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Il dolore : la fisiopatologia che serve nella pratica

Il razionale di tutto quello che bisogna saper fare per gestire al meglio il dolore nel bambino.

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Di cosa stiamo parlando?

“Il dolore passa, l’aver sofferto mai” - Buytendijk.

Il dolore è sempre soggettivo: è un’esperienza somato-psichica caratterizzata da connotati biologici, affettivi, relazionali, spirituali,

culturali non separabili tra loro.

Si impara ad esprimere il dolore con parole-reazioni frutto di vissuti psicologici legati alle esperienze traumatiche precedenti, anche della

propria infanzia- adolescenza.

L’esperienza del dolore è collegata fortemente allo sviluppo cognitivo

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Non si può vivere senza dolore : disautonomia familiare

• Ridotto numero di fibre amieliniche che conducono stimoli dolorosi, tattili e termici; disturbo complesso del sistema nervoso autonomo

• Insensibilità al dolore : ulcerazioni corneali, i denti ulcerano la lingua, lesioni traumatiche che si infettano con mutilazioni successive, “ritardo mentale” di vario grado

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La consapevolezza del problema

• Tra i bambini con diagnosi recente di tumore quelli che hanno subito la prima puntura lombare o aspirato midollare senza adeguata analgesia mostrano molto più distress alle procedure successive rispetto a quelli che hanno ricevuto analgesia con oppioide alla prima procedura.

• Un leucemico a 30 anni ricorda della sua malattia le punture lombari ed i midolli.

• Sono dimostrate turbe comportamentali , anche protratte nel tempo, dopo procedure endoscopiche ( gastroscopie) eseguite in bambini piccoli senza sedazione.

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La consapevolezza del problema.

• il neonato presenta un significativo grado di maturazione delle vie del dolore già da 26 settimane con specifiche risposte autonomiche, ormonali, comportamentali.

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Componente corticale• non dimenticare l’importanza della componente “corticale”

( emotiva e cognitiva) del dolore e dell’efficacia dimostrata di approcci che mirano a questa componente che vanno da semplici tecniche di distrazione( applicabili sempre e comunque) a tecniche comportamentali fino all’ipnosi

• il bambino più grandicello ha diritto ad una spiegazione sul perché e sul come verrà svolta una determinata procedura.

• Ansia e paura esacerbano la percezione del dolore e andranno pertanto contenute il più possibile.

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Analgesic effect of breast feeding in term neonates: randomised controlled trial

Carbajal R, et al. BMJ 2003;326:13-15

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Sensibilizzazione periferica: iperalgesia primaria.

• Il nocicettore viene stimolato da mediatori prodotti in sede dal danno con un meccanismo che si amplia a cascata stimolando sempre di più il recettore stesso (….il ghiaccio…).

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Sensibilizzazione centrale ( iperalgesia secondaria).

gli stimoli che dal nocicettore arrivano al corno posteriore ripetuti ad alta frequenza possono

ampliare i campi recettivi del corno posteriore,

diminuire la soglia, aumentare l’intensità delle afferenze

successive

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Allodinia L’ampliamento dei campi

recettivi del corno posteriore causato dalla sensibilizzazione centrale sarà responsabile del fenomeno per cui anche stimolazioni non dolorifiche ( tattili o termiche ) provenienti dalla zona interessata saranno “lette” come dolorose.

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I meccanismi di difesa

• Le afferenze dolorifiche sono “modulate” da archi riflessi locali ( a livello di corno posteriore o “gate control”) o superiori ( vie corticali discendenti) che tenderanno a limitare il “firing” neuronale delle vie del dolore.

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Oppiodi : interagiscono con siti eterogenei a distribuzione ubiquitaria per peptidi della famiglia

delle encefalite,endorfine, dinorfine ad azione oppioide endogena

diminuzione del rilascio di trasmettitori,

iperpolarizzazione post-sinaptica di neuroni di proiezioni

attivazione di interneuroni ad azione inibitrice sui neuroni nocicettivi di proiezione

il risultato netto : diminuita facilità ed intensità nella conduzione di stimoli dolorosi

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Paracetamolo : meccanismo d’azione

• ha moderata azione analgesica mediante l’inibizione della sintesi di prostaglandine a livello centrale, senza significativa azione antinfiammatoria.

• ha efficacia sostanzialmente equivalente a quella degli altri FANS e resta il farmaco di prima scelta per il profilo di sicurezza ( minori effetti gastrici e anticoagulanti ).

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FANS: meccanismo d’azione

• Blocco delle PG ( sintetizzate a partire dall’acido arachidonico rilasciato in corso di danno tissutale)

• Azione anti-prostaglandinica centrale come il paracetamolo

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OTALGIA (dopo 48 ore)

IAB RR (95% IC) NNT (IC)

Ibuprof. vs placebo: 18% 0.28 (0.11-0.67) 6 (4-16)

Paracetam. vs placebo: 15% 0.38 (0.17-0.82) 7 (4-28)

Ibuprof. vs paracetam: 3% 0.73 (0.25-2.09) 40 (8 a infinito)

FANS VS PARACETAMOLO

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FANS VS PARACETAMOLO

EMICRANIA (completa risoluzione del dolore dopo 2 ore dal trattamento) Analisi intention to treat IAB RR (95% IC) NNT (IC) Ibuprof. vs placebo: 20% 0.32 (0.09-0.50) 5 (3-21)

Paracetam. vs placebo: 17% 0.74 (0.55-0.98) 7 (4-95)

Ibuprof. vs Paracetam: 4% 0.91 (0.65-1.29) 26 (6 a infinito)

Analisi di efficacia

IAB RR (95% IC) NNT (IC) Ibuprof. vs placebo: 32% 0.55 (0.35-0.82 ) 3 (2-10)

Paracetam. vs placebo: 11% 0.84 (0.60-1.15) 9 (4 a infinito)

Ibuprof. vs Paracetam: 21% 0.66 (0.40-1.01) 5 (3 a infinito)

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Ketorolac: Non evidenza di maggiore efficacia vs altri Fans in età pediatrica- Pochi dati sul profilo di sicurezza- Nell’adulto indicazione di uso per 1-2 gg per gastrolesività

Paracetamolo vs paracetamolo+codeina: Una review della Cochrane evidenzia che nell’adulto il paracetamolo è un analgesico efficace con bassa incidenza di eventi avversi. L’aggiunta della codeina produce un effetto analgesico maggiore (NNT:7.7 per una riduzione del dolore di almeno il 50%), ma comporta maggiore sonnolenza e vertigini

Dati controversi in RCT comparativi nel bambino

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Codeina

• attività analgesica pari al 25% di quella della morfina con effetti collaterali minori ( euforia, nausea, vomito, stipsi e depressione respiratoria). L’inizio dell’azione avviene dopo 15-30 minuti dall’assunzione, l’effetto dura 4-6 ore, è un farmaco con plafond di effetto ( l’aumento della comune dose terapeutica non da un aumento dell’analgesia), utilizzato sostanzialmente solo in associazione in età pediatrica.

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Tramadolo

• Azione diretta sui recettori mu degli oppioidi ( irrilevante per altri recettori), inibisce la ricaptazione di noradrenalina e aumenta la serotonina

• Non depressione respiratoria, non stipsi né spasmo Oddi, non determina tolleranza, capacità di provocare dipendenza irrilevante

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Conseguenze pratiche

• Da tutto ciò il razionale di una terapia preventiva (“pre-emptive”) che iniziata tempestivamente ( piccola dose di oppioide e FANS già prima dell’intervento chirurgico, infiltrazione preventiva con anestetico locale dell’area della ferita) e proseguita in modo appropriato ( locoregionale, somministrazione a fine intervento e ad intervalli regolari piuttosto che “a domanda”) evita i circoli viziosi, favorisce la riduzione delle afferenze nocicettivi, riduce il fabbisogno globale di analgesici.

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Conclusioni pratiche

• Sfruttare la componente corticale • Terapia “prima” del danno recettoriale • Trattamento da subito, e non al bisogno, ma su

base regolare, ev in infusione continua, mai i.m• Terapia di associazione sfruttando i diversi

meccanismi d’azione dei farmaci• Locoregionale ( inclusa EMLA) sempre quando

possibile