto in essere atti idonei diretti in modo non equivoco a procurare a s stessi e all organizzazione mafiosa un ingiusto profitto consistente nelle somme richieste ai titolari degli esercizi commerciali sotto indicati, con minaccia consistita 19
  • 20. nel manifestare la propria appartenenza all organizzazione mafiosa denominata Cosa Nostra e agendo il ROTOLO ed il NICCHI quali mandanti, e non portando a compimento l azione per cause indipendenti dalla propria volont: 1. Negozio di abbigliamento sito in Corso dei Mille n.51, gestito da Ruan Guanshui nato a Zhejiang (RPC) il 23.11.1971 2. Negozio di abbigliamento sito in corso dei Mille n.70, gestito da Luo Fuju, nata nella (RPC) il 13.06.1962 3. Negozio di abbigliamento intimo sito in corso dei Mille n. 88/90, gestito da Wang Qingjian Zhejiang nata nella (RPC) il 29.10.1967 4. Negozio di abbigliamento sito in via Archirafi n.7/H, gestito da Lin Jin nato a Zhejiang (RPC) il 13.10.1984 5. Negozio di abbigliamento sito in via A. Ugo n. 8/10, gestito da Yang Yanmei nato a Zhejiang (RPC) il 26.05.1947 6. Negozio di abbigliamento sito in via A. Ugo n. 13/15, gestito da Lin Jinliang nato nella (RPC) il 10.10.1961 7. Negozio di abbigliamento sito in via A. Ugo n. 77/79, gestito da Lin Xixi nata a Zhejiang nella (RPC) il 15.11.1953 8. Negozio di abbigliamento sito in via Lincoln n. 136, gestito da Yang Weijun nato a Zhejiang nella (RPC) il 19.10.1973 9. Negozio di abbigliamento sito in via Lincoln n. 88, gestito da Yu Liping nato a Zhejiang nella (RPC) il 01.08.1963 10. Negozio di abbigliamento sito in via Lincoln n. 82- 82/A, gestito da Chen Zhi Hong nata a Zhejiang nella (RPC) il 25.08.1966 11. Negozio di abbigliamento sito in via Lincoln n. 80, gestito da Yang Weiwu nato a Zhejiang nella (RPC) il 12.10.1976 12. Negozio di abbigliamento sito in via Lincoln n. 72- 72/A, gestito da Zang Yong nato a Zhejiang nella (RPC) il 24.06.1974 13. Negozio di abbigliamento sito in via Lincoln n. 68, gestito da Liu Aiying nata a Henan nella (RPC) il 09.12.1960 14. Negozio di abbigliamento sito in via Lincoln n. 62, gestito da Chen Bangsheng nato a Zhejiang nella (RPC) il 20.03.1958 In Palermo 27 ottobre 2006 ROTOLO Antonino: 20
  • 21. F) per il delitto p. e p. dagli artt. 110, 81 cpv, 629 comma 2 in relazione al nr.3 comma 2 dellart.628 c.p. e art. 7 D.L. 13 maggio 1991 nr.152, conv. nella legge 12 luglio 1991 nr.203 per essersi, in concorso con ignoti, con pi azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, mediante minaccia consistita nel manifestare la propria appartenenza allassociazione mafiosa Cosa Nostra, ed in virt della forza derivante dal vincolo associativo relativo alla predetta organizzazione, procurati un ingiusto profitto, costringendo la C.O.T. societ cooperativa con sede in via Filippo Pecoraino nr. 27, nel quartiere Brancaccio, che gestisce la mensa universitaria Self Service CHIARAMONTE di via Chiaramonte 28, (via adiacente allingresso principale dell Ospedale Policlinico di Palermo) e dunque appaltatrice dei pasti presso il Policlinico di Palermo, a versare una quota non determinata di denaro; agendo il ROTOLO quale mandante del delitto e percettore della somma sopra indicata; In Palermo fino alla data del 20 giugno 2006 ROTOLO Antonino, NICCHI Giovanni, ADAMO Andrea G) per il delitto p. e p. dagli artt. 110, 56, 81 cpv, 629 comma 2 in relazione al nr.3 comma 2 dellart.628 c.p. e art. 7 D.L. 13 maggio 1991 nr.152, conv. nella legge 12 luglio 1991 nr.203 per avere, in concorso tra loro e con ignoti, con pi azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, mediante minaccia consistita nel manifestare la propria appartenenza allassociazione mafiosa Cosa Nostra, ed in virt della forza derivante dal vincolo associativo relativo alla predetta organizzazione, posto in essere atti idonei diretti in modo non equivoco ad ottenere dalla ditta C.O.T. societ cooperativa, con sede in via Filippo Pecoraino nr. 27 il 3% del valore dellappalto dei pasti da fornire presso la mensa universitaria di Palermo; atti consistiti nellindividuare la ditta C.O.T. societ cooperativa quale effettiva aggiudicatrice dellappalto; accertando leffettivo valore dellappalto, al fine di determinare il 3% da imporre quale prezzo dellestorsione; contattando i responsabili della C.O.T. societ cooperativa; agendo il ROTOLO ed il NICCHI quali mandanti e l ADAMO quale soggetto deputato a realizzare il contatto con le vittime ed a formulare la richiesta estorsiva; non portando a compimento l azione per cause indipendenti dalla propria volont; In Palermo fino alla data del 20 giugno 2006 21
  • 22. BONURA Francesco, MARCIANO Vincenzo H) per il delitto p. e p. dagli artt. 110, 629 comma 2 in relazione al nr.3 comma 2 dellart.628 c.p. e art. 7 D.L. 13 maggio 1991 nr.152, conv. nella legge 12 luglio 1991 nr.203 per essersi, in concorso tra loro (e con BADALAMENTI Agostino, deceduto, e INGARAO Nicol detenuto per altro), mediante minacce consistite nel manifestare la propria appartenenza all organizzazione mafiosa denominata Cosa Nostra ed in virt della forza derivante dal vincolo associativo relativo alla predetta organizzazione, procurato a se stessi e all organizzazione mafiosa denominata Cosa Nostra un ingiusto profitto, costringendo MARCIANO Giovanni Battista titolare della societ IMPIANTI e ASFALTI srl con sede in Palermo in via Umberto Maddalena nr.114, al versamento di una somma di denaro allo stato non meglio quantificata, e in particolare: INGARAO Nicol in qualit di percettore finale della somma di denaro in quanto appartenente alla famiglia mafiosa di Palermo Centro ed in riferimento ai lavori effettuati dalla ditta della p.o. per la tutela e valorizzazione del monumento Castello a Mare sito nei pressi di piazza XIII Vittime; MARCIANO Vincenzo e BONURA Francesco quale mediatori tra la p.o. e l INGARAO per la definizione del pagamento della somma di denaro In Palermo in epoca prossima al maggio 2005 MANNINO Calogero, INZERILLO Francesco (cl.1955), MANNINO Alessandro, NICOLETTI Giovanni, I) per il delitto p. e p. dagli artt. 110, 56, 629 comma 2 in relazione al nr.3 comma 2 dellart.628 c.p. e art. 7 D.L. 13 maggio 1991 nr.152, conv. nella legge 12 luglio 1991 nr.203 per avere in concorso tra loro, mediante minaccia ed in virt della forza derivante dal vincolo associativo relativo alla predetta organizzazione, posto in essere atti idonei diretti in modo non equivoco a procurare a s stessi e all organizzazione mafiosa un ingiusto profitto consistente nella somma di 1500 euro, con minacce consistite nel manifestare la propria appartenenza all organizzazione mafiosa denominata Cosa Nostra, il responsabile della ditta edile CIESSE con sede in Palermo, non portando a compimento l azione per cause indipendenti dalla propria volont; ed in particolare, avendo il MANNINO richiesto il versamento della somma di denaro in favore della famiglia mafiosa di Uditore con riferimento ai lavori di ristrutturazione in corso da parte della ditta CIESSE di alcuni edifici siti 22
  • 23. nel quartiere Borgo Nuovo di Palermo tra i quali lo stabile sito in via Tindari nr. 52, ed agendo l INZERILLO Francesco, il MANNINO Alessandro ed il NICOLETTI Giovanni quali mediatori tra la p.o. ed il MANNINO Calogero per la definizione del pagamento della somma di denaro richiesta In epoca prossima al mese di ottobre 2005 BONURA Francesco, MANNINO Calogero L) per il delitto p. e p. dagli artt. 110, 629 comma 2 in relazione al nr.3 comma 2 dellart.628 c.p. e art. 7 D.L. 13 maggio 1991 nr.152, conv. nella legge 12 luglio 1991 nr.203;per avere a pi riprese, in concorso tra loro e con ignoti, tra i quali Sarino allo stato non identificato, mediante minacce consistite nel manifestare la propria appartenenza allorganizzazione mafiosa denominata Cosa Nostra ed in virt della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo relativo alla predetta organizzazione, costretto limprenditore RUVITUSO Diego, titolare della Horigel s.p.a., a procurare a loro stessi ed allassociazione mafiosa denominata Cosa Nostra un ingiusto profitto, consistente nel prezzo richiesto ed ottenuto di una somma di denaro indicata nella misura periodica di 700 euro; in particolare BONURA Francesco, quale percettore finale della somma nellinteresse della famiglia mafiosa di Uditore e MANNINO Calogero quale mandante diretto dellesattore materiale del denaro In Palermo fino alla data del 20 giugno 2006 BONURA Francesco, DI MAIO Vincenzo, PIPITONE Antonino: M) per il delitto p. e p. dagli artt. 110, 81 cpv, 629 comma 2 in relazione al nr.3 comma 2 dellart.628 c.p. e art. 7 D.L. 13 maggio 1991 nr.152, conv. nella legge 12 luglio 1991 nr.203 per avere, in concorso tra loro e con pi azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, mediante minacce consistite nel manifestare la propria appartenenza all organizzazione mafiosa denominata Cosa Nostra ed in virt della forza derivante dal vincolo associativo relativo alla predetta organizzazione, costretto GUCCIONE Gioacchino, presidente della societ MARINA di VILLA IGEA con sede in Palermo, a procurare a s stessi e all organizzazione mafiosa denominata Cosa Nostra un ingiusto profitto consistente nel prezzo richiesto ed ottenuto di una somma di denaro di 1.500 euro mensili; in particolare: DI MAIO e PIPITONE in qualit di percettori finali della somma di denaro di 1.500 euro, in quanto appartenenti alla famiglia mafiosa dellArenellaAcquasanta, ed in 23
  • 24. riferimento all concessione di cui titolare il GUCCIONE - quale presidente della societ MARINA di VILLA IGEA - per la gestione del porto turistico dell Acquasanta BONURA Francesco quale mediatore tra p.o. ed il DI MAIO per la definizione ed il versamento della somma di denaro sopra indicata In Palermo fino al maggio 2005 BONURA Francesco, DI MAIO Vincenzo, PIPITONE Antonino N) per il delitto p. e p. dagli artt. 110, 56, 629 comma 2 in relazione al nr.3 comma 2 dellart.628 c.p. e art. 7 D.L. 13 maggio 1991 nr.152, conv. nella legge 12 luglio 1991 nr.203 per avere in concorso tra loro, mediante minaccia ed in virt della forza derivante dal vincolo associativo relativo alla predetta organizzazione, posto in essere atti idonei consistiti nel manifestare la propria appartenenza all organizzazione mafiosa denominata Cosa Nostra diretti in modo non equivoco a procurare a s stessi e all organizzazione mafiosa un ingiusto profitto consistente nel pagamento richiesto all imprenditore edile BUSCEMI Vito del 3% dell importo complessivo dei lavori da realizzare presso il porto turistico dell Acquasanta, non portando a compimento l azione per cause indipendenti dalla propria volont; ed in particolare: DI MAIO e PIPITONE in qualit di percettori finali della somma di denaro richiesta, in quanto appartenenti alla famiglia mafiosa dellArenellaAcquasanta, ed in riferimento ai lavori edili che la ditta del BUSCEMI deve realizzare all interno del porto turistico dell Acquasanta BONURA Francesco quale mediatore tra p.o. ed il DI MAIO per la definizione ed il versamento della somma di denaro sopra indicata In epoca prossima al mese di maggio 2005 MANNINO Calogero; O) per il delitto p. e p. dagli artt. 110, 81 cpv, 629 comma 2 in relazione al nr.3 comma 2 dellart.628 c.p. e art. 7 D.L. 13 maggio 1991 nr.152, conv. nella legge 12 luglio 1991 nr.203 per avere, in concorso con PIPITONE Vincenzo, VALLELUNGA Vincenzo, DI MAGGIO Antonino e con PIPITONE Giovan Battista, detenuto per altro, e con ignoti con pi azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, mediante minacce consistite nel manifestare la propria appartenenza all 24
  • 25. organizzazione mafiosa denominata Cosa Nostra ed in virt della forza derivante dal vincolo associativo relativo alla predetta organizzazione, costretto SAMMARITANO Giuseppe, titolare della societ SICILPRODET s.p.a. con sede in Carini in Via Don Luigi Sturzo s.n.c, a procurare a s stessi e all organizzazione mafiosa denominata Cosa Nostra un ingiusto profitto consistente nel prezzo richiesto ed ottenuto di una somma di denaro complessiva di circa 200.000 euro, in particolare: PIPITONE Vincenzo, DI MAGGIO Antonino e PIPITONE Giovan Battista (detenuto), in qualit di percettori finali della somma di denaro di 200.000 euro circa, in quanto appartenenti alla famiglia mafiosa di Carini, ed in riferimento all acquisto da parte del SAMMARITANO di alcuni immobili siti nel territorio del comune di Carini tra i quali un capannone ad uso industriale, un terreno ed un immobile acquistati da EMALDI Antonio legale rappresentante della societ TARTARICA TREVISO S.R.L. con sede in Faenza (RA) MANNINO Calogero e VALLELUNGA Vincenzo quali mediatori tra la vittima e PIPITONE Giovan Battista (detenuto), il PIPITONE Vincenzo ed il DI MAGGIO Antonino , della conclusione dell affare e della definizione e versamento della somma di denaro sopra indicata In Palermo ed in Carini fino al mese di maggio 2005 BONURA Francesco, MANNINO Calogero P) per il delitto p. e p. dagli artt. 110, 81 cpv, 629 comma 2 in relazione al nr.3 comma 2 dellart.628 c.p. e art. 7 D.L. 13 maggio 1991 nr.152, conv. nella legge 12 luglio 1991 nr.203 per avere, in concorso tra loro e con pi azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, mediante minacce consistite nel manifestare la propria appartenenza all organizzazione mafiosa denominata Cosa Nostra ed in virt della forza derivante dal vincolo associativo relativo alla predetta organizzazione, costretto il titolare dell esercizio commerciale di vendita di autovetture di marca SEAT sito in Palermo via Beato Angelico nr 20 a procurare a s stessi e all organizzazione mafiosa denominata Cosa Nostra un ingiusto profitto consistente nel prezzo richiesto ed ottenuto di una somma di denaro di cinquecento euro mensili, in particolare: BONURA Francesco in qualit di percettori finali della somma di denaro di 500 euro mensili , in quanto appartenente alla famiglia mafiosa dell Uditore; MANNINO Calogero quale persona che ha materialmente ottenuto dalla p.o. le somme di denaro sopra indicate successivamente versate al BONURA; 25
  • 26. In Palermo fino al maggio 2005 MANNINO Calogero Q) per il delitto p. e p. dagli artt. 110, 81 cpv, 629 comma 2 in relazione al nr.3 comma 2 dellart.628 c.p. e art. 7 D.L. 13 maggio 1991 nr.152, conv. nella legge 12 luglio 1991 nr.203 per avere, in concorso con persone allo stato non identificate e con SANSONE Giuseppe (separatamente giudicato), con pi azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, mediante minacce consistite nel manifestare la propria appartenenza all organizzazione mafiosa denominata Cosa Nostra ed in virt della forza derivante dal vincolo associativo relativo alla predetta organizzazione, costretto il titolare dell esercizio di ristorazione- bar denominato BOCACHICA Bar de Tapas Cervezeria Pub, sito in Palermo, a procurare a s e all organizzazione mafiosa denominata Cosa Nostra un ingiusto profitto consistente nel prezzo richiesto ed ottenuto di una somma di denaro non meglio allo stato quantificata In Palermo fino al mese di maggio 2005 NICOLETTI Giovanni R) per il delitto p. e p. dagli artt. 110, 629 comma 2 in relazione al nr.3 comma 2 dellart.628 c.p. e art. 7 D.L. 13 maggio 1991 nr.152, conv. nella legge 12 luglio 1991 nr.203 per avere, in concorso tra loro, mediante minacce consistite nel manifestare la propria appartenenza all organizzazione mafiosa denominata Cosa Nostra ed in virt della forza derivante dal vincolo associativo relativo alla predetta organizzazione, costretto il responsabile della societ DAU Sistemi s.r.l. con sede a San Giovanni Gemini (AG) in corso Umberto nr.1, a procurare a s e all organizzazione mafiosa denominata Cosa Nostra un ingiusto profitto consistente nel prezzo richiesto ed ottenuto di una somma di denaro di quattordicimila euro In particolare: NICOLETTI Giovanni quale percettore finale della somma di denaro di otto milioni di lire in quanto appartenente alla famiglia mafiosa di Cruillas nel cui territorio si svolgono i lavori di costruzione di due edifici da parte della ditta DAU Sistemi s.r.l. DI MAGGIO Lorenzo quale persona che ha materialmente ottenuto la consegna dell intera somma di denaro pari a circa quattordicimila euro In Palermo nell anno 2003 26
  • 27. MARCIANO Vincenzo S) per il delitto p. e p. dagli artt. 110, 629 comma 2 in relazione al nr.3 comma 2 dellart.628 c.p. e art. 7 D.L. 13 maggio 1991 nr.152, conv. nella legge 12 luglio 1991 nr.203 per avere, in concorso con persone allo stato non identificate, mediante minacce consistite nel manifestare la propria appartenenza all organizzazione mafiosa denominata Cosa Nostra ed in virt della forza derivante dal vincolo associativo relativo alla predetta organizzazione, costretto i responsabili dei lavori di completamento del plesso scolastico sito in Palermo via Bevignani, Casella e Bernabei a procurare a s e all organizzazione mafiosa denominata Cosa Nostra un ingiusto profitto consistente nel prezzo richiesto ed ottenuto di una somma di denaro non meglio quantificata ma comunque non inferiore a quindici milioni di lire In Palermo nell anno 2003 GRIZZAFI Mario, BADAGLIACCA Pietro, ROTOLO Antonino, T) per il delitto p. e p. dagli artt. 110, 629 comma 2 in relazione al nr.3 comma 2 dellart.628 c.p. e art. 7 D.L. 13 maggio 1991 nr.152, conv. nella legge 12 luglio 1991 nr.203 per avere, in concorso con persone allo stato non identificate e con GRIZZAFI Francesco (giudicato separatamente), detenuto, e con Provenzano Bernardo, mediante minacce consistite nel manifestare la propria appartenenza all organizzazione mafiosa denominata Cosa Nostra ed in virt della forza derivante dal vincolo associativo relativo alla predetta organizzazione, costretto ROMEO Salvatore, imprenditore nel settore della produzione, trasformazione e commercializzazione di prodotti zootecnici, a procurare a s e all organizzazione mafiosa denominata Cosa Nostra un ingiusto profitto consistente nel prezzo richiesto ed ottenuto di una somma di 30.000 euro; agendo il GRIZZAFI quale materiale esattore di tale somma, il BADAGLIACCA quale mediatore con la vittima al fine di determinare il prezzo del delitto; il ROTOLO quale soggetto anchegli intervenuto su sollecitazione del BADAGLIACCA al fine di richiedere al PROVENZANO una pi equa determinazione del prezzo del delitto; In Provincia di Palermo e altrove nel 2006 Ruan Guanshui U) delitto p.e.p. dallart. 378, co.2, c.p. per aver aiutato NICCHI Giovanni, ROTOLO Antonino ed ignoti, sottoposti ad indagine per il reato di concorso in estorsione aggravata in danno dello stesso Ruan Guanshui, titolare del Negozio di 27
  • 28. abbigliamento sito in Corso dei Mille n.51, ad eludere le investigazioni dellAutorit che li riguardavano, omettendo di riferire alla polizia giudiziaria, in sede di sommarie informazioni, circostanze decisive ai fini dellaccertamento dei fatti di rilevanza penale ai medesimi addebitati, in particolare negando di aver ricevuto richieste di natura estorsiva e di aver versato alcuna somma a tale titolo. In Palermo, il 6 settembre 2006. Luo Fuju V) delitto p.e.p. dallart. 378 c.p. , co.2, per aver aiutato NICCHI Giovanni, ROTOLO Antonino ed ignoti, sottoposti ad indagine per il reato di concorso in estorsione aggravata in danno della stessa Luo Fuju, titolare del Negozio di abbigliamento sito in Corso dei Mille n.70, ad eludere le investigazioni dellAutorit che li riguardavano, omettendo di riferire alla polizia giudiziaria, in sede di sommarie informazioni, circostanze decisive ai fini dellaccertamento dei fatti di rilevanza penale ai medesimi addebitati, in particolare negando di aver ricevuto richieste di natura estorsiva e di aver versato alcuna somma a tale titolo. In Palermo, il 6 settembre 2006. Wang Qingjian Zhejiang; Z) delitto p.e.p. dallart. 378 c.p. co.2, per aver aiutato NICCHI Giovanni, ROTOLO Antonino ed ignoti, sottoposti ad indagine per il reato di concorso in estorsione aggravata in danno dello stesso Wang Qingjian Zhejiang, titolare del Negozio di abbigliamento sito in Corso dei Mille n.88/90, ad eludere le investigazioni dellAutorit che li riguardavano, omettendo di riferire alla polizia giudiziaria, in sede di sommarie informazioni, circostanze decisive ai fini dellaccertamento dei fatti di rilevanza penale ai medesimi addebitati, in particolare negando di aver ricevuto richieste di natura estorsiva e di aver versato alcuna somma a tale titolo. In Palermo, il 7 settembre 2006. Lin Jin A-1) delitto p.e.p. dallart. 378 c.p. co.2, per aver aiutato NICCHI Giovanni, ROTOLO Antonino ed ignoti, sottoposti ad indagine per il reato di concorso in estorsione aggravata in danno dello stesso Lin Jin, titolare del Negozio di abbigliamento sito in via Archirafi n.7/H, ad eludere le investigazioni dellAutorit che li riguardavano, omettendo di riferire alla polizia giudiziaria, in sede di sommarie informazioni, circostanze decisive ai fini dellaccertamento dei fatti di rilevanza penale ai medesimi addebitati, in particolare negando di aver ricevuto richieste di natura estorsiva e di aver versato alcuna somma a tale titolo. In Palermo, il 15 settembre 2006. Yang Yanmei commesso il 7 settembre 2006; B-1) delitto p.e.p. dallart. 378 c.p. co.2, per aver aiutato NICCHI Giovanni, ROTOLO Antonino ed ignoti, sottoposti ad indagine per il reato di concorso in estorsione aggravata in danno dello stesso Yang Yanmei, titolare del Negozio di abbigliamento sito in via A. Ugo n. 8/10, ad eludere le investigazioni dellAutorit che li riguardavano, omettendo di riferire alla polizia giudiziaria, in sede di sommarie informazioni, circostanze decisive ai fini dellaccertamento dei fatti di rilevanza penale ai medesimi addebitati, in particolare negando di aver ricevuto richieste di natura estorsiva e di aver versato alcuna somma a tale titolo. In Palermo, il 7 settembre 2006. Lin Jinliang 28
  • 29. C-1) delitto p.e.p. dallart. 378 c.p. co.2, per aver aiutato NICCHI Giovanni, ROTOLO Antonino ed ignoti, sottoposti ad indagine per il reato di concorso in estorsione aggravata in danno dello stesso Lin Jinliang, titolare del Negozio di abbigliamento sito in via A. Ugo n. 8/10, ad eludere le investigazioni dellAutorit che li riguardavano, omettendo di riferire alla polizia giudiziaria, in sede di sommarie informazioni, circostanze decisive ai fini dellaccertamento dei fatti di rilevanza penale ai medesimi addebitati, in particolare negando di aver ricevuto richieste di natura estorsiva e di aver versato alcuna somma a tale titolo. In Palermo, l 8 settembre 2006. Lin Xixi D-1) delitto p.e.p. dallart. 378 c.p. co.2, per aver aiutato NICCHI Giovanni, ROTOLO Antonino ed ignoti, sottoposti ad indagine per il reato di concorso in estorsione aggravata in danno della stessa Lin Xixi, titolare del Negozio di abbigliamento sito in via A. Ugo n. 77/79, ad eludere le investigazioni dellAutorit che li riguardavano, omettendo di riferire alla polizia giudiziaria, in sede di sommarie informazioni, circostanze decisive ai fini dellaccertamento dei fatti di rilevanza penale ai medesimi addebitati, in particolare negando di aver ricevuto richieste di natura estorsiva e di aver versato alcuna somma a tale titolo. In Palermo, il 28 ottobre 2006. Yang Weijun E-1) delitto p.e.p. dallart. 378 c.p. co.2, per aver aiutato NICCHI Giovanni, ROTOLO Antonino ed ignoti, sottoposti ad indagine per il reato di concorso in estorsione aggravata in danno dello stesso Yang Weijun, titolare del Negozio di abbigliamento sito in via Lincoln n. 136, ad eludere le investigazioni dellAutorit che li riguardavano, omettendo di riferire alla polizia giudiziaria, in sede di sommarie informazioni, circostanze decisive ai fini dellaccertamento dei fatti di rilevanza penale ai medesimi addebitati, in particolare negando di aver ricevuto richieste di natura estorsiva e di aver versato alcuna somma a tale titolo. In Palermo, il 9 settembre 2006 Yu Liping F-1) delitto p.e.p. dallart. 378 c.p. co.2, per aver aiutato NICCHI Giovanni, ROTOLO Antonino ed ignoti, sottoposti ad indagine per il reato di concorso in estorsione aggravata in danno dello stesso Yu Liping, titolare del Negozio di abbigliamento sito in via Lincoln n. 88, ad eludere le investigazioni dellAutorit che li riguardavano, omettendo di riferire alla polizia giudiziaria, in sede di sommarie informazioni, circostanze decisive ai fini dellaccertamento dei fatti di rilevanza penale ai medesimi addebitati, in particolare negando di aver ricevuto richieste di natura estorsiva e di aver versato alcuna somma a tale titolo. In Palermo, il 9 settembre 2006 Chen Zhi Hong; G-1) delitto p.e.p. dallart. 378 c.p. co.2, per aver aiutato NICCHI Giovanni, ROTOLO Antonino ed ignoti, sottoposti ad indagine per il reato di concorso in estorsione aggravata in danno della stessa Chen Zhi Hong, titolare del Negozio di abbigliamento sito in via Lincoln n. 82- 82/A, ad eludere le investigazioni dellAutorit che li riguardavano, omettendo di riferire alla polizia giudiziaria, in sede di sommarie informazioni, circostanze decisive ai fini dellaccertamento dei fatti di rilevanza penale ai medesimi addebitati, in particolare negando di aver ricevuto richieste di natura estorsiva e di aver versato alcuna somma a tale titolo. In Palermo, l 11 settembre 2006 Yang Weiwu; 29
  • 30. H-1) delitto p.e.p. dallart. 378 c.p. co.2, per aver aiutato NICCHI Giovanni, ROTOLO Antonino ed ignoti, sottoposti ad indagine per il reato di concorso in estorsione aggravata in danno dello stesso Yang Weiwu, titolare del Negozio di abbigliamento sito in via Lincoln n. 80, ad eludere le investigazioni dellAutorit che li riguardavano, omettendo di riferire alla polizia giudiziaria, in sede di sommarie informazioni, circostanze decisive ai fini dellaccertamento dei fatti di rilevanza penale ai medesimi addebitati, in particolare negando di aver ricevuto richieste di natura estorsiva e di aver versato alcuna somma a tale titolo. In Palermo, l 11 settembre 2006 Zang Yong I-1) delitto p.e.p. dallart. 378 c.p. co.2, per aver aiutato NICCHI Giovanni, ROTOLO Antonino ed ignoti, sottoposti ad indagine per il reato di concorso in estorsione aggravata in danno dello stesso Zang Yong, titolare del Negozio di abbigliamento sito in via Lincoln n. 72- 72/A, ad eludere le investigazioni dellAutorit che li riguardavano, omettendo di riferire alla polizia giudiziaria, in sede di sommarie informazioni, circostanze decisive ai fini dellaccertamento dei fatti di rilevanza penale ai medesimi addebitati, in particolare negando di aver ricevuto richieste di natura estorsiva e di aver versato alcuna somma a tale titolo. In Palermo, l 11 settembre 2006 Liu Aiying L-1) delitto p.e.p. dallart. 378 c.p. co.2, per aver aiutato NICCHI Giovanni, ROTOLO Antonino ed ignoti, sottoposti ad indagine per il reato di concorso in estorsione aggravata in danno della stessa Liu Aiying, titolare del negozio di abbigliamento sito in via Lincoln n. 68, ad eludere le investigazioni dellAutorit che li riguardavano, omettendo di riferire alla polizia giudiziaria, in sede di sommarie informazioni, circostanze decisive ai fini dellaccertamento dei fatti di rilevanza penale ai medesimi addebitati, in particolare negando di aver ricevuto richieste di natura estorsiva e di aver versato alcuna somma a tale titolo. In Palermo, l 11 settembre 2006 Chen Bangsheng M-1) delitto p.e.p. dallart. 378 c.p. co.2, per aver aiutato NICCHI Giovanni, ROTOLO Antonino ed ignoti, sottoposti ad indagine per il reato di concorso in estorsione aggravata in danno dello stesso Chen Bangsheng, titolare del negozio di abbigliamento sito in via Lincoln n. 62, ad eludere le investigazioni dellAutorit che li riguardavano, omettendo di riferire alla polizia giudiziaria, in sede di sommarie informazioni, circostanze decisive ai fini dellaccertamento dei fatti di rilevanza penale ai medesimi addebitati, in particolare negando di aver ricevuto richieste di natura estorsiva e di aver versato alcuna somma a tale titolo. In Palermo, il 28 ottobre 2006 RIBAUDO Emanuele N-1) delitto p.e.p. dallart. 378 c.p. co.2, per aver aiutato ROTOLO Antonino ed ignoti, sottoposti ad indagine per il reato di concorso in estorsione aggravata in danno dello stesso RIBAUDO Emanuele, Presidente della C.O.T. societ cooperativa con sede in Palermo via Pecoraino nr.27 ed Amministratore delegato della C.F.I. Distribuzione s.r.l., ad eludere le investigazioni dellAutorit che li riguardavano, omettendo di riferire alla polizia giudiziaria, in sede di sommarie informazioni, circostanze decisive ai fini dellaccertamento dei fatti di rilevanza penale ai 30
  • 31. medesimi addebitati, in particolare negando di aver ricevuto richieste di natura estorsiva e di aver versato alcuna somma a tale titolo, in relazione all appalto dei pasti presso le mese del Policlinico di Palermo e della mensa universitaria di Palermo; In Palermo, il 7 luglio 2006 31
  • 32. FATTO E DIRITTO Nei confronti di ANNATELLI FILIPPO, BADAGLIACCA PIETRO, BONURA FRANCESCO, BRUSCA VINCENZO, CAPPELLO GIUSEPPE, DI MAIO VINCENZO, DI NAPOLI PIETRO, GIOELI SALVATORE, INZERILLO ROSARIO, MARCIANO VINCENZO, MARCIANO GIOVANNI, OLIVERI MICHELE, PIPITONE ANTONINO, PISPICIA SALVATORE, ROTOLO ANTONINO, SANSONE GAETANO, SAVOCA GIUSEPPE, ADAMO ANDREA, ALBERTI GERLANDO, ALFANO SALVATORE, BADAGLIACCA ANGELO, BADAGLIACCA GAETANO, CANCEMI CARMELO, CANCEMI GIOVANNI, DI MAGGIO LORENZO, INZERILLO FRANCESCO (CL. 55) INZERILLO FRANCESCO (CL.56) INZERILLO TOMMASO, LIPARI EMANUELE, MANNINO ALESSANDRO, MANNINO CALOGERO, MILANO NICOLA, MILANO NUNZIO, MINEO SETTIMO, NICCHI GIOVANNI, NICOLETTI GIOVANNI, PARISI ANGELO ROSARIO, PARISI PIETRO, PICONE FRANCESCO, RIZZUTO ROSARIO, SANSONE GIUSEPPE; SIRCHIA GIOVANNI, GRIZZAFI MARIO, STASSI FRANCESCO, RIBAUDO EMANUELE, RUAN GUANSHUI, LUO FUJU, WANG QINGJIAN, LIN JIN, YANG YANMEI, LIN JINLIANG, LIN XIXI, YANG WEIJUN, YU LIPING, CHEN ZHI HONG, YANG WEIWU, ZHANG YONG, LIU AIYING, CHEN BANGSHENG, il pubblico ministero ha esercitato lazione penale, formulando la richiesta di rinvio a giudizio, quali imputati dei reati loro rispettivamente ascritti in rubrica. Alludienza preliminare, conclusi gli accertamenti preliminari, si costituivano parte civile i seguenti soggetti processuali F.A.I. (Federazione delle Associazioni antiracket e antiusura italiane), Associazione degli Industriali della Provincia di Palermo, COMITATO ADDIOPIZZO, Associazione Antiracket SOS Impresa 32
  • 33. Palermo, Spa Marina di Villa Igea, Gioacchino Gruccione, Federazione Provinciale del commercio, del turismo, dei servizi, delle professioni e delle piccole e medie imprese di Palermo, Ruan Guanshui, Luo Fuju, Wang Qingjian, Lin Jin, Yang Yanmei, Lin Jinliang, Lin Xixi, Yang Weijun, Yu Liping, Chen Zhi Hong, Yang Weiwu, Zhang Yong, Liu Aiying, Chen Bangsheng. Quindi, acquisita documentazione come da verbale di udienza ed escussi, tra gli altri, gli imputati in procedimento connesso Di Gati Maurizio, Campanella Francesco, Cusimano Mario,, Famoso Francesco, Andronico Emanuele, Siino Angelo, Giuffr Antonino, tutti i suddetti imputati chiedevano la prosecuzione del processo nelle forme del rito abbreviato. Nella stessa udienza il giudice ammetteva la definizione del processo nelle forme del citato rito alternativo. Alle udienze successive, PM e difensori hanno adottato le conclusioni riprodotte nei rispettivi verbali di udienza. 33
  • 34. CAPITOLO PRIMO: QUESTIONI DI CARATTERE PRELIMINARE 1. Lesistenza dellassociazione mafiosa denominata Cosa Nostra. Gran parte degli odierni imputati sono stati chiamati a rispondere dellimputazione di cui allarticolo 416 bis c.p., in qualit di membri dellassociazione mafiosa denominata Cosa Nostra, nelle varie articolazioni del territorio palermitano. Secondo la prospettiva accusatoria, la loro condotta associativa - a prescindere dal livello di inserimento di ciascuno di essi in tale sodalizio criminoso si sarebbe realizzata, in particolare, nello svolgimento di attivit estorsiva, nella detenzione e nel porto di armi, nonch nel controllo diretto ed indiretto di attivit economiche, al fine di realizzare profitti o vantaggi ingiusti a danno di imprenditori che agivano nella legalit. Dunque, limpianto accusatorio postula l'esistenza della associazione mafiosa denominata Cosa Nostra. Tale circostanza, ossia lesistenza di tale organizzazione criminale che, per numero di aderenti, disponibilit di mezzi ed efferatezza di crimini costituisce, nell'attuale momento storico, il fenomeno criminale di gran lunga pi pericoloso nel nostro Paese, divenuta una realt incontrovertibile sul piano giudiziario, a seguito della sentenza emessa dalla Corte di Cassazione il 30 gennaio 1992 nel procedimento contro Abbate Giovanni ed altri, pi noto come primo maxi-processo. 34
  • 35. Tale pronuncia, confermando la sentenza emessa dalla Corte di Assise di Appello di Palermo in data 10 dicembre 1990, ha ormai unassociazione reso criminale incontestabile denominata che Cosa esiste Nostra, strutturata in maniera unitaria e verticistica, articolata su base territoriale e disciplinata da regole comportamentali rigidamente vincolanti per i suoi aderenti, che, avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo, opera al fine di porre sotto il suo controllo ogni attivit economica lecita o illecita che assicuri ingenti profitti, con una capacit di infiltrazione in tutti livelli della societ che ne aumenta la potenza e, quindi, la pericolosit. Non dunque il caso, in questa sede, di immorare sulla prova dell'esistenza di tale organizzazione criminale, che risulta comprovata ormai dall'esito delle molteplici complesse indagini e dei numerosi processi che da circa un decennio hanno consentito a magistratura e forze dell'ordine di acquisire, anche grazie alla preziosa collaborazione di molti uomini donore dissociatisi dal sodalizio mafioso, specifica ed approfondita conoscenza sulle dinamiche interne e sulle molteplici attivit criminose di Cosa Nostra. Nel caso di specie con riguardo alla articolazione locale di Cosa Nostra nel territorio di Palermo e della provincia, sono depositate in atti le sentenze in cui si ribadisce questo dato. 35
  • 36. In particolare, opportuno ricordare le pronunce che hanno definito in primo grado i procedimenti penali denominati Ghiaccio e Grande Mandamento, ossia nellordine la sentenza del Tribunale di Palermo del 5.4.2004, a carico di Abbate mario e altri e quella del Tribunale di Palermo del 16.11.2006, a carico di Spera Benedetto e altri. Sono pronunce che individuano le cosche che, nellultimo decennio, hanno operato a Palermo e nella provincia, specificando moduli organizzativi, capi e attivit maggiormente coltivate. Collegando quelle verit giudiziarie ai dati emersi nel presente processo, pu affermarsi che il contenuto delle intercettazioni in atti depone per un mantenimento in vita della componente palermitana di Cosa Nostra. E' dunque sufficiente in questa sede rinviare a tutte le acquisizioni e argomentazioni risultanti nelle citate sentenze - prodotte dal P.M. nel corso del dibattimento, alle quali va fatto riferimento anche per quanto riguarda struttura, regole e modalit di affiliazione al sodalizio. Tali risultanze giudiziarie, concernenti la ormai comprovata ed incontrovertibile esistenza dellassociazione mafiosa in questione nei medesimi termini contestati agli odierni imputati, non possono rassegnare, esimere ovviamente dal comunque, pur in sintesi, le molteplici e concordi risultanze investigative e processuali che sono state acquisite, peraltro, anche nel corso del presente 36
  • 37. procedimento penale, avvalorando quindi il complessivo quadro accusatorio gi vagliato positivamente dalla Corte di Cassazione. Sulla base del complesso delle conoscenze ormai acquisite e vagliate nel corso di numerosi procedimenti penali celebrati a carico di centinaia di appartenenti a Cosa Nostra, le condanne di molti dei quali sono ormai divenute irrevocabili, possibile allora affermare che esiste una vera e propria organizzazione, dotata di proprie leggi e modelli comportamentali ed operativi, che si pone in assoluta antitesi con le istituzioni dello Stato per il modo occulto con il quale esiste ed agisce, per le finalit criminose che persegue, per il solo modo illecito attraverso il quale si propone di conseguire ed attuare i suoi scopi delittuosi. Lassociazione mafiosa Cosa Nostra strutturata ed opera come un vero e proprio contropotere criminale articolato su base territoriale con le proprie rigide gerarchie e con precise regole, la cui osservanza assicurata mediante la previsione di sanzioni gravissime, che arrivano fino alla fisica eliminazione. Lo status di uomo donore si acquisisce attraverso una formale cerimonia di iniziazione la cui ritualit esprime compiutamente, gi attraverso il giuramento di fedelt a Cosa Nostra, tutta la carica di criminale contrapposizione allo Stato ed alle sue regole che costituisce infatti il connotato essenziale del sodalizio mafioso. 37
  • 38. Tuttavia, lingresso nella associazione non sempre segue rituali predefiniti, e nellultimo periodo prevede forme di cooperazione con il gruppo criminale che prescindono anche da formali affiliazioni. La riservatezza essenziali per e l'omert l'esistenza costituiscono stessa elementi dell'organizzazione criminale che fonda la sua capacit di intimidazione ed il suo potenziale criminoso anche sulla estrema difficolt di identificarne compiutamente i numerosi membri. Per essi vige la consegna rigorosa del silenzio intesa come