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Incentivi all'impresaSu 363 miliardi

solo 3 vanno ai privatiIl resto della torta finisce quasi tutto alle aziende pubbliche

Ecco la pioggia di denaro che il governo vorrebbe riordinareALESSANDRO BARBERA

ROMA

er toccare con mano il po-tere della Ragioneria ba-sta telefonare a MarioBaldassarri. Lui, che pureè un economista, un ex vi-

ceministro (al Tesoro!) e oggi un se-natore, la risposta alla ferale doman-da l'ha attesa per dieci anni: a quantoammontano esattamente i «contri-buti alle imprese» erogati da Stato,Regioni, Province e Comuni? E quan-ti di questi sono effettivamente quelche dovrebbero essere (e che sononel resto del mondo civile), ovvero in-centivi alle imprese che innovano?Una sintesi analitica elaborata inquesti giorni fra Tesoro e ministerodello Sviluppo fa finalmente chiarez-za ma ne emerge un quadro desolan-te: di quegli aiuti - l'anno scorso pocomeno di 33 miliardi - i veri incentivialle imprese private ammontavano ameno di un decimo, tre miliardiequamente divisi fra risorse statali edegli enti locali. Il resto se lo sonospartiti aziende pubbliche, trasportolocale, infrastrutture, la Difesa e altriinterventi a pioggia.

La tabella di cui La Stampa è inpossesso ci dice che quei contributi,a partire dal 2009, si sono ridotti:erano quasi 40 miliardi, sono scesi apoco più di 36 nel 2010, l'anno scorsoammontavano a 32,8. I tagli delle ul-time manovre hanno tagliato al cen-tro più che in periferia: lo Stato nel2011 ha erogato 15,6 miliardi (erano18,4 nel 2009), Regioni, Province eComuni circa 17, appena un miliardoin meno di tre anni fa. I tecnici deiministeri non sono in grado di stabi-lire a quanto ammonteranno gli aiutiin periferia nel triennio. C'è invece la

tabella statale: varrà 12,2 miliardiquest'anno, 12,4 nel 2013, 11,6 nel2014.

Entriamo nella giungla del 2012.Quasi un terzo degli aiuti - poco me-no di quattro miliardi - verrà assor-bito dalle Ferrovie, 930 milioni an-dranno alle infrastrutture «ferro-viarie e stradali», 400 milioni se lispartiranno (a testa) le Poste, i con-tributi per i camionisti, le aziende ditrasporto locale. La voce «mutui»vale 2,8 miliardi, ed è un altro uni-verso da esplorare. I prestiti in que-sto caso sono erogati a favore delsettore aeronautico (1,4 miliardi), dinuovo alle Ferrovie (438 milioni),per la costruzione delle navi Fremmdella Marina (435 milioni), «strade eautostrade» (216 milioni). Ci sonomutui accesi per Venezia (98 milio-ni), il patrimonio idrico (34 milioni),l'acquedotto pugliese (15 milioni),l'aeroporto di Malpensa (15 milioni),la demolizione di vecchie navi (10,8milioni).

Di questa enorme mole di aiutistatali, gli incentivi alle imprese insenso stretto sono una voce residua-le, sparpagliata qua e là nelle singolevoci. In tutto - dice la relazione - sitratta di 3,3 miliardi di euro finanzia-ti da 51 leggi. C'è un però: di quei 3,3miliardi 1,7 vengono erogati «a bene-ficio delle forniture militari». Insom-ma, escludendo la Difesa, le impresepossono contare su un miliardo e mez-zo, un decimo degli aiuti. Ad oggi leleggi statali attraverso le quali si puòattingere ai fondi sono più di cento. Labozza di riforma voluta da Passera (laquale riguarda i soli incentivi in capoal ministero dello Sviluppo, un miliar-do in tutto) e il progetto messo a puntoda Francesco Giavazzi (di riformacomplessiva del sistema) taglia 43 leg-gi. Quest'ultimo propone di azzeraretutti gli strumenti in essere, e di tra-sformare gli aiuti alle imprese in credi-

to d'imposta automatico. Nella primabozza Passera aveva proposto la stes-sa soluzione, lasciando esaurire gliaiuti in essere; la Ragioneria ha dettodi no, giudicando il progetto troppooneroso.

E gli aiuti erogati dalle Regioni? Letabelle non sono altrettanto precise,perché - nonostante si tratti di trasfe-rimenti netti dello Stato - al centro nonsanno (!) che ne è di quelle risorse. Larelazione tenta comunque di stimarequanto accaduto fra il 2008 e il 2010.Più di dieci miliardi nel 2010 se ne sonoandati per il trasporto locale, per fi-nanziare i treni dei pendolari e le so-cietà di trasporto urbano. Un'altra vo-ce importante - circa 1,5 miliardi - èstata dedicata ai trasferimenti a scuo-le private e istruzione. Più o meno quelche avrebbe ricevuto, nel suo comples-so, il sistema delle imprese. In questocaso - in ossequio all'autonomia delleamministrazioni locali - le forbici diPassera e di Giavazzi non possono nul-la: quegli aiuti sono regolati da 800leggi regionali.

Twitter @alexbarbera

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Ad oggi le leggi statali attraverso le quali si può attingere ai fondi sono più di 100

I trasferimenti statali previsti per il 2012 Dati in milioni di euro

FS

Mutui

Fondo per le infr.ferrov. stradali

Crediti imposta-.rd

Poste

Autostrasporto

Trasporto locale

C/Interessi

Fondo agev. imprese

Scuole

Impr. pubb.

1,1 Fondo FinanzaL.° Impresa

Altro

Emittenti

Incentiviy,d assicurativi

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FUS

Ricerca scientificae tecnologia

Fondo per la compet.e lo sviluppo

Portuali

Editoria

Garanziedi cambio

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LA SFORBICIATANel 2009 erano 40 miliardi

nel 2010 erano scesipoco sopra quota 36

LAG I UNGLALa parte destinata

al privato è governatada cinquantuno leggi

E la cifra complessiva spesadallo Stato per i trasferimenti

alle imprese nel 2011. Di questi17.168 sono stati distribuitidalle amministrazioni locali