Piano dell’Offerta Formativa
(P.O.F.)
Anno scolastico 2014– 2015
Istituto Comprensivo “Giovanni Lucio”
SCUOLA DELL’INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Via D’Annunzio 48 – 34015 Muggia (TS)
Tel 040 271102 – Fax 040 272135
Distretto scolastico n°18 E-mail [email protected] Sito www.icglucio.altervista.org
2
2
IL P.O.F.
Il Piano dell‘Offerta Formativa è il documento nel quale si concretizza il processo complessivo educativo di
ogni scuola mettendone a fuoco il disegno coerente delle scelte culturali, didattiche e organizzative.
Esso definisce e presenta l'identità della scuola in una ottica pienamente integrata, personalizzata e finalizzata al
successo formativo degli studenti e delle studentesse in ottemperanza ai principi del Regolamento attuativo del
DPR 275/’99.
Il P.O.F. è quindi il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale della scuola e rap-
presenta in modo esplicito la progettazione curriculare, extracurriculare, educativa ed organizzativa di una scuo-
la autonoma e di essa ne riflette il grado di autonomia.
L'autonomia delle scuole si esprime nel POF attraverso la descrizione:
1. delle attività liberamente scelte
2. della quota di curricolo loro riservata
3. delle discipline e attività aggiuntive nella quota facoltativa del curricolo
4. delle azioni di continuità, orientamento, sostegno e recupero corrispondenti alle esigenze degli
alunni concretamente rilevate
5. delle modalità e dei criteri per la valutazione degli alunni e dell'organizzazione adottata per la
realizzazione degli obiettivi generali e specifici dell'azione didattica dei progetti
6. delle possibilità di opzione sia curricolare che extra offerte agli studenti e alle famiglie
7. dalle risorse organiche annualmente assegnate dall’ U.S.R.
Piano dell’Offerta Formativa ( P.O.F.)
SCHEMA GENERALE
P A R T E P R I M A
1 Dati Identificativi
3
3
1.1 Dati identificativi e articolazione dell’Istituto ……………………………………………………..……..pag 7
1.2 Organico Personale Docente…………………………………………………………………..….……..pag 7
1.3 Organico Personale A.T.A……………………………………………………………………………......pag 8
1.4 Staff di Direzione ed Organigramma delle Sezioni…………………………………………….………pag 8
1.5 Consiglio di Istituto e Giunta Esecutiva…………………………………………….........................….pag 9
1.6 Rappresentanza Sindacale Unitaria…………………………………………………..…………….…..pag 9
1.7 Testo Unico 81/2008 (ex L. 626)…………………………………………………….……………......pag
10
P A R T E S E C O N D A
2. Organizzazione generale
1.1 Calendario Scolastico 2010/20119……………………………………………………………….…....pag 12
1.2 Orari di Ricevimento della Segreteria e del Dirigente….……………………………………….... .pag 13
1.3 Organizzazione Oraria delle Classi…………………………………………………….…….…..…...pag 13
1.4 Rapporti Scuola / Famiglia…………………………………………………………….….….….….. ..pag 14
1.5 Criteri di Formazione delle Classi / Sezioni……………………………………….……………...….pag 15
1.6 Riunioni dello Staff di Direzione………………………………………………….……………..….....pag 17
1.7 Comitato di Valutazione………………………………………………………….……………....…….pag 17
1.8 Regolamento Interno per gli Alunni…………………………………………….……………...….… pag 17
1.9 Patto di Corresponsabilità Scuola/Alunno/Famiglia………………………………...……….….….pag 17
P A R T E T E R Z A
3. Il territorio di Muggia
3.1 La Scuola ed il suo Territorio………………………………………………………………………...pag 19
3.2 L’ Aspetto Storico – Ambientale……………………………………………………………….........pag 19
3.3 L’ Aspetto Demografico.......................................................................................................................pag 19
3.4 Il Contesto Economico…………………………………………………………………………..…....pag 19
3.5 Il Contesto Sociale……………………………………………………………………….…….…......pag 20
3.6 L’Aspetto Culturale ed il Tempo Libero ………………………………………………..……….pag 21
3.7 Collaborazioni con Enti ed Associazioni del Territorio………….…………………………….……...pag 22
P A R T E Q U A R T A
4
4
4. I principi della progettazione educativa
4.1 I Valori e le Finalità…………………………………………………………………………..…….pag 27
4.2 Le Tematiche Educative……………………………………………………………………...……..pag 27
P A R T E Q U IN T A
5. La progettazione didattica
1.1 Forme di flessibilità…………….…………………………………………….…..………………......…pag 30
1.2 Arricchimento dell’Attività Didattico – Educativa…………………………………….…….……....…..pag 31
I progetti didattici per tematica educativa……………………………………………………………pag 31
Progetto Complessivo per Affrontare il Disagio e la Dispersione Scolastica……………….…….…pag 54 Educazione Teatrale ………………………………………………………………………….……..pag 55 Attività Motoria e Sportiva………………………………………………………………..………….pag 55 Redazione del Giornalino…………………………………………………………………….....……pag 56 5.3 Iniziative dei/per i Genitori…………………………………..…………………………………….....pag 56
P A R T E S E S T A
6. La “didattica”
1.1 Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo……………………………………….……………………………..….….pag 58
1.2 Introduzione: l’Identità Didattica dell’Istituto…………………………….………………………………………….pag 58
1.3 Condivisione degli Obiettivi Didattici………………………………………………………………………………..pag 59
1.4 Indicazioni Metodologiche …………………………………………………………………………………………..pag 59
1.5 Attività di Recupero/Sostegno, Arricchimento e Potenziamento. Forme Organizzative per la Personalizzazione
dell’Insegnamento ……………………………………………………………………………………………………pag 59
1.6 L’Integrazione degli Alunni Diversamente Abili …………………………………………………………………….pag 60
1.7 Gruppi di Lavoro per la Diversabilità e il Disagio …….……………………………………………………………..pag 61
1.8 Alunni con diagnosi di DSA e
ADHD………………………………………………………………………………..pag 61
5
5
1.9 Accoglienza, Continuità Interscolastica; Interventi per Promuovere e Migliorare i Rapporti Sociali …….…………pag
62
1.10 Strumenti per Affrontare il Disagio Giovanile ……………………………………………………………………….pag 62
1.11 La Valutazione ………………………………………………………………………………………………………..pag 63
1.12 L’Esame di Stato ……………………………………………………………………………………………………...pag 75
1.13 Strumenti di Documentazione ………………………………………………………………………………………...pag 75
1.14 Visite Guidate e Viaggi d’Istruzione ………………………………………………………………………………….pag 76
1.15 Formazione / Aggiornamento dei Docenti ……………………………………………………………………………pag 76
P A R T E S E T T I M A
7 L’iter del P.O.F.
1.1 Elaborazione e Delibere ………………………………………………………………………………….….………..pag 78
1.2 Autovalutazione e Monitoraggio………………………………………………….……….…………………………..pag 78
1.3 Pubblicizzazione………………….………………………………………………………….…………………….…..pag 78
P A R T E O T T A V A
8. Allegati e regolamenti
1.1 Regolamento
d’Istituto…………………………..………………………………………………..……………….. pag 80
1.2 Statuto delle studentesse e degli studen-
ti..…………………………………………………………………………..pag 92
1.3 Patto di corresponsabili-
tà……………………………………………………………………………………………pag 94
1.4 Regolamento per i viaggi d’istruzione e le gi-
te……………………………………………………………………..pag 97
1.5 Regolamento per il conferimento di contratti per incarichi a personale ester-
no………………………………….…pag 98
1.6 Lettere alla famiglia
8.6.a Lettera alla famiglia per comunicare l’ammissione all’esame di stato con 6 del Consiglio di Clas-
se……..….pag 101
8.6.b Lettera alla famiglia per comunicare la non ammissione all’esame di sta-
to………………………………..…pag 101
8.6.c Lettera alla famiglia per comunicare la non ammissione alla classe successi-
va……………………………....pag 102
8.7 Livelli per il giudizio
d’idoneità………………………………………………………………………………….pag 103
6
6
8.8 Prove INVAL-
SI………………………………………………………………………………………………..…pag 104
8.9 Schema generale del
P.O.F.……………………………………………………………………………………….pag 105
7
7
PARTE PRIMA
1.1 Dati identificativi
SCUOLA
dell’INFANZIA
ORARI N.° CLASSI O
SEZIONI NUMERO BAMBINI
PRE
ACCOGLIMENTO MENSA SCUOLABUS
IL BIANCOSPINO 8.00 – 16.00 1A 24 No Sì Sì
IL GIARDINO DEI
MESTIERI 7.30 – 15.30 1A 1B 1C 25 25 25 No Sì Sì
BORGOLAURO 7.50 – 16.00 1A 1B 1C 1D 20 25 25 23 7.00 – 7.50 Sì Sì
E’ prevista un’uscita intermedia
SCUOLA
PRIMARIA
ORARI N.° CLASSI O
SEZIONI NUMERO ALUNNI
PRE ACCOGLIMENTO
MENSA SCUOLABUS
DE AMICIS
T.N. 8.00 – 13.00 7.00 – 8.00
A richiesta
Sì
DE AMICIS T.P. 8.10 – 16.10 7.00 – 8.10 Sì Sì
LORETI 8.30 – 16.30 7.00 – 8.30 Sì Sì
ZAMOLA 8.30 – 16.30 7.00 – 8.30 Sì Sì
27 ore di lezione tutte le classi su cinque giorni settimanali con 1 ora di mensa il lunedì per il TN
SCUOLA MEDIA
N. SAURO
Classi e n° alunni
N° CLASSI
ORARI
SERVIZI
CLASSI CON 30 ORE SETTI-
MANALI
1C
1D 2C
2D
3C
5 7.50 – 13.50
Dal lunedì al venerdì
CLASSI CON 36 ORE
SETTIMANALI
1A
1B
2A 2B
3A
3B
6 Vedi schema orario
Allegato O copia incolla schema
Mensa
8
8
1.2 Organico personale docente
Insegnanti di scuola dell'infanzia in OD 16+1 a metà
tempo
Insegnanti di scuola primaria in OD 39 +1 ingle-
se+3 sostegno
Insegnanti di scuola secondaria di I grado in OD 22 + 5 soste-
gno
1.3 Organico personale A.T.A.
Direttore Servizi Generali e Amministrativi in OD 1
Assistenti Amministrativi in OD 4
Collaboratori Scolastici in OD 17
9
9
1.4 Staff di direzione ed organigramma delle sezioni
Le necessarie variazioni nello staff di direzione sono state articolate in modo da ottimizzare il tempo e le risorse a disposizione .
1.8 ORGANIGRAMMA DI ISTITUTO
Organigramma d’Istituto
DIRIGENTE SCOLASTICO MARISA SEMERARO
DSGA Bruna Morati
Primo collaboratore del Dirigente Scolastico Cristiana Donaggio
Secondo collaboratore del Dirigente Robi Lena
Coordinatore didattico di sezione Nicoletti, Carmeli
Referenti di plesso
Biancospino: Lucari - Sorrentino Giardino dei Mestieri: Macor - Palumbo Borgolauro: Makovec - Ugolini De Amicis TO: D’Ambrosio De Amicis TP: Pansa Zamola: Cavrecich Loreti: Brieger
Coordinatore didattico di classe secondaria Nel disposto di assegnazione
FFSS elaborazione del POF Perich, Antoniel, Mercandel
FFSS sviluppo dell’informatica D’Ambrosio, Lena
FFSS educazione ambientale e alla salute Blaschich, Palumbo
FFSS integrazione alunni certificati Antoniel, Morena
Collaborazione con la consulta dello sport del Comune di Muggia Derossi, Mercandel, Cicogna
Commissione formazione sezioni e continuità Secondaria: Marchesan
Servizio di post accoglimento Zamola Cociani, Cavrecich, Derossi
Commissione Promozione offerta formativa Primaria e organizza-zione open day
Adesione volontaria Docenti delle classi quinte
Commissione Promozione offerta formativa secondaria e organizzazione open day
Commissione di 8 docenti
(esclusa la presenza all’open day)
Orientamento Magnoni più coordinatori di classe terza secondaria solo per la distribuzione del materiale
Coordinamento progetto giovani e S.C.V. Fornasaro
Centro sportivo scolastico Dirigente scolastico, Panciera
10
10
1.5 Consiglio di Istituto e Giunta Esecutiva
Nel mese di novembre 2009 sono stati eletti i membri del Consiglio d’Istituto e della Giunta Esecutiva. Successivamente vi sono state delle dimissioni senza possibilità di surroga. Nel corso del presente anno scolastico – novembre 2014 - si svolgeranno le elezioni suppletive per il ripristino del Consi-glio di Istituto al numero di Consiglieri originario.
Sono, al momento, membri del Consiglio di Istituto:
PRESIDENTE: HAIPEL EDI
DIRIGENTE SCOLASTICO SEMERARO MARISA
Componente docenti:
COVIELLO RENATA
Componente genitori:
BENVENUTI MONICA
MONICA BIANCHI
FAIT FRANCESCO
CRAGNOLIN ANNALISA
La Giunta esecutiva è composta dal D.S. e dal D.S.G.A., due rappresentanti dei genitori, un docente. Del Consiglio di Istituto fa parte di diritto il Dirigente Scolastico.
1.6 Rappresentanza Sindacale Unitaria
Con le elezioni per l’R.S.U. tenutesi nel mese di marzo 2012, sono risultati eletti quali rappresentanti sindacali: Prof.ssa Blaschich UIL SCUOLA, prof. Renzo Fornasaro FLC CGIL, la maestra Renata Coviello per la Federazione GILDA UNAMS
11
11
TESTO UNICO
Decreto L.gs 81/2008
FIGURE DI RIFERIMENTO PER LA SICUREZZA
IN CASO DI EMERGENZA a.s.2014-15
RSPP: ing Massimo Martini
RSPP: dott.ssa Marisa Semeraro
PLESSO PREPOSTO
E COORDINATORE IN
CASO DI EMERGENZA
PRIMO SOCCORSO ANTINCENDIO
Nazario Sauro Panciera Patrizia
Bruna Morati
Bologna Anita
Cogliati Alex
Ugrin Mary
Marchesan Valentina
Panciera Patrizia
D’Ambrosio Giovanna
Lanotte Marzia
Verde M. Arcangela
Dellepiane Claudia
De Amicis Pansa Michela
D’Ambrosio Simona
Notaro Immacolata
D’Ambrosio Simona
Balbi Alba
Buscemi Carmela
Uliani Helga
Buscemi Carmela
Cherti Nadia
Borgolauro Ugolini Flavia
Tonello Annamaria
Franco Liliana
Maggio Ada
Mazzarri Fabia
Cramesteter Luciana
Cramesteter Miriam
Loreti Cicogna Vanessa
Apollonio Cristina
Coviello Renata
Chiozza Antonella
Favet Irene
Coviello Renata
Zamola Cavrecich Marina
Stelco Rossella
Primavera Cristina
Busdon Barbara
Gambardella Valeria
Cavrecich Marina
Albanese Francesca
Zuppini Susanna
12
12
Giardino Perich Elisabetta
Macor Monica
Ricca Maria
Palumbo Sabrina
Pergolizzi Daniela
Carmeli Susanna
Perich Elisabetta
Biancospino Lucari Alessandra
Sorrentino Esterina
Sorrentino Esterina
Lucari Alessandra
Valenti Giovanna
13
13
1.7
Testo Unico 81/2008 (ex L. 626)
FIGURE DI RIFERIMENTO PER LA SICUREZZA IN CASO DI EMERGENZA A. S. 2014- 15
Responsabile del Servizio Protezione e Prevenzione ( RSPP) D.S. Marisa Semeraro e Ing. Massimo Martini
14
14
Plesso
Coordinatori
generali in
caso di emer-
genza
Primo Soccorso Antincendio
Chiamata
dei Soccorsi
Interruzione
dell’erogazi
one
dell’energia
elettrica
Assistenza ai
disabili Assistenza degli
alunni
“N. Sauro”
1. Pan-
ciera Pa-
trizia
· Bolo-
gna Anita · Co-
gliati Alex · Ugrin
Mary · Mar-
chesan
Valentina · Pan-
ciera Pa-
trizia
· D’A
mbrosio
Giovan-
na
· La-
notte
Marzia · Ver-
de M.
Arcange-
la
· Del-
lepiane Claudia
Collaboratore
scolastico in servi-
zio (al momento
dell’ emergenza),
presso il centralino
dell’ingresso.
Nota: Il Col-
laboratore
scolastico
presso il cen-
tralino deve
assolutamente
conoscere i
nominativi
dei Docenti
coordinatori a
fianco indicati
ed essere co-
stan-temente
informati del-
la loro pre-
senza o meno
nell’edificio
scolastico.
In caso di
emergenza,
prima della
chiamata dei
soccorsi, è
necessario
contattare
immediata-
mente il Do-
cente Coordi-
natore. Nel
caso di assen-
za dei Coor-
dinatori indi-
cati sarà il
Collaboratore
scolastico
stesso ad as-
sumere le
funzioni di
coordinatore.
Collaborato-
re scolastico
al momento
più vicino
all’im-
pianto.
Nota: Tutti i
Collaborato-
ri scolastici
hanno
l’obbligo di
conoscere il
luogo dove è
ubicato tale
impianto.
Hanno
altresì
l’obbligo di
conoscerne
il funziona-
mento.
Docente al
momento in
compresenza.
Se non pre-
sente, il Col-
laboratore
scolastico al
momento più
vicino
all’aula.
Nota: È ne-
cessario che
in bidelleria
sia sempre
esposto l’
elenco degli
alunni /delle
alunne tem-
poraneamente
infortunati e
non in grado
di muoversi
liberamente
da soli.
Responsabi-
le della clas-
se è, natu-
ralmente, il
Docente tito-
lare presente
in aula al
momento
dell’
emergenza.
“De Amicis”
+
“Borgolauro”
1. Tonel-
lo Anna-
maria
2. Ugoli-
ni Flavia
· Notaro
Immaco-
lata
· D’Am
brosio Simona · Pansa
Michela
· Ulia-
ni Helga
· De
Cristini Chiara · Bu-
scemi
Carme-la · Cra-
mersteter Luciana · Cher-
ti Nadia
“A. Loreti”
1. Cico-
gna Va-nessa 2. Apol-
lonio Cri-stina
· Favet
Irene
· Co-
viello Renata
“E. Zamola”
1. Ca-
vrecich Marina 2. Stelco
Rossella
· Pri-
mavera
Cristina · Bu-
sdon Bar-
bara
· Ca-
vrecich Marina · Al-
banese
France-
sca
“Il giardino
dei mestieri”
1. Car-
meli Su-sanna 2. Perich
Elisabetta
· Ricca
Maria
Carmeli Su-sanna Perich Eli-
sabetta
15
15
PARTE SECONDA
2. Organizzazione generale
2.1 Calendario scolastico 2014-2015
Calendario scolastico, valido per l'intero territorio nazionale, integrato dalla determinazione delle sospensioni del-
le attività didattiche ad opera della Regione (delibera n.787 del 24 aprile 2014) e dalla delibera della sospensione
delle attività didattiche ed inizio il 9 settembre ad opera del Consiglio d’Istituto
PERIODO SOSPENSIONE LEZIONI MOTIVAZIONE ENTE DELIBERANTE
15 settembre 2014 Inizio delle lezioni Regione
1 novembre Tutti i santi Stato
8 dicembre Immacolata Concezione Stato
Dal 24 dicembre 2013 al 6 gennaio
2015
Natale Capodanno Stato e Regione
Dal 16 al 18 febbraio 2015 Carnevale e Ceneri Regione
Dal 2 aprile al 7 aprile 2015 Pasqua, Liberazione Regione e Stato e C.d.I.
1-2 maggio 2015 Festa del Lavoro Stato e Regione
1-2 giugno Festa della Repubblica Stato e Regione
“Il biancospi-
no”
1. Lucari
Alessan-
dra
2. Sor-
rentino Esterina
· Sor-
rentino
Esterina
· Va-
lenti
Giovan-
na
Nota: I Docenti
indicati con i nu-
meri 2 e 3 coordi-
nano tutte le ope-
razioni nel caso in
cui risultino assen-
ti i Colleghi indi-
cati con il n° 1.
Il Coordinato-
re diffonde
l’ordine di
evacuazione e
controlla tutte
le operazioni;
fornisce gli
orari.
Nota: Nel ca-
so di assenza
del sopra in-
dicato Perso-
nale o nel ca-
so in cui tale
Personale sia
impegnato in
altri specifici
ed irrinuncia-
bili compiti,
l’assistenza
ad eventuali
“feriti” viene
effettuata da
chi, presente a
scuola, è libe-
ro da impe-
gni.
16
16
11 giugno 2014 Conclusione delle lezioni primaria
e secondaria
Regione
26 giugno Patrono Regione
27 giugno Conclusione delle lezioni scuola
dell’infanzia
Regione
2.2 Orario di ricevimento della segreteria e del Dirigente
GIORNO
UFFICIO DI SEGRETERIA
DIRIGENTE SCOLASTICO
LUNEDÌ
Solo per appuntamento
MARTEDÌ
08.30 – 09.30
Solo per appuntamento
MERCOLEDÌ
08.30 – 09.30
Solo per appuntamento
GIOVEDÌ*
13.00 – 14.00
Solo per appuntamento
VENERDÌ
08.30 – 09.30
Solo per appuntamento
N.B. durante i periodi di sospensione delle attività didattiche e nei mesi di luglio ed agosto, nelle giornate di sabato e prefestivi in ge-
nere, gli uffici di segreteria rimangono chiusi al pubblico; ove ricorrano le previste condizioni, si potrà osservare la chiusura completa
dei plessi di tutto l’Istituto Comprensivo.
Durante i periodi di sospensione delle attività didattiche rimangono, di norma, chiusi i plessi periferici.
2.3 Organizzazione oraria delle classi
La Riforma della scuola pubblica di base operata dalla Legge 59/2004 ha introdotto elementi di novità che han-
no costretto a rivedere l’organizzazione oraria della Scuola dell’Infanzia, della Scuola Primaria (ex scuola ele-
mentare) e delle classi della Scuola Secondaria di Primo grado (ex scuola media). Detta normativa non è mai sta-
ta abolita anche dopo i successivi provvedimenti riformatori Legge 133/2008, Legge 169/2008 e il Decreto legge
n°180/2008.
Scuola dell’infanzia
Il modello scelto è stato quello di 40 ore settimanali per un totale di 223 giorni annuali con orari differenziati a
seconda dei plessi. Per favorire le attività di accoglienza degli alunni neo iscritti garantendo la compresenza delle
docenti è previsto un orario ridotto per le prime due settimane di lezione.
Altrettanto viene fatto per le due ultime quando la frequenza degli alunni è in genere molto ridotta e in tutti i
plessi va predisposta la presenza dei Centri estivi con relativo disbrigo del materiale.
Scuola primaria
17
17
Il modello scelto dalle famiglie è stato quello a 27 ore di lezione con il prolungamento nella giornata del lunedì –
che comporta la 28 ora di mensa erogata dal Comune di Muggia – come da delibera del Consiglio di Istituto del
21 dicembre 2010.
Per quanto attiene le classi a tempo pieno il modello scelto è quello delle 40 ore (30 ore di lezione + 10 tra mensa
e ricreazione).
La distribuzione oraria delle disci-
pline è la seguente:
Materia I II III IV V
ITALIANO 6 5 + 2 Lab.
Ling. 5 + 1 Lab. Ling. 5 +1 Lab. Ling. 5 +1 Lab. Ling.
MATEMATICA 5 5 + 1 Lab.
Mat. 4 +1 Lab. Mat. 4 +1 Lab. Mat. 4 +1 Lab. Mat.
SCIENZE 2 2 2 +1 Lab.
Scient. 2 +1 Lab. Scient. 2 +1 Lab. Scient.
INGLESE 1 2 3 3 3
STORIA+ convivenza civile 2 2 2 2 2
GEOGRAFIA 2 2 2 2 2
MUSICA 2 2 2 2 2
ARTE E IMMAGINE 2 2 2 2 2
SCIENZE MOTORIE E SPOR-
TIVE 2 2 2 2 2
TECNOLOGIA INFORMATICA 1 1 1 1 1
RELIGIONE 2 2 2 2 2
Totale ore settimanali 27 27/30 27/30 27/30 27/30
ED. ALLA CONVIVENZA CI-
VILE Trasversale alle discipline
Scuola secondaria di primo grado
Ore settimanali per
studente - insegnamenti Classi I Classi II Classi III
18
18
Sono aperti due modelli:a 30 ore in
orario antimeridiano (T.N.)a 36 ore
in orario antimeridiano e 3 ore di
prolungamento pomeridiano con
approfondimento e servizio mensa
(T.P.) Le ore settimanali sono state
ripartite come da tabella qui di se-
guito riportata.
2.4 Rapporti scuola-famiglia
I rapporti con i Genitori degli Alunni si articoleranno nel modo seguente :
Attività informative
Tramite la consultazione del sito (per il momento ancora
provvisorio)
www.icglucio.altervista.org
Colloqui individuali Docenti – Genitori
Scuola dell'infanzia: previo appuntamento, in orario da concordare. Scuola primaria: a “richiesta” da parte dei genitori o dei singoli insegnanti in un qualunque momento dell’anno sco-lastico, previo appuntamento. Scuola sec. I grado: a “richiesta” (per particolari esigenze e situazioni) da parte dei genitori o dei singoli insegnanti in un qualunque momento dell’anno scolastico in orario anti-
meridiano.
Colloqui individuali Docenti – Genitori per informazioni dettagliate sul processo di apprendimento degli Alunni
A fine 1° e 2° quadrimestre per la scuola dell’infanzia. A metà del 1° e 2° quadrimestre, di pomeriggio, secondo un calendario prefissato fin dall’inizio dell’anno scolastico per la scuola primaria e secondaria di I grado.
Consegna diretta e/o digitalizzata ai Ge-nitori della scheda di valutazione
Al termine del 1° e del 2° quadrimestre.
Italiano + ora di approfondi-
mento 6 6 6
Storia Cittadinanza e Costitu-
zione e Geografia 4 4 4
Matematica 4 4 4
Scienze 2 2 2
Tecnologia 2 2 2
Inglese 3/5 3/5 3
Tedesco/spagnolo 2/0 2/0 2
Arte ed Immagine 2 2 2
Musica 2 2 2
Scienze Motorie e Sportive 2 2 2
Religione 1 1 1
TOTALE 30 30 30
Arricchimento/Potenziamento 2 2 0
Mensa+ approfondimento 4 4 0
TOTALE 30/36 30/36 30
19
19
Assemblee di classe
Scuola dell'infanzia: tre assemblee (di norma settembre, ottobre, maggio) Scuola primaria: tre assemblee (una in occasione dell’elezione dei genitori rappresentanti di classe, una al termine del primo quadrimestre, in occasione della conse-gna delle schede, una a fine marzo, e, qualora necessario una a metà del secondo quadrimestre ) Scuola sec. I grado: una per ogni classe in occasione dell’elezione dei genitori rappresentanti di classe, una a metà del secondo quadrimestre + eventuali altre, se ri-chieste
Informazioni costanti ai Genitori (da par-te dei singoli Docenti o su richiesta delle famiglie) sul comportamento e sui risulta-ti in itinere degli Alunni
Informazioni fornite utilizzando il “quaderno delle comuni-cazioni”.
Importanti comunicazioni a tutti i Genitori da parte del Dirigente Scolastico
Tramite circolari.
Patto di Corresponsabilità Tramite firma condivisa
2.5 Criteri di formazione delle classi / sezioni.
Sui criteri di iscrizione alle classi prime dei diversi ordini di scuola è stato chiamato ad esprimersi il Consiglio di Istituto che, su indicazione del Collegio dei docenti, ha deliberato i sottostanti criteri:
Criteri per la formulazione delle graduatorie interne
Scuola dell’infanzia e Primaria
Si propone l’accoglienza degli studenti secondo l’ordine sotto riportato; in caso di eccedenza si procederà al sorteggio degli alunni non accolti.
1. Alunni con disabilità certificata territorialmente competenti; alunni segnalati dai Servizi Sociali del Comune di Muggia; si sottolinea che la classe di inserimento degli alunni con disabilità grave certificata (L. 104, comma 3) verranno calibrati dopo attenta valutazione del DS con gli operatori e le famiglie. Alunni la cui patria potestà è affidata ad un solo genitore; altre situazioni di disagio familiare documentate, a discrezione del Dirigente Scolastico e con il parere consultivo della componente della Commissione per la formulazione dei criteri.
2. Presenza di fratelli o sorelle nello stesso plesso o in subordine in plessi viciniori.
- De Amicis: Borgolauro, Nido Iacchia, Sauro, Giardino - Borgolauro: De Amicis, Nido Iacchia, Sauro - Zamola: Biancospino - Biancospino: Zamola - Loreti: Giardino - Giardino dei Mestieri: De Amicis, Loreti
3. Per il tempo pieno: entrambi i genitori che lavorano a tempo pieno con certificazione del datore di lavoro o
contratto di lavoro al momento della domanda di iscrizione ed entrambi i genitori che hanno un lavoro part time ma con turni per entrambi. Libero professionista: autocertificazione.
4. Studenti provenienti dal Comune di appartenenza non rientranti nelle precedenti categorie 5. Genitori che lavorano a Muggia, ma residenti fuori Comune, con certificazione del datore di lavoro o contratto, con
caratteristiche rientranti nel punto 3.
6. Alunni residenti fuori dal Comune di Muggia (non rientranti nel punto 2).
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7. Studenti anticipatari con parere favorevole (scritto) delle insegnanti della Scuola dell’Infanzia.
SECONDARIA
Priorità d’iscrizione
Assegnazione degli
alunni ai vari corsi
Composizione delle clas-
si/sezione
Vincoli
Ragazzi/e con certifica-
zione
Scelta delle famiglie Numero massimo stabili-
to dalla normativa
Mantenimento per
tutto l’anno della
scelta circa
l’Insegnamento
della religione cat-
tolica o dell’attività
alternativa dopo
l’avvio dell’orario
definitivo
Ragazzi/e
territorialmente compe-
tenti e rispondenti ai
requisiti della CM
110/07
Parere espresso dalle in-
segnanti della scuola
primaria
Eterogeneità per:
· Età
· Ses
so
· nu
mero degli an-
ticipatari
· nu
mero dei ripe-
tenti
· li-
vello nel pro-
cesso di ap-
prendimento
Immodificabilità
delle classe asse-
gnata se non alla
fine dell’anno sco-
lastico ed a seguito
del parere dei Con-
sigli di classe
Ragazzi/e in carico ai
servizi sociali del Co-
mune di Muggia
Parere formulato dalle
insegnanti della Scuola
Primaria di provenienza
Separazione degli even-
tuali gemelli/fratelli
Per quanto attiene la formazione delle classi in primaria e infanzia e delle liste d’attesa in caso di esubero d’iscrizione o di eccessi di richiesta e neces-
sità di redistribuzione interna è in fase di elaborazione, da parte di una Commissione del Consiglio di Istituto, una serie di criteri per la formazione
delle medesime liste d’attesa o di accoglienza.
2.6 Riunioni dello “staff” di direzione
Lo Staff di direzione riveste compiti di scambio interno di informazioni, di programmazione generale e prepara-
zione dei lavori dei Collegi, limitandosi ai temi di maggior rilievo didattico o gestionale. Dello staff di direzione
fanno parte il Dirigente Scolastico, i collaboratori, i coordinatori didattici di sezione ed i referenti di plesso delle
scuole non già rappresentate. In caso di discussione di argomenti specifici possono essere invitati i docenti inca-
ricati di Funzioni Strumentali.
21
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2.7 Comitato di valutazione
L’elezione del Comitato di Valutazione è stata effettuata nel Collegio Unitario dei Docenti dell’ 3 settembre 2012. Sono risultati eletti i docenti: Valentina MARCHESAN, Renzo FORNASARO, Ada MAGGIO, Luisa FON-TANOT Docenti supplenti: Michela ANTONIEL, Elisabetta VIEZZOLI docenti tutor : Carmela Morena, Rita Lepre, Oriana Cociani, Cristiana Donaggio
2.8 Regolamento interno per gli alunni
I regolamenti per gli alunni sono contenuti nel "Regolamento d'Istituto" approvato dal Consiglio d'Istituto e viene distribuito agli alunni delle classi prime. Per la consultazione vedere il capitolo allegati parte 8, allegato 8.2
2.9 Patto di corresponsabilità Scuola/Alunno/Famiglia
E’ stato elaborato, durante l’estate-autunno 2008, da una Commissione formata da due genitori del Consiglio d’Istituto e da due docenti della scuola secondaria di primo grado. Per la consultazione vedere il capitolo allegati parte 8, allegato 8.3
P A R T E T E R Z A
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1.1 La scuola ed il suo territorio
L’Istituto Comprensivo raccoglie la quasi totalità degli alunni dai 3 ai 14 anni del territorio del Comune di Mug-
gia. Qualche eccezione riguarda Aquilinia su cui insistono anche zone residenziali che gravitano, per quanto ri-
guarda la scuola secondaria di I grado, sulla sede staccata di Domio dell'I.C. "G. Roli", mentre alla scuola Loreti
affluiscono figli di lavoratori impiegati nella zona industriale delle Noghere nonché dalle varie attività commer-
ciali. Una parte dei bambini di età prescolare è inserita anche nella scuola dell’infanzia privata parrocchiale SS
Giovanni e Paolo.
Il bacino d'utenza si identifica dunque per la massima parte con i residenti del Comune di Muggia, che può esse-
re individuato come il naturale contesto di riferimento dell'Istituto. Tuttavia, dalla caduta dei confini del 2007, si
nota una lieve tendenza dell’iscrizione verso la scuola italiana in territorio sloveno, che, pur rimanendo un feno-
meno marginale, si presta ad una lettura circa la curiosità e l’apertura del territorio muggesano verso le realtà
culturali della vicinissima Slovenia. Va sottolineato anche il fenomeno del rientro degli alunni alla Scuola italia-
na di Muggia durante il corso della primaria e, soprattutto, ad inizio della secondaria.
Il territorio muggesano è non molto esteso ma piuttosto articolato per quanto riguarda gli insediamenti abitativi;
oltre al centro storico ed al nucleo consolidatosi attorno ad esso, comprende diverse frazioni collocate sia lungo
la costa che sulle colline immediatamente retrostanti, collegate alle direttrici viarie principali da stradine secon-
darie. Ciò comporta una certa dispersione sul territorio e difficoltà di spostamento anche in relazione
all’organizzazione del sistema dei trasporti urbani.
Risulta peraltro interessante, a questo proposito, ricordare che, la particolare conformazione del territorio ha de-
terminato la sua definizione di “Comune montano” con Legge regionale 33/2002.
1.1 L’aspetto storico – ambientale
Muggia è un comune istro-veneto che si colloca nell’ultima propaggine del sistema morfologico che separa il
sistema istriano marnoso-arenaceo da quello calcareo carsico, quindi limite geografico, storico, ambientale, lin-
guistico e, in passato, anche etnico.
Se il confine dell’Istria antica era posto al Timavo, tra Istri e Celti ma con frequenti introduzioni nel territorio
triestino di Veneti e Carni, il vero confine etnico era posto nel territorio muggesano: qui, secondo le ultime teorie
di alcuni studiosi, era posto il Fornione (o il torrente Ospo, o più probabilmente il torrente Rabuiese, e non il Ri-
sano nel Capodistriano come si pensava finora) dove Roma pose i confini d’Italia in età triumvirale, probabil-
mente verso il 52 a.C. , mentre il torrente Rosandra per secoli segnò prima i medievali confini tra i comuni di
Muggia e di Trieste, quindi (dal 1420 al 1797) quelli tra Repubblica di Venezia ed Austria.
Gli insediamenti umani più antichi appartengono all’epoca dei castellieri (castellieri di Santa Barbara – Elleri,
del Monte San Michele e di Muggia Vecchia, di Monte d’Oro) mentre sono altomedievali, dell’epoca bizantina,
gli abitati di Muggia Vecchia (Castrum Muglae) e Muggia (Mugla), da cui deriva l’odierna cittadina. I reperti di
queste civiltà sono visibili nel sito archeologico a Muggia Vecchia e nel Museo Archeologico cittadino che sono
punti di riferimento per le attività scolastiche.
Ciò che ha segnato profondamente, più di qualsiasi altro periodo storico, sono state le vicende legate al secondo
dopoguerra e ai vissuti dolorosi relativi al cosiddetto “confine mobile” fino al 1954.Tutta questa parte di storia e
non solo andrebbe adeguatamente approfondita poiché ancora oggi se ne possono notare ferite e conseguenze.
Infatti, il territorio è stato tagliato in due dal confine, dopo la II guerra mondiale a partire dal 1954 con il pas-
saggio alla ex Jugoslavia anche della strada di circonvallazione collinare; la presenza del confine (due valichi di
prima categoria internazionali – Rabuiese e Lazzaretto – oltre a quelli secondari di Santa Barbara, Chiampore,
Plavie) ha determinato vantaggi come anche problemi.
Dal dicembre 2007 con la cessazione dell’esistenza di suddetti confini le già avviate collaborazioni culturali e
didattiche con le vicine scuole e i comuni trasfrontalieri hanno trovato ulteriori significati e conferma della loro
importanza e valore. In particolare si segnalano gli avviati progetti comuni tra le scuole dell’Istituto con lingua di
insegnamento italiana con quelle con lingua di insegnamento slovena ad indicazione precisa ed intenzionale circa
il superamento di divisioni storiche e culturali. Da qui la partecipazione dell’Istituto ai Bandi previsti dalla Legge
nazionale 482/99 nonché dai Bandi regionali per le lingue minoritarie.
Passando all’esame delle ricchezze ambientali, si può dire che esistono nel territorio di Muggia delle aree bio
ambientali di notevole pregio, quali zone umide (Noghere Alte e, solo a livello potenziale, il corso del Rio
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Ospo), boschi (Vignano, Farnei, Rio del Ronco, San Floriano e Rio Almerigotti). In particolare l’interesse eco-
logico dell’area delle Noghere Alte con i suoi “specchi d’acqua di falda” (comunemente detti “laghetti”) è stato
di recente riconosciuto, inserendo la zona nell’elenco dei biotopi della rete Bioitaly, che individua una serie di
siti di interesse nazionale. Di spiccato valore ambientale (soprattutto vegetazionale e floristico), storico e paesag-
gistico sono la zona del castelliere di Santa Barbara, le aree del Monte S. Michele, i lembi di paesaggio agrario
tipico, soprattutto le zone di versante con le tipiche coltivazioni a vigneto, oliveto, orto e con le caratteristiche
murature a secco di arenaria.
1.2 L’aspetto demografico.
La popolazione che attualmente risiede nel Comune di Muggia è di circa 13.400 abitanti.
Si evidenzia un saldo naturale tendente al negativo pur nella sostanziale costanza del numero degli abitanti che
si spiega, in parte, con il fenomeno migratorio abitativo da Trieste verso Muggia.
Il fenomeno migratorio derivante dall’insediamento di cittadini senza cittadinanza italiana sta assumendo un cer-
to rilievo negli ultimi anni. La presenza di alunni non cittadini italiani è del 4%.
Si segnalano, in questo senso, l’iscrizione negli ultimi due anni scolastico di alunni di varie provenienze ed etnie
che, solo nel corso del presente anno scolastico sono aumentate di un punto percentuale.
Un aspetto abbastanza confortante da considerare è che il livello di scolarità della fascia di età media, quella che
interessa i genitori degli alunni, si sta elevando e che il numero dei laureati nel territorio è passato nell'ultimo de-
cennio dall' 1,2 % al 4,6 %.
1.3 Il contesto economico
Dal punto di vista economico, si fa riferimento ancora ai dati della Conferenza Economica del Comune del 1992, "Muggia
si colloca in una tipologia di area marginale dominata dall'assenza di meccanismi autopropulsivi di sviluppo, con insuffi-
ciente apporto di imprenditoria endogena, ma anche con insufficiente domanda di lavoro in loco che determina intensi flus-
si di pendolarismo verso Trieste, di cui finisce col costituire un'appendice."
Trieste ha assunto una posizione assolutamente dominante per cui, anche se manca la definizione giuridica, si
deve pensare al territorio provinciale come ad un “sistema metropolitano”. Ragionare intorno al territorio di
Muggia comporta quindi un’attenzione all’interdipendenza ed alle relazioni con Trieste.
I fenomeni principali dell’economia muggesana sono:
- un tasso di disoccupazione elevato, superiore ai dati regionali, ma in cui l'aspetto più preoccupante è dato dalla
mancanza di corrispondenza tra posti di lavoro distrutti nei comparti industriali più tradizionali e posti di lavoro
creati, soprattutto nel terziario più avanzato, e alle difficoltà di riconversione e di riassorbimento nel mercato del
lavoro;
- una relativa deindustrializzazione, con la flessione dell'occupazione industriale, che sul territorio muggesano ha
però assunto prevalente caratterizzazione di artigianato tradizionale, se si fa eccezione per la zona Ezit, in conti-
nuo sviluppo, dove però l'imprenditoria non è di origine locale;
- una progressiva terziarizzazione in cui si nota però che il dato più consistente riguarda la soddisfazione della
domanda di beni e servizi primari delle famiglie e delle piccole unità artigiane, mentre le necessità di grado supe-
riore e del terziario avanzato non trovano risposta sul territorio comunale;
- le difficoltà legate alla struttura morfologica del territorio ed alle carenze nel settore dei trasporti e delle vie di
comunicazione. Questi problemi si fanno sentire in ambito comunale nei collegamenti tra centro e frazioni e an-
cor di più in quelli fra Muggia e Trieste, anche se l’inaugurazione della Grande Viabilità, avvenuta il 19 novem-
bre 2008, ha apportato dei miglioramenti. Sono quindi facilitati gli spostamenti da Muggia verso Trieste, dalla
quale la cittadina dipende per diversi importanti servizi pubblici, quali la sanità, l’istruzione superiore ed altri
servizi di pubblica assistenza. Per quanto riguarda i ragazzi della scuola dell’obbligo, le difficoltà di trasporto
incidono sulla strutturazione degli orari scolastici e possono limitare la partecipazione alle attività integrative. La zona residenziale di Porto S. Rocco, di recente costruzione, ha valorizzato la marina turistica e ha dato un certo svilup-
po al servizio della nautica da diporto, di antica tradizione, ed al turismo.
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1.4 Il contesto sociale
La diagnosi sintetica che emergeva dai materiali per la Conferenza Economica del Comune del 1992, ultimo documento
disponibile di un certo respiro, non era confortante: Muggia veniva definita "una società in crisi di identità, perché pr iva di
fattori di polarizzazione, con una struttura produttiva despecializzata, un sistema urbano dequalificato ... una sorta di perife-
ria urbana" che ha bisogno di ridefinire un ruolo territoriale e sociale per la città nel più ampio contesto metropolitano.
Rispetto a quegli anni sulla struttura sociale di Muggia ha influito la continua immigrazione a scopo residenziale di persone
provenienti da Trieste e che per lo più hanno mantenuto l’attività lavorativa nel capoluogo.
Fenomeni immigratori da aree più lontane non sono numericamente rilevanti. C'è da registrare anche la presenza della
comunità autoctona di lingua slovena con significative attività culturali; non essendoci nel territorio comunale una scuola
secondaria di primo grado di lingua slovena, alcuni ragazzi frequentano il nostro istituto.
Quello che si nota, anche ad un esame non specialistico, è una perdita progressiva del senso di identità e del le-
game di coesione che era dato anche dalla forte presenza di cultura operaia, ormai notevolmente ridottasi. Si
mantengono alcune tradizioni locali, ma queste stesse a volte subiscono anche aspetti preoccupanti, come ad
esempio durante il Carnevale.
Ovviamente anche Muggia vive tutte le problematiche legate alla transizione in atto nella società italiana, con i
suoi fenomeni più noti, in senso positivo o negativo (disoccupazione, post modernizzazione, globalizzazio-
ne,…).
È da rilevare infine la presenza di fenomeni di disagio, non eclatanti ma simili a quelli delle realtà urbane e che
vengono più volte segnalati dalle autorità competenti e dalle associazioni di volontariato sociale; essi coinvolgo-
no soprattutto le fasce d’età successive a quella dei preadolescenti ma sono presenti anche nei nuclei familiari.
Fra i fenomeni di cui si ha sentore c’è sicuramente a Muggia una certa diffusione di sostanze, che coinvolge ado-
lescenti che hanno ormai raggiunto possibilità di movimento autonomo e l’abitudine all’uso di bevande alcoli-
che, che tocca anche gruppi di preadolescenti, almeno in occasioni particolari.
Negli ultimi anni scolastici i docenti hanno notato una maggior diffusione dei segnali di disagio (episodi di mi-
cro vandalismo, di bullismo, …), percezione confermata anche nelle strutture educative esterne (ricreatorio par-
rocchiale, società sportive) ed in parte anche da alcuni dati emersi dal monitoraggi fra i genitori svolto. Ciò non
si è tradotto in un significativo aumento della dispersione scolastica, almeno nella scuola dell’obbligo, ma piutto-
sto in una certa disaffezione che si manifesta nelle classi terminali della scuola primaria e nella scuola secondaria
di I grado. Tuttavia va sottolineato anche l’ampia adesione giovanile a proposte di volontariato dedicate alla
scuola e l’avvio importante del Servizio Civile volontario. L’Associazionismo è una realtà molto viva e propo-
sitiva nella realtà muggesana.
Per considerazioni di questo tipo il Collegio Docenti ha dato vita negli scorsi anni a percorsi di approfondimento
sulla tematica della conflittualità giovanile, con corsi di formazione affidati alle operatrici della Comunità di S.
Martino al Campo, con le adesioni al corso sull’educazione cooperativa, al progetto regionale “Stare bene, stu-
diando bene”, sulla base del quale sono nate diverse iniziative che caratterizzano le scelte educative dell’Istituto
e che rafforzano la rete di contatti e collaborazioni con i Servizi Sociali.
È stato confermato l’accordo di rete fra il Comune, l'Istituto Comprensivo, la Parrocchia nell’ambito progetto
giovani per affrontare in stretto collegamento il problema dell'assistenza scolastica ed educativa per gli alunni
della fascia della scuola dell'obbligo.
1.5 L’aspetto culturale ed il tempo libero
Esiste a Muggia una gamma abbastanza vasta di scelte per il tempo libero; molte proposte però sono rivolte soprattutto
agli adulti e non si rivelano coinvolgenti per i ragazzi in assenza di una mediazione familiare. La gran parte delle iniziative
formative in campo extrascolastico sono organizzate dagli uffici comunali o dalle parrocchie del territorio: centri estivi, ma-
nifestazioni culturali, gruppi di animazione.
In particolare il Ricreatorio Parrocchiale risulta essere il centro di aggregazione più rilevante sul territorio, soprattutto dalla
nascita del Progetto GIOVANI.
Il Comune si prende carico di alcune delle situazioni sociali più difficili fornendo sostegno educativo e didattico
nell'ambito dei progetti ispirati dalla legge 328/00.
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Da alcuni anni è stata riaperta la Biblioteca Comunale, con una sezione dedicata ai giovani, ed è visitabile il Mu-
seo Archeologico; ricordiamo inoltre l’inaugurazione del Museo d’Arte Moderna “Ugo Carà” del marzo 2006.
Nell’ambito parrocchiale esiste il gruppo degli scout dell'Agesci, che raccoglie un certo numero di adesioni di
giovani ragazzi.
Decisamente numerose sono le attività sportive che vengono praticate sul territorio, con prevalenza per il calcio,
il basket e gli sport del mare (vela, canottaggio). In genere le attività sportive sono piuttosto frequentate; le scelte
vengono però spesso modificate e sembra di notare anche una certa insofferenza per un agonismo troppo spinto.
Le attività musicali tradizionali (le bande) sono presenti in numero consistente ma sono meno frequentate negli
ultimi anni dai giovani. Nell’anno scolastico 2007/2008 è nato il Coro Interscuola diretto dalla Prof.ssa Fonzari,
espressione della collaborazione tra l’Istituto e il Comune.
Mantengono invece una certa capacità di aggregazione le compagnie carnevalesche, anche se pure in questo set-
tore si lamenta la difficoltà del ricambio per le attività artigianali legate alla preparazione delle manifestazioni. L’ufficio cultura del comune di Muggia collabora con l’istituto nella programmazione di iniziative culturali didattiche legate ad attività
teatrali che coinvolgono i diversi ordini di scuola.
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1.6 Collaborazioni con Enti ed Associazioni del Territorio.
La tabella riassume le principali collaborazioni tra la scuola ed Enti ed Associazioni del territorio:
RISORSA ESTERNA TIPO DI CONTRIBUTO OSSERVAZIONI
Comune di Muggia Ufficio Cultura
·Proposta di spettacoli teatrali , Conferenze, incontri e/o altro;
·Disponibilità del teatro “Verdi” e della sala “Millo” per supportare le varie iniziative della scuola
·Attività della Biblioteca comunale
Le difficoltà economiche dell’Ente locale e dell’Istituzione scolastica non hanno consentito negli ultimi tempi l’attivazione del laboratorio teatrale. Tuttavia, detta proposta, così storicamente significativa, rimane come uno degli obiet-tivi da “recuperare”.
·Visite guidate al museo archeologico ed ad altri siti storicamente rilevanti del territorio comunale; orga-nizzazione di laboratori didattici.
·Progetti relativi ad alcuni aspetti storici del territorio in collaborazione con il Museo di Muggia e del Terri-torio
I progetti riguarderanno preistoria e protostoria, età romana, medioevo e lo sviluppo urbanistico dal Medioevo ai giorni nostri. Da definire le possibilità anche in riferimento alle nuove scansioni nello studio della storia
·Consulta dello Sport
·Organizzazione dell’Invito allo sport
·Torneo Telethon di rugby
·Ed altre iniziative sportive
Comune di Muggia Ufficio all’Istruzione e alle Politiche Giovanili
·Finanziamento e gestione amministrativa dei proget-ti di Educazione Ambientale proposti dall’Istituto o dall'Ente stesso.
·Collaborazione operativa nella gestione dei servizi mensa – scuolabus – pre-accoglimento – post-accoglimento.
·Disponibilità dello scuolabus per le visite didattiche
·Giochi di scienze (1 ottobre 2013) Importante iniziativa che vede la collaborazione volontaria degli studenti degli Istituti superiori triestini e delle Associa-zioni ambientaliste nonché dell’Università e del Cird
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·Giornata dei Diritti dell’Infanzia (20 novembre 2013)
·Progetto continuità con il Nido
·Progetto dislessia Collaborazione Comune di Muggia, Azienda Sanitaria, Burlo Garofalo, Ass. Ital. Dislessia, I.C.
Comune di Muggia Ufficio Relazioni con il Pubblico, Ufficio Scuole e Servizi sociali
·Le classi incontrano il Sindaco
·Collaborazioni con la Casa di riposo Progetto di Educazione Civica e dialogo intergenerazionale
Comune Servizi Sociali
·Progetto GIOVANI: proposta di intervento congiun-to sulle politiche giovanili nel Comune di Muggia
Comune, Istituto, Ricreatorio Parrocchiale, Associazioni del territorio siglano un accordo di rete
Coordinamento delle attività collegate alla diversabili-tà e al disagio:
-Segnalazione di situazioni considerate a rischio;
-iniziative educative e di integrazione;
-supporto degli educatori in ambito scolastico ed extra scolastico
Regione F.V.G.
Riferimento per i progetti finanziati con i Bandi regio-nale
Attivazione del Servizio civile solidale
Biblioteca comunale ·Visite guidate alla biblioteca.
·Progetti di animazione alla lettura
Azienda Sanitaria 3° Distretto
Coordinamento delle attività collegate alla diversabilità; Segnalazioni di alunni in difficoltà;
Collaborazione e consulenza con i docenti;
Organizzazione dei gruppi di lavoro ex legge 104/92.
Collaborazione in numerose attività di educazione alla salute, in particolare nei corsi di educazione all’affettività,
con il coinvolgimento dei genitori
Servizio di consulenza per i docenti nella predisposizione dei PDP
Azienda Sanitaria e Associazione trattamento Alcoldipendenze. SERT
·Progetto Impariamo a Stare Bene
·Progetto postura
·Incontro con ASTRA
·Educazione alimentare
·Progetto “sorridente”
Rivolto alle Classi della Scuola Secondaria di Primo Grado e primaria
Servizio di psicologia Bur-lo Garofalo
·Contatti permanenti per i DSA
Questura di Trieste Polizia Postale
·Collaborazione nell’ambito dell'educazione alla le-galità ·Educazione all’utilizzo della rete
Rivolto a tutti gli ordini di scuola
Comunità San Martino al Campo Interventi nell’ambito dell’educazione alla legalità Rivolto a tutte le classi della Scuola Primaria di Primo Grado
Associazione La Collina ·ComunicAgendo
Proseguimento ideale del Progetto provinciale 3ERRE Ri-sparmio, Riuso, Riciclo, gestisco i rifiuti, proteggo l’ambiente; progetto di educazione al consumo etico e ragio-nato e al controllo della produzione di rifiuti
Associazione Internos ·Repliche di spettacoli per bambini all’interno del Progetto Giovani
Direzione Centrale Risorse Agricole, Naturali, Fore-stali e Montagna Servizio tutela ambienti naturali e fauna
·Progetto Conoscere per Crescere Rivolto agli alunni delle classi Terze, Quarte, Quinte della Scuola Primaria
Ispettorato dipartimentale Foreste di Trieste e Gori-zia- Centro didattico di Basovizza
·Progetto Scopri Natura Alunni Scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado
C.A.I. - Sottosezione di Muggia
·Proiezioni di audiovisivi su argomenti storico - am-bientali
· Inserimento, tra le proposte del Club, di escursioni specifiche per i ragazzi
Tradizionalmente rivolto alla Scuola Secondaria di I grado, esteso anche alla Scuola Primaria e dell’Infanzia.
Protezione Civile e Vigili del Fuoco
·Progetto Sicurezza nelle scuole.
·Visite alle sedi
Presenza dei volontari della Protezione Civile alle prove di evacuazione delle nostre scuole
Polizia Municipale di Muggia
·Interventi di Educazione Stradale Rivolto principalmente alla Scuola Primaria
·Progetto “Non bullismo ma legalità” Rivolto principalmente alla Scuola Secondaria di I grado
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Fameia Muiesana ·Interventi in progetti didattici su aspetti del territorio muggesano ed eventuali visite guidate
Università Popolare ·Organizzazione del concorso letterario Leone di Muggia e di corsi musicali, tra cui il corso di chitarra
Università degli Studi ·Convenzione per l'accoglimento di tirocinanti
·Implementazione di Progetti, di Attività
- La Facoltà mette a disposizione dei docenti le sue strutture formativo-didattiche ed ulteriori iniziative formative per le scuole convenzionate - Le Facoltà mettono a disposizione le ore di tirocinio degli studenti in supporto alle attività scolastiche
Associazione Micologica Bresadola ·Mostra Micologica e visite guidate
Molte classi, appartenenti ai diversi ordini di scuola, visitano la mostra
Poste Italiane e Circolo Filatelico di Muggia ·Progetto didattico “Filatelia e scuola”
Alcune classi della Scuola Primaria partecipano alle attività didattiche proposte dalle Poste Italiane; interventi di filatelici del Circolo
Rotary Club
·Concorso “Poesia in piazza”
·Riconoscimento agli alunni/e, delle classi terze Scuola “N. Sauro”, segnalati per risultati scolastici e sportivi
Si intende proseguire la tradizionale collaborazione con con-ferenze e/o interventi d’interesse per i genitori e gli alunni
Goethe Institute ·Laboratori in lingua
·E sport in lingua tedesca
Associazione Linea Azzur-ra
·Ciclo di incontri con i genitori sulle relazioni scuola famiglia
·Ciclo di incontri con i docenti sulla conduzione del colloquio
Associazione Jonas ·Ciclo di incontri con le famiglie sulle varie te-matiche dell’adolescenza
Goap ·Incontri sull’educazione all’affettività e alla sessualità
Cat ·Esplorazione dell’ambiente ipogeo nell’ambito dei Progetti e delle attività di educazione am-bientale
Progetto transfrontaliero Scuole italiane in Slovenia (Pierpaolo il Vec-chio) Progetto Interreg
FAI Conoscenza del patrimonio arichitettonico della città di Muggia e di Trieste Ciceroni
Teatro Rossetti Adesione alla proposta del Teatro Partecipazione in orario serale agli spettacoli con l’accompagnamento dei docenti
Teatro Verdi Partecipazione alle prove generali e alle iniziati-ve proposte per i giovani
Stesse modalità organizzative
Volontari Per l’implementazione di Progetti, di Attività e per l’apporto di competenze varie
Progetto ESISTENZE Progetto intergenerazionale tra nonni e alunni con spettacolo teatrale finale a cura di una Cooperativa goriziana
FARE VELA Partecipazione a esperienze teoriche e pratiche in mare con istruttori
Nati per Leggere promozione alla lettura per i bambini da zero ad otto anni in collaborazione anche con il Comune di Muggia
Pro-Loco Bricocenter
Progetto calendario floreale Decorazione e abbelimento degli spazi verdi delle scuola
Progetto Show Riqualificazione della microarea di Zindis con la col-laborazione dell’Università di Trieste e l’Azienda Sani-taria
Comunità di Sant’Egidio Progetto Rigiocattolo Rari Nantes Attività di acquaticità in piscina
Aiesec- Educhange
Accoglienza di studenti di lingua madre
inglese o con altri livelli di competenza
per interventi in classe
In riferimento alla metodologia CLIL
Associazionismo sportivo Educazione allo sport Liceo Carducci Convenzione per l'accoglimento di tirocinanti Accordo di rete per la lingua slovena Progetto Provinciale 3S (scuola salute e sport)
Educazione allo sport, attività motoria ed educazione alla salute in collaborazione con laureati ISEF
Teatro ragazzi Comune di Muggia
Laboratori creativi per docenti
Associazione ANFA Incontri con i genitori della scuola dell’infanzia Illy Contributo per le aule informatiche Circolo 8 marzo Concorso di poesia Cooperativa Querciam-biente Per l’implementazione di Progetti, di Attività Accademia del Teatro Liri-co Giuseppe Verdi
Per l’implementazione di Progetti, di Attività Movimento di Storia e Liberazione
Per l’implementazione di Progetti, di Attività
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Scuola Traduttori ed Inter-preti di Trieste
Per l’implementazione di Progetti, di Attività
Si intende riconfermare l’inserimento del nostro Istituto nella rete di scuole che aderiscono al progetto “Aulablu
– Blueclass; monitoraggio delle acque costiere e del litorale” promossa dall’ I.C. “A. Bergamas” di Trieste.
P A R T E Q U A R T A
4.1 I valori e le finalità
La scuola ispira la propria azione ai principi fondanti della Costituzione italiana quali l’uguaglianza, il rispetto della propria
ed altrui individualità, la solidarietà, il rispetto delle regole e dei diritti di cittadinanza, il rispetto per l’ambiente d i cui si fa
parte, il diritto di tutti di acquisire gli strumenti per inserirsi attivamente nella società.
Ne derivano alcuni impegni formativi fondamentali:
· Il servizio scolastico deve garantire l’assoluta uguaglianza, senza discriminazioni di sesso, razza, etnia, lingua, re-
ligione, opinioni politiche, condizioni psico-fisiche e socio-economiche;
· La regolarità del servizio scolastico e delle attività educative, nel rispetto delle disposizioni contrattuali;
· Lo sforzo di favorire l’accoglienza, soprattutto nei momenti di passaggio, e l’integrazione di tutti gli alunni, con par-
ticolare riguardo per quelli in situazione di diversabilità, per gli stranieri e per gli alunni con particolari situazioni di
deprivazione sociale e/o culturale, ma anche di offerta nella cura alle situazioni di eccellenza;
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· Istituzioni, personale, genitori ed alunni sono, nell’ambito delle rispettive competenze, protagonisti e responsabili
dell’attuazione del Piano dell’Offerta Formativa, attraverso una gestione partecipata della scuola;
· La scuola, nei limiti delle proprie possibilità e delle proprie risorse, si impegna a favorire le attività extrascolastiche
che la qualificano come centro di promozione culturale, sociale e civile;
· La scuola cura la progressiva semplificazione delle procedure e l’informazione il più possibile completa e traspa-
rente.
L’Istituto Comprensivo "Giovanni Lucio" di Muggia si identifica strettamente col territorio comunale, di cui rac-
coglie la quasi totalità dei giovani della fascia d’età dai 3 ai 14 anni.
Anche per questo motivo la scuola intende porsi come uno dei nodi centrali della rete di Istituzioni ed associa-
zioni di Muggia che vogliano contribuire al processo formativo. Da ciò discende la necessità dell’integrazione
col territorio, in un rapporto dialettico, fatto di scambi, di collaborazioni, ma anche di assunzione di compiti spe-
cifici e di proposizione di valori e percorsi educativi. Anche il territorio di Muggia è investito da un processo di trasformazione sociale, culturale ed economica, non sembra ave-
re più un’identità precisa come nel passato; la scuola perciò può contribuire a rafforzare quei legami di coesione sociale
che sembrano attualmente perdere peso.
In altre parole la scuola può contribuire alla ricerca di un’identità che sia però un’identità aperta, per contrastare
le tendenze ad un localismo senza senso nella nostra epoca mantenendo la consolidata attività sulla conoscenza
delle proprie radici e del proprio territorio.
Per essere efficace nell’opera di educazione la scuola identifica i bisogni formativi dei bambini e dei preadole-
scenti che costituiscono l'utenza della scuola:
- bisogno di identità (autostima);
- bisogno di appartenenza, di sentirsi parte di un gruppo col quale interagire;
- bisogno di esplorare la realtà fisica e sociale che li circonda;
- bisogno di comunicare.
Per rispondere a questi bisogni la scuola si impegna a:
a) instaurare un clima di rapporti degli alunni fra di loro e con le altre componenti della scuola che risponda al
bisogno di appartenenza ad un gruppo ed al bisogno di identità dell'alunno;
b) strutturare situazioni che portino ad una scoperta-esplorazione attiva e personale del mondo esterno e della
realtà sociale;
c) favorire situazioni quotidiane di comunicazione per stimolare la conoscenza di sé ed il confronto con gli
altri.
4.2 Le tematiche educative
La scuola, all’interno dei suoi percorsi didattici, individua in maniera specifica le seguenti tematiche da perseguire attraver-so attività curricolari e extracurricolari perché si realizzi una crescita completa e consapevole ed una reale maturazione personale: AREA 1-Educazione alla pace, alla solidarietà, al rispetto dei diritti umani:
rientrano in quest’ambito tutte le attività e le iniziative che intendono educare alla pace, ai rapporti interpersonali ed alla risoluzione dei conflitti, alla salvaguardia dei diritti umani, sviluppando negli alunni la solidarietà verso i soggetti più deboli, la conoscenza ed il rispetto per civiltà e culture diverse dalla propria in un percorso integrato fra i diversi ordini di scuola. In questa tematica si inquadrano le iniziative per l’educazione alla multiculturalità e interculturalità. In quest’ambito si inserisce l’educazione al rispetto di genere e alla valorizzazione delle identità e dei ruoli maschile e femminile.
AREA 2-Educazione ai linguaggi, all’informazione, alla comunicazione:
è intesa come diritto/dovere di ogni alunno ad acquisire la capacità di esprimersi in modo libero, chiaro e consa-
pevole, sviluppando uno spirito critico che gli consenta di conoscere e valutare il mondo che lo circonda, e la
capacità di usare diversi linguaggi; all’interno di questa tematica vanno collocati l’attenzione particolare rivolta
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allo sviluppo delle biblioteche e alle attività ad esse collegate e all’utilizzo all’interno delle attività curricolari ed
extracurricolari delle nuove tecnologie e dei linguaggi digitali, per quanto permesso dalle risorse umane e mate-
riali. Una scelta didattica specifica della scuola è la particolare attenzione ai linguaggi non verbali e alla gestione
dell’affettività e delle emozioni con particolare attenzione alle dinamiche di gruppo e alla valorizzazione dei ruo-
li di tutti i suoi componenti.
AREA 3-Educazione alla legalità, alla conoscenza ed al rispetto delle regole del vivere comune; educazione stra-
dale:
gli alunni devono essere guidati alla conoscenza ed al rispetto delle leggi e delle regole di vita comune, dentro e
fuori di scuola, per farne dei cittadini consapevoli e partecipi, che sappiano valutare le conseguenze del proprio
agire; è un'educazione che si trasmette con l'esperienza stessa del vivere quotidianamente in una comunità rego-
lata e che quindi fa parte del curricolo informale piuttosto che di quello formale. Sono qui comprese tutte le atti-
vità legate all’educazione alla sicurezza ed all’educazione stradale.
AREA 4-Educazione al rispetto dell’ambiente, alla sicurezza ed alla salute:
verranno individuati percorsi formativi e attività che sviluppino negli alunni il rispetto per l’ambiente e la formazione di una coscienza “ecologica” attraverso la conoscenza diretta del territorio locale, rafforzando e mantenendo, attraverso lo studio del territorio, un legame con la sua storia e la sua cultura. Gli allievi diventano responsabili nell’impatto con la natura e nel-la gestione delle risorse; individuano, migliorando le proprie capacità espressive e la propria sicurezza, le modalità comu-nicative efficaci per diffondere nel proprio territorio le analisi elaborate. Gli alunni saranno guidati ad una maggiore attenzione per la propria salute psicofisica, attraverso una corretta ed equilibra-ta alimentazione e attraverso iniziative e progetti di prevenzione delle dipendenze; gli alunni diventano consapevoli di quanto sia importante un ruolo attivo affinché abbiano la capacità di attuare delle scelte nei confronti di ciò che riguarda il benessere psicofisico. Nell’ambito dell’educazione alla salute troverà valorizzazione anche la cultura sportiva. Si ribadisce comunque che compito formativo irrinunciabile è promuovere lo "star bene a scuola" anche come principale forma di prevenzione primaria delle forme di disagio giovanile, pur sapendo di non essere l’unica agenzia formativa e spesso neppure la più importante. Dalle riflessioni del Collegio Docenti negli ultimi anni emerge in modo sempre più evidente che per trasmettere efficace-mente qualsiasi contenuto didattico e formativo è fondamentale l’attenzione a “come” questi possano essere trasmessi e su quale tipo di relazione si instaura fra docente ed alunni. Se questa non è curata in modo attento si rischia di vanificare qualsiasi sforzo; per questo motivo la formazione promossa dall’Istituto negli ultimi anni ha privilegiato questi aspetti. Su questa linea si colloca la richiesta di proseguire e rafforzare le attività iniziate nell’ambito del progetto regionale “Una scuola per tutti”, partecipando con apposite richieste al piano di finanziamento regionale per il miglioramento dell'offerta formativa.
P A R T E Q U IN T A
1.1. Forme di Flessibilità
Il sapere pedagogico e l’esperienza degli insegnanti sottolineano come i processi di apprendimento e di crescita abbiano ritmi e tempi variabili per gli alunni. Fermo restando l’esperienza del gruppo classe come luogo privilegiato della socializza-zione ed anche della crescita cognitiva, diventa perciò utile offrire agli alunni occasioni di maggior articolazione sia dell’orario scolastico che di esperienze di formazione. Le modalità di utilizzo degli strumenti di flessibilità vengono ovvia-
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mente decise nei momenti di programmazione per la scuola primaria e dell’infanzia e nei Consigli di Classe per la scuola secondaria .
Le sottostanti modalità organizzative tuttavia, negli ultimi anni hanno visto una sostanziale riduzione legata alle diminuite risorse d’organico assegnate all’istituto Comprensivo. Rimane tuttavia la volontà di mantenimento, laddove possibile, delle metodologie sotto illustrate.
La scuola individua i seguenti ambiti di flessibilità:
1. Orario scolastico
La flessibilità d’orario è una risorsa importante per la realizzazione di laboratori e/o lavori di gruppo a classi
aperte, realizzati nei singoli plessi nell’ambito di attività e/o Progetti didattici specifici. Nelle diverse sezioni
delle Scuole dell’Infanzia e primaria dell'Istituto la struttura oraria comprende dei momenti di contemporaneità
sulla base di progetti ed attività elaborati collegialmente. Attività in modalità flessibile potranno essere predispo-
ste per il Tempo prolungato della scuola secondaria di primo grado e nelle residuali ex compresenze o contempo-
raneità della scuola primaria che sono state assegnate ad ogni classe nel disposto d’assegnazione dei docenti alle
classi ad inizio anno.
Anche la strutturazione dell’orario disciplinare e la distribuzione degli insegnamenti nel corso dell’anno potran-
no venir organizzate in modo flessibile – così come previsto dalla Decreto L.l ivo 59/2004 -.
2. Articolazione dell’offerta formativa
Con l’inserimento ed in occasione di eventi e festività, le scuole dell’infanzia realizzano i progetti comuni che
prevedono l’attuazione di forme personalizzate di flessibilità e l’organizzazione di specifiche unità d’esperienza
ispirate alle finalità generali espresse nella progettazione annuale. Nella scuola primaria la flessibilità sarà finalizzata alla realizzazione delle attività previste in alcuni momenti “forti” dell’anno scolastico, quali il Natale o le iniziative legate alla conclusione dell’anno scolastico oltre che per qualche progetto didattico specifico, come ad esempio nella realizzazione di progetti che riguardano l’intero plesso fatto salvo che, le ore di ex com-presenza saranno prioritariamente dedicate al recupero degli alunni in difficoltà.
3. Flessibilità e compartecipazione nelle scelte formative ed organizzative Un’altra forma di flessibilità è data dalla partecipazione a progetti didattici integrativi spesso in collaborazione con Ent i ed associazioni esterne da attuarsi in orario aggiuntivo.
Inoltre le attività integrative pomeridiane sono, tranne specifiche eccezioni, aperte a tutti gli alunni della scuola.
4. Articolazione flessibile delle classi La flessibilità nella scuola può riguardare anche i gruppi classe. Ciò può esprimersi in forme diverse:
· due o più classi possono unirsi e seguire contemporaneamente la stessa attività o percorso didattico;
· le classi possono unirsi e/o essere suddivise in due gruppi nella fascia oraria di contemporaneità degli insegnanti che però svolgono attività diverse (esempio un gruppo dedicato al recupero e un gruppo agli approfondimenti).
La dimensione del plesso sembra la più adatta per organizzare concretamente le esperienze di apertura delle classi, dal momento che così si limitano i problemi di trasporto. Inoltre alcuni progetti illustrati nei paragrafi successivi prevedono la partecipazione di gruppi di alunni di classi diverse mentre in ogni sezione dell'Istituto, per alcuni alunni diversamente abili o con difficoltà di apprendimento può essere previ-sto l’inserimento parziale in classi diverse da quella di appartenenza, per rispondere ad esigenze particolari. Nella scuola secondaria la flessibilità è affidata in parte alla presenza dei laboratori, limitatamente alle classi a 36 ore. Per le classi a 30 ore non risulta possibile la flessibilità oraria se non attraverso la proposta di attività pomeridiane facoltati-ve. La flessibilità è quindi un principio organizzativo importante per il funzionamento della scuola nel suo complesso che at-tualmente può essere articolato o nelle varie possibilità organizzative mattutine o su attività opzionali pomeridiane e serali.
1.2 Arricchimento dell’attività’ didattico - educativa
La scelta di offrire una gamma di attività integrative, sia in orario curricolare che extracurricolare, deriva da tre ordini di mo-tivazioni:
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- la volontà di perseguire alcuni dei valori scelti nell’ambito delle tematiche educative della scuola attra-
verso delle attività ritenute qualificanti;
- la convinzione che l'attività di laboratorio, che spesso i progetti prevedono, favorisca il raggiungimento di
obiettivi sia didattici che formativi in modo più efficace;
- il desiderio di venire incontro ad esigenze del territorio offrendo occasioni formative per il tempo libero,
almeno per gli alunni più grandi, valorizzando nel contempo quelle abilità e quegli aspetti che non sempre
possono trovare piena espressione nell’orario curricolare: socialità, creatività ed espressività, attività motoria
senza agonismo spinto. Ovviamente la scuola sceglie quei percorsi che si possono più facilmente integrare con le proprie specifiche finalità didatti-che, per cui queste attività diventano anche occasione per l’alunno di consolidare le proprie abilità e competenze.
Si tratta comunque di attività seguite e guidate da docenti che possono avvalersi della collaborazione di esperti
esterni.
Si sottolinea inoltre come spesso questi progetti risultano essere non solo attività che si affiancano ad altre attivi-
tà, ma ambiti privilegiati di sperimentazione didattica e metodologica, vedi i caratteri di pluri o inter disciplina-
rietà che rivestono o la forma di educazione partecipata con cui vengono portati avanti.
I progetti didattici per tematica educativa
A partire dall’anno scolastico 2012-2013 l’offerta formativa è articolata in attività e progetti.
Si intende per progetto una proposta innovativa e sperimentale, spesso trasversale tra più ordini di scuola, che
implichi la ricerca attiva da parte degli insegnanti di nuove modalità di insegnamento e/o approccio a nuovi con-
tenuti.
Le attività sono iniziative che vengono effettuate da tempo all’interno dell’Istituto e che quindi lo caratterizzano
o che ampliano i contenuti della programmazione didattica con elementi di innovazione.
Si tenga presente che alcuni progetti derivano dall’adesione a proposte di Bandi della Regione FVG.
Il Collegio Docenti ha approvato la partecipazione ai bandi ministeriali per la sperimentazione delle “Classi 2.0”,
aventi come finalità l’utilizzo di nuove tecnologie in ambito didattico secondo le linee di un progetto elaborato
da una Commissione per la Scuola Secondaria di Primo Grado
Attività
Attività scuola dell’infanzia Docente referente Classi coinvolte
We speak english Lucari Scuola dell’infanzia Biancospino
Un click tira l’altro Sorrentino Gruppo grandi Scuola dell’infanzia Bianco-
spino
Attività scuola primaria
Geologica...mente! Donaggio 2C Scuola primaria De Amicis
Piccoli scienziati crescono Donaggio Scuola primaria De Amicis
La musica del cuore Chiozza 5A Scuola primaria Loreti
Emozioni in gioco Pansa 2C Scuola primaria De Amicis
Laboratorio di iconografia cristiana Crevatin P. 4A Scuola primaria Loreti
Attività di biblioteca Iacovone Scuola primaria Loreti
Attività scuola secondaria di primo grado
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Attività
A scuola con il teatro Marchesan 3B Scuola secondaria Sauro
A teatro con la scuola Marchesan 1-2-3 B Scuola secondaria Sauro
Progetti
Progetti scuola dell’infanzia Docente referente Classi coinvolte
Letture animate Macor Gruppo grandi scuola dell’infanzia Biancospi-
no
Sfogliando le emozioni (emozioni in gioco) Carmeli Scuole dell’infanzia: Borgolauro, Giardino dei
Mestieri, Biancospino
La biblioteca del Topo Isidoro Lucari, Sorrentino Scuola dell’infanzia Biancospino
Progetti scuola primaria
Orientativa…mente! Mercandel Scuola primaria De Amicis, 2A-3A-5A Loreti,
3A Zamola
English games De Donatis, Viezzoli Scuola primaria De Amicis e scuola Zamola
Facciamo cine...ma Cociani 5A scuola Zamola
Un Natale davvero speciale Cicogna Scuola primaria Loreti
Meteolab Brieger 4A e 5A scuola primaria Loreti
Mondi in scatola Favet 4A scuola Loreti, 4A e 4C scuola De Amicis,
gruppo grandi della scuola Giardino dei Me-
stieri
Teatri...amo Primavera Scuola primaria Zamola
Sogni, desideri e ricette di Natale Pansa 1C, 2C, 3A, 3C, 4A, 4C, 5C scuola primaria
De Amicis
3R - Non rifiuto... io riciclo Fontanot 2A, 2B scuola primaria De Amicis
Progetti scuola secondaria di primo grado
Parenzati Lena 1B, 2B, 3B scuola Sauro
La zecca di Nazario Panciera Scuola secondaria di primo grado Sauro
Unplugged Nicoletti 2A, 2B, 2C, 2D scuola Sauro
Laboratorio di scrittura creativa Marchesan 2B, 3B scuola Sauro
Il corpo sensibile (bando regionale) Donaggio
Progetti trasversali
ArAl (bando regionale) Donaggio Gruppo grandi Giardino dei Mestieri, 1A - 1B -
1C - 2C - 3A De Amicis, 3A - 5A Loreti, 1A
Zamola, gruppo grandi Borgolauro
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Progetti
CLIL (bando regionale) De Donatis Tutte le scuole primarie e 3C 2C 2D scuola
secondaria di primo grado
Noi e il nostro ambiente Palumbo scuola primaria 2C De Amicis , tutte scuole
infanzia, 4A Loreti, Sauro TP
Noi e il nostro ambiente Blaschich 1A 1B 1C 1D 2A 2B 2C 3A 3B 3C Sauro
+ bambini grandi Giardino dei Mestieri
ABC dell’ IRC Crevatin P. Bambini grandi infanzia+5A 5B De Amicis
TO+5C De Amicis TP, 5A Loreti, 5A Zamola
IPDA- DSA: prevenire, identificare, interveni-
re
Roici Tutto L’Istituto
Logica...mente Donaggio Tutto L’Istituto
Sportello d’ascolto Fornasaro Tutto L’Istituto
5.3 I Progetti didattici derivanti dai Bandi regionale e da Bandi derivanti dalle iniziative del MIUR(per tema-
tica educativa)
Si tenga presente che alcuni progetti ed attività derivano dall’adesione a proposte di Bandi della Regione FVG e dai
Bandi per le lingue minoritarie proposti dal MIUR. Per gli stessi, alla data attuale, si rimane in attesa di conferma.
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UNA SCUOLA PER TUTTI
Progetto complessivo per affrontare il disagio e la dispersione scolastica e
GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE
Grazie all’esperienza maturata, ai percorsi di sperimentazione e di formazione attuati negli scorsi anni, in par-
ticolare sotto la regia dei docenti Funzione strumentale e della prof.ssa Monti, ex docente dell’Istituto e volon-
taria presso lo stesso,l’Istituto intende proseguire nella serie di interventi, strutturati anche in forma di rete con
istituzioni scolastiche e non scolastiche, per affrontare le situazioni di maggiore difficoltà di alcuni alunni ma
anche per migliorare l’offerta didattica ed educativa.
Quali forme di difficoltà?
1. La difficoltà di relazione nel gruppo classe, con gli adulti e/o con i coetanei
La possibilità di intervento della scuola dipende dalla gravità e dal tipo di difficoltà.
Per il docente una consulenza specifica può essere fornita da quanto rimane dell’attività di Sportello gestito
dalle operatrici del Distretto Socio - sanitario, se confermato. Un ulteriore gruppo di supporto è costituito dal-
la GRUPPO DI LAVORO GLI , coordinato dalla docente incaricata dal Collegio e dalle docenti di riferimen-
to nonché dal Dirigente scolastico.
Per la classe l’intervento specifico è costituito dalle attività di accoglienza e dall’uso delle metodologie speri-
mentate negli scorsi anni (cooperativismo, diario di classe, strategie per la responsabilizzazione e per la ge-
stione delle emozioni …)
Il piano di inclusione per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) e il modello del Piano Didattico
Personalizzato sono disponibili in segreteria per la consultazione
2. La difficoltà didattica
Si intende per “difficoltà scolastica” la carenza specifica su una materia o su una parte di materia, su uno o
alcuni argomenti. La scuola interviene con pacchetti orari specifici di recupero a carico del Fondo di Istituto
in applicazione della Delibera del Collegio dei docenti d.d. 9 febbraio 2012 e dei finanziamenti provenienti
dalla fonte contrattuale c.d. “Aree a rischio”.
C’è inoltre la possibilità di indirizzare gli alunni allo Spazio Compiti presso il Ricreatorio parrocchiale. Allo
Spazio Compiti collaborano educatori e i volontari del servizio civile volontario tramite un Accordo con la
Regione F.V.G Per quanto attiene l’Istituto Comprensivo un docente ha l’incarico di coordinamento
all’interno dell’Accordo di rete fra Istituto Comprensivo, Comune di Muggia e Ricreatorio Parrocchiale.
Inoltre, qualora sia organizzativamente possibile e si trovi anche quest’anno l’accordo con il Comune, si ri-
proporrà la possibilità di uno spazio per il recupero nel corso di alcuni, mirati, sabati mattina.
3. L’insuccesso scolastico
Parliamo di “insuccesso scolastico” quando i processi individuali di apprendimento necessitano di una ristrut-
turazione complessiva. Questa situazione potrà essere affrontata con gli strumenti pedagogici della Gestione
Mentale, possibilmente al termine dell’orario scolastico, dietro autorizzazione della famiglia, con interventi
individuali o in piccoli gruppi. L’esperienza degli ultimi anni fa ritenere importante che ci sia un livello alme-
no iniziale di disponibilità degli alunni coinvolti. I docenti coinvolti utilizzeranno la pratica del dialogo peda-
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gogico, in collegamento con i docenti di classe. Questa attività non si configura come recupero disciplinare,
ma come strumento per potenziare le capacità di apprendimento degli alunni.
È possibile iniziare un percorso secondo le modalità della Gestione Mentale anche con alcune classi, preferi-
bilmente nelle prime secondaria di primo grado, dietro accordo e con la collaborazione dei Consigli di Classe,
prevedendo un ciclo di quattro - cinque incontri.
Nel corso di quest’anno scolastico le attività legate alla Pedagogia degli Atti individuali di apprendimento
(Gestione Mentale) – metodologia nella quale è specializzata la prof.ssa Adriana Monti - dovrebbero essere
ampliate e diffuse maggiormente grazie alla prosecuzione del corso di formazione.
L’Istituto ha infatti siglato un accordo di collaborazione con la professoressa che prevederà una serie di attivi-
tà:
1. la prosecuzione del percorso di formazione del gruppo di docenti che già si sono accostati negli scorsi
anni alla pratica della Pedagogia degli Atti individuali di apprendimento, con largo spazio dato al confron-
to delle sperimentazioni attuate;
2. la costituzione, verso la fine dell’anno scolastico, di un nuovo gruppo di insegnanti che inizi il percor-
so di formazione, comprendente in particolare docenti di scuola primaria;
3. la consulenza nei confronti dei docenti che via via si cimenteranno in azioni didattiche ispirate alla Pe-
dagogia degli Atti individuali di apprendimento;
4. l’utilizzo dello strumento del dialogo pedagogico con alcuni alunni individuati dai docenti delle classi
bisognosi di un’effettiva ristrutturazione dei percorsi di apprendimento;
5. l’organizzazione di alcuni incontri con genitori interessati all’argomento.
Si segnala che, essendo la prof.ssa Monti la prima persona in Italia che conclude il percorso nell’ambito
dell’Istituto che si occupa della formazione sui principi della Pedagogia degli Atti individuali di apprendimen-
to, queste attività risultano fortemente innovative nel panorama pedagogico e didattico nazionale e possono
essere considerati un tentativo sperimentale di dare nuove risposte alle problematiche crescenti nell’ambito
dell’apprendimento.
A queste attività, che possono riguardare tutto l’Istituto, si affiancano progetti specifici per la Scuola
dell’Infanzia e per la Scuola Primaria. Il progetto IPDA ( Identificazione Precoce delle Difficoltà di Appren-
dimento) coinvolge docenti della scuola dell’infanzia e primaria ed è volto essenzialmente a favorire il pas-
saggio fra i due ordini di scuola garantendo il possesso dei prerequisiti necessari ad iniziare il percorso di al-
fabetizzazione.
La Scuola Primaria ha elaborato un progetto specifico per l’ integrazione degli alunni riconosciuti ai sensi del-
la L. 104 artt. 3 e 4 e la rimozione del disagio (L.R.328). I docenti referenti sono le insegnanti Funzione
strumentale si avvalgono della consulenza delle insegnanti incaricate e specializzare nei disturbi
dell’apprendimento.
Con tale progetto si intendono perseguire i seguenti obiettivi:
• favorire il raggiungimento di obiettivi formativi nel rispetto di bisogni e ritmi di apprendimento
individuali;
• migliorare l'atteggiamento rispetto all'apprendimento;
• favorire la relazione nel rapporto con gli altri: alunno/alunno, alunno/adulto anche nell'ambien-
te extrascolastico;
• valorizzare le abilità individuali, anche se residue;
• facilitare le modalità di interazione comunicazionale;
• valorizzare l'intelligenza affettivo – emotiva;
• promuovere i rapporti di collaborazione con il gruppo;
• creare situazioni di cooperazione.
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Educazione teatrale
L’educazione teatrale è da molti anni un’attività tradizionale delle scuole di Muggia, grazie anche alla stretta
collaborazione con l’Ufficio Cultura del Comune che fornisce gratuitamente l’uso del Teatro cittadino.
L'attività teatrale viene concepita come uno strumento forte di socializzazione, di assunzione di responsabilità
ed in genere di crescita formativa, escludendo forme di selezione per merito.
Purtroppo, le ristrettezze economiche degli ultimi anni - insieme al turn over degli Esperti - hanno fatto sì che
dette attività, in collaborazione con l’Ufficio cultura del Comune di Muggia non possano venir riproposte.
La collaborazione col Comune permette di norma di usufruire gratuitamente del Teatro Verdi qualora le pro-
duzioni teatrali siano scolastiche.
Attività motoria e sportiva
Nella scuola primaria anche quest’anno la normale programmazione di attività motoria sarà arricchita da in-
terventi ed iniziative tendenti a rafforzare le abilità motorie di base ed a partecipare alle attività di gioco-sport,
rispettando le regole in situazioni diverse.
Sono previste collaborazioni con tutte le Società sportive che fanno riferimento alla Consulta dello Sport
promossa e gestita dal Comune e di quelle appartenenti al Progetto Giovani del Comune di Muggia.
E’ prevista la partecipazione ai Giochi Sportivi Studenteschi e ad alcune manifestazioni sportive organizzate
dalle società stesse tra gli alunni dei diversi plessi.
Dall’a.s. 2009-10 è stato istituito il Centro Sportivo Scolastico della Scuola Secondaria Sauro, che ha raccolto
in sé le attività sportive scolastiche ed extrascolastiche prima rientranti nell’azione del c.d. gruppo Sportivo
(Giochi interni, Giochi sportivi studenteschi e attività pomeridiane bisettimanali per alunne ed alunni). An-
nualmente sono previste circa 140 ore di attività di palestra fino ad un massimo di 6 ore settimanali, dedicate
a svariate attività sportive e circa 100 annue di accompagnamento degli alunni ai Giochi Sportivi Studenteschi
per la partecipazione alle gare ogni anno deliberate, che tradizionalmente comprendono l’atletica leggera, la
pallacanestro, la pallavolo, il calcio a 5, il rugby , il remoergometro, l'orienteering. Vengono inoltre organiz-
zati i Giochi interni che coinvolgono tutte le classi.
CENTRO SPORTIVO SCOLASTICO
NOTA MIUR 6205 DEL 29.10.2014
“ A partire dall’anno scolastico 2014-2015, nel rispetto dei protocolli d’intesa siglati tra MIUR-CONI e CIP,
sono istituiti i nuovi “CENTRI SPORTIVI SCOLASTICI” che hanno competenza nella realizzazione e ge-
stione di tutte le attività motorie e sportive scolastiche negli Istituti Comprensivi e negli Istituti in rete,
compresi i “Campionati Studenteschi”.
Il Centro Sportivo Scolastico è composto dal Dirigente Scolastico e dal docente di Educazione Fisica Sporti-
va o Scienze Motorie che collabora con l ”Ufficio Educazione Fisica Territoriale del MIUR “
Competenze:
Pianifica l’attività sportiva dell’ I. C.
Tiene i rapporti con le famiglie degli studenti
Collabora con le associazioni sportive del territorio
Le attività sportive curricolari ed extracurricolari sono promosse ed organizzate dal MIUR , CONI, Enti locali
e Federazioni Sportive.
L’adesione ai “ Campionati Studenteschi” è subordinata alla costituzione del Centro Sportivo Scolastico.
Il CSS ha validità fino a nuova istituzione per modifiche interne all’ORGANIGRAMMA.
La Rivista letteraria
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Il giornalino scolastico è nato diciotto anni fa nell'ambito di un laboratorio organizzato in collaborazione con
il Comune di Muggia. Si poneva come principali finalità quelle di:
- dotare la scuola di uno strumento di registrazione degli avvenimenti più significativi, con la partecipa-
zione attiva da parte dei ragazzi, e di dibattito;
- suscitare il senso di appartenenza al proprio istituto, per instaurare motivazioni positive in opposizione
alla "crisi di identità" dell'ambiente sociale di provenienza;
- promuovere, attraverso attività concrete e di utilità pratica per la collettività, valori quali la coopera-
zione, l'assunzione di responsabilità, il rifiuto di atteggiamenti individualistici, l'accettazione del lavoro
con ragazzi di classi diverse;
- fornire agli alunni un mezzo per esprimere liberamente il proprio vissuto, i propri interessi, i propri
punti di vista. Al fine di recuperare le finalità della descritta attività dallo scorso anno si è iniziata la sperimentazione di una Rivista letteraria che ha visto la sua produzione cartacea ma anche e soprattutto quella digitale.
Da quest’anno scolastico si è introdotto, su stimolo ed iniziativa di alcuni allievi, il giornale LA ZECCA di Na-zario che assumerà veste progettuale.
5.3 Iniziative dei/per i genitori
Per favorire il contatto fra le scuole e le famiglie, nei singoli plessi, soprattutto della scuola dell’infanzia e del-
la scuola primaria, vengono organizzate in momenti diversi e in forme diverse giornate in cui le famiglie pos-
sono entrare nell’ambiente scolastico e conoscere le attività che vi si svolgono. (open day). In alcune situazioni i genitori parteciperanno alle iniziative scolastiche non solo in veste di spettatori ma anche di colla-boratori. Si fa riferimento alle proposte pervenute dalla componente genitori del Consiglio di Istituto che, come avvenuto gli scor-si anni scolastici, ha attivato una serie di incontri per genitori relativamente al come aiutare i propri figli a studiare e in-contri con la Polizia postale sul controllo ed i pericoli di Internet. Anche quest’anno si accoglieranno eventuali proposte provenienti dalla componente genitoriale. Tuttavia si rimane aperti all’accoglienza di ulteriori iniziative che possano rivelarsi utili e significative per la crescita della comunità scolastica.
P A R T E S E S T A
1.1 Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo
Nel corso dell’estate 2007 il Ministero della Pubblica Istruzione ha emanato le attese Indicazioni nazionali per
il curricolo in allegato al D.M. 31/7/2007 che hanno decretato che “a partire dall’anno scolastico 2007-2008 le
scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione procedono all’elaborazione dell’offerta formativa avendo
come riferimento in prima attuazione e con gradualità, le Indicazioni che ormai sono operative”.
Nel maggio del 2012 son state pubblicate le” Indicazioni nazionali per le scuole dell’infanzia e del primo ci-
clo di istruzione” ed il Collegio, nell’ultima seduta dell’anno scolastico 11-12 è stato sollecitato a partecipare
alla consultazione promossa dal Ministero.
Inoltre, a conclusione del lavoro del Gruppo provinciale e regionale denominato “Autonomia e Curricolo” si
sono accolti e sono stati utilizzati alcuni dei materiali proposti, in particolare la Certificazione delle Compe-
tenze sia per la scuola primaria che, pur con diverso percorso, per la scuola secondaria.
Le Indicazioni relative al curricolo si pongono in coerenza al disegno che ha visto l’istituzione stessa degli
Istituti Comprensivi: l’idea di globalità della persona-allievo, la considerazione della sua evoluzione e del ne-
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cessario, conseguente unico sviluppo di una linea pedagogica che consideri al proprio interno lo sviluppo di
un disegno continuo, sebbene sempre maggiormente articolato, tra ordini di scuola.
La centralità della persona che apprende, l’originalità dei percorsi individuali, il loro inserirsi nel tessuto so-
ciale e territoriale trovano grande rilievo nelle Indicazioni e sostanziale continuità ed integrazione nel Pof di
Istituto.
Da anni, infatti, il Comprensivo Lucio si pone come Istituzione profondamente integrata nel tessuto sociale
d’appartenenza, ne è esso stesso propulsore ed animatore insieme al Comune ed al privato sociale.
Ancora, l’indicazione circa “l’esigenza di impostare una formazione che possa continuare lungo tutto l’arco
della vita” e la derivante verticalità del disegno curricolare trova piena consonanza nella metodologia di lavo-
ro fin qui attuata che tiene anche fortemente presente la complessità e la molteplicità degli aspetti educativi.
Gli stessi, didatticamente, si fanno sempre più reticolari ed interconnessi in termini di costruzione di pensiero
e mentalità dentro i nuovi scenari propri delle europee società della conoscenza.
Dunque, l’orizzontalità dei curricoli si attesta sempre più come necessità di superamento della separatezza tra
le discipline andando a connettersi in una trama interdisciplinare laddove conoscenze e competenze siano
sempre maggiormente connotate da un carattere di alta integrazione. A tale principio il Pof si è sempre ispira-
to consolidando prassi e metodi così come le Indicazioni prevedono.
In tale contesto la trasversalità delle educazioni rimane di cruciale importanza poiché coinvolge e coniuga va-
lori civili ed etici e formazione e crescita delle competenze individuali.
Il Collegio Docenti si sta attivando in continuità con gli scorsi anni nelle forme previste dal D.M. 31/7/07 per
quanto atterrà all’ informazione e formazione relativa alle Indicazioni e soprattutto alle Linee guida prodotte
dall’USR FVG che sono state distribuite a tutti i docenti e che, nel corso del Collegio dei docenti di novem-
bre, saranno oggetto di studio e dibattito.
Qualche anno fa è stato istituito un gruppo di lavoro a livello provinciale per l’elaborazione dei curricoli ver-
ticali per disciplina; l’Istituto fa dunque costante riferimento a detto lavoro attraverso la divulgazione dei ma-
teriali contenuti nel sito www.autonomiacurricolo.it ; i docenti della scuola primaria si sono attivati in commis-
sioni distinte per aree disciplinari ed hanno elaborato un documento unico che raccoglie in verticale i curricoli
dalla classe prima alla quinta.
Inoltre è in fase di elaborazione il curricolo verticale di Istituto per discipline avviato all’inizio del presente
anno scolastico.
1.2 Introduzione: l’identità didattica dell’Istituto
La riflessione degli ultimi anni all’interno del Collegio Docenti ha portato a individuare alcuni punti forti at-
torno ai quali tracciare le linee guida dell’identità didattica dell’Istituto e delineare ulteriori percorsi di ag-
giornamento collettivo. Tali punti forti sono:
· la consapevolezza dell’esistenza di forme multiple di intelligenza, motivo per cui si è scelto di
dare spazio all’interno dei curricoli alle attività operative, manuali ed espressive, e di diversi stili di ap-
prendimento cui conformare gli stili di insegnamento;
· la volontà di delineare dei percorsi didattici e formativi in senso verticale, con elementi di con-
tinuità fra i diversi ordini di scuole;
· l’approfondimento degli aspetti relazionali e metodologici, che sono privilegiati rispetto a quel-
li di contenuto, per sperimentare nuove modalità di “fare scuola” pur nelle difficoltà derivanti dalle ridu-
zioni orarie ed umane.
· l'uso delle nuove tecnologie, che vengono proposte per creare l’abitudine ad un ambiente di
studio e lavoro di cui esse facciano parte sempre compatibilmente alle risorse.
L’Istituto Comprensivo Giovanni Lucio ha affrontato alcuni fra i molti temi che nella didattica devono essere
ripensati, alla luce sia della situazione organizzativa propria di un Istituto Comprensivo sia delle trasforma-
zioni sociali della nostra epoca connotata dalla crisi economica.
Si è partiti dalla considerazione che una seria riflessione sulla didattica debba essere approfondita,condivisa e
non debba essere affrontata al solo scopo di produrre dei documenti, ma debba costituire vera e propria occa-
sione di riflessione culturale.
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1.3 Condivisione degli obiettivi didattici
Negli anni gruppi di insegnanti di materia avevano individuato, all’interno dei criteri di valutazione previsti
per ogni disciplina, le capacità utili a definire tali criteri e ritenute essenziali per ogni ambito. Il Piano
dell’Offerta Formativa ha assunto tali strumenti di lavoro come base per una progressiva revisione col mutare
delle normative ministeriali. È volontà dell'Istituto proseguire nella riflessione sulle tematiche didattiche e pedagogiche trasversali già individuate all'interno del corso di formazione sull'educazione cooperativa e del progetto in particolare cercando di sperimentare azioni didattiche improntate alla gestione mentale che al rispetto della varietà negli stili di insegnamento/apprendimento. In modo particolare nel corso di quest’anno scolastico per le classi seconda e terza della scuola secondaria si è prov-veduto, grazie alla convinta adesione dei docenti, all’avvio del Progetto Unplugged con la supervisione dell’Azienda sa-nitaria centrato sull’apprendimento delle “ LIfe skills” come prevenzione all’uso delle sostanze e delle possibili dipen-denze.
1.4 Indicazioni metodologiche
Le scelte metodologiche dei singoli docenti sono strettamente connesse alla programmazione dei percorsi
formativi e didattici oltre che alle caratteristiche degli alunni delle classi a cui questi percorsi sono destinati e
alle scelte personali; si diversificano ovviamente a seconda dell'età dei bambini. Il Piano dell’Offerta Forma-
tiva indica però alcune linee ispiratrici:
- proposta agli alunni di metodologie di lavoro varie (lezione frontale, lavoro di gruppo, collaborazione
fra pari, uso degli strumenti audiovisivi,… sia in alternativa che assieme in diversi momenti dell’unità le-
zione) che tengano conto sia degli obiettivi didattici che di quelli formativi, in modo che ciascuno degli
alunni possa trovare nella pluralità delle proposte la modalità più congeniale al suo stile di apprendimento.
- adeguata attenzione alla metacognizione e alla gestione dell'errore, ponendo come centrale il problema
che l'alunno riesca a costruirsi e a gestire le sue competenze metacognitive, guidato dal docente a compie-
re una costante riflessione sulle proprie strategie di apprendimento, sulle competenze raggiunte, sulle sue
risorse e sui suoi bisogni, in definitiva sui suoi processi di apprendimento. Il ripercorrere la via attraverso
la quale è arrivato a dare una determinata risposta lo porterà a rendersi conto eventualmente delle cause
degli errori, da considerare spie di una disfunzione o di una deviazione dal percorso; l'attenzione alle sue
caratteristiche gli consentirà di valorizzarle nel suo personale progetto di apprendimento.
- introduzione graduale e didatticamente sorvegliata delle nuove tecnologie, che si vorrebbe far diventa-
re non solo materia di apprendimento ma anche strumento di lavoro consueto e non eccezionale, tenendo
però conto dei limiti nel campo delle attrezzature e della necessità di evitare certi rischi che l’uso esclusi-
vo o poco meditato di tali strumenti possono far correre. A questo fine si sono attivate tutte le misure di
protezione ritenute adeguate.
- la valorizzazione e lo sviluppo delle competenze cooperative degli alunni, sia per quanto riguarda l'ap-
prendimento sia l'ambito organizzativo, sia nelle normali attività di classe (dall'aiuto reciproco e dal lavoro
di coppia all'apprendimento cooperativo strutturato in percorsi specifici e in progetti di ricerca particolari)
sia in momenti particolari dedicati all’esclusivo sviluppo delle competenze sociali, sia in alcuni dei pro-
getti che arricchiscono l’offerta formativa.
Curricolo verticale d’Istituto(inserire il link)
Il curricolo verticale di istituto è disponibile a questo link o è possibile richiederlo in segreteria.
Orientamento
Un altro punto forte della riflessione comune dei docenti dell’Istituto Comprensivo dovrà riguardare il proces-
so di orientamento, inteso come graduale conoscenza di sé, in termini di capacità di costruzione del proprio
progetto di vita nonché dell’ambiente sia esso scolastico che extrascolastico, in cui l’alunno è inserito, che va
affrontato in continuità fra tutti gli ordini di scuola.
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L’orientamento ha la finalità di sviluppare le capacità di scelta degli alunni in modo che diventino sempre più
meditate e consapevoli.
Per gli alunni e le alunne delle classi terze della scuola secondaria di I grado è prevista un'attività di orienta-
mento da svolgersi nei mesi di novembre, dicembre e gennaio che prevede la divulgazione di materiale infor-
mativo e, se possibile, incontri con gli operatori del Servizio Regionale di Orientamento, la formulazione del
Consiglio Orientativo, prima dell'iscrizione.
L’Istituto si è dotato di uno strumento per fornire alle famiglie il consiglio orientativo:
CONSIGLIO ORIENTATIVO PER LE CLASSI TERZE
(Anno scolastico 20 -20 )
ALUNNO / A: _____________________________________________ CLASSE 3a Sez. ___________
Il Consiglio di classe, allo scopo di facilitare la scelta dopo la terza media, fornisce all’allievo e alla famiglia
le seguenti indicazioni. Nel formularle si è tenuto conto degli interessi, delle attitudini e dell’applicazione allo
studio.
Sulla base dei vari elementi di giudizio a sua disposizione, il Consiglio di classe ritiene che l’alunno/a, per il
prosieguo dei suoi studi, possa inserirsi positivamente nelle seguenti aree di studio:
area artistico – espressiva
area scientifica
area tecnico – professionale
area umanistica
In particolare, il Consiglio di classe, tenendo conto dell’evoluzione della personalità e del rendimento scola-
stico globale, indica per l’alunno / a il seguente indirizzo specifico di studi:
liceo classico
liceo linguistico
liceo delle scienze umane
liceo artistico
liceo musicale e coreutica
liceo scientifico
istituto tecnico
istituto professionale
corso di formazione professionale
Note eventuali:
……………………………………………………………………………………………………………….......
…………………………………………………………………………………………………………………...
…………………………………………………………………………………………………………………...
Muggia, ……………………. PER IL CONSIGLIO DI CLASSE
IL COORDINA-
TORE
……………………………………..
Inoltre, l’Istituto aderisce alle numerose iniziative in merito promosse dalla Provincia di Trieste e dalle Scuole
secondarie di secondo grado.
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1.5 Attività di recupero/sostegno, arricchimento e potenziamento. Forme organizzative per la per-
sonalizzazione dell’insegnamento
Dato per scontato che alla scuola dell’obbligo accedono alunni che hanno un retroterra sociale e culturale am-
piamente differenziato, l’Istituto programmerà i propri interventi in modo da rimuovere gli effetti negativi dei
condizionamenti sociali, far superare le condizioni di svantaggio culturale e favorire il massimo sviluppo di
ciascuno e di tutti. Innanzitutto sono state distribuite nella scuola primaria tutte le ore di ex compresenza in
tutte le classi in modo da consentire l’organizzazione dei momenti di recupero.
L’individualizzazione e la personalizzazione degli itinerari di apprendimento è garanzia, per l’alunno, di effet-
tiva soddisfazione del diritto allo studio, cui corrisponde il dovere di impegnarsi per la promozione di sé e per
la preparazione ad assolvere i propri compiti sociali in termini sia di conquista degli elementi culturali co-
munque indispensabili, sia di sviluppo di tutte le potenzialità personali.
Per realizzare un curricolo a misura di alunno verranno organizzate nel corso dell’anno esperienze differenzia-
te specifiche di “recupero/sostegno” e di “arricchimento” e “potenziamento”.
A. Attività di recupero – sostegno Per iniziative di recupero/sostegno si intendono quelle attività che i Consigli di Classe, di classe, di livello, di
interclasse ed i singoli docenti ritengono utili per colmare il divario di partenza tra gli alunni e per superare gli
scompensi rilevati nel corso degli studi sul piano dell’apprendimento e dello sviluppo della personalità.
Il momento del sostegno sarà occasione di integrazione e di sviluppo delle potenzialità di tutti, per far sì che la
diversità venga vissuta come risorsa e come esperienza umana per i singoli e per l’intera classe. Ciò mira a
creare le condizioni affinché ciascun alunno viva un’esperienza scolastica (per quanto possibile) priva di frat-
ture e coerente con i suoi bisogni educativi e i suoi ritmi di apprendimento.
L’attività di recupero – nei limiti delle risorse assegnate - si svolgerà su più piani per venire incontro ai biso-
gni degli alunni che, talvolta, sommano a lacune affettivo/sociali quelle culturali/strumentali. Gli interventi
proposti mireranno a:
- valorizzare le competenze e tener conto delle risorse che già possiedono;
- evitare che il deficit iniziale comporti l’emarginazione o l’autoemarginazione e l’isolamento;
- tenere presenti, nella scelta dei contenuti, i problemi/la cultura/gli interessi di questi alunni, onde otte-
nere più facilmente una motivazione alla partecipazione positiva e all’impegno;
- recuperare quelle capacità e conoscenze di base, senza le quali le possibilità di partecipazione attiva e
di conseguimento di buoni risultati sono molto ridotte.
Sarà compito specifico di ogni Consiglio di Classe, di Interclasse o di Sezione individuare le strategie e le at-
tività più opportune in relazione alle difficoltà manifestate.
L’attività di recupero e sostegno è tanto più efficace quanto più precoce; per questo motivo si organizzeranno
le attività specifiche di sostegno nella scuola primaria anche programmando interventi individualizzati o, me-
glio, in piccoli gruppi laddove si valutino presenti particolari difficoltà in ottemperanza alla delibera del Col-
legio dei docenti del 29 febbraio 2012. Nella scuola secondaria di I grado le situazioni più problematiche ven-
gono gestite anche con l’ausilio del progetto educativo del Comune e del progetto GIOVANI; quest’ultimo
nasce all’interno del ricreatorio parrocchiale e prevede la collaborazione di volontari e l’integrazione con la
scuola ed il Comune tramite un vero accordo di rete.
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Anche quest’anno sarà possibile attuare delle iniziative di recupero e sostegno in orario extrascolastico grazie
alla disponibilità oraria di alcuni docenti che organizzeranno dei pacchetti di ore dedicati ad alunni della pro-
pria classe e/o anche di altre classi.
L'Istituto intende proseguire l'esperienza dell’apertura di uno sportello – nel mese di novembre 2014 - per gli
alunni qualora le risorse lo permettano e lo stesso sarà curato da alcuni docenti che hanno seguito corso di
formazione apposito.
Insegnanti della scuola secondaria di primo grado cureranno una serie di interventi al fine di migliorare le ca-
pacità degli alunni nella realizzazione “dei gesti mentali” necessari nell’attività di studio.
L’Istituto, infatti, dà particolare valore alle iniziative volontarie ( e non) promosse dalla prof.ssa Adriana
Monti in ordine agli interventi a favore degli alunni con difficoltà di apprendimento attraverso l’applicazione
del metodo della Gestione degli atti mentali. In tal senso vi sarà la possibilità di momenti formativi per genito-
ri.
B. Attività di arricchimento e potenziamento Per attività scolastiche di “arricchimento e potenziamento” si intendono le iniziative programmate per amplia-
re il campo delle attività formative, degli interessi culturali ed espressivi degli alunni.
Ad esempio, sono da considerarsi attività di arricchimento/potenziamento le ricerche guidate e libere, il dibat-
tito su argomenti precedentemente trattati, le visite guidate ed i viaggi di istruzione, i vari concorsi, gli inter-
venti in aula di esperti interni ed esterni, come pure le attività espressive ed artistiche (plastiche – pittoriche –
musicali – teatrali) ed i diversi laboratori. A queste vanno aggiunte in orario extra scolastico anche le attività
sportive.
I Consigli di Classe ed i singoli docenti, utilizzando i dati offerti dalla periodica azione di verifica, elabore-
ranno concrete proposte di attività, sempre tenendo conto, comunque, delle scelte di carattere generale operate
dal Collegio Docenti nel P.O.F.
C. Forme organizzative per la personalizzazione dell’insegnamento
Per realizzare il compito istituzionale di dare ad ogni alunno, secondo i propri bisogni, una risposta formativa,
si devono necessariamente trovare forme organizzative e didattiche che facilitino l’individualizzazione
dell’insegnamento in base anche al principio della flessibilità già espresso nella parte quinta.
In particolare – a seguito della CM n°8 del 2013 la formulazione del Piano didattico personalizzato in condi-
visione con la famiglia è strumento fondamentale per la necessaria attenzione alla specialità di ogni alunno
con bisogni speciali e di ogni alunno complessivamente.
1.6 L’integrazione degli alunni diversamente abili
La scuola programmerà i propri interventi al fine di far superare (per quanto possibile) le condizioni di “svan-
taggio” degli alunni diversamente abili. L’individualizzazione degli itinerari di apprendimento attraverso il
P.E.I. è garanzia, per l’alunno, di effettiva soddisfazione del diritto allo studio: un curricolo “a sua misura”
(con esperienze differenziate specifiche) ridurrà fortemente il rischio di emarginazione dell’alunno stesso e
può costituire un’ occasione di integrazione e di sviluppo delle potenzialità di tutti gli altri alunni della classe
(la diversità vissuta come risorsa e come esperienza umana!).
· RESPONSABILITÀ’. La “responsabilità” nei riguardi dell’alunno diversamente abile è assunta da tutto il Consiglio di Classe trami-
te la condivisione:
a) della conoscenza specifica del caso;
b) della realizzazione delle linee di intervento comuni.
· CONTITOLARIETÀ’
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La “contitolarietà” consiste :
a) nel considerare l’alunno diversamente abile come parte integrante della classe;
b) nel considerare l’insegnante di sostegno come corresponsabile della comune attività educativa e didattica
della classe, preventivando anche lo scambio dei ruoli tra insegnante di sostegno e insegnante curricolare.
PROGRAMMAZIONE EDUCATIVO – DIDATTICA. Tutti gli insegnanti partecipano alla elaborazione della programmazione degli interventi specifici per l’alunno,
interventi che nascono dalla collaborazione tra scuola – famiglia – operatori sanitari e socio/assistenziali. Nel-
la stesura di tale documento si devono delineare gli obiettivi generali di carattere prevalentemente operativo
(anche per quanto riguarda l’area cognitiva).
INSEGNAMENTO INDIVIDUALIZZATO ED ATTIVITÀ DIFFERENZIATE. L’ insegnamento individualizzato non è un rapporto “solitario” insegnante/alunno, ma presuppone:
a) un legame/interazione fra apprendimento e socializzazione;
b) attività che prevedano lo svolgimento del lavoro (anche per brevi periodi) nel gruppo/classe o in piccoli
gruppi (della stessa classe o di livello);
c) attività rapportate alle capacità e alle potenzialità dell’alunno diversamente abile nell’approccio comune
delle medesime tematiche, le quali potranno essere approfondite a livelli diversi sia dai compagni che
dall’alunno.
· VALUTAZIONE. Nella valutazione degli alunni diversamente abili si terrà conto dei progressi conseguiti in rapporto alle loro
potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali.
1.7 Gruppi di lavoro per gli alunni BES
G.L.IS. (Gruppo di Lavoro di Istituto) L. 104/92
Il G.L.IS. e il Gruppo di lavoro per l’inclusione previsto dalla Circolare ministeriale n°8 del 06/03/2013 operano nelle seguenti articolazioni come previsto dal PIANO PER L’INCLUSIONE.
· COMPONENTE ALLARGATA AGLI ENTI (“GRUPPO DI RETE”):
Il gruppo di rete è formato dagli insegnanti referenti di progetto, dai referenti dei vari ordini e plessi per il
disagio, dai responsabili dell’UOBA (Unità Operativa Bambini e Adolescenti) del 3° distretto, dal Servizio
Sociale del Comune di Muggia, dal Dirigente Scolastico e dal vicario.
Si riunisce, di norma, cinque volte nel corso dell’anno scolastico con la finalità di coordinare tutte le attività
di consulenza e collaborazione tra gli enti coinvolti e di condividere obiettivi comuni di progettazione e ge-
stione delle problematiche relative alla diversabilità, disagio e dispersione scolastica.
· COMPONENTE DOCENTI (SOSTEGNO): si riunisce tre volte all’anno e si occupa di questioni or-
ganizzative. Diventa, inoltre, occasione di studio, approfondimento e scambio in merito ad argomenti ri-
guardanti l’integrazione degli alunni. Vi partecipano tutti i docenti di sostegno dell’Istituto, l’insegnante
incaricata di funzione strumentale per la diversabilità, il Dirigente Scolastico ed il vicario (se necessario).
· FUNZIONI STRUMENTALI con i compiti propri deliberati ad ogni inizio anno dal Collegio dei do-
centi.
GRUPPI DI LAVORO SUL CASO
Sono i gruppi di lavoro che si riuniscono per i singoli casi di alunni in situazione di diversabilità (Gruppo di
lavoro ex CM 258 e L 104/92) e di disagio. Vi fanno parte il Dirigente Scolastico oppure il vicario o un refe-
rente, i docenti delle classi interessate, gli operatori dell’ A.S.S., del Servizio Sociale (dei Comuni di Muggia,
Trieste o S. Dorligo), del Burlo o privati, i genitori dell’alunno (se necessario o previsto dalla normativa vi-
gente).
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1.8 Alunni con diagnosi di DSA e ADHD
E’ ampiamente riconosciuto il fatto che parte della popolazione scolastica, così come la letteratura in merito
afferma, è portatrice di disturbi specifici di apprendimento tra i quali la dislessia e la disgrafia sono i mag-
giormente conosciuti.
Per questi alunni – corrispondenti circa al 4% della popolazione scolastica – a seguito della presentazione di
diagnosi da parte di struttura pubblica – generalmente l’Ospedale infantile Burlo Garofalo o il Distretto sani-
tario di riferimento – vengono applicate le Circolari ministeriali che prevedono l’utilizzo di strumenti com-
pensativi e dispensativi oltre che alla possibilità di calibrare il tempo degli elaborati in modo diversificato ri-
spetto alla restante parte della classe. Tale pratica costituisce strumento di tutela ed è corrispondente alla ne-
cessità di individualizzazione del processo di apprendimento/insegnamento in ottemperanza a quanto previsto
dalla Legge 170/2010.
Specifiche strategie vengono messe in atto anche per gli alunni con diagnosi di ADHD relativamente ai di-
sturbi di attenzione ed iperattività.
Essendo, per entrambe le tipologie, importante ed efficace l’intervento precoce, l’Istituto da anni attiva il Pro-
getto IPDA che ha lo scopo della rilevazione precoce dei disturbi d’apprendimento. Lo stesso è dedicato agli
alunni dell’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia e dello stesso si sono potuti rilevare i positivi esiti da parte
delle docenti della scuola primaria.
Per affrontare adeguatamente dette situazioni è stato predisposto un Protocollo tra l’Istituto Comprensivo, il Distretto sanitario, il servizio sociale, Il Burlo ed il Comune di Muggia
1.9 Accoglienza, continuità interscolastica; interventi per promuovere e migliorare i rapporti socia-
li
Con l'obiettivo di conoscersi e comunicare, sapersi rapportare positivamente con bambini di altre scuole, vivere il pas-saggio tra diversi ordini di scuola in modo sereno, avere atteggiamenti disponibili verso gli altri, verranno organizzati incontri, visite guidate sul territorio ed esperienze comunitarie in tutte le scuole.
· Durante tutto l'anno scolastico, nella scuola dell’infanzia verranno organizzati incontri con le scuole
elementari in occasioni variamente articolate, per rendere più sereno il passaggio tra diversi ordini di
scuola e vien compilata ad ogni fine anno scolastico la SCHEDA DI CONTINUITA’ deliberata dal
Collegio dei docenti.
· Altre gite ed uscite sul territorio saranno organizzate da ogni scuola dell'Infanzia per conoscere l'am-
biente circostante, i laboratori artigianali e le manifestazioni dedicate ai bambini.
· Alcuni docenti si recheranno nelle classi quinte elementari per soddisfare curiosità e richieste di in-
formazioni degli alunni che in seguito verranno accompagnati a visitare la scuola secondaria di I grado.
· Incontri fra docenti di scuola primaria e scuola secondaria di I grado avverranno prima e durante la
formazione delle classi prime e dopo qualche giorno dall'inizio del prossimo anno scolastico per scambi
di informazioni sulle caratteristiche degli alunni.
· Nelle classi di passaggio ed in particolare nelle prime della scuola secondaria di I grado sono state ap-
plicate le indicazioni emerse dai corsi di formazione compresi nel progetto "Star bene a scuola…" in
particolare per quanto riguarda l'accoglienza.
1.10 Strumenti per affrontare il disagio giovanile
Il tema del disagio, scolastico ed extrascolastico, viene affrontato dalla scuola a diversi livelli e con diverse
iniziative, coordinate con gli altri Enti territoriali.
PROGETTO GIOVANI
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Il progetto nasce dall'esperienza dei precedenti progetti di Educativa Territoriale, Arcobaleno e Dopo il Cam-
panello e prevede un accordo di rete fra il Comune di Muggia, il Ricreatorio Parrocchiale, la Strade Nuove
Cooperativa Sociale a r.l. ed il nostro Istituto. Sulla base delle precedenti esperienze l'attenzione si concentra
soprattutto sulla fascia d'età 10-14 anni, pur senza escluderne altre e si cerca di favorire la circolazione di in-
formazioni ed il confronto sugli interventi da realizzare sui ragazzi inseriti nel progetto.
L’obiettivo è quello di accompagnare i ragazzi nel processo di crescita offrendo loro figure di riferimento al-
ternative e complementari a quelle familiari – gli educatori – che inneschino processi di empowerment del
minore attraverso il supporto e la mediazione tra esso e il proprio contesto di vita.
· Nell'ambito del progetto sulla dispersione scolastica verranno aperti degli sportelli per gli alunni delle classi quinte della scuola primaria e della scuola secondaria di I grado;.
· Alla consulenza di tipo psicologico – relazionale, si affiancherà una consulenza più propriamente didattica, che si avvarrà della collaborazione degli insegnanti, rivolta a singoli alunni con difficoltà di apprendimento.
· Verrà, sperabilmente anche quest’anno, aperto uno sportello di consulenza per docenti ad opera del Distretto San i-tario.
· La scuola partecipa alla progettazione dei Piani di zona, come previsto dalla normativa.
· All’interno dell’istituto, per affrontare soprattutto il disagio scolastico dovuto a difficoltà di apprendi-
mento, è prevista la possibilità di finalizzare una quota del Fondo dell’istituzione scolastica (anche attraver-
so l’utilizzo dei fondi provenienti dalle Aree a rischio) alla creazione di possibilità di compresenza in parti-
colare nelle scuole dove queste non sono rese possibili dall’ordinamento, in modo da affrontare subito le
difficoltà che dovessero sorgere.
1.11 La valutazione
Dalle indicazioni nazionali per l’organizzazione del curricolo si definiscono le responsabilità degli insegnanti
in ordine alla valutazione e alla cura della documentazione didattica, cui compete inoltre la scelta degli stru-
menti di valutazione più idonei, nel rispetto dei criteri deliberati dagli organi collegiali competenti.
La valutazione costituisce parte integrante del processo di insegnamento/apprendimento - come previsto dal
Decreto del Presidente della repubblica n°122 del 2009 - e va intesa nella sua duplice articolazione: la valuta-
zione conclusiva di un segmento scolastico (ad es. alla fine di un quadrimestre o di un anno scolastico) va in-
tegrata all’interno di un concetto più ampio, che comprende la verifica in itinere del processo di apprendimen-
to ed investe il percorso scolastico complessivo.
Nello stesso tempo la valutazione individuale va considerata anche nei termini di valutazione della program-
mazione e dell’attività didattica rivolta agli alunni stessi. Qualora gli apprendimenti conseguiti non risultino
soddisfacenti, l’insegnante è tenuto ad individuare metodologie diverse e strategie alternative per il raggiun-
gimento degli obiettivi prefissati.
Per procedere alla valutazione individuale è necessario prendere in considerazione diversi aspetti: accertare la
situazione iniziale di partenza e le capacità individuali, e verificare gli effettivi progressi compiuti, tenendo
conto dei livelli minimi standard stabiliti per l’acquisizione di abilità e competenze. Data la complessità e de-
licatezza di tale operazione, è necessario stabilire collegialmente, tra i docenti coinvolti, dei criteri comuni che
consentano una valutazione quanto più serena ed obiettiva.
In questo senso si applicano le LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE degli alunni elaborata dall’USR.
In particolare l’Istituto ha definito come vi sia la necessità sia di uniformare – al fine di dare punti di riferi-
mento a docenti, alunni e famiglie,- dei parametri per definire la votazione numerica così come previsto dal
Decreto 122/09 ma nel contempo – nella consapevolezza della grande variabilità dei punti di partenza
l’applicazione degli stessi con i criteri della valutazione complessiva della persona-alunno coniugata al rigore
della misurazione e della media dei risultati delle prestazioni oggettive: quindi, la valutazione è il risultato del
delicatissimo equilibrio tra elemento oggettivo ed elemento soggettivo che è garantito nella sua equità dal fat-
to di essere risultato di discussione collegiale.
Con la presente invio quanto deliberato in Collegio dei docenti del 9 settembre 2011 per i dovuti riferimenti
(art. 2 Decreto 122/99)
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Il voto delle discipline in riferimento all’art.7 Decreto 122/99, a garanzia dell’omogeneità di giudizio in tutto
l’Istituto, pur nella necessaria opera di valutazione complessiva dell’alunno (non solo semplicemente numeri-
ca e legata alle risultanze delle singole verifiche) deve far riferimento a:
VOTO Corrispondenza
GIUDIZIO
ABILITA’ CONOSCENZE COMPETENZE
10 OTTIMO EC-
CELLENTE
COMPLETA E SI-
CURA
APPROFONDITA,
LESSICALMENTE
APPROPRIATA E
RICCA
SA APPLICARE LE CONO-
SCENZE IN MANIERA COOR-
DINATA ANCHE A SITUAZIONI
NUOVE E LE SA ELABORARE
PERSONALEMENTE
9 DISTINTO MOLTO BUONA COMPLETA E LES-
SICALMENTE AP-
PROPRIATA
SA APPLICARE LE CONO-
SCENZE IN MANIERA APPRO-
PRIATA E COORDINATA
8 BUONO ABBASTANZA
SICURA E SOD-
DISFACENTE
SODDISFACENTE E
CON LINGUAGGIO
APPROPRIATO
APPLICAZIONE DELLE CONO-
SCENZE IN MANIERA ABBA-
STANZA COORDINATA
7 DISCRETO ESSENZIALE E
MECCANICA
ABBASTANZA SOD-
DISFACENTE E CON
LINGUAGGIO SUF-
FICIENTEMENTE
ADEGUATO
SA APPLICARE LE CONO-
SCENZE IN MANIERA PAR-
ZIALE MA ABBASTANZA AU-
TONOMO
6 SUFFICIENTE SUPERFICIALE E
DISCONTINUA
GENERICA CON
LINGUAGGIO SUF-
FICIENTEMENTE
ADEGUATO
APPLICA LE CONOSCENZE IN
MODO PARZIALE
5 NON SUFFI-
CIENTE
PARZIALE E
SCARSA
LINGUAGGIO NON
APPROPRIATO
APPLICA LE CONOSCENZE SO-
LO SE GUIFDATO
4 GRAVEMEN-
TE INSUFFI-
CIENTE
MOLTO SCARSA LINGUAGGIO
FRAMMENTARIO
ED INADEGUATO
NON E’ IN GRADO DI APPLI-
CARE LE CONOSCENZE
Sarà inoltre indispensabile pervenire all’affinamento dei sistemi di valutazione propri del sistema per rag-
giungimento delle competenze alle quali fanno riferimento le CERTIFICAZIONI DELLE COMPETENZE
deliberate dal Collegio dei docenti sia per la scuola secondaria di primo grado che per la scuola primaria.
Inoltre, sempre maggiore importanza va rivestendo il sistema di valutazione esterno che proviene ormai an-
nualmente dall’INVALSI e che costituisce un utile strumento comparativo a livello nazionale.
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Gli insegnanti di ciascun livello di scuola primaria hanno elaborato un documento in cui hanno individuato gli
obiettivi minimi da raggiungere in campo educativo e formativo e in quello cognitivo per quanto riguarda l'i-
taliano e la matematica ed hanno indicato i criteri di valutazione adottati. Il documento è stato discusso e ap-
provato in sede di interclasse insieme ai genitori rappresentanti.
La scuola secondaria di I grado è dotata di un documento sulla valutazione che fissa alcuni principi ed alcune
modalità relative alla stessa e che è completato dal documento sull’Esame di Stato.
Le indicazioni nazionali per l’organizzazione del curricolo accanto al lavoro relativo alla crescita delle com-
petenze degli allievi costituiscono una proposta culturale di suddivisione del percorso scolastico di primo ci-
clo in tre macro-aree disciplinari, rivolte all’apprendimento dei saperi essenziali, propedeutici agli apprendi-
menti specifici. L’esigenza di promuovere un insegnamento disciplinare non frammentato ma capace di far
cogliere le interconnessioni tra i diversi saperi intende avviare gli alunni ad una visione unitaria della cono-
scenza.
.
La valutazione complessiva va quindi ad indagare sui risultati dell’incrocio tra la proposta formativa e le ca-
ratteristiche di unicità ed irripetibilità di ciascun alunno pur tenendo presente che vi sono anche delle necessità
di standardizzazione. Si intende cioè sottolineare l’esigenza di considerare, all’interno del quadro valutativo,
gli aspetti di personalità e di formazione culturale che possano portare l’individuo a costruire il proprio per-
corso di vita in modo plurale e contemporaneamente personale. Per un più ampio respiro l’Istituto è indirizza-
to a tener conto delle modalità di valutazione riferite ai criteri europei che si ispirano ad una logica di armo-
nizzazione delle competenze.
Pertanto il processo valutativo è contemporaneamente attento all’evoluzione del soggetto alunno (attraverso la
scheda di valutazione) che alle necessità di standardizzazione e ai livelli di prestazione ministerialmente ri-
chiesti (attraverso la certificazione delle competenze).
L’Istituto aderisce alla ricerca provinciale denominata “Autonomia e curricolo”, per l’elaborazione condivisa
del curricolo verticale.
Dall’anno scolastico 2007-2008 la valutazione periodica e annuale è effettuata mediante l’attribuzione di voti
numerici espressi in decimi (D.L. 137/2008 e confermata dal Regolamento sulla valutazione Decreto 122/
2009 perciò per la scuola primaria la valutazione è anche illustrata con giudizio analitico.
Il Collegio Unitario del novembre 2008 si è espresso sottolineando che la valutazione docimologica delle sin-
gole verifiche (orali e scritte) è indicativa dell’apprendimento degli alunni nel corso dell’anno scolastico.
La valutazione è operazione complessa nella quale rientra la misurazione del rendimento e delle prestazioni
nelle varie prove che si coniugano con altri elementi attinenti il processo di apprendimento quali:
· Le condizioni di partenza e la biografia del singolo allievo;
· La motivazione ad apprendere, il grado di partecipazione e la responsabilità, l’atteggiamento comples-
sivo, ecc.
· Attenzione particolare viene posta nei confronti di quegli alunni con diagnosi derivanti da disturbi spe-
cifici dell’apprendimento per i quali viene applicata la circolare del 5 ott. 2004 e quanto previsto dalla
l.170/10.
La valutazione riportata nella scheda non deve essere solo una media matematica in quanto si terrà sempre
conto del livello di partenza e del percorso compiuto dal singolo alunno.
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA (estratto del verba-
le 27.5.2010)
ALUNNO ________________________________________________________
NATO A ______________________ IL ______________________
50
50
SCUOLA ____________________________ CLASSE ___________________
IDENTITÀ E CONVIVENZA CIVILE
SÌ NO PARZIALE
Capacità di risolvere autonomamente problemi quotidiani
Rispetto dell’ambiente e delle cose
Disponibilità alla collaborazione con i pari e gli adulti
Rispetto degli altri e della diversità
Rispetto delle regole e consapevolezza del loro valore
COMPETENZE TRASVERSALI
A B C D
Rielaborazione dei contenuti studiati
Comprensione e uso del linguaggio specifico delle discipline
Acquisizione di un metodo di studio personalizzato
COMPETENZE DISCIPLINARI
LINGUA ITALIANA
A B C D
Lettura e comprensione di diverse tipologie testuali
Produzione orale adeguata al contesto, ai destinatari, allo scopo
Produzione scritta attraverso l’utilizzo di registri linguistici adeguati al contesto
Conoscenza morfosintattica, ortografia ed adeguatezza lessicale
AREA LOGICO MATEMATICA
A B C D
Abilità di calcolo orale e scritto
Risoluzione di problemi di tipo aritmetico e geometrico
Utilizzo di capacità logiche in contesti differenti
AREA ANTROPOLOGICA E SCIENTIFICA
A B C D
Orientamento spazio-temporale
Identificazione delle caratteristiche fisiche e antropologiche del territorio
Lettura ed interpretazione di fonti per conoscere realtà storiche e geografiche
Osservazione ed interpretazione della realtà fisica; formulazione di ipotesi
51
51
LINGUA INGLESE
A B C D
Lettura e comprensione
Produzione scritta attraverso l’uso di semplici strutture
Ascolto e comprensione
TECNOLOGIA ED INFORMATICA
Le Tecniche: conoscenza dei metodi e dei mezzi grazie ai quali la realtà tecnologica si
realizza.
Le Tecnologie: conoscenza dei processi attraverso i quali la realtà tecnologica si realizza.
Informatica: conoscenza della struttura fisica di un p.c.
A B C D
Conoscere le principali parti del pc e utilizzare semplici programmi di uso comune
AREA DELLE EDUCAZIONI
A B C D
Capacità di utilizzare linguaggi di tipo creativo ed espressivo
A: abilità, conoscenze e competenze raggiunte in modo completo e sicuro
B: abilità, conoscenze e competenze raggiunte in modo soddisfacente
C: abilità, conoscenze e competenze raggiunte in modo settoriale e/o superficiale
D: abilità, conoscenze e competenze raggiunte solo parzialmente
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
per la scuola secondaria di primo grado
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE anno scolastico 2013/2014
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Visti gli atti d’ufficio relativi alle valutazioni espresse dagli insegnanti, ai giudizi definiti dal Consiglio di
Classe in sede di scrutinio finale, tenuto conto del livello di maturazione raggiunto e del percorso scolastico
effettuato
CERTIFICA che
l’alunno/a ____________________ nato/a a _____________ il ___________, iscritto/a alla classe III sezione
A della Scuola Secondaria di primo grado “NAZARIO SAURO”, ha conseguito i seguenti livelli di compe-
tenza nelle discipline di studio e nelle altre attività scolastiche:
52
52
Imparare a imparare: autovalutare in modo realistico le proprie strategie di studio e utilizzarle in modo con-
sapevole, rispondente ed efficace rispetto al tipo di richiesta
□ Livello
di base
Riflette sulle proprie strategie di lavoro, le conosce e le applica; utilizza strategie propo-
ste; elabora semplici schemi e risponde ai quesiti se guidato
□ Livello in-
termedio
Conosce e controlla le strategie di lavoro, individua in modo autonomo le informazioni e
le loro funzioni, utilizza strategie di lavoro in modo autonomo; elabora schemi e sintesi;
comprende i quesiti in modo autonomo
□ Livello avan-
zato
Conosce, controlla e utilizza le proprie strategie di lavoro anche per richieste di tipo nuo-
vo; elabora schemi e sintesi a struttura complessa; comprende i quesiti in modo autono-
mo, anche in riferimento a contesti non noti
Progettare: elaborare e realizzare progetti riguardanti le proprie attività di studio; stabilire obiettivi, priorità
e strategie di azione; valutare vincoli e possibilità, gestendo tempi e risorse; verificare i risultati raggiunti
□ Livello
di base
Applica procedure operative, individuando semplici strategie di lavoro se guidato
□ Livello inter-
medio
Organizza le tappe del percorso progettuale, stabilendo le strategie e le priorità e verifi-cando i risultati raggiunti
□ Livello avan-
zato
Elabora progetti stabilendo obiettivi, pianificando il percorso e le strategie, anche in rife-
rimento alla gestione di tempi e risorse, e verificando i risultati raggiunti
Comprendere ed interpretare l’informazione: comprendere messaggi verbali e non verbali di vario genere;
individuare ed interpretare l’informazione, valutandone l’efficacia e l’oggettività; analizzare i testi, riflet-
tendo su forma e contenuto
□ Livello
di base
Applica in contesti noti abilità e conoscenze acquisite, comprende istruzioni e informa-
zioni chiave fornite in modo esplicito
□ Livello inter-
medio
Distingue le informazioni principali da quelle secondarie; ricava dal contesto significati
di parole non note ed informazioni esplicite ed implicite
□ Livello avan-
zato
Comprende, interpreta e valuta messaggi complessi e articolati che sa riutilizzare in
modo autonomo e in situazioni e/o contesti diversi
Esprimere e produrre: esprimere idee, concetti, principi, stati d’animo, emozioni e produrre testi (orali, scrit-
ti, iconici) di varie tipologie, utilizzando differenti linguaggi (verbale, matematico, scientifico, grafico, sim-
bolico …) e diversi supporti (cartacei, digitali, multimediali)
□ Livello
di base
Si esprime in modo sufficientemente corretto, usando gli elementi di base dei vari lin-
guaggi. E’ in grado di riprodurre modelli conosciuti in situazioni note e riconoscibili
□ Livello inter-
medio
Si esprime attraverso linguaggi diversi. Usa il lessico specifico delle varie aree discipli-
nari in modo appropriato. E’ in grado di partecipare ad uno scambio comunicativo
53
53
□ Livello avan-
zato
Usa linguaggi diversi per esprimersi in una varietà di situazioni comunicative. Produce
testi corretti, coesi e coerenti, con lessico appropriato e vario. Interagisce con chiarezza e
correttezza in diversi contesti
Essere cittadino: collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconosci-
mento dei diritti garantiti dalla Costituzione e dai altri documenti fondamentali a tutela della persona, della
collettività e dell’ambiente
□ Livello
di base
Sa mettere in relazione bisogni personali e collettivi con i diritti e i doveri
□ Livello inter-
medio
Coglie l’importanza del rispetto delle regole in funzione del vivere associato civile
□ Livello avan-
zato
Coglie il nesso fra regole, società ed ambiente, operando in modo autonomo collegamen-
ti interdisciplinari; si pone in modo propositivo dinanzi alle varie problematiche
Individuare collegamenti e relazioni: Elaborare le conoscenze sapendole strutturare e rappresentare in forme
diverse; collegare e trasferire i concetti anche in ambiti disciplinari differenti; giustificare i ragionamenti e le
procedure seguite
□ Livello
di base
Opera semplici collegamenti e confronti. Recepisce un nucleo informativo (messaggio, testo, immagine) individuando relazioni di tipo semplice
□ Livello inter-
medio
Analizza un nucleo informativo (messaggio, testo, immagine) e lo sa strutturare met-tendo in relazione le conoscenze
□ Livello avan-
zato
Trasferisce le conoscenze acquisite in contesti nuovi, sapendole utilizzare in maniera
critica e consapevole, giustificando le scelte effettuate.
Affrontare e risolvere situazioni problematiche: affrontare le situazioni problematiche con le risorse e gli
strumenti disponibili ed adeguatamente individuati; raccogliere e valutare i dati; proporre soluzioni; utilizza-
re, anche in modo originale e creativo, contenuti e metodi delle diverse discipline, secondo il tipo di pro-
blema
□ Livello
di base
Riconosce semplici situazioni problematiche di diversa natura contenenti informazioni
chiaramente definite e utilizza le procedure per risolverle
□ Livello inter-
medio
Riconosce situazioni problematiche di diversa natura; individua e acquisisce i dati neces-
sari; trova opportune procedure e soluzioni per risolverle usando i linguaggi specifici
□ Livello avan-
zato
Formula ipotesi, individua gli obiettivi da raggiungere e le tappe da percorrere; trova
possibili soluzioni utilizzando strategie; sa usare differenti metodi di rappresentazione e
comunicazione con linguaggi specifici precisi
Data ………………………… Il Dirigente Scolastico
………….………………………………………
IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE D’ESAME
54
54
CERTIFICA che
L’alunno/a ha superato l’Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione con la valutazione finale di
…………………….…… / decimi (1) e ha raggiunto un livello globale di maturazione ……………………………………… (2)
Data …………………………….. Il Presidente della Commissione d’Esame ….………………..…………………………….
(1): sei, sette, otto, nove, dieci, dieci e lode
(2): sufficiente, adeguato, buono, ottimo
Altro delicato aspetto è quello relativo alla valutazione del comportamento degli alunni in base al Decreto
122/09.
Anche in questo caso i descrittori costituiscono parametro generale al fine della definizione del voto/giudizio.
E’ evidente che anche in questa parametrazione devono venir contemplati i possibili scostamenti derivanti
dalle variabilità individuali proprie di ogni allievo.
Per la scuola secondaria di primo grado e per la scuola primaria si sono introdotti dei descrittori di comporta-
mento al fine di contenere possibili giudizi di ordine soggettivo.
Valutazione in
decimi
Descrittori di comportamento
10
L’alunno ha un comportamento autocontrollato.
E’ rispettoso di TUTTE le regole
E’ corretto e collaborativo con i compagni e con gli adulti
Rispetta pienamente materiali ed ambiente scolastico
Frequenta con regolarità e rispetta gli orari
Partecipa in modo attivo e propositivo
Dimostra impegno costante e rispetto dei tempi di consegna
9
Ha un comportamento sostanzialmente autocontrollato.
E’ rispettoso di tutte le regole
E’ corretto nei rapporti con gli adulti e con i compagni
Rispetta materiali ed ambiente scolastici
Rispetta gli orari e frequenta con regolarità
Partecipa abbastanza attivamente
Dimostra un impegno costante
Rispetta i tempi di consegna
8
Ha qualche difficoltà ad autocontrollarsi.
E’ abbastanza rispettoso delle regole e risponde positivamente ad eventuali richiami.
E’ abbastanza rispettoso con adulti e compagni.
Rispetta ambienti e materiali scolastici.
Frequenta con regolarità ma talvolta non rispetta gli orari.
Partecipa in modo non continuo .
In genere dimostra impegno.
Non sempre assolve le consegne in modo puntuale
55
55
7
Ha un comportamento poco autocontrollato.
Talvolta non rispetta le regole.
Non sempre è corretto con adulti e compagni.
Non sempre rispetta materiali e ambienti scolastici
Frequenta con abbastanza regolarità ma non rispetta gli orari.
Partecipa in modo discontinuo.
Dimostra impegno inadeguato.
6
Non rispetta le regole
Ha manifestato comportamenti volontariamente inadeguati con adulti e compagni.
Effettua numerose assenze dovute a motivi non gravi.
Non partecipa, se non occasionalmente alla vita scolastica
Dimostra un impegno inadeguato e discontinuo.
Dimentica materiale e/o non esegue compiti.
5
Manifesta spesso comportamenti volontari di disturbo.
Non rispetta le regole.
Ha manifestato comportamenti offensivi con adulti e compagni.
Effettua assenze non dovute a motivi gravi e non rispetta gli orari.
Non aderisce alle proposte della scuola e non è coerente con i patti stabiliti.
Dimostra impegno inadeguato e dimentica spesso compiti e materiali.
4
Manifesta spesso comportamenti volontari di disturbo e provocatori
Non rispetta le regole.
Ha manifestato comportamenti offensivi e lesivi con adulti e compagni.
Non rispetta l’ambiente ed i materiali scolastici provocandone la distruzione.
Effettua assenze non dovute a motivi gravi e non rispetta gli orari.
Non aderisce alle proposte della scuola e non è coerente con i patti stabiliti.
Dimostra impegno inadeguato e volontariamente non svolge i compiti e non porta i
materiali.
56
56
A conclusione del percorso scolastico gli alunni affrontano l’Esame di Stato.
Gli stessi vengono presentati alla Commissione ed al Presidente con un GIUDIZIO DI IDONEITA’ che sinte-
tizza il percorso dell’alunno stesso.
LIVELLI PER IL GIUDIZIO DI IDONEITA’
per l’Esame di Stato
10
L’ALUNNO HA RAGGIUNTO GLI OBIETTIVI IN MODO
COMPLETO ED ESAURIENTE, EVIDENZIANDO
UN’APPROFONDITA CONOSCENZA DEI CONTENUTI CON
CAPACITA’ DI COLLEGAMENTI INTERDISCIPLINARI,
RIELABORAZIONE AUTONOMA E PIENA PADRONANZA
DEI LINGUAGGI E DEGLI STRUMENTI
9
L’ALUNNO HA RAGGIUNTO GLI OBIETTIVI IN MODO
COMPLETO, EVIDENZIANDO UN’APPROFONDITA CO-
NOSCENZA DEI CONTENUTI CON CAPACITA’ DI COL-
LEGAMENTI INTERDISCIPLINARI, RIELABORAZIONE
AUTONOMA.
8
L’ALUNNO HA RAGGIUNTO GLI OBIETTIVI PREVISTI,
EVIDENZIANDO UN BUON LIVELLO DI CONOSCENZA
DEI CONTENUTI E DI UTILIZZO DELLE COMPETENZE.
DIMOSTRA BUONE CAPACITA’ ESPRESSIVE E DI RI-
FLESSIONE PERSONALE.
7
L’ALUNNO HA RAGGIUNTO GLI OBIETTIVI PREVISTI,
UNA BUONA CONOSCENZA DEI CONTENUTI ADEGUA-
TE COMPETENZE DI BASE E CAPACITA’ DI RIFLESSIONE
PERSONALE, SE GUIDATA.
6
L’ALUNNO HA RAGGIUNTO IN MODO PARZIALE GLI
OBIETTIVI MINIMI PREVISTI DIMOSTRANDO DI POSSE-
DERE CONOSCENZE ESSENZIALI E SEMPLICI COMPE-
TENZE DI BASE.
6 A MAGGIORANZA
CON VOTO DI CONSI-
GLIO -
L’ALUNNO HA RAGGIUNTO IN MODO ASSAI PARZIALE
GLI OBIETTIVI MINIMI PREVISTI DIMOSTRANDO DI
POSSEDERE CONOSCENZE FRAMMENTARIE ED ESSEN-
ZIALI ED ALCUNE SEMPLICI COMPETENZE DI BASE.
6.12 L’Esame di Stato
57
57
Il documento sull’Esame di Stato del primo ciclo d’istruzione ha esplicitato criteri condivisi dal corpo docente
della scuola ed è costruito in applicazione a quanto previsto dal Decreto 122/2009 laddove sono state definite
le modalità d’ammissione o non ammissione alle prove d’esame, i criteri di valutazione delle prove scritte e
del colloquio orale, espressi in percentuale o con punteggi, così come il rapporto tra i risultati dell’esame stes-
so ed il percorso annuale e triennale dell’alunno.
In applicazione al Decreto 122/2009 il Profilo di Idoneità col quale l’allievo viene ammesso all’Esame di Sta-
to costituisce la valutazione media delle prestazioni dello stesso nel corso del triennio. La valutazione conte-
nuta nel Profilo costituirà, a sua volta, un sesto o un settimo della valutazione complessiva dell’Esame (prova
scritta di italiano, lingua o lingue, matematica, colloquio pluridisciplinare e Prova nazionale Invalsi).
In allegato:
· Profilo di idoneità
· Certificazione delle competenze compilato dal Consiglio di classe
· Certificazione delle Competenze confermato dalla Commissione d’Esame e dalla Presidenza.
6.13 Strumenti di documentazione
Le decisioni, le motivazioni, le strategie dei docenti trovano registrazione nei verbali degli incontri, nei regi-
stri, nelle schede e in quant’altro sia funzionale a queste necessità di documentazione istituzionale.
a) Registro dei verbali del Collegio dei Docenti Costituisce il riferimento fondamentale per l’impostazione dei progetti educativi della scuola nel suo com-
plesso nonché quadro per la definizione dei criteri generali su cui uniformare la valutazione analitica e globale
degli allievi. Documenta ogni decisione deliberata in seno al Collegio.
b) Registro dei verbali del Consiglio di Classe, di Interclasse e di Intersezione Costituisce la traduzione operativa degli orientamenti indicati dal Collegio Docenti e quadro di riferimento
per la programmazione educativa e disciplinare degli insegnanti.
Riporta anche le modalità dell’osservazione degli allievi, della verifica dei risultati, i criteri per la loro valuta-
zione, gli interventi individualizzati.
c) Registro dei verbali degli incontri dei Coordinatori di classe Documenta le decisioni dei Coordinatori sull’uso di strumenti operativi (schede, tabelle, ecc.) per l’analisi, la
raccolta dei dati iniziali, intermedi e finali da usare nei Consigli di classe, al fine di rendere omogenee le mo-
dalità di lavoro in tutte le classi della scuola.
d) Agenda delle programmazioni di classe (scuola primaria) È il documento che raccoglie le programmazioni e tutto ciò di significativo che riguarda l'attività della classe.
Contiene inoltre i verbali delle riunioni di programmazione settimanale delle classi di scuola primaria, i verba-
li delle programmazioni di livello e di plesso.
e) Registro personale del docente (scuola primaria e secondaria di I grado) in corso di generalizzata digitaliz-
zato Si configura come documento di programmazione disciplinare, ma anche come spazio organizzato per regi-
strare l’attività didattica svolta, le osservazioni sistematiche sui processi di apprendimento, l’efficacia
dell’attività didattica, le azioni di rinforzo, recupero e potenziamento delle conoscenze e delle competenze di
ciascun alunno. Ogni docente collabora alla formulazione dei giudizi globali di quadrimestre e finali utiliz-
zando una griglia riassuntiva.
f) Registro giornale di classe Strumento usato da tutti i docenti di classe per la registrazione quotidiana delle attività svolte, delle assenze e
delle giustificazioni degli allievi, nonché del loro comportamento e degli eventuali provvedimenti disciplinari.
Vi sono riportate inoltre tutte le annotazioni di rilievo riguardanti le attività della classe. Questa serie di in-
formazioni permette ai docenti di regolare la propria attività coordinandola con quella dei colleghi, sia in
un’ottica pluridisciplinare, sia in funzione di un dosaggio equilibrato di compiti, verifiche e metodologie.
g) Scheda di valutazione (dall’anno in corso digitalizzata)
58
58
Documento che traduce il percorso didattico di ciascun alunno in ogni disciplina. Riporta anche la sintesi del-
le caratteristiche e dei comportamenti del singolo allievo e la certificazione dei risultati ottenuti, che vengono
in tal modo comunicati ufficialmente alla famiglia. Al momento si rimane in attesa di ulteriori indicazioni
ministeriali per la elaborazione della stessa, in base alla nuova valutazione docimologica come da D.L.
137/2008 ed al Decreto Legge 95/2012.
h) Certificazione delle competenze (solo primaria e secondaria) E’ allegata alla scheda di valutazione come documento certificante le competenze raggiunte dall’alunno nella
scuola secondaria e primaria.
i) Consiglio orientativo (classi terze della scuola secondaria di I grado) Strumento che fornisce agli alunni ed alla famiglia indicazioni sulle aree e sullo specifico indirizzo di studio
in cui potrebbe inserirsi positivamente, in base agli interessi, alle attitudini ed all’applicazione allo studio di-
mostrati.
Dal punto di vista degli insegnanti, infine, documentare il proprio lavoro quotidiano o un progetto in cui han-
no "investito" molto e che si rivela importante nella storia della classe o di un singolo alunno, o una situazione
particolarmente difficile ripensando ai nodi problematici, alle cause dei successi e degli insuccessi, può rap-
presentare un utile strumento di crescita professionale, tanto più importante se viene condiviso con i colleghi e
se può servire alla crescita di tutto il gruppo.
6.14 Visite guidate e viaggi d’istruzione
Visite guidate e viaggi d’istruzione hanno una grande valenza formativa perché permettono una conoscenza
migliore tra docenti ed allievi in ambienti diversi e meno formali di quello scolastico. Le stesse vengono or-
ganizzate in base al Regolamento Viaggi ed uscite d’istruzione deliberato dal Consiglio di Istituto il 22 agosto
2011 ed attualmente in fase di nuova valutazione.
Le visite guidate devono essere proposte ed approvate dal Consiglio di classe, interclasse e sezione che deve
individuare anche gli insegnanti accompagnatori. La motivazione didattica e l’entità complessiva della spesa
(trasporti, biglietti, ecc.) vengono proposte ai genitori. Gli alunni non partecipanti ai viaggi d’istruzione ed
alle uscite didattiche dovranno venire obbligatoriamente a scuola, dove verranno smistati in qualche classe
parallela, ove possibile. Gli insegnanti e gli allievi che partecipano ad una gita o ad un’uscita devono essere
muniti di assicurazione valida.
6.15 Formazione/aggiornamento dei docenti
La crescita e la formazione degli allievi non possono essere disgiunti da un contemporaneo lavoro di crescita,
formazione e aggiornamento degli insegnanti. Ciò è tanto più vero nella situazione di un Istituto Comprensivo
che comprende docenti provenienti da ordini di scuola diversi che devono lavorare assieme, in un progetto di
continuità didattica che riguarda sì l'impianto organizzativo e la graduazione degli obiettivi programmati ma
soprattutto l'acquisizione di un linguaggio comune, la riflessione sulle tendenze generali, la discussione e il
confronto sulle scelte pedagogiche e sulle metodologie da adottare.
Il Collegio Docenti è il soggetto che manifesta e individua una serie di bisogni e di motivazioni, e sono pro-
prio queste reali necessità che rendono efficace un percorso formativo.
Per questo anno i corsi di formazione organizzati dall’Istituto sono i seguenti:
· Aggiornamento e nuova formazione per le figure obbligatorie riguardanti la sicurezza;
· Aggiornamento Corso di formazione per le figure obbligatorie riguardanti la sicurezza a seguito
dell’Accordo Stato – Regioni (4 ore di formazione generale, + la formazione specifica + la formazione dei
preposti) ;
· Momento informativo interno sulle tematiche dei disturbi dell’apprendimento e sulle nuove problema-
tiche poste dagli alunni individuabili nell’area BES
59
59
· Corso di formazione con la psicologa Cecilia Randich sulla gestione del colloquio scuola famiglia in
collaborazione con l’Associazione Anfaa
· Continuazione del ciclo di incontri con il dott. Aldo Becce sulle problematiche dell’adolescenza per i
docenti della scuola secondaria
· Continuazione del ciclo di incontri con il dott. Daniele Veglia sulle problematiche della comunicazio-
ne tra adulti e ed intergenerazionale
· Qualora si reperiscano i fondi corso interno per l’utilizzo dell’excel e dei registri digitali tenuto dal
prof. Lena
I docenti hanno ovviamente la facoltà di aderire a qualunque corso promosso da agenzie formative esterne,
con l’invito a riportare esperienze e documentazione, al fine di contribuire ad una ricaduta formativa, se pur in
scala ridotta, nella scuola.
Si auspica inoltre la raccolta di documentazione relativa a particolari esperienze didattiche individuali o col-
lettive che possano permettere la riflessione e l’autoaggiornamento anche dei colleghi.
P A R T E S E T T I M A
1.1 Elaborazione e delibere
La stesura, la raccolta dei progetti, la presentazione al Collegio Docenti ed al Consiglio d'Istituto, la successiva riscrittu-ra definitiva sono state curate dai docenti incaricati (vedi organigramma d’Istituto), che provvederanno anche alla sua diffusione e pubblicizzazione. Le scelte programmatiche effettuate nelle diverse sezioni dell'Istituto dagli organi competenti, seguono il principio del coinvolgimento e della partecipazione dei genitori e tengono conto di quanto emerso nei consigli di classe, di interclas-se e di intersezione dell'anno scolastico precedente.
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60
1.2 Autovalutazione e monitoraggio
Al fine di ottemperare alla normativa nazionale ed alla circolare si renderà necessario avviare progressiva-
mente un lavoro di autovalutazione d’Istituto al fine di meglio valutare le attività interne e la loro organizza-
zione e per prevedere gli eventuali necessari aggiustamenti e correzioni.
1.3 Pubblicizzazione
Il P.O.F. , nelle sue linee essenziali, viene illustrato dai Docenti nelle singole Assemblee di Classe, Interclasse o Sezio-ne d’inizio anno scolastico.
Una copia del P.O.F. , una volta approvato, viene pubblicato sul sito dell’Ic “Giovanni Lucio” per do-vere di trasparenza e volontà di divulgazione.
I genitori che lo desiderassero potranno prenotare una copia cartacea o su supporto informatico presso la Se-
greteria, dietro rimborso spese (3.00 € per la copia cartacea, 2.00 per il CD)
I lPOF è visibile sul sito dell'istituto all’indirizzo: www.icglucio.altrvista.org
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ALLEGATI
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8.3 Patto di corresponsabilità
1 Patto Patto di corresponsabilità per l’anno scolastico 2010/11
Stipulato da Sig./Sig.ra ______________________, genitore dell’alunno/a ____________________________
plesso ____________ classe ____
con l’Istituto comprensivo G. Lucio – Muggia (TS)
Voci del con-
tratto
formativo
1.1 I docenti e la scuola si im-
pegnano
1.1 Gli alunni si
impegnano
1.1 I genitori si im-
pegnano
Offerta for-
mativa
Ad esplicitare in modo comprensibile la
propria offerta formativa
Ad informarsi sull’offerta
formativa di ciascun do-
cente
A conoscere che cosa i do-
centi offrono ai loro figli e ad
esprimere pareri e proposte
attraverso i rappresentanti di
classe
Azione didat-
tica
A motivare ogni loro intervento didatti-
co e a rispettare il percorso dell’offerta
formativa
A partecipare in modo
consapevole alle attività di
apprendimento
A tenersi informati su criteri
e modalità di lavoro ed a par-
tecipare, ove possibile, alle
attività formative promosse
dalla scuola
Azioni di re-
cupero in ca-
so di difficol-
tà di appren-
dimento
Ad organizzare interventi di recupero
per piccoli gruppi in relazione alle risor-
se disponibili
A frequentare i corsi di
recupero e ad utilizzare al
meglio le opportunità of-
ferte
A sostenere le iniziative sco-
lastiche
Assenze e
recupero delle
lezioni
A facilitare l’organizzazione e la raccol-
ta di eventuale materiale assegnato e ad
informare circa le lezioni svolte.
Si ricorda che affinché l’anno scolastico
sia valido deve avere la presenza mini-
ma del 75% del monte ore totale
A tenersi al corrente, recu-
perando il materiale neces-
sario e svolgendo quanto
richiesto nel più breve
tempo possibile
A controllare affinché i figli
si mettano al corrente sul la-
voro svolto in classe in tutte
le discipline, tenendo presen-
ti eventuali verifiche pro-
grammate e non rinviabili
Verifiche
scritte
e orali
A calendarizzare per tempo le verifiche
scritte in numero stabilito dal Consiglio
di classe, per evitare sovrapposizioni.
Ad effettuare le verifiche, programmate
o meno, dedicando il tempo adeguato,
rimanendo sugli argomenti prestabiliti e
comunicandone gli esiti in modo chiaro.
Eventuali giustificazioni dovranno esse-
re comunicate all’inizio dell’ora e per
iscritto
Ad evitare il più possibile
assenze nei giorni presta-
biliti per le verifiche, es-
sendo comunque consape-
voli che esse andranno re-
cuperate. Eventuali giusti-
ficazioni andranno comu-
nicate all’inizio dell’ora
A far sì che i figli partecipino
alle verifiche, tenendosi in-
formati sulle stesse tramite
diario. In via eccezionale
possono giustificare per
iscritto la mancata prepara-
zione nello studio o nei com-
piti
Valutazione Ad esplicitare i criteri di verifica ed a
restituire il prima possibile le prove
scritte corrette. In classe verrà svolta
una correzione degli elaborati, condivi-
sa con gli alunni. Le verifiche non pos-
sono essere consegnate ai genitori, in
quanto costituiscono documento ufficia-
le. Al genitore che ne fa esplicita ri-
chiesta può essere data fotocopia.
A domandare all’insegnante
eventuali chiarimenti, a ripor-
tare sul quaderno delle co-
municazioni l’esito delle pro-
ve scritte per farlo firmare dal
genitore.
A prendere visione dei risul-
tati delle verifiche control-
lando quotidianamente il
quaderno delle comunicazio-
ni.
63
63
1.1 I
n
t
e
r
v
a
l
l
o
Ad assicurare la sorveglianza durante
gli intervalli, sospendendo la lezione per
tempo al fine di non penalizzare la dura-
ta dell’intervallo
A rispettare le regole date
durante l’intervallo, recan-
dosi ai servizi pochi per
volta; a comportarsi in
modo rispettoso verso
adulti e compagni; ad aver
cura dei servizi igienici.
A collaborare affinché i
propri figli apprendano il ri-
spetto delle persone e delle
cose.
1.1 O
r
a
ri
o
A rispettare gli orari di ingresso e di
uscita dall’aula. A non abbandonare
l’aula durante l’ora, salvo rare eccezio-
ni motivate da urgenze improrogabili.
In tal caso la sorveglianza temporanea
sarà affidata ad un collaboratore.
Alla puntualità, in tutte le
situazioni, poiché ripetuti
ritardi non motivati con-
corrono alla valutazione
della condotta.
Ad evitare entrate e uscite
anomale, educando i propri
figli al rispetto della puntua-
lità.
Comunicazioni
e colloqui
A rendere il più possibile gli orari di
ricevimento funzionali alle esigenze
dei genitori. Ad accogliere proposte
migliorative.
A rivolgersi all’insegnante
o al Dirigente Scolastico
per eventuali domande o
proposte.
A partecipare ai colloqui ed
alle Assemblee di classe.
Pulizia degli am-
bienti
La scuola si impegna ad assicurare la
pulizia ordinaria dei locali e ad effet-
tuare la sorveglianza dell’ingresso
A mantenere puliti gli am-
bienti, a tenere con cura la
propria aula e il proprio
banco, a non scriverci so-
pra. In caso di sporco ec-
cessivo, gli alunni provve-
deranno a rimettere a po-
sto, anche in tempi succes-
sivi, senza ritardare il rien-
tro a casa.
A collaborare con la scuola
ed a promuovere le norme
igieniche e un comporta-
mento civile verso i locali e
le strutture scolastiche.
Disciplina
A conoscere il Regolamento d’Istituto,
a rispettarlo ed a farlo rispettare; ad
illustrare in classe, ad inizio anno e
successivamente ogni volta che si ren-
de necessario, le regole condivise cui
tutti dobbiamo attenerci.
A conoscere il Regolamen-
to d’Istituto e a rispettarlo.
A prendere visione del Re-
golamento d’Istituto ed a
collaborare perché i loro
figli ne rispettino le norme,
in particolare quelle sui cel-
lulari, sulla puntualità ed
assiduità alle lezioni,
sull’abbigliamento, che de-
ve essere adeguato, sul ri-
sarcimento individuale e/o
collettivo di eventuali danni.
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Sanzioni A comminare note disciplinari ponde-
rate, per evidenziare comportamenti
riprovevoli; ad evitare il più possibile
“note collettive” che risultano poco ef-
ficaci; nel caso di nota sul registro essa
va riportata “ad personam” sul quader-
no delle comunicazioni.
A rispettare la corrispondenza tra man-
canze e sanzioni, nonché le modalità di
irrogazione delle stesse, come previsto
dallo Statuto delle studentesse e degli
studenti; ad informare le parti delle
sanzioni previste.
A fare proprie le regole
della convivenza civile e
scolastica, cercando di
comprenderne le ragioni,
eventualmente discutendo-
ne con l’insegnante, anche
in un momento successivo.
A sapere che la nota disci-
plinare costituisce un segna-
le estremo, preparatorio di
sanzioni successive. Ad in-
formarsi delle sanzioni pre-
viste e ad accettarle, salvo il
diritto di ricorso al Comita-
to di garanzia.
Danni alle persone
A prevenire, intervenire e reprimere
comportamenti lesivi della persona, sia
pari che adulto; ad informare le parti
coinvolte
A rispettare gli altri, usan-
do un linguaggio adeguato
e un comportamento con-
sono
A collaborare con la scuola
qualora si rendano necessari
interventi educativi sanzio-
natori
Danni materiali
A vigilare su locali e cose; a segnalare
eventuali danni e, se individuati, i rela-
tivi responsabili. La scuola non rispon-
de di eventuali sottrazioni di oggetti di
valore e somme di denaro.
A rispettare le cose della
scuola e rifondere in dena-
ro o lavoro “socialmente
utile“ l’eventuale danno
prodotto. A rispettare la
proprietà privata e a non
portare a scuola oggetti di
valore o somme di denaro
Ad intervenire presso i figli
responsabili dei danni e a
rifondere quanto danneggia-
to dai loro figli. A vigilare
affinché i figli non portino a
scuola oggetti di valore o
somme di denaro.
Data________. L’insegnante Coordinatore di classe L’alunno/a
Il genitore
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