Il concetto di Agenda in Hyperpolitics
Gianluca Giansante
Sapienza Università di RomaCorso di Scienza Politica
Prof. Marco CilentoRoma, 9-13 maggio 2011
Cos’è Hyperpolitics
Un dizionario interattivo dei concetti di scienza politica
Open Book
Un libro “aperto”: la struttura fondamentale è disponibile sulla Rete
Vocabolario di scienza politica
Cercare una definizione condivisa
Una grammatica per la definizione dei concetti
La matrice
Un vocabolario condiviso
I 100 termini più frequenti in 20 vocabolari (in 4 lingue: italiano,
francese, inglese e italiano)
Ipertestuale
I termini sono collegati tra loro.Un metodo che invita alla relazione
Il concetto di Agenda
Una lista di cose da fare
A che serve?
A pianificare il lavoro
A gestire l’ansia
E nella politica?
Contesto: governi democratici
Esigenze
Trasparenza, rappresentazione, accountability che richiedono di rispondere ad esigenze diverse
Issue
Le diverse esigenze attraverso il conflitto e la dialettica diventano
issue (temi)
Le issue si accumulano
È una dei “problemi” della democrazia
Per questo serve un’agenda
Una lista di priorità, piani di azione e processi di decisione
Agenda: due caratteristiche
• Permette la discussione• Chiude la discussione per generare
decisioni politiche e azioni amministrative
Un duplice ruolo
Si risponde ai alle diverse istanze ma si impongono limiti sui tempi, i luoghi e le modalità della conversione delle issue
in politiche pubbliche.
Un accordo sulle cose su cui essere in disaccordoLa formazione dell’agenda è il
“processo dell’elenco delle diverse alternative e della selezione di quelle da
considerare seriamente” (Kingdon 1984)
Ampia discrezionalità
Questa definizione ci fa capire come sia ampia la varietà delle possibilità,
rispetto agli attori coinvolti (chi decide) e alle modalità della selezione (come)
Il contributo di Hyperpolitics
Definire diverse modalità di formazione dell’agenda
Gli assi
L’asse verticale
Da più disaggregato e casuale degli interessi:
l’opinione...
…all’interesse razionalizzato e inserito nella più formale delle
agende: l’ordine del giorno dei decision
maker, la policy
L’asse verticale
Muoversi dal basso in alto significa
muoversi verso una modalità più articolata e
formalizzata di comunicare opinioni, preferenze, esigenze.
L’asse orizzontale
Dai media al partito. Le due istituzioni che
costruiscono in maniera più
evidente l’agenda.
L’asse orizzontale
Dai media al partito. Le due istituzioni che
costruiscono in maniera più
evidente l’agenda.
L’asse orizzontale
Tradizionalmente si considerava la
politica, e quindi il partito l’attore
deputato a selezionare le issue
per il discorso pubblico e la
decisione
L’asse orizzontale
Ma con la crescita delle comunicazioni di massa
ci si rende conto ch l’agenda istituzionale
veniva fortemente influenzata dal modo in
cui le issue venivano scelte e presentate dai
media
L’asse orizzontale
La stessa espressione Agenda setting è usata per
decrivere la capacità dei media di determinare
l’ordine del giorno dell’opinione pubblica…
L’asse orizzontale
…di esercitare “una forte influenza sulle cose a cui le persone pensano e su come valutano le issue” (Bogdanor
1991, 15-16)
Sorgono due questioni
Uno: in che misura partito e media influenzano l’agenda.
Quante fra le principali decisioni sono influenzate dalla politica. E quanto
invece i media possono influenzare il snostro sistema di valori per
influenzare non solo le cose a cui pensare ma anche cosa pensare.
Sorgono due questioni
Due: cosa rimane fuori dall’agenda e perché. Le elite non hanno solo il potere di decidere, ma anche quello di “non decidere”, cioè di tenere le
questioni fuori dall’agenda se possono mettere a rischio la loro
leadership.
Sorgono due questioni
Sintetizzato con il concetto di “non decisione” (Bachrach
and Baratz, 1963)
Sorgono due questioni
Non c’è solo una volontà esplicita di occultare notizie ma anche altro (Teoria della Spirale del silenzio,
Noelle-Neumann 1984)
Sorgono due questioni
Spirale del silenzio: La maggior parte delle persone hanno esigenze di evitare
l’isolamento e il disagio che derivano dal disaccordo. Per questo se sembra che
l’opinione dominante sia diversa chi ha un’opinione differente tende a rimanere in
silenzio anche se è molto in disaccordo.È evidente quindi anche un ruolo implicito
dei media nello strutturare l’agenda.
Sorgono due questioni
Spirale del silenzio: La maggior parte delle persone hanno esigenze di evitare
l’isolamento e il disagio che derivano dal disaccordo. Per questo se sembra che
l’opinione dominante sia diversa chi ha un’opinione differente tende a rimanere in
silenzio anche se è molto in disaccordo.È evidente quindi anche un ruolo implicito
dei media nello strutturare l’agenda.
I quadranti
Il quadrante In basso a destra (LRQ)
È il modello liberista
The laissez-faire model of
government
È il mercato che detta le regole
Un modello market-driven
Self government
Il consenso prodotto dal markting attraverso il flusso
libero della concorrenza fissa i parametri della scelta
pubblica. Viene considerato più razionale di altri metodi
decisionali.
Delega agli specialisti
Almeno per l’agenda economica Dahl e Lindblom (1953) individuano due
possibilità:
Delega agli specialisti
Delegare agli specialisti o individuare criteri assoluti per
effettuare le scelte. Ma in entrambi i casi ci troviamo di
fronte a una attribusione delle scelte agli esperti.
Privatizzazione
Una delle forme in cui si manifesta: far passare il potere della scelta dallo Stato a criteri di scelta guidati dall’economia e
decentrati.
Economicismo non significa neutralità
Attribuire potere alle elite considerandoli esponenti
professionali dell’agenda politica significa farli diventare esponenti di un’elite di potere che controlla
quali questioni possono o non possono entrare nell’agenda
pubblica
Il quadrante In basso a sinistra(LLQ)
Radical model
Il modello “movimentista”
Anni ‘60 e ‘70La perdita di fiducia nei
governi in molte democrazie occidentali
produsse la diffusione di movimenti di “democrazia
partecipativa”
Democrazia partecipativaTutta o una parte dell’agenda
dei governi centrali viene stabilita direttamente dai
movimenti popolari senza la mediazione dei tradizionali
canali di aggregazione e articolazione della politica.
Democrazia partecipativaAnche se gli obiettivi politici non vengono
raggiunti si considera un bene che gli sforzi servano a educare e mobilitare la popolazione all’interno e
all’esterno del movimento.
LimitiUna forma di mobilitazione
tendenzialmente monotematica
LimitiIl successo è più probabile
se si concentra tutta l’attenzione dei media su un tema (possibilmente
nuovo). È il caso dei movimenti pacifisti o per I
diritti civili.
LimitiMa in qualche modo
sono i media a scegliere il tema e questo tema
viene trattato in maniera unidirezionale
LimitiNon economic liberalisme.g. ci si concentra sulla discriminazione dei neri
ma non si considerano le differenze all’interno
della popolazione nera
Il quadrante in alto a destra(URQ)
È il modello “istituzionale” classico
Si concentra sui meccanismi interni dell’agenda e dell’agenda setting,
parlamento e governo
Attori chiave
Legislatori, esperti, consulenti esterni, gruppi di interesse, lobbisti, e – ovviamente - i
grandi partiti politici
Differenze legate al contesto
Es. negli Stati Uniti c’è un dualismo fra Congresso e Presidente. Chi ha maggior
potere di influenza sull’agenda?
Un esempio: il bilancio
Può essere definito come un’organizzazione dell’agenda in
termini monetari
Un esempio: il bilancio
Caso: gli Stati Uniti. Al principio non c’era un bilancio consolidato ma questo risultava
dalla somma di tutti gli atti votati dal Congresso e approvati dal Presidente
Un esempio: il bilancio
La creazione di un processo per la formazione del bilancio e di un Ufficio deputato (Bureau of Budget) nel 1921 fu un modo per organizzare il processo e controllare l’agenda e di prendere il
controllo sull’agenda. Budget making significa agenda making
Agenda in campagna elettorale e al governo
Il ruolo dei partiti cambia molto
Agenda in campagna elettorale e al governo
Le campagne sono eventi poco strutturati con i candidati che cercano di dirigere il dibattito pubblico sui temi
su cui si sentono forti
Agenda in campagna elettorale e al governo
L’agenda elettorale è influenzata dai sondaggi e dagli strateghi e non rilette un
coerente insieme di priorità politiche (Riker 1993, Owen 1991, Semetko e altri 1991)
Agenda in campagna elettorale e al governo
Lo scenario cambia quando si va al governo. I partiti sono capaci di sfruttare la natura organizzata e
routinaria dei lavori parlamentari
Agenda in campagna elettorale e al governo
Anche al governo bisogna rispondere agli eventi: una calamità naturale o un attacco terroristico o anche un
diffuso supporto popolare verso una determinata scelta spesso costituiscono l’unica linea guida per la formazione dell’agenda (Kingdon 1984, Polsby 1984)
Quadrante in alto a sinistra (ULQ)
Il quadrante dei media
il quadrante che più esplicitamente definisce il potere dei media di
orientare – quando non di controllare – l’agenda
Un quadrante in mutamento
Qualche anno fa ne avremmo parlato in maniera diversa: avremmo usato il termine
Propaganda o Quarto potere
Un quadrante in mutamento
I media non ci dicono cosa pensare ma a cosa pensare (Klapper 1960, Cohen 1963)
Un quadrante in mutamentoHanno un ruolo di “framing”,
inquadrano le vicende in modo da enfatizzare certe caratteristiche
degli eventi o dei personaggi coinvolti (McCombs e altri 1997,
Iyengar 1991)
Sondaggio
La parola al centro del quadrante
Sondaggio
La parola al centro del quadrante per sottolineare il potere di agenda setting che
riveste questo strumento
Sondaggio
Chi controlla i sondaggi può influenzare l’agenda
Oligarchia
Parola chiave. I grandi gruppi mediatici che controllano i media hanno un crescente
potere
Un quadrante in mutamento
Qualche anno fa ne avremmo parlato in maniera diversa: avremmo usato il termine Propaganda o Quarto potere
Un quadrante in mutamento
Qualche anno fa ne avremmo parlato in maniera diversa: avremmo usato il termine Propaganda o Quarto potere
Per approfondire
Calise, M., Lowi, T.J., 2010, Hyperpolitics : an interactive dictionary of political science
concepts, University of Chicago Press, Chicago.
www.hyperpolitics.net
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