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di Mario Lancisi◗ FIRENZE.

Rossi sì o no? E' partita la corsaalle elezioni regionali, marzo del2015, e si infittiscono tensioni,polemiche e rassicurazioni sullariconferma del Governatore o,in caso contrario, sulle primarie.Clima da segnali di fumo, da sur-place, ma anche da resa di contial vetriolo. Anche se l'impressio-ne, avvalorata da fonti autorevo-li, è che il destino di Rossi sia nel-le mani del premier Matteo Ren-zi. Sarà lui a decidere, in base aisondaggi e alle convenienze po-litiche, e chiamerà il Governato-re: "Enrico prosegui". Oppure:"Enrico, la tua corsa è finita: fattida parte".

A questo punto sarà Rossi adecidere se dare battaglia o no, emolto dipenderà dal cavallo chesceglierà Renzi. «Per capirci, seMatteo dovesse schierare MariaElena Boschi per Enrico non cisarebbe storia. Finirebbe comeBrasile-Germania. Contro altricandidati la sfida invece è possi-bile perché Enrico è popolare, isondaggi finora gli sono stati fa-vorevoli. E come si sa Renzi ai

sondaggi ci guarda molto. Cosìcome alle scelte che hanno unacapacità evocativa. Scelte sim-boliche. Potrebbe ad esempiodecidere di far avanzare nelle re-gioni una nuova classe dirigentedi governatori. E allora in Tosca-na, se la Boschi rimarrà al gover-no, toccherebbe al segretario re-gionale del Pd Dario Parrini. Co-me forse in Emilia Romagna aMatteo Richetti.

Dunque, il destino di Rossi ela scelta del candidato alla presi-denza della Regione dipenderàmolto dalle decisioni di Renzi edal messaggio politico che vorràmandare al Paese. Si voterà perla Toscana, ma con un'imposta-zione nazionale, come è nellostile di Renzi, per il quale contal'immagine del "brand" Pd na-zionale più che le diverse storieregionali.

Per cui i contenuti, i program-mi, le alleanze locali contano, so-no una condizione necessaria,ma non sufficiente. Parrini nonfa che ripetere: «Decideremo aottobre in base a come Rossichiuderà alcune partite aperte».Le quali si chiamano legge elet-torale, piano paesaggistico, pia-

no dei rifiuti, Pit della Piana fio-rentina, la nuova pista di Firen-ze, la Tirrenica.

E poi c'è la Toscana della co-sta. Critica con alcune scelte del-la Regione. Dopo i pisani MarcoFilippeschi e Paolo Fontanelli,infuriati con Rossi per le sue po-

sizioni sugli aeroporti, ritenutepenalizzanti per lo scalo Galileidi Pisa, anche Marco Ruggeri,sconfitto nelle elezioni labroni-che, ha lanciato un messaggio alGovernatore: «Guarda che la tuariconferma non è sicura». E ieriglielo ha ripetuto in un incontro

in Regione. A Livorno il Pd ritie-ne infatti di aver perduto ancheper la scelta regionale di un nuo-vo ospedale.

In molti dai consiglieri regio-nali Gianfranco Venturi e Arde-lio Pellegrinotti si dichiarano fa-vorevoli alla riconferma di Ros-

si. Anche il renziano AntonioMazzeo, responsabile regionaledell'organizzazione del Pd, so-stiene "che le percentuali di unariconferma di Rossi sono alte".Lo stesso sindaco di Prato Mat-teo Biffoni dichiara che «al mo-mento ritengo che Rossi sia ilcandidato naturale», ma aggiun-ge che «se serviranno le primariesi fanno».Primarie invocate dalcivatiano Samuele Agostini. Cheaggiunge: «Crediamo di non es-sere solo noi ad esprimere dubbisulla riconferma di Rossi».

Per il Governatore è tempo diesami. Poi la parola passerà aRenzi. Al quale è piaciuta la posi-zione di Rossi sugli aeroporti manon il giudizio velenoso contro ilgoverno sulla Concordia. Cosìcome ai renziani non piaccionomolte posizioni della Marson.Rossi è come rimandato a set-tembre. Il mese del sì o del no.

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IL RETROSCENA

Per Rossi corsa a ostacolila candidatura in Regione

di Andrea Lazzeri◗ LIVORNO

Giuseppe Civati, detto Pippo,chiama a raccolta i non allinea-ti di quello che un tempo fu ilpartito democratico e ora han-no ribattezzato Partito di Ren-zi, ovvero Pdr. Dice di non vo-ler fare un correntone ma in-tanto al The Cage di Livorno cisono tutti quelli che ogni gior-no si scontrano con il presiden-te del consiglio. E sembra averle idee chiare anche su una pos-sibile ricucitura con l’ex amicoRenzi: un appoggio alla ricandi-datura di Rossi alla Regione To-scana, potrebbe rappresentareun forte segnale. Di cui perònon c’è ancora traccia.

Un politicamp a Livorno,città dove tanto tempo fa nac-que la sinistra e dove, pocotempo fa, è stata sconfitta cla-morosamente. Scelta simboli-ca? Voglia di rivincita o deside-rio di inventare una cosa nuo-va?

«Scelta politica. Necessariaper mettersi in discussione. Cit-tà di sinistra, in cui la sinistradeve ritrovare la capacità dirappresentare i cittadini».

In Toscana- ma anche nelresto d'Italia - i candidati diispirazione renziana hannovinto sfide difficili (vedi Pra-

to). Mentre i candidati chenon rappresentavano la“novità Renzi” hanno avuto lapeggio, come a Livorno. Per-ché?

«Mi pare che a Livorno laquestione non fosse soltanto: aquale corrente del Pd appartie-ne il candidato sindaco?L'esempio di Prato ci deve mo-tivare: anche dove si è perso, lasinistra può tornare a convince-re».

Vannino Chiti è tra i mag-giori oppositori alla riformadel Senato. Lei con chi sta?

«Vannino Chiti non è un op-positore della riforma del Sena-to. La formulazione della do-manda è, come spesso accade,condizionata da quello che di-ce il premier e da una retoricacarica di falsità. Chiti ha presen-tato una diversa proposta di ri-forma, molto migliore di quelladi Renzi. E come forse sapràChiti sarà a Livorno».

Lei diventa un leader nazio-nale durante la prima Leopol-da fiorentina. Sembrava untandem inarrestabile quellodi lei e Renzi. Su cosa è avve-nuta la rottura?

«Non sono un leader nazio-nale nemmeno ora, dopo la Le-opolda Renzi prese una stradadiversa».

Mai pensato a una ricucitu-

ra con l'ex sindaco di Firenze?«Le condizioni non ci sono

ancora state».L'appuntamento di oggi a

Livorno si basa su una parola:"Possibilità". Ne spieghi il sen-so poltico.

«Da anni mi ripetono che lasinistra non ci deve essere più,che bisogna governare con ladestra, che non ci sono alterna-tive. Penso ci siano sempre al-tre possibilità, soprattutto

quando la politica non offre lerisposte che i cittadini si atten-dono».

Rivendicare la "possibilità"significa che oggi lo spazio perl'agire collettivo si stia ridu-cendo.

Può indicarmi i maggiorifattori di rischio in questo sen-so?

«Beh, mi pare che siano vent'anni che la politica e la sua ca-pacità di rappresentare e orga-

nizzarsi siano in crisi».È opinione diffusa che stia

organizzando un correntonein vista dell'uscita dal Pd. È ve-ro? Crede che dentro il partitodi Renzi ci sia spazio per il dis-senso?

«No, non sto organizzandonessun correntone. Nel Pd diRenzi però il dissenso, ancheminimo, anche parziale, anchepuntuale è vissuto con fastidio.I toni sono sprezzanti nei con-fronti di chi la pensa diversa-mente. E questo è un vero pec-cato, perché penso che la politi-ca nuova debba essere fatta inmodo diverso».

Nel Pd sembrava ormai pa-cifico che le candidature venis-sero selezionate con le prima-rie. Invece la discussione si èriaccesa in vista delle regiona-li del prossimo anno e sul no-me del presidente uscenteRossi.

«Renzi è diventato segretarioe premier grazie alle primariequelle vinte ma anche quelleperse l'anno prima. Spero chequesto sia il metodo anche perscegliere il candidato delleprossime regionali in tutta Ita-lia. Certo se Renzi sostenesse laricandidatura di Rossi sarebbeun fatto politico di cui tutti do-vrebbero tenere conto, ma nonmi pare le cose stiano così».

Lorenzo Becattini, presidentedi Toscana Energia, èdiventato deputato del partitodemocratico: l'insediamentocome primo dei non eletti inToscana è avvenuto a seguitodelle dimissioni delneosindaco di Prato MatteoBiffoni. Becattini, giàsegretario metropolitano deiDs a Firenze, è stato sindaco diReggello e assessore allosviluppo economico delComune di Firenze.

Da oggi i civatiania Livorno

Civati a Livornoper compattarei non renziani«In questo partito c’è troppo fastidioverso il dissenso anche quando è ben motivato»

Enrico Rossi (FOTO FABIO MUZZI)

Freddezzaversoilgovernatoreuscentedapartedellefederazionidellacosta

PD: LO SCONTRO INTERNO

Giuseppe Civati e Matteo Renzi, quando ancora tra i due c’era sintonia

Maria Elena Boschi

Becattini diventadeputato al postodi Matteo Biffoni

Al The Cage di villa Corridi si apreoggi pomeriggio (ore 18) ilPoliticamp organizzato daicivatiani.Si concluderà nella tardamattinata di domenica con unintervento di Pippo Civati.L’appuntamento di oggipomeriggio verte sul tema«La parità è possibile»,Marina Terragni introduce:Ilaria Bonaccorsi, MercedesLanzilotta, Filomena GalloAlle ore 21 si parla di «Lapartecipazione è possibile»Andrea Fabozzi introduce:Andrea Pertici, Elly Schlein,Vannino Chiti, Nadia Urbinati,Fabrizio Barca, Maurizio LandiniDomani mattinaalle 10, (Palco interno)«La cultura è possibile»,Massimo Monaci introduce:Tomaso Montanari, Maria ChiaraCarrozza, Andrea Ranieri, PietroFolena, Maria Grazia Rocchi,Vincenzo VitaSempre alle 10 sul palco esterno:«Expo in ognuno di noi, Expodappertutto».

politcamp ‘‘Se Renziappoggiassela candidatura

del governatore toscanosarebbe importante‘‘Spero che le

primarie sianoun metodo

da seguire anche in vistadelle regionali 2015

VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 IL TIRRENO Attualità 5