Il Trentino e i Piani Giovani Intervento di Francesco Pancheri
Udine, 25 gennaio 2013
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La fonte legislativa LEGGE PROVINCIALE 14 febbraio 2007, n. 5
Sviluppo, coordinamento e promozione delle politiche giovanili,
disciplina del servizio civile provinciale e modificazioni della
legge provinciale 7 agosto 2006, n. 5 (Sistema educativo di
istruzione e formazione del Trentino)
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Art. 2, Interventi a) la conoscenza, l'analisi e il
monitoraggio dei processi riguardanti la condizione giovanile,
contestualizzandoli a livello locale; b) lo sviluppo delle forme pi
ampie di aggregazione, associazionismo e cooperazione tra i
giovani; c) l'incentivazione della partecipazione alle attivit di
volontariato, di educazione alla pace e alla convivenza, di dialogo
interetnico e interreligioso e di sviluppo delle pari opportunit;
d) gli scambi socio-culturali a carattere interregionale, nazionale
e internazionale; e) la realizzazione di attivit e strutture
educative, culturali e ricreative con particolare attenzione a
quelle artistiche; f) la formazione di un sistema di informazione
coordinato e attivo a supporto delle necessit del mondo giovanile;
g) l'attuazione di interventi per facilitare e promuovere
l'autonomia personale dei giovani e la transizione alla vita
adulta, anche per prevenire e contrastare fenomeni di emarginazione
e di fragilit personale o sociale; h) l'attivazione di politiche
che favoriscano l'autonomia abitativa dei giovani, l'accesso al
credito e le opportunit lavorative;
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Art. 2, Interventi /2 i) la realizzazione di interventi di
formazione e supporto per i funzionari degli enti pubblici, gli
educatori, i genitori e le loro associazioni, gli animatori e gli
operatori che lavorano, su base volontaria o professionale, con i
gruppi e le associazioni giovanili; J) la facilitazione di
esperienze di associazionismo giovanile a vario indirizzo e di
effettiva partecipazione alle istituzioni e alla vita della
comunit; k) la valorizzazione delle esperienze di servizio civile,
secondo quanto disciplinato dal capo II; l) lo sviluppo tra i
giovani della cultura del lavoro e delle professioni, d'impresa e
di auto imprenditorialit ; m) la formazione lungo tutto l'arco
della vita, volta alla valorizzazione delle acquisizioni formali e
non formali dei giovani anche al fine dell'orientamento personale,
scolastico e lavorativo; n) altre iniziative coerenti con le
finalit previste dall'articolo 1.
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I Piani giovani di zona I Piani giovani dambito Articoli di
legge
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Art. 6, comma 1 lettera b) b) piani giovani di zona che
rappresentano una libera iniziativa delle autonomie locali di una
zona omogenea per cultura, tradizione, struttura geografica,
insediativa e produttiva, al fine dell'attivazione, anche in via
sperimentale, di interventi a favore del mondo giovanile e di
sensibilizzazione della comunit nei confronti delle nuove
generazioni; i piani giovani di zona sono predisposti dai soggetti
che compongono i tavoli di cui all'articolo 9, comma 2, secondo le
modalit e i criteri individuati dall'atto di indirizzo previsto
dall'articolo 3; i piani giovani di zona si raccordano con le forme
collaborative attivate ai sensi dell'articolo 20 della legge
provinciale 7 agosto 2006, n. 5 (Sistema educativo di istruzione e
formazione del Trentino), laddove esistenti; Art. 6, comma 1
lettera c) c) piani d'ambito che definiscono progetti afferenti a
particolari tematiche e coinvolgono giovani appartenenti a
specifiche categorie della comunit trentina; i piani d'ambito sono
predisposti dai soggetti che compongono i tavoli di cui
all'articolo 9, comma 2;
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Atto di indirizzo e coordinamento delle politiche giovanili
Fonte legislativa Art. 3 comma 1,2 e 3
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1. In armonia con il programma di sviluppo provinciale, la
Giunta provinciale approva, sentita la consulta prevista
dall'articolo 10, un atto di indirizzo per le politiche giovanili,
di durata corrispondente alla legislatura e aggiornabile
annualmente, che definisce: a) gli obiettivi generali e gli
indirizzi relativi agli interventi, ai progetti articolati per
fasce di et e alle azioni delle politiche giovanili da realizzarsi
direttamente, da parte dei comuni, delle comunit o di altri
soggetti pubblici o privati senza scopo di lucro operanti in
materia, anche al fine del coordinamento e del sostegno degli
stessi; b) la tipologia dei progetti e le relative modalit
attuative; c) i dati e le informazioni da acquisire ai fini della
valutazione e del monitoraggio delle singole iniziative. 2. L'atto
di indirizzo di cui al comma 1 adottato dalla Giunta provinciale
previo parere della competente commissione permanente del Consiglio
provinciale. 3. In prima applicazione l'atto di indirizzo per le
politiche giovanili approvato entro centoventi giorni dalla data di
entrata in vigore di questa legge.
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Le altre fonti e le norme Sintesi Latto di indirizzo e
coordinamento delle politiche giovanili I criteri e modalit di
attuazione dei piani giovani di zona e dambito
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Atto di indirizzo e coordinamento delle politiche giovanili
Deliberazione G.P. n. 1520 del 18 luglio 2011 Documento
programmatico che detta le linee generali di intervento della
Provincia Definisce: gli obiettivi generali; i beneficiari; le
azioni generali; i tipi di progetto; le modalit di monitoraggio e
verifica.
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Struttura dellatto di indirizzo e coordinamento Premessa
Indicazioni del programma di legislatura Contenuti del programma di
sviluppo provinciale (PSP) Indirizzi europei Documento di
attuazione del PSP Azioni attuate per i giovani in base a suddetti
documenti al di fuori dei Piani giovani ( occupazione giovanile,
interventi per la casa, servizio civile, sostegno al reddito,borse
di studio, specializzazione laureandi, laureati e diplomati,
percorsi di eccellenza, sostegno alle libere professioni,
inserimento nel modo del lavoro di alte professionalit) Contenuto
specifico Definizione obiettivi generali Indirizzi relativi agli
interventi, ai progetti e alle azioni delle politiche giovanili
Tipologia dei progetti e modalit attuative Modalit di finanziamento
delle azioni realizzate nellambito delle politiche giovanili
Valutazione e monitoraggio delle iniziative
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Obiettivi generali 1.Restituire protagonismo ai giovani
attraverso la promozione di cittadinanza attiva e rappresentanza,
quale spazio non simulato dove sperimentare realmente la capacit
dei giovani di costruire una societ migliore. In questo contesto si
inseriscono quelle esperienze tese a promuovere: lassociazionismo
giovanile nel settore dei servizi sociali, sportivi e culturali; il
volontariato civile, nazionale ed internazionale; una vera e
propria partecipazione politica; 2.Creare e, laddove gi esistano,
moltiplicare le occasioni per costruire nuovi orizzonti di senso;
3.Attivare le risorse presenti sul territorio affinch la comunit
possa esprimere pienamente la sua competenza nellaccompagnamento
dei giovani, in particolar modo nei momenti critici dellesistenza
(adolescenza, orientamento, passaggio scuola-lavoro, raggiungimento
dellindipendenza economica, formazione di una nuova famiglia ),
fornendo dunque un sostegno psicologico fondamentale. Si evidenzia,
a questo proposito, limportanza di prevenire comportamenti a
rischio dei giovani ed eventuali propensioni verso varie forme di
devianza; 4.Cogliere e accogliere le reali domande che il mondo
giovanile esprime sotto forma di aspettative consapevoli e non
ancora consapevoli, di desideri individuali e collettivi;
5.Individuare gli orientamenti e le proposte atti a migliorare la
qualit della vita dei giovani e degli adulti nellambiente nel quale
sono inseriti; 6.Delineare gli elementi essenziali, sul piano
culturale, metodologico, organizzativo, utili a ricavare un modello
di lavoro che consenta non solo di mantenere e di dare continuit al
dialogo intergenerazionale, ma anche di rendere trasferibili in
altri contesti e settori di impegno gli apprendimenti maturati;
7.Offrire opportunit di scambio culturale con giovani di diverse
nazioni, al fine di promuovere politiche di pace ed
interculturalit; 8.Favorire laccesso ad esperienze significative e
formative nellambito della famiglia, degli amici, del gruppo di
pari che permettano di acquisire nuove competenze in ambito non
formale.
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Tipologia interventi e modalit attuative I Piani giovani di
zona Definizione generale dei piani, individuazione attori Comuni o
Comunit,Tavolo del confronto e della proposta, Referente
istituzionale, Referente tecnico organizzativo rimando ai criteri
per gli aspetti puntuali Quadro riassuntivo : beneficiari: giovani
dagli 11 ai 29 anni ed adulti a seconda del tipo di azione;
soggetti attuatori: i soggetti previsti nei piani e progetti
stessi, sotto il coordinamento dellEnte capofila; modalit di
approvazione: deliberazione della Giunta provinciale per i piani e
determina dirigenziale per i progetti non prevedibili, previa
definizione dei criteri con deliberazione di Giunta
provinciale
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Tipologia interventi e modalit attuative I Piani giovani
dambito Definizione generale dei piani, individuazione tipologie di
soggetti beneficiari universitari, associazionismo giovanile
(settore sociale, economico, della solidariet) e libere professioni
-,Tavolo del confronto e della proposta,Presidente del Tavolo,
Referente tecnico organizzativo rimando ai criteri per gli aspetti
puntuali Quadro riassuntivo : beneficiari: giovani dagli 18 ai 39
anni a seconda del tipo di azione; soggetti attuatori: i soggetti
previsti nei piani e progetti stessi sotto il coordinamento degli
Organismi capofila; modalit di approvazione: deliberazione della
Giunta provinciale per i piani e determina dirigenziale per i
progetti non prevedibilii, previa definizione dei criteri con
deliberazione di Giunta provinciale
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I progetti non prevedibili e di rete Progetti non prevedibili
al momento della presentazione del piano e con contenuti diversi
dai progetti del piano Quadro Riassuntivo: 1. beneficiari: giovani
dagli 18 ai 39 anni a seconda del tipo di azione; 2. soggetti
attuatori: i soggetti previsti nei piani e progetti stessi sotto il
coordinamento degli Organismi capofila; 3. modalit di approvazione:
deliberazione della Giunta provinciale per i piani e determina
dirigenziale per i progetti non prevedibili, previa definizione dei
criteri con deliberazione di Giunta provinciale Progetti di rete
realizzati tra pi piani di zona e/o dambito Quadro riassuntivo: 1.
beneficiari: giovani dagli 11 ai 29 anni se rete tra Piani giovani
di zona e fino a 39 se in rete con anche con i Piani dambito a
seconda del tipo di azione; 2. soggetti attuatori : i soggetti
previsti nei progetti stessi sotto in coordinamento delle Ente o
Organismo che assume il ruolo di capofila 3. modalit di
approvazione: determina dirigenziale, previa definizione dei
criteri con deliberazione di Giunta provinciale
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Valutazione e monitoraggio Soggetto responsabile Osservatorio
permanente sulla condizione dellinfanzia e dei giovani presso
lIstituto provinciale per la ricerca, laggiornamento e la
sperimentazione educativa (IPRASE) Aree di riferimento degli
Indicatori Soggetti proponenti e responsabili Grado di
realizzazione dei progetti Collaborazioni messe in atto tra enti
sul territorio Tempi e luoghi di svolgimento delle iniziative
Ambiti di attivit e aree tematiche della progettazione Obiettivi
generali e obiettivi specifici proposti Obiettivi generali
raggiunti e prodotti realizzati Target di riferimento previsti e
raggiunti Ricadute e impatto della progettazione sul territorio
Punti di forza e criticit Modalit di promozione e comunicazione
Composizione e coerenza del piano finanziario
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Criteri e modalit di attuazione dei Piani di zona e dambito
Delibera G.P. 2341 del 11 novembre 2011 Strumento puntuale che nei
limiti dellatto di indirizzo declina i seguenti argomenti:
Definizione e finalit di piani dambito di zona e dambito Ruolo e
compito dei vari attori Ambiti di attivit Formazione del Piano di
zona o dambito Predisposizione del Programma operativo Giovani
(POG), termini di presentazione e realizzazione dello stesso Spese
ammissibili Modalit di finanziamento, rendicontazione e
liquidazione Progetti non prevedibili e di rete Concessione
contributo per il referente tecnico organizzativo
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I Piani Giovani di Zona (PGZ) - Definizione I Piani Giovani di
Zona rappresentano una libera iniziativa delle autonomie locali di
una zona omogenea per cultura, tradizione, struttura geografica,
insediativa e produttiva. Sono quindi strategia e strumento delle
politiche giovanili della Provincia messe in atto dai Comuni e
Comunit. Strumento di politiche giovanili messe in atto da Comuni e
Comunit
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I Piani Giovani di Zona - Finalit promuovere, valorizzare e
incentivare le politiche giovanili creare una cultura delle
politiche giovanili incentivando le iniziative a favore dei giovani
o organizzate dai giovani, osservando la condizione giovanile del
territorio, diventando stimolo per le istituzioni e la cittadinanza
attiva, lavorando sulla costruzione dellautonomia, aprendo alla
dimensione globale senza dimenticare il locale e le proprie radici.
Valorizzazione della capacit progettuale e creativa dei
giovani
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I Piani Giovani di Zona - Target Azioni progettuali a favore
di: mondo giovanile nella sua accezione pi ampia di
pre-adolescenti, adolescenti, giovani e giovani adulti di et
compresa tra gli 11 e i 29 anni sensibilizzazione della comunit
verso un atteggiamento positivo e propositivo nei confronti di
questa categoria del mondo giovanile
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Il metodo del Piano Giovani di Zona 1. CONDIVISIONE POLITICA 3.
GESTIONE CONDIVISA 2. APPROCCIO BOTTOM-UP Le Amministrazioni
Impegno economico Ponte PAT - Enti Locali Comunit Rete Comunale -
SovraComunale I Cittadini Presentano Idee progettuali Gestiscono i
progetti Monitorano i progetti Il Tavolo Discute idee progettuali
Identifica idee progettuali da sostenere Supporta i progettisti nel
passaggio dalle idee progettuali ai progetti Monitora i progetti
Discute i risultati
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Schema di un Piano Giovani di Zona SCUOLA AMMINISTRAZIONE BIM
CASSE RURALI FAMIGLIE GIOVANI ASSOCIAZIONI PARROCCHIA Comune #1
Comune #4 Comune #3 Comune #2 Referente istituzionale (figura
politica) Referente Tecnico- Organizzativo Referente Amministrativo
Tavolo del Confronto e della Proposta Progetti
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Una rete di nuovi legami sociali SCUOLA AMMINISTRAZIONE BIM
CASSE RURALI FAMIGLIE GIOVANI ASSOCIAZIONI PARROCCHIA Comune #1
Comune #4 Comune #3 Comune #2
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Tavolo del Confronto e della Proposta Rappresentanti delle
associazioni locali Rappresentanti dei genitori Dirigente
scolastico Rappresentante Cassa Rurale Rappresentante dei giovani
lavoratori Rappresentante dei giovani 16 18 Rappresentante studenti
universitari Rappresentante gruppi oratoriali - Parrocchia
Rappresentante del Consorzio delle Pro Loco Assessori alle
Politiche giovanili Composizione del Tavolo Referente istituzionale
Referente Tecnico- Organizzativo
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Il Piano Operativo Giovani (POG) - Definizione Espressione del
Piano Giovani di Zona il documento Piano Operativo Giovani annuale,
predisposto ed approvato dal Tavolo Analisi di contesto
territoriale/sociale Obiettivi generali del POG per il periodo di
riferimento Sintesi delle previsioni di entrata e di spesa Analisi
del contesto e dei bisogni affrontati Obiettivi e risultati attesi
Descrizione puntuale delle attivit Previsioni di entrata e di spesa
Il POG contiene: 1. Parte generale 2. Singoli progetti
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Il Piano Operativo Giovani (POG) - Definizione Espressione del
Piano Giovani di Zona il documento Piano Operativo Giovani annuale,
predisposto ed approvato dal Tavolo
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La domanda di finanziamento del Piano Operativo Giovani (POG),
redatta in conformit alla modulistica provinciale, pu essere
presentata dallente capofila alla struttura competente in materia
di politiche giovanili della Provincia Autonoma di Trento dal 1
gennaio al 30 aprile dellanno di riferimento. Agenzia per la
famiglia, la natalit e le politiche giovanili Piano Operativo
Giovani - Termini di presentazione 30 aprile = Scadenza per la
presentazione dei POG Le singole azioni progettuali previste
possono iniziare solo successivamente alla data di presentazione
del POG alla struttura competente in materia di politiche
giovanili. Prima si presenta e prima si parte
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Agenzia per la famiglia, la natalit e le politiche giovanili
Piano Operativo Giovani Progetti e coerenza ESTERNA I PROGETTI del
Piano Operativo Giovani devono osservare i Criteri 1 e pi
precisamente devono: 1Criteri e modalit di attuazione dei piani
giovani di zona e dambito approvati con Delibera Giunta provinciale
n. 2341/2011 2Possibilit di proroga una sola volta per azione
progettuale e per max 3 mesi e di attivazione progetti pluriennali
possedere i caratteri della sovra-comunalit, innovazione e/o
responsabilizzazione dei giovani rientrare in almeno uno degli otto
ambiti di attivit previsti essere attivati e ultimati nellanno di
riferimento 2. rispettare le condizioni per la predisposizione del
piano finanziario (spese ammissibili, calcolo disavanzo, limite
minimo di cofinanziamento degli enti pubblici membri del Tavolo
pari al 10% del disavanzo)
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Ambiti di attivit /1 1.la formazione e la sensibilizzazione
verso amministratori, genitori, animatori di realt che interessano
il mondo giovanile, operatori economici ed altri, al fine di
accrescere i livelli di responsabilizzazione delle categorie di cui
sopra verso i giovani cittadini, in qualit di figli ed utenti di
servizi culturali, ricreativi o di altre attivit;
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Ambiti di attivit /2 2.la sensibilizzazione alla
partecipazione/appartenenza al proprio territorio ed allassunzione
di responsabilit sociale da parte dei giovani, anche prevedendo
momenti formativi residenziali strutturati sul modello dei
campus;
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Ambiti di attivit /3 3.attivit di informazione, di indirizzo e
di orientamento finalizzata a facilitare laccesso alle opportunit
offerte ai giovani e a fornire prime risposte a richieste che i
giovani o le loro famiglie manifestano anche in maniera individuale
nei vari ambiti esistenziali: scuola, lavoro, socialit;
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4.lapertura ed il confronto con realt giovanili nazionali ed
europee unicamente attraverso scambi o iniziative, basati su
progettualit reciproche; Ambiti di attivit /4
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5.laboratori che vedano protagonisti i giovani nel campo
dellarte, della creativit, della manualit e della riflessione sulle
grandi questioni del nostro tempo; Ambiti di attivit /5
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6.progetti che vedano il mondo giovanile protagonista nelle
fasi di ideazione, gestione e realizzazione; Ambiti di attivit
/6
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7.percorsi formativi finalizzati allapprendimento di competenze
di cittadinanza attiva, con particolare attenzione allambito delle
tecnologie digitali; Ambiti di attivit /7
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8.Dispositivi e interventi atti a promuovere il processo di
transizione allet adulta e lautonomia dei giovani dal lavoro alla
casa, dallaffettivit alla consapevolezza della propria identit
sociale; Ambiti di attivit /8
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I Piani Giovani di Zona metodologia di lavoro Espressione del
Piano Giovani il documento Piano Operativo Giovani Il Tavolo
predispone ed approva il Piano Operativo Giovani annuale o
pluriennale Le azioni progettuali del POG (Piano Operativo Giovani)
devono rientrare negli ambiti di attivit definite dai Criteri