Il sistema delle ricerche nel campo della sicurezza in
Lombardia
Alberto Ceriani
Istituto Regionale di Ricerca della Lombardia
Evoluzione
• La ricerca sui temi della sicurezza riflette l’evoluzione delle competenze e delle politiche regionali:– da poco a di più, dal semplice al complesso;– dai rischi di tradizionale competenza regionale (idrogeo,
industriale) ai nuovi rischi (sicurezza urbana, stradale);– dal singolo rischio al trattamento integrato di più rischi;– dal supporto all’azione al supporto alla valutazione (ciclo
prevenzione, intervento, controllo, sanzione)
• Vero punto di svolta: dagli strumenti semplificati agli strumenti integrati (PRIM)
Le nuove domande
• “Negli ultimi decenni abbiamo assistito al passaggio da una società delle regole generali continue e stabili ad una “società dei rischi individualizzati”, instabile e discontinua.” (Morin, 2004)
• “L' attesa dell' inaspettato, l'attesa dei rischi possibili domina sempre più la scena della nostra vita: rischi individuali e rischi collettivi. E' il fenomeno nuovo che diventa un fattore di stress per le istituzioni nel diritto, nell'economia, nel sistema politico e anche nella vita quotidiana delle famiglie.” (Beck, 2001)
Paradossi della domanda di sicurezza
• Il sentimento di insicurezza non sembra proporzionale alle minacce reali
• Tra protezione e insicurezza, assicurazione e rischio, si è inserita una relazione di reciprocità: “essere protetti su un tema significa anche essere minacciati dallo stesso tema”
• Un eccesso di programmi di protezione espone a risentimenti per “frustazioni sicuritarie”
• Se essere protetti non è uno “Stato naturale” la costruzione di sistemi di protezione comporta impegni e costi (politici, sociali)
Nuove categorie di analisi
• Questa evoluzione della "modernità" richiede un cambiamento di metriche e di abbandonare categorie di analisi non più appropriate
• Esempi di nuove domande: – se i cittadini percepiscono i rischi nella loro unitarietà i
grandi “Programmi” di sostegno specializzati vanno riprogettati?
– Può servire spingere per una regia unitaria con programmi specializzati ma fortemente integrati?
– Come impostare nuovi sistemi di responsabilità individuale e collettiva?
La gestione della sicurezza: una questione di relazioni
• Molti soggetti cointeressati• Forte relazione con i media• Ancora pochi obiettivi comuni• Interessa a tutti aumentare la resilienza, intesa come
capacità sociale e istituzionale di far fronte a rischi e insicurezze? (con i rischi si deve convivere)
• Occorrono capacità “sofisticate”:– Gestione di risentimenti e frustazioni da in/sicurezza– Rischio di corto circuito con crescita generale dell’ansia
Dimensioni tecniche del rischio
• Classificazione delle priorità regionali per intensità, frequenza e localizzazione dei fenomeni di insicurezza
• Scenari per politiche di attenuazione del rischio (adattamento, mitigazione, riduzione dei danni futuri)
• Interazione tra approcci tecnici e pianificazione urbanistica e territoriale
• Contributi che rafforzino la possibilità di:– costruire previsioni adeguate;– realizzare sistemi di allarme;– definire “mappe di rischio”– indicare “linee guida” o “norme di prevenzione” per privati e altre
istituzioni
Approccio multidisciplinare
• Singoli approcci non riescono a fornire risposte adeguate, alla pianificazione servono più livelli di contributi– Sapere tecnico: ingegneria, scienze della terra, medicina
– Scienze umane: psicologia (percezione), processi sociali (sociologia, antropologia, comunicazione), economia
– Discipline strumentali e metodologiche: statistica, matematica
– Sapere giuridico
La declinazione di sicurezza per gli anni 2000
• Safety e security• Prevenzione e mitigazione • Sistema integrato di sicurezza• Risk management• Indicatori per la valutazione dell’efficacia, delle priorità e dei
costi delle opere di mitigazione• Aggiornamento della strumentazione tecnica (satellite,
monitoraggio pluviometrico, Risk management index, ecc.)• Responsabilità interistituzionale • Attenzione ai territori più esposti
Il confronto tra istituzioni
• Stato, Regione, Comuni: un bilancio finora insoddisfacente– Esperienze locali e politiche nazionali non si incontrano
facilmente– Rigidità delle visioni– Diffidenza statale verso i governi locali, concentrazione
sugli apparati di sicurezza e giustizia (serve mobilitare più fattori)
• Nuovi spazi per la Regione– Non concorrenza o contrapposizione ma sostegno alle
esperienze (in specie dove i fattori in gioco sono chiari e condivisi, occorrono politiche articolate)
La dimensione ottimale delle politiche per la sicurezza
• Lo sviluppo di politiche integrate per la sicurezza richiede iniziative di scala regionale:– Sistemi informativi– Infrastrutture di monitoraggio o di comunicazione– Formazione degli operatori– Ricerca specialistica
• Nuova consapevolezza:– Esistono problemi nello sviluppo di politiche integrate di
sicurezza per la cui soluzione la cooperazione tra Regione e Stato è più efficace della concorrenza tra Città e Stato
Le raccomandazioni sul rischio della commissione indipendente UK
• Non è possibile né desiderabile controllare ogni rischio della vita
• Il rischio zero è impossibile da ottenere e la società che lo persegue non sostiene più la libertà, la capacità di intraprendere, la fiducia in se stessi
• Dobbiamo promuovere un nuovo modo di gestione del rischio basato su questi capisaldi:– Dare risalto all’importanza della resilienza, della fiducia in se stessi e nelle
relazioni securitarie– Far vivere il principio che se il rischio è capito può essere attenuato– Rispondere ai nuovi rischi con equilibrio separando i fatti dalle emozioni– Non possiamo fingere che la legislazione sia la risposta– Gli assi della gestione stanno nella conoscenza, nella responsabilità e nella
migliore regolazione
Le prospettive. Una ricerca capace di
• Alto profilo tecnico:– Approccio multidisciplinare, rigoroso e responsabile, capace di trattare
l’esposizione al rischio, la gestione del danno• Territorializzazione e sperimentazione per aree:
– Condivisione programmi e risorse;– Condivisione strumenti di valutazione;– Reali processi di resilienza
• Presidio della domanda di sicurezza• Forti sinergie con il sistema universitario e della conoscenza• Nuovo rapporto con i media• Ruoli definiti ma concorrenti tra le istituzioni:
– Forte cooperazione tra Stato / Regione / Enti locali
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