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Dr.ssa Barbara Arfé

Dipartimento di Psicologia e Antropologia Culturale

Facoltà di Scienze della Formazione

Alfabetizzazione: apprendere

a leggere e scrivere

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Alfabetizzazione emergente

• Consiste di conoscenze, costruzioni e abilità che sono precursori evolutivi delle pratiche formali di lettura e scrittura

• Importante nel tracciare percorsi di sviluppo

tipico e atipico

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• La comprensione della natura simbolica degli artefatti culturali

• La costruzione della lingua scritta

• La distinzione tra sistemi notazionali

Alfabetizzazione emergente

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Lo sviluppo del concetto di artefatto simbolico

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L’artefatto simbolico

• Una classe di oggetti fisici che hanno la funzione di rappresentare altre cose da sé (parole, disegni e immagini, scrittura,numeri,mappe, testi, etc.)

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La comprensione dell’artefatto simbolico• Comprendere che un oggetto ha una duplice natura:

è sia un oggetto materiale (si può toccare, ascoltare,

vedere) sia un oggetto mentale (una rappresentazione

di altro (DeLoache, Pierrotsakos, Uttal, Rosengren, & Gottlieb, 1998).

• Riconoscere che ha un’origine mentale (è stato

creato/prodotto con l'intenzione di..)

• Essere capaci di rappresentarsi i processi psicologici

che ne sono alla base (inventare, ricordare, etc.).

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Grasping the nature of pictures

• DeLoache et al. (1998)– 9 mesi: esplorazione manuale delle immagini

(toccare e sentire le immagini)– 19 mesi: indicare

Costa d’Avorio Costa d’AvorioStati Uniti

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Le immagini• Precoce consapevolezza che alcuni oggetti (immagini)

hanno una funzione simbolica: rappresentano qualcosa

• 18-19 mesi: l’esplorazione manuale di immagini è

sostituita dall’indicazione (De Loache, et al., 1998)

• 3 anni: il bambino si rappresenta l’oggetto come l’esito di

un atto o intenzione mentale da parte del suo autore.

L’interpretazione dell'immagine non dipende più dalla sua

forma reale, ma da ciò che significa (Bloom & Markson, 1998)

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I testi Un uso culturalmente appropriato dei testi, nei termini di azioni compiute su

questi oggetti (sfogliare, indicare e commentare immagini e parole scritte,

raccontare, etc.) si osserva già tra i 3 e i 4 anni. Il bambino però non comprende

ancora la natura simbolica del testo.

Verso i 5-6 anni: comprende che il testo può rappresentare cose inventate/finte.

Non coglie ancora pienamente la natura simbolica del testo.

7 anni: il testo come prodotto di un atto mentale e della mente di un autore. Il

bambino è capace di rappresentarsi una mente: a) che ha pensato le parole e le

immagini che trova nel libro (la storia), b) che ha avuto l'intenzione di “fingere”,

“raccontare che”, ossia un’intenzione culturalmente rivolta ad altri

(Levorato & Arfé, 2006).

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Chi è Francesco Altan?La costruzione dell’authorhip

La comprensione da parte del bambino che il testo che sta sfogliando è solo l’aspetto materiale di un atto che ha origine nella mente di un autore.

Significa comprendere che le parole e le immagini sono state prima pensieri o semplici intenzioni nella mente di qualcuno e solo dopo sono state prodotte nel testo, per essere lette.

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ToM e Authorship

L’authorship: un tipo particolare di Teoria della Mente,

che riguarda una classe di relazioni psicologiche

“opache” o “a distanza” (Leslie, 1994 Moore, 1996)

- il legame tra l’agente e l’oggetto non è

direttamente osservabile, non essendo questi due

elementi contemporaneamente presenti agli occhi

dell’osservatore.

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ll testo come prodotto della mente dell’autorell bambino deve elaborare tre generi di rappresentazione:

a)quella della relazione psicologica tra autore e testo: chiè l’autore? Perché inventa la storia?

a)quella del rapporto tra autore e realtà: come fa l’autorea conoscere le cose che racconta?

a)quella del rapporto tra testo e realtà (la naturasimbolica del testo): la storia succede davvero? Lestesse cose possono esistere in altri libri?

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L’intervista: Edoardo (4,11)Rapporto autore/testo:

“Ecco vedi, qui è scritto Francesco Altan; secondo

te chi potrebbe essere?”, “Secondo te perché F. A.

ha deciso di scrivere la storia?”

Rapporto autore/realtà:

“Come fa Francesco Altan a conoscere la storia?”

Rapporto testo/realtà:

“Pippo esiste davvero?”, “Pippo potrebbe posarsi

su questa finestra?”

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Il testo come prodotto della mente dell’autore

Fase EtàRiconosce la finzione di eventi e personaggi 4-5 anniRiconosce la natura simbolica del testo 5-6 anniRiconosce l'origine mentale del testo 7-8 anni

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Apprendere a Leggere

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Abilità di lettura

La lettura strumentale, ossia la capacità di denominare le

parole del testo ad alta voce in modo corretto e scorrevole:

Riconoscimento “pesce”

Decodifica delle parole “p-e-s-c-e”

“pesce”

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Il Modello a due vie ed i Sotto-tipi di dislessia

Riferito all’architettura neuronale e a processi di lettura nell’adulto

Postula l’esistenza di due due strategie/vie di lettura:

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Diretta / LessicaleDiretta / Lessicale Indiretta / Sub-lessicaleIndiretta / Sub-lessicale

Riconoscimento:Riconoscimento:recuparo dal repertorio lessicalerecuparo dal repertorio lessicale

Analisi delle sub-unità: Analisi delle sub-unità: regole di conversione grafema/fonemaregole di conversione grafema/fonema

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Strategie di Lettura

La via Lessicale: via Lessicale: attivata nella lettura di parole note. (+) globale (+) corretta(+) fluente

La via Sub-Lessicale: via Sub-Lessicale: attivata nella lettura di parole non conosciute, pseudo-parole e non-parole (sequenze di lettere illegittime o legittime ma non corrispondenti a parole della lingua). (+) analitica(-) fluente(-) corretta

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Modelli di apprendimento della lettura decifrativa Modelli stadiali (Coltheart & Rastle, 1994)

Il bambino sviluppa un processo di lettura efficace attraverso una serie di fasi

la cui sequenza è stabile (apprendimento deduttivo): dal semplice riconoscimento visivo della parola nella sua forma grafica

globale

allo sviluppo di strategie fonologiche di conversione grafema-fonema a una fase ortografica conclusiva (riconoscimento di una sequenza di

grafemi)

Teorie connessioniste (McClelland, 1989)

imparare a leggere non procede per mezzo dell’acquisizione di regole via via

più sofisticate, ma dall’esperienza delle parole scritte. Il bambino stabilisce

via via sempre più connessioni tra le sequenze ortografiche delle parole

scritte e il suono delle stesse parole (apprendimento induttivo)

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Modello di Apprendimento della Lettura (Frith, 1985)

Fase Esempio Caratteristiche

Logografica BAR Vocabolario visivoAlfabetica M-e-l-a Lettura foneticaOrtografica Me-la Pattern di grafemi/sillabeLessicale Mela Vocabolario lessicale

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Critiche al Modello di Frith

Variabilità dell'ordine degli stadi. Già nelle prime fasi di acquisizione della lettura bambini con buone capacità di sintesi e segmentazione fonemica apprendono prima a usare una strategia fonologica e non logografica (Stuart & Coltheart, 1988)

Influenza del metodo di insegnamento. Bambini di 6 anni che avevano appreso a leggere con un metodo fonetico utilizzavano da subito strategie fonologiche di lettura, che gradatamente sparivano con l’aumentare dell’età (Doctor & Coltheart, 1980)

Caratteristiche dell'ortografia.L’utilizzo della via visiva si instaura più tardi nei bambini italiani (lingua ad ortografia regolare) che nei bambini inglesi (lingua ad ortografia irregolare) (Scalisi & Berardi, 1992)

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Modello evolutivo di Ehri (1999)

Fase pre-alfabetica: il bambino basa la sua lettura

sull’interpretazione di alcuni indizi visivi (molla giallo) Parzialmente alfabetica: la lettura avviene sulla base di indizi di tipo

fonetico (il bambino comincia ad impiegare la sua rudimentale

conoscenza dei nomi delle lettere e delle prime corrispondenze

lettera-suono per leggere): casa cane Pienamente alfabetica: la corrispondenza segno-suono è completa.

Il bambino riconosce e impiega in modo scorrevole la corrispondenza

grafema-fonema. Comincia a memorizzare i nessi tra sequenze

grafemiche e pronuncia delle parole: c-a-n-e Alfabetica consolidata: la lettura immediata, fluente e “visiva”

delle parole discende dall’esercizio della lettura fonologica: cane

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Ipotesi del self-teaching (Share, 1995)

Attraverso l'esercizio della lettura sub-lessicale lettera per

lettera il bambino memorizza rappresentazioni di gruppi di

lettere (ortografiche) e della loro corrispondenza con

sequenze fonologiche:

D-r-a-g-o - D-r-a-go - Dra-go - Drago

Verificato per l’Italiano (Orsolini et al., 2006): le abilità di

codifica lettera per lettera in prima elementare predicono

le successive abilità di lettura

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La comprensione del testo

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Cos’è un testo?È un’unità di significato complessa, diversa dalla

combinazione dei singoli significati delle frasi che

lo compongono.

In altri termini.. è il risultato dei collegamenti stabiliti dal

lettore tra le sue varie frasi, e delle aggiunte da esso operate

per colmare i vuoti di informazione del

testo (inferenze).

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Comprensione del testo..per comprensione si intende genericamente un PROCESSO di assimilazione di conoscenze ad altre conoscenze, dato dalla costruzione di una RAPPRESENTAZIONE MENTALE, che è frutto dell’integrazione di nuove informazioni, desunte dal testo, all’interno di una struttura conoscitiva pre-esistente nel lettore.

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La Comprensione è un processo multi-componenziale

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Un'attività solo apparentemente unitaria, che comprende differenti sotto-processi:

• percezione

• decodifica

• elaborazione lessicale

• elaborazione sintattica

• elborazione semantica

• inferenza.

Il perfetto funzionamento di questi e la perfetta sincronia e coordinamento tra di essi, permette di cogliere un significato unitario in ciò che si è letto.

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I processi di comprensione (bottom-up e top-down)

Percettivi (analisi visiva)

Fonologici Ortografici Lessicali/Sintattici Elaborazione parole /frasi

Mnestici Semantici

Siegel (2003)

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Decodifica

Rappresentazione del significato

BOTTOM-UPBOTTOM-UP

TOP-DOWNTOP-DOWN

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La comprensione è un processo

Da Bartlett in poi si è fatto erroneamente coincidere ilconcetto di comprensione con quello di “rappresentazionementale del significato” di un testo, che ne è invece ilrisultato.

Per comprensione oggi si intende il PROCESSO linguistico,cognitivo e pragmatico che a quel risultato finale conduce.

Questa nuova accezione del termine è assai rilevante sulpiano educativo, sia in riferimento alla valutazione che inriferimento all’intervento.

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Questo processo è sequenziale, in parallelo e “a ritroso” Quando si dice che la comprensione è un processo non si intende che il suo svolgimento è ordinato temporalmente e spazialmente in modo lineare, così come procede la lettura (da sinistra a destra, dall’inizio alla fine del testo).

Al significato di una frase non si aggiunge o collega il significato della frase successiva, ma la prima viene rielaborata in funzione della seconda (“a ritroso”)

né ogni parte o componente del processo di comprensione viene analizzata in ordine sequenziale rispetto ad altre. Il processamento dell’informazione sintattica e concettuale è in parallelo.

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La comprensione e gli schemi La comprensione è un processo attraverso cui le

informazioni derivate dal testo vengono integrate e elaborate in base a un pre-esistente sistema di conoscenze del lettore (gli schemi)

Gli schemi sono strutture mentali in cui le conoscenze di

un individuo sono organizzate in forma astratta (Bartlett, 1932)

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Distinguere tra comprensione e memoria

A partire dai primi studi sulla comprensione del testo, che risalgono agli anni ‘30, i concetti di comprensione e memoria sono stati apparentemente confusi, sia sul piano della definizione, sia sul piano metodologico della ricerca.

Oggi definiamo:

• la Comprensione come la TRASFORMAZIONE e non la

RIPRODUZIONE MENTALE delle informazioni date dal testo

• la Memoria del testo, il risultato di questo processo in una

RAPPRESENTAZIONE MENTALE del suo significato.

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Un pò di storia: comprensione e memoria

I primi studi sulla comprensione del testo vengono fatti risalire all’uscita di un volume di uno psicologo inglese, Frederic Bartlett, il cui titolo è “Remembering” (1932).

Bartlett è interessato allo studio della memoria e per studiarla utilizza testi scritti. Famoso è ad es. lo studio sulla memoria del testo indiano “La guerra dei fantasmi”. Al di là dell’interesse di Bartlett per lo studio della memoria le sue ricerche diventano punto di riferimento per coloro che si occupano di comprensione. Di qui la prima confusione dei due termini.

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“La guerra dei fantasmi”

È il più famoso degli studi di Bartlett e viene riportato in“Remembering”.

Bartlett era interessato alle “trasformazioni” cognitive operatedai lettori sul contenuto dei testi, e riteneva questetrasformazioni un esempio del funzionamento della memoria.

“The War of the Ghosts” era una favola degli indiani d’America. Bartlett decise di utilizzarla con lettori adultiinglesi, lontani da quella cultura, e verificò come il suo ricordovariava per effetto delle trasformazioni mentali operate dailettori inglesi.

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Lo studio

Parteciparono 20 soggetti adulti inglesi.

Subito dopo la lettura del testo gli fu chiesto di riscrivere iltesto, così come lo ricordavano. Dunque, dopo unconsiderevole periodo di tempo (a distanza di giorni) aglistessi soggetti venne nuovamente chiesto di produrre ilricordo scritto del testo.

Bartlett analizzò questi testi, confrontandoli con il testooriginale, per osservare le trasformazioni ad esso operatenel suo ricordo.

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Le trasformazioni

Nello studio su “The War of Ghosts” Bartlett descrisse vari tipi di trasformazione:

a.la riduzione del contenuto: dopo un certo periodo di tempo i soggetti producevano ricordi scritti più brevi. Alcuni elementi in particolare erano eliminati (i testi presentavano un numero inferiore di dettagli e di nomi propri)

a.l’aggiunta al contenuto (trasformazione costruttiva): i soggetti tendevano ad aggiungere nel ricordo dei testi elementi non presenti nel testo originale (pesca vs. caccia) e più conformi alle loro esperienze culturali. Altre aggiunte avevano il carattere dell’inferenza, servivano a colmare i vuoti del testo.

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Un processo “costruttivo”

Per spiegare questi risultati Bartlett ricorre al concetto di “Memoria schematica”: le persone dispongono di strutture mentali per riconoscere ed anticipare gli eventi (schemi). Queste strutture governano la comprensione e costituiscono le impalcature su cui il ricordo si costruisce.

Esse si caratterizzano per essere:

• generalizzabili

• schematiche (il ricordo non è mai completo, ma è sempre una sintesi di ciò

che viene letto)

• prototipiche (il ricordo non è mai fedele, ma può riflettere aggiunte, dovute

agli schemi attivati e alle inferenze che mediante essi vengono fatte .

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Il ruolo della memoria nella comprensione

La memoria ha un duplice ruolo, ed interviene in duemomenti nel processo di comprensione:

1. in qualità di risultato: rappresenta la “traccia mentale” finale di questoprocesso (come rappresentazione del significato oriproduzione mnemonica di un testo)

1. in qualità di componente: nella qualità di “memoria di lavoro” limita le capacitàdi elaborazione di informazioni in parallelo(analogamente alla RAM di un computer).

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Elementi della comprensione del testo

Possedere conoscenze linguistiche

Possedere conoscenze pregresse (schemi)

Capacità di mettere in relazione le informazioni del testo con le informazioni già presenti nella memoria a lungo termine (inferenze)

Essere in grado di monitorare e controllare il processo di comprensione, conoscere e mettere in atto strategie adeguate, modificare le proprie strategie, utilizzare gli indizi del testo (metacognizione)

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Il concetto di schema

Lo schema è una struttura cognitiva per l’interpretazione della realtà e la sua rappresentazione mentale.

Riproduce in modo economico (schematico) e funzionale (protitipicamente) gli elementi principali dell’evento che in esso è rappresentato.

Uno schema si forma attraverso la presentazione ripetuta di esperienze simili dalle quali è possibile astrarre caratteristiche comuni.

La sua “attivazione” o utilizzazione resta in gran parte inconsapevole.

Esempio: “andare al ristorante”.

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La funzione degli schemi nella comprensione (Anderson, 1983)

Assolvono una funzione di riferimento (per

discriminare l’informazione importante da quella

irrilevante)

Forniscono una struttura ordinata entro cui

immagazzinare nuova informazione

Permettono di trarre inferenze dal testo

Facilitano il ricordo

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Processi inferenziali

Le conoscenze del lettore sono integrate con quelle del testo ed hanno la funzione di: Colmare le lacune e collegare le parti del testo (“bridge”) Elaborare i contenuti (“elaborative”)

Le inferenze possono essere ulteriormente classificate in: Retrospettiche: fondamentali alla comprensione.

Permettono di cogliere il significato di ciò che si sta

leggendo alla luce di quello che si è già letto Prospettiche: completano l’informazione del testo nella

costruzione del signficato, inferendo qualcosa che il testo

lascia implicito.

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Processi metacognitivi Modello metacognitivo di Brown (Brown et al., 1981, 1983 1984)

Quattro componenti, interagendo influiscono sulla comprensione:

Tipo di testo: le conoscenze sui generi testuali, saper valutare la

difficoltà dei testi, individuare anomalie

Compito: richieste e scopi del compito (leggere per svago, recuperare

informazioni, studiare, etc,)

Strategie di lettura (lettura veloce, analitica, strategie di fix-up, etc.

Caratteristiche individuali del lettore (consapevolezza delle proprie capacità,

conoscenze, motivazione, etc.)

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I lettori inesperti Incontrano difficoltà nel distinguere:

Testi facili e difficili, contenuti importanti e

marginali

Regole testuali

Strutture testuali

Anomalie e errori presenti nel testo

(Brown et al., 1986)

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Il coordinamento delle componenti

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Il lettore esperto è in grado di operare simultaneamente

un’analisi del testo a più livelli (ortografica, lessicale, sintattica,

semantica e pragmatica) e di elaborare in parallelo molte di

queste informazioni per arrivare alla ipotesi più probabile di

significato.

Ciò richiede:

• una buona Memoria di lavoro

• l’Automatizzazione di alcuni processi

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Il modello proposizionale Kintsch & Van Dijk (1978)

Il significato di un testo viene processato in unità semantiche

(proposizioni: un concetto che funge da predicato e uno o più

argomenti) Stefano regala un CD a Paolo. I processi di inferenza servono a garantire la connessione tra

le proposizioni. Nelle loro connessioni le proposizioni formano la Base del

testo. Il risultato della comprensione è l’elaborazione di un Modello

della Situazione una rappresentazione mentale di ciò a

cui il testo si riferisce.Kintsch & van Dijk (1978)

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La struttura semantica (significato) di un testo è distinta

dal modello in due livelli: Microstruttura (il livello locale del discorso: le relazioni

locali tra proposizioni) Macrostruttura (il discorso nella sua globalità: il

significato che resta dopo la lettura)

La comprensione comporta il passaggio dall’uno all’altro e

la costruzione di un MODELLO della SITUAZIONE

(integrazione del contenuto del testo nel sistema di

conoscenza del lettore)

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Il modello proposizionale Kintsch & Van Dijk (1978)

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La comprensione secondo il modello proposizionale (van Dijk & Kintsch, 1983)

Il testo viene analizzato a livello di frasi (parsing)

rappresentazione linguistica superficiale del testo

Viene ri-costruita una rappresentazione coerente del

significato del testo (Base del Testo: rete di

proposizioni). La coerenza consiste nel grado di

relazione tra proposizioni

Il contenuto del testo è integrato in un sistema di

conoscenza del lettore, e viene generato il Modello della

Situazione.

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Il modello proposizionale Kintsch & Van Dijk (1978)

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Il Disturbo specifico di Comprensione

Difficoltà specifica a comprendere in modo adeguato il significato del testo

Si accompagna a una capacità di decodifica nella norma (criterio di esclusione)

Si manifesta tardivamente (fanciullezza/preadolescenza)

Differente dalla difficoltà di comprensione (fattori temporanei e reversibili)

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Comprensione del testo e da ascolto

Valore predittivo della prova da ascolto per l'individuazione precoce del “cattivo lettore”

Meccanismi cognitivi comuni

Stretta relazione tra i due processi linguistici

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Page 52: Matdid87687

La Decodifica nel Poor Comprehender Un'accurata decodifica è condizione necessaria alla

comprensione

L'automatizzazione del processo di decodifica rende disponibili

risorse per il processo di comprensione

Esistono differenze tra buoni e cattivi lettori anche nella

decofica (Perfetti & Hogaboam, 1975), sebbene non spieghino la

natura del deficit.

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Dislessici e Poor comprehenders

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+ lettura ad alta voce+ lettura ad alta voce- comprensione- comprensione

- lettura ad alta voce- lettura ad alta voce+ comprensione+ comprensione

IperlessiciPoor comprehenders

DislessiciGood comprehenders

Disponendo i lettori lungo un continuum potremmo trovare:

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Aspetti cognitivi del Disturbo di comprensione

La costruzione del modello mentale del contenuto del testo:

Integrazione tra le conoscenze del lettore (lessicali, sintattiche,

semantiche) e informazioni date dal brano

Questo processo implica:

MLT (Memoria a Lungo Termine)/Conoscenze

MBT (Memoria a Breve Termine)/Mantenimento informazioni

WM (Memoria di Lavoro)

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Difficoltà di comprensione nei poor comprehenders

Decodifica

Difficoltà a compiere inferenze (Jane Oakhill): Minore sensibilità Deficit di integrazione

Difficoltà a inibire informazione irrilevante o incongruente

Deficit di WM

Scarse abilità metacognitive

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Metcognizione

Conoscenze

MonitoraggioUso flessibile delle strategie di letturaMonitoraggio della comprensione (sensibilità

alle anomalie testuali)

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Differenze tra lettori abili e meno abili

Quantità di conoscenze (MLT)

Capacità MBT (componente passiva)

Capacità WM (componente attiva)

Capacità di compiere inferenze (difficoltà di accesso o attivazione di

conoscenze necessarie per l'elaborazione del testo; difficoltà a individuare i

punti in cui l'inferenza è necessaria)

Meccanismo di inibizione e allocazione delle risorse attentive

Abilità metacognitive: sapere come..

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Page 58: Matdid87687

Le Fasi della valutazione

Valutazione di base della comprensione (prove MT)

Misure di controllo (QI, svantaggio linguistico, fattori emotivo-

motivazionali)

Approfondimento:

Comprensione in ascolto, WM, Metacognizione, Vocabolario, Inferenze

Esame del rapporto con altri apprendimenti:

Decodifica

Produzione scritta

Problem-solving

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Page 59: Matdid87687

Trattamento

Abilità sottostanti Aspetti cognitivi (fare inferenze, individuare informazione importante, etc.)

Conoscenze e strategie Aspetti meta-cognitivi: lo

sviluppo di strategie e consapevolezza metacognitiva

Intervento motivazionale: modificazione dello “stile attributivo”

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Comprensione: alcune strategie

Strategia K-W-L:

Schema a tre colonne:- Knowledge: cosa già sa;

- What: a quali domande può rispondere il testo;- Learning: a quali domande effettivamente risponde il testo.

Thinking aloud: pensare ad alta voce verbalizzando le difficoltà e le inferenze durante la lettura

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La scrittura

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Page 62: Matdid87687

L’emergere della lingua scritta

Il bambino in età prescolare formula ipotesi sulla natura della lingua scritta e sulla relazione tra questa forma di rappresentazione della realtà e i suoi referenti

Casa Formica

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Emilia Ferreiro

Lo sviluppo del sistema di scrittura (Emilia Ferreiro)

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La costruzione della lingua scritta

Modello di FERREIRO & TEBEROSKY (1979)

Tre progressivi stadi universali di sviluppo:

Presillabico

Casa (F, 3.5) Formica (F, 3.5)

Sillabico

Elefante (F, 4.9)

Alfabetico

Pesce (L, 4.7)Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC

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Periodo pre-sillabico

La scrittura si differenzia dal disegno

Il bambino elabora alcune ipotesi sulla base dei quali

costruisce la lingua scritta:

Principio della quantità minima: sono necessarie tre lettere per comporre una parola scritta (“il” non è una parola)

Principio della variazione intrafigurale: una parola è composta di un'alternanza di segni diversi

Principio della variazione interfigurale: è necessario combinare i segni in modo diverso per scrivere parole diverse

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Fase di fonetizzazione

Corrisponde alla scoperta che la scrittura rappresenta il

linguaggio orale.

Il bambino elabora alcune ipotesi:

Ipotesi sillabica: il bambino mette in relazione le sillabecomponenti la parola con le lettere della parola scritta

Ipotesi alfabetica: alcuni segni rappresentano i fonemidella parola

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Fase alfabetica

Il bambino rappresenta ogni fonema della parola con un segno.

Si sviluppa la consapevolezza fonemica.

Casa Palla

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La distinzione tra strumenti notazionali: disegno e scrittura

Comprendere questa distinzione è il primo passo per

l’ingresso in una società alfabetizzata (Ferreiro, 1990)

Il bambino comprende che strumenti notazionali diversi

(disegno/scrittura) hanno diverse funzioni e proprietà

Il disegno registra e rappresenta oggetti visibili di un

mondo reale o immaginato

La scrittura rappresenta un oggetto invisibile (il

linguaggio). È cioé un sistema di rappresentazione

secondario (Vygotsky, 1962)

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Page 69: Matdid87687

Distinguere disegno e scrittura Levin & Bus (2003)

In compiti di riconoscimento, bambini di 3-4 anni non sono ancora in grado di distinguere con chiarezza disegno e scrittura

Usano rappresentazioni grafiche analoghe al disegno quando si chiede loro di scrivere (Ferreiro & Teberosky, 1979)

Una chiara distinzione tra disegno/scrittura non è completa sino a 5 anni

Sino a circa 5 anni faticano a riconoscere il significato di ciò che scrivono.

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Page 70: Matdid87687

Levin & Bus (2003)Compito:

Scrivi/disegna: casa/mela

Hai scritto o disegnato qui?

Hai disegnato/scritto casa o mela qui?

Il bambino è inizialmente più abile nel riconoscere i suoi disegni come disegni che non la sua scrittura come scrittura

Riconosce meglio il significato dei suoi disegni che delle sue scritture

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Page 71: Matdid87687

Sillabazione convenzionale della parola13

Sillabazione inventata12

Più di una lettera fonetica11

. . .

Simboli convenzionali (lettere a caso)9

S C A L A S I M B O L I C A

. . .

Segmentazione in unità4

S C A L A D I S C R I T T U R A

. . .

Una singola buona forma1

Produzione di scarabocchi0

S C A L A G R A F I C A

Writing Scale (Levin & Bus, 2003)

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Page 72: Matdid87687

Due fasi nello sviluppo del sistema di scritturaDifferenziazione del sistema di scrittura: Il bambino comprende

che scrittura e disegno sono differenti strumenti notazionali (3-4 anni)

La relazione tra scrittura e linguaggio: comprende che la

scrittura rappresenta un oggetto “speciale” (il linguaggio) e

comincia a formulare ipotesi sulla corrispondenza tra queste due

forme di rappresentazione (5 anni)

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Page 73: Matdid87687

Il ruolo dei disordini di linguaggio

I bambini che hanno difficoltà a costruire buone rappresentazioni fonologiche del linguaggio orale possono incontrare maggiori difficoltà nella comprensione della corrispondenza tra linguaggio orale e scritto

Queste difficoltà si presenterebbero in misura maggiore nella

seconda fase di costruzione del sistema di scrittura.

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Page 74: Matdid87687

La differenziazione tra disegno e scrittura nel bambino sordo (Arfé, D’Ambrosio, La Malfa, in stampa)

Partecipanti 23 bambini sordi in età prescolare: dai 2 anni e 10 mesi ai 6

anni 23 bambini udenti (range di età 2;8-6;0)

Due gruppi di età: 2-4 e 5-6

Procedura

Scrivi/disegna: casa/mela

Hai scritto o disegnato qui?

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Page 75: Matdid87687

La differenziazione tra disegno e scrittura nel bambino sordo (Arfé, D’Ambrosio, La Malfa, in stampa)

Risultati

Gruppo 2-4: i bambini udenti distinguono meglio disegno

e scrittura e producono scritture di maggiore qualità

Gruppo 5-6: i bambini sordi producono scritture di livello

superiore e riconoscono più frequentemente il loro

significato rispetto ai coetanei udenti

Le capacità linguistiche orali del bambino sordo

(vocabolario) correlano con la qualità della sua scrittura

ad entrambe le età

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Page 76: Matdid87687

ANALISI ACUSTICA

LESSICO FONOLOGICODI INPUT

SISTEMA SEMANTICO

LESSICO ORTOGRAFICODI OUTPUT

BUFFER GRAFEMICO

CONVERSIONE GRAFEMA-NOME LETTERA

CONVERSIONE GRAFEMA-ALLOGRAFO

CONVERSIONE FONEMA-GRAFEMA

SPELLING SCRITTURA

f-u-n-g-o

Scrivere Parole

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Page 77: Matdid87687

Cos’è la Scrittura?

Un processo cognitivo Un processo cognitivo (Hayes & Flower, 1980)(Hayes & Flower, 1980)

Generazione eorganizzazionedei contenuti

Generazione linguisticadel testo e trascrizione

Valutazione ecorrezione del testo

PianificazionePianificazione TraduzioneTraduzione RevisioneRevisione

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Page 78: Matdid87687

Modelli evolutivi

Il sistema di scrittura si sviluppa per mezzo di una progressiva differenziazione dal sistema orale (Bereiter, 1980; Bereiter & Scardamalia, 1987).

Il sistema di scrittura si sviluppa per mezzo della maturazione

neuropsicologica e della automatizzazione dei sotto-processi di

traduzione e revisione (Berninger, Fuller & Whitaker, 1996;

Berninger & Swanson, 1994).

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Page 79: Matdid87687

Bereiter & Scardamalia (1987)

Inizio della scuola elementare:

I bambini adattano alla produzione scritta strategie utilizzate nella

produzione orale

Usano una strategia associativa (knowledge telling):

il testo viene pianificato e generato informazione per

informazione, o frase per frase, come in una conversazione.

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Page 80: Matdid87687

Fine scuola elementare e inizio scuola media:

I bambini elaborano una strategia di pianificazione (knowledge

transforming)

producono una trama di informazioni coerenti e

successivamente traducono questa struttura schematica in una

forma linguistica appropriata, cioè in frasi.

Bereiter & Scardamalia (1987)

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Page 81: Matdid87687

La pianificazione anticipata

La comparsa della Pianificazione Anticipata (fine scuola elementare-inizio scuola media)

Differenziazione delle strategie per il sistema di scrittura

Sviluppo ComunicativoSviluppo Comunicativo

Alleggerimento sul piano cognitivo e di memoria dei processi di scrittura

Sviluppo CognitivoSviluppo Cognitivo

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Page 82: Matdid87687

Berninger, Fuller, & Whitaker (1996)

Berninger & Swanson (1994)

Codifica ortograficaCodifica ortografica

Prime fasi

Generazione linguistica: Generazione linguistica: frasi e parolefrasi e parole

Pianificazione on-line Pianificazione on-line (frase x frase)(frase x frase)

Memoria di Lavoro

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Page 83: Matdid87687

Fasi successive

Memoria di Lavoro

Codifica ortograficaCodifica ortografica

Generazione linguistica: Generazione linguistica: frasi e parolefrasi e parole

Pianificazione on-line Pianificazione on-line

Pianificazione anticipataPianificazione anticipata

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Berninger, Fuller, & Whitaker (1996)

Berninger & Swanson (1994)

Page 84: Matdid87687

Prima fase (Berninger & Swanson, 1994) 1a - 3a elementare

TraduzioneTraduzione

trascrizionetrascrizione

generazione testogenerazione testo

revisionerevisione

pianificazione pianificazione on-lineon-line

paroleparole

frasifrasi

paragrafiparagrafi

? ?

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Page 85: Matdid87687

Working MemoryWorking Memory

generazione del testogenerazione del testo

traduzionetraduzione

post-revisione post-revisione

paragrafoparagrafo

paragrafiparagrafifrasifrasiparoleparole

pre-planningpre-planningdiscorsodiscorsostrutturestrutturegenerigeneri

trascrizionetrascrizione

Seconda fase (Berninger & Swanson, 1994) 4a elementare - 1a media

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Page 86: Matdid87687

Working MemoryWorking Memory

generazione del testogenerazione del testo

traduzionetraduzione

post-revisione post-revisione

testotestofrasifrasiparoleparole

pre-planningpre-planning

trascrizionetrascrizione

paroleparole frasifrasi testotesto

Terza fase (Berninger & Swanson, 1994)

2a media - 1a superiore

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Page 87: Matdid87687

Valutazione dei Valutazione dei Disturbi di ScritturaDisturbi di Scrittura

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Page 88: Matdid87687

Batteria per la valutazione della scrittura e della competenza ortografica nella scuola dell’obbligo (Tressoldi & Cornoldi, 2004)

Prove di dettato

Brano

Frasi con parole omofone

Prove di scrittura spontanea

Narrazione

Descrizione

Prove di velocità (scrivere il nome dei numeri partendo da uno)

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Page 89: Matdid87687

Intervento

Accrescere l'automatismo dei processi di base (coordinazione visuo-motoria/codifica ortografica/fluenza linguistica) fluenza

Sviluppare i processi superiori: pianificazione e revisioneFacilitazione procedurale: distinzione delle fasi di

produzione del testoCSIW: Cognitive Strategy Instruction in WritingSRSD: Self-Regulation Strategy Development

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Page 90: Matdid87687

Automatizzazione (coordinazione visuo-motoria, fluenza, etc.): http://www.fluency.org/

Segmentazione: facilitazione procedurale

Organizzazione

Modellamento CSWI

Intervento

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Page 91: Matdid87687

CSIW: Cognitive Strategy Instruction in Writing (Englert, 1992)

Si tratta di un programma finalizzato allo sviluppo dei processi

cognitivi e strategie di scrittura.

Scopo dell’intervento:

Rendere il processo di scrittura “visibile” allo studente nelle sue componenti

Problematizzare: attivare le strategie in esso implicate attraverso una serie di

domande che lo studente ha il compito di auto-rivolgersi

Sviluppare modalità di controllo attraverso un processo di modellamento,

mediato, in parte da “fogli guida” (“think sheet”)

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Page 92: Matdid87687

CSIW: Premessa (Englert, 1992)

La scrittura è un processo culturale e sociale “un processo

comunicativo olistico e autentico”

Le pratiche includono:

Scrivere per un’audience reale

Modellare il pensiero nel processo di scrittura: “thinking-aloud”

Condividere e rendere facilmente accessibili i prodotti

Collaborare e lavorare assieme: es. revisione dei pari

Enfasi su compiti “signigificativi” vs componenti meccaniche

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Page 93: Matdid87687

CSIW: Ridisegnare l’insegnamento della scrittura (Englert, 1992)

CSIW: promuove il dialogo tra insegnanti e studenti circa il processo di scrittura e la scrittura come attività di problem solving

Assunto socio-costruttivista: gli studenti devono essere coinvolti nella attività

globale e complessiva della produzione del testo, piuttosto che nell’esercizio

di abilità isolate

L’intervento deve fornire una struttura per i processi di pensiero

FASI: Dialogo - rappresentazione del processo - sua interiorizzazione

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Page 94: Matdid87687

SRSD: Self-regulation strategies development (Harris & Graham, 1992)

Introduzione alle strategie e congiuntamente alla loro regolazione:

Quando usare la strategia

Quali strategie usare

Come monitorare le proprie strategie

Uso di tecniche mnemoniche: es. POW (“Pick my ideas”, “Organize my

notes”, “Write and say more”)

Transfer

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Page 95: Matdid87687

SRSD: Fasi

Sviluppo delle conoscenze di base:

es. mnemotecniche POW

Discutere la strategia e l’applicazione:

auto-regolazione

Modellare la strategia:

thinking out loud: auto-valutazioni, auto-istruzioni, auto-

incoraggiamenti, etc.

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Page 96: Matdid87687

http://www.hull.ac.uk/studyadvice/serv_info/reso_dyslexia.htmDott.ssa Barbara Arfé - DPACDott.ssa Barbara Arfé - DPAC

Page 97: Matdid87687

http://www.hull.ac.uk/studyadvice/serv_info/reso_dyslexia.htmDott.ssa Barbara Arfé - DPACDott.ssa Barbara Arfé - DPAC

Page 98: Matdid87687

Facilitazione procedurale (Bereiter & Scardamalia, 1987)

Insieme di tecniche mediante cui il carico cognitivo che l’alunno deve sostenere viene suddiviso e ridotto

Il concetto di facilitazione procedurale poggia sull’assunto che i bambini

dispongano di una procedura per eseguire compiti di produzione scritta, ma

che tale esecuzione sia carente a causa dello scarso o nullo dominio che i

soggetti giovani e inesperti hanno dei meccanismi di auto-regolazione e

controllo della procedura stessa, quali, ad esempio, pianificazione e

revisione

Mediante queste tecniche il bambino sperimenta la scrittura come un

processo composito

Ciascuna tecnica di facilitazione si focalizza sull’esercizio di un processo

specifico (traduzione, revisione, pianificazione).

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Page 99: Matdid87687

Esempi di Facilitazione

Pianificazione Generazione di idee/contenuti (oralmente) Trascrizione o registrazione da parte dell’insegnante Organizzazione Traduzione delle idee e trascrizione

Revisione Produrre un periodo Esame del periodo in relazione a criteri dati dall’insegnante: forma,

contenuto, etc. Operazione di revisione: scegliere tra varie opzioni di revisione date

dall’insegnante: mantenere il periodo come è stato scritto, aggiungere un esempio, eliminare il periodo, chiarirlo, etc.

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Page 100: Matdid87687

La tecnica di Facilitazione della Pianificazione

Generazione dei contenutiGenerazione dei contenuti

Chiedere all’alunno di produrre ad “alta voce” le idee che vuole inserire nel testo, mano a mano

che gli vengono alla mente. Le idee vengono “fedelmente” riportate su cartoncini distinti,

a stampatello.

Trascrizione del testoTrascrizione del testo

I cartoncini vengono dati all’alunno con la richiesta di usarli per produrre il testo.

Il testo viene prodotto su un foglio distinto.

Quali operazioni?Quali operazioni?Boscolo (1990) Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC

Page 101: Matdid87687

Analisi del processo

Dovrebbe riguardare sia le produzioni orali produzioni orali (generazione di idee) che le produzioni scritte produzioni scritte (testi finali).

Elaborazione linguisticaElaborazione linguisticadelle produzioni orali e scritte

Operazioni cognitive Operazioni cognitive compiute sui contenuti generati

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Page 102: Matdid87687

Le sei operazioni cognitive

• Eliminazione: una unità di informazione generata oralmente viene eliminata alla trascrizione, e quindi non compare nel testo scritto

• Inversione: l’ordine delle unità di informazione viene invertito

• Ripetizione: una unità di contenuto viene ripetuta nel testo finale con pochi o nessun cambiamento

• Elaborazione: l’unità di contenuto viene elaborata con cambiamenti sostanziali nel testo finale rispetto alla fase di generazione

• Aggiunta: una unità di contenuto su un sotto-argomento non considerato nella fase generazione viene aggiunta nella fase di trascrizione

• Integrazione: due o più unità di informazione generate separatamente vengono combinate nel testo scritto

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Page 103: Matdid87687

Discriminazione e analisi delle strutture testuali

Analisi di buoni e cattivi testi

Dialogo e riflessione sulle caratteristiche di buoni e cattivi

testi

Analisi e valutazione della struttura del paragrafo e del brano

Analisi e valutazione di vari generi di testo

Analisi e valutazione dei propri testi

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Page 104: Matdid87687

Norme generali per l’intervento?

Bilanciare i processi di automatizzazione e costruzione

Rispettare la variabilità: tenere conto del profilo di quel

particolare studente

Riguardare attività e unità “significative”

Riguardare le attribuzioni dello studente ed il suo senso di

efficacia

Essere flessibile e non prescrittivo: evitare automatismi, e

facilitare il transfer

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