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46 | Eco di Biella | LUNEDÌ 26 NOVEMBRE 2018

INTERVENTO Il tavolo in Regione

Serve salto coraggioso pro animaliAbbiamo apprezzato molto l’iniziativa del Tavolo Animali e Ambiente mes-sa in campo dalle associazioni ambientaliste e animaliste piemontesi per unconfronto concreto e puntuale sul futuro della nostra Regione. Concordiamoassolutamente che serva un salto coraggioso di mentalità nell’approccio al-l’ambiente e al mondo animale, che non sono scenari silenti al serviziodell’umanità, ma sono la casa e parte integrante della vita che condividiamosulla terra. E il tempo é una variabile fondamentale, quindi sarebbe un

peccato guardare solo al futuro. Riteniamo utile un confronto di merito suquello che avviene già oggi, a tutti i livelli istituzionali, perché ambientalismoe tutela animale richiedono azioni concrete e non solo enunciazioni di prin-cipio. Solo per citare alcuni fronti su cui siamo intervenuti, direttamente latutela del paesaggio e del suolo, la caccia, la tutela dei diritti degli animali. Leassociazioni ci hanno consegnato responsabilmente un dettagliato program-ma che tocca molti temi. Per quanto ci riguarda siamo disponibili a passareal confronto concreto, che è la base per gli impegni futuri.

l Nadia Conticelli e Vittorio BarazzottoConsiglieri regionali Pd

IMMIGRATIMia mogliee Biella razzistaA volte quando ci dicono di esse-re razzisti rispondiamo sempreche non è vero. E quando vedia-mo delle persone di colore in giropensiamo subito al fatto che sia-no arrivati con dei gommoni eche ci stanno portando via i soldia noi o che in ogni caso il loro ar-rivo qua implica una spesa daparte nostra. Io sono sposato conuna donna di colore la quale è inregola con il permesso di soggior-no. Lei è afro caraibica parla spa-gnolo viene dal Centro America èqui da quattro anni e si è inseritamolto bene rispetto alla nostrasocietà e cerca di vivere secondo inostri canoni. L'altro giorno l'hoaccompagnata presso l'impresaper cui lavora che si occupa di da-re assistenza al gente anziana. Leista operando in alcune case a orefacendo il suo lavoro in manieraeccellente, visto che la sua culturaimplica un forte rispetto verso lepersone anziane, al contrario dinoi altri che a un certo puntomettiamo i nostri genitori anzianiin strutture anche molto scarse - aseconda delle nostre possibilitàeconomiche - oppure li abbando-niamo in casa. L’altro giorno miamoglie è stata chiamata per esse-re presentata a una nuova fami-glia per dover prestare delle ore aservizio. Quando la signora ha vi-sto che mia moglie era di colore abassa voce ha detto: “Pe n s avofosse italiana”. Ma mia moglie hasentito, e, anche se aveva tutte leragioni per sentirsi offesa, ha ri-sposto con un tono molto pacatoè educato dicendo che non c'eranessun problema e che non si sa-rebbe arrabbiata con l’i m p re s aper la quale lavora. Però io sonoitaliano e vorrei dire che a volte cilamentiamo che le persone di co-lore rimangono in strada a men-dicare o a delinquere Però c'è dadire che con questo sistema que-ste persone purtroppo si trovanocostrette a fare dei lavori magarinon legali se si trovano di fronte aqueste situazioni discriminatorie.

l Ryan Rigante

L’INTERVENTOEmergenza-kiwibisogna far qualcosaÈ stata presentata in Senato l’in -terrogazione sulla diffusione del-la “moria del kiwi”, fenomenooggetto di notevole attenzione epreoccupazione da parte di frut-ticoltori, delle loro associazioni edelle Istituzioni. Tale patologia,riscontrata alcuni anni fa inizial-mente in Veneto e in seguito inPiemonte, comporta l’apoplessiadelle piante di actinidia, il collas-so e la successiva perdita di fo-glie e di frutti fino ad arrivare, inbreve tempo, alla morte dellapianta stessa, causando danniper decine di milioni di euro giàregistrati fino ad ora. Il dannoeconomico/ambientale legato al-

la moria è molto alto, con un ca-lo di produzione stimabile in cir-ca 18mila tonnellate di Kiwi nelsolo nostro territorio piemontesee di circa 20 milioni di euro l’an -no, con il fondato rischio di unacrescita del danno su questa col-tura già colpita dalla Psa e oraanche a rischio a causa della for-te diffusione della cimice asiatica.L’Italia risulta, dopo la Cina, il se-condo produttore mondiale conquasi 450 mila tonnellate di pro-duzione media negli ultimi anni

con una produzione, previstaquest ’anno, di quasi 440 milatonnellate con una grande valen-za economica ma anche impor-tantissima in un quadro di diffe-renziazione produttiva e nella di-stribuzione temporale del lavoroe della logistica connessa. Perquesto l’espianto di oltre 400 et-tari nella sola nostra Regione - ilPiemonte - e la previsione di ul-teriori ettari, a causa della diffu-sione di tale fenomeno, è un da-to che crea allarme e fortissima

preoccupazione nel settore.Ciò richiede risposte sia sul pia-no economico sia su quello tec-nico/amministrativo per non la-sciare sole le aziende nell’a f-frontare tale patologia del qualeancora poco si conosce e le cuiricerche in Università, centri diricerca o di tecnici ed esperti ri-mangono ancora in una fasesperimentale. Abbiamo volutoproprio per questo interrogareil Ministro Centinaio per valuta-re le condizioni per un eventua-le riconoscimento dello stato dicalamità naturale o di emergen-za o comunque di interventistraordinari in Piemonte econo-mico-normativi, quali linee gui-da, censimento delle superficicolpite, e nuove attività di ricer-ca con il coinvolgimento diIspra e delle Arpa regionali.

l Mino TariccoSenatore del Pd

COL BINOCOLOL’Eco dei ricordi:con 100 lire o euro...Mamma mia dammi 100 lireche in America voglio andar...(col binocolo). Con 100 euronon compro nemmeno duegomme antineve o 30 chili di“c a ra m e l l e”.

l Lettera firmata

LA VIGNETTA DI CHENZO I DIRITTI DEGLI ANIMALI

IL PUNTO SCRIVI ALL’AVVOCATO

Eroina, il “mostro” è tornato Se il marito è impotentedopo l’operazione...Il mostro è tornato: nel nostro Pae-

se Italia si torna a morire per over-dose. Dal primo gennaio al 16 no-vembre hanno perso la vita 223persone, 183 uomini e 40 donne,età media 38 anni, più italiani chestranieri. Già il 2017 ci aveva con-segnato brutti segnali: l’anno scor-so, l’Italia ha registrato 294 decessilegati a sostanze stupefacenti, il9,7% in più rispetto al 2016. L’e-roina torna a uccidere. E anche aBiella, dove un’inchiesta di Eco diBiella del 12 novembre aveva sve-lato che ci sono casi di ragazzinipoco più che adolescenti (a partiredai 12 anni) che fumano eroina eche circa 1150 biellesi sono in curaal Sert per dipendenze varie, il ten-ma è all’attenzione di educatori eforze di polizia.

* * *Chi ha deciso di rompere l’assor -dante silenzio che circonda in ge-nerale il problema è Franco Ga-brielli, 58 anni, toscano, già re-sponsabile dei Servizi segreti in-terni, capo della Protezione civilenazionale, prefetto di Roma, dal 29aprile 2016 alla guida della Poliziae direttore generale della Pubblicasicurezza. «Da tempo - ha raccon-tato su Famiglia Cristiana in edi-cola - abbiamo registrato un al-larmante ritorno del consumo didroghe nel nostro Paese e più in

generale in Europa. La posizionecentrale nel Mar Mediterraneo e laconformazione geografica di oltreottomila chilometri di coste fannodell’Italia una delle principali portedi ingresso per le sostanze stupe-facenti destinate al mercato euro-peo».«La rotta balcanica, in particolare,con le sue diverse diramazioni at-traverso Iran e Turchia, continua aessere considerata la principale di-rettrice mondiale per il traffico dioppiacei in Europa. Infine, lo spec-chio d’acque ionio-adriatico si ri-vela un hub strategico per l’im -portazione all’interno dei confinieuropei di cocaina ed eroina. Sem-pre più consistenti sono, inoltre, isequestri di droghe sintetiche cheda tempo costituiscono un nuovofilone di guadagno per le organiz-zazioni criminali e nuovi appaionoessere anche i canali di approv-vigionamento e di distribuzione».

* * *Le più recenti indagini di Polizia,spiega Gabrielli, documentano ilcambiamento di un mercato incontinua evoluzione: «Le grandiorganizzazioni criminali e i piccolispacciatori hanno scoperto le gran-di potenzialità offerte dalle rete in-ternet. Abbiamo intercettato, spe-cie nel deep web, o dark web, areevirtuali in cui i trafficanti, garantiti

da software che rendono “anoni -mi”, propongono black market perla vendita di sostanze stupefacenti,precursori e farmaci dopanti».L’emergenza droga è stata anchediscussa nel corso dell’ultimo Co-mitato nazionale per l’ordine e lasicurezza il 23 ottobre: al terminedei lavori è stata stabilita l’ema -nazione di una specifica direttivaper sensibilizzare le forze di Poliziasu una efficace e coordinata azionedi contrasto.

* * *Ma la repressione non basta. E ilprimo a dirlo è proprio lo stessoGabrielli: «Il consumo di sostanzestupefacenti non può essere ridottoa un mero problema di Polizia ecome tale arginato da misure dicontrollo del territorio o di naturarepressiva. Si tratta di un fenome-no sociale che testimonia un pro-fondo malessere, in particolare tra igiovani, che deve essere affrontatoarmonicamente da tutte le istitu-zioni e attori sociali, dalle famiglieagli insegnanti, dalle parrocchieagli enti locali e alla politica ingenerale. Devono essere posti incampo programmi che coinvolga-no innanzitutto le scuole, primoluogo di socializzazione dei gio-va n i .

l Roberto Azzoni

La sessualità,si sa, è unaspetto im-portante nellavita di cop-pia.Per questomotivo la Cas-sazione ha riconosciuto il di-ritto al risarcimento del dannoad una moglie il cui marito èrimasto impotente dopo un’o-perazione in ospedale.Il marito, infatti, si è sottopostoad un intervento chirurgico cheha comportato una “impotentiacoeundi”, ossia un’incapacitàdi compiere l’atto sessuale (cosìchiamata per differenziarla dal-la “impotentia generandi” cheindica invece la sterilità, cioèl’impossibilità di concepire).La particolarità del caso di spe-cie é che, durante la causa diaccertamento della responsabi-lità medica, è emerso che l’o-perazione chirurgica è stata ese-guita senza alcuna colpa da par-te dell’équipe medica incarica-ta.Perché dunque è stato ricono-sciuto il diritto al risarcimento?Perché i sanitari, pur eseguendo

correttamente l’intervento chi-rurgico, sono stati inadempientiad un’altra obbligazione: quelladi raccogliere un consenso in-for mato.Pur avendo correttamente ese-guito l’operazione, i sanitarinon hanno adeguatamente in-formato il paziente circa la pos-sibile compromissione della suasfera sessuale quale esito nefau-sto dell’o p e r a z i o n e.Il marito pertanto, non corret-tamente informato, ha accon-sentito all’intervento ma senzaponderare le conseguenze cuisarebbe andato incontro.Tanto basta, a parere della Cor-te, per riconoscere il diritto alrisarcimento del danno anchenei confronti della moglie.Il mancato adempimento daparte dei sanitari ai loro obbli-ghi informativi, infatti, ha de-terminato conseguenze riflesseanche sulla relazione di coppia,privando la moglie del pazientedi un aspetto importante e ca-ratterizzante il rapporto coniu-gale, collegato ai diritti e ob-blighi sanciti dall’art. 142 c.c.

l Laura Gaetinil e t t e re @ e c o d i b i e l l a . i t

Sono corpi non rifiutiLa morte dell’animale da com-pagnia, oltre a essere un eventoche causa profondo lutto nel-l’ambiente umano circostante, èdisciplinata da alcune regole im-portanti che variano sensibilmen-te da regione a regione e che trat-tano gli aspetti d'igiene, di tutelasociale da inquinamenti ed epi-demie e di smaltimento correttodelle spoglie organiche. La primaserie di norme sul punto è stataemanata, negli anni Duemila, alivello europeo, con regolamentiche definiscono le spoglie anima-li veri e propri "materiali ad altorischio", e come tali devono es-sere smaltiti attraverso procedurep r e c i s e.Le prime due fonti, in ordined'importanza, sono il Regola-mento CEE n. 1774/2002. rite-nuto punto di riferimento nor-mativo sul tema, e il Regolamen-to n. 1069/2009 : essi definisconole spoglie animali quali "mate-riali di categoria 1”. Nella mag-gior parte dei casi è un veterinarioche segue gli ultimi momenti divita dell'animale e che quasi sem-

pre si fa carico anche dello smal-timento delle spoglie (soprattuttoquando l'animale muore nel suoambulatorio o in una clinica ve-terinaria).Il principale consiglio, quindi, èquello d'informarsi con attenzio-ne presso il proprio veterinariosulle le regole locali del paese odella città in cui si vive. Indipen-dentemente dalla normativa didettaglio, che va sempre verifi-cata, le ipotesi tipiche che pos-sono occorrere a un proprietario,in questa fase, sono, comunque,tre: il padrone ha il desiderio dicremare il corpo - il padrone vuo-le seppellire il corpo in un giar-dino o in un luogo privato a suascelta - il padrone vuole trasferireil corpo in un luogo destinato allasepoltura degli animali (i cosid-detti "cimiteri per animali", che sistanno sempre più diffondendo).In nessun caso, però, il corpo del-l'animale potrà essere trattato co-me un "rifiuto comune”, a causadei problemi d'igiene e di con-trollo di materiale organico.

l Antonio Costa Barbè

LETTERE &OPINIONI

EBIE8092 del 26-11_26112018_46.pdf - EBIE - Stampato da: [email protected] 29/11/2018 01.00.58