La Chiesa del primo Millennio
Cristianesimo, Storia
ed orizzonte Teologico
Liceo Classico Statale " Umberto I"
Napoli
• Il movimento creato da Gesù di Nazareth venti secoli fa, in Israele, ai confini orientali dell’impero romano, ha raggiunto oggi più di un terzo dell’ intera umanità. Ciò significa che due miliardi di persone oggi fanno in qualche modo riferimento alla persona e al messaggio di Cristo
2.019.052.000 i cristiani nel mondo
su una popolazione mondiale di 6.128.512.000
(32,9%) Britannica Book of the Year 2002
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Lo spartiacque della storia umana
«E’ significativo che il
computo degli anni
si faccia quasi ovunque
a partire dalla nascita di
Cristo.
E’ un segno del
contributo
impareggiabile recato
alla storia universale
da Gesù di Nazareth» Dalla lettera apostolica
Tertio millennio adveniente , 1994, n.15
Cristo pantocratore - duomo di Cefalù Liceo Classico Statale " Umberto I"
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Speciale Santo Sepolcro, il video: alla scoperta della Basilica della Resurrezione
http://it.custodia.org/default.asp?id=4&id_n=33158
Tutta la storia della Basilica della Resurrezione ripercorsa in un video. Il Christian Media Center ha
realizzato questo speciale che va dalla riscoperta del Santuario da parte di sant'Elena fino ai giorni nostri e
ai recenti lavori di restauro. Distrutto e ricostruito in varie epoche, il Santo Sepolcro è abitato dai frati
francescani fin dal 1342. Voci autorevoli dello Studium Biblicum Franciscanum e dell'archeologo
della Custodia Fr. Eugenio Alliata raccontano i lavori di restauro degli anni Ottanta (di Padre Virgilio Corbo)
e quelli conclusi lo scorso marzo con una cerimonia ecumenica. Lo speciale conduce anche nello spazio
fisico del Santo Sepolcro, mostrando le cappelle e gli altari che si trovano oggi tra quelle sacre mura. Il luogo della resurrezione di Cristo, dunque, come
luogo archeologico, ma soprattutto come luogo di preghiera, fede e devozione.
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Gesù fondatore ed essenza
del cristianesimo
I discepoli Pietro e Giovanni corrono al sepolcro la mattina della Resurrezione
Burnand, Musee d’Orsay
L’evento della
Resurrezione
è il fondamento
della comunità
cristiana.
«…la fede in Gesù Cristo
risorto
ha trasformato quel pugno
di fuggiaschi demoralizzati in
un gruppo di uomini risoluti e
sicuri…i primi missionari
dell’Evangelo»
M.Eliade , Storia delle credenze e delle idee
religiose,
Sansoni , Firenze 1982 Liceo Classico Statale " Umberto I"
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Cristo alle radici della Chiesa e la Chiesa alle radici dell’Europa
• La nascita della Chiesa e la comunità primitiva
• La comunità di Gerusalemme
• Paolo di Tarso, l’apostolo dei gentili
• L’inizio della istituzionalizzazione
• Il confronto con l’impero romano
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Cristo alle radici della Chiesa e la Chiesa alle radici dell’Europa
• L’era costantiniana
• Nascita della teologia, le eresie e i concili
• Il potere religioso e civile della Chiesa
• Ruolo del monachesimo
• Occidente ed Oriente
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La nascita della
Chiesa e la
comunità primitiva
• Atti 2, 1-13
Nascita della Chiesa nel giorno di
Pentecoste dell’anno 30 d.C.a Gerusalemme.
Discesa dello Spirito Santo sui discepoli
radunati nel cenacolo il cinquantesimo
giorno dopo la resurrezione: fortificati
dallo Spirito Santo gli apostoli iniziano
l’annuncio del Vangelo di Cristo a tutti
gli uomini.
• Atti 2,42-48
Il gruppo si espande velocemente
«erano assidui nell’ascoltare
l’insegnamento degli apostoli, nell’unione
fraterna, nella frazione del pane e nelle
preghiere…stavano insieme e tenevano
ogni cosa in comune…»
La pentecoste - (Giotto)
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PROBLEMI
Presenza di due correnti distinte:
• Gli ellenisti, giudei provenienti dalla
diaspora, ellenizzati per lingua e costumi,
che, convertitisi al cristianesimo, non
tenevano in grande considerazione il
culto del tempio
• Gli ebrei, cioè i giudei di lingua e costumi
ebraici più conservatori e legalisti
nonostante la fervente attesa della
parusia, più legati alle prescrizioni rituali
Carattere della predicazione :
• prima ai giudei,
• e poi dopo essere stati respinti , anche ai
pagani
• Si passa dalla predicazione teocentrica di
Gesù sul Regno di Dio
• Alla predicazione cristocentrica di Gesù
in quanto Cristo
Misure organizzative e
culto
Gli apostoli si dedicavano
alla predicazione
missionaria
I Diaconi, inizialmente
sette, avevano il compito
di organizzare il servizio
delle mense, assistere i
poveri, aiutare nell’attività
pastorale;
Battesimo «nel nome del
Padre, Figlio, Spirito Santo»
Eucarestia
La comunità di
Gerusalemme
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Questioni teologiche
Rottura con l’ebraismo : critica alla
Legge Mosaica e al Tempio
Persecuzioni giudaiche contro i primi
cristiani
Missione ai pagani e nascita della
comunità dei «cristiani» di Antiochia
Il messaggio evangelico non è più
legato a Gerusalemme: per diventare
discepolo di Gesù non è necessario
farsi giudeo
Concilio di Gerusalemme (At 15)
nel 49: no alla circoncisione
Pietro, la «roccia», capo della comunità
di Gerusalemme
Lapidazione di Santo Stefano, protomartire
Il Perugino Liceo Classico Statale " Umberto I"
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Paolo di Tarso,
l’apostolo delle genti
• Giudeo di formazione ellenistica, circonciso della tribù di Beniamino, cittadino romano e fabbricatore di tende
• Convinto persecutore dei cristiani, dopo l’esperienza di Damasco (35 d.C ), si converte: su tale esperienza fonda la sua missione apostolica
• Predicazione: riconoscimento del Risorto come il Messia, il Figlio inviato da Dio a liberare gli uomini dal peccato e dalla morte, convinzione che con la propria esperienza non è Paolo che parla, che predica, che edifica, ma Cristo stesso, che attraverso il battesimo, vive il lui come in ogni credente
• Nascita della Cristologia: l’annuncio di Gesù diventa sempre più un annuncio su Gesù il Cristo
• Relativizzazione del valore salvifico della Legge: tutti gli uomini sono salvati per mezzo della fede in Cristo morto e risorto
(Caravaggio) - Conversione di San Paolo
Roma, Chiesa Santa Maria del popolo
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• Con Paolo il cristianesimo diviene una religione universale, supera i confini della Palestina e raggiunge tutti gli uomini: la salvezza operata da cristo è per tutti
• Il suo pensiero e la sua opera sono essenziali per comprendere la futura teologia dei Padri greci e latini, la cultura cristiano- ellenistica e la successiva teologia cristiana in particolare Agostino, Lutero, Barth
• All’origine della predicazione di Paolo vi è lo stesso Gesù testimoniato dagli apostoli.
• In Gesù, riconosciuto come Signore e Figlio di Dio, il Regno di Dio, predicato dal Nazareno, prende corpo nella storia, apportando la salvezza.
• Su tale annuncio si fonda la Chiesa
Questioni
teologiche
Icona scoperta nel 2009 nelle catacombe
romane di Santa Tecla
ritratto più antico di San Paolo, IV sec.
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Tradizione: insieme degli insegnamenti che riguardano la realtà di fede, La tradizione origina dalle verità contenute nell’insegnamento di Cristo o rivelate dallo Spirito Santo agli apostoli e ai loro successori (papa e vescovi) e trasmesse dall’insegnamento dei Padri e dai dogmi pronunciati dal Magistero
Magistero (magister, «maestro») è la funzione di insegnamento esercitata dalla Chiesa per consentire una piena comprensione della fede in Cristo. Testimonia in maniera veritiera e sicura la volontà di Dio. Fu Cristo ad affidare agli apostoli il compito di insegnare con autorità attraverso la Chiesa (Papa e Vescovi)
Ortodossia: (orthòs, «retto» e doxa, «opinione» ) : caratteristica di chi professa la vera fede espressa nella Scrittura, nella Tradizione e nei grandi Concili
Eterodossia: (hétheros, «altro», e doxa, «opinione») caratteristica di chi segue dottrine discordanti da quelle che costituiscono la norma di fede
Eresia (hàiresis, «scelta»): opposizione a una verità di fede
Apostasia ( apostàsia, «abbandono») atteggiamento di coloro che rigettano una fede e una religione pubblicamente
Martire (martyrs, «testimone») colui che muore di morte violenta subita per non voler rinnegare la fede
VOCABOLARIO
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L’inizio della
istituzionalizzazione
Tra la fine del I e il III secolo, si definiscono tre elementi fondamentali per la piena formazione
della Chiesa Cristiana:
- Organizzazione e rafforzamento delle strutture ecclesiastiche: accanto agli apostoli, vescovi e presbiteri, per mantenere inalterato il deposito della fede. Successione apostolica come garanzia di fedeltà. Fine II sec. , ruolo particolare del vescovo di Roma che risale per successione fino a Pietro.
- Formulazione della confessione di fede: dalle brevi formule, dette simboli, che sintetizzavano la fede della prima comunità, usate nella pratica battesimale e nella catechesi, si arriva alla formulazione del Credo
- Formazione e canonizzazione delle sacre scritture: già nel 200 la Chiesa di Roma fissa il primo canone (Canone di Muratori, dal nome dello studioso che lo ritrovò nel XVII sec )
S. APOLLINARE – primo Vescovo di Ravenna – sec. III (con il pallio antico nell’omonima Basilica
ravennate)
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Il confronto con
l’impero romano
• Roma prese lentamente consapevolezza della religione cristiana e della sua diversità dall’ebraismo, anche perché presso le prime comunità cristiane non c’era ostilità nei suoi confronti :«rendete a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio», Lc 20,20-26
• Il rapporto Cristianesimo/potere politico e cultura pagana è segnato dall’alternarsi di tolleranza ed intolleranza
• Il cristianesimo si diffonde nelle città e solo dopo nelle campagne, più legate alla tradizionale religione romana dei sacrifici e delle offerte (do ut des), sostenuta anche dall’aristocrazia impegnata nella difesa della pietas e della religione dei Padri.
• «superstitio prava, immodica, externa»
• Accusa popolare nei confronti dei cristiani : ateismo, incesto, pasti tiestei e omicidi rituali
Augusto, imperatore romano
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I motivi delle persecuzioni
«Discorso Vero»
Accusa di ateismo, i
cristiani sono «privi di
dei»
nemici dello stato perché
non adorano il Kyrios
Kaisar
Il Cristianesimo mina i
fondamenti dell’Impero
Universale
Nel 178 d.C, il filosofo platonico Celso scrive in greco quella che può essere
considerata la prima opera polemica contro i cristiani, il Discorso vero (Alethés
Logos), confutata da Origene nel suo Contra Celsum
Cristianesimo
Esclusivo monoteismo
Adorazione di Cristo
come vero e unico
Signore e Dio Kyrios
Christos
Carattere
soprannaturale e
universale della
religiosa
Rifiuto di partecipare
al culto statale pagano
No al riconoscimento
del culto imperiale
Diffusione veloce,
Pretesa universalistica
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Aulo Cornelio Celso
Le persecuzioni Problema pastorale
Accanto alla figura dei martiri,
a quella dei confessores (coloro
che, pur avendo confessato la loro
fede e avendo resistito alle
torture, salvarono la propria vita) e
dei traditores (coloro che avevano
consegnato i libri sacri, gesto che in
latino si dice tradere, da cui il
nostro –traditore-),
si delineò la figura dei
lapsi (coloro che sono caduti) che,
per salvarsi, compravano i certificati
di sacrificio, o di coloro che, dopo
aver sacrificato, e quindi rinnegato
la fede in Cristo, passato il periodo
di persecuzione, chiedevano di
essere riammessi nella comunità
cristiana.
64, Nerone (i cristiani come
capro espiatorio si serve del Senatoconsulto del 35d.C.)
91, Domiziano
202, Settimio Severo (decreto
che proibisce ogni
forma di proselitismo)
235, Massimino Trace
(colpisce la gerarchia
ecclesiastica)
250, Decio (rende
obbligatorio il sacrificio
agli dei)
257, Valeriano(confisca dei
beni delle Chiese)
303, Diocleziano (Grande
persecuzione)
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A Gerusalemme il natale di san Simeone, Vescovo e Martire, figlio di Cleofa (cfr. Lc. 24) e parente del Salvatore
secondo la carne. Ordinato Vescovo di Gerusalemme dopo san Giacomo, consanguineo del Signore, e nella
persecuzione di Traiano straziato con molti supplizi, finì la vita col martirio, meravigliandosi tutti gli astanti e lo stesso
giudice nel vedere come un vecchio di centoventi anni sopportasse con tanta fortezza e costanza il supplizio della croce.
I rigoristi si opponevano alla
riammissione dei Lapsi e
addirittura anche dei
Confessores;
I moderati proponevano la
riammissione dei Lapsi dopo
una congrua penitenza
perché consideravano
normale e legittima la fuga
per salvarsi dal martirio.
COSA FARE?
Martirio di San Sebastiano
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EDITTO DI TOLLERANZA Aprile 311, Imperatore Galerio
«Ut denuo sint christiani» (permettiamo che vi siano ancora i cristiani)
• 10.000 - 100.000 VITTIME DELLE PERSECUZIONI
• Nonostante le persecuzioni il Cristianesimo continua a diffondersi
• All’inizio del 300 i cristiani erano già il 12-15% della popolazione dell’impero
La risposta delle comunità cristiane alle persecuzioni
- Le accuse ai cristiani si dimostrarono infondate
- Essi erano cittadini onesti e leali nei confronti dello stato
- La fede in Gesù alimentava anche valori sociali e civili
- Il cristianesimo aveva pienamente diritto di esistere come religione
- La nuova religione comportava una spiritualità superiore al paganesimo.
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I cristiani non intendono costruire una società
alternativa:
«…non si differenziano dagli altri cittadini né per territorio né per lingua o
per vestiario o per lavoro…» Lettera a Diogneto, anno 200 c.a
Della vita sociale i cristiani rifiutano solo quanto è contaminato dall’idolatria o
dall’immoralità perché contrarie alla legge del Vangelo
Si trovano in una situazione paradossale:
«…abitano nella propria patria ma come se fossero stranieri, e ogni terra
straniera è per loro come una patria; accettano di appartenere ad uno stato e di obbedire alle sue leggi, finché
queste non contraddicano le leggi divine; sono perseguitati eppure continuano a voler bene a tutti;
sono poveri di beni materiali eppure sono capaci di condividere quel poco che hanno;
sono uomini e donne che vivono nella carne ma non secondo la carne…»
Lettera a Diogneto anno 200 c.a
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Diritto di famiglia: adottano le consuetudini romane ma rifiutano: uso degli oroscopi, sacrificio agli idoli, divorzio, aborto, infanticidio, poligamia, prostituzione, non sono proibiti i matrimoni misti, ma i figli devono ricevere un’educazione cristiana;
Attività economiche: possono essere esercitate tutte quelle professioni che non vadano contro il Vangelo.
Etica economica: lavorare per la propria sussistenza, rifiuto dell’ozio, onestà nel commercio, corretto uso del denaro (morale naturale); non al commercio degli esseri umani, condivisione dei beni, assistenza ai bisognosi, sostentamento dei responsabili delle comunità (morale evangelica)
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Distinzione tra politica e religione: nella società romana, costruita dalla fusione del politico e del religioso, i cristiani propongono una concezione laica dello Stato: lo stato va riconosciuto nella sua legittimità civile, ma non ha competenza nel campo religioso;
Il riconoscimento che ogni potere, anche quello politico, viene dall’alto, da un’investitura divina; primato della coscienza, che si riconosce dipendente da Dio, sull’autorità violenta della Legge;
Cristianesimo inteso non come una società parallela alla società civile, né sistema politico alternativo a quello statale e nemmeno movimento spiritualistico estraneo alla città degli uomini, bensì come
lievito capace di mobilitare le coscienze e
di fermentare la società
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Nel 313 Costantino stese il programma di tolleranza milanese e lo inviò in forma di Rescritto ai proconsoli statali delle province orientali:
al Cristianesimo in tutto l’Impero è riconosciuta completa equiparazione di diritti con le altre religioni;
Possibilità di professare liberamente il culto
Libertà di esercitare un’attività missionaria a tutto campo.
Nuovo rapporto tra Stato e Chiesa
Passaggio da:
religione perseguitata a religione permessa a religione favorita
ed infine,
con Teodosio tra il 380 e il 392 a religione esclusiva dell’impero
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Tuttavia continuò ad essere sempre
il Pontifex Maximus del culto di stato pagano
Raffigurazione di Costantino nella basilica di Hagia Sophia a
Istanbul. L'imperatore, che per la Chiesa Ortodossa è un
santo, è raffigurato nell'atto di dedicare la basilica.
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• 312: dona al papa il palazzo Laterano e inizia la costruzione della basilica lateranense;
• 313: Concede agli ecclesiastici l’immunità, cioè la medesima esenzione dagli oneri pubblici personali di cui godevano anche gli addetti al culto pagano;
Roma, nella Basilica dei Santi Quattro Coronati, si trova un ciclo pittorico ispirato alle storie
leggendarie dell'imperatore Costantino e
di Papa Silvestro
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315: ordina l’abolizione della crocifissione;
319: proibisce l’aruspicina, e le lotte dei gladiatori come punizione per i criminali;
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318:
Concede la
possibilità di
ricorrere ai
tribunali
ecclesiastici per
dirimere alcune
questioni di
carattere legale,
equiparando di
fatto i tribunali del
clero a quelli civili
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320
• Edifica sulla tomba di Pietro sul colle Vaticano, la Basilica di S.Pietro
• Ordina la costruzione della basilica sul Santo Sepolcro a Gerusalemme,
• poi a Betlemme la Chiesa della Natività:
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321: autorizza la Chiesa a ad accettare lasciti, e nello stesso anno stabilisce per legge la domenica come giorno festivo;
330 fonda Costantinopoli che elesse come nuova residenza cristiana.
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Con Costantino si realizza un nuovo rapporto tra Stato e Chiesa…
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L’Impero aveva bisogno della forza coesiva di una religione
ufficiale per continuare a tenere unite popolazioni diverse
soprattutto di fronte alle infiltrazioni barbariche;
La chiesa accettava la protezione del potere politico per difendere
l’unità della fede contro l’eresia, i particolarismi delle singole chiese
locali, per mettere a servizio dell’evangelizzazione le strutture e le
risorse disponibili dell’Impero: vie di comunicazione, strutture
amministrative, difesa militare, strutture urbanistiche, omogeneità
linguistica, ecc…
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Graduale eliminazione del paganesimo,
con leggi sempre più ostili nei confronti
dei culti pagani;
Tentativo di costruire uno Stato Cristiano
con leggi civili fondate sui principi cristiani
che proteggessero la Chiesa, che a sua
volta garantiva subordinazione e
consenso ai governanti;
Nascita della concezione di
CRISTIANITA’: l’impero diventa la forma
ideale di Stato e il Cristianesimo permea
integralmente la società;
Complicità tra potere politico e potere
religioso: processo di fusione (che
diventerà confusione ?) tra l’autorità
dell’imperatore e quella della Chiesa
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Galla Placidia, Valentiniano III e la sorella, Giulia Grata Onoria , artigiano Bounneri Kerami
Con Teodosio ( fine IV sec.) il
Cristianesimo diventa RELIGIONE di
STATO:
La cristianizzazione intensiva
induce ad «entrare « nella Chiesa
non più per libera scelta personale
ma piuttosto per costrizione o
convenienza sociale;
passaggio da un cristianesimo di
minoranza, volontario, combattivo
eroico fino al martirio, a un
cristianesimo di massa dove
non è necessario «scegliere» di
diventare cristiani perché già «si
nasce» cristiani:
è considerato socialmente
deviante e penalmente
perseguibile il cittadino che non si
comporta anche da bravo cristiano
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In ogni provincia dell’Impero il vescovo della città capoluogo ebbe
funzione di sorveglianza e di controllo su quelle delle città minori,
diventando METROPOLITA della sua provincia;
Emersero per prestigio i PATRIARCHI legati a quattro sedi:
Roma Patriarcato d’Occidente,
Alessandria Patriarcato d’Egitto;
Gerusalemme e Antiochia Patriarcato di Oriente.
Più tardi anche il vescovo di Costantinopoli assunse il titolo di Patriarca.
Dopo la caduta dell’Impero occidentale (476 d.C.),Costantinopoli oltre
che rilevare l’eredità politica dell’antica Roma pretenderà di continuare
anche l’eredità spirituale autentica (Ortodossia) della Roma Cristiana,
entrando così in una spirale di conflitti secolari non ancora risolti oggi
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Cesaropapismo
Sistema di rapporti tra Stato e Chiesa in cui il primo estende i suoi poteri all’ambito religioso: la Chiesa viene considerata organo dello Stato che è pertanto confessionale. Il capo dello Stato è anche capo della Chiesa con competenze proprie di una autorità religiosa (nominare i vescovi, convocare e presiedere un Concilio, nominare i pontefici
ecc…). La ragion di stato finisce per avere il sopravvento sulla fede
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Teocrazia Teoria e pratica politica che subordinava il potere civile a quello ecclesiastico. Forma di stato, di governo, di società in cui si sovrappongono identificandosi, il potere religioso e quello civile. I due poteri possono essere anche formalmente separati,
ma con la preponderante influenza della gerarchia ecclesiastica sul governo civile (come durante il Medioevo, a partire dal Dictatus papae di Gregorio VII che afferma la superiorità del papato sull’impero).
Si oppone al cesaropapismo.
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S.Agostino (354-430) De civitate Dei :
Roma e il suo impero hanno un ruolo effimero nella storia della salvezza;
ma l’organizzazione e la pace che garantiscono è importante in vista della venuta di Cristo;
La città celeste rappresentata nella terra dalla Chiesa è superiore alla città temporale;
Roma muore, la città celeste continua a vivere ed è superiore alla città terrena, per natura e fini.
Distinzione sul piano politico, in quanto ciascuna conserva la propria sovranità e tra loro esiste un limite invalicabile
Papa Gelasio I (492-496) • Epistola 1 :
• Due autorità governano il mondo: l ’autorità consacrata dei vescovi e il potere dei re.
• la prima ha rilevanza maggiore perché deve rendere conto a Dio anche per i re;
• nelle cose temporali, le autorità ecclesiastiche devono sottostare alle leggi imperiali
• Si afferma con forza il principio della collaborazione armonica tra potere temporale e potere spirituale;
• Non c’è dualismo nei fini;
• Distinzione di sfere di competenze
• Lo scopo è quello di costruire, rafforzare, difendere ed estendere la Societas Christiana
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Cristianesimo
mondo greco identità mondo romano
Filosofia/Teologia naturale Teologia Soprannaturale Diritto Naturale e positivo
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La teologia prende le mosse dall’Apologetica.
«apologetikos» , che si riferisce a un discorso di difesa;
I Padri della Chiesa furono inizialmente impegnati a difendere i perseguitati con suppliche o memoranda indirizzate a imperatori, magistrati o personaggi privati
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La Teologia cristiana germoglia dal confronto–scontro con il complesso mondo culturale greco-romano (filosofie - eresie), dalla necessità di ridefinire il pensiero cristiano, le verità di fede, passando dal Kerygma degli apostoli al Dogma dei Concili
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CONCILIO Il termine deriva dal latino cum e calare, «convocare, «chiamare», e secondo il Codice di Diritto Canonico, è un assemblea di vescovi riuniti per deliberare intorno a materie ecclesiastiche e alla dottrina della Chiesa: Delinea il «retto» pensiero, definendo i limiti entro i quali un idea e una prassi sono da considerarsi ortodosse. Dopo la Sacra Scrittura i Concili rappresentano la fonte più autorevole per la conoscenza e la professione di fede della Chiesa cattolica e ortodossa.
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Rendere ragione degli
aspetti irrinunciabili
della Fede fissando
alcuni concetti di fondo
come quelli di
Creazione,
Incarnazione del Figlio
di Dio, di Salvezza
mediante la Morte e la
Risurrezione di Gesù
Cristo
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Plotino Πλωτίνος, Licopoli, 203/205 –
Minturno (270)
Se Dio è sceso
in terra, certo non è
venuto per starci vicino
La pietra di inciampo:
Lo scandalo di un
Dio-con-noi L’Emmanuele
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«Cristo Morto» (Andrea Mantegna)
Questione Cristologica
Modi diversi di intendere
Gesù Cristo,
la sua natura:
…divina?
...umana?
...umana e divina?
…reale?
...apparente?
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Questione
Trinitaria
Modi diversi
di intendere
il Dio Cristiano
dottrina della
Santissima
Trinità
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Dibattito sulle Eresie
Grave pericolo per la fede
ma
fondamentale
per far avanzare
il pensiero teologico
Questione cristologica
Gnosticismo
Docetismo
Nestorianesimo
Monofisismo
Monotelismo
Questione trinitaria
Manicheismo
Monarchianismo
Modalismo
Arianesimo
Triteismo
Macedoniani
LE ERESIE
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Movimento ereticale: Lo GNOSTICISMO
La «gnosi» (lett. «conoscenza») movimento culturale e religioso
molto diffuso nel mondo ellenistico tra la fine del I sec e l’inizio del
IV. Di matrice fondamentalmente platonica, la gnosi proponeva la
salvezza degli uomini attraverso la conoscenza, spesso riservata a
pochi iniziati, e ben celata sotto molti simboli. La vera religione non
può essere che per pochi.
Nell’uomo si esalta lo spirito e la ragione e si disprezza il corpo.
All’uomo è impossibile liberarsi dal peso della materia e salire dalle
tenebre alle sfere superiori se non lo aiuta un liberatore,
proveniente dall’alto: Ecco perché il Padre ha mandato il suo
primogenito, l’Intelletto (nous) allo scopo di affrancare gli uomini.
Risposta della Chiesa: no ad una salvezza attraverso la sola conoscenza contrapposta
alla fede, non al disprezzo del mondo materiale.
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Movimento ereticale: il DOCETISMO
Si tratta di una dottrina il cui nome deriva dal termine greco dokéin
(sembrare) che si è manifestata sotto varie forme dal I al IV secolo
d. C. Il cuore di questa dottrina consisteva nel negare che nel Cristo
uomo esistesse veramente la natura umana: da ciò anche la
negazione della sofferenza (con la passione e la morte)
nell'esperienza terrena di Gesù. La nascita, la vita e la morte di
Cristo furono semplici apparenze: il corpo visibile e capace di
soffrire non era materiale, né fu formato fisicamente dalla vergine,
ma solo passò attraverso di lei; sulla croce non è morto Gesù ma
Simone il Cireneo.
Risposta della Chiesa: Paolo e Giovanni, insorsero vivacemente così come Ignazio
di Antiochia
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Movimento ereticale:
NESTORIANESIMO Cristo» e non «di Dio»
Eresia del V secolo che prende il nome dal suo promotore,
Nestorio, patriarca di Costantinopoli tra il 421 e il 428. Eli affermava
la presenza in Cristo di due nature e due persone, connesse da
un’unione puramente morale non personale e ontologica. Maria la
madre di Gesù può essere solo chiamata madre «di
Risposta della Chiesa:
condanna nel CONCILIO DI EFESO (431)
Gesù è vero Dio e vero uomo,
Maria è Theotokos, madre di Dio e non solo Christotokos
II° CONCILIO di COSTANTINOPOLI (553) contro successive
manifestazioni del nestorianesimo Liceo Classico Statale " Umberto I" Napoli
FORMULA DI UNIONE
Per quanto poi riguarda la Vergine madre di Dio, come noi la concepiamo e ne parliamo e il modo dell'incarnazione dell'unigenito Figlio di Dio, ne faremo necessariamente una breve esposizione, non con l'intenzione di fare un'aggiunta, ma per assicurarvi, così come fin dall'inizio l'abbiamo appresa dalle Sacre Scritture e dai santi Padri, non aggiungendo assolutamente nulla alla fede esposta da essi a Nicea.
Come infatti abbiamo premesso, essa è sufficiente alla piena conoscenza della fede e a respingere ogni eresia. E parleremo non con la presunzione di comprendere ciò che è inaccessibile, ma riconoscendo la nostra insufficienza, ed opponendoci a coloro che ci assalgono quando consideriamo le verità che sono al di sopra dell'uomo.
Noi quindi confessiamo che il nostro signore Gesù figlio unigenito di Dio, è perfetto Dio e perfetto uomo, (composto) di anima razionale e di corpo; generato dal Padre prima dei secoli secondo la divinità, nato, per noi e per la nostra salvezza, alla fine dei tempi dalla vergine Maria secondo l'umanità; che è consostanziale al Padre secondo la divinità, e consostanziale a noi secondo l'umanità, essendo avvenuta l'unione delle due nature. Perciò noi confessiamo un solo Cristo, un solo Figlio, un solo Signore.
Conforme a questo concetto di unione inconfusa, noi confessiamo che la Vergine santa è Madre di Dio, essendosi il Verbo di Dio incarnato e fatto uomo, ed avendo unito a sé fin dallo stesso concepimento, il tempio assunto da essa.
Quanto alle affermazioni evangeliche ed apostoliche che riguardano il Signore, sappiamo che i teologi alcune le hanno considerate comuni, e cioè relative alla stessa, unica persona, altre le hanno distinte come appartenenti alle due nature; e cioè: quelle degne di Dio le hanno riferite alla divinità del Cristo, quelle più umili, alla sua umanità.
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Movimento ereticale: MONOFISISMO
Da greco mòne ph’ ysis «una sola natura», eresia del V
secolo sostenuta dal monaco Eutiche, il quale riteneva che in
Cristo esistesse una sola natura, quella divina. Egli negò la
natura umana di Cristo, che a suo giudizio, si perdeva nella
natura divina «come una goccia di miele nell’oceano»
Risposta della Chiesa:
Condanna nel Concilio di CALCEDONIA (451)
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DEFINIZIONE DELLA FEDE 451
Questo santo, grande e universale Sinodo, riunito per grazia di Dio e per volontà dei piissimi e
cristianissimi imperatori nostri, gli augusti Valentiniano e Marciano, nella metropoli di Calcedonia in
Bitinia, nel tempio della santa vincitrice e martire Eufemia, definisce quanto segue.
Il signore e salvatore nostro Gesù Cristo, confermando ai suoi discepoli la conoscenza della fede, disse:
Vi do la mia pace; vi lascio la mia Pace (44), perché nessuno dissentisse dal suo prossimo nei dogmi
della pietà, e fosse dimostrato vero l'annuncio della verità…Seguendo, quindi, i santi Padri, all'unanimità
noi insegniamo a confessare un solo e medesimo Figlio: il signore nostro Gesù Cristo, perfetto
nella sua divinità e perfetto nella sua umanità, vero Dio e vero uomo, [composto] di anima
razionale e del corpo, consostanziale al Padre per la divinità, e consostanziale a noi per l'umanità,
simile in tutto a noi, fuorché nel peccato (45), generato dal Padre prima dei secoli secondo la
divinità, e in questi ultimi tempi per noi e per la nostra salvezza da Maria vergine e madre di Dio,
secondo l'umanità, uno e medesimo Cristo signore unigenito; da riconoscersi in due nature,
senza confusione, immutabili, indivise, inseparabili, non essendo venuta meno la differenza delle
nature a causa della loro unione, ma essendo stata, anzi, salvaguardata la proprietà di ciascuna
natura, e concorrendo a formare una sola persona e ipostasi; Egli non è diviso o separato in due
persone, ma è un unico e medesimo Figlio, Unigenito, Dio, Verbo e Signore Gesù Cristo, come
prima i profeti e poi lo stesso Gesù Cristo ci hanno insegnato di lui, e come ci ha trasmesso il
simbolo dei padri.
Stabilito ciò da noi con ogni possibile diligenza, definisce il santo e universale Sinodo, che a nessuno sia
lecito presentare, o anche scrivere, o comporre una [formula di] fede diversa, o credere, o insegnare in
altro modo. Quelli poi che osassero o comporre una diversa formula di fede, o presentarla, o insegnarla,
o tramandare un diverso simbolo a quelli che intendono convertirsi dall'Ellenismo alla conoscenza della
verità, o dal Giudaismo o da un'eresia qualsiasi, costoro, se sono vescovi o chierici, siano considerati
decaduti: il vescovo dal suo episcopato, i chierici dal clero; se poi fossero monaci o laici, dovranno
essere scomunicati.
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Movimento ereticale:
MONOTELISMO
Dal greco mòne thelèsis «un solo volere», è un eresia del VII
secolo, che poneva in Cristo due nature ma una sola
volontà, quella del Verbo Divino.
Risposta della Chiesa:
condanna nel III Concilio di COSTANTINOPOLI (680-681)
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Seguendo i cinque santi concili ecumenici, e i santi ed eccellenti padri, in accordo con essi definisce e confessa il signore nostro Gesù Cristo, nostro vero Dio, uno della santa, consostanziale e vivificante Trinità, perfetto nella divinità e perfetto nella umanità; veramente Dio e veramente uomo, composto di anima razionale e di corpo, consostanziale al Padre secondo la divinità e, nello stesso tempo, consostanziale a noi nella sua umanità; simile a noi in tutto, meno che nel peccato (6), generato dal Padre, prima dei secoli, secondo la divinità, in questi ultimi tempi per noi e per la nostra salvezza (è nato) dallo Spirito santo e da Maria vergine, nel più vero senso della parola madre di Dio, secondo l'umanità; un solo e medesimo Cristo, figlio unigenito di Dio, da riconoscersi in due nature senza confusione, mutamento, separazione, divisione; senza che in nessun modo venga soppressa la differenza delle nature per l'unione, ma salvaguardando la proprietà dell'una e dell'altra, e concorrendo ciascuna a formare una sola persona e sussistenza; non diviso e scomposto in due persone, ma uno e medesimo figlio unigenito, Verbo di Dio, signore Gesù Cristo, come un tempo i profeti ci rivelarono di lui, e lo stesso Gesù Cristo ci insegnò, e il simbolo dei santi padri ci ha trasmesso. Predichiamo anche, in lui, due volontà naturali e due operazioni naturali, indivisibilmente, immutabilmente, inseparabilmente, inconfusamente, secondo l'insegnamento dei santi padri. Due volontà naturali che non sono in contrasto fra loro (non sia mai detto!), come dicono gli empi eretici, ma tali che la volontà umana segua, senza opposizione o riluttanza, o meglio, sia sottoposta alla sua volontà divina e onnipotente. Era necessario, infatti, che la volontà della carne fosse mossa e sottomessa al volere divino, secondo il sapientissimo Atanasio (7). Come, infatti, la sua carne si dice ed è carne del Verbo di Dio, così la naturale volontà della carne si dice ed è volontà propria del Verbo di Dio, secondo quanto egli stesso dice: Sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà del Padre che mi ha mandato (8), intendendo per propria volontà quella della carne, poiché anche la carne divenne sua propria: come, infatti la sua santissima, immacolata e animata carne, sebbene deificata, non fu distrutta, ma rimase nel proprio stato e nel proprio modo d'essere, così la sua volontà umana, anche se deificata, non fu annullata, ma piuttosto salvata, secondo quanto Gregorio, divinamente ispirato, dice: "Quel volere, che noi riscontriamo nel Salvatore, non è contrario a Dio, ma anzi è trasformato completamente in Dio" (9). Ammettiamo, inoltre, nello stesso signore nostro Gesù Cristo, nostro vero Dio, due naturali operazioni, senza divisioni di sorta, senza mutazioni, separazioni, confusioni; e cioè: un'operazione divina e un'operazione umana, secondo quanto apertissimamente afferma Leone, divinamente ispirato: "Agisce, infatti, ciascuna natura in comunione con l'altra secondo ciò che ha di proprio; il Verbo opera ciò che è proprio del Verbo, il corpo compie ciò che è proprio del corpo" (10). ..
Terzo Concilio di Costantinopoli Dal 7 novembre 680 al 16 settembre 681. Papi: Agatone (678-681) e Leone II (682-683). Convocato dall'Imperatore Costantino
IV. 16 sessioni. Condanna della dottrina di una volontà in Cristo (monotelismo); questione di Onorio.
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…Non ammetteremo, certamente, una sola naturale operazione di Dio e della creatura, perché
non avvenga che attribuiamo all'essenza divina ciò che è stato creato, o riduciamo l'eccellenza
della natura divina al rango di ciò che conviene alle creature: riconosciamo, infatti, dello stesso e
medesimo Cristo i miracoli e le sofferenze secondo questo o quell'elemento delle nature da cui
proviene e in cui bi l'essere, come disse il divino Cirillo. Insomma, restando fermo il concetto di
inconfuso e di indiviso, riassumiamo tutto in quest'unica espressione: Credendo che uno della
santa Trinità, e, dopo l'incarnazione, il signore nostro Gesù Cristo, è il nostro vero Dio,
affermiamo che due sono le sue nature che risplendono nella sua unica sussistenza; in essa
egli, durante tutta l'economia della sua vita, operò prodigi e soffrì dolori; e ciò in modo non
apparente, ma reale, mentre la differenza delle nature in quell'unica sussistenza può conoscersi
solo dal fatto che ciascuna natura, in comunione con l'altra, voleva ed operava conformemente
al proprio essere. In questo modo, noi ammettiamo anche due naturali volontà ed operazioni,
che concorrono insieme alla salvezza del genere umano.
Stabilite, quindi, queste cose con ogni possibile diligenza e cura, definiamo non esser lecito ad
alcuno presentare, ossia scrivere, comporre, credere, altra formula di fede, o insegnarla ad altri.
Quelli poi, che osassero o comporre una diversa formula, o presentare, o insegnare, o
trasmettere un altro simbolo a quelli che volessero convertirsi alla conoscenza della verità
dall'Ellenismo, dal Giudaismo, o da qualsiasi altra setta; o tentassero di introdurre nuove voci,
ossia nuovi modi di dire, per sconvolgere quanto da noi è stato definito, questi tali, se sono
vescovi o chierici, decadono, i vescovi dall'episcopato, i chierici dalla dignità di chierici; se poi si
tratta di monaci o di laici, siano anatematizzati.
Terzo Concilio di Costantinopoli Dal 7 novembre 680 al 16 settembre 681. Papi: Agatone (678-681) e Leone II (682-683). Convocato dall'Imperatore Costantino IV. 16 sessioni. Condanna della dottrina di una volontà in Cristo (monotelismo); questione di Onorio.
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Movimento ereticale: MANICHEISMO
Religione autonoma fondata in Persia dal predicatore Mani
(216-276 d.C.) nel III secolo.
La storia del mondo è un gigantesco combattimento tra il dio
del Bene o della Luce e il dio del Male o delle tenebre; gli
uomini sono particelle di luce catturate dalla materia, cattiva.
Gli uomini dopo molte reincarnazioni si devono reintegrare
nel regno del Bene: Gesù è colui che indica il cammino, Mani
è il suo apostolo, il nuovo Paraclito
Risposta della Chiesa: Sant'Agostino di Ippona che prima della conversione ne fu
affascinato, divenne il più acerrimo nemico di questa
tendenza ereticale , scrivendo ben 10 opere contro tale
eresia
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Movimento ereticale: MONARCHIANISMO
Eresia trinitario-cristologica dei secoli II e III. I monarchiani
per salvaguardare l’unità di Dio e il del suo governo nel
mondo (dal greco mònos «unico» e arché «comando»),
negavano la trinità delle Persone divine: affermavano il
primato assoluto della (monarchia) della Divinità del Padre,
collocando Figlio e Spirito Santo ad un livello visibile di
inferiorità e di subordinazione.
Risposta della Chiesa: Un UNICO DIO in TRE Persone Uguali e distinte
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Movimento ereticale:MODALISMO
Detto anche «sabellianismo» dal nome del suo più famoso
sostenitore. In Teologia Trinitaria, il nome MODALISMO
indica quella corrente di pensiero secondo cui il Padre, il
Figlio e lo Spirito Santo sarebbero soltanto aspetti e MODI
diversi nei quali l’unico Dio si sarebbe rivelato, quasi tre
«maschere» diverse dell’apparire dell’unico Dio.
Risposta della Chiesa: La Trinità è una realtà non una modalità. S Ireneo nei suoi
scritti testimoniò la fede trinitaria e ne sottolineò la
dimensione salvifica. La Trinità, afferma, è un eterno
dinamismo di comunicazione, comunità di amore, processo
di eterna realizzazione.
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Movimento ereticale: ARIANESIMO
Il nome deriva da Ario (Areios in greco), presbitero della
Chiesa di Alessandria di Egitto, vissuto all’inizio del IV
secolo, il quale sosteneva che il Verbo di Dio, il Logos, non è
sterno come il Padre, né della sua stessa «sostanza divina»,
ma è stato creato, come prima creatura, prima di tutte le
cose. Gli aderenti a tale eresia proclamavano la fede in un
unico Dio: Gesù è «simile» ma non «uguale» a Dio. (Oggi è
simile la posizione dei testimoni di Geova).
Risposta della Chiesa: Condanna nel CONCILIO DI NICEA (325) ( primo concilio
ecumenico della storia presieduto dall’imperatore stesso):
Gesù Cristo è Figlio di Dio, della stessa sostanza del Padre,
generato non creato, consustanziale al Padre, per mezzo di
Lui tutte le cose sono state create. Liceo Classico Statale " Umberto I" Napoli
PROFESSIONE DI FEDE DEI 318 PADRI Crediamo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore di tutte le cose visibili ed invisibili. Ed in un solo Signore, Gesù Cristo, figlio di Dio, generato, unigenito, dal Padre, cioè dalla sostanza del Padre, Dio da Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero, generato non creato, della stessa sostanza del Padre [secondo i Greci: consustanziale], mediante il quale sono state fatte tutte le cose, sia quelle che sono in cielo, che quelle che sono sulla terra. Per noi uomini e per la nostra salvezza egli discese dal cielo, si è incarnato, si è fatto uomo, ha sofferto e risorse il terzo giorno, salì nei cieli, verrà per giudicare i vivi e i morti. Crediamo nello Spirito Santo. Ma quelli che dicono: Vi fu un tempo in cui egli non esisteva; e: prima che nascesse non era; e che non nacque da ciò che esisteva, o da un’altra ipostasi o sostanza che il Padre, o che affermano che il Figlio di Dio possa cambiare o mutare, questi la chiesa cattolica e apostolica li condanna.
Dal 19 giugno al 25 luglio (?) 325. Papa Silvestro I (314-335).
Convocato dall’imperatore Costantino. Simbolo Niceno contro Ario: consustanzialità del Figlio col Padre. 20 canoni.
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Movimento ereticale: TRITEISMO
Tentativo di superare il rigido monoteismo e il
subordinazionismo (Cristo subordinato al Padre, come per
l’arianesimo). La teoria affermava le tre Persone divine:
accettava il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo, ma come tre
persone indipendenti e autonome: non si affermava né la
loro relazione, né la loro comunione costitutiva della persona
divina
Risposta della Chiesa: La fede trinitaria invece afferma l’esistenza oggettiva di tre
UNICI: Padre, Figlio e Spirito Santo, ma non li crede separati
e non relazionati: Vi sono TRE PERSONE in un’unica
COMUNIONE che non avviene dopo la costituzione delle
Persone Divine, ma è originaria, simultanea e costitutiva
delle Persone. (Ireneo, Origene, Tertulliano , Basilio Magno, Gregorio di
Nissa, Gregorio Nazianzieno, Agostino di Ippona)
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Movimento ereticale:
MACEDONISMO
Eresia del IV secolo, traeva il nome da Macedonio
vescovo di Costantinopoli. Essa negava la divinità
dello Spirito Santo
Risposta della Chiesa:
Condannata nel I° CONCILIO DI COSTANTINOPOLI (381)
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Icona dei
Padri del
Primo Concilio
di Nicea
che mostrano
il testo del
CREDO
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CREDO APOSTOLICO Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra
e in Gesù Cristo, Suo unico Figlio, nostro Signore,
il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine,
patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto;
discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte;
salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre onnipotente:
di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
Credo nello Spirito Santo,
la santa Chiesa cattolica,
la comunione dei santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne, la vita eterna.
Amen.
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CREDO NICENO-COSTANTINOPOLITANO Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili
e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di
tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato,
della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create.
Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito
Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo.
Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto.
Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del
Padre.
E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà
fine.
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio.
Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il
perdono dei peccati.
Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà.
Amen.
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Il potere religioso e civile della Chiesa
476 caduta dell’Impero d’Occidente: Europa
invasa dalle popolazioni germaniche
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Tra il 535 e il 553 intervenne in Italia l’imperatore bizantino Giustiniano che riuscì a conquistare gran parte della penisola . Nel 554 emana la Prammatica sanzione un documento che fissava le norme per i territori appena conquistati e riconosceva una situazione esistente di fatto, cioè l’assunzione da parte dei vescovi di poteri che andavano oltre la sfera religiosa e riguardavano quella politica e civile
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Il «potere» della Chiesa
La Chiesa in Occidente divenne sempre più potente non solo dal punto di vista religioso e politico, ma anche economico grazie alle numerose donazioni di terre da parte dei privati e dei sovrani che cercavano protezione politica. Tra le varie sedi episcopali quella di Roma ottenne il patrimonio più vasto.
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Papa Gregorio Magno
Alla fine del VI sec., l’ascesa della
Chiesa si legò alla personalità di
Papa Gregorio Magno, uomo di
altissima spiritualità e di grandi
capacità politiche. Dette un contributo
fondamentale per la costruzione
dell’unità europea le cui basi furono
poste dall’unificazione religiosa.
Attraverso la conversione dei
longobardi che erano penetrati in
Italia nel VI sec. e che detenevano il
controllo di ampi territori, il papa
riprese il controllo della penisola e
grazie a quella degli angli
evangelizzati da Agostino di
Canterbury portò l’Inghilterra
nell’ambito europeo
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Il ruolo del Monachesimo
Il monachesimo nacque come tentativo di riforma di fronte al processo di mondanizzazione della Chiesa, conseguenza del cambiamento dei rapporti tra la Chiesa e l’Impero e dell’evangelizzazione estensiva del Cristianesimo:
- Riscoperta della vita evangelica, povertà, abbandono del mondo;
- Evangelizzazione e conversione dei barbari;
- Conservazione dei capolavori della cultura classica;
- Attenzione alla liturgia
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Le forme di vita monastica
Fin dalle origini tre furono le vie
principali della vita monastica:
• Anacoretismo ( dal greco
anachoreo «mi ritiro in
disparte»): vita in totale
solitudine
• Cenobitismo ( dal greco
Koinos «comune» e bios
«vita»: vita in comune con
regole più o meno codificate
• Eremitismo ( dal greco
eremos «deserto»): con aspetti
di cenobitismo
S. Simeone stilita,
il giovane anacoreta (VI sec.)
Sant’Antonio
Monaci benedettini
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La conversione dei barbari
La conversione dei barbari trova un fulgido esempio nei due fratelli santi Cirillo e Metodio evangelizzatori degli slavi.
Per poter far comprendere i testi liturgici li prepararono il lingua slava scrivendoli con i caratteri che da Cirillo presero il nome cirillici. L’alfabeto cirillico è ancora usato nel russo e il altre lingue slave.
Giovanni paolo II li ha proclamati patroni d’Europa insieme a San
Benedetto
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Benedetto da Norcia
Nato a Norcia nel 480 circa, morto
a Cassino nel 547 circa;
l’importanza della sua azione sta
nell’aver proposto un modello di
vita monastica che risolse i
problemi religioso-ascetici e
disciplinari del primo tumultuoso
monachesimo e nell’aver gettato
le basi unificanti del futuro
monachesimo dell’Europa
occidentale.
La sua vita è narrata nel secondo
libro dei DIAOLOGHI di Gregorio
Magno
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Il Monachesimo benedettino
• La Regola: insieme di
suggerimenti, indicazioni e norme riconosciuta dall’autorità ecclesiastica
• L’autorità dell’abate: considerato padre dei suoi monaci e capo dell’intera organizzazione sociale e d economica che era il monastero
• La stabilitas: il monaco doveva
rimanere nella sede del suo monastero senza allontanarsene;
• La preghiera e il lavoro: oltre alla preghiera viene recuperato il valore del lavoro come fuga dall’ozio e mezzo di ascesi: lavoro nei campi, lavoro nelle molteplici necessità del monastero e della vita comune, lavoro negli scriptoria (laboratori dove i monaci amanuensi ricopiavano i codici)
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Chiesa d’Occidente e Chiesa d’Oriente
Già a partire dal IV secolo andarono
evidenziandosi alcune differenze
fondamentali tra la Chiesa d’Oriente e quella
d’Occidente, fino alla grande frattura del
1054 con lo SCISMA d’Oriente, cioè il
definitivo distacco tra le due Chiese
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Chiesa d’Occidente e Chiesa d’Oriente
Chiesa d’Oriente
greca
ORTODOSSA
«Conserva la fede autentica»
Chiesa d’Occidente
latina-Roma
CATTOLICA
«universale»
calcedoniane seguono gli
insegnamenti dei
primi quattro concili
non calcedoniane due gruppi
Riconoscono i primi tre
concili
ma rifiutano Calcedonia
Roma
Chiese non unite a Roma
Chiese ortodosse
monofisita nestoriano
Chiese «uniate»
unite a Roma anche se
di cultura bizantina
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I motivi di contrasto
• Contrasti di ordine dottrinale: il patriarca Fozio (Ch. Or) non accetta la formula del «Filioque» che affermava che lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio (Ch. Oc), a favore del «procede dal Padre attraverso il Figlio».
• Contrasti di ordine istituzionale: la divisione è sulla questione del primato del Papa. Mentre i latini riconoscono al papa il primato assoluto su tutta la chiesa, gli ortodossi gli riconoscono un primato «d’onore», primus inter pares. Chiesa autocefala.
• Contrasti di ordine rituale: per gli orientali il rito è fede operante, cambiare riti significa cambiare fede; questione su quale pane (azzimo o fermentato) fosse lecito per l’aucarestia: Per l’Oriente pane fermentato, per l’occidente azzimo. Il Concilio di Firenze (1439) dichiarò essere valida la consacrazione nelle due forme e rispettabile l’uso delle due Chiese.
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Nessun uomo vive da solo e nessun uomo crede da solo.
Dio dice la propria Parola a noi
e mentre la dice egli ci chiama tutti insieme,
crea una comunità, il suo popolo, la sua Chiesa.
Dopo l’ascensione di Gesù la Chiesa è il segno della sua
presenza nel mondo
Basilio di Seleucia
(V secolo, vescovo)
Di Ku. Ka.
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