Interventi in situazioni speciali
Maurizio CecchiniScuola di SpecializzazioneMedicina di Emergenza ed UrgenzaUniversita’ di Pisa
Elementi di gravità in atto
Segni di sospetto
Fattori di rischio
1) Alterazioni delle funzioni vitali:
a) turbe della coscienza
b) deficit respiratori
c) alterazioni circolatorie
d) Eventi traumatici, lesioni gravi a carico di organi o distretti vitali.
2) Segni e sintomi collegabili (anche solo in via presuntiva) con alterazioni di organi vitali.
3) Situazioni cliniche o ambientali che suggeriscono la possibilità di un danno a organi o distretti vitali.
Determinazione del polso
Si definisce polso la percezione dei battiti del cuore rilevabili a livello di
un’arteria che decorre in superficie e che può essere compressa con la
punta delle dita indice e medio, contro un punto osseo
Polso radiale
Polso femorale
Polso carotideo
Polso brachiale
POLSO
FREQUENZA CARDIACA
Normale 60/90 min.
Tachicardia > 100 Bradicardia < 60
FORZA
pieno sottile
RITMO
aritmicoritmico
RESPIRO
FREQUENZA RESPIRATORIA
Normale 12/20 min.
Tachipnea > 25 Bradipnea < 12
PROFONDITA’
profondo superficiale
RITMO
irregolareregolare
Determinazione del respiro
P.A. PRESSIONE ARTERIOSA
VALORE NORMALE Max 120/140 Sistolica
VALORE NORMALE Min 60/90 Diastolica
Ipertensione Max 150 Min 90
Ipotensione Max 90 Min 60
la cute
Colorito cutaneo Significato / Possibili cause
Roseo
Normale nei pazienti di pelle chiara. Nei pazienti di colore è normale a livello della mucosa del sacco congiuntivale, delle labbra e del letto unguenale.
PallidoCostrizione dei vasi sanguigni, che può derivare da emorragie,shock,ipotensione e stress emotivo.
Cianotico ( bluastro ) Inadeguata funzione respiratoria o cardiaca
Eritematoso Esposizione a calore, ipertensione, eccitamento emotivo
Itterico Anomalie epatiche
Marezzato (coperto di chiazze)
Si osserva talvolta nei pazienti sotto shock
Temperatura e stato della cute:
Significato / possibili cause
Fresca e umida Segno di shock o ansia
Fredda e bagnata Il corpo sta disperdendo calore
Fredda e asciutta Esposizione al freddo
Calda e asciuttaFebbre elevata, esposizione al
calore
Calda e umidaFebbre elevata, esposizione al
calore
Pelle d’oca con brividi, battiti di denti, cianosi labiale e pallore
cutaneo
Reazione al freddo, malattie contagiose, dolore o paura
Scala semplificata dei comi
Stato vigile di coscienzaOrientato
cosciente e ben orientato nello spazio e nel tempo
Stato confusionale acuto Confuso cosciente ma disorientato
Stato soporoso Soporoso reagisce solo a stimoli verbali
Stato stuporoso Stuporoso reagisce solo a stimoli dolorosi
Stato comatosoComatoso non reagisce né a stimoli verbali né a
stimoli dolorosi
lo shock
VALUTAZIONI SHOCK INIZIALE SHOCK CONCLAMATO
FC e polso
FC normale e solo leggermente
aumentata (100-120 battiti/min.) polso radiale rilevabile
FC aumenta (>120) polso appena percettibile. Se la PA è molto bassa rileva solo il polso carotideo
CutePallida,fredda e
sudataCerea e fredda
Coscienza Conservata
Disorientamento e sonnolenza ingravescenti
sino alla perdita della coscienza vera e propria
Respiro Normale Superficiale e accelerato
Comportamento Tranquillo Inquieto,senso di angoscia
Sintomi dello shock
Le emorragie
Segni e sintomi Tipo di emorragia
Sangue fuoriesce da una ferita con flusso costante di colore rosso scuro.
Emorragia venosa
Emorragie
Nel paziente traumatizzato l’emorragia è la causa più comune di shock
Sangue fuoriesce da ferita a fiotti che corrispondono ai battiti cardiaci,colore rosso vivo. Perdita rapida e copiosa di sangue in relazione alla grandezza del vaso.
Emorragia arteriosa
Pallido, sudato, pressione bassa, polso piccolo e frequente, respiro superficiale ed affannoso, brividi. Possibile dolore, gonfiore, indurimento,alterazione della coscienza.
Emorragia interna
Epistassi Emorragia delle cavità nasali.
Otorragia Emorragia delle orecchie.
EmatemesiVomito ematico color rosso vivo, se l’emorragia digestiva è alta (esofago) oppure colore nero se il sangue è già stato digerito nello stomaco.
EmottisiSangue nella secrezione catarrale emessa con la tosse e proveniente dalle vie respiratorie.
Definizione di emorragia esterna
MelenaFeci nere per sangue digerito in caso di emorragia delle vie digestive.
RettorragiaSangue rosso che fuoriesce dall’orifizio anale, spesso frammisto con feci in corso di emorragia delle basse vie digestive.
Ematuria macroscopica
Urina rosse per emorragia delle vie urinarie.
Metrorragia Sangue dalla vagina per patologia genitale.
• Utilizzare gli appositi lacci o una striscia di stoffa o altro materiale di fortuna(cravatta o fazzoletto) di larghezza adeguata dai 3 ai 5 cm. non di materiale elastico.• Non usare stringhe da scarpe, lacci emostatici da endovena, fili elettrici, ecc.• Posizionare il laccio a monte della ferita alla base dell’arto.• Stringere il laccio in modo da bloccare il passaggio del sangue.• Non posizionare il laccio in prossimità delle articolazioni.• Non posizionare il laccio in prossimità di fratture o sospette tali.• Posizionare il laccio il più lontano possibile dalla ferita.• Allentarlo ogni 10 minuti per 20/30 secondi.• Non rimuoverlo mai in caso di amputazioni.
Posizionamento del laccio emostatico
Primo soccorso
ad una
emorragia esterna
• Medicare senza esercitare una compressione anche se c’è un’abbondante fuoriuscita di
sangue.• Non esplorare la ferita.
• Non rimuovere eventuali frammenti ossei.• Tenere ferma la testa, possibilmente in
posizione neutra.• Applicare eventualmente del ghiaccio.
Ferite del cuoio capelluto
• Non esplorare la ferita.• Non rimuovere corpi estranei conficcati.
• Eseguire una medicazione occlusiva.• Se la ferita è al torace, la medicazione va chiusa
solo su tre lati.
Ferita penetrante o trapassante
• Non rimuovere l’oggetto conficcato.• Esporre l’area della lesione.
• Controllare l’emorragia esercitando pressione ai lati della ferita e non sull’ oggetto.
• Immobilizzare l’ oggetto conficcato con una medicazione a tampone e fissarlo con un cerotto
a cravatta.• Immobilizzare la zona lesionata come se fosse
una frattura.
Oggetti conficcati
• Liberare la superficie della ferita da frammenti o altro materiale.
• Disporre la cute nella posizione originaria.• Controllare l’emorragia ed eseguire una
medicazione compressiva.
Avulsione cutanea
• Non toccare o cercare di riposizionare l’organo fuoriuscito.
• Se si tratta di organi addominali flettere le gambe del paziente in modo da limitare la
pressione sui muscoli addominali.• Coprire l’organo esposto e la ferita con un involucro di plastica o con un telino sterile
imbevuto di soluzione fisiologica.• Eseguire una medicazione ampia e occlusiva
ma non coprire la lesione.
Eviscerazione
Posizionamento del paziente in situazioni
speciali
Dispnea
Posizione semiseduta
Lesioni toraciche
Posizione di decubito laterale sul fianco colpito
Edema Polmonare
Posizione seduta
Il trauma
per trauma si intende l’insieme di tutte quelle lesioni avvenute
in seguito all’azione di agenti fisici esterni all’organismo quali: calore,
elettricità ed energia cinetica
contusione
si tratta di una lesione chiusa dei tessuti superficiali
che si manifesta a seguito di traumi diretti
Sintomi Trattamento
•Ecchimosi (livido)•Gonfiore (edema)•Dolore•Possibile impotenza funzionale
•Ghiaccio•Eventuale bendaggio ed immobilizzazione
lussazione
Rappresenta la perdita dei rapporti anatomici naturali fra
due capi ossei
Sintomi Trattamento
•Dolore•Tumefazione•Deformità del profilo articolare•Posizione obbligata del segmento lussato•Impotenza funzionale completa
•Immobilizzare la parte lussata•Non tentare di ridurre la lussazione
distorsione
Consiste nello spostamento dei capi articolari con perdita
temporanea della normale contiguità
Sintomi Trattamento
•Dolore•Tumefazione•Ecchimosi•Limitazione dei movimenti
•Non riallineare le articolazioni•Immobilizzare la parte lesa•Ghiaccio•Riposo (arto in scarico)
frattura
Rappresenta la perdita dei rapporti anatomici naturali fra
due capi ossei
Sintomi Trattamento
•Dolore•Tumefazione•Ecchimosi•Limitazione a compiere i normali movimenti
•Non tentare di riallineare le articolazioni•Immobilizzare la parte lesa•Ghiaccio•Riposo (arto in scarico)
Fattori di gravità di un trauma
Forza d’urto
Un impatto lieve provocherà lievi conseguenze (contusioni e ferite), ma al crescere della forza
d’urto verranno danneggiate strutture più resistenti (ossa e tessuti vascolari)
Sede delle lesioniTraumi anche limitati a cranio e torace
possono essere estremamente pericolosi.
Tipo di lesioneUna frattura ossea è più grave di una
lussazione o di una semplice contusione.
Numero delle lesioniGli effetti letali di lesioni a più organi ed
apparati si sommano e potenziano fra loro.
Le convulsioni
Le convulsioni costituiscono un evento acuto e improvviso a carico
del sistema nervoso centrale caratterizzato da fenomeni motori
involontari e generalmente perdita di coscienza.
Segni e sintomi delle convulsioni
Fase tonica, durata circa 30”• Improvvisa perdita di coscienza.• Caduta a terra con possibili lesioni traumatiche.• Irrigidimento del corpo.• Morso della lingua.• Apnea a volte prolungata.
Provvedimenti da adottare• Allontanare tutti gli oggetti possibili cause di traumi secondari.• Posizionare un oggetto morbido o una cannula di Guedel fra i denti del paziente.• Rimuovere eventuali protesi.• Attenzione alle dita (pericolo di morsi).• Controllare i parametri vitali.• Far allontanare i presenti
Fase clonica durata variabile da 1 a 5’• Contrazioni violente.• Possibile sbavamento dalla bocca.• Perdita di feci ed urine.• faccia e labbra di solito cianotiche.
Provvedimenti da adottare• Proteggere il paziente da traumi accidentali.• Non immobilizzare il paziente con la forza.• Allentare gi abiti.• Controllare i parametri vitali.
Fase post critica durata variabile• Eventuale periodo di incoscienza• Stato confusionale o soporoso.• Cefalea.
Provvedimenti da adottare• Tenere il paziente supino.• Se vomita: posizione di sicurezza.• Valutare parametri vitali.• Somministrare ossigeno.•Controllare il paziente.
Le ustioni
AGENTI FISICI AGENTI CHIMICI
• Fuoco.• Liquidi,vapori,fluidi e solidi ad alta
temperatura.• Corrente elettrica.• Radiazioni
luminose (laser,esplosioni).
termiche (raggi infrarossi)
eccitanti (raggi ultravioletti ecc…)
Ionizzanti.
• Acidi forti (fosforico
solforico ecc…)• Basi forti (ammoniaca
composti del cloro,
Sali basici di sodio di
calcio ecc…)
Cause e meccanismi delle ustioni
Agiscono sui tessuti per combustioneAgiscono sui tessuti per
corrosione
Classificazione delle ustioni
TermicheSi verificano in seguito al contatto
diretto con una fonte di calore.
ChimicheSi verificano in seguito al contatto con
acidi, alcali o altri agenti corrosivi.
Elettriche
Sono ustioni provocate dall’effetto termico che l’energia elettrica
sprigiona nel suo transito attraverso i tessuti.
I Grado• Ustione superficiale che interessa solo l’epidermide.• Arrossamento cutaneo talora con lieve edema.• Dolore localizzato• Guariscono da sole e senza cicatrici.
Grado dell’ustione
II Grado• L’ustione interessa anche il derma.• Dolore intenso con marcato eritema e formazione di vesciche piene di liquido (flittene)• Guariscono da sole lasciando una lieve cicatrice.
III e IV Grado• Tutti gli strati cutanei sono danneggiati.• Presenti aree carbonizzate o aree bianche e secche.• Anestesia per lesioni delle terminazioni nervose.• Spesso necessario trapianto cutaneo.• Guariscono con cicatrici evidenti.
Valutazione dell’estensione
Regola del 9
Cosa fare in caso di ustione
• Osservare lo scenario e neutralizzare la causa.
• Valutare lo stato di coscienza.
• Attivare il 118.
• Valutare le funzioni vitali.
• Lavare la parte ustionata con acqua corrente in modo da abbassare la temperatura corporea.
• Nel caso in cui l’ agente ustionante sia una sostanza chimica iniziare immediatamente dopo il contatto il lavaggio per la durata di almeno 10/20 minuti. Se il lavaggio inizia in ritardo o dopo alcuni minuti spesso è inutile.
• Rimuovere tutto il vestiario ed i materiali costrettivi (anelli, collane ecc…). Nell’ustione da acido vanno rimosse o tagliate tutte le parti elastiche.
• Coprire il paziente per evitare la dispersione termica utilizzando i teli isotermici.
• Coprire le parti ustionate con teli, meglio se sterili.
Cosa non fare in caso di ustione
• Non devono essere mai applicati unguenti, spray, creme o ghiaccio, perché ritarderebbero la guarigione.
• Non rimuovere mai eventuale materiale o indumenti rimasti attaccati alla cute.
Annegamento
• Cercare sempre di entrare in acqua con mezzi idonei.
• Se il paziente è cosciente cercare di tirarlo fuori dall’acqua gettandogli qualcosa.
• Se il paziente è incosciente ed è necessario entrare in acqua, dotarsi di qualcosa che galleggi, preferibilmente un corpetto.
AUTOPROTEZIONE!!!
Successivamente verificare le seguenti possibilità:
• Ostruzione delle vie aeree: acqua nei polmoni,materiale estraneo, lesioni della faringe o della laringe.
• Arresto cardiaco: susseguente alla mancanza di ossigeno al cuore per l’arresto respiratorio.
• Lesioni al capo ed al collo: frequenti negli incidenti in acqua.
• Lesioni interne: attenzione alle possibili fratture.
• Ipotermia: rappresenta una delle principali complicanze degli annegati.
Intervento su un paziente annegato
Ipotermia
Ipotermia
Raffreddamento localizzato
(congelamento)
Raffreddamento generale
(assideramento)
• Riscaldare le zone colpite
• Normale formicolio o bruciore
• Più si abbassa la temperatura più grave sarà l’assideramento.
• Brividi, sonnolenza, respirazione a polso sempre più deboli, fino all’arresto cardio-respiratorio
• Mantenere il paziente asciutto.
• Utilizzare con attenzione sorgenti di calore, ma non scaldare troppo rapidamente il paziente.
• Scaldare prima il tronco, l’ascelle e l’inguine.
• Somministrare ossigeno.
• Somministrare molto lentamente bevande tiepide e zuccherine, mai alcoliche.
• Osservare attentamente i segni vitali.
• In caso di rianimazione, proseguirla per un lungo periodo, in quanto il paziente potrebbe rianimarsi in una seconda fase, all’innalzamento della temperatura corporea.
Cosa fare in caso di ipotermia
Le intossicazioni
• Tipo tossico.
• Luogo in cui si è verificata l’intossicazione.
• Entità e modalità di diffusione del tossico.
• Numero delle persone colpite.
• Mezzi a disposizione per il soccorso.
• Presenza o meno di pericolo per i soccorritori.
Fattori condizionanti l’intervento in una intossicazione.
Le emergenze comportamentali
Rischio di suicidio: come procedere.
• Autoprotezione.
• Contatto visivo e verbale.
• Professionalità.
• Escludere urgenze mediche di altro tipo.
• Eventuale intervento agenti P.S.
Comportamento aggressivo: come procedere.
• Raccolta dati.
• Autoprotezione.
• Intervento agenti P.S.
• Mezzi di contenzione.
Alcolismo: come procedere.
Crisi d’astinenza
• Insorge dopo 6 ore, nausea, vomito, sudorazione, aumento della frequenza cardiaca e della temperatura, trattamento medico.
Intossicazione acuta
• Generalmente non comporta pericolo di vita, difficoltà rapporto con il paziente, attenzione alla concomitanza di traumatismo.
Primo soccorso
• Protezione delle vie aeree se presente coma.
• Limitazione delle perdite del calore corporeo (telo termico).
• Controllo delle vie aeree e del polso durante il trasporto.
• Protezione del tratto cervicale della colonna se presente coma.
Violenza sui bambini: come procedere.
• Valutazione lesioni sospette
• Proteggere e tranquillizzare il bambino.
• Segnalazione agli organi competenti.
Violenza sugli adulti: come procedere.
• Proteggere e tranquillizzare la persona.
• Valutazione ambientale.
• Segnalazione immediata agli organi competenti.
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
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