INTEGRAZIONE OSPEDALE - TERRITORIO Sabato 15 Settembre 2007 -
ore 09,00 ARIANO IRPINO Teatro Comunale La fase di dimissione:
momento dincontro ospedale territorio Dott. SAVERIO GENUA
Fiduciario FIMMG ASL AV1 Presidente Comitato Etico ASL Av1
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QUALI INFORMAZIONI SUL PAZIENTE DIMESSO SONO UTILI PER IL
MEDICO CURANTE? diagnosi di dimissione risultato dei test riscontri
obiettivi prescrizioni fatte alla dimissione e d i cambiamenti
eventualmente apportati alle terapie seguite prima del ricovero
dettagli sulle eventuali visite di controllo quali informazioni
sono state date al paziente se ci sono particolari necessit da
soddisfare se si attendono ancora i risultati di alcuni esami
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CARENZE NELLE RELAZIONI DI DIMISSIONE Kripalani S et al.
Deficits in Communication and Information Transfer Between
Hospital-Based and Primary Care Physicians Implications for Patient
Safety and Continuity of Care. JAMA. 2007;297:831-841.
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Nel 10% dei casi i risultati dei test richiedevano un
intervento di qualche tipo e in qualche caso un intervento urgente.
Il 24% dei medici curanti riferisce che la gestione delle cure
stata influenzata negativamente dal ritardo o dallincompletezza
delle comunicazioni Questa discontinuit nelle cure coinvolge il 50%
dei pazienti dimessi e si associa a una maggiore probabilit di
nuovi ricoveri
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ACCORDO COLLETTIVO NAZIONALE PER LA DISCIPLINA DEI RAPPORTI CON
I MEDICI DI MEDICINA GENERALE AI SENSI DELLART. 8 DEL D.LGS. N. 502
DEL 1992 e successive modificazioni ed integrazioni A RT. 49 R
APPORTI TRA IL M EDICO DI F AMIGLIA E L O SPEDALE. 1.Nello spirito
e nel progressivo impegno alla presa in carico del proprio
assistito, il medico di assistenza primaria, che ha cognizione di
tutti i momenti della attivit sanitaria in favore del proprio
assistito, si prende cura della persona malata nellaccesso
allospedale, pu partecipare alla fase diagnostica, curativa e
riabilitava, direttamente o mediante laccesso al sistema
informatico. Le aziende sanitarie locali hanno lobbligo di porre in
essere tutte le azioni atte a garantire al medico di fiducia la
continuit della presa in carico della persona in tutti i momenti
dei percorsi assistenziali nei servizi aziendali, territoriali ed
ospedalieri. Le regioni istruiscono in modo analogo le attivit
delle Aziende ospedaliere.
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c) il rispetto da parte dei medici dellospedale delle norme
previste in materia prescrittiva dalle note AIFA, delle
disposizioni in materia di esenzione dalla partecipazione alla
spesa di cui al Decreto Ministeriale 329/99 e successive
modificazioni e delle modalit di prescrizione previste dallarticolo
50 della legge 326/2003; 2. I Direttori generali di Aziende
ospedaliere o di Aziende nel cui territorio insistono uno o pi
presidi ospedalieri, previo accordo tra loro quando necessario,
sentito il Comitato aziendale di cui allart. 23 e il Direttore
sanitario, d'intesa col dirigente medico di cui all'art. 61,
adottano pertanto, anche in ottemperanza al disposto dellart.
15-decies del D.L.vo n. 502/92 e successive modificazioni ed
integrazioni, i provvedimenti regolamentari, comprensivi degli
aspetti organizzativi, necessari ad assicurare: a) il dovuto
accesso del medico di famiglia ai presidi ospedalieri della stessa
azienda in fase di accettazione, di degenza e di dimissioni del
proprio paziente; b) le modalit di comunicazione tra ospedale e
medico di famiglia in relazione allandamento della degenza e alle
problematiche emergenti in corso di ricovero, anche mediante la
messa a punto di idonei strumenti telematici ed informatici; d) il
rispetto delle norme in materia di prescrizione diretta dei
controlli programmati entro i 30 gg dalla dimissione e della
esenzione per le indagini da eseguirsi in funzione del ricovero
programmato.
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3. In particolare il Direttore Generale deve garantire che il
medico di famiglia riceva dal reparto ospedaliero la relazione
clinica di dimissioni contenente la sintesi dell'iter diagnostico e
terapeutico ospedaliero nonch i suggerimenti terapeutici per
l'assistenza del paziente a domicilio. 4. Particolare attenzione
sar posta, ove le disposizioni regionali ed aziendali le prevedano,
alla consegna da parte dellospedale delle confezioni terapeutiche,
anche start, allatto della dimissione ospedaliera, al fine di
evitare la discontinuit terapeutica o il ritardato avvio di una
nuova terapia. 5. In caso di trasferimento dellassistito presso il
proprio domicilio in regime di dimissione protetta, ferme restando
eventuali competenze del reparto ospedaliero in materia di
assistenza diretta del paziente, il dirigente del reparto concorda
col medico di famiglia gli eventuali interventi di supporto alla
degenza domiciliare ritenuti necessari, anche nella prospettiva di
passaggio del paziente in regime di assistenza domiciliare
integrata o programmata.
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6. In ogni caso il medico di medicina generale nell'interesse
del proprio paziente pu accedere, qualora lo ritenga opportuno, in
tutti gli ospedali pubblici e le case di cura convenzionate o
accreditate anche ai fini di evitare dimissioni improprie con il
conseguente eccesso di carico assistenziale a livello domiciliare.
7. Al fine di garantire un rapporto di collaborazione trasparente
tra i medici del presidio ospedaliero ed i medici di medicina
generale convenzionati, pu essere istituita a livello aziendale, da
parte del Direttore Generale della Azienda USL o ospedaliera, una
commissione, con funzioni di supporto alla Direzione Generale,
composta dai medici di medicina generale presenti nei vari Uffici
di Coordinamento delle attivit distrettuali, medici ospedalieri e
funzionari dirigenti medici della Azienda, con il compito di
esaminare e proporre adeguate soluzioni ad eventuali cause di
disservizio e di conflitto nei rapporti tra ospedale e
territorio.
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Delibera ASL AV1 n. 1476 del 5 ottobre 2000
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COMPITI DELLO SPECIALISTA: dovr essere compilata una nota di
dimissione da parte del primario (o da un suo delegato) per fornire
notizie esaurienti al medico di medicina generale; tale nota, da
inviare in busta chiusa o per e-mail al medico curante, dovr
contenere: diagnosi accertata; indagini strumentali e di
laboratorio effettuate, con i dati pi significativi; terapie
eseguite; eventuali terapie consigliate a domicilio (per la
prescrizione di farmaci necessario rispettare le norme CUF); nel
caso in cui vengano richiesti controlli clinici o prestazioni di
vario genere (ad esempio visite mediche, medicazioni, rimozione di
punti di sutura, rimozione di apparecchi gessati) entro un mese
dalla dimissione, questi verranno richiesti dal medico di reparto
su appositi moduli e senza partecipazione alla spesa da parte del
paziente, entro un mese dalla dimissione (ai sensi della L. 662 del
26.12.1996 ).
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La prescrizione da parte dei medici ospedalieri, universitari e
di strutture accreditate dovr avvenire ai sensi delle norme
previste nel D.P.R. 270/2000 ed eventuali prescrizioni di farmaci
dovranno essere effettuate su ricettario bianco con lindicazione
del solo principio attivo e la dizione sul modulo al medico
curante, rispettando i criteri di cui al punto 2 e di attivazione
delle note C.U.F. e del registro A.S.L. E opportuno che i medici di
medicina generale MMG e PLS conservino copia delle prescrizioni
suggerite dai medici ospedalieri, dai Policlinici e accreditati
esterni per necessaria documentazione in caso di contestazione; le
Aziende attraverso i Distretti devono dotare i medici di medicina
generale di un timbro recante la dicitura: Prescrizione indotta dal
Dott. ______________________________ in data
___________Cod.__________________STRUTTURA______________________
Qualora il medico prescriva un farmaco appartenente a qualsiasi
classe, per indicazioni o per modalit di somministrazione non
prevista nella scheda tecnica, deve apportare sulla ricetta la nota
farmaco a totale carico dellassistito. Tale prescrizione deve
essere effettuata in conformit con le disposizioni vigenti (D. L.
vo 17/2/98 n 23 convertito con modificazioni in legge 8/4/98 n 94).
La somministrazione avviene sotto la sua diretta responsabilit
previa lacquisizione del consenso informato purch tale impiego sia
noto e conforme ai lavori apparsi su pubblicazioni accreditate.
D.G.R.C. n. 1018 del 2 marzo 2001
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ALLEGATO 1 AZIENDA SANITARIA LOCALE Distretto Sanitario n Via
_________________________ SERVIZIO MEDICINA DI BASE (da consegnare
al medico di fiducia) POLIAMBULATORIO
______________________________________________________ AMBULATORIO
_________________________________________________________
ASSICURATO n
__________________________________________________________
ASSISTITO (leggibile)
_________________________________________________________
__________________________________________________________________________
DIAGNOSI (
leggibile)__________________________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________________
INDIRIZZO TERAPEUTICO (leggibile) PER FARMACI A CARICO DEL S.S.N
_____________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________
INDIRIZZO TERAPEUTICO (leggibile) PER FARMACI NON A CARICO DEL
S.S.N
_____________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________ LO
SPECIALISTA Li . (timbro e firma leggibili) D.G.R.C. n. 1018 del 2
marzo 2001
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- che le aziende sanitarie locali e le aziende ospedaliere,
nonch le aziende ospedaliere universitarie, ivi compresi i
policlinici universitari e gli Istituti di ricovero e cura a
carattere scientifico, hanno lobbligo di porre in essere tutte le
azioni atte a garantire al medico e pediatra di fiducia la
continuit della presa in carico della persona in tutti i momenti
dei percorsi assistenziali nei servizi aziendali, territoriali ed
ospedalieri; - che i Direttori Generali di Aziende Ospedaliere,
Aziende Universitarie, IRCCS o di Aziende nel cui territorio
insistono uno o pi presidi ospedalieri, adottano i provvedimenti
regolamentari, comprensivi degli aspetti organizzativi, necessari
ad assicurare;
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e) il dovuto accesso del medico e pediatra di famiglia ai
presidi ospedalieri della stessa azienda in fase di accettazione,
di degenza e di dimissioni del proprio paziente; f) le modalit di
comunicazione tra ospedale e medico e pediatra di famiglia in
relazione allandamento della degenza e alle problematiche emergenti
in corso di ricovero, anche mediante la messa a punto di idonei
strumenti telematici ed informatici; g) il rispetto da parte dei
medici dellospedale delle norme previste in materia prescrittiva
dalle note AIFA, delle disposizioni in materia di esenzione dalla
partecipazione alla spesa di cui al Decreto Ministeriale 329\99 e
successive modificazioni e delle modalit di prescrizione previste
dallarticolo 50 della legge 326\2003; h) il rispetto delle norme in
materia di prescrizione diretta dei controlli programmati entro i
30 giorni dalla dimissione
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- che in ogni caso il medico di medicina generale ed il
pediatra di famiglia, nellinteresse del proprio paziente, possono
accedere, qualora lo ritengano opportuno, in tutti gli ospedali
pubblici e le case di cura convenzionate o accreditate anche ai
fini di evitare dimissioni improprie con il conseguente eccesso di
carico assistenziale a livello domiciliare; -che al fine di
garantire un rapporto di collaborazione trasparente tra i medici
del presidio ospedaliero ed i medici di medicina generale e
pediatri di famiglia convenzionati, pu essere istituita a livello
aziendale, da parte del Direttore Generale della Azienda USL o
ospedaliera, una commissione, con funzioni di supporto alla
Direzione Generale, composta dai medici di cui sopra presenti nei
vari Uffici di coordinamento delle attivit distrettuali, medici
ospedalieri e funzionari dirigenti medici della Azienda, con il
compito di esaminare e proporre adeguate soluzioni ad eventuali
cause di disservizio e di conflitto nei rapporti tra ospedale e
territorio; -che in particolare sulla base degli indirizzi
regionali le Aziende promuovano e realizzino, dintesa con i
sindacati maggiormente rappresentativi e con le Associazioni di
tutela dei cittadini, tutti gli adempimenti necessari a rendere
trasparenti i meccanismi di inserimento dei cittadini nelle liste
dattesa dei ricoveri ordinari, dei ricoveri delezione, dei ricoveri
in Day Hospital ; promuovano inoltre criteri e condizioni di equit
nella realizzazione delle liste dattesa per le prestazioni di
specialistica ambulatoriale ospedaliera;
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8. In particolare sulla base di indirizzi regionali lAzienda
promuove e realizza, dintesa con i sindacati maggiormente
rappresentativi e con le Associazioni di tutela dei cittadini,
tutti gli adempimenti necessari a rendere trasparenti i meccanismi
di inserimento dei cittadini nelle liste dattesa dei ricoveri
ordinari, dei ricoveri delezione, dei ricoveri in Day Hospital.
Promuove inoltre criteri e condizioni di equit nella realizzazione
delle liste dattesa per le prestazioni di specialistica
ambulatoriale ospedaliera.
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DIMISSIONI DIFFICILI : LA DIMENSIONE DEL FENOMENO tra il 2 e il
3 per cento di tutte le dimissioni ospedaliere sono da classificare
come difficili Una ASL di 170.000 abitanti, con un tasso di
ospedalizzazione del 160 per mille (27.200 ricoveri), deve
attendersi tra le 540 e le 816 dimissioni difficili lanno; di
queste circa la met rappresentata da esiti invalidanti di ictus e
fratture del collo del femore in persone anziane da riabilitare. La
dimissione protetta un meccanismo di tutela della persona "fragile
cio "a rischio" sia per le condizioni cliniche precarie che per la
mancanza di un adeguato supporto di reti amicali o parentali o per
inadeguatezza socio-economica. Si tratta di pazienti ad alto
rischio di nuove ospedalizzazioni inappropriate paziente
neoplastico ADO paziente che necessita di cure domiciliariADI
paziente geriatrico con problemi sanitari e/o socio-sanitariADP
paziente disabile RIABILITAZIONE
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Modalit di prescrizione del farmaco alla dimissione PHT -
Prontuario della distribuzione diretta Area H-T ovvero della presa
in carico e della continuit terapeutica, il cui strumento il PH-T
(Prontuario della Distribuzione Diretta) necessit di garantire una
continuit assistenziale tra lospedale (Area intensiva) e territorio
(Area della cronicit); il PH-T concepito come strumento per
assicurare tale continuit, ponendo il paziente al centro della
strategia assistenziale, caratterizzata da criticit diagnostica e
terapeutica e dalla esigenza di un periodico follow-up con la
struttura specialistica e da accessi programmati e periodici da
parte del paziente.
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Kripalani S et al. Deficits in Communication and Information
Transfer Between Hospital-Based and Primary Care Physicians
Implications for Patient Safety and Continuity of Care. JAMA.
2007;297:831-841. secondo le linee guida statunitensi, il medico
ospedaliero dovrebbe discutere con il collega del territorio prima
di decidere le dimissioni. una settantina di studi di buona qualit
hanno dimostrato che raramente la comunicazione ai livelli
richiesti dalle linee guida, e dal buon senso
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MODALIT COMUNICAZIONE Kripalani S et al. Deficits in
Communication and Information Transfer Between Hospital-Based and
Primary Care Physicians Implications for Patient Safety and
Continuity of Care. JAMA. 2007;297:831-841.
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Adeguamento informatico della comunicazione invio diretto al
medico curante per e-mail della sintesi clinica di dimissione copia
della cartella clinica fornita direttamente al paziente quando
viene dimesso dallospedale; cartella clinica elettronica [TESSERA
ELETTRONICA] che possa essere aggiornata in tempo reale e a
accessibile a tutti i medici coinvolti; Quali rimedi? Applicazione
delle norme esistenti sulla gestione della fase di dimissione del
paziente dallospedale Utilizzazione sistematica del PHT Attivazione
del sistema gestionale delle dimissioni protette Comunicazione
adeguata e agevole tra operatori sanitari (LINEA VERDE) Adozione di
un modello standardizzato per le dimissioni ospedaliere
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Cure intermedie La dimissione dall'ospedale va programmata e
condivisa Le cure intermedie sono servizi integrati, sanitari e
sociali, che, in epoca di deospedalizzazione, devono essere
rafforzati se si vuole garantire la continuit assistenziale e la
prevenzione dei ricoveri inutili.