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Liliana Segre testimone della Shoah

Riflessioni degli alunni di terza D e I

IC Cavalchini Moro di Villafranca

Testimonianza agli studenti

20 gennaio 2020

MilanoTeatro degli Arcimboldi

Percorso metodologico dell’Unità di apprendimento

Letture in classe tratte dall’antologia:

L’amico ritrovato di Fred Ulman

Un sacchetto di biglie di Joseph Joffo

Quando Hitler rubò il coniglio rosa di Judith Kerr

Diario di Anna Frank

L’eco del silenzio. La Shoah raccontata di Elisa Springer

Se questo è un uomo di Primo Levi

Manifesto della razza (degli scienziati razzisti) 1938

Manifesto degli scienziati antirazzisti 2008

Video testimonianza di Liliana Segre a Milano (20/01/2020)

Lettura articoli inerenti la Shoah sul quotidiano «L’Arena»

Visione film «La vita è bella» (in lingua spagnola)

Inquadramento storico delle vicende raccontate

Commento e riflessione personale sul video

Creazione della presentazione multimediale (immagini, testo, musica)

Invio dell’elaborato alla senatrice Liliana Segre

Biografia di Liliana Segre

• Liliana nasce a Milano il 10 settembre del 1930. Cresce assieme al padre Alberto e ai nonni paterni, dopo aver perso la mamma quando ancora non aveva compiuto nemmeno un anno di vita. Liliana Segre, di origini ebraiche, subisce l'espulsione dalla scuola all'età di 8 anni a causa dell'entrata in vigore delle leggi razziali in Italia.

• Il 1943 è l'anno in cui Liliana assieme al padre tenta la fuga in Svizzera. In quella occasione le guardie di frontiera mandano indietro padre e figlia e procedono al loro arresto a Varese. Liliana resta nel carcere milanese di San Vittore per 40 giorni; successivamente, insieme al padre, viene condotta ad Auschwitz.

Milano - Stazione Centrale -Binario 21 Da questo luogo partivano i treni per i campi di concentramento

• Viene tatuata al braccio con il suo numero di matricola "75190" e costretta ai lavori forzati presso la fabbrica "Union" che produce munizioni. Lavora per circa un anno per poi essere trasferita in Polonia a causa della chiusura del campo.

• Giunta a Ravensbrück e poi nel campo di Malchow, situato a nord della Germania, Liliana viene liberata il 1° maggio del 1945.

• Torna in Italia, a Milano, nel 1946: è fra i 25 sopravvissuti di età inferiore ai 14 anni.

• Liliana si chiude in un lungo silenzio fino a quando, durante i primi anni '90, decide di raccontare la sua drammatica esperienza da prigioniera agli alunni dei vari istituti scolastici. Questa attività continua ad impegnare Liliana costantemente per molti anni successivi.

Nel 2018 diventa senatrice a vita,

nominata dal Presidente della

Repubblica Sergio Mattarella.

L'anno successivo diventa cittadina

onoraria delle città di Palermo e di

Varese.

L'attività di persecuzione nei suoiconfronti continua anche nel 2019:dopo la ininterrotta e crescentericezione di messaggi di odio nei suoiconfronti (insulti e minacce rivoltiattraverso il web), all'inizio del mese dinovembre il prefetto di Milano RenatoSaccone le assegna una scorta.

Riflessioni dopo aver ascoltato le parole di Liliana Segre

• Quello che è successo a lei potrebbe essere successo a me e questo mi invita a combattere l’indifferenza, a impegnarmi nel mio quotidiano, a fermare l’odio. Sofia

• Mi ha colpito il suo coraggio, la sua forza d’animo, la volontà di «scegliere la vita» e la speranza di poter sopravvivere a quell’inferno. Matilde

• Dai suoi occhi traspariva tristezza e mi sembrava di rivivere i suoi ricordi, provavo i suoi stessi sentimenti, le sue paure, la vergogna, l’incredulità, la sensazione di vivere in un incubo. Nicole, Rosa

Mi ha colpito in particolar modo quando raccontava di suo padre e di quando ha dovuto allontanarsi da lui. Ha ricordato una sua frase: si è scusato «per averla messo al mondo»; sapeva infatti cosa vi aspettava nel campo di concentramento.

La sua voce tremava nel raccontare e anch’io mi sono commossa al pensiero di tutto il bene che c’era tra voi e alla disperazione di una padre per una figlia. Francesca, Giulia e Kenneth

Possiamo imparare ad aiutare i nostri genitori e a non pretendere di essere sempre accontentati. Clementina

Mi ha colpito quando ha raccontato di avere avutopiù solidarietà e incoraggiamento dai carcerati di San Vittore che dalle persone “amiche”. Francesco

Non riesco a immaginare la crudeltà le le condizioni in cui vi hanno lasciato per mesi: vi hannomarchiato con un numero, rasati e umiliati…mi chiedo ancora come sia stato possible!Eppure non si è arresa!

Mi ha colpito quando parlava dei ragazzi della Hitler jugend che vi offendevano e vi sputavanoaddosso…come avranno fatto poi a guardare in faccia i loro cari? Com’è possible tanta cattiveria? Il mio proposito è quello di non odiare quelli che si credono più grandi, perchè spesso sono proprio i piùdeboli, come i bulli dei nostri tempi.Fiona Giordano

Liliana Segre è una donna di pace e di lei mi ha colpito la tranquillità e la mancanzadi disprezzo nelle sue parole; potevavendicarsi o odiare coloro che la perseguitavano ed invece ha scelto di non reagire e di affrontare tutto a testaalta. Martina Matilde Enrico Paola.

Ha detto “meglio essere vittima checarnefice, perchè se sei vittima vivrai in pace, ma se sei carnefice dovraiconvivere con questo cruccio per tutta la vita”. Mattia

Mi ha colpito quando ha raccontatoche nel 1938 non ha potuto piùandare a scuola a causa delle leggirazziali. Le sue “amiche” hannoiniziato a considerarla diversa e immagino la sua delusione nelsentirsi additare come “Liliana l’ebrea”. Alessia

Questo atteggiamento aveva messoun confine tra di voi; in realtà non ci sono razze diverse, c’è solo una razza: quella umanaStela, Anna, Gianluca, Paola, Enrico

Quando è partita con il treno si era preoccupata di cosa mettere in valigia ma poi ha capito che le cosenon hanno valore. Enes

Gli oggetti non contano, importantisono invece le persone ed è necessario per noi giovanisoffermarsi a riflettere su questo. Giordano, Alberto

Ascoltando le sue parole ho decisodi cambiare, voglio aiutare chi ha bisogno, fare del bene. Danilo

Il 1938 fu una data cheseparò la sua infanziafelice dalla triste realtàdella persecuzionirazziali. In un attimotutto cambiò! Shanti

Mi ha stupitol’indifferenza delle sue “amiche” anche dopo ilsuo ritorno da Auschwitz. Facevanofinta che non fosse accaduto nulla. Enrico

«Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario»

(Primo Levi)

“Non c’è futuro senza il passato”

La senatrice ha ribadito l’importanza dellostudio della storia e del lavoro degliinsegnanti,che hanno il compito di educarei sentimenti dei giovani; essi sono il futurodel mondo e a loro è affidato il compito di creare un mondo senza odio e senza razzismo, senza ingiustizie e prepotenze da parte di chi si sente padrone o è assetatodi potere. Pietro, Queren, Giulia, Federico, Erika, Alessia

Noi giovani dobbiamo imparare a guardareil mondo con occhi diversi e a impegnarsiin prima persona. Kenneth, Vittorio

A tredici anni fu costretta a salire su un treno e ad affrontare un viaggiomassacrante e umiliante. Fu separata da suo padre e costretta a sollevare pesinella fabbrica di munizioni.

Queste esperienze sono traumatizzantie ti segnano a vita. Vittoria

Mi ha fatto pensare a quanto sonofortunata: ho una famiglia, una casa, amici e tutto ciò di cui ho bisogno, anche se a volte mi lamento e vorrei di più. Martina, Rosa

Ho capito a quali livelli puòarrivare la cattiveria umana: a volte bastano poche idee di pochiper convincere le persone chesiano giuste anche le idee piùsbagliate. L’uomo senza pensierodiventa qualcos’altro, l’assenza di coscienza porta l’uomo alladistruzione e il Nazismo è statopazzia e fanatismo di alcuniesseri senza rispetto per la vita. Conoscere e riflettere sonoquindi azioni necessarie per evitare il ripetersi di questetragedie umane. Francesca e Destiny

Ci vuole tanta forza e tanto coraggio per resistere in un campo di concentramento, a lavorare senza dignità, umiliata da persone senza scrupoli. Tuttavia, come ha detto lei «hanno reso prigionieroil mio corpo, ma la mia mente mai». Alexandra

Indifferenza, mancanzadi pietà…sono state più

dolorose dellesofferenze fisiche.

E’ un dovere di tuttinoi ricordare e non

rimanere indifferential dolore altrui.Erika, Alexandru

Ascoltando le sue parole ho provato sentimenti ed emozioni forti, quello che mi ha fatto più male è stato quando raccontava dell’atteggiamento indifferente di alcuni che avrebbero invece dovuto mostrare pietà o solidarietà. L’indifferenza fa male e «se intorno a te c’è silenzio come fai a difenderti?» Fabio e Alice

«IO HO SCELTO LA VITA» cinque parole dense di significato e capaci di motivaretutti noi. E’ riuscita ad innamorarsi della vita ancorprima di scoprire cosa essaavesse in serbo per lei, ha saputo guardare oltre il filo spinato per scrutare l’orizzontee cercare la speranza. Questeparole mi daranno coraggio e speranza nei momenti piùdifficili e voglio ringraziarla per avermi fatto capire la vita da un nuovo punto di vista. Asia

“Ci vuole tanta forza per raccontare ciò che lei ha vissuto” Federico, Michelangelo

La vita è preziosa e non va sprecata, è il dono piùgrande che abbiamo.

Proprio noi ragazzipossiamo trovare ilcoraggio per riuscire a superare gli ostacoli.

Il messaggio di Liliana ai giovani: Siete fortissimi e avete la possibilità di scegliere da che parte stare.

Grazie per averci aiutato a riflettere sui valori della vita.