Dipartimento Stato dell’ Ambiente e Metrologia Ambientale
Servizio Reporting Ambientale e Strumenti di Sostenibilità
Settore Progetto Banca dati GELSO
Gruppo di lavoro - Responsabile Patrizia Franchini - Ilaria Leoni, Emanuela Pace, Stefania Viti
GELSO: strumento per la rete delle Agenzie ambientalie delle comunità sostenibili
A cura del Sistema nazionale delle Agenzie per la Protezione dell’Ambiente
PROGETTO GELSO BANCA DATI SULLE BUONE PRATICHE DI SOSTENIBILITA’ LOCALE
http://www.apat.gov.it (servizi per l’ambiente); http://www.gelso.apat.it
IX Assemblea 2008 Coordinamento Agende 21 Locali Italiane –Rimini 6 Giugno Patrizia Franchini
PROGETTO GELSO
• Presentazione sito e banca dati sulle buone pratiche
• Monitoraggio delle buone pratiche
• Attività specifiche in corso
PROGETTO ARPA/APPA-GELSO
• Lettura schematica delle attività delle Agenzie di Protezione Ambientale
• Presentazione proposta di inserimento sezione buone praticheARPA/APPA nel sito di GELSO
• Programma
IX Assemblea 2008 Coordinamento Agende 21 Locali Italiane –Rimini 6 Giugno Patrizia Franchini
LA BUONA PRATICA: DEFINIZIONE
Per buona pratica si intende “….un’azione, esportabile in altre realtà, che permettead un Comune, ad una comunità o ad una qualsiasi amministrazione locale, di muoversi verso forme di gestione sostenibile a livello locale”. Si considera buona, quindi, una pratica che corrisponda all’idea di sostenibilità intesa come fattore essenziale di uno sviluppo in grado di rispondere “…alle necessità del presente, senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie”(Rapporto Brundtland – UNCED, 1987).
Quindi per “pratica” si intende sia un insieme sistematico di azioni (un piano o un programma) che piccoli interventi di carattere incrementale. La pratica è ovviamente un’azione realizzata, in via di realizzazione o quanto meno finanziata.
Le buone pratiche selezionate e disponibili nella banca dati, possono diventare modello di riferimento o fungere da stimolo per quanti vogliono amministrare la cosa pubblica in modo diverso, mostrando maggiore attenzione alla qualità della vita, dell’ambiente e dello sviluppo. Inoltre l’accesso a queste informazioni offre la possibilità di avviare nuove partnership tra città che condividono politiche e obiettivi o di favorire alleanze tra attori locali intorno a specifici progetti.
Il progetto GELSO - GEstione Locale per la SOstenibilità mette a disposizione delle Pubbliche Amministrazioni, delle Associazioni Ambientaliste, dei tecnici, dei consulenti ambientali, dei cittadini, ecc. una banca dati sulle buone pratiche per la sostenibilitàlocale intesa proprio come strumento di lavoro al servizio di quanti sono interessati a ciò che di innovativo si sta facendo nel campo dello sviluppo sostenibileIl progetto , nato come banca dati sulle buone pratiche di sostenibilità locale, per offrire agli “Operatori” delle Amministrazioni locali una maggiore e dettagliata informazione sulle tematiche della sostenibilità ha subito una evoluzione che lo ha portato a diventare un sito sulla sostenibilità locale . Il sito , il cui cuore è la banca dati vera e propria, contiene pagine di informazione generale, una accurata sezione dedicata ai link relativi ai temi trattati, una pagina di “scambio con gli utenti” per informazioni, osservazioni e quanto altro possa essere di interesse per operatori ed utenti generici.
IL PROGETTO ED IL SITO
HOMEPAGE DEL SITO
• Sezioni dedicate a gruppi tematici di Buone Pratiche: ”Turismo”, “Aree protette”
• Scambio con gli utenti: Contatti e Suggerimenti
• Collegamenti al portale APAT: Pubblicazioni, Biblioteca, Temi, Sistema delle Agenzie
• Link: Agenda 21 locale, Associazioni Ambientaliste, Banche Dati, Diritto e Ambiente, Istituzioni
• Definizione di Buona Pratica• Criteri di selezione
• Monitoraggio delle Buone Pratiche
• Ricerca Buona Pratica• Richiesta inserimento Buona Pratica
• Bandi dedicati alle buone pratiche
LA BANCA DATI
L’obiettivo primario di GELSO è creare una “rete” attiva di scambio di informazioni tra le Amministrazioni Locali.
I progetti inseriti (circa 800) riguardano i principali settori di intervento delle politiche soriguardano i principali settori di intervento delle politiche sostenibilistenibili:Agenda 21, Agricoltura, Edilizia e Urbanistica, Energia, Industria, Mobilità, Rifiuti, Territorio e Paesaggio, Turismo. Il metodo di raccolta dei progetti:- Chiamata diretta alle Amministrazioni locali (Regioni, Province, Comuni, Enti Parco…)
- Collaborazioni con gli Assessorati all’ambiente provinciali e comunali delle principali cittàitaliane, con l’Associazione nazionale Coordinamento Agende 21 italiane, con la Federparchi.- Selezione progetti vincitori di bandi di concorso nazionali (bandi Agenda 21 locale 2000,2002)
- Selezione Progetti Life Ambiente tramite accordi con l’Unità LIFE ENV – Italy presso l’European Commission DG Environment.. - Incrocio-scambio con banche dati locali. Inoltre la richiesta on line di inserimento dà a tutte le realtà locali la possibilità di accedervi.
LA BUONA PRATICA: CRITERI DI AMMISSIBILITA’
La richiesta di inserimento di una buona pratica può essere fatta on-line compilando una semplice scheda. I progetti segnalati vengono scaricati in un database interno e selezionati secondo i seguenti criteri:A) Criteri di ammissibilità : rispondenza a tutti i seguenti requisiti generali: a) il progetto deve essere attuato o avviato o quantomeno finanziato; b) il progetto deve essere facilmente esportabile e ripetibile in altre realtà locali; c) il progetto deve essere coerente con gli obiettivi di qualità e target adottati in ambito nazionale e internazionale; inoltre è indispensabile l’attuazione di almeno un obiettivo relativo alla Sostenibilità sociale, alla Sostenibilitàeconomica, alla Sostenibilità ambientale;B) Criteri di qualificazione : attuazione di almeno un obiettivo specifico (buona pratica) relativo ad uno dei seguenti settori prioritari di intervento: Agricoltura, Edilizia e Urbanistica, Energia, Industria, Mobilità, Rifiuti, Territorio e Paesaggio, Turismo; C) Criteri aggiuntivi di qualificazione il progetto deve rispondere ad ulteriori requisiti per passare da good practice a best practice.
SCHEDA DI RILEVAMENTO
Sezione 1: descrizione del progetto
Sezione 2: localizzazione
Titolo
Abstract
Commenti
Localizzazione
Dimensioni
Ambito
Regione
Provincia
Comune
SCHEDA DI RILEVAMENTO
Sezione 3: chiavi di ricerca principali
Settore d’intervento
Obiettivi
Parole chiave
Agenda 21 locale, Agricoltura, Edilizia e Urbanistica, Energia, Industria, Mobilità, Rifiuti, Territorio e Paesaggio, Turismo
Ad ogni settore di intervento è collegato un elenco di obiettivi derivanti da quelli posti per quel settore dai principali programmi nazionali e comunitari
Ad ogni progetto sono collegate alcune parole chiave scelte in un catalogo prefissato composto da un centinaio di voci
SCHEDA DI RILEVAMENTO
Sezione 4: tempistica e finanziamenti
Stato di attuazione
Data inizio lavori
Durata progetto
Costo
Finanziatore
Strumento di finanziamento
Note ai finanziamenti
SCHEDA DI RILEVAMENTOSezione 5: contatti
Promotore
Partner
Referente progetto
Unità organizzativa
Indirizzo
Telefono
Fax
Sito web
Documenti aggiuntivi
Sezione 6: documentazione prodotta dal progetto
LA SCHEDA DI INSERIMENTO E RICERCA
La scheda utilizzata per l’inserimento delle buone pratiche (analoga alla scheda di ricerca) è strutturata in modo tale da prevedere la rilevazione di svariate informazioni.
In particolare viene chiesto di indicare per ciascuna buona pratica:• il titolo del progetto ed un abstract esplicativo sui contenuti del progetto;• il settore di intervento (Agenda 21, Agricoltura, Edilizia e Urbanistica, Energia, Industria, Mobilità, Rifiuti, Territorio e Paesaggio, Turismo) ognuno legato ad una serie di obiettivi specifici;• la localizzazione dell’intervento ovvero la tipologia dell’area interessata (areacollinare, industriale,montana, marina e costiera, urbana, turistica, area umida, area protetta ecc.);• gli Enti promotori (Comune, Regione, Provincia, Ministero, Ente parco, Soggetto Privato ecc.);• la dimensione dell’Amministrazione che attua il progetto espressa in numero di abitanti;• le parole chiave relative al progetto per permettere una ricerca più mirata.Tali informazioni non solo permettono di avere un esaustivo quadro generale della buona pratica, ma contengono anche riferimenti utili per ulteriori approfondimenti.
SCHEDA DI RICERCA
Settori di intervento
Una analisi quantitativa dei settori di intervento mostra come i progetti relativi alle Agende 21 locali costituiscano una consistente parte delle pratiche inserite (44%) seguita da quelli relativi al territorio e paesaggio (20%), ai rifiuti (7%) e così di seguito come è indicato nel sottostante istogramma.
Analisi quantitativa delle buone pratiche per settore di intervento, enti promotori, localizzazione interventi, dimensione amministrazioni.
20%
7%
6%
5%
5%
5%
5%
3%
44%Agenda 21
Territorio e Paesaggio
Rifiuti
Industria
Energia
Edilizia e Urbanistica
Trasporti
Turismo
Agricoltura
Enti promotori
Per quanto riguarda gli enti promotori delle buone pratiche il 39% sono amministrazioni comunali, il 15% amministrazioni provinciali, il 10% soggetti privati e così di seguito come è indicato nell’istogramma.
39%
15%
10%
9%
6%
6%4%4%
3%
2%
1%
1%
Comune
Provincia
Soggetto privato
Ente di gestione area protetta
Comuni (più di uno)
Comunità montana
APAT/ARPA
Regione
Ministeri
Partnership
Unione Europea
Università
Per quanto riguarda la localizzazione delle buone pratiche il 44% riguarda le aree urbane, il 16% il territorio provinciale, l’8% le aree protette e le aree montane così di seguito come è indicato nell’istogramma.
Localizzazione degli interventi
1%
1%
1%
2%
2%
3%
4%
6%
6%
7%
7%
16%
44%
Area boschiva
Area collinare
Area umida
Area periferica
Territorio regionale
Area turistica
Area marina e costiera
Area rurale
Area industriale
Area montana
Area protetta
Territorio provinciale
Area urbana
La dimensione delle Amministrazioni promotrici del progetto è per la maggior parte (47%) da 10.000 a 100.000 abitanti, come si evince dal seguente istogramma.
Dimensioni delle amministrazioni
35%
12%
6%
47%Da 10.000 a
100.000 abitanti
Da 100.000 a1.000.000
abitanti
Oltre 1.000.000di abitanti
Da 1.000 a10.000 abitanti
GELSO ha avviato il monitoraggio delle buone pratiche censite, per rispondere all’esigenza delle Amministrazioni di ottenere informazioni sull’attuazione delle politiche di sostenibilità e soprattutto sui risultati raggiunti e le criticità riscontrate. I primi risultati sono consultabili sul sito secondo le modalità illustrate nella homepage.La scheda di monitoraggio propone un’analisi delle modalità di attuazione dei progetti mediante un’articolata serie di domande a risposta aperta, specificate da altre a risposta multipla. La scheda è articolata nelle sezioni:• Risultati del progetto (in campo ambientale, economico e sociale),• Modalità di realizzazione (creazione di partnership e collaborazioni, promozione dell’informazione e della partecipazione dei destinatari e della comunità locale, formazione delle unità operative, influenza su altre politiche e sviluppi futuri),• Criticità,• Trasferimento dell’esperienza.Per questa attività GELSO è stato inserito tra i Sistemi di monitoraggio locale nel Rapporto italiano 2007 (approvato il 15/06/07 dal Consiglio dei Ministri e trasmesso alla CommissioneEuropea) sull’attuazione della Strategia europea per lo sviluppo sostenibile .
IL MONITORAGGIO DELLE BUONE PRATICHE
IL MONITORAGGIO
Risultati del progetto
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
Altro
Riqualificazione del patrimonio culturale
Scambio culturale e integrazione sociale
Mercato equo solidale
Influenza sui processi decisionali
Migliori prassi di partecipazione sociale
Sensibilizzazione dell’opinione pubblica
Miglioramento dei bisogni sociali di base
Riduzione dei rischi sulla salute
Miglior efficacia delle spese ambientali
Tecnologie innovative ecocompatibili
Mercato di beni e servizi sostenibili
Riduzione degli impatti ambientali
Altro
Migliori sistemi di gestione ambientale
Riduz. inquin. acustico elettromagn. indoor
Riduzione inquinamento del suolo
Riduzione inquinamento delle acque
Riduzione inquinamento atmosferico
Uso di risorse rinnovabili
Tutela del paesaggio
Tutela o ripristino degli ecosistemi
Risultati in campo ambientale
Risultati in campo economico
Risultati in campo sociale
IL MONITORAGGIO
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
Nuovi sistemi di gestione integrati
Modifica degli strumenti di pianificazione
Miglior coerenza politiche - azioni
Integrazione con altre politiche
Avvio di nuovi progetti d'implementazione
Altro
Affiancamento di consulenti al personale
Reclutamento di personale specializzato
Formazione del personale con corsi
Produzione di documenti tecnici
Altro
Partecipazione attiva alla realizzazione
Partecipazione attiva alla progettazione
Consultazioni in fase di programmazione
Comunicazioni alle scuole e associazioni
Divulgazione attraverso siti internet
Diffusione di materiale cartaceo
Associazioni garanti di continuità
Collaborazioni tra pubblico e privato
Collaborazioni tra soggetti pubbliciCreazione di partnership e collaborazioni
Promozione dell’informazione e della partecipazione pubblica
Formazione delle unità operative
Influenza della componente ambientale su altre politiche
Modalità di realizzazione
IL MONITORAGGIO
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
Presentazioni a conferenze
Corsi di formazione
Brevi collaborazioni
Consultazione telefonica o via e-mail
Creazione di un sito web del progetto
Documentazione tecnica on line
Documentazione tecnica in loco
Produzione di documenti e rapporti
Trasferimento dell’esperienza
IL MONITORAGGIO
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
Altro
Circolazione di dati ed informazioni
Coinvolgimento del personale
Risorse economico-finanziarie
Risorse logistiche e tecniche
Specifiche competenze interne
Conflittualità interna
Problemi nella fase di progettazione
Incentivi legati agli obiettivi del progetto
Coordinamento con altri enti pubblici
Coordinamento con i consulenti
Coordinamento tra le unità organizzative
Definizione delle responsabilità
Definizione degli obiettivi del progetto
Sostegno politico al progetto
Criticità
ATTIVITA’ SPECIFICHE IN CORSO
1. L’ATTUAZIONE DEL PROTOCOLLO DI KYOTOSurvey sulle buone pratiche degli Enti Locali
(da pubblicare sul sito)
2. Il TURISMO SOSTENIBILESurvey sulle buone pratiche degli Enti Localihttp://www.sinanet.apat.it/it/gelso/turismosostenibile
3. CONVENZIONE EUROPEA DEL PAESAGGIOSurvey sulle buone pratiche degli Enti Locali(da pubblicare sul sito)
Come è noto, nell’ambito del Protocollo di Kyoto l’Italia ha assunto l’impegno di ridurre le proprie emissioni di gas serra nel periodo 2008-2012 del 6,5% rispetto al 1990, ma è molto lontana da tale traguardo (dati ufficiali +12,1% nel 2005).Secondo una stima del Coordinamento Agende 21 locali italiane, l'azione coordinata degli Enti Locali può contribuire al raggiungimento degli obiettivi Kyoto per una quota pari ad almeno il 20% del totale dell'impegno assunto dall’Italia. Gli EE.LL. possono raggiungere tale obiettivo attuando strategie integrate e orientando le politiche locali vigenti.
L’ATTUAZIONE DEL PROTOCOLLO DI KYOTOSurvey sulle buone pratiche degli Enti Locali
Amministrazioni oggetto della survey:
• I fase: città con popolazione > 150.000 abitanti
• II fase: città con popolazione > 50.000 abitanti, province e regioni
Metodologia:
• Rilevazione dei progetti mediante ricerca nelle principali banche dati di progetti finanziati mediante programmi comunitari, ricognizione dei progetti vincitori di premi specifici; rilevazione dei progetti presentati nei siti web degli enti attuatori
• Analisi e selezione dei progetti che rispondono ai requisiti di “buona pratica”
• Contatto diretto con gli enti attuatori per l’inserimento della buona pratica in banca dati
GELSO ha avviato una survey per raccogliere le migliori esperienze in questo campo e facilitarne la diffusione presso altre amministrazioni.
L’ATTUAZIONE DEL PROTOCOLLO DI KYOTOSurvey sulle buone pratiche degli Enti Locali
Presentazione sul sito:
• Inquadramento generale sul tema• Politiche in atto, documenti programmatici e normativi• Competenze degli enti locali per l’attuazione del Protocollo di Kyoto• Panoramica dei principali strumenti attivabili per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici• Presentazione delle buone pratiche attuate
Le buone pratiche rilevate saranno catalogate secondo chiavi di ricerca specifiche, corrispondenti ai principali campi di azione delle amministrazioni, che saranno elaborate in collaborazione con alcune delle Amministrazioni con maggiore esperienza nel settore, presenti all’interno del Gruppo di Lavoro Agende 21 locali per Kyoto.
Verrà condotto anche un approfondimento sulle esperienze di elaborazione di metodologie a scala locale per la misurazione della riduzione delle emissioni di gas serra, in collaborazione con il servizio “Monitoraggio e prevenzione degli impatti sull’atmosfera”.
Distribuzione per settori dei progetti finalizzati alla riduzione delle emissioni di gas serra
(città > 150.000 abitanti)
agricoltura3%
energia32%
industria0%
turismo3%
A21L8%
edilizia14%
mobilità27%
rif iuti3%
territorio10%
L’ATTUAZIONE DEL PROTOCOLLO DI KYOTOSurvey sulle buone pratiche degli Enti Locali
Alcuni esempi:
Strategie integrate
• INNOVATIVE THINKING - Azioni e strategie per una crescita sostenibile attraverso network comunitari e pensiero innovativo - Agenzia per l'Energia e lo Sviluppo Sostenibile di Modena
Gestione del patrimonio pubblico
• Gli edifici comunali come casi studio per il risparmio energetico - Comune di Verona
Mobilità
• START - Azioni a breve termine per riorganizzare il trasporto di merci - Comune di Ravenna
Energia
• ENERGY 21 - Strategia per la sostenibilità energetica e rafforzamento della pianificazione energetica in comuni sostenibili o potenzialmente sostenibili - Provincia di Teramo
Cambiamento degli stili di vita
• K.I.T.H. - Kyoto In The Home - Comune di Bologna
L’ATTUAZIONE DEL PROTOCOLLO DI KYOTOSurvey sulle buone pratiche degli Enti Locali
IL TURISMO SOSTENIBILE
Il turismo è un fenomeno mondiale in forte espansione che contribuisce a generare nuove opportunità di sviluppo per i paesi coinvolti. L’industria del turismo tuttavia, diversamente da altre attività economiche, è strettamente interconnessa all’ambiente naturale e all’identità e tradizioni culturali di una località da cui ne trae beneficio. L’integrazione di politiche basate sui principi dello sviluppo sostenibile e sull’azione congiunta di turisti, residenti, imprese del settore e amministrazioni, è resa necessaria al fine di sostenere la prosperità economica nel rispetto dell’ambiente e migliorare la qualità di vita dei visitatori e delle comunità ospitanti.
Le pagine dedicate al turismo sostenibile propongono un quadro generale sui seguenti argomenti:
• Il turismo in rapporto all’ambiente, alla società e all’economia
• Gli obiettivi di sostenibilità turistica
• Il percorso storico e normativo del turismo sostenibile
• L’attuazione di una politica integrata
• Gli strumenti di supporto alla sostenibilità turistica
• La presentazione delle buone pratiche attuate
SURVEY SUL TURISMO SOSTENIBILE
L’indagine sul Turismo Sostenibile ha lo scopo di rilevare le attività e le azioni messe in atto dalle Amministrazioni Locali al fine di perseguire un turismo sostenibile.
La Survey si articola in due principali fasi:
• Analisi siti Web delle Province e dei Comuni per rilevare la presenza e la facilità di accesso sul sito di:
1) informazioni turistiche generiche2) iniziative e i progetti sul turismo sostenibile
• Rilevazione tramite diretto contatto con le Amministrazione Locali delle buone pratiche di sostenibilità turistica in attuazione.
L’indagine ha riguardato le Amministrazioni costiere costituite da:60 province, 107 amministrazioni tra capoluoghi di provincia e comuni oltre i 30.000 abitanti e piccoli comuni facenti parte di 15 località turistiche, non solo marine, particolarmente rinomate in Italia.
LE BUONE PRATICHE SUL TURISMO SOSTENIBILE
Si è rilevato che la maggior parte dei progetti sulla sostenibilità turistica sono promossi dalle Province piuttosto che dai Comuni (il 45% delle Province rispetto al 9% dei Comuni presi in esame); la quasi totalità dei Comuni (86%) tuttavia fornisce sul sito istituzionale informazioni generiche per la promozione turistica.
Alcuni esempi:
• SuVoT - Sustainable & Vocational Tourism. Obiettivo principale: Diversificazione dell’offerta turistica - Provincia di Rimini
• E.T.I.C.A. - EMAS for Tourism in Internal and Coastal Areas. Obiettivo principale: Certificazioni ambientali e formazione degli operatori turistici – Regione Abruzzo
• Parchi di cultura. Obiettivo principale: Salvaguardia dell’identità culturale e sociale e promozione del patrimonio storico-culturale e naturale - IAL CISL Emilia Romagna
• T.I.A.S. 2002 - Turismo sostenibile: definizione del PAL, sperimentazione di un primo set di indicatori della sostenibilità e architettura sostenibile. Obiettivo principale: Definizione di strategie di sviluppo integrate – Parco Nazionale delle 5 Terre
1. Certificazioni ambientali e formazione degli operatori turistici
2. Diversificazione dell’offerta turistica
3. Salvaguardia dell’identitàculturale e sociale e promozione del patrimonio storico-culturale e naturale
4. Definizione di strategie di sviluppo integrate
I progetti contenuti in banca dati sono stati suddivisi in base ai principali obiettivi perseguiti.
25%
25%
33%
17%
1
2
3
4
OBIETTIVI DEI PROGETTI
GELSO E LA CONVENZIONE EUROPEA DEL PAESAGGIO
La convenzione Europea rappresenta un documento innovativo nella disciplina del paesaggio, a cominciare proprio dalla stessa concezione di paesaggio, considerato nella più ampia accezione del termine, vale a dire come territorio visto attraverso gli occhi di chi ci vive e di chi lo visita.
Tale documento infatti definisce il paesaggio come “una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni”.
La banca dati GELSO, rilevando i progetti relativi al Paesaggio, intende valorizzare le esperienze più innovative condotte dagli enti locali sulla base della concezione di paesaggio adottata dalla Convenzione, che favorisce un approccio intersettoriale alle politiche di sviluppo sostenibile del territorio.
Oltre a dare una definizione univoca e condivisa di paesaggio, vengono definite le politiche, gli obiettivi, la salvaguardia e la gestione relativi al patrimonio paesaggistico, riconosciuta la sua importanza culturale, ambientale, sociale, storica quale componente del patrimonio europeo ed elemento fondamentale a garantire la qualità della vita delle popolazioni.
CONVENZIONE EUROPEA DEL PAESAGGIO
Nascedalla necessità di predisporre un documento che unifichi i vari approcci esistenti nei paesi europei in materia di ambiente e paesaggio
Obiettivi generali far recepire alle amministrazioni locali, nazionali e internazionali, provvedimenti, atti e politiche che sostengano il paesaggio tramite azioni di salvaguardia, gestione e pianificazione per uno sviluppo sostenibile dei territori interessati
Entra in vigorein Italia il primo settembre 2006 con la legge n. 14 del 9 gennaio 2006
Viene attuataattraverso la RECEP organismo di cooperazione in grado di sostenere gli Enti territoriali interessati sul piano scientifico, tecnico, politico ed amministrativo nelle attività di implementazione della Convenzione nei territori di loro competenza, favorendo l’approfondimento e la diffusione delle conoscenze in materia di paesaggio
La “Rete Europea per l’attuazione della Convenzione Europea del Paesaggio” RECEP
la RECEP, mettendo in rete le politiche di attuazione degli enti locali, contribuisce:
• ad approfondire, diffondere ed ampliare le conoscenze tecnico-scientifiche dei Membri in materia di paesaggio;
• ad assistere i Membri nell’ambito dei processi decisionali pubblici relativi al paesaggio presso i singoli Stati, le istituzioni europee ed altre Organizzazioni internazionali competenti;
• a promuovere la cooperazione dei Membri con altri enti territoriali, compresi gli organismi di gestione delle aree protette, le organizzazioni non governative, le università ed i centri di ricerca pubblici e privati impegnati in attività correlate al paesaggio.
• a valorizzare anche il patrimonio di esperienze accumulato da tutte quelle Amministrazioni locali che pur non aderendo alla RECEP hanno avviato progetti, studi e attività di formazione che si ispirano alla Convenzione
Ad oggi hanno aderito alla RECEP 38 enti di cui 30 italiani (n. 11 Regioni, n. 8 Province, n. 11 Comuni)
La “Rete Europea per l’attuazione della Convenzione Europea del Paesaggio” RECEP
Elenco degli enti che hanno aderito alla RECEP
1) Regione Tirolo AUSTRIA Membro fondatore 2) Comunità germanofona del Belgio BELGIO Membro fondatore 3) Comune di Lennik BELGIO Membro fondatore 4) Regione Abruzzo ITALIA Membro fondatore 5) Provincia di Ascoli Piceno ITALIA Membro fondatore 6) Provincia di Avellino ITALIA Membro fondatore 7) Regione Basilicata ITALIA Membro fondatore 8) Comune di Biella ITALIA Membro9) Provincia di Biella ITALIA Membro10) Comune di Bocchigliero ITALIA Membro11) Comune di Bova ITALIA Membro12) Regione Calabria ITALIA Membro fondatore 13) Regione Campania ITALIA Membro fondatore 14) Comune di Cirò Marina ITALIA Membro15) Comune di Civita ITALIA Membro16) Comune di Colosimi ITALIA Membro17) Provincia di Cosenza ITALIA Membro fondatore 18) Regione Emilia-Romagna ITALIA Membro fondatore 19) Comune di Falerna ITALIA Membro20) Regione Liguria ITALIA Membro fondatore 21) Provincia di Milano ITALIA Membro22) Regione Molise ITALIA Membro fondatore 23) Provincia di Napoli ITALIA Membro24) Comune di Nicotera ITALIA Membro25) Regione Piemonte ITALIA Membro fondatore 26) Provincia di Reggio Emilia ITALIA Membro fondatore 27) Provincia di Rieti ITALIA Membro fondatore 28) Comune di Roma ITALIA Membro29) Comune di San Floro ITALIA Membro30) Regione Toscana ITALIA Membro fondatore 31) Comune di Trebisacce ITALIA Membro32)Regione Umbria ITALIA33) Regione Veneto ITALIA Membro fondatore 34) Regione Prahova ROMANIA Membro fondatore 35) Comunità autonoma di Andalusia SPAGNA Membro fondatore 36) Comunità autonoma di Catalogna SPAGNA Membro fondatore 37) Comunità di Mallorca SPAGNA Membro38) Comunità di Valencia SPAGNA Membro fondatore
Esempio Progetto: PAYS.DOC “Buone pratiche per il paesaggio” Progetto promosso nell’ambito dell’Iniziativa Comunitaria INTERREG IIIB MEDOCC
Partners del Progetto: Andalusia (capofila), Mursia, Valenza, Catalogna (Spagna), la regione di Provenza-Alpi-Costa Azzurra (Francia), le regioni Toscana, Umbria, Lazio, Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia, Basilicata e Sardegna (Italia) e la Prefettura di Magnesia-ANEM (Grecia).
Obiettivo generale del progetto:miglioramento della gestione e dell’ordinamento paesaggistico mediterraneo mediante l’identificazione e la valorizzazione delle esperienze locali che costituiscono le “buone pratiche” per il paesaggio
Obiettivi specifici del progetto:scambio e condivisione delle diverse esperienze regionali ed elaborazione collettiva di specifici contenuti riguardanti diverse attività (osservatorio, portale, catalogo buone pratiche e linee guida) sul paesaggio
Dipartimento Stato dell’Ambiente e Metrologia Ambientale
GELSO è anche una delle componenti del progetto “Qualità ambientale nelle aree metropolitane italiane” che il Dipartimento Stato dell’Ambiente e Metrologia Ambientale (AMB) dell’APAT ha avviato per strumentare adeguatamente la realizzazione del “Rapporto annuale di qualità dell’ambiente urbano” alla cui redazione è preposto.
Nel 1° Rapporto, presentato in Convegno a Roma il 15 e 16 dicembre 2004, sono state raccolte le buone pratiche di sostenibilità nelle aree metropolitane di Milano, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Palermo.
Nel 2° Rapporto presentato in Convegno a Roma il 13 e 14 dicembre 2005, per il rilevamento delle buone pratiche sono state prese in considerazione 14 aree metropolitane: Torino, Milano, Venezia, Trieste, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari , Catania, Messina, Palermo, Cagliari.
Nel 3° Rapporto, presentato in Convegno a Roma il 18 gennaio 2007, sono state rilevate le buone pratiche in 10 nuove città (Brescia, Verona, Padova, Parma, Modena, Prato, Livorno, Foggia, Taranto, Reggio Calabria). Una novità per questa edizione è rappresentata dal monitoraggio delle buone pratiche presentate negli scorsi anni.
Nel 4° Rapporto, presentato in Convegno a Roma l’11 marzo 2008, sono state rilevate le buone pratiche nelle 24 città dei rapporti precedenti, analizzandole rispetto all’attuazione degli Aalborg Commitments e all’adempimento del Protocollo di Kyoto.
GELSO NEL PROGETTO“QUALITA’ AMBIENTALE NELLE AREE METROPOLITANE ITALIANE”
GELSOBANCA DATI SULLE BUONE PRATICHE DI
SOSTENIBILITA’ LOCALE
www.gelso.apat.itwww.apat.gov.it (servizi per l’ambiente)
CONTATTI:Patrizia Franchini tel 06 50072555 [email protected] Leoni tel 06 50072548 [email protected] Pace tel 06 50072610 [email protected] Viti tel 06 50072558 [email protected]
Dipartimento Stato dell’ Ambiente e Metrologia AmbientaleServizio Reporting Ambientale e Strumenti di SostenibilitàSettore Progetto Banca Dati GELSO
GELSO PROGRAMMA E CONCLUSIONI
Programma Il programma consiste nell’ampliamento delle pagine di informazione sul sito, nel monitoraggio dei progetti inseriti e soprattutto nell’implementazione del database, estendendo la rete di scambio ed attuando nuovi modelli di collaborazione specialmente con le Amministrazioni locali.
ConclusioniLa caratteristica del progetto GELSO è la capacità di adeguarsi alle esigenze dei fruitori, visto il carattere tipicamente “dinamico” del concetto di sostenibilità che implica la necessità di aggiornare periodicamente gli strumenti disponibili per la sua attuazione. Per questo motivo elemento indispensabile è la continua collaborazione di quanti operano nel campo dello sviluppo sostenibile e che ritengono utile mettere a disposizione di tutti il loro lavoro e le loro esperienze.
IL GELSO
GELSO: strumento per la rete delle Agenzie ambientalie delle comunità sostenibili
A cura del Sistema nazionale delle Agenzie per la Protezione dell’Ambiente
PROGETTO “ARPA/APPA - GELSO”
• Lettura schematica delle attività delle Agenzie di Protezione Ambientale
• Proposta di inserimento della sezione buone pratiche ARPA/APPA nel sitoGELSO. Esempio già in sito :”buone pratiche aree protette”
• Programma
IX Assemblea 2008 Coordinamento Agende 21 Locali Italiane –Rimini 6 Giugno Patrizia Franchini
ARPA/APPA: ATTIVITA’ IN EVIDENZA SUI RELATIVI SITI WEB
E’ in corso una lettura delle attività delle Agenzie Ambientali in evidenza sui relativi siti web.
Tale lettura va oltre le attività prettamente istituzionali e si focalizza in particolare su progetti relativi a : Educazione ambientale, SGA, Certificazioni e Progetti Europei (Life ambiente, Interreg…ecc).
Questo lavoro è premessa indispensabile per l’attivazione del Progetto in questione soprattutto per strutturare al meglio l’inserimento in GELSO delle buone pratiche delle Agenzie Ambientali che possano essere un riferimento non solo per le stesse Agenzie , ma anche per le Amministrazioni Locali.
Testo di presentazione del progetto
PROPOSTA SEZIONE BUONE PRATICHE ARPA/APPA
Le buone pratiche delle ARPA/APPA:
• Elenco agenzie (link)
PROPOSTA SEZIONE BUONE PRATICHE ARPA/APPA
Pagina dedicata all’Agenzia
Presentazione delle attività
link
Elenco delle buone pratiche → scheda singolo progetto.
ES. PROPOSTA SEZIONE BUONE PRATICHE ARPA/APPA
ES. PROPOSTA SEZIONE BUONE PRATICHE ARPA/APPA
PROGRAMMA
• INDIVIDUAZIONE TIPOLOGIA BUONE PRATICHE
1. Agenzie come soggetti attuatori.2. Agenzie come soggetti impegnati nel rilevamento di buone pratiche
presso le Amministrazioni Locali del Territorio di competenza.
• CONDIVISIONE DI UN' INTERFACCIA DEDICATA SUL SITO
• INDIVIDUAZIONE MODALITA’ DI LAVORO
• FORMALIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’
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