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…Per non dimenticare……niente più reticolati nel mondo…

La legge del 20 luglio 2000, n 211, promulgata dal Presidente della Repubblica, istituisce il Giorno della Memoria, in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici nei campi nazisti.In occasione del Giorno della Memoria, noi ragazzi della classe IIIA, siamo andati a Padova, per commemorare i deportati militari e politici italiani, che sono morti nei campi di concentramento.Prima della gita, la prof.ssa Lattanzio ci ha fatto vedere dei filmati, ci ha parlato della Shoah (sterminio del popolo ebraico, senza alcun riferimento religioso) e dell’Olocausto, somministrandoci delle schede strutturate e spiegandoci tutti gli avvenimenti successi durante la Seconda Guerra Mondiale, che hanno segnato l’intera umanità, per non DIMENTICARE e non rinunciare al bene comune della memoria.La professoressa ci ha inoltre sottolineando l’importanza del RICORDO, che è un diritto, in quanto ci riconosciamo nei valori di libertà e democrazia, previsti dalla nostra Costituzione, gli unici sui quali è possibile costruire una coscienza autentica e civile. La nostra storia recente non deve mai cessare di essere un insegnamento, in quanto essa ci dice che le tradizioni civili dei popoli, se non vengono coltivate e protette, prima si immiseriscono, poi decadono, infine muoiono…

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Shoah…Per NON

Dimenticare

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La gita non si è svolta il giorno della Memoria per motivi organizzativi, ma il 13 Febbraio. Siamo partiti alle 7.30 dalla scuola Giorgio La Pira e, dopo un viaggio di circa due ore, siamo andati a visitare il Museo dell’Internamento a Terranegra, dove abbiamo potuto vedere i cimeli, lettere, scritti, fotografie, cartoline dai lager, attrezzi, strumenti musicali usati durante i lunghi mesi di prigionia dai soldati italiani internati nei lager nazisti dopo l’8 settembre 1943.

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Successivamente siamo saliti su un vagone che veniva usato, prima al trasporto animale e poi per la deportazione degli ebrei. Questi carri potevano trasportare circa 60 persone, le quali venivano deportate perché ebrei, considerati appartenenti ad una razza inferiore, costretti a viaggiare dai quattro ai quindici giorni senza viveri, potevano solo bere, erano ridotti in condizioni pessime, costretti a darsi i turni per sdraiarsi e sedersi. Se si doveva mingere, c’era un angolo del vagone, dove poteva essere fatto.

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Dopo la spiegazione, due alunne della classe hanno recitato le poesia “Se questo è un uomo”, scritta da Primo Levi.

Se questo è un uomo

Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case,

voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici:

Considerate se questo è un uomo che lavora nel fango

che non conosce pace che lotta per mezzo pane

che muore per un sì o per un no. Considerate se questa è una donna,

senza capelli e senza nome senza più forza di ricordare

vuoti gli occhi e freddo il grembo come una rana d’inverno.

Meditate che questo è stato: vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore

stando in casa andando per via, coricandovi alzandovi; ripetetele ai vostri figli.O vi si sfaccia la casa,

la malattia vi impedisca, i vostri nati torcano il viso da voi.

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Dopo la recitazione della poesia, siamo tornati all’interno del Museo e abbiamo guardato un filmato, dove i soldati italiani venivano liberati dalla deportazione. Dopo ci siamo diretti nel Giardino dei Giusti, dove ogni anno, a Padova, si ricordano le terribili tragedie del Novecento: la Shoah degli ebrei, il Genocidio del popolo armeno e la tragedia delle Foibe.

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Qui vengono ricordati gli orrori che hanno segnato le generazioni che ci hanno preceduto; al Giardino dei Giusti del mondo, la guida Luisa ci ha raccontato storie positive, dicendoci che quel luogo esiste per rendere onore alle persone che, a quelle tragedie e a chi le ha commesse, si sono ribellate; abbiamo visto lo slogan su un muro, con scritto: “Si può sempre dire un sì o un no”.

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Alle 12:30 ci siamo recati in un oratorio, vicino al Museo dell’Internamento, dove ci hanno assegnato una stanza. C’erano due enormi tavoli e delle sedie, ci siamo accomodati e abbiamo pranzato con i nostri viveri portati da casa. Dopo aver pranzato, ci siamo recati alla “Cappella degli Scrovegni”, dove abbiamo assistito alla visione di un filmato. La Cappella degli Scrovegni è un luogo di culto cattolico situato nei pressi del centro della città di Padova.

Cappella degli Scrovegni

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Questa Cappella ospita una serie di affreschi dipinti da Giotto nei primi anni del XIV secolo. Essa è stata voluta da Enrico Scrovegni, un ricco banchiere padovano, dove ha edificato un palazzo di cui la Cappella era oratorio privato. La superficie interna dell’oratorio fu interamente dipinta da Giotto, ispirato da un teologo agostiniano.

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È stata davvero una bella esperienza, che ci ha fatto riflettere e vivere delle belle emozioni, che porteremo sempre nel nostro cuore..

Lavoro eseguito dalla 3A.