Download - Interrogazioni materia sanità

Transcript
Page 1: Interrogazioni materia sanità
Page 2: Interrogazioni materia sanità

INTERROGAZIONE(risposta scritta ed urgente)

N. 0060 - Mantenimento dei servizi socio-sanitari

DESTINATARI:

Al Presidente della Regione, all’Assessore per la famiglia, le politiche sociali e il lavoro, all’Assessore per la salute.

TESTO

Premesso che con la presente interrogazione si richiama l’attenzione di questo Assessorato ad una più accorta politica di intervento in favore delle fasce più deboli, oggi più che mai, maggiormente esposte agli esiti dell’attuale crisi economica. In un contesto di politica di interazione, laddove un anello della catena resta inattivo e sordo, nulla potrà avere realizzazione con ogni conseguenziale risvolto;

Considerato che la mancata azione da parte della Regione in ordine all’attuazione della L. 8 novembre 2000 n.328 relativamente ai Piani di zona;

che da parecchi mesi i Piani 2010-2012 sono stati rimodulati ed è stata data contezza alla governance regionale di competenza ossia all’Assessorato oggi chiamato a rispondere, delle economie di ciascun distretto; ad oggi, tuttavia, gli Enti sono ancora in attesa dei relativi finanziamenti erogati dalla Regione;

che alla scadenza del triennio non si è inteso neppure fornire le linee programmatiche per il nuovo triennio 2013-2015, né, tantomeno, adottare interventi d’urgenza al fine di mantenere i servizi socio-sanitari;

che il perdurare di tale situazione comporterà, allo spirare di soli pochi giorni, il venir meno dei servizi in favore di tante persone in condizione di imprescindibile bisogno del servizio e causerà, altresì, la perdita del posto di lavoro di altrettante numerose persone e calpestando, oltretutto, il diritto alla salute che la Costituzione intende garantire.

Page 3: Interrogazioni materia sanità

L’interrogante chiede con risposta scritta e urgente

cosa intende fare codesto Assessorato al fine di dare adeguata ed immediata soluzione al problema e se fosse possibile l’utilizzo delle economie di cui ai Piani 2010-2012, attualmente non collocati, le quali, conseguentemente, andrebbero, in via d’urgenza, convogliati in tal senso, onde scongiurare il venir meno dei servizi socio-sanitari, tenuto conto altresì, che tale effetto negativo non potrebbe essere impedito neppure dall’intervento degli Enti locali di base, data l’insostenibilità per mancanza di fondi.

(21 dicembre 2012)

Firmatari: Stefano Zito (M5S)Cancelleri Giovanni Carlo

Cappello Francesco Ciaccio Giorgio Ciancio Gianina Ferreri Vanessa

Foti AngelaLa Rocca Claudia

Mangiacavallo Matteo Palmeri Valentina Siragusa Salvatore

Trizzino Giampiero Troisi Sergio

Venturino Antonio Zafarana Valentina

INTERROGAZIONE(risposta scritta)

Page 4: Interrogazioni materia sanità

N. 0000 - Applicazione dell’art. 25 comma 8 della L.R. 19/2005

DESTINATARI:

Al Presidente della Regione, all’Assessore per la famiglia, le politiche sociali e il lavoro, all’Assessore per la salute,

TESTO

rilevato che sebbene al momento non esistano cure per l’autismo, la letteratura Internazionale testimonia che un intervento tempestivo specifico individualizzato, permanente e pluridisciplinare, in tutti gli ambiti di vita può determinare miglioramenti sostanziali, una migliore qualità di vita e l'indipendenza nella vita adulta per una percentuale significativa di persone con autismo;

al contrario, la mancanza di un percorso abilitativo adeguato, cosi come un intervento inadeguato, basato su conoscenze errate dell'autismo o su teorie e risultati non provati, portano a conseguenze irreparabili per lo sviluppo della persona;

la qualità e la specificità dell'intervento e dei servizi non sono fattori estranei o secondari nella lotta alla discriminazione delle persone con autismo; negare, infatti, un intervento adeguato significa, di fatto, privarle dell'opportunità di sviluppare le proprie potenzialità, esponendole ad ulteriore discriminazione;

delegare la cura della persona con Autismo alla famiglia non ne promuove l'inclusione, al contrario, di fatto, estende l'esclusione a tutto il nucleo familiare e condanna la persona con Autismo ad un costoso quanto inadeguato internamento nel momento in cui resterà priva dell'aiuto familiare;

considerato che la Regione Sicilia nel 2005 ha emanato la legge specifica n. 19, il cui art. 25, comma 8 così dispone: “L'Assessore regionale per la sanità è autorizzato ad emanare con decreto, entro centottanta giorni dalla data di pubblicazione della presente legge, un programma regionale unitario per l'autismo. Tale decreto prevede che ogni azienda unità sanitaria locale della Regione siciliana attiva un centro per l'autismo e i disturbi generalizzati dello sviluppo. Il decreto prevede, altresì, che ogni azienda unità sanitaria locale è comunque tenuta a destinare almeno lo 0,1 per cento (0,1%) delle somme poste in entrata nel proprio bilancio annuale alla rete integrata di servizi per l'autismo.”;

Page 5: Interrogazioni materia sanità

in attuazione della suddetta legge, la Regione, dopo più di un anno, ha adottato, con decreto assessoriale del 1° febbraio 2007, le “Linee-guida di organizzazione della rete assistenziale per persone affette da disturbo autistico”, aventi lo scopo di delineare percorsi diagnostici e riabilitativi che si uniformino a principi e linee-guida largamente condivisi dalla comunità scientifica nazionale ed internazionale (con riferimento alle linee guida SINPIA.), da proporre ed attuare nell'ambito del territorio regionale; nello stesso decreto si asserisce, una volta ancora, che ogni Azienda è, comunque, tenuta a destinare, almeno lo 0,1 per cento delle somme poste in entrata nel proprio bilancio annuale, alla rete integrata di servizi per l'autismo”.

nel 2010 è stato istituito un tavolo regionale per l’autismo e l’assessorato ha inviato una nota alle ASL in cui dispone di destinare lo 0,1% dei loro bilanci ad interventi a valenza terapeutico -riabilitativa e/o socio-riabilitativa in favore dei soggetti affetti da sindrome autistica;sulla base dei dati attualmente disponibili, in Sicilia si stimerebbero circa 5.000 persone con disturbi dello spettro autistico;

visto che le famiglie, in modo sempre più forte, lamentano la mancata applicazione dell’art. 25, comma 8, della L.R. 19/2005, e ricorrono alle vie legali per tutelare i diritti negati ai loro figli;

vi è una carenza di formazione delle varie figure professionali con conseguente difformità e mancata condivisione di protocolli diagnostici/terapeutici, una carenza di servizi territoriali dedicati ed una mancanza di continuità della presa in carico;

i ritardi nell'individuazione precoce e difficoltà importanti nella possibilità di attivazione di progetti riabilitativi intensivi e precoci, subito dopo la formulazione della diagnosi;

è ormai inderogabile la realizzazione di una rete di servizi rivolti alle persone con disturbi dello spettro autistico ed alle loro famiglie, in tutte le fasi del ciclo di vita, allo scopo di garantire:- Presa in carico globale da parte di una rete di servizi - Intervento in età precoce non appena sussista il forte sospetto di autismo. - Programmi intensivi di almeno 25 ore/settimana- Interventi (ri)abilitativi permanenti come individualizzazione dei programmi a partire

dalla valutazione funzionale, orientamento ai diritti e alla qualità di vita degli utenti, adeguamento alle diverse esigenze nelle diverse età, funzionalità al conseguimento del massimo grado possibile d'indipendenza e d'inclusione sociale

Page 6: Interrogazioni materia sanità

PER SAPERE SE NON RITENGANO OPPORTUNO

Chiarire i motivi che rendono ancora non attuato il D.A. 1 febbraio 2007, indicante il programma regionale unitario per l’autismo, e, quindi, non applicato quanto disposto dall’art. 25 comma 8 della L.R. 19/2005, ovvero, la creazioni di qualificati servizi territoriali dedicati;

Specificare in che modo e a che cosa è stato destinato lo 0,1 per cento delle somme poste in entrata nel bilancio annuale di ogni azienda unità sanitaria locale, per legge destinato alla rete integrata di servizi per l'autismo;

effettuare una verifica in tutte le Aziende Sanitarie Provinciali al fine di valutare lo stato di attuazione della legge de qua e dare indicazioni ai Direttori Generali delle Aziende Sanitarie Provinciali, operanti in Sicilia, fissando dei termini, a brevissima scadenza, entro i quali deve trovare attuazione quanto previsto dalla Legge Regionale 19/2005.

(Gli interroganti chiedono risposta scritta con urgenza)

(15, Gennaio, 2013)

Firmatari: Stefano Zito (M5S)Palmeri Valentina

Cancelleri Giovanni Carlo Cappello Francesco

Ciaccio Giorgio Ciancio Gianina Ferreri Vanessa

Foti AngelaLa Rocca Claudia

Mangiacavallo MatteoSiragusa Salvatore

Trizzino Giampiero Troisi Sergio

Venturino Antonio Zafarana Valentina

INTERROGAZIONE(risposta scritta)

Page 7: Interrogazioni materia sanità

N. 0000 - LEGGE 4 novembre 2011, n. 3 capo I

AL Presidente V Commissione Regionale ,all’Assessore regionale per l’istruzione e la formazione professionale,all’Assessore Regionale per le autonomie locali e la funzione pubblica

premesso che la Regione Siciliana ha pubblicato sul Suppl. ord. della G.U.R.S. (p. I) n. 47 dell’11-11-2011 (N. 45) la legge 4 novembre 2011, n. 23 Capo I recante: Promozione della lingua dei segni italiana (LIS) è stata approvata la promozione della lingua dei segni italiana (LIS)

rilevato che a tutt’oggi non sono state emanate le norme di attuazione dell’art. 2 previsti all’art 3 e che recita testualmente:1. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, con regolamento emanato con decreto del Presidente della Regione, previa delibera della Giunta regionale, su proposta dell’Assessore regionale per l’istruzione e la formazione professionale di concerto con l’Assessore regionale per le autonomie locali e la funzione pubblica, sono adottate le norme di attuazione di quanto previsto dall'articolo 2.

considerato che tale regolamento cosi come previsto : a) disciplina le modalità di utilizzo della LIS in ambito scolastico e universitario, nel rispetto delle rispettive autonomie; b) promuove, nel rispetto dell'autonomia universitaria, sia nell'ambito dei corsi di laurea sia nella formazione post lauream, l'insegnamento e l'uso da parte degli studenti, della LIS e delle altre tecniche, anche informatiche, idonee a favorire la comunicazione delle persone sorde; c) reca disposizioni volte a promuovere nei rapporti con le amministrazioni pubbliche locali, l’amministrazione regionale e gli enti strumentali della Regione, l'uso effettivo della LIS e di ogni mezzo tecnico, anche informatico, idoneo a favorire la comunicazione delle persone sorde;d) promuove la diffusione della LIS come strumento e modalità di accesso all'informazione e alla comunicazione, con particolare riferimento alle trasmissioni televisive;e) dispone circa i metodi di verifica sull'attuazione della presente legge;visto che in coerenza con le risoluzioni del Parlamento europeo del 17 giugno 1988, pubblicata nella Gazzetta ufficiale delle Comunità europee C187 del 18 luglio 1988, e del 18 novembre 1998, pubblicata nella Gazzetta ufficiale delle Comunità europee C379 del 7 dicembre 1998, nonché con la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, fatta a New York il 13 dicembre 2006, ratificata con la legge 3 marzo 2009, n. 18, la Regione promuove la Lingua dei Segni Italiana (LIS) come strumento di ausilio e di integrazione della comunità dei sordi, la sua acquisizione ed il suo uso;

considerato che a tutt’oggi la LIS è l’unico strumento di ausilio per l’integrazione anche per le persone non vedenti e che se non promossa adeguatamente si rischia di isolarle da ogni contesto sociale;un’integrazione totale prevede l’abbattimento di qualsiasi disagio a carico della persona sorda o sordomuta o sordo cieca e consente l’abbattimento delle barriere di comunicazione e di dialogo fra le nazioni consentendo agli individui sordi,sordomuti e ciechi di esprimersi in totale autonomia , con o senza il supporto del mediatore linguistico o del mediatore culturale creando quell’applicabilità dei diritti delle persone con disabilità di cui un Paese civile possa rendersi orgoglioso.

i lavori preparatori:

Page 8: Interrogazioni materia sanità

D.D.L. n. 684«Interventi in favore della diffusione della lingua dei segni italiana (LIS) come lingua propria della comunità dei sordi».Iniziativa parlamentare: presentato dal deputato Lentini il 9 febbraio 2011.Trasmesso alla Commissione ‘Cultura, formazione e lavoro’ (V) il24 febbraio 2011.

D.D.L. n. 35«Riconoscimento della lingua dei segni italiana».Iniziativa parlamentare: presentato dal deputato Caputo il 9 febbraio 2011.Trasmesso alla Commissione Cultura, formazione e lavoro (V) il24 febbraio 2011.

D.D.L. n. 279«Istituzione del Registro dei mediatori della comunicazione».Iniziativa parlamentare: presentato dai deputati Caronia,Leanza L., Ruggirello il 30 ottobre 2008.Trasmesso alla Commissione ‘Cultura, formazione e lavoro’ (V) il 3 dicembre 2008.

D.D.L. n. 322«Riconoscimento della lingua dei segni e dei sordi come minoranza linguistica».Iniziativa parlamentare: presentato dai deputati Caputo, Aricò,Buzzanca, Currenti, Falcone, Marrocco, Pogliese, Scilla, Vinciullol’11 dicembre 2008.Trasmesso alla Commissione ‘Cultura, formazione e lavoro’ (V) il 24 febbraio 2011.

D.D.L. n. 334«Regolamentazione del registro regionale dei mediatori linguistici».Iniziativa parlamentare: presentato dal deputato Caronia il 24dicembre 2008.Trasmesso alla Commissione ‘Cultura, formazione e lavoro’ (V) il16 gennaio 2009.Abbinati nella seduta n. 220 del 22 giugno 2011.Esaminati dalla Commissione nelle sedute n. 203 del 5 aprile2011, n. 220 del 22 giugno 2011 e n. 225 del 13 luglio 2011.Deliberato l’invio in Comitato per la qualità della legislazione del testo coordinato nella seduta n. 225 del 13 luglio 2011.Parere reso dal Comitato per la qualità della legislazione nellaseduta n. 68 del 19 luglio 2011.Esitato per l’Aula nella seduta n. 233 del 3 agosto 2011.Relatore: Salvatore Lentini.Discusso dall’Assemblea nelle sedute n. 288 del 5 ottobre 2011,n. 290 del 12 ottobre 2011 e n. 291 del 18 ottobre 2011.Approvato dall’Assemblea nella seduta n. 291 del 18 ottobre2011.Considerato altresì che a tutt’oggi nulla è stato regolamentato .

per sapere se non ritengano opportuno:

avviare con urgenza tutte le procedure affinché venga emanato il relativo regolamento attuativo di una legge che potrebbe consentire l’integrazione sociale di persone già ampiamente penalizzate.

(15 gennaio 2013 Firmatari:

Page 9: Interrogazioni materia sanità

INTERROGAZIONE (risposta scritta urgente)

N. 0000 - Attuazione di interventi a favore di cittadini della Regione Siciliana affetti da sclerosi laterale amiotrofica (SLA) ed altre gravi patologie.

DESTINATARI:Al Presidente della Regione Siciliana, all’Assessore per la famiglia, le politiche sociali e il lavoro, all’Assessore per la Salute,

PREMESSO:

che con un lavoro di concertazione che ha visto coinvolti il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, il Ministero dell’economia e delle finanze, il Ministero della salute ed il Sottosegretario di stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega alle politiche della famiglia, è stato approvato, con il decreto 11 novembre 2011, un piano di “Ripartizione delle risorse finanziarie affluenti al Fondo per le non autosufficienze a favore di persone affette da sclerosi laterale amiotrofica (Sla), per l’anno 2011 (12A05808)”;che la sclerosi laterale amiotrofica, conosciuta con l’acronimo “Sla”, è una malattia neurodegenerativa caratterizzata da paralisi muscolare progressiva che riflette la degenerazione dei neuroni motori nella corteccia motoria primitiva, nei tratti cortico-spinali, nel tronco cerebrale e nel midollo spinale. I pazienti affetti presentano un quadro clinico ingravescente, cronico e progressivo caratterizzato da debolezza e atrofia muscolare, spasticità con deficit delle capacità manuali e motorie, disartria, disfagia, sino al decesso per insufficienza respiratoria. La malattia in genere esordisce intorno ai 60 anni e progredisce lentamente con decorso variabile da paziente a paziente in base alla forma della malattia (spinale o bulbare). Anche nelle fasi più avanzate di malattia, la funzione cognitiva è risparmiata. Ad oggi, non è stata trovata alcuna terapia risolutiva per questa malattia; la ventilazione non invasiva e alcuni trattamenti farmacologici risultano palliativi, permettendo un miglioramento della qualità della vita ed un prolungamento della vita del paziente;

che il “Comitato 16 Novembre Onlus”, un'associazione formata da malati, familiari ed amici, che si occupa di malati gravissimi, ha chiesto con urgenza al Governo Italiano di adottare misure a favore di persone affette da varie gravi patologie e delle relative famiglie, tra cui l‘erogazione di un contributo annuo di 20.000€ per ogni persona portatrice di malattia neurodegenerativa progressiva, con tracheostomia, in ventilazione meccanica 24 ore su 24 e tetraparesi con allettamento; casi di coma bisognosi di assistenza h24;

CONSIDERATO:che nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 novembre 2001 di «Definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza» viene indicata la necessità dell’individuazione di percorsi diagnostico-terapeutici per il livello di cura ospedaliero e per quello territoriale;

che il decreto ministeriale del 7 febbraio 2009 ha istituito la Consulta per malattie neuromuscolari avendo la finalità di promuovere la qualità dell'assistenza nei confronti delle persone affette e di incrementare la ricerca su queste malattie;che per protesta contro l’insufficienza dei fondi destinati al sostentamento di queste persone, il “Comitato 16 Novembre” ha ripreso, dal 14 novembre, uno sciopero della fame precedentemente praticato e poi fermatosi, alimentandosi al 50% del fabbisogno calorico;

che il presidente del comitato, Salvatore Usala, annunciò la volontà di alcuni cittadini affetti da

Page 10: Interrogazioni materia sanità

determinate patologie di manifestare la loro disperazione lo scorso 21 novembre – cosa che poi avvenne - protestando contro l’abbandono delle Istituzioni davanti al ministero dell'Economia, senza ventilatore polmonare di scorta, sfidando la morte in diretta televisiva. In una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti, Usala scrisse: “Vi chiedo cortesemente di rispondere celermente, molti gravissimi sono disperati, non abbiamo nulla da perdere, preferiamo darvi la responsabilità della nostra morte che vivere una vita indegna di un paese civile per noi ed i nostri cari.”;

PER SAPERE SE NON RITENGANO OPPORTUNO: realizzare al più presto un registro regionale delle persone affette da sclerosi laterale amiotrofica, in modo da rendere noto: - quanti siano i cittadini affetti da Sla oggi riconosciuti in Sicilia;- in che condizioni economiche versino le famiglie con a carico parenti gravemente malati;- se queste famiglie riescano ad accedere facilmente ai sussidi statali o regionali che spettano loro per diritto;- la consistenza dei suddetti sussidi;- l’effettiva entità delle richieste di assistenza presentate nella Regione Siciliana e quanti dei progetti di assistenza siano stati valutati ed approvati;- come intenda la Regione agire per risolvere tempestivamente questo problema di inaudita gravità.

(Gli interroganti chiedono risposta scritta con urgenza)(14 Febbraio 2013) Firmatari: Stefano Zito (M5S), Cancelleri Giovanni Carlo, Cappello Francesco, Ciaccio Giorgio, Ciancio Gianina, Ferreri Vanessa, Foti Angela, La Rocca Claudia, Mangiacavallo Matteo, Palmeri Valentina, Siragusa Salvatore, Trizzino Giampiero, Troisi Sergio,Venturino Antonio, Zafarana Valentina

Page 11: Interrogazioni materia sanità

INTERROGAZIONE(risposta scritta urgente)

N. 0000 - richiesta chiarimenti al Decreto Assessoriale n.60 – art. 8 del 18 novembre 2009

DESTINATARI:

All’Assessore per la salute.

TESTO

Visto che:

Il Decreto Assessoriale 18 novembre 2009 e pubblicato in ultimo sulla GURS 24 dicembre 2009, n.60, recante “Modifiche ed integrazioni al decreto 16 settembre 2009, concernente Piano regionale di riorganizzazone della rete delle strutture provate accreditate di diagnostica di laboratorio”;

Rilevato che:

detto Decreto dispone esclusivamente in direzione di strutture private accreditate, ossia di strutture che svolgono come attività prevalente quella tipica del “laboratorio di analisi” e per esse, nell’ambito del processo di riorganizzazione e di ottimizzazione dispone all’art. 8 quanto segue: “Al fine di garantire l'omogenea accessibilità alle prestazioni sanitarie, è consentito il trasferimento delle strutture che ne facciano richiesta, dalle zone cittadine o dai comuni con numerosa presenza di laboratori, nelle aree disagiate e nelle zone carenti individuate dalle stesse aziende nella ricognizione effettuata a seguito dei processi di aggregazione. Ove non vi siano richieste, e sempre previa autorizzazione dell'azienda sanitaria territoriale, è consentito ai laboratori che fanno parte di una struttura societaria di istituire dei punti prelievi in comuni o frazioni dove non ci sono laboratori pubblici e privati, che sono distanti non meno di 10 km.”;

Considerato che:

Molte piccole e medie imprese operanti al di fuori del Servizio Sanitario Nazionale ma autorizzate ai sensi del D.A. 890/2002, erogano servizi sanitari e che dunque non possono essere attratte dalle disposizioni normative di cui infra;

Dette piccole imprese vivono sul mercato, possono contribuire allo sviluppo ed all’occupazione, non incidono sul bilancio della regione ma sono impediti nello sviluppo imprenditoriale in quanto una errata interpretazione della norma da parte di varie strutture ASP vuole che l’art.8 del Decreto, si applichi sia alle strutture accreditate, ossia finanziate dalla regione, che a quelle che agiscono sul libero mercato, e dunque dette ASP obiettano sul fatto che una richiesta di apertura di un punto prelievo ad una distanza inferiore a 10 Km da un altro punto prelievo, sarebbe in contrasto con il disposto del citato art. 8 che richiede una distanza tra i punti prelievo di almeno 10 Km, mentre non vi sarebbe alcun ostacolo ad autorizzare qualsiasi altra struttura sanitaria, compreso un laboratorio di analisi;

Page 12: Interrogazioni materia sanità

È evidente che l’ambito di operatività delle limitazioni disposte dall’art.8 dovrebbero essere circoscritte a laboratori di analisi accreditati (c.d. ex convenzionati e dunque surroganti attività di competenza ASP con oneri a carico del SSN) e non già di strutture private con costi ad esclusivo carico di aziende private;

PER SAPERE SE NON RITENGANO OPPORTUNO:

Emettere una circolare chiarificatrice con funzione correttiva del citato decreto, da pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale della Regione che (atteso che il decreto in parola ed il relativo art. 8 dispongono nell’ambito circoscritto delle strutture private accreditate e dunque surroganti attività di competenza ASP con oneri a carico del SSN) disponga che la limitazione, prevista dall’art. 8 del decreto 18 novembre 2009 pubblicato nella ultima versione sulla GURS 24 dicembre 2009, n.60, relativa alla distanza minima di 10 Km dai punti prelievo, non debba trovare applicazione per le strutture sanitarie private che operano con costi ad esclusivo carico di privati e dunque senza alcun contributo del SSN.

(Gli interroganti chiedono risposta scritta con urgenza)

(21 Febbraio 2013) Firmatari: Stefano Zito (M5S)Cancelleri Giovanni Carlo

Cappello Francesco Ciaccio Giorgio Ciancio Gianina Ferreri Vanessa

Foti AngelaLa Rocca Claudia

Mangiacavallo Matteo Palmeri Valentina Siragusa Salvatore

Trizzino Giampiero Troisi Sergio

Venturino Antonio Zafarana Valentina

Page 13: Interrogazioni materia sanità

INTERROGAZIONE(risposta scritta urgente)

N. 0000 - Chiarimenti in merito al primo ciclo terapeutico

DESTINATARI:

Al Presidente della Regione, all’Assessore per la salute,

TESTO

premesso che:

i farmaci innovativi e costosi vengono distribuiti, nel periodo iniziale, previa compilazione da parte dei medici abilitati di apposito piano terapeutico;

rilevato che:

l’iter che il paziente deve seguire per la fornitura del farmaco risulta in atto complesso e difforme a seconda del farmaco: alcuni piani terapeutici hanno una durata di 1 mese, altri di 3 mesi, altri di 6 mesi;

considerato che:

il paziente, dopo aver ottenuto il piano terapeutico, deve recarsi presso l’ASP per il rilascio dell’autorizzazione, in alcuni casi deve successivamente andare dal medico di medicina generale per la ricetta, infine il ritiro del prodotto può avvenire in alcune circostanze presso le farmacie private in altre presso le aziende ospedaliere; alcun volte presso la farmacia della ASP;

le difformità sopra esposte possono riguardare anche farmaci simili come caratteristiche, ingenerando incertezza sulla procedura, difficoltà oggettive di approvvigionamento e disorientamento sia nel paziente che nel medico;

per sapere se non ritengano opportuno,

in ottemperanza all’articolo 2 comma 3 della legge 5 del 2009, intervenire con atto formale dell’Assessore alla Salute affinché si riduca il disagio dei cittadini che usufruiscono di farmaci soggetti a piano terapeutico uniformando tempi, procedure, percorsi e sede di fornitura del farmaco;

rendere le procedure quanto più omogenee possibile al fine di evitare spreco di tempo, denaro, e l’affollamento delle strutture tra le quali spesso il paziente si perde prima di ottenere il farmaco, e infine, comunicando informazioni più precise al medico sulla eventuale sovrapponibilità dei percorsi.

Page 14: Interrogazioni materia sanità

(Gli interroganti chiedono risposta scritta e con urgenza)

(13 Marzo 2013) Firmatari: Stefano Zito (M5S)Cancelleri Giovanni Carlo

Cappello Francesco Ciaccio Giorgio Ciancio Gianina Ferreri Vanessa

Foti AngelaLa Rocca Claudia

Mangiacavallo Matteo Palmeri Valentina Siragusa Salvatore

Trizzino Giampiero Troisi Sergio

Venturino Antonio Zafarana Valentina

Page 15: Interrogazioni materia sanità

INTERROGAZIONE(risposta in commissione)

N. 0000 - Riduzione delle liste d'attesa e valorizzazione delle apparecchiature

DESTINATARI:

Al Presidente della Regione, all’Assessore per la salute,

TESTO

premesso che:

le aziende sanitarie pubbliche dispongono di attrezzature avanzate per diagnosi e cura per le quali sono state investite ingenti somme di denaro;

l’art. 22 della legge 05/09 la riduzione dei tempi d’attesa, costituisce obiettivo dei Direttori Generali delle aziende del SSR

rilevato che:

lo sfruttamento delle predette apparecchiature avviene per una frazione della giornata lavorativa;

tale inattività causa un doppio danno derivante dall’immobilizzazione del capitale e dalla mancata riduzione delle liste d’attesa che un uso intensivo delle stesse potrebbe garantire;

ritenuto che:

il ciclo di vita delle attrezzature verrebbe valorizzato da un elevato numero di prestazioni che ripagherebbe in modo più completo l’investimento sia per l’acquisto che per la manutenzione delle stesse, prima che la vetustà degli apparecchi li renda inefficaci;

per sapere se non si ritiene opportuno

attivare percorsi diagnostici e terapeutici che consentano ai medici dipendenti delle strutture sanitarie pubbliche un maggiore sfruttamento delle apparecchiature, al di fuori dell’orario di servizio ma con incentivi “a prestazione” al fine di motivare il personale a garantire una effettiva riduzione delle liste d’attesa per le prestazione ambulatoriali assegnate alle strutture ospedaliere dai CUP;

Page 16: Interrogazioni materia sanità

identificare e definire tempi, modi e risorse per garantire l’attività a tempo pieno delle apparecchiature diagnostiche disponibili presso le strutture sanitarie pubbliche della Regione Sicilia.

(Gli interroganti chiedono lo svolgimento in commissione)

(13 Marzo 2013) Firmatari: Stefano Zito (M5S)Cancelleri Giovanni Carlo

Cappello Francesco Ciaccio Giorgio Ciancio Gianina Ferreri Vanessa

Foti AngelaLa Rocca Claudia

Mangiacavallo Matteo Palmeri Valentina Siragusa Salvatore

Trizzino Giampiero Troisi Sergio

Venturino Antonio Zafarana Valentina

Page 17: Interrogazioni materia sanità

INTERROGAZIONE(risposta scritta con urgenza)

N. 0000 - Chiarimenti sull’AIAS Onlus di Augusta

DESTINATARI:

All’Assessore per la salute.

TESTO

Visto che:

Alcuni giorni orsono, esattamente il 10 gennaio 2013, 20 ex dipendenti dell’AIAS Onlus di Augusta hanno segnalato al Presidente della Regione siciliana ed al signor Assessore alla Salute una gravissima situazione di illegalità che sarebbero state commesse sia dall’AIAS di Augusta e Melilli che dalla ASP di Siracusa che hanno trasferito al Consorzio Siciliano di Riabilitazione (CSR) di Catania che sarebbe una Srl, sia le strutture, che il personale che le convenzioni per l’effettuazione di trattamenti di riabilitazione;

Questa “operazione” ha leso non solo gli interessi di moltissimi lavoratori, ma ha violato numerose normative in merito, causando anche un danno pubblico rilevante.

I dipendenti ex AIAS sono stati trattati come “ramo di impresa” e sono stati licenziati dall’AIAS e riassunti dal CSR “ex novo” come se non avessero mai lavorato prima, con un danno rilevante e la perdita di diritti previsti per legge;

Considerato che:

nella lettera inviata dai lavoratori al Presidente Crocetta e all’Ass. Borsellino si legge quanto segue:

<<Tutto ha inizio con il commissariamento della struttura AIAS ONLUS Augusta e Melilli da parte del presidente nazionale AIAS Ing. Francesco Lo Trovato. In qualità di presidente nazionale dell’associazione nomina commissario della stessa ,un uomo di sua fiducia il Rag. Giovanni Brullo. Spiegheremo dopo il motivo di tale premessa.Tale commissariamento dura circa 10 anni . Per statuto nazionale il commissariamento delle strutture AIAS ha la durata di un anno, ma evidentemente la regola forse non era applicabile per la nostra struttura e come dipendenti allora non ne capivamo il motivo. A distanza di tempo possiamo affermare di averlo capito benissimo, visto che già era stato tutto pianificato a tavolino. Nel 2008 viene costituito il nuovo consiglio d’amministrazione che vede eletto presidente lo stesso commissario (sig Giovanni Brullo) e come tesoriere il figlio del presidente del CSR di CT e Presidente AIAS Nazionale ING F. Lo Trovato.Da una situazione solida che la struttura aveva agli inizi del commissariamento si è passati a una situazione debitoria ,determinata a nostro avviso da una gestione poco chiara, che ha portato la stessa ad un dissesto economico tale da non poter più far fronte (a loro dire ) al proseguimento

Page 18: Interrogazioni materia sanità

dell’ attività riabilitativa, cosi facendo ne hanno programmato la fine, lasciando i debiti accumulati. La struttura AIAS, in verità , con la scusa di non avere il DURC per debiti pregressi con l’INPS, ha ceduto, con la compiacenza delle istituzioni o quantomeno di alcuni dirigenti che ne fanno parte, la struttura riabilitativa al ConsorzioSiciliano di Riabilitazione (Soc. Cons. A.R.L.) che fa capo allo stesso Ing. Lo Trovato. Tutto questo con atto notarile di discutibile dubbio.In questo modo si sono liberati in un sol colpo di debiti pregressi sia con il personale dipendente che è stato licenziato per chiusura attività, che con l’istituto previdenziale (4 milioni di euro circa). In uno dei molteplici incontri sindacali che si sono tenuti per risolvere la questione, il Presidente nazionale dell’AIAS ha incaricato il presidente del CSR di CT (cioè se stesso )di risolvere la controversia e con accordo sindacale alquanto subdolo si è assunto l’onere di assumere il personale tutto ex-novo, negando ogni diritto legato all'anzianità di lavoro, al TFR, alla contrattazione decentrata, e quant'altro attiene un regolare Trasferimento d'Azienda(art.2112 cc), accordo che non ha rispettato le reali intenzioni dei dipendenti che con referendum aziendale hanno bocciato la proposta.Noi Lavoratori , alcuni dei quali dipendenti AIAS da molti anni, abbiamo voluto invece perseguire la via della legalità, facendo valere le nostre ragioni nelle opportune sedi, ed abbiamo fatto emergere più volte che questo tipo di manovra è alquanto ambigua perché nonostante si è voluto far credere che a gestire la riabilitazione fosse un nuovo soggetto, ancora oggi il CSR continua a lavorare ed utilizzare mezzi e strutture che sono di proprietà dell’AIAS senza alcuna contropartita economica . Il consiglio d’amministrazione AIAS formatosi nel 2008 ha posto in liquidazione l’AIAS (che si ricorda essere una ONLUS)e l’AIAS nazionale attraverso il suo presidente ha nominato commissario liquidatore l’avvocato G. Di Quattro (presidente CORESI-AIAS ) che allo stato dell’arte non ha attivato nessuna procedura.Mentre in materia di convenzioni l’anomalia sta anche nel fatto che non sono stati rispettate le normative di legge, i decreti e i regolamenti emanati dell’assessorato regionale alla salute.>>

La lettera continua definendo altri punti:<<L’ASP 8 di SR con la compiacenza di alcuni suoi responsabili, ha invece dato in deroga il servizio riabilitativo al CSR con scadenza al 31/12/2012 cosi come dichiarato nei verbali di Prefettura, permettendo che l’AIAS diventasse una scatola vuota da dove non potere attingere niente e lasciando di fatto i lavoratori in balia degli eventi .Noi ci chiediamo come dipendenti , che fine farà la convenzione dopo il 31/12/2012?La vicenda ha assunto nel tempo aspetti grotteschi in quanto l'Istituzione preposta all'assegnazione delle Convenzioni Sanitarie(ASP di SR), potrebbe decidere (o per quanto ne sappiamo lo ha forse già fatto) di dare le Convenzioni che prima erano dell’AIAS di Augusta e Melilli al C.S.R. come soggetto ex-novo, consapevole che ad oggi lo stesso CSR non rispetta e ha mai rispettato sin dall’origine gli standards funzionali che sono la prerogativa essenziale per l’ acquisizione della convenzione.La situazione è aggravata dal fatto che l'ASP 8 di Siracusa sembrerebbe avere favorito il C.S.R. non prendendo in considerazione le altre strutture riabilitative presenti nella provincia (non comprendendo quale sia il motivo e a quale scopo) permettendo una truffa ai danni dell’INPS, visto che l'AIAS lascerebbe debiti insoluti per diversi milioni di Euro, mentre la giusta via da percorrere sarebbe stata quella di fare un regolare bando digara con cui assegnare la convenzione qualora l'AIAS non fosse stata più in grado di proseguire il servizio riabilitativo.>>

Tutto quello che è scritto sulla lettera va verificato urgentemente per comprendere se sono solo illazioni o c’è un fondamento reale e obiettivamente riscontrabile.

Page 19: Interrogazioni materia sanità

PER SAPERE SE NON RITENGANO OPPORTUNO:

effettuare controlli in merito e come pensa di tutelare i lavoratori danneggiati, sanzionando, qualora siano rilevate, le eventuali irregolarità commesse da Aias, CSR ed ASP di Siracusa

(Gli interroganti chiedono risposta scritta con urgenza)

(25 Marzo 2013) Firmatari: Stefano Zito (M5S)Cancelleri Giovanni Carlo

Cappello Francesco Ciaccio Giorgio Ciancio Gianina Ferreri Vanessa

Foti AngelaLa Rocca Claudia

Mangiacavallo Matteo Palmeri Valentina Siragusa Salvatore

Trizzino Giampiero Troisi Sergio

Venturino Antonio Zafarana Valentina

Page 20: Interrogazioni materia sanità

INTERROGAZIONE(risposta scritta urgente)

N. 0000 - Adeguamento Reparto di chirurgia P.O. Umberto I di Siracusa

DESTINATARI:

All’Assessore per la salute.

TESTO

Considerato che:

Il Decreto 25 maggio 2010 “Riordino, rifunzionalizzazione e riconversione della rete ospedaliera e territoriale dell’Azienda sanitaria provinciale di Siracusa” ha attribuito alla Chirurgia Generale del Presidio Ospedaliero “Umberto I” 44 posti letto di cui 40 ordinari e 4 di Day Hospital.

In atto la dotazione complessiva è di 36 posti letto, dei quali 4 vengono utilizzati come Day Hospital, chiaramente insufficiente a garantire le richieste dell’utenza. In particolare si verifica che pazienti in urgenza vengono costantemente appoggiati in altri reparti con inevitabili difficoltà sugli iter diagnostici e terapeutici.

Questo dato è acclarato dai report del 2012 che hanno visto per la Divisione di Chirurgia un tasso di utilizzo dei posti letto del 103,61% contro il 70,81% della Chirurgia di Avola o il 73,95% della Chirurgia di Augusta o l’89,52 della Chirurgia di Lentini.

Rilevato che:

i quattro posti letto che dovrebbero essere destinati al Day Hospital sono frequentemente occupati dai pazienti ricoverati in urgenza e pertanto il turnover dei pazienti di DH-DS risulterebbe notevolmente penalizzato con riduzione delle prestazioni;

Preso atto che:

si è passati da 6 interventi di chirurgia giornalieri a 3, in quanto l’ASP non avrebbe rinnovato l’incarico a 3 anestesisti, ragion per cui, funzionerebbe solo una sala operatoria. Tale iniziativa pregiudicherebbe il funzionamento a pieno regime del reparto con plausibile aumento dei tempi d’attesa. Nel 2012 circa 200 pazienti non sono stati operati per l’indisponibilità dei posti letto e la carenza di una sala operatoria dedicata alla chirurgia in regime di Day Surgery o Day Service.

Osservato che:

nonostante le numerose sollecitazioni, anche tramite la stampa locale, al fine di attivare i posti letto previsti per legge, si assiste all’assoluta inerzia da parte della Direzione Generale dell’Ente.

A tutto questo va aggiunta la carenza e l’inadeguatezza degli spazi di tutte le strutture afferenti alla Chirurgia Generale, in particolare quelli dedicati alla degenza che non rispetterebbero gli standard

Page 21: Interrogazioni materia sanità

minimi previsti per legge. I locali del Day Hospital, infatti, presentano un unico e indifferenziato servizio igienico sia per gli uomini che per le donne e che non è idoneo nemmeno agli utenti diversamente abili e quindi risulta inadeguato sotto ogni aspetto.

PER SAPERE SE NON RITENGANO OPPORTUNO:

porre in essere tutte le iniziative necessarie all’adeguamento del reparto, il giusto dimensionamento dei posti letto del reparto di chirurgia generale del P.O. Umberto I di Siracusa e il reintegro degli anestesisti.

(Gli interroganti chiedono risposta scritta con urgenza)

(25 Marzo 2013) Firmatari: Stefano Zito (M5S)Cancelleri Giovanni Carlo

Cappello Francesco Ciaccio Giorgio Ciancio Gianina Ferreri Vanessa

Foti AngelaLa Rocca Claudia

Mangiacavallo Matteo Palmeri Valentina Siragusa Salvatore

Trizzino Giampiero Troisi Sergio

Venturino Antonio Zafarana Valentina

Page 22: Interrogazioni materia sanità

INTERROGAZIONE(risposta scritta urgente)

N. 0000 - Verifiche ispettive presso l’ASP Trapani

DESTINATARI:

All’Assessore per la salute.

TESTO

Premesso che:- con atto del Direttore Generale dell'Azienda ospedaliera S.Antonio Abate di Trapani n. 29 del 19/01/2009, in esecuzione con il piano di programmazione di fabbisogno del personale 2009-2010, fu indetto pubblico concorso su titoli finalizzato alla assunzione di n.134 unità di personale ausiliario specializzato di cui n. 79 già precedentemente immessi in servizio più 10 da immettere e, per le restanti unità non coperte (45), per un totale di n.134 posti, da attingere alla graduatoria pubblicata dall'Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani in data 24 ottobre 2011;

- con deliberazione del Direttore Generale dell'AUSL n.9 di Trapani n.950 del 16/04/2009 esecutiva fu indotto avviso di selezione pubblica, per titoli, integrata da prova di idoneità per assunzioni a tempo determinato per il profilo professionale "ausiliario specializzato ca. A";

- con deliberazione n.245 del 27 ottobre 2009 del Direttore Generale della allora A.U.S.L. n.9 di Trapani, immediatamente esecutiva, fu disposta, presso l'ex azienda ospedaliera S. Antonio Abate, l'assunzione di n.10 unità di personale ausiliare specializzato e la relativa stabilizzazione;

- la graduatoria degli idonei pubblicata in data 24 ottobre 2011, ai sensi dell'art.3, comma 87 della legge finanziaria 2008 all'epoca vigente, rimane efficace per un termine di tre anni dalla data di pubblicazione della delibera di approvazione, e cioè fino al 23 ottobre 2014;

- con deliberazione del D.G. Dell'Asp di Trapani m.5496 del 01 dicembre 2011, immediatamente esecutiva, fu disposta la <<procedura aperta per l'affidamento del servizio di supporto logistico e dei servizi integrativi da svolgere presso i presidi ospedalieri dell'Asp di Trapani...>>:

- con deliberazione del D.G. Della medesima Asp di Trapani n°2627 del 4 giugno 2012, immediatamente esecutiva, furono approvati i verbali di gara procedendo all'aggiudicazione della fornitura all'Associazione temporanea di imprese A.T.I P.F.E.S./PA – Manutencoop Faciluity Management S.P.A. Per la spesa complessiva di anni 4 di euro 5.017.109,76 oltre IVA.

Considerato che:

- lo svolgimento della predetta gara di appalto ha avuto un iter non privo di sospensioni, rettifiche, esclusioni temporanee di imprese partecipanti, nomina di commissione "ad hoc" per la valutazione delle giustificazioni apportate dai soggetti esclusi e successiva accettazione delle predette giustificazioni;

- da parte degli aventi diritto inseriti nella graduatoria di cui sopra, sono stati presentati n. 2 esposti

Page 23: Interrogazioni materia sanità

al Procuratore della Repubblica di Trapani, oltre che alla Procura della Corte dei Conti della Regione Sicilia;

- in seguito all'accesso agli atti, l'acquisizione della documentazione relativa alla citata gara d'appalto, nell'attualità, risulta ancora incompleta.

PER SAPERE SE NON RITENGANO OPPORTUNO:

- effettuare delle verifiche approfondite presso l'Asp di Trapani, allo scopo di accertare, nell'interesse dell'Amministrazione, se la procedura di aggiudicazione del servizio sia stata svolta in maniera strettamente aderente alle norme di legge e formalmente e sostanzialmente corretta;

- verificare se la sostanziale "diversità" del servizio appaltato rispetto al ruolo ed alle funzioni del personale ausiliario inserito ancora nella graduatoria, tuttavia in vigore, sia idoneo a coprire il fabbisogno di personale di cui al piano di programmazione di fabbisogno di personale 2009-2010 ed a rendere un servizio rispondente ai criteri di puntualità, efficienza, ed economicità per il buon andamento dell'Amministrazione dell'Asp e nell'interesse di essa;

(Gli interroganti chiedono risposta scritta con urgenza)

(15 Aprile 2013) Firmatari: Stefano Zito (M5S)Cancelleri Giovanni Carlo

Cappello Francesco Ciaccio Giorgio Ciancio Gianina Ferreri Vanessa

Foti AngelaLa Rocca Claudia

Mangiacavallo Matteo Palmeri Valentina Siragusa Salvatore

Trizzino Giampiero Troisi Sergio

Venturino Antonio Zafarana Valentina

Page 24: Interrogazioni materia sanità

INTERROGAZIONE(risposta scritta urgente)

N. 0000 - Fondi POR per i Piani Integrativi per disabili nelle scuole

DESTINATARI:

Al Presidente della Regione, all’Assessore per la famiglia, le politiche sociali e il lavoro, all’Assessore per l’istruzione e la formazione professionale.

TESTO

PREMESSO CHE:

L’ I.I.IS “A. Moncada” di Lentini (SR) in qualità di ctrh/ods ha aderito all'avviso per la realizzazione di piani integrati, atti a garantire il successo formativo e scolastico di studenti in situazione di disabilità o a rischio, da realizzare in rete con l’Ist. comprensivo di Carlentini e dell’Ist. Carlo V di Carlentini pubblicato sulla G.U.R.S in data 30 ottobre 2009;

sono state effettuate tutte le operazioni di cui alla nota prot. 1580 del 22-01-2010 emanata dal dirigente generale del dipartimento dell'istruzione e della formazione professionale e del direttore dell'USR per la Sicilia;

le somme per tale progetti sono fondi POR.

CONSIDERATO CHE:

il rapporto di lavoro è stato attuato secondo le previsioni e disposizioni degli art. 61 e seguenti del Dlgs. 10.9.2003 n.276.

Il progetto, dal titolo “un'opportunità in più”, prevedeva un contratto di 6 mesi con decorrenza 23.05.2011, per complessive 300 ore,

con ddg.n.106 del 25-01-2011,è stato messo a finanziamento il progetto cod. n.2007.

l'anno di riferimento è l'anno scolastico 2011-2012 e l'annualità e la seconda as. 2010-2011.

PER SAPERE SE NON RITENGANO OPPORTUNO:

Notiziare gli scriventi su alcuni punti fondamentali per comprendere meglio lo stato dei progetti e dei pagamenti dei progetti. Si chiede:

- Di essere notiziati sullo stato di pagamento del progetto citato nella premessa (l’IIS Moncada di Lentini)

Page 25: Interrogazioni materia sanità

- Di fornire agli interroganti uno schema riassuntivo delle scuole nella provincia di Siracusa che hanno presentato progetti finanziati con fondi POR degli ultimi 5 anni, specificando: 1) Nome dell’istituto, 2) tipologia del progetto, 3) fondi stanziati per ogni singolo progetto, 4) quantità dei fondi erogati per il pagamento dei singoli progetti.

- Di elencare dettagliatamente i progetti dove “non” sono stati espletati o completati i pagamenti e di motivare in modo approfondito.

(Gli interroganti chiedono risposta scritta con urgenza)

(15 Aprile 2013) Firmatari: Stefano Zito (M5S)Cancelleri Giovanni Carlo

Cappello Francesco Ciaccio Giorgio Ciancio Gianina Ferreri Vanessa

Foti AngelaLa Rocca Claudia

Mangiacavallo Matteo Palmeri Valentina Siragusa Salvatore

Trizzino Giampiero Troisi Sergio

Venturino Antonio Zafarana Valentina

Page 26: Interrogazioni materia sanità

INTERROGAZIONE(risposta scritta urgente)

N. 0000 - Procedure di assegnazione delle gare per beni e servizi intraprese dalle A.O.

DESTINATARI:

All’Assessore per la salute.

TESTOPremesso che:

- La L.R. del 14.04.2009 n. 5 “Norme per il riordino del servizio sanitario regionale” aveva l’obiettivo di modificare in maniera consistente l’assetto del servizio sanitario, riducendo il numero delle aziende per tendere,di fatto, ad una più omogenea ed economica erogazione del servizio stesso;

- nulla sembra essere cambiato quantomeno nella farraginosità e disomogeneità delle procedure di approvvigionamento delle Aziende Ospedaliere;

- le anomalie delle gare, quali per esempio i ribassi anomali (leggi eccesso di ribasso), continuano a perpetuarsi con regolarità;

- è probabilmente funzionale al malcostume ed al malaffare che da sempre investe la nostra sanità pubblica;

- le continue iniziative della magistrature ordinaria e contabile non fanno che confermare quella che ormai è la convinzione generale: “la sanità pubblica è solo, o quasi, malcostume e malaffare”; non sarebbe spiegabile altrimenti il fenomeno che la sanità pubblica costa molto di più di quella privata, mentre il confronto qualitativo tra le due non sempre è vantaggioso per la pubblica.

Considerato che:

- i bandi di gara pubblicati nei siti delle nuove A.O. differiscono sia per le modalità di accesso che per il reperimento dei dati;

- i moduli di partecipazione, già di per se difformi tra la varie A.O., richiedono adempimenti spesso inutilmente onerosi per le aziende interessate;

- la semplicità e unicità di moduli ed adempimenti sono da considerare il primo passo verso la trasparenza e la corretta gestione della cosa pubblica;

- quanto precede vale anche per il nuovo sistema di approvvigionamento – CONSIP.

Ritenuto che:

Page 27: Interrogazioni materia sanità

- sarebbe utile, soprattutto con l’introdotta obbligatorietà dal 01 luglio 2013 di acquisto tramite mercato elettronico, predisporre un unico modello di partecipazione ai bandi di gara per tutte le Aziende Ospedaliere, perseguendo criteri di omogeneità, semplicità e trasparenza ed avendo cura di non richiedere inutili adempimenti alle imprese, allo scopo di ridurre i costi di partecipazione, specialmente per le gare di importo fino a € 300.000,00;

- sarebbe un vero segnale di cambiamento la rimozione degli attuali Direttori Generali, pessima immagine dell’esistente modello fallimentare, e la nomina di nuovi Dirigenti, scelti secondo un reale criterio di assoluta meritocrazia e non di mera spartizione di poltrone;

- dovrebbe essere approvata una più snella normativa che prevedendo, per esempio un elenco di imprese fornitrici, metterebbe la P.A. nelle condizioni di avere preventivamente le informazioni sulla solvibilità, onestà e correttezza delle aziende concorrenti, senza la farragino onerosità della attuale burocratica richiesta di produzione documentale. Ciò comporterebbe tra l’altro, per le imprese, una consistente riduzione dei costi di partecipazione alle gare.

Si chiede di sapere:

- come si intende moralizzare le gare di evidenza pubblica uniformando procedure, bandi ed utilizzando possibilmente un unico sito;

- se si intende adottare un modello di partecipazione alle gare unico, semplice;

- quali provvedimenti si intendono porre in essere per evitare i frequenti fenomeni di non trasparenza, quali gli eccesso di ribasso, e per ridurre al fisiologico i continui e frequenti ricorsi, causa fatale di ritardi spesso non trascurabili:

- se si intende continuare ad insistere con il mantenere in essere delle attuali Commissioni esaminatrici, nominate dai vertici delle A.O., solo molto onerose ed, alla luce dei risultati fin qui ottenuti, certamente non virtuose;

- si intende, alla luce di tutto quanto precede, perpetuare gli incarichi degli attuali Direttori Generali delle A.O.

(Gli interroganti chiedono risposta scritta con urgenza)

(20 Aprile 2013) Firmatari: Stefano Zito (M5S)Cancelleri Giovanni Carlo

Cappello Francesco Ciaccio Giorgio Ciancio Gianina Ferreri Vanessa

Foti AngelaLa Rocca Claudia

Mangiacavallo Matteo

Page 28: Interrogazioni materia sanità

Palmeri Valentina Siragusa Salvatore

Trizzino Giampiero Tancredi Sergio

Venturino Antonio Zafarana Valentina

Page 29: Interrogazioni materia sanità

XVI LEGISLATURA ARS

INTERROGAZIONE(risposta scritta)

N. 0000 - Presunte infiltrazioni Mafiose nel trasporto per TSO nel Comune di Augusta (SR).

DESTINATARI:

Al Presidente della Regione, all' Assessore per la salute;

PREMESSO CHE:

in riferimento alla relazione del Prefetto di Siracusa, Franceschelli, del 07/12/12, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 20/03/2013 sullo scioglimento del Comune di Augusta – art. 143, comma 2, D. lgs. 267/2000, modificato dalla L. 94/2009, si evince come in suddetta relazione (a pag. 13) emerga quanto segue:

<<un esempio di collusioni con associazioni infiltrate è dimostrato dall'affidamento diretto senza gara (nemmeno informale), ad alcune cooperative sociali del servizio di trasporto dei soggetti sottoposti a trattamento sanitario obbligatorio (TSO), i cui pagamenti vengono effettuati a presentazione di fattura, cioè sostanzialmente a prezzo stabilito dal fornitore del servizio...omissis... di una delle dette cooperative, l'amministratore unico e legale rappresentante è parente di un boss indiscusso del clan mafioso che controlla il territorio emergente>>;

il trasporto in questione pare avvenisse mediante servizio di autoambulanza;

CONSIDERATO CHE:

con deliberazione del direttore generale n. 42 del 20 gennaio 2011 con oggetto: <<Convenzione per il trasporto ed il trasferimento infermi mediante autoambulanza, a chiamata, tra i presidi aziendali dell’A.S.P. di Siracusa o da presidi aziendali verso altri presidi di altra azienda sanitaria anche di diversa provincia>>. Emerge come tutte le convenzioni del trasporto mediante ambulanza in scadenza nel 31/12/2010 sono state rinnovate fino al 31/12/2012;

PER SAPERE SE:

vi è l'intenzione, da parte del Governo regionale, di fare chiarezza sull'accaduto, specificando i nomi delle cooperative che hanno effettuato il servizio del trasporto per i TSO ad Augusta, definendo costi e numero di interventi negli ultimi 5 anni, in particolar modo della cooperativa oggetto delle attenzioni della relazione.

non ritengano opportuno, dopo aver verificato quale cooperativa si occupava di tale trasporto, revocare in via precauzionale ed in autotutela, la convenzione alla cooperativa oggetto di indagine.

Page 30: Interrogazioni materia sanità

(Gli interroganti chiedono risposta scritta con urgenza)

(10 maggio 2013)

FIRMATARI

ZITO STEFANO (M5S)

CANCELLERI GIOVANNI CARLOPALMERI VALENTINA

SIRAGUSA SALVATOREZAFARANA VALENTINACAPPELLO FRANCESCO

TANCREDI SERGIOCIACCIO GIORGIOCIANCIO GIANINA

FERRERI VANESSAMANGIACAVALLO MATTEO

TRIZZINO GIAMPIEROFOTI ANGELA

LA ROCCA CLAUDIA

Page 31: Interrogazioni materia sanità

XVI LEGISLATURA ARS

INTERROGAZIONE(Urgente in commissione)

N. TITOLO: Informazioni riguardo i punti nascita nel territorio regionale.

DESTINATARI

All’Assessore per la salute

TESTO

PREMESSO CHE:

il Piano Sanitario Regionale 'Piano della salute' 2011-2013 (PRS) ha previsto:

- il mantenimento dei punti nascita che, in relazione alla peculiarità dei territori montani, alla frammentazione territoriale e alle caratteristiche orografiche, pur al di sotto di 500 parti/anno, rispondono alle caratteristiche di zona montana, e/o disagiata, e/o con notevole distanza dalle strutture di riferimento ostetrico/ginecologiche di livello superiore più vicine (pag. 118);

- per quanto concerne le strutture ospedaliere esistenti [di Lipari e Pantelleria], queste potranno essere mantenute nell'ottica di offrire un'assistenza di base alle popolazioni di riferimento; si ritiene quindi che, al fine anche di limitare il verificarsi di possibili eventi avversi diminuendo i rischi sia per i pazienti che per gli operatori, gli attuali Presidi Ospedalieri di Pantelleria e Lipari debbano essere rifunzionalizzati, garantendo comunque un servizio di Medicina e Chirurgia di Accettazione ed Urgenza, con la relativa dotazione di posti letto, per consentire la stabilizzazione e la successiva osservazione del paziente prima dell'eventuale ricovero in un altro, più appropriato, presidio ospedaliero ovvero del rientro al proprio domicilio:

CONSIDERATO CHE:

il Decreto dell'Assessorato Salute del 2 dicembre 2011 avente ad oggetto 'Riordino e razionalizzazione della rete dei punti nascita' da un lato dispone di non mantenere aperto il punto nascite di Pantelleria e dall'altro specifica che: “... per quanto attiene il punto nascita di Pantelleria si terrà conto delle eventuali modifiche in dipendenza delle determinazioni adottate dal Ministero della salute con il Piano nazionale Isole Minori”;

tale Piano nazionale delle Isole minori non è stato ancora esitato;

il Decreto assessoriale del 02-12-2011 appare quindi in contrasto con il Piano Sanitario Regionale “Piano della Salute” 2011 - 2013, laddove si dispone la diretta soppressione del punto nascita di Lipari e di Pantelleria;

l'UOS Ostetricia e Ginecologia dell'Ospedale di Pantelleria pare disponga di adeguate attrezzature per essere a tutti gli effetti considerato un unità di I Livello;

Page 32: Interrogazioni materia sanità

l'UOS di Pantelleria è alle dirette dipendenze dell'UOC di Trapani;

per raggiungere il reparto di Trapani sono necessari, dal momento dell'attivazione del 118, circa 1 ora, con condizioni meteo favorevoli;

la partoriente, nel momento in cui effettua un viaggio aereo, subisce un evidente disagio clinico e psicologico;

il decreto di cui sopra prevede alcune fattispecie in deroga per quei punti nascita, benché al di sotto degli standard stabiliti, la cui specifica localizzazione territoriale renderebbe oltremodo difficoltoso per le gestanti raggiungere il punto nascita più vicino;

il medesimo decreto dispone che nei presidi nei quali sono rimodulati i punti nascita va comunque garantita l'attività ginecologica h24 e di assistenza per il percorso nascita soprattutto a livello ambulatoriale e di Day Hospital, che garantiscano la continuità assistenziale e consentano la distinzione tra gravidanza fisiologica e gravidanza a rischio;

allo stesso modo è previsto il mantenimento e potenziamento dei Servizi STAM (Servizio Trasporto Assistito Materno) e STEN (Servizio Trasporto Emergenza Neonatale) al fine di garantire un adeguato servizio di trasporto assistito materno e neonatale d'emergenza;

sono del tutto inesistenti il servizio di Day Hospital nonché di STAM e STEN per le emergenze, contrariamente a quanto previsto nel decreto di riordino;

tutto ciò trova riscontro e conferma nello studio dell'AGENAS che ha elaborato un programma operativo di riorganizzazione, riqualificazione e potenziamento del servizio sanitario regionale, prevedendo anche i criteri dell'attivazione dell'ospedale in aree disagiate nelle regioni sottoposte a piano di rientro.

ATTESO CHE:

le posizioni espresse da tutti i gruppi politici presenti al dibattito del 23/01/2013, tenuto presso la VI Commissione legislativa permanente dell'ARS e concordi nel chiedere la reintroduzione della deroga per la riapertura dei punti nascita di Pantelleria e Lipari;

durante l'audizione in VI Commissione legislativa permanente dell'ARS, il dottor Di Gregorio, Presidente dell'ANSPI, sottolineava che dal 2002 l'associazione che rappresenta ha reiterato molte proposte per tutelare gli ospedali delle Isole Minori, avanzando l'ipotesi di non trasferire le donne gravide ma di far spostare i medici anche mediante turnazioni delle equipes ostetriche al fine di evitare eventi tragici come accaduto a Lipari a causa di un distacco di placenta;

Altre realtà come: Corleone, Mazzarino, Mistretta, Leonforte, Piazza Armerina, Paternò, e tante altre hanno chiesto audizione in VI commissione per discutere delle problematiche dei loro punti nascita e del danno che si creerebbe nel chiuderli viste le condizioni disagiate in cui insistono alcuni dei P.O. menzionati.

nella proposta di decreto interministeriale avente ad oggetto 'Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera' si

Page 33: Interrogazioni materia sanità

definiscono (punto 9.2.2) Presidi Ospedalieri in zone Particolarmente disagiate, tutti quelli distanti più di 60-90 minuti dai centri hub o spoke di riferimento;

VISTO:

il Decreto legislativo del 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni e integrazioni sul riordino della disciplina in materia sanitaria;

il Decreto regionale n. 1868 del 30 settembre 2011 “Riordino e realizzazione della rete dei punti nascita”, ove si evince la chiusura dei punti che abbiano un numero annuo di parti inferiori a 500;

In VI commissione vi sarà l’imminente discussione della Richiesta di parere Standard per la definizione delle dotazioni organiche dei punti nascita di cui alla rete regionale adottata con D.A. n. 2536 del 2 dicembre 2011 Riordino e razionalizzazione della rete dei punti nascita' e s.m.i.

In un comunicato stampa del 29 marzo si evince di provvedimenti presi dalla giunta per la riapertura di alcuni punti nascita. Nel comunicato si legge: “La giunta Crocetta ha approvato con entusiasmo il piano di ottimizzazione dell'assistenza sanitaria nelle località disagiate presentato dall'assessore Lucia Borsellino. “Al centro del provvedimento – ha detto il Presidente della Regione siciliana Crocetta - il diritto alla salute per i cittadini delle isole minori e dei comuni disagiati della Sicilia”.E' stato così previsto il mantenimento e la contestuale messa in sicurezza dei punti nascita di Lipari, Pantelleria, Mistretta, Bronte, Nicosia, Mussomeli e della casa di cura Attardi di Santo Stefano di Quisquina, che pure avendo un numero di parti annui inferiore a 500, presentano peculiari caratteristiche di isolamento territoriale o difficoltà di trasferimento dei pazienti alle strutture ostretico-ginecologiche più vicine. “Per la messa in sicurezza di questi punti nascita – aggiunge il governatore - saranno previsti modelli organizzativi flessibili e integrati tra ospedale e territorio, anche grazie a una rotazione del personale all'interno dei presidi del Dipartimento materno infantile e prevedendo inoltre programmi di formazione professionale”.Sempre al fine di offrire una piena tutela della salute dei cittadini è stato anche chiesto uno specifico finanziamento al Ministero della Salute, al fine di un'implementazione della dotazione tecnologica delle strutture sanitarie delle aree disagiate e il rafforzamento della telemedicina per la rete dell'infarto e il teleconsulto neurochirugico, che permetterà di sgravare la popolazione locale di molti disagi legati ai trasporti e ai trasferimenti in terra ferma”.

PER SAPERE SE NON RITENGANO OPPORTUNO:

Fornire una documentazione schematica da consegnare ai componenti della VI Commissione che riporti le informazioni elencate:

1) numero di parti effettuato dal 2007 al maggio 2013 in tutti i punti nascita attivi nel 2007 (diviso per anno)

2) numero di parti cesarei dal 2007 al maggio 2013 in tutti i punti nascita attivi nel 2007 (diviso per anno) specificando il numero di cesarei eseguiti da ogni medico.

3) numero di prestazioni intramoenia o extramoenia eseguiti dai medici assegnati al reparto di Ostetricia e Ginecologia dei vari P.O. dal 2007 al maggio 2013 nel 2007 (diviso per anno). Si

Page 34: Interrogazioni materia sanità

richiede, inoltre, di definire quali medici fanno prestazioni in intramoenia o extramoenia e quante prestazioni esegue ogni singolo medico del reparto.

4) Numero di personale assegnato ad ogni punto nascita con la qualifica di Ostetrica e con la qualifica di infermiere.

5) Numero di decessi di partorienti o nascituri dal 2007 al maggio 2013 in tutti i punti nascita attivi dal 2007 (diviso per anno) specificandone le motivazioni.

6) Tempi di percorrenza e distanza tra i Punti nascita chiusi ed i punti nascita che accoglieranno la nuova utenza.

7) I criteri oggettivi che sono stati utilizzati per la chiusura dei punti nascita.

8) Quali saranno i nuovi criteri per la riapertura di alcuni punti nascita che insistono in zone disagiate.

9) Quanti STAN e STEN sono stati attivati ed in quali P.O.

Si richiede di essere notiziati sulla tempistica della riapertura e della riorganizzazione dei Punti Nascita della Regione Siciliana

(gli interroganti chiedono risposta in commissione con urgenza)

(20 maggio 2013)FIRMATARI

ZITO STEFANO (M5S)

PALMERI VALENTINACANCELLERI GIOVANNI CARLO

CAPPELLO FRANCESCOCIACCIO GIORGIOCIANCIO GIANINA

ZAFARANA VALENTINAFERRERI VANESSATANCREDI SERGIO

MANGIACAVALLO MATTEOSIRAGUSA SALVATORE

TRIZZINO GIAMPIEROFOTI ANGELA

LA ROCCA CLAUDIA

Page 35: Interrogazioni materia sanità

INTERROGAZIONE(risposta in scritta con urgenza)

N. 0000 - Richiesta convenzione Servizio Trasporto Disabili presso un Centro di riabilitazione.

DESTINATARI:

Al Presidente della Regione, all’Assessore per la famiglia, le politiche sociali e il lavoro, all’Assessore per le autonomie locali e la funzione pubblica,

TESTO

Visto che:Tutte le famiglie che vivono con un soggetto disabile hanno vissuto e vivono grandissime difficoltà quando, a causa di un evento straordinario ( malattia, ricoveri ospedalieri, impegni fuori sede etc.) i genitori si devono assentare per un breve periodo e quindi non possono continuare ad accudire il figlio o il parente disabile. Trattandosi di soggetti ormai adulti spesso non trovano nessuno disposto a prendersene cura.

Premesso che:

da circa un decennio un Centro Riabilitativo di Siracusa si è sempre fatto carico del trasporto dei soggetti disabili residenti nei comuni di Sortino, Solarino, Melilli, Augusta, in attesa di una Convenzione con i suddetti Comuni che non si è mai concretizzata, data la forte lievitazione dei costi inerenti ai carburante alla manutenzione dei mezzi di trasporto.

In ottemperanza all’Art. 13 della Legge Regionale n.33 del 1991 si chiede a ciascun comune di residenza dei soggetti disabili di stipulare una Convenzione per il trasporto su indicato.

In data 26.01.2011 il centro di riabilitazione di Siracusa invia ufficiale richiesta di convenzione ai seguenti comuni. A quanto pare, dai comuni di Melilli, Sortino e Solarino, non perviene alcuna risposta.

Considerato che:

Il comune di Augusta in data 12.12.2011 con lettera prot. n.74959 delibera la convenzione per il trasporto di due soggetti disabili rinviando la stipula della Convenzione all’Ufficio Contratti.

A causa di un avvicendamento dei dirigenti, tale contratto non si è mai più stipulato.

In data 1.03.2013 l’Associazione MIRA-ONLUS, in rappresentanza delle famiglie dei soggetti disabili interessati al trasporto, invia ai suddetti Comuni una nuova richiesta.

Quest’ultimo sollecito è stato inviato, per conoscenza, al Governatore Crocetta e all’Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Siciliana.

Page 36: Interrogazioni materia sanità

Solo il Comune di Augusta risponde in data 6.3.2013 con prot. N.13941, sostenendo che il comune si fa carico del trasporto solo nel proprio territorio e non verso altri comuni, senza tenere in considerazione che, come segnalato dall’associazione MIRA, nel comune di Augusta non esiste un Centro di riabilitazione con regime di semi-diurnato.

Gli altri Comuni non rispondono anche a questo ulteriore sollecito.

In data 21.2.2013 con prot. n.10908, i genitori dei due soggetti disabili che frequentano il Centro Riabilitativo di Siracusa inviano ulteriore diffida al comune di Augusta per ottenere il servizio di trasporto, ma sino ad oggi non hanno avuto alcuna risposta

PER SAPERE SE NON RITENGANO OPPORTUNO:

- Sollecitare il comune di Augusta e gli altri comuni elencati ad attivare il servizio di trasporto per i disabili in ottemperanza alla L.R. 33/’91 per poter tutelare il diritto delle famiglie e dei disabili ad avere un’assistenza degna di un paese civile.

(Gli interroganti chiedono risposta in scritta con urgenza)

(20 Maggio 2013) Firmatari: Stefano Zito (M5S)Cancelleri Giovanni Carlo

Cappello Francesco Ciaccio Giorgio Ciancio Gianina Ferreri Vanessa

Foti AngelaLa Rocca Claudia

Mangiacavallo Matteo Palmeri Valentina Siragusa Salvatore

Trizzino Giampiero Tancredi Sergio

Zafarana Valentina

Page 37: Interrogazioni materia sanità

INTERROGAZIONE(risposta in scritta con urgenza)

N. 0000 - Rimodulazione rete ospedaliera Siciliana programma operativo 2010-2012 P.O. Avola-Noto (SR).

Al Presidente della Regione

All’Assessore alla salute

PREMESSO CHE: - nel giugno 2009, nell’ambito del progetto di rimodulazione della rete ospedaliera della zona sud della provincia di Siracusa, veniva pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana il piano di rifunzionalizzare dello stabilimento di Avola nel quale è previsto l’integrazione dello stesso con la medicina ambulatoriale e territoriale; con contestuale previsione della realizzazione presso il P.O di Noto dell'Ospedale per Acuti.

- alla pagina 44 del programma operativo 2010-2012 - relativo alla prosecuzione del piano di contenimento e riqualificazione del sistema sanitario Regionale 2007-2009 richiesta ai sensi dell’art. 11 del D.L. 31/05/2010 n. 78 convertito dalla legge 30\07\2010 n. 122 - l’ospedale da rifunzionalizzare, nella zona Sud della provincia di Siracusa, diveniva inaspettatamente non più quello di Avola ma il P.O. di Noto che diventava un P.T.A. più P.T.E., con un'evidente ribaltamento della previsione iniziale;

- a tutt’oggi non si comprende quale sia stata la ratio di un così repentino cambiamento dell’orientamento dell’ex Assessore Russo, nel caso in oggetto;

- la scelta de qua sta comportando costi di milioni di euro per realizzare presso il P.O. di Avola sale operatorie per Ortopedia, Ostetricia-Ginecologia, Sala Gessi, Sala Parto, reparti per la degenza con stanze di 4-5 posti letto, a fronte della struttura del P.O. di Noto notevolmente più grande (le stanze sono per 2 (due) posti), dove le sale operatorie sono state rimesse a nuovo appena qualche anno fa, il nuovo reparto di Ortopedia, il nuovo Pronto Soccorso, la pista abilitata anche al volo notturno per l’elisoccorso ed il nuovo ascensore esterno appena inaugurati in pompa magna;

- tutto ciò comporterà, inevitabilmente, un allontanamento dalla periferia del territorio di una struttura dotata di un Pronto Soccorso che viceversa sarà spostato di altri 10 km verso Siracusa a scapito degli interessi dell’utenza della zona sud.

Page 38: Interrogazioni materia sanità

- in data 11/08/2010 con note prot. n. 4216/D.S.A. e 2011/D.A. le Direzioni Sanitarie Aziendali e quella amministrativa dell’ASP n. 8, a seguito di quanto previsto dal D.A. 01377 del 25/05/2010, stabilivano tra l’altro che a Noto dovevano essere allocate le U.O. di Lungodegenza di 24 posti letto più Riabilitazione con 24 posti letto più P.T.A. più P.T.E.

- in data 12/04/2012 presso i locali dell’ASP n. 8 di Siracusa ha avuto luogo un incontro tra i vertici aziendali dell’ASP 8 e gli amministratori delle case di cura Villa Azzurra,Villa Rizzo e Santa Lucia per poter definire un progetto di integrazione pubblico-privato presso il P.O. Trigona di Noto già oggetto di altri incontri avvenuti presso la sede dell'Assessorato regionale della sanità (vedi allegato) durante il precedente governo regionale.

- da tale incontro scaturiva che presso il Trigona di Noto dovrebbero essere allocati i reparti convenzionati di Cardiologia, UTIC, Chirurgia generale, Medicina generale, Neurochirurgia, Neurologia, Terapia intensiva, Posti letto indistinti area medica e chirurgica, più i reparti pubblici di Riabilitazione e Lungodegenza, come da allegato.

CONSIDERATO CHE:- la realizzazione di un simile progetto, comporterebbe la perdita per l’utenza di un nuovo pronto soccorso in un territorio che, soltanto considerando Noto, è il quarto d’Italia per estensione, per cui bisognerebbe percorrere altri 10 KM per raggiungere il PS di Avola, sguarnendo ancora di più la zona sud della provincia di Siracusa (a conferma di ciò basti analizzare, a mo' di esempio, che Portopalo dista da Avola 40 KM, Pachino, Marzamemi circa 30, Rosolini 25 Km);

- nel periodo estivo la popolazione che dimora nella zona in questione è di circa 180.000 persone a fronte del fatto che il primo PS raggiungibile è quello di Noto.

- appare oltremodo illogico prevedere che un PTE possa sostituire un pronto soccorso, poiché sfornito di figure professionali quali il medico Rianimatore, il Cardiologo, l’Ortopedico, il Chirurgo Generale, l’Ostetrico,lo specialista in Medicina, il Pediatra.

- milioni di euro verranno spesi per poter allocare tutti i reparti per acuti presso il P.O. di Avola, per avere comunque problemi logistici come stanze per la degenza.

Per sapere se non si intenda: - al fine di evitare ulteriori costi, rivedere l’offerta sanitaria pubblica nella zona sud della provincia di Siracusa realizzando, per esempio a Noto - dove si può procedere quasi a costo zero - il polo chirurgico(bisogna infatti completare il rifacimento delle sale operatorie al pianterreno mentre sono operative quelle del

Page 39: Interrogazioni materia sanità

primo e secondo piano per ostetricia-ginecologia e ortopedia-traumatologia); mentre presso il PO di Avola troverebbe allocazione il polo medico con il PTE (più vicino al P.O. di Siracusa);

- garantire la guardia anestesiologica H24 presso il PO di Noto ove è operante il reparto di ostetricia e ginecologia, che per legge deve essere supportato dalla guardia anestesiologica;

- chiarire come mai non esiste in pianta organica di alcun reparto di Rianimazione né a Noto né, tanto meno, ad Avola;

- definire tempi certi e modalità, con cui dovrebbero essere allocati a Noto, tutti quei reparti pubblici e privati, come da protocollo d’intesa;

- chiarire se sia prevista una gara d'appalto ed a che livello (regionale, nazionale o europeo) per quanto riguarda la possibile integrazione pubblico-privato nei P.O. di Noto e/o Avola

- chiarire a chi compete porre in essere i lavori di adeguamento delle strutture per l'inserimento di reparti pubblico-privati, quanto ammonta l'eventuale impegno finanziario richiesto per l'adeguamento e chi se ne deve fare carico (ASP o privati);

- infine valutare i costi della riconversione strutturale della fabbrica (sia Noto che Avola) che dovrà ospitare il progetto di integrazione.

(Gli interroganti chiedono risposta in scritta con urgenza)

(04 luglio 2013) Firmatari: Stefano Zito (M5S)

Cancelleri Giovanni Carlo Cappello Francesco Ciaccio Giorgio Ciancio Gianina

Ferreri Vanessa Foti Angela

La Rocca Claudia Mangiacavallo Matteo Palmeri Valentina Siragusa Salvatore

Trizzino Giampiero Tancredi Sergio

Zafarana Valentina

Page 40: Interrogazioni materia sanità

INTERROGAZIONE(risposta in scritta con urgenza)

N. 0000 - Mancati controlli e anomalie nella distribuzione dei Pediatri nella provincia di Messina?

DESTINATARI:

Al Presidente della Regione, all’Assessore alla salute

TESTO

PREMESSO CHE Secondo l’art. 32 dell’Accordo Nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici pediatri di libera scelta, ai sensi dell’art. 8 del D.Lgs. n. 502 del 1992, “Fino alla stipula dei nuovi Accordi regionali, fatti salvi quelli già in essere, per ciascun ambito territoriale può essere iscritto un pediatra per ogni 600 residenti, o frazione superiore a 300, di età compresa tra 0 e 6 anni, risultante alla data del 31 dicembre dell’anno precedente tenendo anche conto dei cittadini residenti che hanno effettuato la scelta a favore di pediatri iscritti al di fuori dell’ambito”;

l’art. 32 disciplina il cosiddetto “rapporto ottimale” che deve sussistere, secondo un calcolo proporzionale tra numero di residenti di età compresa tra 0 e 6 anni, che rappresenta la popolazione assistibile, e numero di pediatri necessari a soddisfare le esigenze mediche di questi, affinché si possa determinare il numero dei pediatri iscrivibili in un dato territorio affinché non si verifichi all’interno di questo né uno spreco di risorse né un contemporaneo esubero di pediatri di libera scelta, e di conseguenza, una inefficienza;

attualmente, a causa di modifiche degli ambiti territoriali, effettuate nel solo territorio della provincia di Messina e non su base regionale così come previsto dalla disciplina normativa, ovvero segnalazioni di inserimenti negli elenchi dei pediatri di libera scelta in palese e comprovato stato di quiescenza, nonostante la sussistenza di tale stato comporti una incompatibilità, così come disposto dall’accordo collettivo nazionale dei pediatri in base al previsto divieto di inserimento negli elenchi, il rapporto ottimale nella provincia di Messina è stato fortemente alterato, arrivando nella sola città di Milazzo a raggiungere il rapporto di un pediatra per ogni 300 residenti assistibili, e facendo nascere il legittimo sospetto che le evidenti forzature delle disposizioni normative e pattizie, si siano rese necessarie per l’inserimento, negli elenchi dei pediatri di libera scelta, di soggetti non titolari di tale diritto;

CONSIDERATO CHEla recente giurisprudenza di merito ha affermato, in una sentenza emessa dal Consiglio di Stato, Sezione V, il 26 marzo 2009, come benché l’Accordo ha inteso riservare, secondo quanto disposto dal già citato art. 32, comma 8, alla contrattazione nazionale la definizione generale del rapporto ottimale in tutte le regioni, riservando alle singole regioni di determinare caso per caso e successivamente alla negoziazione regionale (cui è demandato fornire il quadro d’insieme dell’assistenza massimalista) la definizione delle singole eccezioni, nella misura massima del 30% di variazione del rapporto di base, le regioni non possono rideterminare aprioristicamente il rapporto ottimale medico-assistito per ambiti generali, senza alcun quadro d’insieme, come prescritto dall’art. 4 dell’Accordo, e senza alcuna espressa motivazione che giustifichi l’aumento del rapporto ottimale

Page 41: Interrogazioni materia sanità

L'art. 17 dell'ACN 15 dicembre 2005, che disciplina i rapporti con i medici pediatri di libera scelta ai sensi dell'art. 8 del D.Lgs. n. 502 del 1992 e successive modificazioni e integrazioni, elenca i motivi di incompatibilità allo svolgimento delle attività previste dalla Convenzione ed in particolare al comma j è confermata l'incompatibilità per i pediatri destinatari di trattamento di quiescenza relativo alle attività convenzionate e dipendenti a carico del SSN, con esclusione di quelli "già titolari di convenzione per la pediatria all'atto del pensionamento".

La norma finale n. 5 afferma, peraltro, la possibilità per i medici che non si trovino nelle succitate situazioni di incompatibilità di essere reinseriti negli elenchi, fatto salvo quanto stabilito dall'art. 1, comma 16 del d.l. n. 324 del 1993, così come convertito in Legge 27 ottobre 1993, n. 423. Secondo tale disposizione normativa è consentito al medico che abbia esercitato l'opzione per il rapporto di lavoro dipendente, conformemente a quanto disposto dall'articolo 4, comma 7, della legge 30 dicembre 1991, n. 412 ed una volta cessato il rapporto di lavoro, di presentare domanda per il reinserimento negli elenchi regionali della medicina convenzionata.

Dalla lettura combinata delle citate previsioni normative e delle ulteriori e successive specifiche fornite dalle clausole contrattuali dell'ACN 15 dicembre 2005, si evince che l'incompatibilità per i medici destinatari di trattamento di quiescenza ex art. 17, comma j non si configura esclusivamente per quei medici già titolari di convenzione per la pediatria al momento del pensionamento; tra costoro non sono inclusi i medici che erano titolari di convenzione al momento della scelta del rapporto dipendente ai sensi dell'art. 4, comma 7 della Legge 412/1991 e per i quali, quindi, permane l'incompatibilità contrattualmente sancita.

Preso atto che

Un caso particolare è avvenuto a Milazzo dove la dott.ssa Rosalia Anna Forestieri, nell'atto extragiudiziale notificato all'ASP n.5 in data 11 giugno 2008, descrive i fatti accaduti ed in particolare dell'inserimento, a quanto pare illegittimo, del Dr. C. Colosi.

in data 18/05/2012 La presidenza del consiglio dei ministri, dipartimento della funzione pubblica, ispettorato della funzione pubblica scrive al Direttore amministrativo dell'ASP di Messina e come copia conoscenza alla dott.ssa Forestieri. In tale comunicazione si parla di “un collega specialista collocato in quiescenza per dimissioni volontarie in data 01/10/2003 dall'ASL n. 5 e reinserito negli elenchi dei medici specialisti pediatri di libera scelta del comune di Milazzo giusta D.G n 2321 del 08/08/2005”.sempre nella stessa comunicazione si fa riferimento proprio al più volte citato (e disatteso) art. 17 comma 1, lettera j) dell'accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici pediatri di libera scelta ai sensi dell'art 8 d.lgs. n.502/1992 e s.m.i. Il 28/09/2005.l'ispettorato della funzione pubblica richiede chiarimenti all'ASP 5 di Messina.

Ad oggi, nonostante i vertici dell'ASP e dell'assessorato alla salute siano stati informati, non si è preso nessun provvedimento.

Si chiede se non ritenga opportuno

verificare la presenza di illegittimi inserimenti negli elenchi dei medici pediatri di libera scelta della provincia di Messina, verificando le relative domande presentate alle ASL e ASP locali;

Page 42: Interrogazioni materia sanità

Verificare se è stato disatteso l'art. 17 comma 1, lettara j) dell'ACN art 8 d.lgs. n.502/1992 e s.m.i.

Ripristinare, a seguito di tali verifiche, il rapporto ottimale previsto dall’Accordo Nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici pediatri di libera scelta, eventualmente subordinato ad accordi Regionali che contengano comprovate motivazioni e giustificate rideterminazioni di tale rapporto, nell’intera Provincia di Messina.

Verificare la presenza di illegittimi inserimenti negli elenchi dei medici pediatri di libera scelta anche nelle altre province, verificando le relative domande presentate alle ASL e ASP locali;

Ripristinare, a seguito di tali verifiche, il rapporto ottimale previsto dall’Accordo Nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici pediatri di libera scelta in tutte le province.

(Gli interroganti chiedono risposta in scritta con urgenza)

(04 Luglio 2013) Firmatari: Stefano Zito (M5S)Cancelleri Giovanni Carlo

Cappello Francesco Ciaccio Giorgio Ciancio Gianina Ferreri Vanessa

Foti AngelaLa Rocca Claudia

Mangiacavallo Matteo Palmeri Valentina Siragusa Salvatore

Trizzino Giampiero Tancredi Sergio

Zafarana Valentina

Page 43: Interrogazioni materia sanità

INTERROGAZIONE(risposta in scritta con urgenza)

N. 0000 - Applicazione delle norme di tutela e di difesa dei diritti civili dei soggetti sottoposti a TSO

DESTINATARI:

Al Presidente della Regione, all’Assessore alla salute

TESTO

PREMESSO CHE

Il T.S.O. è un provvedimento sanitario di carattere eccezionale che limita la libertà personale di chi vi è soggetto ed è regolato da una precisa normativa che ne definisce i limiti, gli ambiti di applicazione, le procedure e le possibilità di tutela e di difesa dei cittadini. La legge di riferimento è la 833/78 di istituzione del Servizio Sanitario Nazionale e precisamente gli artt. 33 e segg.

Pur essendo il TSO un provvedimento di limitazione della libertà personale (al pari di un fermo di polizia) che necessita infatti della convalida entro 48 ore dell’autorità giudiziaria (il Giudice Tutelare) pena la sua decadenza;

assumendo lo stesso la forma giuridica dell’Ordinanza sindacale: pare non risulti in nessun caso che tale provvedimento venga notificato all’interessato al momento della sua applicazione. Ciò impedisce di fatto il diritto del soggetto che vi è sottoposto di ricorrere contro tale provvedimento (diritto sancito dagli articoli 33 e 35 della L. 833/78), limitando al contempo anche la possibilità di azione delle associazioni di tutela.

La mancata notifica dà vita ad un altro capitolo di abuso laddove le persone possono essere obbligate a terapie e a ricoveri in assenza di tale provvedimento (che è solo millantato) e non sono spesso a conoscenza della natura giuridica del loro ricovero.

l’art 33 della legge pur prevedendo che la persona sottoposta a T.S.O. ha diritto di comunicare con chi ritenga opportuno, è da notare che dalle numerose visite effettuate da alcune associazioni nei reparti psichiatrici, pare emergere una situazione di negazione di tale diritto o per la mancanza oggettiva di telefoni pubblici.

CONSIDERATO CHE

Pur prevedendo la possibilità di sottoporre le persone in TSO a cure non richieste, la legge invita i sanitari a ricercarne il consenso e, in ogni caso, non prescrive alcuna deroga al dovere del medico di informare il paziente circa le cure praticate. In via di principio la legge non indica neanche in assoluto quale sia la terapia “coatta” da applicare, ragione per cui all’utente dovrebbe essere lasciata la possibilità di scegliere su un ventaglio di terapie possibili (e non essere sottoposto esclusivamente ad un bombardamento massiccio di psicofarmaci). Dalle nostre visite e dalle testimonianze raccolte si evince che la mancata informazione è un dato comune dell’agire psichiatrico sia che si tratti di ricoverati coatti che volontari, sia che si tratti di utenti ambulatoriali o di ospiti di una casa famiglia. Quello che emerge è la pratica diffusa di non informare i pazienti della natura e degli effetti delle terapie (quasi esclusivamente farmacologiche) a cui sono sottoposti per paura di un loro rifiuto o

Page 44: Interrogazioni materia sanità

abbandono: ciò in aperta violazione del codice deontologico e delle carte dei servizi adottate dai servizi sanitari pubblici. Non vengono al contempo date informazioni sui diritti sanciti dalla legge, sulla natura del ricovero (se TSO o volontario), sulla possibilità di presentare ricorso etc.

Detti ricoveri inoltre vengono effettuati spesso fuori dal territorio di residenza della persona, costringendola a viaggi in ambulanza sovente lunghi e faticosi, ospite di servizi che non conoscono il paziente, la sua famiglia costretta a sua volta a trasferte disagevole per far visita al congiunto. In questi caso la presa in carico risulta giocoforza contestuale, non progettuale e del tutto inefficace.

Non essendo vietato da una legge specifica, l’uso e l’abuso che viene fatto in psichiatria di mezzi di contenzione è purtroppo una prassi comune a molti reparti. Questa pratica oltre a violare il codice deontologico è sanzionabile sulla base del diritto penale come violenza privata e, a seconda dei casi, lesioni, sequestro di persona etc. La contenzione non è un mezzo terapeutico ma uno strumento di violenza, di sopraffazione e di punizione che non può essere accettato e che va denunciato. La pratica di tutela quotidiana e recenti fatti di cronaca come la morte del maestro elementare Francesco Mastrogiovanni presso il reparto di psichiatria di Vallo della Lucania, mostrano quanto sia difficile, anche in presenza di prove “oggettive”, penetrare il muro di gomma dei reparti psichiatrici e chiamare a rispondere delle proprie responsabilità gli operatori sanitari. Ciò anche in ragione della scarsa “credibilità” che i ricoverati godono in ragione dello stigma sociale legato alla malattia mentale.

Si chiede se non ritenga opportuno

che l’Assessorato Regionale delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica provveda all’emanazione di una direttiva, valida per tutti comuni siciliani, che obblighi i sindaci a disporre la notifica dei provvedimenti di T.S.O. a chi vi è sottoposto così da garantirne il diritto all’autotutela e alla difesa legale e evitare abusi illegali di tale istituto;

che l’Assessorato Regionale alla Salute per il tramite dei Direttori Generali delle ASL di dotare tutti i reparti di telefoni pubblici ed emanare apposita direttiva volta a permettere l’accesso libero dei ricoverati ai telefoni del servizio (per i reparti privi di telefono pubblico) e il reperimento delle schede telefoniche nel caso di telefoni pubblici già installati. Allo stesso tempo analoga direttiva dovrebbe vincolare i responsabili dei reparti alla decisione diretta (e formale) dei pazienti circa gli ospiti graditi o sgraditi (così come per altro sancito dalla L.r. 7/91 sui diritti degli utenti dei servizi sanitari in Sicilia).

Che l’Assessorato Regionale alla Salute emani una direttiva che obblighi i sanitari a fornire le informazioni suddette in maniera formale e concreta, utilizzando anche formule di consenso informato per iscritto. Le informazioni circa i diritti e le procedure di tutela potrebbero essere fornite attraverso la pubblicazione di un opuscolo informativo da distribuire ai ricoverati nel momento dell’ammissione su proposta delle associazioni di tutela (le associazioni proponenti in questo caso sono disponibili a preparare un vademecum efficace di autotutela dell’utente da stampare e distribuire a cura dello stesso Assessorato regionale alla Salute).

Che l’Assessorato Regionale alla Salute censisca e requisisca i mezzi di contenzione tuttora in uso presso i reparti psichiatrici che non rispondono alla sicurezza del paziente, alla sua tutela e dignità, ed emani un’apposita direttiva per vietarne l’uso e avviare la dotazione di ciascun reparto di sistema di videosorveglianza a circuito chiuso per garantire la tutela e la possibilità di denuncia da parte dei ricoverati.

Page 45: Interrogazioni materia sanità

Censire e autorizzare le associazioni di tutela della salute mentale regolarmente iscritte negli appositi registri regionali e/o nazionali ad accedere in qualsiasi momento e senza preavviso presso i reparti psichiatrici, su richiesta e segnalazione dei ricoverati e/o di loro familiari, per verificare eventuali abusi e garantire l’accesso alle forme di tutela previste per legge.

Che l’Assessorato Regionale alla Salute riveda per ogni SPDC la modalità di comunicazione dei posti disponibili, con la diretta attribuzione di responsabilità su quanto comunicato ai centri di riferimento da parte del Direttore di Modulo e del Direttore di Dipartimento al fine di scongiurare l’ipotesi di non disponibilità di posti letto per i ricoveri in TSO che dovranno essere smistati lontano dalla residenza del paziente con gravi disagi per questi e i suoi familiari, nonché con aggravio di spesa per l’Azienda Sanitaria che non monitorizza l’adeguatezza dei posti letto disponibili al suo interno.

(Gli interroganti chiedono risposta scritta con urgenza)

(04 luglio 2013) Firmatari: Stefano Zito (M5S)Cancelleri Giovanni Carlo

Cappello Francesco Ciaccio Giorgio Ciancio Gianina Ferreri Vanessa

Foti AngelaLa Rocca Claudia

Mangiacavallo Matteo Palmeri Valentina Siragusa Salvatore

Trizzino Giampiero Tancredi Sergio

Zafarana Valentina

Page 46: Interrogazioni materia sanità

INTERROGAZIONE(risposta in scritta con urgenza)

N. 0000 - Inadempienze sulle prenotazioni diagnostiche e abbattimento delle lista d'attesa presso l'ASP8 di Siracusa

DESTINATARI:

All’Assessore alla salute

TESTO

PREMESSO CHE L'incidenza di tumori e malattie croniche è estremamente elevata nel siracusano e soprattutto in aree come quella di Augusta e Priolo.

Il mieloma multiplo (MM), noto anche come malattia di Kahler-Bozzolo è una neoplasia sostenuta dalla proliferazione di un clone neoplastico di natura plasmacellulare, cellule appartenenti al sistema immunitario presenti soprattutto nel midollo osseo che hanno la funzione di produrre anticorpi. Si tratta per lo più di una patologia dell'anziano, dato che solo il 18% dei pazienti in media è più giovane di 50 anni alla diagnosi.

La sig.ra S. G. è una donna affetta da Mieloma Multiplo ed è in cura da diversi mesi per questa patologia. Tale malattia necessita di controlli continui ed imprescindibili.

In data 28/05/2013 alcuni familiari della signora succitata si recano presso l'ospedale Umberto I di Siracusa per prenotare alcune analisi urgenti tra le quali:_risonanza magnetica nucleare (RMN) della colonna lombosacrale senza e con contrasto, RMN della colonna cervicale, RMN muscolo scheletrica, articolazione coxo-femorale e/o femore con e senza contrasto, RMN della colonna toracica, RMN muscoloscheletrica del Bacino.

CONSIDERATO CHE

La ricetta presentava nell'area “priorità della prestazione” la Lettere S (suggerita) e la Lettera B (breve) segnate. Questa area riguarda la tipologia della prescrizione (S=suggerita, H=ricovero, altro) e la priorità della prestazione (U=urgente, B=breve, cioè da eseguire entro 10 giorni, D=differita, P=programmata)

Nonostante la segnalazione BREVE sulla ricetta, alla paziente veniva assegnata come data per gli esami il 04/03/2014 cioè 9 mesi dopo la richiesta.

Una malattia come il Mieloma Multiplo (MM) non può attendere 9 mesi per iniziare a contrastarla.

CHIEDE

Di verificare quali sono stati i motivi per una mancata assegnazione della prestazione entro i 10 giorni previsti dalla legge;

Di verificare se e quanti altri casi simili si sono riscontrati presso l'ASP 8 di Siracusa;

Page 47: Interrogazioni materia sanità

Che iniziative intende intraprendere presso l'ASP 8 per abbattere le liste d'attesa che ormai aggravano una situazione sanitaria della provincia di Siracusa ormai allo stremo.

Se non ritenga opportuno inviare degli ispettori per verificare l'effettiva regolarità delle liste d'attesa.

(04 Luglio 2013) Firmatari: Stefano Zito (M5S)Cancelleri Giovanni Carlo

Cappello Francesco Ciaccio Giorgio Ciancio Gianina Ferreri Vanessa

Foti AngelaLa Rocca Claudia

Mangiacavallo Matteo Palmeri Valentina Siragusa Salvatore

Trizzino Giampiero Tancredi Sergio

Zafarana Valentina

Page 48: Interrogazioni materia sanità

INTERROGAZIONE(risposta in scritta con urgenza)

N. 0000 - Ripristino immediato dell'assistenza sanitaria ai soggetti portatori di emorragia sub aracnoidea spontanea nella provincia di Siracusa

DESTINATARI:

All’Assessore alla salute

TESTO

PREMESSO CHE

Nei paesi industrializzati l’ictus rappresenta, per le sue dimensioni epidemiologiche e per il suo impatto socio-economico, una delle più importanti problematiche sanitarie, costituendo la prima causa di invalidità permanente e la seconda causa di demenza e, in Italia, la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie (10-12% di tutti i decessi/anno). In questi paesi, negli ultimi decenni, vi è stata una crescente ricerca di interventi efficaci per migliorare la prognosi di questi pazienti, prognosi direttamente correlata a: prevenzione primaria e secondaria; utilizzo di specifica terapia farmacologica mirata al contenimento delle conseguenze del danno vascolare; management complessivo del paziente relativamente a gestione clinica della fase acuta, prevenzione delle complicanze più frequenti e riabilitazione in fase sia precoce sia post-acuta. Le strategie poste in campo, unitamente alla presenza di strutture di assistenza “dedicate” (stroke care), ne hanno determinato una diminuzione della incidenza e del tasso di mortalità;

Se tali affermazioni sono valide per l'ictus ischemico, non valgono per i casi di ictus emorragico, particolarmente se spontaneo. Una particolare forma di ictus emorragico è rappresentata dall’emorragia subaracnoidea (spandimento di sangue negli spazi subaracnoidei, provocato, nella maggioranza dei casi, dalla rottura di un aneurisma intracranico) che, a differenza dell’ictus ischemico, è ancora una malattia associata ad un elevato indice di morbilità e mortalità. Infatti, sulla base degli studi effettuati: a) il 33.8% dei pazienti affetti da ESA muore prima di raggiungere un Centro Ospedaliero; b) l’indice di mortalità a 30 giorni è del 50%; c) il 50% di coloro che sopravvivono è gravato da reliquati neurologici permanenti;

In base a quanto sino ad ora asserito è facile comprendere come la medicina moderna tenga conto dei tempi e delle modalità di intervento in tali gravi possibili eventi. In provincia di Siracusa esistono due centri di neurochirugia, entrambi in strutture private, Villa Azzurra e Villa Salus. La Casa di cura Villa Azzurra è una struttura convenzionata con l'ASP n.8 di Siracusa da diversi anni.

Principalmente si occupa di Urologia, Cardiologia-UTIC e Neurochirurgia. Tutto il distretto sanitario di Siracusa afferisce a Villa Azzurra sia nei casi di routine che in casi di urgenza, essendo l'unico centro a cui si afferisce in caso di emergenza sanitaria.

CONSIDERATO CHE

La struttura citata si occupa anche del ricovero di pazienti affetti da patologie neurochirurgiche urgenti e/o programmate che necessitano di intervento chirurgico.

Page 49: Interrogazioni materia sanità

In data 08/02/2013 viene inoltrata dalla Casa di cura “Villa Azzurra” una comunicazione in cui si informa l'ASP n.8 di Siracusa che “in atto non è possibile effettuare ricoveri di pazienti affetti da ESA che necessitano di trattamenti con procedura interventistica endovascolare”

Che i centri più vicini si trovino a Catania – Ospedale Cannizzaro, Ospedale Policlinico e Ospedale Garibaldi

Che sia necessario, per aumentare la speranza di sopravvivenza, un trattamento repentino ed evitare il più possibile gli spostamenti ed il consequenziale microtraumatismo ad essi dovuto

Chiede se non ritenga opportuno

Il ripristino immediato dell'assistenza sanitaria ai soggetti portatori di emorragia sub aracnoidea spontanea nella provincia di Siracusa

La creazione di una commissione di inchiesta atta a stabilire eventuali negligenza da parte dell'ASP o del centro convenzionato Villa Mauritius per la cattiva gestione clinica di soggetti portatori di emorragia subaracnoidea spontanea ed a elevato rischio di vita

(29 Luglio 2013) Firmatari: Stefano Zito (M5S)Cancelleri Giovanni Carlo

Cappello Francesco Ciaccio Giorgio Ciancio Gianina Ferreri Vanessa

Foti AngelaLa Rocca Claudia

Mangiacavallo Matteo Palmeri Valentina Siragusa Salvatore

Trizzino Giampiero Tancredi Sergio

Zafarana Valentina

Page 50: Interrogazioni materia sanità

INTERROGAZIONE(risposta in scritta con urgenza)

N. 0000 - Presunte irregolarità sul nuovo poliambulatorio di Palazzolo Acreide (ASP8 SR)

DESTINATARI:

All’Assessore alla salute

TESTO

PREMESSO CHE

Con Deliberazione del 25 febbraio 2011 n. 149, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Siracusa ha avviato una procedura per la locazione e l’acquisto di un immobile da adibire a Poliambulatorio/PTA presso il comune di Palazzolo Acreide, con termine di consegna fissato al 30 giugno 2012.

La procedura si è conclusa, con la deliberazione del 17 gennaio 2012 numero 34, che ha preferito, fra le offerte avanzate, quella relativa all’immobile in corso di edificazione in Via Colleorbo/Via Madonna delle Grazie per un canone di € 145.000 l’anno ed un prezzo di vendita di € 2.300.00,00.

La scelte è però contraria alle più elementari ragioni di interesse pubblico, connesse all’idoneità dell’immobile ed in relazione agli elevati costi da sostenere per la futura locazione od acquisto.Infatti pare che l’immobile è irregolare sotto il profilo urbanistico/edilizio. Il Comune ha autorizzato il cambio di destinazione d’uso dell'edificio in costruzione, da Uffici ad uso Poliambulatorio.

CONSIDERATO CHE

L’edificio in questione, tuttavia, ricade in zona residenziale “C sottozona C2 edilizia rada” del Piano Regolatore Vigente approvato con Decreto regionale del 10 agosto 2009 numero 865/DRU pubblicato sulla GURS numero 42 dell' 11 settembre 2009, mentre “…i servizi sanitari…” compresa “…la realizzazione di edifici per ospedali , cliniche, sanatori, eccetera…” sono del suddetto piano previsti unicamente e specificatamente nella zona “F sottozona F5”.

L’articolo 9 del Regolamento edilizio, subordina e rinvia alcune limitate e differenti destinazioni da quella residenziale (fra le quali non è comunque compresa quella sanitaria), solo in sede di piano particolareggiato, ed allo stato non risulta sia stato adottato.

In secondo luogo, quanto alla tipologia edilizia, volume edificabile, altezze e numero dei piani, l’edificio supera i parametri urbanistici del piano regolatore ed in particolare viola l’articolo 20 delle norme tecniche di attuazione e gli articoli 3, 72, 73, 74 del regolamento edilizio.

Il citato articolo 20 impone per la sottozona C2- Tipologia edilizia di “Ville isolate od a schiera”, mentre nella specie si pretende di edificare un edificio;

Page 51: Interrogazioni materia sanità

- Densità fondiaria di mc/mq 0,50, mentre nella specie i volumi da edificare sono almeno per tre volte superiori;

- Numero massimo di piani pari ad 1 mentre nella specie l’edificio consta di ben 4 elevazioni;

Si potrebbe presumere che i volumi e piani semi-interrati, che hai sensi degli articoli 72 e 73 del regolamento edilizio, non rileverebbero ai fini del rispetto dei parametri di zona.

L’edificio nella sua interezza comprensiva dei volumi ed semi-interrati, si eleva totalmente dal piano stradale (Via Colleorbo) ed è stato preceduto da una sostanziale alterazione del piano dei campagna e da opere di sbancamento.

Si sottolinea inoltre, l’irrazionalità o meglio la scelleratezza della scelta di destina il Presidio Sanitario, un immobile semi-interrato e cioè chiuso su tre lati, non riuscendosi sotto tale profilo a comprendere come sia stato possibile giudicarlo idoneo sotto il profilo Igienico- Sanitario e della sua conformità agli standards strutturali che le strutture sanitarie devono possedere.

Più in particolare, i locali allocati al 3° piano semi-interrato non rispondono ai requisiti di legge vigenti in tema di altezza dal pavimento non inferiore a 3mt; non sono state inoltre previste sale di attesa adeguate, bensì corridoi privi di illuminazione naturale;

si fa notare che la procedura seguita per la scelta dell’immobile, appare infine altrettanto irregolare, ifatti, l’Azienda non poteva preferire l’acquisto da terzi in luogo dell’esproprio e realizzazione del Presidio mediante le ordinarie procedure di appalto, se non sulla base di motivate ragioni di risparmio, che non sembrano siano state indicate e che gli esiti mettono certamente in discussione.

Per il prezzo di 2.500.00,00, acquisterebbe un immobile chiuso su tre lati, privo di requisiti di conformità edilizia e sanitari, ubicati in una zona di Palazzolo Acreide non idonea a recepire simili strutture.

Se avesse seguito l’ordinaria procedura di appalto, l’Azienda si sarebbe progettata da sé l’edificio, lo avrebbe realizzato su area oggetto di esproprio e quindi ad un prezzo certamente inferiore e comunque scelta sulla base di criterio anch’essi autonomamente predeterminati.

CHIEDE

di accertare la fondatezza di quanto denunciato nella premessa e, in caso di riscontro certo, sospendere in via d’urgenza gli atti della procedura e provvedere all’immediata revoca degli stessi atti.

(29 Luglio 2013) Firmatari: Stefano Zito (M5S)Cancelleri Giovanni Carlo

Cappello Francesco Ciaccio Giorgio Ciancio Gianina Ferreri Vanessa

Foti AngelaLa Rocca Claudia

Page 52: Interrogazioni materia sanità

Mangiacavallo Matteo Palmeri Valentina Siragusa Salvatore

Trizzino Giampiero Tancredi Sergio

Zafarana Valentina

Page 53: Interrogazioni materia sanità

INTERROGAZIONE(risposta in scritta con urgenza)

N. 0000 - Verifica di possibili disservizi nella somministrazioni delle immunoglobuline per il trattamento della CIDP

DESTINATARI:

All’Assessore alla salute

TESTO

PREMESSO CHE A far data dal mese di marzo c.a., numerosi soggetti affetti da CIDP (riconosciuta dal SSN quale malattia rara con Rif RF 0180), in cura presso l’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti villa Sofia – Cervello, hanno riscontrato numerose difficoltà di accesso alla terapia, prevista da protocolli internazionali e riconosciuta dal SSN, consistente nella somministrazione di Immunoglobulina umana in alte dosi in vena, periodicamente ed in regime di day-hospital.

Pare si registrino ritardi nella somministrazione e sembrerebbe che a partire dal mese di luglio, il rifiuto dal parte della suddetta azienda ospedaliera di garantire la terapia per il futuro, senza fornire una valida motivazione, nonostante una nota di protesta inviata il 10.06.2013 da alcuni pazienti.

I malati di Polineuropatia infiammatoria cronica demielinizzante, attraverso la terapia, possono condurre una vita in condizioni di relativa normalità. Diversamente, il ritardo nella somministrazione di immunoglobuline determina una rapida perdita di funzionalità degli arti superiori ed inferiori e la conseguente necessità di ricorrere alla sedia a rotelle.

Nonostante il diritto alla salute sia un diritto costituzionalmente garantito, il trattamento delle malattie rare è affidato alle singole Regioni che stabiliscono modalità, tempi e trattamenti terapeutici propri con conseguente diversità nelle diverse zone del territorio nazionale.Al fine di garantire uniformità di trattamento, la Bozza di Piano Nazionale delle Malattie Rare 2013-2016 auspica iniziative interregionali volte a definire protocolli e percorsi assistenziali organizzati e garantiti per ogni tipo di bisogno assistenziale, compresi il trattamento del sintomo, la riabilitazione e l’inserimento sociale.

La Regione Sicilia, a differenza della Lombardia e del Piemonte, non ha ancora adottato un Piano Diagnostico Terapeutico ed Assistenziale, che provveda a porre in essere tutte le misure necessarie per garantire a tutti i pazienti di CIDP il diritto alla salute.

CONSIDERATO CHE

Con nota del 02-07-2013 prot. N 4140/dsa, a firma della dott.ssa Martorana, con oggetto la “Richiesta di autorizzazione “Off-Label” all'impegno di immunoglobuline e.v. Restituzione documentazione” si legge: <<In riscontro alle diciannove note di pari oggetto prot. 25/13 Neuro del 24.6.2013, pervenute alla scrivente si rilevano le seguenti irregolarità formali e sostanziali. Sotto il profilo formale:tutte le istanze riportano lo stesso numero di protocollo pur trattandosi di casi clinici diversi; numero cinque istanze non risultano debitamente firmate dalla S.V. e pertanto si restituiscono in toto.

Page 54: Interrogazioni materia sanità

Sotto il profilo sostanziale:la documentazione presentata non è conforme al Decreto 2679 del 19.11.2009, che è stato trasmesso con apposita circolare prot. N. 3284 del 28.5.2013 e non rispetta i contenuti della legge 296/2006 Art. 1 comma 796 lettera z) che stabilisce:”… il ricorso, con carattere diffuso e sistematico, a terapie farmacologiche a carico dell’ S.S.N., al di fuori delle indicazioni presenti in scheda tecnica, non sia possibile, nelle strutture o trattamenti sanitari, per la cura di patologie per le quali risultino autorizzati farmaci recanti specifica indicazione al trattamento…”.Si rammenta inoltre, che la prescrizione della Ig vena deve avvenire esclusivamente a cura dei centri prescrittori di cui ai Decreti o del 10 Agosto 2012 o del 28 Marzo 2013>>.

Nella nota succitata si legge anche che: <<Non è superfluo sottolineare che eventuali irregolarità potranno comportare ricadute di carattere erariale e penale.Infine si rammenta che l’iter sopraddetto deve essere concluso in tempi brevi nella considerazione che nessun ritardo o disservizio dovrà verificarsi nei confronti dell’utente/paziente>>.

Preso atto che:

Con nota del 05/07/2013, prot. 36/13 il dott. Cottone direttore f.f. del reparto di neurologia risponde che:<<In riscontro alla nota in oggetto con la presente si reiterano le istanze di autorizzazione all’uso “off label” delle immunoglobuline e. v. nei pazienti con CIDP in cura presso il centro di riferimento regionale di Neuroimmunologia dell’A.O.O.R. Villa Sofia – Cervello, debitamente protocollate e firmate, redatte in maniera conforme al D.A. 2679 del 19.11.2009. Relativamente all’art. 1 comma 796 lettera z), menzionato, si fa rilevare che a tutt’oggi non risultano autorizzati farmaci recanti specifica indicazione per la patologia in questione e che l’apparente ricorso all’uso sistematico a tale trattamento è legato alla concentrazione di diversi casi nella stessa U.O. essendo il reparto di Neurologia già riconosciuto “di riferimento regionale per le malattie neurologiche a patogenesi immunitaria” con D.A. n. 283 del 14.3.2002 (riconfermato nel mese di ottobre 2003 e Dicembre 2012).Si prende atto comunque delle indicazioni della S.S.L.L. fermo restando in attesa di autorizzazione non si procederà all’uso Ig vena.

CHIEDE

Quali siano i provvedimenti già adottati dalla Regione Siciliana per il trattamento della CIDP

Se Regione Sicilia intenda avviare un percorso volto all’adozione di un Piano Diagnostico Terapeutico ed Assistenziale per i malati di CIDP, al fine di impedire che nell’imminente futuro i pazienti affetti dalla suddetta patologia vedano negato il loro diritto alle cure, mediante il rifiuto opposto dagli ospedali che, in mancanza di uno specifico provvedimento regionale, stabilirebbero in modo del tutto discrezionale quali malattie rare trattare nei propri presidi.

Quali provvedimenti l'assessore prenderà per evitare che nei reparti autorizzati al trattamento della CIDP vi siano disservizi, anche burocratici, ai pazienti in cura.

Page 55: Interrogazioni materia sanità

(29 Luglio 2013) Firmatari: Stefano Zito (M5S)Cancelleri Giovanni Carlo

Cappello Francesco Ciaccio Giorgio Ciancio Gianina Ferreri Vanessa

Foti AngelaLa Rocca Claudia

Mangiacavallo Matteo Palmeri Valentina Siragusa Salvatore

Trizzino Giampiero Tancredi Sergio

Zafarana Valentina

Page 56: Interrogazioni materia sanità

INTERROGAZIONE(risposta scritta urgente)

N. 0000 - Procedure di assegnazione della gara per la fornitura di n. 10 incubatrici da trasporto per autoambulanze SEUS

DESTINATARI:

Al Presidente della Regione, All’Assessore per la salute.

TESTOPremesso che:

In data 30 marzo 2012 il Seus di Palermo (Via Villagrazia, 46) ha indetto una “procedura di gara aperta per la fornitura di n. 10 incubatrici da trasporto con carrello autocaricante per autoambulanze per l’espletamento del servizio STEN della rete della Regione Siciliana, con scadenza presentazione delle offerte il 24 maggio ore 13.00 prevedendo l'aggiudicazione con il criterio dell'offerta al prezzo più basso ai sensi dell'art.82 Dlgs. 163/2006. Codice Cig: 4118868565. Naturalmente si sarebbe valutato il prezzo tra tutte le aziende rimaste in gara poiché offerenti apparecchiature con specifiche tecniche richieste dal capitolato stesso.

Considerato che:

- Pare che nessun sanitario dello Sten sia stato invitato a preparare le specifiche tecniche del capitolato ne, tanto meno a rispondere ai quesiti. - la gara si è conclusa, in data 11 settembre 2012, dopo l’esclusione di tutti i partecipanti tranne la Burke & Burke con la conseguente aggiudicazione della ditta Burke & Burke che aveva concorso al prezzo più alto. - colpisce molto l’iter della pratica in quanto la società Seus dopo aver messo in rete il capitolato (specifiche tecniche minime), ha lasciato la facoltà ai concorrenti di porre dei quesiti rispondendo ad ogni quesito con un chiarimento. Alla fine dei quesiti e dei chiarimenti il capitolato è stato modificato, con caratteristiche migliorative opinabili e forse con caratteristiche esclusive dell’apparecchiatura offerta dalla Burke & Burke.

Visto che:La società Bertocchi S.r.l. Elettromedicali con sede a Cremona in Via De’ Berenzani 8 a/b, esclusa: Dopo aver segnalato l'accaduto, tramite lettera, al presidente della Regione, all'Assessore alla Salute ed al Prefetto di Palermo, in data 29.10.2012 ha presentato ricorso al Tar con Prot. 1831/2012 (aveva offerto il lotto a € 175.270,00) perfettamente coerente al capitolato iniziale. - Il caso sia importante non solo per l’importo (prezzo di aggiudicazione € 259.000,00 oltre IVA contro i € 175.270,00 oltre IVA) , ma per la qualità e la delicatezza del servizio.

Chiede se non ritenga opportuno- Verificare immediatamente la regolarità della gara giustificando puntualmente le scelte fatte dalla SEUS.

Page 57: Interrogazioni materia sanità

- Specificare quali differenze tecniche presentavano tutte le incubatrici da trasporto offerte dalle ditte che partecipavano alla gara e quali sono state le considerazioni tecniche che hanno indirizzato l'acquisto verso l'incubatrice con il costo maggiore.

(Gli interroganti chiedono risposta scritta con urgenza)

(05 Agosto 2013) Firmatari: Stefano Zito (M5S)Cancelleri Giovanni Carlo

Cappello Francesco Ciaccio Giorgio Ciancio Gianina Ferreri Vanessa

Foti AngelaLa Rocca Claudia

Mangiacavallo Matteo Palmeri Valentina Siragusa Salvatore Trizzino Giampiero

Tancredi Sergio Zafarana Valentina

Page 58: Interrogazioni materia sanità

INTERROGAZIONE(risposta scritta urgente)

N. 0000 - Recepimento D. Lgs 3 ottobre 2009 n. 153 per la prenotazione delle visite nelle Farmacie.

DESTINATARI: Assessore alla Sanità,

TESTO

Visto che:Il D. Lgs n. 153/2009 introduce la possibilità di erogazione di nuovi ed ulteriori servizi da

parte di farmacie pubbliche e private convenzionate;tra i nuovi servizi, a forte rilevanza sociale, introdotti dalla normativa su citata vi è in

particolare la prenotazione di visite ed esami specialistici presso le strutture pubbliche e private convenzionate, compreso il pagamento dei relativi oneri ed il ritiro dei referti;

Considerato che: a seguito di tali disposizioni il Decreto del Ministero della Salute del 08.07.2011 ha previsto

le modalità di pagamento e le procedure di prenotazione prevedendo che le farmacie, attraverso una postazione dedicata, possono operare quali canali di accesso al sistema CUP per prenotazioni, pagamento del ticket e ritiro referti;

le disposizioni del decreto ministeriale sono immediatamente applicabili nelle singole Regioni, in coerenza, nell’ambito e nei limiti degli accordi regionali correlati all’accordo collettivo nazionale di cui all’art. 4, comma 9, della legge 30 dicembre 1991 n. 412 e s.m.i. e delle disposizioni legislative regionali in materia;Constatato che:

il D. Lgs n. 153/2009 non è stato ancora recepito né attuato nella Regione SiciliaCHIEDONO

Come mai non sono state attivate le procedure di recepimento del D. Lgs n. 153/2009 recante norme sulla “individuazione di nuovi servizi erogati dalle farmacie nell'ambito del Servizio sanitario nazionale, nonché disposizioni in materia di indennità di residenza per i titolari di farmacie rurali, a norma dell'articolo 11 della legge 18 giugno 2009, n. 69”, nonché delle disposizioni contenute nel Decreto Ministero Salute del 08.07.2011;

Se intende essere garante della partecipazione quanto più ampia delle strutture farmaceutiche pubbliche e private convenzionate alla stipula di un eventuale protocollo di intesa tra queste e la Regione affinché le Farmacie forniscano ai cittadini dei nuovi ed ulteriori servizi introdotti dalla normativa di cui sopra. I servizi sono privi di costi aggiuntivi per i cittadini e favorirebbero uno snellimento della prestazione spesso intasata da lunghe code.

(Gli interroganti chiedono risposta scritta con urgenza)

(22 Agosto 2013) Firmatari: Stefano Zito (M5S)Cancelleri Giovanni Carlo

Page 59: Interrogazioni materia sanità

Cappello Francesco Ciaccio Giorgio Ciancio Gianina Ferreri Vanessa

Foti AngelaLa Rocca Claudia

Mangiacavallo Matteo Palmeri Valentina Siragusa Salvatore Trizzino Giampiero

Tancredi Sergio Zafarana Valentina

Page 60: Interrogazioni materia sanità

INTERROGAZIONE(risposta scritta urgente)

N. 0000 - Chiarimenti sulle nomine dei direttori sanitari ed amministrativi nella sanità siciliana

DESTINATARI: Assessore alla Sanità,

TESTO

Visto che:

la nota prot. 96692 del 06.12.2011 l’Assessorato alla Salute ha espresso un parere in cui ha

equiparato la figura del commissario straordinario di azienda sanitaria con quella di direttore

generale ai fini della nomina dei direttori sanitari ed amministrativi, a ciò asserendo l’applicabilità

della sent. Corte di Cassazione Sez. Lavoro n. 25422 del 03.12.2009;

Considerato che:

la sentenza su citata non è riferibile al caso di specie, avendo sancito che: “la clausola di

risoluzione automatica del rapporto per il caso di cessazione della carica del direttore generale che

ha proceduto alla nomina del direttore amministrativo di ASL non contrasta con alcuna norma

imperativa e deve ritenersi valida ed efficace” riferendosi dunque ad una ipotesi ben diversa rispetto

a quella de qua ossia del potere di nomina in capo al commissario straordinario;

il D. lgs 30 dicembre 1992 n. 502 recita: “il direttore amministrativo ed il direttore sanitario sono

nominati dal direttore generale. Essi partecipano, unitamente al direttore generale, che ne ha la

responsabilità delle funzioni attribuite alla loro competenza e concorrono, con la formulazione di

proposte e pareri, alla formazione delle decisioni della direzione generale”, palesemente attribuendo

tale potere di nomina esclusivamente al direttore generale;

Ritenuto che:

la figura del commissario straordinario delle aziende sanitarie dovrebbe essere per sua stessa natura

una figura temporanea, in carica nelle more della nomina del direttore generale e che il suo mandato

non potrebbe protrarsi oltre i sei mesi (termine abbondantemente superato per molte ASP siciliane);

Page 61: Interrogazioni materia sanità

il recente D.Lgs 39/2013, recante disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di

incarichi presso le pubbliche amministrazioni ha introdotto l’ipotesi di inconferibilità dell’incarico a

soggetti condannati, anche con sentenza non passata in giudicato, per uno dei reati previsti dal capo

I del titolo II del libro secondo del codice penale;

CHIEDONO

Quando si dovrebbero completare le procedure concorsuali di nomina dei direttori generali

delle ASP così da poter intraprendere una programmazione seria partendo dalla nomina, che

speriamo sia trasparente e meritocratica, dei relativi direttori amministrativi e sanitari.

Se ha verificato ed intende provvedere immediatamente ad eliminare ogni forma di irregolarità alla

luce del D.Lgs 39/2013 in cui versano i commissari straordinari, direttori generali, sanitari ed

amministrativi attualmente in carica e condannati con sentenza penale, anche non definitiva, per

essersi macchiato di uno dei reati di cui alla norma su citata.

(Gli interroganti chiedono risposta scritta con urgenza)

(22 Agosto 2013) Firmatari: Stefano Zito (M5S)Cancelleri Giovanni Carlo

Cappello Francesco Ciaccio Giorgio Ciancio Gianina Ferreri Vanessa

Foti AngelaLa Rocca Claudia

Mangiacavallo Matteo Palmeri Valentina Siragusa Salvatore Trizzino Giampiero

Tancredi Sergio Zafarana Valentina

Page 62: Interrogazioni materia sanità

INTERROGAZIONE(risposta scritta urgente)

N. 0000 - Richiesta di verifica dell'attribuzioni delle funzioni di coordinamento presso l'ASP 8 di Siracusa

DESTINATARI: Assessore alla Sanità,

TESTO

PREMESSO CHE:10)l'interrogazione prende spunto da una nota dei COBAS di Siracusa che mette alla luce alcune

problematiche sulla nomina dei coordinatori, 11)il campo “proprio di attività e di responsabilità” delle professioni sanitarie, così come recita la

normativa abilitante (legge 26 febbraio 1999, n. 42), è dettato dai contenuti dei codici deontologici, del profilo professionale e dalla formazione ricevuta (base e post-base);

12)il requisito indispensabile (conditio sine qua non) per l’esercizio delle funzioni di coordinamento delle professioni sanitarie è il possesso del Master di I livello abilitante a dette funzioni (legge 01 febbraio 2006, n. 43 e Accordo Conferenza Stato-Regioni dell'01 agosto 2007);

13)la palese violazione della normativa vigente sulla “istituzione della funzione di coordinamento” per i profili delle professioni sanitarie di cui all'art. 6 della legge 1 febbraio 2006, n. 43 (Accordo Conferenza Stato-Regioni dell'01 agosto 2007), con l'attribuzione della stessa su base fiduciaria;

14)Art. 6 della legge 1 febbraio 2006, n. 43 (Istituzione della funzione di coordinamento) cita:1. In conformità all’ordinamento degli studi dei corsi universitari, disciplinato ai sensi dell’articolo

17, comma 95, della legge 15 maggio 1997, n. 127, e successive modificazioni, il personale laureato appartenente alle professioni sanitarie di cui all’articolo 1, comma 1, della presente legge, è articolato come segue:

a) professionisti in possesso del diploma di laurea o del titolo universitario conseguito anteriormente all’attivazione dei corsi di laurea o di diploma ad esso equipollente ai sensi dell’articolo 4 della legge 26 febbraio 1999, n. 42;

b) professionisti coordinatori in possesso del master di primo livello in management o per le funzioni di coordinamento rilasciato dall’università ai sensi dell’articolo 3, comma 8, del regolamento di cui al decreto del Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre 1999, n. 509, e dell’articolo 3, comma 9, del regolamento di cui al decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 22 ottobre 2004, n. 270;

c) professionisti specialisti in possesso del master di primo livello per le funzioni specialistiche rilasciato dall’università ai sensi dell’articolo 3, comma 8, del regolamento di cui al decreto del Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre 1999, n. 509, e dell’articolo 3, comma 9, del regolamento di cui al decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 22 ottobre 2004, n. 270;

d) professionisti dirigenti in possesso della laurea specialistica di cui al decreto del Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica 2 aprile 2001, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 128 del 5 giugno 2001, e che abbiano esercitato l’attività professionale con rapporto di lavoro dipendente per almeno cinque anni, oppure ai quali siano stati conferiti incarichi dirigenziali ai sensi dell’articolo 7 della legge 10 agosto 2000, n. 251, e successive modificazioni.

Page 63: Interrogazioni materia sanità

2. Per i profili delle professioni sanitarie di cui al comma 1 può essere istituita la funzione di coordinamento, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. A tal fine, l’eventuale conferimento di incarichi di coordinamento ovvero di incarichi direttivi comporta per le organizzazioni sanitarie e socio-sanitarie pubbliche interessate, ai sensi dell’articolo 7 della legge 10 agosto 2000, n. 251, l’obbligo contestuale di sopprimere nelle piante organiche di riferimento un numero di posizioni effettivamente occupate ed equivalenti sul piano finanziario.

3. I criteri e le modalità per l’attivazione della funzione di coordinamento in tutte le organizzazioni sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private sono definiti, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, con apposito accordo, ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, tra il Ministro della salute e le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.

4. L’esercizio della funzione di coordinamento è espletato da coloro che siano in possesso dei seguenti requisiti:

a) master di primo livello in management o per le funzioni di coordinamento nell’area di appartenenza, rilasciato ai sensi dell’articolo 3, comma 8, del regolamento di cui al decreto del Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre 1999, n. 509, e dell’articolo 3, comma 9, del regolamento di cui al decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 22 ottobre 2004, n. 270;

b) esperienza almeno triennale nel profilo di appartenenza.5. Il certificato di abilitazione alle funzioni direttive nell’assistenza infermieristica, incluso quello

rilasciato in base alla pregressa normativa, è valido per l’esercizio della funzione di coordinatore.

6. Il coordinamento viene affidato nel rispetto dei profili professionali, in correlazione agli ambiti ed alle specifiche aree assistenziali, dipartimentali e territoriali.

CONSIDERATO CHE:

- In data 12 luglio 2007, delibera n.833 con oggetto: “determinazione in ordine di funzioni di coordinamento del personale del comparto” sono state individuate le posizione di coordinamento <<come proposto dal direttore sanitario con nota n. 2835/DS-AZ del 10/07/2007

- In data 26 luglio 2007, delibera n.864 con oggetto: “attribuzione delle funzioni di coordinamento del personale del comparto” si nominano i coordinatori delle UU.OO. Si nota come vi sono anche 2, 3 o 4 coordinatori in alcuni reparti.

- Come si può notare dall'art 6 comma 4 della Legge n.43/2006 l'esercizio della funzione di coordinamento è espletato da coloro che siano in possesso di master di I° livello e di esperienza almeno triennale nel profilo di appartenenza ma, quanto pare, alcuni dei coordinatori nominati non hanno i requisiti richiesti dalla legge.

- l'esistenza, in piena Spending Review, di più coordinatori nella stessa Unità Operativa (fino a 4) sono un danno erariale per le casse della sanità regionale,

- pare manchi una definizione, per i coordinatori in essere, degli obiettivi personali e di equipe da raggiungere e, conseguentemente la mancata valutazione del loro operato;

- L'esposto dei COBAS evidenzia come << la nomina di coordinatori ai dirigenti sindacali, in quanto il rapporto fiduciario deliberato da parte aziendale da un lato contrasta l’azione rivendicativa , dall’altro accentua il loro potere presso le U.O., per attirare deleghe presso l’ O.S. di appartenenza , in pratica, doppio ruolo di dubbia compatibilità>>.

CHIEDONO

Page 64: Interrogazioni materia sanità

1. Di verificare la regolarità delle nomine fiduciarie dei coordinatori delle professioni sanitarie, del personale Amministrativo e delle Posizioni Organizzative;

2. Di accertare le responsabilità amministrative dell’ASP 8 di Siracusa conseguenti alle nomine non conformi alla legge ed ai principi costituzionali di imparzialità prendendo provvedimenti seri verso chi ha evaso la legge;

3. Verificare e Computare l'eventuale danno erariale perpetrato con la nomina di più coordinatori nelle stesse UU.OO. Attivando ogni forma di recupero del danno arrecato alle casse pubbliche. Si richiede di individuare le responsabilità personali dei soggetti che hanno approvato le delibere e riconfermato i soggetti non idonei o in esubero.

4. Verificare, anche nelle altre A.O. della regione Siciliana, se durante le nomine dei coordinatori la legge n. 43/2006 è stata applicata correttamente;

(Gli interroganti chiedono risposta scritta con urgenza)

(28 Agosto 2013) Firmatari: Stefano Zito (M5S)Cancelleri Giovanni Carlo

Cappello Francesco Ciaccio Giorgio Ciancio Gianina Ferreri Vanessa

Foti AngelaLa Rocca Claudia

Mangiacavallo Matteo Palmeri Valentina Siragusa Salvatore Trizzino Giampiero

Tancredi Sergio Zafarana Valentina

Page 65: Interrogazioni materia sanità

INTERROGAZIONE

(risposta scritta urgente)

N. 0000 - Anomalie sul concorso per una posizione funzionale di organizzazione dei

Servizi di Medicina di Base presso l'ASP 8 di Siracusa

DESTINATARI: Al Presidente della regione, all’Assessore alla Sanità.

PREMESSO CHE:

- Nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana – serie speciale concorsi n.14 del 29-10-

2010 a pag. 20 vi è un bando indetto dall' ASP 8 di Siracusa che prevede la selezione, per

titoli e colloquio, per il conferimento, a tempo determinato di n. 8 incarichi di direttore di

struttura complessa, varie discipline tra cui U.O.C. Distretto sanitario di Augusta,

disciplina: organizzazione dei servizi sanitari di base (con possibilità di accesso ai dirigenti

medici, dirigenti psicologi, ai medici di medicina generale ed ai pediatri di libera scelta

convenzionati);

- I requisiti generali e specifici di ammissione previsti dal bando sono:

a) cittadinanza italiana salve le equiparazioni stabilite dalle leggi vigenti o cittadinanza di uno dei

paesi dell’Unione europea;

b) idoneità fisica all’impiego: l’accertamento sarà effettuato prima dell’immissione in servizio;

c) diploma di laurea nel corrispondente profilo professionale (medico-psicologo);

d) iscrizione all’albo dell’ordine dei medici attestata da certificato in data non anteriore a 6 mesi

rispetto a quella di scadenza del bando. L’iscrizione all’albo professionale di uno dei paesi

dell’Unione europea consente la partecipazione alle selezioni, fermo restando l’obbligo

dell’iscrizione all’albo in Italia prima dell’assunzione in servizio;

e) anzianità di servizio di 7 anni di cui 5 nella disciplina o disciplina equipollente, e

specializzazione nella disciplina o in disciplina equipollente, ovvero anzianità di servizio di dieci

Page 66: Interrogazioni materia sanità

anni nella disciplina per cui si intende partecipare. L’anzianità di servizio utile per l’accesso deve

essere maturata secondo le disposizioni contenute nell’art. 10 del D.P.R n. 484/97 e successive

modifiche ed integrazioni.

Le tabelle delle discipline e delle specializzazioni equipollenti sono contenute nel decreto

ministeriale sanità del 30 gennaio 1998 e successive modifiche ed integrazioni;

f) curriculum professionale in cui sia documentata una specifica attività professionale ed adeguata

esperienza;

g) attestato di formazione manageriale. Fino all’espletamento del primo corso di formazione

manageriale, l’incarico sarà attribuito senza l’attestato, fermo restando l’obbligo di acquisirlo entro

un anno dall’inizio dell’incarico. Il mancato superamento del primo corso, attivato dalla regione

successivamente al conferimento dell’incarico determina la decadenza dall’incarico stesso;

- delle anomalie si ravviserebbero proprio nella selezione per l’incarico di direttore

dell’U.O.C. Distretto sanitario di Augusta;

- Infatti, i requisiti di professionalità per accedere a tale avviso sono:

• dirigenti medici: anzianità di servizio di 7 anni di cui 5 nella disciplina di organizzazione dei

servizi sanitari di base o disciplina equipollente e specializzazione nella disciplina o disciplina

equipollente ovvero anzianità di servizio di dieci anni nella disciplina di organizzazione dei servizi

sanitari di base;

• dirigenti psicologi: anzianità di servizio di 7 anni, di cui 5 nella disciplina di psicologia o

disciplina equipollente e specializzazione nella disciplina o disciplina equipollente ovvero anzianità

di servizio di 10 anni nella disciplina di psicologia.

Entrambe le superiori professionalità devono essere in possesso di una specifica esperienza nei

servizi territoriali e di una adeguata formazione nella loro organizzazione.

• Medici di medicina generale e pediatri di libera scelta: convenzionati da almeno 10 anni ai sensi

dell’art. 8 comma 1 del decreto legislativo n. 502/92 e successive modificazioni ed integrazioni.

Tutti i suddetti requisiti devono essere posseduti, alla data di scadenza del termine stabilito per la

presentazione delle domande di ammissione.

- Sempre dal bando succitato si nota come: <<l’incarico sarà conferito a tempo determinato dal

direttore generale sulla base di una rosa di candidati idonei selezionati da un’apposita commissione

Page 67: Interrogazioni materia sanità

nominata dal direttore generale composta dal direttore sanitario che la presiede e da due dirigenti

dei ruoli del personale del Servizio sanitario nazionale, preposti ad una struttura complessa della

disciplina oggetto dell’incarico di cui uno individuato dal direttore generale ed uno dal collegio di

direzione>>;

- La commissione accerterà l’idoneità dei candidati sulla base:

a) della valutazione del curriculum professionale degli aspiranti;

b) di un colloquio diretto alla valutazione delle capacità professionali dei candidati nella specifica

disciplina nonché l’accertamento delle capacità gestionali organizzative e di direzione con

riferimento all’incarico da svolgere.

I candidati in possesso dei requisiti richiesti saranno convocati per l’ammissione al colloquio con

lettera raccomandata con avviso di ricevimento;

- I partecipanti al concorso erano inizialmente 11 persone ma solo 2 candidati si sono

presentati alla selezione orale;

- L’accertamento del possesso dei requisiti verrà effettuato dalla commissione prevista

dall’art. 15 ter, comma 2, del decreto legislativo n. 502/92, così come modificato dal decreto

legislativo n. 229/99.

CONSIDERATO CHE:

15) La dirigenza sanitaria è disciplinata, oltre che dalle disposizioni generali di cui al

d.lgs. 165/2001, dal d.lgs. n.502/92, come modificato dal d.lgs. n.229/99 e dalla

contrattazione collettiva in materia;

16) Per le strutture complesse, gli incarichi di direzione sono conferiti con le procedure di

cui al DPR n.484/97, nonché con quelle di cui all’art.29 del CCNL e 15 ter, comma 2,

d.lgs.502/92;

Page 68: Interrogazioni materia sanità

17) Esiste una distinzione tra dirigenza medica, relativa ai medici ed ai veterinari, e

dirigenza non medica, relativa a dirigenti amministrativi, chimici, biologi e psicologi.

18) Gli incarichi di secondo livello dirigenziale per i profili professionali del ruolo

sanitario possono essere conferiti esclusivamente nelle discipline stabilite con decreto

del Ministro della sanità, sentito il Consiglio superiore di sanità e la Conferenza

permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome;

19) L'art. 4 del DPR 484/97 definisce le categorie professionali. Alla lettera “A” troviamo

l'elenco dell'area medica e delle specializzazioni mediche. Alla lettera “H” troviamo la

categoria degli Psicologi che include: 1) Psicologia, 2) Psicoterapia riservata agli

psicologi ed ai laureati in medicina e chirurgia legittimati all'esercizio dell'attività di

psicoterapia.

20) Anche il D.M. 30 gennaio 1998 “Tabelle relative alle discipline equipollenti previste dalla

normativa regolamentare per l'accesso al secondo livello dirigenziale per il personale del ruolo

sanitario del Servizio sanitario nazionale” distingue l'area medica da quella della

psicologia.

Visto che:

- almeno 1 medico tra gli 11 concorrenti al concorso, pur avendo partecipato alla

selezione non ha ricevuto la convocazione per la prova;

- Il vincitore del concorso è stato uno Psicologo, il dott. Lorenzo Spina il cui CV è

visibile sul sito dell'ASP 8 di Siracusa all'indirizzo:

http://www.asp.sr.it/media/Curriculavitae/SpinaLorenzo.pdf

- Non è stato pubblicato tramite Gazzetta Ufficiale l'esito del concorso;

Page 69: Interrogazioni materia sanità

- Altri concorsi in altre regioni Italiane prevedono, per lo stesso ruolo, solamente

dirigenze mediche.

PER SAPERE

Se il concorso si è svolto regolarmente e se i partecipanti al concorso possiedono i titoli

e i requisiti richiesti dal bando e specificatamente il requisito dell’anzianità di servizio

nonché se sia valida l'assegnazione ad un dirigente di categoria “H” di una unità

operativa complessa di direzione sanitaria di Augusta che per legge dovrebbe essere

assegnata ad una dirigenza medica (categoria “A”);

Se tutti gli 11 partecipanti alla selezione per titoli sono stati contattati ed avvisati

correttamente e quali sono stati i criteri adottati per la valutazione dei titoli e quali

punteggi sono stati assegnati nella valutazione dei Titoli e al colloquio orale;

se, laddove appurate le suddette irregolarità, esistono gli estremi per l'esercizio abusivo

della professione medica atteso che molti atti del direttore di distretto comportano le

competenze che solo un medico può avere.

(Gli interroganti chiedono risposta scritta con urgenza)

(13 Settembre 2013) Firmatari:

Stefano Zito (M5S)

Cancelleri Giovanni Carlo

Cappello Francesco

Ciaccio Giorgio

Ciancio Gianina

Ferreri Vanessa

Foti Angela

La Rocca Claudia

Mangiacavallo Matteo

Page 70: Interrogazioni materia sanità

Palmeri Valentina

Siragusa Salvatore

Trizzino Giampiero

Tancredi Sergio

Zafarana Valentina

Page 71: Interrogazioni materia sanità

INTERROGAZIONE

(risposta scritta urgente)

N. 0000 - Chiarimenti sul concorso a primario dell'U.O.C. e sui fatti accaduti al reparto

di chirurgia plastica di Villa S. Sofia-Cervello.

DESTINATARI: all’Assessore alla Sanità.

Premesso che:

- Il 17 settembre 2013 esce un articolo su livesicilia (http://livesicilia.it/2013/09/17/polemiche-nomina-primario-villa-sofia_373566/ ) dal titolo “Palermo, polveriera Villa Sofia Sospetti sulla nomina di Tutino. Il commissario Giacomo Sampieri ha scelto Matteo Tutino per guidare il reparto di Chirurgia plastica del centro traumatologico di Palermo. Pronta una raffica di ricorsi. La direzione difende la scelta: "Aveva il curriculum migliore". C'è chi sospetta che dietro la nomina ci sia la sua amicizia con il governatore Crocetta.”

- Nell'articolo si legge: <<I ricorsi sono già pronti e contesteranno sia il metodo che la legittimità della scelta di Tutino il cui arrivo a Palermo aveva già creato mugugni in corsia. Uno dei candidati al concorso, Dario Sajeva, aveva diffidato il commissario prima che Tutino venisse nominato denunciando vizi procedurali. In sostanza, ritiene che la riapertura dei termini del concorso, datata dicembre 2011, sarebbe avvenuta sfruttando un escamotage. Ovvero, la necessità di dovere inserite fra i titoli da valutare anche quelli in lingua inglese>>.

<<Del sospetto che dietro la nomina di Tutino a primario ci sia lo zampino della politica Sampieri non vuole proprio sentire parlare. E ricorda che i candidati idonei al concorso sono stati scelti nel 2012, quando lui a Palermo non era neppure arrivato. Così come non si era ancora insediato all'Asp di Caltanissetta quando Tutino vi arrivò dal Policlinico di Palermo. Per la cronaca siamo nel luglio 2012 quando il governatore era ancora Raffaele Lombardo. Sampieri rivendica, però, la scelta di averlo voluto a Villa Sofia in comando dopo avere lavorato con lui alcuni mesi al Sant'Elia di Caltanissetta. Riteneva e ritiene che la sua presenza in città potesse fare aumentare la produttività. In termini di Drg, e cioè di complessità di interventi, e non di numero di pazienti. Sono spiegazioni che difficilmente riusciranno a convincere gli esclusi dal concorso a cui hanno partecipato, oltre a Tutino, anche Dario Sajeva, Francesco Mazzola, Maria Antonietta Inzerillo e Roberto Pirrello. Alcuni di loro hanno già fatto richiesta di accesso agli atti del concorso preceduto dalle polemiche prima ancora che se ne conoscesse l'esito. Nessuno in corsia, infatti, aveva gradito l'arrivo di Sampieri da Caltanissetta in un momento in cui, dicono, il reparto era produttivo e non c'erano criticità che giustificassero il nuovo innesto>>.

Page 72: Interrogazioni materia sanità

Nello stesso articolo si continua a leggere: <<E così quando ad aprile fu trovata la colla attak nella serratura della stanza di Tutino i colleghi gli espressero solidarietà, ma presero le distanze dalla gestione del reparto. Tutino, dal canto suo, aveva collegato l'intimidazione alla sua scelta di bloccare l'acquisto di attrezzature per più di un milione e trecentomila euro. A fine luglio un nuovo episodio di cronaca: la caposala Cristina Rappa trovò dentro un armadio dell'ambulatorio una ventina di kit per operare lo scafoide, viti per la ricostruzione cranio-facciale più alcuni set per osteotomie. Materiale per migliaia di euro che, secondo la direzione, non sono mai passati dalla Farmacia. Falso, dicono i medici che sono finiti sotto accusa e oggi dovranno presentarsi davanti alla commissione disciplinare. A completare il quadro, la denuncia che uno di loro ha presentato in Procura, descrivendo un anomalo incremento di interventi di chirurgia estetica che nulla avrebbero a che fare con la chirurgia plastica>>.

PER SAPERE

- Di verificare i titoli ed i giudizi dei partecipanti al concorso come primario di chirurgia

plastica predisponendo una relazione sul concorso.

- Di verificare se le intimidazioni subite da Tutino sono veramente legate alla sua scelta di

bloccare l'acquisto di attrezzature per più di 1.300.000 euro specificando di che attrezzature si

trattava, se era prevista una gara e qualunque altra informazione che possa chiarire l'accaduto.

- Di chiarire, tramite una relazione, chi sono i medici che avevano i kit su indicati e quali sono

le motivazioni rilasciate dalla commissione disciplinare.

(Gli interroganti chiedono risposta scritta con urgenza)

(22 Ottobre 2013) Firmatari: Stefano Zito (M5S)

Cancelleri Giovanni Carlo Cappello Francesco

Ciaccio Giorgio Ciancio Gianina Ferreri Vanessa

Foti AngelaLa Rocca Claudia

Mangiacavallo Matteo Palmeri Valentina Siragusa Salvatore

Trizzino Giampiero Tancredi Sergio

Zafarana Valentina

Page 73: Interrogazioni materia sanità

INTERROGAZIONE

(risposta scritta urgente)

N. 0000 - Provvedimenti urgenti per gli operatori socio sanitari dell'Ospedale

Cannizzaro di Catania

DESTINATARI: all’Assessore alla Sanità.

Premesso che:

Con sentenza n. 324/2013 il C.G.A. per la Regione Siciliana ha accolto l'appello proposto dalla Co.Lo. Coop società cooperativa erogatrice di servizi ausiliari di supporto ai reparti e alle strutture ospedaliere, avverso gli atti di appalto per l'affidamento del relativo servizio e avverso la SERIANA 2000 Soc. Coop. aggiudicataria dell'appalto;

in tale sentenza è imposto alla Seriana 2000 l'adeguamento al dispositivo della stessa e quindi il passaggio di consegne da parte della Seriana 2000, che cessa la gestione dell'appalto, a favore dell'ATI. CO.LO. COOP che subentra invece nell'esecuzione dell'appalto per il rimanente periodo;

Considerato che

il Capitolato Speciale d'Appalto prevedeva, tra le altre cose, il subentro del personale precedentemente in carico a Seriana 2000 e che nel mese di agosto, c.a., a seguito di incontro tenutosi presso la Prefettura di Catania le parti si impegnavano a stipulare tali contratti di lavoro con i lavoratori con l'applicazione del CCNL UNEBA;

nonostante tali accordi, ad oggi, non sono state intraprese tali suddette azioni che non hanno permesso la soluzione del problema, ma che anzi hanno prorogato e ritardato sine die, ponendosi in palese contrasto con gli impegni precedentemente assunti, tant'è che parte del personale è stato assunto con contratto Multiservizi e non con quello specifico del settore delle Imprese che svolgono servizi socio-sanitari, con ciò ingenerando ulteriori problemi di disservizi e malfunzionamenti;

da tale incresciosa situazione è derivata la messa in mora dell'Az. Ospedaliera, in persona del Commissario Straordinario p.t., nonché il responsabile del Procedimento e il Funzionario tenuto per legge e/o regolamento in relazione ai danni patiti e patendi;

Visto che

Page 74: Interrogazioni materia sanità

il C.S. A. testualmente recita che “l'impresa aggiudicataria dovrà assicurare il servizio con personale qualificato, nel rispetto integrale del vigente CCNL per il personale dipendente da Imprese Esercenti Servizi Socio Sanitari, e degli accordi territoriali stipulati nell'ambito del suddetto contratto” e che l'Azienda Ospedaliera, nella sua qualità di committente non può assolutamente ignorare gli inadempimenti dell'attuale soggetto gestore, né possa comunque derogare a norme di legge.

PER SAPERE

se nell'attesa della definizione del contenzioso, attualmente ancora sub judice, intendano intervenire nella vicenda affinché venga consentito alla Seriana 2000 Soc. Coop. di proseguire la gestione del servizio ausiliario di supporto ai reparti ed alle strutture dell'Azienda Ospedaliera per l'emergenza Cannizzaro applicando le medesime condizioni di contratto precedentemente applicate, nonché di permettere alla medesima Azienda Ospedaliera il compimento di tutti quegli atti che le competono al fine di assicurare gli esatti adempimenti di legge a tutela del servizio, dei pazienti e dei lavoratori coinvolti.

(Gli interroganti chiedono risposta scritta con urgenza)

(31 Ottobre 2013) Firmatari: Stefano Zito (M5S)Cancelleri Giovanni Carlo

Cappello Francesco Ciaccio Giorgio Ciancio Gianina Ferreri Vanessa

Foti AngelaLa Rocca Claudia

Mangiacavallo Matteo Palmeri Valentina Siragusa Salvatore

Trizzino Giampiero Tancredi Sergio

Zafarana Valentina

Page 75: Interrogazioni materia sanità

INTERROGAZIONE(risposta scritta urgente)

N. 0000 - Terapia del dolore - Chiarimenti sul Centro Hub di Taormina.

DESTINATARI: Al Presidente della Regione, all’Assessore alla Salute.

TESTO

Premesso che:- con D.A. Salute n. 283 del 14/03/2001, con D.A. n. 1735 del 25/09/2002 e con D.A. del

23/10/2003 venivano istituiti i centri di Riferimento Regionali per patologie di alta specializzazione o di alto interesse sociale e sanitario;

- con D.A: 03/01/2011 pubblicato in GURS n. 6, parte I, supplemento ordinario n.2, venivano riconosciuti come Centri di riferimento Regionali per la terapia del dolore il Centro Hub di Taormina ed il Centro di Villa Sofia di Palermo;

Considerato che:- con D.A. 26 Ottobre 2012, pubblicato in GURS n. 53 del 14/12/2012, parte I, è stata

effettuata una revisione di tali Centri di Riferimento Regionali, confermando il centro di Villa Sofia di Palermo, ma non quello di Taormina;

- tale omissione è stata già posta all'attenzione di questo Assessorato in data 04/06/2013 su indicazione dell'ASP di Messina, come da nota inviataVi, Prot. n. 6971/CS , via fax il 07/06/2013 e a cui, come da fonti certe agli interroganti, è seguita risposta dall'Assessorato alla Salute il quale confermava trattarsi di mera dimenticanza quello del mancato inserimento del Centro di Taormina;

Per sapere se l'omissione di cui sopra è da considerarsi quale mero refuso e, dunque, se è intenzione dell'Assessorato emanare quanto prima un decreto che confermi il D.A. del 03/01/2011 istitutivo del Centro Hub di Taormina come Centro Regionale di Riferimento per la terapia del dolore (oltre al Centro di Villa Sofia di Palermo), come da quello affermato in risposta al Commissario Straordinario dell'Asp di Messina, Dott. Magistri, o qualsiasi altro atto e/o provvedimento di Errata Corrige che annulli ogni fonte di dubbio ed incertezza nata intorno alla vicenda de qua.

(Gli interroganti chiedono risposta scritta con urgenza)

(07 Novembre 2013) Firmatari: Stefano Zito (M5S)Cancelleri Giovanni Carlo

Cappello Francesco Ciaccio Giorgio Ciancio Gianina Ferreri Vanessa

Foti AngelaLa Rocca Claudia

Page 76: Interrogazioni materia sanità

Mangiacavallo Matteo Palmeri Valentina Siragusa Salvatore

Trizzino Giampiero Tancredi Sergio

Zafarana Valentina

Page 77: Interrogazioni materia sanità

INTERROGAZIONE(risposta scritta urgente)

N. 0000 - Chiarimenti sul caso Myrmex.

DESTINATARI: Al Presidente della Regione, all’Assessore alla Salute.

TESTO

Premesso che:- a seguito di una presunta denuncia presentata dai dipendenti del laboratorio tossicologico

della Myrmex di Catania, alcuni ispettori del Miur si sono recati presso la struttura per

appurarsi che in tale centro non si svolgesse alcuna effettiva attività di ricerca, come

affermato dai denuncianti;

- tale centro pagava i suoi dipendenti per “non far nulla” (come si legge dalle più famose

testate giornalistiche che si sono occupate del caso) e che a tale struttura il Ministero

dell'Istruzione ha elargito la somma di ben 3 milioni di Euro da destinare ad attività di

ricerca, settore in cui l'Italia è continuamente indietro rispetto agli altri paesi Europei;

Considerato che:- tale laboratorio pare sia stato acquistato dal precedente possessore, la società Pfizer, al

prezzo di solo 1 euro, e che la Regione Sicilia si è impegnata ad elargire alla stessa società

acquirente un finanziamento pubblico di 4,5 milioni di euro (mai erogati) per tre anni, giusta

delibera del 5 agosto 2011;

- tale delibera, a sua volta, fissava una clausola ben precisa con la quale la Myrmex nel caso si

rivelasse inadempiente con quanto stabilito negli accordi di cui alla delibera stessa, si

sarebbe impegnata a cedere il centro alla stessa Regione, per un solo euro.

- la Myrmex che si era impegnata, dietro finanziamenti regionali, ad avviare attività di ricerca

nonché di avviare ulteriori investimenti per la crescita e lo sviluppo del laboratorio catanese,

non ha in alcun modo rispettato tali impegni, e dunque il diritto della Regione Sicilia di

ottenere il centro per la stessa cifra di un euro;

Per sapere

Page 78: Interrogazioni materia sanità

se intenda rivalersi sul Centro, come da accordi, e verificare se esistano nuovi acquirenti interessati a sfruttare al meglio il Centro di Ricerca Tossicologica o meglio, se non intenda rendersi promotore di un partenariato tra il Centro e le università siciliane al fine di rendere, una volta per tutte, la Sicilia terra di avanguardia nel campo della ricerca scientifica.

(Gli interroganti chiedono risposta scritta con urgenza)

(19 Novembre 2013) Firmatari: Stefano Zito (M5S)Cancelleri Giovanni Carlo

Cappello Francesco Ciaccio Giorgio Ciancio Gianina Ferreri Vanessa

Foti AngelaLa Rocca Claudia

Mangiacavallo Matteo Palmeri Valentina Siragusa Salvatore

Trizzino Giampiero Tancredi Sergio

Zafarana Valentina

Page 79: Interrogazioni materia sanità

INTERROGAZIONE(risposta urgente scritta)

N.0000 – Chiarimenti sull’operatività dello S.Pre.S.A.L. dell’A.S.P. di Siracusa – distretto sanitario di Noto

DESTINATARI :Al Presidente della Regione – All’Assessore per la salute.

Premesso che:- L’interrogazione trae spunto da alcune anomalie segnalate riguardo lo S.Pre.S.A.L. dell’ A.S.P. di Siracusa - Distretto sanitario di Noto.- Le A.S.P. hanno, tra le altre, anche la funzione di effettuare controlli in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro ( ex D. Lgs 81/08);- All’interno delle A.S.P. sono incardinati i cd. Uffici S.Pre.S.A.L., che assurgono al ruolo di struttura territoriale operativa per garantire la tutela dei lavoratori nell’ambito della sicurezza e dell’igiene sul lavoro;- Il piano regionale straordinario per la sicurezza in edilizia e in agricoltura 2010-2012 ha previsto il potenziamento degli S.Pre.S.A.L.;- Con la circolare n. 1274 del 04/08/10 pubblicata sulla GURS del 4/02/11, l'Assessorato alla Salute emanava le “linee guida di indirizzo per la dotazione organica dell'area dipartimentale tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” delle AA.SS.PP.

Considerato che: - Da anni è presente nell’A.S.P di Siracusa, distretto di Noto (ex U.S.L n°25), il servizio di medicina del lavoro con uffici a Noto e a Pachino, con tre Medici in organico, due a Noto e uno a Pachino, i quali, senza la collaborazione di alcun amministrativo, hanno espletato il servizio operando in tutti i settori pertinenti lo S.Pre.S.A.L;

- tutto ciò ha contribuito notevolmente al raggiungimento degli obbiettivi del servizio stesso;

- su tale servizio la Asp di Siracusa ha anche investito risorse finanziarie al fine di potenziare formazione e capacità tecnico - professionali dei medici ai fini degli obiettivi che lo S.Pre.S.A.L. si prefigge;

- tutto questo ha comportato un aumento dell’attività di prevenzione, monitoraggio e controllo nel territorio distrettuale oltre che un incremento delle entrate erariali .

Rilevato che:-La direzione generale dell’ASP di Siracusa, nell’ambito della rotazione degli incarichi dei Dirigenti Medici pare abbia sottratto allo S.Pre.S.A.L. dell’ASP di Siracusa - Distretto di Noto n. 2 Dirigenti Medici;- tale riduzione del personale ha inciso inevitabilmente sullo smaltimento del carico di lavoro dell’ufficio S.Pre.S.A.L. – distretto di Noto, precludendo il rispetto dei termini ex art. 21 D.L.gs. 758/94

PER SAPERE:- quali ragioni abbiano condotto l’ASP di Siracusa ad una scelta operativa di tal genere, azzerando, di fatto, l’efficacia dell’azione dello S.Pre.S.A.L. nei territori del distretto di Noto e Pachino;

Page 80: Interrogazioni materia sanità

- come si intende articolare il personale medico assegnato allo S.Pre.S.A.L., per garantire l’effettiva applicazione delle linee di indirizzo fissate dall’Assessorato Regionale alla salute con Circ. n. 1274/2010;

- se e in che termini da tale operato sia derivato un danno erariale a seguito della mancata osservanza dei termini previsti dall’ art.21 D.L.gs. 758/94

(Gli interroganti chiedono risposta scritta con urgenza)

Palermo lì 04/12/2013 Firmatari: Stefano Zito (M5S)

Cancelleri Giovanni Carlo Cappello Francesco

Ciaccio Giorgio Ciancio Gianina Ferreri Vanessa

Foti AngelaLa Rocca Claudia

Mangiacavallo Matteo Palmeri Valentina Siragusa Salvatore

Trizzino Giampiero Tancredi Sergio

Zafarana Valentina

Page 81: Interrogazioni materia sanità

INTERROGAZIONE

(risposta scritta urgente)

N. 0000 - Chiarimenti sul servizio di Cardiologia e sull'U.O.C di Cardiologia dell'Umberto I

di Siracusa.

DESTINATARI: Al Presidente della regione, all’Assessore alla Sanità.

Premesso che:

In data 24-11-2013 il Giornale di Sicilia riporta un articolo, a firma di Federica Puglisi, nel quale si descrive la questione della Cardiologia ed in particolare del servizio di Cardiologia evidenziando soprattutto la cardiologia pediatrica:

“Il servizio di Cardiologia - spiega Vaccarisi - già dal 1996 era un modulo che poi nel 2000 con apposita delibera è stato trasformato in unità operativa semplice...Essa godeva di piena autonomia di personale, di locali e di attrezzature ed aveva un centro di costo autonomo con un organico, tre unità mediche e cinque infermieristiche” esonerati dall'attività di guardia medica festiva e notturna e della pronta disponibilità dal momento che prestava attività su sei giorni lavorativi. Poi dopo alcune vicende interne al reparto e al cambio dei due responsabili, ricorda Vaccarisi << si rese necessaria la sostituzione con un dirigente medico con esperienza in cardiologia e in particolare con alta specialità in cardiologia pediatrica”>>.

Tramite mobilità arrivò all'Umberto I un medico: <<...Antonio Silvia che occupava un incarico dirigenziale di alta specializzazione ”C1b” di Cardiologia pediatrica all’ospedale Garibaldi di Catania». Vaccarisi, però, rileva come nonostante gli ottimi risultati raggiunti non si sia dato seguito al progetto avviato dal medico assegnandogli l’incarico di unità ”sebbene - rileva - altri incarichi sono stati effettuati in azienda nonostante la spending review. La conseguenza rischiosa è l’eventuale trasferimento di Silvia per mobilità all’ospedale Garibaldi comportando una perdita non indifferente per i 400 mila utenti dell’Asp di Siracusa>>.

«In quest’anno - prosegue - non togliendo merito ai professionisti di tutta la Cardiologia, si era tenuto un solo direttore per Cardiologia-Utic ed Emodinamica, in seguito soprattutto alla spending review come esisteva anche prima di istituire l’unità operativa complessa di Emodinamica, infatti il direttore del tempo della Cardiologia e dell’Utic era responsabile anche dell’Emodinamica>>.

Una delle dichiarazioni più forti rilasciata dall'ex Direttore Sanitario, il dott. Vaccarisi, è evidenziata nella parte dell'intervista dove si riferisce dell'assegnazione degli incarichi: <<Come mai tutto questo, forse la spending review gode di antipatia e simpatia, forse è meglio avere due primari che uno? Dove in questo reparto di Cardiologia sono previsti dodici dirigenti medici e un direttore che si riduce a oggi a nove medici e un direttore facente funzioni. In un reparto critico di tale valenza non si può fare a meno del relativo personale, cioè il 25 per cento di cardiologi in meno, forse o non si cerca o non si trova? Forse si vuole risparmiare sulla pelle dell’utenza?»... «Come mai - si chiede Vaccarisi - viene smantellato un team di alta professionalità in cardiologia pediatrica, nonostante la direzione attuale se ne vanta su tutti i giornali, dove si promette di fare un servizio di screening delle cardiopatie congenite al reparto di Neonatologia>>.

Page 82: Interrogazioni materia sanità

Considerato che:

il Servizio di Cardiologia, sin dal 19 maggio 2000, delibera n.906, era allocato in locali autonomi e separati dalla degenza di cardiologia e all'UTIC, esplicando la propria attività con personale e strumentazioni autonomi. L'organico era costituito da tre unità mediche e cinque unità infermieristiche e nell'ambito della Divisione di cardiologia il Servizio aveva un centro di costo autonomo esonerati dall'attività di guardia medica festiva e notturna e della pronta disponibilità dal momento che prestava attività su sei giorni lavorativi.

La suddetta UOS prevedeva l'ambulatorio di Cardiologia Pediatrica dotato di personale altamente qualificato per attività ambulatoriale esterna;

Era previsto l'acquisto di attrezzature quali, ecocardiografi con sonde trans-esofagee, ecocardiodoppler portatile, computer, stampanti, fax o fotocopiatrice.

A marzo del 2012 sembrerebbe che alcuni medici dell'U.O.C. di cardiologia abbiano firmato una nota nella quale si riferisce di una possibile violazione del CCNNLL attualmente in vigore e che le direttive emanate dall’azienda fossero lesive dei diritti di alcuni Dirigenti in favore di altri. Pare che la stessa nota non specificasse quali siano le violazioni o i diritti lesi;

Il 01 agosto 2012 è stato nominato commissario straordinario dell'ASP di Siracusa il dott. Zappia in sostituzione di Maniscalco che sino a quel momento aveva firmato le direttive aziendali.

Nel dicembre 2012 si fa riferimento al riassetto organizzativo U.O. Cardiologia del P.O. Umberto I – Siracusa, il primario del reparto chiarisce minuziosamente ogni dubbio ed ottempera alle direttive dell'azienda ed evidenzia che:

-Per quanto riguarda il Servizio di Cardiologia si è ritenuto indispensabile assegnare, in maniera esclusiva e dedicata, tre dirigenti medici, sia per mantenere la prevista autonomia organizzativa, che per assicurare la continuità assistenziale.

- Una siffatta organizzazione consente di produrre un’attività che riveste un’importanza strategica per l’intero Ospedale. Ciò non soltanto per la quantità di prestazioni di I° livello effettuate (ECG + visite) ma, soprattutto, per l’estrema versatilità di prestazioni di II° livello che un servizio di Cardiologia, sempre più orientato verso la “Cardiologia diagnostica“ può offrire, quali: Ecotransesofageo, Eco-stress, ECG dinamico sec. Holter, Eco Doppler transcranico, Test Ergometrico a la Cardiologia Pediatrica.

- Nello specifico, le prestazioni eseguite dalla suddetta U.O. ammontano a circa 30.000 l’anno con una media di circa 100 prestazioni giornaliere che vendono effettuate da 3 medici. Prendendo come riferimento i tempari dell’ANMCO e del SUMIA;

- Per le motivazioni esposte riterrei opportuna la conferma dei 4 medici dedicati al servizio, al fine di svincolare il reparto da tutti i carichi di lavoro gestibili in elezione negli orari pomeridiani, notturni e festivi, in cui saranno assicurate esclusivamente le urgenze cliniche “reali”.

La parte più interessante della nota si evince quando si fa riferimento all'ambulatorio di Cardiologia Pediatrica. Il primario sottolinea che: <<all’interno della U.O.C. è attivo l’ambulatorio di Cardiologia Pediatrica che fornisce assistenza cardiologica di alta specialità non solo all’UOC UTIN-Neonatologia, che a breve passerà da 8 a 16 posti letto, e all’ UOC Pediatria dell’ Umberto I°, ma anche agli altri Presidi Ospedalieri ( Avola- Noto- Lentini- Augusta), sprovvisti di assistenza Cardiologica Pediatrica, con la prospettiva nell’immediato futuro, ricoprendo la funzione di centro di Riferimento per l’ASP, di essere qualificata quale Servizio Dipartimentale.>>

Page 83: Interrogazioni materia sanità

A tal proposito si rese necessaria la nomina di dirigente medico con ampia esperienza in Cardiologia, ed in particolare con un’alta specialità in Cardiologia pediatrica, e per tali motivi si è trasferito per mobilità dall’UOC di Cardiologia “ ARNAS Garibaldi Nesima” – Catania il Dott. Antonio Silvia che occupava un incarico dirigenziale d’alta specializzazione “ C1b “ di Cardiologia pediatrica. Con la presenza del Dr. Silvia è garantita non solo l’assistenza cardiologica peri/post natale del paziente cardiopatico (evitando i costi aziendali per il trasferimento dei piccoli e fragilissimi bambini verso le strutture di II° livello o verso il P.O di Taormina per indagare sulle eventuali sospette cardiopatie complesse e per la gestione dei piccoli pazienti cardiopatici). Grazie al dott. Silvia si potrebbe soprattutto realizzare l’ambizioso progetto di diagnosi prenatale mediante l’esecuzione dell’Ecocardiografia fetale, identificandoci ulteriormente come centro di riferimento per la Sanità Pubblica Siracusana.

Nel mese di aprile del 2013 il primario dell'U.O.C. di Cardiologia evidenzia delle criticità nella UOC di Cardiologia con UTIC ed in particolare riferisce che << alla carenza e alla “diminuzione costante” di personale medico presente “attivamente” in Cardiologia si contrappone un incremento esponenziale e continuo del carico lavorativo sia nel Reparto di Degenza ordinaria che intensiva, sia al Servizio di Cardiologia.

Rilevato che:

Nel maggio 2012 viene assegnato ad interim al dott. Contarini, Primario della U.O.C di emodinamica, la direzione dell'U.O.C. di cardiologia dell'Umberto I di Siracusa a partire dal giugno del 2012.

Ad Aprile 2013 viene tolto l'interim dell'U.O.C di Cardiologia al dott. Contarini e disposta l'assegnazione, come facente funzione, al dirigente medico di primo livello dott. Vinci Eugenio.

Con Decreto legge 6 luglio 2012, n. 95 “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini” (nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore bancario). (GU n.156 del 6-7-2012 - Suppl. Ordinario n. 141 ). Alla lettera c) del comma 12 dell'art. 15, Disposizioni urgenti per l'equilibrio del settore sanitario e misure di governo della spesa farmaceutica si legge: <<La riduzione dei posti letto è a carico dei presidi ospedalieri pubblici ((per una quota non inferiore al 50 per cento)) del totale dei posti letto da ridurre ed è conseguita esclusivamente attraverso la soppressione di unità operative complesse>>

PER SAPERE

1) Cosa intende fare per mantenere efficace ed efficiente il Servizio di cardiologia, soprattutto dal punto di vista della “cardiologia diagnostica”, dell'abbattimento delle liste d'attesa e della Cardiologia pediatrica, facendo presente che il personale dedicato al servizio di cardiologia è esonerato dall'attività di guardia medica festiva e notturna e della pronta disponibilità dal momento che presta attività su sei giorni lavorativi;

2) Cosa intende fare per evitare che il P.O. Umberto I di Siracusa venga privato del servizio di cardiologia pediatrica costringendo i piccoli pazienti a rivolgersi ad altre province o regioni per avere una diagnosi certa;

3) Qual è stata la “ratio” che ha portato all'annullamento dell'interim dell'U.O.C. Cardiologia del dott. Contarini, già primario dell'U.O.C. di Emodinamica, e l'assegnazione dell'U.O.C. Cardiologia al dott. Vinci in probabile contrasto con il comma 12 dell'art. 15 del Decreto legge 6 luglio 2012, n. 95;

Page 84: Interrogazioni materia sanità

4) Quali sono i carichi di lavoro dei Singoli medici delle UU.OO. citate (cardiologia, emodinamica e servizio di cardiologia) per capire quali potrebbero essere i problemi sulla possibile mancanza di copertura degli orari notturni e festivi.

(Gli interroganti chiedono risposta scritta con urgenza)

(10 Dicembre 2013) Firmatari: Stefano Zito (M5S)

Cancelleri Giovanni Carlo Cappello Francesco

Ciaccio Giorgio Ciancio Gianina Ferreri Vanessa

Foti AngelaLa Rocca Claudia

Mangiacavallo Matteo Palmeri Valentina Siragusa Salvatore

Trizzino Giampiero Tancredi Sergio

Zafarana Valentina

Page 85: Interrogazioni materia sanità

INTERROGAZIONE(risposta scritta urgente)

N. 0000 - Provvedimenti urgenti in materia di trasporto di materiale biologico nella ASP8 di Siracusa ultime integrazioni

DESTINATARI:

All’Assessore per la salute.

TESTO

Premesso che:Le attività connesse alla spedizione e alla ricezione di materiale biologico, se non gestiti correttamente, rappresentano un potenziale fattore di rischio per la salute sia dei ricercatori, dei trasportatori, dei pazienti e per popolazione in generale. Il Ministero della Sanità emana la Circolare N° 16 del 20/07/1994 (http://mycobactoscana.it/micobatteriologia/PDF/N16-94.pdf) in materia di materiali biologici e successivamente, esattamente l’08/05/2003, emana la Circolare N°3 per aggiornare ed integrare le suddette indicazioni alla luce delle Raccomandazioni emanate dalle Organizzazioni che si occupano del problema del trasporto di merci pericolose e delle linee guida diffuse dall’OMS relative al trasporto delle sostanze infettive e dei campioni diagnostici.

Preso atto che: Il trasporto dei campioni biologici da una struttura periferica o dal domicilio del paziente ad un laboratorio diagnostico deve avvenire conformemente a quanto previsto dalla Circolare del Ministero della Salute n. 3 del 08 maggio 2003 “Raccomandazioni per la sicurezza del trasporto di materiali infettivi e campioni diagnostici”(http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_normativa_394_allegato.pdf) nella quale si legge espressamente:

- “La procedura prevede l’utilizzo di un sistema a tre involucri: Recipiente primario. Esso contiene il campione o la sostanza infetta. Può trattarsi di provette, tubi, ampolle, in ogni caso deve essere di materiale impermeabile, a tenuta stagna, con chiusura ermetica, etichettato ed avvolto in materiale assorbente non particolato, quale carta bibula o cotone idrofilo, presente in quantità sufficiente ad assorbire tutto il liquido fuoriuscito in caso di rottura del recipiente. - Recipiente secondario. E’ un contenitore di materiale resistente, impermeabile, a tenuta stagna, adatto a contenere e proteggere il recipiente primario . Esso può contenere anche più recipienti primari purché adeguatamente collocati e singolarmente avvolti in materiale assorbente. All’esterno del secondo recipiente devono essere applicate le schede riportanti i dati identificativi e descrittivi del contenuto ed i dati riguardanti il destinatario e lo speditore. - Recipiente esterno. E’ il contenitore più esterno in cui collocare il recipiente secondario per evitare danneggiamenti causati da fattori esterni quali agenti fisici o acqua. Il contenitore esterno può essere di cartone rigido, plastica, legno o altri materiali resistenti ad urti ed intemperie. - Il volume totale del materiale da spedire non può essere superiore a 500 ml e, nel caso dovesse superare i 50 ml, occorre aggiungere fra il recipiente secondario e il recipiente esterno, una ulteriore quantità di materiale assorbente”.

Page 86: Interrogazioni materia sanità

- “Nel caso in cui il contenitore del campione è una provetta, essa deve essere chiusa e collocata in una rastrelliera in posizione verticale; i contenitori dei campioni e le rastrelliere devono essere posti in scatole robuste a tenuta stagna di plastica o di metallo e ciascuna scatola deve essere etichettata in relazione al contenuto ed accompagnata dalle schede con i dati del campione”.- “La spedizione di campioni diagnostici deve avvenire seguendo le procedure IATA PI 650, consultabili sul sito http://www.iata.org”.- “Il trasporto richiede la presenza di: Etichetta, applicata sul contenitore esterno, con nome, indirizzo, numero di telefono del destinatario; nome, indirizzo, numero di telefono dello speditore, e la dichiarazione “campione diagnostico confezionato in conformità con le norme PI 650”; I documenti di trasporto richiesti, forniti dal corriere ed applicati sul contenitore esterno comprensivi di:• Lista di imballaggio, che includa l’indirizzo del ricevente, il numero di confezioni, la descrizione del contenuto, il peso ed il valore • Ricevuta aerea se il trasporto avviene per via aerea.• Ricevuta di spedizione relativa ad altre modalità di trasporto, ove applicabile.• Permesso di import ed export, se richiesto.• Temperatura di conservazione del materiale”- “Al fine di garantire la sicurezza del trasporto e l’arrivo del materiale nei tempi e nelle condizioni ottimali, è necessaria la coordinazione fra colui che invia i campioni biologici(mittente), l’addetto al trasporto (corriere) e colui che riceve ( destinatario). Tale coordinamento si basa sulla identificazione di specifiche responsabilità”.- Tra le altre responsabilità il corriere deve “Accertarsi che, durante il viaggio, vengano mantenute le condizioni di conservazione del materiale richieste. Avvisare lo speditore sugli eventuali ritardi nel trasporto”.- Il destinatario ha, tra le altre responsabilità, l’obbligo di “provvedere alla rapida ed efficiente raccolta del materiale al momento dell’arrivo”.

Rilevato che:

21) Un imballaggio a temperatura controllata è indispensabile per i campioni termosensibili. I campioni termosensibili devono essere trasportati nel più rigoroso rispetto della catena del freddo, dato che da ciò dipende la loro efficacia. In funzione della loro stabilità, vengono trasportati tra +2 e +8°C (o perfino tra +2 e +4°C) o al di sotto di -18°C.

22) in data 25/09/2012 è stato trasmesso un servizio della nota trasmissione Striscia la Notizia (http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoextra.shtml?15737) in cui veniva denunciata e dimostrata dalle immagini la reale procedura in uso per il trasporto dei campioni diagnostici nella provincia di Siracusa in cui non solo tutte le norme previste dal Ministero della salute venivano disattese, ma viene riportata la testimonianza di uno dei corrieri in questione che, essendosi rifiutato di trasportare in quelle precarie e insicure condizioni il materiale biologico, è stato sospeso dalla sua mansione per 5 giorni.

23) Durante la trasmissione viene citata e mostrata la Circolare interna al laboratorio di analisi di Siracusa che riporta in calce la firma del primario Dott. Vaccarisi e del Dott. Messina quali redattori del documento. Tale documento riporta tutta la normativa e i protocolli da seguire nel caso di trasporto di materiali biologici e dunque dimostra che sia il direttivo che il personale addetto è informato sulle leggi in vigore e sulle procedure da seguire.

Page 87: Interrogazioni materia sanità

24) Sempre nella suddetta trasmissione viene intervistato il direttore del laboratorio delle analisi chimico cliniche dell'Asp di Siracusa, dott. Corrado Vaccarisi, che pur avendo redatto e firmato la circolare interna sul recepimento della normativa ministeriale, sembrava ignorasse non solo la normativa ma anche la realtà dei fatti.

25) Il dott.C.Vaccarisi, si impegnava contestualmente a verificare le procedure e a munirsi di appositi contenitori refrigerati per il trasporto dei campioni diagnostici.

Considerato che:nel documento dell’ASP8 sulle procedure di trasporto dei campioni biologici si legge:5. “il contenitore deve essere sterilizzabile e tale procedura deve essere effettuata dopo ogni

trasporto; si dovrà procedere alla sua decontaminazione.

6. All’interno dei contenitori secondari deve essere garantita una adeguata temperatura di trasporto in relazione ai campioni trasportati. Si deve prevedere l’applicazione del simbolo del rischio biologico sul contenitore”.

7. “Se il trasporto supera le 2 ore si dovrà adoperare un contenitore refrigerato almeno ad 8°C (frigo portatile) opportunamente coibentato alimentato dalla batteria auto con funzionamento tramite compressore frigorifero, dotato di termometro all’interno….”

8. “Ogni 3 mesi si procederà alla verifica delle non conformità presentate: controllo dei campioni non conformi, controllo delle richieste non conformi, controllo dei documenti di accompagnamento non conformi, controllo dei campioni non giunti a destinazione, controllo dei referti non consegnati, verifica del numero di reclami”.

9. Considerato che nello stesso documento interno dell’ASP8, già citato, si fa riferimento all’attività formativa del personale che deve essere edotto sull’attività da svolgere : “per dare le adatte conoscenze sulle precauzioni da prendere allorchè si trasportano campioni biologici, al fine di garantire la sicurezza degli operatori e la qualità del campione trasportato”.

Osservato che:presumibilmente così come per i campioni diagnostici di origine umana, vengano trasportati anche quelli di origine animale nonché farmaci che necessiterebbero di trasporto a temperatura controllata (normativa di riferimento: Dm 6/07/1999 http://www.geass.com/pdf/Utilita/Decreto%20sui%20farmaci%2006-07-1999.pdf e circolare del 13/01/2000 N° 2 “Informazioni sulla temperatura di conservazione dei prodotti medicinali” http://gazzette.comune.jesi.an.it/2000/40/21.htm )

Visto che:- È trascorso più di un anno dalla video-denuncia di Striscia la Notizia,- dal video di Striscia la Notizia sembrerebbe che l'unica persona che abbia subito

provvedimenti disciplinari sia stato l'autista che qualche anno prima aveva sollevato il problema,

- il perpetrarsi e la gravità della presunta violazione della normativa su tali procedure,- la diffusione del fenomeno (tutta la provincia di Siracusa),

Page 88: Interrogazioni materia sanità

- visti i rischi cui sono sottoposti gli operatori, i pazienti e la popolazione in generale (trattandosi di probabile materiale infettivo trasportato in maniera inappropriata),

- vista l’incongruenza del provvedimento preso nei confronti del corriere che segnala l’anomalia delle procedure,

- visto che le ripercussioni sulla correttezza dei referti clinici ( trasportati in contenitori non idonei ed esposti per molte ore alle alte temperature che caratterizzano il clima siracusano) si riflettono probabilmente sulla profilassi dei pazienti,

- vi saranno delle ripercussioni mediatiche sulla sanità meridionale,- presumibilmente così come per i campioni diagnostici di origine umana, vengano trasportati

anche quelli di origine animale nonché farmaci che necessiterebbero di trasporto a temperatura controllata

si chiede se non ritenga opportuno:

- Ripristinare immediatamente il servizio di trasporto di materiale biologico secondo le attuali norme di legge;

- Mandare immediatamente degli ispettori per fare chiarezza su quanto è accaduto in passato e su quanto sta accadendo;

- Verificare, richiedendo i verbali dei NAS, quali siano state le inadempienze delle UU.OO. e dell'ASP di Siracusa. Verificare se i campioni di origine umana non siano trasportati insieme a quelli di origine animale o peggio ancora assieme a prodotti farmaceutici vari;

- Chiarire se sono stati emessi verbali e provvedimenti disciplinari nei riguardi dei soli trasportatori e se questi siano provvedimenti realmente legittimi.

- Verificare le responsabilità della dirigenza medica nonché prendere dei provvedimenti disciplinari qualora si ravvisassero inadempienze ed omissioni.

- Verificare se i controlli di qualità, indicati nella circolare interna all’ASP8 siano realmente effettuati e da chi.

- Verificare se il personale addetto al trasporto del materiale biologico abbia ricevuto l’attività formativa adeguata per svolgere correttamente il proprio lavoro e se abbia ricevuto i dispositivi di sicurezza individuale (DPI) nonché tutte gli strumenti idonei per i corretto svolgimento delle procedure ( triplici involucri, frigoriferi portatili con cavo di connessione alla batteria dell’automobile, kit di emergenza ecc ecc) e chiarire quali siano le reali competenze dei corrieri.

- Vigilare e verificare affinché la normativa venga rigorosamente rispettata in tutte le ASP della regione

(Gli interroganti chiedono risposta scritta con urgenza)

(23 Dicembre 2013) Firmatari: Stefano Zito (M5S)

Page 89: Interrogazioni materia sanità

Cancelleri Giovanni Carlo Cappello Francesco

Ciaccio Giorgio Ciancio Gianina Ferreri Vanessa

Foti AngelaLa Rocca Claudia

Mangiacavallo Matteo Palmeri Valentina Siragusa Salvatore

Trizzino Giampiero Tancredi Sergio

Zafarana Valentina

Page 90: Interrogazioni materia sanità

INTERROGAZIONE(risposta scritta con urgenza)

N. 0000 - Stato di attuazione D.Lgs n. 33/2013 e n. 39/2013 al settore della dirigenza sanitaria

DESTINATARI:

Al Presidente della Regione, All'assessore alla salute

TESTO

Visto che:

- Il D.lgs. 8 aprile 2013, n. 39, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 19 aprile 2013, n. 92, attua la

delega contenuta nei commi 49 e 50 dell’art. 1 della legge 6 novembre 2012, n. 190 (la c.d. legge

anticorruzione) in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche

amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico;

- Il D.lgs. n. 33 del 14 marzo 2013 attua la delega contenuta al comma 35 dell’articolo 1 legge n.

190 del 2012, riordinando gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione delle informazioni da

parte delle pubbliche amministrazioni. In particolare, l’ art. 41 del D.lgs. n.33/2013 testualmente

recita:

1. Le amministrazioni e gli enti del servizio sanitario nazionale, dei servizi sanitari regionali, ivi

comprese le aziende sanitarie territoriali ed ospedaliere, le agenzie e gli altri enti ed organismi

pubblici che svolgono attività di programmazione e fornitura dei servizi sanitari, sono tenute

all'adempimento di tutti gli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente.

2. Le aziende sanitarie ed ospedaliere pubblicano tutte le informazioni e i dati concernenti le

procedure di conferimento degli incarichi di direttore generale, direttore sanitario e direttore

amministrativo, nonché degli incarichi di responsabile di dipartimento e di strutture semplici e

complesse, ivi compresi i bandi e gli avvisi di selezione, lo svolgimento delle relative procedure, gli

atti di conferimento.

Considerato che

-Ai sensi dell’art.16 comma 3 del D.lgs. 39/2013, la Commissione Indipendente per la Valutazione,

l’Integrità e la Trasparenza delle Amministrazioni Pubbliche (Autorità Nazionale Anticorruzione –

detta comunemente CIVIT) ha espresso il proprio parere sull’interpretazione e sull’applicazione del

D.lgs. n.39/2013 nel settore sanitario, con Delibera n. 58/2013, ove testualmente si legge che:

Page 91: Interrogazioni materia sanità

1.“ la Commissione ritiene applicabile il D.lgs n.39/2013 a tutte le strutture del servizio sanitario

che erogano attività assistenziali volte a garantire la tutela alla salute come diritto fondamentale

dell’individuo”, alla luce dell’art. 1 commi 49, 50 della legge n. 190/2012 i quali fanno espresso

riferimento agli incarichi di Direttore generale, Direttore sanitario e Direttore amministrativo delle

aziende sanitarie locali e delle aziende ospedaliere e, più in generale, alla luce del comma 59 della

stessa legge, il quale prevede che le disposizioni della legge si applicano a tutte le amministrazioni

pubbliche di cui all’art. 1 co 2 del D.Lgs n. 165/2001 in cui rientrano espressamente e più in

generale le Aziende del Servizio Sanitario Nazionale;

2. quanto all’applicabilità alle diverse figure dirigenziali esistenti nel settore sanitario delle

fattispecie di inconferibilità e incompatibilità previste, genericamente, per gli incarichi dirigenziali,

seppur il suddetto D.lgs 39/2013 prende in considerazione solo le figure dei Direttori Generali,

Sanitari e Amministrativi, la Commissione ritiene che “l’applicabilità dell’art. 12 del citato

decreto - che riguarda la incompatibilità tra incarichi nelle pubbliche amministrazioni e negli enti

privati in controllo pubblico e cariche di componenti di organi di indirizzo politico - deve, invece,

affermarsi considerando che anche i dirigenti sanitari possono avere responsabilità di

amministrazione e gestione e non solo responsabilità professionale”(art. 15 d.lgs.n.502/1992);

3. “ i dirigenti di distretto, i direttori di dipartimento e di presidio e, in generale, i direttori di

strutture complesse rientrano sicuramente nel campo di applicazione della disciplina in esame”

4. … “ per i dirigenti di strutture semplici non inserite in strutture complesse deve concludersi per

la applicabilità della disciplina in esame. Per i dirigenti che dirigono strutture semplici inserite in

strutture complesse la disciplina non è applicabile tranne il caso in cui, tenuto conto delle norme

regolamentari e degli atti aziendali (art. 3 co 1bis e art.15 d.lgs.n. 502/1992), al dirigente di

struttura semplice sia riconosciuta, anche se in misura minore, significativa autonomia gestionale e

amministrativa.

Considerato inoltre che:

- ai sensi dell’ art. 12 D.lgs n. 39/2013 punto 3. “ gli incarichi dirigenziali interni ed esterni nelle

pubbliche amministrazioni, negli enti pubblici e negli enti di diritto privato in controllo pubblico di

livello regionale sono incompatibili : a) con la carica di componente della giunta o del consiglio

della regione interessata; b) con la carica di componente della giunta o del consiglio di una

provincia, di un comune con una popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di una forma

associativa tra comuni avente la medesima popolazione della medesima regione; c) con la carica

di presidente e amministratore delegato di enti di diritto privato in controllo pubblico da parte

della Regione;

Page 92: Interrogazioni materia sanità

- i comuni della Provincia di Siracusa che superano i 15.000 abitanti sono 9 e, in ordine di

grandezza: 1) Siracusa, 2) Augusta, 3) Avola, 4) Lentini, 4)Melilli 5) Noto, 6) Pachino, 7) Rosolini,

8) Floridia, 9) Carlentini;

- pertanto i Direttori di Struttura Complessa della Asp risultano incompatibili col proprio incarico se

ricoprono la carica di consiglieri regionali, di consiglieri provinciali e di consiglieri di uno dei

suddetti nove comuni;

Rilevato che:

- nonostante l’art. 20 D.Lgs. 39/2013 preveda l’obbligo dell'interessato, all'atto del conferimento

dell'incarico, di presentare una dichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di

inconferibilità di cui al suddetto decreto e l’adempimento dell’obbligo sia condizione per

l'acquisizione dell'efficacia dell'incarico;

- nel corso dell'incarico l'interessato deve presentare annualmente una dichiarazione sulla

insussistenza di una delle cause di incompatibilità di cui al presente decreto;

- nonostante entrambe le dichiarazioni siano sottoposte a obbligo di pubblicazione nel sito della

pubblica amministrazione, ente pubblico o ente di diritto privato in controllo pubblico che ha

conferito l'incarico, in attuazione delle finalità dichiarate della legge delega e cioè la prevenzione e

il contrasto della corruzione e la prevenzione dei conflitti di interessi, finalità che attengono

principalmente, la prima agli interventi sull’attribuzione degli incarichi e la seconda alla definizione

di nuove incompatibilità e in attuazione di quanto previsto dal D.lgs. 33/2013 (Decreto trasparenza),

non sempre è agevole rinvenire ogni notizia utile al fine di attuare il principio di trasparenza,

all’interno del sito istituzionale dell’Azienda.

Chiede di conoscere

- se ha verificato ed intende provvedere ad eliminare ogni eventuale forma di irregolarità alla luce

dei D.D.Lgs 39/2013 e 33/2013 in cui versano i commissari straordinari, direttori generali, sanitari

ed amministrativi, direttori di UOC, dirigenti di distretto, direttori di dipartimento e di presidio e, in

generale i direttori di strutture complesse attualmente in carica nelle ASP di Siracusa e provincia.

- se l'Assessorato alla salute ha verificato se tutte le ASP e i A.O. hanno provveduto ad avviare gli

opportuni controlli e a rilevare l'esistenza di eventuali irregolarità.

Page 93: Interrogazioni materia sanità

- se sia possibile ottenere uno schema riepilogativo per ogni singola ASP e AO, con l'indicazione

del nome, cognome, tipo di incarico, data di incarico e presentazione della dichiarazione prevista

dall'art. 20 D.lgs 39/2013 alla luce del quale “ 1. All'atto del conferimento dell'incarico l'interessato

presenta una dichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di inconferibilità di cui al

presente decreto. 2. Nel corso dell'incarico l'interessato presenta annualmente una dichiarazione

sulla insussistenza di una delle causa di incompatibilità di cui al presente decreto”.

Gli interroganti chiedono lo svolgimento con urgenza

(24 Dicembre 2013) Firmatari: Stefano Zito (M5S)

Mangiacavallo MatteoCancelleri Giovanni Carlo

Cappello Francesco Ciaccio Giorgio Ciancio Gianina Ferreri Vanessa

Foti AngelaLa Rocca Claudia Palmeri Valentina Siragusa Salvatore

Trizzino Giampiero Tancredi Sergio

Zafarana Valentina

Page 94: Interrogazioni materia sanità

INTERROGAZIONE(risposta scritta)

N. 000 - Chiarimenti circa l’avvio del Piano di Stabilizzazione dei Precari presso l'ASP8 di Siracusa.

DESTINATARI

Al Presidente della Regione e all'Assessore per la salute

PREMESSO CHE:

- con delibera n.1299 del 11 dicembre 2012, il Commissario straordinario dell’ASP di Siracusa aveva adottato il Piano di Stabilizzazione dei precari, personale cd. “contrattista”, a seguito di protocollo d’Intesa intervenuto tra Assessore ed OO.SS. sottoscritto in data 21 dicembre 2011;

- con il suddetto Protocollo d’Intesa sono state individuate le procedure per l’assunzione a tempo indeterminato, del personale in servizio presso le ASP del S.S.R. già appartenente alla categoria dei lavoratori socialmente utili ed attualmente impiegata con contratto di diritto privato quinquennale, nei profili professionali di Operatore Tecnico e Coadiutore Amministrativo, entrambi corrispondenti alla categoria “B” della classificazione contrattuale del S.S.N.;

- il Piano di Stabilizzazione prevedeva la stabilizzazione di tutti i 185 “contrattisti” attualmente in forza presso la ASP di Siracusa nel corso di un periodo di tre anni e che, per questo obiettivo erano stati individuati, con accordo delle OO.SS., i posti disponibili in Dotazione Organica, da trasformare in posti di Operatore Tecnico e Coadiutore Amministrativo, come di seguito specificati:

per la PRIMA annualitàCoadiutori Amministrativi 14 Posti vacanti e disponibiliAssistenti Amministrativi 9 Posti disponibili da trasformareCollaboratori Amministrativi 12 Posti disponibili da trasformareAssistenti Sociali 8 Posti disponibili da trasformareOperatori Tecnici 20 Posti vacanti e disponibiliOSS 5 Da liberare con applic. Art.17Dirigenti Medici del Territorio 10 Posti dispon. dopo verifica progr. ASPInfermieri del Territorio 6 Posti disponibili da trasformaretotalizzando 84 posti disponibili a 36 ore, equivalenti a 101 posti a 30 ore;

per la SECONDA annualitàOSS 21 Si liberano a completamento proc. concorsiPens. Coad/Ass/Coll/Op.Tec 27 Si liberano per pensionamento dipendentitotalizzando 48 posti disponibili a 36 ore, equivalenti a 58 posti a 30 ore;

per la TERZA annualitàPens. Coad/Ass/Coll/Op.Tec 13 Si liberano per pensionamento dipendentiquindi 13 posti disponibili a 36 ore, equivalenti a 16 posti a 30 ore;

totale cumulato dei tre anni = 185 posti a 30 ore;

Page 95: Interrogazioni materia sanità

- con la stessa delibera 1299/2012, il Commissario aveva espresso riserva di impiego per altri scopi dei 10 posti di Dirigente Medico del Territorio, messi a disposizione del Piano di Stabilizzazione, qualora fosse stato ritenuto strategicamente rilevante per l’Azienda, ma senza riservare altri posti fra quelli messi a disposizione del Piano;

- allo stesso tempo aveva assunto “impegno formale dell’Azienda di sostituire i suddetti posti con altrettanti posti disponibili di altro profilo” qualora avesse impiegato per altri scopi i 10 posti suddetti;

- con deliberazione n.1011 del 4 dicembre 2013 il Commissario Straordinario dell’ASP di Siracusa ha avviato il primo step del Piano di Sviluppo Strategico Aziendale, con la istituzione delle U.O. Osservazione Breve Intensiva degli ospedali di Lentini e di Avola, e la U.O. Rianimazione nel Distretto Ospedaliero di Lentini, con conseguente modifica della Dotazione Organica per il reperimento dell’organico da destinare alle costituende UU.OO.;

- con questa stessa deliberazione n.1011 del 4 dicembre 2013 il Commissario Straordinario ha sciolto la riserva di impiego dei 10 posti di Dirigente Medico del Territorio, precedentemente messi a disposizione per la realizzazione del Piano di Stabilizzazione dei precari “contrattisti”, non indicando quali posti disponibili di altro profilo avessero sostituito i gli 8 dei 10 posti di Dirigente Medico del territorio utilizzati;

- oltre agli 8 posti da Dirigente Medico del Territorio il Commissario Straordinario ha inteso attingere dai posti messi a disposizione per la realizzazione del Piano di Stabilizzazione dei precari anche i 6 posti da Infermieri del Territorio ed i 6 posti da Assistente Sociale, non individuati fra i posti da riservarsi;

- con deliberazione n.1011 del 4 dicembre 2013 ha espresso un generico impegno alla emissione di futuro (eventuale) atto deliberativo col quale effettuare, nella TERZA annualità una ricognizione dei posti necessari per il completamento del Piano di Stabilizzazione dei precari, senza indicare puntualmente i posti da destinare, come fatto con la deliberazione di adozione del Piano n.1299/2012;

CONSIDERATO CHE:

- la dotazione organica della ASP di Siracusa è stata approvata con Decreto Assessoriale n.289 del 22 febbraio 2011, adottata in via definitiva con delibera n.271 29 marzo 2011;

- il D.A. n.1868 del 22 luglio 2010 consente alle Aziende sanitarie la modifica delle dotazioni organiche, purché ad invarianza della spesa ed entro i limiti numerici previsti dalla legge;

- la ASP di Siracusa, con la adozione dell’attuale Dotazione Organica, si è distinta fra tutte le ASP del S.S.R. per aver individuato ben 213 Infermieri del Territorio IN PIU’ RISPETTO AL MASSIMO indicato dagli standard delle Linee Guida emanate dall’Assessore della Salute, laddove le stesse Linee Guida dell’Assessorato non prevedevano alcun Infermiere e nonostante la perdurante carenza di personale Infermieristico nei reparti ospedalieri;

- la ASP di Siracusa, con la adozione dell’attuale Dotazione Organica, si è distinta fra tutte le ASP del S.S.R. per aver individuato ben 53 Medici del Territorio IN PIU’ RISPETTO AL MASSIMO indicato dagli standard delle Linee Guida emanate dall’Assessore della Salute, posti quasi tutti liberi e che non verranno pressoché mai coperti causa limiti alla spesa;

Page 96: Interrogazioni materia sanità

- i limiti di spesa impediranno, di fatto, la copertura di tutti i posti di Dirigente Medico del Territorio e che, quindi, possono essere resi disponibili, per le finalità del Piano di Stabilizzazione dei Precari, altri posti in dotazione organica fra quelli di Dirigente medico del Territorio;

- con la assunzione dei precari “contrattisti”, destinatari delle misure previste dal Piano di Stabilizzazione, l’ASP conseguirebbe un reale risparmio sulla spesa complessiva di circa € 1.126.000,00 ;

- l’aver rinviato alla TERZA annualità la soluzione dei problemi relativi al reperimento di 20 posti disponibili in Dotazione Organica può avere effetti “compressivi” della legittima aspettativa dei lavoratori “contrattisti” alla assunzione a tempo indeterminato;

- la prossima rimodulazione dell’offerta sanitaria della Regione Siciliana potrebbe portare ad una conseguente rimodulazione in diminuzione delle dotazioni organiche delle AASSPP del S.S.R. e quindi la ulteriore “compressione” della legittima aspettativa dei lavoratori “contrattisti” alla assunzione a tempo indeterminato;

VISTO CHE:

- appare poco comprensibile la scelta di attingere fra i posti precedentemente messi a disposizione per le finalità del Piano di Stabilizzazione dei Precari, soprattutto alla luce dell’abnorme numero di Dirigenti Medici del Territorio individuati in dotazione organica oltre il massimo definito dalle Linee Guida dell’Assessorato alla Salute;

- la stabilizzazione dei precari è ritenuta dal Governo nazionale e dal Governo regionale indifferibile e che, per questo, giorno 4 dicembre 2013 il Governo regionale ha depositato apposito Disegno di Legge con il fine della riduzione dei contratti a termine nelle Pubbliche Amministrazioni e con il fine di valorizzare le professionalità acquisite dal personale con contratto di lavoro a tempo determinato, che nel caso dell’ASP di Siracusa vede gli stessi lavoratori impiegati, con varie tipologia di rapporto lavorativo, dal lontano 1996;

PER SAPERE SE:

- sia legittimo il comportamento dell’ASP di Siracusa che vuole far ricorso, per l’avvio del Piano di Sviluppo Strategico dell’Azienda, ai 6 posti da Infermiere del Territorio, ai 6 posti da Assistente Sociale e ad 8 posti da Dirigente Medico del Territorio, fra i posti precedentemente resi disponibili per le finalità del Piano di Stabilizzazione dei precari della stessa ASP, stante il fatto che risultano non occupati e disponibili molti altri posti dello stesso profilo;

- il Presidente della Regione e l’Assessore alla Salute intendano intervenire presso la direzione dell’ASP di Siracusa per la soluzione dei problemi sopra descritti per poter procedere alla regolare esecuzione del Piano di Stabilizzazione dei precari dell’ASP di Siracusa;

- Intende chiarire come mai l'asp di siracusa, con la adozione dell’attuale dotazione organica, si è distinta fra tutte le ASP del SSR per aver individuato ben 213 infermieri del territorio in più rispetto al massimo e ben 53 medici del territorio in più rispetto al massimo indicato dagli standard delle linee guida emanate dall’assessore della salute, posti quasi tutti liberi e che non verranno pressoché mai coperti causa limiti alla spesa;

Page 97: Interrogazioni materia sanità

(Gli interroganti chiedono risposta scritta con urgenza)

(10 dicembre 2013)

FIRMATARI ZITO STEFANO (M5S)

CANCELLERI GIOVANNI CARLOPALMERI VALENTINA

SIRAGUSA SALVATOREZAFARANA VALENTINACAPPELLO FRANCESCO

TANCREDI SERGIOCIACCIO GIORGIOCIANCIO GIANINA

FERRERI VANESSAMANGIACAVALLO MATTEO

TRIZZINO GIAMPIEROFOTI ANGELA

LA ROCCA CLAUDIA

Page 98: Interrogazioni materia sanità

XVI LEGISLATURA ARS

INTERROGAZIONE(risposta scritta)

N. 0000 - Presunte infiltrazioni Mafiose nel servizio di trasporto infermi convenzionato con l'ASP8 e nel servizio SEUS 118 di Siracusa.

DESTINATARI:

Al Presidente della Regione, all'Assessore per la salute;

Premesso che:

In data 13-05-2013 lo scrivente presentava un'interrogazione, la n.750 – “Chiarimenti circa le presunte infiltrazioni mafiose nel trasporto per TSO nel Comune di Augusta (SR).

Nella succitata interrogazione, si fa riferimento alla relazione del Prefetto di Siracusa, Franceschelli, del 07/12/12, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 20/03/2013 sullo scioglimento del Comune di Augusta ai sensi dell’art. 143, comma 2, D. lgs. 267/2000, modificato dalla L. 94/2009. Dalla suddetta relazione (a pag. 13) emerge quanto segue: <<un esempio di collusioni con associazioni infiltrate è dimostrato dall'affidamento diretto senza gara (nemmeno informale), ad alcune cooperative sociali del servizio di trasporto dei soggetti sottoposti a trattamento sanitario obbligatorio (TSO), i cui pagamenti vengono effettuati a presentazione di fattura, cioè sostanzialmente a prezzo stabilito dal fornitore del servizio...omissis... di una delle dette cooperative, l'amministratore unico e legale rappresentante è parente di un boss indiscusso del clan mafioso che controlla il territorio emergente>>;

il trasporto in questione avveniva mediante servizio di autoambulanza e la cooperativa che si occupava del trasporto, da indiscrezioni sembrerebbe essere la Cooperativa Sociale Soccorso Verde ONLUS di Lentini (rep. n. 311 del 02-03-2011 – Determina del Direttore Generale n.42 del 20 gennaio 2011) con sede a Carlentini e convenzionata con l'ASP8 di Siracusa. La società si occuperebbe anche di trasporto di dializzati così come si legge da una nota di risposta ad una richiesta effettuata dal M5S (prot. n. 159/DA) all'ASP8 di Siracusa in data 10-04-2013;

il numero dei pazienti in dialisi è di 101 (centouno), 56 (cinquantasei) nel distretto di Lentini e 45 (quarantacinque) in quello di Augusta e di tali pazienti non è chiaro quanti usufruiscano delle prestazioni della Cooperativa succitata;

il costo annuo del 2012 per il trasporto dei dializzati di tutta la provincia è di circa 1.470.000 euro diviso per le 10 cooperative che si occupano del servizio. Tra queste 10 vi è anche il Soccorso Verde ONLUS che percepirebbe circa 406.000 euro, la seconda come importo complessivo (la prima è la S.O.S. Siracusana opere sociali per circa 647.000 euro mentre la terza è la Croce Viva ONLUS per circa 229.000 euro);

dalla deliberazione del direttore generale n. 42 del 20 gennaio 2011, avente ad oggetto: <<Convenzione per il trasporto ed il trasferimento infermi mediante autoambulanza, a chiamata, tra i presidi aziendali dell’A.S.P. di Siracusa o da presidi aziendali verso altri presidi di altra azienda sanitaria anche di diversa provincia>>, emerge come tutte le convenzioni del trasporto

Page 99: Interrogazioni materia sanità

mediante ambulanza in scadenza nel 31/12/2010 sono state rinnovate fino al 31/12/2012 e probabilmente la convenzione è stata prorogata fino al 31/12/2013

Rilevato che:

diverse testate giornalistiche si sono occupate di presunti esuberi di autisti soccorritori del SEUS 118. In un articolo di “Repubblica” si legge: <<Per il 118 e' bastato che decadessero il comitato di sorveglianza e quello di gestione e nominassimo alcuni funzionari interni perche' venissero fuori cose di una gravita' incredibile, che abbiamo inserito in una relazione che invieremo alla Corte dei conti e alla Procura. Nove milioni di euro di giornate lavorative non effettuate ma pagate a 160 dipendenti che, in media, per due anni sono rimasti a casa a non lavorare, nel 2011 e nel 2012". Lo ha detto il governatore della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, incontrando i giornalisti a Palazzo d'Orleans, a Palermo>>.(http://palermo.repubblica.it/cronaca/2013/07/23/news/pagati_dal_118_per_stare_a_casa_crocetta_relazione_alla_procura-63550372/)

Anche un giornale on-line come Link Sicilia si è occupato della questione, sottolineando alcuni aspetti riferiti dall'Assessore per la Salute: <<Dobbiamo riorganizzare tutto il sistema, c’è molta disomogeneità anche nell’ottimizzazione delle risorse e della distribuzione di personale sul territorio, per evitare che ci siano eccedenze in alcune zone e carenze in altre, anche di concerto con le organizzazioni sindacali. Noi intendiamo operare in questi termini, anche con i nuovi organi di gestione che sono in linea con la nostra volontà, così come i sindacati>>. http://www.linksicilia.it/2013/07/le-denunce-del-governo-crocetta-sul-118-ma-il-responsabile-chi-e/

Gli articoli succitati hanno suscitato l'attenzione dello scrivente che ha iniziato, quindi, a prendere una serie di iniziative per verificare la veridicità di tali affermazioni e trovare una soluzione tale da garantire, in funzione delle professionalità, dei titoli di studio e delle qualifiche interne al SEUS 118, una ricollocazione del personale in aree interne alle piante organiche in cui le A.O. sono maggiormente carenti delle figure professionali necessarie per il corretto funzionamento delle Aziende Sanitarie.

In data 20-07-2013 veniva presentata una richiesta di accesso agli atti da parte dello scrivente al SEUS 118 con oggetto: “richiesta elenco nominale del personale 118.” In tale documento si richiedevano: i dati del personale, la data di assunzione, la qualifica di assunzione, la mansione attuale e la postazione 118 dove si presta servizio, l’ attuale titolo di studio e le eventuali qualifiche (OSS, OSA, Infermieri, etc.) oltre gli eventuali esuberi nelle 9 Province.

In data 06-08-2013, con massima tempestività la SEUS 118 rispondeva alla richiesta inoltrata fornendo in modo pedissequo tutte le informazioni richieste dal sottoscritto

Dallo studio dei dati acquisiti emergono immediatamente alcune strane coincidenze, in particolare nella provincia di Siracusa. Infatti in alcuni articoli di giornale del gennaio 2011 intitolati “Usura per rivenditore auto: 4 ritenuti del clan Nardo in manette” si legge che vi sono dei “presunti esponenti di un'organizzazione vicina al clan Nardo”, tra questi troviamo: <<Giuseppe Cantarella, di 40 anni, genero di Pippo Nardo, fratello del più noto Sebastiano; Giuseppe Nisi, di 40; Salvatore Fabio Nardo, di 35, figlio di Pippo; Salvatore Salamone, di 40. Il provvedimento restrittivo è stato emesso dal gip Tiziana Carrubba su richiesta del sostituto procuratore Claudia D’Alitto. >>.http://www.informatoredisicilia.it/SICILY/Carabinieri_4_arresti_usura_rivenditore_auto.pdf http://archivio.siciliainformazioni.com/cronaca-regionale/usura-quattro-arresti-nel-clan-nardo-di-lentini/

Page 100: Interrogazioni materia sanità

Tra gli elenchi forniti dalla SEUS 118 troviamo dei nomi che per età e residenza pare coincidano con quelli oggetto degli articoli.

Considerato che:

In data 02 dicembre 2013 con nota di prot. 90291 l'assessorato risponde all'interrogazione citando la nota dell'ASP8 di Siracusa prot. N 36503/PG con oggetto: interrogazione n.750 dell'on. Stefano Zito – Chiarimenti circa le presunte infiltrazioni mafiose nel TSO nel comune di Augusta (SR). Nella nota dell'ASP 8 si legge: <<in riferimento alla vostra nota prot./serv.9/n.0049862 del 11/06/2013 di pari oggetto alla presente si precisa che il trasporto dei pazienti a causa di TSO dal comune di Augusta è stato effettuato da ambulanze incaricate direttamente dalla predetta amministrazione comunale senza intervento dalla parte della scrivente azienda. Per quanto concerne, invece le convenzioni per il servizio di trasporto e trasferimento di infermi (non in TSO) mediante ambulanza tra i presidi aziendali dell'ASP di Siracusa o verso presidi ospedalieri in altra azienda sanitaria si rappresenta che sono in corso le procedure per l'individuazione delle associazioni di volontariato/cooperative sociali che siano in possesso dei requisiti di legge e che l'attivazione del servizio è subordinato all'impossibilità del trasferimento con mezzi interni all'azienda qualora questi ultimi siano già impegnati ed in circostanza di indifferibilità del trasporto stesso>>.

Tuttavia, nell'interrogazione n.750 si chiedeva “dopo avere verificato quale cooperativa si occupasse di tale trasporto, revocare in via precauzionale ed in autotutela la convenzione alla cooperativa oggetto di indagine”. Stupisce il fatto che l'ASP8 non abbia chiesto chiarimenti alla Prefettura di Siracusa per evitare di rinnovare convenzioni con cooperative che potessero avere presunte infiltrazioni mafiose.

In data 14-12-2013 viene depositata alla Prefettura di Siracusa una richiesta di accesso agli atti riguardante dei “Chiarimenti su presunte infiltrazioni mafiose” dove si chiedono dei chiarimenti in merito alla SEUS 118 e al Soccorso Verde di Lentini.

In data 13-01-2014 la Prefettura di Siracusa risponde all'interrogante che <<l'attività di verifica antimafia...è strettamente correlata alla procedura di rilascio della documentazione antimafia prevista dall'art. 83 del D.Lgs 159/2011 (nuovo codice antimafia)in virtù del quale, come noto, le pubbliche amministrazioni e gli enti pubblici, anche costituiti in stazioni uniche appaltanti, gli enti e le aziende vigilate dallo Stato o da altro ente pubblico e le società o imprese comunque controllate dallo Stato o da altro ente pubblico nonché i concessionari di opere pubbliche, sono tenuti ad acquisire la documentazione antimafia ogni qualvolta devono stipulare, approvare o autorizzare contratti e subcontratti per lavori, servizi o forniture. In particolare è previsto che detti soggetti...acquisiscano la “informazione antimafia”, che consiste nell'attestazione della sussistenza o meno delle cause di decadenza, di sospensione o di divieto di cui all'art. 67 del codice antimafia nonché di eventuali tentativi di infiltrazione mafiosa tendenti a condizionare le imprese interessate”.Nella stessa lettera della Prefettura di Siracusa si legge che:”... questo ufficio all'esito di specifica, accurata istruttoria – ha comunicato all'ASP di Siracusa, che ne aveva fatto richiesta, le risultanze della verifica antimafia svolta nei confronti della Cooperativa Sociale Soccorso Verde Onlus”.

Pare che l'ASP di Siracusa, sapientemente, abbia evitato di rinnovare direttamente le convenzioni bandendo una gara pubblica. Tale procedura ha permesso all'ASP di richiedere la necessaria documentazione antimafia forse sollecitati anche dall'interrogazione n. 750.

Page 101: Interrogazioni materia sanità

L'informativa della Prefettura pare sia arrivata all'ASP il 16 dicembre 2013

Rilevato che:In data 18-01-14 in un articolo del Giornale di Sicilia si legge: <<Il governo cambia i vertici della Seus, taglia le promozioni che il consiglio di sorveglianza della società aveva ritenuto fonte di sprechi e riduce anche lo stipendio di circa 3 mila dipendenti portando il contratto da full time (36 ore) a part time (30/32 a seconda dei casi)...Ma la mossa più incisiva dal punto vista finanziario Crocetta l’ha messa a punto ieri in un vertice a Palazzo d’Orleans con Lucia Borsellino. «Abbiamo deciso - spiega il presidente - di riportare i contratti del personale a 30 ore per recuperare 20 milioni di spesa aggiuntiva che non possiamo più permetterci, come ci ha segnalato il presidente della Corte dei Conti, Maurizio Graffeo nella recente indagine sulle partecipate>>

per sapere se non ritenga opportuno:

Verificare se tale cooperativa ha convenzioni con altre A.S.P. o A.O. della Regione Siciliana revocando in via precauzionale ed in autotutela la convenzione alla cooperativa oggetto dell'interrogazione;

chiedere alla SEUS 118 di verificare, tramite le dovute richieste alle procure, se i propri dipendenti abbiano precedenti penali o siano imputati per reati penali prima di procedere ad una diminuzione indiscriminata dell’orario lavorativo nei confronti di tutti i lavoratori della SEUS 118;

Verificare se le altre ASP o A.O. Continuano con proroghe alle cooperative convenzionate senza fare nessuna gara.

Fornire l'elenco di tutte le cooperative che si occupano di trasporto di infermi con relativi costi annui per le Aziende.

(Gli interroganti chiedono risposta scritta con urgenza)

(30 Gennaio 2014) firmatari: Zito Stefano (M5S)

Cancelleri Giovanni CarloPalmeri ValentinaSiragusa SalvatoreZafarana ValentinaCappello Francesco

Tancredi SergioCiaccio GiorgioCiancio GianinaFerreri Vanessa

Mangiacavallo MatteoTrizzino Giampiero

Foti AngelaLa Rocca Claudia

Page 102: Interrogazioni materia sanità

INTERROGAZIONE

(risposta scritta urgente)

N. 0000 - Chiarimenti sulla condotta dell’ASP di Siracusa in merito all’assegnazione della V sede farmaceutica urbana del comune di Floridia senza il previo pagamento al gestore provvisorio della indennità di avviamento prevista per legge.

DESTINATARI: Al Presidente della Regione, all’Assessore alla Sanità.

TESTO

Premesso che:- L’art. 110 TULLSS (R.D. 27 luglio 1934 n. 1265) prevede che : “L'autorizzazione all'esercizio di una farmacia, che non sia di nuova istituzione, importa l'obbligo nel concessionario di rilevare dal precedente titolare o dagli eredi di esso gli arredi, le provviste e le dotazioni attinenti all'esercizio farmaceutico, contenuti nella farmacia e nei locali annessi, nonché di corrispondere allo stesso titolare o ai suoi eredi un'indennità di avviamento in misura corrispondente a tre annate del reddito medio imponibile della farmacia, accertato agli effetti dell'applicazione dell'imposta di ricchezza mobile nell'ultimo quinquennio. La commissione indicata nell'art. 105 accerta la somma che deve essere corrisposta a titolo d’indennità di avviamento e, in mancanza di accordo tra le parti interessate, determina, in base a perizia, con decisione inappellabile, l'importo del rilievo degli arredi, provviste e dotazioni” ;

- l’art. 17 l. 2 aprile n.475/68 prevede che: “Al vincitore di pubblico concorso di farmacia precedentemente gestita in via provvisoria, fanno carico, nei confronti del cessante, tutte le obbligazioni previste dall'art. 110 del testo unico delle leggi sanitarie approvato con regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265.” E pertanto l’adempimento dell’obbligazione al rilievo degli arredi e delle scorte e delle attrezzature obbligatorie, nonché al pagamento dell’indennità di avviamento, è dovuto non solo nei confronti del precedente titolare ma anche in favore del gestore provvisorio, come anche confermato dalla Corte Costituzionale con la sentenza (additiva) n. 333 del 1988..

- Gli artt. 9/10 e 11 del DPR 1275/1971 (regolamento per l’esecuzione della l.n.475/68, recante norme concernenti il servizio farmaceutico) prevedono che: art.9. “Il medico provinciale approva con provvedimento definitivo la graduatoria e la comunica ai concorrenti assieme alla sede assegnata, mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento, che deve altresì contenere l'invito rivolto ai concorrenti medesimi di far pervenire entro trenta giorni dalla data di ricezione della lettera, la dichiarazione di accettazione o di rinunzia, con l'avvertenza che, in caso di mancata accettazione della sede assegnata entro l'anzidetto termine, non si può optare per altre sedi.Entro lo stesso termine, l'assegnatario della farmacia deve indicare gli estremi del locale dove sarà aperto l'esercizio, trasmettere la bolletta comprovante il versamento della tassa di concessione e dimostrare di aver provveduto al pagamento dell'indennità di avviamento, di cui agli articoli 110 del testo unico delle leggi sanitarie 27 luglio 1934, n. 1265 e 17 della legge 2 aprile 1968, n. 475, o di aver concluso opportuni accordi con gli aventi diritto ai fini del suddetto adempimento. In caso di dimostrata impossibilità di eseguire il versamento agli aventi diritto il

Page 103: Interrogazioni materia sanità

medico provinciale (oggi la ASP) cui ne venga fatta richiesta dall'assegnatario, può autorizzare il deposito della somma, presso la Cassa depositi e prestiti. In tal caso il termine di trenta giorni per la dichiarazione di accettazione rimane sospesa per un numero di giorni pari a quelli intercorrenti fra la spedizione della richiesta di autorizzazione al medico provinciale e la ricezione della risposta di questi in ordine a tale richiesta.Il mancato adempimento delle prescrizioni che precedono, nei termini stabiliti, equivale a rinunzia alla assegnazione.Intervenuta l'accettazione ed esauriti gli adempimenti di cui sopra, il medico provinciale provvede entro due mesi alla ispezione dei locali prescelti per la sede, dandone preavviso all'interessato non meno di trenta giorni prima”.Art.10. “Nel caso di mancata accettazione o di rinunzia della sede da parte dell'assegnatario, la sede stessa è assegnata al concorrente che segue immediatamente in graduatoria e che l'abbia richiesta in ordine di preferenza.Se quest'ultimo avesse già accettato altra sede, sarà interpellato ed invitato a dichiarare se accetta la sede vacante entro il termine perentorio di dieci giorni.Scaduto inutilmente detto termine, sarà considerato rinunciatario e la sede verrà assegnata al candidato che segue in graduatoria e che abbia chiesto la sede predetta.Le suddette interpellanze dei concorrenti che seguono in graduatoria, per l'assegnazione delle farmacie non accettate, devono essere effettuate entro il termine massimo di nove mesi dalla pubblicazione della graduatoria.”Art.11. “Adempiute da parte del vincitore le formalità di cui agli articoli 9 e 10, il medico provinciale emette il decreto di autorizzazione.”

Rilevato che: - in un articolo del giornale LA SICILIA.it del 26/09/2013 si legge: “Floridia. Due farmacie nel raggio di pochi metri,caso unico in Italia”. Il suddetto articolo farebbe riferimento alla V sede farmaceutica, gestita dal 2003 dalla titolare designata in virtù di regolare graduatoria in attesa che venisse nominato il gestore definitivo, di recente individuato a seguito di successivo concorso pubblico;- il gestore definitivo, interpellato dall’Assessorato Regionale e, conseguentemente dalla ASP di Siracusa, avrebbe accettato la predetta sede, assegnata con decreto prot.16484 del 18/02/2013 dall’Assessorato alla Salute Regione Sicilia;-in data 30/07/2013 l’ASP di Siracusa avrebbe autorizzato l’apertura della nuova farmacia senza accertare il previo pagamento dell’indennità dovuta ex lege, stravolgendo, pertanto, con modalità poco chiare, la procedura di legge e avrebbe decretato la chiusura della vecchia farmacia, nonostante fosse a conoscenza dell’accordo comunque raggiunto sulla somma relativa all’indennità. In pari data, la subentrante richiedeva al Tribunale di Siracusa con atto di citazione dalle evidenti finalità dilatorie di accertare e quantificare l’indennità ex art. 110 TULLS e, contemporaneamente portava copia del suddetto atto di citazione presso la sede all’ASP di Siracusa. Quest’ultima, sempre in data 30/07/2013 adottava il provvedimento, prot.3012 FC, con il quale “vista l’impossibilità di un accordo tra le parti …, visto l’atto di citazione….essendo stata investita la competente autorità giudiziaria della risoluzione della contesa, nelle more del giudizio, ritenendosi sciolta in tal modo da qualsivoglia ulteriore funzione valutativa…” decretava l’apertura della nuova farmacia a far data dal 5/08/2013 e la chiusura della vecchia.- Inoltre, in data 09.08.2013, con nota prot. n. 64867 l’Assessorato Regionale della Salute comunicava alla ASP di Siracusa di aver avuto il 6 agosto 2013 formale conoscenza del Decreto n.006 del 30 luglio u.s.,emesso dal Direttore UOC Farmacie convenzionate di codesta Azienda, con

Page 104: Interrogazioni materia sanità

il quale era stata autorizzata l’apertura della V sede farmaceutica, rilevando come tale provvedimento si caratterizzasse “per una sua sostanziale atipicità, consistente nelle considerazioni esposte relativamente all’indennità di avviamento, tale da porlo in aperto contrasto con le prescrizioni contenute nell’art. 110 R.D. 1265/1934 e nell’art. 9 DPR 1275/1971, senza tra l’altro palesare alcuna indicazione riguardante le giacenze e il magazzino del cessato gestore”.

Considerato che:

- nella stessa nota di cui sopra l’Assessorato Regionale della Salute invita la ASP di Siracusa “a valutare ogni idonea soluzione che consenta di ripristinare il regolare e ordinario percorso prescritto dalla normativa di settore, evitando così l’instaurarsi di molteplice contenzioso con reciproche gravose pretese risarcitorie, alle quali potrebbe non restare estranea codesta azienda provinciale”;- a seguito del provvedimento di autorizzazione all’apertura della nuova sede, la vecchia farmacia, ritenendo il provvedimento illegittimo e lesivo dei propri diritti, ha proposto ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale per ottenere la riapertura dell’esercizio; - il TAR, in via cautelare avrebbe sospeso, con ordinanza, l’efficacia complessiva dell’atto impugnato, ma il nuovo gestore, impugnando tale provvedimento ne avrebbe ottenuto l’annullamento; – il pagamento dell’indennità di avviamento e il rilievo delle scorte di magazzino, nonché degli arredi e delle attrezzature obbligatorie della farmacia da parte del subentrante nella sede, dunque,sono obbligazioni il cui adempimento si inserisce nell’iter di autorizzazione all’apertura dell’esercizio in capo al nuovo titolare assegnatario;- Il parametro per la determinazione dell'indennità di avviamento è chiaramente definito nell'art. 110 comma 1 del TULLSS, cioè tre volte la media del reddito della farmacia nell'ultimo quinquennio d'esercizio;- L'art. 110 TULLS prevede che l'accertamento della somma che deve essere corrisposta a titolo di indennità di avviamento, al fine del rilascio dell'autorizzazione all'esercizio della farmacia, deve essere compiuta da parte della Commissione a suo tempo indicata nell'art. 105 TULLS;- Nella Regione Siciliana, a norma dell'art. 18 della legge regionale n. 33/94, lett. c) “Le aziende unità sanitarie locali provvedono altresì: alle funzioni in materia di farmacie e servizio farmaceutico di cui al testo unico delle leggi sanitarie approvato con regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265,” dunque tale competenza è oggi affidata all'Azienda Sanitaria Provinciale, nulla rilevando che non sia in carica (perché non prevista dall'ordinamento regionale) la Commissione già prevista dal suddetto art. 105 TULLS;- Il pagamento dell'indennità e di quanto dovuto per le scorte da parte dell'assegnatario della sede farmaceutica, nell'importo stabilito dall’ASP, è onere espresso, nonché presupposto inderogabile, per ottenere il rilascio dell'autorizzazione all'esercizio della farmacia (art. 9 comma 2, dpr 1275/1971);- L'accertamento per via amministrativa e per gli effetti di legge, cioè ai fini dell'emanazione del provvedimento amministrativo d'autorizzazione all'esercizio della farmacia, costituisce dunque un preciso dovere d'ufficio della AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE;

Rilevato inoltre che per i suddetti fatti è ancora pendente una causa innanzi al TAR per la Sicilia sez. staccata di Catania (sez.IV), in cui è, pertanto, in discussione l’operato della ASP di Siracusa in merito alle vicende di cui sopra;

Per sapere se non ritenga opportuno:

Page 105: Interrogazioni materia sanità

10. Accertare quanto riferito in ordine alla condotta tenuta dalla ASP di Siracusa relativamente alla procedura di autorizzazione all’apertura delle sedi farmaceutiche e relativamente alla gestione delle scorte di magazzino delle farmacie;

-Chiarire i criteri secondo i quali si sarebbe assegnata e quindi autorizzata l’apertura di una sede farmaceutica senza il previo pagamento al gestore provvisorio della indennità di avviamento prevista per legge;

26) chiarire come mai l’ASP di Siracusa non abbia ritenuto opportuno revocare, in autotutela il provvedimento di autorizzazione all’apertura della nuova sede, atteso che non ha posto in essere alcun controllo circa l’erogazione della suddetta indennità;

- quali azioni eventualmente intenda intraprendere anche presso l’ASP di Siracusa nell’ipotesi in cui nell’operato della stessa, dovesse ravvisarsi violazione di precisi doveri d’ufficio e di norme di legge, al fine di riportare l’operato della ASP ai doveri di efficacia, imparzialità, buon andamento, correttezza e buona fede propri di ogni pubblica amministrazione.

- Prendere provvedimenti seri verso i vertici dell'ASP e dell'UOC di Farmacie Convenzionate qualora l'Azienda venga condannata a risarcire il gestore provvisorio.

(Gli interroganti chiedono risposta scritta con urgenza)

(30 Gennaio 2014)Firmatari: ZITO STEFANO (M5S)

CANCELLERI GIOVANNI CARLOPALMERI VALENTINA

SIRAGUSA SALVATOREZAFARANA VALENTINACAPPELLO FRANCESCO

TANCREDI SERGIOCIACCIO GIORGIOCIANCIO GIANINA

FERRERI VANESSAMANGIACAVALLO MATTEO

TRIZZINO GIAMPIEROFOTI ANGELA

LA ROCCA CLAUDIA

Page 106: Interrogazioni materia sanità

XVI LEGISLATURA ARS

(risposta scritta urgente)

INTERROGAZIONE

N. 0000 - Chiarimenti sulle procedure concorsuali per l'apertura di nuove farmacie

DESTINATARI:

Al Presidente della Regione, All’Assessore alla Salute

PREMESSO CHE:

la legge 24 marzo 2012, n. 27 di conversione, con modificazioni, del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, recante disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività, all'articolo 11 reca misure per il potenziamento dei servizi farmaceutici;

in particolare, il citato articolo 11, per favorire l'accesso alla titolarità delle farmacie prevede, tra le altre cose, che ciascun comune, sulla base dei dati ISTAT sulla popolazione residente al 31 dicembre 2010, individua le nuove sedi farmaceutiche disponibili nel proprio territorio e invia i dati alla regione entro e non oltre trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto in modo che vi sia tassativamente una farmacia ogni 3,300 abitanti ed un'equa distribuzione delle sedi farmaceutiche al fine di offrire un servizio farmaceutico equilibrato.

Nei paesi dove il quorum è inferiore a quanto previsto per legge e' stata istituita la farmacia rurale che con provvedimenti di natura economica e minori sconti al SSN consente di offrire un razionale ed efficiente servizio farmaceutico anche nelle zone periferiche e scarsamente popolate.

Costituzionalmente la legge statale impone direttive di carattere generale demandando alle regioni le norme di dettaglio.

In base a queste considerazioni da tempo la regione Sicilia avrebbe dovuto mettere ordine alla anomala distribuzione delle sedi farmaceutiche concentrate nei centri storici delle grandi città e presenti in numero eccessivo nei piccoli centri montani spopolati..ad oggi queste farmacie eccedenti costituiscono una grave anomalia del sistema forse causato dalla cattiva politica e da una cattiva gestione.

A questo si aggiunge un concorso bandito in fretta con una previsione delle sedi farmaceutiche in disarmonia con la volontà del legislatore,cioè viene meno l'equa distribuzione,in quanto i comuni hanno previsto la collocazione delle nuove sedi senza armonizzare la distribuzione complessiva.

Tutto questo ha prodotto numerosi ricorsi al TAR e non ultimo è stato interessato dal TAR Veneto il consiglio di stato sulla costituzionalità della norma per la competenza comunale della identificazione della zona.

Page 107: Interrogazioni materia sanità

secondo quanto stabilito dal comma 3 del citato articolo 11, entro sessanta giorni dall'invio dei dati da parte dei comuni, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano bandiscono il concorso straordinario per soli titoli, per la copertura delle sedi farmaceutiche di nuova istituzione e provvedono, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge, ad assicurare la conclusione dei concorsi per l'assegnazione delle sedi a coloro che risultano essere in possesso deirequisiti di legge;

è compito dell'assessorato monitorare il consumo di farmaci veterinari per evitare che finiscano nel ciclo alimentare senza alcun controllo con grave danno per la salute umana e animale

CONSIDERATO CHE:

la Regione Sicilia ha provveduto a bandire il concorso pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana (G.U.R.S.) – Serie Speciale Concorsi l’11/01/2013;

per il sopracitato bando, è stata utilizzata la piattaforma tecnologica unica messa a punto dal ministero in collaborazione delle regioni;

tale bando ha stabilito il temine di presentazione della domanda alle ore 18 dell'11/02/2013, prorogato alle ore 18 del 12/02/2013;

che l'attuale distribuzione delle sedi farmaceutiche non risponde pienamente a quanto previsto dalla ultima legge con zone che presentano sedi eccedenti.

a fronte di una notevole popolazione zootecnica in molte zone l'acquisto di farmaci veterinari presso i normali canali risulta quasi nullo

PER CONOSCERE:

se sono stati rispettati i criteri di determinazione delle sedi farmaceutiche di nuova istituzione, previsti al comma 1 dell'articolo 11 della legge del 24 gennaio 2012 n. 27, che apporta modifiche alla legge 2 aprile 1968, n.475, che ristabilisce un nuovo rapporto abitanti-farmacie, nel rispetto della pianta organica.

Se vi sono iniziative per sanare l'anomala distribuzione di molte sedi eccedenti sia in ambito comunale che extra comunale

Se vi sono state delle mancanze rispetto le procedure concorsuali, visto che l''articolo 11 della legge del 24 gennaio 2012 n. 27 prevede che dall'entrata in vigore di tale legge, entro 12 mesi si deve assicurare la conclusione dei concorsi per l'assegnazione delle sedi a coloro che risultano essere in possesso dei requisiti di legge,

quali sono le modalità di valutazione dei titoli da parte della commissione, in particolar modo per quanto riguarda la valutazione dei titoli per le forme societarie, in quanto il bando prevede che “In caso di partecipazione al concorso per la gestione associata, la valutazione dei titoli sarà effettuata sommando i punteggi di ciascun candidato fino alla concorrenza del punteggio massimo previsto

Page 108: Interrogazioni materia sanità

dal D.P.C.M. n. 298/1994 e s.m.i. rispettivamente per ciascuna voce”, ma non specifica come verranno sommati i titoli di carriera e i titoli di studio nel particolare.

Verificare se vi sono dirigenti o funzionari dell'assessorato che partecipano (direttamente o indirettamente) al concorso evidenziando se tale partecipazione al concorso possa costituire motivo di vizio o di conflitto.

se intende allinearsi alla regione Puglia che con la Legge Regionale n. 10 del 11 Aprile 2013 è pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 54 del 17 Aprile 2013 prevede che le sedi farmaceutiche per il privato esercizio, assegnate agli aventi diritto a seguito di procedura concorsuale pubblica, devono aprire al pubblico entro e non oltre sei mesi dalla data di notifica del decreto del Presidente della Giunta regionale di assegnazione della sede medesima, pena di decadenza dell'assegnazione, scoraggiando gli eventuali “furbetti” che potrebbero dilazionare di anni l’apertura per poi rivenderla a chi segue in graduatoria.

Se esistono i dati di consumo di farmaci veterinari per zone in base alla popolazione zootecnica raffrontati ai dati medi nazionali e internazionali per potere monitorare i dati anomali che possono essere campanello di allarme indicando presenze di canali distributivi illegali.

(gli interpellanti chiedono risposta scritta con urgenza)

(21 Febbraio 2014) FIRMATARI

ZITO STEFANO (M5S)CIANCIO GIANINA

CANCELLERI GIOVANNI CARLOCAPPELLO FRANCESCO

CIACCIO GIORGIOFERRERI VANESSA

FOTI ANGELALA ROCCA CLAUDIA

MANGIACAVALLO MATTEOPALMERI VALENTINA

SIRAGUSA SALVATORETANCREDI SERGIO

TRIZZINO GIAMPIERO

ZAFARANA VALENTINA

Page 109: Interrogazioni materia sanità

INTEROGAZIONE

N.0000 – Chiarimenti in merito all’affidamento triennale del servizio cure domiciliari (ADI) nell’ambito territoriale dell’ASP di Siracusa al Consorzio SISIFO – Consorzio di cooperative sociali società cooperativa sociale a.r.l.

DESTINATARI:

Al Presidente della Regione e all’Assessore alla Salute

TESTO

PREMESSO CHE:

- l’A.S.P. di Siracusa, giusto bando del 08.09.2011 ha aggiudicato, in data 5.10.2012 la gara per l’affidamento triennale del servizio cure domiciliari (ADI) al consorzio SISIFO, consorzio di cooperative sociali a.r.l., con sede legale in Palermo, via Borrelli n. 3;

- l’A.S.P. di Siracusa, con nota prot. N.12772 del 9.11.2012 ha invitato il consorzio SISIFO “ in considerazione dell’urgenza di attivare il servizio oggetto della gara, ad assumere il servizio ADI con decorrenza dal 1 gennaio 2013”, pur in assenza della stipula del relativo contratto, che sarebbe dovuta avvenire nei 60 giorni previsti dall’ art. 11 Codice degli appalti;

- la SISIFO, in base al co 9 dell’art. 5 del capitolato d’appalto, avrebbe dovuto, preliminarmente alla stipula del contratto ( e comunque prima dell’avvio del servizio, avvenuto in data 1 gennaio 2013 a seguito dell’ordine di anticipazione dell’esecuzione dello stesso, che ha valore di contratto a detta della stessa ASP ) trasmettere gli elenchi nominativi del personale utilizzato nell’erogazione del servizio, corredati da titolo di studio,curriculum professionale,iscrizione all’Albo ove prevista e copia del contratto di lavoro di ognuno…;

- in data 17.12.2012 è stato costituito il CONSORZIO ADI SIRACUSANA, ad oggi sembra risultare un'impresa inattiva, formato dalle stesse imprese consorziate in SISIFO alle quali la stessa ha affidato l’esecuzione del servizio in quota parte del 20% ciascuna;

- il consorzio SISIFO ai sensi dell’art. 5 co 26 dello stesso capitolato dovrebbe garantire un carico di lavoro per ogni operatore non superiore all’orario contrattuale, di norma 36 ore settimanali e ciò impedirebbe che gli operatori già impegnati presso altri enti privati a tempo pieno, possano essere contrattualizzati per il succitato servizio, in quanto sforerebbero, appunto le ore contrattuali;

- l’A.S.P. di Siracusa, a seguito dell’aggiudicazione, ha comunicato a tutti gli utenti aventi diritto alle cure domiciliari sanitarie che dal 1 gennaio 2013 le prestazioni sarebbero state fornite dal suddetto Consorzio SISIFO come unico soggetto erogatore;

CONSIDERATO CHE:

Page 110: Interrogazioni materia sanità

- il servizio ADI era comunque funzionante attraverso la libera scelta da parte dell’utenza della ditta fornitrice del servizio e quindi non necessitava l’urgenza dell’affidamento prima dell’acquisizione della dovuta documentazione;

- l’elenco del personale è stato fornito all’ASP di Siracusa solo in data 29.01.2013 e risulterebbe comunque incompleto di documenti, integrati in data 11.02.2013, ma in modo parziale e non corrispondente al capitolato speciale d’appalto sia in ordine alla documentazione incompleta sia in ordine al carico di lavoro distribuito agli operatori e all’impiego delle figure professionali già impiegate con altre ditte;

- il Consorzio SISIFO non avrebbe, alla data del 1° gennaio 2013, assicurato a tutti gli assistiti le prestazioni sanitarie a cui hanno diritto creando, di fatto, l’interruzione di un pubblico servizio, come si evince dalle denunce presentate da diversi utenti alla stessa A.S.P. di Siracusa;

- anche l’ANFFAS Onlus Regione Sicilia, sede di Palazzolo Acreide, in data 8/01/2013 ha inviato all’ASP di Siracusa un esposto riguardante l’interruzione del servizio ADI in Palazzolo A. e zone montane, dove si lamentava la mancata erogazione dei servizi da parte dell’ente erogatore SISIFO aggiudicatario della gara;

- gli operatori della SISIFO che nei giorni successivi e comunque tardivamente, si sono presentati per subentrare nel servizio di assistenza avrebbero fatto valere contratti di lavoro autonomo stipulati col neo costituito CONSORZIO ADI SIRACUSANA per compensi inferiori a quelli offerti, nella gara, dal Consorzio aggiudicatario e legati ad una tipologia contrattuale che non garantisce la stabilità e la sicurezza della subordinazione, in relazione alla quale la contrattazione collettiva ha fissato i relativi parametri;

- nonostante le numerose segnalazioni all’ASP di Siracusa delle anomalie riscontrate da parte di altre cooperative del settore, che nelle more della presa di servizio degli operatori della SISIFO hanno continuato a gestire parte del servizio;

- con nota del 21 Gennaio 2013, inviata alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa, al Presidente della Regione Sicilia, all’Assessore regionale alla Salute, al Commissario straordinario, al Direttore sanitario e al Direttore amministrativo dell’ASP di Siracusa, le stesse cooperative chiedevano che l’Amministrazione, viste le numerose inadempienze di SISIFO, adottasse gli atti volti all’annullamento dell’aggiudicazione;

- nonostante in data 9/04/2013 l’On Marziano avesse chiesto, attraverso l’interrogazione n.632 all’Assessore alla Salute, “notizie in merito all’affidamento triennale del servizio cure domiciliari (ADI) nell’ambito territoriale dell’ASP di Siracusa al Consorzio SISIFO Consorzio di Cooperative sociali arl”, in data 16 Maggio 2013 l’ASP, senza chiarire le ragioni di tali anomalie ha comunque provveduto a far firmare il contratto di appalto al Consorzio SISIFO;

- delle vicende SISIFO si sono occupate anche numerose testate giornalistiche, sia riguardo all’escursus storico dell’attività del consorzio, sia riguardo le gravi inadempienze che lo stesso avrebbe posto in essere in riferimento alla particolare vicenda dell’affidamento del servizio ADI, oggetto di questa interrogazione, vicende che, per completezza espositiva preme agli interroganti riportare brevemente:

- LASICILIA.it

Page 111: Interrogazioni materia sanità

“Grovigli e conflitti di interesse tra i big delle coop in Sicilia”- “[…] Alti dirigenti ASP e rappresentanti sindacali dei medici con ruoli di vertice nelle cooperative sociali che gestiscono i servizi; presidenti, vicepresidenti e consiglieri delle stesse coop che risultano indagati, rinviati a giudizio o addirittura condannati per reati gravi (tra cui truffa e turbativa d’asta) e che continuano a stravincere le gare grazie all’ignoranza delle circostanze da parte delle stazioni appaltanti, le quali – anche quando sono al corrente delle pendenze giudiziarie candidamente indicate nei certificati di carichi penali-le ignorano; il tutto in una situazione di assoluto monopolio con offerte che registrano ribassi talmente clamorosi, fino al 72%, DA METTERE TALVOLTA IN DUBBIO L’AVVIO DEL SERVIZIO STESSO ANCHE A CAUSA DELLA DIFFICOLTA’ DI REPERIRE OPERATORI DISPOSTI A LAVORARE CON TARIFFE AL DI SOTTO DEI MINIMI CONTRATTUALI. Il tutto in gioco di scatole cinesi, un filo rosso che unisce sempre le stesse cooperative(legate da rapporti madre-figlia sorelle) e gli stessi uomini (con ruoli diversi nelle varie realtà associate).[…]Il cuore del sistema è rappresentato da SISIFO, consorzio di cooperative sociali con sede a Palermo in via Alfonso Borrelli (indirizzo che corrisponde alla sede regionale della Legacoop) e sede amministrativa a Catania in p.zza Roma 16. In atto SISIFO, da solo o in associazione con altri soggetti, gestisce (o si è aggiudicato) l’assistenza domiciliare integrata nelle Asp di Agrigento, Caltanissetta; Messina, Ragusa, Siracusa e Trapani. Tra le altre attività: gestione di Rsa (residenze sanitarie assistite) a Novara di Sicilia, Pietraperzia e S. Pietro Patti; casa protetta per anziani a Paternò, centro soccorso di prima accoglienza di Lampedusa e S. Angelo di Brolo e Cara di Mineo. E fin qui, in un regime di libero mercato, non ci sarebbe nulla di strano. Il consorzio partecipa e vince legittimamente. Seppur< con ribassi eccessivi> . MA CIO’CHE IMPRESSIONA, NEL CONTENUTO DEL DOSSIER, E’ IL GROVIGLIO DI CONFLITTI DI INTERESSE FRA COOP E UOMINI […]

http://www.lasicilia.it/index.php?id=93659/cronaca/grovigli-e-conflitti-di-interessetra-i-big-delle-coop-in-sicilia&template=lasiciliait

- SUD GIORNALISMO D’INCHIESTA:

“Gli strani intrecci di SISIFO”- “SISIFO è il consorzio di cooperative che dal 2011 gestisce il CARA di Mineo dopo aver vinto un appalto del valore di diverse decine di milioni di euro nel 2011 per gestire il servizio di accoglienza degli immigrati.

Ne abbiamo parlato a lungo, segnalando che con una serie di singolari determine di proroga, tutte emanate il giorno prima delle varie scadenze (sic), questo consorzio di imprese si ritrova in regime di prorogatio da oltre un anno. […]

Appena l'anno scorso numerose inchieste giornalistiche rivelarono una serie di intrecci e cointeressenze che suscitarono non poche reazioni.

Risultò singolare la presenza di alti dirigenti delle ASP e di rappresentanti sindacali dei medici con ruoli di primo piano nelle stesse cooperative, alcuni dei vertici di queste indagati da varie procure, qualcuno rinviato a giudizio e persino condannato per reati quali la turbativa d'asta e la truffa.

All'indomani della diffusione di notizie sui guai giudiziari di alcuni loro dirigenti, le coop. reagirono sostenendo che non vi erano state condanne.

In realtà le inchieste giudiziarie proseguono, eccome. Probabilmente anche per il permanere di una situazione di sostanziale monopolio conquistato anche con il ricorso a ribassi clamorosi nelle

Page 112: Interrogazioni materia sanità

gare d'appalto, addirittura sino al 72%, ribassi considerati del tutto insostenibili da parte di esperti del settore.

Le varie cooperative facenti parte del consorzio risultano spesso collegate tra loro da un intreccio di compresenze nei vari consigli di amministrazione o con ruoli dirigenziali e di responsabilità di figli, mogli, fratelli e sorelle […]

http://www.sudpress.it/sud/gli-strani-intrecci-di-sisifo

http://www.sudpress.it/sud/lonorevole-giovanni-la-e-laffitto-sisifo-sua-insaputa

http://www.sudpress.it/sud/il-cara-mineo-ed-un-fiume-di-milioni-di-euro

http://www.sudpress.it/sud/il-cara-mineo-e-lappalto-partito-dabronte

Insomma, una serie di intrecci e circostanze che, probabilmente, meriterebbero una maggiore attenzione, considerate anche le troppe coincidenze, dalle proroghe di appalti milionari agli affitti da parte dei propri uffici...”.- In data 08 febbraio 2013 prot. n. 005657 l'interrogante richiedeva l'elenco del personale della SISIFO all'ASP8 di Siracusa ricevendo, dopo mesi, una risposta parziale dove non vi era specificato il tipo di contratto ne il titolo di studio dei singoli lavoratori.

- In data 25 luglio 2013 la questione è stata nuovamente posta all’attenzione della Commissione Sanità dallo scrivente, nella seduta n. 46 del 25/07/2013 laddove si sottolineavano alcune criticità nello svolgimento del servizio ADI da parte della SISIFO, oltre ad anomalie inerenti la tipologia contrattuale di alcuni operatori, che, ad oggi, il sottoscritto non ha ancora avuto possibilità di visionare, atteso il mancato riscontro alla richiesta di accesso agli atti all’ASP prot. n. 5657 del 08/02/2013;

- in data 21 Gennaio 2014 alcune cooperative del settore denunciavano nuovamente al Presidente della Regione Sicilia, a codesto Assessorato, nonché alla Commissione appalti sulla sanità le gravi inadempienze poste in essere dal Consorzio SISIFO, sottolineando tra le altre: 1) la mancata apertura delle sedi operative in Noto, Augusta e Lentini (in violazione dell’art. 5 del capitolato d’appalto); 2) la mancata distribuzione dei farmaci e dei presidi presso il domicilio dei pazienti, nonché la mancata consegna dei prelievi ematici presso i laboratori afferenti ai Distretti (in violazione dell’at. 4 del capitolato d’appalto); 3) la mancata applicazione di tutto o in parte del progetto migliorativo presentato in sede di gara (progetto determinante nell’assegnazione del punteggio per l’aggiudicazione di una gara d’appalto);4) il mancato rispetto della dichiarazione di impegno (ai sensi del DPR 445/2000) al punto 4. l’aggiudicatario deve: “informare il paziente o i suoi familiari preventivamente dell’accesso del personale” e al punto 18. “garantire l’immediata sostituzione degli operatori assenti per qualsiasi motivo, nonché di quelli che, a giudizio insindacabile del Responsabile ADI, dovessero risultare inidonei allo svolgimento del servizio”;5) la persistente stipula di contatti d’opera professionale, anziché di lavoro subordinato, con il personale (in violazione dell’art. 4 del capitolato d’appalto) e, al riguardo, si sottolinea il dovere dell’ASP di vigilare, in sede di esecuzione del contratto, circa la corretta corresponsione delle retribuzioni al personale impiegato.

RILEVATO PERTANTO CHE:

Page 113: Interrogazioni materia sanità

- il Consorzio SISIFO ha posto in essere comportamenti che potrebbero violare specifiche prescrizioni contrattuali e che rendono impossibile la prosecuzione del rapporto contrattuale con l’A.S.P. di Siracusa;

- ad oggi non sono ancora pervenute risposte in merito alle anomalie segnalate, soprattutto in riferimento agli operatori assunti, sia in ordine alla tipologia contrattuale, sia in ordine ai curricula dei quali, si comprende bene, si ha seria necessità di riscontro, attesa la delicatezza degli interventi che gli stessi sono chiamati a svolgere;

PER SAPERE:

- se siano a conoscenza dei fatti fin qui descritti e se non ritengano necessario accertare quanto riferito in ordine all’affidamento triennale del servizio cure domiciliari (ADI) al CONSORZIO SISIFO, Consorzio di Cooperative Sociali a.r.l.;

- se e in che misura siano state rispettate le procedure amministrative previste nell’ambito dell’affidamento del servizio ADI al CONSORZIO SISIFO, Consorzio di Cooperative Sociali a.r.l.;

- quali azioni eventualmente intendano intraprendere, anche presso l’ASP di Siracusa, allo scopo di garantire trasparenza ed efficacia nell’affidamento del servizio cure domiciliari.

(Gli interroganti chiedono risposta in scritta con urgenza)

(Palermo 21-02-14) Firmatari: Stefano Zito (M5S)Cancelleri Giovanni Carlo

Cappello Francesco Ciaccio Giorgio Ciancio Gianina Ferreri Vanessa

Foti AngelaLa Rocca Claudia

Mangiacavallo Matteo Palmeri Valentina Siragusa Salvatore

Trizzino Giampiero Tancredi Sergio

Zafarana Valentina

Page 114: Interrogazioni materia sanità

XVI LEGISLATURA ARS

INTERROGAZIONE(risposta in Commissione)

N. 0000 - Risoluzioni alle criticità dei laboratori di analisi nel territorio siciliano

DESTINATARI:

All’Assessore per la Salute.

TESTO

Premesso:

- che, in virtù del D.Lgs. n. 502 del 1992 e ss. modificazioni, le Regioni assicurano i livelli essenziali e uniformi di assistenza avvalendosi (anche) dei soggetti accreditati nel rispetto degli accordi contrattuali;

- che l'erogazione delle prestazioni di assistenza specialistica, anche di laboratorio, è subordinata ad autorizzazione qualora ricorrano i requisiti minimi, strutturali, tecnologici e organizzativi previsti dalla legge;

- che, ai sensi dell'art. 8-sexies del citato Decreto legislativo, le strutture che erogano assistenza ospedaliera e ambulatoriale a carico del Servizio Sanitario Nazionale sono finanziate secondo un ammontare globale predefinito indicato negli accordi contrattuali di cui all'art. 8-quinques e determinato in base alle funzioni assistenziali e alle attività svolte nell'ambito e per conto della rete dei servizi di riferimento. Ai fini della determinazione del finanziamento globale delle singole strutture, le funzioni assistenziali (indicate al comma II dell'art. 8-sexies) sono remunerate in base al costo standard di produzione del programma di assistenza, mentre le attività indicate al comma IV della medesima disposizione sono remunerate in base a tariffe predefinite per prestazione. Il Ministro della sanità (ora Ministro della salute) con apposito decreto individua i sistemi di classificazione che definiscono l'unità di prestazione o di servizio da remunerare e determina le tariffe massime da corrispondere alle strutture accreditate, in base ai costi standard di produzione e di quote standard di costi generali, calcolati su un campione rappresentativo di strutture accreditate, preventivamente selezionate secondo criteri di efficienza, appropriatezza e qualità della assistenza. Lo stesso decreto stabilisce i criteri generali in base ai quali le regioni, adottano il proprio sistema tariffario, articolando tali tariffe per classi di strutture secondo le loro caratteristiche organizzative e di attività, verificati in sede di accreditamento delle strutture stesse;

- che sono effettuati periodicamente la revisione del sistema di classificazione delle prestazioni e l'aggiornamento delle relative tariffe, tenendo conto della definizione dei livelli essenziali e uniformi di assistenza e delle relative previsioni di spesa, dell'innovazione tecnologica e organizzativa, nonché dell'andamento del costo dei principali fattori produttivi;

- che l'art. 1 della Legge n. 296 del 2006 ha disposto che, fatto salvo quanto previsto in materia di aggiornamento dei tariffari delle prestazioni sanitarie dall'art. 1, comma 170, quarto periodo, Legge n. 311 del 2004, a partire dalla data di entrata in vigore della presente legge le strutture private accreditate, ai fini della remunerazione delle prestazioni rese per conto del Servizio sanitario nazionale, praticano uno sconto pari al 2% degli importi indicati per le prestazioni specialistiche dal decreto del Ministro della sanita' (ora Ministro della salute) 22 luglio 1996, e pari al 20% degli importi indicati per le prestazioni di diagnostica di laboratorio dal medesimo decreto. Fermo restando il predetto sconto, le regioni provvedono, entro il 28 febbraio 2007, ad approvare un piano di riorganizzazione della rete delle strutture pubbliche e private accreditate eroganti prestazioni specialistiche e di diagnostica di laboratorio, al fine dell'adeguamento degli

Page 115: Interrogazioni materia sanità

standard organizzativi e di personale coerenti con i processi di incremento dell'efficienza resi possibili dal ricorso a metodiche automatizzate.

Visto che:

- dall'1 Gennaio 1998 ad oggi gli specialisti accreditati hanno erogato prestazioni in ottemperanza al Nomenclatore Tariffario Regionale di cui al D.A. n. 24059 dell'11 dicembre 1997 pubblicato sulla GURS n.4 parte prima del 24 Gennaio 1998, contenente le tariffe per la remunerazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle di laboratorio;

- la predisposizione del D.A. n. 24059/97 si rese a suo tempo necessaria per superare e scongiurare l’applicazione delle tariffe contenute nel cosiddetto Decreto Bindi del 22 Luglio 1996 che comportava una decurtazione media del 25-30% rispetto alle tariffe allora in vigore, e risalenti al 1991. Alla stessa maniera operarono molte altre Regioni, dotandosi di un proprio Nomenclatore Tariffario;

- le citate tariffe, ferme dunque dal 1997, in sedici anni hanno goduto di una rivalutazione del 1,7% a far data dall'1 gennaio del 2004, ma di contro da alcuni anni vengono rendicontate alle ASP con lo sconto del 20%;

- è intervenuto il D.L. n. 95 del 2012 recante “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini”, il cui art. 15, comma XV, dispone che, in deroga alla procedura prevista dall'art. 8-sexies, comma V, D.Lgs. n. 502 del 1992 e ss. modificazioni in materia di remunerazione delle strutture che erogano assistenza ospedaliera ed ambulatoriale a carico del SSN, il Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, con proprio decreto, determina le tariffe massime che le regioni e le province autonome possono corrispondere alle strutture accreditate, sulla base dei dati di costo disponibili e, ove ritenuti congrui ed adeguati, dei tariffari regionali, tenuto conto dell'esigenza di recuperare, anche tramite la determinazione tariffaria, margini di inappropriatezza ancora esistenti a livello locale e nazionale;

- il D.L. n. 95 del 2012 ha inserito l'art. 8-sexies, comma 1-bis, D.Lgs. n. 502 del 1992, secondo cui il valore complessivo della remunerazione delle funzioni non può in ogni caso superare il 30% del limite di remunerazione assegnato;

- il predetto art. 15, al comma XVI, prevede: le tariffe massime di cui al comma XV, valide per gli anni 2012-2014, costituiscono riferimento per la valutazione della congruita' delle risorse a carico del SSN, quali principi di coordinamento della finanza pubblica; mentre, il comma XVII: gli importi tariffari, fissati dalle singole regioni, superiori alle tariffe massime restano a carico dei bilanci regionali. Tale disposizione si intende comunque rispettata dalle regioni per le quali il Tavolo di verifica degli adempimenti, istituito ai sensi dell'Intesa sancita dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano (23 marzo 2005), abbia verificato il rispetto dell'equilibrio economico-finanziario del settore sanitario, fatto salvo quanto specificatamente previsto per le regioni che hanno sottoscritto l'accordo di cui alla Legge n. 311 del 2004 su un programma operativo di riorganizzazione, di riqualificazione o di potenziamento del SSR, per le quali le tariffe massime costituiscono un limite invalicabile;

- che il D.L. n. 158 del 13.09.12 (c.d. Decreto Balduzzi), contenente anche misure in materia di tariffe massime per la remunerazione delle prestazioni sanitarie, ha aggiunto il comma XVII-bis all'art. 15 D.L. n. 95 del 2012: con decreto non regolamentare del Ministro della salute è istituita una commissione per la formulazione di proposte per l'aggiornamento delle tariffe, previo confronto con le associazioni maggiormente rappresentative a livello nazionale dei soggetti titolari di strutture private accreditate. La commissione conclude i suoi lavori entro 60 gg. dall'insediamento, mentre, entro i 30 gg. successivi, il Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra Stato, regioni e province autonome di Trento e Bolzano, provvede all'eventuale aggiornamento delle predette tariffe.

Considerato che:

Page 116: Interrogazioni materia sanità

- dal 1° giugno 2013 la Regione Siciliana ha adottato tout court il nuovo Nomenclatore Tariffario, (cosiddetto “Balduzzi”), contenuto nel Decreto del Ministro della salute del 18 ottobre 2012, pubblicato sulla GURI n. 23 del 28.01.13 - Suppl. Ordinario n.8, che comporta un abbattimento del 42-44% delle tariffe fino ad allora vigenti nella nostra Regione e risalenti al 1997;

- il predetto Decreto 18.10.13 attiene, nello specifico, alla remunerazione delle prestazioni di assistenza ospedaliera per acuti, assistenza ospedaliera di riabilitazione e di lungodegenza post acuzie e di assistenza specialistica ambulatoriale;

- il Ministro della salute ha ritenuto di mantenere l’articolazione delle tariffe definita con decreto del Ministro della sanità (ora Ministro della salute) del 30 giugno 1997, per le prestazioni di riabilitazione ospedaliera e lungodegenza, apportando modifiche tariffarie sulla base degli esiti dell’analisi della variabilità tariffaria regionale condotta e dei parziali dati di costo a disposizione, in attesa di conseguire una maggiore omogeneità nella definizione e nella erogazione di tali prestazioni

- il Ministro della salute ha considerato che, nelle more di una organica revisione della definizione dei livelli essenziali di assistenza e delle correlate prestazioni, con particolare riferimento alle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale, l’aggiornamento tariffario può riguardare esclusivamente le prestazioni e le corrispondenti tariffe riportate nel decreto Ministro della sanità (ora Ministro della salute) del 1996;

- il Ministro ha ritenuto, inoltre, nelle more della disponibilità degli esiti di ulteriori studi sui costi delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale, di limitare l'aggiornamento delle tariffe ministeriali a quelle prestazioni per le quali si dispone di informazioni sui costi;

- in applicazione dell'art. 1 Legge n. 296 del 2006, il Ministro ha ritenuto di assorbire nell'aggiornamento tariffario delle prestazioni di specialistica ambulatoriale il valore dello sconto attualmente vigente nel settore privato;

- la Conferenza permanente per i rapporti tra Stato, regioni e province autonome ha espresso parere negativo sul Decreto 18.10.12 il quale, tuttavia, è stato emanato;

Considerato che:

- appare di tutta evidenza l’irragionevole follia di un Nomenclatore contenente tariffe assolutamente antieconomiche, anacronistiche e scriteriate. In altre parole, si tratterebbe di tariffe inapplicabili, in quanto costringerebbero e, stante la situazione, costringeranno le strutture al fallimento, non potendo continuare ad erogare prestazioni di Laboratorio, tanto meno prestazioni di qualità;

- le stesse tariffe si applicherebbero anche alle strutture pubbliche, per cui non si riesce a capire come queste potranno far fronte ad un eventuale aumento di richiesta di prestazioni e ad una contestuale diminuzione delle tariffe, fermi restando i costi da sostenere con i fornitori;

- quand’anche venisse meno il Tariffario “Balduzzi”, ricordiamo che l’Assessore Borsellino, con D.A. 0170/13 del 28.01.13 ha riesumato il vecchio Nomenclatore “Bindi”, peggiore del “Balduzzi”, sancendone la vigenza nonché la retroattività a far data dal 2008, e richiedendo, pertanto, la restituzione delle somme già percepite dalle strutture, pari alla differenza fra il Tariffario regionale e il “Bindi” per il periodo dal 2008 al 2013. E in quest’ottica già alcune ASP stanno effettuando trattenute del 15% sugli emolumenti mensili già abbattuti del 42%;

In base a quanto sopra, riassumiamo le seguenti riflessioni e lo scenario finale che si prospetterà:

- le tariffe del Nomenclatore regionale, attualmente abrogato dal “Balduzzi”, se appena congrue nel 1997, oggi, considerando la svalutazione, il passaggio all’euro, la mancata rivalutazione ISTAT come la legge vorrebbe, lo sconto del 20% applicato, l’aumento dei costi delle apparecchiature e dei materiali, l’aumento del costo del lavoro, risultano già ben poco remunerative se non, in alcuni casi, antieconomiche;

Page 117: Interrogazioni materia sanità

- con l’abbattimento delle stesse di un ulteriore 42% è fin troppo ovvio che si va ben al di sotto del mero costo di produzione;

- pare che sarà inevitabile il fallimento per molte strutture, con tutte le conseguenze del caso;

- si perderanno in Sicilia, già così pesantemente caratterizzata da un drammatico elevato tasso di disoccupazione, migliaia di ulteriori posti di lavoro, dato che il comparto dà lavoro in maniera poco visibile ma con forte incidenza;

- verrà via via meno l’assistenza assicurata da strutture capillarmente presenti sul territorio, che oggi erogano l’80% del totale delle prestazioni rese;

- laddove qualcuno mantenesse l’assistenza in regime di accreditamento verrebbero certamente meno i più elementari standard di qualità e sarebbe altresì lecito ipotizzare di peggio;

- aumenterà paradossalmente la spesa sanitaria, considerato che le stesse prestazioni erogate nella struttura pubblica costano 3-4 volte di più;

- si allungheranno a dismisura le liste di attesa, in atto inesistenti presso le strutture specialistiche private accreditate e contrattualizzate;

- il sistema pubblico che oggi eroga solo il 20% delle prestazioni, non potrà assicurare i fabbisogni quali-quantitativi di assistenza specialistica di Laboratorio;

- si accenderanno innumerevoli contenziosi di varia fattispecie;

Visto che:

- nella seduta n. 92 del 7.11.13 si approvava la mozione n. 197 “Soluzione delle criticità dei laboratori di analisi nel territorio siciliano”, di cui è stato primo firmatario l'odierno interrogante, che impegnava l'Assessore per la salute, in attesa della emananda sentenza del Tar del Lazio, innanzi al quale era stato impugnato il D.M. 18.10.12, a provvedere all'immediata sospensione del Tariffario di cui al D.A. 0170/13 del 28/01/2013 e al blocco del rientro delle somme dovute del 15% dal 2007-2011; alla istituzione di un tavolo tecnico dove possano partecipare i soggetti interessati e concertare soluzioni per evitare che il comparto vada in crisi; alla emanazione di una specifica normativa che regolamenti il settore e preveda garanzie di regole certe per una corretta assistenza sanitaria specialistica ai cittadini siciliani;

- con sentenza n. 10976 del 19/12/2013 il Tar del Lazio si è pronunciato in ordine al procedimento instaurato per l'annullamento del Decreto del Ministero della salute adottato il 18.10.12, che reca le tariffe per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale In particolare, tra i motivi di ricorsi si evidenziano:a) con l’impugnato Decreto ministeriale sono state adottate, con il parere negativo della Conferenza Stato – Regioni, le tariffe massime per la remunerazione delle prestazioni di assistenza ospedaliera specialistica ambulatoriale. In particolare, il Decreto rileva l’enunciazione di principi che tuttavia non sono confortati dalla loro concreta applicazione, in termini soprattutto motivazionali e istruttori, e pone a suo presupposto il D.M. 22 luglio 1996, che era stato però annullato in sede giurisdizionale;b) nelle more della definizione delle nuove tariffe è intervenuto il D.L. n. 95 del 2012 il cui art. 15, commi XV e XVI, prevede, in dichiarata deroga a quanto previsto dall'art. 8-sexies, comma V, D.Lgs. n. 502 del 1992, l’iter procedimentale e i criteri per fissare le tariffe massime che le Regioni e le Province autonome possono corrispondere alle strutture accreditate “...sulla base dei dati di costo disponibili e, ove ritenuti congrui ed adeguati, dei tariffari regionali, tenuto conto dell’esigenza di recuperare, anche tramite la determinazione tariffaria, margini di inappropriatezza ancora esistenti a livello locale e nazionale...”;c) la determinazione delle tariffe non tiene in alcun conto la necessaria correlazione che deve sussistere tra l’accertamento dei costi e la misura delle tariffe stesse. Applicando le tariffe così come determinate non si riesce neanche a coprire i costi sostenute dalle strutture;d) il Decreto impugnato è stato emanato senza l’apporto della speciale Commissione prevista dall'art. 15, comma XVII-bis D.L. n. 95 del 2012, che non era stata ancora insediata.

Page 118: Interrogazioni materia sanità

- il Tar del Lazio, nel ricostruire la disciplina di riferimento, ha evidenziato: l'art. 15 D.L. n. 95 del 2012 disciplina la remunerazione delle strutture accreditate che erogano assistenza ospedaliera ed ambulatoriale a carico del Servizio sanitario nazionale, il comma XV, in particolare ha definito gli elementi da assumere come termine di riferimento in sede di determinazione delle tariffe nelle predette due branche, assistenza ospedaliera ed ambulatoriale;

- secondo il Tar “...E’ chiaro quindi l’interesse e la volontà del Legislatore all’immediata adozione di un sistema tariffario che colmasse i vuoti determinati, in epoca ormai risalente nel tempo, dall’annullamento giurisdizionale delle antiche tariffe mai sostituite dal Ministero; mancanza che aveva autorizzato le singole Regioni, in attesa di un intervento statale, ad adottare proprie tariffe. E ciò con evidente aggravio della spesa pubblica generale, non esistendo un tetto statale recentemente stabilito anche in base alle esigenze della finanza pubblica, oltre il quale le Regioni, che decidessero di introdurre importi superiori, (salvo quelle sottoposte a Piano di rientro, per le quali detto limite è vincolante), si accollassero i relativi oneri.

- proprio in considerazione dell’urgenza di colmare il vuoto tariffario si è consentito di derogare alla procedura prevista dall'art. 8-sexies, comma V, D.Lgs. n. 502 del 1992 e di fare riferimento non ai costi standards di produzione e alle quote standards di costi generali, calcolati su un campione rappresentativo di strutture accreditate da detta norma imposti, ma semplicemente ai dati di costo disponibili e ai tariffari regionali, ma in questo caso solo se giudicati congrui ed adeguati;

- evidenzia il Tar che il metodo seguito dal Ministro della salute nel procedimento di approvazione delle tariffe è l'utilizzo di dati di costo disponibili, in non pochi casi risalenti nel tempo e in relazione ai quali è mancata la verifica della perdurante attualità. Tra gli atti di causa, risulta infatti una dichiarazione del Dirigente della Direzione generale della programmazione sanitaria del Dipartimento della programmazione edell’ordinamento del Servizio sanitario nazionale (la n. 19979 del 2 agosto 2013), che attesta espressamente come nella maggior parte dei casi “...non è stato effettuato alcun adeguamento dei dati di costi disponibili ai costi effettivi...”;

- il Tar ritiene “...L’impossibilità di effettuare tale verifica è ricollegata al ridottissimo arco temporale assegnato dal Legislatore agli organi competenti per adempiere (trenta giorni prima, prorogati a circa due mesi poi). Ritiene il Collegio che il carattere eccezionale della disposizione dettata dal comma XV dell’art. 15, unitamente alla grave situazione finanziaria in cui versa l’intero sistema sanitario pubblico, giustificano il chiaro ed univoco richiamo del Legislatore ai dati di costo disponibili come elemento da utilizzare temporaneamente per una immediata formazione del nuovo sistema tariffario. Il bisogno di approvare con assoluta urgenza tariffe ministeriali (alle quali – come si è detto – le Regioni sono tenute ad uniformarsi, salvo accollarsi eventuali scostamenti) e, quindi, di colmare un vuoto prolungatosi per anni, ha indotto il Legislatore a sacrificare temporaneamente la certezza che tali tariffe siano effettivamente adeguate a remunerare le prestazioni erogate dalle strutture private accreditate...”. Proprio la ratio sottesa a tale norma non fa dubitare al Collegio della sua conformità a principi costituzionali...”;

- la decisione del Tar è tutta incentrata al carattere dichiaratamente temporaneo delle tariffe approvate in via d’urgenza, essendo valide dalla data di entrata in vigore del decreto che le approva (28 gennaio 2013) sino al 31 dicembre 2014: “...Dunque, eccezionalità della misura e temporaneità della stessa la rendono legittima...E’ nota la crisi finanziaria in cui versa il settore della sanità pubblica e doverosi sono i tentativi di arginare il deficit assumendo, a livello governativo, iniziative indispensabili per risanare la grave situazione, tentando nel contempo di migliorare l’offerta, sia qualitativamente che quantitativamente...La necessità di assicurare compatibilità ed equilibrio fra spesa sostenibile e qualità e quantità del servizio da erogare alla collettività costituisce quindi regola indefettibile, in quanto dettata a tutela dell’interesse generale, a fronte del quale l’interesse del privato (sia esso utente o fornitore del servizio) deve ritenersi, nei limiti della ragionevolezza, recessivo. Questa regola s’impone anche per il settore sanitario...”;

- si legge nella sentenza che il secondo e il terzo comma dell’art. 41 Cost. pongono limiti alla libertà d’iniziativa economica privata, stabilendo che essa non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale (o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà ed alla dignità umana, prevedendo altresì che il Legislatore può indirizzare e coordinare l’attività economica privata a fini sociali mediante la predisposizione di

Page 119: Interrogazioni materia sanità

programmi e controlli. Ciò significa che quando ricorrono specifici obiettivi di interesse pubblico da perseguire ed è imperativa la necessità di tutelare bisogni sociali aventi pari o superiore rilievo costituzionale rispetto all’autonomia di mercato, il legislatore può legittimamente intervenire sulle attività imprenditoriali,riducendo il margine di autonomia delle imprese ed indirizzando quindi l’attività economica a fini sociali: “...Nel caso all’esame del Collegio le tariffe ora impugnate valgono per il futuro e, si ribadisce, per un arco di tempo predeterminato e limitato, con la conseguenza che gli imprenditori del settore potranno liberamente valutare la convenienza di continuare ad operare in regime di accreditamento, accettando il temporaneo sacrificio richiesto, che ora ben conoscono e sono in grado di quantificare, o restare nel mercato solo come struttura alla quale il cittadino utente potrà rivolgersi a proprie spese, senza gravare sul Servizio sanitario nazionale...”;

- inoltre, secondo il Tar “...è da escludere che l’art. 15, comma 17, d.l. n. 95 del 2012 violi l’art. 117Cost. nella parte in cui vieta alle Regioni sottoposte al piano di rientro di derogare in melius alle tariffe massime fissate dal decreto ministeriale...”

- il Tar afferma la legittimità delle nuove tariffe impugnate anche alla luce del fatto che il Ministero della salute ha utilizzato gli unici dati certi e disponibili nel brevissimo arco temporale di cui disponeva per adottare le tariffe medesime. La necessità di utilizzare dati “certi” giustifica il possibile mancato riferimento ad eventuali dati inviati nel tempo dalle Organizzazioni di categoria, che si sarebbero dovuti verificare spalmabili sull’intero territorio dello Stato. E’ altresì irrilevante - si legge - che tali tariffe, basandosi non poche volte su dati risalenti nel tempo e non verificati nella loro attualità, possano non essere congrue perché non sempre consentono all’operatore di ricavare un utile dalla prestazione erogata o addirittura, in alcuni casi, di coprire i costi affrontati: “... Come si è detto, l’eccezionalità dell’iter procedimentale che ha portatoall’approvazione delle nuove tariffe, nonché il carattere dichiaratamente temporaneo delle stesse giustificano la possibilità che le stesse non siano sempre adeguate...”;

- il Tar, pertanto, ha ritenuto infondato il ricorso ed ha concluso per la legittimità del Decreto ministeriale 18.10.12 contenente la determinazione delle nuove tariffe in deroga al procedimento ordinario;

- il Tar, invece, ha ritenuto fondato il motivo di ricorso con cui è stato denunciato “...l’illegittimo assorbimento, nell’aggiornamento tariffario delle prestazioni di specialistica ambulatoriale di cui all’Allegato 3 del decreto, del valore dello sconto di cui all’art. 1, comma 796, l. 27 dicembre 2006, n. 296. Ed invero, tale norma prevede che per il triennio 2007-2009 le strutture private accreditate, “ai fini della remunerazione delle prestazioni rese per conto del Servizio sanitario nazionale, praticano uno sconto pari al 2 per cento degli importi indicati per le prestazioni specialistiche dal decreto del Ministro della sanità 22 luglio 1996, pubblicato nel supplemento ordinario n. 150 alla Gazzetta Ufficiale n. 216 del 14 settembre 1996, e pari al 20 per cento degli importi indicati per le prestazioni di diagnostica di laboratorio dal medesimo decreto...Sebbene il primo alinea del comma 796 faccia riferimento al triennio 2007-2009, la lett. o) di tale comma cessa i suoi effetti con la nuova definizione del sistema tariffario. La sua efficacia va ancorata, invece, alla nuova definizione del sistema tariffario a regime, secondo i rinnovati criteri. Premesso quindi che con l’approvazione delle tariffe dell’ottobre 2012 lo sconto di cui all’art. 1, comma 796, lett. o), l. n. 296 del 2006 non poteva più essere imposto, il Ministero non era legittimato in via amministrativa, senza dunque un’ulteriore copertura normativa, a decurtare le tariffe previste per le prestazioni di specialistica ambulatoriale, del valore corrispondente a detto sconto, tanto più che la disposizione in parola aveva superato il vaglio della Corte costituzionale (ord. 13 marzo 2009, n. 70 e sent. 7 luglio 2010, n. 243) solo in ragione del carattere temporaneo del sacrificio imposto alle strutture private. Né, infine, un siffatto potere era offerto dal comma 15 dell’art. 15, d.l. n. 95 del 2012, che nulla dice al riguardo, facendo riferimento, al fine di determinare la tariffa, ai “dati di costo disponibili”, costi nei quali certamente non può essere incluso il valore corrispondente al soppresso sconto...Per le ragioni che precedono il ricorso deve essere accolto nei limiti di cui in motivazione e per l’effetto va annullata la tariffa relativa alla Prestazioni di Assistenza Specialistica Ambulatoriale nella parte in cui include nella stessa ilvalore dello sconto di cui all’art. 1, comma 796, l. 27 dicembre 2006, n. 296.”.

PER SAPERE:

Page 120: Interrogazioni materia sanità

- Come ci si intende adeguare alla sentenza n. 10976 del 19/12/2013 il Tar del Lazio nella parte in cui ha dichiarato illegittimo l'assorbimento nell’aggiornamento tariffario delle prestazioni di specialistica ambulatoriale di cui all’Allegato 3 del decreto del valore dello sconto di cui all’art. 1, comma 796, l. 27 dicembre 2006, n. 296.

- Pur nella dichiarata legittimità del Tariffario Balduzzi (D.M. 18.10.12) e, quindi, nella vigenza del D.A. 0170/13 del 28/01/2013, come si intende fronteggiare l'oggettività delle conseguenze che deriveranno dall'adozione del predetto Tariffario: l'antieconomicità delle tariffe

- Dato che le stesse tariffe si applicherebbero anche alle strutture pubbliche, come si intende supportare le strutture che inevitabilmente dovranno far fronte ad un aumento di richiesta di prestazioni e ad una contestuale diminuzione delle tariffe, fermi restando i costi da sostenere con i fornitori. Ciò, tenuto conto anche del fatto che si allungheranno a dismisura le liste di attesa, in atto inesistenti presso le strutture specialistiche private accreditate e contrattualizzate, e che il sistema pubblico (che oggi eroga solo il 20% delle prestazioni) non potrà assicurare i fabbisogni quali-quantitativi di assistenza specialistica di Laboratorio.

- Se si intende istituire un tavolo tecnico dove possano partecipare i soggetti interessati e concertare soluzioni per evitare che il comparto vada in crisi, così come previsto dalla mozione n. 197 a suo tempo approvata.

- Se si intendono predisporre, così come da mozione approvata, le linee guida per una normativa che regolamenti il settore e preveda garanzie di regole certe per una corretta assistenza sanitaria specialistica ai cittadini siciliani;

(08.03.14) Firmatari: Stefano Zito (M5S)Cancelleri Giovanni Carlo

Cappello Francesco Ciaccio Giorgio Ciancio Gianina Ferreri Vanessa

Foti AngelaLa Rocca Claudia

Mangiacavallo Matteo Palmeri Valentina Siragusa Salvatore

Trizzino Giampiero Tancredi Sergio

Zafarana Valentina

Page 121: Interrogazioni materia sanità

XVI LEGISLATURA ARSINTERROGAZIONE

(risposta scritta)

N. 0000 - Verifica dell'assegnazione dell’organizzazione e gestione del Corso di Laurea in Scienze Infermieristica all'UOS Formazione Permanente.

DESTINATARI:

Al Presidente della Regione, all'Assessore per la salute;

Premesso che:

- la normativa che regola i Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie prevede un coordinamento delle attività di tirocinio. Al riguardo, l'art. 4, comma V, del Decreto Ministeriale 19 febbraio 2009 – Applicazione della L.270/04 ai Corsi di laurea delle professioni sanitarie. Così recita “L’attività formativa e di tirocinio clinico deve essere svolta con la supervisione e la guida di tutori professionali appositamente formati e assegnati ed è coordinata, con incarico triennale, da un docente appartenente allo specifico profilo professionale, in possesso della Laurea Specialistica o Magistrale della rispettiva classe. E’ compito del coordinatore garantire che gli insegnamenti tecnico-pratici siano conformi allo specifico profilo professionale, in adeguamento alle normative europee previste per gli specifici profili professionali, di concerto con il Consiglio di corso di laurea”;

- gli allegati al citato D.M. Precisano altresì ”...Il raggiungimento delle competenze professionali si attua attraverso una formazione teorica e pratica che includa anche l'acquisizione di competenze comportamentali e che venga conseguita nel contesto lavorativo specifico di ogni profilo, così da garantire, al termine del percorso formativo, la piena padronanza di tutte le necessarie competenze e la loro immediata spendibilità nell'ambiente di lavoro...Particolare rilievo, come parte integrante e qualificante della formazione professionale, riveste l'attività formativa pratica e di tirocinio clinico, svolta con almeno 60 CFU con la supervisione e la guida di tutori professionali appositamente assegnati, coordinata da un docente appartenente al più elevato livello formativo previsto per ciascun specifico profilo professionale e corrispondente alle norme definite a livello europeo ove esistenti...”;

- appare evidente che requisito indispensabile per l’attivazione del Corso di Laurea è la nomina di un Direttore della Didattica Professionale (ex Coordinatore delle attività pratiche di tirocinio), individuato secondo la normativa sopra riportata, che assicuri l’integrazione tra gli insegnamenti teorici e il tirocinio, favorisca la conformità degli insegnamenti professionali agli standard di competenza definiti e diriga i tutor professionali. Il Direttore viene nominato dal Consiglio di Corso e deve dedicare a tempo pieno la sua attività alla funzione per cui è stato scelto;

Visto che:

- le responsabilità e competenze del Direttore della Didattica Professionale sono:a) realizzare la programmazione e gestione delle attività di tirocinio considerando criteri formativi, organizzativi e clinici dei servizi, nonché le linee di indirizzo degli organi universitari e professionali;b) progettare, gestire e valutare le attività didattiche professionalizzanti avvalendosi per il tirocinio e

Page 122: Interrogazioni materia sanità

i laboratori di tutori dedicati e/o dei servizi;c) promuovere il coordinamento degli insegnamenti disciplinari specifici facilitando l'integrazione degli insegnamenti teorici con quelli professionali assicurando la pertinenza formativa agli specifici profili professionali;d) gestire l’inserimento e lo sviluppo formativo dei tutor assegnati;e) fornire consulenza pedagogica e attività di orientamento agli studenti, attraverso colloqui ed incontri programmati;f) gestire le risorse in allineamento alle risorse di budget della struttura sanitaria in cui ha sede il Corso di laurea;g) promuovere strategie di integrazione con i referenti dei servizi sanitari per facilitare e migliorare la qualità dei percorsi formativi;h) garantire la sicurezza e gli adempimenti della normativa specifica;i) produrre report e audit rispetto all’attività formativa professionale realizzata;l) promuovere sperimentazioni e ricerca pedagogica nell’ambito delle attività professionalizzanti;m) certificare le competenze professionali in conformità agli standard professionali definiti.

Considerato che:

- risulta dal sito web dell'ASP n.8 di Siracusa che l’U.O.S. Formazione Permanente è affidata alla Dott.ssa Venusino, con qualifica professionale di psicologa e psicoterapeuta: “...Da novembre 2011 l’UOS Formazione Permanente si occupa dell’organizzazione e gestione del Corso di Laurea in Scienze Infermieristica – Canale di Siracusa, dell’Università degli Studi di Messina, la cui responsabilità è affidata alla Dr.ssa Maria Venusino. Con D.A. n°1380 del 12.07.2012 della Regione Sicilia, l'UOS Formazione Permanente dell'ASP di Siracusa è stato accreditato quale "Provider Regionale" con C.I. 423...” (http://www.asp.sr.it/default.asp?id=327);

- tra gli obiettivi che deve perseguire l'U.O.S rientrano:a) contribuire al miglioramento della qualità dei servizi e delle professionalità esistenti in azienda;b) incrementare l’offerta di attività formative di elevata qualità coerenti con i bisogni di salute della cittadinanza, con le esigenze formative degli operatori e con gli obiettivi aziendali;c) sviluppare programmi che abbiano come obiettivo il miglioramento della salute pubblica;d) promuovere attività formative con gli enti locali allo scopo di contribuire al miglioramento dei loro servizi e della qualità della vita dei cittadini;e) attivare collaborazioni stabili tra tutti coloro che principalmente determinano la salute della cittadinanza.

Per sapere se non ritenga opportuno:

- Accertare, visto il Decreto Ministeriale 19 febbraio 2009 – Applicazione della L.270/04 ai Corsi di laurea delle professioni sanitarie, se sia legittimo che a ricoprire l'incarico di responsabile del Corso di Laurea in Scienze Infermieristica (Canale di Siracusa, dell’Università degli Studi di Messina), organizzato e gestito dall’U.O.S. Formazione Permanente dell'ASP n.8 sia una qualifica professionale di psicologa e psicoterapeuta

- Verificare con quali atti (specificando data e protocollo) e rispetto quale normativa nel 2011, i vertici dell'ASP n.8, hanno conferimento predetto incarico

- in caso di accertata illegittimità dell'investitura, adottare le misure consequenziali che si rendono necessarie per rispettare la normativa vigente.

(Gli interroganti chiedono risposta scritta con urgenza)

Page 123: Interrogazioni materia sanità

(18 Marzo 2014) firmatari: Zito Stefano (M5S)

Cancelleri Giovanni CarloPalmeri ValentinaSiragusa SalvatoreZafarana ValentinaCappello Francesco

Tancredi SergioCiaccio GiorgioCiancio GianinaFerreri Vanessa

Mangiacavallo MatteoTrizzino Giampiero

Foti AngelaLa Rocca Claudia

Page 124: Interrogazioni materia sanità

INTERROGAZIONE

(risposta scritta)

N - Chiarimenti in merito al Prontuario sulla distribuzione diretta (PHT).

DESTINATARI

All'Assessore per la salute

Premesso che:- come noto, la spesa farmaceutica in Sicilia continua ad essere un argomento che suscita notevoli preoccupazioni, richiedendo un costante impegno del Governo alla attenta analisi dei relativi costi e alla costante applicazione di eventuali misure di contenimento della spesa;- sulla spesa farmaceutica incidono anche i costi della distribuzione diretta (DD), della distribuzione per conto (DPC) e della distribuzione convenzionata;- la distribuzione diretta è intesa come la dispensazione, per il tramite delle strutture sanitarie, di medicinali ad assistiti per la somministrazione al proprio domicilio; la distribuzione per conto, invece, consiste nel ritiro dei medicinali presso le farmacie private che forniscono essenzialmente un servizio di dispensazione del medicinale precedentemente acquistato dall’azienda sanitaria; mentre, infine, la distribuzione convenzionata consente al paziente di ritirare i medicinali nelle farmacie al pubblico con la ricetta SSN redatta dal proprio medico curante;- il Prontuario della distribuzione diretta nasce per la presa in carico e la continuità assistenziale Ospedale-Territorio, contenente l'elenco dei farmaci a distribuzione diretta da parte delle strutture pubbliche, ed ha come obiettivo quello di garantire un equilibrio nella logica distributiva complessiva dei farmaci, in un assetto di miglioramento sanitario capace di contemperare anche il governo della spesa farmaceutica;- a livello nazionale, quanto alla modalità distributiva, vengono a delinearsi 3 ambiti della terapia: l'Area H della terapia intensiva esclusivamente ospedaliera, il cui strumento è il Prontuario Ospedaliero; l'area H-T della presa in carico e della continuità terapeutica, il cui strumento è il Prontuario PHT; l'area T della cronicità e delle terapie a breve termine, con prescrizioni da parte dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta tramite il Prontuario Farmaceutico Nazionale;- il fenomeno ha una diversa articolazione regionale;

Considerato che:- il Decreto del Ministero della Salute del 31.07.07 ha istituito la Banca Dati centrale per la raccolta delle prestazioni farmaceutiche effettuate in distribuzione diretta a carico delle Regioni e Provincie autonome. Le prestazioni farmaceutiche oggetto di rilevazione riguardano tutti i medicinali erogati a carico del SSN al paziente per il consumo presso il proprio domicilio, alternative alla tradizionale acquisizione degli stessi presso le farmacie aperte al pubblico, nonché i medicinali erogati direttamente dalle strutture sanitarie. Nello specifico, vengono rilevate tutte le prestazioni farmaceutiche erogate al paziente all’atto della dimissione da ricovero o a seguito di visita specialistica, ai pazienti cronici soggetti a piani terapeutici o presi in carico dalle strutture, ai pazienti in assistenza domiciliare, residenziale o semiresidenziale, nonché i farmaci erogati dalle farmacie pubbliche e private per conto delle aziende sanitarie.- l’art. 5 del D.L. n. 159 del 2007, convertito con modificazioni dalla Legge n. 222 del 2007, ha introdotto alcune modifiche, rafforzando la natura di strumento di controllo della spesa farmaceutica del citato decreto 31 luglio 2007. In relazione a tali modifiche, con il Decreto del Ministro della Salute del 13 novembre del 2008 si è proceduto alla modifica del decreto 31 luglio 2007. Le modifiche riguardano:a) attraverso la trasmissione dei dati oggetto del flusso informativo Distribuzione diretta o per conto al Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS), le Regioni e Provincie autonome assolvono anche

Page 125: Interrogazioni materia sanità

gli obblighi informativi nei confronti degli altri soggetti indicati dall’art. 5, comma 1, della legge 29 novembre 2007, n. 222 (modifica art. 3, comma 6, decreto 31 luglio 2007);b) la possibilità, per ciascuna Regione e Provincia autonoma, di accedere anche ai dati delle altre regioni e provincie autonome (modifica art. 5, comma 2, decreto 31 luglio 2007);c) l’identificazione dei medicinali non dotati di codice di autorizzazione all’immissione in commercio in Italia (AIC) attraverso la codifica Anatomical Therapeutic Chemical (ATC) al maggior livello di dettaglio disponibile, al fine di consentire di disporre di informazioni confrontabili anche per i medicinali esteri, le formule officinali, le formule magistrali e i gas medicinali non dotati di AIC (si veda Disciplinare tecnico: premessa e tracciati fase 2 e fase 3);d) la possibilità, per alcune tipologie di strutture (RSA e altre strutture residenziali e semiresidenziali, SERT e Istituti penitenziari, Centri di salute mentale), di inviare nella fase 3 dati aggregati;

- l’art. 5 del decreto legge n. 159 del 2007, convertito con modificazioni nella legge 29 novembre 2007, n. 222, a fronte della mancanza di dati sulla distribuzione diretta da parte delle Regioni e Provincie autonome, ha previsto l’utilizzo dei dati riferiti ai valori economici per le forniture direttamente a carico delle strutture del SSN dei medicinali rilevati nell’ambito del flusso informativo “Tracciabilità del farmaco” quale stima dei dati mancanti. La disponibilità di informazioni sulle quantità di medicinali dispensate in distribuzione diretta o per conto e sul relativo valore economico permette di soddisfare, con un unico flusso informativo le esigenze di monitoraggio dei consumi e della spesa farmaceutica a carico del SSN e di tracciabilità dei medicinali nell’ambito della distribuzione finale.

Visto che:- nella seduta n. 55 del 17.10.13, l'Assessore alla salute ha evidenziato come anche i canali distributivi incidano sui costi complessivi farmaceutici;- l'Assessore ha affermato che la distribuzione diretta consentirebbe uno sconto elevato (50%) per l'acquisto centralizzato ma, tuttavia, non viene assicurata una omogenea distribuzione territoriale;- lo stesso Assessore ha fatto presente delle intervenute segnalazioni della Corte dei Conti sui PHT: non è più ammissibile - si legge nel verbale di audizione del 17.10.13 - proseguire con una distribuzione in regime convenzionale, per cui si impone una revisione del modello distributivo, dando priorità a quello in nome e per conto che consente di ottenere maggiori economie di spesa;- nella stessa seduta, l'Assessore ha riferito di avere individuato un modello distributivo in nome e per conto che consente di ottenere un risparmio di spesa pari a 15 milioni di euro annui; modello condiviso, dalle aziende sanitarie pubbliche;- si riferisce, inoltre, che l'incidenza relativa agli oneri per la distribuzione deve tener conto anche del costo di 4,5 euro a confezione;- l'Assessore ha preannunciato che “...il nuovo modello distributivo consentirà di diffondere a tappeto il primo ciclo terapeutico in tutte le aziende sanitarie anche nei giorni festivi. In Assessorato è stata attivata una commissione per le soluzioni di eventuali difficoltà e specifiche esigenze territoriali relativamente alla diagnostica e all'appropiatezza. Un'altra commissione è stata istituita in Assessorato per la valutazione (costi/benefici) dell'utilità dei nuovi farmaci. Un'altra commissione è altresì incaricata di valutare l'introduzione di nuovi farmaci nel prontuario terapeutico. Tutte le misure adottate dal Governo consentiranno nel triennio 2013-2015 di ottenere complessivamente un risparmio di spesa stimato in circa 133 milioni di euro senza disagi all'utenza...il sistema dei costi standard darà un aiuto alla Regione circa i prezzi di riferimento valevoli a livello nazionale per la spesa farmaceutica mentre per i device non si dispone ancora di un nomenclatore condiviso...occorre incentivare in Sicilia l'utilizzo di farmaci equivalenti e bio similari indipendentemente dal confronto con i farmaci griffati talvolta indotto dalle questioni relative alla presenza di eccipienti...”.

Page 126: Interrogazioni materia sanità

Considerato che:- dalle rilevazioni OSMED non sembrano univoche le deduzioni intorno al risparmio di spesa tra distribuzione diretta e distribuzione per conto;- a livello nazionale, le rilevazioni OSMED (anno 2012) stimano per la dispensazione dei farmaci del PHT tramite distribuzione diretta, in milioni di euro, 3.951, mentre per la distribuzione per conto, 911,17; per la Sicilia, 333,47 per la distribuzione diretta;- nelle altre regioni le rilevazioni attestano, in linea generale, un risparmio di spesa attraverso la distribuzione per conto;

Considerato ancora che:- si evince da diversi giornali on line come non vi sia una oggettiva, univoca ed automatica corrispondenza tra distribuzione per conto o distribuzione diretta e risparmio di spesa;- secondo un articolo del Dr. Alessandro Fornaro del 4.10.12, da una ricerca del CREF le regioni potrebbero ottenere risparmi fino al 30% se le strutture ospedaliere abbandonassero la distribuzione diretta. In particolare, si legge, la distribuzione in farmacia, oltre a facilitare i cittadini, garantisce un migliore monitoraggio della spesa pubblica, comportando un risparmio immediato e diretto per le aziende sanitarie. La ricerca è stata condotta nella zona di Trieste dalla Fondazione CREF (Centro ricerche economia e formazione): “...I risultati non lasciano molto all’immaginazione: nel caso della distribuzione diretta, il costo medio per confezione è di 20,02 euro, mentre con la distribuzione per conto, cioè attraverso le farmacie territoriali, scende a 14,14 euro. Sono stati presi in esame il costo dei farmaci, ma anche quello del personale, dei locali, delle attrezzature utilizzate nelle due diverse modalità distributive. La ricerca ha quantificato i possibili effetti di una transizione totale dalla formula distributiva diretta ad una distribuzione per conto da parte delle farmacie, considerando anche quella quota di farmaci PHT distribuita attraverso questo canale con le regole economiche della convenzione...”. Nell'articolo, si evidenziano anche le perplessità avanzate dal Presidente della SIFO: “...Il presidente Sifo è anche scettico rispetto alla metodologia con la quale è stata condotta la ricerca: una sola Asl rispetto alle oltre 140 esistenti in Italia non sarebbe rappresentativa. Inoltre...i costi sono stati valutati con criteri discutibili e per la Dpc (Distribuzione in nome e Per Conto) non sono stati valutati neppure quelli relativi ai costi di gestione che, comunque le Regioni devono sostenere, insieme al costo del farmaco e alla retribuzione da destinare alla farmacia privata e al deposito...” (http://www.utifar.it/index.php?id=59&itemid=318);

- una valutazione di costo, frutto della collaborazione tra i farmacisti ospedalieri SIFO ed economisti esperti nel settore farmaceutico, è stata condotta all’interno dell’Ospedale Molinette di Torino. Lo studio, si legge in un altro on line (16.05.13), ha messo in luce come la distribuzione dei farmaci che il paziente dovrà utilizzare presso il proprio domicilio costa di meno se fatta direttamente in ospedale (distribuzione diretta). E’ quanto è emerso durante l’evento dal titolo “La dispensazione al farmaco in ospedale e territorio: il valore aggiunto del farmacista” organizzato dalla sezione regionale SIFO Piemonte-Valle d'Aosta. L’analisi ha riguardato i costi della distribuzione diretta (DD) e, contemporaneamente, si è proceduto ad una stima del costo che si sarebbe avuto se fossero stati adottati altri sistemi di distribuzione. Per alcune categorie di medicinali, si è evidenziato, può essere utilizzata anche la Distribuzione per Conto (DPC), che consiste nel ritiro dei medicinali presso le farmacie private che forniscono essenzialmente un servizio di dispensazione del medicinale precedentemente acquistato dalla azienda sanitaria. Lo studio sarebbe stato condotto dal Dr. Claudio Jommi, Professore Associato presso l'Università del Piemonte Orientale e Responsabile dell'Osservatorio Farmaci del Cergas Bocconi: nella DD e nella DPC il costo del farmaco si assume sia lo stesso, perché in entrambi i casi l’acquisto avviene da parte di un Ente pubblico (l’ospedale o un'azienda sanitaria), per cui con la ricerca si è voluto evidenziare il mero costo della distribuzione. L'analisi si è basata sulla raccolta di dati aziendali strutturati e ha evidenziato come il costo organizzativo della DD per confezione distribuita ha un

Page 127: Interrogazioni materia sanità

valore decisamente inferiore a quello della DPC, anche considerando la quota fissa prevista per ogni confezione dispensata dal farmacista risultante dall'accordo regionale. La distribuzione in regime convenzionale avrebbe avuto un costo medio per confezione decisamente più elevato. La DD sarebbe quindi la soluzione distributiva più conveniente considerando anche che essa viene effettuata da personale ospedaliero altamente qualificato, in grado di fornire al paziente tutta una serie di consigli sulla modalità migliore per assumere i farmaci a un costo però inferiore rispetto alla distribuzione per conto (DPC) e decisamente inferiore rispetto alla distribuzione in convenzione. Questi dati non possono però essere automaticamente traslati alla realtà nazionale, dovendo tener presenti le variabilità regionali legislative e quelle dei costi dei sistemi distributivi (http://www.pharmastar.it/index.html?cat=7&id=11280 ) ;- non mancano considerazioni contrarie, laddove emerge in altri articoli di giornali pubblicati sul web una convenienza nell'adottare il sistema della distribuzione per conto. E' quanto emerge dalla ricerca "Distribuzione dei farmaci: un caso di spending review. Le potenzialità di miglioramento in una logica di rete", realizzata dal CREF. L'indagine puntava a stimare i costi effettivi della distribuzione diretta di medicinali da parte delle strutture pubbliche, esaminando i dati forniti (anno 2010) da una azienda sanitaria della Regione Friuli-Venezia Giulia. Analizzando i costi della distribuzione diretta, questi sono risultati essere pari a circa il 30% della spesa sostenuta dalla azienda sanitaria per l'acquisto dei farmaci. La ricerca ha effettuato, infine, una simulazione per quantificare quali sarebbero stati i costi se la stessa azienda sanitaria avesse affidato alle farmacie la distribuzione dei farmaci. Dall'analisi emerge che se la distribuzione dei farmaci fosse stata affidata alle farmacie con uno specifico compenso, la azienda sanitaria avrebbe ottenuto un risparmio consistente. Vanno, inoltre, considerate altre conseguenze positive della distribuzione tramite le farmacie: la facilità di accesso per il cittadino (maggior numero di punti distributivi e orari di apertura più ampi); l'opportunità per la azienda sanitaria di concentrare le proprie risorse su attività di assistenza e vigilanza. All'interno dell'articolo si riportano le considerazioni della Dr.ssa Annarosa Racca, Presidente di Federfarma: la ricerca “...fa emergere con assoluta chiarezza come la distribuzione diretta dei farmaci abbia dei costi aggiuntivi rispetto al puro e semplice costo di acquisto. Tali costi aggiuntivi sono stati finora sottovalutati. La loro quantificazione permette, invece, di valutare l'effettivo impatto economico della distribuzione diretta e di dimostrare come la distribuzione dei farmaci attraverso le farmacie costituisca per le Regioni e per il Ssn un'opportunità di risparmio e razionalizzazione e avvantaggi i cittadini grazie a un più agevole accesso al farmaco...” (http://www.sanita.ilsole24ore.com/art/lavoro-e-professione/2012-09-14/farmaci-distribuzione-conto-conviene-163441.php?uuid=Ab60EadG);- si descrivono in articoli più recenti (1.02.14 e 6.02.14) le spese della distribuzione diretta e per conto. All’interno del Rapporto sull’impiego dei medicinali in Italia (OsMed), oltre ad essere descritte la spesa ed i volumi dei medicinali complessivamente acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche, sono contenuti riferimenti specifici sui medicinali dispensati ai pazienti attraverso la distribuzione diretta e per conto e i dati relativi alla spesa per i medicinali somministrati nell’ambito dell’assistenza ospedaliera. La spesa per i medicinali acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche è in leggera crescita rispetto al 2012 e si attesta a quota 6,1 miliardi di euro, con una media di 102,4 euro pro capite (+3,3% rispetto all’anno precedente), mentre i consumi fanno registrare una flessione (148,2 dosi giornaliere ogni 1.000 abitanti pro capite) del 20,3% rispetto allo stesso periodo del 2012. Nell’anno appena trascorso tutte le Regioni hanno adottato la distribuzione diretta, mentre Abruzzo e Sicilia sono le uniche a non aver utilizzato la distribuzione per conto. La spesa per i medicinali erogati in distribuzione diretta e per conto è risultata complessivamente pari a 3,5 miliardi di euro, costituita per l’80,2% dalla distribuzione diretta in senso stretto e dal 19,8% dalla distribuzione per conto. Emergono delle sostanziali differenze tra le diverse realtà regionali, alcune Regioni ricorrono infatti in modo esteso alla distribuzione diretta (Emilia Romagna, Sardegna e Lombardia) mentre altre, per motivi di carattere organizzativo – strutturale, utilizzano meno questo canale alternativo (Molise, Calabria e Lazio). La spesa per i medicinali erogati esclusivamente in ambito ospedaliero è stata pari 1,9 miliardi e le Regioni che hanno registrato la

Page 128: Interrogazioni materia sanità

maggior spesa, in valore assoluto, sono state Lombardia (222,5 milioni di euro), Toscana (201,4 milioni) e Veneto (189 milioni); nel Lazio la spesa ammonta a 107,1 milioni di euro; i valori minimi sono stati registrati in Valle d’Aosta, Molise eTrento (http://www.pharmastar.it/index.html?cat=2&id=13821; http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?approfondimento_id=3157).

Considerato che:- con nota 18.07.11, la SIFO - Sezione regionale Sicilia ha comunicato un risparmio di spesa, per l'anno 2010, pari a 95,25 milioni di euro attraverso la dispensazione diretta dei farmaci del PHT misura A 1.2 del Piano di Rientro. I farmaci dispensati direttamente sono costati alle ASP (che acquistano con sconto medio del 40%) 144.milioni di euro, con un risparmio di ben 97 milioni di euro sul prezzo che avrebbero dovuto pagare (241 milioni di euro) in regime convenzionale alle farmacie private: 1.709.466 i pezzi dispensati (confezioni) nel 2010; 70 i farmacisti co.co.pro. assunti per l'attività di dispensazione dei farmaci del PHT; 25.000 euro circa il costo medio di un contratto; 1.750.000,00 euro la spesa complessiva dei 70 farmacisti co.co.pro.; 1, 02 euro l’investimento del costo a confezione ottenuto spalmando il costo dei 70 farmacisti co.co.pro. sul totale delle confezioni dispensate;- secondo la predetta nota, sarebbero ulteriori i vantaggi della dispensazione diretta del PHT oltre a quello economico: monitoraggio e registrazione dei singoli pazienti e dei loro piani terapeutici con trasmissione mensile in assessorato dei dati quali –quantitativi tramite file H ( creazione di una cartella terapeutica del Paziente ); conoscenza e verifica delle patologie e conseguente appropriatezza prescrittiva; fidelizzazione dei pazienti e rapporto diretto con le uu.oo prescrittrici; ottimizzazione terapie per rapporto virtuoso tra uu.oo prescrittrici-farmacia ospedaliera/ssn- paziente; acquisti ottimizzati e calibrati per singolo paziente; assenza ticket;- pertanto, si è chiesto all'Assessore di estendere la distribuzione diretta dei farmaci ancora in regime convenzionale alle farmacie private e facenti parte del PHT- la SIFO- Sezione regionale Sicilia, inoltre, ha preso atto di una probabile richiesta dei farmacisti privati di avere affidata (fermo restando che l’acquisto verrebbe effettuato sempre dalle Aziende Sanitarie) con cessione del contratto la dispensazione dei farmaci del PHT: “...Vorrebbero riconosciuto 6,25 euro a confezione per loro e 2,10 euro a confezione per i grossisti. Riteniamo poco probabile tale evenienza considerato che se applichiamo tali benefit per ESEMPIO alle 789.993 confezioni di farmaci ancora in convenzionata risulterebbe che ai farmacisti private verrebbero riconosciuti 4.937.562,00 euro ed ai grossisti 1.579.986 euro (considerato che alle farmacie ospedaliere/SSn vengono consegnati in loco dalle Aziende Farmaceutiche Produttrici e non dai Grossisti, senza aggravio di spesa) per un totale di 6.517.548 ( 4937562 + 1579986 ) e cioè 5.711.756 euro in più rispetto agli 805.792,86 euro della distribuzione diretta effettuata direttamente con i farmacisti cocopro. Nota Bene con 5.711.756 euro si potrebbero assumere ulteriori 228 farmacisti a contratto cocopro oltre agli ipotizzati 32 per un totale di 260...”;

Visto che:

- risulta una interrogazione rivolta dal Deputato Panepinto all'Assessore per la salute, avente ad oggetto “Notizie circa l’Accordo per la distribuzione dei farmaci inclusi nel PHT sottoscritto con Federfarma Sicilia”, il cui testo si riporta integralmente:“Premesso che:• L’Assessorato della Salute e Federfarma Sicilia hanno sottoscritto, lo scorso agosto, l’Accordo per la distribuzione dei farmaci inclusi nel PHT di cui alla determinazione AIFA del 29.10.2004;• Si tratta di farmaci ad alto costo e ad alto rischio inseriti nel prontuario della distribuzione diretta, cioè erogati direttamente dall’Azienda sanitaria attraverso i farmacisti ospedalieri sulla base di un piano terapeutico, o con forme alternative di distribuzione che consentono uno specifico

Page 129: Interrogazioni materia sanità

monitoraggio dei consumi e la presa in carico e la continuità assistenziale H (ospedale) – T (territorio);• Nell’accordo si stabilisce che i suddetti farmaci, per i quali è prevista la duplice modalità di distribuzione, diretta e per conto (DPC), saranno acquistati dalle ASP e dispensati esclusivamente attraverso le farmacie aperte al pubblico;• Ad esclusione dei farmaci relativi al primo ciclo di terapia successivo alle dimissioni dopo un ricovero ospedaliero, tutti i farmaci inseriti nel PHT saranno, dunque, distribuiti soltanto in farmacia privata “per conto” della ASP;• Il compenso per le farmacie (inclusa la distribuzione intermedia) è calcolato in quota fissa a 4,50 euro più IVA per confezione dispensata, incrementato di 2,30 euro per le farmacie rurali con fatturato ridotto;Considerato che:• La legge regionale 12/2007, all’art. 11, prescrive che “le Aziende sanitarie provvedono all’acquisto dalle case farmaceutiche e alla distribuzione diretta di farmaci le cui molecole, individuate entro trenta giorni con decreto dell’Assessorato della sanità, siano funzionali alla cura di specifiche patologie ad alto rischio di vita”.• Il Piano di contenimento e riqualificazione del sistema sanitario regionale, sottoscritto in data 31 luglio 2007 tra il Ministero della salute, il Ministero dell’economia e la Regione siciliana, prevede tra le misure operative per il contenimento e la riduzione della spesa farmaceutica convenzionata la distribuzione diretta di tutti i medicinali inclusi nel PHT a partire dall’1 gennaio 2008;• La distribuzione diretta si è avviata nelle ASP con l’assunzione di 110 farmacisti specialisti in farmacia ospedaliera anche mediante contratti a tempo determinato;• L’implementazione della distribuzione diretta dei farmaci inclusi nel PHT ha determinato rilevanti economie di sistema in linea con quanto stimato nel Piano di rientro: al 30 giugno 2009, le stime dell’assessorato davano conto di un risparmio di oltre 60 milioni di euro con un’incidenza del 63,87%;• In virtù di tali risultati, l’assessore per la salute pro tempore aveva diramato una nota ai direttori delle ASP e delle aziende ospedaliere ed universitarie invitandoli a prorogare i contratti ai farmacisti ospedalieri e ad adeguare, in sede di rideterminazione delle dotazioni organiche, l’effettivo fabbisogno di personale;Ritenuto che:• la modalità di dispensazione diretta non assume una valenza esclusiva di contenimento della spesa ma, soprattutto, di tutela clinica del paziente e di garanzia della continuità terapeutica tra ospedale e territorio, nonché di appropriatezza dell’utilizzo del farmaco;• Nel contesto di una adeguata procedura organizzativa, non si crea alcun disagio al paziente, ma anzi si realizza un beneficio potenziale, in quanto vengono contestualmente garantite il follow-up clinico e la distribuzione diretta del farmaco, evitando che il paziente debba recarsi alla struttura specialistica ospedaliera esclusivamente in ragione dell’accesso al farmaco;• i disagi per i pazienti derivanti dalla scarsa capillarità dei punti di distribuzione potrebbero trovare soluzione attraverso il potenziamento del sistema;• tali disagi coinvolgono principalmente i pazienti residenti nelle città di Palermo, Catania e Messina dove sono presenti aziende ospedaliere staccate dall’ASP territoriale; poiché le aziende ospedaliere sono le maggiori produttrici di piani terapeutici i cui farmaci devono essere ritirati presso i punti di prelievo dell’ASP, in genere lontane, basterebbe autorizzare gli ospedali non solo a prescrivere ma anche ad erogare i farmaci;Considerato, inoltre, che:• l’attuale mercato dei farmaci PHT è di circa 230 milioni di euro per un totale di 2 milioni di confezioni (Rapporto OSMED 2012): con la distribuzione per conto come delineata nell’Accordo sottoscritto con Federfarma, per ciascuna confezione occorrerà pagare 4,5 euro più IVA per un totale di oltre 9 milioni di euro in più l’anno;

Page 130: Interrogazioni materia sanità

• il potenziamento del servizio di distribuzione diretta con l’assunzione di nuovi farmacisti ospedalieri inciderebbe, viceversa, solo del 4% sul potenziale risparmio;• attualmente il costo annuo dei 110 farmacisti assunti per la distribuzione diretta è di 4,4 milioni di euro; pertanto, nuove assunzioni consentirebbero un servizio fortemente capillare a fronte di risparmi garantiti;• il passaggio alla distribuzione per conto, invece, determinerà il licenziamento di questi professionisti e un maggiore costo annuo per spesa farmaceutica convenzionata;Per sapere:• quali vantaggi si ritiene di ricavare in termini di efficienza, risparmio e qualità del servizio con l’esecuzione dell’Accordo per la distribuzione dei farmaci inclusi nel PHT sottoscritto con Federfarma Sicilia;• se non ritengano che migliori risultati sarebbero stati conseguibili con il rafforzamento del servizio di distribuzione diretta autorizzando anche le aziende ospedaliere e gli ospedali ad erogare i farmaci e potenziare l’organico con l’assunzione a tempo indeterminato di nuovi farmacisti ospedalieri.Panepinto

(http://www.fiancoafianco.it/?p=3362).

Considerato che:- con nota 9.12.13 rivolta anche all'Assessorato per la salute, il Sindacato Nazionale Farmacisti Dirigenti del SSN - Segreteria regionale Sicilia ha espresso il proprio parere tecnico in merito alla decisione che i farmaci appartenenti al Prontuario Ospedale Territorio (PHT) non saranno più erogati in forma diretta dalle Asp, ma distribuiti esclusivamente attraverso le farmacie aperte al pubblico. La Si.Na.F.O. ha deliberato un proprio orientamento ufficiale: “...ritiene necessario continuare il percorso di razionalizzazione della spesa relativa ai medicinali del PHT, iniziato - secondo il piano di rientro 2007/2009 - con la distribuzione diretta attraverso le farmacie ospedaliere e i servizi farmaceutici territoriali delle Asp, i quali si sono contraddistinti per avere offerto al cittadino un servizio di elevata qualità professionale a costi del tutto contenuti, estendendo alla restante quota parte di farmaci PHT rimasta in regime convenzionale ed implementando il numero dei farmacisti dedicati al Servizio...Avverte...che qualora, la scelta politica già presa con l’Accordo (il riferimento è all'Accordo siglato tra l’Assessorato della Salute e Federfarma Sicilia), dovesse essere ratificata e quindi passare alla attuazione pratica per realizzare comunque la c.d. “ DPC”, senza la giusta previsione di risorse aggiuntive per i Servizi Farmaceutici ed una oculata programmazione ed integrazione dei processi interconnessi alla gestione del PHT, trascurando questi aspetti che noi riteniamo fondamentali, ben presto si evidenzierebbe un marcato vulnus, incanalando questa forma di distribuzione (DPC ), in un percorso, oltremodo, fallimentare e deleterio per tutto il sistema!

Visto che:

- l'Assessore per la salute ha approvato (GURS 31.01.14) l'Accordo per la distribuzione dei farmaci di cui al PHT intervenuto con Federfarma Sicilia, nonché il disciplinare tecnico relativo alle modalità attuative, costituendo un Tavolo tecnico per la verifica dell’attuazione e la gestione dell’accordo medesimo.

- l'Accordo prevede che i distributori intermedi, quale collegamento tra Aziende sanitarie provinciali e Farmacie, garantiranno la piena efficacia della distribuzione Per Conto attraverso un supporto logistico e gestionale informatico, nel rispetto delle norme di buona distribuzione. A tal fine, si prevede che i farmaci concedibili con onere a carico del S.S.N. a base dei principi attivi (e relative indicazioni) inclusi nel PHT, per i quali è prevista la duplice via di distribuzione, ad

Page 131: Interrogazioni materia sanità

esclusione di quelli relativi al primo ciclo di terapia immediatamente successivo alle dimissioni dal ricovero ospedaliero, saranno acquistati dalle Aziende sanitarie provinciali (ASP) e dispensati esclusivamente attraverso le farmacie aperte al pubblico (DPC), che saranno rifornite dai Distributori Intermedi presenti sul territorio, ad eccezione di talune tipologie di farmaci puntualmente individuati;

- la distribuzione Per Conto riveste carattere “sperimentale” e pertanto sarà soggetta alla prima valutazione entro il 30 giugno 2014, e successivamente con cadenza semestrale fino alla scadenza.;

- i farmaci, i cui principi attivi saranno inclusi nel PHT successivamente, saranno dispensati esclusivamente dalle Farmacie aperte al pubblico, nel rispetto della Normativa Regionale, secondo le modalità previste dall'Accordo, mentre i farmaci che dovessero essere esclusi dal PHT, passeranno nel canale distributivo convenzionale;

- il compenso a fronte degli oneri a carico (Farmacie + Distribuzione Intermedia) deve essere calcolato in quota fissa, IVA esclusa, nella misura di euro 4,50 per confezione dispensata, incrementata di euro 2,30 per le farmacie rurali sussidiate a fatturato ridotto, inferiore a € 387.342. La liquidazione di tali somme avverrà nei tempi e nelle modalità previsti dal Disciplinare Tecnico a fronte di invio alle AA.SS.PP. del “flusso della Distribuzione Per Conto”, secondo il tracciato relativo alle prestazioni effettuate, al consueto invio dei dati e di regolare fattura per gli oneri sopra indicati gravati dell’aliquota IVA vigente;

- ai fini della puntuale applicazione dell’Accordo, Federfarma si impegna a rendere disponibile una piattaforma informatica dedicata alla distribuzione Per Conto idonea alla gestione dei flussi informativi ministeriali, ed a produrre un unico flusso comprensivo dell’erogato di tutte le Farmacie per singola Provincia;

- il Disciplinare tecnico stabilisce le modalità di acquisto, approvvigionamento, distribuzione, dispensazione e contabilizzazione dei farmaci inclusi nel PHT secondo quanto stabilito dall’Accordo tra l’Assessorato regionale della salute e Federfarma Sicilia. In particolare, le ASP si impegnano:a) ad acquistare i farmaci oggetto dell’accordo, nel rispetto di quanto aggiudicato nella gara regionale, richiedendo la consegna presso i Distributori intermedi autorizzati, in quantitativi congrui a garantire il servizio. La consegna presso i magazzini dei distributori avverrà in una prima fase (quattro mesi dall’effettivo avvio) in base alle quote di mercato provinciali di ciascun distributore intermedio;b) richiedere alle aziende fornitrici che le confezioni acquistate siano dotate di fustella adesiva a lettura ottica annullata con la dicitura “Confezione ospedaliera” al fine di renderle facilmente distinguibili dalle altre confezioni presenti nel circuito distributivo;c) predisporre controlli presso i depositi individuati dall’ASP a riforniti);d) rimborsare alle farmacie € 3,40 a pezzo + IVA, incrementato di € 2,30 per le farmacie rurali sussidiate a fatturato ridotto, inferiore a € 387.342, entro 60 giorni dalla consegna della fattura;e) rimborsare ai distributori intermedi € 1,10 a pezzo + IVA entro 60 giorni dal termine ultimo di presentazione della fattura;I Distributori si impegnano a:a) custodire in conto deposito presso i propri magazzini in spazi dedicati ed in modo esclusivo i medicinali consegnati per conto delle ASP, nel rispetto dei criteri generali di buona conservazione, e con particolare attenzione alla scadenza dei farmaci in deposito;b) garantire il controllo della merce in arrivo e curare che le confezioni siano dotate di fustella a lettura ottica annullata con la dicitura “Confezione ospedaliera”: l’eventuale non conformità deve essere comunicata dal deposito all’ASP entro 3 giorni dalla ricezione della merce;

Page 132: Interrogazioni materia sanità

c) controllare la corrispondenza tra ordine e bolla al fine di verificare la conformità per quantità e qualità della merce ricevuta rispetto a quella ordinata, provvedendo successivamente a restituire la bolla in originale, debitamente timbrata e controfirmata, all’ASP con cadenza settimanale;d) consegnare all’ASP di appartenenza, entro il giorno 10 del mese successivo a quello di riferimento, la fattura emessa per gli oneri di dispensazione riferita alle consegne del mese precedente e comprensiva di eventuali conguagli.Le farmacie si impegnano a:a) richiedere i farmaci prescritti nell’esatta quantità necessaria alla spedizione delle ricette presentate;b) controllare che le prescrizioni dei farmaci in parola siano complete degli elementi previsti dalla vigente normativa nazionale e regionale;c) apporre sulla ricetta le fustelle ottiche presenti sulle confezioni degli stessi e consegnare i farmaci all’utente, incassando l’eventuale quota a carico dell’assistito sulla base della vigente normativa in materia di partecipazione alla spesa e di esenzione;d) consegnare all’ASP di appartenenza entro i tempi previsti dalla vigente normativa per le altre ricette del SSN le ricette relative alle prescrizioni dei farmaci PHT oggetto dell’Accordo in mazzette separate, evidenziate ed in confezioni diverse; la fattura emessa per gli oneri di dispensazione indicati nell’Accordo, comprensiva del dettaglio delle quote di compartecipazione; un tabulato riportante le quantità erogate distinte per singolo prodotto e l’ammontare delle quote di compartecipazione incassate che verranno considerate quale acconto ricevuto sull’ammontare complessivo della fattura.Tutto ciò premesso, visto e considerato

PER SAPERE:- tenuto conto dei dati economici riportati e preso atto del carattere sperimentale della regolamentazione della distribuzione per conto in Sicilia, quali vantaggi, economici e non, si prospettano in termini di risparmio di spesa a fronte del nuovo sistema di dispensazione;- come si intende monitorare l'impatto del nuovo sistema di dispensazione sotto il profilo della efficienza e qualità del servizio;- quali sistemi si intendono adottare per prevenire eventuali fenomeni corruttivi e, in genere, di natura illecita che potrebbero trovare nel sistema così regolamentato della dispensazione per conto terreno fertile;- quali sarebbero i dati oggettivi che hanno portato ad escludere il mantenimento della distribuzione diretta, il cui sistema avrebbe potuto essere inciso da riforme idonee al relativo contenimento della spesa;

(14.03.14) Firmatari: Stefano Zito (M5S)