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14 CORRIERECONOMIA LUNEDÌ 27 GIUGNO 2016

LEZIONE INGLESELEZIONE INGLESECome rivedere i portafogli dopo l’uscita del Regno Unito dalla Ue

DUE RICETTEANTI STRESSDUE RICETTEANTI STRESS

s.F.

AZIONI EUROZONA

AZIONI PERIFERIA

AZIONI REGNO UNITO

MID CAP INGLESI

AZIONI PAESI EMERGENTI

AZIONI GIAPPONE

AZIONI USA

BTP

BUND

STERLINA

FRANCO SVIZZERO

YEN GIAPPONESE

BIGLIETTO VERDE

ORO

10%

2,5%

2,5%

5%

5%

AZIONI USA

AZIONI EUROZONA

AZIONI UK*

AZIONI GIAPPONE

OBBLIGAZ. GLOBALI HIGH YIELD

OBBLIGAZIONICORPORATE GLOBALI INV.

GRADE (EU, US)

OBBLIGAZ. GOVERNATIVE

INV. GRADE GOVT (GE,FR,US,UK) 60%

15%

*evitando esportatori, compagnie aeree,

servizi al consumo, costruzioni e banche

15%

5%

5%

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10%

5%

5%

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10%

15%

5%

LIQUIDITÀ/MONETARIO* IN CHF

AZIONI GLOBALI

AZIONI USA

AZIONI EUROZONA

AZIONI UK**

AZIONI GIAPPONE

AZIONI EM

OBBLIGAZ. GLOBALI INV. GRADE***

OBBLIGAZ. GLOBALI HIGH YIELD

OBBLIGAZ. EMERG. USD

ALTERNATIVI

ORO

Fonte: JCI Capital

Font

e: Pi

ctet

am

*valuta: Franco svizzero;

**esclusi finanziari, con copertura

dal rischio cambio in dollari;

***esclusi Paesi periferici

Mercati & politica Credit Suisse allarga la prospettiva al Referendum italiano di ottobre. Ancora una volta la palla passa alle banche centrali

Borse Rischio fuga dalla City, Usa più fortiL’indice Standard & Poor’s tra i preferiti. Per Goldman l’Europa mette a rischio il 20% degli attivi. Sfruttare i su e giù

DI PIEREMILIO GADDA

N on sarà un’altraLehman Brothers.Alla vigilia del refe-rendum, gli analisti

di Goldman Sachs hannomesso un punto fermo sullepossibili conseguenze della Brexit. Ma il paragone con ilfallimento della grande bancad’affari americana che scon-volse i mercati finanziari nelsettembre del 2008, evocatoqualche giorno fa dall’ex pri-mo ministro f inlandeseAlexander Stubb, fa già capo-lino, pericolosamente, nel di-battito tra gli investitori.

Sotto shockDi certo, l’uscita di Londra

dall’Unione Europea rappre-senta uno shock: per l’Inghil-terra, dilaniata da un conflittopolitico senza precedenti — ilcui tragico epilogo è costatola vita alla deputata laburistaJoanne Cox —e senza guida,dopo le dimissioni del PrimoMinistro, David Cameron;per l’Europa, sconfitta, inde-bolita, spaccata in due, sottola minaccia di nuove spintecentrifughe. E per i mercatifinanziari, alle prese con le in-numerevoli incognite del do-po-Brexit. «I fattori di rischiosi possono prezzare, l’incer-tezza no», chiosa EmilioFranco, vice dg e responsabi-le degli investimenti di UbiPramerica sgr.

Non a caso, la fitta nebbiache avvolge il destino dell’Eu-ropa all’indomani del refe-rendum ha innescato unanuova ondata di panico, capa-ce di varcare i confini della re-gione.

«Il Regno Unito vale solo il4% del Pil mondiale. Un ral-lentamento anche drastico diLondra non farebbe comun-que precipitare l’economiaglobale in recessione», rassi-cura Franco. Ci sono peròmolti possibili canali di con-tagio, a cominciare dalle valu-te. E il più insidioso è proba-bilmente il crollo della fidu-cia. Epfr stima che da inizioanno i fondi azionari sui Paesisviluppati abbiano già subitoun’emorragia da 113 miliardidi dollari, di cui quasi la metàda fondi europei (49 miliardi,dati al 17 giugno). Altri 18,4m i l i a r d i , s e c o n d o i lBlackRock Etp Landscape,sono fuoriusciti dagli etf spe-cializzati sulle azioni del Vec-chio continente nel primo se-mestre. Potrebbe essere unassaggio dell’impatto cheBrexit avrà sui flussi degli in-vestitori globali, nelle prossi-me settimane.

BorseL’epicentro rimane, in ogni

caso, l’Europa. Per GoldmanSachs, lo Euro Stoxx 50 subi-rà una caduta del 20% rispet-to alla chiusura di Borsa digiovedì 23 giugno. MorganStanley ipotizza un crolloanalogo per il Ftse 100. Glianalisti di Citi, limitano leprevisioni sulle potenzialiperdite al 10% per la zona eu-ro e al 5% sull’azionario Uk.

Il calo della sterlina (sti-mato nella forbice tra il 5 e il15%) dovrebbe proteggere lesocietà quotate al Ftse 100, icui profitti provengono per il72% da oltreoceano, secondoun’analisi di Credit Suisse.

«Le aziende inglesi a me-

dia capitalizzazione, rappre-sentate nel Ftse 250, sarannopiù penalizzate, perché mag-giormente esposte alla dina-mica della domanda inter-na», osserva Manu Vanden-bulck, senior portfolio mana-ger di NN Investments.

Infatti, secondo Azad Zan-gana, senior European econo-mist di Schroders, «c’è unaprobabilità del 35-40% che ilRegno Unito entri in recessio-ne». E trattandosi della se-conda maggiore economia inEuropa, tutto il Vecchio conti-nente ne risentirà. Il divorziodi Londra peserà in particola-

re sulle banche europee e sul-la periferia, considerati i prin-cipali anelli deboli del siste-ma finanziario, in questa fase.Senza dimenticare le aziendevocate all’export, sospese nellimbo degli accordi da rinego-ziare per i prossimi 24 mesi.

Porti sicuriSe S&P500 si candida a

mantenere il ruolo di porto si-curo, nell’ambito dei mercatiazionari, sull’altra spondadell’Oceano la vittoria diBrexit tornerà a soffiare sulfuoco delle pulsioni anti-eu-ropeiste ben radicate nel Vec-

chio continente, alimentandoi timori ormai sopiti di unafrattura dell’euro.

Ci saranno poi nuove chia-mate al voto popolare. Non acaso, i mercati del reddito fis-so hanno reagito al voto allar-gando gli spread di credito inItalia, Spagna e Portogallo. Inqueste ore, come se non ba-stasse, Madrid si trova a fare iconti con un altro scoglio, leelezioni politiche, i cui risul-tati saranno resi noti oggi. Se-condo le aspettative della vi-gilia, le urne produrranno unaltro Parlamento incapace diesprimere una chiara mag-gioranza di governo.

Ma per gli analisti di Cre-dit Suisse, il maggiore rischiopolitico è sull’Italia, dove inottobre si terrà il referendumcostituzionale, ritenuto damolti osservatori il vero ban-co di prova per la tenuta dellamaggioranza di governo.«Attenzione però - avverteEmilio Franco -. L’equazioneBrexit uguale dissoluzionedell’euro è sbagliata: dopol’uscita di Londra si apronomolteplici scenari, che dipen-deranno in modo determi-

nante dalla reazione della po-litica e delle banche centrali».

C ’è chi scommette suun’azione coordinata dellemaggiori autorità monetarie:La Bank of England si prepa-ra a immettere liquidità fino a250 miliardi di sterline e nelcorso delle prossime settima-ne, valuterà se calare l’arti-glieria pesante: un probabiletaglio dei tassi e forse il ripri-stino del piano di allentamen-to quantitativo.

La Banca centrale europeasi è detta pronta a fornire unsupporto aggiuntivo. La Fe-deral Reserve prenderà anco-ra tempo, prima di una risali-ta dei tassi. E un aiuto potreb-be venire anche dalla Bank ofJapan. Intanto la reazione deimercati sarà, come spesso ac-cade, ipertrofica. «Ma vale lapena ricordare che la meanreversion, cioè il ritorno allamedia, è una delle forze piùpotenti che muovono i merca-ti», ricorda il vice dg di UbiPramerica. Passata la bufera,ci sarà un riposizionamento.Con opportunità di guadagnoda non sottovalutare per gliinvestitori che saranno in gra-do di coglierle.

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Goldman SachsLloyd Craig Blankfein,presidente e ammi-nistratore delegatodi Goldman Sachs

1 Gli effetti sugli Emergenti

A lla vigilia del referendumdel Regno Unito, Wall

Street era vicina ai massimistorici: granitica, nonostante leturbolenze abbattutesi a più ri-prese sull’altra sponda dell’At-lantico. «Il fatto suggerisce cheper gli investitori internazionalila Brexit è sempre rimasta unaquestione di portata regiona-le», ricorda Emilio Franco, vicedirettore generale di Ubi Pra-merica sgr.

Un ragionamento analogovale per i mercati emergenti,saliti più delle azioni globali dal20 febbraio scorso, quandoDavid Cameron annunciò ladata della consultazione. A so-stegno dei listini meno svilup-pati è intervenuta la rimodula-zione delle aspettative sulla ri-

salita dei tassi americani, coneffetto domino sull’andamentodel biglietto verde e le materieprime. In questa fase, l’aumen-to del premio al rischio inne-scato dall’esito inatteso del re-ferendum non risparmierà imercati emergenti.

Ma, secondo gli esperti, alnetto dello storno iniziale, i Pa-esi in via di sviluppo potrebbe-ro consolidare il tentativo di re-cupero messo in atto a partireda metà febbraio, anche perchéla liquidità detenuta dai grandifondi potrebbe riscoprire, pas-sato lo shock; le nuove econo-mie puntando su listini a scon-to e relativamente isolati dallevicende del Vecchio Continente.

P. GA.© RIPRODUZIONE RISERVATA

1 Diversificare

L’oro puntaverso quota1.400 dollari

Q uasi nessuno — econo-misti, gestori, sondaggisti,

exit poll e bookmaker — avevapredetto l’esito del referendumdi Londra. Ma la reazione deimercati alla notizia del votopro-Brexit era senz’altro pre-vedibile. «La sterlina è precipi-tata ai livelli del 1980. Portisicuri come l’oro, il Bund tede-sco e i Treasury americanistanno riscontrando una fortedomanda da parte degli inve-stitori. E anche l’euro è sottopressione», osservano in unanota congiunta Joe Amato, ErikKnutzen e Brad Tank, i tre re-sponsabili degli investimenti diNeuberger Berman.

La più classica risposta al-l’ondata di panico sui mercati,cioè la fuga verso i beni rifugio,non si è fatta attendere. A po-che ore dall’esito della consul-tazione, infatti, il pound haperso il 12% contro lo yengiapponese, il 7% contro ilfranco svizzero e l’8% rispettoal biglietto verde.

L’oro è volato a 1.320 dol-lari l’oncia, il massimo da dueanni. «L’incertezza regnerà so-vrana: il metallo giallo potreb-be salire fino a 1.400 dollari»,calcola James Butterfill, headof research investment stra-tegy di Etf Securities. Equivar-rebbe a un balzo dell’11% ri-spetto alle quotazioni di chiu-sura del 23 giugno, con unrialzo del 30% da inizio anno.

È di 1.400 dollari il prezzoipotizzato prima del voto ancheda James Steel, analista diHsbc e Nevine Pollini, senioranalyst materie prime di UnionBancaire Privée, in caso di unavittoria a sorpresa di Brexit. «Ilrally del metallo giallo si spie-ga non solo con l’aumento del-l’avversione al rischio legata alreferendum britannico, ma di-pende anche dall’atteggia-mento più cauto manifestatodalla Federal Reserve in temadi normalizzazione della poli-tica monetaria», osserva CarloAlberto de Casa, capo analistadi ActiveTrade. Finché la Fedsarà così indulgente, è l’opinio-ne degli esperti, anche a frontedi un riassorbimento del pani-co sui mercati, è improbabileche l’oro subisca una violentacorrezione, nel breve termine.

P. GA.© RIPRODUZIONE RISERVATA

La Banca d’Inghilterra pronta a immettere250 miliardi

Londra addio

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