7/28/2019 IL COMMENTO DI V. VERGINELLI a Chymica Vannus
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Poich Scribd "taglia" le descrizioni troppo lunghe, ho pensato di risolvere questo problema
trascrivendo integralmente il commento a Chymica Vannus di V. Verginelli cos come lo
riporta nella suaBiblioteca Hermetica.
XVII sec. CHYMICA VANNUS
RECONDITORIUM AC RECLUSORIUM
Opulentiae Sapientiaeque
NUMINIS MUNDI MAGNI,
Cui deditur in titulum
CHYMICA VANNUS,
Obtenta quidem et erecta Auspice
Mortale Coepto; Sed
Inventa Proauthoribus Immortalibus Adeptis,Quibus
Conclusum est, sancitum & decretum,
Ut
Anno hoc per Mysteriarcham Mercurium,
Velut
Viocurium, sed Medicurium,
StatVta oraCVla sVa eXorDIne InoLesCerent,
& aVrea VerItas perspICaCIorIbVs IngenIIs
nVDe breVIterqVE InnotesCeret.
Orbe post Christum natum Millesimo, sexcentesimo,
sexagesimo sexto, Idibus Majis.
Amstelodami
Apud Joannem Janssonium Waesberge,
& Elizeum Weyerstraet, Anno 1666.
Indice delle illustrazioni
1. CHARACTER ADEPTORUM P. 1
2. Chorus PHILOSOPHORUM P. 5
3. CIRCUS MAGICUS P. 304. Strata & Prata ELYSII P. 192
5. Cavea SIBYLLARUM P. 249
6. Orbis SOLIS P. 272
7. Orbis LUNAE P. 273
8. Orbis MARTIS P. 274
9. Orbis MERCURII P. 275
10. Orbis JOVIS P. 276
11. Orbis VENERIS P. 277
12. Orbis SATURNI P. 278
Indice degli argomentiEPIGRAMMA in ZOILIUM P. 4
IDONEUM ad LECTOREM INTERVERBIUM P. 6
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SOLILOQUIUM PARAPHRASTAE MATUTINUM P. 12
Segue con altra impaginazione la:
COMMENTATIO DE PHARMACO CATHOLICO;
Quomodo nimirum istud in tribus illis naturae Regnis,Mineralium, Animalium ac Vegetalium,
reperiendum: atque
La Commentatio de Pharmaco Catholico anzitutto in prima pagina riproduce il Character
Adeptorum, come gi era avvenuto nellopera precedente, prima del frontespizio del
Reconditorium ac Reclusorium. Di poi segue una paginetta e poco pi intitolata: Comentor
industrio, ingenuoque Lectori, segue la Praefatio in commentatione de Pharmaco Catholico,
che occupa tre paginette; ancora una pagina e mezza dedicata al Verbum Necessarium, quod
interpres loquiabit, priusquam pergat.
Indi ha inizio la Commentatio vera e propria in XVIII capitoli. Segue unaBrevis Appendix o
anche, come lautore dice, una Plana recapitulatio commentationis de Pharmaco Catholico.
Infine un breveMemoriale ad Lectorem e lopera si chiude con due cronogrammi: angLos
DVM bataVI praestarent aeqVore beLLo. DVM bataVos angLI praestarent aeqVor beLLo&c..
Lesemplare, che noi conserviamo, fu edito ad Amsterdam nel 1666 ed la prima edizione di
questopera celebre e strana, che da secoli va sotto il nome di Chymica Vannus.
Epper chi cercasse nel Duveen alla voce Chymica Vannus non ne troverebbe menzione. La
troverebbe, ma fuggevolmente nominata, nel Ferguson, che ne rimanda la trattazione alla voce
Reconditorium ac Reclusorium Opulentiae Sapientiae Numinis Mundi Magni, cui deditur in
titulum Chymica Vannus etc.: il qualeReconditorium etc. corrisponde al volume datato
Amstelodami, Apud Janssonios etc. Anno 1666, che noi stiamo esaminando. Il Ferguson
aggiunge che tale libro fu ristampato a Leyden nel 1696 sotto il titolo Chemiae Aurifodinae
Incomparabilis e si sofferma ad annotare omissioni e variazione intercorrenti fra le due
edizioni.
In quanto allautore il Ferguson afferma che nulla si conosce, anzi dice testualmente cos: Of
the Author nothing is known except what he says incidentally, as in the little of the
Commentatio, that he translated it from the German, when he happened to be in London, or in
the Epigramma in Zoilium when he says: Gelria mi patria est, sed Venloa propria terra, me
mihi scito data non sine lege loqui .
La parte finale della Chymica Vannus, la Commentatio de Pharmaco Catholico, ritenuta dal
Ferguson una versione latina del Von der Universal Medicin di Johannes de Monte-Snyder.
Infatti verso la fine del lungo titolo delDe Pharmaco Chatholico, c questa frase:
Londini in Anglia, ab uno eodemque Paraphraste,, qui usqueadhuc Chymicam Vannum
insituit e Germanismo in Latinismum traiecta . Il che potrebbe significare secondo ilCataloghista della Collezione Mellon che la Commentatio fu tradotta dal tedesco in latino e
dalla medesima persona che compose (undertook) la Chymica Vannus. Infatti laccurato
Cataloghista cos scrive: The exact sense of the Latin instituit is not clear. Did he write
Chymica Vannus or translate it or simply edit it? No other known version of it exists.
Il Duveen dichiara senza ambagi che Monte-Snyder lautore di tutta lopera e scrive: I
believe Monte-Snyder to be the author of the whole work, a supposition which agrees with the
Dutch origin of the author as it appears from the verses quoted by Ferguson.
Di Monte-Snyder pi notizie d il Ferguson, che a questi attribuisce la paternit della sola
Commentatio. E ci informa che Joseph de Monte-Snyder, sebbene apparentemente olandese,
era con pi probabilit un tedesco di nome Mondschneider, nativo del Palatinato. Altri dicono
che Monte-Snyder fosse, da parte di madre, nipote di Levinus Lemnius, famoso e conosciutoalchimista, di cui possediamo pregevoli opere. Anzi persino si disse che da Levino Lemnio
got the tincture with which he performed several transmutations. Scrittori ne narrarono. Una
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di queste trasmutazioni avrebbe avuto luogo a Aix-la-Chapelle. In questoccasione produsse
oro e argento in qualit extraordinary fine da piombo e rame. Si narr pure che fosse morto
a Mainz in povert. Come non raramente misteriosa la fine di tanti alchimisti!
Concludendo: da parte degli studiosi al Monte-Snyder si attribuisce la Commentatio de
Pharmaco Catholico, la cui prima edizione in tedesco risalirebbe, secondo il Duveen; a quella
stampata a Francoforte sul Meno nel 1662. Loriginale in latino non fu mai stampato e circolmanoscritto fino ai primi decenni del Settecento.
Il Caillet alquanto arbitrariamente attribuisce tutta lopera a Thomas Vaughan (Philalethes) e
riporta di Stanislao De Guaita, che fu tra i pi fini cultori di Scienze Ermetiche nella seconda
met del secolo scorso, questo giudizio: Trs mistrieux ouvrage dAlchimie et de
Philosophie Mystique publi en mai 1666 par le Frres de la Rose+Croix: il est singulier de
texte et de figures et se trouve difficilement en librairie. Le supplment Commentatioparat
plus rare que louvrage mme. Encore que son sous titre mentionne la Chymica Vannus
comme crite par le mme Paraphraste (sic), ce supplement semble avoir t publi o mois
auparavant (Oct. 1665). Il faut dfaut dans un certain nombre de exemplaire qui ont pass
sous mes yeux. Le Catalogue de la Bibliothque de labb Sepher attribue formellement la
Chymica Vannus Philalethes, Grand Matre de la R+C. Giustamente il De Guaita qualificamolto misteriosa la Chymica Vannus, anzi forse lopera pi misteriosa e pi famosa fra
quante ne annoveri la secolare storia dellAlchimia, chiunque ne sia stato lautore.
Opere tali non hanno pari. Forse, per voluta oscurit e per voluta chiarezza, per ametodicit e
per fantasia, per sbrigliatezza e per spregiudicatezza, possono competere con la Chymica
Vannus soltanto le opere di Giuliano Kremmerz, che ai nostri giorni stato il massimo
Maestro di Ermetismo ed fra i pi grandi di ogni tempo.
Il Kremmerz ammirava molto la Chymica Vannus. Lo affascinavano loriginalit del testo
autenticamente alchimico e la singolarit della iconografia, lestro e la foga del discorso
talvolta ieratico talvolta cordiale, malgrado le gonfiezze e le tronfiezze secentiste.
Spesso ne citava alcuni frammenti, spesso ne riprendeva le arbitrarie ma intelligenti
etimologie, filologicamente eterodosse, spesso riprodusse simboli e disegni e le belle
figurazioni finemente incise e molto significanti. Inser il Character Adeptorum e la Cavea
Sibyllarum nella suaPorta Ermetica (Roma, Luce e Ombra, 1910), unaltra volta riport il
Chorus Philosophorum nel Commentarium, rivista fondata da Kremmerz nel 1910 a Bari e
da lui proseguita nel 1911. E fu Kremmerz nel 1921 ad affidare la versione della Chymica
Vannus, a Gerolamo Moggia, come a suo discepolo molto progredito negli studi ermetici e
ottimo conoscitore di latino e a me che qui scrivo, la versione, chio serbo presso di me e che
non stata mai sinora pubblicata.
Qui mi consenta il benevolo Lettore che io inserisca, con umilt e con commozione, una nota
personale autobiografica.
Fu proprio Gerolamo Moggia che io incontrai casualmente
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nel trenino Bari-Barletta nellontano febbraio 1921 e aveva tra le mani la Chymica Vannus affidatagli dal Kremmerz. Io
sedevo vicino a lui, figura mite e serena. Lui leggeva, io sbirciavo fra le scritture inintelligibili
e le bizzarre immagini di quella stampa antica. E morivo dalla voglia di sapere che libro fosse
mai quello. Infine glielo chiesi. E lui me lo porse. Gentilissimo e con semplicit.
Nessun libro, sino ad allora, mi aveva incuriosito di pi. Lo presi, lo rigirai tra le mani, ne
leggevo qualche riga, guardavo una tavola, e ne capivo ancor meno. Moggia sorrideva.
Che strano io dissi mai visto un libro cos.
Lo credo disse Moggia e sorrideva, compiaciuto che io avessi voluto vedere quel suo
volume e fossi rimasto curioso di saperne di pi.
Seguirono le presentazioni. Io andavo da Corato mio paese a Bitonto, dove frequentavo
lultima classe di liceo, lui andava anche da Corato ma a Bari. Seppi anni dopo da lui che quel
1 Anatole France diceva che il caso lo pseudonimo che Dio adopera quando non vuole segnare con la suafirma.
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giorno si recava, come periodicamente tutti i mercoled, allAccademia Pitagora ivi fondata
dal Kremmerz e guidata degnamente da Giacomo Borracci:
LAccademia Pitagora era una delle due accademie fondate dal Kremmerz nel 1910: laltra
Accademia era a Roma e il Kremmerz la chiam e tuttora si chiama Circolo Virgiliano.
A dirla breve divenni discepolo di Gerolamo Moggia e questi nel settembre del medesimo
anno parl di me al Kremmerz, che fu molto lieto che io mi fossi offerto con entusiasmo acollaborare con Moggia nellardua traduzione della Chymica Vannus.
Pi tardi Moggia da Corato si trasfer a Bari (era Pastore Valdese) ed io da Corato mi trasfer
a Firenze per frequentare quella Facolt di Lettere.
Seguitavamo intanto nella traduzione della Chymica Vannus, ognuno per suo conto e ognuno
con un testo originale, dico quello di Amstelodami 1666: uno del Maestro, laltro del
Borracci. E io li posseggo tuttora tutti e due. Uno, anzi, sto per regalarlo alla Biblioteca dei
Lincei insieme con tutta laRaccolta Verginelli-Rota di Antichi Testi Ermetici, di cui in
corso la pratica di donazione da parte mia.
E, dopo la breve digressione, ripigliamo il discorso intorno alla traduzione duale della
Chymica Vannus. Ogni quattro mesi o Moggia veniva a Firenze o io andavo da lui a Bari e
confrontavamo le nostre traduzioni, discutendo, trascegliendo e convenendo sulla migliore.Di tempo ne impiegammo dal 1921 al 1925. Con pazienza e con tenacia. Nel 1926 (ormai
insegnavo a Napoli) il Moggia port la versione scritta a penna in Francia a Beausoleil, al
Kremmerz, che l risiedeva. Ne fu contentissimo. Anzi mi scrisse (e conservo ancora quello
scritto) compiacendosi della versione e ringraziando. Mi promise che, appena fosse lora, mi
avrebbe chiamato per andare da lui a Beausoleil.
Infatti mi chiam nel 1929 e stetti con lui gli ultimi giorni di dicembre e i primi di gennaio del
1930. Poi tornai brevemente da lui nel febbraio dello stesso anno. Giorni mitici, i quali da soli
giustificano lessere nati.
Due mesi dopo, il 7 maggio del 1930, dimprovviso il Kremmerz ci lasci. La traduzione
rimase l presso il Maestro. I familiari di Kremmerz, poi che la trovarono, me la resero.
Gli amici che lo sanno da anni mi chiedono che io la pubblichi. Da anni ho detto sempre di
no. Qualche editore con insistenza me ne prega. Chi sa: alla mia tenera et rivedere tutto
quanto. E poi, la Chymica Vannus. Provatevi a tradurla. Inoltre, dopo sessantanni, rivedere
vuol dire ritradurre. E questa volta solo, senza Moggia.
Malgrado tutto forse sar di s. Anche per rendere ancora onore al mio Kremmerz e al caro
Gerolamo Moggia.
I Maestri miei!
Chi non ha provato lamore verso i propri maestri non sa che sia il vestibolo del Paradiso.
Anzi dannato a quello dellInferno: dove trovano sanzione i peccati pi neri, lingratitudine
verso i maestri e la profanazione, ispirati sempre dallorgoglio e dallignoranza.
Intelligentibus satis.In quanto alla bibliografia, sono gi bastevoli gli autori succitati. Da aggiungere la versione
pubblicata postuma di Ercole Quadrelli, pubblicata recentemente da Arch, Milano. Questa
traduzione encomiabile per la volenterosa fatica compiuta, pregevole pur con qualche
imprecisione e non poche arbitrariet nellinterpretazione dellarduo testo.
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