DIREZIONE DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICO certificato secondo la norma UNI EN ISO 9001
Direttore: Dott. Bruno Pesenti
24125 Bergamo – Via Borgo Palazzo 130 � 035.2270574/493
posta elettronica certificata (PEC): [email protected]
posta elettronica ordinaria (PEO): [email protected]
IL MANUALE DEI DATI E DEGLI INDICATORI
IN USO NEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICO
ANNO 2014
“Le decisioni efficaci si basano sull’analisi di dati e informazioni”
ISO 9004:2009 Direzione del Dipartimento di Prevenzione Medico
Rev.0 del 30 giugno 2014
A cura di Enrico Gotti e Mario Poloni
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INTRODUZIONE
La nuova edizione del manuale dei dati e degli indicatori, relativa all’anno 2013, elaborata a cura
della Direzione del Dipartimento di Prevenzione Medico dell’ASL di Bergamo, nasce dall’esigenza di
documentare e monitorare, con i dati disponibili e attendibili, l’evoluzione dei problemi di salute
suscettibili di interventi di prevenzione, nonché le azioni e i risultati ottenuti.
Il manuale, inoltre, esprime la necessità di misurare (sempre meglio) i risultati di attività e le azioni
che spesso si “confondono” con determinanti del contesto socio-economico, eventi e circostanze che
poco dipendono dal nostro operato.
Dall’esperienza di questi anni possiamo trarre alcune utili e importanti indicazioni:
• è necessario essere molto rigorosi nel distinguere e giustificare il significato che si attribuisce
ad ogni indicatore (descrittivo, valutazione di processo o di risultato) per non indurre dubbi o
confusione;
• per poter esprimere valutazioni pertinenti, di processo o di risultato, non sono a volte
sufficienti i dati correnti, ma è necessario raccogliere ed elaborare dati “ad hoc”, che
contribuiscano a rappresentare al meglio il fenomeno in studio;
• i dati e gli indicatori raccolti ed elaborati devono saper orientare nelle scelte di
programmazione delle attività di prevenzione rispetto alle priorità dei problemi ed al ricorso
a strumenti di intervento di provata efficacia.
Gli elementi innovativi che gradualmente stiamo introducendo nel manuale possono essere così
sintetizzati:
• una maggiore ed esplicita distinzione tra i dati epidemiologici, che descrivono lo stato di
salute della popolazione (profili di salute), e gli interventi di prevenzione messi in atto
(specificando gli obiettivi e gli indicatori scelti per il controllo di processo e di risultato),
possiamo dire una impostazione di contributo alla “governance”;
• una disaggregazione, per quanto utile, dei dati articolati per Distretto Socio-Sanitario in modo
da facilitare una lettura “territoriale” dei fenomeni, in questo senso sono elaborati report di
sintesi relativi risultati delle attività di prevenzione, controllo e promozione della salute, per i
14 Ambiti territoriali della Provincia (disponibili sul sito web aziendale);
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• un’ampia valorizzazione delle attività di promozione, a fianco di quelle di controllo, in
coerenza con gli orientamenti che la Regione Lombardia, da ormai diversi anni, tende a
favorire;
• l’inserimento di “eventi sentinella” nel paniere delle attività di controllo.
Molti dei dati raccolti, oltre a rappresentare importanti elementi per il processo di elaborazione dei
“Piani e Programmi Integrati di Prevenzione, Controllo e Promozione della Salute”, costituiscono la
base informativa su cui viene costruito il “Rapporto annuale delle attività di prevenzione, controllo e
promozione della salute”, pubblicato nel sito web aziendale e diffuso alla rete dei nostri stakeholders.
Non ci sfugge infine il rischio che la costruzione di un documento, necessariamente complesso, possa
portare ad una difficile fruibilità per i non addetti ai lavori ed a questo riguardo è opportuno che in
futuro debba essere pensato e strutturato in forma digitale con strumenti e collegamenti ipertestuali
di navigazione.
Il Manuale dei dati e degli indicatori sarà reso disponibile sul sito web aziendale e collocato nel
database intranet dell’Organismo di Coordinamento di Programmazione della Prevenzione che il
nuovo Piano di Organizzazione Aziendale ha posto in staff alla Direzione Generale.
Dipartimento di Prevenzione Medico
Il Direttore
Dott. Bruno Pesenti
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I N D I C E
INTRODUZIONE....................................................................................................2
DIREZIONE DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICO ........................................3 ATTIVITA’ GESTIONALI .........................................................................................3 DATI E INDICATORI DI PROFILO DI SALUTE...........................................................3
AREA SANITA’ PUBBLICA......................................................................................3 SERVIZIO PREVENZIONE E EPIDEMIOLOGIA MALATTIE INFETTIVE........................3 SERVIZIO IGIENE E SANITA’ PUBBLICA..................................................................3 SERVIZIO MEDICINA PREVENTIVA DELLE COMUNITA’..........................................3 AREA IGIENE DEGLI ALIMENTI E SICUREZZA NUTRIZIONALE.................................3 SERVIZIO IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE .......................................
AREA SALUTE E AMBIENTE...................................................................................3 SERVIZIO DI MEDICINA AMBIENTALE...................................................................3 SERVIZIO MEDICINA DELLO SPORT E LOTTA AL DOPING ......................................3 LABORATORIO DI SANITÀ PUBBLICA....................................................................3 AREA DELLA SICUREZZA E TUTELA DELLA SALUTE NEGLI AMBIENTI DI LAVORO ..3 SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO.....................3
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DIREZIONE DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICO
ATTIVITA’ GESTIONALI
1. Distribuzione % dei costi diretti dipartimentali per fattore produttivo
2. Distribuzione del personale per strutture
3. Distribuzione del personale per profilo professionale
4. Attività formativa verso utenti esterni
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DIREZIONE DIPARTIMENTO PREVENZIONE MEDICO Indicatore: Distribuzione % dei costi diretti dipartimentali per fattore produttivo
Periodo di riferimento anni 2008 - 2013
DESCRIZIONE
Processo Attività gestionale del DPM
Caratteristica misurata Distribuzione dei costi per fattore
produttivo
Classificazione dato Organizzazione
Formula di calcolo
costi x singolo fattore
= --------------------------- x 100
Costi totali
Fonti Flussi informativi e controllo di
gestione di interesse del DPM
Standard di riferimento Dato storico
NOTE
Si denota una pur lenta tendenza ad incrementare percentualmente i costi relativi al personale a motivo di una significativa diminuzione del parametro acquisto prestazioni sanitarie.
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DIREZIONE DIPARTIMENTO PREVENZIONE MEDICO Indicatore: Distribuzione personale per strutture (personale dipendente al 31 dicembre 2013).
Periodo di riferimento: anno 2013
DESCRIZIONE
Processo Attività gestionale del DPM
Caratteristica misurata Distribuzione del personale fra le
strutture del DPM
Classificazione dato Organizzazione
Formula di calcolo
Ore personale assegnato a
Direzioni,
Servizi e Settori
= --------------------------------- x 100
Ore personale totale
Fonti Flussi informativi e controllo di
gestione di interesse del DPM
Standard di riferimento Dato storico
NOTE Le strutture operative territoriali e le attività centralizzate per l’intero ambito provinciale evidenziano nel periodo un valore medio di circa l’85% del totale ore lavorate. Le attività centralizzate a livello provinciale sono effettuate da: Laboratorio di Sanità Pubblica, Servizio Medicina Ambientale, Servizio di Medicina dello Sport, Servizio Impiantistica e Sicurezza sul lavoro, Sezione Disinfezione.
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DIREZIONE DIPARTIMENTO PREVENZIONE MEDICO Indicatore: Distribuzione del personale per profilo professionale
Periodo di riferimento anni 2008 - 2013
DESCRIZIONE
Processo Attività gestionale del DPM
Caratteristica misurata
Distribuzione per profilo
professionale del personale
Classificazione dato
Organizzazione
Formula di calcolo
= Trend della dotazione di
personale full time
equivalente
Fonti
Flussi informativi e controllo di
gestione di interesse del DPM.
Standard di riferimento
Storico.
NOTE
Non sono disponibili dati di confronto omogenei a livello regionale.
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DIREZIONE DIPARTIMENTO PREVENZIONE MEDICO Indicatore: Attività di formazione verso utenti esterni
Periodo di riferimento anni 2008 - 2013
DESCRIZIONE
Processo
Attività gestionale del DPM
Caratteristica misurata
Capacità di risposta del DPM ai bisogni formativi espressi dai clienti
Classificazione dato
Unità di misura
= Numero assoluto di ore formazione
rese con attività in convenzione ed
in orario di lavoro
Fonti
Flussi informativi e controllo di gestione di interesse del DPM Standard di riferimento
Storico
NOTE
L’Attività di formazione esterna su convenzione è svolta per parte rilevante sulle tematiche di sicurezza del lavoro.
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DIREZIONE DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICO
DATI E INDICATORI DI PROFILO DI SALUTE Di seguito vengono espressi una serie di prospettive di sviluppo del presente manuale. Nello specifico si tratta di mettere a punto dati e indicatori che ci diano
informazioni sullo stato di salute della popolazione della provincia di Bergamo.
Indicatori ascrivibili ai seguenti quadri generali:
A- QUADRO DEMOGRAFICO: saldi demografici, indici di vecchiaia, di dipendenza, di povertà ecc.
B- MONITORAGGIO DEI COMPORTAMENTI PREVALENTI (mediante il monitoraggio del metodo PASSI che usa questionari telefonici su metodologia fornita
dall’ISS. Indaga i comportamenti rilevanti sul piano della salute in un campione annuale di circa 300 soggetti adulti in età compresa tra 18 e 69 anni).
C- QUADRO RELATIVO ALLA MORBOSITA’ con particolare riferimento ai dati relativi ai ricoveri, ai trattamenti ambulatoriali, al consumo di farmaci così
come desumibili dalla BDA dell’ASL. Particolare attenzione verrà dedicata al quadro evolutivo delle MALATTIE CRONICHE per le quali è previsto un
monitoraggio della dinamica dei costi sanitari (ed assorbimento di risorse?) e alcune azioni di prevenzione che fanno capo al programma nazionale
GUADAGNARE SALUTE. Fanno anche parte di questo set i dati di incidenza e prevalenza delle principali Malattie Infettive. Uno strumento che potrà
essere approntato in tempi medi dovrà essere la stima e la valutazione del carico di anni di vita persa per morte prematura aggiustato per gli anni di
disabilità indotti dalle patologie croniche (DALY).
D- QUADRO RELATIVO ALLA MORTALITA’. Una attenzione specifica viene dedicata alle categorie della MORTALITA’ EVITABILE secondo le indicazioni
incluse nell’allegato 5 della Delibera delle regole 2010. Si includerà anche la descrizione in forma tabellare della mortalità fumo-correlata, di quella
alcol- correlata e degli eventi sentinella. Completeranno il quadro i confronti di mortalità per le grandi cause di morte tra la Provincia di Bergamo e la
Regione Lombardia.
Nell’edizione 2013 del presente manuale, vengono inseriti i dati di monitoraggio della MORTALITA’ EVITABILE: sono inclusi nella categoria di mortalità evitabile
i tassi di mortalità per patologie per le quali esistono interventi di prevenzione ben descritti in letteratura e documentati sul piano della efficacia. In dettaglio si
tratta di variazione di mortalità evitabile per:
1. Tumori maligni della prime vie aeree, bronchi e polmoni (correlata al fumo di sigaretta),
2. Tumore della mammella nelle femmine
3. Malattie ischemiche del cuore
4. Traumatismi ed avvelenamenti (in quanto correlata con gli incidenti da traffico a cui si indirizzano diverse iniziative di prevenzione da parte dell’ASL).
Nota: nel paragrafo del Servizio Medicina di Comunità sono inseriti dati di Monitoraggio dei Comportamenti Prevalenti
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OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO Indicatore: Variazione di Mortalità Evitabile per Tumori maligni della prime vie aeree, bronchi e polmoni.
Periodo di riferimento anni 1999 – 2011
DESCRIZIONE
Processo
Epidemiologia
Caratteristica misurata
Tasso di mortalità calcolato sui soggetti residenti in provincia di Bergamo, deceduti in età compresa tra 0 e 74 anni.
Formula di calcolo
n. decessi per tumore vie aeree,
bronchi, polmoni
= --------------------------------------- x 105
Popolazione residente di età 0 - 74 anni
Fonti
ASL – osservatorio epidemiologico:
archivio di mortalità della provincia di
Bergamo.
Popolazione maschile
0 ,00
10 ,00
20 ,00
30 ,00
40 ,00
50 ,00
60 ,00
70 ,00
80 ,00
90 ,00
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
tas s o g rezzo L inea re (tas s o g rezzo )
Popolazione femminile
0 ,0 0
5 ,0 0
1 0 ,0 0
1 5 ,0 0
2 0 ,0 0
2 5 ,0 0
1 9 9 9 2 0 0 0 2 0 0 1 2 0 0 2 2 0 0 3 2 0 0 4 2 0 0 5 2 0 0 6 2 0 0 7 2 0 0 8 2 0 0 9 2 0 1 0 2 0 1 1
ta s s o g re zzo L in e a re ( ta s s o g re zzo )
NOTE
L’indicatore è correlato specificamente con l’esposizione a fumo di tabacco. Il confronto con la Regione Lombardia, per i soli tumori del polmone e nel periodo 2007-2008, dava un eccesso di morti in provincia pari al 6% nei maschi (non statisticamente significativo) e un eccesso del 3% nelle femmine. Popolazione maschile: assistiamo ad un calo evidente e costante della mortalità nel periodo analizzato. Lo studio ERA 2007 colloca la provincia di Bergamo al di sopra dei corrispondenti parametri sia nazionali che regionali relativi al periodo 2000 – 2002. Popolazione femminile: si evidenzia un aumento della mortalità nel periodo analizzato. Lo studio ERA 2007 sui assi 2000 – 2002 colloca la nostra lievemente al di sopra del livello nazionale ma omogeneo a quello lombardo.
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OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO Indicatore: Variazione di mortalità evitabile per Tumori maligni della mammella.
Periodo di riferimento anni 1999 – 2011
DESCRIZIONE
Processo
Epidemiologia
Caratteristica misurata
Il calcolo del tasso di mortalità viene effettuato sui soggetti residenti in provincia di Bergamo, deceduti negli anni 1999-2011 in età compresa tra 0 e 74 anni.
Formula di calcolo
n. decessi per tumore mammella
= --------------------------------------- x 105
Popolazione residente di età 0 - 74 anni
Fonti
La base dati è l’archivio di mortalità
della provincia di Bergamo.
0,00
5,00
10,00
15,00
20,00
25,00
30,00
35,00
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
tasso grezzo Lineare (tasso grezzo)
NOTE
Il confronto con i tassi regionali relativamente al periodo 2007–2008 vede una sostanziale sovrapponibilità della situazione. L’analisi di tendenza esprime una lieve calo della mortalità per questa causa nel periodo considerato.
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OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO Indicatore: Variazione di mortalità evitabile Malattie ischemiche del cuore.
Periodo di riferimento anni 1999 - 2011
DESCRIZIONE
Processo
Epidemiologia
Caratteristica misurata
Il calcolo del tasso di mortalità viene effettuato sui soggetti residenti in provincia di Bergamo, deceduti negli anni 1999-2011 in età compresa tra 0 e 74 anni.
Formula di calcolo
N. decessi per malattie ischemiche
= ---------------------------------------- x 105
Popolazione residente di età 0 - 74 anni
Fonti
La base dati è l’archivio di mortalità
della provincia di Bergamo.
Popolazione maschile
0 ,0 0
1 0 ,0 0
2 0 ,0 0
3 0 ,0 0
4 0 ,0 0
5 0 ,0 0
6 0 ,0 0
7 0 ,0 0
1 9 9 9 2 0 0 0 2 0 0 1 2 0 0 2 2 0 0 3 2 0 0 4 2 0 0 5 2 0 0 6 2 0 0 7 2 0 0 8 2 0 0 9 2 0 1 0 2 0 1 1
ta s s o g re zzo L in e a re (ta s s o g re zzo )
Popolazione femminile
0 ,0 0
5 ,0 0
1 0 ,0 0
1 5 ,0 0
2 0 ,0 0
2 5 ,0 0
3 0 ,0 0
1 9 9 9 2 0 0 0 2 0 0 1 2 0 0 2 2 0 0 3 2 0 0 4 2 0 0 5 2 0 0 6 2 0 0 7 2 0 0 8 2 0 0 9 2 0 1 0 2 0 1 1
ta s s o g re zzo L in e a re (ta s s o g re zzo )
NOTE
Il confronto con i tassi regionali, relativamente al periodo 2007 – 2008, vede un eccesso di mortalità del 6% nei maschi e del 4% nelle femmine: entrambi non statisticamente significativi. Popolazione maschile: L’analisi mostra un trend negativo nel periodo considerato. Lo studio ERA 2007 sui dati ISTAT 2000 – 2002 pone la nostra provincia a livelli poco superiori a quelli nazionali e regionali per questa causa di morte. Popolazione femminile: L’analisi mostra una riduzione nel periodo considerato simile a quella della popolazione maschile. Anche per lo studio ERA 2008 la situazione è sostanzialmente corrispondente a quella osservata per i maschi.
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OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO Indicatore: Mortalità per traumatismi e avvelenamenti.
Periodo di riferimento anni 1999 - 2011
DESCRIZIONE
Processo
Epidemiologia
Caratteristica misurata
Il calcolo del tasso di mortalità viene effettuato sui soggetti residenti in provincia di Bergamo, deceduti negli anni 1999-2011 in età compresa tra 0 e 74 anni.
Formula di calcolo
n. decessi per traumatismi
= ---------------------------------------- x 105
Popolazione residente di età 0 - 74
anni
Fonti La base dati è l’archivio di mortalità
della provincia di Bergamo.
Popolazione maschile
0 ,0 0
1 0 ,0 0
2 0 ,0 0
3 0 ,0 0
4 0 ,0 0
5 0 ,0 0
6 0 ,0 0
1 9 9 9 2 0 0 0 2 0 0 1 2 0 0 2 2 0 0 3 2 0 0 4 2 0 0 5 2 0 0 6 2 0 0 7 2 0 0 8 2 0 0 9 2 0 1 0 2 0 1 1
ta s s o g re zzo L in e a re (ta s s o g re zzo )
Popolazione femminile
0 ,0 0
2 ,0 0
4 ,0 0
6 ,0 0
8 ,0 0
1 0 ,0 0
1 2 ,0 0
1 4 ,0 0
1 6 ,0 0
1 9 9 9 2 0 0 0 2 0 0 1 2 0 0 2 2 0 0 3 2 0 0 4 2 0 0 5 2 0 0 6 2 0 0 7 2 0 0 8 2 0 0 9 2 0 1 0 2 0 1 1
ta s s o g re zzo L in e a re (ta s s o g re zzo )
NOTE
Il confronto con i tassi regionali relativamente al periodo 2007-2008 vede un eccesso di mortalità del 7% nei maschi non statisticamente significativo e sovrapponibilità per le femmine. Popolazione maschile: L’analisi mostra un calo abbastanza consistente nel periodo considerato. Lo studio ERA 2007 su dati ISTAT 2000 – 2002 ci pone, per questo parametro in posizione lievemente superiore ai corrispondenti tassi sia nazionali che regionali. Popolazione femminile: L’analisi mostra un calo nel periodo considerato simile a quello osservato nella popolazione nei maschile. Anche per lo studio ERA 2008 la situazione è sostanzialmente corrispondente a quella osservata per i maschi.
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AREA SANITA’ PUBBLICA
SERVIZIO PREVENZIONE E EPIDEMIOLOGIA MALATTIE INFETTIVE Controllo delle malattie infettive
1. Legionellosi nella popolazione bergamasca
2. Infezione Malarica di importazione
3. Andamento delle meningiti/sepsi batteriche in provincia di Bergamo
4. Malattie esantematiche dell’infanzia
Sorveglianza e Prevenzione malattia tubercolare
5. Incidenza di Malattia Tubercolare in provincia di BG
Osservatorio epidemiologico HIV-AIDS
6. Sieropositività per HIV in provincia di Bergamo
7. Andamento della malattia AIDS in provincia di Bergamo
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SERVIZIO PREVENZIONE EPIDEMIOLOGIA MALATTIE INFETTIVE Indicatore: Casi di legionellosi nella popolazione bergamasca
Periodo di riferimento anni 2000-2013
DESCRIZIONE
Processo
Sorveglianza della Legionellosi in provincia di Bergamo
Caratteristica misurata
Frequenza della malattia nella popolazione bergamasca.
Classificazione indicatore
Stato di salute
Unità di misura
Tasso di incidenza n. Casi diagnosticati nell’anno
= ---------------------------------- x 105
Popolazione residente nell’anno
Fonti
Notifiche obbligatorie di malattie infettive; Archivio MAINF.
Standard di riferimento Dati storici del Servizio
NOTE Dal 2002 è disponibile un test di laboratorio specifico che permette di fare una diagnosi certa di legionellosi. La Regione Lombardia è tra le poche regioni che hanno attivato in modo sistematico la sorveglianza della malattia; risulta così che circa 1/3 del totale nazionale dei casi è lombardo. L’incidenza maggiore è tra le classi di età degli adulti–anziani (mediana del 2012: 61 anni). I casi segnalati e residenti sono prevalentemente corrispondenti ad una esposizione avvenuta in provincia (circa l’80% dei casi). Per il contenimento della malattia, l’ASL da alcuni anni sta promuovendo l’autocontrollo nelle strutture di ricovero e cura e nei centri turistico-ricreativi.
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SERVIZIO PREVENZIONE EPIDEMIOLOGIA MALATTIE INFETTIVE Indicatore: Casi di infezione malarica di importazione
Periodo di riferimento anni 2000-2013
DESCRIZIONE
Processo
Sorveglianza malattie infettive
Caratteristica misurata
Segnalazioni dei casi di malaria di importazione tra i residenti nella provincia di Bergamo
Classificazione dato
Stato di salute
Formula di calcolo
n. casi diagnosticati nell’anno
1. = ------------------------------------x 105
popolazione residente nell’anno
2. Confronto n. di casi malarici tra
Italiani ed extracomunitari
Fonti
Schede di segnalazione MI e MAINF
Standard di riferimento:
Archivio storico del Servizio
I casi di Malaria diagnosticati in Italia si riferiscono alla malattia contratta a seguito di viaggi nei Paesi in cui essa è endemica. Sono principalmente coinvolti i cittadini stranieri, che tornano nei luoghi di origine senza adeguata profilassi. In media circa il 20% dei casi segnalati è a carico di minori stranieri di 18 anni, per lo più nati in Italia. I casi di malattia registrati nella provincia di Bergamo risultano allineati a quelli della Regione Lombardia. Diventa importante predisporre dei programmi di sensibilizzazione e di responsabilizzazione di questi cittadini, in collaborazione con i medici di assistenza primaria e pediatri di libera scelta, al fine di favorire l’assunzione della profilassi specifica.
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SERVIZIO PREVENZIONE EPIDEMIOLOGIA MALATTIE INFETTIVE Indicatore: Andamento delle MENINGITI/SEPSI BATTERICHE IN PROVINCIA DI BERGAMO
Periodo di riferimento anni 2000-2013
DESCRIZIONE
Processo
Sorveglianza malattie infettive
Caratteristica misurata
Incidenza delle meningiti/sepsi batteriche nelle varie classi d’età
Classificazione dato
Stato di salute
Unità di misura
Tasso di incidenza nelle fasce d’età
n. casi diagnosticati nell’anno
= -------------------------------------x 105
Popolazione residente nell’anno
Fonti
Schede di notifica malattie infettive (meningiti/sepsi), archivio MAINF
Standard di riferimento Dati storici del Servizio, dati regionali.
NOTE
Le meningiti/sepsi batteriche presentano un trend abbastanza costante, ad eccezione della malattia invasiva da pneumococco che presenta negli ultimi anni un lieve incremento. Il meningococco ed il pneumococco tendono a colpire soprattutto la prima fascia d’età (0-4 anni). Il pneumococco è inoltre il principale responsabile delle meningiti e polmoniti negli adulti e anziani. Monitorare nel tempo e nelle fasce d’età l’andamento di queste malattie, identificando i relativi ceppi batterici, permette di orientare meglio la strategia vaccinale. L’incidenza delle meningiti nell’ASL di Bergamo è allineata a quella regionale.
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SERVIZIO PREVENZIONE EPIDEMIOLOGIA MALATTIE INFETTIVE Indicatore: Malattie esantematiche dell’infanzia
Periodo di riferimento anni 2005 – 2013
DESCRIZIONE
Processo
Sorveglianza malattie infettive
Caratteristica misurata
Valutazione dell’efficacia del controllo delle malattie esantematiche dell’infanzia, anche attraverso i piani vaccinali.
Classificazione indicatore
Stato di salute
Unità di misura
Tasso di incidenza
n. casi diagnosticati nell’anno
= -----------------------------------x 100.000
popolazione residente nell’anno
Fonti
Notifiche obbligatorie malattie infettive
Standard di riferimento Dati storici del Servizio: archivio regionale MAINF
Tassi di incidenza delle Malattie esantematiche in Provincia di Bergamo e Regione Lombardia
NOTE
La disponibilità di vaccini ed il raggiungimento della copertura vaccinale nella popolazione infantile superiore al 90% permettono di ottenere un efficace controllo delle malattie esantematiche quali il Morbillo, Rosolia, Parotite e Pertosse, come dimostrato nel grafico specifico. Sono tuttavia possibili sporadiche microepidemie, come per il Morbillo, per incidenza della malattia nelle fasce d’età giovani-adulte, che non rientrano nelle campagne vaccinali. L’incidenza si mantiene invece elevata per la Scarlattina, non essendo disponibile al momento nessun vaccino, e per la Varicella, in quanto attualmente la vaccinazione è riservata ad alcune categorie ad alto rischio. La situazione epidemiologica della provincia di Bergamo è sovrapponibile a quella della Regione Lombardia.
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SERVIZIO PREVENZIONE EPIDEMIOLOGIA MALATTIE INFETTIVE Indicatore: Tasso di incidenza malattia tubercolare in provincia di Bergamo
Periodo di riferimento anni 2000 - 2013
DESCRIZIONE
Processo
Ambulatorio Prevenzione Malattia Tubercolare
Caratteristica misurata
Incidenza della TBC nella popolazione residente in provincia
Classificazione dato
Stato di salute
Unità di misura: Tasso di incidenza
n. nuovi casi TBC notificati nell’anno
= --------------------------------- x 105
popolazione residente nell’anno
= Casi TB: confronto tra italiani e stranieri
Fonti
Schede di notifica malattie infettive trasmesse dai clinici allo SPEMI, archivio MAINF
Standard di riferimento Dati storici del Servizio
NOTE
L’incidenza della TBC nella provincia di Bergamo mostra un trend in aumento, principalmente attribuibile alla componente straniera della popolazione (sia residente che domiciliata) , fino al 2010. Nel 2011 si è assistito ad un allineamento al valore soglia di bassa endemia, stabilito dall’OMS ( < 10 x 100.000). Il numero dei casi tra i minori, seppur contenuto, ha registrato un incremento a carico sempre della componente straniera. Negli italiani la malattia si manifesta principalmente nella popolazione anziana.
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SERVIZIO PREVENZIONE EPIDEMIOLOGIA MALATTIE INFETTIVE Indicatore: Sieropositività per HIV-AIDS in provincia di Bergamo
Periodo di riferimento anni 2000-2013
DESCRIZIONE Processo
Osservatorio infezione da HIV-AIDS
Caratteristica misurata
Andamento dell’infezione da HIV - AIDS nella popolazione residente in relazione all’età ed al sesso.
Classificazione dato
Stato di salute
Unità di misura:Tasso di prevalenza
n. persone sieropositive con esenzione
per HIV-AIDS
= ------------------------------------------ x 104
Popolazione residente
= nuove infezioni da HIV nell’anno di
riferimento
Fonti
Banca Dati Assistiti. Criteri di inclusione: esenzione codice 020;
Standard di riferimento Archivio storico del Servizio
Stime nazionali e regionali
NOTE
Il sesso maschile è il più colpito dall’infezione, con una prevalenza di circa 3/4 rispetto al totale dei casi. Il tasso specifico di prevalenza è più elevato per entrambi i sessi nella fascia d’età tra 45-49 anni ( maschi 115,3 x10.000; femmine 43,4x 10.000 ). In provincia di Bergamo nel 2012 hanno usufruito di esenzioni ticket per prestazioni sanitarie e farmaci specifici n° 1.974 maschi e n° 692 femmine. Come previsto dal decreto ministeriale, dal 2009 è iniziata la segnalazione all’ASL delle nuove infezioni da HIV, in forma anonima. Dall’analisi dei dati per gli anni considerati è emerso che negli intervalli di età tra i 25-34 e 35- 44 anni si ha l’incidenza più alta delle nuove infezioni da HIV.
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SERVIZIO PREVENZIONE EPIDEMIOLOGIA MALATTIE INFETTIVE Indicatore: Andamento della malattia AIDS in provincia di Bergamo
Periodo di riferimento anni 1985 - 2013
DESCRIZIONE Processo Osservatorio epidemiologico HIV - AIDS
Caratteristica misurata
Andamento della malattia nella popolazione residente in provincia BG
Classificazione dato
Stato di salute
Unità di misura
Tasso di incidenza n. casi diagnosticati nell’anno
1. = ------------------------------x 100.000
popolazione residente nell’anno
2. = % di soggetti con test positivo
contemporaneo alla diagnosi di
malattia
Fonti
Schede di notifica obbligatorie trasmesse dalle U.O. di Malattie Infettive ospedaliere
Standard di riferimento
Archivio storico del Servizio. Dati regionali MAINF
NOTE
La disponibilità dei farmaci antiretrovirali, che vengono utilizzati con efficacia durante l’infezione da HIV per ritardare l’evoluzione a malattia, ha determinato dal ’96 in avanti un significativo calo dei casi conclamati di AIDS. Tuttavia in Italia negli ultimi anni un numero elevato di persone ha scoperto di essere sieropositivo in coincidenza della diagnosi di malattia conclamata senza aver avuto la possibilità di usufruire dei benefici delle terapie antiretrovirali. Nella provincia di Bergamo tali persone rappresentano un numero elevato, come evidenzia il grafico (nel 2013 il 63% circa dei soggetti), Si conferma pertanto la necessità di intensificare le misure di prevenzione rivolte a tutta la popolazione, con particolare riguardo ai giovani ed alcune categorie target.
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AREA SANITA’ PUBBLICA
SERVIZIO IGIENE E SANITA’ PUBBLICA
Processo: Vaccinazioni 1. Copertura Vaccinale anti-influenzale stagionale degli assistiti di età > a 65 anni
2. Copertura Vaccinale entro i 24 mesi di età
Processo: Vigilanza e Controllo 3. Sicurezza degli impianti Elettrici
4. Sicurezza degli impianti Termici
5. Intossicazioni da Monossido di Carbonio in Provincia di Bergamo
6. Attività di Controllo, Vigilanza e Prevenzione nelle Piscine
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SERVIZIO IGIENE E SANITÀ PUBBLICA Indicatore: Copertura Vaccinale anti-influenzale stagionale degli assistiti di età > a 65 anni
Periodo di riferimento anni 2010 – 2013
DESCRIZIONE Processo
Vaccinazioni
Caratteristica misurata
Percentuale di copertura della vaccinazione anti-influenzale stagionale in provincia di Bergamo
Classificazione indicatore
Risultato
Unità di misura
Percentuale di copertura vaccinale
Formula di calcolo
soggetti Vaccinati
= ---------------------------- x 100
soggetti Vaccinabili
Fonti
Scheda rilevazione dati di attività
Standard di riferimento
PSSR 2010-2015 Circ. U.O. Prev. Sanità – Regione Lomb.
NOTE
La U.O. Prevenzione della Regione Lombardia, negli ultimi anni, non prevede, fra gli obiettivi, il raggiungimento del 75% della copertura vaccinale, previsto dal PNV (Piano Nazionale vaccini), ma indica quale obiettivo la vaccinazione prioritaria delle persone a rischio. In un quadro generale di diminuita percezione del rischio, si osserva una tendenza al calo di adesione che comunque rientra in valori più che accettabili.
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SERVIZIO IGIENE E SANITÀ PUBBLICA Indicatore: Copertura Vaccinale entro i 24 mesi di età
Periodo di riferimento anni 2010 – 2013
DESCRIZIONE
Processo
Vaccinazioni
Caratteristica misurata
Percentuale di copertura vaccinale nell’infanzia in provincia di Bergamo
Classificazione indicatore Risultato
Formula di calcolo
bambini vaccinati entro 24° mese
= -------------------------------------- x 100
bambini di età inferiore o uguale a
24 mesi
Standard di riferimento Regione Lombardia = 95%
PSSR 2010-2015 DGR n. IX/4475 del 5.12.2012 “Determinazione in ordine alle vaccinazioni dell’età infantile dell’adulto in Regione Lombardia: aggiornamenti alla luce del piano nazionale prevenzione vaccinale 2012/2014”.
NOTE
Per il primo anno di vita sono previste le seguenti vaccinazioni offerte attivamente e di cui è previsto il raggiungimento di specifici obiettivi di copertura: anti-poliomielite, anti-difterite, anti-tetano, anti-epatiteB, anti-pertosse e anti-Haemophilus influenzale di tipo B. All'inizio del secondo anno di vita è raccomandata la vaccinazione trivalente anti-morbillo, anti-parotite e anti-rosolia. Le coperture vaccinali desunte dal sistema di rilevazione regionale “MAINF” confermano il raggiungimento degli obiettivi previsti.
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SERVIZIO IGIENE E SANITÀ PUBBLICA Indicatore: Sicurezza negli Ambienti Confinati - Trend di non conformità degli impianti Elettrici
Periodo di riferimento anni 2010 – 2013
DESCRIZIONE
Processo
Vigilanza e controllo
Caratteristica misurata
Trend delle non conformità degli impianti elettrici nella provincia di Bergamo.
Classificazione indicatore Risultato
Formula di calcolo
Impianti Elettrici non conformi
= ------------------------------------- x 100
Impianti Elettrici controllati
Fonti
Dati di attività ASL Il campione degli impianti selezionati comprende residenze di anziani, extracomunitari e situazioni segnalate. Campione non sempre omogeneo.
Standard di riferimento
Storico ASL
NOTE
Nell’anno 2013 si conferma la percentuale di non conformità degli impianti elettrici rispetto al precedente anno. I risultati dei controlli mettono in evidenza la necessità di mirare sempre più la vigilanza e il controllo verso alloggi occupati prevalentemente da popolazione fragile (es.: soggetti extracomunitari, anziani), che presentano condizioni di maggior criticità.
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SERVIZIO IGIENE E SANITÀ PUBBLICA Indicatore: Sicurezza negli Ambienti Confinati – Trend di non conformità degli impianti Termici.
Periodo di riferimento anni 2010 – 2013
DESCRIZIONE
Processo
Vigilanza e controllo
Caratteristica misurata
Trend sulle condizioni di non conformità degli impianti termici installati in ambienti civili.
Classificazione indicatore Risultato
Formula di calcolo
Impianti Termici non conformi
= -------------------------------------- x 100
Impianti Termici controllati
Fonti
Dati di attività ASL. Il campione degli impianti selezionati comprende residenze di anziani, di extracomunitari e sopralluoghi per segnalazioni ricevute. Campione non sempre omogeneo.
Standard di riferimento
Storico ASL
NOTE
Nell’anno 2013 si denota un incremento delle non conformità degli impianti termici. I risultati dei controlli mettono in evidenza la necessità di mirare sempre più la vigilanza e il controllo verso alloggi occupati prevalentemente da popolazione fragile (es.: soggetti extracomunitari, anziani), che presentano condizioni di maggior criticità.
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SERVIZIO IGIENE E SANITÀ PUBBLICA Indicatore: Sicurezza negli Ambienti Confinati - Intossicazioni da Monossido di Carbonio in Provincia di Bergamo
Periodo di riferimento anni 2010 – 2013
DESCRIZIONE
Processo
Vigilanza e controllo sulla sicurezza degli impianti termici in ambito domestico.
Caratteristica misurata
Trend relativo al fenomeno delle intossicazioni da monossido di carbonio (CO) nella provincia di Bergamo.
Classificazione dato
Stato di sicurezza
Unità di misura
= numero assoluto di eventi, persone
intossicate e decessi
Fonti
Dati di attività
80
34
45
59
29
1522 19
2 0 0 0
2010 2011 2012 2013
Persone Intossicate Incidenti/Stagione Decessi
NOTE
Il grafico evidenzia come la problematica permanga nella sua evidenza sanitaria. Un elemento rilevante è il numero di intossicazioni (50% del totale) dovute all’uso di bracieri all’interno degli alloggi. Il fenomeno appare purtroppo in ripresa, probabilmente anche a causa della crisi attuale. Per tale motivo si prosegue in un’azione preventiva mirata alla comunicazione del rischio e della sicurezza domestica preminentemente rivolta alla popolazione immigrata.
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SERVIZIO IGIENE E SANITÀ PUBBLICA Indicatore: Piscine Pubbliche o di uso Pubblico – qualità dell’acqua
Periodo di riferimento anni 2010 – 2013
DESCRIZIONE
Processo
Vigilanza e controllo
Caratteristica misurata
Analisi Chimiche e Microbiologiche: percentuale dei campioni conformi.
Classificazione indicatore
Risultato Unità di misura
campioni conformi
= ------------------------------------ x 100
campioni effettuati
Standard di riferimento
Storico ASL
NOTE
Negli ultimi anni si è assistito a un complessivo miglioramento della qualità delle acque di piscina. Il risultato è stato raggiunto anche mediante l’adeguata applicazione delle procedure gestionali di autocontrollo, la cui implementazione è stata oggetto di Audit nel corso dello scorso anno.
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AREA SANITA’ PUBBLICA
SERVIZIO MEDICINA PREVENTIVA DELLE COMUNITA’
Indicatori di stili di vita: Il sistema di sorveglianza PASSI: obiettivi e metodologia
1. Sedentarietà e attività fisica
2. Uso di tabacco
3. Soprappeso e obesità
4. Consumo di alcol
Educazione alla Salute nella scuola 5. soggetti coinvolti nei progetti di promozione della salute relativamente a:
� Attività fisica
� Tabagismo
� Sicurezza
Screening Mammografico
6. Tasso di adesione grezza
7. Tasso di identificazione totale
Screening del carcinoma del colon retto
8. Tasso di adesione grezza % di positività al test di screening – tasso d’identificazione dei carcinomi
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SERVIZIO MEDICINA PREVENTIVA DELLE COMUNITÀ
Il sistema di sorveglianza passi: obiettivi e metodologia
Il sistema di sorveglianza Passi (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) è un programma promosso dal Ministero del Lavoro, della Salute e
delle Politiche Sociali a cui l’ASL di Bergamo aderisce dall’anno 2008. Obiettivo del programma è il monitoraggio dei comportamenti di salute rilevato con
interviste telefoniche da operatori sanitari dell’ASL specificamente formati.
I risultati sono qui tradotti in indicatori capaci di orientare la programmazione dell’ASL e del Servizio verso i comportamenti a rischio su cui si agiscono progetti
di prevenzione. Non possono certamente essere intesi come prova di efficacia della azione preventiva perché sul cambiamento delle abitudini di vita verso stili
più salutari incide una molteplicità di fattori.
I nominativi delle persone da intervistare vengono estratti dalle liste anagrafiche dell’ASL, mediante un campionamento casuale (400 interviste/anno),
stratificato per sesso e classi di età. I dati raccolti sono trasmessi via internet, in forma anonima a tutela della privacy, al Centro Nazionale di Epidemiologia -
Sorveglianza e Promozione della Salute dell’Istituto Superiore di Sanità per l’elaborazione statistica e la successiva restituzione all’ASL dei risultati. Il
questionario è costituito da un nucleo fisso di domande, che esplorano gli interventi preventivi e i principali fattori di rischio comportamentali.
Gli ambiti indagati sono:
- i principali fattori di rischio per le malattie croniche: abitudine al fumo, sedentarietà, abitudini alimentari, consumo di alcol;
- il rischio cardiovascolare: diabete, ipertensione, ipercolesterolemia, calcolo del rischio;
- i programmi di prevenzione oncologica per il tumore della cervice uterina, della mammella e del colon retto;
- le vaccinazioni contro influenza ;
- la sicurezza: i fattori che incidono su frequenza e gravità di infortuni domestici e infortuni sul lavoro;
- la percezione dello stato di salute e sintomi depressivi;
- influenze dell’ambiente di vita sulla salute;
Esemplificazione della stratificazione del campione intervistato
Campionamento interviste per sesso Campionamento interviste per età
2008 2009 2010 2008 2009 2010
uomini 131 175 177 18-34 anni 65 136 127
donne 148 208 268 35-49 anni 98 99 144
totale 279 383 445 50-69 anni 118 148 174
totale 281 383 445
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SERVIZIO MEDICINA PREVENTIVA DELLE COMUNITÀ Indicatore: Pratica di Attività Fisica della popolazione bergamasca
Periodo di riferimento: 2008 - 2012
DESCRIZIONE Processo
Sistema di sorveglianza PASSI
Caratteristica misurata
Pratica di Attività Fisica
Modalità di misura
Intervista telefonica
Classificazione indicatore
Stato di Salute della popolazione
Formula di calcolo
intervistati attivi, parzialmente attivi e sedentari
= ---------------------------------------- X 100
intervistati/anno
Fonti
Sistema di sorveglianza PASSI
Standard di riferimento
Dato regionale sulla sedentarietà 20% dei residenti Dato nazionale sulla sedentarietà 30% dei residenti.
2 2 %
3 9 %
4 0 %
1 7 %
4 6 %
3 8 %
2 1 %
4 4 %
3 5 %
2 1 %
4 4 %
3 5 %
2 0 %
4 5 %
3 4 %
0 %
1 0 %
2 0 %
3 0 %
4 0 %
5 0 %
6 0 %
7 0 %
8 0 %
9 0 %
1 0 0 %
2 0 0 8 2 0 0 9 2 0 1 0 2 0 1 1 2 0 1 2
a t t ivo
p a rz ia lm e n te a t t ivo
s e d e n ta rio
Distribuzione dei sedentari per classi di età 2011 2012
18-34 anni 25% 28%
35-49 anni 30% 36%
50-69 anni 45% 36%
100% 100%
NOTE Si definisce attivo chi conduce una attività lavorativa pesante o pratica l’attività fisica moderata o intensa raccomandata; si definisce parzialmente attivo chi pratica l’attività fisica in quantità inferiore alle raccomandazioni; si definisce, sedentario chi non fa nulla di tutto questo. La promozione dell’attività fisica rivolta in particolar modo alla popolazione anziana si sintetizza nel progetto “gruppi di cammino”. Al 31/12 2013 sono attivi oltre 150 gruppi di cammino per un totale di circa 4500 camminatori.
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SERVIZIO MEDICINA PREVENTIVA DELLE COMUNITÀ Indicatore: Consumo di tabacco della popolazione bergamasca.
Periodo di riferimento: 2008 - 2012
DESCRIZIONE Processo
Sistema di sorveglianza PASSI
Caratteristica misurata
Consumo di tabacco della popolazione bergamasca
Modalità di misura intervista telefonica
Classificazione indicatore
Stato di Salute della popolazione
Formula di calcolo
intervistati fumatori, ex fumatori, non fumatori
= ------------------------------------------------- x 100
intervistati/anno
Fonti
Sistema di sorveglianza PASSI Standard di riferimento In Lombardia il 28% degli intervistati è fumatore, il 21% ex fumatore, il 51% e non fumatore; l’abitudine al fumo è maggiore nei 18/24 enni (37%) e nelle persone con scolarità media inferiore (33%) e in quelle con molte difficoltà economiche riferite (40%) In Italia il 28% degli intervistati è fumatore.
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
2008 2009 2010 2011 2012
fumatore
ex fumatore
non fumatore
NOTE
� FUMATORE: soggetto che dichiara di aver fumato più di 100 sigarette nella sua vita e attualmente fuma tutti i giorni o qualche giorno; � EX FUMATORE : soggetto che attualmente non fuma da oltre sei mesi � NON FUMATORE: soggetto che dichiara di non aver mai fumato o di aver fumato meno di 100 sigarette nella sua vita e attualmente non fuma;
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SERVIZIO MEDICINA PREVENTIVA DELLE COMUNITÀ Indicatore: Sovrappeso e obesità nella popolazione bergamasca
Periodo di riferimento: 2008 – 2012
DESCRIZIONE
Processo:
Sistema di sorveglianza PASSI
Caratteristica misurata
Sovrappeso e obesità nella popolazione bergamasca
Modalità di misura Intervista telefonica Classificazione indicatore
Stato di Salute della popolazione
Formula di calcolo intervistati sottopeso, normopeso, sovrappeso e obeso
= ------------------------------------------------- x 100
intervistati/anno
Fonti
Sistema di sorveglianza PASSI
Standard di riferimento
Il 36% della popolazione bergamasca è in
eccesso ponderale (sovrappeso + obesità) ( in
Lombardia 36% a livello nazionale 41%)
6%
57%
27%
9%
5%
63%
25%
7%
3%
62%
26%
8%
5%
60%
26%
9%
5%
59%
27%
9%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
2008 2009 2010 2011 2012
obeso
sovrappeso
normopeso
sottopeso
NOTE L’eccesso ponderale in Lombardia e nella realtà bergamasca è più frequante: - con crescere dell’età (18 34 anni – 19%, 36/49 anni – 34%, 50/69 anni – 48%) - negli uomini (45% ) rispetto alle donne 26% - nelle persone con basso livello di istruzione e con difficoltà economiche
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SERVIZIO MEDICINA PREVENTIVA DELLE COMUNITÀ Indicatore: Consumo di alcol della popolazione bergamasca
Periodo di riferimento: 2008 – 2012
DESCRIZIONE
Processo
Sistema di sorveglianza PASSI
Caratteristica misurata: Consumo di alcol
Modalità di misura: Intervista telefonica Classificazione indicatore
Stato di Salute della popolazione
Formula di calcolo
intervistati che consumano alcol
= ------------------------------------------- X 100
intervistati/anno
Fonti: Sistema di sorveglianza PASSI
Standard di riferimento
Bevitori a rischio: dato bergamasco 18%, dato lombardo 22% .
Il consumo di alcol a maggior rischio è più frequente tra i
maschi di età 18/24 anni senza particolari differenze
socioeconomiche.
61%
39%
63%
37%
55%
45%
64%
36%
66%
34%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
2008 2009 2010 2011 2012
non bevitore
bevitore
Classificazione dei bevitori a rischio
2008 2009 2010 2011 2012
forte bevitore 14% 14% 14% 6% 5%
bevitore binge 8% 8% 8% 10% 11%
bevitore fuori pasto 11% 14% 9% 6% 12%
NOTE
Bevitori: persone che hanno bevuto almeno una unità di bevanda alcolica nell’ultimo mese Forte bevitore: più di due unità/giorno per gli uomini e più di 1 unità giorno per le donne Bevitore binge: soggetto che ha bevuto nell’ultimo mese almeno una volta 6 o più unità in una unica occasione Bevitore fuori pasto: soggetto che consuma alcol prevalentemente o solo fuori pasto Consumatori a rischio: forte bevitore e/o bevitore fuori pasto e/o bevitore binge. Unità alcolica: un bicchiere di vino, una lattina di birra, un bicchierino di liquore.
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SERVIZIO MEDICINA PREVENTIVA DELLE COMUNITÀ Indicatore: impatto sulla popolazione dei progetti per la promozione degli stili di vita sani
Periodo di riferimento 2006- 2013
DESCRIZIONE Processo Promozione di stili di vita sani rivolti alla popolazione scolastica attraverso la ricerca attiva di adesione o a percorsi didattici rivolti agli alunni di tutte le scuole oppure a programmi di sensibilizzazione rivolti a gruppi di popolazione target (anziani, donne, ecc.) con lo scopo di aumentare la loro sensibilità verso la salute come valore positivo contrastando l’instaurarsi di comportamenti a rischio. Le attività proposte riguardano principalmente:
� la prevenzione del tabagismo � promozione dell’attività fisica
prevenzione degli incidenti domestici e stradali
Caratteristica misurata
Tendenza % di adesione ai programmi di promozione della salute
Classificazione indicatore: Risultato
Formula di calcolo
Indice di DIFFUSIONE ASSOLUTO = n. soggetti che hanno SVOLTO i ns. programmi
0
2.000
4.000
6.000
8.000
10.000
12.000
14.000
16.000
2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
att.fisica
tabagismo
sicurezza
NOTE: Un target privilegiato per la promozione della salute è la scuola dove la ASL propone, da sola o in collaborazione con la comunità locale, “progetti” già sperimentati e di efficacia dimostrata. Il numero totale degli alunni coinvolti nell’anno scolastico 2012-2013 (includendo le attività inerenti l’educazione alimentare, piedibus e sicurezza stradale, sano sviluppo della persona, educazione tra pari ) è di 37413 unità . Il Servizio sta partecipando attivamente alla fase di implementazione della Rete Lombarda delle Scuole che promuovono salute, sulla base delle indicazioni del gruppo di lavoro regionale e dei protocolli in essere tra Regione Lombardia e Ufficio Scolastico Regionale. L’andamento dell’indice di diffusione risente del variare di diversi fattori: � la difficoltà delle scuole a reggere l’impatto di programmi che devono essere svolti direttamente dagli insegnanti e quindi che richiedono un impegno formativo e la capacità
di ricavare spazi nei curricola scolastici mentre nel frattempo sono state ridotte le ore di insegnamento ed il numero degli insegnanti; i programmi efficaci devono vedere l’integrazione tra le varie discipline e devono essere prolungati nel tempo
� la sempre maggiore difficoltà del servizio a garantire una offerta attiva efficace visto il ridursi del numero degli operatori che si dedicano a questa attività � il permanere di una ampia unità di offerta di programmi per le scuole che opera in concorrenza
Mentre la scuola è in difficoltà si sta consolidando una strategia di promozione della salute rivolta alla comunità (anziani e attività fisica, prevenzione degli incidenti domestici, aziende che promuovono salute, rete delle città sane). L’obiettivo è quello di prendere in considerazione non solo le scelte individuali pro o contro la salute ma anche i determinati economici e sociali che ne permettono lo sviluppo e il mantenimento
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SERVIZIO MEDICINA PREVENTIVA DELLE COMUNITÀ Indicatore: Screening mammografico - tasso di adesione corretta, tasso di approfondimento, tasso d’identificazione dei carcinomi
Periodo di riferimento anni 2005-2013
DESCRIZIONE Attività Screening mammografico
Classificazione indicatore Processo Risultato Risultato
Caratteristica misurata e formula di
calcolo a) Tasso di adesione n. donne che effettuano mammografia di screening
a = ------------------------------------------------------x100
n. di donne invitate alla mammografia di screening
b) Tasso di approfondimento n. di donne con mammografia non negativa
b = ------------------------------------------------------x100
n. di donne invitate alla mammografia di screening
c) Tasso di identificazione n. donne con Carcinoma identificato allo screening
c = --------------------------------------------------------x 1000
donne sottoposte alla mammografia di screening
Fonti Banca dati gestita dal Servizio Standard di riferimento: GISMa
Valori assoluti 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Numero di donne che hanno
eseguito la Mx di screening35.487 41.799 39.327 42.123 36.324 40.345 46.054 41.437 44.690
Numero di donne richiamate
per approfondimento (secondo
livello)
1.505 1.621 1.579 1.597 1.656 2.143 2.139 1.866 2.050
Tassi
Per l’anno 2012 il tasso di adesione corretta è pari a 67,78% = 41.437/(65.239 -6.704), essendo 6.704 le donne escluse dopo invito perché già sottoposte a mammografia privatamente o per motivi clinici. Per il tasso di adesione corretta il GISMa indica come valore atteso accettabile >60% e valore atteso desiderabile >75%
NOTE
L’adesione è uno dei parametri fondamentali per valutare l'impatto e l'efficienza del programma. Il tasso di adesione ha un effetto diretto e proporzionale sul risultato finale. Bassi tassi di adesione possono vanificare l'imponente sforzo organizzativo che lo screening mammografico comporta.
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SERVIZIO MEDICINA PREVENTIVA DELLE COMUNITÀ Indicatore: Screening dei tumori colonretto - tasso di adesione corretta, tasso di approfondimento, tasso d’identificazione dei carcinomi.
Periodo di riferimento anni 2005-2013
DESCRIZIONE Attività
Screening colon retto attraverso test FOBT
Classificazione indicatore Processo / Risultato / Risultato
Caratteristica misurata e formula di
calcolo
a) Tasso di adesione n. di persone che effettuano test di screening
a = -------------------------------------------------x100
n. di persone invitate alla mammografia di
screening
b) Tasso di approfondimento n. di persone con test non negativa
b = ------------------------------------------------x100
n. di persone invitate alla mammografia di
screening
c) Tasso di identificazione n. persone con Carcinoma identificato allo
screening
c = ------------------------------------------------x 1000
persone sottoposte al test di screening
Fonti Banca dati gestita dal Servizio Standard di riferimento
Gruppo Ita Screening Colon Retto
Valori assoluti
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013Numero di persone che hanno
eseguito il test per la
determinazione del sangue occulto
fecale
1.507 21.283 64.691 79.669 65.259 67.240 82.650 62.067 82.831
Numero di persone richiamate per
approfondimento (secondo livello)47 877 2.530 3.930 2.862 4.049 3.476 2.518 2.549
Tassi
Per l’anno 2013 il tasso di adesione corretta è pari a 65,33% = 82.831/(127.460-668), essendo 668 le persone escluse dopo invito perché già sottoposte ad indagini endoscopiche privatamente o per motivi clinici. I tassi di approfondimento e di identificazione per l’anno 2013 non sono ancora consolidati, saranno disponibili dal terzo trimestre del 2014.
NOTE
L’adesione è uno dei parametri fondamentali per valutare l'impatto e l'efficienza del programma. Il tasso di adesione ha un effetto diretto e proporzionale sul risultato finale. Il tasso di identificazione del programma nel 2012 è risultato inferiore ai valori attesi (valore accettabile >2 ‰, valore desiderabile >2,5‰), per darne un’interpretazione è necessario confrontare con i dati del 2013, disponibili dal terzo trimestre del 2014.
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AREA IGIENE DEGLI ALIMENTI E SICUREZZA NUTRIZIONALE
SERVIZIO IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE
Vigilanza industrie alimentari
1. Vigilanza nelle Aziende Alimentari suddivisa per grado di rischio
2. Vigilanza nelle Aziende Alimentari: contestazione illeciti amministrativi
3. Vigilanza nelle Aziende Alimentari: prescrizioni di adeguamento verificate
4. Vigilanza nelle Aziende Alimentari: prescrizioni di adeguamento ottemperate
5. Attività di AUDIT nelle Aziende Alimentari: vigilanza sull’applicazione dei sistemi di autocontrollo
6. Attività di AUDIT presso i gestori di acque destinate al consumo umano: vigilanza sull’applicazione dei sistemi di autocontrollo
Sorveglianza epidemiologica
7. Casi di focolai di MTA totali e attribuibili all’ambiente extradomestico
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SERVIZIO IGIENE ALIMENTI E NUTRIZIONE Indicatore 1: Attività di vigilanza nelle Aziende Alimentari suddivisa per grado di rischio
Periodo di riferimento anno 2009 - 2013
DESCRIZIONE
Processo Vigilanza in ambito di sicurezza
alimentare
Caratteristica misurata Il rapporto tra il numero ispezioni
effettuate annualmente sul totale di
aziende esistenti indica il criterio di
pianificazione fondato sulla graduazione
del rischio. Classificazione indicatore Risultato
Formula di calcolo ispezioni effettuate
= ---------------------------------------------- x 100 aziende alimentari esistenti per grado di rischio
Fonti Schede di rilevazione dati di attività:
AVELCO
Standard regionale 60% dei controlli in aziende ad alto
rischio
ASL Bergamo: 31% dei controlli in
aziende ad alto rischio
Standard di riferimento Standard regionale
ATTIVITA' ISPETTIVA 2009 - 2013PER GRADO DI RISCHIO
14 9 %
6 6 %
3 8 %
19 %
16 5%
8 5%
3 9 %
2 2 %
13 8 %
8 3 %
4 1%
2 1%
118 %
6 6 %
3 3 %2 2 %
12 6 %
6 6 %
3 7%2 7%
0%
20%
40%
60%
80%
100%
120%
140%
160%
180%
RISCHIO 1 RISCHIO 2 RISCHIO 3 RISCHIO 4
GRADO DI RISCHIO
2009 2010 2011 2012 2013
n. ispezioni effettuate
RISCHIO 1 (rischio alto)
RISCHIO 2 (rischio medio alto)
RISCHIO 3 (rischio medio basso)
RISCHIO 4 (rischio basso)
Ispezioni Anno 2009 228 651 612 1528
Ispezioni Anno 2010 252 836 626 1772
Ispezioni Anno 2011 229 818 652 1716
Ispezioni Anno 2012 213 740 537 1692
Ispezioni Anno 2013 228 740 607 2085
NOTE La variabilità nel n. delle ispezioni per classe di rischio è determinata dalla periodica riclassificazione delle frequenze ispettive sulla base dei risultati della vigilanza degli anni precedenti.
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SERVIZIO IGIENE ALIMENTI E NUTRIZIONE Indicatore 2: Risultati dell’attività’di vigilanza nelle Aziende Alimentari: contestazione illeciti amministrativi
Periodo di riferimento anno 2011 - 2013
DESCRIZIONE
Processo Vigilanza e controllo
Caratteristica misurata La contestazione di illeciti amministrativi
suddivisa per grado di rischio indica il
livello di criticità della sicurezza
alimentare evidenziato dall’attività
ispettiva.
Classificazione indicatore Processo
Formula di calcolo
illeciti per grado di rischio = --------------------------------------------------
x100 aziende ispezionate per grado di rischio
Fonti Schede di rilevazione dati di attività:
AVELCO
Standard di riferimento Storico
DISTRIBUZIONE DELLE CONTESTAZIONI DI ILLECITO AMMINISTRATIVO PER GRADO DI RISCHIO ANNO 2011 - 201 3
10 %
3 8 %
11%
4 1%
5%
2 4 %
7%
6 3 %
1%
2 7%
2 0 %
52 %
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
RISCHIO 1 RISCHIO 2 RISCHIO 3 RISCHIO 4
2011 2012 2013
RISCHIO 1 RISCHIO 2 RISCHIO 3 RISCHIO 4 TOT
Ditte Ispezionate 2011 166 681 580 1.425 2.852
Illeciti 2011 8 31 9 33 81
Ditte Ispezionate 2012 213 740 537 1.692 3.182
Illeciti 2012 6 27 8 71 112
Ditte Ispezionate 2013 228 740 607 2085 3.660
Illeciti 2013 1 25 19 49 94 NOTE
L’indicatore mostra una progressiva diminuzione degli illeciti contestati alle attività più a rischio, mentre si evidenzia una tendenza di aumento nelle classi di rischio più basse.
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SERVIZIO IGIENE ALIMENTI E NUTRIZIONE Indicatore 3: Risultati dell’attività’di vigilanza nelle Aziende Alimentari - prescrizioni di adeguamento verificate
Periodo di riferimento anno 2011 - 2013
DESCRIZIONE Processo Vigilanza e controllo
Caratteristica misurata Il numero delle prescrizioni verificate in relazione a
quelle impartite permette di valutare l’efficienza
dell’azione di vigilanza.
Classificazione indicatore Processo
Formula di calcolo
prescrizioni verificate
1 = ------------------------------------- x 100
prescrizioni impartite
Fonti Schede di rilevazione dati di attività: AVELCO
Standard di riferimento Storico
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
Rischio 1 Rischio 2 Rischio 3 Rischio 4
PRESCRIZIONI DI ADEGUAMENTO I.A. VERIFICATE2011 - 2013
2011
2012
2013
ANNO TOT. Rischio 1 Rischio 2 Rischio 3 Rischio 4
2011 312/477 18/28 51/76 60/92 183/281 2012 233/420 19/28 38/84 33/70 143/238 2013 266/319 11/15 37/45 38/50 180/209
NOTE L’utilizzo del gestionale AVELCO a partire dal 2011 permette di identificare il grado di rischio attribuito alle aziende sanzionate. Si intende pertanto utilizzare il dato quale elemento di
evidenza della capacità del Servizio di incidere in modo significativo sulla modifica delle situazioni di non conformità riscontrate in vigilanza.
Viene verificato mediamente il 60% delle prescrizioni impartite in quanto viene data priorità alla verifica delle prescrizioni maggiormente significative.
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SERVIZIO IGIENE ALIMENTI E NUTRIZIONE Indicatore 4: Risultati dell’attività’di vigilanza nelle Aziende Alimentari - prescrizioni di adeguamento ottemperate
Periodo di riferimento anno 2011 - 2013
DESCRIZIONE Processo Vigilanza e controllo
Caratteristica misurata Il numero delle prescrizioni ottemperate in
relazione a quelle verificate permette di valutare la
capacità di incidere positivamente sui
comportamenti delle industrie alimentari. La non
ottemperanza delle prescrizioni comporta la
contestazione di sanzioni.
Classificazione indicatore Risultato
Formula di calcolo
prescrizioni ottemperate
2 = ---------------------------------------------- x 100
prescrizioni verificate
Fonti Schede di rilevazione dati di attività: AVELCO
Standard di riferimento Storico
80%
82%
84%
86%
88%
90%
92%
94%
96%
98%
100%
Rischio 1 Rischio 2 Rischio 3 Rischio 4
PRESCRIZIONI DI ADEGUAMENTO I.A. OTTEMPERATE2011 - 2013
2011
2012
2013
ANNO TOT. Rischio 1 Rischio 2 Rischio 3 Rischio 4
2011 301/312 17/18 49/51 60/60 175/183
2012 225/233 18/19 37/38 31/33 139/143
2013 245/266 11/11 34/37 33/38 167/180
NOTE L’utilizzo del gestionale AVELCO a partire dal 2011 permette di identificare il grado di rischio attribuito alle aziende sanzionate. Si intende pertanto utilizzare il dato quale elemento di
evidenza della capacità del Servizio di incidere in modo significativo sulla modifica delle situazioni di non conformità riscontrate in vigilanza.
L’ottemperanza alle prescrizioni impartite mostra un elevato grado di adeguamento in particolare per le classi di rischio più elevate.
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SERVIZIO IGIENE ALIMENTI E NUTRIZIONE Indicatore 5: Attività di AUDIT nelle Aziende Alimentari . vigilanza sull’applicazione dei sistemi di autocontrollo.
Periodo di riferimento anni 2011 - 2013 DESCRIZIONE
Processo Vigilanza e controllo
Caratteristica misurata Il numero delle Aziende Alimentari sottoposte ad
Audit che hanno evidenziato irregolarità indica il
livello di criticità della sicurezza alimentare.
Classificazione indicatore Processo
Formula di calcolo
aziende sottoposte ad audit con irregolarità
= ---------------------------------------------------- x 100 aziende alimentari sottoposte ad Audit
Livello aggregazione dati Schede di rilevazione dati di attività: AVELCO
Standard di riferimento Storico
2011 2012 2013
esito regolareprescrizioni
sanzioni
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
20
controlli audit nelle aziende alimentari periodo 20 11- 2013
esito regolare
prescrizioni
sanzioni
ANNO ESITO REGOLARE PRESCRIZIONI SANZIONI TOTALE AUDIT
2011 4 10 5 19
2012 9 12 3 24
2013 5 19 1 25
NOTE L’attività di Audit ha preso avvivo nel 2011 dopo una fase di formazione consolidatasi nel biennio 2009 – 2010. La metodica dell’Audit è basata sulla verifica delle procedure di sistema
delle ditte controllate e si indirizza verso tipologie produttive e di ristorazione particolarmente significative. L’evidenza di criticità in tali Aziende è pertanto indice di particolare rischio
per la sicurezza alimentare.
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SERVIZIO IGIENE ALIMENTI E NUTRIZIONE Indicatore 6: Attività di controllo presso i gestori di acque destinate al consumo umano.
Periodo di riferimento anni 2011 - 2013
DESCRIZIONE
Processo Vigilanza e controllo
Caratteristica misurata Il numero dei Comuni sottoposti ad Audit che
hanno evidenziato irregolarità nella gestione delle
acque destinate al consumo umano indica il livello
di criticità della sicurezza alimentare nel settore
delle acque evidenziato dall’attività ispettiva.
Classificazione indicatore Processo
Formula di calcolo
Irregolarità nella gestione acque potabili
= ---------------------------------------------------- x 100 Audit effettuati
per la gestione acque potabili Livello aggregazione dati Schede di rilevazione dati di attività: AVELCO
Standard di riferimento Storico
0
5
10
15
20
25
30
35
ESITO REGOLARE PRESCRIZIONI SANZIONI
CONTROLLI PRESSO GESTORI ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO 2011- 2013
2011
2012
2013
ANNO ESITO REGOLARE PRESCRIZIONI SANZIONI TOT.
VERIFICHE
2011 16 12 1 29
2012 31 6 0 37
2013 35 5 0 40
NOTE La metodologia dell’Audit applicata al controllo delle acque destinate al consumo umano permette di verificare i sistemi di controllo interno che devono essere istituiti ed applicati alle
acque destinate al consumo umano in ottemperanza alla normativa in vigore. L’evidenza di criticità è indice di un approccio non adeguato da parte del gestore della risorsa idrica, con
conseguente rischio per la sicurezza alimentare.
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SERVIZIO IGIENE ALIMENTI E NUTRIZIONE Indicatore 7: Casi di focolai malattie trasmesse da alimenti totali e attribuibili all’ambiente extradomestico
Periodo di riferimento anni 2006-2013
DESCRIZIONE Processo
Sorveglianza epidemiologica
Caratteristica misurata Variazione del numero di focolai di MTA negli
anni e rapporto tra gli episodi extradomestici e
il numero totale
Classificazione Stato di salute
Formula di calcolo:
focolai MTA extradomestici = ----------------------------------------- x 100
focolai MTA totali
Fonti: Data base regionale - MAINF
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
50
2006-2007 2008-2009 2010 2011 2012 2013
FOCOLAI MTA DOMESTICI ED EXTRADOMESTICI 2006 - 2013
MTA DOMESTICI
MTA EXTRADOMESTICI
Anni di
riferimento Focolai MTA
extradomestici Focolai MTA domestici Totale focolai MTA
2006-2007 12 35 47
2008-2009 15 21 36
2010 1 12 13
2011 1 5 6
2012 2 6 8
2013 2 4 6
NOTE Il numero totale dei focolai è in diminuzione, mentre resta sempre elevato il numero dei focolai domestici. in sintonia con il dato nazionale e i dati della letteratura. (60/70% delle MTA
avvengono in ambito domestico). E’ da segnalare tuttavia che il dato riferito ai focolai extradomestici potrebbe risentire dell’interpretazione dell’operatore che valuta i dati perché nel
sistema di registrazione regionale non compare la voce che li identifica con precisione.
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AREA SALUTE E AMBIENTE
SERVIZIO DI MEDICINA AMBIENTALE 1. Sensibilizzazione e promozione di interventi ostacolanti la diffusione di AMBROSIA
2. Prevenzione Rischio Radon
3. Prevenzione e Promozione della salute connessa a rischi ambientali: V.I.A – V.A.S. – Siti Contaminati.
SERVIZIO MEDICINA DELLO SPORT E LOTTA AL DOPING 4. Popolazione praticante attività sportiva agonistica e non agonistica
LABORATORIO DI SANITÀ PUBBLICA 5. Tipologia di determinazioni distinte per macroattività
6. Campioni destinati alle prove microbiologiche
7. Campioni destinati alle prove chimiche
8. Microbiologia alimenti: Controlli qualità extralaboratorio (CQE)
9. Microbiologia acque: Controlli qualità extralaboratorio (CQE)
10. Chimica: Controlli qualità extralaboratorio (CQE)
11. Tempi Evasione richieste per esecuzione test di screening prevenzione tumore colon-retto
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SERVIZIO MEDICINA AMBIENTALE Indicatore: Azioni di promozione e di sensibilizzazione verso interventi ostacolanti la diffusione di AMBROSIA
Periodo di riferimento: anni 2010 - 2013
DESCRIZIONE
Processo
Monitoraggio ambientale Classificazione indicatore
Risultato Unità di misura Numero di comuni intervenuti anno 2010-11-12-13
Fonti
Dati Comuni e ASL
% di comuni che hanno attivato azioni preventive
Anno 2010 = 14,75% Anno 2011 = 37,30% Anno 2012 = al 39,34% Anno 2013 = 50,82%
NOTE Le attività dell’ASL sono state pianificate per incrementare le azioni positive finalizzate a prevenire la diffusione di AMBROSIA; nel grafico è segnalato il livello di comuni in cui sono state svolte azioni positive di informazione, riconoscimento e sfalcio.
SERVIZIO MEDICINA AMBIENTALE
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Indicatore: MAPPATURA GAS RADON Periodo di riferimento anno 2013
Processo Dai primi dati elaborati e pubblicati nel 2010, lo studio ISS evidenzia che per la Lombardia il 15% dei casi annui osservati di tumore al polmone sia da attribuire all’esposizione a gas radon indoor. Sulla base di campagne di mappatura e monitoraggio (2003/2004 e 2009/2010) realizzate in collaborazione ASL e ARPA,la provincia di Bergamo risulta tra quelle con le maggiori concentrazioni di radon nel territorio. L’ASL di Bergamo, ha da tempo posto le iniziative e gli interventi di prevenzione del rischio radon tra le attività programmate nell’ambito dei Piani annuali del DPM e in particolare del servizio di Medicina Ambientale.
• Le esperienze dell’ASL di Bergamo, tra le quali si cita il Progetto Sperimentale di Risanamento che ha interessato alcune scuole della Provincia di Bergamo, hanno contribuito alla produzione e successiva approvazione di Linee Guida Regionali per i Comuni lombardi. (Poi emanate con Decreto D.G. Sanità n° 12678 in data 21.12.2011).
• E’ Stato realizzato il 22 novembre 2012 un seminario informativo con le Amministrazioni Comunali per illustrare le Linee Guida regionali e fornire ulteriore supporto ai tecnici comunali ed ai professionisti del settore.
• Si sintetizzano di seguito le ulteriori attività realizzate e implementate nel corso del 2012
Proposte e contributi nei confronti dei Comuni: � Aggiornamento Mappatura e Classificazione dei Comuni in base al rischio
(in collaborazione con ARPA); � Osservazioni e proposte relativi agli strumenti di pianificazione e governo del
territorio (PGT e RE); � Indicazioni e Supporto per inserimento norme specifiche nei RE e
applicazione delle linee guida regionali :
� E’ stata predisposta ed inviata dalla Direzione Generale dell’ASL, con nota del 7 febbraio 2012, nota esplicativa ai Comuni sul Decreto DDG 112678 e sulle Linee Guida Regionali, contenente anche la proposta di specifico articolo da inserire nel R.E. .
� Nota Direzione Generale ASL del 23 agosto 2012 con relativo allegato al fine di acquisire un quadro sul recepimento delle indicazioni fornite;
� Nota Direzione Generale ASL del 28 Maggio 2013 con relativo allegato al fine di acquisire un quadro sul recepimento delle indicazioni fornite.
Classificazione indicatore: Indicatore di efficacia
Comuni che hanno risposto alla nota ASL: n° 104 (42,7% del totale ) Comuni che hanno inserito le norme antiradon nei RE : n°74 (30,3%)
SERVIZIO MEDICINA AMBIENTALE
Note La cartografia indica i Comuni con le diverse concentrazioni di radon; la gamma di colori da verde a giallo, rosso e viola indica le concentrazioni di radon indoor dai valori più bassi ai più elevati.
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Indicatore: Attività in materia di Prevenzione e Promozione della salute connessa a rischi ambientali: V.I.A – V.A.S. – Siti Contaminati Periodo di riferimento anno 2013
Attività: servizio, prodotto L'ASL è chiamata dalla normativa a partecipare ai procedimenti VIA, VAS, Siti contaminati ecc. attraverso analisi, valutazioni e formulazione di proposte/pareri inerenti le ricadute sulla salute di Piani, Programmi, Progetti e Opere che comportano trasformazioni del territorio e dell’Ambiente. La VIA, istituita e regolata da norme internazionali, nazionali e regionali, è un uno strumento per individuare, descrivere e valutare gli effetti diretti ed indiretti di un progetto sulla salute umana e su alcune componenti ambientali quali la fauna, la flora, il suolo, le acque, l’aria, il clima, il paesaggio e il patrimonio culturale e sull’interazione tra questi. Obiettivo del processo di VIA è proteggere la salute umana, contribuire con un migliore ambiente alla qualità della vita.La Regione nel luglio 2012 ha prodotto, con la collaborazione anche dell'ASL di Bergamo, Linee Guida in proposito. Per la VAS si è fornito il supporto per la valutazione e redazione delle osservazioni di competenza ASL sugli strumenti di Governo del Territorio, con particolare riferimento alle problematiche inerenti le ricadute sulla salute della popolazione, conseguenti a trasformazioni territoriali con interessamento dell’ambiente. Oltre ai progetti soggetti a VIA, sono stati espressi pareri/osservazioni relativi a piani e programmi sottoposti a VAS, molti dei quali di valenza regionale e/o di importanza strategica. E’ stato avviata, in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano, una specifica indagine epidemiologica,finalizzata a valutare l’impatto sulla salute della popolazione dovuto alla presenza dell’aeroporto di Orio al Serio. E’stato inoltre effettuato un primo incontro con la Provincia ed Enti interessati per l’aggiornamento del Piano di Emergenza Aeroportuale. Nell’ambito del procedimento istruttorio in materia di bonifica dei siti contaminati si è fornito il supporto richiesto dai Comuni interessati e dall’Amministrazione Provinciale di Bergamo partecipando alle Conferenze di Servizio, sopralluoghi e formulando i pareri per l’analisi del rischio sanitario. E’ stata garantita inoltre la partecipazione ai Gruppi di Lavoro regionali. Nel corso dell’anno 2013 sono stati effettuati 71 controlli su siti contaminati o potenzialmente contaminati. Classificazione indicatore:Indicatore di Attività Procedimenti istruiti con valutazioni, osservazioni/pareri/prescrizioni: -VAS n° 38 Comuni interessati: 23 ; VIA n° 58 Comuni interessati n° 34 ; -VIA Regionali n° 21 VIA Provinciali/Comunali n° 37 -Controlli su Siti contaminati n° 71 Comuni interessati n° 39 Classificazione indicatore:Indicatore di efficacia Procedimenti VIA Regionali Procedimenti istruiti con valutazioni, osservazioni/pareri/prescrizioni: 21 / Procedimenti con valutazioni, osservazioni/pareri/prescrizioni recepiti dall’autorità regionale: 21 – percentuale di recepimento pari al 100%
Sono riportati i procedimenti di Valutazione Impatto Ambientale suddivisi per Autorità Competente e il numero di comuni interessati. I procedimenti sono stati istruiti con valutazione ed espressione osservazioni/pareri/prescrizioni. Per i procedimenti regionali viene evidenziato il recepimento, pari al 100%, da parte dell’Autorità Regionale.
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SERVIZIO MEDICINA DELLO SPORT E LOTTA AL DOPING Indicatore: Popolazione praticante attività sportiva (visite agonistiche e non agonistiche in provincia di Bergamo)
Periodo di riferimento anni 2003 – 2013
DESCRIZIONE Processo
Promozione della salute Caratteristica misurata
Segnalatore di attività sportiva non agonistica
Classificazione Dato
Abitudini di vita Formula di calcolo
= certificati di idoneità agonistica e non agonistica
rilasciati
Fonti: Centri di MdS
Standard di riferimento
Confronto storico con dati del Servizio
NOTE
La popolazione comprende la fascia tra i 5 e i 64 anni, fascia dove si colloca il 99% anche degli atleti non agonisti. Il dato riferito agli atleti non agonisti e’ parziale in quanto il certificato di stato di buona salute per l’attività’ sportiva non agonistica può essere ottenuto non solo presso i Centri di Medicina dello Sport ma anche dai medici di famiglia. confronto storico con dati del Servizio, come indicatore di contesto, ma anche di efficacia di intervento (Aumento negli anni numero di soggetti con certificati di idoneità sportiva).
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LABORATORIO DI SANITÀ PUBBLICA Indicatore: Attività laboratoristica – Tipologia di determinazioni distinte per macroattività
Periodo di riferimento: anni 2006 – 2013
DESCRIZIONE
Processo
Determinazioni analitiche
Caratteristica misurata
Composizione delle macroattività sul globale delle determinazioni annue
Classificazione indicatore
Produzione
Formula di calcolo
n. determinazioni singole attività
= --------------------------------------- x 100
n. determinazioni annue totali
Fonti
Statistiche LSP
Standard di riferimento
Confronto con dati storici del Servizio
NOTE Come si evince dalla tabella, vi è una sostanziale stabilità nei volumi di attività, sebbene il numero di determinazioni sia un dato estremamente variabile perché fortemente influenzato dal numero di parametri richiesti e/o dal numero di unità campionarie che compongono ciascun campione. Ciò premesso, l’attività preponderante per il Laboratorio permane il dosaggio dei metaboliti urinari delle sostanze stupefacenti (campioni SerT). Le determinazioni correlate allo screening per la prevenzione del tumore colon-retto sono strettamente dipendenti dal tasso di adesione alla campagna di prevenzione. Gli istogrammi mostrano il “peso” delle singole macroattività sul totale delle determinazioni effettuate: in aumento l’attività della sezione Chimica per l’introduzione di nuove prove sulle acque destinate al consumo umano (fitosanitari, solventi, Cromo VI ed altri).
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LABORATORIO DI SANITÀ PUBBLICA Indicatore: Attività Laboratoristica – Campioni destinati alle prove microbiologiche
Periodo di riferimento: anni 2006 – 2013
DESCRIZIONE
Processo
Determinazioni analitiche
Caratteristica misurata,
significatività
Sez. microbiologia: contributo delle varie attività sul totale dei campioni analizzati
Classificazione indicatore
Attività
Formula di calcolo
n. camp. singole attività microb.
1 = ---------------------------------- x 100
n. totale campioni microbiologia
2 = Somma algebrica campioni
Fonti
Statistiche Laboratorio di Sanità Pubblica
Standard di riferimento
Confronto con dati storici del Serv.
NOTE La Tabella 1 mostra l’attività della Sez. Microbiologia: sotto la voce ”altro” sono compresi gli indicatori biologici dei processi di sterilizzazione (Attest) analizzati per conto dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani (~ 500 campioni/anno) e i cosmetici (30 campioni nel 2013). Gli alimenti per ricerche microbiologiche costituiscono poco più del 2% dell’attività della Sezione: nel biennio 2009-2010 l’incremento percentuale di questa voce è da attribuire alla collaborazione con il DPV per la ricerca di Trichinella nelle carni suine macellate a domicilio. L’attività preponderante in Microbiologia permane legata alla matrice acqua (vedi fig. 2): da notare l’incremento relativo alla ricerca di Legionella (apertura nuovo ospedale Papa Giovanni XXIII e controlli in strutture residenziali in vista dell’EXPO 2015). Per quanto riguarda la Sez. Chimica, il 25% dei campioni di acqua destinata al consumo umano proviene dall’ASL di Lecco (454 campioni sul totale di 1.761).
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LABORATORIO DI SANITÀ PUBBLICA Indicatore: Attività Laboratoristica – Campioni destinati alle prove chimiche
Periodo di riferimento: anni 2006-2013
DESCRIZIONE
Processo
Determinazioni analitiche
Caratteristica misurata, significatività
Sez. Chimica: Contributo delle varie attività sul totale dei campioni analizzati.
Classificazione dato
Attività
Formula di calcolo
1 = Somma algebrica campioni Sezione
Chimica
campioni singole attività chimica
2 = ----------------------------------------- x 100
totale campioni chimica
Fonti
Statistiche Laboratorio di Sanità Pubblica
Standard di riferimento
Confronto con dati storici del Servizio
NOTE L’attività preponderante nella Sez. Chimica (tabella 1) si conferma essere legata all’analisi delle sostanze stupefacenti sequestrate dalle Forze dell’ordine. Così come le determinazioni sono influenzate dal numero di parametri richiesti, le droghe da strada risentono della tipologia di sostanza sequestrata (ovuli piuttosto che panetti di hashish, ecc.): il dato “anomalo” dell’anno 2011 è dovuto proprio a tale motivo. Significativo, invece il costante calo del numero di campioni di alimenti destinati all’analisi chimica. Per maggiori dettagli si rimanda al “Riesame della Direzione” del Laboratorio di Sanità Pubblica.
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LABORATORIO DI SANITÀ PUBBLICA Indicatore: Attività laboratoristica (microbiologia alimenti) – Controlli qualità extralaboratorio (CQE)
Periodo di riferimento: anni 2005 – 2012
DESCRIZIONE Processo
Determinazioni analitiche
Caratteristica misurata, significatività
Accettabilità risultati periodo 2005-2012
Classificazione indicatore
Risultato
Formula di calcolo
risultati distinti per esito
= -------------------------------- x 100
controlli eseguiti
Fonti
CQE. Il giudizio è basato sui seguenti criteri: Z-score ≤ |2| risultati accettabili |2| Z-score |3| risultati discutibili (al limite) Z-score > |3| non accettabili (insoddisfacenti)
Lo Z-score è la distanza di un valore dalla media espressa in multipli della deviazione standard. La deviazione standard misura la dispersione dei valori intorno alla media.
Standard di rif.: Accettabilità dei risultati: ≥ 85%
CONFRONTO RISULTATI CQE MICROBIOLOGIA ALIMENTI peri odo 2005 - 2012
87,5% 90,5% 90,9%97,6% 97,2%
85,9%
99,1%100,0%
4,5%8,5%
0,9%5,6%12,5% 9,5% 2,4% 2,8%4,5%
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
INSODDISFACENTI
DISCUTIBILI
SODDISFACENTI
totale accettabili discutibili insoddisfacenti
CQ esterni Anno 2005 32 28 0 4
CQ esterni Anno 2006 21 19 0 2
CQ esterni Anno 2007 22 20 1 1
CQ esterni Anno 2008 42 41 0 1
CQ esterni Anno 2009 36 35 0 1
CQ esterni Anno 2010 71 61 6 4
CQ esterni Anno 2011 104 104 0 0
CQ esterni Anno 2012 110 109 0 1
NOTE
Il grafico mostra l’andamento dei Controlli di Qualità Esterni (CQE o VEQ) condotti dalla Sezione Microbiologia ALIMENTI. I Controlli sono condotti “in cieco”, cioè il Laboratorio non conosce il valore assegnato dall’organizzatore al campione da analizzare. I risultati sono classificati in base allo Z-score derivante dal confronto con i risultati degli altri laboratori aderenti al circuito di CQE. I risultati si mantengono sempre al di sopra dello standard di riferimento adottato; anche nel 2012 più della metà dei dati accettabili (58 su 109, pari al 53%) sono teorici, ossia il valore trovato ha coinciso con il valore assegnato dal Circuito organizzatore (valore vero = valore assegnato).
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LABORATORIO DI SANITÀ PUBBLICA Indicatore: Attività laboratoristica (microbiologia acque) – Controlli qualità extralaboratorio (CQE)
Periodo di riferimento: anni 2005 – 2013
DESCRIZIONE Processo
Determinazioni analitiche
Caratteristica misurata:
Accettabilità risultati
Classificazione indicatore
Risultato
Formula di calcolo
risultati distinti per esito
= -------------------------------- x 100
controlli eseguiti
Fonti
CQE. Il giudizio è basato sui seguenti criteri:
Z-score ≤ |2| risultati accettabili |2| Z-score |3| risultati discutibili (al limite) Z-score > |3| non accettabili (insoddisfacenti)
Lo Z-score è la distanza di un valore dalla media espressa in multipli della deviazione standard. La deviazione standard misura la dispersione dei valori intorno alla media.
Standard di riferimento
Accettabilità dei risultati: ≥ 85%
NOTE L’andamento dei risultati dei CQE conferma anche per la Sezione Microbiologia ACQUE l’elevata qualità dei risultati che, dal 2008, si collocano abbondantemente oltre lo standard di riferimento predefinito. Il mantenimento della qualità si realizza attraverso l’utilizzo di metodi di prova standardizzati e l’attuazione di un programma di controlli interni sui processi e sugli operatori (prove di riproducibilità e ripetibilità, misurate ed elaborate secondo rigorosi criteri statistici). I risultati insoddisfacenti dell’anno 2013 sono riconducibili a meri errori grossolani: l’analisi delle cause ha consentito di attuare le azioni correttive necessarie. L’estensione dell’utilizzo di CQE e le ottime performances raggiunte sono state indicate da ACCREDIA tra i punti di forza del Laboratorio (verbale di audit ACCREDIA 3-4 giugno 2013).
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LABORATORIO DI SANITÀ PUBBLICA Indicatore: Attività laboratoristica (chimica) – Controlli qualità extralaboratorio (CQE)
Periodo di riferimento: anni 2006 – 2012
DESCRIZIONE
Processo
Determinazioni analitiche
Caratteristica misurata
Accettabilità risultati periodo 2006-2012
Classificazione indicatore
Risultato
Formula di calcolo
risultati distinti per esito
= ----------------------------------- x100
controlli eseguiti
Fonti
CQE. Il giudizio è basato sui seguenti criteri:
Z-score ≤ |2| risultati accettabili |2| Z-score |3| risultati discutibili (al limite) Z-score > |3| non accettabili (insoddisfacenti)
Lo Z-score è la distanza di un valore dalla media espressa in multipli della deviazione standard. La deviazione standard misura la dispersione dei valori intorno alla media.
Standard di riferimento
Accettabilità dei risultati: ≥ 70%
CQ E CHIM ICA - R ICERCA FIT O SANIT ARI
84%93% 91%
78%
6%
14%6%
15%18%
2%7%
3% 6%
94%82%
95%
5%
2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
NON A CCE TTABILI
DISCUTIB ILI
ACCETTAB ILI
NOTE
Anche i risultati dei CQE per la Sezione Chimica, relativi alla ricerca di fitosanitari in varie matrici (acqua, ortofrutta, vino, olio, farine) confermano un livello di qualità superiore a quello adottato come standard di riferimento. I fitosanitari nelle acque sono ricercati dal 2012. I risultati insoddisfacenti/discutibili del 2012 sono riconducibili alla procedura di pretrattamento eseguita su un campione di ortofrutta.
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LABORATORIO DI SANITÀ PUBBLICA Indicatore: Evasione richieste farmacie per esecuzione test di screening prevenzione tumore colon-retto
Periodo di riferimento: anni 2007 – 2013
DESCRIZIONE Processo
Determinazioni analitiche
Caratteristica misurata, significatività
Tempi di evasione richieste
Classificazione indicatore
Efficienza
Formula di calcolo
a) somma algebrica richieste evase
b) differenza tra data ordine e data di evasione
Fonti
Statistiche LSP
Standard di riferimento
Tempi di evasione: < 7 giorni lavorativi
NOTE
L’attività di “packaging” consiste nella preparazione di pacchi destinati alle farmacie, contenenti il materiale per l’esecuzione del test di primo livello per la prevenzione del tumore colon-retto. La richiesta di materiale deve pervenire al Laboratorio 7 giorni prima della data presunta di consegna; il ritiro del materiale è assicurato da ditta esterna dal martedì a venerdì. Personale dedicato: tecnici del Laboratorio organizzati in coppie che si alternano nella preparazione in base a turni settimanali. La riduzione del tempo medio di evasione, comunque sempre ben al di sotto dello standard di riferimento, è dovuto all’aumento del numero di addetti alla preparazione (12 tecnici nel 2008, 10 tecnici dal 2010 al 2011, 12 tecnici nel 2012). Dal 2010, il programma di prevenzione vede coinvolte tutte le farmacie della provincia.
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AREA DELLA SICUREZZA E TUTELA DELLA SALUTE NEGLI AMBIENTI DI LAVORO
SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO Profili di salute
1. Imprese e addetti totali in provincia di BG
2. Infortuni sul lavoro totali e gravi in provincia di Bergamo
3. Infortuni sul lavoro in provincia di Bergamo: Tassi
4. Infortuni sul lavoro – confronto con le province lombarde
5. Andamento infortuni mortali in provincia di Bergamo
6. Denunce di Malattie Professionali in provincia di Bergamo - confronto fra le province lombarde
7. Malattie Professionali in provincia di Bergamo: aggregazione per patologie
Attività svolte Allo scopo di finalizzare al meglio le risorse rispetto ai profili di salute Regione Lombardia e SPSAL di Bergamo sono andati trasformando le azioni svolte: a.
selezione delle priorità di intervento attraverso la definizione di Criteri di graduazione del rischio sia per settore Ateco che per singola attività (questi ultimi in
corso di definizione) e la relativa programmazione centrata nei settori a maggior rischio.
8. Attività di Vigilanza – quantificazione controlli svolti
9. Attività di Vigilanza – tipologia controlli svolti
10. Risultati attività di vigilanza 2011
11. Attività di indagine su infortuni e malattie professionali
12. Ricerca attiva tumori professionali
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SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO Indicatore: Imprese e addetti totali in provincia di BG.
Periodo di riferimento anno 2010 - 2013
DESCRIZIONE
Processo Vigilanza Caratteristica misurata Distribuzione della popolazione
lavorativa e delle imprese in provincia di
Bergamo utile a definire il numero di
unità locali da controllare per garantire la
copertura del 5% delle imprese attive
come previsto nei Livelli Essenziali di
Assistenza (LEA)
Classificazione indicatore Dato di contesto
Formula di calcolo = numeri assoluti e percentuali Fonte Infocamere
NOTE. Il tasso di disoccupazione registrato nel 2013 rappresenta il 7,4% della forza lavoro (15-64 anni).
Il numero di imprese attive al 31 dicembre 2013 è di 85.930 (dati InfoCamere) con una riduzione di 617 unità rispetto all’anno 2012 (-0,7%); anno 2012 su 2011,
riduzione di 527 unità (- 0,61%).
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SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO Indicatore: Infortuni sul lavoro in provincia di Bergamo
Periodo di riferimento anni 2005 – 2012
DESCRIZIONE
Processo Monitoraggio infortuni sul lavoro
Caratteristica misurata L’andamento del fenomeno infortunistico
è risultante di diversi fattori, comprese
regolamentazioni contrattuali e norme
giuridiche. Non è determinato solo
dall’efficacia delle attività di controllo e di
promozione del Servizio, ma anche
dall’impegno per la sicurezza di una vasta
rete di soggetti che operano nel mondo
del lavoro.
La conoscenza della Frequenza e del
trend temporale fenomeno costituisce
elemento fondamentale per una verifica
di efficacia ed una programmazione delle
attività del Servizio
Classificazione indicatore Risultato
Formula di calcolo
= Numeri assoluti e percentuali
Fonti Flussi INAIL ISPESL Regioni 2012.
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
5.000
10.000
15.000
20.000
25.000
12.438 12.474 11.934 11.1239.373 9.371 8.851 7.905
20.69821.620 21.051 20.374
18.143 18.315 17.78816.232
15.524 15.801 15.34014.463
12.603 12.786 12.02710.887
Infortuni ASL provincia di Bergamo
in occasione di lavoro Lineare (in occasione di lavoro) Denunciati Definiti +
“in occasione di lavoro”: esclude apprendisti, interinali, lavoratori iscritti a liste speciali, sportivi e professionisti
INFORTUNI GRAVI
Infortuni gravi: Frequenza % sul totale infortuni per anno di definizione
2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
% infortuni gravi sul totale infortuni 21,11% 20,96% 19,86% 21,52% 21 ,1% 21,4% 21,3%
Infortuni gravi in occasione di lavoro: infortuni che abbiano determinato la morte o postumi permanenti uguali/superiori all’1% o
durata dell’inabilità temporanea superiore a 40 giorni. Dal conteggio sono esclusi infortuni in itinere, Colf, Studenti, Sportivi
NOTE
La riduzione degli infortuni appare evidente nel periodo di tempo considerato; gli infortuni definiti come gravi appaiono percentualmente costanti intorno al 20% dei totali.
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SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO Indicatore: Infortuni sul lavoro in provincia di Bergamo – Tassi
Periodo di riferimento anni 2006 – 2011
DESCRIZIONE
Processo Monitoraggio infortuni sul lavoro
Caratteristica misurata L’andamento del fenomeno infortunistico è qui
presentato in termini di tassi standardizzati rendendo
più facile una lettura del fenomeno sia in termini
evolutivi che nel confronto con riferimenti e standard
(vedi indicatore successivo).
Classificazione indicatore Risultato
Formula di calcolo 1000p
p TT
sti
stiist ×
∑
∑ ×=
Tst tasso standardizzato (standardizzazione diretta): tasso grezzo depurato da elementi di confondimento e
applicato ad una popolazione standardizzata.
Consente un confronto pur tra popolazioni lavorative
diversificate. Nel calcolo degli indennizzati sono esclusi
gli infortuni in itinere e quelli accaduti a apprendisti,
interinali, sportivi ed iscritti a polizze speciali
Psti = popolazione standard italiana
Ti =Tassi specifici
Fonti Flussi Inail –Regioni 2012
26,50
23,9122,78 23,10
21,88
20,5922,82
21,3321,11
24,47
0,00
5,00
10,00
15,00
20,00
25,00
30,00
2007 2008 2009 2010 2011
Azienda
Territorio
Flussi INAIL Regioni 2013. Sono esclusi infortuni accaduti ad apprendisti, lavoratori interinali, lavoratori iscritti a polizze speciali,
sportivi professionisti.
NOTE L’andamento del fenomeno infortunistico risulta influenzato da diversi fattori, comprese regolamentazioni contrattuali e norme giuridiche. La riduzione degli infortuni non è determinata solo
dall’efficacia delle attività di controllo e di promozione svolte dal Servizio, ma anche dall’impegno di una vasta rete di soggetti che operano, a vario titolo, per la prevenzione e sicurezza nel mondo
del lavoro. La conoscenza del fenomeno costituisce elemento fondamentale per una verifica d’efficacia delle attività di prevenzione e controllo svolte. La riduzione degli infortuni appare più
evidente nel periodo di tempo considerato.
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SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO Indicatore: Infortuni sul lavoro – confronto con le province lombarde
Periodo di riferimento anni 2007-2012
DESCRIZIONE
Processo Monitoraggio infortuni sul lavoro
Caratteristica misurata
Confronto dei Tassi standardizzati di infortuni
indennizzati tra province e Regione per il periodo
2007 – 20011. Sono esclusi infortuni accaduti ad
apprendisti, lavoratori interinali, lavoratori iscritti a
polizze speciali, sportivi professionisti
Classificazione indicatore Risultato
Formula di calcolo 1000p
p TT
sti
stiist ×
∑
∑ ×=
Tst tasso standardizzato (standardizzazione diretta): tasso grezzo depurato da elementi di confondimento e
applicato ad una popolazione standardizzata. Consente
un confronto pur tra popolazioni lavorative diversificate.
Nel calcolo degli indennizzati sono esclusi gli infortuni in
itinere e quelli accaduti a apprendisti, interinali, sportivi
ed iscritti a polizze speciali
Fonti Flussi INAIL –Regioni 2012
MI
Lombardia
Bergamo
MB
Italia
CO
PV
BS
LC
SO
LO
MN
VA
CR
0 5 10 15 20 25 30
15,9919,06
20,9921,3721,1921,24
21,9222,01
22,7223,05
23,5824,14
24,7326,66
Tassi medi standardizzati per Provincia, Lombardia, Italia 2009-2011
NOTE
Si precisa che nel calcolo dei tassi d’infortunio, non sono conteggiati gli eventi in itinere, sono invece compresi gli infortuni stradali avvenuti in occasione di lavoro (es. autotrasportatori). Sia in
territorio lombardo che in territorio bergamasco i tassi standardizzati confermano la riduzione temporale del fenomeno. Bergamo si colloca tra le Province con tassi standardizzati per territorio
più bassi.
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SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO INDICATORE: Andamento infortuni mortali in provincia di Bergamo
Periodo di riferimento anni 2000-2013
DESCRIZIONE Processo Monitoraggio Infortuni sul lavoro
Caratteristica misurata L’andamento degli infortuni con esito
mortale accaduti in Provincia di Bergamo,
con esclusione di quelli in itinere.
Classificazione Risultato
Formula di calcolo = Numero assoluto degli infortuni mortali Fonti Registro Infortuni Mortali Provincia di
Bergamo
Standard di riferimento Serie storica
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 20130
5
10
15
20
25
30
24
97
911
9
17
13
57 7
911
3
INFORTUNI MORTALI ASL BERGAMO: casi/anno
In Regione Lombardia la media degli infortuni mortali negli ultimi 5 anni è stata di 60 lavoratori
Infortuni Mortali ASL di Bergamo 1999 - 2013
3
3
3
4
5
6
9
26
43
47
1
0 10 20 30 40 50
SCIVOLAMENTO
CADUTA IN PROFONDITA'
INCIDENTE STRADALE
ANNEGAMENTO
ELETTROCUZIONE
SCHIACCIAMENTO
CEDIMENTO,CROLLO SCAVI
ESPLOSIONE - USTIONI
ATTREZZATURE
CADUTE DALL'ALTO
MOV. CON MEZZI SOLL.
NOTE
La Movimentazione dei materiali con mezzi di sollevamento e trasporto, le Cadute dall’alto e l’uso di attrezzature di lavoro sono risultate le situazioni più a rischio nel determinismo degli infortuni
mortali.
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SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO INDICATORE: Andamento delle malattie professionali in provincia di Bergamo
Periodo di riferimento anni 2001 - 2012
DESCRIZIONE
Processo Sorveglianza malattie professionali
Caratteristica misurata Andamento dei casi denunciati all’INAIL
per anno e per settore economico
(ATECO)
Classificazione indicatore Risultato. Stato di salute popolazione
lavorativa
Formula di calcolo
= Numero assoluto di casi per anno e per settore
produttivo delle malattie professionali denunciate all’INAIL in provincia.
Fonte Flussi INAIL Regioni 2012
0
500
1000
1500
MALATTIE PROFESSIONALI ASL DI BERGAMO N = 9.054
REGISTRATE MALPROF 639 566 573 559 612 516 621 962 1063 1079 907 957
INDAGINI PG CONCLUSE 121 136 89 129 138 608 687 896 916 626 898 843
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
NOTE.
La distribuzione per settori produttivi delle malattie professionali denunciate all'INAIL nel periodo 2001 – 2012 è coerente con i dati presenti nell’archivio dell'ASL. Occorre precisare che, nei dati
provenienti dai Flussi 2012, il gruppo ATECO è riconducibile all’azienda che ha effettuato la denuncia di malattia professionale e non sempre coincide con il settore produttivo ove è avvenuta
l'esposizione al rischio correlata alla malattia; pertanto nel 36,5% dei casi non è possibile determinare il settore produttivo cui ricondurre la patologia segnalata. Il maggior numero di denunce
riguarda il settore delle costruzioni e le principali attività economiche del settore manifatturiero. Il trend temporale delle “manifestazioni” mostra un netto incremento delle segnalazioni di
malattia professionale nel periodo 2007 – 2010 nel settore delle costruzioni e ciò è correlabile sia alle specifiche attività di vigilanza e controllo effettuate dal Servizio PSAL (ricerca attiva delle MP)
che alle attività di promozione attivate a livello territoriale in collaborazione con la U.O. Ospedaliera di medicina del lavoro, con l’associazione provinciale dei Medici Competenti e con gli
Organismi Paritetici Territoriali dell’edilizia (CPT e CPTA).
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SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO Indicatore: Malattie Professionali: aggregazione per patologie
Periodo di riferimento anni 2001 - 2012
DESCRIZIONE
Processo Sorveglianza Malattie Professionali
Caratteristica misurata 1. Frequenza cumulativa (%) calcolata per il
quinquennio di riferimento dei casi
denunciati all’INAIL e confronto per
provincia.
2. Casi registrati per anno dall’ASL di BG:
distribuzione per gruppo diagnostico.
Frequenza cumulativa e confronto con dati
regionali.
Classificazione indicatore Risultato. Stato di salute popolazione
lavorativa
Formula di calcolo = numeri assoluti e frequenze (%) cumulative Fonti INAIL e Maproweb
Patologie Registrate N = 9.054
0
100
200
300
400
500
600
700
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
ipoacusia altre patologie
Distribuzione patologie per tipo e anno. Fonte Maproweb
Tipo Patologie 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 totale Freq. %
Ipoacusia 464 406 367 303 337 312 346 613 546 496 350 349 4.889 54,0%
Muscoloscheletriche 46 74 66 81 108 117 143 220 367 483 460 514 2.679 29,6%
Tumori 29 28 23 37 31 28 44 43 51 39 44 36 433 4,8%
Allergopatie 53 39 39 48 46 30 43 44 56 21 17 19 455 5,0%
App. Respiratorio 28 15 22 24 28 15 20 31 27 28 21 26 285 3,1%
Altre patologie 19 4 56 66 62 14 25 11 16 12 15 13 313 3,5%
Tot. Patologie registrate 639 566 573 559 612 516 621 962 1063 1079 907 957 9.054 100%
NOTE
Nel corso degli anni si assiste ad un significativo cambiamento delle patologie professionali segnalate. Infatti dal 2001 si registra un decremento delle ipoacusie e, a parità di numero di
segnalazioni, un concomitante incremento di altre patologie. La crescita di “altre patologie” appare connessa anche ad una maggiore capacità di riconoscimento diagnostico e di conseguenti
segnalazioni da parte di operatori sanitari (U.O.O.M.L., Medici competenti, Medici specialisti, Medici di Medicina Generale, Istituti Universitari di Medicina del Lavoro, Ospedali, ecc..), e non
sanitari (Patronati, INAIL). Bergamo è la provincia destinataria del maggior numero di denunce INAIL nell’anno 2009 e nel quinquennio 2005-2009 tale dato ben si correla sia alle specifiche attività
di vigilanza e controllo effettuate dal Servizio PSAL (ricerca attiva delle MP) che alle attività di promozione attivate a livello territoriale in collaborazione con la U.O. Ospedaliera di medicina del
lavoro, con l’associazione provinciale dei Medici Competenti e con gli Organismi Paritetici Territoriali dell’edilizia (CPT e CPTA).
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SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO Indicatore: Attività di Vigilanza – controlli effettuati
Periodo di riferimento anno 2011-2013
DESCRIZIONE
Processo Vigilanza e controllo
Caratteristica misurata La quantità dei controlli in
rapporto alle attività esistenti ed
al livello di rischio
Classificazione indicatore Processo
Formula di calcolo
Unità Locali controllate 1) = ------------------------ x 100
PAT attive presenti*
2) = n. controlli suddiviso per Unità operativa
Fonti FLUSSI INAIL REGIONI
IMPreS@
Standard di riferimento * L'obiettivo assegnatoci dalla Regione
Lombardia è di realizzare interventi
ispettivi per il 5% delle unità locali;
conteggiati sulla base delle Posizioni
Assicurative Territoriali attive al 31/12
dell’ultimo anno utile per la
programmazione.
OBIETTIVI E RISULTATI DI ATTIVITA’
Obiettivo LEA 2011 RISULTATI ATTIVITA’ 2011 TOTALE_PAT* 31/12/2009
n. Unità Locali % sul tot. PAT n. Unità Locali
controllate
% Unità Locali
controllate
n. Controlli
effettuati
51.397 2.570 5.00% 4.188 8.15% 8.875
Obiettivo LEA 2012 RISULTATI ATTIVITA’ 2012 TOTALE_PAT* 31/12/2011
n. Unità Locali % sul tot. PAT n. Unità Locali
controllate
% Unità Locali
controllate
n. Controlli
effettuati
57.068 2853 5.00% 4141 7% 8237
Obiettivo LEA 2013 RISULTATI ATTIVITA’ 2013 TOTALE_PAT* 31/12/2012
n. Unità Locali % sul tot. PAT n. Unità Locali
controllate
% Unità Locali
controllate
n. Controlli
effettuati
5.00% 4152 6,8% 8794
Numero dei controlli effettuati
2009 2010 2011 2012 2013
Sicurezza sul lavoro 4.707** 8.698 6.138 6134 6847
Controlli impiantistici* 3.641 3.725 2.737 2103 1947
totali 8.348 12.423 8.875 8237 8794 *Verifiche relative ad apparecchi e impianti a pressione, impianti elettrici, impianti di sollevamento, ascensori
** Nel 2009 la registrazione dati è stata parziale, riguardando le sole attività di ispezione
NOTE I dati utilizzati per il calcolo di tali indicatori corrispondono a quelli presenti e validati dal Sistema Informativo regionale IMPreS@. Secondo le linee d’indirizzo regionali, l’attività di vigilanza e
controllo è attuata in misura sempre maggiore, in base alla pianificazione per categorie di rischio. Le attività di vigilanza sono pertanto mirate con azioni specifiche indirizzate verso settori
produttivi a maggiore rischio quali edilizia, agricoltura, trasporti.
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SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO Indicatore: Attività di Vigilanza – Tipologia dei controlli svolti nell’anno
Periodo di riferimento 2012 - 2013
DESCRIZIONE
Processo Vigilanza e controllo
Caratteristica misurata La tipologia dei controlli svolti
Classificazione indicatore Risultato
Formula di calcolo n. controlli specifici = ------------------------ x 100 n. controlli totali Fonte
Controlli nei luoghi di lavoro anno 2012 N = 8.237
1% 9%40%
48%
2%
Audit
Indagini Infortuni
Indagini Mal.Prof.
Ispezioni
Controlli documentali
Controlli nei luoghi di lavoro anno 2013 (N = 8.794)
ispezioni
20%
V.impianti
22%
Indagini per
infortuni
6%Audit
1%
Indagini Mal.
Professionali
8%Controlli
docum.
43%
NOTE
L’84% delle attività controllate risulta appartenente a settori produttivi classificati ad “alto rischio” per infortuni, ovvero: edilizia, agricoltura, metalmeccanica, trasporti.
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SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO Indicatore: Risultati dell’Attività di Vigilanza
Periodo di riferimento anno 2010-2013
DESCRIZIONE
Processo Vigilanza per la sicurezza del lavoro
Caratteristica misurata La quantità dei sopralluoghi in rapporto
alle attività esistenti e numero di
prescrizioni in relazione ai sopralluoghi
Classificazione indicatore Risultato Formula di calcolo
N° ASSOLUTI
Fonti; Registro informatizzato Sistema
Gestionale del DPM - ASLBG
RISULTATI ATTIVITA’ DI VIGILANZA 2010-2013
Agricoltura Edilizia Tutti settori
ANNO 2010 2011 2012 2013 2010 2011 2012 2013 2010 2011 2012 2013
unità produttive controllate
158 159 178 157 1519 1400 1115 1.108 4218 4188 4141 4152
verbali 758 19 7 9 361 326 233 543 580 415 283
violazioni/illeciti 25 9 11 12 584 478 329 186 978 907 681 452 Tutte le aziende cui sono rilasciate prescrizioni e disposizioni sono controllate nell’ambito della procedura di
depenalizzazione di cui al DLgs 758/94 che prevede l’invio alla procura dell’avvenuto adempimento. In caso contrario il
PM avvia un procedimento penale
VERIFICHE IMPIANTISTICHE ANNO 2013
Tipo di impianto N° verifiche Ascensori e montacarichi 1.286
Impianti a pressione 1.190
Impianti di riscaldamento 28
Impianti di sollevamento 734
Impianti di terra 274
Impianti pericolo esplosione 66
Scariche atmosferiche 5
Totale complessivo 3.583
NOTE
- Risultati delle verifiche N°
provvedimenti Diffide e/o disposizioni 1
Illeciti amministrativi 1
Prescrizioni (senza 758/94) 102
Verbale 758/94 7
Totale complessivo 111
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SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO INDICATORE: Attività di indagine su infortuni e malattie professionali
Periodo di riferimento anni 2005 – 2013
DESCRIZIONE
Processo
Il Servizio PSAL raccoglie, classifica (nesso di causalità) e
registra nel sistema MAPROWEB le Malattie professionali
segnalate ogni anno e svolge indagini di Polizia Giudiziaria
finalizzate alla ricerca di eventuali responsabilità.
Caratteristica misurata Andamento negli anni delle denunce e capacità di indagine
del Servizio.
Classificazione Risultato
Formula di calcolo = n. assoluto dei casi di MP segnalati e registrati in Maproweb
= n. assoluto di casi valutati con nesso positivo
= n. indagini di PG effettuate dai Medici del servizio PSAL Fonti - Archivio delle Malattie Professionali (Sistema MAPROWEB)
- Dati di attività aziendali
Attività di indagine per malattie professionali
ANNO 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
MP registrate 612 516 621 962 1.063 1.079 907 957 699
Nesso positivo 467 481 590 866 986 981 859 885 ND
MP indagate dal Servizio
139 608 896 896 916 626 898 843 876
Attività di indagine per infortuni A motivo del nuovo sistema di registrazione i dati sono certi solo a partire dal 2012
ANNO 2012 2013 Infortuni in occasione di lavoro 7905 ND
Inchieste avviate dal Servizio nell’anno 204 179
Concluse con riscontro di violazioni correlate 77 64
NOTE Il recepimento delle norme di semplificazione ha comportato una riorganizzazione delle attività del Servizio PSAL con graduale abolizione di attività certificative e un cospicuo
incremento delle attività di vigilanza e controllo da parte del personale Medico PSAL, prioritariamente indirizzate alla Sorveglianza Sanitaria dei Lavoratori, alle indagini per
Malattie professionali e alla ricerca attiva delle stesse. Come conseguenza diretta di tale attività si è misurato un incremento sia delle segnalazioni che delle indagini di polizia
giudiziaria per MP. Si rileva inoltre una elevata % di casi con nesso di causa altamente probabile e probabile indicativo della buona capacità diagnostica delle strutture sanitarie
operanti in provincia.
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SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO Indicatore: Ricerca attiva tumori professionali – Realizzazione indagini e segnalazione casi di tecnopatia.
Periodo di riferimento anni 2004 - 2013
DESCRIZIONE
Processo Ricerca attiva di casi di tumore legati a possibile esposizione
professionale
Caratteristica misurata Il rapporto tra il numero di tumori ad alta/media eziologia
professionale segnalati al Servizio, le indagini
epidemiologiche svolte ed il numero di segnalazioni per
tecnopatia
Classificazione indicatore Risultato
Formula di calcolo = n. casi tumori segnalati e loro trattamento
Fonti Registro Mesoteliomi della Regione (ReNaM COR Lombardia)
Registro Tumori Nasosinusali (ReNaTuNS COR Lombardia)
Istituti Universitari, Strutture Sanitarie di ricovero e centri di
Diagnosi
OCCAM (Occupational Cancer Monitoring)
Ufficio Epidemiologico ASL
RICERCA ATTIVA TUMORI PROFESSIONALI ANNO 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 TOTALE
casi segnalati 39 31 74 32 48 69 48 54 39 51 485
casi selezionati 39 31 74 30 40 62 47 51 37 50 461
indagini svolte 39 30 74 26 40 41 47 51 37 51 436
casi di origine
professionale 9 9 56 9 14 21 24 22 21 28 213
(*) Cluster di mesoteliomi, t..polmone, t..laringe in azienda siderurgica/acciaio; neoplasia polmone in industria meccanica.
TIPOLOGIA DEI TUMORI INDAGATI IN PROVINCIA DI BERGAMO
NEL 2010-13 E DEFINITI COME PROFESSIONALI
Tipo di tumore Indagini svolte Numero casi di origine
professionale
Anno 2010 2011 2012 2013 2010 2011 2012 2013
Mesoteliomi 39 28 27 51 22 18 19 44
KSN 8 8 10 7 2 3 2 3
NOTE La particolarità di questa attività consiste nel dover risalire ad esposizioni lavorative avvenute anche decenni prima e spesso quando il paziente è già deceduto. Il fine è a)
quello di aumentare il numero di segnalazioni di tumori professionali, b) scoprire esposizioni pregresse, anche misconosciute, in considerazione del fatto che i tumori di origine
professionale sono scarsamente denunciati c) consentire, a chi ne ha diritto a ricevere un riconoscimento per la sua tecnopatia.
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