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Marina Mura - Servizi sociali - PsicolMarina Mura - Servizi sociali - Psicologia dello sviluppo e della formazionogia dello sviluppo e della formazione e

CORSO INTERFACOLTA’ SCIENZE POLITICHE GIURISPRUDENZA

MEDICINA

CORSO DI STUDI IN SERVIZIO SOCIALE (CLASSE 6)

Psicologia dello sviluppo e della Psicologia dello sviluppo e della formazione 1formazione 1 (CFU 4 ,5)(CFU 4 ,5)

Dott.ssa Marina MuraDott.ssa Marina Mura

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Psicologia dello sviluppo e Psicologia dello sviluppo e della formazionedella formazione

giorno Ora Aula

Marzo lunedì 10 17/4 ore

31 16.00 - 18.00

1/aud.

martedì 11 18 “ 1“

mercoledì

12 19 “ 1“

Aprile lunedì 7 “ Aud.

martedì 1 8 “ “

mercoledì

2/4 ore

9/4 ore “ Aud +2“

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Psicologia dello sviluppo e Psicologia dello sviluppo e della formazione 1della formazione 1

Testi per l’esame Testi per l’esame • CAMAIONI L., DI BLASIO P. (2007) Psicologia CAMAIONI L., DI BLASIO P. (2007) Psicologia

dello sviluppo. Bologna: Il Mulinodello sviluppo. Bologna: Il Mulino

Uno a scelta traUno a scelta tra::

• DI BLASIO P. (2000) Psicologia del bambino DI BLASIO P. (2000) Psicologia del bambino maltrattato. Bologna: Il Mulinomaltrattato. Bologna: Il Mulino

• CAMAIONI L., AURELI T., PERUCCHINI P. CAMAIONI L., AURELI T., PERUCCHINI P. (2004) Osservare e valutare il (2004) Osservare e valutare il comportamento infantile. Bologna: Il Mulino comportamento infantile. Bologna: Il Mulino

• LECCE S., PAGNIN A. (2007) Il lessico LECCE S., PAGNIN A. (2007) Il lessico psicologico. La teoria della mente nella vita psicologico. La teoria della mente nella vita quotidiana. Bologna: Il Mulinoquotidiana. Bologna: Il Mulino

• SEMPIO, CAVALLI, VALLE (a cura di) (2007) SEMPIO, CAVALLI, VALLE (a cura di) (2007) Comprensione sociale ed emozioni nel ciclo Comprensione sociale ed emozioni nel ciclo di vita. Roma: Carocci di vita. Roma: Carocci 

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Psicologia dello sviluppo e Psicologia dello sviluppo e della formazione 1della formazione 1

Attività formativeAttività formativeModello formativo Modello formativo

costruzionistacostruzionista Lezioni interattive sui Lezioni interattive sui

fondamenti della fondamenti della Psicologia dello sviluppoPsicologia dello sviluppo

Riflessioni sistematiche Riflessioni sistematiche sulla formazione in aulasulla formazione in aula

Esercitazioni su aspetti Esercitazioni su aspetti teorici e competenze teorici e competenze comunicative (ascolto comunicative (ascolto attivo)attivo)

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Cos’è la Psicologia Cos’è la Psicologia

Lo Lo studio scientificostudio scientifico dei dei processi processi della mentedella mente, del , del comportamentocomportamento

e delle loro e delle loro relazionirelazioni.”.”

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I paradigmi della Psicologia: la I paradigmi della Psicologia: la GestaltGestalt

• È stata la È stata la Psicologia della Psicologia della GestaltGestalt o o “forma”“forma”, nata in , nata in Europa agli inizi del ‘900, ad Europa agli inizi del ‘900, ad individuare le leggi individuare le leggi dell’organizzazione dell’organizzazione percettiva. percettiva.

• In antitesi agli studi In antitesi agli studi elementaristi wundtiani elementaristi wundtiani dimostrò che la qualità, dimostrò che la qualità, gestaltgestalt, non è una somma di , non è una somma di elementi ma l’esito delle elementi ma l’esito delle relazioni relazioni tra di essi ed in tra di essi ed in particolare della particolare della relazione relazione figura-sfondofigura-sfondo. .

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I paradigmi della Psicologia: La I paradigmi della Psicologia: La GestaltGestalt

Uno stesso elemento inserito in Uno stesso elemento inserito in totalità diverse assume caratteristiche totalità diverse assume caratteristiche diverse. Questo vale per la percezione, diverse. Questo vale per la percezione, l’apprendimento, il ricordo, l’apprendimento, il ricordo, l’atteggiamento, il ragionamento e l’atteggiamento, il ragionamento e l’azione (Kohler, 1947)l’azione (Kohler, 1947)

la realtà è fenomenica o percepita e la realtà è fenomenica o percepita e non corrisponde a quella fisico-non corrisponde a quella fisico-materialemateriale

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I paradigmi della Psicologia: La I paradigmi della Psicologia: La GestaltGestalt

La totalità oggetto di percezione è un campo La totalità oggetto di percezione è un campo dinamico di forze e interazioni tra le parti che dinamico di forze e interazioni tra le parti che hanno un equilibrio (la fisica dei campi è utile hanno un equilibrio (la fisica dei campi è utile a descrivere il processo) secondo regole o a descrivere il processo) secondo regole o “principi di unificazione formale”. “principi di unificazione formale”.

Le Le gestaltgestalt sono tanto più coerenti e solide sono tanto più coerenti e solide quanto più gli elementi sono “vicini”, quanto più gli elementi sono “vicini”, “somiglianti”, hanno una “buona “somiglianti”, hanno una “buona continuazione” (si percepiscono come un continuazione” (si percepiscono come un unico elemento gli elementi in continuità di unico elemento gli elementi in continuità di forma), “chiusi”, “pregnanti” (armonici, forma), “chiusi”, “pregnanti” (armonici, simmetrici, semplici) simmetrici, semplici)

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I paradigmi della Psicologia: La I paradigmi della Psicologia: La GestaltGestalt

L’L’approfondimentoapprofondimento è il processo è il processo dinamico che organizza o dinamico che organizza o ristruttura il reale con un atto di ristruttura il reale con un atto di intelligenza creativa o intelligenza creativa o insightinsight (intuizione) capace di far (intuizione) capace di far emergere una nuova “forma” emergere una nuova “forma” dalla realtà dalla realtà

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I paradigmi della Psicologia:I paradigmi della Psicologia:ilil ComportamentismoComportamentismo

Il Il Comportamentismo Comportamentismo è stato definito dal suo fondatore, è stato definito dal suo fondatore, WatsonWatson (1913), un settore delle scienze naturali, (1913), un settore delle scienze naturali, sperimentalesperimentale, che si pone lo scopo di prevedere e controllare , che si pone lo scopo di prevedere e controllare il comportamento, ossia l’insieme delle risposte muscolari il comportamento, ossia l’insieme delle risposte muscolari e/o ghiandolari, osservabili “e/o ghiandolari, osservabili “intersoggettivamenteintersoggettivamente”. ”.

• l’l’organismo è una scatola neraorganismo è una scatola nera ((black boxblack box) non-) non-conoscibile: conoscibile: sono oggetto di studio gli elementi osservabili:sono oggetto di studio gli elementi osservabili:– ““stimolo”stimolo” (“S”: variabile indipendente) ambiente (“S”: variabile indipendente) ambiente– ““risposta”risposta” (“R”: variabile dipendente) emessa dall’organismo (“R”: variabile dipendente) emessa dall’organismo– la loro la loro associazioneassociazione. .

• L’ancoraggio al metodo scientifico impone il rifiuto L’ancoraggio al metodo scientifico impone il rifiuto dell’dell’introspezioneintrospezione e del colloquio clinico a favore dei modelli e del colloquio clinico a favore dei modelli di apprendimento per prova ed errori e per di apprendimento per prova ed errori e per condizionamentocondizionamento

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I paradigmi della Psicologia:I paradigmi della Psicologia:ilil ComportamentismoComportamentismo

Condizionamento:Condizionamento: il comportamento è l’esito di modifiche stabili di esso dovute al condizionamento di stimoli ambientali, è apprendimento e ha valore adattivo.

Condizionamento classicoCondizionamento classico o dei riflessi condizionati o dei riflessi condizionati (Pavlov, 1904):(Pavlov, 1904):

associando (contiguità temporale e frequenza) uno stimolo neutro o condizionato (Sc) ad uno stimolo incondizionato (Si) che produce una risposta naturalmente (incondizionata, Ri), si ottiene un apprendimento per il quale è sufficiente la presenza di Si per ottenere la stessa risposta Ri, che ora è una “risposta condizionata” (Rc)

Processi di apprendimento: rafforzamento (alta frequenza dell’associazione), estinzione (mancata associazione), recupero spontaneo (ricomparsa di Rc dopo estinzione), generalizzazione (altri stimoli simili a Sc producono c) e discriminazione (se si associa solo uno Sc allo Si e non ad altri, solo il primo produrrà Rc).

Processo tipico dell’attivazione emotiva, il condizionamento classico non è in grado di spiegare e produrre molti apprendimenti e, soprattutto, quelli complessi.

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I paradigmi della Psicologia:I paradigmi della Psicologia:iil comportamentismol comportamentismo

legge dell’effettolegge dell’effetto (Thorndike, 1874-1949): (Thorndike, 1874-1949): non è la contiguità non è la contiguità temporale a produrre RC, ma Si, ovvero l’associazione temporale a produrre RC, ma Si, ovvero l’associazione stimolo-effetto, ciò che avviene dopo il comportamento stimolo-effetto, ciò che avviene dopo il comportamento (che si produce casualmente, per prove ed errori)(che si produce casualmente, per prove ed errori)

Burnus Frederic Skinner, iBurnus Frederic Skinner, il più importante tra i l più importante tra i comportamentisti, distingue:comportamentisti, distingue:

• comportamenti rispondenticomportamenti rispondenti, esito di riflessi , esito di riflessi innati o di innati o di condizionamento classicocondizionamento classico;;

• comportamenticomportamenti “operanti”“operanti”, frutto di , frutto di associazioni S-R modulate dal “associazioni S-R modulate dal “rinforzorinforzo” o ” o conseguenza.conseguenza.

Lo stimolo è definito “discriminativo” e il Lo stimolo è definito “discriminativo” e il comportamento “operante” perché agisce comportamento “operante” perché agisce sull’ambientesull’ambiente

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I paradigmi della Psicologia:I paradigmi della Psicologia:ilil ComportamentismoComportamentismo

• RinforzoRinforzo::– PositivoPositivo: introduzione nell’ambiente di uno stimolo gradevole: : introduzione nell’ambiente di uno stimolo gradevole:

produce aumento della frequenza del comportamentoproduce aumento della frequenza del comportamento– NegativoNegativo: : eliminazione dall’ambiente di uno stimolo sgradevole: eliminazione dall’ambiente di uno stimolo sgradevole:

produce aumento della frequenza del comportamentoproduce aumento della frequenza del comportamento– PunizionePunizione: : introduzione nell’ambiente di uno stimolo sgradevole: introduzione nell’ambiente di uno stimolo sgradevole:

produce una diminuzione di frequenza del comportamentoproduce una diminuzione di frequenza del comportamento– PrimarioPrimario: : soddisfa bisogni primari (cibo, sonno ecc.)soddisfa bisogni primari (cibo, sonno ecc.)– SecondarioSecondario: : soddisfa bisogni non primari e funge da intermediario soddisfa bisogni non primari e funge da intermediario

per il soddisfacimento dei bisogni primari (denaro per cibo ecc.)per il soddisfacimento dei bisogni primari (denaro per cibo ecc.)– Continuo, parziale ad intervalli fissi o variabiliContinuo, parziale ad intervalli fissi o variabili: : il primo il primo

deve essere ripetuto, perché non si verifichi estinzione, l’ultimo è deve essere ripetuto, perché non si verifichi estinzione, l’ultimo è quello che assicura il comportamento anche se il rinforzo non è quello che assicura il comportamento anche se il rinforzo non è presente ed è più difficile da estinguere.presente ed è più difficile da estinguere.

• Il modello portò ad un fortunato studio di tecniche psicologiche Il modello portò ad un fortunato studio di tecniche psicologiche (apprendimento, psicoterapia) di induzione o inibizione di risposte al fine (apprendimento, psicoterapia) di induzione o inibizione di risposte al fine di produrre o controllare i comportamenti, che ancora informa diversi di produrre o controllare i comportamenti, che ancora informa diversi campi di ricerca e pratica psicologica. campi di ricerca e pratica psicologica.

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La PsicoanalisiLa Psicoanalisi e il modello e il modello clinicoclinicoSigmund Freud Sigmund Freud nel 1896 fonda l fonda la Psicoanalisia Psicoanalisi, ,

che rappresenta solo un modello di analisi della che rappresenta solo un modello di analisi della psiche all’interno del settore della psicologia psiche all’interno del settore della psicologia definita definita DinamicaDinamica. .

• La prospettiva è totalmente opposta a quella La prospettiva è totalmente opposta a quella comportamentistacomportamentista: ciò che viene indagato sono i : ciò che viene indagato sono i processi psichici come motori del comportamento. processi psichici come motori del comportamento.

• La La psicopatologiapsicopatologia e i processi psichici normali, sono e i processi psichici normali, sono in continuità e mettono in evidenza l’esistenza di in continuità e mettono in evidenza l’esistenza di forze pulsionaliforze pulsionali, ovvero di energia che permette , ovvero di energia che permette all’individuo di adattarsi alla realtà, e che hanno un all’individuo di adattarsi alla realtà, e che hanno un funzionamento regolato secondo due principi:funzionamento regolato secondo due principi:

• ilil principio di Piacere principio di Piacere;;• ilil principio di Realtà principio di Realtà..

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La PsicoanalisiLa Psicoanalisi e il modello e il modello clinicoclinicoLe tre istanze dell’apparato psichico: Le tre istanze dell’apparato psichico:

• ESES: la dimensione inconscia serbatoio delle pulsioni : la dimensione inconscia serbatoio delle pulsioni (sessuali, aggressive, di auto-conservazione, ecc..);(sessuali, aggressive, di auto-conservazione, ecc..);

• il il Super IOSuper IO: parzialmente inconscio, svolge le funzioni di : parzialmente inconscio, svolge le funzioni di “censore” (coscienza morale, idealità, auto-osservazione, “censore” (coscienza morale, idealità, auto-osservazione, ecc..), nei confronti dell’ ecc..), nei confronti dell’ IOIO ; ;

• IOIO, media tra gli impulsi , media tra gli impulsi libidicilibidici dell’Es e le istanze censorie dell’Es e le istanze censorie del Super Io, secondo le richieste della realtà esterna.del Super Io, secondo le richieste della realtà esterna.

• ””Abbiamo definito il concetto di libido come una forza Abbiamo definito il concetto di libido come una forza quantitativamente variabile, che può servire a misurare i processi e quantitativamente variabile, che può servire a misurare i processi e le trasformazioni che si verificano nel campo dell’eccitamento le trasformazioni che si verificano nel campo dell’eccitamento sessuale. Distinguiamo questa libido in base al fatto che essa si sessuale. Distinguiamo questa libido in base al fatto che essa si origina dall’energia che è lecito ammettere come substrato dei origina dall’energia che è lecito ammettere come substrato dei processi mentali in genere, quindi le attribuiamo anche un carattere processi mentali in genere, quindi le attribuiamo anche un carattere qualitativoqualitativo.”.”(1915) (1915)

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La PsicoanalisiLa Psicoanalisi e il modello e il modello clinicoclinico

• L’organizzazione psichica individuale è L’organizzazione psichica individuale è il frutto della dinamicità tra principio il frutto della dinamicità tra principio del piacere (fronte interno dell’Io) e del piacere (fronte interno dell’Io) e principio della realtà (fronte esterno principio della realtà (fronte esterno dell’Io) e può essere interpretata, o dell’Io) e può essere interpretata, o “ricostruita”, mettendo in luce la “ricostruita”, mettendo in luce la dinamica della dinamica della rimozionerimozione, attraverso il , attraverso il transferttransfert, le libere associazioni, l’analisi , le libere associazioni, l’analisi dei sogni, dei dei sogni, dei lapsuslapsus, dei motti di spirito , dei motti di spirito e degli atti mancatie degli atti mancati

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Il cognitivismoIl cognitivismo

Negli anni ’60 alcuni psicologi, anche Negli anni ’60 alcuni psicologi, anche comportamentisti (Miller, Galanter, Primbram), comportamentisti (Miller, Galanter, Primbram), mettono in discussione i modelli comportamentali e mettono in discussione i modelli comportamentali e dinamici, proponendo il modello TOTE (Test-dinamici, proponendo il modello TOTE (Test-Operate-Test-Exit) in cui viene inserito il concetto Operate-Test-Exit) in cui viene inserito il concetto cibernetico di feedback (secondo la teoria cibernetico di feedback (secondo la teoria dell’informazione):dell’informazione):

i processi cognitivi e i comportamenti che ad essi i processi cognitivi e i comportamenti che ad essi seguono, sono costituiti da elaborazioni, seguono, sono costituiti da elaborazioni, immagazzinamenti, recuperi, ecc.., come quelli immagazzinamenti, recuperi, ecc.., come quelli elaborati e prodotti da un computer. elaborati e prodotti da un computer.

lo psicologo deve cercare di capire il software, o lo psicologo deve cercare di capire il software, o programma, che permette quei processi, senza programma, che permette quei processi, senza preoccuparsi di studiare l’hardware, cioè la base preoccuparsi di studiare l’hardware, cioè la base fisica. fisica.

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La La Psicologia: le prospettive Psicologia: le prospettive

Comportamentale/ Comportamentale/ CognitivistaCognitivista

Sperimentale: Sperimentale: spiegazioni spiegazioni causalicausali

Il comportamento è Il comportamento è causatocausato da da fattori fattori interniinterni (personalità, (personalità, processi cognitivi)processi cognitivi) e/o e/o esterniesterni (ambiente)(ambiente) all’all’individuoindividuo

Prospettiva culturaleProspettiva culturale

Spiegazioni Spiegazioni normativenormative

Il comportamento è Il comportamento è

intenzionale e intenzionale e guidatoguidato

(non determinato)(non determinato) da da

normenorme (regole generali (regole generali

di comportamento)di comportamento) e e

regole regole (legate ai ruoli)(legate ai ruoli)

socialisociali

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La natura culturale dello La natura culturale dello sviluppo sviluppo (Rogoff, 2003)(Rogoff, 2003)

““Lo sviluppo umano implica una partecipazione Lo sviluppo umano implica una partecipazione degli individui a comunità culturali, e può degli individui a comunità culturali, e può

essere compreso solo alla luce delle pratiche essere compreso solo alla luce delle pratiche culturali e delle condizioni di tali comunità, che culturali e delle condizioni di tali comunità, che sono anch’esse in continua evoluzione” sono anch’esse in continua evoluzione” (p. 1)(p. 1)

• L’individuo è predisposto biologicamente a partecipare L’individuo è predisposto biologicamente a partecipare ad attività culturali: usare il linguaggio, usare ad attività culturali: usare il linguaggio, usare strumenti, imparare dagli altristrumenti, imparare dagli altri

• Gli strumenti, sempre culturalmente significativi, Gli strumenti, sempre culturalmente significativi, permettono la memoria collettiva di eventi di cui non si permettono la memoria collettiva di eventi di cui non si è fatta esperienza (partecipazione vicaria) alla base è fatta esperienza (partecipazione vicaria) alla base dell’apprendimento trans-generazionale: ogni dell’apprendimento trans-generazionale: ogni generazione adatta alle circostanze l’eredità bio-generazione adatta alle circostanze l’eredità bio-culturale culturale

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La natura culturale dello La natura culturale dello sviluppo sviluppo (Rogoff, 2003)(Rogoff, 2003)

Ogni culture ha aspettative diverse Ogni culture ha aspettative diverse sulle capacità degli individui nelle sulle capacità degli individui nelle

fasi del ciclo di vitafasi del ciclo di vita

(bambini, adolescenti, adulti, anziani): (bambini, adolescenti, adulti, anziani):

Le “tabelle di sviluppo ” individuate in Le “tabelle di sviluppo ” individuate in una cultura possono non una cultura possono non

corrispondere o essere considerate corrispondere o essere considerate dannose in un’altra. dannose in un’altra.

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La natura culturale dello La natura culturale dello sviluppo sviluppo (Rogoff, 2003)(Rogoff, 2003)

Modello culturale occidentaleModello culturale occidentale• Prima dell’industrializzazione: non si conosceva l’età, Prima dell’industrializzazione: non si conosceva l’età,

gli studenti procedevano per livelli di conoscenza, si gli studenti procedevano per livelli di conoscenza, si distingueva infanzia e età adultadistingueva infanzia e età adulta

• Con l’industrializzazione:Con l’industrializzazione:– l’età diviene un’unità di misura dello sviluppo e un criterio l’età diviene un’unità di misura dello sviluppo e un criterio

per classificare gli individui: occorreva razionalizzare i per classificare gli individui: occorreva razionalizzare i sistemi educativi e sanitari e ciò portò alla nascita della sistemi educativi e sanitari e ciò portò alla nascita della Pediatria, della Psicologia evolutiva, degli istituti per anziani Pediatria, della Psicologia evolutiva, degli istituti per anziani e di scuole ordinate per etàe di scuole ordinate per età

– Crescente allontanamento dei bambini dalle attività adulte Crescente allontanamento dei bambini dalle attività adulte (segregazione in base all’età)(segregazione in base all’età)

• In altre comunità (Aka, Africa centrale) l’integrazione In altre comunità (Aka, Africa centrale) l’integrazione dei bambini con le attività quotidiane permette loro dei bambini con le attività quotidiane permette loro di osservare e partecipare attivamente alle attività di osservare e partecipare attivamente alle attività degli adulti in modo multilaterale (con più attori degli adulti in modo multilaterale (con più attori sociali): le attività osservate sono sociali): le attività osservate sono contestualizzatecontestualizzate non apprese in modo teorico non apprese in modo teorico

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Lo sviluppo psicologicoLo sviluppo psicologico

Con la locuzione “sviluppo Con la locuzione “sviluppo psicologico” si fa psicologico” si fa riferimento ai riferimento ai cambiamenti che si cambiamenti che si verificano nelle verificano nelle capacità/comportamenti capacità/comportamenti dell’individuo nelle fasi dell’individuo nelle fasi del ciclo di vita, dalla del ciclo di vita, dalla nascita alla senescenzanascita alla senescenza

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Lo sviluppo psicologicoLo sviluppo psicologico

Domante chiave:Domante chiave:

• Nello sviluppo il cambiamento è Nello sviluppo il cambiamento è quantitativo o qualitativo, quantitativo o qualitativo, incrementale o discontinuo?incrementale o discontinuo?

• Nello sviluppo il cambiamento deve Nello sviluppo il cambiamento deve essere attribuito a fattori genetici o essere attribuito a fattori genetici o ambientali?ambientali?

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Lo sviluppo psicologico: i Lo sviluppo psicologico: i principali approcci teoriciprincipali approcci teorici

Un Un approccio teorico è un quadro concettuale è un quadro concettuale astratto prodotto e sviluppato da gruppi di astratto prodotto e sviluppato da gruppi di studiosi che si caratterizza per :studiosi che si caratterizza per :

• Assunzioni di baseAssunzioni di base specifiche specifiche

• Individuazione e delimitazione del proprio Individuazione e delimitazione del proprio campo e oggetto di indaginecampo e oggetto di indagine

• Individuazione e scelta di Individuazione e scelta di metodi e metodi e strumentistrumenti adeguati adeguati

• Produzione e validazione di Produzione e validazione di teorie e costrutti

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Lo sviluppo psicologico: Lo sviluppo psicologico: approccio approccio comportamentisticocomportamentistico

• Il cambiamento è quantitativo e Il cambiamento è quantitativo e incrementale: l’individuo è plasmabile e ha incrementale: l’individuo è plasmabile e ha illimitate possibilità di apprendimentoillimitate possibilità di apprendimento

• Il cambiamento è prodotto dall’ambienteIl cambiamento è prodotto dall’ambiente

• Il metodo: sperimentale e osservativo, Il metodo: sperimentale e osservativo, controllatocontrollato

• Teorie dell’apprendimento:Teorie dell’apprendimento:– Condizionamento operanteCondizionamento operante (Skinner) (Skinner)– Teoria dell’apprendimento socialeTeoria dell’apprendimento sociale (Bandura, 1977): (Bandura, 1977):

• L’apprendimento è anche il frutto dell’osservazione del L’apprendimento è anche il frutto dell’osservazione del comportamento altrui (condizionamento vicario) rinforzato comportamento altrui (condizionamento vicario) rinforzato socialmentesocialmente

• Il rinforzo è anche intrinseco (piacere)Il rinforzo è anche intrinseco (piacere)

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Lo sviluppo psicologico: Lo sviluppo psicologico: approccio approccio organismicoorganismico

Il cambiamento è qualitativo e Il cambiamento è qualitativo e incrementale/discontinuo: l’individuo è un organismo incrementale/discontinuo: l’individuo è un organismo attivo che si auto-organizzaattivo che si auto-organizza

Il metodo: sperimentale e osservativo controllatoIl metodo: sperimentale e osservativo controllato Teorie dello sviluppo:Teorie dello sviluppo:

– Maturazionismo Maturazionismo (Gesell, 1929)(Gesell, 1929): : • Il cambiamento è prodotto da fattori genetici e ambientali in Il cambiamento è prodotto da fattori genetici e ambientali in

interazioneinterazione• Chomsky (1959, 1965): la base grammaticale della lingua è

uguale per tutti gli individui, che apprendono i termini e i contesti d’uso.

– Costruttivismo Costruttivismo (Piaget, 1936,1937, 1945):• Il cambiamento è prodotto da fattori genetici e ambientali in Il cambiamento è prodotto da fattori genetici e ambientali in

interazioneinterazione• Lo sviluppo cognitivo produce livelli qualitativamente differenti

di organizzazione del pensiero: stadi in sequenza invariante e universale di crescente complessità e stabilità

– Teoria dello sviluppo come interiorizzazione di forme Teoria dello sviluppo come interiorizzazione di forme culturaliculturali (Vygotskij, 1896-1934): (Vygotskij, 1896-1934):

• L’apprendimento è un processo storico-culturale di L’apprendimento è un processo storico-culturale di appropriazione di significati per mezzio di mediatori simbolici appropriazione di significati per mezzio di mediatori simbolici (lingua, calcolo, disegno)(lingua, calcolo, disegno)

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Lo sviluppo psicologico: Lo sviluppo psicologico: approccio approccio psicoanaliticopsicoanalitico

Il cambiamento è qualitativo e discontinuo: Il cambiamento è qualitativo e discontinuo: l’individuo è un organismo simbolico che l’individuo è un organismo simbolico che attribuisce significati a se stesso e al mondoattribuisce significati a se stesso e al mondo

Il cambiamento è causato da conflitti interni Il cambiamento è causato da conflitti interni ed è stadialeed è stadiale

Oggetto di studio: la storia personale e i Oggetto di studio: la storia personale e i suoi nessi significativisuoi nessi significativi

Il metodo: osservativo, della relazione Il metodo: osservativo, della relazione osservatore-osservato (transfert)osservatore-osservato (transfert)

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MicrosistemaScuola

Microsistema

Coetanei

Macrosistemapolitica sociale e dei servizi

EsosistemaCondizioni di vita e di lavoro

Mesosistemarelazioni tra microsistemi

Microsistema

Famiglia

Approccio ecologico di BroenfenbrennerApproccio ecologico di Broenfenbrenner

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Teorie classichees.: Piaget, Freud

SCHEMI EVOLUTIVI SCHEMI EVOLUTIVI COMUNI?COMUNI?

Studi contemporaneies.: temperamento, “popolarità”, ritmo di

acquisizione della lingua materna

DIFFERENZE DIFFERENZE INDIVIDUALI?INDIVIDUALI?

Concezionistadiali

Differenze interindividuali e intraindividuali

Studio dello sviluppoStudio dello sviluppo

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Disegno longitudinaleDisegno longitudinale Disegno trasversaleDisegno trasversale

Lo stesso gruppo di individui

Osservazioni e valutazioni per un periodo più o meno lungo di tempo

Brevetermine

Lungotermine

Gruppi di individui di età diversa

Confronti fatti nello stesso momento temporale

Disegni di ricercaDisegni di ricerca

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• Consente di seguire lo sviluppo individuale nel tempo

• Consente di rispondere a domande circa la stabilità del comportamento indagato

• Consente di determinare gli effetti di esperienze o condizioni antecedenti sullo sviluppo successivo

Vantaggi dei disegni di ricerca longitudinaliVantaggi dei disegni di ricerca longitudinali

Page 32: Lezioni sviluppo

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• Modello molto costoso in termini di investimenti di energie

• Possibilità di perdere soggetti nel corso della ricerca sia per cause accidentali che per abbandono volontario

• Possibilità di confusione tra i cambiamenti legati all’età e i cambiamenti di tipo sociale e storico che si verificano nel corso della ricerca

Svantaggi dei disegni di ricerca longitudinaliSvantaggi dei disegni di ricerca longitudinali

Page 33: Lezioni sviluppo

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• Consente di identificare differenze tra le età

• Relativamente poco costoso, veloce nell’esecuzione e facile da replicare

Vantaggi

Svantaggi

• Non dice nulla sullo sviluppo intra-individuale

Vantaggi e svantaggi dei disegni di ricerca Vantaggi e svantaggi dei disegni di ricerca traversalitraversali

Page 34: Lezioni sviluppo

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MASSIMO MINIMOIntervento del ricercatore sul fenomeno indagato

Esperimento OsservazioneMetodi quasi sperimentali ocorrelazionali

• Controllo sulla variabile indipendente per determinare il comportamento osservato

• Analisi della relazione che potrebbe esistere tra le variabili in risposta alla manipolazione

• L’obiettivo è la verifica della relazione causa-effetto

• Nessun controllo sulla variabile indipendente, osservazione del comportamento spontaneo

• Analisi delle relazioni esistenti tra le variabili

• L’obiettivo è la descrizione

Metodi di ricercaMetodi di ricerca

Page 35: Lezioni sviluppo

Marina Mura - Servizi sociali - PsicolMarina Mura - Servizi sociali - Psicologia dello sviluppo e della formazionogia dello sviluppo e della formazione e

Il ricercatore cerca diesercitare un minimo grado di controllo sul

proprio oggetto distudio

Il ricercatore cerca diesercitare un gradomedio o massimo dicontrollo sul proprio oggetto di studio

Condottain ambiente naturale

Condotta in ambiente naturale

e in laboratorio

OsservazioneOsservazionenaturalisticanaturalistica

OsservazioneOsservazionecontrollatacontrollata

Tipi di osservazioneTipi di osservazione

Page 36: Lezioni sviluppo

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Osservare non è registrare fedelmente la realtà

MitiMiti RealtàRealtà

L’osservazione richiede:• Tempo e distensione• Libertà intellettuale• Assenza di pregiudizi• Consapevolezza di sé• Capacità di non coinvolgersi• Capacità di sospendere il giudizio

L’osservazione è esposta al rischio della soggettività

E’ impossibile stabilire dei confini netti tra “chi osserva” e “chi viene osservato”

Osservare non è guardare. L’osservazione si fonda sempre su un’ipotesi o quanto meno su una curiosità

Osservare non è interpretare. L’osservazione rappresenta un momento intermedio tra la percezione del fenomeno e la sua interpretazione

L’osservazione come metodo di ricercaL’osservazione come metodo di ricerca

Page 37: Lezioni sviluppo

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1. SELEZIONE DEL FENOMENO DA OSSERVARE

2. REGISTRAZIONE DEL FENOMENO INDIVIDUATO

3. CODIFICA DEI DATI REGISTRATI

In tutte e tre le fasi sono individuabili delle fonti di errore che è necessario conoscere e controllare per evitare

distorsioni sistematiche nella raccolta e analisi dei dati osservati

Fasi dell’osservazioneFasi dell’osservazione

Page 38: Lezioni sviluppo

Marina Mura - Servizi sociali - PsicolMarina Mura - Servizi sociali - Psicologia dello sviluppo e della formazionogia dello sviluppo e della formazione e

Fonte di erroreFonte di errore

• Reattività• Innaturalità

• Familiarizzazione• Tecniche non invasive• Mascheramento

dell’osservatore

SOGGETTI

Controllo Controllo

Fonti di errore nella 1° fase dell’osservazioneFonti di errore nella 1° fase dell’osservazione

Page 39: Lezioni sviluppo

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• Condizioni psicofisiche• Capacità personali• Sapere di essere valutati

per l’attendibilità dell’osservazione

• Utilizzo di osservatori indipendenti

• Utilizzo di buoni osservatori• Controlli casuali dell’attendibilità

OSSERVATORI

Fonte di erroreFonte di errore

Controllo Controllo

Fonti di errore nella 2° fase dell’osservazioneFonti di errore nella 2° fase dell’osservazione

Page 40: Lezioni sviluppo

Marina Mura - Servizi sociali - PsicolMarina Mura - Servizi sociali - Psicologia dello sviluppo e della formazionogia dello sviluppo e della formazione e

• Aspettative e commenti• Uso di schemi di

codifica complessi

• Evitare commenti ed interpretazioni

• Definizioni operative chiare delle categorie di codifica

• Addestrare i codificatori

RICERCATORIFonte di erroreFonte di errore

Controllo Controllo

Fonti di errore nella 3° fase dell’osservazioneFonti di errore nella 3° fase dell’osservazione

Page 41: Lezioni sviluppo

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OPERAZIONALIZZAZIONE DEI COSTRUTTI e SPECIFICAZIONE dei COMPORTAMENTI da osservare

Individuazione delle modalità di codificaIndividuazione dei soggettiIndividuazione del o dei luoghi di

osservazioneIndividuazione dei tempi di osservazione:

quando - con quale frequenza – per quanto tempo

Individuazione degli osservatori • Osservazione• Codifica• interpretazione

TEORIACOSTRUTTI

IPOTESI

OSSERVAZIONE STRUTTURATAOSSERVAZIONE STRUTTURATA

Page 42: Lezioni sviluppo

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Durante il periodo prenatale si completa l’organizzazione di un individuo maturo e capace di sopravvivere nell’ambiente

esterno.

Patrimoniotrasmessodai genitori

EMBRIONE

FETOFETO

Fattori ambientali dovuti Fattori ambientali dovuti al rapporto con al rapporto con l’organismo materno :l’organismo materno :

• Nutrimento• Sostanze chimiche,

ormonali e virus• Agenti teratogeni

Sviluppo fisico-motorio: lo sviluppo prenataleSviluppo fisico-motorio: lo sviluppo prenatale

Page 43: Lezioni sviluppo

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Respira ossigenoattraverso i polmoni

Si nutre attraverso la bocca

Risponde allo stress della nascita

Produzione di livelli elevatidi “ormone dello stress”

Riflesso respiratorio

Riflesso di suzione

Sviluppo fisico-motorio: Sviluppo fisico-motorio: passaggio dalla vita uterina a quella extrauterinapassaggio dalla vita uterina a quella extrauterina

Il neonato viene al mondo con l’equipaggiamento necessario ad affrontare una serie di nuovi compiti

Page 44: Lezioni sviluppo

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Periodo neonatale:Periodo neonatale: dalla nascita al 28° giorno di vita

Prima infanzia:Prima infanzia: da 0 a 2 anni

Seconda infanzia:Seconda infanzia: da 2 a 6 anni

Terza infanzia: Terza infanzia: da 6 a10 anni

Adolescenza: Adolescenza: da 10 anni al completamento dello sviluppo

sessuale

Sviluppo fisico-motorio: fasi della crescita Sviluppo fisico-motorio: fasi della crescita postnatalepostnatale

Page 45: Lezioni sviluppo

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Prime fasi dello sviluppo sessuale

FecondazioneFecondazione Sesso cromosomico

• Maschio: Differenziazione delle cellule che producono testosterone

• Femmina: Nessuno stimolo ormonale specifico per differenziarsi

SviluppoSviluppoprenataleprenatale

Page 46: Lezioni sviluppo

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Sviluppo sessuale

PUBERTÀPUBERTÀ = Momento di massima differenziazione sessuale

MATURITÀ SESSUALEMATURITÀ SESSUALECompleta maturazione degli organi deputati

alla riproduzione

Cambiamento dei caratteri sessuali:Cambiamento dei caratteri sessuali:

PRIMARIPRIMARINecessari allariproduzione

SECONDARISECONDARIes.: comparsa dei peli,

sviluppo del seno

Page 47: Lezioni sviluppo

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47

Le ricerche sulle competenze cognitive ed emotive del neonato e del bambino hanno messo in evidenza che sono precoci: esistono sin dalla nascita

attivo nell’elaborazione delle esperienze perché dotato di prerequisiti percettivi e cognitivi

precoci che si sviluppano grazie all’interazione con l’ambiente

NEONATONEONATO BAMBINOBAMBINO

Lo sviluppo percettivo

Page 48: Lezioni sviluppo

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48

Il contatto con il mondo esterno avviene attraverso

la sensazionela sensazione

Effetto soggettivo e immediato, provocato dagli stimoli sui diversi

organi di senso

la percezionela percezione

Organizzazione dinamica e significativa degli stimoli

sensoriali

Lo sviluppo percettivo

Page 49: Lezioni sviluppo

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49

Competenze gustative e olfattive precoci

Il neonato risponde diversamente a:

Espressioni di soddisfazioneEspressioni di soddisfazione

Sapori dolci

Odori gradevoli (latte materno)

Espressioni di disgusto e Espressioni di disgusto e irritazioneirritazione

Sapori amari e acidi

Odori sgradevoli

Lo sviluppo percettivo

Page 50: Lezioni sviluppo

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50

Finalità della percezione gustativa e olfattiva

Le sensazioni gustative e olfattive nel neonato hanno due principali finalità:

la nutrizionela nutrizionela mediazione la mediazione della relazione della relazione con il caregivercon il caregiver

Lo sviluppo percettivo

Page 51: Lezioni sviluppo

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51

Percezione uditiva precoce

I NEONATII NEONATI

• sono precocemente reattivi ai suoni: orientano gli occhi e la testa in direzione di suoni ritmici e di voci umane

• riconoscono precocemente la voce materna e la preferiscono ad altri stimoli

• sono inizialmente in grado di discriminare i fonemi delle diverse lingue, per poi concentrarsi selettivamente solo su quella della propria cultura di appartenenza

Lo sviluppo percettivo

Page 52: Lezioni sviluppo

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52

Competenze visive precoci

• percepire le sfumature cromatiche

Il Il neonatoneonato è in grado di: è in grado di:

• ispezionare l’ambiente tramite movimenti oculari coniugati e di inseguimento

• discriminare gli stimoli intensi e vicini

• utilizzare una visione binoculare (a 3 mesi)

Lo sviluppo percettivo

Page 53: Lezioni sviluppo

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53

Preferenza per il volto umano

spiegazionespiegazione

InnatistaInnatista

AdattivaAdattiva favorisce il legame di attaccamento e

le relazioni primarie

Il neonato mostra precocemente una netta preferenza per il volto umano

Lo sviluppo percettivo

Page 54: Lezioni sviluppo

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54

Il volto attrae il bambino:

Caratteristiche Caratteristiche del volto che del volto che attraggano il attraggano il

bambinobambino

Movimento

Nitidezza dei

contorniSimmetria

Complessità e varietà

Regolarità nella struttura schematica

Lo sviluppo percettivo

Page 55: Lezioni sviluppo

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55

Caratteristiche del riconoscimento del volto

IL BAMBINOIL BAMBINO

• preferisce i visi attraenti, considerati più prototipici della rappresentazione costruita sulla base dell’esperienza

• mostra una precoce preferenza per il volto materno: percezione interdipendente di dettagli interni ed esterni, facilitata dalla presentazione del volto completo

• discrimina precocemente differenti pattern facciali che esprimono diverse emozioni

Lo sviluppo percettivo

Page 56: Lezioni sviluppo

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Le Le coordinazioni intermodali

..

Le ricerche confermano il punto di vista di Gibson: gli Le ricerche confermano il punto di vista di Gibson: gli

studi di Butterword, Harris (1994) sul studi di Butterword, Harris (1994) sul coordinamento coordinamento audio-visivoaudio-visivo e quelle di Melzoff e Borton (1979) sulla e quelle di Melzoff e Borton (1979) sulla percezione percezione tattile e visivatattile e visiva osservano la presenza di osservano la presenza di una forma di transfer intermodale, che consente a un una forma di transfer intermodale, che consente a un organo di senso di conoscere attraverso le percezioni organo di senso di conoscere attraverso le percezioni di un altro organo.di un altro organo.

Piaget: l’integrazione si costituisce con l’esperienza e non prima di un anno di vita del bambino

Gibson: l’integrazione si costituisce subito dopo la nascita.

56

Lo sviluppo percettivo

Page 57: Lezioni sviluppo

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57

LE COSTANZE PERCETTIVELE COSTANZE PERCETTIVE

Nei primi mesi di vita inizia a svilupparsi la capacità di percepire gli oggetti come invarianti e costanti nella forma, nel colore, nella dimensione e nella luminosità, pur al variare delle stimolazioni.

L’organizzazione delle costanze percettive è un processo processo lungo e gradualelungo e graduale, che vede il susseguirsi di:

costanza della formacostanza della forma

costanza della dimensionecostanza della dimensione

percezione di distanza e profonditàpercezione di distanza e profondità

Lo sviluppo percettivo

Page 58: Lezioni sviluppo

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58

Nella prima infanzia emerge il fenomeno del:

SINCRETISMO INFANTILESINCRETISMO INFANTILE

la percezione della struttura di insieme ostacola l’individuazione delle singole parti

• il sincretismo è considertato una carenza di organizzazione flessibile e articolata del campo percettivo (Girotti e Rizzardi,1999)

• il sincretismo non è dovuto a un problema di visione, ma all’influenza delle proprietà strutturali degli stimoli (Vurpillot, 1972)

Lo sviluppo percettivo

Page 59: Lezioni sviluppo

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59

Sviluppo della capacità percettiva

Percezione sincreticaPercezione sincretica (globale-indifferenziata)

Percezione analiticaPercezione analitica

Percezione sinteticaPercezione sintetica (globale-differenziata)

Lo sviluppo percettivo

Page 60: Lezioni sviluppo

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60

Superamento del sincretismo infantile

Nella fanciullezza si sviluppano:

• capacità di tipo analitico

• articolazione gerarchica del campo fenomenico

• adozione di una prospettiva reversibile

• capacità di compiere un’esplorazione esaustiva

• perfezionamento della costanza di grandezza o fenomeno fenomeno della supercostanzadella supercostanza

Lo sviluppo percettivo

Page 61: Lezioni sviluppo

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Lo sviluppo cognitivoJean PiagetJean Piaget

Approccio organismico costruttivista Approccio organismico costruttivista

L’individuo non è un passivo recettore di influenze ambientali,né un veicolo di idee innate, ma un attivo costruttore delle

proprie conoscenze: si modifica attraverso gli scambi con l’ambientesi modifica attraverso gli scambi con l’ambiente

• Lo sviluppo è comprensibile all’interno della storia evolutiva delle specie: è organizzazione biologica su cui si basa quella psicologica o intelligenza adattiva

Page 62: Lezioni sviluppo

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Lo sviluppo cognitivoJean PiagetJean Piaget

Lo sviluppo: trasformazione di strutture che si costruiscono per rispondere a bisogni attraverso

l’attività dell’individuo

IntelligenzaIntelligenza

Si evolve in modo continuo, ma per stadi qualitativamente Si evolve in modo continuo, ma per stadi qualitativamente

diversi, ma integrati gerarchicamente:diversi, ma integrati gerarchicamente:

• Strutture diverse (STADI)

• Funzioni invarianti: adattamento ed equilibrazione

Page 63: Lezioni sviluppo

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63

ASSIMILAZIONEASSIMILAZIONE

Incorpora nei propri schemi i dati dell’esperienza

Continuità - conservazione

ADATTANO L’ORGANISMO ALL’AMBIENTEADATTANO L’ORGANISMO ALL’AMBIENTEGARANTENDO L’EQUILIBRIO DELLA STRUTTURAGARANTENDO L’EQUILIBRIO DELLA STRUTTURA

ACCOMODAMENTOACCOMODAMENTO

Modifica i propri schemi per adattarli ai nuovi dati

Cambiamento - novità

Lo sviluppo cognitivoJean PiagetJean Piaget

Processi di modifica delle strutture cognitiveProcessi di modifica delle strutture cognitive

Page 64: Lezioni sviluppo

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Età

Sensomotorio

Stadio Descrizione

0-2 anniil mondo è ciò che si può esperire con le

informazioni sensoriali: si acquisisce la capacità rappresentazionale e la permanenza dell’oggetto

Preoperatorio 2-6 anniLa rappresentazione mentale permette

l’interiorizzazione di schemi di azioni irreversibili, la categorizzazione e il decentramento

Operatorioconcreto

6-12anni

La capacità logica progredisce con il coordinamento delle operazioni mentali: si acquisiscono schemi di azione reversibili

(addizione, sottrazione, ecc.)

Operatorioformale

Dai 12 anni

È capace di organizzare le informazioni in modo sistematico e pensa in termini

ipotetico-deduttivi

Lo sviluppo cognitivoJean PiagetJean Piaget

Stadi dello sviluppo cognitivo Stadi dello sviluppo cognitivo

Page 65: Lezioni sviluppo

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65

PrincipaliPrincipalimanifestazionimanifestazioni

Conquista della rappresentazione

Imitazionedifferita

Giocosimbolico

Linguaggio

Il bambino fa riferimento ad una

realtà non percepita direttamente: è in grado di evocarla

Inizio dello stadio preoperatorio (2-6 anni)Inizio dello stadio preoperatorio (2-6 anni)

Lo sviluppo cognitivoJean PiagetJean Piaget

Page 66: Lezioni sviluppo

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a b

Fino a 8 anni i bambini non sono capaci di immaginare quale potrebbe essere la prospettiva di un’altra persona

EGOCENTRISMO INTELLETTUALEEGOCENTRISMO INTELLETTUALE

Stadio pre-operatorio (2-6 anni): compito delle 3 Stadio pre-operatorio (2-6 anni): compito delle 3 montagne montagne

Lo sviluppo cognitivoJean PiagetJean Piaget

Page 67: Lezioni sviluppo

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67

Operazioni Operazioni concreteconcrete

Le azioni mentali isolate si coordinano tra loro e diventano operazioni concrete: genesi del pensiero logico

Reversibilità

Ad ogni operazione corrisponde

un’operazione inversa

Si acquisisce la coordinazione dei

diversi punti di vista tra loro

Lo stadio operatorio concreto (7-12 anni)Lo stadio operatorio concreto (7-12 anni)

Lo sviluppo cognitivoJean PiagetJean Piaget

Page 68: Lezioni sviluppo

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68

Acquisizione del pensiero ipotetico-deduttivo

Ipotetico-deduttivo

Consente di compiere operazioni logiche su premesse ipotetiche e di

ricavarne le conseguenze appropriate

Il soggetto individua i potenziali fattori coinvolti in un fenomeno e li varia in modo sistematico per verificare quali

causino quel fenomeno

Lo stadio operatorio formale (dai 12 anni in poi)Lo stadio operatorio formale (dai 12 anni in poi)

Lo sviluppo cognitivoJean PiagetJean Piaget

Page 69: Lezioni sviluppo

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69

Peso, lunghezza della cordicella, forza della “spinta”: quali fattori determinano la durata di una oscillazione del pendolo?

Nello stadio operatorio formale l’adolescenteverifica ogni fattore in maniera sistematica, formula un’ipotesi su quale sia il fattoredeterminante e la mette alla prova finché tuttele possibilità sono state indagate.

Compito del pendolo Compito del pendolo

Lo sviluppo cognitivoJean PiagetJean Piaget

Page 70: Lezioni sviluppo

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70

Le capacità del bambino risultano

più avanzate rispetto a quelle

valutate da Piaget

Riformulando la consegna e le domande

Presentando situazioni più realistiche

Modificando gli aspetti criteriali del compito

Critiche ai compiti piagetianiCritiche ai compiti piagetiani

Lo sviluppo cognitivoJean PiagetJean Piaget

Page 71: Lezioni sviluppo

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Lavoro di gruppo: ideazione di Lavoro di gruppo: ideazione di un compito cognitivoun compito cognitivo

• Strutturare il gruppoStrutturare il gruppo• Individuare una fascia d’etàIndividuare una fascia d’età• Progettare un compito di valutazione Progettare un compito di valutazione

del livello cognitivo tenendo conto del livello cognitivo tenendo conto delle critiche mosse a Piagetdelle critiche mosse a Piaget

• Motivare ogni sceltaMotivare ogni scelta• Relazionare in plenariaRelazionare in plenaria

TEMPO: 30-40’ TEMPO: 30-40’

Page 72: Lezioni sviluppo

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72

BA

DC

Poliziotti

Bambino

Il 90% dei bambini in etàprescolare è capace di

collocare correttamente il pupazzo “ragazzo” in modo che nessun poliziotto possa

vederlo

Rispetto al compito delle 3 montagne diPiaget:• Situazione realistica• Stimola l’immaginazione

Compito su “il ragazzo e il poliziotto” di HughesCompito su “il ragazzo e il poliziotto” di Hughes

Lo sviluppo cognitivoJean PiagetJean Piaget

Page 73: Lezioni sviluppo

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73

Non vi è stabilità e sistematicità nelle risposte che uno stesso individuo fornisce in diversi compiti, che pur appartengono al

medesimo stadio

Piaget sottovaluta il ruolo dell’esperienza sociale e dedica un’attenzione esclusiva all’esperienza fisica e logico-

matematica nel bambino

Critiche alla teoria di PiagetCritiche alla teoria di Piaget

Lo sviluppo cognitivoJean PiagetJean Piaget

Page 74: Lezioni sviluppo

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Influenza del contesto socio-culturale sui processi cognitivi

Sviluppo: appropriazione dei significati della cultura da parte dell’individuo

INTERIORIZZAZIONE DI FORME INTERIORIZZAZIONE DI FORME CULTURALICULTURALI

Vygotskij (1896-1934) Vygotskij (1896-1934)

Scuola storico culturaleScuola storico culturale

Page 75: Lezioni sviluppo

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75

Lo sviluppo storico-culturale si è realizzato attraverso la produzione di mediatori simbolici (lingua, disegno, calcolo)

Come lo sviluppo dell’umanità o filogenesi: l’ontogenesi si realizza acquisendo i risultati della filogenesi, ossia

appropriandosi dei significati della cultura

svilupposviluppo dipendente dal contesto storico-culturale

INTERIORIZZAZIONE DI ATTIVITÀ SOCIALI MEDIATE INTERIORIZZAZIONE DI ATTIVITÀ SOCIALI MEDIATE DALLE FORME CULTURALIDALLE FORME CULTURALI

Vygotskij (1896-1934) Vygotskij (1896-1934)

Scuola storico culturaleScuola storico culturale

Page 76: Lezioni sviluppo

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Importante è ciò che un bambino è in grado di fare in situazioni di relazione socialerelazione sociale

Zona di sviluppoprossimale

Distanza tra il livello di sviluppo effettivo e il livello di sviluppo potenziale

Vygotskij - La scuola storico culturaleVygotskij - La scuola storico culturale

Quanto un bambino può fare entrando in relazione con un

adulto o un coetaneo più esperto

Sensibilità all’apprendimento:

il nuovo compito deve essere comprensibile

Page 77: Lezioni sviluppo

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77

Centralità del linguaggio

Il bambino è un attore sociale attivo che comunica

Sviluppo del linguaggio

Vygotskij - La scuola storico culturaleVygotskij - La scuola storico culturale

Descrizione delle proprie azioni per orientarsi e interagire

(funzione sociale): linguaggio egocentrico esteriorizzato

Strumento del pensiero: anticipa, guida il

comportamento in quanto completamente interiorizzato

(mantiene la funzione sociale)

Processo di interiorizzazione di mediatori simbolici

Page 78: Lezioni sviluppo

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78

Piaget Vygotskij

Prime fasi di sviluppo: pensiero e linguaggio sono “egocentrici”, non adattati alla realtà e non comunicabili agli altri

Primo uso del linguaggio: di tipo sociale e comunicativo.

Fase egocentrica: il bambino commenta verbalmente le proprie azioni.

Linguaggio interioreLinguaggio interiore o pensiero verbale

Confronto Confronto Piaget - Vygotskij Rapporto tra pensiero e linguaggioRapporto tra pensiero e linguaggio

Page 79: Lezioni sviluppo

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BrainstormingBrainstorming

Che cos’è Che cos’è

l’intelligenza emotival’intelligenza emotiva

Page 80: Lezioni sviluppo

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Brainstorming creativoBrainstorming creativo• Tecnica di Jaoui (1991) permette di Tecnica di Jaoui (1991) permette di

indagare i vissuti intorno alle indagare i vissuti intorno alle parole/concetti: la mappa mentale di un parole/concetti: la mappa mentale di un singolo o di un grupposingolo o di un gruppo

• Può essere individuale o di gruppoPuò essere individuale o di gruppo• Può essere utilizzato per diversi scopi:Può essere utilizzato per diversi scopi:

– Sviluppare visioni divergenti (creatività)Sviluppare visioni divergenti (creatività)– Capire come un gruppo si rappresenta un Capire come un gruppo si rappresenta un

problema/concetto (formazione)problema/concetto (formazione)– Far condividere una visione a più persone: Far condividere una visione a più persone:

sviluppare il gruppo (appartenenza)sviluppare il gruppo (appartenenza)– Analizzare un problema (Analizzare un problema (problem posit) problem posit) per per

progettare un interventoprogettare un intervento

Page 81: Lezioni sviluppo

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Brainstorming: TECNICA DI GRUPPOBrainstorming: TECNICA DI GRUPPO• SI DEVE PREDISPORRE IL SETTING: SI DEVE PREDISPORRE IL SETTING:

– 13-15 PERSONE ATTORNO AD UNA LAVAGNA A 13-15 PERSONE ATTORNO AD UNA LAVAGNA A FOGLI MOBILI BEN VISIBILEFOGLI MOBILI BEN VISIBILE

– AL CENTRO SI SCRIVE LA PAROLA CHIAVEAL CENTRO SI SCRIVE LA PAROLA CHIAVE– VENGONO ENUNCIATE LE REGOLE: VENGONO ENUNCIATE LE REGOLE: 1.1. CIASCUNO ASSOCIA LE PAROLE CHE GLI CIASCUNO ASSOCIA LE PAROLE CHE GLI

VENGONO IN MENTE SENZA PENSARE SE SONO VENGONO IN MENTE SENZA PENSARE SE SONO ADATTE, CONGRUENTI, COERENTI, GIUSTE ECC.ADATTE, CONGRUENTI, COERENTI, GIUSTE ECC.

2.2. NON SI PUÒ INTERVENIRE SULLE PAROLE DEGLI NON SI PUÒ INTERVENIRE SULLE PAROLE DEGLI ALTRI MA SOLO AGGIUNGERNE;ALTRI MA SOLO AGGIUNGERNE;

3.3. OGNI PAROLA VIENE TRASCRITTA;OGNI PAROLA VIENE TRASCRITTA;4.4. IL CONDUTTORE CON LO SGUARDO INVITA TUTTI IL CONDUTTORE CON LO SGUARDO INVITA TUTTI

A PARTECIPARE;A PARTECIPARE;– IL B. FINISCE QUANDO PER MEZZO MINUTO NON IL B. FINISCE QUANDO PER MEZZO MINUTO NON

CI SONO ASSOCIAZIONICI SONO ASSOCIAZIONI– IL B. DEVE ESSERE CONSERVATOIL B. DEVE ESSERE CONSERVATO

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Brainstorming: TECNICA DI GRUPPOBrainstorming: TECNICA DI GRUPPO

• IL GRUPPO O IL CONDUTTORE INDIVIDUA LE IL GRUPPO O IL CONDUTTORE INDIVIDUA LE PAROLE CHIAVEPAROLE CHIAVE

• CIASCUNA PAROLA VIENE MESSA AL CENTRO DEL CIASCUNA PAROLA VIENE MESSA AL CENTRO DEL FOGLIOFOGLIO

• CIASCUNO ASSOCIA UNA PAROLA ALLA PAROLA-CIASCUNO ASSOCIA UNA PAROLA ALLA PAROLA-CHIAVE (EMERGE LA RAPPRESENTAZIONE CHIAVE (EMERGE LA RAPPRESENTAZIONE CONSAPEVOLE)CONSAPEVOLE)

• SI INVITA AD ASSOCIARE UNA PAROLA ALLE SI INVITA AD ASSOCIARE UNA PAROLA ALLE PAROLE ASSOCIATE ALLA PAROLA-CHIAVE (2°-3°-PAROLE ASSOCIATE ALLA PAROLA-CHIAVE (2°-3°-4° LIVELLO: PENSIERO DIVERGENTE)4° LIVELLO: PENSIERO DIVERGENTE)

• ALLA FINE DI QUESTA FASE SI CANCELLANO LE ALLA FINE DI QUESTA FASE SI CANCELLANO LE ASSOCIAZIONI CENTRALIASSOCIAZIONI CENTRALI

• CIASCUNO SCEGLIE 6 PAROLE (DA UNO O DUE CIASCUNO SCEGLIE 6 PAROLE (DA UNO O DUE BRAINSTORMING) DAL 2° LIVELLO IN POIBRAINSTORMING) DAL 2° LIVELLO IN POI

Page 83: Lezioni sviluppo

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Brainstorming: TECNICA DI GRUPPOBrainstorming: TECNICA DI GRUPPO• CIASCUNO SCRIVE UNA FRASE LEGANDO LA CIASCUNO SCRIVE UNA FRASE LEGANDO LA

PAROLA STIMOLO ALLE PAROLE INDIVIDUATE PAROLA STIMOLO ALLE PAROLE INDIVIDUATE • Con 2 B. LE 6 PAROLE SCELTE VENGONO MESSE IN Con 2 B. LE 6 PAROLE SCELTE VENGONO MESSE IN

2 ELENCHI PARALLELI E CIASCUNO SCRIVE UNA 2 ELENCHI PARALLELI E CIASCUNO SCRIVE UNA FRASE LEGANDO LA PAROLA STIMOLO ALLE 2 FRASE LEGANDO LA PAROLA STIMOLO ALLE 2 PAROLE INDIVIDUATE NEGLI ELENCHI PER UN PAROLE INDIVIDUATE NEGLI ELENCHI PER UN TOTALE DI 6 FRASI. ESEMPIO:“Mettere in relazione TOTALE DI 6 FRASI. ESEMPIO:“Mettere in relazione …A con ..B.. è COME……A con ..B.. è COME…

• CIASCUNO SCEGLIE LA FRASE CHE GLI PIACE DI PIÙ CIASCUNO SCEGLIE LA FRASE CHE GLI PIACE DI PIÙ E LA SCRIVE SU UN CARTELLONE METTENDO IN E LA SCRIVE SU UN CARTELLONE METTENDO IN EVIDENZA IL COMEEVIDENZA IL COME

• SI ANALIZZA SUL CARTELLONE QUALI SONO GLI SI ANALIZZA SUL CARTELLONE QUALI SONO GLI ASPETTI COMUNI EVIDENZIATI O LE ASSOCIAZIONI ASPETTI COMUNI EVIDENZIATI O LE ASSOCIAZIONI PIÙ CREATIVEPIÙ CREATIVE

• SI NEGOZIA UNA VISIONE CONDIVISA O SI SI NEGOZIA UNA VISIONE CONDIVISA O SI SCELGONO QUELLE PIÙ INTERESSANTISCELGONO QUELLE PIÙ INTERESSANTI

Page 84: Lezioni sviluppo

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84

Concilia la teoria storico-culturale e la scienza cognitiva

Obiettivo: studiare i processi e non i prodotti dello sviluppo

Comprensione Comprensione del del

comportamento comportamento

scopiscopiintenzioniintenzioni funzionifunzioni

Lo sviluppo cognitivo: la teoria di Jerome BrunerLo sviluppo cognitivo: la teoria di Jerome Bruner

Page 85: Lezioni sviluppo

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85

Acquisizione del pensiero maturo: il bambino passa attraverso

tre forme di rappresentazione

EsecutivaEsecutiva

La realtà viene codificata attraverso l’azione

IconicaIconica

La realtà viene codificata

attraverso le immagini

(più utilizzata tra 6-7 anni)

SimbolicaSimbolica

La realtà viene codificata

attraverso il linguaggio e altri sistemi simbolici (numeri-musica)

Lo sviluppo cognitivo nella teoria di Jerome BrunerLo sviluppo cognitivo nella teoria di Jerome Bruner

si mantengono le forme rappresentative acquisite

Page 86: Lezioni sviluppo

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86

Rappresentazione simbolicalinguaggio

Sistema di Sistema di codifica:codifica:

potente potente

flessibileflessibile

convenzionalconvenzionalee

permette il permette il pensiero pensiero astratto: il astratto: il

bambino può bambino può andare oltre andare oltre

l’informazione l’informazione data (ipotesi, data (ipotesi,

inferenze, inferenze, manipolazioni manipolazioni

delle infomazioni)delle infomazioni)

Lo sviluppo cognitivo nella teoria di Jerome BrunerLo sviluppo cognitivo nella teoria di Jerome Bruner

Page 87: Lezioni sviluppo

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87

Come per Vygotskij, i processi mentali hanno un fondamento sociale e la cognizione umana è influenzata dalla cultura,

attraverso i suoi simboli, artefatti e convenzioni

la cultura forma la mente ed è intrinseca agli individui

Le basi sociali dello sviluppo mentale: BrunerLe basi sociali dello sviluppo mentale: Bruner

Page 88: Lezioni sviluppo

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88

le relazioni sociali che il bambino stabilisce precocemente con chi si prende cura di lui costruiscono la mente matura: elementi

verbali e non-verbali, vincoli e facilitazioni

ScaffoldingScaffolding

Ruolo dell’adulto

Le basi sociali dello sviluppo mentale: BrunerLe basi sociali dello sviluppo mentale: Bruner

Page 89: Lezioni sviluppo

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le relazioni con i genitori possono essere considerate un apprendistato (Keye, 1982) che inizia con la funzione d’aiuto dell’adulto:

questi si comportarsi sulla base di ciò che ritiene essere lo scopo del bambino

Le basi sociali dello sviluppo mentale: BrunerLe basi sociali dello sviluppo mentale: Bruner

Page 90: Lezioni sviluppo

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90

La trasmissione culturale di valori e credenze avviene attraverso il LINGUAGGIO organizzato in

• PENSIERO NARRATIVO

• L’unico in grado di trasmettere significati oltre che informazioni

Le basi sociali dello sviluppo mentale: BrunerLe basi sociali dello sviluppo mentale: Bruner

Page 91: Lezioni sviluppo

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FORMA DI PENSIERO DIVERSA DAL PENSIERO RAZIONALE O LOGICO-SCIENTIFICO CHE SI BASA SU UNA LOGICA INTRINSECA:

• ALLE AZIONI UMANE: DESIDERI, EMOZIONI, AFFETTI E CREDENZE ASSOCIATI

• ALLE INTERAZIONI TRA INDIVIDUI: REGOLE E DINAMICHE SOCIALI

Parla della realtà psichica

Caratteristiche del pensiero narrativo Caratteristiche del pensiero narrativo (Bruner, 1986)(Bruner, 1986)

Page 92: Lezioni sviluppo

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Permette di organizzare cognitivamente, affettivamente e simbolicamente, ovvero in

modo significativo, l’esperienza e di rappresentare gli eventi trasformandoli in oggetto di analisi e riflessione condivisibili

(livello psicologico-sociale)

Caratteristiche del pensiero narrativo Caratteristiche del pensiero narrativo (Bruner, 1986)(Bruner, 1986)

genitori bambino Microcosmi della socializzazione

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COGNITIVISMOLa mente funziona come un sistema per elaborare

informazioni (metafora del computer) che provengono dall’ambiente

Lo sviluppo cognitivo: l’approccio Lo sviluppo cognitivo: l’approccio dell’elaborazione dell’informazione (HIP)dell’elaborazione dell’informazione (HIP)

Processi di elaborazione: codificare

ri-codificare, confrontare e combinareritenere o memorizzare (dalla STM alla LTM)

recuperare

Le operazioni sono eseguite in successione come operazioni singole e spesso indipendenti tra loro

Page 94: Lezioni sviluppo

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Lo sviluppo cognitivo: l’approccio Lo sviluppo cognitivo: l’approccio dell’elaborazione dell’informazione (HIP)dell’elaborazione dell’informazione (HIP)

La focalizzazione è sulla La focalizzazione è sulla prestazione cognitivaprestazione cognitiva

(non la competenza)(non la competenza)

Ogni compito cognitivo deve essere analizzato sulla base delle operazioni che servono ad eseguirlo e

delle unità d’informazione che il soggetto è in grado di avere presenti (memoria di lavoro):

Analisi del compito

Page 95: Lezioni sviluppo

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• Si evolve la prestazione

• I cambiamenti sono:

quantitativi: accumulo di esperienzaqualitativi: si acquisiscono strategie più complesse che

vengono generalizzate a compiti diversi e usate con maggiore flessibilità

• Prevale la continuità

• I processi di elaborazione sono “dominio-specifici”

Lo sviluppo cognitivo: l’approccio dell’elaborazione Lo sviluppo cognitivo: l’approccio dell’elaborazione dell’informazione (HIP)dell’informazione (HIP)

Page 96: Lezioni sviluppo

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Regola1: il bambino elabora l’informazione usando la regola “quantità di pioli su ogni braccio”Regola 2: il bambino elabora l’informazione usando la regola “stessa quantità di pioli su entrambi i bracci” e “distanza dal fulcro” Regola 3: il bambino elabora l’informazione usando la regola “stessa quantità di pioli sui bracci” e “distanza dal fulcro”, ma in caso di eccessiva complessità risponde cercando di indovinareRegola 4: il bambino elabora l’informazione usando la regola corretta “quantità di pioli sui bracci” per “distanza dal fulcro”

Lo sviluppo cognitivo. L’approccio dell’elaborazione Lo sviluppo cognitivo. L’approccio dell’elaborazione dell’informazione (HIP): il compito della bilancia di dell’informazione (HIP): il compito della bilancia di

SieglerSiegler

Esempio di sviluppo cognitivo. La bilancia e la regola dell’equilibrio: informazioni (pioli sui bracci, numero dei pesi,

posizione del peso sui bracci)

Page 97: Lezioni sviluppo

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Lo sviluppo cognitivo si perfeziona con le prestazioni di

METACONOSCENZA e METAMEMORIA

Lo sviluppo cognitivo. L’approccio dell’elaborazione Lo sviluppo cognitivo. L’approccio dell’elaborazione dell’informazione (HIP)dell’informazione (HIP)

L’ESPERIENZA E L’ESERCIZIO (AMBIENTE) SONO ALLA BASE DELLO SVILUPPO DELLA CAPACITÀ DI RISOLVERE

PROBLEMI E AFFRONTARE COMPITI: L’ETÀ NON È LA VARIABILE PIÙ IMPORTANTE

Sistema esecutivo centrale

Page 98: Lezioni sviluppo

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LLa concezione modularistica di a concezione modularistica di FodorFodor (1983) (1983)

L’architettura della mente umana è composta da sistemi cognitivi specializzati nella eleborazione delle informazioni:

MODULI

• Unità deputate a elaborare le informazioni

• Ogni modulo è dominio-specifico: elabora un certo numero di informazioni e di rappresentazioni relative a uno specifico dominio della conoscenza

Lo sviluppo cognitivo. L’approccio dell’elaborazione Lo sviluppo cognitivo. L’approccio dell’elaborazione dell’informazione (HIP)dell’informazione (HIP)

Page 99: Lezioni sviluppo

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Desideri

Comprensione

Il bambino costruisce la propria conoscenza del mondo psicologico, arrivando a comprendere sé stesso e gli altri, sulla base di una Teoria della mente delle altre persone

Motivazioni

Credenze

Intenzioni

Teoria della mente: teoria su come funzionano gli esseri umani in

quanto diversi dagli oggetti inanimati

Lo sviluppo della teoria della menteLo sviluppo della teoria della mente

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Percezione

• vedere, udire, gustare • odorare, toccare

Emozioni primarieStati fisiologici•amore, odio, paura, disgusto, sorpresa, felicità• fame, sete• dolore, eccitazione

Credenza

• credere, supporre• sapere, anticipare• dubitare, sospettare

Desiderio

• volere, desiderare• augurare, sperare• “potrebbe”• “dovrebbe”

Azione• colpire• afferrare• cercare• seguire con

attenzione

Reazione• felicità• tristezza• rabbia• sorpresa• sconcerto

Schema del ragionamento desiderio-credenzaSchema del ragionamento desiderio-credenza

Lo sviluppo della teoria della menteLo sviluppo della teoria della mente

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101

Sally Anna

Sally Anna

Sally nascondela sua biglia nel cesto

Anna

Sally esce

Anna sposta labiglia nella scatola

Sally ritorna

Dove

cercherà Sally

la sua biglia?

Compito della falsa credenza (Wimmer, Perner, 1983)Compito della falsa credenza (Wimmer, Perner, 1983)

Lo sviluppo della teoria della menteLo sviluppo della teoria della mente

Page 102: Lezioni sviluppo

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102

Evoluzione nella Teoria della mente

False credenze di primo ordine

False credenze di secondo ordine (5-6 anni: comprensione dell’ironia e dello scherzo)

Lo sviluppo della teoria della menteLo sviluppo della teoria della mente

Page 103: Lezioni sviluppo

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L’intelligenza: • una capacità unitaria e stabile, di derivazione genetica• un potenziale finito con cui l’individuo nasce:

rimane costante nel corso del suo svilupponon subisce cambiamenti qualitativinon é influenzato dalle condizioni ambientali.

Rischi dell’uso dei test di intelligenza: discriminazione, emarginazione dei bambini meno dotati o di quelli che

appartengono a culture minoritarie.

Critiche ai test di intelligenzaCritiche ai test di intelligenza

L’intelligenzaL’intelligenza

Page 104: Lezioni sviluppo

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Teoria di Howard Gardner (1983, 1993): l’intelligenza è multipla e ciascuno si caratterizza per un tipo distinto di intelligenza che ha più sviluppataTeoria di Howard Gardner (1983, 1993): l’intelligenza è multipla e ciascuno si caratterizza per un tipo distinto di intelligenza che ha più sviluppata

Linguistica

Musicale

Logico-matematica

Spaziale

Corporeo-cinestesicaIntrapersonale

Interpersonale

Naturalistica

L’intelligenzaL’intelligenza

Page 105: Lezioni sviluppo

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Intelligenza Intelligenza componenzialecomponenziale

Ciò che si misura con il test, il pensiero analitico

IntelligenzaIntelligenzaesperienzaleesperienzale

Intuitiva e originale, non convenzionale e prevedibile come

l’intelligenza componenziale

IntelligenzaIntelligenzacontestualecontestuale

Capacità di comprendere e

sfruttare le situazioni a proprio

vantaggio

3 tipi di intelligenza:

Teoria triarchica di SternbergTeoria triarchica di Sternberg

L’intelligenzaL’intelligenza

Page 106: Lezioni sviluppo

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106

Trasformazione di

capacità verso livelli

progressivamente più

elevatiRelazione gerarchicaRelazione gerarchica

Le acquisizioni di livello più alto

derivano da quelle del livello

precedente

Lo sviluppo deriva dall’interazione tra l’organismo e le condizioni ambientali

Scale ordinali dello sviluppo psicologico di Uzgiris e Hunt

SviluppoRelazione traacquisizioni

Cause dellosviluppo

Scale ordinali di intelligenzaScale ordinali di intelligenza

L’intelligenzaL’intelligenza

Page 107: Lezioni sviluppo

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107

ambiente

•Regolare e prevedibileRegolare e prevedibile

•Stimolante in modo adeguatoStimolante in modo adeguato

(evitare l’eccesso di stimolazione)(evitare l’eccesso di stimolazione)

•Importante un’adeguata Importante un’adeguata

stimolazione verbalestimolazione verbale

lo sviluppo è omogeneo all’interno derllo stesso dominio, ma disomogeneo tra domini (moduli) diversi: ciscuno ha uno sviluppo

diverso

Sviluppo cognitivo

Scale ordinali di intelligenza: risultatiScale ordinali di intelligenza: risultati

L’intelligenzaL’intelligenza

Page 108: Lezioni sviluppo

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108

Pragmatica

Semantica

FonologiaSuono

Significato

Contesto

Lessico

Morfologia

SintassiGrammatica

Conversazione

Funzioni comunicative

Discorso

Natura del linguaggio e dei suoi sottosistemiNatura del linguaggio e dei suoi sottosistemi

Lo sviluppo linguistico e comunicativoLo sviluppo linguistico e comunicativo

Page 109: Lezioni sviluppo

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109

Competenza comunicativa

Linguaggio

Potenza e CreativitàPotenza e CreativitàIl parlante può produrre una enorme varietà di messaggi

combinando un numero limitato di unità base di quella lingua e

inventare parole nuove (neologismi)

ArbitrarietàArbitrarietàLa relazione tra suoni e significati è

arbitraria: il significato non può essere ricavato dalla forma del suono, è appreso e trasmesso

culturalmente

Caratteristiche distintive del linguaggioCaratteristiche distintive del linguaggio

Lo sviluppo linguistico e comunicativoLo sviluppo linguistico e comunicativo

Page 110: Lezioni sviluppo

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110

ChomskyChomsky(1965)(1965)

posizione posizione innatista innatista sullo sviluppo del sullo sviluppo del linguaggiolinguaggio

PiagetPiaget(1945)(1945)

Lo sviluppo linguistico e comunicativoLo sviluppo linguistico e comunicativo

posizione interazionista sullo sviluppodel linguaggio

Page 111: Lezioni sviluppo

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111

ComunicazioneComunicazioneprelinguisticaprelinguistica

Comparsa del Comparsa del linguaggiolinguaggio

Gesti e vocalizzi Prime parole

Relazione di continuità

“Atti linguistici”(Austin e Searle): parlare è agire

E’ importante distinguere il contenuto proposizionale di una frase (significato locutoriosignificato locutorio) e l’intenzione con cui il parlante

pronuncia quella frase (significato illocutoriosignificato illocutorio)

La posizione funzionalista sullo sviluppo delLa posizione funzionalista sullo sviluppo dellinguaggiolinguaggio

Lo sviluppo linguistico e comunicativoLo sviluppo linguistico e comunicativo

Page 112: Lezioni sviluppo

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112

0-1 mese Suoni di

origine vegetativa

• Pianto (di fame, di dolore, di irritazione)

• Sbadigli, ruttini, gorgoglii

2-6 mesi VocalizzazioniVocalizzazioni che si inseriscono tra i turni verbali del genitore (proto-conversazione)

6-7 mesiLallazionecanonica

Produzione di sequenze consonante-vocale (sillabe), spesso ripetute; prosodia materna; riduzione ampiezza fonologica

10-12 mesiLallazione

variata

Produzione di sequenze sillabiche complesse; proto-parole con fonologia idiosincratica; preferenze fonetiche

Dai suoni alle sillabeDai suoni alle sillabe

Lo sviluppo linguistico e comunicativoLo sviluppo linguistico e comunicativo

Page 113: Lezioni sviluppo

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113

Performativi Performativi o deitticio deittici

Funzioni:Funzioni:

Chiedere l’intervento o l’aiuto dell’adulto

Attirare l’attenzione e condividere con l’adulto l’interesse per un evento

esterno

RICHIESTA

DICHIARAZIONE

Esprimono intenzione comunicativa e si riferiscono ad un oggetto-evento che si può individuare osservando il contesto;

sono convenzionali (es.: indicare)

I gesti comunicativi (9-12 mesi)I gesti comunicativi (9-12 mesi)

Lo sviluppo linguistico e comunicativoLo sviluppo linguistico e comunicativo

Page 114: Lezioni sviluppo

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114

Referenziali o Referenziali o rappresentativirappresentativi

Relazione tra Relazione tra repertorio repertorio gestuale e gestuale e

vocale nello vocale nello svilupposviluppo

Uso di gesti referenziali

comparsa delle prime parole

vocabolario di 50 parole

diminuzione dell’uso di gesti referenziali

Esprimono intenzione comunicativa e rappresentano un referente specifico;

(es.: “ciao”; scuotere la testa per “no”)

Gesti comunicativi (11-12)Gesti comunicativi (11-12)

Lo sviluppo linguistico e comunicativoLo sviluppo linguistico e comunicativo

Page 115: Lezioni sviluppo

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115

riferimentiriferimenti Persone familiari

Oggetti familiari

Azioni compiute abitualmente

Prime parole: Prime parole: 11 e 13 mesi

Lo sviluppo linguistico e comunicativoLo sviluppo linguistico e comunicativo

funzione NON REFERENZIALE: uso in contesti specifici e ritualizzati

funzione REFERENZIALE: uso in contesti vari

la comprensione precede la produzione

Page 116: Lezioni sviluppo

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116

12-24mesicirca

1 anno: vocabolario di 50 parole1 anno e ½: ESPLOSIONE DEL VOCABOLARIO ESPLOSIONE DEL VOCABOLARIO

fino a 300-600 parolefino a 300-600 parole

sviluppo lessicalesviluppo lessicale

Lo sviluppo linguistico e comunicativoLo sviluppo linguistico e comunicativo

Errori tipici nelle prime fasi di sviluppo lessicaleErrori tipici nelle prime fasi di sviluppo lessicale

sovraestensione sottoestensione

sovrapposizione

Page 117: Lezioni sviluppo

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117

MorfologiaMorfologiaverbaleverbale

MorfologiaMorfologianominalenominale

3 anni in produzione

7 anniin comprensione

3 anni

Lo sviluppo morfosintatticoLo sviluppo morfosintattico

Accordo tra soggetto e verboes.: il cane inseguono i gatti

Forme del genere (m/f) e del numero (singolare/plurale)

relative ai nomi

MorfologiaMorfologiapronominalepronominale 3-4 anni Pronomi personali

Lo sviluppo linguistico e comunicativoLo sviluppo linguistico e comunicativo

Page 118: Lezioni sviluppo

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118

ReferenzialeVocabolario costituito in

maggioranza da nomi

Sviluppo lessicale più rapido

Katherine Katherine NelsonNelson

Espressivo

Vocabolario costituito in maggioranza da pronomi, nomi propri e formule per

regolare l’interazione sociale

Sviluppo sintattico più rapido

DifferenzeDifferenze individuali nello stile di sviluppo del individuali nello stile di sviluppo del linguaggiolinguaggio

Lo sviluppo linguistico e comunicativoLo sviluppo linguistico e comunicativo

Page 119: Lezioni sviluppo

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Differenze individuali nello sviluppo della semanticaDifferenze individuali nello sviluppo della semantica

• Alta proporzione di nomi nelle Alta proporzione di nomi nelle prime 50 paroleprime 50 parole

• Utilizzo di parole singole nel Utilizzo di parole singole nel primo linguaggioprimo linguaggio

• Imitazione di nomi di oggettiImitazione di nomi di oggetti

• Maggiore varietà lessicaleMaggiore varietà lessicale

• Utilizzo di elementi significativiUtilizzo di elementi significativi

• Elevato uso di aggettiviElevato uso di aggettivi

• Uso decontestualizzato di nomiUso decontestualizzato di nomi

• Rapida crescita del vocabolarioRapida crescita del vocabolario

• Bassa proporzione di nomi Bassa proporzione di nomi nelle prime 50 parolenelle prime 50 parole

• Utilizzo di formule nel primo Utilizzo di formule nel primo linguaggiolinguaggio

• Imitazione non selettivaImitazione non selettiva

• Minore varietà lessicaleMinore varietà lessicale

• Utilizzo di suoni senza Utilizzo di suoni senza significatosignificato

• Scarso uso di aggettiviScarso uso di aggettivi

• Uso contestualizzato di nomiUso contestualizzato di nomi

• Lenta crescita del vocabolarioLenta crescita del vocabolario

STILE 1STILE 1referenziale / nominalereferenziale / nominale

analiticoanalitico

STILE 2STILE 2espressivo / pronominaleespressivo / pronominale

olisticoolistico

Lo sviluppo linguistico e comunicativoLo sviluppo linguistico e comunicativo

Page 120: Lezioni sviluppo

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120

Differenze individuali nello sviluppo della pragmaticaDifferenze individuali nello sviluppo della pragmatica

•Orientamento verso Orientamento verso gli oggettigli oggetti

•Uso prevalente di Uso prevalente di intenzione intenzione dichiarativadichiarativa

•Scarsa varietà di atti Scarsa varietà di atti linguisticilinguistici

•Approccio riflessivo Approccio riflessivo alla soluzione di alla soluzione di problemiproblemi

•Orientamento verso Orientamento verso le personele persone

•Uso prevalente di Uso prevalente di intenzione richiestivaintenzione richiestiva

•Alta varietà di atti Alta varietà di atti linguisticilinguistici

•Approccio impulsivo Approccio impulsivo alla soluzione di alla soluzione di problemiproblemi

STILE 1STILE 1 STILE 2STILE 2

Lo sviluppo linguistico e comunicativoLo sviluppo linguistico e comunicativo

Page 121: Lezioni sviluppo

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121

Differenze individuali nello sviluppo linguisticoDifferenze individuali nello sviluppo linguistico

• Buona articolazione e Buona articolazione e intelligibilitàintelligibilità

• Orientamento verso la parolaOrientamento verso la parola

• Pronuncia costante nell’uso Pronuncia costante nell’uso della stessa paroladella stessa parola

• Scarsa articolazione e intelligibilitàScarsa articolazione e intelligibilità

• Orientamento verso l’intonazioneOrientamento verso l’intonazione

• Pronuncia variabile nell’uso della Pronuncia variabile nell’uso della stessa parolastessa parola

STILE 1STILE 1 STILE 2STILE 2

• Genere femminile• Primogenito• Livello socio-economico alto

• Genere maschile• Secondogenito• Livello socio-economico basso

FONOLOGIAFONOLOGIA

VARIABILI DEMOGRAFICHEVARIABILI DEMOGRAFICHE

Lo sviluppo linguistico e comunicativoLo sviluppo linguistico e comunicativo

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Verbi che si riferiscono a Verbi che si riferiscono a stati mentalistati mentali

Credere, pensare, immaginare, dubitare

Capacità di analizzare le forme del linguaggio, considerandole per se stesse (non veicolo

di intenzioni e significati)

Pregare, maledire, promettere, ordinare

Parole, frasi, sillabe, lettere

La consapevolezza La consapevolezza metalinguisticametalinguistica

Verbi che si riferiscono Verbi che si riferiscono ad atti linguisticiad atti linguistici

Termini riferiti a parti o Termini riferiti a parti o unità del codice unità del codice

linguisticolinguistico

Lo sviluppo linguistico e comunicativoLo sviluppo linguistico e comunicativo

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EMOZIONEEMOZIONE

Esperienza complessa, multidimensionale e processuale, che svolge un ruolo di organizzatore cognitivo-affettivo e che media il rapporto tra l’organismo e l’ambiente.

Modificazione del normale stato di quiete dell’organismo che si esprime con l’impulso all’azione e specifiche reazioni fisiologiche interne, designando diverse risposte emotive.

Che cos’è l’emozione?

Lo sviluppo emotivo e affettivoLo sviluppo emotivo e affettivo

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Espressione delle emozioni

• Le emozioni si esprimono tramite pattern universali e specifici

• Le prime reazioni emotive (disgusto, piacere...) si configurano come risposte espressive comuni a più situazioni

• Il sistema edonico di piacere - dolore è l’unico a esprimersi con pattern mimici universali e invarianti

• Le reazioni fisiologiche del neonato acquisiscono significato grazie al caregiver, che vi attribuisce un’intenzione comunicativa

Lo sviluppo emotivo e affettivoLo sviluppo emotivo e affettivo

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0 - 2 0 - 2 mesimesi

Reazioni emotive innate regolate da processi biologici: fondamentali per la sopravvivenza (non hanno un valore comunicativo ??) sistema sistema edonico, reazione di trasalimento, reazione di edonico, reazione di trasalimento, reazione di sconforto e di interessesconforto e di interesse

Con l’interazione sociale si sviluppano emozioni con valore comunicativo sorriso sociale, sorriso sociale, sorpresa, tristezza, collera, gioia, paura, sorpresa, tristezza, collera, gioia, paura, circospezione (paura dell’estraneo)circospezione (paura dell’estraneo)

Emergono emozioni complesse e apprese, frutto di autoriflessione e autoconsapevolezza timidezza, colpa, vergogna, orgoglio, invidiatimidezza, colpa, vergogna, orgoglio, invidia

Sviluppo delle emozioni

2 - 12 2 - 12 mesimesi

Dopo i Dopo i 12 12

mesimesi

Lo sviluppo emotivo e affettivoLo sviluppo emotivo e affettivo

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Il riconoscimento delle emozioni

Attenzione precoce per il volto: permette lo sviluppo delle capacità di riconoscimento / espressione di emozioni sempre più complesse e differenziate

Il neonato risponde in modo congruo ad espressioni di gioia, tristezza e collera; mostra disagio se sono non adeguate al ritmo dell’interazione

Prima si apprende il riconoscimento delle emozioni poi le si comprende (attribuzione dei significato): all’inespressività il bambino risponde con espressioni di disagio

L’interazione diadica è caratterizzata da aspettative di espressioni emotive congruenti, che aiutano il bambino a regolare il proprio comportamento e a sviluppare le proprie capacità cognitivo-comportamentali

Lo sviluppo emotivo e affettivoLo sviluppo emotivo e affettivo

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Capacità necessarie per la comprensione delle emozioni

Capacità di avvalersi delle espressioni emotive e comportamentali di altri significativi per orientare il proprio comportamento: le espressioni di persone di riferimento vengono utilizzate come indizi ambientali e risorse per interpretare e valutare la situazione

Processi di risonanza emotiva: si comprende ciò che gli altri sentono e percepisconoSi passa dal contagio emotivo (simpatia, sentire e riflettere l’emozione altrui in forma indifferenziata, non cognitiva) all’empatia espressioni e comportamenti di vera e propria empatia (aiuto, consolazione)

Comportamenti Comportamenti empaticiempatici

RiferimentoRiferimento socialesociale

Lo sviluppo emotivo e affettivoLo sviluppo emotivo e affettivo

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Capacità che permettono di comprendere le emozioni

DifferenziazioneDifferenziazione realtà-finzionerealtà-finzione

Capacità di fingere (24 mesi)

Regole di Regole di ostentazioneostentazione

Capacità di esprimere emozioni secondo regole sociali (3 anni)

Teoria della menteTeoria della menteCapacità di capire i processi mentali altrui e di attribuire stati mentali, desideri,pensieri, intenzioni, emozioni, ecc. (4-5 anni)

AmbivalenzaAmbivalenzaCapacità di comprendere la presenza simultanea di emozioni contrastanti riguardanti lo stesso oggetto in sè e in altri(9 anni)

Lo sviluppo emotivo e affettivoLo sviluppo emotivo e affettivo

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L’interazione nello sviluppo affettivo: funzioni

INTERAZIONE CON IL CAREGIVERINTERAZIONE CON IL CAREGIVERFunzione: sostegno e orientamento (scaffolding):• attribuisce intenzionalità emotiva alle espressioni e manifestazioni del neonato• risponde ai suoi segnali (in modo più o meno adeguato)• modula espressioni e comportamento in relazione al livello di sviluppo• modula le sue espressioni emotive in accordo con le aspettative sociali

INTERAZIONE CON L’AMBIENTEINTERAZIONE CON L’AMBIENTEAdulti dell’ambiente attribuiscono significati ad eventi e stimoli interni ed esterni (socializzazione delle emozioni), il bambino:• apprende dalla cultura di appartenenza le condotte adeguate e accettate nelle diverse situazioni• impara a regolare e monitorare le sue condotte emozionali

Lo sviluppo emotivo e affettivoLo sviluppo emotivo e affettivo

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La Teoria dell’attaccamento (Bowlby 1969, 1973, 1980)

una predisposizione biologicapredisposizione biologica del piccolo verso chi può assicurargli la sopravvivenza (teorie evoluzionistiche)

una motivazione intrinseca e primariamotivazione intrinseca e primaria alla ricerca di contatto e conforto, che si attiva nelle situazioni di pericolo situazioni di pericolo (etologia)

un sistema di controllo di tipo cibernetico che tipo cibernetico che mantiene un equilibrio omeostaticoequilibrio omeostatico tra vicinanza ed esplorazione (cibernetica e teoria dell’informazione)

un comportamentocomportamento orientato a uno scopo comunescopo comune: la sopravvivenza e il successo riproduttivo (evoluzionismo)

Lo sviluppo emotivo e affettivoLo sviluppo emotivo e affettivo

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La Teoria dell’attaccamento (Bowlby 1969, 1973, 1980)

attaccamento = sistema cognitivo-emotivo interno che organizza i sentimenti e le emozioni (la base cognitiva non è consapevole) verso se stesso e verso gli altri

comportamento d’attaccamento = espressioni comportamentali dei sentimenti

Lo sviluppo emotivo e affettivoLo sviluppo emotivo e affettivo

L’attaccamento è l’esito di:

espressioni e comportamenti messi in atto dal bambinobambino (schemi biologici programmati)

risposte dell’adultoadulto di “sensibilità” o mind-mindedness (schemi biologici programmati)

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La Teoria dell’attaccamento (Bowlby 1969, 1973, 1980)

Un sistema di attaccamento regola

le relazioni bambino - ambiente

EsplorazioneEsplorazione

Lo sviluppo emotivo e affettivoLo sviluppo emotivo e affettivo

Comportamento

di attaccamento

in contrasto

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Fasi di sviluppo del legame di attaccamento

Fase 1:Fase 1:0-2 mesi0-2 mesi

Fase 2:Fase 2:3-6 mesi3-6 mesi

Comportamenti di segnalazione e di avvicinamentoComportamenti di segnalazione e di avvicinamento: ricerca non selettiva di contatto e prossimità (pianto, sorriso, ecc.)

Comunicazioni diretteComunicazioni dirette: ricerca selettiva di contatto e prossimità con figure familiari che si occupano di lui; preferenza

Lo sviluppo emotivo e affettivoLo sviluppo emotivo e affettivo

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Fasi di sviluppo del legame di attaccamento

Fase 3:Fase 3:6-24 mesi6-24 mesi

Fase 4:Fase 4:>24 mesi>24 mesi

Segnali di mantenimento della vicinanzaSegnali di mantenimento della vicinanza: prime esplorazioni e contatto selettivo attuato e ricercato con il caregiver (ansia da separazione); circospezione o paura dell’estraneo; legame d’attaccamento strutturato: orientato e preferenziale

Relazione basata su uno Relazione basata su uno scopo programmatoscopo programmato: perseguimento di scopi comuni regolati dai feedback provenienti dall’ambiente; il bambino possiede il sistema di controllo

Lo sviluppo emotivo e affettivoLo sviluppo emotivo e affettivo

3-43-4annianni

Strutturazione di Strutturazione di legami affettivilegami affettivi attraverso pattern attraverso pattern relazionali complessirelazionali complessi sulla base di competenze cognitive e linguistiche evolute

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Il sistema comportamentale di attaccamento

La figura di attaccamentoè sufficientemente vicina,

sintonica, capace dirisposte sensibili?

Comportamenti di attaccamento: ricerca

visiva, segnalazione delbisogno di contatto,

supplica, si aggrappa

Si senteSi sentesicurezza, sicurezza,

amoreamorefiducia in sefiducia in se

stessistessi

Paura Paura

Atteggiamento Atteggiamento

angoscia difensivoangoscia difensivo

Giocoso, sorridente, esplorativo, socievole

SìSì

Ambivalente, si aggrappa,

esprime rabbia

Evitante, guardingo, diffidente

NoNo

Lo sviluppo emotivo e affettivoLo sviluppo emotivo e affettivo

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Tipologie dell’attaccamento

PATTERN A: ATTACCAMENTO INSICURO-EVITANTEPATTERN A: ATTACCAMENTO INSICURO-EVITANTE

MADREMADRE: insensibile/non adeguata rispetto ai segnali del bambino; rifiuta il contatto fisicoBAMBINOBAMBINO: sviluppa sfiducia nei confronti della madre, da cui: distacco, evitamento del contatto; eccesso di autonomia; indifferenza alla separazione

PATTERN B: ATTACCAMENTO SICUROPATTERN B: ATTACCAMENTO SICUROMADREMADRE: sensibile alle richieste e ai segnali di disagio del bambinoBAMBINOBAMBINO: equilibrio tra vicinanza ed esplorazione; sicurezza interna e fiducia; mostra segni di disagio per la separazione; al ritorno della madre si lascia consolare

Lo sviluppo emotivo e affettivoLo sviluppo emotivo e affettivo

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Tipologie dell’attaccamento

PATTERN C: ATTACCAMENTO INSICURO ANSIOSO-PATTERN C: ATTACCAMENTO INSICURO ANSIOSO-AMBIVALENTEAMBIVALENTEMADREMADRE: imprevedibile nelle risposte, che sono auto dirette (propri bisogni) BAMBINOBAMBINO: sviluppa incertezza rispetto alla disponibilità materna, non impara ad utilizzarla come base sicura per l’esplorazione; è assorbito completamente dalla figura materna; mostra forte disagio alla separazione ed è inconsolabile al ritorno della madre

PATTERN D: ATTACCAMENTO DISORGANIZZATOPATTERN D: ATTACCAMENTO DISORGANIZZATOMADREMADRE: dominata da problematiche personali (esperienze traumatiche irrisolte), non risponde alle richieste del bambinoBAMBINOBAMBINO: non sviluppa strategie stabili di vicinanza – esplorazione; manifesta comportamenti contradditori (azioni non dirette adeguatamente, stereotipate e asimmetriche, congelamento, immobilità); appare disorientato.

Lo sviluppo emotivo e affettivoLo sviluppo emotivo e affettivo

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MODELLI OPERATIVI INTERNIMODELLI OPERATIVI INTERNI

La teoria dell’attaccamento ipotizza la continuità dell’attaccamento nel tempo per effetto dello sviluppo di

modelli mentali delle figure affettive e di Sé, che funzionano come prototipo per le relazioni successive

SicuroSicuro• Figura di attaccamento disponibile e rispondente in modo coerente/adeguato. • Sé degno di amore; le proprie esigenze avranno uno spazio e una risposta

InsicuroInsicuro• Figura di attaccamento non disponibile/indecifrabile, rifiutante• Sé non degno di amore; insicuro sulla possibilità di aiuto, comprensione (incapace di esprimere le emozioni in modo appropriato

Lo sviluppo emotivo e affettivoLo sviluppo emotivo e affettivo

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Metodi di valutazione dell’attaccamentoStrange SituationStrange Situation

Procedura di osservazione strutturata, standardizzata.Obiettivo: valutare l’equilibrio tra il sistema di attaccamento e il sistema di esplorazione e mettere in luce le differenze individuali negli stili di attaccamento durante il primo anno di età

Separation Anxiety Separation Anxiety TestTest

Procedura di valutazione attraverso illustrazioni di situazioni di separazione più o meno impegnative.Obiettivo: indagare le emozioni e le modalità di fronteggiamento della separazione (reazioni comportamentali in bambini dai 5 ai 9 anni

Adult Attachment Adult Attachment InterviewInterview

Intervista strutturataObiettivo: esplorare in età adulta, attraverso il racconto, quali sono i ricordi delle esperienze infantili(valutazione personale delle esperienze presenti in memoria: episodica e semantica)

Lo sviluppo emotivo e affettivoLo sviluppo emotivo e affettivo

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Ascolto ATTIVOAscolto ATTIVO

PUNTEGGIPUNTEGGI

• Punti 4-1: ITEM 1,6, 7, 17, 19, 21, 22Punti 4-1: ITEM 1,6, 7, 17, 19, 21, 22

• Punti 1-4: ITEM 2, 3, 4, 5, 8, 9, 10, Punti 1-4: ITEM 2, 3, 4, 5, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 18, 20, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 18, 20,