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lità che i primi occupanti fossero i direttiprogenitori della popolazione maya delPeriodo classico. Una data di occupazionecosì antica rende più accettabile la nozionedi civiltà preclassica, concedendo più tem-po per lo sviluppo sociale. Negli 8000 anniche precedettero l'emergere dell'alta cultu-ra classica, gli antenati dei maya ebberotempo bastante per costruire ipitastri eco-nomici e tecnici della futura civiltà.

Uno fra i più importanti di tali pilastri èl'agricoltura, un argomento su cui le re-centi scoperte hanno fatto molta luce. Undecennio fa si pensava che le prime comu-nità agricole sedentarie risalissero al 900a.C. circa. Oggi si sa che la data reale sicolloca fra il 2500 e il 1250 a.C. (2000 e1000 A.C.). A C uello, nel Belize settentrio-nale, dove ho diretto una spedizione dellaNational Geographic Society dal 1978 al

1980, datazioni con radiocarbonio sugge-riscono che il primo insediamento agricolostabile sia stato creato attorno al 2500a.C. (2000 A.C.). Si veda in proposito l'ar-ticolo I primi maya di Norman Hammondin «Le Scienze» n. 108, agosto 1977. Lacronologia di C uello, elaborata per mezzodel metodo della datazione con radiocar-bonia suscitato molte COntroversie, maneppure i critici più prudenti collocano l'i-

Queste nove teste di giada costituiscono offerte rituali portate alla lucein due siti maya. Le quattro teste nella fila superiore furono rinvenutedall'autore a Nohmul, nel Belize. Le quattro al centro e quella in bassofurono trovate a 28 chilometri di distanza, a Cerros, da David A. Freidel,della Southern Methodist University. L'autore ritiene che le prime duefile rappresentino una stessa serie di divinità: due ritratti del dio delSole (le prime due teste a sinistra di entrambe le file), uno del diodel granoturco (la seconda da destra) e uno del dio del buio (a

destra). Le due serie di teste furono intagliate fra il 100 a.C. e il 100d.C., durante il tardo Periodo preclassico. La corrispondenza fra i ritrat-ti, provenienti da siti diversi, suggerisce che una cultura intellettualecomune si sia sviluppata molto tempo prima dell'inizio del Periodo clas-sico nel III secolo d.C.. data che in passato si pensava segnasse l'iniziodella civiltà maya. La testa in basso potrebbe raffigurare la dualità dellavita e della morte: la parte sinistra, profondamente intagliata, potrebbeessere un cranio, mentre la parte destra, il volto di una persona viva.

L'emergere della civiltà mayaLe scoperte dell'ultimo decennio hanno dimostrato che quello che un temposi riteneva uno sviluppo improvviso e rapido, avvenuto nel III secolo d.C.,fu in realtà un processo lento, iniziato ben prima del Periodo classico

C

ome sorge una grande civiltà? E-merge già matura in un singoloepisodio di trasformazione cul-

turale, o è la fioritura finale di un lungoprocesso che implica il paziente accumulodi molte innovazioni? Queste due possibi-lità sono gli estremi di uno spettro. Benchéil punto di vista che gli studiosi hanno diuna particolare cultura possa verosimil-mente subire di tanto in tanto piccoli cam-biamenti lungo questo spettro, pare impro-babile che la visione di una qualsiasi cul-tura possa passare da un estremo all'altro.Pure, ciò è proprio quanto è accaduto nelcaso della civiltà maya. Maggior rilievo hail fatto che questa trasformazione, che hamodificato radicalmente la nostra com-prensione delle origini della civiltà maya,abbia richiesto poco più di un decennio.

È noto da molto tempo che i maya, cheoccupavano la penisola dello Yucatàn, as-sieme a parti del Belize, del Guatemala, delSalvador e dell'Honduras, svilupparonouna delle più raffinate fra tutte le cultureamericane indigene. La società maya, alsuo culmine nel Periodo classico (dal 300circa al 900 d.C.), era altamente stratifi-cata, con un sovrano al vertice di sei osette classi sociali chiaramente definite.Una cosmologia complessa situava in po-sti ben precisi gli dèi, le forze naturali e gliantenati. Un calendario molto elaboratoforniva il sistema di riferimento per eventirituali e storici. I rituali venivano praticatiin centri cerimoniali che formavano il cuo-re di grandi città. Questa sovrastrutturaculturale affondava le sue radici nella col-tivazione del granoturco; furono sviluppa-te tecniche per rendere coltivabili ripidependici di colline e terreni paludosi.

Fino a un decennio fa si pensava che laciviltà maya classica avesse avuto originein modo brusco durante il III secolo d.C.Si riteneva che il periodo precedente, chia-mato Preclassico o Formativo, fosse statoun'epoca di umili società agricole di villag-gio. Dopo il 1975 molte scoperte e unavalutazione radicalmente nuova di quantogià si conosceva hanno modificato sostan-zialmente il quadro accettato della cultura

di Norman Hammond

preclassica. Un'agricoltura intensiva, cheaveva superato lo stadio del disboscamen-to per mezzo dell'ascia e del fuoco, si erasviluppata molto tempo prima di quanto siritenesse. Immensi edifici datati come risa-lenti al Periodo preclassico implicano giàuna considerevole organizzazione socialeed economica. Scavi recenti dimostranoche utensili standardizzati venivano pro-dotti in officine operanti su vasta scala ecommerciati su gradi distanze. Pare addi-rittura che alcuni elementi della cultura in-tellettuale classica fossero diffusi già nelPeriodo formativo. In conseguenza di que-ste scoperte, la cultura preclassica non ciappare più nella luce modesta di una sem-plice anticipazione. Al contrario, pare cheessa sia stata (almeno al suo culmine) laprima fase della civiltà maya.

Unadelle ragioni per le quali gli studiosihanno potuto accettare l'idea di uno

sviluppo sociale avanzato nel Periodo pre-classico è la scoperta che gli antenati deimaya occuparono il loro territorio moltotempo prima di quanto si sapesse fino apoco tempo fa. Nel 1975, la più anticadata certa dell'occupazione si basava suuna datazione con radiocarbonio corri-spondente a una data calendariale attornoal 900 a.C. (Per il periodo anteriore al 400a.C. c'è una discrepanza fra datazioni conradiocarbonio e date calendariali. Le pri-me vengono corrette con quelle calenda-riali per mezzo di esemplari di Pinus lon-geva di età nota. Per il 900 a.0 . la discre-panza è di circa 200 anni, e la data noncorretta sarà indicata da noi con le duelettere in maiuscoletto: 700 A.C., anno ca-lendariale). Dopo il 1975 la stima del pe-riodo dell'occupazione è stata estesa di unfattore cinque. Oggi sembra probabile chei precursori dei maya e i loro discendentiabbiano occupato il territorio in modocontinuo a partire già dalla fine dell'ultimaepoca glaciale, circa 10 000 anni fa.

La retrocessione della data di occupa-zione si applica a tutti e tre gli ambienti incui vissero i maya: gli altipiani vulcanicidel Guatemala, i bassipiani ricoperti da fo-

reste tropicali del Belize e la bassa penisoladello Yucatàn, con la sua scarsa piovositàe la vegetazione arbustiva. Nella cavernadi Loltun, nelle colline Puuc nello Yuca-tàn, Norberto Gonzàlez Crespo e RicardoVelàsquez Valaclez, dell'Instituto Nacio-nal de Antropologia e Historia del Messi-co, hanno scoperto una lunga sequenza didepositi culturali. Pare che gli strati piùantichi, nella parte più bassa della sequen-za, contengano ossa di specie animali (co-me il cavallo indigeno) estintesi subito do-po la fine dell'epoca glaciale pleistocenica.Purtroppo a tutt'oggi possediamo una soladatazione con radiocarbonio per la se-quenza di Loltun. Questa data, attorno al2300 a.C. (1800 A.C.), segna la fine deglistrati preceramici e la produzione dei pri-mi oggetti in ceramica.

Nel Belize sono state trovate varie pun-te di armi da lancio in pietra molto similia quelle usate dai cacciatori di animali digrossa taglia della cultura di Clovis, chepercorsero le Great Plains degli attualiStati Uniti fra 12 000 e 10 .000 anni fa. Ilpiù noto fra gli oggetti rinvenuti nel Belizeè la «punta di Ladyville», scoperta da ungruppo dell'Università del Texas a SanAntonio sotto la direzione di Thomas R.Hester. Richard S. MacNeish. dell'Uni-versità di Boston, è autore di una serie dialtre scoperte che integrano la punta diLadyville. MacNeish suggerisce che questireperti possano essere disposti in una se-quenza che si estende dal 9000 al 2500a.C. Sugli altipiani del Guatemala un sitochiamato Los Tapiales ha fornito puntedel tipo di Clovis in associazone a manu-fatti che datati con il metodo del radiocar-bonio appaiono risalire a circa 10 000 an-ni fa. Nella regione circostante a El Qui-ché, una ricerca preliminare di Kenneth L.Brown, dell'Università di Houston, haportato alla luce un gran numero di sitipreceramici anteriori al 2500 a.C.

Le recenti scoperte hanno avuto l'effet-to cumulativo di dimostrare che l'interaarea maya era occupata da esseri umanialmeno 8000 anni prima dell'inizio del Pe-riodo classico. Vi è poi una forte probabi-

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BELIZE•POLOL

SEIBAL

Los TAPIAL •

(i; ----' SAN MARTIN JILOTEPEQUE• „.•EL CHAYALf'

ABAJ TAKALIK KAMINALJUYel--

IXTEPEQUE•..r.•CHALCHUAPA

EL SALVADOR

HONDURAS

• DZIBICHALTÚNKOMCHEN

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PENISOLA• EDZNA DELLO

YUCATÀN

CBECAN •

ERROS

MESSICO

NOHMULSAN ANTONIO

EL MIR DOR \vir CUE

UAXACTLIN •TIK.AL •

COLHALADY VILLE

MANAI

— ----

GUATEM AOUICHÉ

nizio della sequenza culturale dopo il 1500a.C. (1200 A.C.).

più antichi coltivatori di granoturco aCuello fanno parte della storia del Pre-

classico antico, che durò sino al 1250 a.C.La coltivazione del granoturco non fu l'u-nica innovazione culturale degli abitanti diCuello nella fase iniziale del Preclassico.Essi costruivano, intorno a cortili interni(patios), piattaforme sulle quali erigevanocase con intelaiatura in legno e tetto dipaglia. Produssero ceramiche pregevoli inuna varietà di colori e di forme. Nel perio-do seguente, il Preclassico medio. durato

dal 1250 al 450 a.C. (400 A.c.), il reper-torio culturale degli abitanti dei villaggi fuaccresciuto dall'espandersi di reti com-merciali interregionali, le quali portaronoossidiana (da località vicine a Città diGuatemala) e giada (dal Guatemala cen-trale) alle comunità dei bassipiani a nord.

Nonostante la crescita del commercio,la società maya all'inizio del Preclassicomedio conservava quel carattere agricolodi villaggio che in gran parte corrisponde-va all'immagine precedentemente accetta-ta della vita nel Periodo preclassico nel suocomplesso. In seguito, nel corso del Pre-classico medio, intervennero però muta-

Il territorio maya si estende su parte del Mes-sico, del Guatemala. del Belize, dell'Hondurasoccidentale e di El Salvador. L'area racchiudeuna vasta tipologia di ambienti, dagli altipianivulcanici del Guatemala meridionale, ai bassi-piani ricoperti da foreste tropicali del Guatema-la settentrionale e del Belize, alla piatta penisoladello Yucatàn con le sue scarse precipitazioni.Molti fra i siti che hanno contribuito alla recen-te rivalutazione della preistoria maya si trova-no nelle foreste tropicali dei bassipiani setten-trionali. Oggi in tutta quest'area vi sono popolidi lingua maya che occupano lo stesso territo-rio della civiltà dei loro progenitori, anche se ilGuatemala settentrionale, un tempo molto po-polato e cuore della civiltà maya, ora ospitasolamente comunità agricole e piccole città.

menti cruciali che cominciarono a innalza-re la società maya al di sopra del livello delvillaggio agricolo. Quei mutamenti, che siconcentrarono nei tre secoli anteriori al450 a.C., non sono ancor oggi ben chiari-ti. Difficoltà considerevoli si frapponeva-no in effetti alla loro comprensione, giac-ché i manufatti necessari per una loro pie-na esplicazione sono in molti casi sepoltisotto tonnellate di materiali appartenenti afasi di costruzione successive. Eppure ciòche accadde verso la fine del Preclassicomedio pone alcuni fra i quesiti più impor-tanti nell'archeologia del Nuovo Mondo,poiché all'inizio della fase successiva, iltardo Preclassico, nel 450 a.C., era emer-sa una società del tutto diversa da quelladegli agricoltori di villaggio. Durante i seio sette secoli del tardo Preclassico apparvein effetti la vera civiltà.

È possibile trovare prove della trasfor-mazione persino in un sito cosi piccolo co-me Cuello, che nel tardo Preclassico ospi-tò un villaggo con un migliaio di abitanti.Il nucleo cerimoniale della comunità delPreclassico medio a Cuello era un piccolocortile circondato da edifici di legno supiattaforme. Attorno al 450 a.C. il cortilefu trasformato in un'ampia piattaforma al-l'aperto, in grado di ospitare una grandefolla di fedeli (o congregazione); all'estre-mità occidentale della piattaforma venneeretta una piccola piramide. Durante lastagione di scavi del 1980 trovammo chela conversione era stata compiuta riem-piendo il cortile con pietrisco fino al livellodelle piattaforme circostanti. I templi inlegno furono bruciati e le facciate dei lorobasamenti furono fatte a pezzi in un ritualedi sconsacrazione.

Nel pietrisco, al centro del cortile fu la-sciata una depressione circolare poco pro-fonda, nella quale furono deposti i corpi diuna ventina e più di persone massacrate. Iresti delle vittime, analizzati da Frank eJulie M. Saul, del Medical College del-l'Ohio a Toledo, risultarono apparteneretutti a persone giovani; è probabile chefossero tutti maschi. Accanto ai corpi fattia pezzi sono stati rinvenuti dei vasi di ce-ramica e sei tubi d'osso intagliati. I tubiprobabilmente erano manici di utensili peril prelievo di sangue, come quelli usati inrituali del Periodo classico; però potrebbe-ro anche essere stati manici di ventagli dipiume. Comunque, il fatto che cinque diessi presentino un disegno inciso chiara-mente identificabile con il pop (una stuoiaintrecciata) dei maya è più importante del-la loro precisa funzione. Il pop era usatodai sovrani maya ed era l'equivalente deltrono o della corona dell'iconografia mo-derna come simbolo dell'autorità regale.

La scoperta dei tubi d'osso intagliatisuggerisce che, nel 450 a.C., vi fosserosovrani che avevano stabilito sia l'istitu-zione del potere regale, sia la sua espres-sione simbolica. Nessuno di questi sovranidovette però esercitare il potere più che suun'area limitata. Neppure durante la fiori-tura del Periodo classico la società mayafu unificata sotto un'autorità centrale. Lasua struttura politica assomigliava invece

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CALENDARIOGREGORIANO

DATE ALRADIO-

CARBONIO

COMPUTOLUNGOMAYA

ALTIPIANIBASSIPIANI

MERIDIONALIE CENTRALI

BASSIPIANISETTEN-

TRIONALI

1700--12.0.0.0.0. PERIODO COLONIALE

1500-

1300-11.10.0.0.0

1300-- 11.0.0.0.0.

cnu)4_Jo

1100 -.

-10.10.0.0.0I-

Cf)o CHICHÉN

900- 900 w ITZA

-10.0.0.0.0. o UXMAL700- c.)

- 9.10.0.0.0. o500- 500 cd)

4-9.0.0.0.0. d

300-

100-8.10.0.0.0. NOHMUL

d.C. 100 --8.0.0.0.0.

O0cc

POLOL

COLHAa.C. 100— 100-7.1000.0. I- ABAJ

TAKALIK EL MIRADOR EDZNA300-

t400 - 7.0.0.0.0.

500^TIKAL

I700- 0

900 700 0wo 2 KOMCHeN(7)cn

1100- 4_, KAM NAL-I

1000o JUYÚ

1300— wcea_

1500 -

1700 -O

—1500 01900- 1= ALTAMIRAZ

4 CUELLO2100-

12300- CAVERNA

2500-2000DI LOLTUN

//Oo

S TIDEL BELIZE (?)

< LOSocc

TAPIALES

9000- 4 LADYVILLE

La cronologia maya può essere descritta in vari modi. La prima colonna della tabella riporta ledate secondo il sistema gregoriano: nella seconda sono indicate le datazioni, non corrette, ottenutecon radiocarbonio. Esse differiscono progressivamente dalle date calendariali a mano a mano chesi procede a ritroso nel tempo, a partire dal 100 a.C. La terza colonna elenca date secondo ilcalendario maya: una progressione lineare divisa in cicli di 400 anni chiamati baktunob, con inizionel 31 14 a.C. La quarta, quinta e sesta colonna mostrano i periodi in cui gli studiosi hanno divisolo sviluppo della cultura maya nelle tre principali zone di insediamento. Recenti scoperte hannoretrocesso la data dell'occupazione umana in quelle aree dal 900 al 9000 a.C. e hanno dimostratoche molti progressi cruciali della civiltà maya furono realizzati nel tardo Periodo preclassico.

a quella dell'Italia del Rinascimento: unmosaico di piccoli stati indipendenti chepresentavano grandi variazioni per territo-rio, ricchezze e potenza militare. I repertidi Cuello sono troppo frammentari per di-mostrare in modo conclusivo che la basedi questo mosaico politico era stata fonda-ta nel 450 a.C. Un numero creseente direperti suggerisce però che il potere politi-co regale si fosse consolidato nella partecentrale del tardo Preclassico (non moltotempo prima della nascita di Cristo).

Un dato interessante è la crescita con-siderevole della popolazione maya

durante la tarda fase preclassica. I siti deltardo Preclassico sono molto più numero-

si di quelli del Preclassico medio e tendonoinoltre a essere più grandi e più fittamenteaddensati nel paesaggio. La nostra ricercapreliminare nel nord del Belize, eseguitanel 1973 e 1974 sotto gli auspici del Bri-tish Museum e del Corozal Project dell'U-niversità di Cambridge, ha rivelato che do-po il 450, il numero dei siti nella regione siquadruplicò rispetto al periodo anteriore.Di per sé, l'incremento demografico nonimplica ovviamente lo sviluppo di un pote-re politico. Il rapido aumento della popo-lazione nel tardo Preclassico si accompa-gnò, però, a un aumento di scala dei pro-getti economici. La vastità di tali progettisuggerisce che dovessero essere portatiavanti da sovrani in possesso sia di una

considerevole abilità amministrativa sia diuna solida autorità.

L'agricoltura è un settore in cui pareche l'autorità sia stata presente prima delPeriodo classico. È noto da qualche tempoche durante il Periodo classico le tecnichedi dissodamento fondate sull'abbattimen-to di alberi e sull'incendio del sottoboscofurono integrate da forme di coltivazionepiu intensiva che comportarono la modifi-cazione del paesaggio. Per esempio, furo-no terrazzate le pendici di colline. Le ter-razze impedivano l'erosione raccogliendoil suolo trasportato verso il basso dall'ac-qua piovana, e rendevano produttive areealtrimenti non coltivabili. Grandi superficifurono disboscate e terrazzate nel corso diuna singola operazione, cosa che suggeri-sce che i lavori fossero diretti da un'unicaautorità. Una volta che la terra fu divisa incampi terrazzati, venne forse assegnataper la coltivazione a singoli individui. Unlivello analogo di organizzazione e di au-torità è implicito nella bonifica delle palu-di. Nelle terre paludose delle valli fluviali enei bacini a lento deflusso come Bajo deMorocoy nello Yucatàn o la Palude di Pul-ltrouser nel Belize settentrionale furonoscavati alcuni canali per creare campi pro-sciugati o sopraelevati, trasformando leterre marginali umide in terre che poteva-no essere coltivate nelle stagioni favorevolio addirittura per tutto l'anno.

Recenti ricerche suggeriscono che tec-niche analoghe furono sviluppate moltotempo prima dell'inizio del Periodo classi-co. L'esempio più antico di campi creaticon lavori di bonifica riguarda Cerros, unsito sulla costa del Belize. Il nucleo ceri-moniale di questo sito preclassico si trovasu una piccola penisola ed era separatodalla terraferma da un canale lungo 1200metri. Vernon L. Scarborough, che lavo-rava alla Southern Methodist University,dimostrò che il canale fu scavato fra il 200e il 50 a.C. Esso era largo sei metri nel suopunto più ampio e in certi luoghi avevauna profondità di oltre due metri. Nel ca-nale principale si gettava un canale tribu-tario che raccoglieva le acque di un picco-lo gruppo di campi ricavati da una depres-sione piena di arbusti. Poiché a Cerros viè solo un piccolo numero di campi ottenu-to dal prosciugamento di terreni paludosi,il loro contributo all'economia locale nonpuò essere stato grande. La loro esistenzadimostra però che in tempi preclassici eragià ben avviato lo sviluppo di una tecnolo-gia per deviare e incanalare le risorsed'acqua.

Q

uesta conclusione è corroborata dallascoperta a Edznà, una città nella pia-

nura costiera di Campeche, di opere idri-che maggiori di vari ordini di grandezzarispetto a quelle di Cerros. La strutturaprincipale di queste opere, risalenti al tar-do Preclassico, è un canale della lunghez-za di 12 chilometri che si estende dallacittà verso sud in direzione del vicino RioChampotón. All'estremità settentrionaledel canale vi è un complesso cinto da unfossato che era probabilmente un'area ce-

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I maya prosciugarono aree paludose, creando campi in località che sa-rebbero state altrimenti incoltivabili. I campi mostrati nella fotografia sitrovano al margine di Nohmul, una grande città del tardo Preclassico inprossimità del confine fra Messico e Belize. L'acqua veniva drenata inpiccoli canali e poi fatta confluire in canali maggiori, visibili a sinistradella quadrettatura dei campi. Recenti scavi hanno dimostrato che

durante il tardo Preclassico a fianco del disboscamento e degli incendi imaya svilupparono nuove tecniche per bonificare terreni e per terrazzaredeclivi di colline, elevando l'importanza dell'agricoltura. L'autore attual-mente dirige uno scavo a Nohmul patrocinato dalla National GeographicSociety e dal British Museum; ulteriori ricerche potrebbero dimostraredefinitivamente che questi campi ebbero origine nel tardo Preclassico.

La piramide «del Mondo perduto» a Tikal, in Guatemala, mostra la scala di costruzione di cui lesocietà maya preclassiche erano capaci. La piramide è alta più di 30 metri ed è stata oggetto discavi solo in tempi recenti. Costruita nella seconda metà del tardo Periodo preclassico, è circondatada altri edifici lievemente posteriori che formano un centro cerimoniale. Quando Tikal fu esplorataper la prima volta da archeologi, si suppose che queste strutture fossero state edificate attorno al700 d.C. Gli scavi hanno invece dimostrato che vennero costruite oltre 400 anni prima.

rimoniale, ma che in origine veniva chia-mato fortezza. Il fossato, ancora oggi pie-no di materiali posteriori. ha un diametrodi ben 100 metri; la maggior parte dei253 000 metri cubi di suolo e di calcare daesso scavati fu usata nella edificazione delcomplesso cerimoniale, che ebbe luogo frail 200 a.C. e il 100 d.C. Dal lato setten-trionale del centro urbano si dipartono aventaglio sette canali più brevi che alimen-tavano dei bacini artificiali e consentivanoi trasporti su canoa. Le dimensioni dellacostruzione di Edznú sono impressionanti.Secondo Raymond T. Matheny. della Bri-gham Young University, queste opere idri-che potrebbero aver contenuto nel lorocomplesso 2,25 milioni di metri cubi d'ac-qua e avere richiesto per la loro costruzio-ne 1,7 milioni di giorni-uomo.

Progetti come quelli di Edznà e di Cer-ros dimostrano che le comunità maya pre-classiche avevano un'economia agricolafondata su un alto grado di organizzazionecollettiva. I reperti di Colha, un sito a suddi Cerros, dimostrano anche l'esistenza diun'economia manifatturiera organizzata,che alimentava tutta una rete commercialeper una distribuzione su scala regionale.Colha si trova nella fascia di paludi costie-re del Belize orientale, su una spessa faldaricca di selce nodulare. Scavi preliminaricondotti dal 1973 al 1975 nel quadro delCorozal Project, da me diretto, dimostra-rono che Colha fu un sito di indubbia im-portanza in epoca preclassica. Ulteriori ri-cerche condotte dopo il 1979 da Hester eda Harry J. Shafer, della Texas Agricultu-ral & Mechanical University, hanno dimo-

strato la scala delle attività manifatturiereivi praticate.

Alinterno dei sei chilometri quadrati delsito i due progetti di ricerca hanno

identificato quasi mille tumuli maya. Moltidei tumuli erano piattaforme per abitazio-ni, ma Hester e Shafer ne hanno identifi-cati 89 come officine per la lavorazionedella selce e hanno dimostrato che almeno32 di tali officine operarono durante il tar-do Periodo preclassico. I resti ritrovati aColha indicano che vi fu prodotta una va-rietà limitata di utensili. I più comuni era-no grandi asce e zappe ovali, impiegatecome utensili di uso generale per rimuove-re la boscaglia e coltivare la terra. Un altroprodotto delle officine era un genere di a-scia prodotto con la tecnica del «trincetto»,

in cui il bordo tagliente veniva formatostaccando un'ultima scheggia ricurva dal-l'estremità affilata dell'utensile.

Le schegge curve, che sono state chia-mate «bucce d'arancia» per la somiglianzache hanno con pezzetti di buccia, costitui-scono una frazione significativa dei rifiutirimasti nel sito delle officine, i strati •1schegge di rifiuto sono profondi in alcuniluoghi fino a un metro e mezzo e conten-gono quasi cinque milioni di schegge permetro cubo. Tali copiosi depositi di detritiforniscono un mezzo per stimare il ritmodi produzione. Per esempio, eseguendoun campionamento delle bucce d'aranciasparse fra le altre schegge di pietra, Hestere Shafer hanno calcolato che le officine diColha produssero oltre due milioni di asceottenute con la tecnica del trincetto.

Anche ammettendo che la «fabbrica»abbia funzionato con continuità durante i650 anni del tardo Preclassico, la produ-zione annuale di questo tipo di asce nonpuò essere stata inferiore alle 3000 circa.A questo totale si deve aggiungere un nu-mero ancora maggiore di asce ovali e dialtri utensili, che risultano ancora più dif-ficili da contare perché la loro produzionenon deve avere lasciato residui cosi facil-mente riconoscibili come le «bucce d'aran-cia». Il totale è chiaramente troppo grandeper poter riflettere il fabbisogno della po-polazione locale, e i prodotti di Colha era-no in effetti distribuiti su vaste distanze.Essi sono stati trovati infatti nell'intero Be-lize settentrionale e in località lontane co-me El Mirador e Uaxactún nel Guatemala.Benché molte comunità maya avessero of-ficine di utensili di selce, gli utensili stan-dardizzati prodotti a Colha conquistaronogran parte del mercato entro un raggio di40 chilometri ed erano richiesti a più di160 chilometri di distanza.

I reperti concernenti la produzione diutensili di selce e l'agricoltura lascianol'impressione di una società che si affaccialla soglia della civiltà, impressione che sirafforza se consideriamo i centri cerimo-niali del tardo Preclassico. Nel Preclassicoantico e medio i complessi cerimoniali era-no unità relativamente piccole al centro dicomunità agricole. Nel tardo Preclassicoerano molto cresciuti ed erano ubicati alcentro di città, preannunciando l'organiz-zazione spaziale e demografica della socie-tà classica.

Il sito in cui questi sviluppi comincianoa essere visibili è Komchén, nello Yucatànsettentrionale, che secondo una stima di E.Wyllys Andrews V della Tulane Univer-sity era una comunità raccolta attorno aun denso nucleo, con una popolazione chepoteva essere compresa fra 3000 e 5000persone. Nel centro di Komchén cinquegrandi piattaforme circondano una plazache ha dimensioni di circa 80 metri per150. Due di queste piattaforme hannostrutture lunghe, strette e alte, a ciascunadelle quali si poteva accedere salendo dadue scalinate; le altre piattaforme sono lar-ghe e più basse. L'intero complesso fueretto nel I secolo del tardo Preclassico,fra il 400 e il 300 a.C.

Quando l'impulso sociale che era allabase della costruzione di tali monu-

menti si fece più forte, furono costruitestrutture che sovrastarono di gran lungaquelle di Komchén. A Nohmul la nostrarecente spedizione, finanziata dalla Natio-nal Geographic Society, ha scoperto uncentro del tardo Preclassico risalente al IIIsecolo d.C. La plaza centrale, del diame-tro di 130 metri, era fiancheggiata a est ea ovest da tumuli grandi e bassi che pro-babilmente sostenevano edifici in legno.Sul lato nord c'era l'«acropoli», una piat-taforma di più di 6000 metri quadrati chesi ergeva 10 metri sopra il livello naturaledel suolo. Tale piattaforma, costruita conblocchi di calcare estratti da una cava apoche centinaia di metri dal sito, contene-va una quantità di materiale da costruzio-ne equivalente a quella dell'intero gruppodi tumuli di Komchén. Il livello di organiz-zazione sociale richiesto nella costruzionedi Nohmul è suggerito dal fatto che nellarealizzazione della plaza e delle piattafor-me adiacenti si usarono non meno di100 000 metri cubi di calcare.

Mentre la disposizione spaziale e la sca-la di costruzione in siti come Komchén eNohmul suggeriscono forme di transizio-ne, alcuni fra gli edifici più interessanti i-vi costruiti preannunciano edifici classici.Sulla cima dell'acropoli a Nohmul tro-vammo buche per pali che costituivano lafondazione di una lunga sala rettangolarecostruita in legno. Essa era suddivisa in

larghezza da tre navate ciascuna con piùdi sette metri di campata; lungo la sua lun-ghezza vi erano almeno otto campate checoprivano più di 23 metri ciascuna. Que-sta struttura era troppo ampia per poteressere una semplice residenza e mancavadella pianta tipica di un tempio maya.L'interpretazione più plausibile è che la sa-la lunga fosse un antecedente in legno dei«palazzi» in pietra del Periodo classico. Sipensa che nei palazzi, che si trovano inmolti fra i siti principali, abitassero i gover-nanti di città maya assieme a membri delleloro amministrazioni; questi grandi edificierano suddivisi in molti moduli grandi co-me singole abitazioni e costruiti in matto-ni, disposti da un capo all'altro in un dise-gno complessivo non diverso da quello del-l'edificio sull'acropoli riportato in luce sul-l'acropoli di Nohmul.

Atalogamente, le piramidi che formanoun elemento significativo dell'archi-

tettura del Periodo classico cominciaronoad assumere proporzioni monumentali du-rante il tardo Preclassico. A Nohmul, anord-ovest dell'acropoli, vi è una secondaconcentrazione di edifici, compresa unapiramide templare isolata alta circa 17metri che pensiamo risalga al tardo Pre-classico. Altri siti del tardo Preclassicocontengono piramidi molto più grandi. ALamanai, una sessantina di chilometri asud di Nohmul, si erge la massiccia strut-tura N10-43. La piramide è alta più di 30

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Quest'ascia in pietra trovata nel Rio Hondo, nei pressi di San Antonio, al confine fra Belize eMessico, conserva il suo manico originario di legno di Annona. Annerita da 2000 anni di immer-sione nell'acqua del fiume, veniva forse usata per tagliare arbusti e zappare campi; un esame almicrosccopio non rivela nessuno dei segni tipici che risultano dal taglio di alberi. La testa ovaledell'ascia è lunga circa 20 centimetri. (Ogni divisione della barra di misurazione è un centimetro.)La testa dell'ascia fu prodotta a Colha, nel Belize, a una quarantina di chilometri da San Antonio.Nel tardo Periodo preclassico, Colha fu il sito di una «fabbrica» che produceva migliaia di utensililitici all'anno. L'ascia venne trovata dal defunto Dennis E. Puleston, dell'Università del Minnesota.

metri ed è sormontata da un gruppo di tretempietti; David Pendergast del RoyalOntario Museum di Toronto ha dimostra-to che l'intero edificio è stato costruito neltardo Preclassico. La famosa piramide«Mondo perduto» a Tikal, di dimensionicomparabili, fu costruita press'a poco nel-lo stesso periodo, così come deve esserestato per la profonda trincea e il bastioneattorno al centro di Becàn, che hanno unacirconferenza di circa 1900 metri e svol-gevano una funzione apparentemente di-fensiva. Queste strutture sono così impo-nenti che, quando furono scoperte, si sup-pose immediatamente che appartenesseroal culmine del Periodo classico; solo scaviattenti hanno potuto dimostrare che eranostate costruite da quattro a otto secoliprima.

Il grado di organizzazione economica esociale implicito nelle opere monumentalia Tikal, Lamanai, Nohmul e altri siti èimpressionante. Eppure ciò che la maggiorparte delle persone associa istintivamentealla nozione di civiltà non è la mobilitazio-ne organizzata di mano d'opera bensì i ri-sultati intellettuali e culturali di ordine ele-vato. Un sito che offre prove di entrambele forme di progresso sociale è El Mirador,nelle remote regioni in prossimità del con-fine fra Messico e Guatemala. El Miradorfu scoperto grazie a una perlustrazione ae-rea organizzata da europei negli anni ven-ti. Nel 1962 fu esplorato da Ian J. A.Graham, della Harvard University, che nedisegnò una carta topografica. A causadello stile di costruzione e della mancanzadi monumenti recanti iscrizioni con datecalendariali, Graham concluse che El Mi-rador doveva essere stato costruito primadell'inizio del Periodo classico.

Recenti ricerche di un gruppo della NewWorld Archaeological Foundation,

eseguite sotto la direzione di Matheny han-no rivelato tutta la vastità di El Mirador ehanno permesso di scoprire esempi digrande interesse della cultura intellettualepreclassica. Il cuore del sito è un'area dialta densità di costruzioni delle dimensionidi circa un chilometro per 800 metri. Al-l'interno di questo nucleo si trovano duepiramidi, chiamate El Tigre e Monos, chesono fra gli edifici più grandi mai costruitidai maya. Ciascuna delle due piramidi,erette attorno al 150 a.C., contiene più diun quarto di milione di metri cubi di ma-teriale di riempimento. Con i suoi 55 me-tri, El Tigre è alta quanto un edificio mo-derno di 18 piani. Sulla sua piattaformasuperiore sono riuniti tre templi in una di-sposizione triangolare. La forma triango-lare, che è ripetuta su scala più vasta dadue piramidi che fiancheggiano El Tigre,parrebbe essere un motivo caratteristi-co dell'architettura rituale del tardo Pre-classico.

La piramide che fiancheggia El Tigreverso sud, nota come Struttura 34, è stataoggetto di scavi e i risultati confermanoche alcuni elementi della cosmologia delPeriodo classico erano emersi in una for-ma chiara già nel tardo Preclassico. Sulla

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Questo tubo d'osso, che reca un disegno intagliato simboleggiante forsel'autorità reale, fu trovato a Cuello, nel Belize. L'osso proviene da ungrande mammifero, forse un giaguaro. Il disegno inciso rappresenta unpop, la stuoia intrecciata usata dai sovrani maya. Il tubo, che potrebbeessere stato il manico di uno strumento per l'estrazione rituale di sangue,

Questi sigilli intagliati, usati forse per indicare i proprietari di abiti o pelli, dimostrano che nel tardoPreclassico i maya conoscevano i numeri. Il sigillo in basso reca il numero maya nove: una linea.che sta per il cinque, e quattro punti. (La linea rilevante è quella a destra dei punti; quella a sinistrafa parte del disegno.) I sigilli furono trovati in una tomba all'interno della piramide di Cucilo.edificata attorno al 100 d.C. Sono note anche iscrizioni con linee e punti di epoca anteriore.

Struttura 34, il gruppo di M atheny trovòvarie maschere di stucco modellate, cia-scuna delle quali raffigurava un giaguaroalto più di due metri. Alcune parti dellamaschera sono nere e il fondo è in colorcrema, ma gli artigli e i denti sono dipintidi rosso.

L'associazione di rosso e nero è un ca-rattere consueto nell'arte maya classica eapparve per la prima volta nel tardo Pre-classico. La dualità ha un significato ritua-le, poiché il rosso è associato all'Oriente eil nero all'Occidente; il transito diurno delSole dall'uno all'altro è l'asse dominantedella cosmografia maya. È mia convinzio-ne che il rosso e il nero fossero ottenutiintenzionalmente l'uno dell'altro; i mayaavevano verosimilmente osservato che ilvasellame di ceramica, riscaldato fino adassumere colore rosso in ambiente ossi-dante, diventa nero se viene riscaldato dinuovo in condizioni riducenti, salvo ritor-nare rosso in una successiva riossidazione.La ceramica del tardo Preclassico, chespesso presenta settori ben definiti rossi eneri, dimostra che gli artigiani maya ave-vano compreso a fondo il fenomeno a par-tire dal IV secolo a.C.

Due chilometri a est di El Tigre si troiail complesso architettonico principale a ElMirador; in effetti esso è forse il più grandedi tutta la storia maya. Noto con il nomedi Danta, è costituito da due terrazze, cia-scuna delle quali larga più di 300 metri,tagliate nel fianco di una collina come duegiganteschi gradini. Subito sopra le terraz-ze vi è un tempio a due piani alto quantoun palazzo di 10 piani. Il tempio è moltopiù alto del fogliame della foresta pluvialecircostante ed è visibile da grande distan-za. Gli aspetti visivi della piramide sonostrettamente connessi al suo significato ri-tuale. Per un osservatore che si trovi su El

Tigre, press'a poco al tempo dell'equino-zio di primavera, in certi anni Giove, Mer-curio, Marte e Satúrno sembrano sorgeretutti dalla cima della piramide di Danta.Molti siti del Periodo classico erano desti-nati a usare a fini calendariali e agricoli ifenomeni celesti, e alcuni siti costruiti ver-so la fine del tardo Preclassico, nel 300d.C., in esentano già una tale pianificazio-ne. Il complesso cerimoniale di El Mira-dor, costruito circa 400 anni prima, è unaeloquente dimostrazione del fatto che laconoscenza che i maya avevano del cielosi sviluppò molto tempo prima dell'iniziodel Periodo classico.

La competenza iconografica e astrono-

mica manifestate a El Mirador nonsono esempi isolati. Manufatti rinvenuti innumerosi altri siti dimostrano che la mag-gior parte degli elementi della comune cul-tura intellettuale maya tipica del Periodoclassico aveva cominciato ad articolarsi econnettersi durante il tardo Preclassico.Fra gli elementi centrali di tale cultura co-mune vi erano la scrittura e l'aritmetica.Fra le funzioni più importanti che si avva-levano di tali abilità c'erano la descrizionedegli dèi e la spiegazione di come i rapportifra dèi ed esseri umani fossero alla basedella successione dei sovrani nella comu-nità maya. Tali funzioni sono osservabiliin modo molto chiaro in manufatti del tar-do Preclassico.

Il pantheon comune del tardo Preclas-sico è illustrato da reperti di Cerros eNohmul. A Cerros un'offerta trovata sullacima della Struttura 6B (una piramidetemplare) comprendeva quattro teste digiada raffiguranti tre tipi facciali. Un'of-ferta identica fu scoperta a Nohmul, a 28chilometri di distanza, nelle fondazioni diun piccolo tempio. Altri esempi di almenodue di questi tipi di testa sono stati trovatiinoltre in siti sparsi nell'intera penisola del-lo Yucatàn, suggerendo che la popolazio-ne degli interi bassopiani settentrionalicomprendesse e condividesse l'iconografiarappresentata nelle teste in pietra. Qualepoteva essere tale iconografia?

Personalmente, interpreto le quattro te-ste come rappresentazioni di tre dèi maya.Penso inoltre che essi siano gli stessi dèiraffigurati sul ben noto pendente circolaredi giada rinvenuto a Pomona. Ornamentidi questo tipo erano portati da maya dicondizione sociale elevata. Nel 1949 unpendente di giada particolarmente grandee bello fu scoperto in una tomba a Pomo-na, un piccolo sito sulla costa del Belize.Esaminando le ceramiche rinvenute nellastessa tomba e gli appunti dei primi studio-si che avevano visto l'ornamento, potei da-tare il gioiello come risalente alla secondaparte del tardo Preclassico, forse attornoal 100 d.C. Benché esso sia in sé un og-getto di pregio, il suo principale motivo diinteresse risiede nelle quattro teste rappre-sentate di profilo e nei segni incisi attornoalla sua circonferenza.

Due di queste quattro teste raffiguranoKinich Ahau, il dio del Sole, che è identi-ficato grazie al glifo (segno) che sta per la

parola maya kin sulla sua guancia.11terzoprofilo è quello del dio del granoturco; ilquarto è quello di una divinità dalle lunghelabbra con il segno di akbal, o buio, sullaguancia. Il dio del granoturco e il dio delSole, di fronte a esso, sono identificati ri-spettivamente dai numeri 8 e 4; questi so-no i numeri di cui essi erano i patroni. Glialtri segni associati alle teste sono stati de-cifrati da John S. Justeson, del VassarCollege e da Will Norman di Tulane comeuna frase, in un'antica versione del dialettomaya yucateco, sui rapporti fra gli dèi esull'ascesa al trono di un sovrano. Juste-son e Norman pensano che questi potreb-be essere uno dei primi sovrani di Yaxchi-lati, un'importante città maya sul RioUsumacinta, lontano da Pomona.

I segni incisi sul pendente di giada diPomona permettono di formulare qualcheconclusione significativa. In primo luogo,i numeri associati a due dei profili dimo-strano che il sistema di numerazione mayasi è sviluppato attorno al 100 d.C. (Nelsistema maya un punto sta per I e unalinea sta per 5. Altri segni indicanti unaposizione rendono possibile rappresentarenumeri grandissimi • sulla base di questisemplici elementi.) Abbiamo trovato unesempio della stessa notazione con punti elinee a Cuello. Una tomba nella piramidedi Cuello conteneva vari sigilli risalentipress'a poco allo stesso periodo del pen-dente di Pomona. Uno dei sigilli recava ilnumero 9: una linea e quattro punti. Que-sta scoperta rafforza l'ipotesi che i numerifacessero parte dell'emergente complessointellettuale del tardo Preclassico.

FForse ancor più significativa è la con-giunzione di segni che designano dèi,

sovrani e numeri. Uno dei tratti caratteri-stici della civiltà maya classica è la regi-strazione di date nel regno di un particola-re sovrano. Le date, assieme a ritratti delsovrano, venivano registrate generalmentesu pilastri in pietra detti stele. Esse servi-vano a commemorare il personaggio realee a giustificare il suo regno connettendolocon gli dèi. In qualche caso, in effetti, ilsovrano è ritratto come un dio. Per moltotempo si è ritenuto che stele con date eiscrizioni fossero uno dei caratteri tipicidel Periodo classico. Fino a una genera-zione fa la loro apparizione veniva datataal 300 d.C., ma la scoperta della Stele 29a Tikal, che reca una data equivalente al292, suggerisce che l'inizio formale del Pe-riodo classico dovrebbe forse essere fissa-to all'anno 250.

Qualunque data si scelga per l'inizioformale dell'epoca classica, è sempre piùchiaro che molti elementi del «culto dellestele» apparvero nel tardo Preclassico. ACuello trovammo una stele piana che èalta solo un'ottantina di centimetri, moltomeno delle stele pienamente sviluppate delPeriodo classico. La piccola stele fu trova-ta sulla Piattaforma 34, di fronte alla pira-mide del tardo Preclassico, ma scavi con-dotti sulla piattaforma dimostrarono chela stele era stata eretta quando ancora sul-la piattaforma esisteva un pavimento an-

fu trovato in una leggera depressione, fra le ossa di una ventina di giovanipresumibilmente sacrificati in occasione della ricostruzione del centrocerimoniale a Cucilo, attorno al 400 a.C. Il motivo del pop induce apensare che, all'inizio del tardo Periodo preclassico. alcuni sovrani mayaavessero già stabilito le istituzioni e i simboli del comando reale.

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OVESTDIO

DEL BUIO

ESTDIODEL SOLE

o

o O GLIFO KIN

TESTOGEROGLIFICO

IN MAYAYUCATECO

TESTOGEROGLIFICOIN MAYAYUCATECO

GLIFO PER KIN(SOLE O GIORNO)

OGLIFODELL'ORMADEL PIEDE

oCRESCITA DI GRANOTURCO

GLIFOPER AKBAL(BUIO)

NUMEROMAYA 8

DIO DEL GRANOTURCO

SUD

GLIFO DELL'ORMA ( (115n"41.1!:

O O O o NUMERO

MAYA 4DEL PIEDE

NORDDIO DEL SOLE

Questo ornamento di giada, trovato nel 1949 nella fattoria Pomona, nel Belize, reca esempi discrittura maya preclassica. L'ornamento, del diametro di 18 centimetri, ricadeva sull'orecchio eandava portato su un'acconciatura. Come suggerisce l'orientazione del glifo raffigurante l'ormadi un piede, i simboli vanno letti in senso orario. Da sinistra vediamo: il dio del Sole accanto aun'iscrizione nel dialetto maya yucateco; un'altra raffigurazione del dio del Sole, patrono delnumero quattro; un dio del buio, e il dio del granoturco, patrono del numero otto. I profilicorrispondono alle teste trovate a Cerros e a Nohmul mostrate a pagina 103: ciò suggerisce quantola cultura maya fosse unificata nell'epoca preclassica tarda. John S. Justeson del Vassar Collegee Will Norman della Tulane University interpretarono questi geroglifici come dialetto yucateco.

tenore. Noi crediamo che il monumento inpietra sia stato eretto fra il 50 e il 100 a.C.,ossia ben 200 anni prima dell'inizio delPeriodo classico. Le stele di Cuello è privadi incisioni, ma sono stati trovati anchemonumenti del tardo Preclassico con ri-tratti di sovrani e persino con iscrizionigeroglifiche. Fra questi sono opere rinve-nute a El Mirador e un'incisione su rocciaa San Diego in Guatemala.

Tutti questi oggetti del tardo Preclassi-co devono essere considerati di transizio-ne, essendo privi di un carattere crucialedelle stele del Periodo classico: iscrizionicon date del calendario maya. Persinoquesto tocco finale è stato fornito da alcu-ni oggetti in pietra anteriori all'epoca clas-sica. Una stele portata via come bottino diguerra, attualmente a Seattle, ha una datageroglifica iscritta equivalente al 199 d.C.Forse il più antico monumento con iscri-zioni dei bassipiani maya è però un fram-mento di un altare proveniente da Polol inGuatemala, su cui due figure riccamentevestite fiancheggiano una colonna di nu-meri. Sulla cima della colonna vi è un se-gno noto come la «sequenza iniziale cheintroduce un glifo», la quale annuncia unadata calendariale. Purtroppo la pietra ètroppo erosa per consentire la lettura delladata, ma John A. Graham, dell'Universitàdi California a Berkeley, crede che essa siacompresa entro il Ciclo 7 della cronologiamaya, che terminò nel 41 d.C. La datacorretta potrebbe essere considerevolmen-te anteriore, poiché Graham nota parallelisorprendenti fra l'altare e due stele rinve-nute ad Abaj Takalik, un sito da lui stu-diato sulla costa del Guatemala. Benché ladata piu tarda possibile per i monumentidi Abaj Takalik non sia molto posterioreal 100 d.C., la più antica è risultata attor-no al 300 a.C.

T o sviluppo di iscrizioni calendariali fusolo l'ultimo passo in un lungo pro-

cesso di sviluppo culturale avvenuto du-rante il tardo Preclassico. Quando il pro-cesso fu completato, i maya avevano ac-cumulato pressoché tutti gli ingredientidella civiltà classica. Erano state sviluppa-te rappresentazioni distinte di dèi e di so-vrani e tali raffigurazioni erano accompa-gnate sia da scritte sia da numeri. L'elabo-razione di una cultura intellettuale comunesi fondava su tutta una serie di innovazionieconomiche e di innovazioni sociali cherisultavano successive e sequenziali ai lun-ghi sviluppi delle fasi tarda e media delPeriodo preclassico.

Uno fra gli interrogativi più importantia cui rimane da dare una risposta è perchéil processo di sviluppo sociale abbia subitoun'accelerazione così rapida immediata-mente prima dell'inizio del tardo Preclas-sico. Forse questa domanda troverà unarisposta nei prossimi dieci anni. Comun-que, per quanto possano essere sorpren-denti le scoperte attese per gli anni futu-ri, difficilmente esse potranno uguagliarequelle del passato decennio c.he hanno tra-sformato radicalmente la nostra visionedell'emergere della civiltà maya.

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