29DOMENICA 7 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
LA CURIOSITÀ
E’ un flop colossaleil film voluto da Sepp:solo 3 persone in sala1A New York di scena la pellicola auto celebrativa della Fifa: United Passion con Tim Roth nei panni di Blatter
CORRISPONDENTE DA NEW YORK
L’ hanno strombazzata come una grande première.Ma l’unico cinema in tut
ta New York a proiettarlo è ilVillage, uno di quelli di nicchia,sulla 12a strada, nel cuore delGreenwich Village, appunto.«United Passion» (in Italia trasmesso in tv come «La grandepassione») è il film sulla Fifa,della Fifa: il racconto lungo piùdi un secolo della FederazioneInternazionale del pallone, prodotto da Blatter (non coi suoisoldi, ovviamente). Insomma,niente scandali: solo auto celebrazione. C’è da discutere sultempismo dell’uscita, forse noncasuale. Se l’idea era di sfruttare la pubblicità, seppure negativa, non è stata buona. Allo spettacolo delle 19.10 di un venerdì,ci sono tre persone. Il film erastato presentato al festival diCannes lo scorso anno e distribuito in Serbia e Russia e altripaesi minori. Stop. Insomma,un fiasco colossale, nonostantegli attori: Gerard Depardieu neipanni di Jules Rimet e Tim Rothin quelli di (un somigliantissimo) Sepp Blatter. Le critiche,pessime. Chi si aspettava gli
scandali, faceva meglio a starea casa. In effetti, così è stato.
MANI AVANTI Il regista francese, Frederic Auburtin, si eragiustificato: «La Fifa l’ha prodotto e non si poteva muovereun dito senza il loro permesso».Qualche frase significativa sicoglie ugualmente. Quando Joao Havelange accoglie alla Fifaun giovane Blatter dice al restodel Consiglio: «L’ho preso, perché è bravo a trovare i soldi». E,infine, nel 2002, quando Blatter è già un bersaglio, una dellesue assistenti gli suggerisce: «Cisono tante accuse contro di lei,lo sa che rischia anche la prigione?». Uno dei tre spettatori è unprofessore universitario diIstanbul, Sebahattin Devecloglu, che si occupa di sport edeconomia. Dice: «Sono venutosolo per curiosità: scrivo unblog e volevo vedere». Incredibile che un cast così abbia accettato di far parte di un flopannunciato. Ma si sa, la Fifa coni soldi è molto generosa.
m.l.p.
L’attore Tim Roth, 54 anni
Cameroncontro la Fifa«Corruzioneun cancro»1Inghilterra «scippata» dei Mondiali 2018.Parla il premier: «Senza Blatter si può ripartire»
Fabio LicariINVIATO A BERLINO
F ifa sempre più questione distato. E non soltanto quello americano. Se un paio
di giorni fa la Casa Bianca avevasuggerito di inserire la crisi diZurigo nell’agenda del G7, oggie domani in Baviera, David Cameron interverrà sul tema chelo coinvolge direttamente (l’Inghilterra si considera scippatadalla Russia per l’edizione2018). Secondo il «Guardian» ilpremier britannico parlerà cosìai colleghi: «La corruzione èun’arcinemica della democrazia e dello sviluppo. Un cancro.Negli ultimi 15 giorni abbiamoassistito a una dura verità a proposito della Fifa. Le terribili accuse che indicano che è assolutamente corrotta. Le dimissionidi Blatter sono però un’opportunità per ripulire il gioco ecombattere la corruzione».
IRLANDA CAOS A Londra, comunque, le istituzioni non hanno le idee chiarissime. Mentre ilministro della Cultura s’era detto pronto a ospitare l’edizione2022 (difficile, toccando a un
continente non europeo), l’addella federcalcio, Martin Glenn,ha detto ieri: «Non siamo interessati né al 2018 né al 2022».Anche nella vicina Irlanda, beffata dal «mani» di Henry (cheispirò il gol di Gallas) nelplayoff mondiale 2010 con laFrancia, e indennizzata con 5milioni di euro dalla Fifa, c’è unpo’ di confusione. Comprensibile aver accettato la mancia diZurigo, ora mascherata da prestito, ma la condanna moraleper Dublino resta. Anche la posizione del d.g. John Delaneytraballa un po’, benché il ministro dello Sport, Pascal Donohoe, gli abbia rinnovato la fiducia.
ARMI PER VOTI? E poi perchésorprendersi? Lo sport è dasempre questione di stato. Di rivelazione in rivelazione, ieri iltedesco «Die Zeit» ha scritto chela Germania conquistò il Mondiale 2006 anche grazie a unafornitura di armi (lanciarazzi)all’Arabia Saudita, e altri investimenti (Daimler e Bayer inThailandia e Sud Corea), perconvincere i votanti asiatici dell’Esecutivo Fifa. Ma non è facileoggi distinguere le montaturedai veri scoop.
PESSIMISMO CIO Dalla Fifa siparla solo via comunicati. Anche l’Uefa aspetta, benché pareche Platini abbia comunicato alsuo Esecutivo la volontà di fareil punto il 29 giugno a Praga. All’imminente riunione del Ciomancherà, a sorpresa, Blatter,membro dal 1999 (l’anno prossimo lascerà per limiti di età). Ilpresidente Thomas Bach: «LaFifa deve riguadagnare credibilità». Ma Dick Pound, membrosenior, avvisa: «È un caos e puòessere già tardi per intervenire». Se lo dice l’avvocato canadese che aiutò a ripulire il Ciodopo gli scandali di Salt LakeCity, c’è da preoccuparsi.
© RIPRODUZIONE RISERVATADavid Cameron, 48 anni REUTERS
«Rischiano 50 anni,ma attentiai tempi...»1Il penalista Grimm: «Pene pesanti, però la durata del processo non si può sapere»
Massimo Lopes PegnaCORRISPONDENTE DA NEW YORK
B ernard Grimm, affermatopenalista a Washington econsulente legale di Cnn,
Court Tv e Fox News, spiega aLa Gazzetta i dettagli tecnicidell’inchiesta Fbi sulla Fifa.
Avvocato quale sarà il prossimopasso degli inquirenti?«Cercheranno di completare gliarresti ed estradare tutti gli incriminati. Non semplice. Per unpaio di ragioni. Prima di tutto,quando c’è un’indagine parallela, nel caso in questione da parte della Svizzera, quella Nazione potrebbe decidere di chiudere l’investigazione e svolgere ilsuo processo prima di concedere l’estradizione».
I tempi?«Non c’è una scadenza, possonovolerci anche anni. Io suggerisco sempre di accettare l’estradizione per non rimanere incarcere e accelerare i tempi. Inquesto caso, però, credo lotteranno per evitarla: troppi interessi per ritardare il procedimento. E il processo non si farà
fino a che tutti gli imputati saranno a disposizione della corte, a Brooklyn. Si punta a unprocesso unico, perché sarebbecostoso allestirne svariati».
Secondo lei l’obiettivo delle auto-rità Usa è da considerarsi rag-giunto con la caduta dei verticiFifa, incluso Blatter, o c’è la vo-lontà di andare fino in fondo concondanne magari esemplari?«Le garantisco che quando ci sono incriminazioni e arresti, come in questo caso, non si fermeranno. Non stanno cercando dispaventare nessuno, voglionomandare la gente in prigione.Hanno agito con lo stesso sistema con cui smantellano associazioni a delinquere come laMafia. Patteggiano coi pescipiccoli (come Blazer), perchéper la giustizia Usa anche quellipiccoli rischiano gli stessi annidi carcere di quelli grossi, nonimporta il ruolo e le responsabilità nella cosca. Li usano per incastrare i superiori. John Gottilo hanno mandato dentro così».
Quanta prigione rischiano?«Per crimini come associazionea delinquere, lavaggio di denaro sporco, tangenti, la pena varia a seconda dell’ammontaredi denaro coinvolto. Per la piùgrave (associazione), quellamassima è di 20 anni. Se i reatisono simili, la condanna è dascontare in contemporanea,cioè non 20+20, ma solo 20.Chi è colpevole di tutti i reatipotrebbe rischiare anche fino a50 anni, perché non tutti sonoassociabili».
I colpevoli commettono sempreun passo falso, il loro è stato…«Aver impiegato banche americane o aver usato telefoni ecomputer negli Usa per i lorotraffici. Hanno concesso a Fbi eIrs la giurisdizione territorialeper poterli indagare e giudicarein un tribunale Usa».
© RIPRODUZIONE RISERVATAIl penalista Bernard Grimm
MondoRIl caso
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