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FINO A DOVE ARRIVA LA GUARIGIONE DIVINA?

“Un altro sabato

egli entrò nella

sinagoga e si mi-

se a insegnare.

C'era là un uomo

che aveva la ma-

no destra paraliz

zata. Gli scribi e

i farisei lo osser-

vavano per vede-

re se lo guariva

in giorno di saba-

to, per trovare di

che accusarlo.

Ma Gesù cono-

sceva i loro pen-

sieri e disse all'uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati

e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo. Poi Gesù

disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare

del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?».

E guardandoli tutti intorno, disse all'uomo: «Tendi la tua ma-

no!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita. Ma essi, fuori di

sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che

avrebbero potuto fare a Gesù” Lc 6,6-11.

Leggendo e rileggendo questo racconto del miracolo fatto all‟uomo dalla mano paralizzata c‟è veramente da stupirsi nel notare l‟atteggiamento di Gesù verso di lui e verso gli scribi ed i farisei di allora, di oggi, di sempre. Il fatto avvenne in una sinagoga, oggi saremmo in una chiesa parrocchiale o in un santuario. Innanzitutto Gesù insegna. Quando Gesù insegna non fa “teologia”, nel senso che Egli non vuole comunicarci dei semplici con- cetti su Dio da imparare a memoria e che poi non avreb- bero consistenza sulla vita di ogni giorno. Gesù, quando insegna, rivela il mondo interiore di Dio, soprattutto tut- ti i risvolti della sua paternità nei nostri confronti. E que- sto lo fa attraverso l‟ispirazione e l‟azione interiore dello Spirito Santo. Una volta rivelato l‟amore del Padre Gesù, come sempre, passa a metterlo in pratica mediante le guarigioni dei malati presenti e le liberazioni dei posse- duti. E qui comincia la cosa che oggi non comprendiamo: Gesù si interessa ad una mano paralizzata e fa un miracolo per guarirla! Oggi non comprendiamo il perché si faccia un miracolo di così poca rilevanza. Un breve dia- logo tra due sacerdoti (avvenuto realmente) ci aiuta a ca-

pire: un giovane sacerdote parlava del miracolo del san- gue di San Gennaro che si liquefà davanti agli occhi di tutti due volte all‟anno. E diceva all‟altro: “Ma che miraco- lo è questo? Nessuno guarisce, nessuno riceve del bene da esso, questo miracolo tiene in piedi una religiosità po- polare fanatica e superstiziosa … è proprio un miracolo stupido!” L‟altro sacerdote, più anziano, rispose: “Senti un po‟, ma Dio non si è fatto uomo?”. “Certo!” rispose il giovane. “Ebbene, a Napoli si è fatto napoletano!” con- cluse l‟anziano. Questo per dire quanto noi siamo stupidi quando dichiariamo stupide le cose che Dio fa e che a noi risultano incomprensibili. Nel nostro caso Gesù stesso spiega la motivazione del suo miracolo: “…è lecito fare del bene…?” Gesù guarendo quell‟uomo non abusava del soprannaturale in favore del naturale, ma semplice- mente faceva del bene. Ed il nostro bene non riguarda soltanto la salvezza o la perdizione eterna dell‟anima (per le quali si potrebbe andare in paradiso con la mano paralizzata o all‟inferno con la mano sana), ma anche la salute temporale del corpo. E questo anche se non si tratta di malattie estreme per sofferenze o strazianti ago- nie. “Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d'ac- qua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa” (Mt 10,42). Anche la sola freschezza dell‟acqua è un atto di amore e fare del bene al corpo di chi è assetato. Dio in Esodo 17,6 dissetò oltre un milione di persone con acqua fresca uscita miracolosamente dalla roccia! Noi allora, che cosa faremo?

Ma c‟era allora e c‟è oggi chi non sa capire, spesso, chi non vuole capire queste cose. Sono gli scribi e i farisei di oggi, sono i graduati della chiesa di oggi che non hanno a caro la salute e la gioia di un malato e della sua famiglia, sono quelli che non sanno stupirsi e gioire per la misericordia divina concessa ad un bisognoso e sono contro i miracoli; sono quelli che in fondo, pur essendo agli occhi del popolo più religiosi degli altri, hanno usato Dio per farsi un posto in questo mondo e per fare attraverso di lui i soldi. Sono quelli che hanno Dio sulla bocca ed il diavolo alcentro del cuore, per cui nei confronti di Gesù provano sempre una invidia infinita e mortale e cercano sempre un‟occasione per coglierlo in

fallo e gettargli pubblicamente fango addosso. “Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù”(Lc 6,11). ___________________________________________________________________________________________ POSTE ITALIANE SPA - Spedizione in Abbonamento Postale D. L. 353/2003

(conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 2 e 3, Teramo-aut. n° 168/2007

Periodico pubblicato dalla parrocchia ”Madre Teresa di Calcutta” via Napoli, 9 Martinsicuro (Te) registrato presso il Tribunale di Teramo al n.571 il 07/08/2007. Direttore resp.: don Marco Farina. Stampato in proprio.

ANNO 5°

SETTEMBRE/11

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Convertiamoci tutti a Dio e permettiamo al Padre del Cie- lo con la nostra fede, preghiera e carità ai fratelli di realiz- zare oggi tutte le sue opere di misericordia e di potenza che, nella sua bontà, ha predisposto per noi. Non scan-dalizziamoci, ma: “…. tutto il popolo, vedendo, diede lode a Dio!” Lc 18,43b

1. GIORNATA DI GUARIGIONE ____________________________________________________________________________________________

LORETO BASILICA

INFERIORE

DOMENICA 18 SETTEMBRE

orario pullman:

ore 14,00......partenza da Martinsicuro ore 15,15......preghiera pers. in S. Casa ore 16,00......catechesi in Basilica infer. ore 16,45 .....ad. euc. e pregh. sui malati

Quota pulman € 10,00 I bambini non pagano.

N.B. In seguito alle nuove regole date dal ve- scovo di Loreto la messa conclusiva è quella d’orario del santuario alle ore 18,00.

2. GIORNATA DI GUARIGIONE

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PARROCCHIA SAN GABRIELE VILLAROSA di MARTINSICURO

DOMENICA 25 SETTEMBRE

ore 15,30 accoglienza e canti

ore 15,45 annuncio della Parola ore 16,30 adorazione eucaristica ore 17,30 Unzione dei Malati ore 18,30 messa e unzione dei malati

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3. PELLEGRINAGGIO AL SANT. SS. TRINITA’ di VALLEPIETRA-RM __________________________________________________________________________________________

LUNEDI’ 17 OTTOBRE

ore 07,00 partenza da via Napoli ore 12,00 pranzo al sacco al santuario ore 14,00 “deserto” con la bibbia ore 15,30 s. messa ore 16,30 preghiera di guarigione x malati Quota € 20,00 – iscrizione presso d.Marco

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4. TESTIMONIANZAENNNNNNNNN __________________________________________________________________________________

UNA CONFESSIONE MIRACOLOSA: JOHN E NOREEN LOWRIS

“Quando sono andato al bagno ho guardato in basso e…c‟era del rosso ed era sangue” dice John. Noreen ricorda: “Dopo la biopsia il dottore mi ha chia- mato nel corridoio e disse:„Ab biamo finito le analisi e sem- bra che le cose stiano messe male”. John dice: “Ero così stupito che mi sembrava che era tutto un brutto sogno e che

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una volta che mi fossi svegliato, tutto sareb- be tornato a posto. Mi sono pizzicato subito due volte e purtroppo ho capito che quella era la realtà”. A John Lowris era stato dia- gnosticato un cancro di 4° grado alla vescica. Il dottor Gulick dice: “Il tumore di 4° grado era il peggior tipo di cancro che lui avesse potuto avere. Il dottor Gulick Senza alcun trattamento la sua prognosi sarebbe stata veramente scadente. Si sarebbe diffuso al fegato, ai pol- moni o alle ossa per poi, infine, ucciderlo”. Nonostante tutte le previsioni mediche John rifiuta di arrendersi. John era determinato a non lasciare che il cancro avesse la meglio su di lui. Così decise di pregare come non ave- va mai fatto prima e chiese a Dio un miracolo.

John dice: “C‟era una sola persona che avrebbe potuto aiutarmi poichè sapeva tutto il mio passato e quello che avevo fatto”. Come John tornò col pensiero alle sue radi- ci religiose, si rese conto che non aveva messo Gesù al primo posto nella sua vita. “Ormai erano 3 mesi e io continuavo a pensare che Dio mi avrebbe chiesto: „Cosa hai fatto tu per me fino ad ora?. Io non avevo fatto nulla per Lui tranne che pregare per ottenere ciò che volevo. Tutto quello che avrei potuto fare con la mia vita per Ge- sù, invece lo avevo fatto per me”. A questo punto, John finalmente si arrese totalmente a Cristo. Così pregò per la guarigione e per una nuova vita. “Io dormivo con la mia bibbia, la leggevo e ripetevo versi dove si parlava di guarigione. Ricordo di aver sentito, una volta, qualcuno dire che se si pregava con la Parola della Bibbia ciò sa- rebbe stato più incisivo rispetto ad una normale preghiera. Così ho pregato: „Guariscimi, oh Signore, e io sarò gua- rito. Salvami, oh Signore, e io sarò salvato. Per te, o Si- gnore è la mia preghiera‟. Avevo già ripetuto queste Scrit- ture molte volte. Poi andai su Giacomo 5:14 …C‟è qual- cuno di voi malato? Deve chiamare gli anziani della chie- sa per pregare su di lui e ungerlo con l‟olio nel nome del Signore”. John fece questo ma sapeva anche che secon- do la Bibbia, se avesse voluto guarire, avrebbe dovuto confessare tutti i suoi peccati. Quando nella confes- sione arrivò a confessare i peccati fatti contro sua moglie non fu facile … John dice: “Credo che ognuno abbia nella sua vita un peccato che non voglia far conosce- re agli altri, ma nonostante tutto non feci così perché credevo che se non avessi confessato tutti i miei peccati, non sarei stato guarito da Dio”. Così John andò dalla mo-

glie. Nooren gli chie se: “Mi sei mai stato infedele?” John pian gendo rispose: “Si!”. Egli non confessò solamente la sua in- fedeltà, ma anche le sue schiavitù, come ad esempio la porno grafia. “Era per me una abitudine e non avrei mai voluto farlo sapere a nessuno”. Dopo essersi confessato, John fu totalmente cambiato dal perdono. Con l‟aiuto di Dio, Noreen lo perdonò. “Quando mi perdonò, feci esperienza di un amore che non avevo mai provato prima. Oltre al perdono di Gesù, non c‟era nient‟altro di più apprezzabile se non il perdono di mia moglie”. Senza peccati nascosti John si sentiva libero come non mai. Lui poteva lodare Dio e amare sua moglie con tutto il suo cuore. John sapeva che aveva fatto ogni cosa in suo potere e che ora poteva percorrere la strada verso la guarigione. Sua moglie e il suo cancro alla vescica erano completamente nelle mani di Dio. John confidò in Dio così tanto che chiese a Dio che non fosse asportata l‟intera vescica ma solo la zona del tumore. Il medico di John accettò questa richiesta ma gli altri medi- ci pensarono che questa decisione non sarebbe stato buona per l‟intervento sul cancro perché in questo modo sarebbe stato a rischio di metastasi per tutto il suo corpo. Noreen disse a John: ”Se noi confidiamo in Dio per una guarigione non possiamo tornare indietro e smettere di confidare in Lui e far sì che Satana ti derubi di qualcosa che Dio ha preparato per te. Siamo in pieno com- battimento. Se dai al diavolo un dito lui si prende tutto il braccio. Se gli dai la tua vesci- ca lui si prenderà tutta la tua vita”. John andò nella sala operatoria, nel frattempo Noreen sedeva nella sala d‟attesa aspettando notizie… “Nel giornale „Life‟ c‟era un articolo che diceva che l‟indice di sopravvivenza per la maggior parte di tutti I cancri non è molto migliorato rispetto a 20 anni fa così pensai anco- ra di più che l‟unica cosa da fare era mettersi nelle mani di Dio”. Noreen continuò a credere che sarebbe andato tutto bene. Alla fine il medico uscì dalla sala operatoria e disse: “L‟intervento è andato bene. Tutto è andato bene. Il tumore l‟ho tolto via”. Il medico ammise che l‟esito dell‟ intervento era fuori dal comune: John fu completamente guarito! “Devi pensare quanto è forte la potenza della preghiera e della fede. Non ci fu bisogno della chemio-te rapia e della radioterapia. Il miracolo che John aveva chiesto era avvenuto. John dice: “Sono qui, sono qui … Il Signore guariva quando era sulla terra e guarisce oggi attraverso la presenza dello Spirito Santo e la Fede nella Sua Parola“. John dice che la chiave per la sua guarigio- ne è stato il donare la sua vita a Gesù, è stato il credere

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nella Parola di Dio e fare la Sua volontà. “Devi confes- sare tutto, non importa a quali problemi o a quale soffe- renza vai incontro. Penso che questa è una chiave per la guarigione. Confessione! Confessione!” Tratto da The 700 Club www.cbn.com _____________________________________________________________

5. TESTIMONIANZAENNNNNNNNN __________________________________________________________________________________

LA GRANDE FEDE DI UNA BAMBINA: ELISE HESTER

Fu come un'esplosio- ne. Era un ‟suv‟ lan- ciato a oltre 160 km orari contro il muro di cemento di un ne- gozio di musica. Rick e Teresa Hester era- no in quel negozio perché avevano portato la loro bimba di 4 anni lì. La picco- la Elise amava suo- nare la batteria. Dice la mamma: "Ero se-

duta di fronte a lei mentre suonava”. Il veicolo investì completamente la batteria che Elise stava suonando. Sfondò la parete del negozio di musica entrando anche nel negozio adiacente che vendeva materassi. "Riuscivo a vedere davanti a me solo due piedi. C'erano detriti ovunque sul pavimento. Guardandomi intorno i tamburi che prima erano ai miei piedi ora non c‟erano più" dice Teresa. "Il primo pensiero fu: 'Dov'è Elisa?". "Teresa urlò il nome di Elise due volte senza risposta" dice il padre di Elise, Rick, "E, a quel punto, abbiamo temuto che fosse morta". "Cominciammo a cercare tra i detriti i suoi piedini. C‟era ancora la luce quindi potevamo vedere che pezzi di soffitto erano crollati sul pavimento" dice Teresa. "Ero terrorizzata, tutto era acca duto in pochi secondi, tre- mavo e non sapevo cosa pensare...sen tivo che la mia Elise non c‟era più, desidera- vo non essere lì, se lei fosse morta io come potevo ancora vivere?”." Ma con grande sorpresa e sollievo una piccola figura apparve in mezzo alla polvere e ai detriti. "Circa 15-20 secondi più tardi arri- vò di corsa fin dal retro del negozio dicendo: 'sono qui mamma, io sono qui”. Vedere la mia bambina correre verso me sana e salva fu il più grande miracolo che io abbia mai avuto nella mia vita" dice Teresa. Questa storia scioccò tutti. Rick e Teresa cominciarono a porre doman- de ad Elise, chiedendole: "Stai bene?” E lei disse: “Sto bene”. E io chiesi: “Elise, come hai fatto spostarti da lì?”. Adesso Elise era proprio lì davanti a loro. E disse: “Bene, Gesù mi ha preso e mi ha portato via, mamma”. Ha detto che quando Gesù la prese, Lui la prese con una

sola mano: “Lui ha le mani dav- vero grandi, mamma, io sen tivo come se fos si immersa nell‟ acqua”. Da al- lora la versione di Elise non è cambiata . "Ge- sù mi ha bacia- to sulla guancia destra. Gesù è più grande di tutto il mondo!" ELISE INDICA IL PUNTO DOVE GESU’ L’HA BACIATA

dice ora la piccola Elise. Il giornale locale ha riferito che un problema di salute del conducente può essere stata la causa della perdita del controllo della vettura. Con sor- presa di tutti Elise è andata in ospedale solo con ferite lievi. Il commesso del negozio, Steve Totten, è ancora

stupito di ciò che ha visto quel gior- no. "Sì, l'ultima volta che l'ho vista era seduta alla batteria. E' suc- cesso tutto così in fretta. Pensa- vamo che fosse seppellita dai de- triti" Steve ha ri- ferito. "E 'solo un miracolo che nes-

suno si è fatto male o è morto. E sapere che lei stava bene mi ha fatto sentire molto meglio." Rick e Teresa credono che Dio abbia veramente protetto la loro bambina quel piovoso pome- riggio estivo.

"Penso a Sadrà ch, Mesàch e Abdènego quan- do erano nella fornace ardente e sono venuti fuori senza neanche l'odore di fumo" ha detto Teresa. "Elise era tranquilla, non aveva la paura dell'incidente che avevamo noi. E‟ la cosa più miracolosa che abbia mai visto in vita mia" dice Rick. Tratto da The 700 Club www.cbn.com