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47Martedì 21 Giugno 2016Motori Corriere della Sera

MOTORI&TECNOLOGIA

La fotografa Trui Hanoulle, ha portato a termine un’impresa con una Zero DS, una moto elettrica che le ha permesso di percorrere il viaggio da Occidente a Oriente, in 67 giorni, spendendo soltanto 23 euro: «Credevo che le moto a batteria fossero un mezzo da anziani»

#elektrogirl7.719 km dal Belgio alla Turchia

Dal Belgio a Istanbul e ritorno,spendendo solo 23 euro perpercorrere settemilasettecen-todiciannove chilometri. Conun flebile ronzio «hi-tech» co-me sottofondo sonoro. E sen-za spargere nell’atmosfera unsolo grammo di CO2. È quelloche ha fatto qualche mese faTrui Hanoulle, fotografa e mo-tociclista-viaggiatrice fiam-minga, mettendosi in sella auna Zero DS per portare a ter-mine quello che – ad oggi – èil più lungo viaggio fatto inEuropa con una moto elettricacompletamente di serie, senzaassistenza. Per mettersi allaprova di nuovo, dopo viaggidecisamente impegnativi inPakistan e Iran sempre su dueruote, ma soprattutto per met-tere alla prova un mezzo che,come tante moto elettriche dioggi, ha molte frecce al suoarco, ma nell’immaginariocollettivo non è fatta certo permacinare chilometri in solita-ria su strade sperdute tra iBalcani.

«Seguo sempre con moltaattenzione le nuove tecnologiee sono motociclista da una vi-ta, perciò quando le motoelettriche timidamente tenta-vano di farsi largo, ho trovatoil modo di provarne qualcuna.Sulle prime l’idea era strana,nel senso che pensavo a qual-cosa di buono per un pubbli-co anziano, che in moto nonva mai troppo lontano, e so-prattutto guida a ritmi moltoblandi. Ma quando mi sonomessa in sella mi si è apertoun mondo nuovo. È statoamore a prima vista, una sortadi conversione immediata!».

Succede spesso a chi guidaper la prima volta una motoelettrica, perché ha accelera-zioni e riprese fulminanti.Certo, il limite reale è semprequello dell’autonomia, che in-sieme al peso delle batteriecostituisce in qualche modoun freno alla diffusione del-l’elettrico tra le due ruote co-me vera alternativa ai carbu-ranti fossili. Ma è anche veroche negli ultimi tempi l’evolu-zione tecnologica in questocampo sta procedendo moltopiù velocemente che altrove. Ea dimostrarlo ci sono mezziche possono percorrere di-stanze ragguardevoli tra unaricarica e l’altra.

Come la moto con cui Truisi è mossa nel cuore dell’Euro-pa per andare e tornare daIstanbul in un paio di mesi«perdendosi» tra paesaggi in-dimenticabili, strade dalla bel-lezza sorprendente e un’uma-nità dal calore tutto particola-re.

Come dicevamo, la moto sichiama Zero DS, dove la sigla

sta per Dual Sport, ad indicareil fatto che con lei si può af-frontare un po’ tutto, dal-l’asfalto agli sterrati. È prodot-ta da Zero Motorc yc les ,un’azienda californiana cheutilizza tecnologia allo statodell’arte per i tempi che stia-

mo vivendo e articola la pro-pria gamma su tre modelli esei versioni, con potenze cheoggi vanno dai 44 ai 67 cavalli(coppia dai 92 ai 144 Nm),prezzi dai 10.390 ai 18.290 eu-ro e autonomia dichiarata finoa 317 chilometri.

Telaio in alluminio, ruotetassellate, freni a disco a mar-gherita con Abs Bosch e so-spensioni regolabili Showa, laDS pesa 207 chili e arriva a 100all’ora in poco più di 6 secon-di partendo da ferma. «A ve-derla così non sembra niente

di che, soprattutto estetica-mente. Ma quando è in movi-mento questa moto sorprendetutti, non solo chi guida. Per-ché scatta come una tigre, masenza fare alcun rumore asso-ciabile a una motocicletta tra-dizionale. Cosa che può lascia-re senza parole non solo il ti-pico motociclista duro e purocon moto sportiva d’ordinan-za, al quale fai uscire gli occhidalle orbite appena il semafo-ro diventa verde», sorride sor-niona Trui. Già, anche perchécon una moto elettrica si pos-sono fare cose che con quellea benzina sono proibite. Comead esempio marciare su stradeall’interno di aree protette eparchi naturali, tra cavalli, ci-clisti e volpi o cerbiatti chenon ti sentono arrivare equando gli sei davanti ti guar-dano con sorpresa come a di-re «oh cavolo, ma allora ades-so devo scappare?!».

E poi c’è il vantaggio dellapressoché totale assenza dimanutenzione: niente taglian-di, cambi di liquidi e filtri,molti pezzi in movimento chesi usurano precocemente. Quici sono solo le batterie, unrotore e una trasmissione di-retta a cinghia, perciò quelloche si consuma sono solo legomme e i freni. Con buona

pace del modello economicosu cui si regge il 100% dei con-cessionari tradizionali, che imargini non li fanno certo sulvenduto, bensì sui servizipost-vendita. E con l’ulterioreplus legato al minore – o qua-si nullo – calore dissipato dalmotore elettrico, cosa che, tanto nel traffico cittadinoquanto durante un viaggio neldeserto, significa dover soffri-re meno quando le tempera-ture si alzano.

E l a co s i d d e t t a r a n g eanxiety, ovvero l’ineliminabilepreoccupazione di rimaneresenza batteria che normal-mente accompagna chiunquesi metta alla guida di un mez-zo elettrico, dove la mettiamo?«In realtà si tratta quasi di unfalso mito, una cosa assoluta-mente gestibile. Certo, devimetterti in testa che non puoifare il pieno in un minuto,che devi pianificare le soste,durante le quali personalmen-te mi godevo il mio tempo traun tè, un bicchiere di vino, delbuon cibo locale. Ma la veritàè che a volte in mezzo al nulla,Kosovo, Macedonia o Turchiache sia, è più facile «rubare»corrente a qualche ospitaleabitante della zona piuttostoche trovare una stazione diservizio quando se ne ha biso-gno. Le case, del resto, sonoquasi ovunque ormai».

Così Trui, tra una ricaricanotturna (la Zero DS chiedecirca 12 ore per un refill com-pleto) e l’altra ha effettivamen-te avuto il tempo di viaggiareslow e fare nuove amicizie,che continua a coltivare.

Stefano Bargiggia© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ci sono le proposte quasi artigianali, di nicchia, ma anche i prodotti costruiti in serie dalle grandi Case sono sempre di più: il fenomeno delle moto elettriche rappresenta ancora poco dal punto di vista dell’immatrico-lato (meno di 300 esemplari in Italia nel 2015), ma il settore comincia ad essere vitale in quanto a proposte. Si va dai ciclomotori come, ad esempio, gli italiani Askoll (da mono o biposto, da 2.290 euro) o lo Yamaha Ec-03 (2.490 euro, solo 56 chili di peso), alle motovere e proprie, passando per i maxiscooter: la modenese Energica produce due modelli, una sportiva e una naked decisamente «cattive» con autonomia di 200 km, mentre Bmw ha a listino uno scooter che fa concorrenza ai grossi tourer ma si può guidare con la patente B (120 orari la velocità massima, 100 km l’autonomia). E per chi ha voglia di fuoristrada c’è la Ktm Freeride E che chiede ricariche frequenti ma diverte da matti nella guida.

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