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Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione

FATTURAZIONE ELETTRONICAVERSO LA PADomande e risposte in un confronto aperto

Workshop Milano, 9 Febbraio 2015

In collaborazione con

SECONDOCONTRIBUTO

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Sommario

Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .3

Le principali domande e risposte in tema di Fatturazione Elettronica verso la PA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .5

I Partecipanti al confronto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23

L’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35

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Introduzione

La Fatturazione Elettronica verso la PA entra a pieno regime dal 31 marzo 2015, data in cui l’obbligo di ricevere Fat-ture Elettroniche viene esteso a tutte le PA italiane (coinvogerà quindi le “restanti” PA Centrali non ancora partite e tutte le Amministrazioni Locali). I tempi non sono più quelli dell’attesa: è il momento di “prepararsi a fare”, tanto per le PA quanto per le imprese che della PA sono fornitori.

Con l’entrata in vigore della “prima scadenza” dell’obbligo, moltissime PA hanno già avuto modo di cimentarsi con questa nuova modalità operativa, incontrando – come era lecito attendersi da un passaggio epocale come è la Fattu-razione Elettronica obbligatoria – alcune difficoltà, ma anche riscontrando i primi, interessanti benefici. Per esempio, la trasparenza e la tracciabilità del processo e del “percorso” seguito dalle Fatture Elettroniche all’interno degli Enti ha avuto l’effetto di rendere alcune PA molto più “celeri” e “attente”, garantendo in molti casi una riduzione dei tempi di gestione delle Fatture (che si è tradotta, in alcuni casi, in una riduzione dei tempi di pagamento nei confronti dei fornitori) e avviando una fase di profonda revisione dei processi interni in chiave “digitale”. Tuttavia, numerosi Enti – e purtroppo anche non pochi fornitori – hanno vissuto, e stanno tutt’ora vivendo, la Fatturazione Elettronica come l’ennesimo adempimento, affrontandolo in modo “passivo” e spesso con un approccio miope, limitandosi a gestire le nuove Fatture Elettroniche proprio come gestivano le Fatture cartacee prima dello scorso 6 giugno (e quindi, banal-mente, stampandole e raccogliendo ben pochi benefici).

Per fare chiarezza su reali opportuniutà e dubbi, anche molto operativi, con l’approssimarsi della “seconda scadenza” l’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione della School of Management del Politecnico di Milano ha deciso di proporre un momento di incontro-confronto sul tema “Fatturazione Elettronica verso la PA”, coinvolgen-do esperti e responsabili di Istituzioni e Pubbliche Amministrazioni, Centrali e Locali.

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Obiettivo del Workshop – tenutosi al Politecnico di Milano, il 9 febbraio 2014 – è stato quello di favorire un dialogo e un confronto costruttivi fra gli attori coinvolti: Istituzioni (Agenzia delle Entrate, Agenzia per l’Italia Digitale, Consip, Forum italiano Fatturazione Elettronica e eProcurement, Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ra-gioneria Generale dello Stato e Sogei), Pubbliche Amministrazioni, Associazioni di imprese e di filiera e provider tecnologici.

Questo documento propone la sintesi di quanto emerso in quell’incontro, attraverso la formula delle domande e ri-sposte (sono 25 quelle riportate in questo contributo). Domande e risposte sono tratte dai principali spunti emersi dal confronto aperto e costruttivo, occasione di forte interazione che è stato il Workshop. Questo documento mira quindi a essere uno strumento di condivisione, finalizzato a favorire il passaggio verso l’introduzione della Fatturazione Elettronica, sia da parte di quelle PA che il prossimo 31 marzo verranno chiamate a prendere parte a questo primo passo verso l’innovazione digitale del Paese, sia da parte delle imprese e dei professionisti, che delle stesse PA sono fornitori di beni e servizi.

A guidare tanto l’organizzazione del Workshop quanto lo sviluppo di questo documento, è la ferma convinzione che la Fatturazione Elettronica può rappresentare una leva importante nel processo di Digitalizzazione che vede coinvolto il nostro Paese: se “azionata” correttamente e consapevolmente, può portare con sé molteplici benefici, a partire da nuovi modelli di gestione per semplificare i rapporti tra imprese e Pubblica Amministrazione.

Il team dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione

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Le principali domande e risposte in tema di Fatturazione

Elettronica verso la PA

LE PRINCIPALIDOMANDE E RISPOSTEIN TEMA DI FATTURAZIONE ELETTRONICAVERSO LA PAEmerse dal confronto tra PA Centrali e Locali, Imprese e Istituzioni, tenutosi a Milano lo scorso 9 febbraio 2015

SECONDOCONTRIBUTO

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Indice delle domande

1. Qual è la data in cui tutte le Pubbliche Amministrazioni – e le imprese che ne sono fornitori – saranno coinvolte dall’obbligo di Fatturazione Elettronica verso la PA? . . . 8

2. Quali sono gli Enti soggetti a obbligo di Fatturazione Elettronica con decorrenza dal 31 marzo 2015? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8

3. Gli Enti della PA sono tenuti a presidiare e gestire il proprio profilo sull’Indice delle PA (IPA)? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9

4. Quali sono le modalità con cui un Ente della PA deve comunicare ai propri fornitori il Codice Univoco Ufficio (o i Codici Univoci Ufficio) da utilizzare nel processo di Fatturazione Elettronica? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9

5. È possibile, per un Ente della PA, utilizzare il Codice Univoco Ufficio di Fatturazione Elettronica fornito “di default” dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID)? . . . . . . 10

6. Che cosa succede se un fornitore invia più volte la stessa Fattura? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11

7. Con l’avvento della Fatturazione Elettronica diviene obbligatoria la protocollazione delle Fatture in ingresso da parte della PA? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11

8. È possibile rifiutare le Fatture che non riportano CIG e/o CUP, qualora questi codici siano previsti? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12

9. Esiste un termine entro il quale le PA possono accettare/rifiutare le Fatture recapitate da Sistema di Interscambio (SdI)? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13

10. In che cosa consiste la “Notifica di decorrenza termini” inviata da Sistema di Interscambio (SdI) e in quali condizioni viene emessa? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13

11. La PA può contestare o rifiutare una Fattura anche dopo aver ricevuto una Notifica di decorrenza termini (o, in generale, dopo 15 giorni dalla ricezione della Fattura)? 14

12. Come è possibile, per un fornitore, una volta ricevuta la Notifica di decorrenza dei termini, capire se la Fattura inviata alla PA è effettivamente corretta o se insorgeranno dei problemi? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14

13. A fronte della generazione di una Notifica di rifiuto attraverso il Sistema di Interscambio (emessa, quindi, entro i 15 giorni dalla data di ricezione della Fattura) l’Ente della PA resta comunque tenuto a registrare in contabilità la Fattura rifiutata? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15

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14. La comunicazione, da parte della PA destinataria, di una Notifica di accettazione tramite il Sistema di Interscambio (SdI) implica una conferma dell’impegno a liquidare il credito che il fornitore segnala con la Fattura? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15

15. Da quale data decorrono i termini di pagamento per una Fattura Elettronica emessa verso la PA? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16

16. Quali impatti ha la Fatturazione Elettronica sull’utilizzo della Piattaforma di Certificazione dei Crediti (PCC) da parte delle PA? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16

17. Qual è il rapporto tra Codice Univoco Ufficio IPA e Codice Ufficio PCC? Un Codice Ufficio PCC può essere collegato a più Codici Univoci Ufficio IPA? . . . . . . . . . . 16

18. Come si applica l’obbligo di certificazione dei crediti della PA nei confronti dei fornitori esteri? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17

19. In che cosa consiste la “scissione” del pagamento dell’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA) entrata in vigore dal 1° gennaio 2015 (il cosiddetto “Split Payment”) e quali sono le Pubbliche Amministrazioni coinvolte? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18

20. In che modo è necessario indicare la scissione del pagamento dell’IVA all’interno del Tracciato FatturaPA? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18

21. Come deve essere valorizzato, in regime di Split Payment, il campo <ImportoPagamento> all’interno del Tracciato FatturaPA? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19

22. In che modo è necessario indicare il “Reverse Charge” all’interno del Tracciato FatturaPA? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19

23. Esistono sistemi gratuiti e open source per la generazione di Fatture Elettroniche in Tracciato FatturaPA? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20

24. Esistono strumenti/servizi gratuiti pensati per supportare i piccoli fornitori (PMI, micro-imprese e imprese unipersonali) nelle relazioni con la PA? . . . . . . . . . . . . . 20

25. Il Tracciato FatturaPA può essere utilizzato dalle aziende anche per i rapporti che hanno con altri soggetti privati? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21

Per ulteriori Frequently Asked Questions (FAQ) si rimanda al documento sviluppato a valle di un Workshop di confronto aperto tenutosi prima dello scorso 6 giugno 2014. È possibile accedere al documento al seguete indirizzo: http://www.osservatori.net/dati-e-pubblicazioni/dettaglio/journal_content/56_INSTANCE_VP56/10402/1493839

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Le principali domande e risposte in tema di Fatturazione Elettronica verso la PA

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1. Qual è la data in cui tutte le Pubbliche Amministrazioni – e le imprese che ne sono fornitori – saranno coinvolte dall’obbligo di Fatturazione Elettronica verso la PA?

Il 31 marzo 2015 scatta l’obbligo di Fatturazione Elettronica per tutte le Pubbliche Amministrazioni dello Stato. In questa data – e non a partire dal giorno successivo – i fornitori della PA potranno, quindi, inviare alle Amministra-zioni loro clienti esclusivamente Fatture Elettroniche come definito dal D.M. 3 aprile 2013, n. 55.

2. Quali sono gli Enti soggetti a obbligo di Fatturazione Elettronica con decorrenza dal 31 marzo 2015?

Le Amministrazioni destinatarie dell’obbligo di Fatturazione Elettronica – come stabilito dalla Circolare n. 1 del 9 marzo 2015 del Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Dipartimento della Fun-zione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri – sono: i) i soggetti di cui all’articolo 1, comma 2, del D.Lgs 30 marzo 2001, n. 165 (http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2013/06/04/13G00104/sg); ii) i soggetti di cui all’articolo 1, comma 2, della Legge 31 dicembre 2009, n.196 (http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:2009-12-31;196!vig=2015-02-24); iii) i soggetti di cui all’articolo 1, comma 209, della Legge 24 dicembre 2007, n. 244 (http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2013/05/22/13G00097/sg). Le Pubbliche Amministrazioni, come sopra indicate, devono essere accreditate sull’Indice delle Pubbliche Amministrazioni (IPA, www.indicepa.gov.it), che costituisce l’archivio delle PA e che contiene, fra l’altro, i Codici Univoci Ufficio di Fatturazione Elettronica ed è indicata la data di avvio del servizio di Fatturazione Elettronica per ciascuna delle Amministrazioni coinvolte dall’obbligo. Il termine del 31 marzo 2015 coinvolge tutte le Pubbliche Amministrazioni non comprese nella “prima scadenza” del 6 giugno 2014: in sintesi, tutte le PA presenti sull’IPA dal 31 marzo 2015 riceveranno e potranno pagare solo Fatture Elettroniche. È opportuno che le PA non presenti su IPA si accreditino rapidamente, o dal prossimo 31 marzo 2015 rischiano di tenere un comportamento non regolare.

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Le principali domande e risposte in tema di Fatturazione Elettronica verso la PA

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3. Gli Enti della PA sono tenuti a presidiare e gestire il proprio profilo sull’Indice delle PA (IPA)?

Tutte le Amministrazioni Pubbliche sono tenute ad accreditarsi sull’Indice delle PA (IPA, www.indicepa.gov.it), come previsto dall’art. 12 del D.P.C.M. del 31/10/2000 recante le “Regole tecniche per l’adozione del protocollo informatico” e dall’art. 57 bis del Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD). In particolare, le Amministrazioni censite su IPA sono tenute a: (i) pubblicare su IPA le informazioni (indirizzo PEC, nominativo del referente ecc.) relative alla propria struttura organizzativa e alle Aree Organizzative Omogenee (AOO); (ii) aggiornare costantemente tutte le informa-zioni pubblicate e (iii) verificare i dati pubblicati con cadenza almeno semestrale. La mancata comunicazione degli elementi necessari al completamento dell’IPA e del loro aggiornamento è valutata ai fini della responsabilità dirigen-ziale e dell’attribuzione della retribuzione di risultato ai dirigenti responsabili.

4. Quali sono le modalità con cui un Ente della PA deve comunicare ai propri fornitori il Codice Univoco Ufficio (o i Codici Univoci Ufficio) da utilizzare nel processo di Fatturazione Elettronica?

Le Pubbliche Amministrazioni sono tenute a comunicare ai propri fornitori il/i Codice/i Univoco/i Ufficio di Fat-turazione Elettronica – rilasciato/i dall’Indice delle PA (IndicePA o IPA) – e la data a partire dalla quale il relativo servizio di Fatturazione Elettronica diviene operativo per la ricezione delle Fatture, con un preavviso di almeno 30 giorni solari rispetto a tale data. Le PA devono comunicare i propri Codici Univoci Ufficio destinatari di Fatture Elettroniche attraverso una comunicazione specifica indirizzata a ogni singolo fornitore (utilizzando differenti canali quali, per esempio, email, PEC, fax, posta tradizionale). Sul sito www.indicepa.gov.it (all’interno del docu-mento “Specifiche operative per l’identificazione univoca degli uffici e periferici, delle amministrazioni, destinatari della Fatturazione Elettronica”) viene riportato uno schema esemplificativo di lettera per la comunicazione dei codici degli Uffici di Fatturazione Elettronica ai fornitori. Le PA hanno facoltà di optare per la pubblicazione sul

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proprio sito Web istituzionale (purché queste informazioni risultino facilmente accessibili e rintracciabili da tutti i fornitori, nonché univocamente riferibili ai diversi contratti in essere).

È opinione dell’Osservatorio – che qui condividiamo – che un’azione di efficace comunicazione da parte delle PA verso i fornitori sia essenziale per minimizzare le criticità di questo passaggio. Suggeriamo, quindi, di provvedere sia alla pubblicazione sul sito istituzionale dell’Ente, sia all’invio di comunicazioni dirette che spieghino anche quali eventua-li informazioni – necessarie alla PA per procedere al pagamento (per esempio CIG e CUP) – sia opportuno inserire in Fattura e dove sia possibile recuperarle.

5. È possibile, per un Ente della PA, utilizzare il Codice Univoco Ufficio di Fatturazione Elettronica fornito “di default” dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID)?

L’ufficio “centrale” di Fatturazione Elettronica, che l’AgID assegna a tutti gli Enti della PA, è stato creato come misura che permettesse di far fronte al mancato adempimento dell’obbligo di pubblicazione dei propri Codici Univoci Ufficio di Fat-turazione Elettronica entro le scadenze definite (per gli Enti coinvolti dall’obbligo del 31 marzo 2015, tale scadenza era fissata per il 31 dicembre 2014) da parte delle singole Pubbliche Amministrazioni. Ciascuna PA ha la facoltà di utilizzare questo codice e di comunicarlo ai propri fornitori, indicandolo come il proprio Codice Univoco Ufficio per la Fattura-zione Elettronica: resta necessaria l’accortezza di verificare – ed eventualmente modificare – il canale di comunicazione con il Sistema di Interscambio (SdI) che s’intende utilizzare. L’ufficio centrale prevede, infatti, l’utilizzo della PEC come canale di comunicazione “di default”, abbinato all’indirizzo PEC principale dell’Amministrazione indicato sull’Indice delle PA (IPA) – indirizzo che, spesso, è “istituzionale” e potenzialmente non presidiato e/o non dedicato alla ricezione di Fatture o di altri documenti legati alla relazione con i fornitori. In definitiva, la comunicazione del codice IPA e dei Codici Univoci Ufficio non è solo una passiva segnalazione, ma l’esito di una riflessione seria su come organizzarsi inter-namente che la singola PA è meglio faccia, per prepararsi a gestire la Fatturazione Elettronica.

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6. Che cosa succede se un fornitore invia più volte la stessa Fattura?

Il Sistema di Interscambio (SdI) effettua dei controlli formali sui file FatturaPA ricevuti, anche al fine di garanti-re il corretto inoltro alla PA destinataria. Una tipologia di controllo effettuata riguarda il nome e l’unicità del file FatturaPA trasmesso. SdI effettua un controllo sul nome del file ricevuto, verificando che sia conforme con quanto riportato nelle Specifiche delle regole tecniche del Sistema di Interscambio (D.M. 3 aprile 2013, n. 55, Allegato B) e che non sia stato già inviato un file avente lo stesso nome. Se l’esito del controllo è negativo, SdI trasmette al forni-tore una Notifica di scarto. Il SdI effettua poi alcuni controlli sul contenuto delle Fatture: in particolare, verifica se una Fattura è stata già trasmessa ed elaborata. Nel caso in cui i dati riportati in Fattura oggetto di queste verifiche – (i) identificativo cedente/prestatore, (ii) tipologia documento, (iii) anno della data Fattura e (iv) numero Fattura – coincidano con quelli di una Fattura precedentemente trasmessa e per la quale non sia stata inviata al fornitore una Notifica di scarto oppure una Notifica di rifiuto, il documento viene rifiutato. Fa ovviamente eccezione il caso di Fatture emesse secondo modalità e termini stabiliti dall’art. 73 del D.P.R. 633/72, ai sensi del quale è consentita l’emissione, nello stesso anno, di più Fatture aventi stesso numero.

7. Con l’avvento della Fatturazione Elettronica diviene obbligatoria la protocollazione delle Fatture in ingresso da parte della PA?

In base a quanto stabilito dall’art. 53 comma 5 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, i documenti sottoposti a registrazione particolare – tra i quali vi sono, appunto, le Fatture emesse e ricevute dalle Amministrazioni Pubbliche – possono essere derogati dagli obblighi di protocollazione (la registrazione contabile rappresenta, a tutti gli effetti, una registrazione parti-colare). Tuttavia, l’art. 42 del D.L. 24 aprile 2014, n. 66 ha introdotto l’obbligo, per tutte le PA, di tenere un Registro unico delle Fatture, sul quale viene richiesto di riportare il numero di protocollo di ciascuna Fattura. Va, tuttavia, precisato che non

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esiste alcuna sanzione connessa alla mancata protocollazione delle Fatture. Per ovviare a questa situazione si cita (a puro ti-tolo esemplificativo) il caso della Ragioneria Generale dello Stato, che ha sviluppato il sistema di gestione della Fatturazione Elettronica in ingresso per i Ministeri. In questo caso si è scelto di “sostituire” alla protocollazione una numerazione univoca e progressiva, assegnata alle Fatture Elettroniche in ingresso, generata direttamente all’interno del sistema contabile. Tale numerazione viene, quindi, riportata come numero di protocollo all’interno del Registro unico delle Fatture.

8. È possibile rifiutare le Fatture che non riportano CIG e/o CUP, qualora questi codici siano previsti?

Al fine di garantire la tracciabilità dei pagamenti da parte delle Pubbliche Amministrazioni, l’art. 25 del D.L. 24 aprile 2014, n. 66, ha introdotto l’obbligo, per i fornitori della PA, di indicare all’interno delle Fatture Elettroniche il Codice Identificativo di Gara (CIG) – tranne nei casi di esclusione dall’obbligo di tracciabilità di cui alla Legge n. 136 del 13 agosto 2010 – e il Codice Unico di Progetto (CUP) – in caso di Fatture relative a opere pubbliche. Poiché vi possono es-sere casi in cui CIG e CUP non esistono, il Sistema di Interscambio non “blocca” le Fatture in cui questi specifici campi non sono valorizzati. L’assenza dei codici CIG e CUP tuttavia non implica la possibilità per la PA di non accettazione della Fattura: anche se ne impedisce comunque il pagamento. I codici CIG e CUP non hanno, infatti, implicazioni dal punto di vista fiscale (la loro assenza non inficia, quindi, la “correttezza fiscale” di una Fattura): l’Amministrazione destinataria è, però, vincolata a non poter pagare Fatture che non presentano – qualora si ricada nei casi in precedenza citati – CIG e CUP. È peraltro compito assegnato alle PA comunicare questi codici ai propri fornitori, in modo da porli nelle condizioni di poter adempiere correttamente all’obbligo normativo. In caso di mancato inserimento in fattura di questi codici da parte dei fornitori si suggerisce, quindi, alle Amministrazioni di operare nel seguente modo: • assicurarsi di aver comunicato espressamente, in modo efficace e diretto ai fornitori i codici CIG e CUP da ripor-

tare in Fattura;• accettare e registrare comunque la Fattura, per poi richiedere al fornitore l’emissione di una Nota di credito – al

fine di annullare la Fattura – e l’emissione di una nuova Fattura che riporti al proprio interno il CIG e/o il CUP.

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Le principali domande e risposte in tema di Fatturazione Elettronica verso la PA

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9. Esiste un termine entro il quale le PA possono accettare/rifiutare le Fatture recapitate da Sistema di Interscambio (SdI)?

È possibile, per la PA, emettere una Notifica di esito (accettazione o rifiuto) tramite il Sistema di Interscambio (SdI) entro 15 giorni dalla data di ricezione della Fattura Elettronica. La decorrenza dei 15 giorni scatta a partire dalla data di ricezione della Fattura, indicata nella Ricevuta di consegna (oppure nella Notifica di mancata consegna, purché quest’ultima sia successivamente seguita da una Ricevuta di consegna). Resta ferma la possibilità per l’Ente di comunicare al proprio fornitore anche oltre il termine dei 15 giorni eventuali problemi – compresa l’eventuale insussistenza del credito – connessi alla gestione della Fattura, fatto salvo che questa comunicazione non può tran-sitare da Sistema di Interscambio, bensì deve essere veicolata attraverso canali alternativi (per esempio, email, PEC, fax ecc.).

10. In che cosa consiste la “Notifica di decorrenza termini” inviata da Sistema di Interscambio (SdI) e in quali condizioni viene emessa?

La Notifica di decorrenza termini è un messaggio generato da Sistema di Interscambio (SdI) nel caso in cui la PA desti-nataria della Fattura non abbia inviato a SdI una Notifica di esito committente (di accettazione oppure di rifiuto) entro il termine di 15 giorni dalla data di ricezione (riportata nella Ricevuta di consegna o nella Notifica di mancata consegna, solo nel caso in cui quest’ultima sia seguita da una successiva Ricevuta di consegna). Il Sistema di Interscambio provvede a inviarla sia al fornitore sia alla PA destinataria. Con questa Notifica SdI comunica alla PA l’impossibilità – da quel mo-mento in poi – di inviare, e al fornitore l’impossibilità di ricevere, una qualsiasi ulteriore Notifica di esito (accettazione o rifiuto) veicolata tramite SdI. La Notifica di decorrenza termini comunica anche l’impossibilità di inviare nuovamente la stessa Fattura (caratterizzata da Cedente/Prestatore, Data e Numero uguali alla Fattura per la quale sono decorsi i termini).

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11. La PA può contestare o rifiutare una Fattura anche dopo aver ricevuto una Notifica di decorrenza ter-mini (o, in generale, dopo 15 giorni dalla ricezione della Fattura)?

Sì: con l’avvento della Fatturazione Elettronica non cambiano le regole fiscali o amministrative, cambiano semplice-mente le modalità di trasmissione e conservazione. I 15 giorni rappresentano un intervallo di tempo entro il quale l’Ente della PA destinatario di Fatture Elettroniche ha “facoltà” – non “obbligo” – di comunicare ai propri fornitori l’esito dei controlli effettuati internamente, dando evidenza dello “stato” in cui si trova la Fattura, tramite il Sistema di Interscambio (SdI), attraverso una Notifica di accettazione o una Notifica di rifiuto e passati questi 15 giorni, entram-be le parti ricevono una Notifica di decorrenza dei termini. Decorsi i 15 giorni, la PA può comunque comunicare al fornitore l’avvenuta accettazione, il rifiuto o la contestazione – totale o parziale – della Fattura, utilizzando qualsiasi altro canale a sua disposizione e/o concordato con il fornitore stesso. Una Fattura contestata dopo i 15 giorni può es-sere una Fattura non coerente con quanto ordinato e/o consegnato o in cui mancano dati indispensabili per procedere all’accettazione ecc.

12. Come è possibile, per un fornitore, una volta ricevuta la Notifica di decorrenza dei termini, capire se la Fattura inviata alla PA è effettivamente corretta o se insorgeranno dei problemi?

Esattamente come avveniva prima dell’avvento della Fatturazione Elettronica obbligatoria. Una volta decorso l’inter-vallo di 15 giorni entro i quali la PA può comunicare, tramite Sistema di Interscambio (SdI), l’accettazione o il rifiuto della Fattura, la stessa PA potrà comunicare al fornitore, con qualsiasi altro canale a disposizione, eventuali problemi connessi alla Fattura (vi sono, per esempio, diverse iniziative Regionali o di singole Amministrazioni che mettono a disposizione dei fornitori strumenti gratuiti – come portali Web-based – accedendo ai quali è possibile monitora-re lo stato di avanzamento delle Fatture di competenza, anche lungo il processo di approvazione interno all’Ente).

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Potrà poi essere il fornitore stesso a mettersi in contatto con la PA destinataria della Fattura per richiedere informa-zioni in merito. La stessa Fattura sarà, in ogni caso, automaticamente caricata anche sulla Piattaforma di Certifica-zione dei Crediti (PCC) all’interno della quale la stessa PA destinataria sarà tenuta a rendicontare periodicamente lo stato di avanzamento della fattura. Un fornitore potrebbe vedere da lì se la Fattura è stata approvata.

13. A fronte della generazione di una Notifica di rifiuto attraverso il Sistema di Interscambio (emessa, quin-di, entro i 15 giorni dalla data di ricezione della Fattura) l’Ente della PA resta comunque tenuto a registrare in contabilità la Fattura rifiutata?

No, si presuppone che una Fattura per la quale è stata inviata una Notifica di esito negativo (detta anche “Notifica di rifiuto”) non venga registrata in contabilità dall’Amministrazione. Viceversa, qualora la Fattura sia registrata in conta-bilità, eventuali variazioni dell’imponibile – rappresentato nella Fattura stessa – dovranno essere corrette mediante gli strumenti previsti dalle norme (Fattura integrativa o Nota di credito), che il fornitore dovrà necessariamente inviare (sempre per il tramite del SdI) all’Amministrazione.

14. La comunicazione, da parte della PA destinataria, di una Notifica di accettazione tramite il Sistema di Inter-scambio (SdI) implica una conferma dell’impegno a liquidare il credito che il fornitore segnala con la Fattura?

No, il Sistema di Interscambio (SdI) detta le regole per l’esistenza e la sussistenza del documento ai fini civilistico-fisca-li, ma non implica l’obbligo di dover entrare nel merito della correttezza del contenuto della Fattura e, di conseguenza, della sua liquidabilità.

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15. Da quale data decorrono i termini di pagamento per una Fattura Elettronica emessa verso la PA?

I termini di pagamento – se non diversamente pattuiti, in accordo con il D.Lgs 9 novembre 2012, n. 192 (http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2012/11/15/012G0215/sg) – decorrono dalla data di ricezione della Fattura da parte della Pubblica Amministrazione destinataria, riportata nella Ricevuta di conse gna trasmessa da Sistema di Interscambio (SdI) al fornitore.

16. Quali impatti ha la Fatturazione Elettronica sull’utilizzo della Piattaforma di Certificazione dei Crediti (PCC) da parte delle PA?

La Fatturazione Elettronica verso la PA consente di semplificare la gestione della Piattaforma di Certificazione dei Credi-ti (PCC) da parte delle Pubbliche Amministrazioni, grazie all’integrazione informatica tra PCC e Sistema di Interscam-bio (SdI). Le Fatture Elettroniche che transiteranno attraverso SdI verranno, infatti, automaticamente caricate su PCC e saranno accessibili alle PA e ai loro fornitori. L’integrazione tra le due infrastrutture informatiche consente, inoltre, l’aggiornamento dello stato in cui si trovano le Fatture rese disponibili su PCC: il SdI invia a PCC le Fatture che risultano consegnate – in corrispondenza delle quali su PCC sono automaticamente inserite la data di invio e la data di ricezione (il cui inserimento prima era a carico, rispettivamente, di fornitore e PA) – e le eventuali Notifiche di esito negativo.

17. Qual è il rapporto tra Codice Univoco Ufficio IPA e Codice Ufficio PCC? Un Codice Ufficio PCC può essere collegato a più Codici Univoci Ufficio IPA?

Il Codice Ufficio PCC identifica univocamente ciascun ufficio all’interno della Piattaforma di Certificazione dei Cre-diti della PA (PCC). Affinché le Fatture Elettroniche trasmesse alla PA tramite Sistema di Interscambio (SdI) vengano automaticamente attribuite agli uffici competenti nel sistema PCC, il Responsabile designato all’interno di ciascuna

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Amministrazione (o gli Incaricati, limitatamente ai propri uffici di competenza) deve associare a ciascun Codice Ufficio PCC uno o più Codici Univoci Ufficio di Fatturazione Elettronica presenti sull’Indice delle PA (IPA). L’as-sociazione è un’operazione necessaria per allineare i dati presenti sulla PCC alle informazioni presenti all’interno dell’Indice delle PA e per ottemperare alle esigenze di acquisizione delle Fatture Elettroniche. Non è possibile che a un Codice Univoco Ufficio presente in IPA possano corrispondere (in una determinata data) più Codici Ufficio PCC. L’associazione sopra descritta può, tuttavia, essere modificata nel tempo: infatti, se al generico istante t il Codice Uni-voco Ufficio presente in IPA, già assegnato a un generico Codice Ufficio PCC-1, viene successivamente riassegnato a un Codice Ufficio PCC-2, le Fatture pervenute all’istante t+1 saranno automaticamente associate al Codice Ufficio PCC-2; le Fatture pervenute fino all’istante t restano, invece, associate al Codice Ufficio PCC-1. Per ulteriori informazioni e approfondimenti si rimanda al sito www.certificazionecrediti.mef.gov.it.

18. Come si applica l’obbligo di certificazione dei crediti della PA nei confronti dei fornitori esteri?

Per quanto riguarda le Fatture emesse da soggetti non residenti in Italia fornitori della PA, a questi non si applica – al momento – l’obbligo di Fatturazione Elettronica verso la PA, ma rimane valido l’obbligo di certificazione dei crediti da parte delle PA (come previsto dal D.M. 22 maggio 2012, integrato dal successivo D.M. 24 settembre 2014, avente oggetto la certificazione dei crediti scaduti nei confronti delle amministrazioni centrali; dal D.M. 25 giugno 2012, integrato dal successivo D.M. 19 ottobre 2012, avente oggetto la certificazione dei crediti scaduti nei confronti delle regioni ed enti locali; dal D.M. 26 giugno 2012, avente oggetto le modifiche ed integrazioni ai criteri e alle moda-lità per la concessione della garanzia del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, emanato in attuazione dell’art. 39 della legge 22 dicembre 2011 n. 214). L’inserimento di queste fatture sulla Piattaforma di Certificazione dei Crediti delle PA avverrà, però, manualmente, a differenza di quanto avviene per le Fatture Elettroniche che transitano tramite Sistema di Interscambio (SdI).

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19. In che cosa consiste la “scissione” del pagamento dell’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA) entrata in vigore dal 1° gennaio 2015 (il cosiddetto “Split Payment”) e quali sono le Pubbliche Amministrazioni coinvolte?

La legge 23 dicembre 2014, n. 190 (art. 1, comma 629, lettera b), ha introdotto l’art. 17-ter del D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633, che stabilisce, per le Pubbliche Amministrazioni acquirenti di beni e servizi, un meccanismo di scissione dei pagamenti da applicarsi alle operazioni per le quali le stesse Amministrazioni non siano debitori d’imposta ai sensi delle disposizioni generali in materia di Imposta sul Valore Aggiunto (IVA). In base a questo meccanismo, le PA devono versare l’IVA direttamente all’Erario (invece che al fornitore). Il regime di scissione dei pagamenti si applica – come stabilito dall’art. 17-ter del D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633 – agli Enti pubblici già destinatari delle norme in materia di IVA a esigibilità differita di cui all’art. 6, quinto comma, secondo periodo, del D.P.R. n. 633/1972 (per ulteriori informazioni e chiarimenti, si rimanda alla Circolare n. 1/E dell’Agenzia delle Entrate).

20. In che modo è necessario indicare la scissione del pagamento dell’IVA all’interno del Tracciato FatturaPA?

Come indicato nelle Specifiche tecniche per la corretta compilazione del Tracciato FatturaPA, disponibili sulla pagi-na Web del Sistema di Interscambio (http://www.fatturapa.gov.it/export/fatturazione/it/normativa/f-2.htm), per per-mettere l’assolvimento dell’obbligo di scissione del pagamento dell’IVA (nei casi in cui previsto dalla norma) è neces-sario valorizzare il campo <EsigibilitaIVA>, contenuto nel blocco informativo <DatiRiepilogo>, con il carattere “S” (valore appositamente aggiunto tra quelli ammissibili per il campo). Per ulteriori informazioni e approfondimenti si rimanda ai Suggerimenti per la compilazione della FatturaPA, realizzati dall’Agenzia delle Entrate e disponibili su www.fatturapa.gov.it.

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21. Come deve essere valorizzato, in regime di Split Payment, il campo <ImportoPagamento> all’interno del Tracciato FatturaPA?

Il campo <ImportoPagamento> serve per indicare l’importo del pagamento, ovvero l’ammontare che la Pubblica Amministrazione destinataria deve corrispondere al fornitore. Per le operazioni soggette a Split Payment, l’importo che la PA deve corrispondere al fornitore è pari al solo imponibile, dato che l’imposta dovrà essere versata diretta-mente all’Erario dalla PA. Di conseguenza, si dovrebbe riportare nel campo <ImportoPagamento>: i) l’imponibile, per le operazioni rappresentate in fattura e soggette al meccanismo fiscale dello Split Payment; ii) la somma di im-ponibile e imposta, per le operazioni non soggette a questo meccanismo. Si ricorda che l’importo del pagamento non è un’informazione da esporre obbligatoriamente in Fattura: di conseguenza, il campo 2.4.2.6 <ImportoPagamento> non è tra i campi obbligatori del Tracciato FatturaPA, per cui non è soggetto a controlli da parte del Sistema di Interscambio.

22. In che modo è necessario indicare il “Reverse Charge” all’interno del Tracciato FatturaPA?

Come indicato nelle Specifiche tecniche per la corretta compilazione del Tracciato FatturaPA, disponibili sulla pa-gina Web del Sistema di Interscambio (http://www.fatturapa.gov.it/export/fatturazione/it/normativa/f-2.htm), per permettere l’assolvimento dell’inversione contabile (nei casi in cui previsti dalla norma) è necessario valorizzare il campo <Natura>, contenuto nel blocco informativo <DatiRiepilogo>, con la stringa alfanumerica “N6” (per ulteriori informazioni e approfondimenti si consiglia di prendere visione dei “Suggerimenti per la compilazione della Fattu-raPA”, realizzati dall’Agenzia delle Entrate e disponibili su www.fatturapa.gov.it).

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23. Esistono sistemi gratuiti e open source per la generazione di Fatture Elettroniche in Tracciato FatturaPA?

Sul sito Web del Sistema di Interscambio (SdI) – www.fatturapa.gov.it – nella sezione “Simulazione”, è disponibile uno strumento mediante il quale è possibile generare – tramite data entry manuale dei dati da inserire in Fattura – un file in Tracciato FatturaPA. Il file così generato può essere inviato attraverso l'apposito strumento – disponibile sullo stesso sito nella sezione “Strumenti” – nelle modalità scelte dall'operatore tra quelle disponibili (per esempio via PEC). Sempre attraverso la sezione “Strumenti” del sito www.fatturapa.gov.it, è possibile, inoltre, verificare preventivamente la correttezza del file prodotto. Qualora l’invio avvenga attraverso l’upload del file sul sito, è possibile gestire tutte le comu-nicazioni successivamente veicolate da SdI nella propria area riservata all’interno del sito. I servizi e gli strumenti citati sono disponibili previa identificazione attraverso le credenziali Entratel e Fisconline, reperibili come specificato sul sito www.agenziaentrate.gov.it. Sempre sul sito www.fatturapa.gov.it è anche presente un’apposita sezione con istruzioni e suggeri-menti per la corretta compilazione del Tracciato FatturaPA (http://www.fatturapa.gov.it/export/fatturazione/it/normativa/f-2.htm). Grazie a una collaborazione con Agenzia per l’Italia Digitale, la Regione Lazio e LAit (la società di servizi informatici in-house della Regione Lazio) hanno, inoltre, sviluppato l’applicazione open source “Modulo Fatturazione attiva” – messa a disposizione dei fornitori ma anche delle stesse Pubbliche Amministrazioni che devono emettere Fatture Elettroniche nei confronti di altre PA – che consente di comporre una Fattura secondo il Tracciato FatturaPA. L’applicazione è disponibile nel Catalogo del Riuso stilato dall’Agenzia per l’Italia Digitale (http://www.agid.gov.it/catalogo-nazionale-programmi-riusabili).

24. Esistono strumenti/servizi gratuiti pensati per supportare i piccoli fornitori (PMI, micro-imprese e im-prese unipersonali) nelle relazioni con la PA?

Sono disponibili differenti tipologie di soluzioni gratuite a supporto dei piccoli fornitori, ma non solo, che lavorano con la PA. Per le imprese registrate sul MEPA (Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione, www.acquistinretepa.it) e con almeno un prodotto presente a catalogo è a disposizione un servizio che supporta l’intero processo di fatturazione verso

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la PA. Dalla generazione della fattura secondo le specifiche del Tracciato FatturaPA (definito dal D.M. 3 aprile 2013, n. 55, Allegato A) fino alla Conservazione Digitale a norma della Fattura e delle relative Notifiche/Ricevute emesse e/o veicolate da Sistema di Interscambio (SdI). Questo supporto è a disposizione di tutte le imprese presenti sul MEPA e viene fornito per tutte le relazioni commerciali che intercorrono fra queste e la PA: sia che si tratti di Fatture relative ad acquisti effettuati sul MEPA, sia che si tratti di forniture relative a prodotti o servizi non rientranti nell’ambito del MEPA. Con riferimento alle “Mi-sure di supporto per le piccole e medie imprese” previste dall’art. 4 del D.M. 3 aprile 2013, n. 55, le PMI iscritte alle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura (CCIAA) e possessori della Carta Nazionale dei Servizi (CNS) hanno a disposizione un servizio, sviluppato da Unioncamere (attraverso la società di servizi in-house delle CCIAA Infocamere) in collaborazione con Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), che supporta la compilazione della Fattura in Tracciato FatturaPA, la veicolazione attraverso SdI, il monitoraggio delle Notifiche/Ricevute emesse da SdI e la Conservazione Digitale a norma. Il ser-vizio – gratuito – consente la gestione di un numero massimo di 24 documenti contabili (Fatture, Note di credito ecc.) all’anno (www.fattura-pa.infocamere.it). Sono già disponibili o in fase di sviluppo iniziative regionali con analoghe finalità di supporto a PMI e Pubbliche Amministrazioni. Sono, inoltre, allo studio iniziative finalizzate a supportare anche i singoli professionisti.

25. Il Tracciato FatturaPA può essere utilizzato dalle aziende anche per i rapporti che hanno con altri sog-getti privati?

Sì, il Tracciato FatturaPA è un formato XML messo a disposizione di tutti i soggetti che vogliono utilizzarlo, non solo per le relazioni con la Pubblica Amministrazione tramite il Sistema di Interscambio (SdI), ma anche, per esempio, nelle rela-zioni B2b. Proprio in questo senso, si stanno diffondendo, a livello nazionale, numerose interessanti esperienze. Nell’inter-scambio tra imprese, ovviamente, non è richiesto l’invio a SdI ma direttamente al proprio cliente. Se all’interno dell’XML in Tracciato FatturaPA fosse presente – in allegato – il PDF della Fattura, questo consentirebbe:• al mittente di uniformare gran parte del ciclo attivo e della Conservazione Digitale dello stesso;• al ricevente “più evoluto” di integrare direttamente nei propri sistemi i dati dell’XML in Tracciato FatturaPA;• al ricevente “meno evoluto” di usare il PDF della Fattura per processarlo come qualsiasi altra Fattura in PDF che riceve.

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Per ulteriori Frequently Asked Questions (FAQ) si rimanda al documento sviluppato a valle di un Workshop di confronto aperto tenutosi prima dello scorso 6 giugno 2014. È possibile accedere al documento al seguete indirizzo: http://www.osservatori.net/dati-e-pubblicazioni/dettaglio/journal_content/56_INSTANCE_VP56/10402/1493839

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I Partecipanti al confronto

I PARTECIPANTI AL CONFRONTOLe Istituzioni

Le Pubbliche Amministrazioni

La Community dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione

- Le Associazioni e le Iniziative di filiera

- I Provider tecnologici

- Il team dell’OsservatorioSECONDO

CONTRIBUTO

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I Partecipanti al confronto

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Le Istituzioni

Gerardo De CaroAgenzia delle Entratewww.agenziaentrate.gov.it

Mario Carmelo PiancaldiniAgenzia delle Entrate Forum italiano Fatturazione Elettronica e eProcurement www.agenziaentrate.gov.it

Maria Pia GiovanniniAgenzia per l’Italia Digitalewww.agid.gov.it

Claudio DistefanoAgenzia per l’Italia Digitalewww.agid.gov.it

Fabio MassimiAgenzia per l’Italia Digitalewww.agid.gov.it

Caterina MarcantonioConsipwww.consip.it

Salvatore StanzialeMinistero dell’Economia e delle FinanzeForum italiano Fatturazione Elettronica e eProcurementwww.mef.gov.it

Antonella DamiottiRagioneria Generale dello Statowww.rgs.mef.gov.it

Chiara LombardoRagioneria Generale dello Statowww.rgs.mef.gov.it

Andrea SpinelliSogeiwww.sogei.it

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I Partecipanti al confronto

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Le Pubbliche AmministrazioniLe Regioni

Elisa BertocchiRegione Emilia Romagna – IntercentERwww.intercent.it

Alessia OrsiRegione Emilia Romagna – IntercentERwww.intercent.it

Cristiano CasagniRegione Emilia Romagna – PAR-ERwww.parer.ibc.regioni.emilia-romagna.it

Giorgia GardiniRegione Friuli Venezia Giuliawww.regione.fvg.it

Cristina PalumboRegione Friuli Venezia Giuliawww.regione.fvg.it

Sabrina MaglioccoRegione Lazio – LAitwww.laitspa.i

Giuseppe ChiappaloneRegione Lombardiawww.regione.lombardia.it

Giuseppe PreziosiRegione Lombardia – Lombardia Informaticawww.lispa.it

Pietro PalermoRegione Piemonte – CSI Piemontewww.csipiemonte.it

Vania RostagnoRegione Piemonte – CSI Piemontewww.csipiemonte.it

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I Partecipanti al confronto

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Le Pubbliche Amministrazioni

Luigi PerrottaAgenzia Interregionale per il fiume Po (AIPo)www.agenziainterregionalepo.it

Maria Elisa BorrelliAgenzia Regionale per l’Istruzione, la Formazione e il Lavoro (ARIFL)www.arifl.regione.lombardia.it

Giancarlo D’EliaAO “G . Salvini” di Garbagnatewww.aogarbagnate.lombardia.it

Enrica GuffantiAO “G . Salvini” di Garbagnatewww.aogarbagnate.lombardia.it

Pietro LanzoniAO Istituti Clinici di Perfezionamentowww.icp.mi.it

Luigi OrtaglioAO Istituti Clinici di Perfezionamentowww.icp.mi.it

Fabio CargiolliAUSL 5 Spezzinowww.asl5.liguria.it

Patrizia ZampaglioneCittà Metropolitana di Milanowww.cittametropolitana.mi.it

Ciro LaudatoC .C .I .A .A . di Salernowww.sa.camcom.it

Patrizia SagginiComune di Anzola dell’Emiliawww.comune.anzoladellemilia.bo.it

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I Partecipanti al confronto

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Elisabetta BelloniComune di Bergamowww.comune.bergamo.it

Marco EspositoComune di Bergamowww.comune.bergamo.it

Pierdaria PerlettiComune di Bergamowww.comune.bergamo.it

Emilio PirolaComune di Bergamowww.comune.bergamo.it

Simonetta BraghinComune di Bolognawww.comune.bologna.it

Stefano MineoComune di Bolognawww.comune.bologna.it

Brunella BarrafatoComune di Cinisello Balsamowww.comune.cinisello-balsamo.mi.it

Sonia Del SoldatoComune di Cinisello Balsamowww.comune.cinisello-balsamo.mi.it

Andrea PiscopoComune di Mantovawww.comune.mantova.it

Lucia StrazziComune di Mantovawww.comune.mantova.it

Claudia BellandiComune di Pratowww.comune.prato.it

Silvia BonacchiComune di Pratowww.comune.prato.it

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I Partecipanti al confronto

Fatturazione Elettronica verso la PA – Workshop – Milano, 9 febbraio 2015

Annalisa GianniComune di Sesto San Giovanniwww.sestosg.net

Stefano StranieroComune di Sesto San Giovanniwww.sestosg.net

Maria SinaComune di Torinowww.comune.torino.it

Oscar BaracchiComune di Vigevanowww.comune.vigevano.pv.it

Nicola CorteF .I .A .S .O . – ASL 4 Liguriawww.fiaso.it

Ten. Col. Maurizio PiattiMinistero della Difesa – Aeronautica Militarewww.aeronautica.difesa.it

Ten. Col. Gennaro RuggieroMinistero della Difesa – Aeronautica Militarewww.aeronautica.difesa.it

Daniela CamardaPolitecnico di Milanowww.polimi.it

Raffaele SorrentinoPolitecnico di Milanowww.polimi.it

Germano AnzaniProvincia di Cremonawww.provincia.cremona.it

Giuseppina BovaProvincia di Cremonawww.provincia.cremona.it

Paolo Di BattistaUniversità Ca’ Foscari Veneziawww.unive.it

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I Partecipanti al confronto

Fatturazione Elettronica verso la PA – Workshop – Milano, 9 febbraio 2015

Antonio SoldaniUniversità Ca’ Foscari Veneziawww.unive.it

Giuseppe FrisoneUniversità degli Studi di Genovawww.unige.it

Barbara GrassoUniversità degli Studi di Genovawww.unige.it

Roberto DesiatoUniversità degli Studi di Milanowww.unimi.it

Antonino MalaspinaUniversità degli Studi di Milanowww.unimi.it

Stefania PalmaUniversità degli Studi di Milanowww.unimi.it

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I Partecipanti al confronto

Fatturazione Elettronica verso la PA – Workshop – Milano, 9 febbraio 2015

Claudio CaloiConsorzio Dafnewww.consorziodafne.com

Stefano LaniaConfindustria Bergamowww.confindustriabergamo.it

Le Associazioni e le Iniziative di filiera

Stefano BassiEDIELwww.ediel.it

Mirko RepettoGS1 Italy | Indicod-ECRwww.indicod-ecr.it

Roberto BelliniSoftware Hub Systemwww.assosoftware.it

Diana MessinaMETELwww.metel.it

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I Partecipanti al confronto

Fatturazione Elettronica verso la PA – Workshop – Milano, 9 febbraio 2015

I Provider tecnologici

Claudio ScoglioCanonwww.canon.it

Fabio FilippiniCredemtelwww.credemtel.it

Daniele PagliariCSAmedwww.csamed.it

Marco GalettiDedagroupwww.dedagroup.it

Piergiorgio LicciardelloDi .Techwww.ditechonline.it

Davide BoniDoxeewww.doxee.com

Luis MolinaEdicomwww.edicomgroup.com

Marcellino TerrinoniGruppo ICBPIwww.gruppoicbpi.it

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I Partecipanti al confronto

Fatturazione Elettronica verso la PA – Workshop – Milano, 9 febbraio 2015

Maria Luisa GrazianoIntesa Sanpaolowww.intesasanpaolo.com

Mara GalettoNexivewww.nexive.it

Aldo BucciIccrea Bancawww.iccreabanca.it

Giuseppe TusaInfocertwww.infocert.it

Giampiero VolpiNiumawww.niuma.it

Fabio VisentinOlivettiwww.olivetti.it

Enzo CapilliOptimo Nextwww.optimonext.com

Francesco LucianiPoste Italianewww.poste.it

Adriano IdromelaPostelwww.postel.it

Antonio PiganiSelectawww.selecta.it

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I Partecipanti al confronto

Fatturazione Elettronica verso la PA – Workshop – Milano, 9 febbraio 2015

Giuseppe LunettaVRSwww.valuers.it

Claudio MauroSIAwww.sia.eu

Giuseppe CrivelloTESISQUARE®www.tesisquare.com

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I Partecipanti al confronto

Fatturazione Elettronica verso la PA – Workshop – Milano, 9 febbraio 2015

Il team dell’Osservatorio

Si ringrazia inoltre: Cristina Fossati ([email protected])

Per qualsiasi commento e richiesta di informazioni contattare: [email protected] visitare: www.osservatori.net/fatturazione_elettronica_e_dematerializzazione

Alessandro Perego Responsabile Scientifico

Paolo Catti Responsabile della [email protected]

Umberto ZaniniCoordinatore dell’Area [email protected]

Daniele MarazziSenior [email protected]

Irene FacchinettiRicercatore [email protected]

Davide [email protected]

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L’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione

L’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione, giunto alla nona edizione, nasce con l’obiettivo generale di dimostrare il valore legato all’adozione di processi di Fatturazione Elettronica – e più in generale della Digitalizzazione dell’in-tero Ciclo dall’Ordine al Pagamento – e nel contempo di contribuire a muovere il sistema Paese verso una più significativa e matura adozione degli strumenti della digitalizzazione, nei processi interni e di interfaccia. L’Osservatorio intende costituire un punto di riferimento in Italia per i decision maker di imprese e Pubbliche Amministrazioni, affinché possano cogliere appieno le opportunità della Digitalizzazione.

Nell’ambito della Ricerca 2014-2015, l’Osservatorio:• monitorerà le esperienze in Italia di Fatturazione Elettronica sia verso la Pubblica Amministrazione sia nelle relazioni tra

imprese, identificando le «Best Practice»;• continuerà nel percorso di approfondimento finalizzato a definire l’impatto della Digitalizzazione dei processi, a livello di

singola impresa e di Supply Chain;• monitorerà continuativamente evoluzione e sviluppi del quadro normativo nel nostro Paese;• analizzerà il quadro normativo della Fatturazione Elettronica in altri Paesi europei e comprenderne aspetti peculiari, in

relazione all’Italia;• analizzerà criticamente il mercato dell’Offerta di soluzioni e servizi di Digitalizzazione in Italia;• intraprenderà un percorso di accompagnamento delle PA Locali e dei loro fornitori all’obbligo di Fatturazione Elettronica

verso la PA;• continuerà nel percorso di diffusione culturale delle opportunità della Digitalizzazione a supporto dei processi di business;• rafforzerà il ruolo della Community sviluppata negli anni attorno all’Osservatorio.

Le attività previste dall’Osservatorio per il 2014-2015 sono:• una Ricerca sul campo per monitorare l’adozione delle soluzioni di dematerializzazione e digitalizzazione dei processi;

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• cinque incontri con la Community dell’Osservatorio – al quale partecipano referenti delle Associazioni di categoria e rappresentanti di Partner e Sponsor dell’Osservatorio, e a cui saranno invitati a partecipare ospiti autorevoli e interessanti testimonianze;

• cinque sessioni di aggiornamento e formazione esclusive, sui temi della fatturazione elettronica e della dematerializzazione;• quindici Workshop pubblici, organizzati con la collaborazione di realtà associative sul territorio (Confindustrie locali, Ca-

mere di Commercio, Province, Regioni ecc.) e rivolti a tutte quelle imprese e pubbliche amministrazioni interessate al tema della dematerializzazione e digitalizzazione dei processi;

• un Convegno nazionale pubblico sul tema «Fatturazione Elettronica verso la PA Italiana» organizzato in corrispondenza della «seconda» scadenza per l’obbligo di Fatturazione Elettronica verso la PA Locale, evento che vuole fare il punto di un percorso iniziato con l’obbligo di Fatturazione Elettronica verso la PA Centrale e dare voce a PA – Centrali e Locali – e loro fornitori per mostrare come si sono preparati ad affrontare questa sfida;

• un Convegno nazionale di presentazione dei risultati della Ricerca, evento conclusivo che vuole essere un momento di confronto, scambio culturale e relazione tra gli operatori del comparto e le organizzazioni pubbliche e private del Paese. Alla presentazione dei risultati di Ricerca si accompagneranno case history di successo e contributi dal mondo delle asso-ciazioni, delle iniziative di filiera e delle istituzioni.

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SCHOOL OF MANAGEMENT DEL POLITECNICO DI MILANOLa School of Management del Politecnico di Milano è stata costituita nel 2003. Essa accoglie le molteplici attività di ricerca, formazione e alta consulenza, nel campo del management, dell’economia, e dell’industrial engineering, che il Politecnico porta avanti attraverso le sue diverse strutture interne e consortili. Fanno parte della Scuola: il Dipartimento di Ingegneria Gestionale, le Lauree e il PhD Program di Ingegneria Gestionale e il MIP, la business school del Politecnico di Milano, focalizzata in particolare sulla formazione executive e sui programmi Master. Essa si avvale attualmente – per le sue molteplici attività di formazione, ricerca e consulenza – di oltre 240 docenti (di ruolo o a contratto, italiani o di provenienza estera) e di circa 80 dottorandi e collaboratori alla ricerca. La School of Management ha ricevuto nel 2007 il prestigioso accreditamento EQUIS, creato nel 1997 come primo standard globale per l’auditing e l’accreditamento di istituti al di fuori dei confini nazionali, tenendo conto e valorizzando le differenze culturali e normative dei vari Paesi. Dal 2009 è nella classifica del Financial Times delle migliori Business School d’Europa. Le attività della School of Management legate ad ICT & Strategia si articolano in: Osservatori Digital Innovation, che fanno capo per le attività di ricerca al Dipartimento di Ingegneria Gestionale; Formazione executive e programmi Master, erogati dal MIP.

OSSERVATORI DIGITAL INNOVATIONLe Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT) svolgono un ruolo sempre più pervasivo e strategico in qualsiasi organizzazione, diventando una potente leva di innovazione e di miglioramento delle performance. Una corretta conoscenza di queste tecnologie e, soprattutto, del loro impatto sul business può portare una qualsiasi azienda a sfruttarle efficacemente per ottenere benefici significativi e migliorare la sua competitività. Gli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano, che si avvalgono della collaborazione dell’ICT Institute del Politecnico di Milano, nascono proprio con l’obiettivo di contribuire a questa conoscenza. Gli Osservatori si rivolgono in particolare ai manager e ai decision maker delle aziende utilizzatrici di ICT per fornire loro informazioni sulle opportunità offerte dalle soluzioni più innovative attraverso ricerche puntuali, studi di caso, benchmark, video degli eventi, atti dei convegni, ecc. Gli Osservatori si rivolgono anche a tutte le aziende che offrono soluzioni e servizi ICT (software vendor, hardware vendor, service provider, consulenti, operatori del canale), fornendo fotografie approfondite sugli scenari di mercato in Italia, con l’intento di supportarle nella messa a punto di offerte più efficaci.

www.osservatori.net