I diritti violati
dei bambini nel
mondo CLASSE I°G
PROF.SSE HOFFMANN E BIONDO
IN COLLABORAZIONE CON : ALBANO MARIA, BALSAMO MICHELE E EDOARDO EMANUELE 2° E
DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DEL
FANCIULLO
• SFRUTTAMENTO MINORILE
• BAMBINI NELLA STORIA E CARUSI SICIALIANI
• BAMBINI SOLDATO
• BAMBINI NELLE
DISCARICHE • VIDEO: “THE OTHER
PAIR”
Bambini
soldato
Quando sono
nati? Dove sono? Chi sono?
A partire
dagli anni
’70.
Avviene in
Africa,
Sudamerica e
Asia.
Sono persone
sotto i 18 anni
che fanno parte
di forze armate .
BAMBINE SPOSE
Per quale
Causa? Dove sono? Chi sono?
L’analfabetizza -
zione e la povertà ,
Sono bambine
sotto i 18 anni
obbligate a
sposarsi.
Niger, Chad,
Bangladesh,
Guinea .
Sfruttamento
minorile
Quando è
nato? Dov’è? Cos’è?
Sin dai tempi
più remoti
Soprattutto nei
paesi africani e
asiatici
Di solito i ragazzi
sfruttati hanno
un’età tra i
15 e i 18 anni.
Diritto
all’istruzione
Quando è
nato? Dov’è? Cos’è?
È nato con la
Convenzione
Internazionale dei
diritti dell’Infanzia
Accade in Eritrea,
Liberia, Pakistan e
Nigeria
Sono bambini
Adolescenti tra i
12 e i 15 anni a
cui viene negata
l’ istruzione .
I DIRITTI VIOLATI: STORIA
DOVE: In Gallia
QUANDO: Nell’ antichità
PERCHÉ: I Galli avevano diritto di vita o di
morte sui loro figli
DOVE: In Egitto
QUANDO: Nell’ Egitto antico
PERCHÉ: Una famiglia numerosa è considerata
come un regalo degli Dei ma, a partire da
quando cammina, un bambino deve rendere
dei servizi e lavorare.
DOVE: A Roma
QUANDO: Nel diritto romano
PERCHÉ: Il padre è onnipotente e si presume
che agisca solo nel bene dei suoi figli. Ha il
diritto di vita o di morte sui suoi figli. La potenza
del padre di famiglia influenzerà il diritto
occidentale fino ai nostri giorni.
QUANDO: Nel medioevo
PERCHÉ: La condizione dei bambini non cambia molto.
Possono essere venduti e comperati. La mortalità infantile è inaudita. I rari bambini privilegiati che possono frequentare le scuole o che possono beneficiare di precettori ricevono
un’ educazione fortemente influenzata dalla morale della Chiesa.
QUANDO: Nel XV e XVI secolo
PERCHÉ: Si assiste ad un forte sviluppo della
pedagogia. Con Rabelais e Montaigne, la
formazione dell’ essere umano si trova al centro
delle preoccupazioni. Ciò lancia il grande
movimento pedagogico che culmina
oggigiorno.
QUANDO: XVII secolo
PERCHÉ: Il padre è onnipotente. Può domandare
l’incarcerazione del proprio figlio sensa dare alcuna
giustificazione. Molte tradizioni sono rimesse in
discussione: la presenza permanente della madre, l’
utilità dell’ allattamento materno, la necessità di un
ambiente familiare e prolungato, ecc.
DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DEL
FANCIULLO
• SFRUTTAMENTO MINORILE
• BAMBINI NELLA STORIA E CARUSI SICIALIANI
• BAMBINI SOLDATO
• BAMBINI NELLE
DISCARICHE • VIDEO: “THE OTHER
PAIR”
Generalmente…..
In tutto sono 246 milioni i bambini e le bambine che lavorano. Più della
metà fa lavori rischiosi per la salute. Sono piccoli: hanno dai 5 a 14
anni. Ma ce ne sono altri 141 milioni che vanno dai 15 ai 17 anni. Quelli
fortunati, oltre a lavorare vanno ogni tanto a scuola, gli altri per lo più
non sanno cos’è un aula. In compenso conoscono bene il lavoro nei
campi, nelle discariche, sulla strada, ovunque vi siano opportunità di
guadagnare qualcosa per aiutare a sopravvivere sé e la propria
famiglia.
Vivono per la maggior parte in Asia (circa 150 milioni).
I lavori principali svolti dai
bambini
Spesso le bambine si sobbarcano anche il peso dei lavori domestici. In
Asia meridionale, bambini di 8-9 anni vengono dati come pegno di
piccoli prestiti dai loro genitori ai proprietari di fabbriche. Molto bassa è
anche l'età media dei bambini impiegati nella produzione di palloni,
gioielli, scarpe (tra i 5 e i 12 anni). Si sfruttano i minori per eseguire scavi
minerari pericolosi anche per gli adulti, come nelle miniere di oro
nonché in quelle di carbone della Colombia, dove la manodopera infantile lavora con un equipaggiamento di sicurezza ridotto al minimo
respirando polvere di carbone. In alcune piantagioni di canna da
zucchero del Brasile i bambini rappresentano quasi un terzo della forza
lavoro e il 40% delle vittime di incidenti sul lavoro.
A questo fenomeno è dedicata la giornata mondiale contro lo sfruttamento minorile. L'Unicef e altre istituzioni contro esso si occupano da diversi anni(l'Unicef dal 1946) di produrre degli slogan.
CHI, COME, DOVE,
QUANTI
IN QUALE PAESE QUANTI PER PAESE
INDIA 55-60 milioni
CINA Decine di milioni
PAKISTAN 8 milioni
BANGLADESH 15 milioni
THAILANDIA 5 milioni
NIGERIA 10 milioni
BRASILE 7 milioni
EGITTO 1,4 milioni (stima governativa)
FILIPPINE 5,7 nei soli settori industriale e
commerciale
ITALIA Centinaia di migliaia
«GERMINAL», DI EMILE ZOLA
Nell’ottocento, uno scrittore di nome Emile Zola, pubblicò un libro in
cui parlava del lavoro minorile e dello sfruttamento dei bambini. Si
trattò infatti di un libro denuncia.
Questo scrittore conosceva in particolare la vita di una bambina,
Lydie, di 10 anni, costretta a portare sulle spalle un peso troppo
grosso per la sua portata.
Era un libro in cui descriveva tutta la sua amarezza.
SORPRESA Europa
Negli ultimi anni, a causa della crisi, l’Europa è stata sorpresa tra i
paesi che sfruttano i bambini, anche se la Gran Bretagna è stata la
prima a voler ottenere leggi contro lo sfruttamento minorile. In
seguito L’UE(unione europea), ha permesso il lavoro minorile
stagionale in Francia, ma solo in ambito familiare.
Sempre in Francia ci sono alcuni bambini turchi e indiani che
vengono sfruttati e la notte dormono sopra i tessuti che devono
lavorare il giorno dopo.
INDIA, GIGANTE DEL LAVORO
INFANTILE
L’India ha il maggior numero assoluto di lavoratori fra i quattro e i
quattordici anni. Non a caso è uno dei paesi con i più elevati tassi di
analfabetismo al mondo.
L’ASIA
L’Asia è il continente in cui il lavoro infantile non è solo
numericamente maggiore, ma rappresenta un vero e proprio
modello produttivo. I bambini passano dal lavoro nei campi per
conto della famiglia, al lavoro nero e di subappalto: piantagioni,
concerie, cave, miniere, laboratori tessili e di giocattoli, fornaci,
edilizia, commercio, lavoro domestico e selezione dei rifiuti.
LE SPOSE BAMBINE
Le spose bambine sono bambine o ragazzine di giovane età per le
quali i genitori prendono delle decisioni fondamentali. Non si tratta
di semplici decisioni, ma di decisioni di vita. Molte bambine, infatti, si
ritrovano da piccole a sposare persone molto più grandi di loro che
nemmeno conoscono.
I BAMBINI SOLDATO
I bambini soldato si trovano in territori dove c’è l guerra. Vengono
divisi in gruppi e spesso senza un addestramento si devono
presentare al fronte di combattimento.
I BAMBINI SCHIAVI
I bambini schiavi provengono da famiglie molto povere che, per
ricavare qualche soldo e sfamare tutti i loro membri, sacrificano un
figlio vendendolo a gente che promette di occuparsene ma che
poi, invece, lo schiavizza per fare lavori che gli adulti non possono
fare, che necessitano o di mani molto piccole, o di corpi
piccoli…..una volta cresciuti, i ragazzini vengono rimandati a casa,
ma spesso ci sono situazioni in cui i genitori o non ci sono più o rifiutano i figli.
I BAMBINI CHE LAVORANO
Molti bambini hanno i genitori disoccupati e per mantenere le
famiglie, invece di frequentare una scuola, vanno a lavorare.
Spesso le fabbriche presso cui vengono assunti usano sostanze
illegali o danno loro una paga bassissima, approfittando del fatto
che sono minori. Questo contribuisce alla mancanza di istruzione.
Dati
1. Sono più di 300.000 i minori di 18 anni attualmente impegnati in conflitti nel mondo.
2. Una forma di sfruttamento:
per i ragazzi che sopravvivono alla guerra e non hanno riportato ferite o mutilazioni, le
conseguenze sul piano fisico sono comunque gravi: stati di denutrizione, malattie della
pelle, patologie respiratorie e dell'apparato sessuale, incluso l'AIDS.
Bambini a rischio
Chi vive in campi profughi è particolarmente
a rischio di essere sfruttato da gruppi armati.
Le famiglie e le comunità sono distrutte, i
ragazzi sono abbandonati a se stessi e la
situazione è di grande incertezza. I rifugiati
sono così spesso alla mercé dei gruppi
armati.
Paesi coinvolti nel mondo
Sono oltre 23 i paesi segnalati per l’uso di
bambini nei conflitti, fra cui Afghanistan,
Repubblica Centroafricana, Congo, Sud
Sudan, Iraq, Mali, Myanmar, Somalia, Siria,
Yemen, Nigeria, Filippine.
Campagna contro il bambino-
soldato
Il 6 marzo del 2014 l’ONU ha lanciato la
campagna Children, not soldiers per porre
fine a questa pratica entro il 2016 e ha
prodotto dei protocolli per la difesa dei
bambini.
Alcune immagini di pubblicità sociale:
Dati conclusivi “Tra il 2014 e il 2016, più di 1.300
bambini sono stati rapiti, formati per
spiare il nemico, piazzare ordigni,
trasportare armi, filmare attacchi,
uccidere. Bambini, anche di 8 anni,
indottrinati e istruiti sull’uso di armi e di
tecniche militari.“
Human Rights Watch, Unicef
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• BAMBINI SOLDATO
• BAMBINI NELLE
DISCARICHE • VIDEO: “THE OTHER
PAIR”
Chi è il bambino soldato?
Il “bambino soldato" è un minorenne
appartenente ad un gruppo armato, a
prescindere da genere e ruolo svolto.
Bambini a rischio
Chi vive in campi profughi è particolarmente
a rischio di essere sfruttato da gruppi armati.
Le famiglie e le comunità sono distrutte, i
ragazzi sono abbandonati a se stessi e la
situazione è di grande incertezza. I rifugiati
sono così spesso alla mercé dei gruppi
armati.
Paesi coinvolti nel mondo
Sono oltre 23 i paesi segnalati per l’uso di
bambini nei conflitti, fra cui Afghanistan,
Repubblica Centroafricana, Congo, Sud
Sudan, Iraq, Mali, Myanmar, Somalia, Siria,
Yemen, Nigeria, Filippine.
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PAIR”
In Sicilia il fenomeno del lavoro minorile e la vicenda dei
cosiddetti “carusi” inizia nel 1700.
Con il termine “carusi” vengono indicati i bambini ed i
ragazzi costretti a lavorare nelle miniere di zolfo a causa
dell’indigenza economica delle loro famiglie.
Questo termine siciliano deriva dalla espressione latina carens usu ossia “mancante di esperienza”.
Erano utilizzati bambini dai sei anni di età ed il loro compito consisteva nel trasportare all’esterno il materiale estratto nelle viscere della terra. Erano sottoposti a sforzi eccessivi, esposti a rumori intensi ed a gas e polveri nocivi.
Il lavoro poteva essere di 16 ore al giorno ed i bambini potevano subire maltrattamenti e punizioni se accusati di furto o di scarso rendimento. Alcuni venivano venduti ai Capi per 100 o 200 lire e ridati ai genitori solo quando il padre restituiva tutti i soldi.
Le storie di questi “carusi” vengono raccontate in tanti romanzi e tante novelle.
Per esempio il racconto Ciàula scopre la luna di Pirandello parla di una bambina che vede, per la prima volta, la
luna nella notte, di cui aveva sempre avuto paura.
Il racconto di Giovanni Verga, Rosso Malpelo, descrive accuratamente le condizioni di vita dei carusi in miniera.
Il nostro Presidente Sergio Mattarella nel 2015 ha reso
omaggio a chi lavorando e’ morto e ai bambini sfruttati
recandosi nel ‘Cimitero dei carusi’ di Caltanissetta, dove ha ricordato la tragedia del 12 novembre 1881 nella
miniera di Gessolungo in cui morirono in miniera 65
persone, tra cui 19 bambini.
LE CONSEGUENZE FISICHE E MORALI PER I CARUSI UTILIZZATI NELLE MINIERE FURONO TERRIBILI E TALI DA SEGNARLI PER TUTTA LA VITA.
MOLTISSIMI MORIRONO IN GIOVANISSIMA ETÀ.
LA CHIUSURA DELLE MINIERE DI ZOLFO, DI SALGEMMA E SALI POTASSICI IN SICILIA HA MESSO FINALMENTE UNA FINE ALLA TRAGEDIA DEI CARUSI CHE PUÒ CONSIDERARSI CHIUSA DEFINITIVAMENTE A METÀ DEL XX SECOLO.
La situazione nel mondo oggi
L’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO)
sostiene che nel mondo sono circa un milione i
bambini che attualmente lavorano in cave e
miniere e si trovano soprattutto in continenti
come l’Asia, l’Africa e l’America Latina.
Per eliminare questa piaga l’ILO sta realizzando
una serie di progetti nell’ambito del Programma
Internazionale per l’Eliminazione del Lavoro
Minorile (IPEC).
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PAIR”
Vivere di scarti: bambini tra i
rifiuti del mondo Ogni anno ognuno di noi produce più di mezza tonnellata di
rifiuti. Provate a moltiplicare questa cifra per i sei miliardi di
abitanti del mondo e il risultato sarà impressionante
In tutte le zone del pianeta si
formano però vere e proprie
squadre di lavoro, composte in molti
casi da donne e bambini, che
grazie a questa enorme quantità di
spazzatura riescono a sopravvivere
Come? Recuperando oggetti di vario
genere (soprattutto di plastica) per poi
rivenderli a grosse aziende per il riciclo
o in mercatini rurali per il riutilizzo
•Ed è così che lo spreco sfrenato di pochi
diventa sostentamento primario per altri, in una
logica perversa che trasforma il vizio
consumistico in opportunità.
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