Download - Figura 10. Concerto RV 507 (I, Allegro), I-Tn, partitura ... · concerto, confirme en effet que le deux violons solistes doivent se joindre respectivement aux vio-lons I et aux violons

Transcript
Page 1: Figura 10. Concerto RV 507 (I, Allegro), I-Tn, partitura ... · concerto, confirme en effet que le deux violons solistes doivent se joindre respectivement aux vio-lons I et aux violons

– 66 –

FABRIZIO AMMETTO

– 8 di 14 –

Totalmente differente è la situazione nell’autografo del concerto RV 507,lavoro che – secondo Cesare Fertonani – per motivi grafologici e stilistici«parrebbe risalire alla seconda metà degli anni Dieci o forse attorno al 1720»:14

come è già stato osservato, la partitura di questa composizione distingue le dueparti dei violini principali (denominati «di concertino»), dai cosiddetti «ripieni»,secondo una tipica nomenclatura romana.15 In questo caso Vivaldi ha utilizzatofogli di carta da musica con 18 pentagrammi, organizzati in tre sistemi da seirighi ciascuno. Come accade nei citati concerti dell’op. III, nei «tutti» il secondosolista suona la parte dei violini II dell’orchestra. Nel III movimento tutti iviolini procedono all’unisono, ad esclusione delle ultime cinque battute, cheripropongono la disposizione suddetta.Figura 10. Concerto RV 507 (I, Allegro), I-Tn, partitura autografa

Il concerto RV 523 scritto dopo il 1720 è stato considerato, insieme a RV 507,un’eccezione minoritaria tra i concerti per due violini vivaldiani: secondo PeterRyom,16 Michael Talbot17 e Cesare Fertonani,18 anche in questo caso, infatti, ilsecondo violino solista sarebbe ‘tratto’ dalla fila dei violini II, come fa supporrela disposizione delle parti nel primo sistema, sebbene poi contraddetta già apartire dal secondo sistema. Ad avallare l’ipotesi di eccezionalità starebbecomunque per Talbot anche l’analoga intestazione autografa «Concerto con due

14 CESARE FERTONANI, La musica strumentale di Antonio Vivaldi, cit., pp. 435-436.15 MICHAEL TALBOT, «Lingua romana in bocca veneziana»: Vivaldi, Corelli and the Roman School, in

Studi corelliani IV, atti del quarto congresso internazionale (Fusignano, 4-7 settembre 1986), a cura diPierluigi Petrobelli e Gloria Staffieri, Firenze, Olschki, 1990, pp. 303-318.

16 PETER RYOM, Les manuscrits de Vivaldi, Copenaghen, Antonio Vivaldi Archives, 1977, p. 89.17 MICHAEL TALBOT, «Lingua romana in bocca veneziana»: Vivaldi, Corelli and the Roman School, cit.,

p. 313, nota 24.18 CESARE FERTONANI, La musica strumentale di Antonio Vivaldi, cit., p. 436.

Page 2: Figura 10. Concerto RV 507 (I, Allegro), I-Tn, partitura ... · concerto, confirme en effet que le deux violons solistes doivent se joindre respectivement aux vio-lons I et aux violons

violini principali», presente sia in RV 507 sia in RV 523, in vece della più usualetitolazione «Concerto con due violini obligati».

Figura 11. Concerto RV 523 (I, Allegro molto), I-Tn, partitura autografa

Va però osservato che Vivaldi non sembra curarsi sempre del rigoreterminologico: la già citata scrizione Con il Principale (riferita al primo solista) sitrova in una composizione (RV 508) la cui intestazione recita «Concerto con 2violini obligati»; dunque due denominazioni diverse convivono nello stessomanoscritto.

Figura 12. Concerto RV 508 (I e III), I-Tn, partitura autografa

– 67 –

I CONCERTI DI VIVALDI «CON» (O «PER»?) DUE VIOLINI «OBLIGATI» (O «PRINCIPALI»?)

– 9 di 14 –

Page 3: Figura 10. Concerto RV 507 (I, Allegro), I-Tn, partitura ... · concerto, confirme en effet que le deux violons solistes doivent se joindre respectivement aux vio-lons I et aux violons

– 68 –

FABRIZIO AMMETTO

– 10 di 14 –

Inoltre, se in RV 523 il secondo solista svolgesse davvero il ruolo-guida deiviolini secondi, come si giustificherebbero alcuni passaggi di raccordo dai «soli»ai «tutti» (con entrate sfasate di violini e viola) dove Vivaldi ha accennato leprime note (unite alla tipica abbreviazione Ut Supra) che fanno riferimento allaparte dei violini primi?

Figura 13. Concerto RV 523 (I, Allegro molto), I-Tn, partitura autografa

Mi riferisco alle batt. 32, 51, 75 e 108 del primo movimento, dove risultachiaro che la fine del passaggio solistico del secondo solista si aggancianaturalmente alla linea dei violini primi: per le stesse ragioni addotte da Talbota proposito di RV 765, «it is actually impossible for the second solo violin, oncompletion of a solo passage, to join the orchestral second violins».19 Infine,anche l’intero movimento conclusivo di RV 523 è scritto nella maniera consueta,cioè con il secondo pentagramma riservato ai passaggi solistici del secondoviolino. Credo pertanto che l’errata disposizione strumentale nel primo sistema– prontamente corretta da Vivaldi nel secondo sistema, ma senza evitare che siproducesse una certa confusione interpretativa – rientri tra i casi di semplicesvista del compositore; d’altra parte, inversioni nelle posizioni delle partiorchestrali dei violini sono presenti anche nel movimento finale dello stessoconcerto.

Invocare, poi, il sostegno di fonti concordanti non autografe in un caso comequesto ci porterebbe fuori strada.20

19 MICHAEL TALBOT, «Lingua romana in bocca veneziana»: Vivaldi, Corelli and the Roman School, cit.,p. 313, nota 24.

20 Ryom ritiene erroneamente che «Le manuscrit non autographe en parties séparées à laBibliothèque Nationale à Paris, lequel n’a visiblement pas été examiné en vue de la publication duconcerto, confirme en effet que le deux violons solistes doivent se joindre respectivement aux vio-lons I et aux violons II lorsqu’ils ne sont pas solistes» (cfr. RYOM, Les manuscrits de Vivaldi, cit., p. 89).

Page 4: Figura 10. Concerto RV 507 (I, Allegro), I-Tn, partitura ... · concerto, confirme en effet que le deux violons solistes doivent se joindre respectivement aux vio-lons I et aux violons

Nella parte staccata del «violino secondo obligato» del manoscrittoconservato a Parigi che tramanda RV 523, l’imitazione canonica in ogni entratadei «tutti» viene curiosamente annullata: per ‘agganciare’ la fine del «solo» al«tutti» seguente, il copista è costretto a ripetere le quattro crome ribattute perposticipare di due quarti la seconda entrata!Figura 14. Concerto RV 523 (I, Allegro molto), F-Pn, copia, parte staccata del violino«violino 2.° obligato»

Figura 15. Concerto RV 523 (III, Allegro), F-Pn, copia, parte staccata del violino «violino2.° obligato»

Nei «tutti» del III movimento, poi, il secondo solista suona talvolta la lineadei violini II, talaltra quella dei violini I! E ancora, nella stessa fonte parigina lanuova denominazione degli strumenti trasforma l’originale vivaldiano in un«concerto grosso»: le parti orchestrali dei violini diventano infatti Violino Primodi Rip[ien]o e Violino Secondo di Rip[ien]o. Analogo destino è riservato al concertoRV 508 nella lezione tramandata dalla fonte manoscritta non autografa

– 69 –

I CONCERTI DI VIVALDI «CON» (O «PER»?) DUE VIOLINI «OBLIGATI» (O «PRINCIPALI»?)

– 11 di 14 –

Page 5: Figura 10. Concerto RV 507 (I, Allegro), I-Tn, partitura ... · concerto, confirme en effet que le deux violons solistes doivent se joindre respectivement aux vio-lons I et aux violons

– 70 –

FABRIZIO AMMETTO

– 12 di 14 –

conservata a Dresda: il secondo violino solista migra dalla sezione dei violiniprimi (nell’autografo) a quella dei violini secondi (nella copia di Dresda).

Il concerto in Si bem. maggiore RV 528 è considerato un arrangiamento perdue violini solisti – di dubbia autenticità – del concerto per violino RV 381.21

Nella fonte non autografa che tramanda RV 528 il secondo solista appartiene algruppo dei violini secondi. Poiché ne possediamo anche una trascrizione diBach per clavicembalo solo (BWV 980, in Sol maggiore) realizzata intorno al1713, è possibile considerare quest’anno come terminus ante quem.

Rimangono ancora da commentare un paio di composizioni le cui fontimeritano un’analisi particolare. Il concerto RV 513 è l’ultimo della raccolta VIConcerti a cinque stromenti di autori diversi assemblata da Witvogel attorno al1736, ma la cui data di composizione risale ad un periodo assai precedente.22

Nel terzo movimento, la fonte contiene una ‘cadenza’, annunciata dalla tipicascrizione vivaldiana «si ferma a piacimento». Non è l’unica cadenza presentenei concerti per due violini, ma è l’unica scritta esplicitamente per entrambi isolisti: nell’Allegro finale della partitura autografa di RV 507, infatti, è affidataperò soltanto al primo violino, mentre a conclusione del movimento centraledi RV 509, in corrispondenza di una corona sull’accordo di dominante,compare la rubrica «à piacim[en]to», ma senza alcuna cadenza scritta.

La questione di maggior interesse di RV 513, in questa sede, è tuttavial’individuazione della sezione orchestrale di riferimento per il secondo violinosolista. Le parti staccate a stampa che tramandano il lavoro non sono ambiguein questo senso: il secondo solista appartiene alla fila dei violini II. Tuttavia,nutro in proposito un serio dubbio sulla decisione editoriale di Witvogel. Nelprimo movimento, la seconda parte del II episodio solistico (batt. 74-92) èinteramente affidata soltanto al I violino solista, ed è sorretto da vari tipi diaccompagnamento orchestrale: prima da violini e viola a 3 parti reali (batt. 74-81), poi dal basso continuo (batt. 81-86), infine da un tipico ‘bassetto’ affidato auna tessitura di violino (batt. 86-92). Ma nella prima tipologia diaccompagnamento (batt. 74-81) a suonare sono il secondo solista insieme allefile di violini I e viole, mentre i violini II tacciono: a parte lo sbilanciamentosonoro tra le parti (uno strumento contro due sezioni) che invece dovrebberoessere omogenee, si osserva stranamente che il secondo solista è scritto in unatessitura più grave rispetto a quella della fila dei violini I, tipica invece per unafila di violini II. Ma non è tutto. Nella terza tipologia di accompagnamento aquesto «Solo» (batt. 86-92) la linea del ‘bassetto’ è affidata da Witvogel soltantoal secondo solista, e non a tutti i violini, come normalmente avviene; inoltre, alla

21 PETER RYOM, Répertoire des œuvres d’Antonio Vivaldi. Les compositions instrumentales, cit., p. 626.22 L’incipit, un piccolo frammento autografo, è stato trovato tra i manoscritti vivaldiani conser-

vati a Torino: faceva parte di un inventario redatto negli anni 1726-29 (cfr. ROGER-CLAUDE TRAVERS:booklet al CD ANTONIO VIVALDI, 6 Concerti a due violini, Dynamic CDS 167, 1996, riportato in PABLOQUEIPO DE LLANO, El furor del Prete Rosso. La música instrumental de Antonio Vivaldi, Madrid,Fundacìon Scherzo – A. Machado Libros, 2005, p. 295, nota 181).

Page 6: Figura 10. Concerto RV 507 (I, Allegro), I-Tn, partitura ... · concerto, confirme en effet que le deux violons solistes doivent se joindre respectivement aux vio-lons I et aux violons

batt. 92 – in corrispondenza della ripresa del «tutti» – nella parte orchestrale deiviolini II compare inspiegabilmente una nota isolata (fa4), che non ènaturalmente la testa del tema, ma invece la nota finale del passaggiod’accompagnamento precedente (è lo stesso fa4 che conclude il passaggio del‘bassetto’ del secondo solista). Per quale ragione ci troviamo di fronte a tuttequeste anomalie? Se tentassimo di immaginare il processo interpretativodell’editore, o di chi per lui,23 nel compilare le parti staccate avendo sott’occhiouna tipica partitura vivaldiana a cinque sistemi (o una copia nella stessadisposizione grafica), potremmo risolvere il problema. Anche in questo caso dimanoscritto autografo disperso Vivaldi deve aver considerato il secondo violinosolista come appartenente alla sezione dei violini I, e dunque in partitura avràscritto i passaggi solistici nel secondo pentagramma, lasciando il rigo vuoto nei«tutti» o occupato dalla parte dei violini I negli accompagnamenti dei «soli».Inoltre, deve aver notato la parte delle batt. 86-92 soltanto nel secondopentagramma con un qualche rimando nel terzo pentagramma (per esempio UtSupra o Tutti li violini); al termine deve aver scritto la testa del tema nel secondopentagramma, e la nota fa4 conclusiva del ‘bassetto’ nel terzo pentagramma.Questo spiegherebbe anche l’anomalia nella terz’ultima battuta del IImovimento, dove la fine del passaggio solistico del secondo violino non sicollega all’entrata del «tutti» se si continua a considerare il secondo solistaappartenente alla fila dei violini II, anziché dei violini I.

Concludo questa rapida rassegna con il caso del concerto RV 521, pervenu-toci tramite due manoscritti non autografi, entrambi conservati a Dresda: unapartitura e un set di parti staccate.

Sebbene la partitura indichi scorrettamente – per motivi di equilibri sonori –che nei «tutti» le due parti dei violini sono affidate l’una ai due solisti e l’altracongiuntamente alle sezioni orchestrali di violini I e II, le parti staccate mostrano

Figura 16: Concerto RV 521 (I, Allegro), D-Dl, copia, partitura

23 Rudolf Rasch mi ha ricordato che Witvogel utilizzava generalmente parti staccate come baseper le proprie stampe.

– 71 –

I CONCERTI DI VIVALDI «CON» (O «PER»?) DUE VIOLINI «OBLIGATI» (O «PRINCIPALI»?)

– 13 di 14 –

Page 7: Figura 10. Concerto RV 507 (I, Allegro), I-Tn, partitura ... · concerto, confirme en effet que le deux violons solistes doivent se joindre respectivement aux vio-lons I et aux violons

– 72 –

FABRIZIO AMMETTO

– 14 di 14 –

invece che il secondo violino solista appartiene alla sezione dei violini I.24 E,nonostante il concerto venga datato per motivi stilistici agli anni Dieci delSettecento,25 alcuni elementi strutturali interni – come la presenza di una formacon ritornello ‘matura’ nei movimenti estremi, la riproposizione letterale delprimo episodio solistico prima dell’ultimo «tutti» nell’Allegro iniziale, lapresenza della ripresa dell’incipit nel tempo centrale – suggeriscono piuttosto unperiodo di composizione non propriamente ‘giovanile’.

Se anche questa interpretazione fosse corretta, potremmo dunque concludereipotizzando che fino agli anni Dieci, o poco oltre, Vivaldi ha concepito ladistribuzione funzionale delle singole parti strumentali del concerto per dueviolini come un ‘assottigliamento’ dell’organico del «concertino» di un concertogrosso: due parti solistiche rispettivamente tratte dalle file dei violini I e deiviolini II. Successivamente, ma non oltre la fine del secondo decennio delSettecento, Vivaldi ha invece inteso il concerto per due violini come un‘ampliamento’ del concerto solistico. La presenza di testimoni non autografi chesi discostano da questa distinzione appena fatta (come le copie manoscritte diRV 508 e 523, o la stampa di RV 513), attesta dunque né più né meno il ritardoda parte di editori e copisti nella recezione di questo cambio di concezionecompositiva.

24 Con l’unica eccezione di un passaggio (anomalo nell’intera produzione vivaldiana dei concer-ti per due violini): le batt. 57-68/I del III movimento, dove il secondo solista è trattato ‘momentanea-mente’ come il violino ‘principale’ della fila dei violini II.

25 CESARE FERTONANI, La musica strumentale di Antonio Vivaldi, cit., p. 435.