“RISCHIO INFETTIVO, LE
MALATTIE INFETTIVE E LE
NORME DI PREVENZIONE,
AUTOPROTEZIONE E RISCHI
EVOLUTIVI. LA DISINFEZIONE”.
OBIETTIVI
• Modalità di trasmissione e diprevenzione delle malattie infettive
• Cenni di alcune malattie infettive
• Autoprotezione
• Cenni di disinfezione
• Procedure in caso di incidente
EPIDEMIOLOGIA E
PREVENZIONE
EPIDEMIOLOGIA
“Scienza che studia la distribuzione delle malattie in una popolazione in
relazione all’ambiente ed al loro modo di vita, allo scopo di individuare le
cause determinanti, le forme morbose, il ritmo e l’intensità con cui queste si
manifestano e le condizioni che le ostacolano o le favoriscono”
AGENTI INFETTIVI
“Sono microrganismi (batteri,
virus, funghi, protozoi) che sono
in grado di produrre infezioni o
malattie infettive”.
AGENTI INFETTIVI O
PATOGENI
• Batteri, Funghi,
Protozoi
• “esseri viventi
formati da una sola
cellula (unicellulari)
priva di un vero e
proprio nucleo”.
AGENTI INFETTIVI O
PATOGENI
• Virus
• “formati solo da materiale genetico
(DNA,RNA); si possono replicare solo all’interno
di una cellula che hanno infettato”.
CONTAMINAZIONE
• “E’ il semplice contatto, con
presenza transitoria ed occasionale
di agenti infettivi, che non si
impiantano e non si moltiplicano,
pur potendo sopravvivere per
qualche tempo”.
INCUBAZIONE
• Periodo di tempo che intercorre tra
l’entrata di un agente infettante
nell’organismo e il momento di comparsa
dei primi sintomi
INFEZIONE
• “E’ l’ingresso, la riproduzione e
la moltiplicazione di microbi
(batteri, virus, funghi, ecc…) nei
tessuti di un ospite,
eventualmente producono danni”.
MALATTIA INFETTIVA
• “E’ una malattia sostenuta da
agenti infettivi che si possono
trasmettere da un individuo ad
un altro”.
CONVALESCENZA
“Scomparsa dei sintomi della malattia
infettiva (guarigione clinica).
Le difese dell’organismo eliminano
completamente i microrganismi
patogeni (guarigione biologica)”.
FONTE DI
INFEZIONE
OGGETTO DI
INFEZIONE
VEICOLO DI
INFEZIONE
Trasmissione
diretta
Trasmissione
indiretta
MODALITA’ DI TRASMISSIONE
Le vie attraverso le quali un
agente infettante può uscire da
un organismo malato sono:
• Sangue
• Secrezioni
• Urine
• Feci
• Via respiratoria
Le vie attraverso le quali un
agente infettante può penetrare
in un organismo sano sono:
• Via respiratoria
• Via digerente
• Via genito-urinaria
• Attraverso la cute lesa
• Attraverso la trasfusione di sangue o trapianti
TRASMISSIONE ATTRAVERSO
L’ARIA
ARIA
MALATO
O
PORTATORE
SUOLO
PERSONA
SANA
TRASMISSIONE PER CONTATTO
DI LIQUIDI CORPOREI
MALATO
O
PORTATORE
FERITA
ACCIDENTALE
CONTATTO
DIRETTO
CONTATTO PER
MEZZO DI VARI VEICOLI
PERSONA
SANA
MEZZI DI DIFESA
ADOTTATI DAL NOSTRO
ORGANISMO
• Mezzi aspecifici
• Mezzi specifici
1) MEZZI ASPECIFICI
“Integrità della barriera fisica
rappresentata dalla pelle e dalle
mucose”.
2) MEZZI SPECIFICIimmunità cellulare
• Il nostro corpo è in grado di produrre globuli bianchi (linfociti, monociti) in grado di difenderci dalle aggressioni da parte di microorganismi patogeni.
• Queste cellule vengono prodotte dal midollo osseo e costituiscono la primadifesa nei confronti di questi microorganismi.
2) MEZZI SPECIFICIimmunità umorale
• “Rappresentati dalla risposta immunitaria
umorale”
• I globuli bianchi sono in grado di produrre
specifici anticorpi contro un determinato
microrganismo. Questo tipo di immunità è
caratterizzato dall’avere una memoria (una
seconda esposizione alla sostanza estranea causa una
risposta più rapida, più intensa e soprattutto specifica)
IMMUNITA’ ACQUISITA
• “E’ un particolare stato di resistenza
dell’organismo contro l’azione dei
microrganismi patogeni e delle loro
tossine”.
FORME DI IMMUNITA’
ATTIVA PASSIVA
NATURALE ARTIFICIALE NATURALE O
CONGENITA
ARTIFICIALE
VACCINAZIONE SIERO PROFILASSI
VACCINO
• “Consiste in una certa quantità di un
microrganismo inibito o ucciso, che
viene iniettato per stimolare la
produzione di anticorpi specifici”
• Protegge dopo circa 20 giorni.
OBBIETTIVI DELLE
VACCINAZIONI
• Controllo della malattia
• Riduzione assoluta del numero di
malati in una nazione
• Eliminazione di una malattia a
livello mondiale
SIERO PROFILASSI
• “Consiste nell’introduzione
nell’organismo di anticorpi già
pronti. La loro efficacia ha una
durata limitata nel tempo”.
QUANDO USARE I SIERI
• Impedire lo sviluppo di una malattia grave in un soggetto che è stato infettato e che non avrebbe il tempo di sviluppare un’immunità attiva con un vaccino
• Trattare soggetti immunodepressi che non rispondono ai vaccini
• Trattare neonati di madri che hanno contratto l’infezione in gravidanza
• Per contrastare certi veleni ( es. morso di vipera)
SITUAZIONE A RISCHIO
INFETTIVO
COMPOSTI ORGANICI
• ALTO RISCHIO INFETTIVO:
• Sangue
• Feci
• Liquor
• Sperma
• Secrezioni vaginali
• Liquidi biologici che contengono sangue
BASSO RISCHIO INFETTIVO:
• Secrezioni nasali
• Saliva
• Sudore
• Lacrime
• Vomito
TRASMISSIONE PER …
• Via inalatoria
• Via ematica
• Via cutanea
1) INFEZIONI TRASMESSIBILI
PER VIA INALATORIA
• Tubercolosi
• Meningite
TUBERCOLOSI (TBC)• E’ la malattia infettiva più
diffusa nel mondo
• Causata dal Mycobacterium Tubercolosis o Bacillo di Koch
• Riesce a rimanere vitale e infettante per un lungo periodo nell’aria
• E’ altamente contagioso, può diffondersi facilmente attraverso l’aria
• Incubazione: 4-12 settimane
SINTOMI TBC
• Febbre
• Affaticamento
• Sudorazione notturna
• Inappetenza
• Calo ponderale
• Disturbi respiratori
MENINGITE
• “Infiammazione
delle meningi,
tre sottili
membrane che
rivestono
l’encefalo e il
midollo spinale”.
AGENTI EZIOLOGICI DELLA
MENINGITE
• Virus
• Batteri: Neisseria
Meningitidis
•
Streptococcus
Pneumoniae
•
Haemophilus
Influenzae Tipo B
• Funghi
PATOGENESI DELLA
MENINGITE
•Meningococchi penetrano a livello delle vie
nasali e faringee causando:
•Infezioni localizzate naso-faringe con un
quadro tipico di una faringite
•Diffondersi localmente fino alla base del
cervello
•Diffondersi nel sangue con infezioni
generalizzate (sepsi fulminante)
SINTOMI MENINGITE
• Incubazione 2-10 giorni
• Malessere generale, brividi, cefalea,
febbre elevata, vomito, agitazione
specialmente nei bambini
• Dopo 24-48 ore si hanno: rigidità nuca e
colonna vertebrale
• Rapido aumento della pressione
endocranica con rischio di complicazioni
(paralisi, disturbo della vista e dell’udito)
FORME ACUTE DI
MENINGITE
• Sepsi meningococciche
• Comparsa di patecchi (piccole macchie
rosse) a livello dell’addome e cosce
• Danno a reni, surreni, fegato
• Letalità 5-10%
2) INFEZIONI TRASMESSIBILI
PER VIA EMATICA
• Epatite B
• Epatite C
• A.I.D.S.
EPATITI VIRALI
• “Si intendono
una serie di
forme infettive
di origine
virale che
colpisce il
fegato”.
SUDDIVISIONE DELL’EPATITI
VIRALI
• VIRUS EPATICI AD TRASMISSIONE ORO FECALE
• Epatite A (HAV)
• Epatite E (HEV)
VIRUS EPATICI AD
TRASMISSIONE
PARENTERALE E
SESSUALE
• Epatite B (HBV)
• Epatite C (HCV)
!
EPATITE B (HBV)
• Causato da un virus resiste agli agenti fisici e
chimici
• Il virus viene trasmesso per via parenterale
• Unica sorgente di infezione è l’uomo malato o
portatore
SINTOMI EPATITE B (HBV)
• Periodo di incubazione da 1 a 6 mesi
• Mancanza di appetito
• Nausea
• Affaticamento
• Dolori muscolari
• Febbre lieve
• 25-35% presenta: urine scure pelle/occhi giallastri (ittero feci chiare)
EPATITE C (HCV)
• Causato da un virus
• Il virus viene trasmesso per via
parenterale, via perinatale, via
sessuale
• Infezione Acuta Cronica
• Cirrosi Epatocarcinoma
SINTOMI EPATITE C (HCV)
• Periodo di incubazione 15 giorni a 6
mesi
• Dolori muscolari
• Nausea
• Vomito
• Febbre
• Dolori addominali
• Raramente ittero
SINDROME DA
IMMUNODEFICIENZA ACQUISITA
(A.I.D.S.)
• “Malattia cronica
evolutiva ad eziologia
infettiva il cui agente
microbiologico è il
virus
dell’immunodeficienz
a umana (HIV)”.
SINTOMI A.I.D.S.
• Senso di affaticamento
• Fiato corto e tosse
• Chiazze rosa e viola sulla pelle
• Linfoghiandole ingrossate
• Perdita di peso
• Diarrea per 2-3 settimane
• Vari tipi di tumori (cervello, cute, ecc…)
• Polmonite
PERSONE A RISCHIO EPATITE B, C,
A.I.D.S.
• Tossicodipendenti
• Uomini sessualmente attivi: omosessuali e bisessuali
• Chiunque abbia partner sessuali multipli
• Persone che lavorano a contatto con sangue
• Persone emofiliache/emodialisi
• Bambini nati da madri infette
• Viaggiatori in paesi in via di sviluppo
• Personale sanitario
• Personale volontario
NON SONO CONTAGIOSI …
3) INFEZIONI TRASMISSIBILI
PER VIA CUTANEA
• Scabbia
• Tetano
SCABBIA• Malattia contagiosa
che colpisce la pelle
(ectoparassitosi)
• Parassita: Sarcoptes
Scabiei
• Non ha ali!!!
• Sopravvivenza:
• acaro 2-3 giorni
• uovo 10 giorni
SINTOMI SCABBIA
• Prurito notturno
• Vescicole
• Cunicoli
• Noduli
• Lesioni
secondarie da
grattamento
TRATTAMENTO DELLA
SCABBIA
• Effettuare il trattamento preventivo consigliato dal medico dopo la doccia/bagno
• Sostituire la biancheria personale, lenzuola, federe asciugamani dopo ogni applicazione
• Lavare la biancheria a 60°C
• Porre in un sacco tutto ciò che non è lavabile ad alta temperatura (coperte, cuscini, capi di lana) lasciando chiuso per 48 ore e poi esporlo all’aria. L’acaro non può sopravvivere a lungo lontano dalla pelle umana
TETANO
• Infezione non contagiosa ad elevato grado
di mortalità causata da clostridium tetani
• Questo microrganismo è ubiquitario nel
suolo,nell’ambiente, nelle feci animali.
• In alcuni ambienti le spore possono
sopravvivere per anni
TETANO
• affinchè il battere possa replicarsi è
necessaria una bassa concentrazione di
ossigeno
• Il battere produce una tossina
responsabile dei danni a livello del SNC
che si manifestano con aumento del tono
muscolare e spasmi
• Periodo di incubazione: in media 7 giorni
TETANO
• Modalità di trasmissione: punture con oggetti appuntiti e taglienti che provochino lesioni cutanee anche impercettibili
• Procedure da attuare in caso di esposizione accidentale a rischio infettivo tetanico:– Far sanguinare la ferita
– Recarsi al PS in caso di ferite profonde e/o lacero contuse
• VACCINAZIONE!!!
• o sieroprofilassi
AUTOPROTEZIONE
• “Tutti i liquidi corporei
devono essere
considerati
potenzialmente infetti”.
MEZZI DI PROTEZIONE
• Buon senso
• Lavaggio delle mani
• Guanti
• Mascherina, occhiali protettivi, schermi
facciali
• Strumenti di assistenza al paziente
• Biancheria
• Attenzione ad aghi o strumenti taglienti!
LAVAGGIO DELLE MANI
• E’ una precauzione universale ma … non è a tutt’oggi
praticata automaticamente.
• La semplice norma igienica di lavarsi le
mani dopo l’uso della toilette!
CORRETTA PROCEDURA DI
LAVAGGIO DELLE MANI
• Togliere bracciali, anelli ed orologio
• Insaponare le mani accuratamente (dita, palme, dorso, polsi, unghie) per 10 secondi
• Dopo il lavaggio ed il risciacquo, bagnare le mani con un liquido antisettico per almeno 30 secondi
• Sciacquare con acqua corrente
• Asciugare le mani con carta a perdere
• Chiudere i rubinetti con la carta a perdere per asciugarsi
GUANTI
• “E’ necessario usare guanti monouso
ogni qualvolta sia probabile il contatto
con sangue o altri materiali organici”.
USO DEI GUANTI
• Indossare guanti puliti non sterili (lattice, vinile, nitrile)
• Cambiare i guanti nel corso di manovre sullo stesso paziente dopo il contatto con materiale che può contenere una elevata concentrazione di microrganismi
• Cambiare i guanti in caso di rotture e lavare le mani prima di indossarne di nuovi
• Lavarsi le mani dopo essersi tolti i guanti
• Non toccare gli occhi, naso, bocca, capelli, epidermide con i guanti
• Non toccare con i guanti attrezzature, telefono, porte, vano guida dell’ambulanza
MASCHERINA, OCCHIALI
PROTETTIVI, SCHERMI FACCIALI
• “Utilizzati per
proteggere le
mucose di
occhi, naso,
bocca da
eventuali schizzi
di liquidi
biologici”.
STRUMENTI PER
L’ASSISTENZA AL PAZIENTE
• “Manipolare con attenzione gli strumenti, usati per l’assistenza al paziente, sporchi di sangue o di
liquidi corporei, in modo da prevenirel’esposizione di cute, mucose,
contaminazione indumenti e il trasferimento di microrganismi ad
altri pazienti”.
BIANCHERIA
• “Maneggiare, trasportare la
biancheria usata (sporca) evitando
esposizioni di cute e mucose,
contaminazione di indumenti e il
trasferimento di microrganismi ad
altri pazienti”.
AGHI O STRUMENTI
TAGLIENTI• Fare attenzione ad non incappucciare mai
gli aghi usati, buttarli immediatamente dopo
l’uso negli appositi cesti, che non devono
essere riempiti fino al bordo.
• Vengono smaltiti come rifiuti biologici
PROCEDURE DI INTERVENTO IN
CASO DI ESPOSIZIONI ACCIDENTALI
DI LIQUIDI BIOLOGICI
• Far sanguinare la ferita in caso di
puntura o taglio e lavare con acqua e
sapone
• Lavare abbondantemente in caso di
esposizione della cute, mucose e
congiuntive
• Disinfettare con Amuchina 5-10%
• Recarsi immediatamente in Pronto
Soccorso
Trasporto in ambulanza
Prima del trasporto
predisporre solo le attrezzature
necessarie
chiudere separazione tra cabina e
vano sanitario
chiudere ricircolo aria
Trasporto in ambulanza
Prima del trasporto
creare leggera depressione nel vano
posteriore
costituire l’equipaggio con il minor
numero di persone possibili
evitare che l’autista abbia contatti col
paziente
Trasporto in ambulanza
Prima del trasporto
indossare le misure di barriera prima
di incontrare il paziente
• maschere ffp2
• guanti non sterili monouso
• camici monouso in TNT
• occhiali protettivi
• calzari e copricapi con pazienti ad
alto rischio o non collaboranti
Trasporto in ambulanza
Prima del trasporto
far indossare al paziente la
mascherina chirurgica
Trasporto in ambulanza
Durante il trasporto
avvisare della situazione la C.O. 118
informare il paziente e familiari del
ricovero presso il centro malattie
infettive
i famigliari non accompagnino il
paziente
Trasporto in ambulanza
Durante il trasporto
non mangiare, bere, fumare,
non sistemarsi trucco o lenti a
contatto
evitare di usare il cellulare personale
Trasporto in ambulanza
Durante il trasporto
posizionare il paziente in modo da
contaminare il mezzo il meno
possibile
il paziente rimane in ambulanza fino
al trasferimento finale nella stanza
indicata
Trasporto in ambulanza
Dopo il trasporto – per il personale
rimuovere il camice facendo
attenzione a piegarlo con all’interno la
parte contaminata
rimuovere i guanti arrotolandoli dal
polso senza toccare la cute
lavarsi le mani
Trasporto in ambulanza
Dopo il trasporto – per il personale
indossare altro paio di guanti
rimuovere occhiali o visiera protettiva
porre il tutto in un sacco chiuso
ermetico e smaltirlo nei rifiuti speciali
Trasporto in ambulanza
Dopo il trasporto – per il personale
rimuovere i guanti
lavarsi le mani
Trasporto in ambulanza
Dopo il trasporto – per il personale
se c’è stato contatto ravvicinato (sotto
il metro) non protetto togliersi gli
indumenti e chiuderli in un sacco
chiuso e poi lavarli dopo due giorni
Trasporto in ambulanza
Dopo il trasporto – per il mezzo
lasciare le porte del mezzo aperte
senza nessuno dentro per 10 minuti
ripulire il mezzo e materiale utilizzato
indossando le misure di barriera
Trasporto in ambulanza
Dopo il trasporto – per il mezzo
disinfettare il mezzo e materiale
utilizzato con soluzione acquosa di
cloro
utilizzare per la pulizia materiale
monouso e smaltirlo nel contenitore
di rifiuti speciali
Trasporto in ambulanza
Malattie a diffusione aerea
indossare la mascherina con
efficienza almeno FFP2
limitare il movimento del paziente alle
manovre essenziali
Trasporto in ambulanza
Malattie a diffusione aerea
far indossare al paziente una
mascherina chirurgica
rendere noto a tutti gli operatori della
situazione particolare di rischio
Trasporto in ambulanza
Malattie a diffusione per contatto
indossare guanti protettivi e camice
protettivo monouso
cambiarsi i guanti dopo essere venuti
a contatto con sostanze biologiche
(feci, urina, …)
Trasporto in ambulanza
Malattie a diffusione per contatto
limitare il movimento del paziente alle
manovre essenziali
prima di riutilizzare gli strumenti
venuti a contatto col paziente
provvedere alla loro disinfezione
DISINFEZIONE
LA DISINFEZIONE
D.M. 28/09/1990:
“Norme di prevenzione del contagio da
HIV nelle strutture assistenziali pubbliche
e private”
DISINFEZIONE
ANTISETTICO: agente chimico che previene o arresta la crescita o l`azione di microorganismi attraverso l`inibizione o la distruzione degli stessi sui tessuti viventi (es. iodio).
DISINFETTANTE: agente chimico con azioneantimicrobica che deve essere usato su oggettiinanimati e superfici NON su tessuti viventi.
LIVELLI DI DISINFEZIONE
TIPO ESEMPILIVELLO DI DISINFEZIONE
RICHIESTO
ARTICOLI CRITICI(*)
(cute o mucose non integre)
Aghi, siringhe, agocannule, bisturi…
STERILITA’
ARTICOLISEMI-CRITICI
(mucose integre)
Lame laringoscopio, ambu, mandrino, maschere per
aerosol…ALTO
ARTICOLINON CRITICI(cute integra)
Steccobende, KED, materassino a depressione, collari, barelle, biancheria,
sfigmomanometro, vano sanitario
MEDIO-BASSO
SCELTA DEL DISINFETTANTE
FATTORI CHE CONDIZIONANO LA SCELTA
• Microrganismi sensibili: Una carica batterica
elevata iniziale diminuisce l’efficacia della
disinfezione pertanto è sempre necessaria la
detersione prima di qualsiasi procedura di
disinfezione.
• Concentrazione d’impiego: per ogni disinfettante
esiste una concentrazione di impiego ottimale in
cui l’efficacia del prodotto è massima.
FATTORI CHE CONDIZIONANO LA SCELTA
• Tempo di contatto: tempo necessario al disinfettante per poter esplicare la propria azione. Varia molto non solo tra un disinfettante e l’altro, ma anche usando lo stesso composto in situazioni diverse.
• Temperatura: di norma un aumento di temperatura aumenta sia la velocità di moltiplicazione dei microrganismi sia l’attività del disinfettante. Tuttavia alcuni prodotti possono degradarsi o inattivarsi sopra una certa temperatura. La temperatura ottimale per effettuare la disinfezione è tra 20 e 37° C.
FATTORI CHE CONDIZIONANO LA SCELTA
• Condizioni in cui agisce: l’efficacia della maggior
parte dei disinfettanti è notevolmente ridotta in
presenza di materiali organici (sangue, pus,
siero, vomito…), da saponi e da altri disinfettanti,
anche se presenti in condizioni molto basse. E’
quindi fondamentale eseguire una procedura di
detersione-asciugatura PRIMA di procedere con
la disinfezione.
DISINFETTANTE IDEALE
• Attività germicida
• Ampio spettro d’azione
• Rapida azione e persistenza
• Assenza di tossicità
• Capacità di azione anche in presenza di sostanze organiche (sangue, urine etc...)
• Innocuità nei confronti del materiale da trattare (corrosione, colorazione etc...)
• Facile maneggevolezza
• Basso costo
• Pratica rivolta alla distruzione o
inattivazione dei microrganismi patogeni
(con la sola eccezione delle spore) nell’
ambiente o su superfici. Non è un
processo singolo ma è costituita da 4
passaggi : solo se eseguiti correttamente
si ottiene la disinfezione
DISINFEZIONE
DISINFEZIONE
DECONTAMINAZIONE
DETERSIONE
ASCIUGATURA
RISCIAQUO
DECONTAMINAZIONE
Metodica prevista dal D.M. del 28/09/90.
Questo intervento va’ effettuato su tutto il materialeriutilizzabile PRIMA di sottoporlo alla procedura didetersione, quando questo sia venuto a contatto conliquidi potenzialmente infetti
DEVE essere realizzato immergendo gli oggetti in unasoluzione disinfettante di riconosciuta efficacia verso ilvirus HIV (art. 2 D.M. 28/09/90). (propanolo, alcolisopropilico, etanolo, ipoclorito di sodio, iodofori,formaldeide)
La decontaminazione deve essere effettuata su tutti gli
articoli sanitari riutilizzabili usati nell’assistenza al
paziente per:
1. prevenire la dispersione di contaminanti nell’ambiente
2. eliminare o ridurre la carica microbica patogena
3. rendere più sicure le operazioni di detersione.
DECONTAMINAZIONE
La detersione consiste nella rimozione e allontanamento
dello sporco. La polvere e il materiale organico
impediscono al disinfettante di raggiungere i
microrganismi e di esplicare la sua attività.
La detersione deve essere seguita da un’abbondante
risciacquo che allontana lo sporco e il detergente
utilizzato.
DETERSIONE
Una volta detersi gli strumenti vanno lavati sotto acqua
corrente o meglio acqua sterile, per asportare il
disinfettante e il materiale biologico. Bisogna porre molta
attenzione nell'evitare di provocare schizzi che potrebbero
risultare pericolosi per l'operatore. È sempre consigliato
l'uso di occhiali o schermi protettivi.
RISCIAQUO
Dopo la pulizia gli oggetti devono essere rapidamente
asciugati perchè l`acqua facilita la corrosione delle parti
metalliche e nella fase di disinfezione successiva determina
la diluizione del disinfettante.
ASCIUGATURA
Incidenti
Con aghi o taglienti
il volontario provvede, assistito da un
collega, alla pulizia e disinfezione
della ferita secondo i protocolli stabiliti
per il trattamento delle ferite
Incidenti
Con aghi o taglienti
il volontario si reca presso il reparto
malattie infettive al più presto,
portando con se la documentazione
relativa al proprio stato vaccinale ed
eventuali prelievi del paziente fonte di
contaminazione
Incidenti
Con aghi o taglienti
il volontario esegue presso il reparto
malattie infettive tutti gli accertamenti
e se necessario anche la profilassi
specifica
Incidenti
Con aghi o taglienti
il volontario segue il successivo
calendario di controllo di evoluzione
della malattia
il volontario notifica l’accaduto
all’ispettore
Incidenti
Contaminazione degli occhi
tenere la testa inclinata in avanti
non strofinare le palpebre e tenerle
aperte con due dita
chiedere l’aiuto di un collega
Incidenti
Contaminazione degli occhi
comprimere con una garza l’orifizio
del condotto lacrimale
rimuovere eventuali lenti a contatto
Incidenti
Contaminazione degli occhi
effettuare lavaggio oculare avendo
cura di inclinare la testa di lato e
facendo defluire il liquido di lavaggio
dall’interno all’esterno dell’occhio
tenere aperte le palpebre per favorire
la migliore detersione possibile
Incidenti
Contaminazione degli occhi
recarsi al reparto malattie infettive e
seguire la procedura
precedentemente descritta.
notificare l’accaduto all’ispettore
CONCLUSIONE
• Abbiamo imparato a conoscere:
• Come avviene la trasmissione e quale
prevenzione adottare in presenza di una
malattia infettiva
• Quali sono le malattie infettive trasmesse
per via aerea, per via ematica e per via
cutanea
• Cos’è l’autoprotezione
• Cos’è la disinfezione
• Come comportarci in caso di incidenti
BIBLIOGRAFIA
• Harrison: Principi di medicina interna. Quindicesima
edizione.2006-McGraw-Hill
• F.Ruffinato: Soccorso preospedaliero. Centro scientifico
editore
• G. di Domenico: Ascolta Aiuta Agisci, manuale per la
formazione del Volontario del Soccorso CRI. Croce
Rossa Italiana
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