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Decisamente non i tiravolisti. Ferragosto e dintorni non rappresentano davvero il momento in cui gli appassiona-ti disertano l’attività di pedana. Ve lo dimostriamo (che è poi formula retorica per dire che se siete scesi in peda-na da qualche parte negli ultimi quattordici giorni, allora è probabile che vi ritroviate ritratti o descritti proprio in questo numero) con un’accurata rassegna di avvenimen-ti tiravolistici in programma nel cuore torrido del mese di agosto. Innanzitutto, come già preannunciato dalla co-pertina, parliamo del Mondiale di Compak Sporting che rappresentava l’orizzonte più prossimo quando ci siamo lasciati nell’imminenza del break ferragostano. Ci eravamo salutati mentre i “nostri eroi” partivano per il confronto iridato di San Pietroburgo e in questo numero torniamo puntualmente in rete il mercoledì per darvi conto delle grandi imprese che quei “nostri eroi” frattanto hanno com-piuto. Grandi imprese a tutto campo e in ogni comparto, come vedrete leggendo di più nelle prossime pagine, anche se abbiamo voluto sintetizzare tutte quelle imprese nella conquista del titolo per nazioni da parte del team compo-sto da Marco Battisti, Michael Spada e Andrea Ciamaglia. Riduttivo, si dirà, sintetizzare il successo complessivo della “campagna di Russia” degli specialisti del Compak in questa sola immagine, ma d’altronde i Seniores di Veniero Spada hanno compiuto un’impresa davvero incredibile, andando

a centrare il successo proprio laddove, anche in anni re-centissimi, sembrava assolutamente impossibile insidiare il monopolio delle corazzate anglo-francesi. Ma non c’è sol-tanto il Mondiale di Compak Sporting ad attendervi nelle pagine di questo numero de IL TIRO A VOLO. Parliamo ad esempio diffusamente di Italian Down The Line dedicando spazio al Campionato italiano che si è disputato a Umbria-verde proprio nel giorno di Ferragosto. Ricordate? Ne par-lammo tempo fa annunciandolo con un titolo ammiccante: Tu vuo’ fa l’americano. Qualcuno, frattanto, l’americano l’ha interpretato bene. Ve lo lasciamo scoprire dalla cronaca de-dicata all’avvenimento e dal commento alla manifestazione espresso da Fabrizio Evangelisti. Dicevamo del Ferragosto. E dei suoi dintorni. Ebbene, se siete stati a Castelgoffredo per il Campionato italiano di Double Trap con il calibro 20, oppure ai World Master Games di Fossa Olimpica e di Fossa Universale di Torino, oppure ancora alla Grande Maratona di Ferragosto al Concaverde o al Campionato italiano di Fossa Olimpica con il calibro 20 a Fano la scorsa domenica 18 agosto: insomma, se non vi siete persi una di queste manifestazioni e vi siete anche distinti, IL TIRO A VOLO parla sicuramente di voi. Basta continuare a sfoglia-re. Buona lettura e buona visione.

La Redazione

CONTROCOPERTINA

Chi ha paura del ferragosto?

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Numero 241 24221 agosto 2013

DirettoreLuciano Rossi

Direttore ResponsabileLuigi Agnelli

Direzione e RedazioneFederazione Italiana Tiro a VoloViale Tiziano 7400196 RomaTel. 06 45235200Fax 06 [email protected]

CoordinatoreRedazionaleMassimiliano [email protected]: @ILTIROAVOLO

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In copertina

Campioni del mondo! Campioni del mondo! Campioni del mondo! Evocare una formula giornalistica televisiva passata alla storia non è iperbolico per questa circostanza. Marco Battisti, Michael Spada e Andrea Ciamaglia hanno davvero compiuto un’impresa storica conquistando il titolo iridato a squadre di Compak Sporting al con-fronto planetario di San Pietroburgo

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pag 4 BATTISTI, SPADA E CIAMAGLIA SUL TETTO DEL MONDO

pag 10 è GIAMPAOLOMICHELETTIL’AMERICANO

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pag 14INTRAMONTABILI IN PEDANA

pag 16 UNO SCUDETTOPER FRANZ

pag 18 ADRIANO LAMERA è IMBATTIBILE CON IL 20

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Storica vittoria del team azzurro dei Seniores al Campionato del Mondo di Compak Sporting a San Pietroburgo. Capitan Battisti sfiora l’impresa e si aggiudica l’argento individuale ma si consola con la Coppa del Mondo stagionale. Prestigioso bronzo per Carla Flammini nella sfida in rosa, ma è campione del mondo anche l’inossidable Superveterano Eugenio Bruscolini

Battisti, Spada e Ciamaglia sul tetto del mondo

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All’Olimpiets di San Pietroburgo i Seniores azzurri del Compak sono autori di un’impresa storica: con 568/600 Marco Battisti, Michael Spada e Andrea Cia-maglia conquistano infatti il titolo mondiale per na-zioni del 2013 guadagnandosi quell’appellativo di ma-estri della disciplina che fino ad ora era stato appannaggio quasi esclusivo delle scuole storiche di Gran Bretagna e Francia. È una vittoria netta quella ottenuta dal team selezionato dal Direttore Tecnico Veniero Spada: la Francia capitanata da un fuoriclasse del calibro di Cristophe Auvret è seconda a sette lun-ghezze e il Portogallo si assicura la medaglia di bron-zo con 551, scalzando dal podio i portacolori della Gran Bretagna che concludono addirittura al quinto

posto con 542 alle spalle del 545 della Russia. Quella del terzetto azzurro dei Seniores è senza dubbio la vittoria più prestigiosa di questo Mondiale russo di Compak, ma in realtà il team del coach Spada rientra dalla sfida dell’Olimpiets con moltissimi allori impor-tanti. Innanzitutto la medaglia d’argento della gara in-dividuale artigliata con la consueta caparbietà da ca-pitan Marco Battisti: un risultato che corona in maniera pirotecnica la prima stagione da “grande” del pesarese dopo i già ampiamente gloriosi trascorsi da under 20. Qualche anno fa una celebre azienda di cal-zature sportive, per la propria campagna pubblicitaria promossa in occasione delle Olimpiadi, coniò uno slogan che recitava: non vinci l’argento, perdi l’oro.

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Marco Battisti, Michael Spada e Andrea Ciamaglia esultano sul podio di San Pietroburgo per la conquista del titolo mondiale a squadre

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Non ci sentiamo davvero di sottoscrivere un giudizio del genere che sembra un po’ echeggiare quel “meda-glismo” che abbiamo deprecato in queste pagine pro-prio qualche settimana addietro. L’argento di Marco Battisti è assolutamente uno straordinario risultato che probabilmente il pesarese avrebbe volentieri sot-toscritto “al buio” prima dello start della gara all’Olimpiets, ma occorre anche dire, per obbiettività di giudizio e per dovere di cronaca, che quell’argento rappresenta perfino un oro virtuale se, come è vero, un paio di circostanze hanno davvero congiurato contro la possibile vittoria dell’azzurro. Con George Digweed e Richard Faulds illustri assenti, Marco Bat-tisti, bronzo all’Europeo di Rio Salso, gareggia a San Pietroburgo, per dirla in gergo tennistico, in qualità di testa di serie numero uno. Ma il pesarese non si lascia condizionare dalla pressione psicologica del ruolo e chiude la prima giornata con un perfetto 50/50 che descrive immediatamente Marco come uno dei più accreditati pretendenti al titolo. Ma è nella seconda giornata che si verifica subito un episodio che po-trebbe davvero trasformare in negativo la bella prova dell’azzurro. Nell’avvicendamento tra una batteria e un’altra al campo 8, sul quale Battisti si appresta ad affrontare la terza serie del Mondiale, inavvertitamen-te un tiratore scambia il fucile dell’italiano per il pro-prio e prelevando dalla rastrelliera l’arma sbagliata si allontana dal campo 8 per dirigersi verso la club-hou-se. Battisti si accorge dello scambio dell’arma nel mo-mento in cui è chiamato in pedana, ma il tiratore che ha commesso l’incredibile scambio di fucile non è im-mediatamente reperibile e Battisti corre il rischio di non poter effettuare la serie oppure di effettuarla con un’arma non sua. L’immediata mobilitazione di tutto il clan azzurro per rintracciare l’autore dell’in-credibile errore e l’intervento del Presidente della

Fitasc Jean Francois Palinkas, che autorizza una sorta di time-out per la batteria che sta per scendere in pedana in attesa di una soluzione del problema, per-mette di rintracciare il fucile di Marco Battisti e di porre il pesarese nelle condizioni di affrontare la se-rie senza conseguenze immediate, ma è certo che l’episodio influisce negativamente sullo stato di con-centrazione dell’azzurro che, su di un campo già diffi-cilissimo - in cui nell’arco del Mondiale sarebbe stato poi realizzato un solo en-plein a firma di Michael Spa-da - intercetta soltanto ventuno piattelli. Per una cor-sa convinta al titolo come quella che stava compien-do l’azzurro, quel 21/25 risulta un punteggio inevitabilmente un po’ pallido, ma è proprio a quel punto che Marco torna a vestire i panni di SuperBat-tisti. Esattamente come era avvenuto proprio una settimana prima all’intersocietario di Agna quando, dopo un avvio un po’ incolore, il pesarese aveva chia-mato a raccolta tutte le proprie forze e quelle del team di Foligno per andare a cogliere al fotofinish una vittoria che, alle prime battute della gara, sembrava davvero improbabile. Con lo stesso atteggiamento positivo, all’Olimpiets Battisti non perde tempo a re-criminare sull’episodio incredibile dello scambio del fucile, ma decide piuttosto, da campionissimo, che i conti si faranno alla fine e che saranno proprio i piat-telli da affrontare, piuttosto che quelli già colpiti o già sbagliati, che decideranno l’esito di questo Mondiale. Al termine delle otto serie distribuite nei quattro giorni di gara del Mondiale pietroburghese Marco può mostrare uno show-down di 191 centri su 200 che è lo stesso punteggio a cui approda Cristophe Auvret. Michael Spada si ferma a 190 e saranno le ultime batterie di gara a dire se l’umbro può correre per una medaglia. Andrea Ciamaglia si attesta a 187 ed è intorno al decimo posto a livello individuale ma

Marco Battisti ha centrato la conquista di un prestigiosissimo argento individuale alle spalle del russo Ayal Makarov e davanti al francese Cristophe Auvret

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il suo score fa già da solidissimo contributo per la strepitosa vittoria collettiva dei Seniores azzurri. Nel Mondiale pietroburghese dei quasi cinquecento con-tendenti le sorprese davvero non finiscono mai. Quando sembra ormai che il titolo debba essere de-mandato ad uno shoot-off che si preannuncia stellare tra Battisti e Auvret, è invece il russo Ayal Makarov a uscir fuori con un totale strepitoso di 193/200 che vale l’alloro iridato del 2013. Nello spareggio dell’oro virtuale tra Auvret e Battisti è tuttavia ancora l’azzur-ro a dar prova di grande carattere: per 24 a 20 è in-fatti il pesarese ad assicurarsi il secondo posto sul gradino del podio dei Seniores. Con il suo pregevolis-simo 190 Michael Spada si conferma quarto speciali-sta di Compak del mondo davanti ai 189 dell’estone Hannes Kuusmik e del portoghese Pedro Sabido e ai 188 del russo Maksim Lukin, dello statunitense Geb-ben Miles e del portoghese Joaquim Rosa Luis. Il ter-zo azzurro del team selezionato da Veniero Spada, Andrea Ciamaglia, a quota 187 condivide il pianerot-tolo con due francesi: Matthieu Delmas e Maxime Morin, con l’ungherese Andras Szerdahelyi e con i russi Konstantin Lelikov e Grigory Karagadyan. Si tratta complessivamente di punteggi non vertiginosi (se confrontati ad esempio con i vertici qualitativi dell’Europeo italiano di giugno) che dicono della gran-de difficoltà dei lanci della rassegna iridata. Lo confer-ma lo stesso Veniero Spada nella sua doppia qualità di coach e di noto tracciatore di molte competizioni in-ternazionali. “Dal punto di vista della difficoltà, dice

infatti il tecnico umbro, siamo tornati ai livelli di due o tre anni fa, prima di quella fase in cui si è deciso a livello generale di ammorbidire i lanci e favorire i punteggi alti. Adesso la tendenza è di nuovo quella di perseguire la difficoltà, pertanto la mia impressione è che dovremo abituarci nelle prossime stagioni a gare internazionali con lanci molto difficili e con gli specia-listi più forti che si attesteranno sui punteggi descrit-ti da questo Mondiale russo. Quanto al successo del terzetto dei Seniores, non posso dire che sia stata del tutto una sorpresa, perché ero pienamente consape-vole delle grandi potenzialità di Marco e Michael - che infatti sono stati in corsa per il titolo individuale per tutta la gara - e in parallelo della grande capacità di tenuta di Ciamaglia. Abbiamo compreso come si fa a vincere e adesso sta agli altri dimostrare di poter fare meglio.” Ma il trionfo del team Battisti - Spada - Cia-maglia e lo splendido argento individuale del pesarese non sono stati appunto davvero gli unici allori impor-tanti vendemmiati dagli italiani del Compak al Mon-diale di San Pietroburgo. In area femminile è maturato infatti un prestigioso quanto inatteso bronzo per Carla Flammini. A questo proposito anche lo stesso coach Spada ha ammesso che non aveva dubbi sul costante rendimento di Martina Maruzzo e si atten-deva quindi la consueta bella prova della vicentina. Ma l’exploit di Carla Flammini è stato davvero inatteso ed è certamente grazie ad una salutare euforia che l’abruzzese ha affrontato lo shoot-off per il terzo po-sto con la sua compagna di squadra Maruzzo supe-

Nel confronto femminile Carla Flammini si è assicurata la medaglia di bronzo:

il titolo è andato alla britannica Cheryl Hall davanti alla russa Inna Alexandrova

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Eugenio Bruscolini si è laureato campione del mondo dei Superveterani davanti al russo Valeryi Konshin e al francese Jean-Marie Dinghin

Eugenio Bruscolini, Enzo Gibellini e Ottorino Rovetta si sono laureati campioni del mondo precedendo Francia e Russia

Giovanni Provenzale ha artigliato un prestigioso argento tra i Veterani alle spalle del francese Alain Marcheron e davanti al russo Oleg Noskov

randola poi autorevolmente. Con la britannica Cheryl Hall già in possesso del titolo a quota 184/200 e con la russa Inna Alexandrova vestita d’argento a 182, le due azzurre di Spada si sono infatti ritrovate a pari a quota 180: senza timori reverenziali Carla Flammini ha affrontato lo shoot-off con grande determinazione regolando Martina Maruzzo per 24 a 22. Avrebbe po-tuto essere sicuramente trionfo per il team azzurro anche nel comparto in rosa se Katia Vaghi, a causa di un infortunio occorsole proprio pochissimi giorni prima del Mondiale, non avesse dovuto rinunciare alla trasferta russa. Con 509/600 ha vinto la Russia della Alexandrova davanti alla Lettonia (490) e alla Francia

(483). Meritava certamente di salire sul podio del Mondiale il campione continentale Mattia Cecchetti, ma nella sfida pietroburghese il 181 confezionato dal perugino non è stato sufficiente per tradursi in meda-glia. Con 187/200 si è assicurato il titolo il francese Maxime Morin davanti all’ungherese Tamas Jeri (184) e al danese Jakob Iversen (182). Gli azzurrini sono rimasti fuori dal podio anche a livello collettivo: con la Francia al vertice della graduatoria a quota 544/600, è stata la Danimarca ad assicurarsi l’argento con 535 davanti al 523 della Russia. L’Italia di Mattia Cecchetti (181), Pietro Piccari Ricci (167) e Fulvio Guglielmo (174) con il complessivo 522 si è dovuta accontenta-

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Marco Battisti si è aggiudicato la Coppa del Mondo della stagione 2013 davanti all’ungherese Szerdahely e a Michael Spada

La rappresentativa azzurra sfila sul palco dell’Olimpiets durante la cerimonia inaugurale del Mondiale pietroburghese

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I Veterani Giovanni Provenzale, Alvaro Leardini e Giovanni Zamboni hanno vinto il titolo mondiale a squadre davanti alla Francia e alla Russia

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Secondo posto in Coppa del Mondo anche per Mattia Cecchetti con le altre sedi del podio occupate dai danesi Jakob Iversen e Christian Pedersen

Nel comparto femminile la Coppa del Mondo 2013 è stata appannaggio della britannica Cheryl Hall: Martina Maruzzo ha centrato un prestigioso secondo posto davanti alla russa Inna Alexandrova

Giovanni Provenzale ha conquistato la Coppa del Mondo 2013 dei Veterani: terzo posto prestigioso per I’altro azzurro Ivano Bettini

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re del quarto posto. Hanno decisamente brillato i Veterani azzurri. Con 180/200 Giovanni Provenzale è andato a cogliere un prestigioso argento individuale alle spalle del francese Alain Marcheron, che ha arti-gliato il titolo con un solo centro in più ri-spetto all’azzurro, e davanti al russo Oleg Noskov (terzo con 174 dopo uno spareg-gio con l’inglese Grant e con il belga Man-shoven). Ma in collaborazione con Alvaro Leardini e Giovanni Zamboni, autori en-trambi di 168 centri e attestatisi al decimo posto nella graduatoria individuale, l’Italia di capitan Provenzale ha vinto il titolo con 516/600 precedendo di ben otto lunghezze la Francia e di quindici la Russia. Vittoria prestigiosa anche per Eugenio Bruscolini tra i Superveterani. L’inossidabile speciali-sta di Riccione totalizza 173 centri su 200 e al termine della sfida russa si trova a pari punteggio con il beniamino di casa Valeryi Konshin. Mette in campo tutta la sua gran-de esperienza l’azzurro Eugenio nello sho-ot-off con l’avversario russo e lo supera brillantemente per 23 a 20. Sfiora il podio Enzo Gibellini che risulta quarto con 169 bersagli utili ad un piattello dal francese Jean-Marie Dinghin. Ma Eugenio Bruscolini, Enzo Gibellini e Ottorino Rovetta (158) sono comunque campioni del mondo. Con 500/600 gli azzurri precedono di ben quin-dici lunghezze la Francia che supera a sua volta di un abisso il terzetto della Russia.

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ITALIANI DOWN THE LINE

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Giampaolo Micheletti è il supercampione del 2013 dell’Italian Down The Line: il tiratore capitolino riceve il trofeo sul podio di Umbriaverde da Fabrizio Evangelisti

Tu vuo’ fa l’americano: avevamo titolato qualche settimana fa presentando il Campionato di Italian Down The Line in programma sulle pedane di Umbriaverde nel giorno di Ferragosto. E ad interpretare meglio di tutti il ruolo di “americano” nella sfida ferragostana della più diffusa disciplina tiravolistica amatoriale del mondo anglosassone è stato Giampaolo Micheletti. Il noto universalista romano ha conquistato il titolo di supercampione italiano della stagione 2013

costruendosi un credito di 572/600. Non ha avuto in realtà vita facile Micheletti sule pedane umbre perché nel computo generale il giovane Emanuele Romolini si è attestato alle sue spalle con appena due punti in meno. Terzo è risultato Giacomo Luongo con 556. Si dichiara soddisfatto del responso complessivo del Ferragosto all’insegna del Down The Line anche Fabrizio Evangelisti, coordinatore della disciplina per conto della Fitav. “Anche se gli iscritti alla gara

È Giampaolo Michelettil’americanoL’universalista capitolino conquista a Umbriaverde il titolo di supercampione di Italian Down The Line della stagione 2013

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non sono stati numerosissimi, precisa il toscano, siamo riusciti a ritoccare in positivo il dato di partecipazione dell’anno scorso e già questo fenomeno, da solo, costituisce un risultato apprezzabile. L’impianto di Umbriaverde si è rivelato come di consueto all’altezza della situazione ed ha rappresentato lo scenario ideale per una gara che ha lasciato pienamente soddisfatti tutti i partecipanti. In sostanza siamo riusciti ad organizzare un evento sportivo con grande professionalità in una cornice di sano divertimento. L’American Trap, che è poi la denominazione più generica del Down The Line, è sicuramente in ascesa, anche se devo confessare che, quando ho assunto l’incarico, avrei immaginato uno sviluppo più rapido e quantitativamente più significativo. Tuttavia è proprio la palese soddisfazione dei partecipanti alle gare che ci premia e che ci stimola a proseguire con entusiasmo questa esperienza.” Bella sfida anche a livello di gara a squadre: nella classifica valida per l’assegnazione della Gran Coppa Beretta vince Napoli: a comporre il punteggio di 847 punti complessivi che hanno attribuito il successo alla compagine partenopea hanno contribuito i due Giacomo Luongo e Salvatore Capasso. Claudio Sciurpa, Franco Bolici e Giuliano Capocci hanno composto il punteggio di 845 e hanno condotto alla conquista dell’argento il team Trasimeno 1 davanti a Trasimeno 2 (840) per i cui colori in questa occasione hanno gareggiato Stefano Terrosi, Osvaldo Castrini e Umberto Cresti. A livello individuale Giampaolo Micheletti ha svettato con autorevolezza in Prima categoria con 292 punti. L’universalista romano ha preceduto Claudio Sciurpa (287)

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Il podio delle squadre in gara per la Gran Coppa Beretta: Napoli precede Trasimeno 1 e Trasimeno 2

In Prima categoria Giampaolo Micheletti ha preceduto Claudio Sciurpa e Giacomo Luongo

Stefano Terrosi ha vinto il titolo di Terza categoria davanti a Fabio Caporaletti e Franco Bolici

In Seconda categoria Claudio Di Benedetto ha vinto precedendo Nerio Finotti e Alessandro Dell’Acqua

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Osvaldo Castrini si è imposto tra i Veterani precedendo Nicola Ferrara e Bruno Bracalini

Nel Settore Giovanile Emanuele Romolini ha vinto il titolo del 2013 davanti a Giacomo Luongo e Stefano Baldanzi

Roberta Pelosi ha vinto il titolo delle Ladies precedendo Aurora Dei e Fiammetta Rossi

Tra i Master ha vinto Giuliano Fabbri che ha preceduto Salvatore Capasso e Walter Veroli

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o e Giacomo Luongo (285). In Seconda categoria ha vinto invece Claudio Di Benedetto con 268 punti che hanno costretto alla piazza d’onore Nerino Finotti (266). Con 263 si è aggiudicato la medaglia di bronzo Alessandro Dell’Acqua. Con un ottimo 291/300 Stefano Terrosi ha vinto il titolo di Terza categoria: il tiratore della Società Trasimeno ha preceduto il 286 di Fabio Caporaletti e il 277 di Franco Bolici. Un nome prestigiosissimo ha caratterizzato il vertice del podio delle Ladies: è infatti Roberta Pelosi la campionessa italiana 2013 di Italian Down The Line. La plurititolata ed eclettica tiratrice capitolina ha totalizzato 257 punti ed ha preceduto di misura Arora Dei. Fiammetta Rossi è stata ottima terza con 251. Il punteggio di 289/300 ha attribuito il successo tra gli under 20 a Emanuele Romolini davanti al 283 di Giacomo Luongo e al 263 di Stefano Baldanzi. Osvaldo Castrini si è laureato campione dei Veterani con 268 punti davanti a Nicola Ferrara (266) e a Bruno Bracalini (263). Leader della classifica dei Master è stato Giuliano Fabbri che ha totalizzato 272 punti su 300 e ha preceduto Salvatore Capasso (271) e Walter Veroli (263). Tra i Cacciatori Massimo Bandini ha totalizzato 272 punti e si è imposto davanti Fabrizio Storai (264) e Luca Ricoveri (255).

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Dopo il successo nell’edizione del 2011, il tiratore varesino di Origgio Diego Puccio, che difende i colori del Tav Belvedere di Uboldo, ha concesso il bis salendo anche quest’anno sul gradino più alto del podio della Grande Maratona di Ferragosto al Concaverde. La accattivante quanto partecipata kermesse ha visto protagonisti oltre centosessanta tiratori che, nello splendido scenario del mega centro gardesano del Trap Concaverde, si sono misurati sulla distanza dei 150 piattelli a scorrere. Nel turno del mattino, iniziato alle ore 9, l’iseano Renato Ferrari del Tav mantovano San Fruttuoso di Castelgoffredo ha posto l’asticella a quota 140/150, un piattello in più rispetto all’alfiere bresciano del Tav Valle Duppo Cristian Filippi e all’alessandrino Andrea Guglielmo. Con queste premesse ecco entrare in scena i tiratori del turno pomeridiano, per nulla intenzionati a lasciare ferma quell’asticella che, comunque pare resistere. Punteggio alto ma non altissimo quello di Ferrari ed ecco quindi partire l’assalto incrociato a quel 140/150, con tanti validi e quotati tiratori a iniziare da Dario Premoli, vincitore quest’anno del barrage dei Prima categoria al Gran Mondiale Perazzi, che si propone con due 25/25 e un 24/25 in rapida successione per poi gettare alle ortiche una più che convincente scalata alla leadership con una serie di svarioni da dimenticare nelle serie conclusive. Gioca assai bene le sue carte invece Luciano Minelli, tiratore di notevole levatura del Concaverde, che scalda i motori con due 23/25 e un 24/25 per poi inanellarne altri 3 di fila che, intorno alle ore 16.30, fanno cadere l’asticella di Ferrari. Siamo dunque a quota 142/150 e le minacce proseguono grazie alle giustificate avance di atleti come Fabio Maiolini e Alessandro Forelli del Concaverde, Pascal Zauri, del vicentino Maurizio Porta e di Diego Puccio. Quando sono quasi le 17.30 Maurizio Porta raggiunge a quota 142/150 Luciano Minelli scalzandolo dalla cima della

classifica in virtù dell’ultima miglior serie (25/25 contro 24/25), ma Porta non sa ancora che la stessa sorte toccherà molto presto anche a lui. Nell’ultima batteria in programma, infatti, Diego Puccio non lascia sul campo nessun piattello facendo registrare il suo secondo 25/25. Determinante risulta infatti quel punteggio senza macchia fatto segnare nel corso della quarta serie (frazione che invece aveva visto Porta scivolare su un 22/25) ai fini della classifica assoluta che assegna con pieno merito a Diego Puccio il primato e il “Trofeo di Ferragosto”.

Diego Puccioè il maratoneta di ferragostoAl Concaverde è il tiratore di Varese ad aggiudicarsi la classicissima della stagione torrida

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di Giorgio Steccanella

Diego Puccio, vincitore della Grande Maratona di Ferragosto al Concaverde

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Elda Rolandi, portabandiera della compagine italiana dello Shooting Clay, acclamata durante la cerimonia di apertura dei World Master Games in Piazza Castello a Torino

È stato l’impianto cuneese di Racconigi a fare da palcoscenico al segmento tiravolistico del World Master Games: l’Olimpiade degli atleti over 30 che si è svolta a Torino nei primi giorni di agosto. Sulle pedane della società del presidente Allasia si sono alternati nomi noti e meno noti per dar vita ad un confronto, diretto con la consueta perizia dal Coordinatore Nicola Martino, che si è rivelato spesso giovanissimo nei contenuti agonistici. Nel comparto femminile della Fossa Olimpica Bianca Revello (106/125) ha svettato tra gli Agonisti davanti a Roberta Pelosi e Elda Rolandi, mentre Laura Stra si è imposta nel segmento Amatori precedendo Antonella Ercolanoni e Simona Cardaropoli. Tra gli Amatori over 30 della più antica disciplina olimpica è stata lotta serrata e Pierpaolo Giglioni (107/125) l’ha spuntata soltanto dopo aver domato in shoot-off Domenico Aloisi. Enrico Lino si è collocato al terzo posto. Claudio Tosello (114/125) ha invece svettato facilmente tra gli Agonisti over 30 costringendo alle piazze d’onore Vito Giuseppe Cito e Alessandro Musolino. Vittoria per Davide Cestari (111/125) su Alfredo Bianchi e Massimiliano Mondino tra gli over 40 Amatori. Gianpiero Alasonatti (113/125) ha svettato tra gli over 40 regolando in shoot-off Tommasino Crivello. Medaglia di bronzo per Enrico Giuseppe Gallo. Cosimo Monaco (107/125) ha vinto tra gli Amatori over 50 precedendo Ivano Giolito e Alberto Sicco, mentre Massimo Buzzaccaro (115/125) ha svettato tra i coetanei Agonisti davanti a Armando Lussiana

e Sergio Borgo. Vincenzo Minolfi e Vladimir Kopacik hanno svettato tra gli over 60, mentre tra i cavalieri della pedana inquadrati negli over 70 si è imposto Matteo Frattima. Nella Fossa Universale Bianca Revello (120/125) ha posto nuovamente il suo sigillo nella sfida del comparto Agonisti delle Ladies regolando Roberta Pelosi e Elda Rolandi, mentre è stata Monica Cavalchino (95/125) a vincere tra gli Amatori su Laura Stra e Rita Sabatino. Vertice del podio nella disciplina delle cinque macchine anche per l’over 30 Pierpaolo Giglioni (112/125), per gli over 40 Daniele Casolasco (115/125) e Giuseppe Palumbo (119/125), per l’over 50 Ivano Giolito (113/125), per gli over 60 Filippo Scaglione (115/125) e Giorgio Borrione (114/125) e per l’over 70 Francesco Sanfilippo (102/125).

Intramontabili in pedanaBelle sfide sulle pedane dell’impianto piemontese di Racconigi tra nomi illustri del panorama tiravolistico italiano per l’edizione 2013 dei World Master Games

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Foto di Davide Cestari

Il podio del Trap femminile Agonisti con Bianca Revello autorevolmente al vertice davanti a Roberta Pelosi e Elda Rolandi

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Sul podio degli Amatori over 50 della Fossa Olimpica Cosimo Monaco ha preceduto Ivano Giolito e Alberto Sicco

Al vertice del podio del Trap femminile Amatori si è collocata Laura Stra davanti a Antonella Ercolanoni e Simona Cardaropoli

Il podio della Fossa Universale femminile Amatori: Monica Cavalchino ha svettato su Laura Stra e Rita Sabatino

Il podio degli Amatori over 50 della Fossa Universale con Ivano Giolito che precede Renzo Furian e Elio Occhetti

Il podio degli Amatori over 40 della Fossa Olimpica con Davide Cestari al vertice davanti a Alfredo Bianchi e Massimiliano Mondino

Il podio degli Agonisti over 40 della fossa universale con Giuseppe Palumbo al vertice davanti a Gianpiero Alasonatti e Alessandro Musolino

Un gruppo di partecipanti ritratti al termine del Master Games con il coordinatore Nicola Martino

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DOUBLE TRAP

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Foto di gruppo per i vincitori dei titoli del confronto tricolore di calibro 20 di Double Trap a Castelgoffredo

Claudio Franzoni ha conquistato lo scudetto degli Eccellenza al Campionato italiano di Double Trap di calibro 20 a Castelgoffredo: sulle pedane della Società della famiglia Chitò il bresciano di Botticino ha collezionato 99 centri su 120 e ha regolato, ma soltanto di misura, uno specialista del calibro di Ercole Buffoli. Giovanni Garbi ha vinto tra i Prima categoria: il tiratore piemontese ha totalizzato 81 centri su 120 e al traguardo della sfida mantovana si è assicurato il titolo precedendo di un piattello l’eclettico lombardo Renato Ferrari. Con 76 bersagli utili si è aggiudicato la medaglia di bronzo Alberto Garosio. In Seconda categoria è stato Andrea Miotto ad assicurarsi lo scudetto: il giovane tiratore lombardo ha confezionato un solido 93/120 e si è imposto staccando di sei lunghezze Renzo Furian. Il veneto Davide Cerchier ha centrato la conquista di un brillante terzo posto con 86 bersagli utili e un piattello di vantaggio su di una vecchia volpe del doppio lancio come Vittorio Frapporti. Fausto Chitò è campione tra i Terza

categoria: il tiratore lombardo ha collezionato 83 centri su 120, rimediando con abilità nella seconda parte della gara ad una partenza non fulminante, e si è assicurato il vertice del podio davanti agli 80 centri di Diego Megale e Fracesco Mantovani che si sono distribuiti sul podio in quell’ordine dopo il barrage che ha visto Prevalere Megale per 5 a 4. Riccardo De Gasperi è il campione italiano di Double Trap con il calibro 20 del Settore Giovanile. Il tiratore lombardo ha fermato il volo di 75 dei 120 piattelli di gara e ha preceduto Lorenzo Ferrari (66) e Melissa Asia Rodini (47). Tra i Veterani ha vinto invece Roberto Negri: con 62/120 il piemontese ha preceduto Dario Verga (55). Tra i Master ha vinto invece Mario Barbieri: l’eclettico tiratore lombardo ha totalizzato 86 centri e ha staccato ampiamente Almerino Carraretto (65). La medaglia di bronzo è stata appannaggio del piemontese Piero Cignetti che ha totalizzato 53 centri come il lombardo Bruno Valessina ed ha poi prevalso nello shoot-off per 3 a 2.

Uno scudettoper FranzClaudio “Franz” Franzoni conquista il titolo tricolore di Double Trap tra gli Eccellenza a Castelgoffredo: sulle pedane mantovane vincono anche Giovanni Garbi, Andrea Miotto, Fausto Chitò, Riccardo De Gasperi, Roberto Negri e Mario Barbieri

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Claudio Franzoni ha conquistato lo scudetto egli Eccellenza precedendo Ercole Buffoli

Giovanni Garbi si è laureato campione italiano dei Prima categoria davanti a Renato Ferrari e Alberto Garosio

Andrea Miotto ha vinto in Seconda categoria regolando Renzo Furian e Davide Cerchier

In Terza categoria ha vinto Fausto Chitò davanti a Diego Megale e Francesco Mantovani

Tra i giovanissimi ha vinto Riccardo De Gasperi che ha regolato Lorenzo Ferrari e Melissa Asia Rodini

Roberto Negri ha vinto il titolo dei Veterani precedendo Dario Verga

Tra i Master ha vinto Mario Barbieri che ha preceduto Almerino Carraretto e Piero Cignetti

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FOSSA OLIMPICA

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Adriano Lamera al vertice del podio degli Eccellenza davanti a Gianluca Viganò e Ivan Rossi

Con un perfetto 25 alla quarta serie ha definitivamente risolto il problema: l’autore dell’impresa è Adriano Lamera e la circostanza è il Campionato italiano di Fossa Olimpica con il calibro 20 in programma la scorsa domenica 18 agosto sulle pedane marchigiane di Fano. Nella gara ben diretta dall’esperto Coordinatore Santo Falanga, Adriano Lamera ha avuto sì rivali anche accreditati, ma ha saputo risolvere ogni questione appunto nei cento bersagli di gara. Con 91 bersagli utili (24 – 19 – 23 – 25) il bergamasco ha composto il più alto punteggio degli Eccellenza e si è laureato brillantemente campione italiano. Ben più complicata si è rivelata l’attribuzione delle altre medaglie perché a quota 90 si sono ritrovati, pur per vie diverse, Gianluca Viganò, Ivan Rossi e Marcello Tittarelli. Decisamente di buon livello, anche se tagliati fuori da ogni prospettiva di podio, gli 89/100 confezionati a Fano da Marco Panizza, Albino Del Baldo, Giovanni Natalini e Davide Mazzanti. Nello spareggio per l’argento e il bronzo è stato Marcello Tittarelli a cedere per primo al quarto lancio e ad escludersi dalla possibilità di podio. Poi, appena un turno dopo, anche il padre d’arte Ivan Rossi si è arreso, consolandosi però con il terzo posto,

ed è stato dunque Gianluca Viganò ad assicurarsi il ruolo di runner-up alle spalle del leader Adriano Lamera.Tra i Prima categoria la sfida di Fano ha puntato i riflettori su Daniele Silvagni. Il tiratore emiliano è stato autore di uno straordinario 96/100 (24 – 23 – 24 – 25) che gli ha permesso di assicurarsi in solitudine lo scudetto di categoria. Per effetto di 93 centri è risultato secondo Gianfranco Cristoni davanti al 92 di Ilario Mea. Di pregiata fattura anche i 90 di Diego Sette e Enrico Moricci. Con 89/100 Lanfranco Cappelli (22 – 23 – 20 – 24) ha conquistato lo scudetto di Seconda categoria precedendo di misura Marcello Palazzi che ha un po’ gettato al vento la vittoria nel pallido passaggio a vuoto dell’ultima serie dopo il perfetto en-plein della terza frazione. Nerino Finotti, con 87 bersagli all’attivo, è stato ottimo terzo ed ha escluso dal podio gli 85 di Fabrizio Salvatori, Fausto Minichelli e Matteo Baiardi. Mattia Rosci è il campione italiano del 2013 di Fossa Olimpica con il calibro 20 della Terza categoria. Il tiratore marchigiano si è trovato appaiato a quota 84/100 al suo conterraneo Maurizio Gabrielli, ma si è impossessato dello scudetto nello spareggio con un secco 1 a 0. Giovani Picone con

Adriano Lamera è imbattibile con il 20Il bergamasco è campione italiano di Fossa Olimpica con il piccolo calibro: sulle pedane di Fano precede Gianluca Viganò e Ivan Rossi

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82 centri si è reso meritevole della medaglia di bronzo davanti agli 81 di Spartaco Baldini e Fabio Caporaletti. Con Giulia Pintor (91/100) campionessa delle Ladies davanti a Sabrina Panzeri (79), è stato Alex Tombari (54/100) a vincere in solitudine la gara degli under 20. Leonardo

Mancinelli ha vinto il titolo dei Veterani: con un brillante 85/100 il marchigiano ha preceduto Araldo Fioralisi (82) e Marino Cipriani (81). Con 86/100 Domenico Pulsoni si è assicurato lo scudetto dei Master davanti a Mauro Quarantini (85) e Bruno Carnevali (83).

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In Prima categoria Daniele Silvagni ha preceduto Gianfranco Cristoni e Ilario Mea

In Seconda categoria ha vinto Lanfranco Cappelli davanti a Marcello Palazzi e Nerino Finotti

Mattia Rosci ha vinto in Terza categoria precedendo Maurizio Gabrielli e Giovanni Picone

Giulia Pintor ha vinto il titolo delle Ladies regolando Sabrina Panzeri

Alex Tombari è il nuovo campione italiano del Settore Giovanile

Tra i Veterani ha vinto Leonardo Mancinelli che ha preceduto Araldo Fioralisi e Marino Cipriani

Tra i Master ha svettato Domenico Pulsoni che ha preceduto Mauro Quarantini e Bruno Carnevali

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