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Il rinnovo del contratto d’appalto dei servizi di igiene
urbanaOsservatorio Provinciale Rifiuti
Provincia di Varese
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INDIVIDUAZIONE DEI SERVIZI OGGETTO D’APPALTO
Art. 21 – D.Lgs 5 febbraio 1997 – n° 22
Art. 7 - D.Lgs 5 febbraio 1997 – n° 22
Comma 1 - I comuni effettuano la gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento in regime di privativa nelle forme di cui alla Legge 8 giugno 1990, n°142 e dell’art.23.
Comma 7 - I comuni possono istituire nelle forme previste dalla Legge 142/90, servizi integrativi per la gestione dei rifiuti speciali non assimilati ai rifiuti urbani.
Comma 2 – sono rifiuti urbani:
a) rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso di civile abitazione;
b) rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli di cui alla lettera a), assimilati ai rifiuti urbani per qualità, ai sensi dell’art.21,comma 2, lettera g);
c) rifiuti di qualsiasi natura o provenienza giacenti sulle strade ed aree pubbliche
d) rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade; o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d’acqua;
e) rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali;
f) rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriale diversi da quelli di cui alle lett. b),c) e e).
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20.01.01
Carta e cartone
20.01.02
Vetro
20.01.03
Plastica piccole dimensioni
20.01.04
Altri tipi di Plastica
20.01.05
Metalli di piccola dimensione
20.01.06
Altri tipi di metallo
20.01.07
legno
20.01.08
Rifiuti biodegradabili di cucine e mense (FORSU)
20.01.09
Oli e grassi
20.01.10
Abbigliamento (indumenti)
20.01.11
Prodotti tessuti
20.01.12
Vernici
20.01.13
Solventi
20.01.14
Acidi
20.01.15
Sostanze alcaline
20.01.17
Prodotti fotochimici
20.01.18
Medicinali
20.01.19
Pesticidi
20.01.20
Batterie e pile
20.01.21
Tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio
20.01.22
Areosol
20. - Rifiuti urbani (rifiuti domestici e assimilabili prodotti da attività commerciali e
industriali nonché dalle istituzioni) inclusi i rifiuti della raccolta differenziata
20.01 – frazioni oggetto di raccolta differenziata (tranne 15.01)
20.01.23
Apparecchiature contenenti CFC
20.01.24
Apparecchiature elettroniche
20.01.25
Grassi e oli commestibili
20.01.26
Oli e grassi diversi da quelli di cui alla voce 20.01.25
20.01.27
Vernici, inchiostri, adesivi e resine con sostanze pericolose
20.01.28
Vernici, inchiostri, adesivi e resine diversi dal 20.01.27
20.01.29
Detergenti contenenti sostanze pericolose
20.01.30
Detergenti diversi da quelli della voce 20.01.29
20.01.31
Medicinali citotossici e citostatici
20.01.32
Medicinali diversi da quelli della voce 20.01.31
20.01.33
Batterie ed accumulatori di cui alle voci 16.06.01, 16.06.02, 16.06.03
20.01.34
Batterie ed accumulatori diversi da quelli di cui alla voce 20.01.33
20.01.35
Apparecchiature elettriche ed elettroniche, diverse da 20.01.21 e 23 contenenti componenti pericolosi
20.01.36
Apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alla voce 20.01.21, 20.01.23 e 20.01.35
20.01.37
Legno, contenente sostanze pericolose
20.01.38
Legno diverso da quello di cui alla voce 20.01.37
20.01.39
Plastica
20.01.40
Metallo
20.01.41
Rifiuti prodotti dalla pulizia dei camini e ciminiere
20.01.99
Altre frazioni non specificate altrimenti
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20.02.01
Rifiuti biodegradabili
20.02.02
Terra e roccia
20.01.03
Altri rifiuti non biodegradabili
20.02 – rifiuti prodotti da giardini e parchi (inclusi i rifiuti provenienti da cimiteri)
20.03.01
Rifiuti urbani non differenziati
20.03.02
Rifiuti dei mercati
20.03.03
Residui della pulizia stradale
20.03.04
Fanghi delle fosse settiche
20.03.06
Rifiuti della pulizia delle fognature
20.03.07
Rifiuti ingombranti
20.03.99
Altri rifiuti urbani non specificati altrimenti
20.03 – altri rifiuti urbani
15.01 – imballaggi (compresi i rifiuti urbani di imballaggio oggetto di raccolta differenziata)
15.01.01
Imballaggi di carta e cartone
15.01.02
Imballaggi in plastica
15.01.03
Imballaggi in legno
15.01.04
Imballaggi metallici
15.01.05
Imballaggi in materiali compositi
15.01.06
Imballaggi in materiali misti
15.01.07
Imballaggi in vetro
15.01.09
Imballaggi in materiale tessile
15.01.10
Imballaggi contenenti residui di sostanze pericolodse o contaminati da tali sostanze
15.01.11
Imballaggi metallici contenenti matrici solide porose pericolose (ad esempio amianto), compresi i contenitori a pressione vuoti
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Carta e cartone
Vetro
Rifiuti biodegradabili di cucine e mense (umido)
Abbigliamento
Tessuti
Solventi
Acidi
Sostanze alcaline
Prodotti fotochimici
Pesticidi
Tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio
Oli e grassi
Vernici, inchiostri, adesivi e resine
Detergenti
Medicinali
Batterie ed accumulatori
Pile e batterie
Apparecchiature elettriche, elettroniche fuori uso
Rifiuti prodotti dalla pulizia dei camini e ciminiere
Legno
Plastica
Metallo
Rifiuti biodegradabili (scarti vegetali)
Terra e roccia
Rifiuti urbani non differenziati
Rifiuti dei mercati
Residui della pulizia stradale
Fanghi delle fosse settiche
Rifiuti della pulizia delle fognature
Rifiuti ingombranti
Altri rifiuti urbani non specificati altrimenti
Imballaggi di carta e cartone
Imballaggi in plastica
Imballaggi in legno
Imballaggi metallici
Imballaggi in materiali compositi
Imballaggi in materiali misti
Imballaggi in vetro
Imballaggi in materiale tessile
Imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze
Imballaggi metallici contenenti matrici solide porose pericolose (ad esempio amianto), compresi i contenitori a pressione vuoti
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Spurgo pozzi e pozzetti
Raccolta rifiuti indifferenziati
Raccolte differenziate (stradali, porta a porta)
Raccolte in piattaforma
Spazzamento strade (meccanico e manuale)
Rifiuti assimilati
Bonifiche scarichi abusive
Rifiuti cimiteriali
Manutenzione del verde
Raccolta frazione umida
Rifiuti speciali in convenzione
Deaffissioni
Pulizia graffiti
Lavaggio strade
Pulizia parchi e giardini
Diserbo stradale
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GLI STRUMENTI DELLA GESTIONE DEI SERVIZI
GESTIONE AMBIENTALE
GESTIONE ECONOMICAGESTIONE
ESECUTIVA•Leggi
•Regolamenti
•Ordinanze
•Progetti
•Contratti
•Tariffa
•Convenzioni
•Contributi
•Strutture/impianti
•Forme di gestione
•Ricerca del soggetto esecutore
•Capitolati/convenzioni
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GESTIONE AMBIENTALE
•Leggi
•Regolamenti
•Ordinanze
•Progetti
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REGOLAMENTI Art.21- comma 2 – DLgs 5/2/97, n°22
a) Le disposizioni per assicurare la tutela igienico-sanitaria di tutte le fasi della gestione dei rifiuti urbani
b) Le modalità del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbanic) Le modalità di conferimento della raccolta differenziata e
del trasporto dei rifiuti urbani al fine di garantire una distinta gestione delle diverse frazioni di rifiuti e promuovere il recupero degli stessi;d) Le norme atte a garantire una distinta ed adeguata gestione dei rifiuti urbani pericolosi e dei rifiuti da esumazione ed estumulazione di cui all’art.7, comma 2°, lett. f);e) Le disposizioni necessarie a ottimizzare le forme di
conferimento, raccolta e trasporto dei rifiuti primari di imballaggio in sinergia con le altre frazioni merceologiche, fissando standard minimi da rispettare;f) Le modalità di esecuzione della pesata dei rifiuti urbani
prima di inviarli a recupero e allo smaltimento;g) L’assimilazione per quantità e qualità dei rifiuti speciali non pericolosi ai rifiuti urbani ai fini della raccolta e smaltimento sulla base dei criteri fissati ai sensi dell’art. 18, comma 2°, lettera d). Sono comunque considerati urbani……..(spazzamento)……..; Riprende e dettaglia gli elementi dell’art 8 ex Dpr
915/82
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REGOLAMENTI
Tariffa smaltimento rifiuti
Discipline attuative
Art. 49 del Dlgs 22/97Comma 4 – Divisione della tariffa in parte fissa e parte variabile
Comma 6 – Suddivisione della tariffa per fasce d’utenza
Comma 10 – Incentivi per la raccolta differenziata
Comma 11 – Obiettivi programmatici
Comma 14 – coefficiente di riduzione per le utenze non domestiche
Gestione della piattaforma comunale:
- orari, frazioni merceologiche,modalità di conferimento,
- tipologia d’utenza, modalità di individuazione e riconoscimento
- tariffa di conferimento, modalità di pagamento
- Incentivi all’uso della struttura
Vari regolamenti di dettaglio di alcuni servizi contemplati nel regolamento di cui all’art. 21 del Dlgs 22/97. Un esempio:
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GESTIONE ESECUTIVA
•Strutture/impianti
•Forme di gestione
•Ricerca del soggetto esecutore
•Capitolati/convenzioni
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GESTIONE DIRETTA
GESTIONE INDIRETTA
APPALTO A TERZI
Gestione in economia con propri mezzi e personale
Gestione a mezzo di proprie aziende o consorzi
Gestione in appalto a soggetti privati
Ex art.113, comma a), del DLgs 18 agosto 2000 , N° 267 modificato dall’art.35 della L.28 dicembre
2001, n°448.
Ex art.113, commi c), e), f), e artt.114, 115 e 116, del DLgs 18 agosto 2000 , N° 267,
modificato dall’art.35 della L.28 dicembre 2001, n°448.
Ex art.113, comma b), del DLgs 18 agosto 2000 , N° 267 modificato dall’art.35 della L.28 dicembre
2001, n°448.
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GESTIONE DIRETTA
Gestione in economia con propri mezzi e personale
BASSI COSTI DIRETTIUn dipendente pubblico (CNL Enti locali)
costa mediamente il 30% in meno del comparto igiene urbana (23.000 € contro
33.600 €)
BASSI COSTI FINANZIARI Ammortamenti non vincolati - Facilità di finanziamento – Detassazione – diretta reperibilità di entrate –
ammortamento spese generali
ELEVATA GESTIBILITA Organizzativa Gestione diretta consente di adeguare, in tempi brevi, la struttura ai progetti ed alle necessità
emergenti
Basse redittività produttive e scarsa elasticità d’uso del
personale
Difficoltà di programmazione in termini di risorse strutturali ed
operative
Forti limiti di immediatezza d’intervento stante i percorsi “burocratici” obbligati
RIGIDITA’ STRUTTURALE
BASSA PROGRAMMABILITA’
LIMITI ORGANIZZATIVIDifficoltà nella gestione di acquisti e
manutenzioni
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ELEVATI COSTI DIRETTIIl dipendente pubblico costa come il
privato
BASSI COSTI FINANZIARI Facilità di finanziamento– diretta reperibilità di entrate
ELEVATA GESTIBILITA organizzativa Gestione propria consente comunque di adeguare, in tempi brevi, la struttura ai progetti
ed alle necessità emergenti
Mediocre redittività produttive e scarsa elasticità d’uso del personale
Facilità nella programmazione in termini di risorse strutturali ed
operative
Limiti di immediatezza d’intervento stante i percorsi “burocratici” obbligati (evidenza
pubblica)
PARZIALE RIGIDITA’ STRUTTURALE
BUONA PROGRAMMABILITA’
LIMITI ORGANIZZATIVI
GESTIONE INDIRETTA
Gestione a mezzo di proprie aziende o
consorzi
Mediocre redittività produttive e scarsa elasticità d’uso del personale e delle
attrezzature
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BASSI COSTI DIRETTI
ELEVAT I COSTI FINANZIARIGli investimenti sono delegati al
privato, ma remunerati “sufficientemente” nell’arco
temporale di contratto
BASSI COSTI DI GESTIONE La gestione è limitata al controllo e alla contabilità
Alta redittività produttiva e ottima elasticità d’uso del personale
Difficoltà nella programmazione in termini di servizio (personale e
mezzi)
Se gestiti, elevati standard produttivi e immediatezza d’intervento a forte di
emergenze
RIGIDITA’ STRUTTURALE
difficile PROGRAMMABILITA’
ELEVATI STANDARD ORGANIZZATIVI
Impossibilità di modifiche “indolori” alla struttura
organizzativa
APPALTO A TERZI
Gestione in appalto a soggetti privati
RIGIDITA’ PROGETTUALEDifficoltà nella proposta di nuovi servizi o di modifiche della struttura contrattuale
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APPALTO A TERZID.Lgs 17 marzo 1995, n°157
Attuazione della Direttiva 92/50/CEE in materia di appalti pubblici di servizi G.U. 6 maggio 1995, n°104
Art.6
a) PUBBLICO INCANTO
c) APPALTO CONCORSO
b) LICITAZIONE PRIVATA
d) TRATTATIVA PRIVATA
Procedura aperta
Procedura ristretta
Procedura ristretta
Procedura negoziata
Chiunque presenta offerta
Presenta offerta chi invitato
Presenta progetto-offerta chi invitato
Presenta offerta su richiesta, negoziabile
N.B.: In considerazione dei limiti economici e procedurali non viene considerata la trattativa privata come forma di aggiudicazione della concessione e si rinvia alle specifiche dell’art.7 del Dlgs157/95 per un suo
eventuale utilizzo obbligato.
asta
licitazione
progetto
N.B.
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LICITAZIONE
DOCUMENTAZIONE DESCRITTIVA
CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
STIMA DEI COSTI COMPLESSIVI
Discreta conoscenza della realtà territoriale e di servizio
Buona conoscenza giuridico-amministrativa
Sufficiente aggiornamento tecnico scientifico
Discreta capacità progettuale
Obiettivi ben definitiSi rende necessaria la predisposizione di adeguata documentazione relativa ai dati base per l’effettuazione dei servizi in concessione quali:Elenchi demografici - Planimetrie e stradari - Quantitativi storici di raccolta dei rifiuti – Censimento contenitori – eventuali schede descrittive dei serviziE’ necessario stimare in modo sufficientemente definito i costi complessivi di servizio (base d’appalto) sulla base:Precedenti costi di servizio, revisioni prezzi – dotazioni di bilancio aggiornateDeve essere predisposto un “forte” capitolato d’appalto dove considerare tutte le possibili variabili presenti nella gestione dei servizi, suddividendolo in vari capitoli o titoli:Descrizione dell’appalto (oggetto della concessione)
Rapporti economici tra le parti
Obblighi della concessionaria
Vigilanza e controllo
Disposizioni generali
Descrizione dei servizi
Norme di rinvio
COMMISSIONE
Composizione media professionalità, composizione
mista: interni + consulenti
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PROGETTO
DOCUMENTAZIONE DESCRITTIVA
CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
STIMA DEI COSTI COMPLESSIVI
Discreta conoscenza della realtà territoriale e di servizio
Obiettivi ben definiti
Sufficiente conoscenza giuridico-amministrativa
aggiornamento tecnico scientifico non necessario
capacità progettuale pressochè nullaSi rende necessaria la predisposizione di adeguata documentazione relativa ai dati base per l’effettuazione dei servizi in concessione quali:Elenchi demografici - Planimetrie e stradari - Quantitativi storici di raccolta dei rifiuti – Censimento contenitori – eventuali schede descrittive dei serviziE’ necessario stimare in modo discretamente definito i costi complessivi di servizio (base d’appalto) sulla base:Precedenti costi di servizio, revisioni prezzi – dotazioni di bilancio aggiornateDeve essere predisposto un capitolato “aperto” dove consentire l’inserimento degli elementi progettuali:
Descrizione dell’appalto (oggetto della concessione)
Rapporti economici tra le parti
Obblighi della concessionaria
Vigilanza e controllo
Disposizioni generali
Norme di rinvio
COMMISSIONE
Composizione elevata professionalità,
prevalentemente esterna
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DOCUMENTAZIONE DESCRITTIVA
CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
STIMA DEI COSTI COMPLESSIVI
Ottima conoscenza della realtà territoriale e di servizio
Obiettivi ben definiti
Buona conoscenza giuridico-amministrativa
Indispensabile aggiornamento tecnico scientifico
Elevata capacità progettualeSi rende necessaria la predisposizione di adeguata documentazione relativa alla descrizione dei servizi in concessione quali:
Schede descrittive d’analisi dei servizi - Elenchi demografici - Planimetrie e stradari - Quantitativi storici di raccolta dei rifiuti – Censimento contenitori –E’ necessario stimare in modo puntuale i costi complessivi di servizio (base d’appalto) sulla base:Specifiche analisi di costo
Deve essere predisposto un capitolato “rigido”come per la licitazione, ma con uno specifico e dettagliato capitolo relativo alla descrizione dei servizi
Descrizione dell’appalto (oggetto della concessione)
Rapporti economici tra le parti
Obblighi della concessionaria
Descrizione dei servizi
Vigilanza e controllo
Disposizioni generali
Norme di rinvio
ASTA
COMMISSIONE
Composizione semplice, prevalentemente interna
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LICITAZIONE PROGETTO ASTA
Progettualità Media Nulla Elevata
Costi gara Medi Elevati Bassa
Gestibilità di gara
Normale Complessa Semplice
Obiettivi Suff. definiti Ben definiti Definiti
Costi servizio Suff. programmabili
Non programmabili
Programmabili
Capitolato Normale Generico Particolareggiato
Gestibilità contratt.
Buona Sufficiente Elevata
Conflittualità Media Elevata Bassa
Struttura controllo
Normale Elevata profess. Normale
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CAPACITA’ FINANZIARIE
CAPACITA’ TECNICHE
Situazione economica
Situazione finanziaria
Analisi dei bilanci con riferimento alle voci:•Entità del capitale sociale
•Andamento del fatturato annuo
•Incidenza del personale
•Ammortamenti
•Utile d’impresa
•Certificazioni bancarie
REQUISITI NORMATIVI
Capacità strutturale
Requisiti aggiuntivi
Affidabilità operativa•Numero dei comuni serviti
•Bacino d’utenza complessivo
•Durata dei contratti
•Tipologia dei servizi erogati
•Numero di dipendenti
•Descrizione dei mezzi
•Staff tecnico aziendale
•Possesso o gestione di impianti
•Contratti di conferimento
•Collaborazioni tecniche
•Ricerche e progetti
•Certificazioni ISO/EMAS
•Iscrizione all’ALBO NAZIONALE
•Requisiti giuridici
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A corpo
A misura
Il Concessionario verrà retribuito sulla base dei servizi erogati
indipendentemente da quanto sia il suo risultato effettivo
Il Concessionario verrà retribuito sulla base del risultato effettivo
La retribuzione avverrà con il riconoscimento di un “canone” per ogni servizio espletato
(mensile o annuo) indipendente dai quantitativi raccolti e tale corrispettivo
risulterà immodificabile nell’arco di vigenza contrattuale (fatta salva la revisione prezzi)
Il Concessionario verrà remunerato sulla base dell’effettive quantità
raccolte (certificate) o su parametri di misurazione rigidi (es. Km per
spazzamento)ed ogni modifica del servizio comporterà una redifinizione
dei corrispettivi
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A corpo
A misura
Consente una programmabilità dei costi d’esercizio
Non necessita di un controllo “fiscale” dei servizi
E’ indipendente dall’apporto diretto dell’utenza
Facilità di predisposizione degli atti amministrativi
Non consente una programmabilità di nuovi servizi o
variazione degli stessi
Può portare a diseconomie
Non “premia” l’apporto diretto dell’utenza
Non permette un controllo della concessionaria
Consente una programmabilità dei servizi e delle sue modifiche
Controllo effettivo della concessionaria e dei flussi
Possibilità del riconoscimento dall’apporto diretto dell’utenza
Facilita le modifiche “ambientali” ed “economiche” dell’appalto in
corso d’opera
Non consente una dettagliata programmabilità di costi
d’esercizio
Necessita di un controllo assiduo e specifico
E’ strettamente legato alla risposta diretta dell’utenza
Complica i percorsi amministrativi
Richiede una “forte”struttura interna
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Attribuzione Note N° I mpiego N° racc. Costoorario/ g anno orario in £. I t. in EURO
SQUADRA TIPO: AUTISTA- RACCOGLITORE unità di raccolta 3 5 156 35.861,00 83.914.740,00 43.338,35 SORVEGLIANTE servizio di controllo 1 1 156 40.744,00 6.356.064,00 3.282,63 AUTISTA per trasporto ad impianto 1 2 156 37.642,00 11.744.304,00 6.065,43
costo personale 102.015.108L. 52.686,41
ATTREZZATURA: VEICOLO SATELLITE unità di raccolta 3 5 156 16.894,00 39.531.960,00 20.416,55 MOTRICE + rimorchio per trasporto ad impianto 1 2 156 55.243,00 17.235.816,00 8.901,56 AUTOVEICOLO servizio di controllo 1 1 156 7.415,00 1.156.740,00 597,41 CONTAINERS per stoccaggio provvisorio 2 5 156 4.561,00 7.115.160,00 3.674,67
costo attrezzature 65.039.676L. 33.590,19
canone annuo a base d'asta in euro 86.276,60€
RACCOLTA FRAZIONE UMIDA
Costo parziale
canone annuo a base d'asta in lire italiane 167.054.784,00L.
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Attribuzione Note N° I mpiego Costoorario/ g orario in £. I t. in EURO
SQUADRA TIPO: AUTISTA- RACCOGLITORE unità di raccolta 1 6,25 35.861L. 224.131L. 115,75 SORVEGLIANTE a servizio di 10 unità di raccolta 1 0,7 40.744L. 28.521L. 14,73 AUTISTA a servizio di 6 unità di raccolta 1 2 37.642L. 75.284L. 38,88
costo personale 327.936L. 169,36
ATTREZZATURA: VEICOLO SATELLITE unità di raccolta 1 6,25 16.894L. 105.588L. 54,53 MOTRICE + rimorchio a servizio di 6 unità di raccolta 1 2 55.243L. 110.486L. 57,06 AUTOVEICOLO a servizio di 10 unità di raccolta 1 0,7 7.415L. 5.191L. 2,68 CONTAINERS a servizio di 3 unità di raccolta 2 2 4.561L. 18.244L. 9,42
costo attrezzature 239.508L. 123,70
Ton.g costo unità raccolta costo a ton. costo a ton.RESA DI RACCOLTA: 2,7 per unità di raccolta 567.444L. 210.164,46L. 108,54
108,54 costo base d'asta per tonnellata in lire italiane
costo base d'asta per tonnellata in euro
RACCOLTA FRAZIONE UMIDA
Costo parziale
210.164,46L.
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PENALITÀ
La mancanza di effettuazione di un servizio, oltre all’obbligo del recupero dello stesso, deve prevedere una penalità dimensionata al costo della mancanza e non a parametri fissi
da applicare solo in casi non dimensionabili
POSSIBILITÀ DI RESCISSIONE UNILATERALE
E’ necessario inserire un apposito articolo che preveda la possibilità di una rescissione unilaterale, anche parziale, in caso di gestione “diversa”riconoscendo unicamente il
mancato ammortamento dei mezzi e il mancato utile aziendale.
APPLICAZIONE DELLA NORMATIVA SULLA SICUREZZA
E’ necessario dare applicazione della normativa in materia di sicurezza (L.626/94) chiedendo specificatamente il POS relativo al contratto e nel caso di subappalto è
necessario verificare se è necessaria la nomina di un Coordinatore della sicurezza e redazione del relativo Piano di Coordinamento (L.494/96)
CONTROLLO DEL PERSONALE
E’ necessario verificare il rispetto del regolare trattamento del personale dall’applicazione del CCNL e delle posizioni contributive, il possesso dei DPI e della relativa formazione.
VERIFICA DEGLI IMPIANTI TERMINALI
Se non è previsto un rapporto diretto comune-impianto è necessario verificare gli impianti terminali indicati dalla concessionaria; attraverso trasmissione in copia della autorizzazione
(non comunicazione) ed eventuale sopralluogo.
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COLLABORAZIONEE’ opportuno istituzionalizzare il rapporto di collaborazione tra l’ente e la concessionaria,
attraverso anche la costituzione un tavolo tecnico permanente a cui delegare anche eventuali contenziosi.
POSSIBILITÀ DI PREDETERMINARE I COSTI EXTRACONTRATTUALIIntrodurre ad integrazione del capitolato un Elenco Prezzi Unitari (in similitudine ai LLPP)
ove, se necessario, ricorrere in caso di istituzione di nuovi servizi o di interventi extracontrattuali.
REPORT DI SERVIZIOE’ necessario vincolare la concessionaria alla produzione di documentazione, o ad un
sistema di certificazione, dei servizi svolti per una ufficializzazione dei controlli ed acquisizione di informazioni per il rapporto con l’utenza e gli enti di controllo.
RAPPORTO CON L’ UTENZAE’ necessario creare un sistema di rapporto anche diretto con la concessionaria da parte dell’utenza per reclami, informazioni e chiarimenti attraverso un numero verde o un sito
web o una casella di posta elettronica. Si evita la congestione degli uffici comunali (oppure istituzione dello sportello rifiuti)
REVISIONE PREZZISe è possibile evitare l’introduzione di diabolici meccanismi di revisione prezzi è sufficiente
il riconoscimento della variazione ISTAT a far tempo dal secondo anno di servizio. Unica variazione prevedibile è il maggior costo unitario del trasporto in caso di modifica della
destinazione terminale dei rifiuti
E’ opportuno garantire una “forte” immagine del servizio attraverso l’uso di attrezzature nuove (contratti quinquennali) o seminuove (contratti inferiori ai cinque anni)
personalizzati e con elevato grado di manutenzione e decoro.
VISIBILITÀ ED IMMAGINE
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GESTIONE ECONOMICA
•Contratti
•Tariffa
•Convenzioni
•Contributi
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ENTRATEUSCITE
CANONI O CORRISPETTIVI ALLA CONCESSIONARIA
TARIFFA DI CONFERIMENTO AGLI IMPIANTI
COSTO GESTIONALE INTERNO (struttura ecologia)
COSTO GESTIONALE ESTERNO (consulenze)
INVESTIMENTI STRUTTURALI (piattaforma)
INVESTIMENTI ATTREZZATURE (contenitori)
INFORMAZIONE (comunicazione, corsi, ecc.)
Pertinenze dirette
Pertinenze indiretteCOSTI DI RISCOSSIONE TARIFFE
GESTIONE CONTENZIOSO
COSTO GESTIONALE INTERNO (struttura tributi)
COSTO GESTIONALE ESTERNO (consulenze)
INVESTIMENTI STRUTTURALI (software-hardware)
INFORMAZIONE (comunicazione)
Pertinenze dirette
Pertinenze indirette
TARIFFA SMALTIMENTO RIFIUTI
CORRISPETTIVI PER SERVIZI A DOMANDA
CORRISPETTIVI PER SMALTIMENTO RIFIUTI SPECIALI NON ASSIMILATI
CONTRIBUTI CONAI
VENDITE DI FRAZIONI RECUPERABILI
ACCERTAMENTO EVASIONE TARIFFARIA
CONTRIBUTI PROVINCIALI
FINANZIAMENTI REGIONALI
CONTRIBUTI E SPONSORIZZAZIONI
Art.49 Comma 4 BIS Dlgs 22/97 – Art.8 DPR 158/99
Da inviare all’Osservatorio Nazionale sui rifiuti due anni prima dell’applicazione della tariffa.
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Metodo normalizzato Comma 5, art 49 DLgs 22/97 – DPR 158/99
Comma 1 bis e16, art 49 DLgs 22/97
Sperimentazioni
Partendo dal piano finanziario e da una anagrafe dettagliata è possibile, attraverso parametri statistici, determinare l’ammontare della tariffa in base alla tipologia insediativa e alla superficie occupata dall’utenza stessa. L’utilizzo della divisione dei costi in parte fissa e variabile e l’applicazione dei coefficienti di produzione tra una range minimo/massimo consente una legittima variabilità della tariffa e permette di modificare la struttura contributiva (da tassa a tariffa)anche attraverso un percorso graduale nel tempo.
Viene consentito ai Comuni la possibilità di sperimentare forme di applicazione tariffaria “difformi” totalmente o parzialmente dal metodo normalizzato. Le prime esperienze in Italia stanno dimostrando quanto la tariffa debba essere vincolata al rapporto quantità/qualità del rifiuto conferito dall’utenza e costi effettivi di servizio.
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