Download - Lib.Coop 38-39.qxd (Page 1) · 2007-11-26 · misure di sostegno selettive per il mezzogiorno, qualità della scuola e dell’università, qualità della ricerca pubblica e misure

Transcript
Page 1: Lib.Coop 38-39.qxd (Page 1) · 2007-11-26 · misure di sostegno selettive per il mezzogiorno, qualità della scuola e dell’università, qualità della ricerca pubblica e misure

Libera CooperazioneAnno IX Nuova Serie - N. 38-39 - Febbraio-Marzo 2007

Registrazione n. 227/1997 del 24.04.1997Pubblicazione mensile - Distribuzione gratuita - Poste Italiane SpASpedizione in Abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L.27.02.2004 n. 46) art. 1 comma 2 DCB - ROMAContiene I.R.

EditoreAssociazione Generale delle Cooperative Italiane via Angelo Bargoni 78 - 00153 RomaDirettoreMaurizio ZaffiDirettore responsabileMaurizio ZaffiCollaboratori Raffaella De Rosa, Carlo Pasqualini, Filippo TuriHa collaborato a questo numeroRoberto CoronaSegreteria di redazioneNicola Ascalone, Stefano Pasqualini, tel. 06.58327214StampaI.F. Chitarrini Sas - Centro Stampa - RomaRedazione e Amministrazionevia Angelo Bargoni 78 - 00153 Roma tel. 06.58328342 - fax 06.58328350 [email protected] www.agci.itFinito di stampare Aprile 2007

EditorialeAvviare la modernizzazione del Paese

CooperazioneLe Cooperative protagoniste dello scenario economico italiano

AppuntamentiA Roma il III Congresso AGCI Solidarietà (25-26 maggio) e la III^ Conferenza Organizzativa AGCI (18-19 giugno)

CreditoVia libera di Draghi alla Banca AGCI: apertura al pubblico prevista per il prossimo autunno

FormazioneGli Avvisi Fon.coop per le imprese cooperative

Dalle regioniAGCI Calabria: la cooperazione come strumento di sviluppoAGCI Toscana: i Corsi di formazione con la Camera di Commercio di Firenze e un seminario sul “Gruppo Cooperativo Paritetico” in collaborazione con General FondAGCI Abitazione: risparmio energetico, impegno comuneAGCI Gallura: “Stop al socialismo municipale”AGCI Sicilia: “I tributi telematici danneggiano le cooperative”

Som

mar

io

AGCI

cooperazioneLibera

Mensile di informazione

dell’Associazione Generale

delle Cooperative Italiane AGCI

Pubblicazione mensile - Distribuzione gratuita - Poste Italiane SpA -

Spedizione in Abbonamento postale D.L. 353/2003

(conv. in L. 27.02.2004 n. 46) art. 1 comma 2 DCB - ROMA

Febbraio-Marzo 2007

Page 2: Lib.Coop 38-39.qxd (Page 1) · 2007-11-26 · misure di sostegno selettive per il mezzogiorno, qualità della scuola e dell’università, qualità della ricerca pubblica e misure

Dopo la soluzione lampo della crisi di Governo, su un argo-mento rilevante come la politica estera, e le buone notiziesull’andamento del gettito fiscale e dei conti pubblici, si èaperta la “concertazione” alla quale da più parti si attribui-sce un potere taumaturgico per la soluzione dei problemidel Paese.I temi posti sul tappeto dal Governo sono: produttività,pubblico impiego, previdenza e ammortizzatori sociali. Datrattare su tre tavoli diversi. A dire il vero i tre temi sonologicamente interconnessi se si vuole conseguire l’obiettivonon solo di far crescere il sistema economico, ma anchemodernizzare il Paese.Ad essere sinceri l’approccio a questitemi cruciali è abbastanza sconcertante.Dall’interno del Governo, e non solo, la sinistra antagonistasi è preoccupata solo di porre dei vincoli, quando non deiveri aut aut. Dal mondo sindacale le pulsioni operaiste e gliinteressi delle categorie protette, a cominciare dal pubblicoimpiego, pongono l’accento su aumenti di pensioni e sala-ri anziché su una seria riforma della pubblica amministra-zione volta a soddisfare gli interessi dei cittadini e delleimprese e non dei soli dipendenti pubblici.In materia di previdenza si fa finta di ignorare nonsolo la voragine economico-finanziaria del settore,mistificando un equilibrio finanziario inesistente, masi dimenticano gli impegni assunti con la riforma DINIin materia di revisione dei coefficienti di calcolo delle pen-sioni, che non è un ghiribizzo della politica ma la conse-guenza logica degli andamenti demografici: che impongo-no anche una riflessione non preconcetta sull’età pensio-nabile a cominciare da quella delle donne, che hanno unapiù ampia aspettativa di vita. Da parte del sindacato sirichiede una posizione unitaria del Governo, ma èaltrettanto necessario che lo stesso avvenga nel sindacatomedesimo e che emerga chiaramente la volontà di rag-giungere un’intesa negli interessi dei cittadini.Confindustria da parte sua dopo aver ottenuto il bonus di2,5 punti di cuneo fiscale, che sostiene genericamenteassorbito da vari balzelli, chiede di consolidare la cresci-ta con una riduzione sostanziale del peso fiscale perle aziende, come operato in Germania; inoltre una sorta diblocco dei salari, l’innalzamento dell’età pensionabile e

rigore nel rinnovo del contratto del pubblico impiego.Il mondo dell’impresa, soprattutto della piccolaimpresa di cui è parte rilevante il movimento coope-rativo, ha bisogno di decisioni durevoli nel tempo, didrastiche semplificazioni burocratiche che rendanomeno gravosa la vita delle piccole imprese, di un sistemaprevidenziale meno oneroso che faciliti la crescita deltasso di occupazione soprattutto delle donne. Questo mondo della media e piccolissima impresa che ègran parte del sistema produttivo nazionale, non è piena-mente rappresentato da Confindustria e dai sindacati con-federali, che sono considerati gli interlocutori privilegiati equasi esclusivi del Governo. Non per una rivendicazione fine a se stessa ma nell’interes-se del Governo e del Paese la consultazione attenta deirappresentanti autentici di questo mondo può darefrutti più importanti e concreti dei tavoli inflazionatidi molte sigle.In merito al problema della produttività il Governo ha ilcompito di assicurare alle imprese le condizioni di contesto:in materia di efficienza della pubblica amministrazionemisurabile, piano di realizzazione di infrastrutture con indi-cazione delle priorità e garanzia delle risorse finanziarie,misure di sostegno selettive per il mezzogiorno, qualitàdella scuola e dell’università, qualità della ricerca pubblica emisure di sostegno per quella privata, creando le condizio-ni per forme di più stretta collaborazione fra pubblico e pri-vato e una riqualificazione dell’apporto del mondo accade-mico. La riforma della pubblica amministrazione sia a livel-lo centrale, sia negli enti locali è un’araba fenice dapiù di un trentennio. I vari tentativi esperiti sono statiaffetti o da disegni grandiosi di difficile realizzazione o datimidezze politiche che hanno sortito solo l’effetto di pro-durre interventi di mera facciata.Le disfunzioni che quotidianamente i media ci portano aconoscenza, nei diversi settori e territori, vengono quasisempre giustificati dai responsabili con carenze d’organico.Gli studi più attenti però ci dicono che i dipendenti pubbli-ci sono abbondanti e che nonostante ciò i tempi di rispostadella P.A. sono inaccettabili. Vi è certamente un problema

Avviare la modernizzazione del PaeseÈ il solo modo serio per garantire un futuro migliore alle giovani generazioni, ridare speranzee certezze al sistema produttivo, riacquistare un ruolo politico primario nel contesto europeo

Liberacooperazione

2 Editoriale

Febbraio-Marzo 2007

Page 3: Lib.Coop 38-39.qxd (Page 1) · 2007-11-26 · misure di sostegno selettive per il mezzogiorno, qualità della scuola e dell’università, qualità della ricerca pubblica e misure

Liberacooperazione

Liberacooperazione

Febbraio-Marzo 2007

Editoriale 3

di riequilibrio territoriale e di settore della forza lavoro, manon è possibile continuare ad annunciare la mobilità delpersonale pubblico e poi porre una serie di vincoli che lavanificano. Non siamo assolutamente innamorati della“cacciata dei fannulloni”, che pure è un atto dovuto peruna pubblica amministrazione rispettabile. Nei pochi casiportati a conoscenza risultano però inaccettabili le lungag-gini dei procedimenti disciplinari ed il ruolo debordante inesse del sindacato. Per affrontare seriamente la riformadella pubblica amministrazione occorre ripartire dagli inap-plicati decreti Bassanini che puntavano alla piena responsa-bilizzazione dei dirigenti pubblici quali gestori di pubbliciservizi, aggiungendo però seri metodi di misurazione - nonsolo finanziaria - delle attività, affidata ad organismi esternie non agli stessi operatori, e un sistema premiale forte-mente selettivo. Come detto il problema della riforma dellaP.A. non riguarda solo la struttura centrale: maggiori ineffi-cienze si riscontrano forse in gran parte degli enti locali,nella sanità e nella scuola. Il tavolo della previdenza è forsequello più ostico perché meno avanzato è il livello di matu-razione dei reali problemi del settore delle pensioni.

Il sistema pensionistico italiano è fra i più dispendiosinella UE, incide pesantemente sui costi delle imprese e sulbilancio pubblico ed è fortemente appesantito da forme diassistenza antiche (pensioni di invalidità) e attuali (invaliditàcivili). Ma la crisi più acuta del sistema è dovuta al perma-nere dei valori attuariali e di calcolo degli anni sessanta afronte della radicale modificazione dell’andamento demo-grafico. La riforma Dini, che rimane la più organica dellemolte pseudo riforme, ha affrontato anche se con difficol-tà i due nodi essenziali: innalzamento dell’età pensionabile,per adeguarla ai coesistenti sistemi europei, e revisione deicoefficienti di calcolo in relazione agli andamenti demogra-fici e finanziari. Sul nodo dell’età pensionabile qualchepasso avanti è stato compiuto con alcune limitazioni diffi-cilmente giustificabili quali la convivenza di un’età diversa epiù bassa per le donne, nonostante la maggiore longevitàmedia, e il santuario delle pensioni di anzianità.L’auspicio è che prevalga la consapevolezza che l’a-deguamento del sistema pensionistico e i suoi costirappresentano un elemento fondamentale per ridarecompetitività al sistema Paese e che il Governo nonsostituisca questo obiettivo limitandosi a prevedere unaunificazione degli enti previdenziali che potrà produrre neltempo economia di scala, ma che è cosa diversa e nonaiuta la competitività.La revisione degli ammortizzatori sociali, per adeguarli allanuova struttura del mercato del lavoro, arriva con colpevo-

le ritardo rispetto al varo della legge BIAGI di cui dovevacostituire un necessario corollario per impedire che la flessi-bilità del lavoro venisse percepita come precarietàLa conclusione che si può trarre dalle posizioni sinoraespresse dai diversi interlocutori è che è partito l’assaltoal buon andamento della finanza pubblica in modoindiscriminato. Si sostiene infatti da più parti che occorrerilanciare la domanda interna di consumi, non quella perinvestimenti e ricerche, non la riduzione del debito.Maggiori consumi, maggiori importazioni, ecc., ecc. il soli-to circolo vizioso di un paese dalla vista corta parente pove-ro in Europa. Ci auguriamo che il Governo sappia resisterealle pressioni e mantenga la rotta per avviare la moderniz-zazione del Paese che è anche un modo serio per garantireun futuro migliore alle giovani generazioni, ridare speranzee certezze al sistema produttivo, riacquistare un ruolo poli-tico primario nel contesto europeo (Carlo Pasqualini).

Appuntamento il 25-26 maggio prossimo a Roma (Villa Aurelia, viaLeone XIII 459) per il III Congresso di AGCI Solidarietà. Al centro del-l’assemblea la centralità della Cooperazione Sociale per un Welfare dicomunità e territorio e l’illustrazione delle risposte di qualità, dei ser-vizi e dei progetti innovativi della Cooperazione sociale AGCI, comegaranzia di sviluppo soprattutto locale. Nella giornata del 26 maggio,in particolare, è convocata l’Assemblea costitutiva del nuovo settore“Culturalia” dell’AGCI. Per informazioni, tel. 06.58327202.

Page 4: Lib.Coop 38-39.qxd (Page 1) · 2007-11-26 · misure di sostegno selettive per il mezzogiorno, qualità della scuola e dell’università, qualità della ricerca pubblica e misure

Cari amici cooperatori,ringrazio Giuliano Poletti, tutta la Vostra Presidenza e itanti dirigenti Legacoop che ci onorano della loro amicizia,per l’invito a questo importante appuntamento. Rivolgo a Voi tutti il saluto mio personale, quello dellaPresidenza Nazionale e di tutta l’A.G.C.I.Molti degli argomenti proposti nella relazione e sui qualistate dibattendo non sono nuovi, ma per lo più riflettonoquestioni di vecchia data, tuttora in parte irrisolte e che èancora opportuno ribadire.

A.G.C.I. sostiene in gran parte i Vostri assunti. Le coopera-tive sono, a pieno titolo, soggetti attivi sul mercato al paridelle altre imprese, protagoniste dello scenario economicodel Paese sia in termini quantitativi, sia con riferimento allacapacità di generare occupazione e reddito. Nel loro insie-me, sono un paradigma produttivo consolidato, strumentoavanzato di progresso sociale e di democrazia economica:ciò in virtù di specificità che sarebbe troppo semplicistico –

oltre che concettualmente fuori luogo – riferire alle agevo-lazioni fiscali, da più parti, anche autorevoli e per così direistituzionali comunitarie, poi additate in modo strumentalecome indebiti aiuti o ingiustificati privilegi. La nostra specificità più essenziale va invece ricondotta aduna storia ormai secolare, come la Vostra, caratterizzata dalcostante perseguimento dell’interesse generale nel rispettodei valori di solidarietà, mutualità, pluralismo e democrazia,oltre che dalla virtuosa sintesi tra il fattore capitale ed il fat-tore lavoro, e, nell’evoluzione, di solidarietà ed efficienza:quando parliamo di responsabilità sociale verso il contesto,verso le comunità ove operano e, come sistema, verso l’in-tera collettività, dobbiamo con forza affermare che essa èinsita nel DNA dell’impresa cooperativa.Anche questo ci fa rifiutare con Poletti la ipotizzata crea-zione di fondazioni di qualsivoglia tipo ed articolazione,poiché si tratta di soluzioni utili per altri contesti ed espe-rienze, ma non per noi.Proprio con riferimento alle generazioni di soci che nel

tempo hanno contribuito allacreazione di patrimoni coope-rativi e alla crescita delMovimento, un punto ci pareconseguentemente significati-vo - e così affronto subito unodegli aspetti per A.G.C.I. irri-nunciabile: la salvaguardia e lavalorizzazione della figura delsocio lavoratore, per noi tuttipatrimonio prezioso ed irri-nunciabile.Conseguentemente vale ancorpiù per A.G.C.I. la scelta diriportare al centro dell’impresail socio, in quanto elementocostituente della medesima ecardine dei processi decisionaliche in essa si svolgono: proprioper questo non è cambiata enon cambia la nostra posizioneal riguardo.

Liberacooperazione

Febbraio-Marzo 2007

4 Cooperazione

Le Cooperative protagoniste dello scenario economico italianoIntervento di Maurizio Zaffi, presidente AGCI Nazionale, al Congresso Nazionale Legacoop(Roma, 8 marzo 2007)

Page 5: Lib.Coop 38-39.qxd (Page 1) · 2007-11-26 · misure di sostegno selettive per il mezzogiorno, qualità della scuola e dell’università, qualità della ricerca pubblica e misure

Liberacooperazione

Liberacooperazione

Febbraio-Marzo 2007

Restiamo fermamente convin-ti che il lavoro svolto dal socioin cooperativa presenti pecu-liarità tali da rendere inade-guata a priori qualsiasi ipotesidi disciplina che intenda assi-milarlo ad altre fattispeciecontrattuali. La posizione delsocio che presta la propriaopera in cooperativa, divenen-do così titolare di un rapportodel tutto specifico, che sifonda sul basilare concetto discambio mutualistico, vainfatti mantenuta autonoma edistinta da quella del lavorato-re dipendente.La partecipazione del socio alla vita dell’impresa e alle scel-te gestionali richiede di essere valorizzata e difesa da even-tuali meccanismi che ne condizionino i diritti o ne renda-no più esigue le aspettative. Per inciso, continuiamo a rite-nere utile ridiscutere l’eliminazione di quella norma delCodice Civile che prevedeva il limite massimo di tre man-dati consecutivi per gli amministratori delle Società coope-rative facenti riferimento alla disciplina delle S.p.A.: anostro parere, occorre contrastare le logiche di autorefe-renzialità manageriale e le pretese di esenzione dellecosiddette “tecnostrutture” dai necessari controlli formalie professionali.

E qui lego la questione della governance. Nel caso dellecooperative qualsiasi formula predeterminata ci appareinadeguata se non si prevede una gamma di strumenti daricercare e sperimentare caso per caso – il che è possibilein ragione dei più ampi margini di autonomia statutariaintrodotti dalla Riforma del Diritto Societario - al fine direalizzare l’effettiva partecipazione ed il vero controllo daparte dei soci. Le autonome scelte devono essere coerenti con gli irrinun-ciabili e tradizionali princìpi radicati nella storia più chesecolare del Movimento cooperativo: ciò principalmentetramite l’adozione di criteri di rapporto all’interno delleaziende, che permettano di assicurare la trasparenza dellagestione anche dal punto di vista dei vincoli di democra-zia, di partecipazione e di rendiconto, non solo riferito airisultati economici, quanto, soprattutto, alla realizzazionedei valori cooperativi. Non si possono infatti assimilarequanto ad assetto, disciplina e rappresentanza, le piccolestrutture senza personale qualificato e con fatturato esi-guo, da un lato, alle realtà consolidate, strutturate, con

articolazioni interne e dimen-sioni patrimoniali da grandeimpresa, dall’altro.

Siamo d’accordo con un’altradeduzione espressa da Poletti.La necessità di trovare unastrada per rilanciare il ruolodi interlocuzione e la capa-cità del Movimento coope-rativo di incidere nell’ela-borazione della sintesipolitica: stante l’impraticabi-lità, a quanto ci consta e al dilà degli “accattivanti” e reite-rati appelli di una via unitariache veda, oltre che cammina-

re fianco a fianco, convergere organicamente le Centrali,è legittimo - e anzi doveroso nei riguardi delle nostre asso-ciate - ipotizzare altri percorsi.Respingendo tout court qualsivoglia pretesa e tendenzaegemonica, abbiamo allora avanzato l’idea di costruirepiattaforme d’azione comuni, preventivamente discusse,quantomeno su terreni specifici e problemi concreti conregolazione adeguata della rappresentatività e della rap-presentanza anche qualitativa oltre che quantitativa.Questa strada ci sembra percorribile piuttosto che altre,ma siamo disponibili a considerare qualsiasi soluzione vali-da sul piano razionale – ad es. federazioni, patto perma-nente di consultazione, o altro -, che consenta però ilrispetto dei valori identitari: questi sussistono ormai nontanto a causa di incompatibili profili o di differenze ideo-logiche di fondo, quanto piuttosto in ragione di possibilidifficoltà di conciliare le esigenze di tutela di basi associa-tive oggettivamente molto differenziate. Per noi deve poi continuare l’avvicinamento alleAssociazioni di rappresentanza di piccole e medie impresenon cooperative, specie quelle dove prevale l’elemento lavo-ro, che sono assimilabili ai nostri sodalizi sotto diversi profilie in primis sul piano fondamentale della competitività.A fronte delle sfide poste dal mercato globale, è infattinostro prioritario compito ed obiettivo principe quello difornire ai sodalizi aderenti gli strumenti ed i servizi più ido-nei ad elevarne il grado di imprenditorialità e a garantirnela migliore collocazione sul mercato in rapporto all’evolu-zione del contesto socio-economico di riferimento.In questo quadro, indispensabile è consolidare la presenzadel nostro mondo in Europa negli organismi categoriali(Cooperatives Europe) e settoriali (Cecop, Cogeca, ecc.). Abbiamo respinto con voi il tentativo di negare in via di

Cooperazione 5

Page 6: Lib.Coop 38-39.qxd (Page 1) · 2007-11-26 · misure di sostegno selettive per il mezzogiorno, qualità della scuola e dell’università, qualità della ricerca pubblica e misure

6 Cooperazione

Liberacooperazione

Febbraio-Marzo 2007

principio che l’impresa cooperativa possa, come le altreimprese, dotarsi degli strumenti indispensabili per il pro-prio sviluppo e consolidamento e quindi la sua presenza insettori come il credito, le garanzie e le assicurazioni. Seoccorre creiamo una Banca, come speriamo di riuscire arealizzare, o la possiamo acquisire, come siete ben legitti-mati a fare Voi.Nell’evoluzione dei mercati e in generale dell’economia,questo percorso è fondamentale ed è soprattutto sentitoda A.G.C.I. perché va considerato essenziale per la solu-zione del problema della sottocapitalizzazione e delladimensione aziendale di cui le cooperative storicamentesoffrono e della scarsa fiducia che ordinariamente viene adesse accordata, soprattutto se di piccole dimensioni, inordine alla concessione di finanziamenti sia per lo start-upsia per il consolidamento delle imprese già avviate.Altro punto: anche noi come voi dobbiamo affrontare iproblemi ma allo stesso tempo le opportunità che sorgo-no dall’accelerazione in atto del processo di decentramen-to delle competenze istituzionali che coinvolgono la vitadelle nostre imprese. Siamo i primi a condividere la necessità che ogni territoriopersegua obiettivi coerenti con le proprie scelte program-matiche, di regola con la cultura, il tessuto produttivo edimprenditoriale e le stesse situazioni geografiche.In assenza però di normative quadro nazionali, e ove nonsiano in vigore regolamentazioni cogenti europee, vaauspicato che vengano adottate soluzioni omogenee, pernon correre il rischio che le diverse discipline locali possa-no produrre differenze ingiustificate nel trattamento diuguali attività produttive per cooperative che operano adistanza di pochi chilometri, ancorché in località separateda un confine regionale.

Ma mi avvio a rapida conclusione.In Italia c’è più bisogno oggi di Cooperazione rispetto aieri. Dobbiamo lavorare per far sì che le nostre impreserestino al passo con i tempi senza perdere terreno sulpiano della competitività in ragione di meccanismi digovernance inadeguati, poco efficaci, poco democratici enon smarriscano i valori di fondo dell’agire cooperativopiegandosi a logiche che cooperative non sono quali quel-le, citate, dell’autoreferenzialità.Come A.G.C.I., rivendichiamo il ruolo strategico delMovimento Cooperativo nel settore sociale per un welfa-

re inteso nel senso più ampio. Riteniamo perciò che ilruolo del Movimento in questo settore non possa essereproposto in maniera riduttiva, come sostitutivo di singolefunzioni proprie del Pubblico.Ci corre l’obbligo di sottolineare inoltre che, nel mondodella Cooperazione di abitazione, anche il MovimentoCooperativo deve compiere una profonda riflessione perevitare fatti spiacevoli, che ancora si verificano, per offrir-si come esempio diverso e non avventuroso e per soddi-sfare un bisogno primario come quello della casa; soprat-tutto siamo in grado di assumere impegni di eccellenzaper la soluzione del problema abitativo nelle città grandi emedie.Auspichiamo che tutti nel Movimento, non solo la Lega,riconoscano prima o dopo l’importanza, lungo questocammino, di momenti di confronto costruttivo traOrganizzazioni e di dibattito interno, sulle scelte da assu-mere per continuare a cogliere le effettive potenzialità delMovimento cooperativo alla ricerca di soluzioni concrete,anche alternative purché efficaci, ai problemi dell’oggi eper individuare le scelte idonee per affrontare quelli didomani.

Solo in questo modo adempieremo alla responsabilità checi compete come categoria di imprese di dare un apporto– che per noi è assunzione di impegni, mai concepitocome occasione per richieste di favori – per la sintesi poli-tica che spetta alle Istituzioni che governano il Paese.Quello che ribadisco, come Poletti, è che le imprese hannobisogno di certezze e di orizzonti definibili, come ha appe-na finito di dire Sita. Crediamo che i nostri soci, le nostreimprese, le nostre organizzazioni, saranno dalla parte dichi è capace da una legislatura ad un’altra, da un Governoa un altro, di consolidare e perfezionare le soluzioni utilirealizzate, indipendentemente da chi – esempi ne sono laRiforma Vietti e la Riforma Biagi – e sottolineo ancora,perché non venga dimenticata, la stagione delle riformeper la semplificazione amministrativa e burocratica, avvia-ta qualche anno fa dall’allora ministro Bassanini.Purtroppo non ci pare che i provvedimenti attuativi poisusseguitisi e le applicazioni anche di questi giorni ne con-fermino lo spirito, con pregiudizio non solo per le gestioniaziendali, ma anche per i singoli cittadini “utenti”.Concludo con l’augurio di ulteriori e maggiori successie….altri 120 anni e più! Vi ringrazio (Maurizio Zaffi).

Page 7: Lib.Coop 38-39.qxd (Page 1) · 2007-11-26 · misure di sostegno selettive per il mezzogiorno, qualità della scuola e dell’università, qualità della ricerca pubblica e misure

Libera

Liberacooperazione

Febbraio-Marzo 2007

cooperazioneFormazione 7

Sono undici i milioni di euro per piani aziendali, pluriazien-dali e territoriali, le risorse dell’Avviso 5 e dell’Avviso 6approvati lo scorso 20 marzo dal CdA di Fon.Coop, ilFondo paritetico interprofessionale nazionale per la forma-zione continua delle imprese cooperative. I testi degli avvi-si sono pubblicati sul sito: www.foncoop.coop

I due Avvisi hanno caratteristiche e target differenti.

L’AVVISO 5 è destinato a finanziare piani aziendali e plu-riaziendali concordati fra le parti sociali e utilizza due canalidi finanziamento: il Conto Formativo Aziendale e il Fondo diRotazione.

Il Conto formativo aziendale è il canale più diretto difinanziamento dei piani formativi delle imprese aderenti alFondo; si basa sul concetto di disponibilità aziendale ovve-ro le risorse che ogni impresa versa all’Inps (e quindi aFon.Coop) al netto degli impieghi previsti dal Re-

golamento del Fondo e dal Consiglio d’Amministrazione.Le imprese che hanno una disponibilità annua pari o supe-riore a 3.000 e possono accedere al contributo con moda-lità semplificate e senza limiti di tempo. L’impresa che perun qualsiasi motivo non utilizza la propria disponibilitàaziendale annua la mantiene e la cumula automaticamen-te. Il Fondo ammette il cumulo delle risorse per 5 anniconsecutivi. Anche le imprese che hanno una disponibilitàinferiore a e 3.000 possono accedere al Conto Formativoaggregandosi fra di loro.Le imprese aderenti possono conoscere la propria disponi-bilità aziendale collegandosi al sito www.foncoop.coopIl Fondo di Rotazione è il canale che si rivolge principal-mente alle imprese di piccola dimensione che hanno unadisponibilità inferiore a 3.000 e e a tutte le imprese cheaderiscono prima della presentazione del piano. Presentando un piano sul Fondo di Rotazione le imprese sin-gole concorrono per ottenere un contributo di 18.000 e.Il Fondo di Rotazione premia l’aggregazione delle

imprese per piani pluriaziendali: è previsto unmassimale di 120.000 e per piani con più di 5imprese beneficiarie.I piani sul Fondo di Rotazione vanno presentatidal 18 giugno al 22 giugno 2007.

L’AVVISO 6 è invece riservato a finanziare pianiterritoriali concordati nelle seguenti Regioni:Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia,Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna. L’Avviso 6 è dotato di 2 milioni di e ed ha la par-ticolarità di finanziare, insieme alla formazionecontinua dei lavoratori e soci delle imprese ade-renti, attività propedeutiche volte a svilupparela pratica della formazione continua, l’innova-zione nella progettazione formativa e il raffor-zamento di processi di partenariato fra le stesseimprese ed Enti di Formazione e qualificatiIstituzioni di ricerca. L’Avviso prevede che sinoal 60% del costo del piano possa essere desti-nato alle attività propedeutiche volte a incenti-vare, migliorare e organizzare la formazionecontinua. Ogni singolo piano non potrà ottenere un con-tributo superiore a e 120.000.I piani territoriali sull’Avviso 6 vanno presentatidal 2 luglio al 6 luglio 2007.

FON.COOP Risorse pari a 11 milioni di euro per piani aziendali, pluriaziendali e territoriali

Page 8: Lib.Coop 38-39.qxd (Page 1) · 2007-11-26 · misure di sostegno selettive per il mezzogiorno, qualità della scuola e dell’università, qualità della ricerca pubblica e misure

Liberacooperazione

Febbraio-Marzo 2007

8 Credito

Opererà prevalentemente con il sistema delle piccole-medieimprese sostenendole nella delicata fase di applicazionedelle norme previste da “Basilea 2”, in particolare comestrumento per il supporto, il consolidamento e lo sviluppodelle cooperative aderenti all’AGCI e delle diverse categoriedi stakeholders di riferimento, soprattutto soci e dipendentidelle imprese cooperative.Dopo un cammino lungo e difficile, prende corpo il proget-to fortemente voluto dall’AssociazioneGenerale delle Cooperative Italiane, checonta su una base societaria moltocoesa e distribuita su tutto il territorionazionale, comprendente oltre 6000cooperative, 440mila soci ed un fattura-to aggregato di 6,5 mld di euro.

Con un provvedimento del 28 marzo 2007, la Bancad’Italia ha finalmente autorizzato Banca AGCI Spaall’esercizio dell’attività bancaria che, con l’iscrizionedella Società nel Registro delle Imprese presso la Cameradi Commercio di Bologna, sarà pienamente operativa.L’apertura al pubblico presso l’immobile di Bologna, in ViaAlessandrini n. 15-17, che ospiterà la sede legale e la dire-

zione generale della Banca, è prevista per il prossimoautunno.Presieduta da Giorgio Brunelli, vicepresidente nazionaleAGCI e presidente interprovinciale AGCI Ravenna-Ferrara,Banca AGCI è una Spa con un capitale sociale iniziale di 8milioni di euro, controllata, però, da 158 Cooperative e 3Società di Capitali (controllate a loro volta da Cooperative)che hanno sottoscritto un Patto Parasociale per la gestione

della Banca in rappresentanza del51,38% del totale capitale sociale. I socidella Banca sono complessivamente 439di cui 188 società e 251 persone fisiche(in prevalenza soci e dipendenti dicooperative) con sede legale ed ubicatein 16 regioni. Nel Cda siedono comevicepresidente Marco Masi, i consiglieri

Gianni Cataldi (Jesi), Paolo Cristoni (Bologna), ValerianoMariani (Ravenna), Olga Pegoraro (Padova), Giuseppe Salvi(Ferrara).La maggiore concentrazione di Soci e Capitale Sociale ver-sato si riscontra in Emilia-Romagna, Lazio, Toscana, Marchee Veneto ma anche le altre 11 regioni hanno partecipatocon presenze significative.

La Banca opererà con una struttura distribu-tiva multicanale: l’attività delle Filiali tradizio-nali sarà infatti integrata da corner bancaripresso le sedi territoriali AGCI, da agenti inattività finanziarie, e da canali telematici chesi avvarranno del network informatico moltoaccreditato della Cabel Holding di Empoli.Oltre alla sede di Bologna, si prevede l’aper-tura di una seconda succursale entro la finedel terzo esercizio di attività in una delleregioni dove si riscontra una presenza signifi-cativa delle Cooperative AGCI. Il piano indu-striale di Banca AGCI approvato da Bankitaliaprevede nel prossimo triennio un incrementodel capitale sociale a 12 milioni di euro, unaraccolta di 140 milioni e 95 milioni di investi-menti, pareggiando il bilancio nel secondoesercizio.

Nasce Banca AGCI SpaVia libera di Draghi alla Banca promossa dalle Cooperative laicheIn autunno l’apertura al pubblico

La Banca d'Italia ha dato il via libera alla

costituzione di Banca AGCI,con sede a Bologna

Page 9: Lib.Coop 38-39.qxd (Page 1) · 2007-11-26 · misure di sostegno selettive per il mezzogiorno, qualità della scuola e dell’università, qualità della ricerca pubblica e misure

Liberacooperazione

Liberacooperazione

Febbraio-Marzo 2007

Appuntamenti 9

È stata convocata nei giorni 18 e 19 giugno 2007 pressol’Hotel Holiday Inn Rome - Eur Parco dei Medici (VialeCastello della Magliana n. 65) la III^ ConferenzaOrganizzativa AGCI.Gli argomenti che verranno nell’occasione affrontati edibattuti, distinti a seconda della loro rilevanza esterna edinterna, sono di seguito elencati.

Sul piano delle relazioni esterne:• Definizione delle nuove linee strategiche associative, con

particolare riferimento allo stato dei rapporti con le altreCentrali e alla difficile praticabilità dell’ipotesi unitaria,senza escludere l’avvio di percorsi comuni con leAssociazioni di rappresentanza delle altre categorie diimprese non cooperative che presentino caratteristichedimensionali e aspetti problematici analoghi a quelli deisodalizi aderenti all’A.G.C.I.;

• Verifica e mappatura dei rapporti tra le Associazioni ter-ritoriali e settoriali A.G.C.I. da un lato e gli interlocutoriistituzionali a livello regionale, provinciale e comunaledall’altro, soprattutto in ordine alle capacità di propostae di contrattazione.

Sul piano dell’organizzazione interna:• Conseguimento, rivisitazione, aggiornamento degli

obiettivi individuati nella precedente ConferenzaOrganizzativa Nazionale del 2004;

• Avvio e realizzazione, con il sostegno di General Fond

S.p.A., del Progetto “Generazioni Future” finalizzatoalla selezione ed alla formazione di risorse umane dadestinare alle sedi territoriali dell’Associazione;

• Esigenza di ridisegnare l’assetto organizzativo dei Settoria livello sia nazionale che territoriale;

• Politica dei Centri Servizi, in previsione della realizzazio-ne del portale quale strumento fondamentale per l’isti-tuzione e lo start-up di una rete di poli multidisciplinari,coordinati dal centro, caratterizzati da livelli differenzia-ti di competenze ed organizzati in modo tale da garan-tire assistenza alle cooperative associate oltre che ai sog-getti esterni che la richiedano;

• Accordo per la tempistica ed i volumi della contribuzio-ne come elemento attraverso il quale superare la “sta-gione del volontariato”.

III^ Conferenza Organizzativa AGCIRoma, Holiday Inn 18 e 19 giugno 2007

La nuova società Cooperativa: sviluppi e prospettiveIl corso di formazione promosso da AGCI Toscana e Camera di Commercio di Firenze

Un Corso con frequenza gratuita, rivolto in particolarea operatori del mondo cooperativo, nei suoi diversi ambi-ti (abitazione, produzione e lavoro, sociale, ecc.), che sipropone di approfondire gli sviluppi e le possibili prospet-tive della cooperazione alla luce delle recenti innovazioninormative.

È il Corso di formazione promosso da AGCI Toscana eCamera di Commercio di Firenze sul tema “La nuovasocietà cooperativa: sviluppi e prospettive”, partito nelfebbraio scorso ma ancora aperto ad eventuali iscri-zioni per gli ultimi due incontri su “Le cooperative di

produzione e lavoro e la figura del socio lavoratore”(4 maggio 2007, dott. Enio Zambon) e su “Le coope-rative di abitazione aspetti gestionali e contabili” (25maggio 2007, prof. Fabrizio Berti e dott. AlessandroGiaconi). Gli incontri si svolgeranno nelle date indicatedalle ore 15:00 alle ore 18:00, presso la sede di E.N.F.A.P.Toscana, in Via Corcos n. 15, Firenze (zona Via Canova).

Per iscrizioni e informazioni: Dott. Federico Pericoli, vicepre-sidente AGCI Toscana (tel. 055/2344772; fax 055/[email protected]) e Dott.ssa Ilaria Elisa Vannini (tel.055/4374716; fax 055/4374912 [email protected])

Page 10: Lib.Coop 38-39.qxd (Page 1) · 2007-11-26 · misure di sostegno selettive per il mezzogiorno, qualità della scuola e dell’università, qualità della ricerca pubblica e misure

Liberacooperazione

Il 3 febbraio 2007 si è svolto a Reggio Calabria il convegnopromosso dall’AGCI Calabria sul tema “La Cooperazione:uno strumento per lo sviluppo”. Al convegno hanno par-tecipato diverse cooperative di Reggio Calabria e si sonoregistrati gli interventi dell’On. Pasquale Tripodi, AssessoreRegionale alle Attività Produttive e dell’Avv. DemetrioBattaglia, Assessore al Bilancio della Provincia di ReggioCalabria. L’incontro è stato aperto da una relazione intro-duttiva del Dr. Francesco Capocasale, Presidente Regionaledell’AGCI Calabria.

Nel corso del successivo dibattito, sono intervenutiAntonio Battaglia, Pino Militano, Gaetano Musarella eGilberto Perri. Un contributo ampio ed articolato è stato,inoltre, fornito dal Dr. Rosario Altieri, Presidente AGCICampania e dalla Dr.ssa Laura Pagliaro, Presidente AGCISolidarietà, che hanno, tra l’altro, illustrato le iniziativeavviate dall’AGCI Nazionale a sostegno delle azioni pro-gettate o realizzate localmente dalle Associazioni territo-riali e dalle cooperative aderenti; ciò a conferma del fattoche lo strumento “cooperativa” è funzionale al miglio-ramento delle condizioni economiche, sociali e cultu-rali degli individui, alla diffusione di una coscienzacivica, in definitiva alla crescita complessiva del terri-torio e delle collettività.

Al riguardo, la Dr.ssa Pagliaro ha quindi espresso l’auspicioche la Cooperazione possa, già nell’immediato e anche inprospettiva, praticare il versante dell’innovazione – inse-rendosi in maniera qualificata nel quadro della disciplinadei Fondi Europei previsti nella prima parte del QSN2007/2013 – e favorire così un proficuo connubio trascienza e tecnologia, ovvero tra ricerca e produzione.

Il convegno, inserito nella fase precongressuale dell’AGCICalabria, ha rappresentato - considerati gli argomenti trat-tati e le autorevoli personalità intervenute - una proficuaoccasione di approfondimento delle tematiche connesseallo sviluppo locale, con particolare riguardo al costruttivoutilizzo dei contributi comunitari.

A questo proposito – in tutti gli interventi – è stata sotto-lineata la funzione strategica della programmazione, siaper quel che riguarda gli obiettivi da perseguire, sia perquanto concerne le scelte di carattere finanziario – asostegno dello sviluppo locale – che gli Enti Pubblici, inprimo luogo la Regione, dovranno compiere nei prossimianni per determinare effettive e positive ricadute sociali edeconomiche sul territorio.L’Assessore Tripodi ha infine ricordato le iniziative avviatee promosse sia nel contesto generale che in quello parti-colare delle Attività Produttive, assicurando adeguataattenzione alle istanze della Cooperazione, riconosciuta,al pari di altri soggetti, quale fattore non marginale delprocesso di sviluppo del territorio regionale.Tra i diversiaspetti presi in esame, si segnalano in particolare i seguen-ti: il rapporto tra credito, cooperazione e sviluppo;tra responsabilità etica, sociale, ambientale e svilup-po sostenibile; tra sicurezza, legalità e promozionedi processi di sviluppo in grado di generare valore,occupazione, miglioramento della qualità della vita.La considerazione emersa in maniera rilevante e condivisaè che lo sviluppo del territorio spetta agli attori locali –sempre attraverso il metodo della concertazione traRegione, Enti Locali e Partenariato economico e sociale - enon ad altri.L’obiettivo è di riuscire ad essere, come Cooperazioneorganizzata, soggetto propositivo di un “modello perma-nente di pratica della concertazione”: ciò al fine di capita-lizzare le esperienze avviate, metterle in circuito e render-le in tal modo ancor più produttive.A livello calabrese, occorre procedere all’ulteriore semplifi-cazione delle procedure della Pubblica Amministrazionelocale, stimolando adeguamenti normativi della legislazio-ne Regionale alle innovazioni prodotte a livello Nazionaleed Europeo.Ulteriore elemento esaminato, nel corso del dibattito, èstato quello relativo alla formazione e alla ricerca finaliz-zate ad incentivare processi di innovazione tecnologica perconsentire alla Calabria di allinearsi alle aree più progredi-te del Paese.

La Cooperazione: uno strumento per lo sviluppo Lo strumento “cooperativa” è funzionale al miglioramento delle condizioni economiche, sociali e culturali degli individui, alla diffusione di una coscienza civica, alla crescita complessiva del territorio e delle collettività

Febbraio-Marzo 2007

10 Dalle Regioni

Page 11: Lib.Coop 38-39.qxd (Page 1) · 2007-11-26 · misure di sostegno selettive per il mezzogiorno, qualità della scuola e dell’università, qualità della ricerca pubblica e misure

Liberacooperazione

Dalle Regioni 11

Risparmio energetico: un impegno comune

Il risparmio energetico e le nuove tipologie impiantisticheper l’edilizia abitativa e il terziario. Sono questi i temiaffrontati nel corso del convegno organizzato nel gen-naio scorso a Firenze da AGCI Abitazione e ClimaGroupcon il patrocinio del Comune, dal titolo “Il risparmioenergetico: un impegno comune”. Nel corso dell’incon-tro, svoltosi presso la sede dell’Assessorato all’Ambiente,al Piano Energetico Comunale, illustrato dall’AssessoreClaudio Del Lungo, sono seguiti interventi su il solaretermico, la climatizzazione in pompa di calore, la casapassiva e la compatibilità degli strumenti urbanistici. I vari temi legati all’edilizia e alla casa sono stati affron-tati da esperti del settore, tra i quali il ResponsabileRegionale AGCI Abitazione Alessandro Giaconi e ilPresidente dell’Ordine degli Architetti Riccardo Bartoloni.

AGCI Solidarietà“Pecora nera” per beneficenza

Si è tenuto il 16 aprile scorso a Marina di Minturno (Lt) l’at-teso meeting della solidarietà sociale “La Pecora Nera”,organizzato da AGCI e dal Consorzio Turistico Minturno-Scauri. L’evento si è svolto in un contesto di sano diverti-mento e di valorizzazione dei principi di solidarietà e disocializzazione: dibattiti sulla scuola e la famiglia, spettaco-li musicali e di cabaret come quello del simpatico gruppo“Chiattoni Animati” da sempre attento alle problematichesociali e sponsor della Missione umanitaria Mulagi inUganda, alla quale è stata anche destinata la raccolta diabiti e giocattoli svoltasi durante la giornata, prodottigastronomici offerti gratuitamente da aziende locali. Alla

manifestazione è interve-nuto il sindaco di MinturnoPino Sardelli e molte asso-ciazioni e cooperativesociali che hanno sottoli-neato così la volontà disocializzare ed affrontare ladifficoltà attraverso unacollaborazione tra cittadini,

istituzioni e imprese. Perché – e questa è la filosofia dell’e-vento - solo abbandonando il pregiudizio, la “pecora nera”può apparire una persona nuova rispetto a quella che glialtri si aspettavano e la diversità può diventare un valore.

AGCI Gallura“Stop al socialismo municipale”

La rete delle società municipalizzate toglie importantifette di mercato alla libera concorrenza ed elude le gared’appalto. L’allarme arriva dalla cooperazione dellaGallura che, dal 2004, ha il volto di Michele Fiori,presidente della sezione locale dell’AGCI. Obiettivopolemico è la consuetudine, invalsa in molti Comuni, diassegnare a queste società la gestione di servizi pubblicicon la procedura dell’affidamento “in house”, cioè senzaindire gare d’appalto. Questa pratica – ha evidenziatoFiori – oltre ad essere espressione più di vecchie forme diclientelismo che di reali economie gestionali, priva di ossi-geno non solo le cooperative, ma l’intero tessuto di pic-cole ditte attive nel terziario, dai trasporti ai servizi turisti-ci, dalla ristorazione ai servizi alla persona. E da rimetterein discussione – secondo il presidente di AGCI Gallura –sono anche gli affidamenti non regolamentati di intericomprensori turistici a singoli sodalizi, uno per tutti quel-lo della Costa Smeralda dove vige da sempre un mono-polio del Consorzio.

Liberacooperazione

Febbraio-Marzo 2007

Page 12: Lib.Coop 38-39.qxd (Page 1) · 2007-11-26 · misure di sostegno selettive per il mezzogiorno, qualità della scuola e dell’università, qualità della ricerca pubblica e misure

febbraio 2004

Liberacooperazione

Febbraio-Marzo 2007

Cooperativa sociale (aumento contributi Inps)La retribuzione giornaliera imponibile dei contributi per ilavoratori soci di cooperative sociali (di cui all’art. 1,comma 1, lett. a) della legge 381/91) aumenta fino al30% nel 2007. Interessati sono i soci di cooperativesociali che operano nei settori dei servizi socio-assisten-ziali, sanitari e socio educativi. Questo è quanto emerge dalla circolare dell’Inps n.52/2007, attraverso la quale l’Ente detta le direttive daseguire in relazione alle novità introdotte dalla finanziaria2007 all’art. 1, comma 797, dove si dispone l’equipara-zione graduale (nell’arco temporale di un triennio) dellacontribuzione dei soci lavoratori a quella dei dipendenti.La retribuzione giornaliera da prendere a base ai fini del-l’applicazione dell’aumento percentuale (30%) è quellaconvenzionale fissata dai decreti ministeriali.

Cooperative e TFRAnche le cooperative sono interessate alla scelta del Tfr.Tale scelta riguarda soltanto i soci lavoratori dipendentiche oltre alla sottoscrizione del contratto sociale, hannosottoscritto anche un rapporto di lavoro subordinato conla società. La scelta va effettuata entro sei mesi dall’instaurazionedel rapporto di lavoro oppure, per chi è stato assuntoentro la data del 31/12/06, la decorrenza del semestreper la scelta è scattata dal 1° Gennaio 2007. I soci pos-sono scegliere sia per un mantenimento del Tfr in regimedi retribuzione differita e sia per la devoluzione del Tfrmaturato a una forma pensionistica complementare.

Studi di SettoreÈ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 45 del 23febbraio 2007 il provvedimento dell’Agenzia delleEntrate del 14 febbraio 2007, che fa riferimento al pro-gramma delle revisioni degli studi di settore applicabili alperiodo d’imposta 2007. L’allegato al testo individua glistudi di settore già in vigore, con i nuovi codici attività,che saranno sottoposti a revisione.

Indicatori di continuitàSulla Gazzetta Ufficiale n.60 del 13 marzo 2007 è statopubblicato il provvedimento dell’Agenzia delle Entratedel 7 marzo 2007, sui nuovi indicatori di coerenza per

l’individuazione dei requisiti minimi di continuità dell’atti-vità economica, previsti dal comma 20 della finanziaria2007.

Società ConsortileCon la risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n. 52/E del15 marzo 2007, è stato chiarito che anche le società con-sortili costituite in forma di società per azioni, essendosoggetti passivi Ires, possono optare per il consolidatofiscale nazionale sia in qualità di controllanti che di con-trollate.

Cartella Inps e RicorsoSono 40 giorni il termine massimo per effettuare il ricor-so contro l’iscrizione a ruolo dei debiti contributi previ-denziali. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione nella sen-tenza n. 4506 del 27 febbraio 2007, tale termine hanatura perentoria, dopodiché il credito contributivo nonè più contestabile.

AGCI Sicilia: “I tributi telematici danneggiano le cooperative”Un intervento legislativo correttivo del pagamento dei tri-buti con i canali telematici che danneggia le societàcooperative. È quello che viene richiesto a gran voce dalpresidente di AGCI Sicilia, Michele Cappadona, che hasottolineato come l’obbligo del pagamento dei tributicon modello F24 tramite canali telematici abbia generatoil malcontento di molti associati che lamentano l’aumen-to dei costi di gestione e il rallentamento dell’attività pro-duttiva. Non è corretto, infatti obbligare le imprese all’utilizzo distrumenti informatici imponendo ulteriori oneri per l’ade-guamento dei propri sistemi e rallentando anche i tempidi attesa poiché l’impresa non può più documentareimmediatamente l’avvenuto versamento del tributo, madeve aspettare il rilascio di un’apposita certificazione daparte dell’Agenzia delle Entrate. In questo modo leimprese non riescono a dimostrare con tempestività lapropria regolarità contributiva per partecipare a gare oincassare i mandati di pagamento. Le cooperative – ha spiegato il presidente di AGCI Sicilia– non possono essere equiparate e disciplinate come altreforme di imprese, distinguendosi da queste per l’assenzadi finalità lucrative.

12 In breve