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Lucca 20 - 22 ottobre 2011Real CollegioTeatro San Girolamo

Innovazione e Tecnologia:le nuove frontiere del MiBAC

Lu.Be.C.Lucca Beni Culturali 2011

L

Direzione Generale per la Valorizzazionedel patrimonio culturale

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Innovazione e Tecnologia:le nuove frontiere del MiBAC

Lu.Be.C. - Lucca Beni Culturali 2011

LUCCA20 - 22 Ottobre 2011

20 - 21 ottobre, Real Collegio - Piazza del Collegio, 122 ottobre, Teatro San Girolamo - Via San Girolamo

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Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio CulturaleDirettore Generale Mario Resca

Servizio II - Comunicazione e Promozione del Patrimonio CulturaleDirettore del Servizio Mario Andrea Ettorre

Lucca, 20 - 22 ottobre 2011

Progettazione e realizzazione stand, opuscolo, materiali grafici,

organizzazione incontri

a cura di Antonella Mosca

con:Salvatorina Depalo, Marina Fabiani, Cinzia Raffio, Maria, Angela Siciliano

Rapporti con i mediaVassili Casula

Comunicazione multimedialeRenzo De Simone, Francesca Lo Forte

www.valorizzazione.beniculturali.it

Si ringraziano per la realizzazione dei Totem

Mirò Srl

Via Ippolito Nievo, 820145 MilanoTel. 02 48005356 - Fax 02 48198551www.mirosrl.eu

SARTECH - SARCH TECHNOLOGY Srl

Via Umberto Biancamano, 2500187 RomaTel. 06 70476447 - Fax 06 [email protected]

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S O M M A R I O

PresentazioneGiancarlo Galan

Innovazione e Tecnologia: le nuove frontiere del MiBACMario Resca

Tecnologie avanzate e trasferimento tecnologico per l’analisi non distruttiva del biodeterioramento ......................................................................................9Flavia Pinzari, Maria Carla Sclocchi, Guadalupe Piñar

Carta del Rischio del Patrimonio Culturale – Studio sulla vulnerabilità e pericolosità sismica del patrimonio culturale di alcune provincie della Regione Siciliana e della Regione Calabria ............................................13Gisella Capponi, Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro, Carlo Cacace Responsabile del SIT (Sistema Informativo Territoriale Carta del rischio)

Materiali innovativi e nuove tecniche per il restauro delle opere in cera: la Venerina del Museo di Palazzo Poggi di Bologna ........................................16

Il MiBAC e le nuove progettualità ....................................................................19Antonella Mosca, Salvatorina Depalo, Marina Fabiani, Cinzia Raffio, Maria, Angela Siciliano

Iuvanum… come non l’abbiamo mai vista ......................................................25Mario Di Prinzio, Mario Gallo, Sandra Lapenna

Il CRBC Campania: www.campaniacrbc.it ......................................................27Maria Rosaria Nappi

Diversamente in biblioteca: la guida in L.I.S. per i disagi sensoriali ..............31Maria Rosaria Capasso

Aquileia, Progetto memoria ............................................................................34Luigi Fozzati (SBA FVG), Paola Ventura (SBA FVG - MAN Aquileia), Andrea Benedetti (IUAV)

Miglioramento dell’offerta informativa e della comunicazione museale attraverso le nuove tecnologie multimediali ..................................................36Gianfranco Calandra

Servizi: consultazione; informazioni bibliografiche; fotoriproduzioni; prestito locale e interbibliotecario; consultazione banche dati in linea e su cd-rom ........................................................................................40

La Repubblica Romana del 1849......................................................................42

Sulle orme di Stefano Lecchi e del primo reportage di guerra. L’attualità della memoria: 1849-2011 ..............................................................43

Una documentazione del restauro in rete: il cantiere digitale di Viggiù. Utilità, efficacia, efficienza, trasparenza e comunicazione dell’azione di tutela del MiBAC ..........................................................................................45Manuela Rossi, Cristina Ambrosini

Progetto di digitalizzazione del Fondo “Soprintendenza ai monumenti” ......50Giovanna Giubbini

Galileo e la letteratura scientifica ed europea. Mostra bibliografica virtuale della Biblioteca Nazionale di Bari ....................................................................53Lidia Poli, Biblioteca Nazionale di Bari “Sagarriga Visconti Volpi”

L’archeoguida touch screen del Parco Archeologico di Egnazia (Brindisi) ....54Miranda Carrieri, Museo Archeologico Nazionale di Egnazia

Castel del Monte. Rilievo laser scanner 3D e video simulazione digitale. Tecnologie innovative a supporto dell’architettura ........................................55

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Da città-Stato a città dello Stato italiano..........................................................57Marina Brogi, Vicedirettrice dell’Archivio di Stato di Lucca

Galleria Nazionale dell’Umbria. Un progetto per i non vedenti ......................59Maria Brucato

Le nuove tecnologie e i beni culturali: MU.VI - MUseo VIrtuale ......................61

Il Contact Center del MiBAC ............................................................................64

Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale ......................................65

ARTCHIVIUM - Progetto i-MiBAC. La nascita dello smARTphone ..................72

ARTCHIVIUM - Progetto i-MiBAC Cinema. I grandi Festival e il cineturismo ......75

CENTRICA - Progetto Uffizi Touch® e XLknowledge® ....................................77

CESEPI - Progetto Leonardobookshop ..........................................................79

GOOGLE - Progetto Arte ................................................................................82

HERITY INTERNATIONAL - Valorizzare sempre meglio. Il patrimonio culturale con l’innovazione ......................................................86

ILLUSIONETWORK - Il progetto Voyager e il viaggio nel tempo ....................89Fabrizio Terranova

INVITALIA - Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa ..................................................................................92

PARALLELLO - “Uffizi” di Art First Guide®. “Uffizi” L’arte della Galleria degli Uffizi a portata di mano ........................................................................96

PROMO PA FONDAZIONEDipartimento Beni culturale - Tecnologie - Turismo ........................................98

SARTECH TECHNOLOGY - Salvaguardie per la valorizzazione sostenibile dei beni culturali. Il Progetto SARCH ........................................100

SARCH TECHNOLOGY - Il laboratorio mobile ..............................................104

SPAZIO VISIVO - Olivia ed Hendrik. Due anime una passione ....................105

TECHVISION SISTEMI MULTIMEDIALI - Museo Archeologico Nazionale di Firenze. Le guide multimediali ................................................107

IL MiBAC E GLI OPERATORI DI SETTOREpercorsi condivisi

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Presentazione

Il patrimonio culturale italiano, unico e inimitabile, è ciò che distingue e caratterizza

il nostro Paese. È nostro preciso dovere tutelare i beni storici, artistici, archeologici

e paesaggistici che lo costituiscono, così come promuovere la massima diffusione

possibile della sua conoscenza. Dobbiamo adoperarci il più possibile per abituare i

cittadini a frequentare assiduamente ed amare i musei, le pinacoteche e i monumenti,

strada per un’autentica crescita civile, sociale e culturale della nazione. Allo stesso

tempo, consapevoli della crescente importanza del turismo culturale nel contesto

dell’economia del Paese, dobbiamo impegnarci per mantenere e incrementare dove

necessario lo standard dell’accoglienza nelle strutture museali e nelle aree

archeologiche, rendendo la visita al museo un’esperienza sempre più piacevole ed

appagante per lo spirito.

La tecnologia si rivela un potente alleato per raggiungere entrambi gli obiettivi, come

ho potuto constare di persona nei musei dove al classico percorso di visita sono

affiancati strumenti multimediali che coinvolgono i visitatori in nuove esperienze di

godimento del patrimonio culturale. Da non sottovalutare, poi, che molti giovani, grazie

all’utilizzo di un linguaggio attuale e immediato come quello fornito dalla tecnologia,

saranno stimolati ed avranno occasione di avvicinarsi più facilmente ad un qualcosa

che finora è stato percepito come distante e privo di attrattiva.

La ricerca e le innovazioni tecnologiche, inoltre, possono contribuire notevolmente a

innalzare il livello di salvaguardia dei beni artistici e archeologici, mettendo a

disposizione dei tecnici delle soprintendenze e delle forze dell’ordine strumenti che

facilitano l’operato nella tutela del patrimonio culturale.

Per questo motivo il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha scelto di partecipare

alla settima edizione Lu.Be.C. – Lucca Beni Culturali con un insieme di iniziative che

vanno sotto il nome di Innovazione e tecnologia: le nuove frontiere del MiBAC. Il

pubblico potrà disporre di guide multimediali interattive realizzate in 3D per musei,

mostre e siti archeologici, applicazioni per smartphone dedicate ai beni culturali,

archeoguide su touchscreen, libri multimediali con immagini dinamiche e conoscere

così le più significative innovazioni del settore. Uno sguardo privilegiato sui musei del

futuro, che solo a Lucca potremo godere appieno.

Giancarlo GalanMinistro per i Beni e le Attività Culturali

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Innovazione e Tecnologia: le nuove frontiere del MiBAC

Il nostro Paese, pur essendo considerato il più grande giacimento di risorse culturali epur non mancando di creatività e di livelli qualitativi eccellenti, ha ancora molto da

imparare dagli altri Paesi europei, per fare impresa in questo ambito.

Infatti, Francia, Gran Bretagna e Germania che hanno dotazioni culturali comparabili a

quelle italiane sono capaci di valorizzare le loro risorse culturali in modo più significativo

del nostro, sia per la capacità di produrre fatturato attraverso un’opportuna valorizzazione

dei beni culturali, sia per la capacità di produrre occupazione.

La Cultura deve essere un valore condiviso anche dalla popolazione e percepito come

fattore decisivo dello sviluppo economico e del benessere sociale, per i quali è

sicuramente una risorsa straordinaria, che può contribuire a riequilibrare un sistema socio-

economico in difficoltà, configurandosi non solo come fattore costitutivo dell’identità

collettiva del territorio, ma anche come possibile volano di sviluppo economico.

Allo stesso tempo occorre promuovere una forte integrazione tra i comparti interessati

(turismo, spettacolo, ricerca e università, formazione, artigianato) per non fare della cultura

soltanto un servizio, ma un fattore di attrazione economica, il cui più immediato beneficio

è quello di sviluppare il cosiddetto “turismo culturale”.

Inoltre, investire sulla produzione di cultura significa sviluppare settori in cui l’occupazione

creata può raggiungere numeri di tutto rispetto.

Tuttavia, non basta solo affermare che la cultura deve essere uno dei fattori trainanti dello

sviluppo socio-economico. È necessario intervenire con un deciso e straordinario sforzo

di innovazione e di investimenti da parte di tutti gli attori del settore, soprattutto locali, per

mettere a punto progetti condivisi che sostengano idee e proposte, con un effettivo

coordinamento fra il livello nazionale, regionale e locale.

L’attuale periodo di crisi e i pesanti tagli che le risorse destinate alla cultura hanno subito

negli ultimi anni, rendono indispensabili alcune azioni rapide ed efficaci che possano

affiancarsi a quelle già sperimentate per migliore la gestione e fruizione del Patrimonio.

Tra queste: l'impiego di nuove tecnologie e di abilità professionali elevate e certificate; il

coinvolgimento delle Università nelle attività didattiche e di ricerca; percorsi formativi e

forme di accreditamento degli addetti del comparto; riordino dei processi di crescita

territoriale e nazionale;qualificazione delle risorse umane impegnate nel settore;

riorganizzazione delle relazioni amministrative; introduzione di incentivi fiscali più efficaci

e rafforzamento delle relazioni con le imprese private.

Con queste premesse, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali partecipa anche

quest’anno alla manifestazione Lu.Be.C. – Lucca Beni Culturali 2011, importante iniziativa

sull’innovazione tecnologico–digitale applicata alla valorizzazione dei beni culturali e al

marketing territoriale integrato, che rappresenta il momento di incontro tra il mondo

pubblico e quello privato e che offre per questo un’occasione stimolante per costruire

percorsi condivisi, attivare collaborazioni, creare partnership nell’ambito della filiera beni

culturali–tecnologia–turismo.

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Il nostro interesse è particolarmente rivolto al concetto di innovazione, inteso come

rinnovamento, cambiamento che genera progresso umano e che deve essere sempre

più al servizio della valorizzazione del nostro patrimonio storico, artistico e paesaggistico.

Lo slogan scelto è, quindi, Innovazione e Tecnologia: le nuove frontiere del MiBAC.

“Innovazione” intesa anche e soprattutto come implementazione di un processo, di un

nuovo metodo organizzativo che rinnovi le relazioni e le collaborazioni tra Enti e Aziende,

con particolare attenzione a quelle impegnate nella ricerca e nella sperimentazione di

nuove tecnologie applicate ai Beni Culturali, creando, quindi, un processo evolutivo che

evidenzi come le sinergie tra pubblico e privato siano fondamentali e necessarie quando

sono finalizzate alla valorizzazione di un bene comune: il Bene Culturale.

Infatti, in coerenza con questa logica evolutiva, il MiBAC è presente alla manifestazione

fieristica con una strategia comunicativa diversa, mirata alla contaminazione dell’intero

spazio espositivo con l’allestimento di totem multimediali dedicati, in cui sono esposti i

progetti recentemente realizzati con l’utilizzo di nuove tecnologie.

L’innovazione è il filo conduttore che lega i vari progetti presenti attraverso un percorso

guidato in cui il pubblico ha la possibilità di comprendere il grande apporto, in termini di

efficienza ed efficacia, che le nuove frontiere tecnologiche adottate dal Ministero danno

e daranno alla conoscenza del Patrimonio culturale, basti pensare alla didattica.

Grazie alla rete di collaborazioni, intrapresa dal MiBAC, con realtà di comprovata

esperienza nel settore e presenti sul territorio nazionale, è possibile presentare progetti

tecnologici, realizzati anche con il prezioso apporto di tutti i nostri Istituti territoriali.

In questo modo, si vuole focalizzare l’attenzione sulle importanti collaborazioni e

partnership tra i due settori, il settore pubblico, a cui è delegata la tutela e la conservazione

del Patrimonio culturale e che ha al suo interno competenze scientifiche e professionali

di rilevanza internazionale, e quello privato, che ha maggiore possibilità di raccogliere

risorse finanziare e convogliarle nel settore culturale.

Infatti, i finanziatori (sponsor, imprenditori mecenati, privati) sono sempre più interessati

al binomio impresa-cultura al fine di condividere strumenti utili allo sviluppo del sistema

di risorse identitarie e di relazioni culturali del paese.

Tra i vari progetti presentati in fiera si potranno conoscere e sperimentare applicazioni

per smartphone dedicate ai beni culturali per incentivare le visite culturali e migliorare la

fruizione dei servizi, altre che consentono di ammirare le opere esposte in altissima

risoluzione; sistemi di scansione, acquisizione digitale, fotoriproduzione e catalogazione

di numerosi archivi e biblioteche statali; guide multimediali interattive e divertenti,

realizzate in 3D per musei, mostre e siti archeologici; archeoguide su touch screen; libri

multimediali che esplorano i contenuti attraverso immagini dinamiche e suoni e molte

altre novità dedicate alla valorizzazione, alla conoscenza, alla divulgazione dei beni culturali,

sempre nel rispetto della tutela e conservazione del nostro patrimonio.

Mario RescaDirettore Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale

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Tecnologie avanzate e trasferimento tecnologico perl’analisi non distruttiva del biodeterioramentoFlavia Pinzari1, Maria Carla Sclocchi1, Guadalupe Piñar2

Le cause del biodeterioramento dei beni librari ed archivistici sono

state investigate a fondo ed i processi che portano i materiali a perdere

la funzionalità e le caratteristiche a loro proprie sono in buona parte

noti, sebbene rimangano ancora molti interrogativi privi di risposta e di-

verse forme di alterazione senza responsabili certi. Ciò che rende il

settore della ricerca biologica nei beni culturali aperto e ricco di po-

tenzialità innovative sono le nuove tecnologie di indagine, basate su

strumenti e metodi che solo i più recenti sviluppi scientifici e biotec-

nologici hanno permesso di mettere a punto. I nuovi metodi di inda-

gine sono sviluppati perlopiù in settori quali le scienze biomediche e

farmaceutiche, l’agroindustria, la scienza dei materiali, etc. L’innova-

zione tecnologica nella ricerca per la tutela dei beni librari ed archivistici

dipende in gran parte dall’attenta valutazione delle potenzialità di tra-

sferimento delle nuove tecnologie di indagine e di intervento svilup-

pate in altri ambiti. Solo un delicato processo di adeguamento dei

metodi e dei protocolli sperimentali potrà permettere, infatti, l’utilizzo

di tecniche innovative nel campo, spesso economicamente poco com-

petitivo, dei beni culturali.

La singolarità e, talvolta, l’eterogeneità delle matrici su cui è necessa-

rio indagare od intervenire richiedono la calibrazione di protocolli e di

procedure ad hoc, che rendano possibile l’utilizzo di strumenti o di me-

todi analitici consolidati in altri settori ma non direttamente applicabili

sui beni culturali perché troppo invasivi o non sufficientemente sensi-

bili. La necessità di procedere con esami microinvasivi o non distrut-

tivi implica ugualmente uno sforzo di adeguamento delle procedure

d’analisi formulate in altri settori da parte di chi deve effettuare le dia-

gnosi o gli interventi.

Per gran parte dei materiali di interesse artistico l’individuazione pre-

coce della presenza del microrganismo, della sua identità e della sua

attività deteriogena richiede accorgimenti particolari mirati a non alte-

rare il bene culturale durante l’analisi. Si tratta, in altre parole, di utiliz-

zare metodi di indagine il più possibile non invasivi e non distruttivi,

ma nel contempo altamente informativi e specifici. Inoltre, gli organi-

smi che attaccano substrati particolari quali i beni culturali o che in ogni

modo si adattano a condizioni estreme di crescita (si pensi alle specie

che crescono a carico della sola cellulosa ed in condizioni di forte li-

mitazione d’acqua libera) sono spesso restii ad essere coltivati in vitro

e quindi identificati od anche solo individuati.

I metodi comunemente utilizzati per misurare o rilevare la presenza e

l’attività dei microrganismi nel manufatto artistico prevedono comun-

que l’utilizzo di campioni che, per quanto piccoli, implicano necessa-

riamente un prelievo distruttivo in genere non compatibile con i principi

di tutela e di conservazione dell’oggetto stesso. L’individuazione della

presenza di particolari gruppi di organismi biodeteriogeni è oggi pos-

Segretariato Generale

Segretario Generale: Roberto Cecchi

Via del Collegio Romano, 2700186 Roma

Tel. 06 67232819Fax 06 67232414

[email protected]

ICRCPAL - Istituto Centrale per il Restauro e la

Conservazione del PatrimonioArchivistico e Librario

Direttore: Maria Cristina Misiti

Via Milano, 7600184 Roma

Tel. 06 482911 Fax 06 4814968

[email protected]

9

SEGRETARIATO GENERALE

ICRCPAL - Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario

1Laboratorio di Biologia, IstitutoCentrale per il Restauro e la

Conservazione del PatrimonioArchivistico e Librario

Via Milano 76, 00184 Roma, Italy,Tel. ++3906 48291215Fax ++3906 4814968

[email protected] of Applied

Microbiology, Department ofBiotechnology, University of

Natural Resources and AppliedLife Sciences

Muthgasse 18, 1190 Vienna,Austria

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sibile grazie ad un’ampia serie di saggi biomolecolari non distruttivi e

molto selettivi che finora hanno trovato applicazione principalmente

nel campo della patologia vegetale e dell’igiene degli alimenti. Sono

metodi che utilizzano quantità minime di campione e che risultano per-

tanto microinvasivi.

A tale proposito è stato stimato che i metodi di isolamento e di coltura

classici per i microrganismi ambientali permettono di individuare solo

l’1-10% delle specie vitali effettivamente presenti nei campioni, men-

tre le tecniche molecolari, indagando direttamente sul materiale ge-

netico permettono di conoscere tutta la diversità biologica presente

nel campione.

Le tecniche molecolari attualmente disponibili si basano in generale

sull’estrazione del materiale genetico dei microrganismi (DNA-acido

deossiribonucleico e RNA-acido ribonucleico) direttamente dalle cellule

presenti sui materiali d’interesse e sulla sua amplificazione per mezzo

della PCR (Polymerase Chain Reaction). Dal substrato è possibile, con

metodi diversi, estrarre e quindi amplificare il DNA totale di un mi-

crorganismo oppure frammenti specifici di cui si conosce una parte

della sequenza nucleotidica (primers), come ad esempio il DNA codi-

ficante per un particolare enzima. Per lo studio e la prevenzione del

biodeterioramento nei beni culturali i metodi biomolecolari aprono

nuove prospettive di indagine e di intervento.

La reazione di PCR è una tecnica enzimatica studiata per amplificare

in vitro una regione di DNA a partire da una quantità anche molto esi-

gua di materiale genetico. La PCR è catalizzata dalla Taq-polimerasi,

un enzima termoresistente che svolge la funzione di duplicare l'acido

nucleico. Perché la Taq-polimerasi possa utilizzare come stampo il

DNA per la sintesi di nuovi filamenti a partire da singoli nucleotidi, è ne-

cessario in primo luogo separare (denaturare) la doppia catena di DNA

con il calore, quindi fornire delle brevi sequenze nucleotidiche (i pri-

mers) in grado di appaiarsi con i singoli filamenti di DNA e di innescare

la duplicazione. Ad ogni ciclo di amplificazione, anche il numero dei

"primers" presenti nel campione da analizzare viene raddoppiato. In

una tipica reazione di PCR in vitro una stima realistica è di 105-106

copie di acido nucleico amplificato, per cui da poche molecole di DNA

(virtualmente anche una singola copia di acido nucleico), si producono

milioni di copie di DNA, rendendo tale tecnica estremamente sensibile

e specifica.

Le tecniche di riconoscimento delle specie o in generale dei gruppi si-

stematici di appartenenza si basano sull’esistenza di vasti data-base

contenenti le sequenze nucleotidiche di tratti conservativi di DNA

(come il DNA che codifica per l’rRNA ribosomale 16S) di molti organi-

smi e microrganismi. I frammenti di DNA estratti ed amplificati ven-

gono “letti”, grazie ai sistemi automatizzati di sequenziamento del

DNA e la sequenza nucleotidica ottenuta viene confrontata tramite

programmi specifici (es. BLAST) con le sequenze registrate nelle ban-

che dati internazionali.

Nell’ambito dei beni librari ed archivistici tali tecnologie sono state an-10

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cora scarsamente applicate per mancanza di sperimentazioni, soprat-

tutto riguardo all’idoneità dei protocolli utilizzati negli altri settori di ri-

cerca nell’estrarre il materiale genetico da substrati quali la carta, la

pergamena o la stoffa. L’estrazione del DNA dai campioni costituisce,

infatti, un passo fondamentale nella procedura analitica; i solventi ed i

passaggi calibrati su un materiale possono non essere idonei ad altri

tipi di campione di partenza (Fig. 1). Grazie al trasferimento delle tec-

niche molecolari al settore della diagnostica biologica nei beni culturali

si potrà accedere ad informazioni importanti sui meccanismi di altera-

zione dei substrati cartacei e pergamenacei e sulla dinamica di colo-

nizzazione dei diversi materiali, si potranno effettuare diagnosi precoci

sul biodeterioramento dei supporti per mezzo di metodi microinvasivi

e nel contempo altamente informativi. Le applicazioni biomolecolari

potranno avere un ruolo primario anche nello studio dell’efficacia delle

sostanze disinfettanti e biostatiche, permettendo di verificarne l’attività

con saggi molto rapidi e di valutare con tempestività la ricolonizzazione

dei substrati da parte dei microrganismi. Si potranno utilizzare sonde

genetiche in grado di rilevare la presenza di enzimi o di gruppi di en-

zimi particolarmente nocivi per la carta, come il complesso delle cel-

lulasi ed in base a ciò decidere il tipo di intervento di disinfezione e di

restauro da intraprendere.

Presso l’ICRCPAL è stato allestito un laboratorio di

Biologia Molecolare per l’applicazione delle nuove

tecnologie alla diagnostica del biodeterioramento nei

beni culturali e sono stati messi a punto, in collabo-

razione con l’Istituto di Microbiologia Applicata del-

l’Università di Vienna (Ins. für Angewandte

Mikrobiologie, Dep. Biotechnologie, Universität für

Bodenkultur Vienna, Austria) i protocolli analitici ido-

nei al trattamento di campioni di diversa natura.

Un esempio di applicazione dei metodi molecolari è

riportato nel lavoro di Michaelsen et al. (2010) in cui

un manoscritto italiano del XIII secolo è stato og-

getto di uno studio approfondito in cui è stato possibile identificare

come organismi responsabili del forte degrado delle fibre di cellulosa

un consorzio di specie cellulosolitiche ma anche xerofiliche, ovvero

che possono crescere in ambienti con poca disponibilità di acqua (Fig.

2). Dal sequenziamento del DNA estratto in modo non invasivo dal

manoscritto sono risultati presenti l’Aureobasidium pullulans (de Bary)

Fig. 1 - Elettroforesi su gel diagarosio che permette di

visualizzare il DNA estratto da trespecie fungine per mezzo di tre

differenti sistemi estrattivi (Urea,SDS-Tris HCl e C-TAB). Il DNA di

ciascun fungo è visibile come unabanda scura nel gel

11

Fig. 2 - Il volume del XIII secoloanalizzato nel lavoro di Michaelsenet al (2011). I margini risultavano

fortemente degradati da un attaccobiologico ed un concomitante

danno meccanico

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il Penicillium pinophilum Thom e l’Aspergillus versicolor (Vuill.) Tirab.,

ma anche molte sequenze associate ai funghi Eurotium halophilicum

Chr., Papav. & Benj. e Wallemia sebi (Fr.) Arx entrambi capaci di svi-

lupparsi su substrati a basso contenuto di acqua. Si tratta di organismi

difficilmente isolabili dal substrato con metodi colturali classici e la cui

presenza nell’ambiente e sui materiali è per questo sottostimata. L’at-

tività degradativa nei confronti delle fibre è stata accertata per mezzo

dell’osservazione in microscopia elettronica in pressione variabile con

uno strumento SEM-VP EVO 50. Le immagini ottenute al SEM mo-

strano delle fibre la cui superficie è ruvida e fratturata (Fig. 3). Per un

approfondimento sul caso studio si rimanda al lavoro open access:

“Michaelsen, A, Piñar, G., Pinzari, F., Molecular and microscopical in-

vestigation of the microflora inhabiting a deteriorated Italian manu-

script dated from the 13th-century. Microbial Ecology, (2010) 60:

69–80”

(http://www.springerlink.com/content/672124813w7pq351/fulltext.pdf).

Fig. 3 - Immagine di una fibra dicellulosa estratta dal margine delvolume del XIII secolo osservataper mezzo di un microscopio SEM-VP. L’immagine è stataottenuta in alto vuoto dopopreparazione del campione permetallizzazione con oro

12

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SEGRETARIATO GENERALE

ISCR – Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro

13

Carta del Rischio del Patrimonio Culturale – Studiosulla vulnerabilità e pericolosità sismica del patrimonioculturale di alcune provincie della Regione Siciliana edella Regione CalabriaGisella Capponi, Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro,Carlo Cacace Responsabile del SIT (Sistema Informativo Territoriale Cartadel rischio)

Il SIT Carta del Rischio, messo a punto dell’Istituto Superiore per la

Conservazione (già ICR) è un sistema di sperimentazione sul territorio,

per la conoscenza sul rischio di danno dei beni, inserito in un sistema

integrato che vedrà l’interoperabilità con i sistemi di Catalogazione e

gestione vincoli del MiBAC. Il SIT Carta del Rischio è un sistema di

banche dati, alfanumeriche e cartografiche, in grado di esplorare, so-

vrapporre ed elaborare informazioni intorno ai potenziali fattori di ri-

schio che investono il patrimonio culturale. Per la costruzione del

modello di rischio è stato adottato un approccio statistico, sulla cui

base i singoli beni sono valutati come “unità” di una “popolazione sta-

tistica” di cui si mira a valutare il livello di rischio. Il sistema assume

come elemento minimo georeferenziabile il singolo bene immobile ar-

chitettonico e archeologico (unità statistica) ed il Comune come ele-

mento minimo della scala territoriale (unità territoriale). Tutti i beni

mobili (dipinti su tavola, le tele, i reperti archeologici etc.), in quanto

non georeferenziabili, sono stati associati al relativo bene immobile

“contenitore”, che risponde alla scala dimensionale su indicata.

Nel periodo 2006-2009 con fondi di cui alla delibera CIPE 17/2003 (2

MEURO) l’ICR lancia un progetto di valutazione della vulnerabilità si-

smica su larga scala sui monumenti dei territori della Regione Siciliana

e della Regione Calabria. Vengono esaminate le condizioni di conser-

vazione di circa 4000 edifici nelle due regioni, le caratteristiche geofi-

siche dei relativi territori e raccolti i relativi dati di storia sismica. La

finalità è di creare un thesaurus di dati tecnici da mettere a disposi-

zione dei vari organismi pubblici responsabili della gestione delle emer-

genze, della salvaguardia del patrimonio culturale, delle gestione delle

infrastrutture e del territorio più in generale.

Il lavoro viene realizzato sotto la direzione tecnica dell’ISCR dall’ATI com-

posta dal Consorzio Protecno s.r.l. di Perugia, dalla SGA s.r.l. Storia e

Geofisica Ambiente di Bologna e dalla Intersistemi di Roma. Il Progetto

“Dati sulla vulnerabilità e pericolosità sismica del patrimonio culturale

della Regione Siciliana e della Regione Calabria” segna una nuova fase

di sviluppo del Sistema Informativo Carta del Rischio affrontando le te-

matiche sulla pericolosità del territorio e sul rischio dei monumenti, non

più solo nell’ambito dei tre domini (statico-strutturale, Ambientale - aria,

Antropico), che hanno connotato l’avvio del Sistema a partire dagli anni

’90, ma con l’approfondimento rispetto alla categoria sismica. Allo scopo

di determinare nuovi modelli di calcolo del rischio sismico, sono stati

messi in relazione gli indicatori di pericolosità sismica (Fig. 1), aggiornati

rispetto alle nuove normative vigenti, con i dati di vulnerabilità ed espo-

sizione desunti da un nuovo tracciato di scheda sismica messo a punto

Segretariato Generale

Segretario Generale:Roberto Cecchi

Via del Collegio Romano, 2700186 Roma

Tel. 06 67232819Fax 06 67232414

[email protected]

ISCR – Istituto Superioreper la Conservazione

ed il Restauro

Direttore: Gisella Capponi

Coordinatore per la comunicazione:Barbara Davidde

Via di San Michele, 2300153 Roma

Tel. 06 67236413 - 67236212Fax 06 67236409

[email protected]

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per l’occasione. La nuova scheda è stata differenziata per tre diverse ti-

pologie di beni (palazzi, torri/campanili, chiese/teatri/sistemi edilizi com-

plessi). La finalità principale è stata quella di effettuare un primo

censimento su un campione congruo di monumenti in Sicilia e Calabria

che ha interessato il rilevamento di circa 3150 beni, sui quali sono stati

approfonditi anche ulteriori aspetti relativi all’anamnesi sismica - co-

struttiva e al rilevamento della risposta di microtremori al rumore am-

bientale. Il censimento e la scheda relativa sono conformi alle “Linee

Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio

culturale con riferimento alle norme tecniche per le costruzioni”, dive-

nute “Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri” in data

12/10/2007. L’operazione è da intendersi come un primo passo verso

l’approfondimento ed il dettaglio indicato dalla direttiva citata.

Sono state messe a punto le schede di vulnerabilità sismica e le rela-

tive norme di compilazione adottando un tracciato di carattere spedi-

tivo e dopo la loro validazione sono state informatizzate realizzando un

data entry web sul web gis carta del rischio (Fig. 2). Il progetto a ri-

guardato anche la verifica delle localizzazioni geografiche dei beni cen-

Fig. 1 - WEB gIS carta del rischio:rappresentazione dellaclassificazione nazioinale sismica2003

Fig. 2 - WEB gIS carta del rischio:data entry web della schedaturarelativa alla tipologia palazzi

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siti e si sono sviluppati tool cartografici per la perimetrazione dei beni

(Fig. 3). Infine si è aggiornata la struttura della banca dati realizzando

software di verifica e valida-

zione dei dati.

Si è effettuata l’anamnesi si-

smica e si è realizzato uno

studio sull’applicazione di mi-

crotremori su circa 3000

beni schedati.

Infine si è giunti alla defini-

zione di due modelli qualita-

tivi di valutazione di

vulnerabilità e rischio e dei

relativi software di calcolo. I

dati censiti si sono imple-

mentati nel data base carto-

grafico per la visualizzazione

tematica dei risultati finali

(Fig. 4).

A partire dai dati delle schede di rilievo speditivo, in particolare su al-

cune caratteristiche costruttive e sui cinematismi di danno, è stato

possibile ottenere una valutazione della vulnerabilità su tre livelli (alto,

medio, basso). La logica di detta valutazione è la classificazione del

patrimonio su una fascia di

alta, media, bassa vulnerabi-

lità in funzione degli effetti

attesi in termini di danno e di

collasso.

La valutazione ha un ulte-

riore approfondimento arti-

colando i casi in cui la

vulnerabilità si colloca in un

livello intermedio (medio-

bassa), data la cautela che si

impone in un censimento

speditivo. I beni molto vulne-

rabili hanno anche una sinte-

tica descrizione dei possibili

meccanismi di danno e delle cause costruttive di tali meccanismi.

Sono evidenziati i casi in cui i meccanismi di danno sono presumibil-

mente circoscritti a singole parti delle fabbriche. Viene inoltre eviden-

ziato un grado di affidabilità della valutazione. Pur nella divisione

discreta per classi, il sistema mantiene per ciascun bene il rispettivo

valore numerico di vulnerabilità, consentono così di distinguere, anche,

all’interno delle singole classi beni di diversa vulnerabilità, al fine di

preliminari stime di priorità d’intervento per la riduzione del rischio.

Fig. 3 - WEB gIS carta del rischio:rappresentazione dei poligonicostruiti intorno ai monumenti

(Reggio Calabria)

Fig. 4 - WEB gIS carta del rischio:rappresentazine del tematismo dirischio sismico dei beni schedati

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Materiali innovativi e nuove tecniche per il restaurodelle opere in cera: la Venerina del Museo di PalazzoPoggi di Bologna

Il modello in cera di giovane donna giacente detta Venerina realizzata

da Clemente Susini intorno al 1782, è giunta presso i laboratori del-

l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze a marzo 2010.

L’opera, raffigurata in atteggiamento morente, con le membra rilas-

sate che ricadono morbidamente lungo il corpo, il capo riverso, gli

occhi socchiusi e le gambe leggermente sollevate e incrociate, è co-

struita con una verosimiglianza ed una naturalezza straordinaria.

Il modello, totalmente realizzato in cera vergine d’api (fatta eccezione

per i capelli e il pelo pubico che sono veri), é cavo all’interno e pesa nel

suo insieme circa dieci chilogrammi.

La cera ha evidenziato fin da subito una problematica legata principal-

mente alla sua conservazione strutturale, ed è pertanto su questo

aspetto che si è concentrato l’attuale restauro.

L’opera, pur essendo stata oggetto di un “recente” intervento di ma-

nutenzione eseguito nel 1999, che ha seguito e rispettato le metodo-

logie e i principi del restauro moderno, presentava sul collo, sulle

giunture degli arti superiori e lungo i fianchi delle fratture e fessura-

zioni di pregresso accadimento, avvenute durante errate movimenta-

zione dell’opera nel corso dei secoli. La presenza di questa tipologia di

degrado ha indirizzato il nostro intervento sul consolidamento della

struttura, al fine di fermare il progressivo distacco degli arti e conferire

quella stabilità e compattezza al modello, tale da assicurare la sua in-

tegrità nel tempo.

La posa piuttosto articolata, l’estrema leggerezza del manufatto, le er-

rate movimentazioni dell’opera, hanno generato nel tempo una serie

di fessurazioni, distacchi e fratture localizzate nei punti più fragili della

figura.

La giacitura dell’opera su un supporto espositivo ligneo, pertanto ri-

gido e con ogni probabilità non coevo alla realizzazione, ha ulterior-

mente aggravato questa condizione rivelandosi del tutto inadeguato

ad accogliere un’opera così complessa e delicata. La stessa torsione

del corpo lascia presupporre che in origine, il modello fosse stato con-

cepito per essere adagiato nel modo più naturale possibile su un sup-

porto morbido, come peraltro confermano altri esempi di cere

anatomiche conservate al Museo della Specola di Firenze dove le fi-

gure intere poggiano su materassi corredati di cuscini rivestiti in seta.

Soltanto la testa e le spalle erano sorrette da un grossolano cuscino ri-

gido realizzato in gesso mascherato da un tessuto in seta, che non

solo si è rivelato inadatto ad accompagnare le sinuosità del modellato,

ma ha dato origine a pressioni localizzate sui pochi punti d’appoggio,

aggravando le fratture della materia.

La possibilità di poter restaurare l’opera presso i laboratori di restauro

dell’Opificio, ha consentito di approfondire la conoscenza della tecnica

di realizzazione e la natura delle materie impiegate, con una ricca cam-

Segretariato Generale

Segretario Generale: Roberto Cecchi

Via del Collegio Romano, 2700186 RomaTel. 06 67232819Fax 06 [email protected]

OPD – Opificio delle Pietre Dure

Soprintendente: Cristina Acidini Luchinat

Coordinatore per la Comunicazione:Fabio Bertelli

Via Alfani, 78 50121Firenze Tel.055 26511 Fax 055 [email protected]

16

SEGRETARIATO GENERALE

OPD – Opificio delle Pietre Dure

Direttrice del settore di restauromateriali ceramici e plasticidell’OPD: Laura Speranza

Direzione tecnica: AndreinaAndreoni, Francesca Kumar,restauratrici del settore materialiceramici e plastici dell’OPD

Collaboratori esterni al restauro:Chiara Gabbriellini, FrancescaRossi, Filippo Tattini

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pagna di indagini scientifiche, fondamentale per l’intervento stesso e

per una migliore comprensione di questa particolare tipologia di opere.

La Tomografia Assiale Computerizzata (TAC), effettuata per studiare

la struttura interna del modello, ha confermato la totale assenza di

un’armatura di sostegno metallica, o di altro materiale rigido e di riem-

pimento. Tra gli organi interni superiori, solo il fegato è risultato di una

materia diversa; gesso rivestito di cera pigmentata.

Grazie alla documentazione fotografica in trasparenza e del retro del-

l’opera, si è potuto osservare l’applicazione a tergo di tela cerata a

trama larga e un impasto di cera e resina come rinforzo dei punti di in-

collaggio delle varie porzioni di modellato.

L’intervento di restauro si è concentrato su due obiettivi fondamen-

tali. Il primo, ha riguardato la progettazione e la realizzazione di una

struttura di sostegno che interrompesse le fessurazioni in atto della

cera e che assicurasse una stabilità definitiva all’opera. Il secondo

obiettivo, ha riguardato il completamento del supporto espositivo con

la realizzazione ex-novo di un materasso “morbido” atto ad accogliere

una materia così delicata come la cera.

Non potendo movimentare e soprattutto capovolgere l’opera, per

poter realizzare la nuova struttura di sostegno è stato necessario ese-

guire un calco della superficie tergale con gomma siliconica e rispet-

tiva controforma in resina epossidica impastata con fibre di carbonio.

Successivamente, si è proceduto alla realizzazione in gesso della

forma positiva della suddetta superficie, sulla quale si è potuto lavorare

in completa sicurezza, trattandosi di una copia della parte posteriore.

La struttura definitiva di sostegno è stata realizzata in fibra di vetro,

con l’ausilio del sottovuoto per ottenere uno spessore omogeneo e

sottile (circa 2 mm) e rendere esteticamente meno invasiva la nuova

struttura. Il risultato ottenuto è quello di un materiale leggerissimo e

allo stesso tempo resistente, perfettamente reversibile in quanto fer-

mato alla superficie della cera e invisibile all’osservatore in quanto si

sviluppa sul retro della scultura.

Per quanto riguarda la realizzazione del nuovo supporto espositivo, è

stato riproposto in chiave moderna un materasso correlato di cuscino,

adeguatamente sagomato per accompagnare la forma della testa e

delle spalle evitando punti localizzati di pressione.

Il restauro delle opere in cera, anche se entusiasmante, mette sempre 17

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a dura prova gli operatori del settore in quanto si ha a che fare con ma-

nufatti estremamente complessi e poco conosciuti. Aver potuto lavo-

rare su un’opera di questo tipo, sia per la materia fragile di cui è

composta, sia per la dimensione, ha permesso di studiare e speri-

mentare nuovi materiali, oltre che risolvere problematiche di ancorag-

gio e consolidamento. L’intervento innovativo proposto per la

creazione della struttura di sostegno della Venerina, è il primo e unico

nel suo genere e ci auguriamo che possa costituire un esempio per

altri interventi su questa tipologia di opere.

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Il MiBAC e le nuove progettualitàAntonella Mosca,Salvatorina Depalo, Marina Fabiani, Cinzia Raffio, Maria, Angela Siciliano

L’Art. 9 della nostra Costituzione recita: La Repubblica promuove lo

sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il pae-

saggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

Questo importante compito è affidato al Ministero per i Beni e le Atti-

vità Culturali che lo svolge attraverso un’attenta azione di conserva-

zione e tutela, e grazie ad un’efficace e vivace politica di valorizzazione

e promozione.

Il MiBAC, pur essendo un organismo centrale sotto il profilo istituzio-

nale, opera sul territorio in modo pervasivo a contatto con le espres-

sioni culturali sociali ed economiche produttive, grazie ad una struttura

capillare, formata dagli Istituti Centrali, gli Istituti Nazionali e i Poli mu-

seali, dalle Direzioni Generali, Regionali per i beni culturali e paesaggi-

stici e dagli altri Istituti territoriali (Soprintendenze di settore, Archivi di

Stato, Biblioteche statali, Musei, Monumenti e Aree archeologiche).

Particolare attenzione è rivolta al sostegno dei musei, cuore pulsante

della vita culturale dei centri urbani e luogo perfetto di incontro tra tra-

dizione e innovazione.

Il museo, quindi, come strumento per la conservazione dei contenuti

culturali e garanzia della loro sopravvivenza e della loro trasmissione

alle generazioni future, che diventa oggi, in una più ampia accezione

luogo aperto di studio, di ricerca, strumento integrativo dell’educazione

scolastica e di svago.

I progetti e le strategie messe in campo, con l’utilizzo di nuovi modelli

operativi, stabiliscono una leadership a livello internazionale, ponen-

dosi come obiettivo annuale l’incremento del numero dei visitatori e

l’innalzamento degli standard di accoglienza.

Il MIBAC ha, quindi, il compito primario, attraverso la conoscenza emo-

tiva, di rendere i cittadini consapevoli e partecipi dell’importanza della

tutela e conservazione dei beni di cui sono eredi.

La nostra, è forse, tra le Istituzioni la più sensibile alla crisi economica

finanziaria che stiamo attraversando. I tagli al bilancio e la conseguente

esiguità delle risorse disponibili, rendono sempre più difficile la realiz-

zazione di una programmazione e di una progettualità, definita e coor-

dinata sul territorio, a breve e medio termine, nonostante gli sforzi

effettuati negli ultimi anni.

È necessario allora, riunire e coordinare le forze, rafforzando sempre

più il dialogo con tutte le Amministrazioni centrali e locali, con il mondo

della Scuola e con quello Universitario, con gli Ordini professionali e le

Associazioni pubbliche e private che operano nel settore e con le strut-

ture preposte alla promozione del turismo e con i cittadini.

Si può quindi affermare l’importanza della collaborazione tra le Istitu-

zioni, ma anche e soprattutto con il soggetto privato, sostenendo una

progressiva trasformazione del suo assetto: da sponsor o mecenate ad

Direzione Generaleper la Valorizzazione

del patrimonio culturale

Direttore Generale: Mario Resca

Via del Collegio Romano, 2700186 Roma

Tel. 06 67232960Fax 06 67232154

[email protected]

Servizio II Comunicazione e promozione

del patrimonio culturale

Direttore:Mario Andrea Ettorre

Tel. 06 67232755Fax 06 672322246

[email protected]

Grandi eventi e manifestazionifieristiche

Responsabile: Antonella Mosca

Salvatorina Depalo,Marina Fabiani,

Cinzia Raffio,Maria, Angela Siciliano

Via dell’Umiltà, 3300187 Roma

Tel. 06 [email protected]

19

DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE

Servizio II - Comunicazione e promozione del patrimonio culturale

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investitore ed imprenditore di cultura. Perché è fondamentale capire

che sapere e produzione sono intrinsecamente legati fra loro ed anzi

rappresentano il frutto di quella che oggi viene chiamata economia

della conoscenza. Bisogna, dunque, sviluppare un nuovo modo di in-

tendere il rapporto tra impresa e cultura che crei un legame tra il fare,

il produrre e il sapere.

Nello specifico negli ultimi anni, tra le varie strategie, le sponsorizza-

zioni si sono rivelate un momento d’incontro e di fattiva collaborazione

tra pubblico e privato. Non soltanto un mero contributo economico in

cambio di un ritorno di immagine da parte degli investitori, ma una

vera e propria compartecipazione alla valorizzazione dei beni, attra-

verso azioni di comunicazione e di marketing.

Il Piano di Comunicazione 2011, di competenza della Direzione Gene-

rale per la valorizzazione del patrimonio culturale, si propone di realiz-

zare, attraverso la progettazione di un sistema organico, nuove

iniziative, progetti e piani strategici, in concertazione con gli Istituti cen-

trali e territoriali per assecondare le diverse esigenze di programma-

zione, dovute ai differenti territori di appartenenza e ai vari pubblici di

riferimento.

La strategia è quella di organizzare grandi eventi di rilevanza nazionale

che rappresentano un importante veicolo per la promozione della co-

noscenza dell’arte e della cultura italiana, per consolidare i rapporti con

il territorio, con i cittadini e per incentivare la fruizione dei beni cultu-

rali anche attraverso la realizzazione di visite guidate, mostre, conve-

gni, spettacoli all’interno dei luoghi d’arte.

Inoltre, la partecipazione alle più significative manifestazioni fieristiche

presenti sul territorio nazionale, è il mezzo efficace per diffondere ad

un pubblico differenziato le attività e i progetti più innovativi realizzati

dal MiBAC che rappresentano un momento d’incontro tra le realtà ter-

ritoriali, gli Enti locali, i settori delle imprese e il privato.

Per il raggiungimento di questi obiettivi la Direzione Generale per la

valorizzazione del patrimonio culturale stipula convenzioni e intese con

tutti gli altri settori del MiBAC, con le Regioni, con gli enti locali e anche

con gli interlocutori privati e sponsor.

Tra i vari contributi e partecipazioni ricordiamo:

- la collaborazione con la SARTECH, società che attraverso il pro-getto HERITAGE si propone di sviluppare una metodologia inno-

vativa per la valorizzazione sostenibile di Beni Culturali, in distretti

urbani, tramite l’adozione di un approccio sistemico che integri la

gestione del patrimonio con la sua valorizzazione e tutela. Le mo-

dalità sviluppate, mediante applicazione di un modello innovativo,

potenzieranno l’attratività turistica dei Beni Culturali, anche per i

segmenti più elevati, curando contemporaneamente gli aspetti di

salvaguardia, correlati alle fragilità dei siti e agli utilizzi previsti. Sono20

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oggetto di ricerca e sviluppo anche modalità e tecnologie per la

fruizione da parte di segmenti turistici diversificati, da quelli a più

alta redditività, fino ai disabili;

- il lavoro della CESEPI S.c.a.r.l. (Consorzio europeo soluzioni e pro-getti informatici), che assicura una presenza capillare all’interno

delle biblioteche e dei poli museali svolgendo attività di fotoripro-

duzione, acquisizione digitale, valorizzazione e promozione del pa-

trimonio culturale, installazione di totem con tecnologia

touchscreen e 3D.

Questo ha permesso la scansione e catalogazione di numerosi ar-

chivi e biblioteche statali, tra cui la Biblioteca Marciana di Venezia,

i plutei della Biblioteca Laurenziana di Firenze;

- l’intesa con Google Italy interessa due progetti: 1) la digitalizza-zione di circa un milione di volumi precedenti il 1870, liberi quindi

dal diritto d’autore e provenienti dalle Biblioteche nazionali di Roma

e Firenze, attraverso Google Books, con la possibilità di consultarli

on line, gratuitamente da ogni parte del mondo; 2) la mappatura

dei più importanti siti archeologici e musei statali attraverso il ser-

vizio Street View, che permette di passeggiare virtualmente den-

tro i monumenti ed aree archeologiche. Pompei è stato il primo

sito mappato seguito dal Colosseo, i Fori Imperiali e via via tutte le

principali aree archeologiche in tutta Italia;

- il progetto di ricostruzione in 3D della Tomba dei Rilievi di Cerve-

teri a cura della Soprintendenza per i beni archeologici dell’Etruria

Meridionale, realizzata dalla Techvision sistemi multimediali, cheprendendo come punto di partenza fotografie di riferimento, ha ri-

composto le superfici in 3D della struttura generale della tomba,

nonché i dettagli dei decori che la rendono così particolare: migliaia

di poligoni mostrano ogni aspetto dell’ambiente;

- l’acquisizione millimetrica e cromatica dei beni culturali a cura della

società Tecno Art, che permette la valorizzazione, divulgazione,conoscenza, catalogazione e informatizzazione del patrimonio ita-

liano attraverso una piattaforma tridimensionale che con pochi e

chiari comandi, permette a qualsiasi tipologia di utente e con sup-

porti differenti (pc, tablet, smartphone) di muoversi, conoscere, in-

terrogare, esplorare monumenti, musei e siti archeologici;

- la realizzazione di un video stereografico, a cura del Consorzio Cul-tura e Innovazione di Crotone e della Infobyte di Roma, realiz-zato in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici

della Calabria, relativo all’area archeologica di Crotone ed uno show

autostereografico dedicato ai reperti esposti al Museo del Parco

Archeologico e al Museo Archeologico cittadino;

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- il progetto Culturando, a cura della società GiEffe: Culturando-GV

(Information Point per i Beni Culturali) e Culturando-DS (Digital Si-

gnage e IPTV per i Beni Culturali), una famiglia di sofisticati totem

pensati e realizzati per soddisfare le nuove esigenze dei diversi siti

dei beni culturali e architettonici, quali Biblioteche, Musei, Siti Ar-

cheologici, Castelli, Parchi. Le informazioni vengono aggiornate in

tempo reale in modo tale che i visitatori possano ricevere delle no-

tizie relative al luogo che stanno visitando e a quelli limitrofi, agli

orari di accesso, ai prezzi, ai trasporti, notizie ANSA, informazioni

meteo, ecc;

- il sistema interattivo Uffizi Touch®, prima soluzione al mondo che

consente di ammirare tutte le opere della Galleria degli Uffizi, in

modo naturale e coinvolgente all’interno di un "quadro" digitale, a

cura della società Centrica di Firenze;

- l’installazione multimediale, realizzata dallo Studio Spazio Visivopermette, attraverso l’utilizzo di tecnologie avanzate, di far vivere

emozioni e sensazioni che l’opera d’arte e la storia rappresentano,

ad un pubblico diversamente abile;

- la collaborazione con la Promo PA Fondazione che porta all’at-tenzione del pubblico i risultati emersi da Lu.Be.C. 2010 “Una fi-

nestra virtuale sul futuro dei beni culturali”, presentando un’ampia

sintesi dei progetti innovativi che applicano l’ICT - Information,

Communication, Technology - alla valorizzazione del patrimonio cul-

turale per il marketing turistico – territoriale;

- l’avvio dell’intesa con la European Medals Company per la pro-mozione dei luoghi d’arte statali, attraverso il conio di medaglie ri-

cordo aventi sul fronte la riproduzione di un sito (museo,

monumento, area archeologica etc.) e sul retro la carta d’Europa.

Questo oggetto offre al visitatore la possibilità di mantenere il con-

tatto con l’esperienza emotiva della visita, di ricordare gli stimoli

creativi, l’eccitazione fantastica, il gusto dell’apprendimento;

- il progetto i-MiBAC, ideato e coordinato da Artchivium, il primonel suo genere a livello internazionale, è costituito da una serie di

applicazioni per smartphone dedicate ai beni culturali e nasce dalla

volontà di coniugare le straordinarie risorse artistiche italiane con

l’innovazione delle nuove tecnologie. “i-MiBAC TOP 40” con il mo-

bile ticketing rappresenta la prima applicazione, rilasciata da un mi-

nistero italiano, rivolta ai supporti mobili e agli smartphone e

dimostra l’attenzione del MiBAC nel promuovere l’arte e la cultura

attraverso nuovi strumenti di comunicazione per incentivare le vi-

site culturali e migliorare la fruizione dei servizi;

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- la collaborazione con HERITY, organizzazione Internazionale per laCertificazione di Qualità della Gestione del Patrimonio Culturale,

che partendo da criteri scientificamente accettati ma in modo fa-

cilmente comprensibile, vuole fornire al pubblico una informazione

che permette di decidere di visitare più responsabilmente un bene

culturale ed incoraggiare i proprietari e i gestori dei beni a valoriz-

zare e conservare meglio il patrimonio di cui sono responsabili.

Nel 2006 HERITY e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali

hanno firmato un accordo quadro di cooperazione finalizzato al-

l'applicazione del sistema di valutazione HGES alle strutture aperte

al pubblico di competenza del Ministero: da allora la collaborazione

prosegue sinergicamente;

- il Progetto pilota Poli museali di eccellenza nel Mezzogiorno, voluto

dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC) e dal Dipar-

timento per lo Sviluppo e la Coesione Economica (DPS) del Mini-

stero dello Sviluppo Economico, si basa sul riconoscimento del

ruolo primario che una parte del patrimonio culturale e museale del

Mezzogiorno può svolgere per la crescita economica del territorio.

Attuato da Invitalia, il Progetto punta a rafforzare la competitivitàdelle aree coinvolte e a migliorare la capacità di offerta dei musei

e dei siti archeologici locali, nonché i servizi e le attività, anche

imprenditoriali, connesse alla loro fruizione. Inoltre, Invitalia col-

labora nell’attuazione dell’Accordo di Programma che il MiBAC

ha sottoscritto con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del

Territorio e del Mare con l’obiettivo di selezionare e realizzare al-

meno 6 interventi di efficientamento e risparmio energetico a

servizio di musei, siti archeologici e monumentali di particolare ri-

levanza, localizzati nelle regioni dell’Obiettivo Convergenza (Ca-

labria, Campania, Puglia e Sicilia), a valere sulle Linee di attività

del Programma operativo Interregionale “Energie rinnovabili e ri-

sparmio energetico 10 2007 – 2013”;

- Art First Guide® è una piattaforma digitale per iPhone, iPod Touch

e iPad studiata da Parallelo per viaggiatori d’arte: uno strumentoper orientarsi e visitare città e territori ricchi di patrimonio artistico,

per aggiungere una nota particolare alla visita di musei e mostre

d’arte, per avere informazioni aggiornate sugli eventi culturali.

“Uffizi” è la prima APP di un museo italiano e la più scaricata suiTunes. Molto presto sarà disponibile su iTunes anche la APP “Gal-lerie Fiorentine” con le mappe, le mostre e gli eventi dei 27 museistatali fiorentini;

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- i-MiBAC Voyager e Atlante sono i progetti proposti da Illusionet-work s.r.l. attraverso lo sviluppo di nuove piattaforme mobili, cherappresentano il futuro standard per la valorizzazione dei beni cul-

turali, e che realizzano guide in 3D interattive e divertenti, per

musei, mostre e siti archeologici, dove per la prima volta viene in-

trodotta la quarta dimensione, il tempo, lo spettatore/visitatore si

trova, infatti, ad effettuare più che una visita guidata una vera e

propria esperienza di viaggio nella storia e nel tempo.

Tutti questi progetti e molti altri, vengono di volta in volta, presentati

nello stand istituzionale del MiBAC, in occasione delle varie fiere.

Come ogni anno la partecipazione al Forum PA prevede la realizzazione

di uno stand, progettato e realizzato dal Servizio II della Direzione Ge-

nerale per la valorizzazione del patrimonio culturale, in cui saranno pre-

sentati numerosi progetti innovativi, realizzati dai propri Istituti centrali

e territoriali, grazie anche all’apporto di imprese/sponsor privati ed Enti

Locali, che rappresentano il frutto del cambiamento e della sperimen-

tazione già in atto. Nello stand, a completare l’offerta progettuale, una

serie di appuntamenti e incontri tecnici.

Infine un importante convegno dal tema Nuova progettualità tra cultura

e sviluppo economico “sostenibile”, dove il MiBAC intende porre l’at-

tenzione sulle diverse strategie volte a raggiungere risultati duraturi e

visibili, che invertano la tendenza diffusa di considerare la Pubblica

Amministrazione come un peso per la collettività, anche attraverso la

comprensione dei fenomeni di cambiamento e la sperimentazione di

nuovi strumenti e pratiche che garantiscano una maggiore flessibilità

nella gestione di risorse finanziarie, come le sponsorizzazioni, le ero-

gazioni liberali, il fund–raising, il project financing.

24

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Iuvanum… come non l’abbiamo mai vistaMario Di Prinzio, Mario Gallo, Sandra Lapenna

L’Archeologia virtuale per la divulgazione e la ricerca: il progetto di ri-costruzione tridimensionale rappresenta un momento di verifica e ap-

profondimento degli studi sin qui condotti sul sito archeologico.

L’intervento nasce dalla volontà di favorire le ricadute dell’applicazione

non solo dal punto di vista didattico/divulgativo, ma anche come stru-

mento di supporto alla ricerca, secondo le recenti prospettive di ri-

flessione sui fini della virtual archeology. Esso ha consentito la

realizzazione di un modello virtuale in 3D degli edifici più rappresenta-

tivi dell’antica Iuvanum quali: il complesso templare, il foro con le ta-

berne e la basilica.

Dal rilievo alla modellazione: le fasi progettuali hanno riguardato il ri-

lievo, la raccolta e la selezione dei dati archeologici; la valutazione degli

elementi statici, strutturali, stilistici ed estetici; la digitalizzazione dei

documenti cartacei; la modellazione 3D, la grafica delle texture e la re-

dazione dei testi didascalici.

Archeologia virtuale e supporti informa-

tici: l’obiettivo è far rivivere gli antichi

splendori dei luoghi semplicemente fa-

cendo portare ai visitatori itineranti si-

stemi di fruizione mobile capaci di

sovrapporre alle rovine la ricostruzione

virtuale della loro realtà originaria e col-

mare con il minimo impatto ambientale,

il gap tra percezione visiva e conoscenza.

Il progetto mette a disposizione contenuti

multimediali contestualizzati e fruibili in

qualsiasi luogo e momento in cui la frui-

zione stessa possa avere significato, prima di tutto durante l’espe-

rienza sul sito archeologico, ma anche in altri momenti e territori,

lontano dalle opere. In questo secondo caso molte sono le opportu-

nità: ancora sul “sito” in ambienti opportunamente attrezzati per una

fruizione più immersiva, oppure in viaggio, a scuola o a casa utilizzando

un normalissimo p.c..

La produzione dei contenuti: le risorse cartacee digitalizzate sono state

contestualizzate rispetto all’ambiente (fisico o virtuale) a cui si riferi-

scono, per essere poi trasmesse via satellite ai visitatori.

Fruizione del sito archeologico attraverso l’utilizzo di dispositivi mobili:

Palmari, Smartphone, Laptop e Tablet P.C. acquisiscono il duplice ruolo

di guida virtuale, attraverso la ricostruzione di strutture e di guida reale

nella visita diretta dei luoghi. Il valore aggiunto del sistema è la capa-

cità di non separare il reale dal virtuale. 25

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICIDELL’ABRUZZO

Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo

Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici

dell’Abruzzo

Direttore Regionale: Fabrizio Magani

Coordinatore per la comunicazione:Paola Carfagnini

Viale dell’Industria, 3 L’Aquila - Località Bazzano

Tel. 0862 446148/42Fax 0862 446101

[email protected]

Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo

Soprintendente: Andrea Pessina

Via degli Agostiniani66100 Chieti

Tel. 0871 32951 Fax 0871 3295464

[email protected] www.archeoabruzzo.beniculturali.it

Autori:

Mario Di Prinzio e Mario GalloStudioArs. Architettura

Direzione scientifica: Sandra Lapenna, Soprintendenza

per i Beni Archeologici dell’Abruzzo

Consulenza archeologica: Paola Riccitelli

Consulente architettonico: Claudio Varagnoli, Facoltà di

Architettura Pescara

Società Smart Sys - Innovazione eFormazione

Parco archeologico di Iuvanum,veduta aerea

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Funzionamento del sistema:

STEP 1. L’utente accede al sito archeologico e decide di noleggiare il

dispositivo oppure di utilizzare uno proprio (in questo caso

l’operazione preliminare è quella di scaricare dal sito web de-

dicato l’applicazione da inserire nell’unità mobile e le mappe

relative al sito che si vuole visitare).

STEP 2. Dopo aver avviato l’applicazione, l’utente ha la possibilità di

scegliere la lingua, l’itinerario da seguire tra quelli predefiniti

oppure di costruirne uno personalizzato.

STEP 3. Il dispositivo assume il ruolo di una vera e propria guida turi-

stica. Grazie al rilevamento (tramite antenna GPS) della po-

sizione del visitatore all’interno del sito e all’orientamento

della visuale, quando lo stesso si troverà nei pressi di un re-

perto, vedrà apparire sul display il modello 3D della ricostru-

zione, navigando all’interno dell’oggetto come se fosse un

videogioco, e potrà scegliere di ascoltarne la storia e le tec-

niche costruttive, leggere informazioni testuali e visualizzare

altri contenuti multimediali. Il tutto nel palmo della propria

mano e senza dover compiere operazioni complesse.

26

Ricostruzione dei templi

Particolare dellaricostruzione del Forocon l’iscrizione in letteredi bronzo e la basilica

Veduta prospettica della ricostruzione dal Foro verso l’acropoli

Veduta prospettica dal pronao deltempio maggiore verso il Foro

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Il CRBC Campania: www.campaniacrbc.itMaria Rosaria Nappi

Il CRBC “Centro Regionale per i Beni Culturali della Campania” è nato

da una iniziativa congiunta del Ministero per i Beni e le Attività Cultu-

rali - Direzione Regionale per la Campania e della Regione Campania -

Assessorato al Turismo e ai Beni Culturali (Delibera della Giunta Re-

gionale n° 1079 del 4 agosto 2005).

La fase iniziale, relativa allo sviluppo della piattaforma tecnologica e

del modello di gestione, è stata realizzata dal Consorzio Glossa e fi-

nanziata dal Ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca nel-

l’ambito del PON 2000-2006 ai sensi del D.M. 593 dell’08/08/2000,

nel periodo 2002-2007.

La struttura è operativa dal 2005 presso la sede della Direzione Re-

gionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania, in Castel

dell’Ovo in Napoli, dove impiega circa 30 unità tra tecnici informatici,

archeologi, architetti e storici dell’arte. Il CRBC ha il compito di unifi-

care e coordinare l’attività di catalogo e documentazione del patrimo-

nio culturale regionale di intesa con gli Uffici periferici del Ministero

del Beni Culturali (Soprintendenze) e gli Enti locali operanti in regione

(Regione, Province, Comuni).

In tale contesto si è provveduto a progettare, realizzare e gestire il “Si-

stema Informativo di Catalogo dei Beni Culturali della Regione Cam-

pania”, all’interno del quale sono confluite tutte le informazioni e la

documentazione in formato digitale relative ai beni culturali, ambientali

e paesaggistici catalogati in Campania fino ad oggi.

Il patrimonio di dati così raccolto, oltre a costituire un serbatoio unico di in-

formazioni, immagini, e dati territoriali di fondamentale importanza per qual-

siasi iniziativa che abbia l’obiettivo di promuovere e diffondere il patrimonio

culturale, ambientale e paesaggistico della Campania, consente e facili-

tare l’azione di amministrazione e tutela propria delle Soprintendenze. 27

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CAMPANIA

CRBC Centro Regionale per i Beni Culturali della Campania

Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici

della Campania

Direttore Regionale: Gregorio Angelini

Coordinatore per la comunicazione:Maria Rosaria Nappi

Via Eldorado, 1Castel dell’Ovo80132 Napoli

Tel.081 2464201Fax 081 7645305

[email protected]

CRBC Centro Regionale per iBeni Culturali della Campania

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Il CRBC della Campania è una struttura tecnologica all’avanguardia pro-

gettata e realizzata per fornire servizi trasversalmente:

Al Ministero per i Beni e le Attività Culturali (ICCD, Dir. Regionalee Soprintendenze) per supportare e ottimizzare l’attività di cataloga-

zione e documentazione

Alla Regione Campania nell’ambito delle proprie attività istituzionali digoverno e gestione del territorio e dei beni culturali, ambientali e pae-

saggistici in esso presenti

Agli Enti Locali (Provincia, Comuni, altri) della Campania per garantirel’amministrazione del proprio territorio

Al Cittadino, per accedere e fruire delle informazioni e delle opportu-nità fornite dal patrimonio ambientale e culturale della propria regione

All’Industria del settore del turismo-culturale per rafforzare la pro-pria offerta e renderla maggiormente competitiva sul mercato nazio-

nale e internazionale

Alla Istruzione e alla Ricerca Scientifica per disporre, in maniera fun-zionale ed economica, delle informazioni di base da utilizzare per le

proprie iniziative istituzionali

Utilizzando un modello ed una architettura che consentono di condivi-

dere le informazioni ma lasciando autonomia funzionale ed operativa

al singolo soggetto.

Sintesi della attività svolte A partire dal 2005 gran parte delle iniziative di catalogazione e infor-

matizzazione del patrimonio culturale della Campania sono confluite

all’interno del CRBC. In particolare si è provveduto a realizzare:

1) Recupero delle schede di catalogo dei beni storico-artistici:Progetto ARTPAST: Il CRBC ha supportato le Soprintendenzedella Campania nell’ambito del progetto Nazionale ARTPAST, (Ap-

plicazione informatica in Rete per la Tutela e la valorizzazione del

Patrimonio culturale nelle aree Sottoutilizzate) approvato dal Cipe

il 19/12/2003 all’interno del settore di intervento “offerta e valo-

rizzazione del patrimonio culturale realizzato con delibera CIPE

fornendo la piattaforma tecnologica per l’immissione e la valida-

zione delle schede OA prodotte dal progetto. Successivamente

alla fase di normalizzazione del materiale catalografico, effettuato

centralmente dal MiBAC, le schede sono state caricate nella

Banca Dati del CRBC e rese disponibili alle competenti Soprin-

tendenze

2) Catalogazione dei Centri Storici - Legge regionale 26/2002. LaRegione Campania ha avviato dal 2005 la catalogazione dei Centri

Storici presenti sul proprio territorio finanziando i comuni nella at-

tività di redazione delle relative schede (T, TO, SU, CS, A, PG). L’ini-

ziativa, che vede attualmente coinvolti circa 200 comuni, si sta

realizzando mediante il coinvolgimento delle Soprintendenze com-

petenti attraverso l’utilizzo del CRBC, nella cui banca dati stanno

confluendo i risultati della catalogazione28

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3) 1° Censimento e Catalogazione del Patrimonio di Architettura Ru-rale: La regione Campania ha promosso la valorizzazione del patrimo-nio di architettura rurale realizzando un primo intervento di

catalogazione dei manufatti, architettonici, rappresentativi del patri-

monio di architettura rurale presente nei sette parchi regionali. L’attività

è stata realizzata all’interno del CRBC e ha prodotto, oltre ad un primo

nucleo di schede catalografiche, anche la relativa cartografia digitale

4) Recupero delle schede di catalogo dei beni archeologici Progettodi Riversaggio: Su iniziativa congiunta della Direzione Regionale BCPe della regione Campania, si è avviato, a partire dal 2008, un progetto

per progressivo e completo riversaggio, all’interno della Banca Dati di

catalogo del CRBC, dell’intero patrimonio di schede catalografiche e

informatizzate presente presso le Soprintendenze della Campania, con

particolare riferimento al settore dei beni archeologici, non coinvolti dal

progetto ARTPAST

5) 1° Censimento e Catalogazione del Monumenti ai Caduti la Dire-zione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania, in

collaborazione con gli Enti e le Amministrazioni territoriali (Comuni, Pro-

vincie etc..etc..ha realizzato una specifica attività di schedatura dei mo-

numenti ai caduti della I Guerra mondiale identificando e

documentando oltre 700 manufatti su tutto il territorio regionale.

Questi, ed altri progetti minori, hanno consentito, alla data, la costituzione

di una banca dati regionale, condivisa tra le amministrazioni (Direzione re-

gionale, Soprintendenze, Regione, Comuni etc..) la cui consistenza quan-

titativa è di oltre 800.000 “item”, ed il cui dettaglio è rappresentato nella

seguente tabella:

Schede di CatalogoTipo scheda descrizione quantità

A Edifici e manufatti architettonici 3.552

A( R ) Architettura Rurale 106

BDM Beni Demoetnoantropologici Materiali 2.108

CA Complesso Archeologico 70

CAR Censimento Architettura Rurale 290

CAT Censimento Archeologico territoriali 650

CS Centro storico 194

D Disegno 11.946

F Fotografie 114

MA Monumento Archeologico 1

MI Matrici d’incisione 5.983

NU Numismatica 19.145

OA Opera e Oggetto d’arte 169.119

PG Parchi e Giardini 114

RA Reperti archeologici 160.628

S Stampe 22.442

SI Sito Archeologico 78

SU Settore Urbano 1.366

T Territorio 97

TMA Tabella Materiali Archeologici 20.656

TP Territorio Extraurbano 308

Totale Schede di Catalogo 418.96729

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Allegati MultimedialiTipo scheda descrizione Quantità

ADM Altra Documentazione Multimediale 3.039

IMR Documentazione Fotografica 345.004

IMV Documentazione Grafica 5.088

DOC Fonti e Documenti 7.910

Totale Allegati Multimediali 361.041

Liste di AutoritàTipo scheda descrizione Quantità

AUT Scheda Autore 8.491

BIB Scheda Bibliografia 6.379

DSC Dati di Scavo 4.216

EP Modulo epigrafico 542

RCG Ricognizione 3

Totale Liste di Autorità 19.631

Riferimenti TerritorialiTipo scheda descrizione Quantità

RT Riferimenti Territoriali 11.680

Totale Riferimenti Territoriali 11.680

Tabella 1: Consistenza della Banca Dati del CRB

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Diversamente in biblioteca: la guida in L.I.S. per i disagi sensoriali Maria Rosaria Capasso

La Biblioteca Universitaria di Napoli ha da tempo realizzato attività di

servizio ponendo una speciale attenzione a fasce di utenti penalizzati

nell’acquisizione della conoscenza.

Dopo aver aderito al Progetto del MiBAC “Audiolibri sul Web. Rete bi-

blioteche statali”, la Biblioteca ha ampliato e arricchito il pacchetto di

offerte di servizio di lettura e informazione agevolata fino ad arrivare ad

un vero e proprio programma dal nome “Diversamente in biblioteca”.

Il programma “Diversamente in biblioteca: l’informazione attraverso i

segni e l’udito” ha visto “in primis” la realizzazione di una guida ai ser-

vizi della biblioteca in L.I.S. corredata di sottotitoli e file audio. La strut-

tura del video è innovativa; la tecnologia adoperata fornisce tutte le

informazioni sulle opportunità che la Biblioteca Universitaria offre. Lo

strumento è stato progettato per persone con disagio sensoriale ma

è accessibile a tutti.

Si può consultare sia sulla home page che alla pagina “Diversamente

in biblioteca” del sito

http://www.bibliotecauniversitarianapoli.beniculturali.it/index.php?it/15

0/guida-alla-biblioteca-in-lis.

Si propone la biblioteca nella sua connotazione di istituto culturale ai

sordi grazie ad un’interprete L.I.S. (lingua italiana dei segni) e i sottoti-

toli; ai ciechi, ipovedenti e dislessici grazie al racconto audio.

Il video offre la Biblioteca Universitaria sia nella parte istituzionale che

fisica. Ecco come si presenta visivamente: sulla sinistra c’è l’interprete

in L.I.S. e sulla destra scorrono le immagini delle sale della Biblioteca

Universitaria di Napoli. In basso su un fondo rosso in sovrimpressione

i sottotitoli. E a sottolineare l’importanza dell’istituto antichissimo e

prestigioso compare al centro del video il dorso di un libro antico che

separa il segnante in L.I.S. dalle immagini della biblioteca.

31

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CAMPANIADIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI CULTURALI ED IL DIRITTO D’AUTORE

Biblioteca Universitaria di Napoli

Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici

della Campania

Direttore Regionale: Gregorio Angelini

Coordinatore per la Comunicazione:Maria Rosaria Nappi

Via Eldorado, 1Castel dell’Ovo80132 Napoli

Tel.081 2464201 Fax 081 7645305

[email protected]

Direzione Generale per lebiblioteche, gli istituti culturali

ed il diritto d’autore

Direttore: Maurizio Fallace

Via Michele Mercati, 4 Tel. 06 3216779 - 3221207

Fax 06 3216437www.librari.beniculturali.it

[email protected]

Biblioteca Universitaria di Napoli

Direttore: Anna Bolognese

Via G. Paladino, 39Tel. 081 5517025 - 5517153

Fax 081 5528275www.bibliotecauniversitarianapoli.beniculturali.it

[email protected]

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La guida si apre con la storia dell’istituto che, fin dalla sua nascita, si

arricchì sia dei fondi della Biblioteca dell’Università che della chiusura

delle biblioteche ecclesiastiche e della Biblioteca Gioacchina.

Si prosegue informando sulla normativa di utilizzo dei suoi servizi e si

illustra il patrimonio dell’istituto. Il video mostra il Salone di Lettura e

la Sala di libri Antichi e Rari nonché gli esterni della biblioteca.

L’idea di affiancare il segnante con le immagini fa sì che le persone en-

trino “in medias res” nella realtà bibliotecaria; l’utente, a qualunque

tipologia appartenga sia esso portatore di un disagio sensoriale che di

diverso approccio linguistico, esplora così l’universo biblioteca dal sa-

pore squisitamente culturale.

Il programma “Diversamente in biblioteca” è stato supportato anche

da un protocollo d’intesa tra la Direzione Regionale per i Beni Culturali

e Paesaggistici della Campania e il Comune di Torre Annunziata (Ser-

vizi Sociali) che ha previsto la fornitura di attrezzature che hanno reso

possibile la realizzazione del video.

L’iniziativa, realizzata in collaborazione con l’ENS Campania, rappre-

senta un momento di approccio il più aperto possibile nei confronti del

disagio sensoriale e di quello linguistico, utilizzando, con il doppio

mezzo dell’informazione attraverso i segni e l’udito, tutti i canali di co-

municazione possibili e applicabili. Si tratta di comunicazione e didat-

tica speciale (rivolta a persone con specifiche esigenze) che si apre a

divulgare il bene culturale. È rivolta sia a persone con disagio senso-

riale che a favorire l’integrazione di persone che conoscono poco la

nostra lingua.

Il fatto che il racconto audio riporti fedelmente quanto in sovrimpres-

sione nei sottotitoli favorisce anche coloro che si trovano in difficoltà

linguistiche; ci si riferisce a cittadini stranieri che si avvicinano alla lin-

gua italiana, studenti che si trovano per progetti universitari in Italia e

non sanno a quale biblioteca rivolgersi per le loro ricerche. Infatti,

ascoltare il file audio che scandisce lentamente e con frasi brevi e con-

cise, rende assai più agevole la comprensione del racconto della bi-

blioteca anziché leggere la Carta della Qualità dei Servizi dove le frasi

sono più complesse e articolate.

La Guida alla biblioteca in L.I.S suggella il connubio tra innovazionee tecnologia, si implementa un processo che dà il via ad una nuova

metodologia innovativa e individua come suo primo obiettivo la valo-

rizzazione del patrimonio culturale.

L’intraprendere politiche interistituzionali tra la Direzione Regionale per

i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania, l’E.N.S., il Comune di

Torre Annunziata (NA) e la Biblioteca Universitaria di Napoli con la crea-

zione di un’ampia rete bibliotecaria sul territorio e la ricaduta nel sociale

ha avuto l’effetto di abolire la barriera spazio-temporale per i cittadini.

32

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Il video “Guida alla biblioteca in L.I.S.” non rappresenta un evento iso-

lato a favore di persone con un gap sensoriale, ma essendo accessi-

bile sul sito della biblioteca, assicura la fruizione dei contenuti in

maniera continuativa. La finalità del programma “Diversamente in bi-

blioteca” rientra nelle strategie che da anni la Biblioteca Universitaria

sviluppa, di fornire prodotti culturali finiti, differenziati per le diverse

forme di disagio.

Si tratta di un Optimum di pronto uso. La soddisfazione è quella di aver

fornito prodotti differenziati e adattati alle singole esigenze delle di-

verse forme di disagio. Si rende un grosso servigio alla società e al-

l’Istituto dove la mission del bibliotecario, sempre più calato nel

sociale, nell’includere ogni tipologia di utenti in biblioteca, promuove

finalmente la conoscenza per tutti.

33

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Aquileia, Progetto memoria Luigi Fozzati (SBA FVG), Paola Ventura (SBA FVG - MAN Aquileia), Andrea Benedetti (IUAV)

Per Aquileia (iscritta nel 1998 dall’UNESCO nell’elenco del patrimonio

mondiale dell’umanità) si può a ragione parlare di un’area archeologica

di tipo complesso: per l’arco temporale intercorso dalla scoperta del

sito all’attualità, per i cambiamenti politico-amministrativi che l’hanno

direttamente interessata, per l’estensione spaziale (quarta città del-

l’Impero Romano), per la stratigrafia presente (dall’età del bronzo al-

l’attualità), per la parziale sovrapposizione e la convergenza dell’abitato

moderno e contemporaneo sugli abitati d’interesse archeologico. Il

molteplice intervento di conservazione ha di fatto dato luogo a un puz-

zle di aree tutelate con vincoli archeologici e di edifici: costruiti (Uffici

MAN), avuti in dono (MAN), acquisiti a mezzo esproprio o acquisto bo-

nario (Museo Paleocristiano, Casa Pasqualis, etc.). In altre parole, la

rincorsa alla conservazione ha indotto ad agire con urgenza, impe-

dendo quella programmazione necessaria a organizzare un parco ar-

cheologico con museo, magazzini e laboratori di ricerca: attualmente

il Demanio dei Beni Culturali ad Aquileia occupa una superficie di

221.000 mq, mentre il patrimonio immobiliare consta di 10.800 mq di-

stribuiti in 20 edifici; la superficie delle aree archeologiche è di oltre

205.00 mq, dei quali il 40% aperto al pubblico.

Oggi, a distanza di 130 anni dalla fondazione del Museo Archeologico,

la protezione e valorizzazione del grande sito di Aquileia passa attra-

verso una razionale organizzazione logistica di spazi e volumi (attra-

verso la creazione di un’unica area senza soluzione di continuità che

descriva un anello attorno al cuore della città, in modo

da permettere una visita circolare), una nuova politica di

rapporti collaborativi con la popolazione, una nuova

esperienza di valorizzazione in linea con i tempi. Pre-

supposto del nuovo modo di vivere la realtà archeolo-

gica di Aquileia è il modo nuovo di gestire questa stessa

realtà: di qui la nascita della Fondazione Aquileia, parte-

cipata dal MiBAC e finalizzata alla valorizzazione del pa-

trimonio archeologico (alla quale al momento sono stati

conferiti 2 edifici e 4 aree archeologiche).

Per facilitare l’avviamento e la prosecuzione degli sforzi

fatti secondo la filosofia illustrata, il Ministero ha svilup-

pato un’attività di ricognizione dell’intero patrimonio ar-

cheologico aquileiese, nell’ambito di una convenzione

dal titolo “Aquileia: progetto memoria”, sottoscritta nel

2010 fra la Direzione Regionale per i Beni Culturali e

Paesaggistici del Friuli Venezia Giulia e l’Università IUAV

di Venezia (gruppo di lavoro: Andrea Benedetti responsabile scienti-

fico, Caterina Balletti, Valentina Buttolo, Erica Geremia – IUAV; Vittorio

Foramitti - Università degli Studi di Udine; Anna Trani – Università degli

Studi di Trieste; Marta Novello – archeologa collaboratrice SBA FVG).

Direzione Regionale per i Beni Paesaggistici del Friuli Venezia Giulia

Direttore Regionale: Giangiacomo Martines

Coordinatore per la Comunicazione:Claudio Barberi

Piazza della libertà, 734135 TriesteTel.040 4194811 Fax 040 [email protected]

Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia

Soprintendente: Luigi Fozzati

Viale Miramare, 934135 TriesteTel. 040 4261411 Fax 040/[email protected]

Museo Archeologico Nazionaledi Aquileia

Direttore: Paola Ventura

Via Roma, 133051 AquileiaTel. 0431 91035 Fax 0431 [email protected]

34

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI PAESAGGISTICI DEL FRIULI VENEZIA GIULIA

Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia GiuliaMuseo Archeologico Nazionale di Aquileia

Fig. 1 - Perimetrazione delleproprietà demaniali sulla base dellacarta archeologica referenziata

Responsabile del progetto: Luigi Fozzati

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La ricerca si è sviluppata nelle fasi di raccolta (1), analisi e verifica (2)

e organizzazione delle informazioni (3): più in dettaglio la prima fase

ha contemplato la selezione della documentazione relativa alla consi-

stenza delle proprietà del Demanio dei BBCC, al sistema della tutela

(vincolistica), alle documentazioni storiche; nella seconda, detto ma-

teriale è stato sottoposto a verifica (correttezza e coerenza atti, consi-

stenza attuale e stato di conservazione beni); infine l’insieme dei dati

è stato riferito al contesto territoriale, su base cartografica CTRN, cui

si sono associate le schede descrittive delle proprietà (compatibili con

i criteri ICCD e del SIRPAC regionale). Il risultato di questa operazione,

confluito anche in una pubblicazione (Per Aquileia. Realtà e program-

mazione di una grande area archeologica, a cura di L. Fozzati e A. Be-

nedetti, Venezia, Marsilio, 2011), è ora un articolato sistema

informativo georeferenziato (GIS).

In questo ambiente è stato possibile realizzare l’analisi dei temi e la

loro sovrapposizione alla cartografia catastale, storica, archeologica

(Carta archeologica di Aquileia di L. Bertacchi aggiornata al 2003) ed

alle ortofoto; particolare rilievo assume la contestualizzazione dei vin-

coli archeologici, architettonici, di rispetto monumentale e paesaggi-

stici, a partire dal 1922, attraverso i vincoli generali del 1931 e del 1970

e fino ai provvedimenti dell’ultimo decennio.

Il sistema, pensato in maniera dinamica per un costante aggiorna-

mento ed integrazione (ad esempio con gli strumenti urbanistici, con

il piano di gestione UNESCO in corso di scrittura, con le risultanze delle

indagini archeologiche in corso), si presenta quindi come uno stru-

mento per la conoscenza, la gestione e la tutela e non da ultimo come

la base per le future iniziative di valorizzazione della città antica.

35

Fig. 3 - Dettaglio di sovrapposizionesu cartografia storica e carta

archeologica

Fig. 2 - Sovrapposizione delle areevincolate su cartografia catastale

ed esempio di scheda

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Miglioramento dell’offerta informativa e dellacomunicazione museale attraverso le nuove tecnologiemultimedialiGianfranco Calandra

Premessa

Il Museo Nazionale Preistorico Etnografico “L. Pigorini” annovera so-

stanzialmente due categorie di visitatori: gruppi di scolaresche che ac-

cedono per soddisfare un input incardinato sul programma didattico e

visitatori mossi dalla necessità di approfondire specifiche tematiche o

migliorare la propria formazione culturale. La terza categoria di “frui-

tori” è costituita dagli studiosi e dagli specialisti.

La presenza sul mercato di nuove tecnologie favorisce l’intensificarsi

di esperienze all’interno di scenari espositivi e museali sempre più si-

gnificative, arricchendo il patrimonio di ogni percorso culturale e por-

tandolo verso quel concetto di infotainment (informazione

-intrattenimento) in grado di avvicinare le diverse tematiche e target di

pubblico sempre più diversificati.

Si è quindi individuato nell’atrio di ingresso del Museo un filtro con

l’obiettivo di indirizzare i visitatori per aree di interesse.

Il progetto è articolato in due sezioni:

1. un “contenitore didattico”, costituito da un software multimediale

– gestito da una guida museale del Concessionario dei Servizi Di-

dattici – che potrà introdurre i più giovani ai temi generali ed ai prin-

cipi storico-scentifici che stanno alla base delle attività museali e di

laboratorio;

2. uno “spazio di consultazione” dedicato ad una una più ampia illu-

strazione della realtà dell’Istituto attraverso contenuti audiovisivi

navigabili con sistemi di interazione avanzata.

In aggiunta ai due servizi per il pubblico è previsto un terzo elemento,

di forte impatto tecnologico, rappresentato dalla realizzazione di un36

Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggisticidel Lazio

Direttore Regionale: Federica Galloni

Coordinatore per la comunicazione:Anna Maria Romano

Via di San Michele, 2200153 RomaTel.06 58434401 Fax 06 [email protected]

Soprintendenza al MuseoNazionale PreistoricoEtnografico “Luigi Pigorini”

Soprintendente: Luigi La Rocca

Piazza Guglielmo Marconi, 1400144 Roma EURTel. 06 549521 Fax 06 [email protected]

Servizio di Informazione eComunicazione

Tel. 06 [email protected]

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO

Soprintendenza al Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini”

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“helpdesk interattivo” consultabile anche dall’esterno, negli orari di

chiusura del museo, attraverso il quale il visitatore potrà essere ag-

giornato sulle mostre in corso, sugli allestimenti permanenti e con-

sultare le principali news ed avere accesso a informazioni sulle

iniziative della Soprintendenza.

Naturalmente lo scopo di questo intervento è l’implemento del bacino

d’utenza del Museo con il coinvolgimento di quelle fasce di visitatori

che ritengono il valore aggiunto conferito dall’innovazione tecnologica

uno spunto incentivante alla fruizione totale dei beni culturali presenti

sul territorio, migliorando sostanzialmente e quantitativamente le in-

formazioni che troppo spesso segnaletica e pannellistica impiegate in

ambito museale non sono in grado di assicurare.

Tecnologia e ipotesi allestitiva

L’offerta tecnologica allo stato attuale ci permette di operare sulle sin-

gole aree d’interesse in maniera differenziata, lasciando ad ogni

aspetto informativo presente in museo una propria successiva forma

di comunicazione.

Supporto informatico

Il progetto così costituito si avvale dei seguenti elaborati informatici:

A. progettazione di multimediale interattivo per la consultazione libera;

B. progettazione di guida interattiva didattica;

C. progettazione di punto informazioni interattivo.

Strumenti

L’intera realizzazione di prodotti multimediali prevede inoltre una sua

adeguata collocazione all’interno di appositi “strumenti” da posizio-

nare secondo scelte allestitive:

1. postazione tavolo interattivo/touchscreen;

2. telo per videoproiezione;

3. videoproiettore;

4. postazione vetrina interattiva/touchscreen. 37

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La tecnologia necessaria al corretto funzionamento del multimediale

prevede un sistema pc integrato all’interno di una scrivania da lavoro

(gestibile in piedi o da seduto, compatibile con gli standard per i di-

versamente abili) con incorporato uno schermo LCD (almeno 40”), con

dual touch per i contenuti multimediali.

La postazione gestita dall’operatore didattico avrà una connessione

wirless con un proiettore: la scolaresca potrà, comodamente seduta,

seguire su un grande schermo le spiegazioni del tutor. Inoltre, un altro

proiettore potrà interagire con la postazione destinata al pubblico per

la visione di registrazioni video.

Planimetria di massima

Legenda

Supporto informatico Strumenti

A - multimediale interattivo 1 - tavolo interattivo/touchscreen

B - guida interattiva didattica 2 - telo per videoproiezione

C - punto informazioni interattivo 3 - videoproiettore

4 - vetrina interattiva/touchscreen

Supporto informatico

A. Multimediale interattivo

Il prodotto multimediale sarà sviluppato secondo i moderni standard di

settore e si avvarrà di librerie grafiche per l’interazione tramite sistemi

touchscreen.

Al suo interno troveremo digitalizzazioni di materiale fotografico e car-

taceo proveniente dall’Archivio Storico del Museo, registrazioni video,

mappe interattive delle sale espositive.

Tramite semplici menù il visitatore potrà navigare, in un ambiente tri-

dimensionale, tra le principali risorse del museo nell’intento di miglio-

rare l’esperienza del percorso espositivo con l’implementazione di

alcune interazioni, come la riproduzione di audiovisivi, lo scorrimento

di gallerie immagini e la consultazione di libri elettronici e/o documenti

digitali.

B. Guida didattica interattiva

Inoltre, il visitatore all’ingresso del Museo riceverà una guida didattica in-

terattiva in formato cartaceo che tramite la tecnologia della “realtà au-

mentata” (1), software 3d, implementata con webcam o occhiali speciali

3D, permetterà una coinvolgente e originale visita alle risorse museali.

Sfruttando le caratteristiche multimediali della guida il tutor didattico il-

lustrerà le principali risorse del museo e fornirà piccoli esempi scien-

tifici mediante animazioni 3d.

La guida, inoltre, essendo in formato cartaceo, potrà avere un suo suc-

cessivo uso domestico, costruendo una versione del software in am-

biente web: tramite la propria webcam il visitatore dal suo PC potrà

continuare la visita interattiva del Museo.38

1.) Realtà aumentata. Tecnologiabasata sul principio del motiontracking, ovvero del tracciamento diun marcatore (marker), in temporeale, con lo scopo di inserireall’interno di una sorgente video(videocamera, webcam,smartphone, etc.) un contenutomultimediale, e di “aumentare”visivamente l’immagine reale conquella virtuale.

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C. punto informazioni interattivo

Per consentire la massima diffusione delle attività museali e degli

“eventi”, anche e soprattutto al di fuori degli orari di apertura al pub-

blico, il progetto prevede la realizzazione di un multimediale che agisca

come postazione informativa con caratteristiche similari alla naviga-

zione dell’interattivo situato all’interno. Grazie ad uno schermo tou-

chscreen, posto dietro la parete vetrata, con pellicola speciale

Touchscreen Porjected Capacitive, si potrà interagire dall’esterno del

museo.

Coloro che saranno interessati potranno ricevere informazioni sulle at-

tività previste ed essere aggiornati sulle principali iniziative dell’istituto,

nonché avere un dettagliato schema di riferimento delle sale esposi-

tive.

In modalità standby lo schermo fornirà a ciclo continuo informazioni

su orari del Museo, mostre permanenti e temporanee per stimolare

la conoscenza del patrimonio.

39

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Servizi: consultazione; informazioni bibliografiche;fotoriproduzioni; prestito locale e interbibliotecario;consultazione banche dati in linea e su cd-rom

StoriaLe origini risalgono al 1880, quando la Camera dei deputati approvò la

proposta di Pasquale Villari di costituire una raccolta di libri, opuscoli e

documenti relativi al Risorgimento italiano. Nacque così la Sezione Ri-

sorgimento della Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele II di Roma.

Nel 1906, avvicinandosi il cinquantenario dell’unità d’Italia, il ministro del-

l’Istruzione Paolo Boselli presentò il progetto di un istituto autonomo,

concepito come biblioteca, museo e archivio del Risorgimento, propo-

nendo il distacco della Sezione Risorgimento in una sede che ne valoriz-

zasse il significato, il monumento a Vittorio Emanuele II, allora ancora in

costruzione. Venne istituito il Comitato nazionale per la storia del Risor-

gimento, cui fu riconosciuta una cospicua dotazione per incrementare la

raccolta. Durante il primo conflitto mondiale il Comitato allargò i propri

compiti al reperimento di materiale bibliografico e documentario relativo

alla guerra, considerata in quegli anni il coronamento del Risorgimento

nazionale. Tra il 1921 e il 1923 l’Istituto assunse finalmente il nome di Bi-

blioteca Museo Archivio del Risorgimento e fu provvisoriamente trasfe-

rito nelle sale del Palazzetto Venezia.

Nel 1934, con la riorganizzazione degli istituti storici voluta da Giovanni

Gentile, il Comitato venne soppresso e le raccolte furono smembrate

tra due istituzioni distinte: la parte museale e, in seguito, quella archi-

vistica, vennero destinate all’attuale Istituto per la storia del Risorgi-

mento italiano, con sede nel Vittoriano, la parte bibliografica venne

attribuita alla biblioteca annessa all’Istituto storico italiano per l’età mo-

derna e contemporanea, che sarebbe diventata, nel 1937, Biblioteca

di storia moderna e contemporanea e successivamente trasferita nella

sede attuale di Palazzo Mattei di Giove.

Dal punto di vista istituzionale essa venne posta, dal 1945, alle dirette

dipendenze del Ministero della pubblica istruzione, poi, dal 1974, in-

sieme con le altre biblioteche pubbliche statali, alle dipendenze del Mi-

nistero per i beni culturali e ambientali, divenuto nel 1998 Ministero

per i beni e le attività culturali.

CollezioniFondi Manoscritti

Circa 11.000 documenti autografi, prevalentemente carteggi di prota-

gonisti del Risorgimento, quali Mazzini, Foscolo, Guerrazzi, Garibaldi,

e carte di personalità politiche dell’età liberale e del periodo fascista,

oltre che alcuni diari di guerra 1915-1918.

Materiali a stampa

Circa 450.000 tra volumi, periodici e opuscoli. Si segnalano le oltre

2000 edizioni del periodo 1789-1799, le 45.000 edizioni dell’Ottocento,

in prevalenza di argomento risorgimentale; tra le edizioni del Nove-40

Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggisticidel Lazio

Direttore Regionale: Federica Galloni

Coordinatore per la comunicazione:Anna Maria Romano

Via di San Michele, 2200153 RomaTel.06 58434401 Fax 06 [email protected]

Direzione Generale per leBiblioteche, gli Istituti Culturalied il Diritto d’Autore

Direttore Generale: Maurizio Fallace

Via Michele Mercati, 4 00197 RomaTel. 06 36216300 Fax 06 [email protected]

Biblioteca di Storia Moderna eContemporanea

Direttore: Simonetta Buttò

Via M. Caetani, 3200186 Roma Tel. 06 6828171Fax 06 [email protected] www.bsmc.it

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIODIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI CULTURALI ED IL DIRITTO D’AUTORE

Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea

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cento, i volumi e opuscoli relativi al movimento operaio e all’anarchi-

smo, le raccolte riferentesi alle guerre mondiali e al fascismo, i fondi

pervenuti, per acquisto o per donazione, da alcuni studiosi (Mario Vin-

ciguerra, Piero Melograni, Vittorio Gorresio, Nelson Gay, Ludovica

Volpe, Lauro Rossi, Corrado Lampe, Enzo Santarelli, Sosio Pezzella,

Birgit Kraatz), la pubblicistica contemporanea, giornali e opuscoli pro-

dotti dai movimenti giovanili e studenteschi.

La raccolta di periodici consta di circa 8000 testate: 2000 dei secoli

XVIII e XIX, 3000 della prima guerra mondiale, italiani e stranieri, 1600

dei periodi successivi, tra i quali un nucleo considerevole degli anni

1919-1945. Le raccolte originarie e i fondi speciali vengono integrati e

ampliati attraverso una costante attenzione al mercato antiquario. Per

quanto riguarda l’editoria corrente, la Biblioteca porta avanti una poli-

tica di incremento librario orientata a documentare la recente produ-

zione storiografica e gli intrecci della ricerca storica con i metodi e le

acquisizioni delle altre scienze sociali. In queste aree una particolare

cura è dedicata ai periodici: 600 sono le riviste specializzate in abbo-

namento, italiane e straniere.

Bandi editti e manifesti

Circa 70.000 documenti a stampa dei secoli XVI-XIX prodotti dalle isti-

tuzioni italiane preunitarie.

Atti parlamentari

La raccolta comprende gli Atti della Camera dei Deputati e del Senato

del Regno di Sardegna e del Regno d’Italia dal 1848 al 1943; gli Atti

della Consulta e della Costituente della Repubblica italiana; la Gazzetta

della Repubblica Sociale Italiana; gli Atti del Parlamento della Repub-

blica italiana (1943-1987).

Materiale documentario della prima guerra mondiale

Circa 8000 pezzi tra locandine, calendari, necrologi e materiali di pro-

paganda.

Materiali iconografici

Consistono di: circa 2000 tra stampe e incisioni di soggetto risorgi-

mentale, a carattere satirico; 150 manifesti illustrati della prima guerra

mondiale; una raccolta di cartoline tra le quali l’album dedicato a Gari-

baldi nel centenario della nascita e la serie Danza macabra di Alberto

Martini; 4000 fotografie tra cui 41 carte salate di Stefano Lecchi del

1849, 60 albumine acquerellate dell’Ottocento, circa 1700 fotografie

della prima guerra mondiale.

Spartiti musicali

La raccolta consta di 470 spartiti di musica patriottico - popolare.

41

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La Repubblica Romana del 1849

Chi si affaccia dal Gianicolo a guardare il panorama di Roma, dal 17

marzo può anche leggere, scolpita sul muro di cinta, la Costituzione

della Repubblica romana del 1849. La prima costituzione italiana ela-

borata da un’assemblea eletta (e non concessa dal sovrano, come lo

Statuto albertino) abolisce la pena di morte, tollera tutti i culti e non

prevede una religione di stato, stabilisce l’istruzione pubblica obbliga-

toria e il suffragio universale maschile: la successiva esperienza co-

stituzionale italiana sarà – cento anni dopo - quella del 1946-1948.

In occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, la Biblioteca di sto-

ria moderna e contemporanea di Roma ha riunito in una banca dati mi-

gliaia di documenti originali (giornali, opuscoli, bandi e fogli volanti,

manoscritti, il fondo raccolto dallo storico Giuseppe Spada) conservati

nelle sue collezioni. La banca dati è liberamente e gratuitamente acces-

sibile su web, dal sito www.repubblicaromana-1849.it. Le oltre 30.000

immagini sono tratte da materiali di estrema rarità e di notevole impor-

tanza per gli studi storici, e coprono una fascia temporale che va dal 1846

(data dell’elezione al soglio pontificio di Pio IX) al 1852. I documenti rico-

struiscono la vita quotidiana dei pochi anni in cui sembrarono possibili,

prima l’accordo tra il governo del Papa e le speranze liberali e patriottiche,

e poi una repubblica fondata su una Costituzione di impressionante mo-

dernità; illustrano anche fedelmente la dura e amara realtà della restau-

razione pontificia. Ne emerge un quadro denso di paure e di sogni, di

rancori e di generosità; ne risalta anche chiaro il forte attaccamento della

popolazione al governo repubblicano, che lasciava esprimersi e libera-

mente informarsi l’opinione pubblica, e tramite i bandi la teneva punti-

gliosamente al corrente delle proprie decisioni.

42

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIODIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI CULTURALI ED IL DIRITTO D’AUTORE

Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea

Il gruppo che ha lavorato alprogetto è stato coordinato dalla dr.Paola Gioia ed è composto daAntonietta Angelica Zucconi, MariaPia Critelli, Lauro Rossi e SergioRaimondo (con la collaborazione diAurelia Cortese e EugenioSemboloni).

La commedia. - Roma: tip. Rocchetti, 1848. n. 1 Il don Pirlone: giornale di caricature politiche. Roma: [s.n.], 1848-1849 n. 128

Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggisticidel Lazio

Direttore Regionale: Federica Galloni

Coordinatore per la comunicazione:Anna Maria Romano

Via di San Michele, 2200153 RomaTel. 06 58434401 Fax 06 [email protected]

Direzione Generale per leBiblioteche, gli Istituti Culturalied il Diritto d’Autore

Direttore Generale: Maurizio Fallace

Via Michele Mercati, 4 00197 RomaTel. 06 36216300 Fax 06 [email protected]

Biblioteca di Storia Moderna eContemporanea

Direttore: Simonetta Buttò

Via M. Caetani, 3200186 Roma Tel. 06 6828171 Fax 06 [email protected] www.bsmc.it

Responsabile del progetto: Paola [email protected]

Il diavolo zoppo: giornaleenciclopedico - Roma: tip.Rocchetti, 1848 n. 1

Assemblea costituente romana.Roma: [s.n.], 1849 n. 1

Avvenimenti di Roma 1849 / Carlo Pisacane. – Losanna 12 agosto 1849

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Sulle orme di Stefano Lecchi e del primo reportage diguerra. L’attualità della memoria: 1849-2011

Tradizionalmente la primogenitura del reportage fotografico di guerra

è attribuita all’inglese Roger Fenton che nel 1855 realizzò fotografie-

documento sulla campagna di Crimea, commissionate dal governo bri-

tannico e pubblicate, con notevole risonanza, dall’autorevole Times.

In realtà già nel luglio 1849, Stefano Lecchi realizzò un racconto foto-

grafico sulle rovine di Roma causate dai combattimenti per la difesa

della Repubblica Romana. Esso costituisce pertanto il primo esempio

di reportage o, più esattamente, di protoreportage di guerra finora co-

nosciuto.

Le fotografie realizzate da Stefano Lecchi nel 1849, oggi conservate

nella Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea di Roma, face-

vano parte della collezione di Alessandro Calandrelli che, già deputato

alla Costituente romana, era stato colonnello dell’esercito della Re-

pubblica e triumviro, insieme a Livio Mariani e Aurelio Saliceti, dopo le

dimissioni di Mazzini, Saffi e Armellini.

Non si hanno dati precisi sul numero delle fotografie che costituivano

inizialmente il reportage né sulla loro diffusione né sul loro valore eco-

nomico: solo poche ma significative indicazioni sull’utilizzo e finalità

delle immagini in un preciso ambito garibaldino.

Immagine dopo immagine, il fotografo ripercorre i luoghi, li ricompone

in una serie organica con la volontà di fissare mediante le immagini

quanto rimaneva dopo l‘assedio.

Per una migliore comprensione di tale documentazione risulta interes-

sante, oggi, ricostruire il percorso compiuto da Lecchi nell’effettuare le

sue riprese nonché definire, con un buon grado di approssimazione il

periodo dell’anno in cui le immagini furono scattate.

Sulla base di queste indicazioni di massima la Biblioteca di storia mo-

derna e contemporanea ha ideato un progetto che intende acquisire

fotografie realizzate oggi con la stessa angolazione degli originali.

Questo progetto, attualmente in fase di svolgimento, oltre che con-

fermare e approfondire le informazioni dedotte dall’analisi teorica,

consente anche di fornire interessanti informazioni su quanto della 43

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIODIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI CULTURALI ED IL DIRITTO D’AUTORE

Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea

Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici

del Lazio

Direttore Regionale: Federica Galloni

Coordinatore per la comunicazione:Anna Maria Romano

Via di San Michele, 2200153 Roma

Tel. 06 58434401 Fax 06 58434787

[email protected]

Direzione Generale per leBiblioteche, gli Istituti Culturali

ed il Diritto d’Autore

Direttore Generale: Maurizio Fallace

Via Michele Mercati, 4 00197 Roma

Tel. 06 36216300 Fax 06 3216437

[email protected]

Biblioteca di Storia Moderna eContemporanea

Direttore: Simonetta Buttò

Via M. Caetani, 3200186 Roma

Tel. 06 6828171 Fax 06 68807662

[email protected] www.bsmc.it

Responsabile del progetto: Pia Critelli

mariapia.critelli@beniculturali

Il gruppo di lavoro è costituito da:Maria Pia Critelli (Biblioteca di

Storia Moderna e Contemporanea),con l’apporto di collaboratori

esterni: Mario Bottoni, MarcelloBenassai, Andrea Sabbadini e

Lorenzo Scaramella.

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memoria dei luoghi in questione si è conservato o si è totalmente

perso in un contesto sociale e ambientale ormai profondamente

mutati.

In questa ottica l’imminente pubblicazione sul sito della Biblioteca

www.bsmc.it delle immagini abbinate (ieri-oggi) può costituire un va-

lido contributo a un “percorso della memoria” che può fornire spunti

per una disanima delle profonde mutazioni urbanistiche, sociali, cultu-

rali che hanno interessato la città.

44

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Una documentazione del restauro in rete: il cantieredigitale di Viggiù. Utilità, efficacia, efficienza, trasparenzae comunicazione dell’azione di tutela del MiBACManuela Rossi, Cristina Ambrosini

La conoscenza sta alla base della tutela esercitata dal Ministero per i

beni e le attività culturali. Si tratta di una relazione inscindibile tra il ma-

teriale e l’immateriale. Lo specifico contenuto da conoscere e da far

conoscere, il processo di restauro di un’opera, è in continuo discorso

evolutivo tra passato, presente e futuro ed è questione aperta che si

arricchisce di continuo di spunti e di riflessioni.

Un processo che è sia individuazione di materiali e di tecniche co-

struttive originari, sia verifica e identificazione dei segnali delle diverse

attività di manutenzione o restauro precedenti. Come in altri campi,

quindi, ciò che oggi viene impostato è di aiuto e diventa binario da se-

guire per gli interventi futuri sul bene culturale; cioè una conoscenza

acquisita per venir condivisa dagli addetti ai lavori.

Ma è anche “narrazione”, conoscenza che si può e si deve rendere co-

municabile per raggiungere pubblici non specialistici con l’obiettivo di

diffusione “trasparente” dei risultati ottenuti con gli interventi, finan-

ziati dalla comunità, di risanamento, di conservazione e di restauro sui

beni.

Le nuove tecnologie diventano indispensabile sostegno ai metodi tra-

dizionali sul restauro che ci rendono unici nel mondo, creando un

nuovo approccio che, in un sistema virtuoso, apre ulteriori percorsi, al-

l’infinito. Sperimentazione di nuovi strumenti, competenze, profes-

sionalità – interne ed esterne - e creatività, confrontate e messe in

“rete” stabiliscono anche nuove modalità di relazione tra i funzionari

del MiBAC e il loro territorio di intervento, vicino e lontano.

Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali si è dato un efficace sup-

porto alla progettazione e alla gestione degli interventi di restauro: il

SICaR/ web based (Sistema Informativo in rete per i Cantieri diRestauro) che garantisce, ad un tempo, l’acquisizione e la condivi-sione in rete di dati e informazioni preziosi. Ad esso si potranno colle-

gare le informazioni su restauri pregressi, estratte dagli archivi e in

corso di inserimento a cura delle Soprintendenze, dell’altro strumento:

ARISTOS (Archivio Informatico per la Storia della Tutela), messo a di-

sposizione per questo specifico scopo dal Ministero.

La Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Lom-

bardia, nello spirito di innovazione della relazione tra cultura e soste-

nibilità, economica ed esistenziale, ha aderito al progetto per la

digitalizzazione del patrimonio culturale italiano ARTPAST

[http://www.artpast.org/index.php?id=41] attraverso tre azioni:

- istituendo al suo interno una sezione riservata alla consultazione

della banca dati dei vincoli, denominato ‘Progetto Idra’

[http://www.lombardia.beniculturali.it/Page/t01/view_html?idp=96]

- ospitando giornate di formazione-informazione rivolte ai tecnici

delle Soprintendenze e a professionisti esterni 45

Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici

della Lombardia

Direttore Regionale: Caterina Bon Valsassina

Coordinatori comunicazione:Cristina Ambrosini, Manuela Rossi

Corso Magenta, 2420123 MilanoTel. 02 802941

Fax 02 [email protected]

www.lombardia.beniculturali.it

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA LOMBARDIA

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- sperimentando un cantiere pilota digitale [‘Progetto SiCAR’,

http://sicar.mbigroup.it]: il restauro della facciata porticata della

Chiesa Parrocchiale di Santo Stefano a Viggiù, in provincia di Va-

rese che qui viene presentato.

La chiesa Parrocchiale di Santo Stefano a Viggiù: un cantiere digitale

Gian Carlo Borellini, MiBAC in collaborazione con Giordano Cavagnini,Carlotta Coccoli, Elisabetta Susani

La sperimentazione messa in essere ha interessato una chiesa della

provincia di Varese con l’obiettivo prioritario di affrontare le comples-

sità proprie di un progetto di restauro rintracciando, fin dal suo avvio,

nella ‘sintassi’ digitale la strategia di lavoro più coerente e adeguata

alle nuove realtà dell’innovazione tecnologica e alle sue applicazioni.

Il progetto qui presentato riferisce dell’esperienza di un cantiere di con-

servazione declinato, per scelta consapevole, in una configurazione digi-

tale, applicato alla facciata porticata della Chiesa parrocchiale di Santo

Stefano a Viggiù (VA) e avviato sulla base di alcune esperienze pionieristi-

che del decennio scorso e finalizzato alla ricerca di rinnovate metodologie

di indagine. Le medesime, congiuntamente ai corrispondenti strumenti

tecnologici, costituiscono la migliore scaturigine che il progresso scientifico

abbia garantito in questi ultimi anni consentendo, attendibilmente, la ri-

sposta più vantaggiosa alla complessa gestione del processo di tutela, mis-

sione istituzionale del Ministero per i Beni Culturali.

Il progetto digitale realizzato è stato arricchito dalle differenti declina-

zioni metodologiche utilizzate nella ricerca e da contenuti specialistici

che si sono misurati con la volontà di progettare una comunicazione

scientifica e creativa specifica per i beni culturali, strettamente ade-

rente alle fonti documentarie e tuttavia concepita per catturare l’inte-

resse degli addetti ai lavori e di un più vaso pubblico, attraverso la

destrutturazione del discorso storico e la sua ricomposizione per livelli

di approfondimento tematico, ricorrendo anche al coinvolgimento di-

retto dall’utente, chiamato ad una interazione attiva con la narrazione.

In particolare, nell’economia del progetto della citata Chiesa, sono

state sperimentate:

- nuove soluzioni per la raccolta, l’archiviazione, la consultazione e

l’elaborazione dei dati;

- nuove soluzioni per la redazione del computo metrico estimativo,

con particolare attenzione alla stesura di una specifica voce (di spic-

cato ‘valore digitale’) le cui definizioni e valutazioni di prezzo non

esistono nei prezzari del MiBAC;

- nuove soluzioni e nuovi strumenti per favorire la condivisione delle

conoscenze acquisite, nel rispetto degli obblighi di efficacia, effi-

cienza e trasparenza che le Pubbliche Amministrazioni devono ga-

rantire nella propria attività istituzionale.

È stato inoltre scelto di ‘assemblare’ i documenti in modo innovativo,

secondo i criteri di ‘pianificazione’ tipici dell’ipertesto. L’idea della do-

cumentazione ipertestuale del progetto conservativo è maturata sulla46

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base della consapevolezza che la conoscenza di un oggetto o di un

edificio è sempre provvisoria e che i dati di riferimento, spesso fram-

mentari e dispersi, per essere di compiuta utilità a studiosi, ricercatori

e restauratori, dovrebbero essere disponibili, come in un discorso mai

interrotto, nella loro totalità, simultaneamente e rapidamente. L’iper-

testo, con il meccanismo proprio di rimandi, di narrazione articolata e

non sequenziale, utilizzabile in forma interattiva attraverso il computer

e il WEB, è stato ritenuto il sistema più idoneo a svolgere questa fun-

zione di acquisizione di informazioni e di libera consultazione delle

stesse.

All’ipertesto è stato in seguito affiancato un sistema G.I.S. che, grazie

alle specifiche potenzialità apportate nell’organizzazione, archiviazione,

gestione e rappresentazione grafica delle informazioni relative a cia-

scuna fase di intervento, ha consentito di visualizzare i dati grafici e

iconografici tematizzati sulla base dei dati descrittivi.

Durante la fase di realizzazione del progetto di documentazione digi-

tale, si è dato l’avvio al parallelo progetto ministeriale del SiCAR, stru-

mento di registrazione innovativo che consente di disporre di tutte le

informazioni raccolte durante la redazione e l’esecuzione di un re-

stauro, – strutturate entro tracciati comuni e consultabili in rete. Sulla

scia di queste novità l’idea iniziale si è via via trasformata ed aggior-

nata, configurandosi di fatto in un archivio tecnologicamente avan-

zato, in continua evoluzione, capace di registrare forme diverse di

gestione della documentazione di cantiere, dalla semplice annotazione

cartacea alla strutturazione GIS e web GIS - SiCAR, passando attra-

verso i necessari riferimenti bibliografici, coerentemente anche agli in-

segnamenti, anticipatori, di Cesare Brandi e Giovanni Urbani (il sito

MiBAC dedicato permette di apprenderne con maggiori argomenta-

zioni ed autorevolezza i passaggi logici).

L’aderenza del modello concettuale di SiCAR alle reali esigenze del

settore, assicurata dalla compresenza di molteplici professionalità al-

l’atto della sua concezione, assieme al modello di assessment perse-

guito, esteso a diverse figure di utenti finali – gestori della tutela,

studiosi di arti figurative, docenti e ricercatori, curiosi e appassionati —

ha consentito di procedere alla sua implementazione e ottimizzazione,

seguendo gli avanzamenti tecnologici, fino agli sviluppi in corso, con-

correndo a fare di questo SW un modello di best practice.

Il cantiere digitale di Viggiù

Di seguito è riportata una sintetica scheda del citato cantiere, che con-

sente di riconoscere puntualmente le coordinate innovative derivate,

anche per lo specifico tecnico-scientifico.

Il restauro della facciata porticata della ‘Chiesa Parrocchiale di Santo Ste-

fano’ a Viggiù (Va), opera insigne dell’architetto Martino Longhi il Vecchio

che ne decise la modifica in stile tardo rinascimentale - seconda metà del

XVI sec. - ha proceduto fin dall’esordio nella direzione di una scelta con-

sapevole di “digitalizzazione integrale”. Si è infatti predisposto l’utilizzo 47

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delle tecnologie informatiche sia per il giornale di cantiere, sia per la pro-

duzione del materiale documentario, in coerenza con un sistema infor-

mativo dedicato, al fine di consentire un superiore approccio agli obiettivi

della ricerca ed alla diffusione dei risultati conseguiti. Perché tutto ciò

fosse attuabile, è stata innanzitutto approntata un’apposita voce di capi-

tolato volta a rendere immediatamente percepibile (e fattibile) anche

l’aspetto ‘giuridico-amministrativo’ di un restauro ministeriale -quindi

soggetto alle doverose procedure dei lavori pubblici -, al pari di specifiche

lettere d’incarico per l’applicazione del GIS, per l’elaborazione e l’adatta-

mento ipertestuale finale, ecc. con l’intento di addizionare un’ulteriore

tratto distintivo all’inderogabilità della scelta digitale.

Il prodotto digitale è più dinamico e flessibile del

supporto cartaceo (anche se ci piace immaginare

che i vecchi libri ‘pop up’ provocassero più ‘stu-

pore’ dell’attuale tecnologia ‘3D’), ad una condi-

zione però: che si ubbidisca scrupolosamente alla

sua sintassi.

Il cantiere di Viggiù avrebbe comunque generato

una quantità di documentazione rilevante, anche

perché era stata attuata - parallelamente - una

scelta di metodologia storica che si potrebbe defi-

nire ‘olistica’ (la storia globale e quantitativa, uni-

tamente al suo necessario completamento

divulgativo). Tale scelta di ‘contestualizzazione ob-

bligatoria’ ha imposto, ad esempio, una ricerca ag-

giuntiva sulla trattatistica storica perché Martino

Longhi è riconosciuto allievo del Vignola; per que-

sto motivo si è resa irrinunciabile una collazione

delle coeve opere a stampa (e non solo le tavole di

Jacopo Barozzi) con il rilievo appositamente re-

datto della facciata della Chiesa medesima e, per

estensione, con le strutture mentali dei progettisti

di allora, nei limiti di uno sguardo contemporaneo

calato forzatamente in ambienti temporali passati.

Solo la ‘grammatica’ dell’ipertesto avrebbe con-

sentito le necessarie interrelazioni (con rimandi e

confronti confacenti) perché la dimensione infradi-

sciplinare determina la consapevolezza che la necessità di gestire la

complessità del reale ci impone di considerare l’insieme della feno-

menica e non solo i singoli fenomeni. A queste condizioni, il consecu-

tivo trasferimento al sistema SiCAR, che consente di avvalersi dei

sistemi informativi nella progettazione e conduzione dei cantieri di

tutta Italia (anche in tempo reale) è un atto dovuto.

Questo lavoro ‘istituzionale’ è stato reso possibile attraverso l’inte-

grazione dei saperi differenti con il contributo e l’estro anche di pro-

fessionisti esterni, tra cui: Giordano Cavagnini, storico e restauratore,

nonché pioniere del GIS; Carlotta Coccoli, architetto conservatore; Eli-

sabetta Susani, architetto e storico dell’architettura; le imprese Ga-48

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sparoli e CRD Restauri; Marco Cavallin, architetto strutturista; Raffaella

Grilli, architetto REARTE; Beppe Galli, cultore di storia locale (oltre ai

rispettivi collaboratori).

La promozione di una rinnovata conoscenza delle discipline e degli in-

terventi di tutela unitamente alle attività di fruizione e di valorizzazione, è

un ulteriore passaggio irrinunciabile, portato avanti con tenacia da Clara

Baracchini, responsabile del progetto nazionale REARTE ARTPAST

SiCAR, della Soprintendenza ai beni architettonici, paesaggistici, storici,

artistici, etnoantropologici per le province di Pisa e Livorno e dalle sue va-

lide collaboratrici che ha divulgato il nuovo servizio on line in tutta Italia

“consentendo a tutti di costruire insieme, ognuno per le proprie com-

petenze, la storia e il futuro della tutela del nostro patrimonio”.

Le immagini che seguono (‘icone web’) integrano il testo in modo fun-

zionale e coerente con lo stesso obiettivo primario di comunicare e tra-

sferire conoscenze ad un pubblico -specialistico e non- secondo i criteri

dell’’impalcatura’ metodologica utilizzata nella realizzazione di insieme

del percorso.

49

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Progetto di digitalizzazione del Fondo“Soprintendenza ai monumenti”Giovanna Giubbini

Il lavoro che qui si presenta è il frutto di un progetto abbastanza com-

plesso e innovativo per l’applicazione di tecnologie ad una tipologia

documentaria che da poco tempo è oggetto di interesse e attenzione,

in particolare per garantire la conservazione nel lungo tempo e al

tempo stesso la pubblica fruizione.

Si tratta di documenti prodotti a partire dalla seconda metta dell’Otto-

cento su un supporto cartaceo generalmente fragile, spesso conser-

vati presso gli uffici in locali umidi che hanno favorito il degrado del

materiale. Per tutto ciò, unito all’interesse che gli storici dell’architet-

tura e dei restauratori, è di rilevante interesse il progetto realizzato.

Il progetto, finanziato dal MiBAC, ad oggi è limitato a poco più di die-

cimila immagini (solo i monumento della città di Ancona), ben poco ri-

spetto alla documentazione conservata in archivio che riguarda tutto il

patrimonio storico, artistico ed architettonico della Regione, per alcuni

anni (periodo fascista) comprende anche i monumenti della Dalmazia.

Si auspica di trovare le risorse finanziarie per continuare il progetto.

L’archivio, denominato della Soprintendenza ai monumenti delle Mar-

che (anni 1855-2002), è stato versato in due fasi presso l’Archivio di

Stato di Ancona, nel 1974 e nel corso degli anni Novanta. I due “ver-

samenti” sono stati conservati disgiuntamente e indicati come

“primo” e “secondo versamento” per praticità di gestione, ma non vi

sono motivazioni cronologiche (documentazione degli stessi anni del

primo versamento erano presenti anche nel secondo), né differenze

nelle tipologie documentarie. Il primo versamento è corredato di un

elenco di versamento piuttosto dettagliato che già individuava un’or-

ganizzazione di massima in serie archivistiche con un proprio numero

50

Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggisticidelle Marche

Direttore: Lorenza Mochi Onori

Via Birarelli, 3560121 AnconaTel. 071 50294 Fax 071 [email protected]@mailcert.beniculturali.it

Direzione Generale per gliArchivi

Direttore Generale: Luciano Scala

Via Gaeta, 8a00185 Roma Tel. 06 4941.464 Fax 06 [email protected]

Archivio di Stato di Ancona

Direttore: Giovanna Giubbini

Via Maggini, 8060127 AnconaTel. 071 2800356 Fax 071 [email protected]@mailcert.beniculturali.it

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLE MARCHEDIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI

Archivio di Stato di Ancona

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di corda. Il secondo invece risultava più disordinato e il condiziona-

mento delle carte non rispecchiava quasi mai un’organizzazione logica

coerente: nelle buste erano, infatti, accostati fascicoli di natura diversa

e appartenenti verosimilmente a serie diverse. Nel corso degli anni sul

“secondo versamento” sono state effettuati diversi lavori di scheda-

tura molto dettagliata (“Inventario Donati” e “Inventario Bardelli”), ma

non il riordinamento. Solo una serie ori-

ginale risultava conservata (la cosid-

detta “Targhette gialle” per via delle

etichette apposte alle buste), che

aveva mantenuto le unità di condizio-

namento originali e una propria nume-

razione, per la quale era stato

compilato un elenco dei fascicoli.

Inoltre dal “secondo versamento”

sono stati estratti i fascicoli e i docu-

menti risultati danneggiati e non con-

sultabili da destinare al restauro (anche

per questa documentazione è stato

compilato un elenco).

Vi è poi una serie molto cospicua (450

bb. circa) costituita da piani regolatori,

corredata di un elenco di consistenza,

che aveva perso il suo ordinamento ori-

ginale.

L’ultimo lavoro ha inteso riordinare e in-

ventariare organicamente l’intero ar-

chivio superando la divisione nel primo

e secondo versamento.

Criteri ordinamento

L’intero fondo è stato schedato analiticamente per fascicolo utilizzando

il sw Sesamo. Dall’analisi del primo versamento che già mostrava una

certa organizzazione e dall’esame diretto della documentazione, si è ri-

tenuto opportuno organizzare l’archivio in due distinte sezioni: una de-

nominata “Tutela” (203 bb., 1850-1973) dedicata alla documentazione

prodotta dalla Soprintendenza nello svolgimento della sua missione

istituzionale, l’altra “Amministrazione” (909 bb., 275 regg., 1888-2002)

contenente la documentazione relativa alle funzioni strumentali e di

supporto (personale, beni mobili e immobili, contabilità).

La documentazione conservata nell’archivio della Soprintendenza ai

monumenti testimonia l’attività di tutela e valorizzazione del patrimo-

nio storico-artistico e architettonico esistente nel territorio della Re-

gione Marche da pochi anni dopo l’unità d’Italia agli anni 1960, per

alcuni periodi, come già detto, coprono un territorio maggiore (i mo-

numenti di Zara, quando la cittadina dalmata era il capoluogo della

quinta provincia delle Marche); inoltre dal 1910 al 1935 la Soprinten- 51

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denza con sede ad Ancona Aveva anche competenze sui monumenti

di parte dell’Abruzzo.

Si tratta di documenti di varia tipologia: relazione, quaderni di cantiere,

progetti, disegni, schizzi, fotografie; alcuni di essi sono molto fragili e

a volte in precario stato di conservazione.

Per garantire la conservazione e nel contempo favorire la consulta-

zione ò stato elaborato il progetto di inventariazione dei documenti, in-

dicizzazione e digitalizzazione degli stessi.

È stato già realizzato:

– l’inventario completo dei documenti, che sono stati descritti in un

data base;

– vindicizzazione e digitalizzazione di circa 12.000 immagini di monu-

menti della città di Ancona e di parte di Urbino.

Vi sono poi due fondi aggregati: quello della R. Soprintendenza per i

musei e scavi delle Marche e degli Abruzzi, contenente documenta-

zione contabile (30 bb. 196-1927) e BAIC - Bottega d’arte internazio-

nale contemporanea, sede ad Ancona (1 b., 1951-1953), presente

casualmente perché il funzionario Antonio Di Cicco era presidente del-

l’associazione.

52

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Galileo e la letteratura scientifica ed europea. Mostrabibliografica virtuale della Biblioteca Nazionale di BariLidia Poli, Biblioteca Nazionale di Bari “Sagarriga Visconti Volpi”

Nel 2009, nell’ambito delle Giornate Europee del

Patrimonio, organizzate dal Ministero per i Beni e

le Attività Culturali ai fini della miglior conoscenza

e della maggiore fruizione del nostro patrimonio

culturale, la Biblioteca Nazionale ha organizzato,

nel quadro delle celebrazioni galileiane, un con-

vegno su “Galileo scienziato e letterato” e una

mostra su “Galileo e la letteratura scientifica ed

europea”. Una iniziativa di valorizzazione di fondi

librari propri e di altre biblioteche del territorio atta

a documentare il grande processo di rinnova-

mento del pensiero europeo iniziato con la rivo-

luzione scientifica galileiana.

Al di là del successo delle manifestazioni, giudicate interessanti e di

notevole richiamo, è da ricordare che, per la prima volta nella storia

delle attività promozionali della Biblioteca Nazionale di Bari, la fruizione

di mostra e convegno è stata incrementata dall’inserimento nella pa-

gina web della Biblioteca del contenuto delle due manifestazioni, or-

ganizzate attraverso una banca dati appositamente creata da un

laboratorio informatico privato.

La mostra è perfettamente visionabile: l’ampio materiale iconografico,

frontespizi e tavole, dopo un accurato lavoro di digitalizzazione, “sfo-

gliabile”. I libri, corredati da pannelli introduttivi alle sezioni e da singole

schede esplicative, si aprono al visitatore virtuale, che potrà, in parte,

consultare atlanti stellari, trattati di astronomia, resoconti di dibattiti fi-

losofici e scientifici, accompagnati da accattivanti incisioni.

Sono inseriti anche gli interventi dei relatori del convegno. A comple-

tamento sono presenti indici per una migliore fruizione dei contenuti.

Il tutto è consultabile anche sotto forma di cd-rom, distribuito a scuole

e studiosi, in cui la parte iconografica è ulteriormente ampliata rispetto

a quanto consultabile in internet.

53

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA PUGLIADIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI CULTURALI ED IL DIRITTO D’AUTORE

Biblioteca Nazionale di Bari “Sagarriga Visconti Volpi”

Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici

della Puglia

Direttore Regionale: Isabella Lapi

Coordinatore per la Comunicazione:Emilia Simone

Strada dei Dottula - Isolato 4970122 Bari

Tel. 080 5281111 - 5281135 Fax 080 5281114

[email protected]

Direzione Generale per leBiblioteche, gli Istituti Culturali

ed il Diritto d’Autore

Direttore Generale: Maurizio Fallace

Via Michele Mercati, 4 00197 Roma

Tel. 06 36216300 - Fax 06 [email protected]

www.librari.beniculturali.it

Biblioteca Nazionale “Sagarriga Visconti Volpi”

Direttore: Mauro Giancaspro

Via Pietro Oreste, 45 70123 Bari

Tel. 080 2173111 - Fax 080 2173444 [email protected]

La mostra e gli atti del convegnosono reperibili all’indirizzo:

http://193.43.104.103:81/index.html. Catalogo multimediale a cura di

Gabriella Ulivieri e FilomenaAttolico

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L’archeoguida touch screen del Parco Archeologico diEgnazia (Brindisi)Miranda Carrieri, Museo Archeologico Nazionale di Egnazia

Per rendere più agevole la fruizione del parco archeologico di Egnazia

al grande pubblico, è stata realizzata un’archeoguida su palmare, uti-

lizzabile con il sistema touch screen.

L’archeoguida, in distribuzione all’ingresso del museo, accompagna il

visitatore lungo il percorso, supportando l’osservazione dei monumenti

con la narrazione della loro storia e funzione. Il ricorso alla tecnologia

avanzata consente così di offrire al pubblico un servizio di qualità.

L’ipertesto è stato suddiviso in tre sezioni: introduzione al sito ar-

cheologico di Egnazia, la necropoli messapica, la città romana.

Dopo aver ricevuto le informazioni utili a comprendere la storia e l’evo-

luzione del sito, il visitatore può scegliere di dirigersi verso le due di-

verse aree del parco, la necropoli messapica o la città romana.

Utilizzando la planimetria dell’area archeologica su cui sono eviden-

ziate con la numerazione le tappe a cui soffermarsi, è possibile, pre-

mendo il numero prescelto, far partire il filmato che racconta la storia

del monumento, con il supporto delle immagini delle fasi di scavo e

delle foto dei reperti rinvenuti. Si offre così la possibilità di avere in-

formazioni complete sul monumento e sulla sua scoperta.

In più casi la documentazione si arricchisce di ricostruzioni tridimen-

sionali dinamiche che consentono di comprendere il funzionamento

di alcune strutture (come nel caso della fornace per la cottura dei vasi,

(Fig. 1) o di proporre nella loro monumentalità edifici distrutti e di dif-

ficile lettura, come avviene per la basilica civile dove il visitatore può

anche spingersi all’interno e apprezzare le caratteristiche architettoni-

che (Fig. 2).

Le animazioni tridimensionali dell’apertura di una tomba a

camera, la rotazione a 360° della trozzella messapica e della

testa marmorea del dio Attis, insieme ad un filmato didat-

tico sull’uso dei cimbali, creano una notevole suggestione.

L’uso combinato di immagini, narrazione e musica trasfor-

mano la visita in una esperienza multisensoriale.

Al termine del filmato il visitatore può decidere di procedere

verso la tappa successiva oppure di riascoltare il contenuto

più volte a seconda dell’interesse e del tempo a disposi-

zione.

L’archeoguida è stata molto apprezzata dai visitatori che giun-

gono al sito sprovvisti di guida, compresi quelli stranieri che

possono fruire della versione in lingua inglese. Viene consi-

derata inoltre un utile supporto anche dai non vedenti che

hanno trovato efficace la narrazione proposta.

54

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA PUGLIA

Soprintendenza per i Beni Archeologici della PugliaMuseo Nazionale Archeologico e Area Archeologica di Egnazia

Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia

Direttore Regionale: Isabella Lapi

Coordinatore per la Comunicazione:Emilia Simone

Strada dei Dottula - Isolato 4970122 BariTel. 080 5281111- 5281135 Fax 080 [email protected]

Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia

Soprintendente: Antonio De Siena

Via Duomo, 33 - 74100 Taranto Tel. 099 4713511 - Fax 099 [email protected]

Museo Nazionale Archeologico eArea Archeologica di Egnazia

Responsabile: Angela Cinquepalmi

Savelletri di FasanoLitoranea Monopoli - Torre CanneTel./Fax 080 4829056www.egnazia.cchnet.it

Fig 1- Ricostruzione in 3D dellafornace per la cottura dei vasi

Fig. 2 - Ricostruzione in 3D dellaBasilica Civile

Progetto scientifico, testi, foto diMiranda Carrieri, collaborazione diMarcello Dentico, ricostruzioni in3D di Francesco Ugolini,realizzazione di TECHVISIONSistemi Multimediali.

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Castel del Monte. Rilievo laser scanner 3D e videosimulazione digitale. Tecnologie innovative a supportodell’architettura

La Realtà Virtuale

Realtà virtuale (in inglese virtual reality, abbreviato VR) è il termine uti-

lizzato per indicare una realtà simulata, creata attraverso l’uso del com-

puter.

Lo scopo della realtà virtuale (VR) è quello di ricreare mondi e oggetti

che sono la trasposizione digitale di ambienti reali o di fantasia. Inoltre,

studia i metodi di interazione tra l’utente e il mondo reale come i si-

stemi di navigazione, gli strumenti per la visione tridimensionale, i tool

per la manipolazione degli oggetti virtuali.

Nel caso di Castel del Monte il mondo virtuale è stato ricostruito par-

tendo dal dato morfometrico rinvenente dal rilievo laser scanner 3D.

In particolare, si è dapprima ricostruito il modello cad 3D che succes-

sivamente è stato texturizzato applicando immagini di ortofoto, do-

nando così un carattere di elevato fotorealismo alla scena.

Tale modello ha dato la possibilità di creare immagini di render e fil-

mati precalcolati.

In una seconda lavorazione il modello cad 3d texturizzato è stato pro-

grammato per l’interazione con l’utente. Attraverso specifico tool è

possibile navigare liberamente in tempo reale nel Castello virtuale, ac-

cedere a molteplici livelli e tipologie di contenuti ed informazioni in

forma di richiami a file esterni.

55

Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici

della Puglia

Direttore Regionale: Isabella Lapi

Coordinatore per la Comunicazione:Emilia Simone

Strada dei Dottula - Isolato 4970122 Bari

Tel. 080 5281111- 5281135 Fax 080 5281114

[email protected]

Soprintendenza per i BeniArchitettonici e Paesaggistici

per le Province di Bari, Barletta-Andria-Trani e Foggia

Soprintendente: Salvatore Buonomo

Castello Svevo Piazza Federico II di Svevia

70122 BariTel. 080 5286111 Fax 080 5245540

[email protected] www.sbap-ba.beniculturali.it

Castel del Monte

Direttore: Anna Vella

Tel. 080 5286238 Tel./Fax 0883 569997

Fax 080 [email protected]

www.casteldelmonte.beniculturali.it

Realizzazione:Rilievo laser scanner 3D e videosimulazione digitale del modello

virtuale di Castel del Monte

Digitarca s.n.c. Mola di Bari (Bari)Via Di Vagno, 82

Tel./Fax 080 [email protected]

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA PUGLIA

Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Bari, Barletta-Andria-Trani e FoggiaCastel del Monte

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Rilievo laser scanner 3D

Il rilievo di Castel del Monte è stato eseguito utilizzando strumenta-

zione Laser Scanner 3D, tecnologia innovativa che ha consentito di ri-

levare a distanza la morfologia del monumento, senza venire a

contatto con il bene culturale, attraverso un pennello di luce (laser) che

scivola sulle superfici dello stesso.

Il raggio laser incontra la superficie da rilevare se-

condo un reticolo regolare, il cui modulo può es-

sere adattato in relazione alla scala di restituzione

grafica del bene, si possono in tal modo elaborare

sia rilievi generali che di dettaglio. L’insieme di tutti

i punti rilevati costituisce una “nuvola di punti”, ov-

vero l’ “immagine solida” fedele dell’oggetto.

Ogni raggio laser restituisce, oltre alle 3 coordinate

del punto di maglia rilevato, sia il valore di riflet-

tanza (quantità di raggio laser che torna all’origine,

che varia a seconda della natura del materiale, della

sua lavorazione superficiale e dello stato di de-

grado), sia il colore reale tramite applicazione di fo-

tografie.

Le distanze vengono misurate in base al tempo che

intercorre fra l’emissione del raggio laser e il suo ri-

torno alla sorgente (stazione di rilevamento), consi-

derato che la velocità della luce è costante, viene

calcolata la distanza di tutti i punti misurabili nell’unità

di tempo. La rilevazione restituisce le fotografie nu-

meriche delle superfici effettuate dai diversi punti di

vista delle stazioni di rilevamento. Vengono utilizzati dei punti capisaldi

che servono come riferimento per riposizionare esattamente le sezioni

rilevate, fino alla riproduzione dell’intero edificio. Le misurazioni a distanza

hanno uno scarto di 1-2 mm che può essere corretto utilizzando altri stru-

menti laser più precisi a distanza ravvicinata.

La rilevazione con il laser scanner è un’operazione prettamente mec-

canica che deve essere integrata dall’intervento di un esperto com-

petente per restituire una corretta riproduzione del bene culturale.

L’attività di digitalizzazione 3D del Castello e del relativo contesto ha

comportato la redazione preliminare di un progetto di rilievo e si è per-

tanto costruita una poligonale sui cui vertici sono stati impostati i cen-

tri degli stazionamenti. Sono state poi definite le tipologie di strumenti

Laser Scanner da utilizzare. Si è inoltre deciso di utilizzare in ausilio

agli scanner, una fotocamera reflex digitale ad alta risoluzione, tarata

in laboratorio, utile alla colorazione della nuvola di punti in RGB reale

per la creazione delle ortofoto metriche.

56

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Da città-Stato a città dello Stato italianoMarina Brogi, Vicedirettrice dell’Archivio di Stato di Lucca

Proseguendo l’avviato percorso di valorizzazione del patrimonio cultu-

rale di propria competenza, l’Archivio di Stato di Lucca illustra due la-

vori che, nel corso del corrente anno, sono stati realizzati ancora una

volta mirando ad un proficuo connubio di tradizione-innovazione. Un

obiettivo intrapreso sin dai primi passi esplorativi nel mondo della tec-

nologia applicata al settore e che oggi, davanti alle potenzialità offerte

da web e smartphone, cerca di promuovere la propria immagine di

Istituto culturale attraverso questi nuovi canali comunicativi: semplici,

immediati e d’uso accattivante per un pubblico numeroso e giovane.

1. “Un lungo Risorgimento. Tra uniformi e crinoline, dalla città-stato alla Repubblica italiana”. (Lucca, Palazzo Ducale 10-19 marzo2011). Ideali e sentimenti patriottici che animarono un “lungo Risorgi-

mento” e che, visto da Lucca, trova connotazioni particolari proprio

nel passaggio da Città–Stato a città dello Stato italiano: una breve sin-

tesi di immagini e parole a memoria della mostra organizzata in siner-

gia con la Provincia di Lucca in occasione dei festeggiamenti del 150°

dell’Unità (1861-2011) grazie alla collaborazione con la Divisione Beni

Culturali di Data Management PA Solutions (www.sebina.it) con cui si

è realizzata ArchiLucca - “Una mostra in tasca: abiti e scritture delpassato”. L’applicazione, disponibile per iPhone®, iPad®, iPod touch®

e scaricabile gratuitamente da iTunes, consente di mantenere viva la

mostra grazie alla presentazione di una selezione di documenti e abiti

in filmato. Riferimenti web:http://itunes.apple.com/it/app/archilucca/id470578900?mt=8

www.youtube.com/watch?v=lAjuEKztYpM

www.archiviodistatoinlucca.it

Ancora un abbinamento, quasi voluta con-

taminazione, tra fonti diverse: abiti, uni-

formi e documenti esposti nelle sale di

Palazzo Ducale, che del Risorgimento of-

frono una lettura di rapida percezione fil-

trata dalla peculiare trama della storia di

Lucca.

Un lungo e faticoso percorso che portò al-

l’unificazione dell’Italia, mentre Lucca vi-

veva il passaggio dallo stato cittadino,

retto in prudente equilibrio tramite accorte

alleanze, fino alla “reversione” al Grandu-

cato di Toscana che decretò la perdita

della gelosa e secolare autonomia.

Un destino ormai prefigurato, ma anche temuto dai lucchesi: tra Gran-

duca, Papa, Napoleone III e Re di Sardegna, le adesioni si convoglia-

rono su casa Savoia. 57

Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici

della Toscana

Direttore Regionale: Maddalena Ragni

Coordinatore per la Comunicazione:Rosalba Tucci

Lungarno A. M. Luisa de’ Medici, 450122 Firenze

Tel. 055 27189750 Fax 055 27189700

[email protected]

Direzione Generale per gli Archivi

Direttore Generale: Luciano Scala

Via Gaeta, 8a00185 Roma

Tel. 06 4941.464 Fax 06 4882358

[email protected]

Archivio di Stato di Lucca

Direttore: Diana Marta Toccafondi

Piazza Guidiccioni, 855100 Lucca

Tel. 058 3491465 Fax 058 3469396

[email protected]

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA TOSCANA DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI

Archivio di Stato di Lucca

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Il plebiscito sancì l’unione ai Piemontesi e gradualmente il Regno d’Ita-

lia si trasformò in moderna nazione.

Fu un lento cammino tra mutamenti di mentalità ed avvicendarsi d’usi,

di cui il variare di fogge d’abito offre un simbolico riflesso e di cui, nel

contempo, le tracce documentarie danno tangibile testimonianza.

Documenti e abiti, accostandosi, rievocano memorie e suggeriscono

quel respiro di rivoluzione, rinascita e riunione che gli italiani vissero

con impegno civile saldo e generoso… finché quegli stessi ideali di li-

bertà trovarono pieno “risorgimento” e lucida codificazione nella Carta

costituzionale della Repubblica italiana.

2. Incremento digitale del patrimonio archivistico consultabile da re-

moto.

Cresce il materiale cartografico disponibile sul sito www.archiviodi-

statoinlucca.it ed avere accesso su web alle carte e mappe dell’Offi-

zio sopra le Differenze de’ confini significa anche poter cogliere con

rapido sguardo dettagli e immagini delle molteplici e variegate sfu-

mature di relazioni estere tra Stati, vissute -attraverso

secoli- da chi abitò sui confini dello Stato lucchese. Consente di per-

cepire il senso di appartenenza e di identità che animava gli abitanti di

frontiera in scaramucce, liti, arbitrati e ricomposizioni a più pacifico vi-

vere. Aiuta a meglio valutare il significato della fine degli Stati preuni-

tari nella ricomposizione anche territoriale dell’Italia attuata in nome

degli ideali risorgimentali.

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Galleria Nazionale dell’Umbria. Un progetto per i nonvedentiMaria Brucato

Spesso è difficile conciliare le esigenze di tutela e conservazione con

le norme relative alla valorizzazione e fruizione delle opere d’arte, so-

prattutto in presenza di un pubblico con diverse abilità.

Abbiamo oggi il Codice per i Beni Culturali ed il Paesaggio (n.42/2004)

e il Decreto Ministeriale concernente l’Atto di indirizzo sui criteri tec-

nico-scientifici e sugli standard di funzionamento e sviluppo dei musei,

che ci aiutano a trovare il giusto rapporto fra tutela e valorizzazione.

Da sempre la Galleria Nazionale dell’Umbria ha mostrato sensibilità

nei confronti dei disabili, e da sempre lavora per condividere con tutti

la Galleria ed il piacere di stare davanti ad un’opera d’arte.

Nel 2003 la Soprintendenza ha preparato gli operatori organizzando

un corso, tenuto da docenti specializzati, mediante il quale si è appro-

fondita la conoscenza delle particolari esigenze delle persone con di-

verse disabilità e i modi corretti per comunicare nozioni

storico-artistiche e stabilire modalità di rapporto.

Si è quindi organizzata in Galleria una mostra per disabili della vista.

Sono state esposte nella sala Podiani, alcune opere scultoree in origi-

nale e i calchi, di proprietà dell’Accademia di Belle Arti di Perugia, di al-

cune opere presenti in Galleria e nella città di Perugia.

59

Direzione Regionale per i BeniCulturali e Paesaggistici

dell’Umbria

Direttore Regionale: Francesco Scoppola

Coordinatore per la Comunicazione:Silvana Tommasoni

Piazza IV Novembre, 3606123 Perugia

Tel. 075 5750611 Fax 075 5720966

[email protected]

Soprintendenza peri Beni Storici Artistici ed

Etnoantropologici dell’Umbria

Soprintendente: Fabio De Chirico

Galleria Nazionale dell’Umbria

Direttore: Fabio De Chirico

Palazzo dei Priori Corso Vannucci, 19

06123 PerugiaTel.075 58668415Fax 075 58668400

[email protected] www.artiumbria.beniculturali.it

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICIDELL’UMBRIA

Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologicidell’UmbriaGalleria Nazionale dell’Umbria

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Le visite guidate alle opere in esposizione hanno avuto notevole suc-

cesso lasciando fra gli operatori un entusiasmo sempre maggiore che

ha consentito di proseguire nella formazione e nell’organizzazione co-

stante di visite guidate, su prenotazione, alle opere scultoree esposte

in Galleria. Tenendo sempre presente le esigenze di tutela, è stato

consentito ai non vedenti di conoscere le opere attraverso il tatto e il

racconto degli operatori. Nel corso degli anni è cresciuta l’esperienza

degli addetti e si sono affinate le capacità degli stessi, avendo loro

avuto la possibilità di specializzarsi nel contatto con diverse disabilità.

Dall’anno passato stiamo portando avanti un progetto integrato a cui

lavorano più Enti, in modo diverso, ma regolare e secondo le proprie

possibilità.

Il progetto, coordinato dal Comune di Perugia, prevede la realizzazione

di un percorso nel centro storico della città realizzato con un sistema

di orientamento ad infrarossi che darà la possibilità ai non vedenti di

muoversi autonomamente lungo itinerari che consentiranno di ‘toc-

care’ i monumenti più significativi di Perugia.

Il percorso consentirà di entrare in Galleria e di poter visitare una sala

appositamente allestita, in cui saranno esposti modelli e mappe tattili

in taluni casi costruiti per l’occasione.

La sala vuole essere uno spazio innovativo senza barriere e dove sarà

possibile fare un’esperienza diretta di conoscenza con l’opera d’arte.

Non sarà uno spazio esclusivamente dedicato ai non vedenti, ma

un’aula didattica dove sarà possibile per tutti conoscere un’opera at-

traverso esperienze extra visive, e stabilire così un rapporto di con-

tatto con le forme dei capolavori, consentendo a chiunque di

avvicinarsi alle problematiche dell’accesso e della percezione del pa-

trimonio storico-artistico per i portatori di disabilità.

Ovviamente il progetto è indirizzato anche agli studenti di ogni ordine

e grado che potranno, attraverso i modelli dei Palazzi storici, cono-

scere le diverse fasi costruttive ed avere un’idea d’insieme che

spesso è difficile consegnare ai giovani, e ciò, inoltre, affinchè lo spa-

zio sia frequentato dai più e non solo dai diversamente abili.

Durante il lavoro di questi anni è stato possibile stabilire l’importanza

della conoscenza diretta dell’opera che insegna e produce conoscenza

per tutti i fruitori, a prescindere dalle competenze possedute, nell’ot-

tica di orientare i percorsi cognitivi ed estetici verso la ricostruzione

del passato e dunque verso il recupero della memoria, che costituisce

la base identitaria del nostro Paese.

Del resto credo sia importante ancora una volta precisare che la valo-

rizzazione del patrimonio culturale passa attraverso la fruizione del-

l’opera e che solo la fruizione e la valorizzazione consentono la crescita

della cultura che è qualcosa in più dell’informazione.

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Le nuove tecnologie e i beni culturali: MU.VI - MUseoVIrtuale

MU-VI: le tecnologie per i beni culturali come strumento di svi-luppo del territorio Il progetto MU-VI, avviato a partire dal 2009, propone lo sviluppo di

tecnologie multi-mediali e multi-sensoriali per la valorizzazione dei beni

culturali, allo scopo di coinvolgere categorie di utenti sempre più ampie

e diversificate.

È rilevante, nell’economia del progetto, la decisione di utilizzare si-

stemi informatici sviluppati da aziende del Veneto, di modo che il pro-

getto induca anche uno sviluppo produttivo nel territorio, oltre che a

indurre maggiori flussi di visitatori (sviluppo turistico) nei contesti og-

getto di valorizzazione.

La didattica dei beni culturali con le tecnologie MU-VITra le molte potenzialità di sviluppo del progetto MU-VI, la Direzione re-

gionale considera particolarmente importante la componente didat-

tica, con particolare riferimento ai seguenti obiettivi:

• fornire alla fascia giovane di età (“nativi digitali”), caratterizzata da

alte abilità informatiche, strumenti attraenti per l’esplorazione dei

beni culturali – da applicazioni e contenuti scaricabili su smart-phone

in relazione alla posizione segnalata dal gps, a sistemi informatici di

tipo video-gioco ecc.;

• facilitare l’approccio del bene culturale agli utenti diversamente abili;

• riprodurre per l’utente, in uno spazio esterno, strutture del nostro

patrimonio non agibili direttamente.

Il rischio che si corre attraverso l’uso estensivo di tecnologie multi-

mediali è l’allontanamento dalla percezione materiale diretta dell’ori-

ginale; di conseguenza, i dati saranno calibrati in modo da relazionarsi

comunque all’esperienza e all’osservazione diretta dei beni.

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Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici

del Veneto

Direttore: Ugo Soragni

Ca’ Michiel dalle Colonne Cannaregio 4314 Calle del Duca

30121 Venezia Tel. 041 3420101 Fax 041 3420122

www.veneto.beniculturali.it

Metadistretto Veneto dei beni culturali

VEGA Park Via della Libertà, 12 30175 Venezia Marghera

Tel. 041 5093011 www.distrettobbcc.it

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL VENETO

Metadistretto Veneto dei Beni Culturali

Padova, abbazia di Santa Giustina,coro vecchio. Immagine durante leriprese con lo scanner 3D. Il coro

non è agibile al pubblico, essendoluogo di preghiera dei frati

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Progetti in corso di sviluppo

L’abbazia di Santa Giustina di Padova. Arte e devozione dal V alXX secolo, riflessi digitali

Monica Pregnolato (Soprintendenza per i beni storici,artistici ed etnoantropologiciper le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso), Elisabetta Francescutti,Irina Baldescu (Direzione regionale), in collaborazione Riccardo Palmerini, SergioCalò (Metadistretto veneto dei beni culturali)

L’area e riferimenti storici

La basilica di S. Giustina a Padova rappresenta, as-

sieme alla basilica del Santo, uno dei punti focali

della devozione religiosa in città, per la presenza

delle reliquie di S. Prosdocimo (vescovo del IV se-

colo) e di S. Luca.

Il complesso dell’abbazia presenta una complessa

articolazione costruttiva, dalle prime fasi della basi-

lica paleocristiana del V secolo (ancora parzialmente

rintracciabili nei sotterranei), alla ricostruzione del

XVI secolo, con la sovrapposizione di molti inter-

venti succedutisi fino al XX secolo.

Target group

Il progetto si rivolge al pellegrino (inclusa la cate-

goria dei “nuovi cittadini”, dato che la presenza

delle reliquie di san Luca attirano flussi devozionali

delle nazioni dell’Europa orientale), al turista e alle

scolaresche.

Contenuti e tecnologie

Il progetto prevede un sistema di esplorazione di-

dattica della basilica che permetta di seguire per-

corsi diversi, in funzione del tipo di utente

(pellegrino, turista o scolaresche); le informazioni

vengono strutturate su filoni diversi, dalla presen-

tazione generale della basilica nel contesto territo-

riale (dalla rete benedettina veneta al contesto

urbano padovano), all’esplorazione su temi precisi

(quali per esempio la scultura barocca, le testimo-

nianze medievali ecc.). Va costruito un approfondi-

mento-pilota applicato al coro vecchio, adornato dal quattrocentesco

coro ligneo intarsiato: lo spazio è di difficile accesso per l’utente, dato

il suo utilizzo come luogo di preghiera dei frati. Il coro è stato oggetto

di un rilievo con scanner 3D, che andrà valorizzato nel progetto oltre le

sue finalità iniziali di studio.

A livello tecnologico si propone l’implementazione di un sistema di

totem touch screen e di una rete wi-fi all’interno della basilica, che

permetta di scaricare i contenuti desiderati anche su smart phone, i-

pad ecc. 62

Padova, abbazia di Santa Giustina,coro vecchio. Ricostruzione del coroa partire dalla scansione 3D. Lasimulazione dello spazio del coro inun ambiente esterno sarà partedella guida multimedialedell'abbazia, in corso direalizzazione

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Le origini di Venezia. Percorso sul patrimonio archeologicoinvisibile della Serenissima

(progetto eletto per un finanziamento della Fondazione Telecom, 2011)Metadistretto veneto dei beni culturali, con il sostegno della Direzione regionaleper i beni culturali e paesaggistici del Veneto

L’area e riferimenti storici

L’area obiettivo del progetto comprende Altino (piccolo borgo e parco

archeologico preromano e romano situato sul litorale settentrionale

della laguna di Venezia nella frazione di Quarto d’Altino) e l’isola di Tor-

cello. Entrambi i siti vantano origini antichissime e sono legati da una

storia comune che porta alle origini della città di Venezia. Nel VII sec.

d.C., dopo una fase di graduale declino, Altino venne infatti definitiva-

mente abbandonata dai suoi abitanti i quali, trasferendosi proprio sul-

l’isola di Torcello, crearono così i presupposti per la nascita di quella

che sarebbe poi diventata la città di Venezia.

Target group

Nonostante l’ampio bacino turistico culturale in cui

sono inserite e la loro importanza storica e artistica, le

due località si trovano in condizioni di marginalità ri-

spetto ai flussi generati dall’area veneziana (sotto i

7500 visitatori annualmente per il Museo archeolo-

gico di Quarto d’Altino, per esempio). Il progetto di

valorizzazione si ricollega all’ampliamento del Museo

archeologico di Quarto d’Altino, appalto in corso di

espletamento (ottobre 2011).

In particolare, il target group è costituito dalle scuole

e – in via sperimentale – dall’utenza non vedente.

Contenuti e tecnologie

Il progetto prevede, nei punti di accesso ai due siti, l’impostazione di

un sistema informativo (con interfaccia rappresentata da totem con

touch screen, sistemi di proiezione olografica ecc.) rievocativo di mo-

menti storici e di vita quotidiana di Altino e Torcello; all’interno dei siti,

si propone lo sviluppo di percorsi di “segnaletica interattiva” che ne il-

lustrino l’arte, la storia e la vita quotidiana. La tecnologia permette

anche all’utente una personalizzazione dell’esperienza di visita attra-

verso l’invio di una serie di informazioni on demand e la possibilità di

scaricare, ad esempio su smartphone, microracconti e microinterviste

sui due siti.

Promosso da: Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici

del Veneto e Metadistretto veneto dei beni culturali, ente istituito con

la Legge regionale del Veneto 4 aprile 2003, n. 8, come modificata

dalla L.r. 16 marzo 2006, n. 5, “Disciplina delle aggregazioni di filiera,

dei distretti produttivi ed interventi di sviluppo industriale e produttivo

locale”.63

Vista aerea della laguna venetanella zona tra Altino e Torcello

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Il Contact Center Turistico è un servizio erogato dal Ministero per i

Beni e le Attività Culturali atto a migliorare l’accesso alla fruizione del

vasto patrimonio culturale nazionale da parte dei cittadini italiani non-

ché dei turisti in visita nel nostro Paese.

Attraverso il numero verde 800 99 11 99, esso fornisce informazioni(in lingua italiana, inglese e spagnola) su: attività e servizi erogati dal

Ministero, musei, archivi, biblioteche e mostre temporanee.

Il Servizio è attivo tutti i giorni dalle 9.00 alle 20.00 e i festivi dalle 9.00

alle 19.00.

L’operatore di front office, mediante la consultazione di Banche Dati

ed un costante collegamento al sito Internet del Ministero, è in grado

di fornire tutte le informazioni richieste, ivi comprese quelle relative

alla struttura organizzativa del Ministero ed alle competenze istituzio-

nali dello stesso.

L’operatore ha a disposizione anche una banca dati integrata curata

dal personale di back office contenente le informazioni relative a beni,

musei, manifestazioni ed eventi in programma su tutto il territorio na-

zionale.

Nello specifico, il front office svolge le seguenti funzioni:• ricezione di reclami da parte del Cittadino e di segnalazione al-

l’Amministrazione per le eventuali risoluzioni o miglioramenti dei

servizi;

• supporto all’Ufficio Relazione con il Pubblico (URP) del MiBAC per

consolidare e espandere i servizi di informazione a quanti interagi-

scono con l’Amministrazione.

L’attività di back office consiste nelle seguenti azioni:• verifica e segnalazioni delle necessità di aggiornamento dei dati

presenti sul sito istituzionale;

• acquisizione di informazioni sulle iniziative culturali in essere su

tutto il territorio nazionale con partecipazione diretta o indiretta del

Ministero;

• acquisizione di informazioni al servizio del cittadino sui principali

luoghi della cultura non statali mediante la creazione di un Data

Base interno a favore del Front office;

• diffusione di informazioni mirate nei confronti di soggetti terzi quali

scuole, università, organismi culturali secondo valutazioni di op-

portunità da parte del Ministero.

Tali informazioni sono fornite in numero complessivo di 10.000 contatti

annui.

A fronte delle suddette attività, vengono prodotti periodicamente re-

port statistici quantitativi e qualitativi, che consentono una continua

analisi e monitoraggio dei servizi resi.

64

Direzione Generale perl’Organizzazione, gli AffariGenerali, l’Innovazione, ilBilancio ed il Personale

Direttore Generale: Mario Guarany

Via del Collegio Romano, 2700186 RomaTel. 06 67232007 Fax 06 [email protected]

Servizio I - AffariGenerali,Sistemi Informativi eTecnol ogie Innovative

Direttore: Annarita Orsini

IL CONTACT CENTER DEL MIBAC

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Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale

Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale è stato istituito nel

1969, precedendo in tal modo di un anno la Convenzione Unesco di

Parigi del 1970, con la quale si invitavano, tra l’altro, gli Stati Membri

ad adottare le opportune misure per impedire l’acquisizione di beni il-

lecitamente esportati e favorire il recupero di quelli trafugati, nonché

a istituire uno specifico servizio a ciò finalizzato.

Il Comando, inserito funzionalmente nell’ambito del Ministero per i Beni

e le Attività Culturali quale Ufficio di diretta collaborazione del Ministro,

svolge compiti concernenti la sicurezza e la salvaguardia del patrimonio

culturale nazionale attraverso la prevenzione e la repressione delle viola-

zioni alla legislazione di tutela dei beni culturali e paesaggistici.

Il particolare settore di tutela è un comparto di specialità che è stato

affidato in via prioritaria all’Arma con Decreto del Ministero dell’Interno

del 12 febbraio 1992, successivamente ribadito con Decreto del 28

aprile 2006 del medesimo Ministero, che, nel confermare il ruolo di

preminenza dell’Arma nello specifico settore, ha attribuito al Comando

CC TPC la funzione di polo di gravitazione informativa e di analisi a fa-

vore di tutte le Forze di Polizia.

Il Comando è composto da militari in possesso di qualificata prepara-

zione, acquisita con la frequenza di specifici corsi in materia di “Tutela

del Patrimonio Culturale”, organizzati d’intesa dal Ministero per i Beni

e le Attività Culturali. L’attuale articolazione del Comando Carabinieri

TPC prevede a livello centrale un Ufficio Comando, quale organo di

supporto decisionale del Comandante nell’azione di comando, con-

trollo e coordinamento delle attività di istituto in Patria ed all’estero, un

Reparto Operativo con una competenza territoriale areale, nonché di

coordinamento operativo sull’intero territorio nazionale per le indagini

di più ampio spessore (a sua volta suddiviso in tre sezioni Antiquariato,

Archeologia, Falsificazione e Arte Contemporanea) e, a livello perife-

rico, 12 nuclei, con competenza regionale o interregionale, ubicati a

Bari, Bologna, Cosenza, Firenze, Genova, Monza, Napoli, Palermo,

Sassari, Torino, Venezia ed Ancona, ed una Sezione a Siracusa, di re-

cente istituzione, alle dipendenze del Nucleo TPC di Palermo.

CCTPC - Comando CarabinieriTutela Patrimonio Culturale

ComandanteGen. B. Pasquale Muggeo

Piazza Sant’Ignazio, 15200186 Roma

Tel. 06 6920301 Fax 06 [email protected]

CCTPC - COMANDO CARABINIERI TUTELA PATRIMONIO CULTURALE

Reparto

Comando CCTPC Roma

RepartoOperativo CC TPC Roma

Nucleo CC TPCTorino

Nucleo CC TPCMonza

Nucleo CC TPCVenezia

Indirizzo

RomaPiazza di Sant’Ignazio,152

Roma,Via Anicia, 24

Torino, Via XX Settembre, 88

Monza, Via Brianza, 2

Venezia P.zza S. Marco, 63

Telefono/Fax

Tel.06.6920301Fax 06.69203069

Tel.06.585631Fax 06.58563200

Tel.011.5215636Fax 011.5170000

Tel.039.2303997Fax 039.2304606

Tel.041.5222054Fax 041.5222475

e-mail

[email protected]

[email protected]

[email protected]

[email protected]

[email protected]

Competenzeterritoriali

LazioAbruzzo

PiemonteValle D’Aosta

Lombardia

VenetoTrentino A. A.F. V. Giulia

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Il Comando CC TPC espleta i suoi compiti per la protezione e la sal-

vaguardia del patrimonio culturale attraverso molteplici modalità ope-

rative che possono riassumersi in:

- controlli di aree archeologiche e di attività commerciali, fisse e am-

bulanti;

- attività investigativa specialistica volta al recupero di beni culturali e

oggetti d’arte, anche attraverso il monitoraggio di siti web dedicati;

- gestione della Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti

(art.85 D.Lgs. 42/2004);

- consulenza specialistica a favore del Ministero per i Beni e le Atti-

vità Culturali e dei suoi organi territoriali.

In particolare, le attività condotte sono indirizzate principalmente a:

- individuare i responsabili dei reati perpetrati in danno dei beni cul-

turali (quali furti, ricettazioni, scavi archeologici illegali, falsificazioni)

e deferirli all’Autorità Giudiziaria;

- recuperare i beni culturali sottratti o esportati illecitamente dal ter-

ritorio nazionale, estendendone le ricerche anche all’estero, nei li-

miti stabiliti dalle diverse convenzioni e nell’ambito della

cooperazione giudiziaria tra gli Stati, attraverso i Ministeri degli Af-

fari Esteri e della Giustizia, nonché, mediante INTERPOL, con le

Forze di Polizia delle altre Nazioni;

Nucleo CC TPCGenova

Nucleo CC TPCBologna

Nucleo CC TPCAncona

Nucleo CC TPCFirenze

Nucleo CC TPCNapoli

Nucleo CC TPC Bari

Nucleo CC TPCCosenza

Nucleo CC TPCPalermo

Sezione CC TPC di Siracusa

Nucleo CC TPCSassari

Genova, Via S. Chiara, 8

Bologna, Via Castiglione, 7

Ancona, Via Pio IIPal. Bonarelli

Firenze, Via Romana, 37/a

Napoli,Via Tito Angelici, 20

Bari,P.zza Federico II, 2

Cosenza, Via Colletriglio, 4

Palermo, C.so Calatafimi, 213

Siracusa, P.zza Federico diSvevia snc c/o Castello Maniace

Sassari, Strada Prov.le La Crucca, 3

Tel.010.5955488Fax 010.5954841

Tel.051.261385Fax 051.230961

Tel.071/201322Fax 071/2076959

Tel.055.295330Fax.055.295359

Tel.081.5568291Fax.081.5784274

Tel.080.5213038Fax.080.5218244

Tel.0984.795548Fax.0984.784161

Tel.091.422825Fax.091.422452

Tel.0931.463418Fax.0931.461256

Tel.079.3961005Fax.079.395654

[email protected]

[email protected]

[email protected]

[email protected]

[email protected]

[email protected]

[email protected]

[email protected]

[email protected]

[email protected]

Liguria

Emilia Romagna

Marche

ToscanaUmbria

Campania

PugliaMoliseBasilicata

Calabria

Sicilia prov. di: AgrigentoCaltannisettaEnnaPalermoTrapani

Sicilia prov. di:SiracusaRagusaMessinaCatania

Sardegna

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- contribuire all’individuazione di violazioni alle norme di tutela pae-

saggistica;

- effettuare controlli in occasione di mostre e di mercati d’antiqua-

riato, sui cataloghi delle più importanti case d’asta, anche on-line,

nonché presso antiquari e presso laboratori di restauro e di altri

operatori del settore;

- effettuare servizi di prevenzione dei reati in aree archeologiche par-

ticolarmente sensibili, in cooperazione con l’Arma territoriale, il

Raggruppamento Aeromobili Carabinieri, le pattuglie a cavallo ed

altri mezzi dell’Arma, anche navali.

Il Comando CC TPC conduce attività all’estero, non solo nell’ambito

della cooperazione internazionale di polizia, ma anche per:

- supporto specialistico a operazioni di peace-keeping, come in Iraq

dal 2003 al 2006;

- attività di formazione di operatori di polizia e delle dogane di Stati

che lo richiedano;

- consulenza al Ministero per i Beni e le Attività Culturali per le atti-

vità volte alla restituzione di reperti archeologici appartenenti al pa-

trimonio nazionale ed esposti in Musei e collezioni private stranieri.

Nel 1980 il Comando Carabinieri TPC qualificava ulteriormente l’attività

investigativa predisponendo uno strumento informatico che si sarebbe

rivelato, nel tempo, un supporto investigativo di straordinaria utilità ed

efficacia, indispensabile per la lotta al particolare crimine: la “Banca

Dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, ora normativamente pre-

vista dall’art. 85 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. In essa

sono quotidianamente inserite tutte le informazioni descrittive e foto-

grafiche relative ai beni culturali da ricercare che pervengono al Co-

mando dalle numerose Stazioni dell’Arma distribuite sul territorio

nazionale, dalle altre Forze di polizia, dalle Soprintendenze del Mini-

stero per i Beni e le Attività Culturali o dagli Uffici doganali. Attraverso

INTERPOL giungono altresì le informazioni riguardanti i beni sottratti

all’estero.

La Banca Dati, quindi, proprio in ragione dell’utilizzo di una sofisticata

tecnologia informatica e delle numerose informazioni in essa conte-

nute (circa 138.000 eventi e 5.000.000 di oggetti, con oltre 457.000 im-

magini informatizzate), costituisce un punto di riferimento per tutti i

Reparti dell’Arma dei Carabinieri e per le altre Forze di Polizia italiane

ed estere e consente, tra l’altro, di elaborare una attenta analisi del fe-

nomeno “furti di beni culturali”, così come di altre tipologie delittuose,

fornendo indicazioni idonee ad indirizzare con maggiore precisione l’at-

tività preventiva e investigativa dei vari reparti. La stessa, alimentata

giornalmente:

- è strutturata in moduli che consentono da un lato, l’inserimento e

la ricerca di eventi, persone, oggetti e le loro relazioni, dall’altro

l’elaborazione di statistiche; 67

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- è impostata su interfaccia WEB e supporto multilingua, consente

modalità di ricerca visuale e capacità di georeferenziazione degli

eventi;

- interagisce in tempo reale con palmari e personal computer porta-

tili, agevolando la redazione di rapporti/schede sul luogo dell’inter-

vento e la consultazione e l’alimentazione diretta.

Per quanto attiene specificatamente alla funzione di comparazione

delle immagini, un software di indicizzazione le analizza assegnando

loro un’“impronta” sulla base di definite informazioni, quali il colore, il

contrasto, la forma e la trama.

Relativamente alla georeferenziazione degli eventi, un apposito pro-

gramma consente:

- il posizionamento delle entità sul territorio in base al collegamento

tra dati alfanumerici e geografici, nonché l’individuazione di zone a

rischio e dei percorsi legati alla criminalità;

- la rappresentazione grafica di tutte le connessioni logiche tra le in-

formazioni censite, integrandole con dati locali e remoti attinti per

fini investigativi e tabulati telefonici (società italiane).

La complessa architettura del sistema consente altresì una concreta

interoperabilità con le altre Forze di Polizia ed Enti della Pubblica Am-

ministrazione, quali le Soprintendenze e gli Uffici Esportazione, e la

Conferenza Episcopale Italiana (CEI), che ha concesso un accesso pri-

vilegiato al suo database informatizzato.

Nel lungo periodo, la gestione, la conservazione e l’aggiornamento

della Banca Dati, le tecniche di ricerca avanzate e l’interazione con i si-

stemi di altri Enti istituzionali consentiranno di valorizzare ulteriormente

il patrimonio di conoscenza acquisito durante lo svolgimento delle at-

tività investigative.

L’assenza di barriere doganali nell’ambito dell’Unione Europea, seguita

da una sempre maggiore facilità di movimento di persone e merci a li-

vello transnazionale, ha suggerito al Comando di sfruttare, in affianca-

mento al proprio sistema informatico, le eccezionali potenzialità offerte

dalla rete Internet per diffondere in qualsiasi parte del mondo le infor-

mazioni relative ai beni culturali sottratti, indicazioni utili alla cittadi-

nanza, attraverso il sito istituzionale www.carabinieri.it. In

quest’ultimo, alla sezione “Banche Dati”, è presente un efficace mo-

tore di ricerca attraverso il quale possono essere consultati circa

20.000 oggetti estratti dalla Banca Dati dei beni culturali illecitamente

sottratti del Comando tra quelli più significativi ed importanti. Nello

stesso database i cittadini possono accedere ad un cospicuo elenco di

immagini e di descrizioni di beni archeologici saccheggiati durante i

due conflitti bellici avvenuti negli ultimi anni in IRAQ, oltre che avvalersi

di “link” diretti alle pagine del sito UNESCO dedicate alle “Red list” di

Paesi a rischio.

Per facilitare la consultazione di tali informazioni e favorire il recupero

dei beni culturali da ricercare, il data-base e le pagine web del Co-68

Page 70: L Innovazione e Tecnologia: le nuove frontiere del MiBAC · Servizio II - Comunicazione e Promozione del Patrimonio Culturale ... Castel del Monte. Rilievo laser scanner 3D e video

mando sono in corso di duplicazione in lingua inglese, nonché è in atto

una loro ulteriore implementazione per offrire al cittadino e alle asso-

ciazioni di categoria la possibilità di consultare un sempre maggior nu-

mero di beni culturali.

Nell’apposita sezione tematica del sito www.carabinieri.it (Beni d’in-

teresse culturale) sono disponibili “consigli” per orientare gli utenti

che intendano avvicinarsi al mercato dell’arte (tra cui un “decalogo”

contro gli incauti acquisti di opere d’arte contemporanea, redatto con

la collaborazione della Galleria Nazionale d’Arte Moderna) o che subi-

scano furti di beni culturali.

Dal sito è inoltre possibile scaricare un modulo “Documento dell’opera

d’arte - Object ID” (vedasi foto) che peraltro può essere richiesto

presso qualsiasi comando dell’Arma. Compilando questa “scheda pre-

ventiva”, ciascuno può costituirsi un archivio fotografico e descrittivo

dei propri beni d’arte, utile, in caso di furto, per una loro ottimale de-

scrizione al momento della denuncia, così da consentire la puntuale

comparazione con quanto giornalmente sia oggetto di controllo all’in-

terno della Banca Dati e, quindi, favorire il riconoscimento del bene in

caso di individuazione. Un’opera rubata, infatti, se fotografata ed ade-

guatamente descritta, può essere recuperata più facilmente.

Inoltre, per evitare di acquistare un bene culturale trafugato, ovvero

per conoscere l’eventuale illecita provenienza di uno posseduto, il cit-

tadino può richiedere al Comando o ai Nuclei dislocati sul territorio un

controllo presso la Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti.

In caso di riscontro negativo il Comando rilascerà un’attestazione in

cui è indicato che in quel momento il bene controllato non risulta se-

gnalato tra le opere da ricercare presenti in Banca Dati. Un eventuale

esito positivo dell’accertamento darà luogo ai dovuti riscontri di polizia

giudiziaria.

69

Esempio di modello “Documentodell’opera d’arte - OBJECT ID”

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71

IL MiBAC E GLI OPERATORI DI SETTORE:percorsi condivisi

ARTCHIVIUMCENTRICACESEPIGOOGLE

HERITYILLUSIONETWORKINVITALIA

PARALLELOPROMOPAFONDAZIONE

SARTECHSPAZIOVISIVOTECHVISION

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Progetto i-MiBAC. La nascita dello smARTphone

Il progetto i-MiBAC, il primo nel suo genere a livello internazionale, ècostituito da una serie di applicazioni per smartphones dedicate ai beni

culturali e nasce dalla volontà di coniugare le straordinarie risorse arti-

stiche italiane con l’innovazione delle nuove tecnologie.

In testa alla serie è stata realizzata i-MiBAC TOP 40, la prima applica-zione rilasciata da un Ministero italiano rivolta ai dispositivi mobili e agli

smartphones, a dimostrazione dell’attenzione delle istituzioni nel pro-

muovere l’arte e la cultura attraverso nuovi strumenti di comunicazione

per invitare alla visita culturale e migliorarne la fruizione dei servizi.

Un “matrimonio” all’insegna della reciproca valorizzazione: l’ap-

plicazione presenta, infatti, i 40 siti archeologici e museali più vi-

sitati del Paese, mostrati in una veste inedita, contemporanea,

“mobile”.

In i-MiBAC TOP 40 inedito e rivoluzionario è anche il mobile

ticketing applicato al mondo dei beni culturali italiani: una no-

vità assoluta che ha aperto le frontiere alle future modalità d’ac-

cesso ai siti museali.

Ogni luogo è descritto attraverso una scheda con le informa-

zioni generali di accesso e una ricca galleria iconografica. Sono

presenti numerose sezioni che implementano l’utilità dell’ap-

plicazione ampliandone i contenuti, gran parte delle quali con-

sultabili anche senza una connessione internet.

Le sezioni principali:

– Mappa: mappatura di tutti i musei e monumenti segnalati nell’ap-

plicazione e dei relativi percorsi culturali connessi. La funzione ri-

leva la posizione dell’utente tramite GPS e segnala i luoghi della

cultura presenti nelle vicinanze

– Musei e monumenti: informazioni generali sull’accesso; i contatti,

il sito web, gli orari di apertura, informazioni inerenti ai biglietti d’in-

gresso e alle visite guidate. Oltre a brevi schede storico-critiche

sulle collezioni museali e sugli scavi archeologici e una selezione

delle immagini delle opere più rappresentative, visualizzabili nei

dettagli. Questo grazie a un ricco apparato iconografico curato dal-

l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione e dai mag-

giori archivi fotografici italiani: Scala Group e Alinari Archives. Inoltre

la possibilità di condividere le informazioni su musei e monumenti

tramite Facebook e la possibilità di salvare i “luoghi della cultura”

preferiti come bookmarks nell’applicazione

– Percorsi: percorsi tematici segnalati dalla redazione di “Cultura Ita-

lia”, con georeferenziazione dei luoghi, immagini e brevi schede

storiche degli stessi

– Morphing: realizzazione in morphing di restauri e/o mutazioni nel

tempo di una selezione di opere d’arte.

– Top Secret: video e galleria fotografica dei luoghi meno accessibili

al pubblico, nei pressi dei TOP 40, per un’ulteriore valorizzazione

del patrimonio inesplorato72

Direzione Generale per laValorizzazione del patrimonioculturale

Direttore Generale: Mario Resca

Responsabile nuove tecnologie:Christian Ghiron

Via del Collegio Romano, 2700186 RomaTel. 06 67232925 Fax 06 67232154www.valorizzazione.beniculturali.itdg-val.s2@beniculturali.i

DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE

ARTCHIVIUM

Artchivium S.r.l.

Sede legale: Via Ardeatina, 127200134 Roma

Sede operativa: Piazza Verbano, 2200199 RomaTel. 06 45554630 Fax 06 [email protected]

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– Audio: una selezione di brani musicali contestualizzati rispetto alla

selezione delle opere

– News: programmi e notizie direttamente dal sito del MiBAC

con le notizie sui grandi eventi e su tutti gli appuntamenti in

programma

– Mobile Ticketing: possibilità di prenotare e acquistare il bi-

glietto per i siti MiBAC direttamente dal proprio smartphone,

fino a 24 ore prima dell’ingresso. Una volta effettuato l’ac-

quisto, l’utente riceve sul proprio dispositivo e via mail un co-

dice a barre che permetterà di entrare direttamente, evitando

le code

ll sistema già in funzione per la visita del Colosseo, del Foro Ro-

mano e Palatino grazie alla collaborazione di Pierreci-Codess e

della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma,

verrà presto esteso anche agli altri siti culturali italiani.

Nel 2011 il MiBAC con l’applicazione i-MiBAC TOP 40 è risultato vinci-tore del premio e-GOV P.A. Centrale, nella sezione: Portali interattiviper l’erogazione dei servizi on-line e del Premio Web Italia 2011 nellacategoria: Applicazioni & Mobile.

L’app i-MiBAC TOP 40 è scaricabile gratuitamente da App Store, OviStore e dai siti web istituzionali.

Il progetto i-MiBAC è promosso dalla Direzione Generale per la Valo-

rizzazione del patrimonio culturale in collaborazione con il Ministro del

Turismo.

Ideato e coordinato da Artchivium.

Per maggiori informazioni visita: www.beniculturali.it

150 ITALIAMOBILE. L’unità di tre istituzioni

Un ulteriore progetto che vede la collaborazione tra il

MiBAC, la Presidenza del Consiglio-Unità tecnica di mis-

sione per i 150 anni dell’Italia Unita e il Ministro del Turi-

smo-Struttura tecnica di missione per il Rilancio

dell’immagine dell’Italia e Artchivium è 150 ITALIAMOBILE.

Un’applicazione per telefonia mobile e un evento artistico

“in movimento”.

I 150 anni dell’Unità d’Italia sono una ricorrenza carica di si-

gnificati, la nostra storia appassionante merita di essere ce-

lebrata anche all’insegna dell’innovazione e delle nuove

tecnologie. Per questo è nata l’app “150 Italiamobile” ideata

per avvicinare i cittadini alle vicende dell’Unità d’Italia e informare sugli

eventi legati alle celebrazioni in programma per tutto il 2011.

Sfruttando le potenzialità delle nuove tecnologie l’App sviluppa un rac-

conto visivo degli avvenimenti storici che portarono all’Unità d’Italia,

grazie all’innovativa possibilità di individuare tutti i “luoghi della me-

moria” in una mappa georeferenziata.

Il primo mobile ticket a livellointernazionale per l'accesso ai siti

museali italiani

73

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L’altra sfida tecnologica del progetto 150 ITALIAMOBILE si esprime at-

traverso un grande evento artistico. “Rifrazioni Permanenti” è

un’opera del giovane artista Daniele Spanò, realizzata da NUfactory,

che sfrutta la tecnologia del Visual Mapping in 3D per creare proiezioni

multimediali e spettacolari tra danza, musica e arte visiva. La facciata

di Palazzo Wedekind, in piazza Colonna a Roma, luogo d’elezione di

stratificazione storica e culturale, il 21 aprile scorso è stata protagoni-

sta della prima assoluta di questo intervento artistico contemporaneo.

L’applicazione “150 Italiamobile” è scaricabile gratuitamente da App

Store e dai siti web istituzionali.

Il Direttore per la Valorizzazione delpatrimonio culturale: Mario Resca,il Coordinatore dell'unità tecnica dimissione per il 150°: GiancarloBravi, il Coordinatore dellastruttura tecnica di missione per ilRilancio dell'immagine dell'Italia:Eugenio Magnani

74

Roma, Palazzo Wedekind, 21 aprile2011. Il Visual Mapping in 3D"Rifrazioni Permanenti" di DanieleSpanò, parte integrante delprogetto 150 ITALIAMOBILE

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Progetto i-MiBAC Cinema. I grandi Festival e il cineturismo

Il progetto speciale della Direzione Generale per il Cinema del Mini-

stero per i Beni e le Attività Culturali legato alle nuove tecnologie si

chiama i-MiBAC Cinema e presenta una serie di applicazioni istitu-zionali per smartphones dedicate al mondo del cinema e dei suoi

grandi Festival.

i-MiBAC Cinema VENEZIA è la prima applicazione lanciata nel 2010in occasione della 67. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica,

scaricabile gratuitamente da App Store, Ovi Store e dai siti web isti-

tuzionali. Con i suoi 60.000 down-loads è diventata una guida indi-

spensabile alla famosa kermesse veneziana per scoprire tutto il

catalogo della Mostra del Cinema e i contenuti multimediali extra, co-

noscere la storia del grande Festival e i suoi protagonisti, acquistare il

mobile ticket per le proiezioni e risparmiare il tempo di attesa per l’ac-

cesso in sala, orientare i visitatori sui servizi turistici disponibili al Lido

e riscoprire le location veneziane, teatro di memorabili sequenze ci-

nematografiche.

A confermare il successo dell’applicazione, anche i-MiBAC CinemaVENEZIA ha ottenuto il prestigioso riconoscimento del Premio WebItalia 2011 nella categoria: “Applicazioni & Mobile”. Il progetto i-MiBAC Cinema si è arricchito nel tempo di altri due im-portanti capitoli: Roma e Torino.

i-MiBAC Cinema ROMA è l’applicazione dedicata al cinema nella ca-pitale, città d’elezione del cinema italiano. L’App è rivolta a tutti gli ap-

passionati e a chiunque desideri avere informazioni e conoscere

curiosità sul cinema a Roma, grazie all’intuitività e al carattere user-

friendly: i-MiBAC Cinema ROMA consente di acquistare i bigliettoper il circuito “Cinema di Roma” direttamente dal proprio smartphone,

scoprire una selezione di set cinematografici georeferenziati di celebri

film girati nella capitale attraverso una ricca presentazione di immagini

dell’Archivio Fotografico della Cineteca Nazionale - Centro Sperimen-

tale di Cinematografia e consultare la classifica ufficiale dei 10 film più

visti in Italia, con i dati su incassi e

spettatori. All’interno dell’App anche

una sezione speciale dedicata alla

mostra “1960. Il mondo ai tempi de

‘La dolce vita’” a cura dell’Emero-

teca della Biblioteca del Senato della

Repubblica, con una rassegna inte-

rattiva delle riviste dell’epoca, per ri-

scoprire le notizie più importanti sul

cinema, il costume, la musica, lo

sport e la politica dei mitici anni Ses-

santa.

Sulla scia di Venezia e Roma anche

l’applicazione istituzionale i-MiBAC

Artchivium S.r.l.

Sede legale: Via Ardeatina, 1272

00134 Roma

Sede operativa: Piazza Verbano, 22

00199 RomaTel. 06 45554630 Fax 06 45436747

[email protected]

75

Direzione Generale per il Cinema

Direttore Generale: Nicola Borrelli

Coordinatore del progettoChiara Fortuna

Piazza Santa Croce inGerusalemme, 9/A

00185 RomaTel. 06 67233235Fax 06 67233290

[email protected]

DIREZIONE GENERALE PER IL CINEMA

ARTCHIVIUM

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Cinema TORINO, associata al Festival del capoluogo piemontese. L’App ufficiale permette di orientarsi agevolmente all’interno delle

varie sezioni del Festival, fruire dei servizi utili e conoscere le curiosità

sul cinema legato alla città, con una presentazione dei film legati alla

rassegna, biografie e informazioni sui protagonisti, visitare le location

georeferenziate dei film girati a Torino, acquistare il biglietto per le pro-

iezioni in programma.

i-MiBAC Cinema è un progetto rivolto agli appassionati di cinema ita-liano e internazionale, per riscoprire le città italiane, partendo partendo

dalle location dei film più famosi, alla ricerca di inediti e suggestivi itine-

rari tematici. La serie di applicazioni per smartphones i-MiBAC Cinema,concepite per promuovere lo sviluppo e la diffusione del cinema italiano

e dell’industria cinematografica nazionale sono scaricabili gratuitamente

dai maggiori Store on line e dai siti web istituzionali.

Il progetto speciale i-MiBAC Cinemapromosso dalla Direzione Generale peril Cinema del MiBAC, ideato e coordi-nato da Artchivium, ha vinto il PremioWeb Italia 2011.Per maggiori informazioni: www.ci-

nema.beniculturali.it

76

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Centrica nasce nel 1999 dalla somma di competenze tecnico-profes-sionali di alto profilo, specializzate nel campo dell’immagine digitale

ad altissima risoluzione e della comunicazione visiva interattiva.

Centrica si offre per interventi di responsabilità nel campo dell’arte e

della cultura e ovunque sia richiesto un trattamento di elevata com-

plessità delle componenti visive.

L’attività di ricerca e sviluppo, realizzata internamente e con centri di ri-

cerca di rilievo, insieme all’attenzione per le esigenze del mercato e la qua-

lità del prodotto, caratterizzano Centrica quale azienda innovativa in grado

di rispondere alle richieste di una clientela nazionale e internazionale.

Centrica sta conducendo attività di ricerca nel settore dell’interaction de-

sign, per la costruzione di soluzioni estremamente evolute di rappresen-

tazione e di fruizione visuale della conoscenza, attraverso l’interazione degli

utenti con schermi touch screen di elevate dimensioni e con dispositivi

mobili quali tablet e smartphone di ultima generazione.

Descrizione dei prodotti/servizi presentati a Lu.Be.C.Uffizi Touch® (www.uffizitouch.com)

Uffizi Touch® è un “quadro” digitale e interattivo che contiene l’intera

collezione della Galleria degli Uffizi, fissata in immagini ad altissima ri-

soluzione. Oltre 1.200 opere visualizzabili in ogni dettaglio, ricercabili

per artista, titolo, epoca storica e sala del museo.

Sono presenti tutte le opere esposte, il Corridoio Vasariano e circa

cento opere dei Depositi, rappresentate con immagini digitali fra i 40

e i 150 MegaPixel, visualizzabili fin nei minimi dettagli.

Uffizi Touch® nasce dalla collaborazione fra Centrica e la Soprinten-

denza Speciale per il Polo Museale della Città di Firenze. Le immagini

sono su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e

sono protette da watermark.

Centrica srl

Palazzo Benci, Via dei Benci, 250122 Firenze

Tel. 055 2466802 Fax 055 2009785www.centrica.it

77

Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici

della Toscana

Direttore Regionale: Maddalena Ragni

Coordinatore per la Comunicazione:Rosalba Tucci

Lungarno A. M. Luisa de’ Medici, 450122 Firenze

Tel. 055 27189750 Fax 055 27189700

[email protected]

Soprintendenza Speciale per ilPatrimonio Storico, Artistico edEtnoantropologico e per il PoloMuseale della Città di Firenze

Soprintendente: Cristina Acidini

Referente per la comunicazione:Marco Fossi

Via della Ninna, 550122 Firenze

Tel. 055 238885 Fax 055 2388699

[email protected]@mailcert.beniculturali.it

www.polomuseale.firenze.it

Galleria degli Uffizi

Direttore: Antonio Natali

Via della Ninna, 5 50122 Firenze

Tel. 055 2388651/652 – 294883 Fax 055 2388694

[email protected]

www.polomuseale.firenze.it/musei/uffizi/default.asp

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA TOSCANASoprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico edEtnoantropologico e per il Polo Museale della città di FirenzeGalleria degli UffiziCENTRICA

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Da Maggio 2011 Uffizi Touch® è disponibile anche nella versione per

iPad, iPhone e iPod Touch, su App Store.

XLknowledge®

XLknowledge® è la piattaforma software che Centrica sta sviluppando

per la rappresentazione e l’elaborazione della conoscenza basata su

ontologie, insieme a EntiaLab, il Laboratorio di Ontologia Applicata del

Dipartimento di Filosofia dell’Università di Firenze.

XLknowledge® si posiziona come tecnologia di avanguardia nel set-

tore dell’Information Tecnhology, in quanto offre un’innovativa meto-

dologia di classificazione ed elaborazione automatica dei dati, in grado

di trasformare una massa indistinta di informazioni in vera e propria

conoscenza.

Garantisce l’interazione evoluta tra contenuti multimediali ed elementi

di conoscenza aggiuntivi, o da essi direttamente derivabili, consentendo

agli utenti di fruire direttamente della conoscenza ad essi connessa.

Consente inoltre di beneficiare dei vantaggi offerti dal cloud compu-

ting, attraverso la possibilità di manipolare in tempo reale enormi quan-

tità di informazioni eterogenee (contenuti multimediali ed elementi

della conoscenza).

Centrica sta implementando e testando XLknowledge® all’interno di

Uffizi Touch®

XLknowledge® è stato selezionato nell’Italia degli Innovatori 2011-2012

dall’Agenzia dell’innovazione.

78

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Progetto Leonardobookshop

CESEPI S.c.a r.l. (Consorzio europeo soluzioni e progetti informatici) è

una società consortile costituita con l’obiettivo di coordinare e pro-

muovere l’attività di un gruppo di aziende operanti nel settore dell’ITC.

Recentemente sono state stipulate concessioie con la Biblioteca Mar-

ciana di Venezia e un accordo quadro con la Direzione Regionale per i

Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte per i servizi di fotoriprodu-

zione, digitalizzazione e valorizzazione del patrimonio negli istituti sta-

tali piemontesi. Tra questi sono già operative le concessioni con

l’Archivio di Stato di Torino e la Biblioteca Reale di Torino. Quest’ul-

tima ha permesso la creazione di una piattaforma multilingua deno-

minata LeonardoBookShop (<www.leonardobookshop.it>), per la

valorizzazione e la vendita, previa autorizzazione, dei disegni di Leo-

nardo da Vinci.

Inoltre, grazie all’esperienza maturata nel corso degli anni, la Società

ha maturato un elevato livello di competenza nelle aree del document

management, catalogazione, archiviazione, digitalizzazione e sviluppo

software. Tra i principali progetti che, negli ultimi anni, hanno visto Ce-

sepi protagonista si segnalano: la digitalizzazione e la catalogazione

dei codici manoscritti del fondo “Plutei” della Biblioteca Mediceo Lau-

renziana di Firenze, la digitalizzazione di fondi della Biblioteca di Storia

Moderna e Contemporanea di Roma, nell'ambito del progetto "Portale

della Cultura italiana", la digitalizzazione dei manoscritti musicali del

“Fondo Vivaldi” della Biblioteca Nazionale di Torino, la digitalizzazione

e la catalogazione delle dediche delle cinquecentine per l’implemen-

tazione della base dati EDIT16, su incarico dell’Istituto Centrale per il

Catalogo Unico, la digitalizzazione dei periodici triestini del periodo del

Governo Militare Alleato, conservati presso la Biblioteca Statale di Trie-

ste, la digitalizzazione dell’archivio dell’Ufficio Onorificenze e Araldica

della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

.

CESEPI S.c.a.r.lConsorzio Europeo soluzioni e

progetti informatici

Viale Bruno Buozzi, 8300155 Roma

Tel. 06 85305534 Fax 06 8841955www.ceseti.it

79

Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici

del Piemonte

Direttore Regionale: Mario Turetta

Coordinatore per la comunicazioneDomenico Papa

Palazzo ChiablesePiazza San Giovanni, 2

10122 TorinoTel. 011 5220403 Fax 011 5220433

[email protected]

Direzione Generale per lebiblioteche, gli istituti culturali

ed il diritto d’autore

Direttore: Maurizio Fallace

Via Michele Mercati, 4 Tel. 06 3216779 - 3221207

Fax 06 3216437www.librari.beniculturali.it

[email protected]

Biblioteca Reale di Torino

Direttore: Clara Vitulo

Piazza Castello, 19110122 Torino

Tel. 011 545305/543855 Fax 011 5178259

[email protected]

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL PIEMONTEDIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI CULTURALI ED IL DIRITTO D’AUTORE

Biblioteca Reale di TorinoCESEPI S.C.A R.L. – CONSORZIO EUROPEO SOLUZIONI E PROGETTI INFORMATICI

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Settori di attività:

Beni Culturali• Inventariazione, riordino e catalogazione di fondi archivistici e librari

antichi e moderni secondo gli standard RICA, CDD, ISBD e SBN

• Catalogazione multimediale di materiale in videocassetta, pellicola

ed audiocassetta

• Fotoriproduzione

• Acquisizione digitale

• Valorizzazione e promozione del patrimonio culturale

• Installazione di totem con tecnologia touchscreen e 3D

Digitalizzazione ed archiviazione ottica• Scansione di qualsiasi tipo di documento fino al formato doppio A0

con scanner planetari dotati di piano basculante

• Archiviazione ottica da spool di stampa (Cold)

Archivi digitali ed estrazione metadati• Generazione dei metadati amministrativi-gestionali e strutturali nel

formato XML con struttura corrispondente al MAG versione 2.0.1

Gestione documentale• Gestione di archivi tradizionali e/o meccanizzati per documenti car-

tacei o su supporto informatico. Archiviazione fisica in magazzini in-

formatizzati, depositi e trasporti. Servizi di logistica, autotrasporto

per conto terzi, gestione di magazzini e deposito conto terzi. Distri-

buzione, spedizione ed esercizio dell’attività logistica industriale per

conto terzi

Progettazione e sviluppo software• Progettazione e sviluppo di software con particolare riferimento alla

realizzazione di applicativi per la gestione dei beni archivistici e librari80

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Servizi di postalizzazione e vocalizzazione• Postalizzazione

• Realizzazione di “portali vocali” per la fruizione diffusa di siti ed ap-

plicazioni web-oriented

Sistema ATLANTE®

Il Sistema Atlante® realizzato da CESEPI S.c.a.r.l, garantisce la con-

servazione, la fruizione e la trasmissione nel tempo del patrimonio cul-

turale. Attraverso l’applicazione di nuove metodologie e nuove

soluzioni tecnologiche il Sistema Atlante® è in grado di implementare

le tecniche di acquisizione, indicizzazione, memorizzazione e fruizione

locale e in rete del patrimonio digitale.

Cesepi S.c.a.r.l. offre un servizio di censimento dell’opera di digitaliz-

zazione già compiuta dal cliente analizzandone la qualità e il livello di

uniformazione agli standard internazionali.

Il sistema di conservazione e fruizione è costituito dai seguenti “moduli”:

• un repository digitale in grado di assicurare la conservazione in ele-

vata sicurezza e l’accessibilità on-line delle collezioni digitali ad alta

risoluzione (immagini a 600 dpi nativi);

• una Teca che consente la conservazione e la gestione in locale dei

contenuti digitali;

• un catalogo (denominato Meta) che racco-

glie i dati catalografici importabili rendendoli

compatibili con i formati UNIMARC xml e

UNIMARC ed accessibile mediante il proto-

collo z39.50 e/o Search and Retrieval by

URL (SRU);

• un OPAC, che rappresenta l’interfaccia difruizione delle informazioni, consentendo la

gestione di più tipologie documentarie;

• un Leggio elettronico per l’accesso on-linealle collezioni digitali;

• un Vocalizzatore che permette all’utente di

“parlare” con un sito internet anche via te-

lefono, impartendo semplicissimi comandi

vocali e ricevendo le opportune risposte.

81

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Progetto Arte

Il progetto Arte di Google ha visto la collaborazione tra Google e alcuni

dei musei d’arte più prestigiosi del mondo, tra cui la Galleria degli Uf-

fizi, il museo più antico dell’Europa Moderna.

Grazie alla fruttuosa collaborazione con il Ministero per i Beni e le At-

tività Culturali (MIBAC), che ha visto inoltre l’accordo con Google per

la digitalizzazione di un milione di volumi dalle Biblioteche Nazionali di

Roma e Firenze e quello per la mappatura delle principali aree ar-

cheologiche italiane attraverso Google Maps, l’Art Project, progetto

unico nel suo genere, permette a chiunque e ovunque nel mondo di

conoscere la storia di opere d’arte e gli artisti che le hanno create “vi-

sitandole” con un clic dal proprio computer.

Ciascuno dei musei coinvolti ha lavorato con Google per offrire la pro-

pria consulenza ed esperienza nelle diverse fasi del progetto dalla

scelta delle collezioni alle indicazioni sull’angolatura degli scatti delle

foto, fino alle informazioni fornite a corredo delle opere.

Sul sito googleartproject.com è possibile effettuare un tour virtuale

dei musei, selezionare le opere di maggior interesse e cliccarvi per

avere maggiori informazioni o esplorare, quando disponibili, le opere in

alta definizione. Ciascuna opera è corredata da un riquadro informa-

tivo che permette di ottenere maggiori informazioni sul dipinto, tro-

vare altre opere dello stesso artista e vedere video su YouTube ad esso

correlati. Un “trike” di Street View, appositamente progettato per gli

interni, ha effettuato foto panoramiche a 360° delle sale e delle galle-

rie. Queste immagini sono state poi rielaborate in modo da offrire una

Google Italy S.r.l

Corso Europa, 220122 MilanoTel. 02 36618300Fax 02 36618301www.google.it

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Direzione Generale per laValorizzazione del patrimonioculturale

Direttore Generale: Mario Resca

Responsabile nuove tecnologieChristian Ghiron

Via del Collegio Romano, 2700186 RomaTel. 06 67232925 Fax 06 67232154www.valorizzazione.beniculturali.itdg-val.s2@beniculturali.it

DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE

GOOGLE

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navigazione scorrevole di oltre 385 sale di musei per permettere agli

utenti una esplorazione quasi reale delle stesse.

Ciascuno dei 17 musei che ha aderito al progetto ha selezionato

un’opera da fotografare nei minimi dettagli, attraverso una tecnologia

fotografica con risoluzione “gigapixel”. Ognuna di queste immagini è

composta da oltre 7 miliardi di pixel, una risoluzione che permette di

osservare dettagli altrimenti invisibili all’occhio umano, come i parti-

colari delle pennellate e della patina. Inoltre i musei hanno fornito im-

magini in alta risoluzione per un totale di oltre 1000 opere. In questo

modo gli appassionati d’arte possono scoprire particolari dei quadri

mai visti da vicino prima d’ora.

Special Collects MiBAC. Le meraviglie d’Italia - un tour virtualedelle meraviglie d’Italia su Street View

Street View è stato lanciato nel maggio del 2007 per consentire agli

utenti di esplorare il mondo tramite immagini. Questa funzione con-

sente di visualizzare in Google Maps fotografie panoramiche a livello

stradale a 360° in senso orizzontale e 290° in senso verticale. Queste

immagini sono raccolte utilizzando macchine fotografiche e apparec-

chi speciali in grado di acquisire le immagini e di associarle a una lo-

calità specifica tramite l’impiego di dispositivi GPS.

Dopo l’acquisizione, le immagini vengono unite per creare una visua-

lizzazione panoramica a 360°. Volti e targhe vengono offuscati prima di

caricare le immagini sui server per renderle visibili su Google Maps.

Grazie ad un accordo con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali

con l’obiettivo di promuovere il turismo e le bellezze del nostro Paese,

Google ha reso disponibile all’interno di Google Maps numerose bel-

lezze storico-artistiche del patrimonio italiano a quelle già visitabili su

Street View. Il progetto è stato realizzato insieme alla Direzione Ge-

nerale per la Valorizzazione del Patrimonio culturale del MiBAC.

Grazie a questa collaborazione, chiunque e in qualunque parte del 83

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mondo ha ora la possibilità di conoscere e visitare ancora più luoghi tra

quelli che compongono il patrimonio artistico e culturale italiano. Il Mi-

nistero per i Beni e le Attività Culturali ha, infatti, selezionato e reso ac-

cessibili a Google diverse località italiane di grande valore artistico e

storico. Tecnicamente le immagini sono state catturate nei mesi pas-

sati grazie all’utilizzo del “trike”, che ha percorso luoghi non accessi-

bili alle automobili, come i siti archeologici più famosi di Roma, vicoli

medievali, giardini di ville e residenze storiche. Le immagini sono poi

state elaborate e rese disponibili su Google Maps.

Con il supporto del Ministero dei Beni e le Attività Culturali il trike ha

avuto accesso per la prima volta all’interno dei Fori Imperiali, del Co-

losseo, del comprensorio dell’Appia Antica e le Terme di Diocleziano.

Della raccolta di Street View sono entrate a fare parte anche dimore

storiche come i giardini della Venaria Reale di Torino oltre al centro sto-

rico di Firenze e altre antiche piazze italiane.

150 Anni dell’Unita d’Italia

Google prende parte alle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, e

lo fa con delle iniziative volte a valorizzare il passato e ad ispirare il fu-

turo del nostro Paese.

Street View: “Le coordinate della nostra storia”

Per stimolare la riflessione da parte degli stu-

denti italiani riguardo ai luoghi simbolici, ai pro-

tagonisti e alle vicende storiche che hanno

segnato il percorso verso l’unità del nostro

Paese, Google ha realizzato un tour virtuale

delle 40 locations ritenute dagli esperti del Mi-

nistero per i Beni e le Attività culturali le tappe

fondamentali della nostra storia nazionale.

I 40 siti e monumenti, che caratterizzano le co-

ordinate della nostra storia risorgimentale,

sono identificabili su Google Maps, e una volta selezionati possono

essere esplorati uno per uno grazie a Street View; inoltre essi sono

accompagnati da testi che presentano informazioni di carattere sto-

rico ed artistico, e da video forniti da RAI150 e realizzati appositamente

per celebrare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

I 40 luoghi scelti dal MiBAC comprendono monumenti rinomati sia nel

nostro Paese che a livello internazionale, ma anche luoghi meno noti

e nondimeno importanti per comprendere ed apprezzare l’intero per-

corso che ha portato alla costituzione del Regno d’Italia.

Chiunque può infatti vedere su Street View la bandiera che ancora

sventola a Quarto, sullo scoglio da cui partirono i Mille il 5 maggio84

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1860, guidati da Giuseppe Garibaldi e diretti verso Marsala al fine di li-

berare il Regno delle Due Sicilie dalla dominazione borbonica.

È inoltre possibile visitare la Fortezza del Priamar a Savona, luogo di pri-

gionia di Giuseppe Mazzini, che vi fu recluso dal novembre del 1830

al gennaio del 1831 per ordine di Carlo Felice di Savoia. Tra i luoghi dal

carattere maggiormente simbolico figura Porta Pia, dalla quale le

truppe guidate dal generale Cadorna entrarono a Roma il 20 settem-

bre 1870 per annettere la città al Regno d’Italia.

Non vanno però trascurati siti meno noti, ma ugualmente fondamen-

tali per preservare la memoria del Risorgimento italiano. Tra questi, ri-

cordiamo il Monumento Nazionale delle Marche ai Vittoriosi di

Castelfidardo, eretto nel 1912 da Vito Pardo, nel quale viene raffigurato

il generale Enrico Cialdini, che nel settembre 1860 guida l’esercito

sardo-piemontese alla vittoria sui francesi, una tappa determinante in

vista dell’annessione delle Marche e dell’Umbria al Regno d’Italia.

“Doodle per Google: l’Italia tra 150 anni”

Per celebrare l’anniversario dell’Unità del nostro Paese, è stata lan-

ciata anche la competizione artistica “Doodle per Google: l’Italia tra

150 anni”. Patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività culturali e

con la collaborazione del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della

Ricerca e RAI150, l’iniziativa ha ricevuto il riconoscimento ufficiale del-

l’Unità tecnica di missione per le celebrazioni dei 150 anni istituita

presso la Presidenza del Consiglio. Il progetto mirava a promuovere

un percorso educativo nelle scuole primarie e secondarie di primo e

secondo grado, con lo scopo di invitare gli studenti a riflettere sul fu-

turo dell’Italia, partendo dalla conoscenza delle nostre tradizioni sto-

rico-culturali.

Sotto la guida dei loro insegnanti, gli

studenti italiani hanno lavorato alla

creazione di un Doodle (ovvero una va-

riante artistica del logo di Google) con

uno stile personale, comunicando la

propria visione sull’Italia dei prossimi

150 anni, che essi stessi contribui-

ranno a costruire. Il Doolde vincitore è

stato pubblicato sull’homepage ita-

liana di Google per un giorno intero, il

30 settembre 2011.

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Valorizzare sempre meglio. Il patrimonio culturale conl’innovazione. La Direzione per la Valorizzazione delMibac indica 44 nuovi luoghi per la certificazioneinternazionale HERITY

Il 7 aprile 2006 è stato siglato l’accordo nazionale fra Ministero per i

Beni e le Attività Culturali e l’Organismo Internazionale HERITY, per

l’applicazione della certificazione di qualità HGES (HERITY Global Eva-

luation System) ai luoghi della cultura di competenza del Ministero.

Per musei, biblioteche, archivi, monumenti e siti archeologici si apriva

una innovativa opportunità per fotografare, sostenere e rafforzare gli

sforzi condotti per la valorizzazione, la conservazione, la comunicazione

e il miglioramento dei servizi offerti, che sono le quattro macroaree in-

dagate da HERITY attraverso 186 parametri.

Chi oggi passi al Pantheon, al Castel S. Angelo, al Museo Nazionale Ar-

cheologico di Napoli, all’Archivio di Stato di Roma, al Museo di Palazzo

Venezia, alla Tomba di Virgilio, ne può vedere i risultati.

La certificazione HERITY permette al Ministero di avere un punto di

vista esterno mantenendo il proprio, perché questa si basa sul giudi-

zio dei responsabili dei luoghi, di specialisti internazionali di HERITY, e

del pubblico. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali sa bene infatti

che gestire il Patrimonio Culturale è un fatto di Qualità. E sa che il mi-

glioramento della qualità ha bisogno della collaborazione di tutti, visi-

tatori per primi. Il sistema aiuta i gestori a condurre meglio il proprio

bene, e informa meglio il visitatore sulle qualità del luogo che visiterà.

Il risultato di questa fotografia è visibile attraverso un “bersaglio” dove,

su una scala da 1 a 5, si apprezzano Valore, Conservazione, Comuni-

cazione e Servizi offerti per i tre anni di validità della certificazione.

44 ulteriori luoghi del Lazio saranno ora, per volere della Direzione Ge-

nerale per la Valorizzazione, protagonisti della certificazione, la cui mole

di dati da trattare e l’ampliamento del campione hanno richiesto lo stu-

dio di sistemi e tecnologie innovativi per la raccolta, il trattamento e la

restituzione, che permettono di moltiplicare gli sforzi messi in campo

grazie anche all’apporto di sponsor d’eccezione.

Si tratta del Museo Nazionale Archeologico di Cassino; del Museo Ar-

cheologico Nazionale di Formia; del comprensorio archeologico e An-

tiquarium di Minturno; del Museo Archeologico Nazionale e dell’Area

Archeologica di Sperlonga; del Museo Nazionale Archeologico Cerite

e della Necropoli della Banditaccia a Cerveteri (riuniti anche in circuito);

del Museo Archeologico Nazionale e delle Terme Taurine di Civitavec-

chia; del Museo Archeologico Nazionale Prenestino e Tempio della

Fortuna Primigenia a Palestrina; del Museo Boncompagni Ludovisi,

dell’Anfiteatro Flavio, del Foro Romano, e relativo circuito, delle Terme

HERITY c/o DRI

Via Emanuele Filiberto, 1700185 RomaTel./Fax 06 [email protected]

HERITY International

Card. Francesco MarchisanoH. President

Luiz OosterbeekD. President

Sen. Tullia Romagnoli CarettoniD. President

Maurizio QuagliuoloSecretary- General

HERITY Italia

Sen. Tullia Romagnoli CarettoniPresidente

Sergio FiorentinoVice Presidente

Adriano La ReginaGarante

Antonio PaolucciGarante

Gaia MarnettoCoordinatrice Nazionale

86

Direzione Generale per laValorizzazione del patrimonioculturale

Direttore Generale: Mario Resca

Via del Collegio Romano, 2700186 RomaTel. 06 67232925 Fax 06 67232154www.valorizzazione.beniculturali.itdg-val.s2@beniculturali.i

DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE

HERITY INTERNATIONAL

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di Caracalla, della Tomba di Cecilia Metella, della Villa dei Quintilii, della

Cripta Balbi, del Museo Nazionale Romano - Terme di Diocleziano, del

Palazzo Altemps, del Museo Nazionale delle Arti e delle Tradizioni Po-

polari, del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, del Museo e Galle-

ria Borghese, del Museo Nazionale di Arte Orientale, del Museo

Nazionale degli Strumenti Musicali, del Museo Nazionale Preistorico

“L. Pigorini”, degli scavi di Ostia Antica e relativo Museo, dell’Area Ar-

cheologia di Vejo – Santuario Etrusco di Apollo, del Museo Hendrik

Christian Andersen a Roma; dell’Antiquarium di Pyrgi e relativa Area

Archeologica a S. Marinella; della Villa d’Este e della Villa Adriana a Ti-

voli; del Museo Archeologico di Vulci a Canino; del Palazzo Farnese di

Caprarola; del Museo Archeologico dell’Agro Falisco e Forte Sangallo

a Civita Castellana; del Museo Archeologico Nazionale e della necro-

poli di Tarquinia; del Museo Archeologico Nazionale di Tuscania; della

Villa Lante della Rovere di Bagnaia e del Museo Nazionale Etrusco di

Rocca Albornoz a Viterbo.

Luoghi evocativi e di grande importanza culturale frequentati, nel loro

complesso, da oltre 8.500.000 visitatori ai quali si affiancherebbero,

su indicazione dei rispettivi responsabili, alcune biblioteche, come la

Casanatense e la Biblioteca di Storia Moderna, il Museo dell’ICPAL,

quello dell’Alto Medioevo, il Palazzo Barberini, la Galleria Corsini, la

Galleria Spada, il Vittoriano per un totale di circa 50 luoghi della cultura

che si affiancheranno ai circa 70 luoghi regionali, comunali, privati o

del Ministero dell’Interno già certificati nel Lazio.

Una occasione unica per mettere a confronto realtà diverse per pe-

riodo storico, argomento, tipologia, proprietà, mediante il medesimo si-

stema, utilizzato in Italia come all’estero, per fare sempre più

‘squadra’, come ha recentemente dichiarato il direttore per la Valoriz-

zazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali Mario Resca,

anche con i privati.

L’utilizzo di team di valutazione internazionali, quello di un sistema di

trasmissione wireless dei dati sul campo da essi raccolti che si giova 87

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di penne ottiche e carta elettronica, l’uso di uffici mobili che trasfor-

mano veicoli del mercato commerciale in strumenti di lavoro e pro-

mozione dell’attività sul campo, sono i principali argomenti che

permetteranno, entro 12 mesi dall’avvio, di ottenere ulteriori risultati

che permettano una sempre migliore taratura degli investimenti, un

miglioramento della diffusione delle buone prassi già adottate dai re-

sponsabili, il riconoscimento, al di fuori del circuito degli addetti ai la-

vori, delle molte professionalità presenti presso il Ministero, non di

rado dotate, oltre che di elevate capacità tecniche, di grande disponi-

bilità umana.

Un fattore, come la partecipazione del pubblico, che diventa discrimi-

nante per il successo o meno della conduzione di un bene culturale:

ancora una volta, la risorsa umana è insostituibile; ma le tecnologie

possono renderne più efficace lo sforzo.

88

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Il progetto Voyager e il viaggio nel tempo Fabrizio Terranova

ILLUSIONETWORK è una società di progettazione che opera nel set-

tore delle Tecnologie per la realtà virtuale, i videogiochi e la Computer

Grafica 2D/3D. ILLUSIONETWORK è stata fondata nel 2005 da esperti

di settore provenienti dai segmenti dell’intrattenimento digitale, della

progettazione Architettonica e di eventi e dello sviluppo di applicazioni

interattive lato client.

Il Core Business di ILLUSIONETWORK è rappresentato dallo sviluppo

di videogiochi AAA di terza generazione per PC e Console, progetta-

zione e sviluppo di tecnologie ed applicazioni per il 3D in tempo reale

per terminali mobili orientate alla Virtual/Augmented Reality, Web En-

gineering, Progettazione grafica 2D/3D ed Architettura virtuale.

Il progetto Voyager e il viaggio nel tempo

Nell’ottobre del 2009 ILLUSIONETWORK presenta alla fiera SMAU di

Milano il futuro delle guide interattive, Voyager X-Drive. Con questoprodotto rivoluzionario vince il 1° premio come applicazione più inno-

vativa, Voyager infatti introduce per la prima volta in modo interattivoe divertente la quarta dimensione, il tempo, all’interno di un’applica-

zione per terminali mobili, consentendo per la prima volta ad un utente

di fare un viaggio nel passato potendo rivedere in 3D in tempo reale

antiche città nel loro momento di massimo splendore mentre cam-

mina tra le sue rovine.

Questa rivoluzione è resa possibile attraverso l’uso combinato che Vo-yager fa dei vari apparati presenti sui terminali mobili di nuova gene-razione quali GPS, bussola elettronica ed accelerometri che

consentono al turista di rivedere, sul display del proprio smartphone,

ricostruzioni 3D foto realistiche con una rispondenza geo-referenziale

1:1. Voyager X-Drive è la prima e l’unica applicazione che trasforma

Illusionetwork s.r.l.

Sede Legale:Via Antonio Baiamonti,10

00195 Roma

Sede Operativa:Via Castelfranco Veneto, 111

00191 RomaTel. 06 83396127-129/06 3295777

[email protected]

Info Prodotto:i-MiBAC Voyager

voyager.illusionetwork.com

89

Direzione Generale per laValorizzazione del patrimonio

culturale

Direttore Generale: Mario Resca

Responsabile nuove tecnologie:Christian Ghiron

Via del Collegio Romano, 2700186 Roma

Tel. 06 67232925 Fax 06 67232154

[email protected]

DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE

ILLUSIONETWORK

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uno smartphone in un portale temporale sul passato il tutto in tempo

reale. Una delle caratteristiche più importanti che Voyager possiedeconsiste nella capacità che l’applicazione ha di riconoscere i monu-

menti che si trovano intorno all’utente in quel momento attivando

un’audioguida con supporto multilingua che offre le informazioni rela-

tive alpunto di interesse che si sta osservando.

Il successo dell’applicazione è sancito non solo dal primo premio vinto,

ma dalle numerose recensioni su prestigiose testate giornalistiche di

settore e non.

Il passato in uno smartphone

L’eco della rivoluzione che Voyager X-Drive offre, arriva ad interes-sare anche il MiBAC che nell’ottobre del 2010 esprime l’intenzione di

implementare il progetto i-MiBAC, il primo nel suo genere a livello in-ternazionale, costituito da una serie di applicazioni per smartphone de-

dicate ai beni culturali.

A tale scopo viene siglato un’accordo triennale tra ILLUSIONETWORK

ed il MiBAC che prevede la creazione di un prodotto dedicato:

i-MiBAC Voyager, basato sulla più recente versione di Voyager chia-mata Atlante. Tale applicazione rappresenta il contenitore che racco-glierà tutte le ricostruzioni dei principali parchi archeologici d’Italia

offrendo così una collana di contenuti unici al mondo realizzati con una

qualità mai vista prima che segna in modo indelebile un nuovo stan-

dard per la fruizione dei beni culturali in 3D.

Voyager, acquisendo il suffisso nel nome i-MiBAC, viene così affian-cata alle altre Apps del progetto più ampio, ideato e coordinato da Ar-

tchivium e promosso dalla Direzione Generale per la Valorizzazione del

patrimonio culturale.

Secondo le previsioni degli esperti del settore, grazie alle rivoluziona-

rie idee apportate e lo sviluppo delle future versioni, i-MiBAC Voya-ger e i-MiBAC TOP 40 hanno decretato l’inizio di una nuova era perla valorizzazione dei beniculturali sulle nuove piattaforme mobile.90

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Nel dettaglio i-MiBAC Voyager

L’applicazione viene lanciata come gratuita, da prima sui terminali della

famiglia Apple dotati di sistema operativo iOS per poi approdare in un

futuro molto prossimo su tutte le altre piattaforme mobile quali An-

droid, Windows Mobile, Symbian, Palm WebOS e molti altri.

Questa nuova applicazione prevede un restyling sia dei contenuti 3D

che dell’interfaccia, rispetto al predecessore Voyager X-Drive RomanForum. La nuova grafica infatti risulta molto più realistica e l’interfac-cia utente è stata resa più snella ed intuitiva grazie alla preziosa colla-

borazione con il CATTID, Centro per le Applicazioni della Televisionee delle Tecnologie di Istruzione a Distanza, dell’Università La Sapienzadi Roma. Inoltre è stato implementato un primo livello di interazione

con Facebook® che consente ad un utente di pubblicare un messag-gio di gradimento sul proprio profilo durante l’utilizzo dell’applicazione.

i-MiBAC Voyager è il primo prodotto di una serie, le prossime ver-sioni vedranno, oltre alla pubblicazione di nuovi parchi archeologici da

visitare, l’implementazioni di sempre nuove funzionalità fra le quali

spiccano gli Avatar personalizzabili, il supporto per il Multiplayer via

rete dati, il Cicerone virtuale e molto altro.

91

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INVITALIA – Agenzia nazionale per l’attrazione degliinvestimenti e lo sviluppo di impresa

Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo svi-

luppo d’impresa, agisce su mandato del Governo per accrescere la

competitività del Paese, in particolare del Mezzogiorno, e per soste-

nere i settori strategici per lo sviluppo. Gli obiettivi prioritari sono:

– favorire l’attrazione di investimenti esteri

– sostenere la crescita del sistema produttivo

– valorizzare le potenzialità dei territori.

Nell’ambito delle attività a sostegno dello sviluppo del territorio, Invi-

talia opera in stretta collaborazione con le istituzioni nazionali, regio-

nali e locali per accelerare la crescita economica del Paese attraverso

interventi finalizzati a:

– dare impulso all’innovazione tecnologica, sostenendo i distretti hi-

tech e favorendo le sinergie tra il mondo della ricerca e quello delle

imprese

– realizzare progetti per valorizzare il patrimonio culturale e per am-

pliare l’offerta turistica

– migliorare la qualità degli investimenti pubblici.

In particolare, Invitalia supporta le Amministrazioni nel definire e ge-

stire le politiche di valorizzazione del turismo e dei beni culturali per in-

crementare i livelli di domanda e gli standard di servizio. Questo, ad

esempio, è l’obiettivo del “Progetto pilota Poli museali di eccellenza

nel Mezzogiorno”.

Il Progetto pilota “Poli Museali di Eccellenza nel Mezzogiorno” Gli obiettivi e gli interventi previsti

Il “Progetto pilota Poli museali di eccellenza nel Mezzogiorno”, è pro-

mosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC) e dal Di-

partimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica (DPS) del

Invitalia - Agenzia nazionale perl’attrazione degli investimenti elo sviluppo d’impresa SpA

Amministratore delegato:Domenico Arcuri

Responsabile del Progetto:Paolo Di Nola

Via Calabria, 4600187 RomaTel. 06 421601 Fax 06 [email protected]

92

Direzione Generale per ilPaesaggio, le Belle Arti,l’Architettura e l’Artecontemporanee

Direttore: Antonia Pasqua Recchia

Via di San Michele, 2200153 RomaTel. 06 5843.4401 Fax 06 5843 4404www.pabaac.beniculturali.it/ [email protected]

DIREZIONE GENERALE PER IL PAESAGGIO, LE BELLE ARTI,L’ARCHITETTURA E L’ARTE CONTEMPORANEE

INVITALIA - AGENZIA NAZIONALE PER L’ATTRAZIONE DEGLIINVESTIMENTI E LO SVILUPPO D’IMPRESA

Rendering sala espositiva Sedetemporanea Museo Nazionaled’Abruzzo, L’Aquila

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Ministero dello Sviluppo Economico e si basa sul riconoscimento del

ruolo primario che una parte del patrimonio culturale e museale del

Mezzogiorno può svolgere per la crescita economica del territorio.

Attuato da Invitalia, il Progetto ha lo scopo di promuovere quindi la

competitività territoriale attraverso le eccellenze museali nel Mezzo-

giorno, partendo da quei musei e quelle aree archeologiche, che per

valore intrinseco, notorietà ed unicità del patrimonio, possono candi-

darsi a svolgere concretamente un ruolo di attrattori turistico-culturali.

Il Progetto interessa i territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria,

Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. In ciascuna di esse le Di-

rezioni Regionali del MiBAC hanno selezionato i musei e le aree ar-

cheologiche candidate a diventare “Poli Museali di Eccellenza”.

Il Progetto punta a rafforzare la competitività delle aree coinvolte e a

migliorare la capacità di offerta dei musei e dei siti archeologici locali,

nonché i servizi e le attività, anche imprenditoriali, connesse alla loro

fruizione.

Le attività prevedono tre fasi: la selezione delle candidature a Polo mu-

seale di eccellenza, la realizzazione di analisi di prefattibilità sui Poli se-

lezionati e la progettazione preliminare degli interventi previsti dai Piani

di sviluppo elaborati nel corso degli approfondimenti successivi alle

analisi di prefattibilità.

I risultati raggiunti: dalle candidature alla progettazione delle opere

Le attività del Progetto pilota sono state avviate operativamente nel

2008.

Il Comitato Scientifico di Indirizzo che supervisiona il Progetto ha se-

lezionato 21 candidature a Polo museale di eccellenza: Polo de

L’Aquila; Polo di Melfi-Venosa; Polo di Napoli-MANN; Polo di Palermo;

Polo di Sassari-Porto Torres; Polo di Sepino-Venafro; Polo di Sibari; Polo

di Taranto; Polo di Brindisi; Polo di Castel del Monte; Polo “Cuore di

Napoli”; Polo di Napoli “Palazzo Reale”; Polo di Locri; Polo di Meta-

ponto; Polo di Olbia; Polo di Otranto; Polo di Ragusa/Siracusa; Polo di

Trapani; Polo di Cagliari, Polo di Napoli-Capodimonte; Polo di Bari.

Si tratta di proposte molto differenti tra di loro per consistenza e no-

torietà del patrimonio. Dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli

(MANN) - uno dei principali musei archeologici del mondo - al piccolo

ma importante Museo archeologico nazionale della Locride, passando

per l’antica città romana di Altilia-Sepinum, le candidature disegnano

una delle possibili mappe del patrimonio museale e archeologico di

eccellenza nel Mezzogiorno.

Per alcune candidature, le attività hanno portato alla conclusione della pro-

gettazione preliminare delle opere, in altri casi è tuttora in corso la valuta-

zione di fattibilità; per altre candidature, si è giunti alla fase della

progettazione definitiva. Infine, per una parte delle candidature, è stata ri-

levata la non sussistenza delle condizioni necessarie alla fattibilità del Polo.

Nel caso specifico dell’Aquila è stato predisposto il progetto definitivo di

ristrutturazione, consolidamento e allestimento museografico dell’ex 93

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mattatoio di Borgo Rivera, destinato ad ospitare la sede temporanea del

Museo Nazionale d’Abruzzo, reso inagibile dal Terremoto del 2009. Sono

in fase conclusiva le procedure per l’affidamento dei lavori.

Invitalia e il DPS, di concerto con il MiBAC, hanno presentato secondo

le procedure e i format richiesti, gli interventi proposti dal Progetto Poli

museali di eccellenza nel Mezzogiorno presso le Amministrazioni Cen-

trali impegnate nella pianificazione e gestione delle risorse finanziare

destinate alla realizzazione dei programmi di sviluppo territoriale cofi-

nanziati dalle risorse comunitarie.

Il sistema di progetti, preliminari e

definitivi, prodotto esprime, me-

diante le forme dei comuni modelli

progettuali indicati dalla normativa in

materia, la “domanda” di interventi

necessari a preservare, a valorizzare

e ad arricchire la naturale e sponta-

nea attrattività degli istituti museali

coinvolti. L’esperienza maturata dal

Progetto pilota ha dimostrato che

tale fabbisogno è evidente anche e

soprattutto per i patrimoni di eccellenza, straordinariamente unici,

come quelli dei Poli museali selezionati.

Nell’ambito del Progetto, sono state inoltre realizzate specifiche atti-

vità volte alla comprensione dello stato dell’offerta culturale del Mez-

zogiorno e alla ricerca di soluzioni possibili per superare i gap funzionali,

rilevati rispetto agli standard più comuni. Tra esse, le principali attività

hanno riguardato:

- un’analisi di benchmark e del sistema di offerta del Mezzogiorno –

che ha attivamente coinvolto 12 strutture museali italiane ed euro-

pee, individuate come casi di successo per specifiche funzioni mu-

seali – finalizzata a comprendere le differenze tra il livello dell’offerta

di alcuni casi emblematici e quella di corrispondenti casi di eccel-

lenza, anche esteri;

- un’analisi delle funzioni di comunicazione dei Musei dei Poli (con-

dotta anche con la collaborazione diretta di funzionari e personale

interno del MiBAC) e la definizione di corrispondenti azioni integra-

tive (tuttora in corso);

- la definizione di possibili soluzioni innovative circa gli aspetti gestio-

nali, caratterizzate da concreta implementabilità.

Programma per l’efficientamento e il risparmio energetico Gli obiettivi previsti

Invitalia collabora nell’attuazione dell’Accordo di Programma che il

MiBAC ha sottoscritto nel maggio del 2010 con il Ministero dell’Am-

biente e della Tutela del Territorio e del Mare con l’obiettivo di sele-

zionare e realizzare almeno 6 interventi di efficientamento e94

Rendering sala mostre temporaneeMARTA, Museo NazionaleArcheologico di Taranto

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risparmio energetico per i musei, siti archeologici ed edifici a carat-tere monumentale e storico di particolare rilevanza, di proprietà e/o

competenza del MiBAC, localizzati nelle regioni dell’Obiettivo Con-

vergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia), a valere sulle Linee di

attività 2.2 e 2.5 del Programma Operativo Interregionale “Energie rin-

novabili e risparmio energetico 2007 – 2013”.

In particolare il programma prevede l’esecuzione della diagnosi ener-

getica di almeno sedici strutture e la redazione dei progetti preliminari

e definitivi degli interventi di efficientamento energetico relativi per al-

meno sei di tali strutture.

Le attività realizzate

Invitalia ha avviato operativamente le attività relative alle diagnosi ener-

getiche a febbraio del 2011 sulle seguenti 20 strutture indicate dal

MiBAC: Archivio di Stato di Palermo, Cittadella della Cultura di Bari (AS

di Bari - Biblioteca Nazionale di Bari), Museo Archeologico Nazionale di

Napoli, Polo di Sibari: Parco Archeologico e Museo Nazionale, Archivio di

Stato di Catania, Polo di Taranto: Museo Archeologico Nazionale, Biblio-

teca Nazionale presso Palazzo Reale, Reggia di Capodimonte, Biblioteca

Nazionale di Cosenza, Archivio di Stato di Napoli, Castello Capuano,

Museo Archeologico Regionale Antonio Salinas di Palermo, Galleria Re-

gionale della Sicilia di Palazzo Abatellis di Palermo, Museo d’Arte Con-

temporanea della Sicilia RISO – Palermo, Polo di Castel del Monte:

Fortezza Federiciana, Parco Archeologico di Capo Colonna, Castello di

Trani, Castello Svevo di Bari, Soprintendenza BASAE di Cosenza - Pa-

lazzo Arnone e Parco Scolacium, Roccelletta di Borgia (CZ).

A tutt’oggi sono state realizzate 16 Relazioni di Diagnosi Energetica. Le

restanti 4 verranno consegnate entro la fine del mese di ottobre 2011.

Nel mese di maggio 2011 sono state avviate le attività di progetta-

zione e, in particolare, sono stati predisposti i progetti preliminari e de-

finitivi per appalto integrato relativi agli interventi di efficientamento

energetico previsti per il Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide

e per il Museo Archeologico Nazionale di Taranto.

95

Rendering punto di accoglienzaParco del Cavallo, Sibari

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“Uffizi” di Art First Guide®. “Uffizi” L’arte dellaGalleria degli Uffizi a portata di manoApp su iphone/ipad sviluppate in collaborazione con il MiBAC

“Uffizi ” è la prima applicazione di un museo italiano per i Phone, i Pad

e i Pod Touch, l’unica autorizzata dalla Soprintendenza per il Polo Mu-

seale Fiorentino e dalla Galleria degli Uffizi. Permette di scoprire i mas-

simi capolavori dell’arte italiana ed europea degli Uffizi, di orientarsi tra le

sale della Galleria, di preparare il viaggio a Firenze, avendo continuamente

a disposizione tutte le informazioni pratiche sul museo: è guida e micro-

antologia da usare durante la visita, bussola per orientarsi nel museo,

galleria digitale di immagini da scorrere e ingrandire, selezione di video,

“cartolina” da godere ovunque e in qualsiasi momento.

L’applicazione, sviluppata da Parallelo con la Galleria degli Uffizi e la So-

printendenza per il Polo Museale Fiorentino, rende l’arte e la bellezza

“a portata di mano”: con un semplice tocco è possibile scegliere il

proprio percorso nel museo, esplorare l’opera, interagire con l’imma-

gine e scoprirne i dettagli più nascosti.

L’applicazione presenta le informazioni in modo diretto e immediata-

mente comprensibile attraverso diverse modalità di “visita”:

mappadescrive le sale più rappresentative, elenca tutte le opere ed eviden-

zia quelle “da non perdere”;

opereillustra i maggiori capolavori con una descrizione ufficiale redatta dalla

direzione della Galleria degli Uffizi, corredata di immagini ufficiali e di

video, curando sempre l’esattezza dell’informazione storica ed artistica

e la collocazione nella Galleria;

museodà le notizie essenziali per la visita: orari di apertura, costo dei biglietti,

prenotazioni, informazioni pratiche; inoltre un video realizzato per l’oc-

casione presenta la Galleria degli Uffizi;

newsinforma in tempo reale sulle novità che

riguardano la Galleria: mostre in corso e

in programma, avvisi, eventi, opere mo-

mentaneamente non visibili, novità sul

progetto espositivo “La Città degli Uf-

fizi” ideato e voluto da Antonio Natali, di-

rettore della Galleria.

“Uffizi” utilizza Art First Guide®, laprima piattaforma digitale in Italia dedi-

cata al mondo dell’Arte per iPhone, iPod

Touch e iPad, studiata da Parallelo per

viaggiatori d’arte: uno strumento per

orientarsi e visitare città e territori ricchi

di patrimonio artistico, per aggiungere

Parallelo s.a.s.

Sede legale: Via Pisana, 23 50143 Firenze P.I. 04861470484

Sede operativa: Via de’ Rondinelli, 1 50123 Firenze Tel. 055 218301 Fax 055 [email protected]

96

Direzione Regionale per i BeniCulturali e Paesaggistici dellaToscana

Direttore Regionale: Maddalena Ragni

Coordinatore per la Comunicazione:Rosalba Tucci

Lungarno A. M. Luisa de’ Medici, 450122 FirenzeTel. 055 27189750 Fax 055 [email protected]

Soprintendenza Speciale per ilPatrimonio Storico, Artistico edEtnoantropologico e per il PoloMuseale della Città di Firenze

Soprintendente: Cristina Acidini

Referente per la comunicazione:Marco Fossi

Via della Ninna, 550122 FirenzeTel. 055 238885 Fax 055 [email protected]@mailcert.beniculturali.itwww.polomuseale.firenze.it

Galleria degli Uffizi

Direttore: Antonio Natali

Via della Ninna, 5 50122 FirenzeTel. 055 2388651/652 – 294883Fax 055 [email protected] www.polomuseale.firenze.it

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA TOSCANASoprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico edEtnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze Galleria degli UffiziPARALLELO

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una nota particolare alla visita di musei e mostre d’arte, per avere in-

formazioni aggiornate sugli eventi culturali.

L’arte nel palmo di una mano: Art First Guide® è la prima applica-zione in Italia che unisce la tecnologia all’arte, dentro e fuori il museo.

Guida e microantologia per chi visita una mostra o antici-

pazione per chi ancora non c’è stato, bussola per chi vuole

seguire itinerari artistici all’aperto e orientarsi in città, galle-

ria digitale di immagini di opere da scorrere e ingrandire per

chi desidera approfondirne i dettagli, ma anche “cartolina”

da godersi ovunque e in qualsiasi momento, e strumento

didattico che si avvale di una tecnologia amata dai più gio-

vani, di mobilità massima, grafica divertente ed estrema

agilità d’uso.

Gli itinerari artistici interattivi fanno di Art First Guide® unostrumento versatile, prezioso ed inedito per chiunque vo-

glia inserire una nota di futuro al più tradizionale viaggio

d’arte. Una volta in viaggio, camminando per le vie cittadine

o visitando una mostra, permette di conoscere qualcosa in

più, di scoprire un luogo meno noto, di trovare una infor-

mazione necessaria: è allo stesso tempo una guida attiva,

una bussola, un sito web tascabile.

La piattaforma tecnologica Art First Guide® dispone di vari modulipredefiniti che possono essere assemblati secondo le specifiche esi-

genze, ma consente anche una forte personalizzazione della applica-

zione per le più diverse situazioni: è possibile ad esempio aggiungere

anche sezioni audio e video.

NovitàÈ adesso in preparazione la versione 2.0 di Art FirstGuide® con una interazione ancora più elevata, unagrafica più facile ed intuitiva, nuovi moduli da aggiun-

gere per sviluppare l’applicazione.

Art First Guide® è un marchio registrato da “Paral-lelo s.a.s” che ne detiene tutti i diritti.

www.ArtFirstGuide.com

97

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Promo PA FondazioneDipartimento Beni culturali - tecnologie - turismo

PROMO P.A. è una Fondazione di ricerca, che sostiene il processo

di modernizzazione della Pubblica Amministrazione, elaborando e

diffondendo buone pratiche di amministrazione ed idonei percorsi

formativi.

L’art. 2 dello Statuto di Promo P.A. esplicita la missione della Fonda-

zione nella “valorizzazione dei beni culturali paesaggistici e museali

attraverso ricerche, formazione e attività di sostegno all’azione degli

operatori pubblici e privati” e altresì “diffondere la

cultura tecnico – scientifica, perseguendo la tu-

tela e valorizzazione del patrimonio naturalistico,

storico scientifico, tecnologico e industriale del

paese, rispetto ai cittadini con particolare riguardo

ai giovani”.

Promo P.A. Fondazione, in linea con quanto sopra

delineato, ha creato un’iniziativa annuale: LuBeC

– Lucca Beni Culturali (www.lubec.it), che si

svolge sotto l’alto Patronato del Presidente della

Repubblica, con il patrocinio di tutti i Ministeri

coinvolti per competenze nella filiera beni cultu-

rali – turismo – tecnologia e giunto nel 2011 alla

settima edizione.

L’iniziativa si colloca nel panorama internazionale

come momento di incontro e riferimento annuale

per la P.A. centrale e locale e per le imprese: dallo

scambio continuo e dall’accumulazione culturale

e di competenze che ne derivano Promo P.A. Fon-

dazione ha lanciato progetti e ricerche cui la co-

munità di LuBeC partecipa attivamente e che

sono dettagliati sul sito www.promopa.it.

Promo PA a LuBeC 2011, presenterà:

La Magna Charta del volontariato per i beni culturali – work inprogressIl CESVOT con la collaborazione della Regione Toscana e della Dire-

zione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana -

MIBAC, ha lanciato insieme a Promo PA Fondazione il progetto di rea-

lizzazione della “Magna Charta del volontariato per i beni culturali”, un

documento di principi che definisca ruoli, diritti e compiti dei volontari

operanti nel settore culturale.

A Lu.Be.C. sarà presentata la fase di sperimentazione delle conven-

zioni che sarà attivata da: Museo Archeologico di Arezzo, GAMC Via-

reggio, Museo Civico di Fucecchio, Fondazione Museo Senesi –

Museo Archeologico di Chianciano Terme, Musei Civici di Firenze,

Museo del tessuto di Prato, Musei Nazionali di Lucca.

Promo P.A. Fondazione

Presidente: Gaetano Scognamiglio

Vicepresidente: Francesca Velani(Direttore Lu.Be.C)

Viale Luporini, 37/5755100 LuccaTel. 0583 582783Fax 0583 [email protected]

98

Direzione Generale per laValorizzazione del patrimonioculturale

Direttore Generale: Mario Resca

Via del Collegio Romano, 2700186 RomaTel. 06 67232925 Fax 06 67232154www.valorizzazione.beniculturali.itdg-val.s2@beniculturali.i

DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE

PROMO PA FONDAZIONE - Lu.Be.C.

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ABC – ACCESSIBILITA’ AI BENI CULTURALI. Per una mappaturadel patrimonio accessibileSarà lanciata a LuBeC 2011 la costruzione di una road map sui luoghi

della cultura accessibili, una vera e propria tavola con l’ABC dei progetti

realizzati o in corso di realizzazione, che hanno obiettivo di massimiz-

zare l’accessibilità ai luoghi della cultura sia dal punto di vista fisico,

sia contenutistico.

LUCCA LAND CARD: la nuova card per il turista contemporaneo La Camera di Commercio di Lucca in accordo con gli enti locali e glioperatori turistici del territorio sta portando avanti il percorso di crea-

zione di un sistema integrato di offerta turistico-culturale sul terri-torio provinciale lucchese con l’obiettivo di migliorare la qualità, laquantità e la fruizione dei servizi offerti al pubblico e favorendo la re-

distribuzione dei flussi dagli attrattori principali verso i luoghi meno fre-

quentati.

Il dispositivo, fornirà, a fronte di un esborso economico da parte del-

l’utente, una serie di servizi a pacchetto comprendenti l’accesso asiti turistico – culturali (anche ecclesiastici) e paesaggistico– naturali-

stici, ai trasporti e ai parcheggi su itinerari identificati.

Città d’arte: azioni e modelli di sviluppo nel XXI secoloElaborare modelli di sviluppo per preservare le caratteristiche tangibili

delle Città d’Arte e stimolare l’attivazione di azioni per una nuova vi-

vacità economica, anche attraverso l’uso di nuove tecnologie. Questi,

in sintesi, i temi del Rapporto intorno ai quali ruoterà il dibattito, e gli

obiettivi principali del “Primo Rapporto Nazionale sui Modelli di Svi-

luppo delle Città d’Arte Italiane”, realizzato da PROMO P.A. Fonda-

zione e sostenuto dal Ministero per i beni e le attività culturali e dal

Comune di Lucca.

99

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Salvaguardie per la valorizzazione sostenibile dei beniculturali. Il Progetto SARCH

Secondo recenti studi, il turismo culturale produce per l’Italia un fat-

turato annuo che supera i 20 miliardi di euro, mentre in Europa il va-

lore supera i 650 miliardi di euro.

Tali valori sono in crescita, con l’incremento di nuovi turisti provenienti

dall’Est Europa o dalle nuove potenze economiche asiatiche.

Il progetto SARCH – SALVAGUARDIE ARCHEOLOGICHE ARCHITET-

TONICHE ARTISTICHE nasce per costituire uno strumento scientifico

in grado di aiutare le autorità e gli operatori a realizzare un migliore uti-

lizzo sostenibile dei Beni Culturali, per valorizzarne il contributo eco-

nomico e contemporaneamente assicurarne la salvaguardia.

Nella visione che si va consolidando, una via corretta alla valorizzazione

turistica di siti culturali è rappresentata dall’organizzazione, nel loro am-

bito, di eventi “innovativi”, quali visite “aumentate” tramite adozione

di tecnologie multimediali ed effetti speciali.

Tali eventi possono prevedere sia frequentazioni intense, sia un uti-

lizzo più contenuto, riservato a segmenti economicamente elevati di

utenti che intendano goderne in forma privata, disposti a pagare molto

tale privilegio.

Ne deriva, però, la necessità di garantire l’assoluta salvaguardia del-

l’integrità dei siti, ancora più imprescindibile che nella usuale gestione

dei Beni Culturali; ciò può essere ottenuto applicando una procedura

rigorosa e oggettiva, non affetta cioè da arbitrii di alcun genere, deri-

vata dalla cultura di gestione del rischio tipica di settori industriali avan-

zati, nei quali la gestione dei pericoli è integrata nelle procedure di

lavoro e consente di operare quotidianamente, contenendo i danni al

minimo, possibilmente a zero.

Per “Salvaguardie”, nei contesti evocati, si intendono procedure, infra-

strutture, persone e apparati atti a impedire che nel corso dell’evento si

verifichi un danneggiamento al sito e/o ai beni mobili ivi presenti ma

anche atte a prevenire pericoli per i visitatori e gli operatori.

Risk ManagementCostruito sul know how della salvaguardia ambien-

tale, ispirato al Risk Management della Protezione

Civile, SARCH introduce nella gestione dei Beni

Culturali un nuovo metodo per la garanzia di soste-

nibilità nel loro utilizzo.

Interpretando queste culture e le loro applicazioni

più avanzate, in collaborazione con docenti della Sa-

pienza – Università di Roma, SarTech ha elaborato

il modello di seguito descritto e denominato MA-

TRICE DI SARCH, che consente la configurazione

automatica del set di salvaguardie atte a proteggere

un determinato sito archeologico-culturale da una specificata tipologia

di evento.

SARTECH - SARCHTECHNOLOGY SRL

Capo Progetto: Valerio Lombardi

Via Umberto Biancamano, 2500187 RomaTel. 06 70476447 Fax 06 [email protected]

100

Direzione Generale per laValorizzazione del patrimonioculturale

Direttore Generale: Mario Resca

Via del Collegio Romano, 2700186 RomaTel. 06 67232925 Fax 06 67232154www.valorizzazione.beniculturali.itdg-val.s2@beniculturali.it

DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE

SARTECH – SARCH TECHNOLOGY

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Indice di Fragilità – Livello di Impatto - Matrice di SARCHIl metodo SARCH si basa sulla determinazione dell’Indice di Fragilità

dei siti, a seguito di raccolta di dati storici e campagne di monitorag-

gio, e sulla assegnazione del Livello di Impatto associato a ogni parti-

colare evento. Questi Indici vengono ordinati in due vettori a 10

valori, compresi tra 0 e 9.

La composizione dei due vettori genera la Matrice di SARCH, compo-

sta di 100 valori compresi tra X0,0 e X9,9, a ciascuno dei quali corri-

sponde un protocollo standard di Risk Management.

Il risultato dell’applicazione della MATRICE DI SARCH è un Indice

Complesso di Rischio, che deve essere sviluppato per ottenere solu-

zioni di salvaguardia ma che, da solo, già definisce la classe di perico-

losità dell’evento da programmare in un sito caratterizzato dalle fragilità

evidenziate.

Questa applicazione matriciale va implementata per ogni sorgente di

fragilità, dando luogo a un procedimento a più dimensioni, che parte da

una raffigurazione in forma di CUBO, in rappresentazione delle tre di-

mensioni sottese dalle relazioni Fragilità-Impatto per ogni tipologia di

Fragilità.

Inoltre, è necessario applicare questo modello per ogni fase del-

l’evento, per ogni area omogenea, per ogni classe di esigenza (Sito,

Beni Mobili, Operatori, Pubblico), arrivando a effettuare fino a 24 ana-

lisi di correlazione Fragilità-Impatto.

Dal punto di vista del modello matematico, ciò significa aumentare le

dimensioni del CUBO, che diviene un Hyper Cube, al cui interno con-

vivono tutte le possibili soluzioni che un apposito Automa dovrà iden-

tificare e applicare.

Il modello può essere raffigurato come un cubo diviso

in voxel elementari, all’interno di ognuno dei quali è in-

serita una possibile soluzione di salvaguardia.

È il CUBO DI SARCH, di cui si deve immaginare l’ap-

plicazione ripetuta nel tempo e nello spazio, con ite-

razioni successive finalizzate al contenimento

dell’indice di rischio in un intervallo accettabile.

Tale applicazione viene eseguita da una procedura auto-

matica, cioè da un Automa il cui compito finale è dise-

gnare il Set di Salvaguardie atto a proteggere il sito e i

suoi frequentatori da qualsivoglia danneggiamento.

Il piano dei rischiPer realizzare la fase di gestione del rischio e verificare l’applicazione

delle corrette salvaguardie al fine di ottenere un rischio residuo ac-

cettabile, il cui livello può essere definito in fase di progetto dell’evento

per il particolare insediamento culturale che lo ospita, è necessario de-

finire una relazione che leghi fragilità/salvaguardia/impatto e una pro-

cedura operativa semiautomatica che consenta la sua gestione in un

piano dei rischi.

101

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Possiamo definire:indice di rischio (ir) = indice di fragilità (if)* indice d’impatto (ii)

In questo modo è possibile generare una scala di variabilità dell’indice

di rischio compresa tra (0-10) e riportata in figura, dove vengono poste

in evidenza delle zone di uguale rischio (REGIONI DI ISORISCHIO).

Tale procedura è sintetizzata in un sistema, detto Automa di SARCH,

che usa diffusamente i metodi di indicizzazione per fornire risultati

sempre migliori, progredendo in efficacia ed efficienza con l’espe-

rienza.

Il metodo consiste nel valutare le salvaguardie che, una volta appli-

cate, riducano l’Indice di Rischio (IR), quindi lo traslino, nella matrice in

figura, dalle zone “calde” a quelle più “fredde”, fino a fargli conse-

guire il valore desiderato, per mezzo di iterazioni successive dell’ap-

plicazione del modello Fragilità-Impatto-Salvaguardia.

Rappresentazione formale dell’AutomaSARCH può essere rappresentato come un sistema complesso for-

mato da:

1. un Web Server;

2. un Data Base;

3. figure operative, ciascuna con specifiche funzionalità;

4. strumenti (tools) che ne definiscono e ne permettono l’operatività.

Come sintetizzato in figura, il funzionamento del Sistema è assicurato

da Operatori forniti di strumenti in grado di descrivere il sito e le sue

fragilità, così come l’evento e i suoi possibili impatti.

Le Salvaguardie risultanti sono pubblicate, dopo autorizzazione del Co-

ordinatore, per mezzo della Redazione, che provvede anche ad ag-102

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giornare i contenuti informativi di settore, da erogare tramite il web

server a un pubblico più vasto.

I risultati forniti dalle procedure automatiche, considerate strumenti al

servizio delle varie figure operative, vengono sottoposti ad analisi cri-

tica e migliorati con modalità che consentono al sistema di essere

sempre più efficace e “apprendere” dai propri errori, fornendo dap-

prima risultati elementari ma elaborandone infine di paragonabili a

quelli di un’equipe di esperti, senza doverne sopportare i costi.

Il Progetto SARCH è in fase avanzata di sviluppo anche grazie a un fi-

nanziamento POR – Regione Lazio – Frontiere Tecnologiche, gestito

dalla FILAS (Finanziaria Laziale di Sviluppo), al cui bando 2009 si è clas-

sificato in prima posizione nella graduatoria di attribuzione.

103

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Il laboratorio mobile

Si chiama Archimede il laboratorio mobile tutto italiano per la salva-guardia e la valorizzazione dei Beni Culturali.

Come il suo storico predecessore, Archimede è un laboratorio di idee

ingegnose e dal grande rigore scientifico, che include un’accurata se-

lezione della più avanzata strumentazione di analisi diagnostica dello

stato di conservazione dei Beni Culturali.

SarTech utilizza Archimede, insieme a diversi Dipartimenti del-l’Università Sapienza di Roma e in collaborazione con StudioSMAe ARS MENSURAE, nei numerosi progetti di valorizzazione e salva-guardia di Beni Culturali. Tra questi, la valorizzazione della Villa e dellaGrotta di Tiberio a Sperlonga (LT), del Tempio di Giove Anxur aTerracina (LT) e le applicazioni nel più vasto progetto HERITAGE, chevede una compagine di Aziende hi-tech e organismi di ricerca che col-

laborano in un grande lavoro dedicato allo sviluppo di un nuovo mo-

dello di valorizzazione sostenibile di Beni Culturali.

È lo strumento ideale per consentire l’appli-

cazione sul campo delle procedure in via di

sviluppo per la valorizzazione e la salvaguar-

dia dei Beni Culturali, che prevedono anche

la ricerca di tecniche innovative di misura e

di nuovi sensori.

Il laboratorio è in grado di effettuare le neces-

sarie misure analitiche e archeometriche di

fragilità e il monitoraggio dei parametri critici

prima, durante e dopo gli eventi. Si tratta di

analisi effettuate esclusivamente con tecni-

che diagnostiche non distruttive, sempre ag-

giornate tramite la ricerca scientifica applicata.

Archimede può funzionare anche come mezzo di regia durante lo svol-

gimento degli eventi.

Consente di effettuare analisi specifiche in situ, indoor e outdoor, di

tipo chimico, fisico e microclimatico, utilizzando le seguenti tecniche:

Fluorescenza X (EDXRF)

Spettroscopia Raman

Radiografia X digitale

Riflettografia Infrarossa (IRR)

Colorimetria

Termovisione

Fluorescenza UV

Analisi del Microclima

Conducibilità di Correnti Indotte (IACS)

104

DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE

SARTECH – SARCH TECHNOLOGY

Direzione Generale per laValorizzazione del patrimonioculturale

Direttore Generale: Mario Resca

Via del Collegio Romano, 2700186 RomaTel. 06 67232925 Fax 06 67232154www.valorizzazione.beniculturali.itdg-val.s2@beniculturali.it

SARTECH - SARCHTECHNOLOGY SRL

Capo Progetto: Valerio Lombardi

Via Umberto Biancamano, 2500187 RomaTel. 06 70476447 Fax 06 [email protected]

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Olivia ed Hendrik. Due anime una passione

Il progetto multimediale “Hendrik e Olivia. Due vite, una passione” pre-

sentato visivamente come un libro parlante, costituito da un software e

da una strumentazione touch-screen, ha una finalità educativa rivolta, in

primo luogo, alla fruizione del percorso da parte di non udenti e non ve-

denti e intende mettere in evidenza attraverso la lettura dei Diari l’inte-

ressante ed emozionante rapporto tra la donna Olivia e la famiglia

Andersen sullo sfondo di un’epoca sconvolta da grandi cambiamenti.

Nella lettura animata soprattutto del Diario di Olivia, in un confronto più

volte a due, si colgono tutte le sfumature e risvolti più intimi della vita di

stretta relazione e coabitazione tra Olivia e suo cognato, l’artista Hendrik,

le scelte di vita, le remore morali, le consonanze culturali, le amicizie, i dis-

sidi familiari. La rappresentazione della condizione femminile in cerca di

una autonomia pienamente riconosciuta nel primo quarto del Novecento,

una vita piena e contrastata tra conformismi ed emancipazione, realiz-

zata attraverso un continuo spostamento, un viaggio romantico tra Eu-

ropa e America, nella contradditoria antitesi tra vecchio e nuovo, dove

giocano ancora ruoli ambivalenti il vecchio e il nuovo continente.

La storia di Hendrik Andersen viene ripercorsa in una serie di capitoli

che corrispondono alle fasi più importanti della vita dei protagonisti:

Olivia Cushing, le sue originiIl primo capitolo si apre sfogliando le pagine del diario di Olivia. Una

voce fuori campo ne rievoca la vita, illustrata con uno slides-show di

fotografie d’epoca, mentre alcune parole del suo testo vengono rese

attive, cliccandoci sopra.

L’Album di famigliaIn questo capitolo si racconta l’incontro di Olivia con Andreas, fratello

di Hendrik e le relazioni con i componenti della famiglia Andersen.

Il viaggio in Europa: da Parigi a RomaQuesta pagina riporta una cartina europea d’epoca, le cui tracce sve-

lano i percorsi dei viaggi realizzati. Al semplice tocco, per bocca dei

SPAZIO VISIVOImmagine in Comunicazione

Sergio Ruschena

Via Enrico Cernuschi, 300152 Roma

Tel. 06 5818860 – [email protected]

[email protected]

105

Soprintendenza alla Galleria Nazionale di

Arte Moderna e Contemporanea

Soprintendente: Maria Vittoria Marini Clarelli

Viale delle Belle Arti00196 Roma

Tel. 06 322981 Fax 06 3221579

[email protected]

Museo Hendrik ChristianAndersen

Direttore: Matilde Amaturo

Via Pasquale Stanislao Mancini, 2000196 Roma

Tel. 06 32 19 089Fax 06 32 19 089

www.museoandersen.beniculturali.its-gnam.museoandersen@beniculturali.it

SOPRINTENDENZA ALLA GALLERIA NAZIONALE DI ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

Museo Hendrik Christian AndersenSPAZIO VISIVO - Immagine in Comunicazione

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nostri personaggi, si raccontano le bellezze dei luoghi, corredate da

immagini d’epoca, e l’intensità delle esperienze vissute.

La vita a RomaHendrik sceglie Roma come città per sviluppare la sua opera creativa

e per viverne il fascino della storia. Vengono descritti gli artisti, le ami-

cizie e i rapporti culturali di quel particolare periodo vissuto nella città

eterna.

Hendrik e il progetto del Centro Mondiale di ComunicazioneUn grande disegno con vista a volo d’uccello è la mappa attiva che ci

guida alla scoperta del grande progetto di una città “Mondiale”. Ne

vengono svelate le singole opere, le soluzioni architettoniche ed ur-

banistiche, le opere d’arte monumentali e i rapporti che Andersen

ebbe con architetti e professionisti, con i quali intrecciò collaborazioni

e scambi di idee.

Paesaggi ed impressioni d’ItaliaAttraverso i paesaggi dipinti di Hendrik si racconta la “bella Italia”,

come descritta nei brani del diario di Olivia, con tutte le impressioni e

le forti emozioni vissute nei loro viaggi nella penisola.

Il lascito e la casa - museoNell’ultimo capitolo è possibile effet-

tuare una vera e propria visita virtuale

della casa - museo: entrare nelle sale

dell’atelier, studiare le sculture, percor-

rere le altre stanze dell’edificio, scoprire

tutto il complesso cammino per la pro-

gettazione e la costruzione del palazzo.

Il proposito è di valorizzare il patrimonio

esistente nel museo compreso quello

ancora inedito, attraverso la digitalizza-

zione di una buona selezione di opere

(3.000 circa), dipinti, sculture, disegni,

documenti d’archivio, foto e cartoline

che rendano evidenti i diversificati rap-

porti con i singoli personaggi della fami-

glia di Hendrik Andersen, a partire dal

fratello maggiore Andreas, prematura-

mente scomparso, alla madre Helene,

alla figlia adottiva Lucia, al giovane fra-

tello Arthur.

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Museo Archeologico Nazionale di Firenze Le guide multimediali

La tecnologia rende la visita alMuseo Archeologico Nazionale di Fi-renze un’esperienza interattiva, grazie al progetto curato da Techvi-sion Sistemi Multimediali Srl. Il percorso del museo si articola sin dal

piano terra con il Salone del Nicchio e altre stanze riservate a esposi-

zioni temporanee e attività culturali, per poi continuare al primo piano

dove si trovano le collezioni etrusche con sculture in pietra e bronzi, al

secondo piano dove sono esposti gli elementi appartenenti alle colle-

zioni Mediceo Gran Ducali attinenti all’Etruria, alla bronzistica romana

e alla Magna Grecia, ed infine alla visita del settore dedicato alle Col-

lezioni Egizie.

L’archeoguida offre per ognuna delle tre sezioni, la mappa suddivisa

per sale, consentendo con il semplice tocco del punto di interesse

sullo schermo, la fruizione del contenuto multimediale che, attraverso

commenti sincronizzati, immagini e musica originale, offre al visitatore

un supporto chiaro e completo alla visita. Inoltre, sono presenti indi-

cazioni grafiche animate che guidano l’attenzione del visitatore verso

dettagli e particolari relativi alle testimonianze esposte che non de-

vono essere trascurati durante il percorso.

Il modernissimo terminale possiede un touch screen di 4.3 pollici che

offre un buon compromesso tra qualità e dimensione a cui si aggiunge

la notevole autonomia energetica e la leggerezza. La piattaforma su

cui è stata sviluppata l’applicazione è Android.

Techvision Sistemi MultimedialiSrl

Via Borgo San Rocco, 9 Frascati (RM) 00044

Tel. 06 88812116 Fax 06 99331405

www.edizionitsm.it [email protected]

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Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici

della Toscana

Direttore Regionale: Maddalena Ragni

Coordinatore per la Comunicazione:Rosalba Tucci

Lungarno A. M. Luisa de’ Medici, 450122 Firenze

Tel. 055 27189750 Fax 055 27189700

[email protected]

Soprintendenza per i BeniArcheologici della Toscana

Soprintendente: Mariarosaria Barbera

Via della Pergola, 6550121 FirenzeTel. 055 23575 Fax 055 242213

[email protected] www.archeotoscana.beniculturali.it

Museo Archeologico Nazionaledi Firenze

Direttore: Giuseppina Carlotta Cianferoni

Piazza Santissima Annunziata, 9b50121 FirenzeTel. 055 23575 Fax 055 242213

[email protected] www.archeotoscana.beniculturali.it

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA TOSCANA

Soprintendenza per i Beni Archeologici della ToscanaMuseo Archeologico Nazionale di Firenze TECHVISION SISTEMI MULTIMEDIALI

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Techvision ha anche curato la realizzazione di tre dvd multimediali (in

italiano e in inglese) che consentono una visita virtuale del Museo, con

dettagli e spiegazioni sui reperti più significativi dell’esposizione. Arti-

colati in sezioni, consentono all’utente di scegliere tra un visita com-

pleta e un approfondimento specifico sull’allestimento di sale

specifiche o materiali singoli. Le immagini sono sempre accompa-

gnate da un commento vocale che accompagna il visitatore durante

tutto il percorso virtuale.

Le nuove guide multimediali del Museo in 3 dvd disponibili in italiano

e inglese:

Il Museo Archeologico Nazionale di Firenze

Le collezioni Etrusche, Greche e Romane

Le collezioni Egizie

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La Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale svolge funzioni e compiti nei settori della promozione della conoscenza, della funzione pubblica e della valorizzazione del Patri-monio Culturale. Uno dei compiti istituzionali della Direzione è il coordinamento delle politiche comunicative che costituisce l’elemento centrale del programma di Comunicazione, ed è svolto nell’ambito di un sistema integrato, fondato sull’uniformità delle basi informative e dei linguaggi e su strategie di comunicazione e marketing. Questo sistema di comunicazione opera come momento di coesione e sviluppo per dar vita ad una strategia unitaria che punti all’efficienza, ai risultati e ad offrire un servizio di sempre maggiore qualità, utilizzando un progetto organico di iniziative visibile, trasparente, coordinato ed efficace, rivolto ad un’utenza più ampia.

Direzione Generale per la Valorizzazionedel Patrimonio CulturaleDirettore Generale: Mario RescaVia del Collegio Romano, 27 - 00186 RomaTel. 06 67232925www.valorizzazione.beniculturali.it

Servizio II – Comunicazione e promozionedel Patrimonio CulturaleDirettore: Mario Andrea Ettorre

Grandi eventi e manifestazioni fieristicheCoordinatrice: Antonella MoscaVia dell’Umiltà, 33 – 00187 RomaTel. 06 67232851

[email protected]

URP – Ufficio Relazioni con il PubblicoTel. 06 67232960 – 2990Fax 06 [email protected]

www.beniculturali.itnumero verde 800 99 11 99