PROGETTOORIZZONTEIl Sistema Confindustria per il rilancio del settore Apparecchi Domestici e Professionali
Associazione NazionaleProduttori di Apparecchi Domesticie Professionali
2010 2012 2013
Cottura
(Migliaia di pezzi)
LavaggioRefrigerazione
19881987 1990
0
10.000
5.000
15.000
20.000
25.000
30.000
35.000
20081994 1996 1998 2000 2002 2004 20061992
Produzione di Grandi Elettrodomestici in Italia 1987-2013
I volumi produttivi sono diminuiti del 40% a fine 2013 rispetto al 2007
e sono più che dimezzati (-55%) rispetto al picco di 30 milioni di pezzi
prodotti nel 2002.
Meno marcata è stata la riduzione a valore (-30%) tra il 2007 e il 2013
grazie agli investimenti, interamente autofinanziati, in prodotti sempre
più performanti ed ecologici (sostenibilità ambientale).
PROGETTO ORIZZONTE
Il Sistema Confindustria per il rilancio del settore Apparecchi Domestici e Professionali
Il settore rappresenta nel nostro Paese un
significativo segmento industriale, che necessita
di nuove strategie di sviluppo e misure urgenti
per sopravvivere alla crisi.
Il calo dei volumi produttivi ha comportato
la drammatica riduzione dei livelli occupazionali.
Il settore degli Apparecchi Domestici e Professionali
in Italia è in una grave crisi, iniziata nel 2008.
Associazione NazionaleProduttori di Apparecchi Domesticie Professionali
2
Progetto Orizzonte è il futuro industriale di un settore che ha rappre-
sentato uno dei simboli del successo italiano del secondo dopoguerra. Il
miracolo italiano è stato anche l’elettrodomestico. Un gruppo d’im-
prenditori innovatori che ha condotto il Paese a diventare leader di set-
tore per numero d’imprese, volumi produttivi, design innovativo.
I marchi di questo successo li conosciamo. Sono scritti nella memoria in-
dustriale, come nella storia di tutte le famiglie italiane.
Parliamo di un settore con più di 100.000 addetti tra diretti e indiretti,
14,8 miliardi di euro di fatturato e quasi il 60% di export, valori di ri-
cerca e sviluppo sopra il 3% del fatturato.
Oggi questa straordinaria storia di made in sta vivendo uno dei suoi epi-
sodi più drammatici, con la perdita di volumi produttivi (il 40% negli ul-
timi 8 anni) di imprese e di lavoro. Mai il settore degli apparecchi
domestici e professionali aveva vissuto fasi così lunghe e ripetute di crisi
e di riduzione di capacità produttiva. Una crisi dunque che in questi anni
ha assunto caratteri strutturali e che rischia di portare la filiera a un
punto di non ritorno se non si affronta con decisione la situazione.
Per affrontare alle radici il problema, Confindustria, l’Associazione di ca-
tegoria nazionale, Ceced Italia, e le Associazioni territoriali dove sono
localizzati i più importanti siti produttivi della filiera, hanno condotto
un’accurata analisi del settore e delle sue debolezze. Hanno ben evi-
denziato gli ancora tanti di punti di forza, hanno fissato i tratti di una
strategia futura di consolidamento e recupero di capacità competitiva
basata sull’innovazione: prodotti, processi, organizzazione, modelli di
business.
Progetto Orizzonte è, per la prima volta, un punto di sintesi nazionale,
una visione verticale profonda del settore, uno spaccato delle diverse
specializzazioni territoriali.
Progetto Orizzonte è una proposta di piattaforma industriale della fi-
liera nazionale e, al tempo stesso, una proposta che si aggancia a linee
guida definite su base comunitaria.
PREFAZIONE
3
Progetto Orizzonte ha i piedi ben piantati nel territorio e la testa che
guarda alla competizione globale.
Una competizione che ha dinamiche di spazio e di tempo completa-
mente trasfigurate rispetto al passato. I ritmi dell’innovazione si fanno
più serrati e i mercati si fanno più vicini e interconnessi. Un mondo più
piccolo, più innovativo e leggero.
Una competizione che vedrà nei prossimi decenni cambiamenti derivanti
da nuovi bisogni, demografici, sociali, culturali e ambientali. A questi,
l’industria sarà chiamata a dare una risposta tecnologica e innovativa in
termini di qualità di prodotti e prestazioni, integrazione tra manufatto
e servizio. Emergono nuove opportunità. Nascono nuovi mercati che si
affacciano ai consumi industriali. I nostri competitori diretti, Germania e
Asia in primis si attrezzano con alle spalle Istituzioni forti che spingono
l’industria nazionale.
La nostra impresa è tutt’altro che inerte e ha le carte in regola per com-
petere su alcuni segmenti della filiera in cui è leader, il professionale e
l’incasso tra tutti, l’Alta Gamma in generale.
Può farlo se l’ecosistema italiano diventa più favorevole all’industria, alle
sue regole, alla sua cultura. Perché solo nell’industria troveremo le chiavi
per tornare a crescere. Ciò vuol dire riduzione del cuneo fiscale, sempli-
ficazioni procedurali, contenimento della bolletta energetica. Norme
ambientali che, almeno, non siano più vincolanti e punitive rispetto al-
l’Europa, prescrizioni che non mettano in carico alle imprese oneri e ser-
vizi che dovrebbero essere garantiti da altri. In altri termini, si tratta di
allineare i fattori di base della competitività alla normalità europea.
Proprio l’Europa ha messo al centro della sua politica di sviluppo il ri-
lancio dell’industria, ritenendola risorsa strategica per la crescita e la
competitività europea.
La re-industrializzazione è un obiettivo prioritario, promosso e soste-
nuto da Confindustria che, insieme alle altre associazioni industriali eu-
ropee, ha proposto l’adozione di un industrial compact che indichi gli
interventi per il rilancio della competitività industriale del continente.
Tutti i Paesi dell’Unione stanno realizzando politiche di sostegno per
4
quei settori considerati trainanti per la crescita, convinti che dalla difesa
e sviluppo dei gioielli nazionali dell’industria dipenda il futuro dei red-
diti e del lavoro, delle imprese e dei cittadini. L’Italia non può essere da
meno. La crisi ha eroso fatturati e posti di lavoro, ma non la capacità, l’in-
gegno, la qualità e la straordinaria capacità di adattamento delle nostre
imprese che riescono, grandi o piccole che siano, a giocare la partita del-
l’innovazione globale e a conquistare spazi sui mercati internazionali.
In Italia ci sono settori che hanno sofferto più di altri una crisi dentro la
crisi: il settore degli apparecchi domestici e professionali, fiore all’oc-
chiello della manifattura italiana per interi decenni, è tra questi. Il set-
tore si trova al centro di una forte crisi dovuta sia al calo della domanda
interna, sia alla perdita di competitività sui mercati internazionali.
Le aziende che operano in Italia sono di fronte ad un bivio: perdere ul-
teriore terreno o trasformarsi, sviluppando un modello industriale so-
stenibile, che consenta di mantenere la produzione di qualità e di Alta
Gamma, consolidare il primato in nicchie importanti e in crescita, svi-
luppare il “cervello” della ricerca, del design e dell’innovazione.
Il valore economico e sociale, storico e prospettico, di questo pezzo d’in-
dustria italiana ha richiamato il Sistema Confindustria a un dovere pre-
ciso: individuare e promuovere le modalità e le azioni di rilancio delle
imprese in un contesto più ampio rispetto a quello settoriale, con lo
sguardo puntato alle indicazioni che vengono dall’Europa e alle pro-
spettive dei mercati globali.
Il lavoro progettuale sviluppato travalica quindi i confini settoriali e ter-
ritoriali della classica filiera produttiva degli apparecchi domestici e pro-
fessionali e guarda piuttosto a un sistema integrato di reti e prodotti,
che si sviluppa attraverso le convergenze nella filiera e tra le filiere, ver-
ticalmente e orizzontalmente.
È questo un primo esempio di come si potrebbe costruire una politica in-
dustriale lungimirante, basata su driver di sviluppo individuati in ambito
europeo, proposti e declinati in chiave di filiera lunga e che punta su fat-
tori trasversali prioritari proponendo azioni di medio e lungo periodo.
PREFAZIONE
5
Non parliamo d’incentivi o di misure tampone. Progetto Orizzonte con-
tiene proposte che superano l’approccio basato esclusivamente su azioni
e strumenti a carattere difensivo, richiesti solo per una difesa tempora-
nea di produzioni esistenti.
L’adesione dell’Associazione di categoria di riferimento e di quelle con-
tigue, di undici associazioni territoriali appartenenti a sei regioni e il con-
tributo di quattro università danno conto del valore della proposta e
della sensibilità a un approccio nuovo.
Siamo i primi a riconoscere che l’impatto della crisi è stato particolar-
mente duro e violento per non aver visto per tempo come stava cam-
biando il mercato e messo in atto risposte convincenti. Il venir meno del
vantaggio competitivo basato sul costo dei fattori degli anni Sessanta, la
brusca riduzione del mercato interno e della disponibilità d’investimenti,
l’apertura della competizione sul prezzo e poi anche sull’innovazione
hanno portato alla situazione attuale.
Oggi la leva a disposizione è quella del sapere, della tecnologia, dell’in-
novazione continua e dell’integrazione sempre più marcata con i servizi
e con l’information technology. Su questi elementi fa leva uno stratifi-
cato sapere di territorio, il made in Fabriano, ... in Pordenone, … in Va-
rese e così via, che non ha pari al mondo.
Questi saperi in Progetto Orizzonte si sono messi tutti in gioco con pro-
poste e progetti d’innovazione in partnership.
Progetto Orizzonte disegna il settore degli apparecchi domestici e pro-
fessionali dei prossimi decenni: con i piedi ben piantati nei nostri made
in e il cervello nel cloud della competizione globale.
Giorgio Squinzi Franco SecchiPresidente Confindustria Presidente Confindustria Ceced Italia
6
IL PROGETTO ORIZZONTE
LA FORZA DELLA RAPPRESENTANZAAssociati Confindustria Ceced Italia
Il Sistema Confindustria, di cui fa parte Ceced Italia, propone un mo-
dello industriale sostenibile che, nell’ambito di una politica industriale
nazionale, consenta di mantenere in Italia centri decisionali, R&S, attività
produttive del settore basate sull’alto valore aggiunto.
I processi che riguardano il settore, dai quali dipende la competitività
delle imprese, sono:
■ Ristrutturazione: azioni immediate su politica del lavoro e fiscalità
generale (costo del lavoro ecc.).
■ Qualificazione del prodotto, continuando l’innalzamento del po-
sizionamento verso l’Alto di Gamma, integrando funzionalità e so-
stenibilità ambientale.
■ Innovazione di processo e modelli di business, agendo sulla ca-
tena del valore secondo modelli di filiera allungata.
7
LA PROSPETTIVA
Nel breve periodo vengono individuate e proposte azioni specifiche di
politica industriale per il contenimento delle questioni contingenti in ri-
ferimento all’attuale situazione di emergenza. Le priorità sono:
■ Utilizzare le risorse disponibili, frenate da vincoli burocratici e rego-
lamentari.
■ Adottare strumenti flessibili per gestire il right-sizing delle imprese.
Elementi trasversali a tutti i settori industriali sono:
■ Riduzione del carico fiscale.
■ Sostegno all’innovazione.
■ Rimodulazione del costo dell’energia.
La prospettiva che guida il progetto di medio/lungo periodo si basa sui
seguenti elementi chiave:
■ Identificazione, valorizzazione e potenziamento delle filiere
produttive esistenti.
■ Identificazione e applicazione delle spinte evolutive prioritarie
del settore.
■ Identificazione e sviluppo della rete relazionale e delle sinergie
tra i Territori coinvolti.
8
UN PANORAMA COMPOSITO
I comparti Grandi Elettrodomestici (GED), Cappe, Componenti su-
biscono la crescente pressione dei produttori nei LCC (Low Cost Coun-
tries) che, innalzando la qualità dei loro prodotti, si inseriscono nella
fascia media/medio-alta, cuore del mercato e tradizionale posiziona-
mento del prodotto italiano.
La contrazione generalizzata della domanda nei mercati maturi, in par-
ticolare l’Europa Occidentale, si accompagna alla necessità di avere im-
pianti produttivi più vicini ai mercati con le maggiori opportunità di
crescita.
La presenza dei centri di Ricerca & Sviluppo in Italia, anche delle
multinazionali, è uno degli elementi essenziali per la crescita del posi-
zionamento globale del prodotto italiano.
La filiera del Clima non è focalizzata solamente al comparto domestico,
ma comprende i sistemi complessi di grande potenza. Vi è una consoli-
data competenza nell’innovazione con l’apporto dei valori dell’Italian
Lifestyle e del design.
Competitività Produzione Domestica
Piccola Grande Dimensione a Valore ("M)
Bassa
Alta
Erosa
Critica
Sotto Attacco
Solida
Produzione 2012 "1,0B
Clima PED
Cappe
Riscaldamento/ Scaldacqua
GED Freddo/ Congelatori
GED Freddo/ Frigoriferi
GED Lavaggio/ Lavatrici & Asciugatrici
GED Lavaggio/ Lavastoviglie GED
Cottura
Componenti
Riscaldamento/ Caminetti & Stufe
Apparecchi Professionali
Camini & Canne Fumarie
0 400 800 1.200 1.600 2.000 2.400 2.800 3.200
t
m
t
A
atAl
dilSo
a
ad
oEDG oii / ggvaaL / eilgviostvaaL
otnmeadlscaiR / ittenmiaC & efuSt
EDGttC
apApssiefPro
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oziudoPr1,0B "2012
eno1,0B
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EDG oddreF / riootalegnoC
0 400
PED
800 1.200
1.600 2.000
2.000 2.400 2.800
Dimensione ednraG
2.800 3.200
Dimensione
C
alccoPi
alore ednraG
a V a (
( M" )
Posizionamento competitivo dei Gruppi di prodotto
9
Competitività del Settore per comparto
S
Valore Aggiunto % (2012, percentuale)
0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35%
Clima
PED
Scaldacqua Elettrici
Camini & Canne
Fumarie
GED
Componenti
Cappe
Caminetti & Stufe
Professionali
EBITDA % (2012, percentuale)
0% 5% 10% 15% 20% Fonte: AIDA.
Competitività Produzione Domestica
Bassa
Alta
Erosa
Critica
Sotto Attacco
Solida
Nel comparto dei Piccoli Elettrodomestici (PED), le competenze di Ri-
cerca & Sviluppo consentono di mantenere in Italia i centri gestionali, di
marketing e innovazione, in particolare nell’Alto di Gamma. Pur re-
stando in Italia una significativa presenza manifatturiera, la produzione
di massa avviene nei LCC.
Il comparto Camini e Canne Fumarie è strettamente collegato all’an-
damento dell’edilizia e necessita di una rigorosa sorveglianza del mer-
cato sui prodotti e una disciplina della manutenzione e riqualificazione
degli impianti fumari per la sicurezza. Per gli Scaldacqua, la tecnologia
delle pompe di calore comporta sensibili risparmi sui consumi di elettri-
cità: viene sviluppata dai produttori in Italia e necessita della rimodula-
zione delle tariffe elettriche per la sua affermazione nel mercato.
I comparti Apparecchi Professionali per il Food Service e Caminetti
e Stufe presentano una competitività solida con un posizionamento da
leader globale per gli Apparecchi Professionali e al livello dei migliori
produttori stranieri per Caminetti e Stufe, grazie alla tecnologia supe-
riore e ai valori di design e qualità italiane.
10
LA QUALITÀ DELLA FORZA LAVORO
EXPORT POSITIVO
Valori trasversali a tutti i comparti sono la qualità della forza lavoro e la
completezza della supply chain, costruiti in parecchi decenni nei quali
l’Italia è stata la fabbrica d’Europa: leader europeo nei grandi elet-
trodomestici e leader mondiale nelle cappe e nei prodotti pro-
fessionali per il food service.
Quota di penetrazionedei prodotti italiani
Mix Esportazioni e Importazioni2012 (valore*)
21,1%
19,2% 19,7%
9,1% 9,3%
13,2% 12,9%
11,5%
8,9% 7,7%
0%
5%
10%
15%
20%
UE - 27 Altri Europa MENA* Resto del Mondo BRIC**
2000 2010
(*) MENA = Medio Oriente e Nord Africa. (**) BRIC = Brasile, Russia, India e Cina
12%
6%
14%
16%
5%
1%
1%
16%
34% 42%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Esportazioni Importazioni
GED Riscaldamento PED
Cappe Clima Componenti
"4.746M "6.955M
Note: (*) Import e Export esclude Apparecchi Professionali
Sul totale delle importazioni di apparecchi domestici
L’Italia è rimasta esportatore netto a valore, se pure in contrazione
(-6% CAGR) dal 2007 e con una costante perdita di competitività nel con-
testo internazionale.
Per esempio, nella principale area di export dei prodotti italiani (EU27),
la quota si è ridotta al 13,2% nel 2010 a fronte del 21,1% nel 2000.
11
LE CAUSE DELLA CRISI
Fattori esogeni
I fattori esogeni sono principalmente ri-
feribili al mercato globale: il settore
deve infatti misurarsi con lo sviluppo dei
LCC in termini di tecnologia, qualità dei
prodotti, domanda in spostamento verso
i Paesi emergenti e LCC.
I fattori esogeni riferibili al Sistema
La differenza nel costo orariodel lavoro tra i Paesi emergentirispetto a quellisviluppati è unadelle motivazionifondamentali perle delocalizzazioni.In particolare, il costo orario del lavoro in Italia(dati 2012) è 4volte quello dellaPolonia e 10 voltequello della Cina.
Costo orario del lavoro nel settore manifatturiero
0,7
1,4
0,8
4,1
4,6 10
,2
13,8
22,1
18,6
21,5
27,4
23,1
27,6
3,0 3,7 4,6
8,3 11
,9 20
,7 26
,8
31,2
34,2
35,3
35,7
39,8
45,8
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
50
Cina Turchia Russia Polonia Czekia Sud Corea Spagna Regno Unito Italia Giappone USA Francia Germania
Rep. Ceca
Low Cost Country (LCC)
High Cost Country (HCC)
330% 159% 488% 102% 66% 159% 102% 94% 41% 84% 64% 30% 72% Crescita 02-12
Note: Paesi emergenti/Paesi a basso costo del lavoro ! LCC = Low Cost Country, Paesi sviluppati/Paesi ad alto costo del lavoro ! HCC = High Cost Country
Dollari /ora
Componenti del Costo del Lavoro* - Valori medi per l’Italia
24,3%
7,2%
16,1%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Costo del lavoro
Contributi soc. a carico del
datore
Retribuzione lorda
Contributi soc. a carico del lavoratore
Imposte sui redditi da lav. dipendente
Retribuzione netta
26.118 2.484 5.555 8.384 18.079 34.502
Cuneo fiscale (47,6%)
2011, percentuale, € per dipendente
(*) Costo medio di un lavoratore uomosenza figli a carico.
Paese sono collegati alle situazioni gene-
rali del settore manifatturiero:
■ Elevato costo del lavoro.
■ Mancanza di sostegni efficaci all’inno-
vazione.
■ Vigilanza di mercato insufficiente.
■ Infrastrutture carenti.
■ Costo dell’energia.
20022012
12
Fattori endogeni
I fattori endogeni si possono così riassumere:
■ Competitività delle PMI (in particolare, i com-
ponentisti) che, di solito, non hanno strutture,
competenze e risorse per crescere in dimensioni e
affrontare l’internazionalizzazione. Per offrire una
piattaforma di innovazione e internazionalizza-
zione è stato costituito da Ceced Italia e Unindu-
stria Ancona Internovation, Contratto di Rete
aperto agli altri Territori con imprese del settore.
■ Sovraccapacità produttiva, compensata con
un massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali.
■ Politica di ricollocazione produttiva verso i
LCC e i nuovi mercati e contemporanea specia-
lizzazione dei siti industriali italiani verso l’Alto
di Gamma.
LE CAUSE DELLA CRISI
Struttura di costo di un produttore di apparecchi domestici S
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Materie Prime
Componenti
Trasporto
Personale
Ricerca & Sviluppo
Altri
D
Utenze
B
Struttura del costo di un elettrodomestico
Ricollocazione produttiva
2
68%
38%
74%
50%
87%
72% 83%
50%
32%
63%
26%
50%
13%
28% 17%
50%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Freddo 2007
Freddo 2010
Lavaggio 2007
Lavaggio 2010
Cottura 2007
Cottura 2010
Cappe 2007
Cappe 2010
Produzione Italia Produzione Delocalizzata
B
Produzione Italia Produzione rilocalizzata
13
L’identità dei Territori caratterizza il settore degli elettrodomestici in Ita-
lia e ne rappresenta una caratteristica distintiva. A questo documento
hanno contribuito le associazioni territoriali del Sistema Confindustria,
nella cui provincia hanno sede siti industriali del settore.
Ancona
Il territorio di Ancona, e in particolare Fabriano, vede la presenza di im-
portanti aziende del settore. Si caratterizza, inoltre, per un’intensa at-
tività di ricerca e innovazione di prodotto.
Stanno consolidandosi iniziative e progetti di collaborazione tra imprese
e Università, tra le quali Homelab. Esiste un progetto approfondito, a
cura dell’Università Politecnica delle Marche, per un centro comune di
R&S a Fabriano. Dalla collaborazione tra Confindustria Ancona e Ceced
Italia è stata fondata Internovation, rete d’impresa aperta alle altre
rappresentative territoriali di Confindustria.
Confindustria Ancona sta ultimando due progetti:
■ Creazione della “Fabriano Fabbrica Etica”, a sostegno dell’occu-
pazione locale. Punta a realizzare una nuova impresa in grado di as-
sicurare occupazione e supportare il sistema manifatturiero locale per
la produzione di componenti di qualità.
■ Istituzione di una Zona di attività produttiva speciale (ZES-Zona Eco-
nomica Speciale), in cui esistano agevolazioni e condizioni econo-
miche incentivanti per gli investitori e le aziende già insediate.
Caserta
Il territorio di Caserta ha e ha avuto presenze importanti di produttori
di elettrodomestici. Ciò ha favorito la formazione di un indotto che,
negli anni, si è sviluppato in veri e propri poli produttivi. Per mantenere
e sviluppare il know-how acquisito un contributo importante potrebbe
venire dalla piattaforma per la gestione degli apparecchi a fine vita, già
presente nel Contratto di programma per l’area di Carinaro-Teverola.
Marche
La produzione di elettrodomestici è uno dei settori produttivi più im-
portanti della Regione: 468 unità locali con oltre 12.000 addetti.
L’IDENTITÀ DEI TERRITORISISTEMA CONFINDUSTRIA
14
Confindustria Marche partecipa con Università, istituzioni, associazioni
al Progetto Smiling per supportare le imprese, specie le PMI nell’ac-
quisizione di competenze per sviluppare nuovi prodotti in linea con
l’adozione pervasiva delle tecnologie domotiche. Il Progetto intende
anche stimolare la creazione di nuovi distretti hi-tech nella Regione.
Monza Brianza
Nel territorio di Monza e Brianza, grazie alla presenza di grandi imprese
produttive di grandi elettrodomestici, si è sviluppata un’intensa rete di
subfornitori di componentistica che integrano la filiera e possono così
contribuire alla realizzazione di elettrodomestici a “km zero”. Grazie
alla considerevole presenza di aziende di produzione del legno-arredo,
oltre a sfruttare le sinergie all’interno della filiera, è possibile integrare
due filiere diverse per studiare prodotti innovativi da un punto di vista
tecnologico e di design, mettendo a fattor comune i benefici dell’Italian
Lifestyle.
Confindustria Monza Brianza, conoscendo entrambi gli interlocutori
aziendali, intende creare un tavolo di lavoro sinergico per individuare gli
obiettivi comuni e le modalità operative per favorire la realizzazione di
quanto sopra indicato.
Pavia
Pavia si pone quale distretto d’eccellenza per realizzare un progetto-
pilota di Smart City basato sul sistema-edificio, ottimizzato per il
risparmio energetico. Le linee-guida del progetto Pavia 4D appli-
cano a un’intera città i criteri dell'edilizia sostenibile e dell’efficienza
energetica.
Il progetto si basa sullo Smart Building, cioè il sistema-edificio, e condi-
vide know-how di frontiera (Università di Pavia) con tradizione e com-
petenze italiane (industrie associate in Confindustria Ceced Italia e in
Anie) nell’ambito degli obiettivi del Comune.
L’Università ha il compito di individuare e rendere realizzabili le tecno-
logie più innovative. Il Comune di Pavia è il promotore del progetto, che
fornisce un ulteriore contributo al raggiungimento degli obiettivi euro-
pei di risparmio energetico e salvaguardia dell’ambiente.
L’IDENTITÀ DEI TERRITORI–SISTEMA CONFINDUSTRIA
15
Pordenone
Nel territorio di Pordenone, analogamente alla provincia di Treviso, sono
presenti aziende primarie nei comparti dei Grandi Elettrodomestici, Ap-
parecchi Professionali, PED e Clima e, con esse, una rilevante rete di im-
prese di fornitura. La collaborazione con la filiera del Food Service (per
i ProfessionalI), e con quella Mobile-Arredo (per i Grandi Elettrodome-
stici) è strategica per rafforzare logiche di filiera e comunicare nel
mondo le eccellenze dei produttori in Italia.
Per il costante miglioramento della produttività, Unindustria Pordenone
ha creato una scuola di eccellenza di Lean Manufacturing. Per il sostegno
all’innovazione, sono stati costituiti il Polo Tecnologico di Pordenone e
l’Ecosistema Regionale dell’Innovazione. Quest’ultimo svolge un ruolo
di sostegno all’innovazione di prodotto e processo per i fornitori e l’in-
dotto. Inoltre, promuove progetti di filiera in R&S e scenario tecnolo-
gico: per esempio, ALL (Ambient Assisted Living), Home Automation,
Stampa 3D.
È stato proposto un piano per affrontare le emergenze e alimentare un
nuovo sviluppo, con l’obiettivo di fare del territorio una “Zona Spe-
ciale Manifatturiera”.
Reggio Emilia /Modena
Il tessuto industriale è costituito da aziende medie, tipicamente a con-
duzione familiare, con un forte radicamento sul territorio e specializza-
zione nella Cottura.
Quelle che hanno saputo emergere hanno attuato una strategia fon-
data su specializzazione in nicchie di mercato, posizionamento nel seg-
mento medio-alto di gamma, focalizzazione ai mercati internazionali,
investimenti su brand e design.
La produzione è rimasta principalmente localizzata nel territorio, con limi-
tati casi di delocalizzazione in LCC. Le strategie sembrano focalizzarsi su col-
laborazione di filiera con AgriFood, Ceramica e Legno-Mobile-Arredo, per
la promozione dell’Italian Lifestyle, progetti di internazionalizzazione.
Trento
In collaborazione tra Confindustria Trento, l’Università di Trento, il Cen-
tro Ricerche Fondazione Bruno Kessler (FBK) e Trentino Sviluppo, è allo
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studio la realizzazione sul territorio trentino di un Centro di Certifica-
zione per diventare centro di riferimento di aziende locali e nazionali.
Confindustria Ceced Italia si pone quale possibile partner per fare svol-
gere al Centro il controllo dei prodotti sul mercato, con particolare rife-
rimento all’etichetta energetica. IMQ potrebbe portare la sua compe-
tenza ed esperienza nel settore della certificazione e del testing.
Tale localizzazione in Trentino potrà anche trovare importanti collega-
menti e sinergie con il nuovo parco tecnologico “Polo Trentino della
Meccatronica”, sito a Rovereto, che riunirà imprese, laboratori applica-
tivi di Università e Centri di Ricerca (FBK) e scuole per la formazione
tecnica.
Varese
Il tessuto produttivo varesino dal dopoguerra in poi ha fortemente svi-
luppato il know-how nel settore dell’elettrodomestico, compresa una
importante filiera di subfornitura, che ha visto crescere competenze di
design e ricerca applicata.
In questo contesto territoriale nasce SiFood (Science & innovation
Food district), un progetto sulla sostenibilità della filiera alimentare,
frutto della collaborazione tra Regione Lombardia, Università, aziende
AgriFood, aziende del settore elettrodomestici e soggetti Istituzionali
(CCIAA e Unione degli industriali della provincia di Varese).
Il focus principale dell’attività di SiFood si concentra nella fase della ca-
tena agroalimentare che va dall’acquisto di prodotti alimentari fino allo
smaltimento dei relativi rifiuti.
L’IDENTITÀ DEI TERRITORI–SISTEMA CONFINDUSTRIA
Le pagine che seguono riassumono il tema del possibile assetto
di medio termine del settore degli Apparecchi Domestici
e Professionali. Tiene conto di quanto emerso dai contributi
e dalle interviste con manager, imprenditori, esperti di tutti i Gruppi
di prodotto di Confindustria Ceced Italia, Istituzioni Territoriali
di Confindustria, docenti universitari e ricercatori del settore.
LINEE POSSIBILIPER UN FUTURO SOSTENIBILE(SPINTE EVOLUTIVE)
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Nuovi spazi di competitività per le imprese in Italia si aprono se ancorati
ai driver di sviluppo orizzontali verso i quali si sta orientando la UE. Co-
struendo soluzioni basate sulle tecnologie abilitanti (KET: Key Enabling
Technologies), il settore dovrà quindi orientarsi a:
■ Rispondere ai nuovi bisogni dei consumatori, per esempio l’invec-
chiamento attivo della popolazione.
■ Realizzare prodotti sempre più energeticamente efficienti, a bassa
impronta ambientale.
■ Orientare i prodotti a orizzontalità e trasversalità, integrandoli in reti
interoperabili a livello unità abitativa (Home & Building Electronic Sy-
stem) e città (Smart City e Smart Grid).
Nella previsione del possibile assetto futuro del settore in Italia è priori-
taria l’innovazione relativa a:
■ Prodotto con mutamenti tecnologici di rilievo e il possibile sviluppo
di killer applications.
■ Processo con il passaggio ai paradigmi del digital manufacturing.
■ Modelli di business con un nuovo focus sul concetto di “servi-
tizzazione”.
I DRIVER DI SVILUPPO ORIZZONTALI
L’ASSETTO FUTURO
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È necessario riposizionare il settore sull’Alto di Gamma, cioè prodotti a
maggior valore aggiunto e più elevati contenuti tecnologici, prestazio-
nali, di compatibilità ambientale.
Il settore, negli ultimi 10-15 anni, si è trovato progressivamente limitato
dalle aziende e dai marchi premium prevalentemente stranieri e si trova
sotto attacco crescente dai prodotti delle LCC, che offrono qualità e pre-
stazioni in rapido miglioramento.
Sulla spinta delle Direttive Europee, il primo impegno concreto dei pro-
duttori in Italia è operare su tutto quanto attiene la Compatibilità Am-
bientale dei prodotti. I Grandi Elettrodomestici sono stati i primi ad
adottare l’etichetta energetica, oggi ampliata a comprendere parame-
tri ecologici. Sono state decise e diventeranno obbligatorie entro l’inizio
2015 le etichette per cappe e aspirapolvere.
La Compatibilità Ambientale è un insieme di valori sempre più im-
portanti per i consumatori e i legislatori. Si esprime in termini di:
INNOVAZIONE DI PRODOTTO
■ Efficienza energetica (classi energetiche ed etichetta
ecologica).
■ Inquinamento sonoro.
■ Consumo di acqua (per il segmento lavaggio).
■ Utilizzo di materiali innovativi, non pericolosi e in-
quinanti, oltre quanto prescritto dalla Direttiva
RoHS.
■ Gestione dell’apparecchio a fine vita (Direttiva RAEE
e sua ultima revisione). A questo fine, si afferme-
ranno le regole del Design for Recycling, che ten-
gono conto del fine vita già nel progetto iniziale
dell’apparecchio.
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VERSO L’ALTO DI GAMMA
L’impegno dei produttori verso l’Alto di Gamma, prodotti più ecologici
e performanti, ha finora comportato investimenti che per i soli grandi
elettrodomestici vengono stimati in circa 4 miliardi di euro, intera-
mente spesati dai produttori.
Le difficoltà maggiori derivano dal non riuscire a passare ai consumatori
il messaggio che i vantaggi non devono essere misurati solamente sul ri-
sparmio nella bolletta energetica di casa.
L’attuale crisi economica generalizzata ha posizionato una parte rilevante
della domanda sul Basso di Gamma. Un valido aiuto sono i pro-
grammi di incentivazione di lunga durata, per esempio quello per i fri-
goriferi che ha sostanzialmente trasformato il mercato verso i prodotti
a basso consumo ed elevata efficienza. I relativi risparmi sulla bolletta
energetica nazionale li hanno ampiamente ripagati.
Sono indispensabili adeguamenti delle tariffe elettriche, che non
penalizzino incrementalmente i consumi al di là della tariffa sociale, per
promuovere la trasformazione del mercato verso i prodotti più innova-
tivi (per esempio: pompe di calore, riscaldamento ad acqua calda sani-
taria, cottura a induzione).
Manca, infatti, la consapevolezza dei consumatori
sui vantaggi dei prodotti ad elevata efficienza
energetica per il Paese, l’ambiente, la qualità
della vita.
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SMART HOME E AMBIENT-ASSISTED LIVING
Sono in atto alcune iniziative a livello aziendale e non competitivo, tra
le quali Homelab, per sviluppare Smart Home e Ambient-Assisted Li-
ving, attraverso standard comuni e condivisi, a prova di hackers. Si tratta
di strumenti essenziali per:
■ Lasciare all’utente il controllo dell’utilizzo dei suoi elettrodomestici.
■ Migliorare la qualità della vita attraverso la Smart Home “demo-
cratica” (cioè a costi accettabili da tutti, con particolare attenzione
agli utenti di età avanzata), nell’ambito più esteso della “smartness”.
■ Sfruttare, in particolare, le potenzialità delle Smart Grid.
■ Utilizzare strumenti pervasivi e di uso generalizzato per la diffusione
di applicazioni e per contatti informativi (app, smartphone ecc.).
Le applicazioni dell’Home & Building Electronic Systems vengono
viste quali opportunità per dotare di nuove funzionalità i prodotti in
termini di integrazione/interazione all’interno dei sistemi di controllo
dell’abitazione, e per meglio integrarli in una logica di filiera con set-
tori adiacenti: il mobile e l’edilizia, che potrebbero continuare a otte-
nere forme di incentivazione, comprendenti gli elettrodomestici.
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DESIGN E ITALIAN STYLE
I valori del Design Italiano e dell’Italian Lifestyle devono essere mag-
giormente sostenuti quali punti di forza della produzione nazionale nel
mercato globalizzato.
Parametri intangibles (design, brand, Italian Lifestyle) riescono a vei-
colare un premium price, aumentano la differenziazione del prodotto
e rafforzano il posizionamento competitivo del produttore e del Si-
stema-Paese.
Il Design potrà creare valore aggiunto se integrato
e presentato in ottica di filiera con altre
eccellenze riconosciute nel mondo: per esempio,
i mobili da cucina (filiera del legno e del mobile).
Il Made in Italy può evolvere nella promozione
dell’Italian Lifestyle, elemento differenziante
in qualità, sostenuto da certificazioni (tra le quali
quelle concesse da IMQ – Istituto Italiano del
Marchio di Qualità – opportunamente rilanciato)
e che faccia leva sui valori globalmente
riconosciuti del Food all’italiana. Da queste azioni
verrebbe un forte contributo al rilancio
del Sistema-Italia e alla creazione di un mercato
di consumatori consapevoli.
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INNOVAZIONE DI PROCESSO
La trasformazione della manifattura verso le tecnologie abilitanti digi-
tali (per esempio: stampa e prototipazione 3D, Internet delle cose, In-
telligenza Artificiale) è prioritaria per l’assetto futuro della base
produttiva in Italia.
La flessibilità produttiva è necessaria per fornire una risposta rapida
al mercato, specialmente nelle nuove geografie, e fornire soluzioni cu-
stomizzate utilizzando prodotti e componenti/sottosistemi standard.
La gestione della complessità è lo strumento più efficace per il nuovo
paradigma dell’Advanced Manufacturing, che prevede l’integrazione
e l’utilizzo di diverse tecnologie abilitanti: dai materiali avanzati (me-
tallici, polimerici e ceramici avanzati), alla meccatronica, alla sensoristica,
alle nanotecnologie, alla automazione, alla stampa 3D.
Il settore degli Apparecchi Domestici
e Professionali si presta a incorporare le tecnologie
abilitanti digitali per conservare la base produttiva
in Italia. Deve passare attraverso un transitorio
da affrontare con interventi specifici di sostegno
verso un cambiamento del mix degli occupati,
che privilegerà le alte specializzazioni con riflessi
importanti sui livelli occupazionali.
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INNOVAZIONE DEI MODELLI DI BUSINESS
I principali piani nei quali agire sono:
■ Rapporto tra Produttore e Consumatore, oggi normalmente ge-
stito dalla Distribuzione. I marchi italiani hanno iniziato a curare que-
sto aspetto del business, ma molto resta da fare su di un tema, che è
invece sviluppabile a costi contenuti ed è efficace ai fini di una ge-
stione sostenibile dei livelli occupazionali.
■ Servizio e “Servitizzazione” dell’offerta, ovvero l’offerta congiunta
di prodotti e servizi (Sistema Prodotto-Servizio) basata sull’intero ciclo
della relazione con il cliente/utilizzatore finale.
■ Partnership con Utility/Energy Companies attraverso la defini-
zione di un’offerta nelle quale il costo degli elettrodomestici è inte-
grato nella fornitura dell’energia. I produttori ne avrebbero parecchi
vantaggi grazie al focus sui prodotti dell’Alto di Gamma (bassi con-
sumi energetici ed elevate prestazioni) attraverso il credito al con-
sumo. Si avrebbero anche un’ulteriore differenziazione dell’offerta
e l’apertura di un nuovo canale di vendita.
Di più difficile attuazione in un mercato competitivo può essere il Co-
Design & Co-Makership di diversi produttori in Italia, in un’ottica di co-
petition (collaboration & competition) “orizzontale” e di estrazione di
sinergie comuni. Un elemento chiave e abilitante sarebbero i finanzia-
menti pubblici straordinari alla ricerca e agli investimenti produttivi.
Si tratta di una spinta evolutiva che presenta
i costi minori di attuazione e può essere messa
in pratica da subito, contribuendo fortemente
a gestire il transitorio verso il nuovo assetto
produttivo.
AZIONI E RICHIESTE
AZIONI PER GESTIRE L’EMERGENZA
AZIONI DELLE IMPRESE NELL’IMMEDIATO
RICHIESTE DELL’INDUSTRIA / STRUMENTI DI RILANCIO
STRUMENTI DISPONIBILI
Clima Piccoli
Grandi
Professionali
Cappe Componenti
Riscaldamento Camini & Canne fumarie
Siti e distretti produttivi in Italia
Distretto di Pordenone
Distretto di Treviso
Distretto di Fabriano
Distrettodi Milano/ Varese
Monza-Brianza
Distrettodi Modena/Reggio Emilia
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AZIONI PER GESTIRE L’EMERGENZA
AZIONI DELLE IMPRESEIN CORSO E NEL BREVE
Questo documento è orientato al medio-lungo periodo, ma vuole evi-
denziare anche le azioni immediate, necessarie per gestire l‘attuale fase
di emergenza:
■ Utilizzo delle risorse disponibili (Fondi Europei nell’ambito di Ho-
rizon 2000 o Smart Specialization Strategy, Fondi Regionali per le ri-
strutturazioni ecc.), frenate da vincoli burocratici e regolamentari.
■ Strumenti flessibili per gestire il right-sizing
delle imprese.
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Azioni trasversali a tutti i settori industriali sono
indispensabili per la riduzione dei costi, esigenza
vitale già nell’immediato:
■ Riduzione del carico fiscale.
■ Rimodulazione del costo dell’energia
per imprese e consumatori.
■ Sostegno all’innovazione.
Le imprese del Sistema Confindustria operano lungo le seguenti linee:
■ Allargamento delle Reti di Impresa.
■ Attivazione di piattaforme e consorzi per l’innovazione. Esempi
sono Homelab per lo sviluppo della Smart Home; Laboratorio di
Certificazione a Trento; Piattaforma di Ricerca & Sviluppo Regione
Marche.
■ Collaborazioni nella filiera lunga.
■ Potenziamento dell’innovazione di prodotto e processo.
Strumenti di rilancio
■ Promozione dell’Italian Lifestyle.
■ Incentivi di lunga durata alle industrie e ai consumatori per
l’ulteriore trasformazione della produzione e del mercato verso l’Alto
di Gamma legato al risparmio energetico e ai valori ecologici. Da-
rebbero un contributo significativo al Piano Energetico Nazionale
agevolando anche le riduzioni mirate delle bollette elettriche.
■ Sorveglianza efficace di mercato a salvaguardia dei prodotti
eccellenti (Alto di Gamma). Si tratta di uno strumento imprescin-
dibile dalle incentivazioni alle industrie e ai consumatori.
■ Condivisione e sostegno in sede comunitaria delle posizioni
dell’industria nazionale riguardo le policies europee sull’efficienza
energetica.
■ Sblocco dell’iniziativa dei Certificati Bianchi da destinare, in parti-
colare, alle associazioni dei produttori per investimenti a supporto
della trasformazione del mercato.
■ Sostegno all’innovazione di prodotto, automazione industriale, mo-
delli di business attraverso misure fiscali a sostegno della partner-
ship tra imprese e centri di ricerca pubblici e privati.
■ Finanziamento di programmi di filiera, reti di impresa, innovazione
e internazionalizzazione di sistema, processi di crescita delle PMI.
■ Piano nazionale di formazione nell’ambito della filiera per innal-
zare e omogeneizzare competenze e conoscenze tecnologiche, in-
dustriali, gestionali.
■ Programma di comunicazione di portata nazionale per valorizzare
l’Alto di Gamma.
LE RICHIESTE DELL’INDUSTRIA
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STRUMENTI LEGISLATIVI
Viene qui riportato l’elenco degli strumenti legi-
slativi nazionali attivi ed europei che possono es-
sere utilizzati per il settore.
Strumenti nazionali
Innovazione di processo
Nuova Sabatini: agevolazioni alle PMI per l’ac-
quisto di attrezzature e macchinari.
Fondo per la Crescita Sostenibile: agevolazioni
per i progetti di R&S nei settori individuati da
Horizon 2020.
DL 83/2012 art. 24: disponibilità d un credito
d’imposta sul costo aziendale per un anno per
le assunzioni di personale qualificato.
Innovazione di prodotto
Agevolazioni del MiSE per brevettazione, re-
gistrazione di marchi aziendali, design indu-
striale.
Innovazione dei modelli di business
Da riattivare la Legge 388/00, che all’art. 13
prevedeva un bonus fiscale per l’e-commerce.
Lavoro
Contributi per la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Deduzione Irap sul personale dedicato a R&S.
Internazionalizzazione
Finanziamenti agevolati per l’insediamento di
strutture permanenti in Paesi extra-UE e per
studi di prefattibilità e fattibilità ad essi col-
legati.
Energia e Ambiente
Contributi per l’acquisizione di certificazioni
ambientali.
Fondo per l’occupazione giovanile nella green
economy (ex-Fondo Kyoto).
Incentivi ai consumatori
Riduzioni fiscali sugli interventi di ristruttura-
zione edilizia, compresi gli elettrodomestici, e
per i lavori orientati al risparmio energetico.
Incentivazione della produzione di energia
elettrica da fonti rinnovabili e impianti diversi
dai fotovoltaici, in particolare l’eolico.
Criteri di revisione del sistema delle accise su
elettricità e prodotti energetici per le imprese
energivore.
Strumenti europei
Horizon 2020 offre numerosi strumenti per la rea-
lizzazione di progetti relativi a innovazione di pro-
cesso, prodotto, modelli di business:
Bandi e programmi di lavoro 2014–15: tecno-
logie, salute, efficienza energetica.
Partnerships: forme di cooperazione struttu-
rata di lungo periodo per lo sviluppo di grandi
progetti industriali.
Knowledge and Innovation Communities:
strutture integrate che connettono l’educa-
zione superiore, la ricerca e le imprese.
Risk Sharing (RSI): si applica trasversalmente ai
diversi programmi Horizon. Riservato alle PMI
e alle Small/Mid-Cap innovative.
Politica di Coesione 2014-2020 con particolare
riferimento all’individuazione delle Smart Spe-
cialisation Strategies regionali.
Risk Sharing Facility: nel Fondo di garanzia per
le PMI è presente la sezione “Grandi progetti
di innovazione industriale”.
Realizzazione:Andrea Bairati, Andrea Bianchi, Antonio Guerrini
A cura di:ConfindustriaArea Politiche territoriali, Innovazione, EducationArea Politiche Industriali
Sistema Confidustria· Confindustria Ceced Italia· Confindustria Ancona· Confindustria Caserta· Confindustria Marche· Confindustria Modena· Confindustria Monza Brianza· Confindustria Pavia· Unindustria Pordenone· Unindustria Reggio Emilia· Confindustria Trento· Unindustria Treviso· Unione Industriali della Provincia di Varese
Con la collaborazione di:PriceWaterhouseCoopers, Anie, FederlegnoArredo,Homelab, Internovation, IMQ-Istituto Italiano delMarchio di Qualità, Politecnico di Torino, Universitàdi Brescia, Università Politecnica delle Marche, LIUC-Università Carlo Cattaneo.
Si ringraziano:Marcello Antonioni, Nicola Anzivino, PaoloBertazzoni, Davide Bezzecchi, Paola Bichi Secchi,Luigi Bistagnino, Giovanni Bordin, Flavio Borgna,Paolo Busato, Ivan Camorani, Paolo Candotti, LuigiCampello, Francesco Caracciolo, Nadia Carbonaro,Valentina Carlini, Vladimiro Carminati, Marco Casale,Gaetano Casalaina, Lorenzo Casciscia, DavideCastagna, Lorenzo Chiello, Mario Cipriani, FiorellaCometti, Filomena D’Arcangelo, Carlo Dello Iacono,Paolo Falcioni, Antonella Ferrara, Ernesto Ferrario,Maria Rosaria Fragasso, Fabrizio Franco, MarioFranzino, Vittorio Gandini, Fabio Gargantini, TeresaGargiulo, Fabio Ginesi, Angela Greco, StefanoGuantieri, Marco Imparato, Emanuele Lanzani,Gianluca Littarru, Lucio Lombardi, Sauro Longhi,Cesare Lovisatti, Massimo Manelli, Luigi Manfredotti,Angelo Maspero, Giovanni Messori, Fabrizio Micheli,Serafino Moretti, Marco Nardi, Erica Paiola, LorenzoPaolini, Danilo Papa, Marco Perona, RobertoPezzetta, Valentina Piacentini, Carlo Piazzetta,Piercarlo Pirovano, Erio Piva, Amerigo Po, VittorioRavasio, Alberto Reinini, Lea Ricciardi, Maria Rossetti,Mara Rossi, Vittorio Rossi, Giovanni Roveda, MarcoSaccone, Roberto Saccone, Filippo Schittone,Francesca Sica, Silvia Siliprandi, Manuela Soffientini,Marco Visconti, Christian Wierer, Alberto Zanata,Patrizia Ziino, Federico Ziller
Redazione: Aldo ZanaGrafica: Studio ManteroStampa: Colorby Srl (Caponago, MB)
© Confindustria Ceced Italia, aprile 2014
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