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Consuntivo 2009Prospettive 2010

25 Gennaio 2010Anno XXXVIIIwww.guidaviaggi.itnumero1263

Innovazionee prudenzaper ripartire

olpi di scena socie-tari, crisi dei consu-mi e contromosse

aziendali hanno tenuto banconell’anno appena trascorso,lasciando una scia di insi-curezza, che istituzioni e pri-vati stanno affrontando conuna maggiore cautela ge-stionale e una ricerca di inno-vazione che garantisca valo-re aggiunto ai servizi. Conf-turismo e Federturismo so-no alle prese con le prossimesfide e i nodi irrisolti del tu-rismo, mentre sul fronte tec-nologico si assiste, da partedel mondo agenziale, ad unapresa di coscienza del fattoche per avere successo onlinebisogna soddisfare le curio-sità e condividerle con proat-tività. La distribuzione orga-nizzata ha vissuto intricatevicende societarie e giri dipoltrone, senza comunquedecretare il modello di busi-ness vincente tra integrazioneverticale e orizzontale. Sulfronte incoming si riaffermala forza attrattiva dell’Italia,anche se il valore degli incas-

si è ridotto di quasi l’8%, finoa settembre 2009. Intantostentano a decollare gli in-centivi per il turismo e, a benguardare, la Finanziaria 2010non prevede nulla di specifi-co per il settore. Per le desti-nazioni di vacanza all’estero,il consumatore ha ormai scel-to il binario della personaliz-zazione o, in alternativa,quello del risparmio. Parola,quest’ultima, che è risultata

la chiave di lettura delle tra-vel policy aziendali, che perl’anno in corso dovrannofronteggiare aumenti nei bi-glietti aerei e un pricing al-berghiero ancora contenuto.Nelle strategie delle societàdi crociere è prevalsa la leggedella flessibilità, con un pric-ing aggressivo, partnership,allargamento dei mercati einvestimenti per rafforzare ilbusiness.

La portualità è alla ricerca dinuove facilities, mentre ilMediterraneo ribadisce ilproprio ruolo di centro delbusiness crocieristico. Portatiall’osso i costi all’interno deivettori aerei, ora la strada èquella del consolidamento,mentre gli scali aeroportualidovranno privilegiare azioniche spingano movimenti erevenue.L’indice di fiducia del settore

nalisi curata dal nostro setti-manale, con un aumentodelle aziende in perdita e unridimensionamento dei pianiespansivi che denuncia unarinuncia all’integrazione ver-ticale. L.D.

C

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In questo numeroFaccia a facciaConfronto di ideetra Bernabò Boccae Daniel Winteler

TecnologiaLe sfide e gli esempi virtuosidel web

DistribuzioneLe sorpresee i colpi di scenadelle aggregazioni

IncomingZero incentiviin Finanziaria e meno introiti

Business travelPolitica dei tagliin vista della ripresa

Crociere-TraghettiTanta flessibilitànella tenutadel settore

Trasporto aereoConsolidamentoe occhio ai conti

Indice di fiduciaStabile ottimismo

Bilanci t.o.Perdite e ridimensionamenti

intravede però la luce dopo ilbuio dell’estate e fa chiudereil 2009 con uno stabile otti-mismo. Sul fronte bilanci deitour operator, già il 2008 è daconsiderarsi una prova tecni-ca di crisi, come dimostra l’a-

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sì difficile, avrebbe avuto si-curamente maggior bisognodi visibilità e, dunque, di pro-mozione all'estero con cam-pagne pubblicitarie impor-tanti. Ecco, forse su questoaspetto, non sono stato trop-po chiaro".

4-B: "Il 2010 non potrà checostituire l'avvio di una nuo-va stagione di rilancio del-l'immagine turistica del BelPaese. Per ottenere tuttaviarisultati concreti già nell'im-mediato, occorre l'istituzio-ne di un tavolo tecnico Sta-to-Regioni-Sindacati-Im-prese dal quale far scaturireprogetti condivisi e risorsecerte da destinare ad inizia-tive mirate".

5-B: "Senza dubbio, sologuardando positivamente alfuturo potremo ottenere ri-sultati, nella consapevolezzache l'Italia è e rimane una del-le principali mete turistichemondiali ed ha tutte le cartein regola per competere inqualità e prezzi con i nostripiù diretti competitor".

6-B: "Visione d'insieme, a-nalisi della congiuntura, co-raggio per le sfide future".

7-B: "Le principali bancheitaliane hanno finalmentecosì compreso il ruolo stra-tegico del settore, da sotto-scrivere, sotto l'egida dellaPresidenza del Consiglio, unpatto per finanziare le im-prese del turismo a tassi a-gevolati. Ecco, quello che ciaspettiamo nell'immediato enel breve-medio periodo èche tale assunto si con-cretizzi realmente in unaapertura di credito continua-tiva e rivolta indiscriminata-mente ad ogni azienda, aprescindere dalle sue dimen-

Il turismo ha risen-tito della crisi mon-diale come qualsia-

si altro settore economicodel nostro Paese ed il mioprincipale impegno è statorivolto a sensibilizzare l'opi-nione pubblica, i mass me-dia ed il mondo politico-go-vernativo affinché non pas-sasse la tesi che il settore,pur perdendo meno di altricomparti, fosse in piena sa-lute".

2-B: "Il 2009 è stato forsel'anno peggiore del Terzo Mil-lennio. Gli attentati dell'11settembre 2001 crearono

danni economici che si sonoripercossi nel biennio2002/2003, ma la recessioneha in sé un germe più subdo-lo e pericoloso, che non simanifesta in forma consi-stente tutto assieme, ma simaterializza purtroppo len-tamente ed in un lasso tem-porale estremamente diffi-cile da quantificare".

3-B: "L'Italia, in un anno co-

sioni che in Italia non pos-sono che essere piccole opiccolissime e per lo più aconduzione familiare".

8-B: "Più che una promessaè un invito: continuiamo a la-vorare insieme, organizza-zione di categoria ed impre-se del turismo, nel comuneobiettivo di far sì che l'Italiapossa risalire alla svelta laclassifica dei Paesi turisticimondiali, fino ad ambire allariconquista di una leadershipche alcuni decenni or sononessuno metteva in discus-sione".

“ per lo sviluppo dell'industriaturistica, una promozione u-nitaria dell’Italia all'esteroche faccia da volano per lesingole destinazioni locali.Per rilanciare lo sviluppo ela competitività dell'indu-stria turistica italiana e percontribuire al mantenimentodei livelli occupazionali èessenziale che vengano in-staurate condizioni di omoge-neità fra le imprese turistichee quelle dei Paesi concorren-ti in riferimento alla pressionefiscale. Sono soddisfatto per ilmodo in cui alcune impresehanno già iniziato a reagire".

3-W: "Da tempo chiediamoal Governo il livellamentodell'Iva a quello della Fran-cia, ma constatiamo che altriPaesi, più determinati e ve-loci di noi, dal 1 gennaio an-che la Germania, hanno rag-giunto questo risultato. Conun'aliquota al 5,5% applicataa tutto il comparto, la perdi-ta di gettito sarebbe pari acirca 1,3 miliardi di euro, mail beneficio per il settore in

La crisi finanziariainternazionale e la

recessione economica hannoinciso sull'andamento delmercato turistico in Italia nel2009. Il settore, però, ha sa-puto resistere, rispetto ad al-tri, per la sua maggiore fles-sibilità. Da un punto di vistagestionale è necessario cheogni imprenditore adotti mi-sure per la riorganizzazionedei processi produttivi, perla riduzione dei costi di strut-tura e il taglio degli sprechi".

2-W: "Nel nostro Paesemanca un piano strategico

termini di volume d'affari equindi di crescita di base im-ponibile sarebbe innegabile".

4-W: " Riuscire ad afferma-re l'importanza del turismocome settore produttivo. Ilturismo ha bisogno di politi-che strutturali che non si con-fondano con la mera promo-zione. Necessita di serie po-litiche economiche che ri-solvano gli svantaggi fiscalidel settore rispetto ai Paesiconcorrenti e di politicheche creino le premesse perattrarre capitali e manageri-alità straniera".

5-W: "Mi auguro che le im-prese turistiche affronteran-no anche il 2010 reagendopositivamente, pur in assen-za di politiche industriali cherisolvano la debolezza strut-turale del settore".

6-W: "Il turismo richiede fi-gure professionali che sappi-ano reinventare il settore,proponendo formule innova-tive, concentrandosi su pro-poste di qualità. Il managerdeve essere in grado di per-cepire le esigenze del clientee soddisfarle. Per attrarre tu-risti in Italia occorre una pro-gettualità complessiva e lavo-rare su progetti di integrazionedei diversi tipi di turismo".

7-W: "E' importante che lebanche favoriscano l'accessoal credito per contribuire al-lo sviluppo delle imprese tu-ristiche. I finanziamenti ero-gabili devono essere orienta-ti in funzione dello sviluppodelle imprese, non delle solegaranzie che essi offrono".

8-W: "La promessa che misento di fare consiste nel-l'impegno per raggiungeretraguardi positivi".

GuidaViaggi25 Gennaio 2010 - n° 1263 3Faccia a faccia

Banche e pressione fiscalemettono tutti d’accordo

I presidenti di Confturismo e di Federturismo tra sfide e nodi irrisoltidi Stefania Vicini

1-Gv: Il 2009 ha messo a dura prova il turismo:lei in che modo si è sentito chiamato incausa?

2-Gv: Qual è il suo bilancio di questo annohorribilis: di cosa si sente maggiormente sod-disfatto?

3- Gv: Quali mosse avrebbe voluto promuo-vere, ma non è riuscito ad attuare?

4- Gv: Qual è la sua personale sfida che lanciaal 2010?

5- Gv: Le imprese del turismo sono pronte adaffrontare il nuovo anno? E lei?

6- Gv: Quali sono i tre requisiti che un mana-ger del turismo deve avere ai giorni nostri?

7- Gv: Le banche sono interessate al settore?E in che termini?

8- Gv: Qual è la promessa che si sente di farealle sue imprese?

Le domande

Un verdetto che non lascia ombra didubbio, visto che quasi la metà degli in-terpellati si mostra decisamente criticain merito. E’ la posizione della distribu-zione in merito all’operato delle associ-azioni di categoria sollecitata dall’Os-servatorio Guida Viaggi con una do-manda semplice e diretta: Le associ-azioni di categoria svolgono bene il pro-prio ruolo? E la risposta lo è altrettanto,dal momento in cui il 48% ha detto no.A dare pieno assenso all’operato delmondo associativo è, invece, il 27% delpanel che ha risposto sì, totalmente. Adadombrare un po’ il risultato sono le al-tre due tipologie di risposte emerse. Il

18% dà un giudizio positivo, ma afferma che sono distanti dal-la quotidianità, più bassa la percentuale di chi dice sì, ma ritie-ne che manchi una concreta presa di posizione (8%). Dei sìcon riserva, quindi, su due aspetti non indifferenti tra quelli chesono i campi di azione delle associazioni. La distribuzione halanciato il sasso, riuscendo ad essere critica e a dare suggeri-menti. Le associazioni raccoglieranno gli spunti? S.V.

Osservatorio Guida Viaggi: le agenzie bacchettano il mondo associativo

Osservatorio Guida ViaggiI criteri della ricerca

Consistenza del campione: 320 casiPeriodo di rilevazione: dicembre 2009Errore statistico: ± 3%

I criteri dell’inchiesta sono pubblicati per esteso a pag. 6

Le associazioni di categoria svolgono bene il proprio ruolo? (valori percentuali)

Bernabò BoccaDaniel John Winteler

Fonte: Guida Viaggi

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strumenti, inseriti nel conte-sto 2.0, che offrono vantag-gi in ambito comunicativocapaci di rivoluzionare leattività delle nostre agenziedi viaggi o di alberghi al difuori delle grandi catene”.Un monito: “Si passi da‘presidio’ a ‘interattività’,da pc al Bluetooth e lad-dove l'agenzia e/o l'albergoconosce meglio la sua clien-tela si possono pianificaremeglio le vendite. Come:self service online e infor-mazioni in tempo reale, pro-mozioni. Oggi cocreiamo ilprodotto con i nostri clienti”.

L’esperienza si vende

Siamo ad Alba, in provinciadi Cuneo “30mila abitantiche diventano 100mila seprendiamo anche Langhe eRoero; ci sono 10 agenzie diviaggi, nel 1999 erano sedi-ci”, esordisce Nuccia Fac-cenda che con SamanthaGabani è Isalei travel(www.isalei.it), “un salottodove si chiacchiera di viag-gi”, dice la prima stringa diGoogle. Naturalmente lavideo-intervistiamo conSkype e capiamo subito cheè un caso a parte. Ha unblog scritto molto bene etutti i bottoni della condivi-sione dell’esperienza alposto giusto: Fb, Youtube,

Twitter, Flickr, Feed Rss.“Da Facebook ci è arrivatauna bella pratica da dieci-mila euro, viaggi di nozzesostanziosi, ma il vero boomce lo aspettiamo da aprile inpoi, anche se già lunedìscorso abbiamo chiuso alleotto di sera con l’agenziapiena di gente”, spiega Fac-cenda. I dieci anni di espe-rienza sul web, infatti, si tra-ducono oggi in revenuecospicui “anche perché solooggi abbiamo cominciato leattività di posizionamento eweb marketing, il primo obi-ettivo è stato fare presa suiclienti e creare il passaparo-la”. Ecco che sul sito vienecaricata adesso la piattafor-ma di Albatravel per preno-tare direttamente gli alber-ghi: “Ero stanca di sentirmidire: siamo andati due nottia Firenze, ma non ho volutodisturbarti per così poco,abbiamo prenotato da so-li!”. Un dato: nel 1999 quan-do è apparsa la prima ver-sione 1.0 del sito, “avevamosolo il 18% degli indirizziemail dei nostri clienti, men-tre oggi siamo al 98%”. Unconsiglio: “I miei figli, digi-tal native entrambi (uno èfondatore di TripShake, unmotore di domande e ri-sposte che connette i viag-giatori con esperti e profes-sionisti) mi hanno fatto su-

perare la paura di dare con-sigli e fare preventivi, perchéha molto più valore lacreazione di una identità suinternet dando suggerimen-ti. Ecco, internet è la miafamiglia e Giorgio (Mon-tersino, il figlio) mi dicesempre: se lo pensi, scrivilocosì”.

Specializzàti:camper, G&L, fiereSecondo trucco: specializ-zarsi. Due casi: Camper vi-aggi (www.camperviaggi.it)a Reggio Emilia e Rodi-Sphera di Moretta, in pro-vincia di Cuneo (www.sphera-viaggi.it). La prima leader inItalia “per il noleggio cam-

per negli Usa e Canada, esiamo messi bene anchenelle altre destinazioni comeScandinavia, Francia, Spa-gna, Sud Africa, Argentina,Australia e Nuova Zelanda”,dice il titolare Paolo Zac-cheo, noto blogger impe-gnato nella strenua difesadei diritti della categoria. Masenza ottusità. “Si dice deicambiamenti. Che fannopaura. Il problema princi-pale per la trasformazioneche stiamo vivendo è chenon si capiva che cosa cam-biava. Anzi la maggior partedegli agenti non ha ancoracapito. Poi è cambiata lascelta, molto più consape-vole ora. E' veramente diffi-

Soddisfare la curiosità econdividerla: ecco la chiavedel successo del turismo on-line secondo quanto ci han-no raccontato nelle loro e-sperienze di web undici a-genzie di viaggi (qui solo al-cune) che lo stanno speri-mentando, chi da dieci, chida un solo anno.

Meglio dei fax in vetrina

Ma su internet si vende? “Irevenue sul web sono mag-giori di quelli che derivanodalle vendite ottenute rispet-to ai fax appiccicati ancoraalle vetrine”, provoca AlexKornfeind, country ma-nager di Hotelzon Italia,per il quale tutti gli agentionline di Evolution Travel“sono un esempio duraturo eprofittevole” e Wokita la piùbell’agenzia sul web. Rin-cara la dose l’esperto di so-cial media/network: “Inter-net, come eravamo abituatia conoscerlo, è ‘roba’del se-colo scorso. Ora è il tempodei social network. Face-book e Linkedin sono dueagorà dove puoi deciderecon chi parlare e di cosa. Inuno stai in scarpe da ginna-stica, nell'altro in tacchi aspillo; e sono complementa-ri. I clienti stanno in piazza ela piazza ora è in rete”.Blog, wiki e social net “sono

a penetrazione deiviaggi online inEuropa salirà al

34% e in Italia il compartocresce più velocemente chealtrove, con una spesa mediadi quasi 1.800 euro per turi-sta. Skype, Google, Tripad-visor, Youtube, Facebook,Flickr, Twitter sono aziendeche il turismo si è trovatodavanti con una forza di-rompente e non ha potutoche adottare: per imparare,comunicare, vendere; e perimparare a comunicare evendere in modo nuovo.Oggi il cambiamento che in-ternet ha imposto coinvolgeanche le conservatrici acca-demie sociolinguistiche. Agennaio, a Baltimora, Goo-gle è stata eletta parola deldecennio dall’American di-alect society, che da 121 an-ni riunisce i linguisti Usa perscegliere il termine più rap-presentativo. Ebbene, nel2009 è stato “Tweet”, ma peril decennio è stato desi-gnato proprio “Google”."Entrambe le parole sonoprodotti dell'era dell'infor-mazione – ha detto il presi-dente della commissionedei nuovi termini -, in cuiogni persona ha la capacitàdi soddisfare la curiosità edi trasmetterla a una suc-cessiva selezione di persone,il tutto attraverso Internet".

GuidaViaggi 25 Gennaio 2010 - n° 12634 Tecnologia

Best practice sul webQuest’anno sono le agenzie di viaggi ad essere

protagoniste delle pagine di It con esempi virtuosi

Ldi Paola Baldacci

complessivo e il 47% delleprenotazioni aeree, inoltredanno servizi a 163.000 a-genzie e circa mezzo milionedi agenti di viaggi in tutto ilmondo, interfacciando nelleloro piattaforme 550 com-pagnie aeree, 90.000 strut-ture alberghiere, 30.000 au-tonoleggi e centinaia tra iprincipali tour operator e so-cietà di crociere. “Il mondodei Gds ha saputo cambiarein fretta in un’ottica di por-tale, con suite di prodottimolto simili al b2c perfruibilità, semplicità, esteti-ca – dice il direttore mar-keting di Amadeus, EnricoBertoldo -. La paura delleagenzie è la competizionedelle grandi Olta, ma se noipossiamo metterli in gradodi tenere testa tecnologica-mente ad esse, loro poi ag-giungono il valore più im-

portante, cioè quello delservizio e della relazioneumana. E non dovrannoavere paura di alcunché”. Inarrivo con febbraio, quindi,l’atteso rilascio del nuovobooking portal del Gds spa-gnolo, dove le agenzie a-vranno in un unico desktopl’accesso a tutti i prodotti,tra cui 200mila offerte spe-ciali. La versione white labeldi quest’ultimo partirà diconseguenza ed è pensataper i network più che per leagenzie indipendenti “inquanto loro caricano con-tenuti propri da distribuireagli associati”.

Travelport: 2milacustomizzazioni

I Gds sono diventati sistemiaperti “completamente per-sonalizzabili ed espandibili,in grado di andare incontro

alle più svariate ed innova-tive aspettative dei clienti”,spiega Damiano Sabatino,regional general managerdi Travelport in Italia. Lasocietà “ha creato un teamdedicato di sviluppatori, chesupportano le agenzie allapersonalizzazione della pi-attaforma tecnologica”, di-cono dalla sede romana. Aquesto proposito il Gds haannunciato di aver raggiuntole 2.000 customizzazioni.

Sabre: più servizidella mobilità

La personalizzazione deiservizi passa poi dalla distri-buzione al cliente finale,sempre grazie a nuove fun-zionalità che i Gds mettonoa punto. Secondo Sabre sia iviaggiatori corporate cheleisure fanno un uso più con-sistente dei dispositivi mo-

vello globale, attraverso 1,1miliardi di transazioni, cioèpiù di 2.100 transazioni alminuto. Le tre principali so-cietà Gds - Amadeus, Sabree Travelport - in Europa re-alizzano il 21% del fatturato

el 2008 le societàtecnologiche che

hanno avuto il compito di in-formatizzare il turismo dagliAnni Settanta in poi hannoalimentato più di 268 miliar-di di revenue turistiche a li-

I Gds non stanno a guardarebili per ottenere informa-zioni aggiornate sui viaggi,tra le quali: notifiche suivoli (72%), informazionimeteo (68%), accesso allemappe degli hotel (67%),situazione sul volo (65%), in-formazioni sulla destinazio-ne/guide della città (64%)."Gli smartphone stanno di-ventando sempre più lo stru-mento preferito dai viaggia-tori per gestire le attivitàpost-booking e ottenere ag-giornamenti", spiega il Gds,che ha condotto un sondag-gio sull’argomento e puntamolto alla tecnologia mo-bile. Il 69% dei viaggiatoriche hanno partecipato èrisultata in possesso di unosmartphone; per il 63% lafunzionalità quotidiana pre-valente è la posta elettroni-ca, seguita dall'accesso a in-ternet con il 49%.

N

La penetrazione online deiviaggi in Europa passerà dal28% (del 2008) al 34% diquest’anno e saranno quat-tro Olta a contendersi ilbusiness: Expedia, Orbitz,Travelocity e Priceline,“candidato a diventare il nu-mero uno, anche grazie adun’ottima campagna ac-quisti”, ci fa sapere Phocus-wright. Secondo Eyefortravel il tu-rista italiano spende in reteper la sua vacanza 1.795

euro, il 40% in più della me-dia europea. Nel 2008 il mercato del tu-rismo online in Italia è valso3,2 miliardi di euro, pari acirca il 14% del totale mer-cato turistico italiano. A livel-lo europeo, dunque, l’Italiapesa il 5,4% del mercatoonline, ma mostra tassi dicrescita interessanti e di-namici, con una stima di cir-ca il 13,9% dal 2008 al2012, ben 2,5 punti in piùdella media europea.

Rapida crescita dei viaggi online

Samantha Gabani e Nuccia Faccenda

Mikaela Bandini

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sazione”. Nel primo anno,l’online si è preso il 20% delfatturato d’agenzia.

Agenti & concertiNel ramo delle specializ-zazioni aggiungiamo anchePicassoviaggi.com di Lo-renzo Lorenzi, di Venturina(Livorno). Rugby e concerti,le sue “tipicità”, prossimapartenza gli U2 a Roma nel-l’ottobre prossimo, ma an-che tutte le kermesse estiveche verranno. Lorenzi acqui-sta i biglietti e confeziona ilpacchetto pullman + concer-to+pernottamento. “Face-book mi ha dato più risultati

cile scegliere il viaggio sba-gliato”. Camper viaggi ha400 visitatori unici al giornoe una media di 5 richieste dipreventivo. “Oggi il nostrosito, che poi è un blog, haun’ottima indicizzazione suimotori di ricerca e senzaspendere un soldo in sem(searching engine…), i cli-enti ci trovano facilmente”.L'importante è personaliz-zare il servizio, continuaZaccheo, “fuggire dallacompetizione sul prezzo”.Gino Rossi di “Sphera”, in-vece, è fresco (2009) di webexperience, ma non di agen-zia, visto che è patentato da37 anni. Grafica semplice,layout schematico, tre focus:gruppi, organizzazioni di vi-aggi per fiere, targetgay&lesbian. Una passione:le auto storiche, offerte siaper i viaggi di nozze sia per itour. “Programmo con an-ticipo i gruppi, questi sonol’unico modo ormai per faredue soldini e farci fare quelche siamo: agenti di viaggi;fortunatamente ne metto in-sieme piccoli e spesso”.Banditi Sharm o Tunisia:“Internet è valido se hai ciòche gli altri non hanno e iocarico solo prodotto mio,non di tour operator, acqui-sto allotment e compongo ilpacchetto”. Anche la piatta-forma bancaria è “local”:Popolare di Novara “pre-tende il 2% sulla tran-

dei Google Adwords (il pro-gramma del motore per farcreare ai webmaster la pub-blicità dei loro siti da “spa-rare” poi nella rete) e a costiminori – spiega il giovanetitolare -. E’ successo con iDepeche Mode l’anno scor-so. Ma il maggior successofu con Madonna nel 2006quando organizzai due pull-man”.Dalle Langhe ai Sassi, lebest practice del turismo on-line non conoscono confini:collegato all’agenzia ViaggiLionetti di Matera è Viaggidi architettura (www.viag-gidiarchitettura.it), creatura

della sudafricana MikaelaBandini: “Fatturiamo unmilione di euro, ma la cosainteressante non è tanto ilvolume, quanto la distanzamedia tra i nostri uffici e inostri clienti, che è di 800km”. VdA rappresenta il15% del volume totale del-l’adv tradizionale: “Se ag-giungiamo anche gli altrinostri portali gestiti, comewww.sassiweb.it (incoming)e www.viaggilionetti.com(liste nozze on line), somma-ti arriviamo a circa il 50%del nostro fatturato”. La pi-attaforma bancaria online èdi Banca Sella, mentre ilcosto iniziale per la costru-zione di VdA è stato di 3.500euro, cui si sono aggiunti“vari miglioramenti e modi-fiche nell'arco degli anni,nuovi contenitori per e-com-merce e quant'altro”. Il bud-get annuale oggi è di 10milaeuro per tenere il portale at-tivo, posizionato e aggiorna-to: sono 15mila i visitatoriunici al mese. Online dal2004 e nella versione attua-le, con le news curate dallagiornalista Mariateresa Ca-scina, dal 2007, Viaggi di ar-chitettura viene studiato aiseminari di Assotravel e inalcuni atenei italiani “cheportano il caso di questapiccolissima azienda dellaBasilicata che lavora nelmercato più di tendenza checi sia a livello nazionale –

continua Bandini -. Il fatto èche lavorare da Matera èsemplice e costa poco. Que-sti risparmi si traducono inqualità del servizio e costiridotti”. Per ogni progettoBandini non si rivolge a unasola società, mette insiemeun gruppo di lavoro “con ilmio grafico di fiducia –specifica -, i colleghi re-sponsabili dei vari mercati,il webmaster”. E ha imparato sbagliando estudiando, tanto: “Ho decisoquindi che l'unico modo dipoter lavorare con internetera capire personalmente lalogica, il mercato specificopersino gli algoritmi diGoogle prima di buttare viaaltre risorse”. Non basta avere un portalebello, deve anche esseretrovato. Il prossimo step è Archijazz,insieme a Note in Viaggio,VdA sta mettendo a puntouna serie di itinerari urbanilegati alla musica jazz: arte earchitettura di giorno, musi-ca di notte. Ancora non si converte de-finitivamente all’e-commer-ce e utilizza il web comevetrina, ma porta a casa 30pratiche l’anno LandolinaViaggi di Palermo, cognomestorico della distribuzionecon il figlio dell’ex direttoreSud Italia di Wagonlits turi-smo a mandare avanti l’at-tività più alla vecchia ma-

niera che online. “E’ quelqualcosa in più che fa pi-acere, la vera agenzia è sulposto, l’affidabilità del rap-porto fisico è insostituibile,Todomondo insegna”, sinte-tizza Dario Landolina. Il problema principale del-l’e-commerce è che “Iata ciimpone ancora l’obbligodella ‘piastrinatura’ dellacarta di credito”. Ma non èuna ragione che ci convinceappieno, tuttavia “la piatta-forma voli è pronta, l’abbi-amo realizzata con Sabre”,mentre le offerte sul sitosono quelle di G40, di cuiLandolina è parte.

GuidaViaggi25 Gennaio 2010 - n° 1263 5Tecnologia

Paolo Zaccheo

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subbugli Service Team, sesi esclude l’uscita di Solo-mondo, il cui ramo d’azien-da era stato affittato da Bu-ona Vacanza, WelcomeTravel, Travel Co, Luft-hansa City Center, Frige-rio Viaggi Network. Sem-pre silente la vita di Gira-mondo, a parte gli sporadi-ci annunci di aperture all’e-stero.Sebbene una e più Cassan-dre abbiano profetizzato lamorte delle agenzie, il com-parto distributivo appare in-negabilmente vivo. Pervasosì da scosse telluriche, maparadossalmente più vivodel tour operating, che ha,invece, conosciuto nel corsodi quest’anno sconcertantidébâcle.Manca, è vero, un’associ-azione realmente rappresen-tativa dei network, visto cheAinet pare sempre più uninvolucro svuotato del suocontenuto, ma forse qual-cuno ci sta pensando. La linfa non sembra esauri-ta: la pensa in questo modoanche il popolo delle adv in-tervistate dall’OsservatorioGuida Viaggi. Ben il 70%ritiene che l’orientamentovigente tra le reti sia quello

di un incremento dell’inte-grazione fra network. Unaquota considerevolmentepiù bassa (23%) parla di unacrisi del franchising e solo il3% cita la selezione dellereti e la chiusura di realtà piùdeboli. In pochissimi hanno fiduciain un’integrazione tra pro-duttori e distributori. Nonc’è di che stupirsi: le crisinel tour operating hannoforse reso più consapevole ladistribuzione. Soprattutto afronte di richieste come il25% di acconto. Sono di-verse le risposte possibili aquesta tematica, ma tuttesono pervase dalla richiestadi un confronto serio delleparti. Come sottolinea EzioBirondi, a.d. di Lmt, “solodue anni fa una mossa diquesto genere sarebbe stataimpensabile e inopportuna.Bisogna parlarne, è giustoconfrontarsi. Nessuno, retedistributiva e operatori, puòpermettersi di non averegaranzie. Men che meno inquesto momento”. Gattinoni,e Service Team avanzanol’idea di una corrispondenterichiesta dei network ai t.o:una fideiussione. Interessante la risposta diWelcome, considerata la

delicata posizione che occu-pa: “Sebbene abbiamo com-preso le ragioni che hannocondotto i t.o, e in partico-lare Alpitour World, ad in-traprendere questa strada,abbiamo fin da subito cerca-to di trovare il giusto dialo-go per limitare l'impattosulle adv - racconta l’a.d.GianPaolo Vairo -. Ci sia-mo seduti ad un tavolo e ab-biamo trovato una soluzionecondivisa”. Al termine dellanegoziazione sono state e-sclusi dal perimetro dell'ac-conto i viaggi di nozze, lecrociere Rccl ed è stato in-serito un tetto massimo di ac-conto (1.500 euro). “Inoltreabbiamo ottenuto un miglio-ramento radicale grazie alriconoscimento dell'interacommissione all'atto dell'ac-conto, che di fatto per le a-genzie Welcome abbassal'acconto dal 25% al 10%.Ritengo questo risultato -conclude Vairo -, ottenuto diconcerto con Alpitour, ma-turo e positivo per entrambele parti”.

fondatore e per 11 anni pre-sidente di Itn Holding. Niente è stato scontato:Pinguino e Le Marmotte,all’inizio legati da un tan-dem in cui la ruota princi-pale era rappresentata dalVentaglio, si sono separati. Ilnetwork di Pesaro si è inve-ce fuso con Primarete, concui aveva già intrattenutorapporti anni addietro, e fal’occhiolino ad altre realtà,Cts in primis. Le Marmottehanno optato per la vita dasingle. Per qualcuno i 12 mesi nonsono filati proprio lisci: Bu-ona Vacanza è stata com-pletamente rilevata da Cor-rado Coen (Hotelia Group,già acquirente di Teorema).Uniglobe Travel Interna-tional ha di recente annun-cia la creazione di UniglobeTravel Italy, sotto la guida diCarlo Lega, imprenditore pi-emontese attivo in diversisettori dell’industria.Destino incerto, viste le vi-cissitudini della capogruppo,anche per le Ventapoint,mentre Buon Viaggio è de-finitivamente scomparso discena. A non registrare, almeno ap-parentemente, particolare

anno del colpo discena e del ribal-tone. Il 2009 dei

network è stato un susse-guirsi di sorprese. Liti chesono approdate persino suibanchi giudiziari, con il casoCisalpina-Blu Holding e lafamiglia Chianello. Riap-pacificazioni: G40, che sulfinire del 2008 se ne era u-scito dal polo Isoardi, que-

st’anno è tornato a parlare diottimi rapporti con ServiceTeam, la società di servizidel gruppo, pur non essendoconfluita in essa. Si è frat-tanto dotato di un nuovo cdae persino di un direttore ge-nerale, l’ex direttore com-merciale del Ventaglio LucaBattifora. La vecchia guar-dia G40, o almeno parte diessa, dopo un periodo in sor-dina, è tornata a far parlaredi sé: ha da poco debuttatoOne! Travel Network, cheha come presidente Ambro-gio Bernasconi e a.d. Ri-naldo Bertoletti. Un anno di emblematici giridi poltrone e intricati col-legamenti societari: la presi-denza di Itn è passata a LucaPatané di Uvet ed è poi ar-rivato come a.d. Enzo Ca-rella, ex direttore commer-ciale Ventaglio e poi con-sulente esterno di societàturistiche. Di recente Uvetha acquisito anche il 20% diLast Minute Tour. Proprioin Lmt si erano spostati dueprofughi di Cisalpina: EzioBirondi, con la carica di a.d.e Fabrizio Chianello, conquella di presidente.Gattinoni ha messo a segnodiversi colpi: ha aperto nonsolo all'affiliazione non cen-tralizzata (senza gestione fi-nanziaria centralizzata delcredito, ndr), ma ha anche cre-ato una società di prodotto,Sestante, di cui a.d. è diven-tato Mario Malerba, socio

GuidaViaggi 25 Gennaio 2010 - n° 12636 Distribuzione

L’anno del ribaltoneColpi di scena, intrighi societari e giri di poltrone.

Ma a dispetto di tutto, il retail è ancora (molto) vivo

L’ otta all’abusivismo, fideiussioni Iata e web: sono questi itemi che hanno contraddistinto l’anno appena conclusodelle associazioni di categoria e che ispireranno le lineeguida del 2010. Certo i dodici mesi passati non sono sta-

ti facili: “I dati dell'Osservatorio - commenta il presidente FiavetCinzia Renzi - confermano, da una parte, una drastica riduzionedei consumi turistici nazionali e internazionali, ma dall'altra registra-no un aumento percentuale di coloro che scelgono l'agenzia di vi-aggi per la propria vacanza. Un dato, quest'ultimo, che certifica an-cora una volta il ruolo centrale dell'’adv all'interno della filiera”.Renzi non si fa, tuttavia, illusioni: “Le previsioni per il 2010, nonos-tante flebili segnali di ripresa, non sono certo rosee. L’anno si pre-annuncia difficile almeno come quello appena trascorso. La nostraorganizzazione, quindi, cercherà di attivarsi per trovare le soluzioniipiù efficaci ai numerosi problemi che comunque si presenteranno”.Dal punto di vista politico, invece, “sarà l'anno della lotta all'’abusivis-mo” e sarà dedicata “sempremaggiore attenzione al rapportocon tutti i fornitori di servizi perrivedere, laddove necessario, lecondizioni contrattuali che oggiregolano il mercato”. Renzi anti-cipa, infatti, che “è in atto unaverifica con la Iata per rivedere ilsistema della qualificazione pro-fessionale degli addetti alle pre-notazioni aeree”. Su quale fron-te l’associazione avrebbe do-vuto lavorare maggiormente eperché non è riuscita a farlo?Renzi non manca di autocritica:“Nonostante i numerosi sforzicomunicativi, il maggior crucciodel 2009 è di non essere riusci-ti a far comprendere ai diversilivelli della politica il ruolo cruci-ale degli agenti nella filiera turistica e quindi nella capacità di gene-rare ricchezza. Ma forse bisogna farsene una ragione e comincia-re seriamente a pensare che ‘non c'è peggior sordo di chi non vuolsentire’”.Bilancio negativo anche in casa Assotravel: “Una flessione com-plessiva del 15-20% e tante agenzie in grande difficoltà e con moltechiusure - evidenzia il presidente Andrea Giannetti -. Il 2009 hasegnato la conferma della debolezza strutturale del nostro settoregrazie, si fa per dire, ai numerosi crack di tour operator e compa-gnie aeree verificatisi nel corso dell'anno. Un fatto gravissimo cheindebolisce tutto il comparto in termini di immagine e di affidabilità.Per Assotravel c'è stata una crescita di associati, ma nulla di signi-ficativo”. Quale il maggior cruccio del 2009? ”Le fideiussioni Iata: unmuro - commenta Giannetti -. Abbiamo girato e rigirato su societàdi assicurazioni e istituti bancari per dare agli associati e, volendo,al settore, un servizio conveniente, ma non c'è stato verso di tro-vare una soluzione valida. Vari i motivi, tra i quali i vincoli imposti daBasilea 2 alle banche”. Il lavoro non è stato buttato via, ma darà isuoi frutti a metà del prossimo anno. “Ci dispiace molto di non es-

sere stati efficaci anche perchèquesta situazione dimostra ilquadro di instabilità del settore”.L’associazione ritiene, invece,che il suo maggior risultato nel2009 sia stato l'avvio di un pro-getto di comunicazione basatosui social network: “Solo su Fa-cebook Assotravel ha in unmese raggiunto quasi 3.000fan. Abbiamo poi appena aper-to anche ai consumatori, macon un preciso programma vol-to ad evidenziare il valore ag-giunto offerto dalle adv”. Nel2010 saranno approntati, poi,nuovi servizi “frutto di progettiavviati già negli anni scorsi eche potranno essere veramented'aiuto alle agenzie”. Molto ri-

serbo circa gli ambiti nei quali rientreranno, ma Giannetti anticipache saranno molto basati sul web. Altri focus saranno la formazione e la lotta all'abusivismo “grazie auna collaborazione sempre più stretta con le associazioni di rapp-resentanza dei consumatori e grazie a un monitoraggio continuoeffettuato sia dagli uffici di Roma che da parte della rete delle agen-zie di viaggi stesse. Ormai il web offre grandi opportunità agli abu-sivi più che un negozio su strada”. N.S.

L

Associazionidal web alla Iata

di Nicoletta Somma

LITIGI

E POI

RIAPPACIFICAZIONI

Network di agenzie in evoluzione.L’orientamento è

(valori percentuali)

Fonte: Guida Viaggi

Osservatorio Guida ViaggiSoggetto realizzatore della ricerca: Guida Viaggi tramite call center esterno Tipo e oggetto della ricerca:ricerca di tipo quantitativo a carattere nazionale Metodologia:interviste telefoniche con questionario strutturato Universo di riferimento: popolazione di adv (7.500) Campione: rappresentativo delle adv per zona Estensione territoriale: nazionale Consistenza del campione: 320 casiPeriodo di rilevazione: dicembre ‘09Errore statistico: ± 3%

Le inchieste considerano le adv dal punto di vista numerico, asseg-

nando a ciascuna lo stesso peso indipendentemente dal fatturatosu una destinazione o un tipo di prodotto. I quesiti posti si riferisconoalla propensione alla vendita e non all'effettivo fatturato realizzatosul prodotto in questione. L'elaborazione dei dati avviene per la tota-lità del territorio italiano, per singola zona (nord, centro e sud Italia)e per ruolo ricoperto all'interno dell'agenzia da parte della personainterpellata (titolare di agenzia o banconista). Nel caso in cui non vifossero particolari differenze tra i diversi risultati, l'elaborazione persuddivisione territoriale e ruolo non viene fatta. Al fine di dare al let-tore la possibilità di analizzare i dati secondo le proprie esigenze, lanostra elaborazione dei dati si basa su semplici medie aritmetiche.

I dati pubblicati rappresentano solo un estratto. Per informazioni www.guidaviaggi.it, sezione Ricerche di mercato

LA QUESTIONE

DEL 25%

DI ACCONTO

Cinzia Renzi

Andrea Giannetti

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così le agenzie e i networkcontinueranno a lavorarecon i propri fornitori part-ner. Altrimenti saranno co-strette ad andare diretta-mente sul prodotto, scaval-cando un anello della cate-na”. Sulla stessa linea EzioBirondi, a.d. di Last Mi-nute Tour: “A valere dav-vero è la speranza che tutti,network e produzione, ini-zino a fare bene e seria-mente il proprio lavoro nel-l'ambito che gli compete”.Secondo l’a.d., infatti, primadi parlare di integrazione“bisogna pensare a sanare ilsettore, facendo il megliopossibile per lavorare benee seriamente da entrambe leparti”. Anche a parere diGianni Macchi, direttore

ntegrazione oriz-zontale, tra net-work, o verticale,

con la produzione? Qualesarà il futuro? La rispostanon pare univoca. “L’inte-grazione è un valore - affer-ma il direttore generale diG40 Luca Battifora - quan-do individua l'alchimia at-traverso la quale si somma-

no le peculiarità, le qualità ele potenzialità di chi si inte-gra, dando vita ad un nuovosoggetto più forte e struttu-rato”. Un’operazione com-plessa, precisa Battifora, cherichiede tempi, sacrifici econvinzione. “Se devo co-munque scegliere tra i duemodelli - prosegue il mana-ger - , per come è configura-to il mercato italiano optoper l'integrazione orizzonta-le, perché credo sia più im-portante oggi interagire conil cliente in modo moderno,funzionale e qualitativo an-ziché garantirsi l'accesso‘diretto’ a un produttore”.Gattinoni ne fa una questi-one più generale: “Da annisosteniamo che la filiera delturismo sia diventata troppolunga. Esistono i clienti fi-nali e le agenzie. In mezzo cisono i t.o. e i fornitori, chedevono essere sempre piùprofessionali e garantire unservizio adeguato alle richi-este - afferma la rete -. Solo

generale di Le Marmottenon esiste una ricetta unica. Irecenti avvenimenti hanno,però, evidenziato “con chia-rezza che per restare sulmercato sono sempre più ne-cessari due fattori: profes-sionalità e conti a posto”.Sono queste, secondo il ma-nager, le due discriminanti,“tutto il resto, integrazione o-rizzontale o verticale com-presa, rappresenta solo un’op-portunità economica o unascelta aziendale”.Partnership o intrecci socie-tari? “In teoria - riflettel’a.d. di Service Team LucaCaraffini - le partnershipsono più serene e nel temporitengo più proficue. Gli in-trecci societari, invece, ob-bligano il fornitore a dare la

commissione più alta, lerisposte sempre preferite,una tutela spesso improdut-tiva per il t.o, a favore delproprio punto vendita”. Un’a-genzia che ha un t.o. di pro-prietà in casa o nel network,continua Caraffini, non è co-sì libera di selezionare il me-glio che c'è sul mercato. “In-vece le agenzie devono of-frire servizi innovativi, diqualità e chiedere ai loropartner di superare gli sche-mi classici. Diciamo che inquesto momento si convivecon entrambi i sistemi, tuttipiù o meno felici”.Qual è, invece, l’opinione dichi l’integrazione verticalel’ha già realizzata? “Il futurodell'integrazione per noi ègià il presente - sostiene

GianPaolo Vairo, a.d. diWelcome Travel -: Possia-mo, infatti, vantare unacompleta integrazione verti-cale con la produzione Al-pitour World. Penso che siaun’opzione vantaggiosa el'intera distribuzione do-vrebbe fare scelte in questadirezione, anche quandonon vi sono situazioni socie-tarie a renderla immediata-mente attuabile, come è in-vece il caso di WelcomeTravel”. Vairo accenna anche a un al-tro spunto: “La distribuzio-ne deve scegliere con qualioperatori lavorare, in unaprospettiva di sempre mag-giore integrazione vertica-le”. Il discorso della sceltadegli operatori con cui lavo-rare è ormai da tempo un leitmotiv da parte della distri-buzione: tutti dichiarano agran voce l’importanza dellepartnership e della selezionedei fornitori. Ma quali van-taggi concreti ha portato nel-l’ultimo anno delle reti? “Ivantaggi sono evidenti -

risponde Vairo -: crescita delmarket share degli operatoriselezionati e condizioni divendita privilegiate per ilnetwork distributivo”. In ca-sa Last Minute Tour non siseleziona “tra buoni e cattivi- sostiene Birondi -. Lascelta è sempre e solo fatta

sulla base della qualità erapporto di quest’ultimo e-lemento con il prezzo. I no-stri sono fornitori seri, di fi-ducia, non necessariamentesolo grandi nomi del touroperating, ma realtà capacidi garantirci servizi e affi-dabilità”. Indirizzare le ven-dite e ottimizzarle è, invece,la risposta, forse un po’ tau-tologica di Gattinoni, mentreG40 ritiene che “selezionaree concentrare i volumi portisempre a un innalzamentodella qualità e della reddi-tività”. Emblematico il commentodi Service Team: “Quandotre dei primi 7-8 t.o. italianicrollano, chi può dire diaver fatto una selezione at-tenta? Tre anni fa le adv - af-ferma Caraffini - hanno fattola loro, due anni fa sonostati i network, con la crisidi Buon Viaggio e di sistemidi reti con pagamento cen-tralizzato, che ancor oggistanno mettendo in crisi lafiliera”. Il 2009 è stato, secondoService Team, l'anno dei t.o,tutti prima o poi si ritrovanoa dover affrontare problemi .“Quando un attore della fi-liera entra in crisi, i clientici rimettono insieme a tuttigli altri. Sperare di trovareuna formula di tutela in unmercato libero, è sempremolto difficile. Le istituzionidovrebbero, però, gestire me-glio - conclude la società - ipropri fondi di garanzia, re-sponsabilizzando tutti gli at-tori del settore”. N.S.

I

Distribuzione

Integrazione: nessun vincitore tra verticale e orizzontale

Le istituzioni dovrebbero gestire meglio i propri fondi di garanzia, dicono le reti

IMPORTANTE

SOPRATTUTTO

LA SERIETÀ

GuidaViaggi 25 Gennaio 2010 - n° 12638

QUANTO CONTA

LA SELEZIONE

DEI PARTNER?

tuale. Diventare più professio-nali e strutturarsi meglio a li-

vello informatico”. Reinven-tarsi è la chiave anche secon-

do Le Marmotte: “Presentesul territorio, aperta all'inno-vazione, capace di mettersi o-gni giorno in discussione, ilpericolo maggiore è quello didire e pensare ‘ho semprefatto così’”. Consulenza e u-nicità di prodotto la ricetta diGattinoni, servizio e intera-zione insieme a pochi e solidioperatori con cui parlare quel-la di Welcome, mentre Lmtdichiara di avere in mente giàqualcosa, ma non svela nulladi più. Secondo G40 l'agenziadovrà decidere “se diventaresempre più un distributore dimarche o un centro servizi perla vacanza e il tempo libero.Due modelli di eguale qualità

crociere), oltre a un toolchiamato Live Person, chemostra ai clienti degli advquali altri utenti sono online inquel momento, quali terminichiave essi stanno utilizzandoper le ricerche e quali paginehanno visionato. E’ possibilepoi aprire una live chat.Ma i network di casa nostracome si immaginano l’agen-zia del futuro? Secondo Ser-vice Team “devono essere a-genzie capaci di intercettarenuovi mercati, abbattendoidealmente le quattro murache le rinchiudono, ma so-prattutto offrire nuovi prodotti,avere un’interfaccia con ilcliente diversa rispetto all'at-

na libreria di viag-gio e un coffeeshop. Potrebbe es-

sere questo e molto altro an-cora l’agenzia di viaggi del fu-turo. A realizzare questo con-cept ci ha pensato Coop-tra-vel.co.uk, posseduta da Mid-counties Co-operative. La fi-losofia di fondo è un tipo diapproccio unico al cliente, chenon fa distinzione in merito alcanale distributivo da cui que-sti proviene. L’agente ha an-che a disposizione strumentitecnologici come video daTrailstream (si tratta di spe-cialisti nella fornitura di video,appunto, e-brochure e con-tenuti a livello di pacchetti e

Libri, caffè e tecnologia per l’adv futuraU e valore ma con caratteri-

stiche, e quindi esigenze ope-rative, sostanzialmente diffe-renti”. Il primo si ispira, spiegaG40, alle dinamiche della di-stribuzione organizzata: il va-lore non è solo nelle marcheproposte, ma anche nella lo-cation (dimensioni, posiziona-mento), nell'accessibilità (ora-ri d'apertura), visibilità (pub-blicità) e convenienza (pric-ing). L'adv, invece, che puntasul servizio avrà nel proprioknow how, nella gamma diprodotti e servizi e nella fide-lizzazione del cliente i suoi ele-menti distintivi. La distri-buzione pare ancora alle pre-se con le speculazioni. N.S.

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occupazionale (e quindidella capacità di spesa degliindividui) nel 2010.

Il segno più come eccezione

"Sì, è vero, le entrate turi-stiche nei dodici mesi chevanno da ottobre 2008 a set-tembre 2009 hanno registra-to una flessione del 7,9%",afferma Mara Manente,direttrice del Ciset, alla ri-cerca di elementi di positivi-

tà, "ma se si paragona que-sto dato, che in fondo è re-lativo all'esportazione diservizi turistici, con quellorelativo al complesso delleesportazioni italiane, si vede

che queste ultime sono dimi-nuite del 23,1%. E questoperché la domanda turisticaha un'elasticità asimmetri-ca: è più rigida rispetto adaltri consumi di massa nellefasi negative e più dinamicain quelle positive". Le entrate connesse con gliarrivi nelle principali desti-nazioni italiane sono peròtutt'altro che incoraggianti."E così - sottolinea Gio-vanni Giuseppe Ortolanidella Banca d'Italia - lariduzione solo del 3,3% diVenezia si può considerarequasi un successo". A livello regionale a frontedel -20% di Abruzzo e Mo-lise, del -17% della Toscanae del -16% di Campania eSicilia, spiccano il +24% del-la Sardegna, il +3% della Pu-glia e il +6% della Basili-cata. A che cosa si deve laperformance della Sarde-gna? Spesso le ricette sonomolto semplici: "Alle nuovelinee di voli low cost", sug-gerisce Ortolani.

Risparmio o tradizione?

"L'aggiustamento indottodalla crisi - spiega Manente

un trend stabile. Non si vedeun'evoluzione nello sviluppoturistico del Mezzogiorno ela ricchezza prodotta del set-tore si concentra sempre piùin cinque regioni (Veneto,Trentino Alto Adige, Tosca-na, Lazio e Lombardia)".

Un futuro poco incerto

Non ci sono molti dubbi sulfuturo, purtroppo. Lo ribadi-sce Manente: "La ripresa sa-rà lenta negli Stati Uniti (aldi sotto del 2%) e ancor piùin Europa (non più dell'1%).Cresce la disoccupazione eper tornare ai livelli del2007 si prevede sarà neces-sario attendere il 2013 o ad-dirittura il 2015. Tuttavia ilrafforzamento del dollaroprevisto per il 2010 potrebbecreare migliori prospettivedi crescita negli Usa". Uti-lizzando il suo modello Trip(Tourism International Pa-nel) prevede per l'anno ap-pena iniziato un incrementonegli arrivi in Italia dal restodel mondo dell'1,7%, mentrei ventun paesi migliori clien-ti cresceranno solo dello 0,8%,per lo più dal Nord Europa, afronte di un +2,6% di extra-europei, grazie al riequilibriodel cambio del dollaro sul-l'euro e alle buone perfor-mance attese nei paesi asiati-ci. Il tutto in un contesto incui si vanno accelerando imodelli di consumo: dal va-lue for money che condizio-na in larga misura gli acquistiodierni al value for life, checaratterizzerà sempre più ladomanda. Da venditori diposti letto, di passaggi aerei,di servizi di transfer e dipasti a venditori di esperien-ze ed emozioni, perché que-sto è ciò che vuole il turista:chissà che la crisi riesca afarcelo capire.

- ha riguardato le modalità,il livello e l'articolazione delpaniere di spesa. Sono risul-tati favoriti i viaggi a cortoraggio. L'incertezza ha pre-miato le destinazioni tradi-zionali. E si è notata unamaggiore differenziazionenella scelta della ricettivitàcon un crescente ricorso al-l'extralberghiero e al pleinair. L'effetto di vicinanza aibacini d'origine ha favoritoil Veneto e buoni risultati perturismi tradizionali come ilbalneare e il montano". Ilsuccesso di queste tipologiedi vacanze è dovuto almenoin parte anche alle condi-zioni climatiche particolar-mente favorevoli della se-conda parte dell'estate 2009,oltre che all'esigenza da par-te dei viaggiatori di rispar-miare e di non andare lon-tano. "D'altra parte - sotto-linea Manente - si è avuto uncontraccolpo negativo per lecittà d'arte, e tutti questi ele-menti inducono a ritenereche le modificazioni regi-strate nel 2009 non siano daconsiderare effetti congiun-turali della crisi ma varia-zioni nella domanda desti-nate a costituire nel futuro

complessivo espresso dai vi-sitatori stranieri è di 8,3 deci-mi, sostanzialmente stabilenegli ultimi dieci anni nelsuo complesso, pur conqualche significativa varia-zione, perché a fronte di undeciso miglioramento nellavalutazione delle strutturealberghiere (passate da 7,7 a8,1), si ha un peggioramentonella valutazione sul frontedei prezzi (da 6,7 a 6,5) men-tre quella riguardante l'effica-cia delle informazioni au-menta da 7,5 a 7,7. "Va rile-vato - nota Ennio Salamondi Doxa - che la soglia dellasufficienza deve essere difatto fissata a 7 e che, con-siderato che l'arco dei votiforniti è abbastanza ristret-to, quelle che possono sem-brare variazioni modestesono in realtà importanti".Anche la decima conferenzaorganizzata insieme da Cisete da Banca d'Italia, "l'Italia eil turismo internazionale"fornisce un'enorme serie didati su cui meditare, ma,nonostante un approccio cheostenta ottimismo, non può

nascondere quello che si sama si fa fatica a dire: la crisi,nata come finanziaria nel2008, è diventata economicanel 2009 e raggiungerà il suomassimo dal punto di vista

turisti stranieri gi-unti in Italia nelperiodo ottobre

2008-settembre 2009 hannospeso 29 miliardi di euro, il7,9% in meno rispetto allostesso periodo dell'anno pre-cedente e le entrate turisti-che, che nel 2001 costituiva-no il 2,5% del prodotto inter-no lordo, ora si sono asse-state attorno al 2%. L'Italia conserva il quartoposto nel mondo per incassidai visitatori, con uno sharedel 4,9%, ma se si tieneconto che Francia e Spagnadieci anni fa registravanoentrate allo stesso livello delnostro paese, mentre nel2008 hanno introitato rispet-tivamente 7 miliardi e 11miliardi di più, si ha un'ideadella misura della perdita dicompetitività. Secondo E-manuele Breda della Ban-cad'Italia fra il 2003 e il 2008 ilnostro paese ha perso il16,5% di quota di mercato eil suo collega Andrea Ali-vernini motiva il calo conl'impossibilità, da parte del-l'Italia, dopo l'ingresso nel-

l'euro, di ricorrere alle svalu-tazioni della moneta che ne-gli anni precedenti avevanocontribuito non poco all'in-cremento dell'incoming. Ep-pure l'Italia piace: il giudizio

GuidaViaggi 25 Gennaio 2010 - n° 126310 Incoming

L'Italia piace ma vende pocoSiamo al quarto posto per incassi, ma Francia e Spagna

registravano già dieci anni fa entrate allo stesso livello del nostro Paese

Idi Giorgio Castoldi

Tabella 1 - Soddisfazione degli stranieri per il loro viaggio in Italia

(2009-1999) - Voti medi da 1 a 10

Font

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oxa,

200

9Tabella 2 - Performance per tipo di destinazione e motivazione di vacanza (biennio 2008-2009)

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mania, pur con situazioni e-conomiche analoghe, se nonpeggiori, sono state varatemanovre molto più corag-giose".

Le speranze per la Banca

del MezzogiornoIn Italia le speranze piùgrandi sono per la Banca delMezzogiorno Spa, societàpartecipata dallo Stato e daprivati che saranno invitatiad entrarvi da un comitatopromotore. "Lo Stato non a-vrà un ruolo nella Banca delMezzogiorno - ha spiegato ilministro dell'EconomiaGiulio Tremonti - ne saràpromotore, sottoscriverà u-na quota simbolica di mino-ranza, ma la scommessa èche la banca cammini con lesue gambe". Agirà attraver-so una rete di banche, istitu-zioni, Pmi che vogliono in-vestire con specifici progettinel Sud attraverso l'acquistodi azioni. Non sarà, secondo

Senza portafogliole riforme non sipossono fare". Ber-

nabò Bocca, presidente diFederalberghi, è lapidario.Ha invocato il ministero delTurismo per anni, ma oraconstata con amarezza chestentano a decollare misureed incentivi per il comparto.La manovra finanziaria2010 ne è l'ennesima confer-ma. Approvata dal Senato loscorso 22 dicembre, non hain sé nemmeno un provvedi-mento specifico per il turi-smo. Tuttavia a saper legger-vi dentro si possono trovareappigli validi per le impresein genere. "Bisogna tenerconto degli investimenti suricerca e innovazione - sug-gerisce lo stesso Bocca -, masi tratta di una finanziaria digrosso rigore, condizionatada un debito pubblico moltopesante, che ci vede giocaresempre in difesa lasciando ilmercato stagnante, mentrein altri paesi come la Ger-

il ministro, "il solito carroz-zone" come molti l'hannogià definita. "La nostra vi-sione è quella dell'albergoche vuole ampliarsi, del co-mune che vuole fare un cen-tro congressi, dell'esercentedi uno stabilimento balneareche vuole aprire una pizze-ria", ha detto il ministro ci-tando ad esempio tre im-prese del turismo per le qualiforse la Banca potrà real-mente rappresentare un'op-portunità. Per il mondo deitrasporti, invece, le novità ri-guardano l'aumento dei di-ritti aeroportuali per l'imbar-co fino a un massimo di 3euro a passeggero in favoredei gestori aeroportuali cheabbiano in programma nuo-vi investimenti infrastrut-turali autofinanziati (sogget-ti a valutazione dell'Enac). Roberto Corbella, presi-dente Astoi, vedeva in que-ste risorse una possibilitàimportante anche per i touroperator. "L'attuale fondo di

garanzia per il turismo è in-adeguato, di difficile acces-so e non se ne conosce l'am-montare, per questo ognianno il denaro stanziatotorna al Tesoro; bastereb-bero 50 centesimi di questiaumenti previsti sulle tasseaeroportuali per istituire unfondo analogo a quello digaranzia, dipendente, nondal Dipartimento del Turi-smo, ma direttamente dallaFarnesina, perché in questocaso sarebbe operativo24h24". Il fondo ipotizzatoda Astoi è divenuto un e-mendamento appoggiato daiministri Scajola e Frattini,ma successivamente blocca-to dal ministro Tremonti.Corbella conta comunque dirivederlo e proporlo in sedeparlamentare.

Le facilitazioni fiscali

Dal punto di vista fiscale, in-vece, la manovra prevedesolo qualche piccola facili-

tazione: è stato ridotto del 20per cento l'acconto Irpef2009, mentre per i b&b c'è lapossibilità di una detrazionefiscale al 50 per cento. Prorogata sino alla fine 2012l'agevolazione fiscale del 36per cento sulle ristruttura-zioni edilizie, escludendoperò gli alberghi, come fanotare Bocca, "edifici chehanno bisogno di costantiinvestimenti". "Siamo con-tenti - dice il presidente - deldecreto mille proroghe chevede la proroga delle con-cessioni demaniali fino al2015, ma ci dispiace delmancato inserimento deglialberghi nella lista del Tre-monti Ter". "Noi incontria-

mo una forte resistenza nelsistema bancario, a seguitodell'entrata in vigore di Ba-silea 2, per cui vengono chi-este garanzie immobiliarimentre molti imprenditorihanno alberghi in gestione oin affitto". E i tanto sudati 3 miliardimessi a disposizione del tu-rismo dalle banche attraver-so il ministero del Turismo?Vani, secondo Bernabò Boc-ca: "Bisogna per forza pas-sare per il consorzio fidi contassi d'interesse minimi de-gni di attenzione (che nonvengono mai applicati), aiquali si affiancano tassimassimi che preferisco noncommentare".

GuidaViaggi25 Gennaio 2010 - n° 1263 11Incoming

Nella Finanziaria 2010 neanche un euro

Stentano a decollare gli incentivi per il turismodi Letizia Strambi

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me la media fra le spese pervacanze (che è rimasta in-

variata nei primi nove mesidel 2009 rispetto allo stessoperiodo del 2008) e quellaper viaggi d'affari, che si èridotta del 9,3%.Sono questi alcuni dei datiforniti nel corso della de-cima conferenza organizza-ta insieme da Ciset (Centroitaliano Studi Economicoturistici) e da Banca d'Italia,"L'Italia e il turismo inter-nazionale" tenuta a Veneziaalla fine del 2009."Dalle indicazioni emersedall'andamento della sta-gione estiva - sostiene Va-leria Minghetti del Ciset -si vede che i turisti italianinon hanno tanto rinunciato

alla vacanza, quanto modifi-cato il loro comportamento.

Insomma la crisi economicasembra aver accelerato pro-cessi di cambiamento deimercati che già erano in at-to. Da una parte i turisti di

fascia alta cercano persona-lizzazione e qualità dei ser-vizi, dall'altra i turisti medio medio bassi operano inun'ottica di risparmio, limi-tando le spese a destinazio-ne, scegliendo soluzioni diviaggio più economiche, ri-

flessione ha riguardato poiun po' tutte le mete più lon-tane: -3,9% verso le Ame-riche, -5,9% verso l'Africa e-10,4% per l'Oceania.Ha costituito un'eccezionel'Asia, che ha visto il 9% inpiù di turisti italiani.Tuttavia come sempre i datimedi sono ingannevoli: lasituazione appare molto piùarticolata, come illustratodalla tabella 2.Colpisce l'entità delle per-

centuali, che segnalano va-riazioni molto marcate, inpiù e in meno, segno che ilmercato è diventato moltofluido ed estremamentemutevole.E questo forse è il dato dimaggior rilievo.

ducendo i giorni di vacanza,scegliendo destinazioni piùvicine, optando per soluzio-ni di trasporto più econo-miche (i vettori low costhanno avuto un ruolo im-portante nel far scegliere levacanze all'estero verso me-te raggiungibili a poco prez-zo), scegliendo soluzioni lastminute e pacchetti scontati".La conseguenza è stata unapreferenza più accentuataper le mete europee (+4,4%).

In particolare sono cresciutii flussi verso la Francia(+11,6%), l'Austria e laGrecia (+8%), la Croazia e ilRegno Unito (+9%). In con-trotendenza è la Spagna, cheha visto un calo del 12,7%degli arrivi degli italiani. La

si sono registrati 22 milionidi partenze di turisti chehanno pernottato all'estero

per quasi duecento milionidi notti, con una spesa di 15miliardi di euro. Sono au-mentati del 3,1% come nu-mero (con lo 0,6% di pernot-tamenti in più), ma hannospeso il 3,8% in meno. Que-sto importo appare però co-

li italiani che si so-no recati all'esteronel periodo ottobre

2008-settembre 2009 hannospeso nelle loro destinazioni20.297 milioni di euro, viag-giando per il 68% per motivipersonali e per il 32% per la-voro. Ma mentre i viaggi lei-sure hanno dato luogo a unaumento di spese dell'1,6%rispetto allo stesso periododell'anno precedente, il busi-ness travel ha registrato uncalo del 7,1%.Se si guarda invece il perio-do gennaio-settembre 2009

GuidaViaggi 25 Gennaio 2010 - n° 126312 Outgoing

Risparmio o qualità nelle scelteLa fascia alta cerca personalizzazione,

mentre il turista medio opera in un’ottica di contrazione delle spese

G

PREVALGONO

LE DESTINAZIONI

EUROPEE

SI MODIFICA

IL COMPORTAMENTO

D’ACQUISTO

di Giorgio Castoldi

Tabella 2 - La dinamica del turismo italiano all'estero

(confronto 2009 vs 2008 per il periodo gennaio-settembre)

Tabella 1 - Il turismo degli italiani all'estero nel periodo gennaio-settembre 2008 e 2009

Mont Saint Michel

Fonte: elaborazioni Ciset su dati Banca d'Italia

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controllo dinamico e una co-stante attività di ricerca ebenchmarking. E in questoclima di incertezza mutapersino l'obiettivo degli spo-stamenti: le aziende hanno in-vestito molto "nelle attivitàlegate ai viaggi con lo scopodi mantenere i clienti attuali"spiega l’analisi Amex, di-mostrando minor propen-sione alla ricerca del newbusiness. Sempre più adot-tate, inoltre, le videoconferen-ze, in alternativa al viaggio.Le principali aziende europeehanno aumentato i controllisui propri acquisti e sulletravel policy, ma, nonostantenel 2009 le aziende abbiano

on c'è via di scam-po. Lo dichiarano irisultati del Busi-

ness Travel Barometer A-merican Express, lo confer-mano le stime Gebta e imedia specializzati: l'impattodella crisi economica globalesulla spesa riservata ai viaggid'affari ha ridotto, nel 2009,del 30% i budget destinati aiviaggi di lavoro. Per Amexquesto calo a due cifre riguar-da il 60% delle aziende coin-volte nel sondaggio, mentre il23% avrebbe dichiarato chenon ci sarebbero state vari-azioni e solo l'11% ha affer-mato di aver addirittura au-mentato i fondi allocati per iviaggi d'affari del 23%. "Stiamo assistendo a nuovicomportamenti da parte dellesocietà - ha sottolineato PiotrPogorzelski, vice presidentItalia commercial cardsAmerican Express - conpolitiche rivolte al risparmioe all'aumento dei controllisulle spese". La confermaproviene anche da RobertoBacchi, a.d. Carlson Wa-gonlit Travel Italia: “Il com-portamento d’acquisto delleaziende da noi servite è statocontraddistinto da una spic-cata attenzione al costo uni-tario del viaggio, mentre alivello di numero di transa-zioni la riduzione è stata piùcontenuta”. E su questo fron-te si è concentrata la strategiadel gruppo, con l'ottimizza-zione della spesa air e hotel, il

avuto la necessità di fare tuttoil possibile per risparmiare eil ruolo delle agenzie di viag-gi sia fondamentale per que-sto obiettivo, "solo il 24%delle aziende ha implementa-to metodologie per verificarel'efficacia delle azioni intra-prese". Per Cisalpina Tours "la crisieconomica sta modificandocapacità e volontà di spesa -ha affermato l'a.d. Marco Fi-carra -, provocando riper-cussioni nel bt che anche lanostra azienda ha avvertito,ma siamo stati in grado ditenere e il nuovo assetto orga-nizzativo permetterà una mag-giore focalizzazione sullo

sviluppo del core business euna maggiore velocità di ese-cuzione". L'operato del gruppo si con-centrerà su rapporti di part-nership più stretta con i forni-tori, un nuovo approccio neiconfronti dei prospect e ricer-ca continua di maggiori livel-li di efficienza. "Tra i nostriprogetti strategici - ha prose-guito Ficarra - c'è lo sviluppodell'area incentive e gruppi.Lavoreremo anche molto sulfronte della comunicazionecon una campagna innovati-va". "Nessuno ha raggiuntogli obiettivi prefissati". E'stato schietto nel suo com-mento Mario Mangiarotti,presidente Gebta, che per imembri dell'associazione dalui presieduta (40% del Bspitaliano, ndr) segnala "un calodel 27% nel 2009 rispetto al-l'anno prima che ci porterà achiudere a quota 6,1 miliardidi euro circa, dopo un 2008che aveva visto crescere ilbusiness del 7%". Un fatto che provoca riflessinegativi nelle casse delle a-genzie, visto che il mancatoraggiungimento dei targetporta a non ottenere le over. E in questo clima di cambia-mento delle regole, Mangia-rotti punta sul rafforzamentodella categoria: “Quando ilfuoco è incrociato le linee sistringono. Noi abbiamo tro-vato la strada che porta all’u-nità di tutti e farà chiarezzasul mercato”.

N

GuidaViaggi25 Gennaio 2010 - n° 1263 13Business Travel

La politica dei tagliDiminuisce la ricerca di “new business”

e si contengono gli spostamenti per ridurre le spesedi Laura Dominici

L'indagine Carlson stima poiche le tariffe aeree dome-stiche cresceranno, in tutte leclassi di bordo, tra il 3 e il5%, mentre i collegamentiinternazionali potrebberoaumentare tra il 4 e il 6 perl'economy e tra il 5 e l'8%per la business class. Ma unanota positiva giunge daltrend di vendita registratonegli ultimi mesi del 2009: "Si è notata un'inversione ditendenza e una ripresa del-l'attività per diverse aziende- assicura Bacchi -, segnaliche dovranno essere verifi-cati nei mesi a venire".Intanto sul fronte interno,l'action plan di Cwt si è con-centrato sullo sviluppo dei

nuovi clienti, sia per il bt cheper il Mice, dedicando atten-zione all'allineamento dellastruttura all'andamento delladomanda. "E' proseguitoanche un piano di investi-menti legato allo sviluppo dinuovi prodotti e tecnologieche ci permetterà di caval-care la ripresa", aggiungel'a.d. di Cwt. Il forecast europeo curato daAmex indica, invece, comepercentuali di incrementodei prezzi del volato dal 5 al7% per il lungo raggio inbusiness class e dallo 0 al2% per i collegamenti nazio-nali e il corto raggio in eco-nomy. I prezzi degli al-berghi, invece, dovrebbero

contenere l’aumento sullabase del 2% circa e l'autono-leggio del 4%.Commentando il trend di

mercato, però, la società a-mericana osserva che "leaziende europee stanno tem-poreggiando e adottano unatteggiamento di attesa invista dei prossimi effettidella crisi. In media, solo il20% prevede per il 2010 unaumento del budget destina-to agli spostamenti, controun 61% che riconferma lo

con un indice listino con-tenuto, sulla stessa lineadella fine del 2009: unacamera doppia per notte inqualsiasi destinazione euro-pea costa meno di 100 euro.Secondo l'analisi, a dicem-bre una notte in doppia stan-dard costava di media 98euro, pari al -11% rispettoallo scorso anno. Delle 50città analizzate, 44 presen-

tano una diminuzione delletariffe rispetto al 2009. Pernumerose metropoli il calodi listino è superiore al 10%.

l forecast di Carl-son WagonlitTravel sul 2010

induce il segmento corpo-rate a pensare per tempo aipropri acquisti in termini divolato. Da un'analisi risulta,infatti, che è probabile un in-cremento del princing aereo,alla luce dei tagli nella ca-pacità e del prezzo del petro-lio. In compenso, Carlsonstima che i prezzi alberghierisi ridurranno moderata-mente, rendendo più acces-sibili i costi dei meetingaziendali. E trae le stesseconclusioni l'Hotel PriceIndex di Trivago, che evi-denzia come le tariffe deglihotel europei aprano l'anno

Hotel al ribasso e biglietti in rialzostesso budget e un 19% chene prevede la riduzione". Sull’operato dei prossimimesi, Mangiarotti ritieneche “non si tratta di recu-perare nuovi clienti, questisono rimasti legati ai forni-tori. Come aziende cerchi-amo di approfittare del peri-odo per fare più formazio-ne, in quanto servirà profes-sionalità e poi i fornitori do-vranno mettere mano allepolitiche di pricing, ormaiobsolete per i tempi in cuiviviamo”. Inoltre fa notareche la distribuzione profes-sionale giocherà un ruolo diprimo piano, come dimostrala rinnovata attenzione deiGds verso il trade. L.D.

I

v: Può stilare un bilancio 2009 del suo gruppo?“E’ stato un anno di straordinaria intensità per noi. Il ral-lentamento dei viaggi d'affari, intercettato già nel set-

tembre 2008, si è tramutato, nei trimestri a venire, in una poderosacaduta della domanda di servizi da parte delle aziende. A tali cata-clismatici eventi, abbiamo fatto fronte con un rinnovato focus nelmiglioramento della qualità di servizio alla clientela, accompagna-to da un rafforzamento del team consulenziale di vendita. Perquanto riguarda l'organizzazione interna, abbiamo implementatoun piano tatcheriano di contenimento e riduzione dei costi azien-dali. L'integrazione delle misure adottate ha favorito il duplice obi-ettivo di salvaguardare i livelli occupazionali del gruppo - evitandoil depauperamento di risorse conseguente a drastici tagli al per-sonale - e l'apporto di tangibili benefici alla redditività aziendale.Per quanto riguarda i fondamentali possiamo anticipare che i risul-tati sono favorevoli, riferiti albilancio consolidato di grup-po. Rileviamo altresì una ril-evante contrazione nell'areacorporate travel (-30% per iservizi di biglietteria aerea) euna moderata flessione nelsegmento di mercato leisure(-5% nei volumi).

Gv: Quali le prospettive eprincipali linee strategicheper il nuovo anno?“Siamo fiduciosi in una pru-dente ripresa del mercato,più vigorosa a partire dal se-condo semestre. Riconfer-miamo le linee guida tese alrafforzamento del gruppo,nel corporate travel e al tra-sferimento di servizi e di op-portunità commerciali a fa-vore degli agenti aderenti aUvet Itn Network. Per quan-to riguarda Last Minute Tour(Uvet ha rilevato il 20% di quote, ndr), confermiamo che la re-lazione in essere rientra nell'ambito delle partnership commer-ciali”.

Gv: Come vi state preparando alla ripresa del mercato dalpunto di vista strutturale, commerciale e di prodotto?“L'efficacia dei processi organizzativi è di estrema importanza neiservizi alla clientela. Tutte le aree dell'azienda sono impegnatenella ricerca costante di tangibili miglioramenti. Per quanto riguar-da servizi e prodotti, preferiamo concentrarci sul consolidamentodell'ampia gamma di offerta esistente”. L.D.

Patanè,Uvet:“La ripresa?Prudente”

G

Luca Patané

IL RINCARO

DEI BIGLIETTI

FORMAZIONE

E INNOVAZIONE

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dotto inteso come solo fattotecnico (la nave), la tenden-za al gigantismo si confer-ma, anche perchè le navi inconsegna nel 2010 sono sta-te pianificate a tavolino unpaio di anni prima, in pienoboom economico, quando leeconomie di scala la faceva-no da padrone. Così a fine 2009 è stata uffi-cialmente presentata la mo-struosa Oasis of the Seas,maxi-ammiraglia della Ro-yal Caribbean Cruise Linesda addirittura 5.400 passeg-geri e 220mila tonnellate distazza lorda (ovvero oltre unterzo più grande della navepiù grande finora in eserci-zio, che guarda caso appar-tiene alla medesima compa-gnia nordamericana). Inveropiù somigliante ad un quar-tiere cittadino, con tanto dipolmone verde al centro, chenon ad una nave; ma d'al-tronde al grande pubblicodelle vacanze di mare delterzo millennio, quello dimassa, più è grande, piùpiace! Ma, fortunatamente,come si direbbe anche inaltri campi, non è solo la di-mensione a contare; importala qualità della prestazionefornita. La ridotta flotta dellenavi extra-lusso nel 2009,dopo anni di calma piatta, havisto rimpolpare la schieradi navi per soli ricchi con al-cune eccellenti new entry,dalla Seabourn Odissey (pri-ma di una serie di tre ge-melle) alla Silversea Spirit.E nel 2010 sarà la volta dellaMarina della Oceania Crui-ses. Minimo comun deno-minatore fra le tre navi: tuttequeste unità sono costruitein cantieri italiani. A livellogenerale i cantieri europei -gli unici dove si costruisca-no navi da crociera finora, inattesa che l'aggressiva na-valmeccanica asiatica si fac-cia avanti anche in questosegmento, il più sofisticatodel settore navale - tra il2009 ed il 2012 hanno con-tratti per 38 navi da crociera,pari ad una capacità com-plessiva di 84.460 passeg-geri; di queste quasi la metà,per 38.900 pax complessivi,sono destinate principalmen-te al mercato europeo.Dunque almeno tra le cro-ciere, intese sia come mer-cati di origine che aree diimpiego delle navi che fab-briche dei divertimentificidel mare, il Vecchio Con-tinente è ancora in vetta atutte le graduatorie. Fino aquando?

ché in Italia (e non solo) allavacanza non si rinuncia, me-glio scegliere quella col mi-glior rapporto prezzo-qua-lità, magari destagionaliz-zando la crociera in un altroperiodo dell'anno.La prenotazione della va-canza è dunque frutto di unascelta molto più oculata chenon in passato. Il consuma-tore di vacanze tende a met-tere a confronto i diversiprodotti che gli vengono of-

ferti, non compera più ascatola chiusa, cerca di nonimpegnarsi in scelte inges-sate e dunque gradisce mol-to la possibilità di svincolar-si anche a breve distanzadall'inizio programmato del-la vacanza senza incorrere inpesanti penali, un atout chele compagnie di crocieratendono ad offrire in misuraconsiderevole.In effetti si nota una spesainferiore da parte del con-sumatore, il che ha indottomolte compagnie ad investi-menti mirati per cercare dimigliorare il prodotto; le na-vi più vecchie hanno subitouna ristrutturazione globale,mentre tra quelle in corso d'o-pera si sono introdotti nuoviconcetti di aree pubbliche.L'idea di fondo, perseguitadagli executives, è quella didiversificare il prodotto so-prattutto per differenziarsidalla concorrenza.Per quanto concerne il pro-

Il dato di fatto è che mai co-me nell'anno appena conclu-so i compratori più attentiabbiano potuto fare autenticiaffari d'oro nel comprare va-canze in mare, almeno al-l'apparenza. Oltretutto, ri-spetto all'anno precedente, èscemato il bunker surchargedovuto all'incubo del caro-barile (di petrolio) che haspadroneggiato lungo tutto il2008. Anche se non esiste ufficia-lità sulla quantificazione e-satta della discesa dei prezzimedi delle crociere - che va-ria da un possibile - 20/30%desunto da alcuni osserva-tori al - 5/10% dichiarato uf-ficialmente dagli operatori(ovviamente restii ad am-mettere un drastico tagliodei prezzi sino a negare as-solutamente di tracimare nelfamigerato low-cost, più fa-miliare e ben visto dagli o-peratori di traghetti) - è in-dubbio che oggi una vacan-za si porti via con poco piùdi 100 euro al giorno (nonall inclusive). Il tutto nella consapevolez-za, da ambo le parti, che ilprezzo finale al consumatoredella vacanza potrà tranquil-lamente raddoppiare, rispet-to a quello di entrata (il merotrasporto o permanenza abordo) tra extra-costi sottoforma di: escursioni, beve-raggi, mance consigliate,casinò, souvenir, centri dibenessere ed altri servizivenduti a bordo. Ma alla fi-ne, extra compresi, in tempidi crisi quali quelli attuali, lacrociera offre il top in temadi value for money: e poi-

il resto (della trafila per rag-giungere almeno il break e-ven), si vedrà.

posizioni. I ricavi delle com-pagnie da crociera sono staticompressi ma, grazie allasensibile riduzione mediadei prezzi di vendita che haampliato la domanda esten-dendola ad altre frange dimercato, il calo è stato co-munque contenuto. La parola d'ordine nelle stra-tegie implementate dallecompagnie è stata la flessi-bilità, tradotta sotto formadi: offerte speciali per fami-glie con minorenni a costozero, vacanze spostate in pe-riodi meno canonici ed of-ferte last minute colte apiene mani. In fondo le navi - e ce ne so-no sempre di nuove in co-struzione nei cantieri e sem-pre di più grandi in conse-gna anche nel nuovo anno -debbono essere riempite, co-sti quel che costi; l'impor-tante, per l'armatore proprie-tario o per il tour operatornoleggiatore, è riuscire aportare passeggeri a bordo,

entre nel Nord A-merica incombe lawave season, la

stagione che, ad inizio anno,tradizionalmente concentrale prenotazioni delle va-canze estive e non (crocierecomprese) e dunque fungeda autentica cartina di torna-sole del mercato, nel fare le

considerazioni di consuntivosull'anno 2009 e le prime ri-flessioni prospettiche sul-l'anno 2010, si hanno alcunecertezze di fondo.Senza risparmiare neppure ilsettore della navigazionemarittima per fini ricreativi,la crisi generale ha peraltroinciso molto meno in altomare che non a terra; le cro-ciere tengono, ed in nicchiespecifiche di mercato addi-rittura incrementano le loro

GuidaViaggi 25 Gennaio 2010 - n° 126314

La flessibilità al potereNelle strategie delle compagnie offerte speciali per famiglie,

vacanze spostate in periodi meno canonici e promozioni last minute

M

Crociere

di Angelo Scorza

SI CONFERMA

LA TENDENZA

AL GIGANTISMO

ANCORA IN TESTA

I CANTIERI

EUROPEI

Msc Musica e Costa Serena

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stagione grazie anche allapresenza costante di MscFantasia e Splendida tuttol'anno; ed a fronte di unacompressione dell'area ri-cavi con una riduzione me-dia delle tariffe del 5%, ciònon ha minimamente incisosulla qualità del prodottoMsc" precisa il manager par-tenopeo, ricordando gli ac-cordi con le compagnie ae-ree, che permettono di orga-nizzare numerosi voli char-ter per imbarcare i passeg-geri negli home-port.Recentemente Msc Crociereha firmato un inedito accor-do con Hotelplan Italia gra-zie a cui i crocieristi potran-no proseguire la vacanzacon un soggiorno pressostrutture alberghiere di altolivello. "Questa novità, scat-tata a dicembre 2009, du-rerà sino a marzo 2010, eriguarda il Brasile. Ma èuna prima volta assolutache non resterà certo isola-ta. Msc ha posizionato daFortaleza la nave Melodyper crociere settimanali acompendio delle quali iltour operator, leader in SudAmerica, offre pacchetti pre-e post-cruise e tour organiz-zati del Brasile a condizionivantaggiose".Per Royal Caribbean In-ternational /CelebrityCruises il 2009 si è chiusocon un incremento del 38%in termini di passeggeri e del30% in termini di fatturato.Pure il nuovo anno è partitobene (+20%), anche se lacompagnia nordamericanaprevede sempre più preno-tazioni last minute."L'eredità lasciata dal 2009può essere riassunta in po-che parole: 'attenzione aicosti' - spiega un portavocedi Rci Italy - che ci ha co-munque portato a buoni ri-sultati in termini di vendite,perchè la diminuzione delletariffe non ha compromessola profittabilità grazie alfatto di non aver impattatosu qualità e servizio a bordo.Gli investimenti fatti in col-laborazione con le agenziedi viaggi sono risultati vin-centi, pertanto sicuramentecontinueremo le attività dico-marketing nel 2010 pun-tando sempre più alla se-lezione delle agenzie e cer-cando di portare i clientigiusti nelle giuste agenzie".Rci è sicura che investire siadeterminante per esserepronti quando il mercato ri-partirà a gonfie vele. "Pertale motivo abbiamo varato

vuol essere sicuro di spen-dere bene il proprio tempo edenaro, perché non può per-mettersi di sbagliare. Costa,marchio affidabile e sinoni-mo di eccellenza con 60anni di esperienza, vienepremiato. E poi gli investi-menti: non abbiamo né can-cellato né posticipato i no-stri ordini per 5 nuove navidal 2009 al 2012, tutte co-struite da Fincantieri, coninvestimento di 2,4 miliardi

di euro, il più grande pianodi espansione di una compa-gnia di crociere al mondo.Siamo anche intervenuti perrendere i prezzi ancora piùaccessibili, sicchè il rappor-to qualità/prezzo è diventatoancor più vantaggioso. Lenostre crociere si stanno af-fermando come vacanza ide-ale per pubblici diversi daquelli tradizionali rappre-sentati da coppie e famiglie.E abbiamo appena lanciato

il catalogo 'New generation'che si rivolge in manieraspecifica al pubblico gio-vane, con offerta ritagliatasu misura per gli Under 34"."Abbiamo festeggiato già daparecchie settimane il milio-nesimo passeggero e nel2009 abbiamo chiuso con il+30% sul mercato italiano afronte di un aumento dell'of-ferta del 22%" esulta Leo-nardo Massa, direttorecommerciale di Msc Cro-ciere, che annota da partedel consumatore una superi-ore attenzione ad investire ilproprio denaro in prodotti diconsumo, con analisi più ap-profondita dell'offerta, a co-rollario della quale si evinceun trend che privilegia lacrociera alle vacanze stan-ziali o in villaggi turistici."Le prenotazioni sono anda-te molto bene con un +35%per l'inverno. I fattori strate-gici preminenti sono stati: ladestagionalizzazione del pro-dotto delle crociere nel Me-diterraneo, allungando la

ual è stato il bilan-cio della stagioneappena conclusa e

quali le prospettive del nuo-vo anno? Dove si è focalizzata l'atten-zione dell'azienda, in questitempi duri, tra i diversi fatto-ri: pricing, destagionalizza-zione, prodotto, risparmi suicosti, diversificazione ricavi,accordi e partnership? A taliinterrogativi hanno risposto imaggiori operatori del set-tore. Eccone una sintesi.

"Nonostante il difficile con-testo finanziario ed econo-mico, anche per il turismoorganizzato, nel 2009 abbi-amo superato gli 1,2 milionidi ospiti del 2008; una cre-scita che continuerà nel2010, con l'obiettivo di 1,5milioni - confida AndreaTavella, direttore commer-ciale e marketing ItaliaCosta Crociere -. Basti pen-sare che nel solo periodo difine anno l'incremento delleprenotazioni è in linea conl'aumento dell'offerta del30% rispetto allo stesso pe-riodo del 2009".

Uno dei fattori chiave diquesta crescita è ritenutal'internazionalizzazione, persostenere la quale Costa hastretto accordi di collabora-zione col Department ofTourism and CommerceMarketing di Dubai, col Sin-gapore Tourism Board e conShanghai International PortGroup Co. "Negli ultimi an-ni siamo stati pionieri nelportare le crociere in Cina,a Dubai e a Mauritius; ciòsia per aprire nuovi mercatiche per offrire nuove desti-nazioni ai clienti. Attraversol'ufficio di Hong Kong se-guiamo tutti i paesi dell'AsiaPacifica mentre a Genova u-na direzione specifica si oc-cupa dei new markets: NordEuropa, Russia e Paesidell'Est Europa, Turchia".Costa ha tenuto testa aitempi duri puntando su quat-tro elementi. "In primo luo-go la forza della marca. Inun periodo di difficoltà eco-nomica il cliente è più atten-to nella scelta di vacanza,

Oasis of the Seas, la navepiù grande e soprattutto piùincredibile del mondo; nel2010 arriverà la gemella Al-lure of the Seas. Senza con-siderare che, per il brandCelebrity Cruises, quest'an-no abbiamo varato Equinox,seguita da Eclipse nel-l'aprile 2010."La filiale tricolore, con sedea Genova, ha lo scopo dicommercializzare il prodot-to in Italia. "A tale fine abbi-amo stretto un accordo conAlpitour World che ci staconsentendo di ampliare ilmercato grazie alla forzadella propria rete distributi-va ed al fatto di essere esclu-sivisti per la realizzazione dipacchetti volo+crociera"."Per il mercato italiano il2009 è stato un anno com-plicato ma al contempo co-struttivo, che ci ha permessodi conservare un buon anda-mento delle vendite. Lamancata presenza Carnivalin Mediterraneo è statacompensata dalla program-mazione ai Caraibi. I nu-meri registrati mostrano unatenuta della destinazione edel prodotto di punta dellacompagnia - spiega GigiTorre di Gioco Viaggi -. "Ilprodotto Princess vendutosul mercato italiano ha re-gistrato brillanti risultati gra-zie ad una programmazioneMediterraneo e Nord Euro-pa molto diversificata. Per il2010 segnaliamo già unmaggiore interesse e unaconcomitante ripresa sui vi-aggi di nozze, settore cheaveva dato segnali di rallen-tamento nel 2009. Sicura-mente la tendenza è quelladel pricing con metodologie

di mercato per il conteni-mento dei costi attraversoadvanced booking che con-sente di selezionare in anti-cipo la tariffa più vantag-giosa, vantaggi e offerte perle famiglie, credito da utiliz-zare per le spese a bordo cheviene rimborsato se non uti-lizzato".In qualità di cruise operator,Top Cruises non è coinvoltodirettamente nei processi de-cisionali delle compagnia dicrociera che rappresenta.Peraltro la società è forte-mente presente nel settore,specie in ambito fluviale,

dove dichiara di essereleader assoluta nel mercatoitaliano."Da quest'anno siamo esclu-sivisti della A-Rosa, giovanecompagnia di navigazionetedesca che propone tour suifiumi europei con navi 4stelle; un prodotto unico chereinventa il senso storicodella navigazione sui fiumi,applicando alle crociere flu-viali una formula più vicinaa quella delle crociere ma-rittime sul piano dei servizidi bordo e delle modalitàstesse di vivere l'esperienzacrocieristica" specifica Fran-cesco Paradisi, direttorecommerciale -. Col nuovocatalogo vantiamo una pro-grammazione fluviale dav-vero completa, con propostededicate a tutte le tipologiedi target, pacchetti con quo-tazioni personalizzate e plusesclusivi per i clienti: sare-mo un punto di riferimentofondamentale per le agenzieche cercano per i loro clien-ti il meglio di una crocierafluviale."Top Cruises è convinta cheal momento le prospettivesiano positive. "Soprattuttole vendite nel periodo di fineanno, hanno rappresentatoun momento di forte crescitain termini di richieste eprenotazioni - precisa il di-rettore Federico Costa -.Anche se è impossibile fareprevisioni, possiamo sen-z'altro dire che nelle agenzieTop Cruises si è confermatoun marchio riconosciuto perla sua programmazione pro-posta come 'alternativa diviaggio' e che un anno diffi-cile come questo ci ha datocomunque modo di sondarenuove possibilità di lavoro e

di ridefinire opportunità estrategie per ottimizzare an-cora la solidità del marchionel mercato italiano". Sul fronte marittimo TopCruises rappresenta la com-pagnia cipriota Louis Crui-ses; grazie all'inserimento

della nuova nave LouisMajesty (ex-Norwegian Ma-jesty), che da dicembre 2009salpa tutto l'anno versoFrancia, Spagna, Marocco,Tunisia, Malta, Libia e Gre-cia, Top Cruises ha, per laprima volta, una program-mazione annuale sul Medi-terraneo. "Siamo ampiamente soddi-sfatti del posizionamento diLouis Cruises sul mercatoitaliano, che ad oggi rappre-senta il terzo per importanzainsieme a Francia e Ger-mania - commenta Piero DeMaestri, responsabile svi-luppo prodotto Louis Crui-ses Italia -. In questi primicinque anni di presenza delmarchio in Italia il nostroprodotto è stato capito e ap-prezzato dal pubblico, e at-tualmente contiamo su unottimo grado di riempimentoe una buona percentuale direpeater. La scelta di inve-stire con il posizionamentouna nuova nave in partenzatutto l'anno nasce propriodal notevole aumento dellarichiesta di prodotto per ilnostro Mediterraneo, per il2010 puntiamo a portare incrociera più di 15.000passeggeri". A.S.

GuidaViaggi 25 Gennaio 2010 - n° 126316 Crociere

Lo scatto delle societàPartnership, allargamento dei mercati e investimenti

per rafforzare il business

Q

Costa CrociereMsc CrociereRoyal Caribbean/Celebrity Cruises

CarnivalGioco ViaggiTop CruisesLouis Cruises

In questo articolosi parla di:

APERTURA

VERSO

NUOVI MERCATI

NON MANCA

L’ATTENZIONE

AI COSTI

ACCORDI

TRA GLI ATTORI

DELLA FILIERA

Oasis of the Seas

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maggiori porti passeggeridel sud Europa in 20 diversiPaesi - tenutasi lo scorso au-tunno a Montecarlo - haconfermato il Mediterraneocome destinazione molto ap-petita e l'apprezzamento de-gli armatori per gli investi-menti effettuati in questiporti, anche se persistonopreoccupazioni per alcunidisservizi esistenti (e ricor-renti) in alcuni di essi. Laraccomandazione che vienefatta dai responsabili dellecompagnie di crociera ai

loro omologhi nei porti èquella di cercare di capiremeglio il business della nav-igazione per fini di turismo.Occorrono in particolare:ormeggi sicuri e liberi da in-gombri, migliori regole diprenotazioni, una maggioreconsapevolezza ambientale,meno ingerenza politica edautorità portuali e marittimepiù vicine ai reali problemidelle compagnie clienti,riduzione delle gabelle e deimonopoli tariffari sui servizitecnico-nautici o altri servizigenerali quali il trattamentodei rifiuti, individuazione diuna sola persona di riferi-

n un decennio, trala fine del secoloscorso ed oggi, il

numero dei crocieristi com-plessivi nel mondo è cresci-uto di oltre due volte e mez-zo con un incremento piùsensibile in Europa (intesacome bacino di utenza deipasseggeri di navi da cro-ciera). La domanda di cro-ciere vale oggi oltre 16 mili-oni di passeggeri l'anno, dicui circa 4,5 del VecchioContinente (col 60% appan-naggio del Mediterraneo).Già da queste cifre si intui-sce come, malgrado la dina-mica ascendente - il tasso dicrescita medio annuo deipasseggeri in Mediterraneosfiora il +13% - la propen-sione ad effettuare crociereda parte dei turisti dell'Euro-pa è ancora debole; il rap-porto tra il numero dei cro-ceristi e la popolazione è pa-ri all'1,5% circa in Europacontro il 5% in America, chepure è considerato un mer-cato maturo. Dunque il mar-gine di crescita del MareNostrum - e perciò anchedell'Italia, paese nel qualescala il maggior numerocomplessivo di passeggeritra quelli europei - è ancoranotevole. Le compagnie che operanooggi in Europa impiegano120 navi per una capacità ditrasporto pari a circa 5 mi-lioni di passeggeri e sei porticrocieristici del Mediterra-neo ospitano più di 1 milio-ne di passeggeri: Barcellona2 milioni, Civitavecchia-Ro-ma 1,8 milioni, Baleari 1,3milioni, Pireo-Atene 1,3 mi-lioni, Napoli 1,2 milioni eVenezia 1,2 milioni.La recente assemblea gene-rale di MedCruise - l'asso-ciazione che riunisce 75 tra i

mento quale interlocutore inogni porto, ricettività aerea eferroviaria nei porti di im-barco/sbarco, maggiori fa-cilities alberghiere per il pre-ed il post-cruise.E se sono legittime le istanzeda parte dei port users, la cuiscelta di inserire un determi-nato porto in un itinerariodecreta non indifferenti for-tune economiche non solosul porto prescelto ma anchesul territorio circostante - nel2008 le spese dirette effet-tuate dai passeggeri nei porti

di imbarco e nei porti di de-stinazione sono state pari a€2,7 miliardi, corrispondentia: spese medie di €100 neiporti di imbarco e di €60 inogni porto scalato nell'itine-rario - è pure vero che im-portanti progetti di infra-strutturazione, ammoderna-mento ed adeguamento allerinnovate esigenze tecnichedelle navi che approdano neiporti del Mediterraneo nelTerzo Millennio sono in cor-so in diverse località, com-presi alcuni porti italiani, tracui Livorno, Venezia, Civi-tavecchia, Savona e Ra-venna. A.S.

I

GuidaViaggi25 Gennaio 2010 - n° 1263 17Porti

Alla ricercadi nuove facility

Le compagnie chiedono più servizi

sono programmati nel 2010. Iporti del Mar Nero sono quel-li in cui la crisi risulta esserepiù sentita; a fronte di nume-ri incoraggianti nel 2008,anche se ancora molto ri-dotti rispetto a quelli dellealtre regioni, il 2009 fa se-gnalare una sensibile ridu-zione. Si segnala infine l'i-nizio di crociere di 'cabotag-gio', che probabilmente au-menteranno anche in vistadei Giochi Olimpici inver-nali che si terranno a Sochi(Russia) nel 2014". Riguar-do alle osservazioni critichericevute dalle compagnie dinavigazione, Spadoni è indi-rettamente d'accordo quandoafferma che "l'accessibilità èil fattore principale del suc-cesso di un porto di imbar-co/sbarco. Gli homeport disuccesso sono quelli corre-lati ad un aeroporto ottima-mente connesso ed efficien-temente gestito nella regio-ne. Una strategia di eccel-lenza operativa è necessariaper consentire al porto disviluppare maggiori oppor-tunità nell'attività di sbar-co/imbarco: gli investimentiin strutture portuali devonopertanto essere rivolti a mi-gliorare l'interfaccia nave-destinazione-passeggero". Ilpresidente di MedCruise sot-tolinea l'importanza di seg-mentare l'offerta ricettiva a-deguandosi ai due tipi di cre-scita che si registrano attual-mente: quella delle crociere'popolari' o di massa, favori-ta dalle mega-navi, che ri-chiedono ai porti di svilup-pare infrastrutture atte ad ac-coglierne: nuove banchinepiù lunghe, dragaggi conti-nui per assicurare sufficienteprofondità per la sicurezzadelle navi, ampie infrastrut-ture stradali e ferroviarie, va-

Il Mediterraneo èsicuramente il nu-ovo centro del bu-

siness crocieristico, ed an-che nel corrente periodo dicrisi economica, la stagione2009 non ha dimostrato ingenerale una riduzione ditraffico" osserva il presiden-te di MedCruise, GiovanniSpadoni. "Una nostra indagi-ne tra i soci, aggiornata al 31agosto 2009, indica che lestatistiche dei passeggeri nel2009 per il Mediterraneooccidentale dimostrano unasostanziale tenuta rispetto al2008 soprattutto grazie allecrociere invernali che hannotoccato i porti sud-occiden-tali e le isole atlantiche du-rante i primi tre mesi del2009. Le variazioni del 2009rispetto al 2008 nei porti piùimportanti sono compresetra il +/-5%. Il numero degliscali diminuisce conferman-do la tendenza alla crescitadelle dimensioni delle navi.In Adriatico, la statistica in-dica nel 2009 rispetto al2008, un aumento medio deitraffici intorno al 10%, so-prattutto grazie alla aumen-tata capacità del terminal diVenezia per lo sbarco e im-

barco dei passeggeri. NelMediterraneo Orientale lasituazione rimane inalteratacon una ridotta diminuzionenel numero dei passeggeririspetto al 2008: la situa-zione politica, anche se invia di miglioramento, nonconsente ancora di pro-grammare itinerari con scaliin porti fino ad oggi non uti-lizzati. Alcuni scali di prova

sti parcheggi per i bus e perorganizzare la sosta di gran-di flotte di veicoli per le e-scursioni dei passeggeri. Equella del mercato di lusso,rivolta a chi desidera espe-rienze più esclusive per rag-giungere mete meno sfrut-tate e più esotiche su navipiccole che possono facil-mente scalare destinazionistoriche, inaccessibili per lenavi più grandi, con accessopedonale diretto, facile ed

allettante nel centro di que-ste località culturali. "Men-tre i porti più popolari stan-no raggiungendo la satura-zione con punte di traffico inalcuni giorni dell'anno, il Me-diterraneo abbonda di cittàportuali e di destinazioni me-no conosciute ed affascinanti.Il consesso di MedCruisecomprende varie regioni al-cune delle quali devono an-cora essere sfruttate per tut-to il loro potenziale, come e-sempio in Adriatico, dove siassiste ad un vero boom inun'area che invece faticavaad emergere meno di un de-cennio fa. O anche il Medi-terraneo del Sud, che ha sca-li con grandi potenziali turi-stici come Lattakia (Siria), iporti israeliani e Tripoli (Li-bia), che sono tutti in attesadella 'normalizzazione' dellasituazione politica per au-mentare la propria parteci-pazione al traffico crocieri-stico. Infine, ribadisco che,malgrado il declino del traf-fico registrato ultimamente,la regione con maggioripossibilità di sviluppo rima-ne il Mar Nero". A.S.

Il businessè mediterraneo

Gli homeport di successo sono ben fruibili

UNA STRATEGIA

DI ECCELLENZA

OPERATIVA

IL TRAFFICO

NON SI È RIDOTTO

NEL 2009

Porto di Genova

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terminate condizioni e chel'operazione venga realizza-ta in tempi rapidi. In tal

modo è stata scongiurata laminacciata procedura di in-frazione da parte della Ue.

taggio marittimo vigenti inEuropa in quanto gli arma-tori interessati a fornire ilservizio pubblico oggi svol-to dal Gruppo Tirrenia, manon ad acquisire questacompagnia oberata di debitie personale, saranno esclusidai giochi. Oltre a chiedereprocedure trasparenti e nondiscriminatorie per la priva-tizzazione della compagniadi navigazione, la Commis-sione pretende che ai poten-ziali acquirenti non sianoimposti il mantenimento deilivelli occupazionali e sotto-linea che le varie società(oltre alla capogruppo, le so-cietà regionali di trasportopubblico locale) dovranno es-sere vendute a condizioni dimercato.Giunto dall'Ue il 'disco ver-de', Fintecna, titolare del100% del capitale di Tir-renia, ha pubblicato un invi-to a manifestare interesseentro il 19 febbraio 2010,per l'acquisizione dell'interocapitale sociale della com-pagnia di bandiera (cui fa in-teramente capo anche la so-cietà regionale per la SiciliaSiremar). Tra i requisiti deipotenziali acquirenti, i datipiù significativi sono che glienti pubblici non potrannoche detenere quote di mino-ranza e che sono ammissibilialla procedura, posto che ri-spondano ai requisiti patri-moniali previsti, anche sog-getti non operanti oggi nelsettore. Fintecna richiederàla presentazione di un pianoindustriale relativo a Tirre-nia (comprensivo della Sire-mar), al fine di verificarne lacoerenza con gli schemi diconvenzione di servizio pub-blico, e al soggetto acqui-rente verrà richiesta l'assun-zione di impegni volti al-l'adempimento di debiti esi-stenti, con particolare riferi-mento a Caremar, Saremare Toremar. Queste ultime -a differenza della Siremar,non 'accettata' dalla Re-gione Sicilia - sono passate,a titolo gratuito, alle rispet-tive Regioni Toscana, Sar-degna e Campania e Lazio.

I commenti degli operatori

Ma chi, tra i diversi opera-tori privati che oggi compe-tono - spesso in posizione diforza - con la compagnia ditraghetti di bandiera, saràrealmente interessato ad ac-collarsi tale onerosa po-sizione? E la concentrazionedi imprese, cui sembra pro-

Timore di Bruxelles è che lagara indetta sia in distoniarispetto alle regole del cabo-

placet al programma previ-sto dal Governo italiano,posto che siano rispettate de-

l nodo (scorsoio?)intorno al qualeruota tutto il mer-

cato italiano dei traghetti èl'annosa questione della pri-vatizzazione di Tirrenia.Negli ultimi giorni delloscorso anno tale proceduraha registrato una significati-va accelerazione, facendoben sperare in una positivaconclusione entro fine anno. È stato posticipato al 30 set-tembre 2010 il completa-mento della privatizzazionedella compagnia pubblica esono state prorogate fino aquella data le convenzionicon lo Stato, che altrimentisarebbero scadute il 31 di-cembre 2009. La Commissione Europea -pur esprimendo alcune riser-ve, fissando alcune condi-zioni e ricordando come a-veva parlato non tanto di'privatizzazione' di Tirreniaquanto piuttosto di 'libera-lizzazione' dei servizi pub-blici - ha infine fornito il

GuidaViaggi 25 Gennaio 2010 - n° 126318 Traghetti

Dichiarata la battaglia navalePrivatizzazione Tirrenia, tariffe low cost e concentrazione tengono banco,

mentre le società attivano meccanismi di rilancio

Idi Angelo Scorza

più grandi del Mediterraneo,con servizi paragonabili aquelli delle navi da crociera edinfine proponiamo pacchettinave+hotel, minicrociere atema e conferenze aziendali abordo".

Una nuova fasedi incertezza

"I dati sul 2009 saranno lieve-mente positivi verso Corsica eSardegna, molto positivi ver-so Tunisia e negativi versoAlgeria - spiega Napodano diSncm -. La stagione 2010sarà ancora più incerta. Nonavremo nuove linee perché ciconcentreremo sui nostri duemercati principali: Corsica eMaghreb. Inoltre vorremmorafforzare le nostre partner-ship con: Cotunav, AlgerieFerries, Comanav e Cmn. Inquesti tempi duri la nostra so-cietà più che low cost pensadi vendere al giusto prezzo, ladomanda oramai è semprepiù legata al prezzo. Da diver-si anni alla base del nostrosistema di prenotazione c'èun sistema di yield manage-ment che gestisce le partenzein base al riempimento (versoCorsica e Sardegna). Sullelinee Maghreb tutto ciò non èpossibile. Con l'arrivo dellaconcorrenza sulle nostre li-

nee, l'attuale situazione eco-nomica, il costo del petrolio, ilpricing è determinante per levendite, forse anche più dellaqualità a bordo, purtroppo.Quest'anno abbiamo lavoratomolto per migliorare lo stan-dard qualitativo, puntando sul-l'animazione e sulle famiglieche da sempre sono i nostrimigliori clienti. Abbiamo unprogramma di minicrociere edescursioni per il mercato fran-cese con porto di partenzaMarsiglia e destinazione Cor-sica, Italia e Spagna e ancheuna brochure per eventi,meeting e congressi". "Il Gruppo Lauro, nonostantela crisi, sta rispondendo beneattuando una diversificazionedelle attività e spaziando cosìdalla navigazione con la Lau-ro Shipping, al turismo conadv e alberghi, alla nautica dadiporto con la possibilità di no-leggiare imbarcazioni per mi-nicrociere e alla logistica conun sistema integrato di strut-ture e aziende a servizio del-l'innovazione in tutti i settori".Così rimarca il patron, Salva-tore Lauro. "Il gruppo si ètrasformato interpretando lafilosofia della società moder-na - prosegue -. Oggi laLauro.it ha raggiunto livelli o-perativi e di sicurezza notevoli

ed è presente in società chesono leader nel Mezzogiornodell'alta velocità via mare, del-l'innovazione tecnologica, delmanagement destination, delturismo e delle nuove tecnolo-gie informatiche. Nel 2009 ab-biamo mantenuto il numerodei pax pressocchè analogosul nostro core business, cheè il trasporto nel Golfo di Na-poli. A fronte di ciò abbiamoincassato di meno perché ipasseggeri hanno cercato disfruttare le tariffe migliori, avolte ritardando la partenza diuna corsa pur di risparmiare".Minoan Lines, quotata allaBorsa di Atene, tiene la 'boccacucita' circa i rendiconti fi-nanziari relativi all'anno 2009."Possiamo dire di aver avutoun aumento del numero dipax trasportati dove abbiamooperato con le navi della stes-sa capacità nel 2008", spiegaVrettou. "Per il 2010 siamo ot-timisti; abbiamo impiegato ilnostro primo cruise-ferry Crui-se Europa sulla linea diAncona in attesa che il secon-do, Cruise Olympia, sia ope-rativo in giugno 2010 - sotto-linea -. Queste navi, con ca-pacità di 3.000 pax e 250 autoe strutture di una vera nave dacrociera, sono state accolte inmodo molto positivo". A.S.

del successo registrato versola Corsica, intensificheremo icollegamenti invernali con 8partenze settimanali sullaLivorno-Bastia. Sulla Sarde-gna, dove siamo leader asso-luti, abbiamo prolungato l'o-peratività della Genova-Olbia,che dal 2010 diventa annuale.Stiamo inoltre lavorando perlanciare Genova-Golfo Aran-ci". Nonostante la crisi, "l''an-no 2009 è stato positivo.Abbiamo inaugurato oltre 10nuovi collegamenti per pas-seggeri e merci nel Mediterra-neo tra Spagna, Italia (incluseSardegna e Sicilia), Tunisia,Malta e Grecia. Il numero deipax trasportato su tutte lelinee è stato di 550.000 unità,un aumento del 23% sul2008". Così incalza Kypria-nou di Grimaldi. "L'anno2010 sarà sicuramente anco-ra migliore visto che prevedi-amo di raccogliere i frutti dellavoro svolto quest'anno suinuovi mercati serviti nel 2009.La strategia è quella di offrireprodotti sempre più sofisticatiseguendo una politica tarif-faria low cost. Abbiamo inau-gurato collegamenti rivolu-zionari come il Barcellona-Porto Torres, unica linea diret-ta tra Spagna e Sardegna.Inoltre abbiamo i cruise ferry

Sicuramente l'eco-nomia globale havissuto un momen-

to di grande difficoltà che haavuto ripercussioni su tutti isettori. Anche per il nostro si ètrattato di una stagione piut-tosto impegnativa, che abbi-amo affrontato con la solitadeterminazione - sottolineaEliana Marino, direttorecommerciale di Moby -.Ilnuovo contesto economiconon ha ridisegnato il percorsoche da sempre seguiamo, maè stato uno stimolo in più a of-frire sempre qualcosa dimeglio. Moby, ogni anno infat-ti, cerca di proporre nuovesoluzioni per soddisfare lerichieste della sua clientelacon l'obiettivo di offrire il me-glio ai passeggeri, sia in ter-mini di tariffe - notoriamentetra le più competitive del mer-cato - sia in termini di servizio,da sempre di alto profilo, stu-diato ad hoc per il targetfamiglia. In questi tempi, ge-neralmente definti 'duri', abbi-amo quindi deciso di essereancora più attivi che in passa-to e così la nostra offerta si ar-ricchisce ulteriormente. Inoltreinaugureremo anche la Piom-bino - Cavo, una linea lowcost, con tariffa flat rate pertutto l'anno. Infine, a seguito

“Stagione impegnativa”“

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dono anche le fasi terrestri.Per noi può essere un'occa-sione per mettere a puntouna filiera di trasporto benarticolata".

Offerta concentrata

"Il mercato sta senz'altro an-dando verso una concen-trazione dal lato dell'offerta- commenta Paul Kypria-nou del Gruppo Grimaldidi Napoli - e in questo peri-odo di crisi, gli operatori piùdeboli, meno lungimiranti,sono costretti a chiuderelinee o persino a ritirarsi dalmercato per lasciare spazioa chi ha una solidità finan-ziaria maggiore o offre deiprodotti innovatori. Gli ef-fetti di questo processo nonpossono che essere beneficiper l'utenza, la quale potràusufruire di servizi di altaqualità a prezzi abbordabili.Il nostro gruppo segue da vi-cino il processo di privatiz-zazione. Non siamo interes-sati alle società controllate,ma sicuramente ad alcunetratte tra il continente e leisole maggiori"."Di compagnie marittime cene sono molte", è l'esordiopiuttosto caustico di PaoloNapodano responsabile diSncm Italia. "Alcune lineesono molto inflazionate,penso alla Sardegna, quindiin questo momento il van-taggio è per gli utenti che

tendere inevitabilmente ilmercato, è raggiungibile an-che tramite l'acquisizionee/o l'integrazione con altrioperatori di traghetti? Sonoquesti alcuni dei quesiti cheabbiamo posto agli operato-ri, ottenendo le risposte chesottoponiamo ai lettori."Il nostro gruppo si sta in-teressando ai progetti legatialla privatizzazione dellaTirrenia soprattutto per learee di traffico campane elaziali, nell'ottica del pro-gramma Romaneapolis perl'integrazione delle aree ur-bane di Roma e Napoli",risponde Salvatore Lauro,presidente del gruppo Lau-ro.it. "Non nutriamo - ag-giunge - alcuna preoccu-pazione per la sparizionedell'operatore pubblico e-sclusivo. Si lavorerà per of-frire ai passeggeri servizi equalità migliori, puntandoal conseguimento di elevatistandard di sicurezza e con-temporaneamente minimiz-zare i consumi e ridurrel'impatto ambientale". I ter-mini di tale interesse sono invia di definizione. "In ognicaso Lauro parteciperà co-me socio industriale insiemead una moltitudine di opera-tori di segmenti contigui,fornitori di servizi affini, adalcune delle gare previstedalla privatizzazione. I no-stri sono servizi di trasportoparticolari, che compren-

hanno molta scelta per ladestinazione e per la tariffa.A breve potrebbe essere nor-male che alcune compagniesi possano accordare perridurre le traversate oppureper ottimizzare i costi (o al-meno è auspicabile). Perso-nalmente non credo cheSncm possa partecipare allaprivatizzazione di Tirrenia".Alcune compagnie regionalisono molto interessanti; perSncm Saremar sarebbe lapiù vicina, “in quanto abbi-amo già una linea tra laCorsica e la Sardegna daAjaccio a Porto Torres. Ma

in questi ultimi anni abbi-amo visto compagnie marit-time, o presunte tali, nasceree chiudere nel breve volgeredi poche stagioni quindipenso che la privatizzazionedi Tirrenia, con tutto quelloche ne consegue (flotta, sov-venzioni, linee etc.) possafar cambiare lo scenariodello shipping italiano".Protagonista del fenomenodella concentrazione è giàstata la compagnia grecaMinoan Lines, che nel 2008divenne membro del Grup-po Grimaldi che, con unaflotta di 100 navi, è uno dei

maggiori operatori di tra-ghetti nel mondo. "Questosviluppo ha già prodotto iprimi risultati con le siner-gie sia nei costi che nelle en-trate. Il nostro obiettivoprincipale è quello di passa-re queste sinergie ai clienticome risparmi - spiega Ka-terina Vrettou, head of in-ternational sales & mar-keting -. Minoan Lines èsempre stata molto forte nel-l'offrire il miglior rapportoqualità/prezzo ai nostri pas-seggeri. Ciò accade ancor dipiù con le navi di nuovacostruzione. Il nostro sforzo

è quello di migliorare laqualità del prodotto purmantenendo i prezzi a livellimolto convenienti. Infatti,stiamo cercando di aumen-tare le entrate con l'offertadi opzioni a bordo o con illancio di nuovi prodotti, co-me le conferenze". Come an-che nel settore delle crocie-re, gli operatori dei ferriesnon hanno subito passiva-mente la crisi, spesso attivan-do meccanismi proattivi, talida permettere lusinghieririsultati nel 2009 nonché pro-spettive di business solide perla prossima stagione.

GuidaViaggi25 Gennaio 2010 - n° 1263 19Traghetti

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rican. Oneworld ha fortenecessità di rafforzarsi, per-ché le due principali com-pagnie, British e American,non hanno ottenuto l'immu-nità dell'Antitrust Usa sullerotte transatlantiche (le piùtrafficate e redditizie delmondo) e quindi non pos-sono scambiarsi i program-mi di raccolta miglia, chesul mercato spingono e-normemente le sinergie.

La corsa a rafforzarsi

È una rincorsa alle dimen-sioni. I grandi tendono a di-ventare più grandi, i piccolio possiedono una nicchia,un network o un modello dibusiness redditizio, oppuresono destinati a soccom-bere. Nel 2009 si sono perse30 compagnie. In compensosi è consolidato un nuovocolosso, Delta-Northwest,formalizzato un anno fa esubito primo nella classificamondiale, scavalcando Luft-hansa. Quest'ultima ha ac-celerato nel 2009 la suacampagna di acquisizioni,estendendo la propria in-fluenza sulla belga Brus-sels, sulla britannica Bmi(che ha in portafoglio un te-soretto di slot a Heathrow),sull'austriaca Austrian, sul-la low cost statunitense JetBlue; per compensare laperdita dell'alleato Air One,

in Italia ha fondato Luft-hansa Italia, e la prossimapreda sarà la scandinavaSas. Air France-Klm, daparte sua, dodici mesi fa èdiventata primo azionista diAlitalia, di cui sarà il com-pratore naturale alla scaden-za delle clausole di lock up.Nell'ultimo quarto dell'annosi è registrato un importantepasso avanti nella (travaglia-ta) integrazione tra British eIberia; non ancora definitaper problemi legati alla go-vernance e, soprattutto, albuco nelle casse del fondopensioni di British. A parte i dettagli - ma osser-vando anche il fatto che nel-l'operazione si scontrano ivalori di euro e sterlina - l'in-tegrazione tra i due vettoriappare perfetto, leader comesono uno verso il Nord A-merica, l'altro invece versol'America latina.L'incidente al volo Af 447tra Rio de Janeiro e Parigidel primo giugno, che ècostato la vita a 228 persone,se non ha intaccato le stati-stiche - per il basso numerodi incidenti, il 2009 è statol'anno record della sicurezza- ha reso evidenti a tutti al-meno due grandi lacune deltrasporto aereo, aprendonuove inquietudini: la man-canza di un controllo radarcostante sugli oceani e lavulnerabilità delle scatolenere, che non sono stateritrovate. Il 2010 poi si èaperto con nuove restrizioniai controlli aeroportuali, tut-

scita anche easyJet, a quota45 milioni, meno sguaiatanell'aggressività del market-ing e meno spartana nel ser-vizio. È previsto che anchenel 2010 questo trend con-tinui, e che prosegua l'ero-sione di traffico di medio rag-gio alle compagnie tradi-zionali, sempre più in diffi-coltà con il proprio modellodi business, travolto da quel-lo a basso-costo.

Rosso in primo piano

Il 2010 appare ancora comeun anno di serie difficoltà: seanche è vero, in parallelocon la crisi economica, cheil peggio è alle spalle e che sirivedono segni di crescita, ipunti di partenza sono cosìbassi che prima di recupe-rare i livelli anticrisi sarà ne-cessario tenere ancora i ner-vi saldi. Si prevede che anche que-st'anno il trasporto aereo chi-uda in rosso: la stima è di 5,6miliardi di dollari di perdite,la metà del 2009, ma pursempre una cifra colossale. Le entrate del settore, secon-do Iata, dovrebbero salire di22 mld (4,9%) a 478 mld didollari rispetto all'annoprecedente. Le entrate restano ancora di57 mld (11%) inferiori alpicco di 535 del 2008 e sottodi 30 rispetto al 2007.

te manovre che disincenti-vano, per quanto possibile,dal viaggiare in aereo. Unica nota positiva: anchenel 2009 è proseguita lacrescita del settore low cost,con Ryanair diventata ormaiun colosso da 65 milioni dipasseggeri e bilanci in utilenell'esercizio 2009, ma dopoaver incassato una perdita2008 di 170 milioni. In cre-

sempre più accentuata dellestrategie di acquisizioni e/odi alleanze, da quelle pura-mente commerciali, a quelleglobali che ormai sono ilvero riferimento del tra-sporto aereo, quasi si trat-tasse di grandi holding all'in-terno delle quali i vari mem-bri apportano i propri net-work per creare una granderete comune, dove scam-biarsi i programmi frequentflyer. Sono Star Alliance(con Lufthansa, Air Canada,Continental, United, Swisscome soci principali), O-neworld (British, Iberia,American Airlines), Sky-team (Air France-Klm, Del-ta-Northwest, Alitalia, Aero-flot). Ormai il primato sigioca su questo scalino piùalto. Vediamo, per esempio,il braccio di ferro tra le statu-nitensi Delta e Continentalper aggiudicarsi la giap-ponese Jal che, seppure inbancarotta, è pur sempre laprima compagnia asiatica (el'Asia è l'area nella quale cisi aspetta le crescite mag-giori). Lo scontro tra le duemajor è anche a monte, per-ché Delta appartiene a Sky-team (che sull'Asia è debole,presente con la sola Korean)e vuole sottrarre la Jal - set-tima al mondo per fatturato,quindicesima per traffico -all'alleanza Oneworld, cuiappartiene invece Ame-

n paio di numeri,tanto per comin-ciare: il 2009 del

trasporto aereo si è chiuso, alivello globale, con 11 mi-liardi di dollari di perdite,oltre ogni previsione elabo-rata nel corso dell'anno. Indieci anni, dal 2000, l'indu-stria dei voli ha perso 50mld. L'anno scorso ha fattole spese del rallentamentodella domanda (meno 4,1% ipasseggeri trasportati) pro-vocata dalla crisi economi-ca. E' crollato il traffico bu-siness, quello che apportamargini maggiori ai bilanci,sono scesi i ricavi unitari, ilcarburante ha ripreso la viadel rialzo. Strette tra mag-giori costi e minori ricavi, lecompagnie hanno dovuto in-tervenire sulla forza lavoro erassegnarsi a conti in rosso,cercando di ridurre il menopossibile l'offerta: perché seè facile chiudere dei collega-menti, è costoso e difficileriaprirli quando la tempestaè passata.

Consolidamento:è la via

Come hanno risposto, comerispondono i vettori? Portatiall'osso i costi all'internodelle società, ormai l'unicavia per praticare delle eco-nomie di scala è il consoli-damento. Si è assistito e siassiste a un'accelerazione

GuidaViaggi 25 Gennaio 2010 - n° 126322 Compagnie aeree

La sfida delle alleanzePortati all’osso i costi all’interno delle compagnie aeree, ora la strada

è quella del consolidamento

Udi Giorgio de Alberti

Ma singoli casi, pur positivi,non fanno sistema. Di un panorama italiano cosìmalandato (e non da oggi)continuano ad approfittare glistranieri: Ryanair oggi è laseconda compagnia da e perl'Italia, e annuncia che nel2010 supererà l'Alitalia diven-tando prima; la segue a ruotaeasyJet, ormai leader indi-scussa a Malpensa, dove siaffatica Lufthansa Italia neltentativo di ridare smalto al-l'aeroporto che a suo tempodoveva essere l'hub na-zionale. In tema di aeroporti, non vadimenticato che il rincaro an-nunciato delle tasse aeropor-tuali sarà una nuova batostaper le compagnie e i passeg-geri: di questi tempi, non cene sarebbe bisogno.

273 e un terzo trimestre apareggio operativo). Integra-zione, a fine anno, anche peril secondo vettore di bandieraitaliana, Meridiana, che haconferito le proprie attività divolo nella controllata Eurofly,quotata in Borsa: l'obiettivo èdi ricercare nuove sinergieper rimettere a posto una situ-azione molto in bilico. Tra ivettori italiani, ormai mancaall'appello la low cost Myair,la cui parabola è stata breve econ strascichi giudiziari, men-tre la compagnia charter Li-vingston, da poco uscita dalgruppo Ventaglio, sembra dinuovo alla ricerca di un asset-to azionario stabile.Qualche vettore di nicchia simostra dinamico e in salute:da Blue Panorama a AirItaly, da Neos a Wind Jet.

l 2009 in Italia si èaperto con una so-luzione al problema

Alitalia, spaccata in due, conle attività di volo passate a ungruppo di investitori italiani e ilresto abbandonato al suo de-stino, nelle mani del liquida-tore. Ad Alitalia è stata abbina-ta Air One, così che la primae la seconda compagnia ita-liana sono diventate un tut-t'uno molto ridimensionato ri-spetto a quello che un tempoera la sola compagnia di ban-diera. Nonostante le nuove di-mensioni, le leggi ad hoc, gliammortizzatori sociali specialie l'immunità antitrust sulla Li-nate-Fiumicino, la nuova Ali-talia si avvia a contabilizzareuna perdita sicuramente su-periore ai 300 milioni (dopouna semestrale in rosso per

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In Italia la spuntano gli stranieri

Il consolidamento nei cieli è un vantaggio per il clientefinale. Ecco cosa pensano gli agenti di viaggi italiani,quanto meno quelli interpellati dall’OsservatorioGuida Viaggi. Per il 68% degli intervistati, dunque, laconcentrazione farà bene. Di opinione opposta il 22%degli adv che vi vedono uno svantaggio per i passeg-geri. Molto più contenute le quote di chi considera la

concentrazione dei vettori un presupposto per l’au-mento delle tariffe, il 7%, e una certezza per lagaranzia dei servizi. L’indagine è stata condotta nel mese di dicembre su uncampione di 320 adv.

Adv: la concentrazione fa bene

68%

22%

7% 3%

Un vantaggio per il cliente finaleUno svantaggio per il cliente finale

Un presupposto per l'aumento dei prezziUna certezza della garanzia dei servizi

Fonte: Guida Viaggi

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pre più corta: gli scali vedo-no non solo calare i passeg-geri, ma anche in molti casi iprofitti di aviation.

Attenzione ai costiLe compagnie, non solo lelow cost, sono sempre piùrestie a pagare alte tariffe dihandling e soprattutto, a dif-ferenza che nel passato (equesto vale soprattutto per lelow cost) sono pronte a chi-udere dall'oggi al domanirotte non-profitable o chenon ricevono dagli scali l'as-sistenza, anche economica edi marketing, richiesta. Perfare un esempio, Sea ha fatto(grossi) investimenti su Mal-pensa per creare un T2 desti-nato ai low cost e in cuieasyJet è di fatto divenuto ilprimo vettore dello scalo.Ma a differenza di quantoavveniva in passato, non cisono di fatto vincoli pertenere un vettore sullo scalo.Il giorno che le macchineper la compagnia diven-

l 2009 non è statoun bell'anno pergli aeroporti italia-

ni (e per il traffico aereo ingenerale). Come si vede dalla tabella diAssaeroporti che pubblichi-amo (aggiornata a novembre2009), quasi tutti gli scalimaggiori hanno registratoun calo di movimenti, dipasseggeri internazionali enazionali. Le ragioni sononote: la congiuntura econo-mica, la crisi delle compa-gnie aeree che hanno ridottocapacità e frequenze, e inbuona parte anche ragioniinterne agli stessi scali, co-me la mancanza della capa-cità di fare sistema. Cosìmolti scali nazionali a brevedistanza fra loro, che potreb-bero organizzarsi per divi-dersi un certo tipo di trafficoe di clientela e potenziare lerispettive attività, si compor-tano come i polli di Renzo.Anche perché la coperta dalpunto di vista dei voli è sem-

tassero più convenienti sualtre tratte, nulla le impedi-rebbe di dirottarli vanifican-do gli investimenti. Lo stes-so vale ormai anche per lecosiddette major. Nei giorniscorsi Alitalia ha annuncia-to un nuovo volo da Mal-pensa (per Miami), ma in-tanto ha chiuso il volo perSan Paolo. E così i voli in-tercontinentali da Malpensadel vettore italiano di riferi-mento restano tre (oltre aMiami, New York e Tokyo).Pare logico che nel futuro igestori aeroportuali avrannobisogno di una gestionemolto più elastica e aggres-siva, market-oriented.

Le mosse delle società di gestione

Aeradria Spa, che gestisceil Fellini di Rimini, ha an-nunciato per bocca del suopresidente Massimo Mas-sini, (2° vettore tedesco e 3°low-cost europeo) un accor-

do per 14 nuovi voli di AirBerlin dallo scalo per desti-nazioni in Germania, Sviz-zera, Olanda e Austria.Ovvio che i voli partirannocon l'orario estivo (fine a-prile 2010) e che sarannolegati al proficuo turismodalla Mitteleuropa verso laRomagna. Ma è anche pos-sibile che a fine stagione ivoli saranno in parte almenoridimensionati. Anche la crisi di Alitalia, ilde-hubbing del vettore daMalpensa e la presenza dinuovi competitor (se e quan-do il Frecciarossa sarà aregime sarà una forte minac-cia per l'asse aereo princi-pale in Italia, il Milano-Roma) hanno contribuito amettere in crisi i risultati ditraffico e, come si vedrà allachiusura dei bilanci neiprossimi mesi, anche i risul-tati economici. Per questo lesocietà di gestione stanno in-vestendo, e sempre più lofaranno, sulla voce servizi.

Che significa non solo fortiinvestimenti nel settore deipasseggeri business (che pergli aeroporti e le compagnierappresentano l'8% dei pas-seggeri ma il 36% dei pro-fitti), ma anche del non-avi-ation. Per aumentare i costi delleconcessioni ai negozi, ven-gono ristrutturati i terminalin maniera che il passeggeronon debba più entrare nelnegozio, ma sia forzato apassarci in mezzo durante iltragitto dai controlli di si-curezza al gate.

Campagna per la Puglia

C'è chi osserva che per faresistema sia necessario, epotrebbe esserlo sempre dipiù in futuro, sottrarre agliscali l'attività decisionale eaffidarli a un'autorità superi-ore. Ad esempio come suc-cede in Puglia, dove la Re-gione, con un finanziamentodi 5 milioni di euro (fondiFesr) affidato ad Aeroportidi Puglia (controllata al99,41% dalla Regione) av-vierà a breve la campagna dicomunicazione per lo svi-luppo del turismo incoming2009/2010. Per la migliore riuscita delprogetto di comunicazionedella Puglia, Adp si avvarràdelle azioni di marketing ter-ritoriale da parte di Ryanairverso i mercati di origine dei

flussi dei passeggeri dellacompagnia irlandese."Abbiamo deciso di soste-nere questo progetto di co-marketing territoriale suimercati di riferimento diRyanair e nei paesi di ori-gine dei voli, per veicolarel'immagine della Pugliaanche mediante strumentiinnovativi basati sull'infor-mation technology - ha dettoMagda Terrevoli, asses-sore al Turismo -. La com-pagnia promuoverà la no-stra regione sul sito ryan-air.com inserendo pagine dipromozione della Puglia edelle sue località turistichepiù importanti. Il portaleprevederà - tra l'altro - lapossibilità di accedere elet-tronicamente a vari servizi:prenotare alberghi e ri-storanti, noleggiare automo-bili, ricevere informazionituristiche". Per Terrevoli questo proget-to "è finalizzato allo svilup-po e alla crescita del trafficoaereo da e per la Puglia siada Bari e sia da Brindisi.Attualmente i voli attivati daRyanair da e per Bari sono8; 4 da e per Brindisi. A par-tire da gennaio con le aper-ture delle nuovi basi saran-no operativi altri 9 nuovivoli da Bari e 5 da Brindisi"dice Terrevoli. E questa cogestione potreb-be essere una buona so-luzione per lo sviluppo.

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GuidaViaggi25 Gennaio 2010 - n° 1263 23Aeroporti

Quadrare i conti:l’obiettivo degli scaliNel futuro dei gestori un'attività sempre più flessibile

di Antonio O.Ciampi

Aeroporto Nazionali % Internazionali %Alghero 872.743 15 546.033 0,6Ancona 110.867 -15,5 279.327 13,2Bari 2.010.561 19,2 581.631 -3,6Bergamo 1.591.142 52,2 5.015.535 2,1Bologna 1.321.257 17,3 3.048.550 12Bolzano 46.035 -13,7 1.736 -78,8Brescia 70.746 -16,3 116.245 -26,9Brindisi 870.196 10,6 126.597 7,2Cagliari 2.372.105 4,9 712.994 53,9Catania 4.336.545 -0,8 1.143.008 -9,9Crotone 44.420 -50,1 n.d. n.d.Cuneo 29.236 224,1 84.797 37,7Firenze 352.669 -29,6 1.208.328 -7,7Foggia 59.276 175,3 511 n.d.Forlì 264.230 11,5 215.436 -57,8Genova 617.590 -9,8 420.620 2,4Lamezia T. 1.212.892 9,4 313.685 5,1Milano LIN 5.433.406 -13,8 2.277.410 -5,4Milano MXP 2.795.125 -2,1 13.282.380 -11Napoli 2.703.789 -5 2.221.519 -8,7Olbia 1.054.201 -3 516.621 -13,4Palermo 3.376.788 2,1 673.805 -16,6Parma 170.387 -8,3 63.294 -21,8Perugia 17.556 -45,5 94.298 35,8Pescara 170.005 61 201.187 -25,9Pisa 1.011.200 15,9 2.755.083 -3Reggio Cal. 412.488 -4,9 9.391 -70,3Rimini 32.313 -9,7 321.905 -12,7Roma CIA 890.402 71,7 3.506.037 -9,4Roma FCO 11.602.352 -8 19.323.581 -3,5Siena 605 43,7 381 1,6Torino 1.763.513 -3,9 1.175.776 -10,9Trapani 690.653 122,5 281.609 56,1Treviso 327.978 66,4 1.317.065 -6,2Trieste - Ronchi dei L. 351.937 -15,5 295.441 -5,8Venezia 1.572.831 0 4.681.922 -3,8Verona 1.123.980 -5,8 1.752.790 -13,3Totali 51.684.019 0 68.566.828 -5,4

Passeggeri negli scali italiani - Gennaio/novembre ‘09

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dovuta arrendere all’eviden-za di una stagione un po’ fi-acca? Guida Viaggi ha mo-nitorato gli animi mese permese, attraverso il suo in-

attenzione è tuttapuntata su questo2010, e non solo

nel mondo del turismo. C’èchi ci dice che sarà l’annodella ripresa, chi invece ri-mane più cauto e frena glientusiasmi. Certo, l’annoappena conclusosi ha infertopiù di un colpo anche al piùfervente ottimista. E anchese non sono pochi gli addet-ti ai lavori che si impegnanoa ribadire “numeri in lineacon le previsioni” o “risulta-ti soddisfacenti se consideri-

amo la crisi”, le difficoltà ele grida d’allarme sono sem-pre stati evidenti. Come èstato il clima in agenzia nelcorso degli ultimi dodicimesi? La rete distributiva hareagito con ottimismo o si è

dice di fiducia. Mese permese, infatti, è stato chiestoal panel di agenti di viaggi diesprimere una previsione inmerito all’andamento del

business nei mesi successivi.Un dato è saltato subito al-l’occhio dopo il primo se-mestre. E’ vero, dopo il pic-co di aprile, indice 200,

quindi di feeling più chepositivo, dato che il valore100 è quello relativo a unsentire neutro (non dimen-tichiamo che in quel mese

c’era la Pasqua), poi la fidu-cia è andata calando fino al168 di giugno. Ma l’indice siera comunque sempre man-tenuto nella parte alta, quel-

L’

Aspettando la ripresaLe agenzie ci credono, nonostante tutto. Archiviata la caduta libera dell’estate,

l’anno si chiude con uno stabile ottimismo

GuidaViaggi 25 Gennaio 2010 - n° 126324 Indice di fiducia

di Mariangela Traficante

Come pensate andrà il vostro business nei prossimi mesi? Dato nazionale

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L’INIZIO

DELL’ESTATE

È NERO

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la ottimista, del grafico, al disopra del valore neutro. Ma è con l’entrata nel vivodella stagione calda (in tutti isensi) che abbiamo assistitoad un crollo verticale: valore75. Caduta della fiducia, im-provvisa, o forse no. In effet-ti, l’avvio dell’estate è coin-ciso con l’esplosione deicasi del settore che, tra falli-menti di vettori, ma soprat-

tutto default illustri, hannodato una brutta scossa alleattività, e proprio quando sisperava nell’alta stagioneper recuperare i numeri. Poile cose si sono un po’ ag-giustate (almeno per quantoriguarda il nostro indice), in-fatti a settembre ritroviamoun valore superiore al 100, e

che per i tre mesi successivisi stabilizza intorno al 180.L’anno, così, si chiude conun indice di fiducia anche

superiore rispetto a come erainiziato. Questo è quanto si legge alivello generale. Entrando

però nel dettaglio delle ma-cro-aree geografiche, si sco-pre un dato interessante. Ilpicco negativo di luglio, in-fatti, ha interessato quasi e-sclusivamente le agenzie delCentro Italia, che dal valoredecisamente alto di giugnopassano in caduta libera finoal 43. Per fortuna, poi, dopo duemesi le cose tornano amigliorare, per concluderel’anno con un positivo 194.Per le agenzie del Sud, in-vece, il calo maggiore dellafiducia si avverte porprio asettembre, ma è passeggero,

subito dopo c’è il boom del208 di ottobre, valore certodifficile da mantenere, e in-fatti gli entusiasmi si smor-

zano fino al 156 di dicem-bre: fine d’anno ottimista,ma un po’ sottotono, dun-que, per le agenzie delMeridione, seppur ancorauna volta in linea con le sti-me dell’inizio del 2009 (nel

caso dello split geografico laprima indagine disponibileper l’anno in questione è difebbraio, ndr).Un andamento più regolare,pur con le dovute oscilla-zioni, si riscontra tra le agen-zie del Nord Italia. In questocaso, non si scende mai sottoil valore neutro. Addirittura,il mese nero per le colleghedel Centro Italia, luglio,segna un lieve incremento difiducia. Alla fine, l’anno sichiude con un più che digni-toso 182, in tenuta, anzi inlieve progressione rispetto al179 di febbraio.

CENTRO:

L’OTTIMISMO

CROLLA A LUGLIO

AL NORD

IL FEELING

PIÙ EQUILIBRATO

GuidaViaggi25 Gennaio 2010- n° 1263 25Indice di fiducia

Dato suddiviso per aree geografiche (Nord, Centro, Sud)

Come si calcola

La rubrica di Guida Viaggi ha l'obiettivo di fare il punto sulla percezione dell'anda-mento del settore turistico da parte degli agenti di viaggi.A tal fine, tramite l'Osservatorio Guida Viaggi, periodicamente viene sottoposta allarete agenziale la domanda "Come pensate che andrà il vostro business nei prossi-mi mesi?". In base alle risposte date viene calcolato un indice che misura, in ununico valore, il feeling positivo, negativo o neutro che le agenzie hanno del propriobusiness. Il valore dell'indice pari a 100 è relativo al sentire neutro degli agenti neiconfronti del proprio futuro lavorativo. Mediamente vengono interpellate, in occasione di ogni indagine, circa 300 agenziein tutta Italia.

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presenta come un compartoestremamente variegato e lecui caratteristiche sono diffi-cili da sintetizzare.

I top 5Con poco più di 4 miliardi e600 milioni di euro, i primicinque tour operator italianipresentano ricavi pari al62,38% di quelli presi inconsiderazione, mostrandodi aumentare in continua-zione la loro quota di mer-cato, che era (sempre rispet-to alla sessantina di t.o.esaminati) il 55% nel 2006e il 59% nel 2007. Rispettoall'intero comparto si puòragionevolmente pensareche coprano più della metàdelle vendite. A far crescerequesti numeri però contri-buiscono quasi esclusiva-mente Costa Crociere che,con i suoi 2358 milioni(+16,65% rispetto al 2007)rappresenta quasi un terzodel valore della produzionedei t.o. esaminati, ed EdenViaggi, che, aumentando ilsuo valore della produzionedi oltre 44 milioni registrauna crescita del 19,63%rispetto al 2007. Gli altri bigconsiderati non cresconorispetto all'anno precedente.

Fatturati e utiliSono solo sei, fra quelliesaminati, i tour operatoritaliani che nel 2008 hannoregistrato più di due milionidi utili: l'anno precedenteerano quasi il doppio e an-che quei sei (con le eccezio-ni della straordinaria per-formance di Brevivet e delbuon risultato dei Viaggi delTurchese) hanno ridotto iloro rendimenti. Inutile sot-tolineare, comunque, il ruo-lo del tutto particolare diCosta Crociere i cui soliprofitti potrebbero costituireil fatturato del quarto touroperator italiano.

Sessantaduebilanci in dettaglioSi è già detto che i 62 touroperator considerati non e-sauriscono il panorama deltour operating italiano, ac-creditato di almeno trecentoaziende. Non sono pochi gliillustri assenti. Fra gli altrimancano i bilanci di Acam-pora, Caldana, Imperato-re Travel, Many Tours,Reliance e Msc, che non hapiù sede in Italia.Il metodo d'analisi qui uti-lizzato ricalca quello delleanaloghe indagini degli anniprecedenti, in modo da otte-

3,3% dell'anno prima), ilritorno sugli investimenti(6,4% contro 8,3%).Dal punto di vista patrimo-niale si nota una stabilizza-zione nel livello delle im-mobilizzazioni, che nel 2008sono il 29,04% del totale de-gli investimenti, un valore inleggero calo rispetto al29,3% dell'anno precedente.È un po' più del 26,4% del2006, ma decisamente menodel 38,5% del 2002. I t.o.italiani sembrano aver ri-nunciato a "far finta di esse-re grandi" integrandosi ver-ticalmente con l'acquisto distrutture ricettive onerose erischiose e paiono aver tro-vato un livello di equilibrio,che coincide con quello didieci anni fa. E sono prati-camente scomparsi i casi incui gli utili appaiono solofrutto di plusvalenze deri-vanti dalle vendite dei "gio-ielli di famiglia".Naturalmente le cose nonsono uguali per tutti. L'ana-lisi che segue divide le a-ziende in tre gruppi: quellecon più di 100 milioni di ri-cavi (14), quelle compresefra i 30 e i 100 milioni (22) equelle con meno di 30 mi-lioni (26). Ma neppure fa-cendo questa segmentazionesi ottengono risultati omo-genei. Ancora una volta iltour operating italiano si

on è stato un annofacile il 2008 deitour operator ita-

liani. A partire dall'impenna-ta dei prezzi del petroliodell'estate fino al fatidico 15settembre che, con il fal-limento della Lehman Bro-thers, viene indicato comedata ufficiale di inizio dellacrisi nella quale siamo an-cora immersi.Per avere un quadro del benpiù sofferto 2009 bisogna in-vece aspettare il prossimoanno perché purtroppo itempi di pubblicazione deiconsuntivi nelle Camere diCommercio, nonostante lepresentazioni on line, riman-gono molto lunghi. Qualchenumero. Abbiamo esamina-to i bilanci di 62 tour ope-rator con un valore dellaproduzione dichiarato (tota-le ricavi di conto economi-co) superiore (in qualchecaso non di molto inferiore)ai 20 milioni di euro.Ovviamente non sono tutti.Di alcuni non sono statitrovati i bilanci. Altri hannomodificato la struttura giuri-dica e quindi hanno presen-tato documenti consuntiviprovvisori che non descrivo-no una situazione riferita aun intero anno. Si trattacomunque di (quasi) tutti ipiù importanti. In totale iricavi riportati risultano di

7.706 milioni di euro. Pur-troppo non si dispone di datiattendibili riguardanti levendite dei tour operator ita-liani presi nel loro comples-so, ma si può legittimamentepensare che i t.o. esaminatirappresentino una quota noninferiore all'85% del merca-to totale. Il loro fatturatomostra un incremento mediodel 4,9% rispetto al 2007,che è dovuto però quasiinteramente ai 336 milionidi vendite in più di CostaCrociere (senza trascurareneppure i 44 milioni in piùdi Eden Viaggi). Se non sitiene conto di queste perfor-mance, si ha un risultatovicino allo zero. Gli utilimedi sono stati dello 0,64%rispetto ai ricavi, decisa-mente meno del 2,3% del2007 e anche del più mo-desto 1,3% dell'anno prece-dente. Sono aumentate leaziende in perdita: nel 2008fra quelle esaminate ne sonostate trovate tredici, controle cinque dell'anno prima.Decisamente in contrazionesono anche tutte le altregrandezze economiche, cal-colate in percentuale suivalori della produzione:l'Ebitda (3,4% nel 2008 e5% nel 2007), il risultatooperativo (1,99% invece del3,4%), il margine di gestioneordinaria (1,3% rispetto al

GuidaViaggi 25 Gennaio 2010 - n° 126326 Bilanci t.o.

nere risultati confrontabili.Innanzitutto si esamina lostato patrimoniale (il pro-spetto che illustra la com-posizione del patrimonio a-ziendale) dei diversi tour o-perator, utilizzando non ivalori assoluti, ma la com-posizione percentuale deisuoi elementi. Si prendonoin considerazione, in parti-colare, le variazioni deglielementi attivi e passivinell'arco di un anno, con-frontando gli ultimi dati di-sponibili con quelli dell'an-no precedente. Gli ultimidati disponibili sono, pur-troppo, fermi al 31 dicembre2008; per alcuni operatori al31 ottobre 2008. Per i datidel 2009 bisogna aspettare laseconda metà del 2010. Sealcuni t.o. importanti noncompaiono nell'analisi è per-ché i loro bilanci non sonostati reperiti, come detto. Dialtri, presenti nell'elenco,manca il bilancio consolida-to, cioè il risultato aggregatodi gruppo, e quindi qualchevalore può risultare sotto-stimato.La composizione del patri-monio viene verificata nellasua forma finanziaria, cioèdividendo le componenti fis-se, di lunga durata, da quellecorrenti, di breve durata, pervalutare se esiste il neces-sario equilibrio fra l'attivo, ilpassivo corrente e quello amedio lungo termine.Il conto economico è ilprospetto dal quale si evi-denzia la redditività dell'im-

presa, in quanto confronta iricavi con i costi relativi al-l'esercizio trascorso. Di essovengono valutate le compo-nenti nei loro rapporti per-centuali. In sostanza, fattopari a 100 il valore della pro-duzione, si rileva l'incidenzadei costi di produzione,degli oneri e dei proventifinanziari, degli oneri e pro-venti straordinari e così via,per fornire un quadro dellacomposizione del reddito,inteso proprio come diffe-renza fra i ricavi e i costi. Permeglio valutare le relazionifra le grandezze esaminate,si ricorre anche a qualcheindice di bilancio.

È finita la corsaall'integrazione

Negli anni fra il 1996 e il2002 si è assistito, da partedel tour operating italiano, a

N

Prove tecniche di crisi:aumentano le aziende in perdita

E i t.o. ritrovano un equilibrio che coincide con quello di dieci anni fa di Giorgio Castoldi

Tabella 1 - I primi 5 t.o. per valore della produzionenegli anni 2006-2008 (migliaia di euro)

Tabella 2 - Chi ha guadagnato di più(migliaia di euro)

Dati tratti dai bilanci ufficiali

Che cos'è il bilancio d'esercizio?

È il documento riassuntivo dell'attività di un'azienda per unperiodo amministrativo. Il periodo amministrativo di solito co-incide con l'anno solare e quindi il bilancio viene redatto condata 31 dicembre. C'è però da sottolineare che, nel tour operat-ing, alcune aziende chiudono il bilancio al termine della sta-gione, il 31 ottobre. E quindi il loro anno contabile apre il 1°novembre. Si tratta, per esempio, fra quelle esaminate, di Eden Viaggi,Eurotravel, i Grandi Viaggi, Hotelplan, Viaggi delMappamondo, Viaggi del Turchese, Olympia,Ventaglio,Valtur e Alpitour.Costa Crociere chiude il bilancio al 30 novembre. Il bilancioè chiamato d'esercizio perché in questo modo si definisce l'in-sieme delle operazioni che si svolgono nell'arco del periodoamministrativo, della durata di un anno. Il documento si com-pone di tre parti obbligatorie: lo stato patrimoniale, il contoeconomico e la nota integrativa. In più è sempre corredatodella relazione che gli amministratori fanno all'assemblea deisoci alla quale lo presentano.La struttura del bilancio è obbligatoria, è definita dal codicecivile, negli articoli dal 2423 al 2435bis, ed è il frutto di diret-tive dell'Unione europea, introdotte in Italia con decreto legi-slativo n.127 nel 1991. È grazie a questa normativa che i bilan-ci, precedentemente redatti in modo eterogeneo, sono ora con-frontabili fra loro.

I bilanciconsolidati

I gruppi societari sono ob-bligati a redigere il bilancioconsolidato, cioè il docu-mento riassuntivo di tuttele attività del gruppo, chesomma i fatturati ed elidele attività infragruppo.Nell'elenco riportato i bi-lanci consolidati reperitisono quelli di Aeroviaggi,Alpitour, I Grandi Viaggi,Malatesta, Naar, Olym-pia, Sprintours, Valtur,Ventaglio e Veratour.

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una crescente propensione aintegrarsi, sia sul piano oriz-zontale, concentrando diver-si marchi, sia su quello ver-ticale, acquisendo soprat-tutto strutture ricettive. Laconseguenza è stato un pro-gressivo irrigidirsi dei patri-moni, nei quali il peso delleimmobilizzazioni è passatodal 27,73% del 1996 al38,45% del 2002. Nel 2003la corsa sembra arrestarsi ele immobilizzazioni ridi-scendono al 35,82% del to-tale, poi ancora al 35,50%nel 2004, al 33,4% nel 2005e al 26,3% del 2006, per ri-salire però, come si è visto,al 29,3% del 2007 e al29,04% nel 2008. Si tratta diun dato medio e, come sem-pre succede alle medie, èfrutto di una diversificazioneche può essere apprezzatasolo scorrendo le tabelle a-nalitiche proposte di seguito.Si sa che, a livello europeo, igrandi gruppi turistici hannoseguito, nei diversi paesi,approcci diversi: quelli tede-schi hanno sempre puntatoall'integrazione totale (siacon i vettori sia con il ri-cettivo sia con la distribu-zione), mentre gli inglesi

hanno privilegiato l'integra-zione con i vettori aerei,senza irrigidire le propriaofferta su precise destina-zioni, e i gruppi francesi (apartire da Club Med) sonoprima di tutto albergatori.Gli italiani hanno mostratodi prediligere (in passato orasempre meno) l'acquisizionedi villaggi e alberghi. SoloAlpitourworld possiede an-che una sua compagniaaerea, la Neos. Anche in Ita-lia si va creando (fatte ledebite proporzioni) il gapche si nota a livello europeofra i grandi gruppi e quellirelativamente piccoli. A li-vello continentale Tui e Tho-mas Cook, le due grandimultinazionali che domina-no il mercato in quasi tutti ipaesi, non hanno rivali sulpiano delle dimensioni (as-sieme totalizzano ben oltreventi miliardi di euro difatturato annuo) e il divariocon gli altri gruppi continuaad accrescersi. In Italia dauna parte Costa e AlpitourWorld superano il mld dieuro di fatturato mentre van-no scomparendo o ridimen-sionandosi quelli che inqualche modo hanno cercato

di avvicinarsi (Ventaglio inprimis). In controtendenza èsolo Eden Viaggi, la cui cre-scita impetuosa la sta por-tando vicino a quota 300mln di euro e quindi all'esi-genza di darsi una nuovastrategia. Tende a crescere lapatrimonializzazione. L'in-cidenza del capitale propriosi avvicina al 18% dell'attivonel 2008 a fronte del 12%del 1999 e, in presenza didebiti a medio-lungo termi-ne sostanzialmente stabili, siriduce il passivo a breve sca-denza, con conseguente be-neficio sulla solidità finan-ziaria delle aziende. Posi-tivo, ma in calo rispetto al2007, risulta il valore relati-vo al reddito, pari al 2,5%degli investimenti (contro il3,8% dell'anno precedente).

Gli indicipatrimoniali

Gli americani li chiamanoratios (pronunciati rescios),storpiando, come loro abitu-dine (si pensi ai media) unaparola latina. E noi li imitia-mo. Ratio significa rapportoe, in effetti, gli indici di bi-lancio non sono altro cherapporti fra le diverse vocidel bilancio, che permettonodi stabilire connessioni fra legrandezze che le compon-gono. Non consentono maidi trarre conclusioni, si trattasempre di indicazioni daconsiderare nel loro insieme,sempre con molta cautela.Dallo stato patrimoniale del-le aziende esaminate traia-mo esclusivamente gli indicipatrimoniali e finanziari fon-damentali, cioè i ratios che

ci consentono di esaminarela composizione del loropatrimonio e come funzionail flusso del denaro.

1. L'indice di liquidità. Èdato dal rapporto fra attivocircolante e passivo a breve.L'attivo circolante contiene imezzi finanziari di cui l'im-presa dispone (nell'imme-diato o nel breve termine). Il passivo a breve termineriguarda i debiti in scaden-za. Si può dire che l'attivocircolante (composto di cre-diti a breve scadenza e di di-sponibilità liquide) preco-stituisce i mezzi finanziariper far fronte ai debiti da pa-gare. Il dato ottimale è quin-di costituito da un rapportoattorno a uno, consideratoche l'attivo non contiene, peri t.o., le rimanenze materialidi magazzino, la cui liqui-dabilità è sempre da verifi-care. Nel 2008, il dato mediorilevato sui 62 t.o. esaminatiè 1,13, che si può conside-rare molto buono. Ovvia-mente c'è da considerare chesi tratta di un valore medioche, come si può vedere dal-le tabelle 4, 5 e 6, è diversoda azienda ad azienda. Sitratta di un indice fonda-mentale, il primo che i for-nitori e le banche guardanonello stato patrimoniale diun loro cliente, perché se-gnala la capacità dell'azien-da di pagare i propri debiti.

2. L'indice di rigidità delpatrimonio. È l'incidenzadelle immobilizzazioni, cioèdegli investimenti fissi, didurata superiore a 12 mesi,rispetto al totale dell'attivo.Questo valore segnala il li-vello di controllo dei mezzidi produzione da parte del-l'impresa. Il tour operatorche non ha alberghi propri,non ha edifici di proprietà,

non possiede aerei, ha pocheimmobilizzazioni e registraun basso indice di rigidità.Viceversa è più alto il valoredegli operatori integrati, chepossiedono strutture ricetti-ve o mezzi di trasporto. Si è già notato, comunque,come il valore medio (nel2008 del 29,04%) sia il ri-sultato di una tendenza (nonlineare) alla diminuzione.Come prevedibile, la strut-tura delle società più grandiappare diversa da quella de-gli altri t.o.: le prime hannouna rigidità più alta, il33,7% (ma era più del 38%nel 2007), mentre la mediadelle imprese che fatturanomeno di 30 mln all'anno siaggira attorno al 22%, comel'anno prima. Rimane so-stanzialmente stabile anchela rigidità delle impreseintermedie (attorno al 31,7%).

3. L'indice di indebitamen-to. Il rapporto fra il totaledell'attivo di un'impresa e ilsuo capitale proprio indicaquanti investimenti questa èriuscita a fare usando i mez-zi propri. Il fatto che talerapporto nel 2008 per i t.o.italiani risulti 15,40 significache per ogni euro che il pro-prietario (i soci) ha immessonell'azienda ne sono stati in-vestiti appunto 15,40. Glialtri 14,40, quindi, sono statipresi a prestito. Da notareche nel 2007 l'indebitamentomedio era molto più elevato:si avvicinava a 29. Natural-mente più il numero è alto epiù l'azienda è indebitata.Non è necessariamente unfatto negativo, anzi, comeben noto, a ogni imprendi-tore piace lavorare con isoldi degli altri. L'impor-tante è che l'indebitamentovada di pari passo con laredditività (cioè renda) e con

Bilanci t.o.

Tabella 3 - Composizione % del patrimonio dei maggiori t.o. italiani (2008-1996)

Tabella 4 - La composizione % del patrimonio di 14 t.o.con più di 100 milioni di valore della produzione nel 2008

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I valori delle colonne:Imm = immobilizzazioniAc = attivo circolanteCp = Capitale proprioUtileCons = debiti a medio e lungo termine

Pb = passivo a breve termine (sono espressi in per-centuale rispetto al totale dello Stato patrimoniale)Liq = indice di liquidità (rapporto fra attivo circo-lante e passivo a breve)Indeb = indice di indebitamento dato dal rapportofra investimenti e capitale proprio

NB Il patrimonio viene espresso utilizzando un prospetto definito "conto", la cui colonna di sinistra (in questo caso l'attivo) èdefinita il "dare", mentre la colonna di destra (in questo caso il passivo) è definita l'"avere".I termini "dare" e "avere", quindi significano rispettivamente sinistra e destra. Il fatto che nella presentazione qui proposta l'at-tivo sia indicato sopra il passivo (e non a sinistra) deriva da esigenze grafiche.Si noti anche che l'attivo e il passivo patrimoniale devono sempre essere uguali, in quanto nell'attivo sono indicati gli investi-menti dell'impresa, vale a dire dove sono andati a finire i soldi a sua disposizione, mentre nel passivo sono contenuti i finanzi-amenti, cioè la provenienza del denaro di cui l'azienda dispone. È chiaro che, indicando le due facce della stessa somma didenaro, non possono essere diversi.

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GuidaViaggi 25 Gennaio 2010 - n° 126328 Bilanci t.o.

l'equilibrio finanziario (cioèsi sia sempre in grado di pa-gare i debiti). Le imprese piùindebitate sono quelle inter-medie (con valore della pro-duzione compreso fra 30 e100 mln), il cui indice siavvicina a 20, mentre quelleche hanno fatto meno ri-corso a capitale di terzi sonole maggiori (6,74). Ancheper questo indice le situazio-ni sono molto diversificate,e vanno dal 132 di Itermarall'1,5 di Costa Crociere, eanche in questo caso, quindi,la media va considerata concautela.

Il patrimonio dei maggiori t.o.

I gruppi più importanti, nonc'è da stupirsene, sono quelliin cui il livello di rigidità de-gli investimenti è più alto,pur se, come visto, è in ri-duzione. La tabella 4 evi-denzia, come già notato, chele 14 società esaminate convalore della produzione so-pra i 100 mln presentanoun'incidenza media di attivofisso (immobilizzazioni) pa-ri al 33,75%, superiore allamedia generale del 29,04%.Anche fra di esse, tuttavia, lasituazione è tutt'altro cheomogenea: Costa Crociere,proprietaria delle navi cheutilizza, ha una rigidità del93,19%, mentre Eden Viag-gi immobilizza solo il 4,62%dei suoi investimenti. InViaggi si ferma al 6,19% eKuoni al 9,59%. Valtur hail suo attivo immobilizzatoper il 79,45% (in leggero ca-lo rispetto all'81% dell'annoprima) e I Grandi Viaggiper uno stabile 59,8%.L'apporto degli utili all'in-cremento del patrimonio(cioè la loro incidenza sultotale dei finanziamenti)raggiunge il livello più e-levato per I Viaggi del Tur-chese (13,14%) e per Vera-tour (8,08%). La media del2,43% appare ridimensio-nata rispetto al 4,49% del-l'anno precedente e minoredel 3,8% degli operatori in-termedi, anche perché su diessa pesano le perdite regi-strate da cinque delle societàconsiderate (nel 2007 nes-suno dei t.o. maggiori pre-sentava redditi negativi). Sulfronte dell'equilibrio finan-ziario i grandi gruppi pre-sentano il valore ottimalemedio di 1,22 (tabella 4,colonna Liq.) pur con grossediversificazioni: da quellomolto basso di Costa (0,30)e di Valtur (0,31) a quellodecisamente alto de I GrandiViaggi (2,48).

Il patrimonio dei tour operator

intermediL'indice di rigidità dei 22 t.o.esaminati che possiamo de-finire medi, con un valoredella produzione compresofra 30 e 100 mln nel 2008, èdel 31,68% sul totale degliinvestimenti, inferiore ri-

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Tabella 6 - La composizione % del patrimonio di 26 t.o.con un valore della produzione nel 2008 inferiore a 30 milioni

Tabella 5 - La composizione % del patrimonio di 22 t.o.con un valore della produzione nel 2008 compreso fra 30 e 100 milioni

spetto a quello dei più gran-di, ma superiore alla mediagenerale e sostanzialmentestabile negli ultimi due anni.Il più rigido è Aeroviaggi(94,52%) che svolge premi-nente attività ricettiva, il piùelastico è Swan Tour(0,73%). L'apporto degli uti-li di questo gruppo di t.o.appare migliore rispetto aiconcorrenti maggiori: le a-ziende in perdita sono solodue e fra quelle che presen-tano profitti spiccano il20,62% di Igna's e il20,44% di Brevivet. Bene

la liquidità, il cui indice è1,06. Sul fronte dell'indebi-tamento i valori sono piùalti di quelli dei t.o. mag-giori, con una media di19,6, anche in questo caso,però, frutto di valori moltodiversificati.

Il patrimonio dei t.o. più piccoli

Sono 26 i t.o. analizzati chehanno dichiarato, nel 2008,un valore della produzioneinferiore a 30 mln di euro.Meno rigidi dei loro concor-renti maggiori (22,2% di

immobilizzazioni sul totaledegli investimenti, più omeno come l'anno prece-dente) presentano utili medidell'1,46% sull'attivo, incalo rispetto al 2,92% del2007, dovuto alla presenzadi sei aziende con redditinegativi. Significa che lenicchie non rendono più?Più semplicemente, come sipuò osservare nella tabella6, le situazioni delle singoleaziende sono molto diversi-ficate. Da una parte sei ri-levano perdite (e fra questespicca il -10,57% dei

Viaggi dell'Elefante), madall'altra Cesar Tour Duerileva utili pari al 22,37%del totale dei finanziamenti(e dell'attivo) e Interstudiodell'11%, mentre sono novegli operatori i cui profittinon raggiungono l'1%. Ilprocesso di selezione nelsettore della produzione deiservizi turistici, che la crisieconomica ha accelerato nel2009, è in atto.

Meno utili nel 2008

Passando a esaminare l'a-

spetto economico si vedeche, dopo due anni di con-tinua crescita, i rendimentidei t.o. italiani mostranoun'inversione di tendenza,attestandosi allo 0,64% delfatturato nel 2008, dopo chenel 2007 si era registrato unreddito medio del 2,35%. Il risultato di gestione or-dinaria si dimezza rispettoal 2007, passando dal3,34% all'1,34% dei ricavimentre quello operativoperde l'1,43%, attestandosiall'1,99%. Va comunque no-tato che si tratta di risultatimigliori di quelli registratiprima del 2006, come sivede dalla tabella 7. Il datomedio è frutto di una situa-zione estremamente varie-gata, sulla quale pesano irisultati negativi di trediciaziende (contro le cinquedel 2007) ma la tendenzaalla contrazione degli utili èvisibile anche nelle impresepiù redditizie.

Come si valuta il rendimento di un'azienda?

Quando si legge un bilanciod'esercizio, l'occhio corre aosservare subito il risultatofinale, costituito dal reddito(utile o perdita) d'esercizio.Si tratta del dato che do-vrebbe rispondere alla pri-ma domanda che ogni im-prenditore si pone: "ho gua-dagnato o perduto?". Inrealtà si tratta di un'infor-mazione che può trarre ininganno, perché può esserecomposta anche di elementidi costo e di ricavo che pocohanno a che fare con l'effet-tiva redditività dell'impresa,in particolare con i proventie gli oneri straordinari, ocon le imposte, componentiestranee alla ordinaria ge-stione dell'azienda. Ebbene,fra i non molti elementipositivi che caratterizzano il2008 si può notare il raf-forzarsi della riduzione del-l'incidenza degli elementiestranei già rilevata nel2007: insomma i risultatieconomici degli ultimi dueanni sono più "veri" di quel-li precedenti.È proprio per poter eseguirequeste verifiche che lastruttura del conto econo-mico imposta dalla leggeitaliana prevede la determi-nazione di diversi risultatiparziali. Il primo è il risul-tato operativo, dato dalladifferenza fra i ricavi otte-nuti con l'attività di vendita(definita il valore dellaproduzione), e i costi diproduzione, per beni, servi-zi, personale, ammortamen-ti. Il risultato operativo èdefinito anche Ebit (earningbefore interests and taxes) eindica il rendimento dell'at-tività tipica dell'impresa.Dall'esame dei bilanci del2008 si deduce che l'Ebit(1,99%) è migliore del ri-sultato netto d'esercizio(0,64%). Ciò significa che

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gli altri elementi del contoeconomico (finanziari, fisca-li e straordinari) hanno in-ciso negativamente nelladeterminazione del redditofinale.Il risultato di gestione or-dinaria, rappresentato dallasomma algebrica del risul-tato operativo con gli oneri ei proventi finanziari, a dettadi molti analisti, costituisceil dato più significativo ri-guardante la redditività a-

ziendale, perché tiene contodell'aspetto operativo e diquello finanziario, trala-sciando gli elementi straor-dinari e quelli fiscali, chenon hanno a che fare in mo-do diretto con la gestione. Ildato medio del 2008 (1,34%dei ricavi di vendita) è piùbasso rispetto al 2007 e al2006 (rispettivamente 3,34 e1,79%) ma migliore ri-spetto ai dieci anni prece-denti. Può essere interessan-

te anche osservare il valoreaggiunto creato da un'im-presa, costituito dalla diffe-renza fra i ricavi di vendita ei costi di acquisto di beni eservizi esterni: in sostanza sitratta del valore sul qualeviene determinata l'impostache prende quella denomi-nazione. Può fornire indica-zioni sulla correttezza delrapporto con il mercato e,messo in relazione con icosti interni (personale e

ammortamenti), può aiutarenelle scelte imprenditorialirelative al reperimento deiservizi. Questo valore, nel2008, è del 9,6%, in leggerocalo rispetto al 10,4% del2007 ma in decisa crescitarispetto sia all'8,3% del 2006sia al 9% del 2005 e sta aindicare che la spesa mediaper l'acquisizione dei serviziè positivamente impostata. Ilfatto che il calo del valoreaggiunto nel 2008 rispetto al

2007 (-0,67%) sia inferiorerispetto a quello del redditooperativo (-1,43%) indicache l'incidenza dei costi in-terni è cresciuta. È sempre più consideratoanche l'Ebitda (earning be-fore interests, taxes, deva-luations and amortizations),cioè il risultato operativolordo, che indica il rendi-mento prima degli ammor-tamenti. In pratica è datodall'importo del valore ag-

giunto meno il costo dellavoro. La differenza fra idue valori mostra l'incidenzadegli oneri per il personale,che nel 2008 risulta del6,2%, in consistente au-mento rispetto al 5,4% del2007 e in linea con i valoridel 2005 (6,4%) e del 2004(6,2%). Il fatto che il ri-sultato operativo lordo(Ebitda) sia superiore all'E-bit (3,41% contro 1,99%)segnala che gli ammorta-menti sono stati regolar-mente eseguiti.

Gli indicieconomici

I ratios che si desumono dalconto economico hanno loscopo di identificare la capa-cità di reddito di un'aziendarispetto alle sue diversecomponenti.I più usati sono tre.

1.Roe (Return on equities).Si calcola dividendo l'utiled'esercizio per il capitaleproprio e indica il rendi-mento dei finanziamenti delproprietario. Nel 2008 l'indi-ce medio è il 27,2%, ridi-mensionato rispetto al121,5% del 2007 e al giàalto 42% del 2006. Va tuttavia segnalato che si tratta di un indice per moltiversi ingannevole perché lesocietà che hanno investitopoco in capitale proprio (le

GuidaViaggi25 Gennaio 2010 - n° 1263 29Bilanci t.o.

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Tabella 7 - Composizione % del conto economico dei maggiori t.o. italiani dal 1996 al 2008

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minori hanno un patrimoniodell'ordine di poche decinedi migliaia di euro) è suf-ficiente che registrino utilianche modesti per ottenerelivelli di Roe elevato. Siprenda il caso limite di Gi-ver, con il suo 554% di Roe,che deriva dal fatto che il t.o.genovese è riuscito a otte-nere un reddito di 704 milaeuro investendo in capitaleproprio solo 127 mila euro(di cui 20.000 di capitale so-ciale). Ovviamente le azien-de con capitale proprio piùalto registrano tendenzial-mente un ROE inferiore.

2.Roa (Return on assets), inprecedenza noto come Roi(Return on investments). Èdato dal rapporto fra il ri-

sultato operativo e gli in-vestimenti (cioè l'attivo) delpatrimonio e indica la ca-pacità produttiva dell'impre-sa: praticamente quanto ren-dono 100 € investiti. Nel2008 questo indice è statodel 6,4%, meno dell'8,3%,del 2007 e del 6,9% del2006, ma comunque soddi-sfacente.Per valutare la positività del-l'indice, oltre che il raffrontocon gli anni precedenti, vafatto il confronto con il costo del denaro: se il rendimentodi quanto si investe supera ilcosto del finanziamento si-gnifica che il rapporto èpositivo, altrimenti si lavorain modo non conveniente. E il 6,4% si può consideraremediamente più elevato del

costo dei finanziamenti.

3.Ros (Return on sales). Èdato dal rapporto fra il ri-sultato operativo e i ricavi divendita e segnala il rendi-mento delle vendite dell'im-presa. Il risultato medio del2008 dell'1,99% è inferioreal 3,42% del 2007, in lineacon quello del 2006, 2,1%, ecomunque migliore sia del-lo 0,59% del 2005 sia del-l'1,91% del 2004.

I 14 grandi,con prudenza

I 14 tour operator esaminatiche nel 2008 hanno dichia-rato un valore della produ-zione superiore ai 100 mi-lioni di euro fatturano i trequarti (75,7%) delle vendite

delle 62 aziende considerate. Se, tuttavia, dal gruppo sitoglie Costa Crociere, il to-tale del valore della pro-duzione si riduce a menodella metà del totale e ancheil livello di redditività, giàinferiore alla media com-plessiva, passa dall'1,5% al-lo 0,3%. Anche l'incrementodel fatturato del 6,4% èfalsato dall'"effetto Costa":se si tolgono i 336,5 mln inpiù del crocierista si ha unincremento solo dello 0,48%,in gran parte dovuto allacrescita di Eden Viaggi(+19,63%). Incidono menosul totale le performance diIn Viaggi (+27,61%) e deiViaggi del Turchese(+16,69%), operatori di di-mensioni ancora relativa-mente ridotte (entrambi nonsuperavano nel 2007 i 100milioni). Gli altri risultatisembrano confermare quan-to si diceva in precedenzariguardo all'allargamentodella distanza fra i primi duegrandi gruppi (Costa e Al-pitour), con il loro giro d'af-fari che supera il miliardo, egli altri, che stanno al di sot-to dei 300 milioni. In mezzoc'era solo Ventaglio, la cuisituazione è ben nota. Daquesto punto di vista appareparticolarmente interessante,nella sua singolarità, la posi-zione di Eden Viaggi, che,con i suoi 271 milionidi eurodi valore della produzione,sembra voler crescere an-cora. È forse anche grazie aun atteggiamento comples-sivamente prudente che tuttosommato i margini econo-mici del 2008 dei tour ope-rator maggiori si contrag-

gono meno della mediagenerale rispetto al 2007:l'Ebitda passa dal 5,9%(calcolato sul valore dellaproduzione) del 2007 al5,2% del 2008, il risultatooperativo dal 3,8% al 3,0%,quello di gestione ordinariadal 3,5% al 2,4%, il Roa dal7 al 6,15%, il Ros dal 3,8 al3,04%. Più significativa lacaduta dell'utile d'esercizio,dal 3,1 all'1,5% (compren-dendo Costa). Va anche rile-vato che mentre nel 2007nessuno degli operatori piùgrandi rilevava perdite, nel2008 sono in cinque ad ave-re redditi negativi.

La differenziazionedei risultati

degli intermediI 22 tour operator che hannopresentato nel 2008 valori

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Legenda:la colonna 1 - Vp, contiene il valore della produzione del conto economico in migliaia di euro riferito al 2008la colonna 2 - Vp 08/07 contiene la variazione del valore della produzione nel 2008 rispetto al 2007la colonna 3 - Va - contiene la percentuale di valore aggiunto rispetto al valore della produzionela colonna 4 - Lavoro - contiene l'incidenza del costo del lavoro sul valore della produzionela colonna 5 - Ebitda - contiene la percentuale di risultato operativo lordo (differenza ricavi e costi di produzione al lordo degli ammortamenti) rispetto al valore della produzionela colonna 6 - Ro - contiene la percentuale di risultato operativo (differenza ricavi e costi di produzione) rispetto al valore della produzionela colonna 7 - Pof - segnala l'incidenza dei proventi e oneri finanziarila colonna 8 - Rgo - contiene l'incidenza sul valore della produzione del risultato di gestione ordinariala colonna 9 - Ps - contiene l'incidenza sul valore della produzione del saldo dei proventi e oneri straordinari oltre che degli utili e delle perdite di pertinenza di terzi per i gruppila colonna 10 - Imp - contiene l'incidenza sul valore della produzione delle imposte dell'annola colonna 11 - Utile - contiene l'incidenza dell'utile d'esercizio sul valore della produzione

GuidaViaggi 25 Gennaio 2010 - n° 126330 Bilanci t.o.

Tabella 9 - Gli indici economici dei maggiori t.o. italianidal 1996 al 2008

Tabella 8 - La struttura del conto economico

della produzione compresifra 30 e 100 mln e dei qualiè stato reperito il bilanciohanno registrato ricavi com-plessivi per 1,27 miliardi dieuro, pari al 16,6% deltotale relativo ai 62 esami-nati, con un incremento,rispetto al 2007, dell'1,1%.Ben oltre la media sono ibalzi in avanti di Phone&-Go (+66,3%), di Igna's(+49,05%) e di Brevivet(+43,4%), che compensanoi numerosi casi di riduzionedel venduto. L'incrementodel fatturato per Igna's eBrevivet è andato di pari passo con un consistenteincremento dell'utile (per ilprimo del 113% e per ilsecondo addirittura del-l'800%). E I Viaggi del Tur-chese, che nel 2008 sono

Tabella 10 - Il conto economico 2008 di 14 t.o. con valore della produzione superiore a 100 milioni di euro

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andati oltre i 100 milioni divalore della produzione, conun balzo in avanti del16,69% nel venduto, sonoriusciti a coniugare il loropassaggio alla categoria su-periore con un incrementodell'utile del 4,07%. È anda-ta diversamente per Pho-ne&Go: l'aumento di dueterzi delle vendite ha coinci-

so con una riduzione di parimisura del reddito, mentreper Iperclub, la riduzionedel fatturato ha riportato innero un conto economicoche l'anno precedente avevaregistrato una perdita.Insomma, la regola è chenon ci sono regole. Nella me-dia (evidentemente falsatadalle situazioni più diverse)

questi operatori hanno di-chiarato un reddito dello0,7% sui ricavi (nel 2007 erastato l'1,1%), con un margi-ne operativo dell'1,9%(2,3% nel 2007), un risultatodi gestione ordinaria del-l'1,3% (2,1% l'anno prima) eun Roa del 7,8% (9,7% nel2007). Un modesto arretra-mento complessivo.

Le difficoltà degli operatori

più piccoliCon quasi 600 milioni di va-lore della produzione, le 26imprese esaminate le cuivendite si collocano al disotto dei 30 milioni parteci-pano per meno dell'8% airicavi totali delle 62 con-siderate. Il loro valore dellaproduzione complessivo ca-la dell'1,1% e, se non si tie-ne conto della performancedi Bradipo (che triplica lesue vendite), la riduzionediventa del 4%.Gli utili medi, di un modesto0,1% rispetto ai ricavi,risultano percentualmenteinferiori a quelli degli ope-ratori più grandi. Anche fra i minori si notanole situazioni più diverse: c'èchi, come Azemar e Bradi-po, riescono a coniugare cre-scita delle vendite e incre-mento dei rendimenti, chi,come Cesar Tour Due, a

fronte di un notevole balzoin avanti del fatturato nonriesce a ottenere gli stessilivelli di redditività e chi, co-me NewChallenge, a fronte

di una modesta riduzione delvalore della produzione,produce un modesto incre-mento nei redditi. Nella maggior parte dei casi,

Tabella 12 - Il conto economico 2008 di 22 tour operatorcon valore della produzione compreso fra 30 e 100 mln di euro

Tabella 11 - Gli indici economici 2008di 14 tour operator

con valore della produzione superiore a 100 mln di euro

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Tabella 13 - Gli indici economici 2008 di 22 tour operatorcon valore della produzione fra 30 e 100 mln di euro

però, riduzione dei fatturatie degli utili vanno di paripasso. E così i risultati com-plessivi appaiono calanti,

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sia pure con variazioni mo-deste: il reddito operativopassa dall'1,6% sui ricavi del2007 all'1,5% del 2008, il ri-sultato di gestione ordinariadall'1,5% allo 0,8%, il reddi-to netto dallo 0,8% allo0,1%, il Roa dal 5,5% al5,3%.

ConclusioniChe dire alla luce di questavalanga di numeri? La ricer-ca di filoni interpretatividegli andamenti che qua e làsi è cercata non ha sortitoeffetti cui attribuire un signi-ficato generalizzabile. Lasituazione estremamente di-versificata è segno però delfatto che nel tour operatingitaliano è in atto una selezio-ne molto severa, che, comemolti eventi del 2009 hannoprovato, si è accentuata conil continuo aggravarsi dellacrisi economica.Quale utilità possono averequindi questi dati per chi lilegge? Il modo migliore persfruttarli, a parere di chiscrive, consiste nel compierebenchmarking, cioè cercarenegli elenchi le aziende chesi ritengono meno dissimilidalla propria e fare il con-fronto dei risultati, cercandodi trovare una giustificazio-ne per gli scarti che si rile-vano. Possono uscirne ele-menti di riflessioni interes-santi. Provare per credere.

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Tabella 15 - Gli indici economici 2008 di 26 tour operator

con valore della produzione inferiore a 30 mln di euro

Tabella 14 - Il conto economico 2008 di 26 tour operator con valore della produzione inferiore a 30 milioni di euro

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Il meglionon è

generalistaStilare una classifica basatasui bilanci d'esercizio perdeterminare la migliore a-zienda in un determinatocomparto produttivo costi-tuisce un'operazione che nonsi può neppure definire ri-schiosa perché non si corre ilrischio ma si ha la certezzadi sbagliare. E allora perchéfarla? Perché se si compren-de come è strutturata equindi se ne vedono tutti ilimiti, può acquisire un suosenso e fornire qualche

- Il fatturato più alto è di Costa Crociere (2,358 miliar-di di euro).

- Il maggior incremento di fatturato in termini percentu-ali è di Bradipo (+314,14%).

- Il maggior incremento di fatturato in valore assoluto èdi Costa Crociere (336,5 milioni).

- L'utile più alto è di Costa Crociere sia in valore asso-luto (402 milioni di euro), sia in percentuale rispetto airicavi (17,06%).

- Il miglior risultato operativo (Ebit) è di Costa Cro-ciere (18,97% del valore della produzione).

- Il miglior risultato di gestione ordinaria è di CostaCrociere (17,02% del valore della produzione).

- Chi paga più imposte è Bradipo (3,62% del valoredella produzione).

- Il miglior rendimento degli investimenti (Roa) è diBrevivet (37,13%).

- Il patrimonio con maggiori investimenti fissi è diAeroviaggi, con il 94,52% del totale.

- Il patrimonio più elastico è di Swan Tour (0,73% diimmobilizzazioni e 99,27% di attivo circolante).

- L'indice di liquidità più alto è de I Grandi Viaggi, ilcui attivo circolante è 2,48 volte il passivo a breve.

- Il maggior indebitamento è di Itermar, 131 volterispetto al capitale.

I piùindicazione. La graduatoriache segue non si basa su datiquantitativi assoluti, che pe-nalizzerebbero le impreseminori, ma sugli scosta-menti, sui miglioramentirispetto all'anno precedente.Un peso prevalente è attri-buito all'aspetto economico,in particolare alla capacitàdi produrre e incrementareil reddito, perché si ritieneche questo elemento possaessere considerato, in que-sto periodo, più significa-tivo che mai. Sulla base diquesti elementi il maggiorpunteggio viene assegnato a

Brevivet, lo specialista inviaggi religiosi, formatosidalla fusione della brescianaBrevitours con la milaneseIvet. Nel 2008, grazie ancheal centocinquantesimo anni-versario della comparsa del-la Madonna a Bernadette aLourdes (sua meta privile-giata), ma soprattutto graziea un management moltoefficace, ha incrementato ilfatturato del 43,4%, molti-plicato per otto l'utile e ilrisultato operativo, per quat-tro l'Ebitda, per cinque ilmargine di gestione ordi-naria, contenendo il costo

del lavoro, percentualmentediminuito di un punto per-centuale, riuscendo a mi-gliorare la liquidità e man-tenendo a bassi livelli l'in-debitamento.Vince un'azienda che sapresidiare con competenza ecapacità un mercato preci-so. Il fatto che gli operatoripiù grandi non appaianonelle prime posizioni dellaclassifica non può esserecerto considerato elementoda cui trarre conclusioniaffrettate ma forse puòcostituire un segnale di cuitenere conto.

GuidaViaggi 25 Gennaio 2010 - n° 126336 Bilanci t.o.

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Tabella 16 - La classifica dei 62 tour operator analizzati (2008)

Criteri di classificazioneImmobilizzazioni: se sono aumentate 2 punti, se sono rimaste stabili 1 punto, se sono diminu-ite 0 punti (su valori assoluti)Liquidità: superiore a 1, punti 2; 0,9-1 punti 1; <=0,9 punti 0 Var. liq (variazione liquidità): in miglioramento punti 2, stabile punti 1, in riduzione punti 0Fatturato: in aumento punti 2, stabile punti 1, in riduzione punti 0, bonus 1 punto per incre-menti oltre il 15%, +2 oltre il 30%, +3 oltre 50%Variazione del costo del lavoro: in diminuzione 2, stabile 1, in aumento 0Valore aggiunto, Ro, risultato di gestione ordinaria:in aumento punti 3, stabile o in aumento ma negativo punti 2, in riduzione positivo punti 1, inriduzione negativo punti 0Ro, Rgo positivi 1 punto, negativi 0 punti

Roa positivo 1 punto, negativo 0 puntiRoa: in aumento punti 2, stabile, in aumento ma negativo, o in riduzione ma positivo punti 1,in riduzione punti 0Va, Ro, Rgo, Roa; variazioni calcolate su percentuali (se valori assoluti crescono e percentu-ali no si considera dato stabile)Ops: se i proventi e oneri straordinari non cambiano il segno del reddito o lo cambiano in ne-gativo 1 punto, se lo cambiano -1, se incidono in modo notevole 0Reddito: positivo 1 punto, negativo 0 puntiVar Redd.: se aumenta 2 punti, se stabile o aumento negativo 1, se diminuisce ma positivo 0,se diventa perdita -1Se aumenta di oltre il 50% 1 punto, di oltre il 100% 2 punti, di oltre il 200% 3 punti, di oltreil 300% 4 punti

NB. Aviomar non è incluso nella classifica perchè il cambiamento di assetto societario non consente il confronto dei dati 2008 con quelli dell’anno precedente.

GuidaViaggi25 Gennaio 2010 - n° 1263 37Bilanci t.o.

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Schema di bilancio di Brevivet

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