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ARCHIVIO DELLE NEWSLETTER TERZO QUADRIMESTRE 2009

La presente raccolta di elaborati, segnalazioni ed immagini è un archivio di newsletter realizzate con il contributo di vari amici aderenti ed ex-aderenti alla Magix.Info Community, con lo scopo di mantenere vivo lo spirito di gruppo e l’interesse per la musica e l’arte in genere. Le newsletter sono allegate ai siti www.facebook.com/eventijazz e http://eventijazz.jimdo.com che vengono aggiornati senza alcuna periodicità e pertanto ciò non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della Legge n. 62 del 7/3/2001.

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EVENTI JAZZ NEWSLETTER DEL 2009

Newsletter - protocollo AN01/09/09

Finalmente è disponiblie il CD “Summer Compilation” che raccoglie 14 brani realizzati dagli amici di Jazz Project. La compilation è intermente pubblicata nel giusto ordine sul sito

http://maliktorain1.ning.com Per accedere alla compilation, una volta entrati nel sito, è necessario individuare l’icona sotto riportata: Nella pagina di Maria Vecchiet è inoltre pubblicata, come foto, la copertina-locandina della compilation in cui compaiono i titoli e gli autori dei brani.. Ed ora cerchiamo (tentiamo) di dare le informazioni “essenziali” anche in lingua inglese per chi non conosce l’italiano…

DO YOU WANT LISTEN THE JAZZ PROJECT’S FRIENDS 2009 SUMMER COMPILATION ?

The compilation is published on website http://maliktorain1.ning.com in the website search the logo:

L’icona è riferita all’amica MARIA VECCHIET che funge da amministratore del “progetto compilation” per conto di Eventi Jazz. Cliccate sull’icona e quindi vi si aprirà la pagina di Maria Vecchiet. E qui semplicemente partirà in modalità di “autoplay” tutta la Compilation nel giusto ordine (durata di un’ora). Se l'ordine non dovesse rivelarsi esatto non vi resta che cliccare uno per uno i brani da ascoltare (nello spazio my music) nella giusta sequenza. Non resta che provare e… ascoltare (e chi sa farlo, scaricare…)

Clic up the logo and you entry in the Maria Vecchiet’s page. The compilation (14 tracks) starts automatically (autoplay) so you can listen all tracks (1 hour). Good listening !! If the tracks-sequence isn't correct, you select tracks (in “music”) using mouse. In the Maria Vecchiet’s page you can see the compilation’s brochure (photo).

ED ECCO L’ALBUM… 14 brani in questa “Summer Compilation”. Il lavoro compiuto per mettere su questo progetto non è stato facilissimo, ma l’obiettivo è stato raggiunto. E speriamo che gli amici che non sono riusciti a partecipare qui da “protagonisti” colgano in futuro l’occasione per esserlo. L’invito all’inoltro dei vostri MP3 a [email protected] rimane sempre aperto. Quando avremo raccolto un’altra ora di musica, faremo uscire un’altra compilaton e così via… E veniamo al lavoro attuale.

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La copertina è griffata da Sandro Glavina con l’immagine “Black Man and Sax” (uno dei quadri facenti parte della collezione multimilionaria che sono sempre in vendita alle note modiche cifre…). L’album si apre con “Happy Summer Holidays” di Sandro Glavina, track fresco, fresco o se volete.. caldo, caldo (le opinioni possono variare a seconda se è stata vista o meno la copertina da “spiaggia” del track pubblicato anche nel sito www.musicismylife.ning.com – vedere copertina, please). Il secondo brano è firmato Luce & Gas e si intitola “Run About” dai sapori rockjazz, un po’ free. Masni alias Carl Insam è l’autore del terzo swingato brano “Jazz Bad”. Continua l’atmosfera swing anche nel quarto brano, (Il volo dell’aquila) sulle piacevoli note alla chitarra suonata da SerAnto ed il relativo condimento piano-drums di Jabbit (Jazz in a Box Band Italy). Sia Jazz Bad di Masni che Il volo dell’aquila di SerAnto & JABBIT sono state pubblicate nella Magix.Community nel corso del 2009. Il quinto brano si intitola “Jolly Wally” (ed il titolo già la dice tutta) ed è stato realizzato dal Collettivo Instabile di Musica Impensabile, la “session” triestina dei midi isntruments. Atmosfera invece quasi “chill out” in le “Antiche Scale” dove c’è lo zampino di Franz Asio e della band Oisà d’Orans. A rendere eterogeneo dal punto di vista musicale questo album, contribuisce il settimo track realizzato interamente con il musicmaker dai Tarma Mazada abitualmente orientati alla discomusic, ma che hanno voluto a modo loro, offrire un contributo a questo progetto con un funky-rock-hip-hop. Edviges, alias Top Arrangement (unica artista non italiana in questo album) ci dona sei minuti di raffinata e suggestiva musica con il suo brano “Jazzy”. Il track n. 9 arriva “metallicamente” da Lunar Man che in questa occasione fa cose meno strane del solito e si ispira al genere alternativo del jazz-metal. El Pirata con la sua creazione “My Amigo Carlos” propone una “samplerata” di chitarra realizzata con il musicmaker che complessivamente appare ben azzeccata. La crescente atmosfera data dai precedenti brani raggiunge un ulteriore livello di pienezza in chiave rock-free-jazzistica con l’undicesimo track che si intitola “Rararoa Rock Jazz” (F&S AlfaSigma) intriso dei virtuosismi di Fonzie alla chitarra. Questo brano ebbe un ottimo riscontro quando venne pubblicato nella Magix.Community. Il track n. 12 (il brano di maggior durata in questo album) è una composizione di Fazcher, qui suonata dallo stesso nella Band J.E.R. Già il nome della band ci dice che si tratta di un jazz-electro-rock (genere musicale ideato da Fazcher e Sandro Glavina). Il titolo è “Resumptions of Science Fiction”. Il track è pubblicato da Fazcher su Magix.Info. Con “Music Market” (penultimo brano) Diana Kundera ci riporta in una atmosfera funky-easy listening. La summer compilation si chiude con “Ticchio Titicchio” un modernjazz con fusioni classiche e swing del Midilandia Jazz Trio di Trieste (al piano Sandro Glavina, drums-sampling di Igor, bass-sampling di Willy Grappini). In sintesi, in questo album, c’è molta chitarra (vera e/o samplerata) che forse notoriamente è uno strumento poco utilizzato nel jazz, ma in questo album non solo di jazz si è trattato (come annunciato nella copertina). La “scaletta” della compilation è stata curata da Ordnas Anivalg ed ora che abbiamo dovuto ascoltare per l’ennesima volta il CD ai fini di preparare questa recensione, infine ci sembra un lavoro abbastanza ben riuscito.

Come rendere frizzanti, briose, danzanti, giocose le vostre serate estive ? Beh… naturalmente ascoltando il nuovo album dei Tarma Mazada “SerainCavana”. In questo secondo album del gruppo (dopo “El Primo” pubblicato nel 2008), la band triestina del musicmaker formata da Er Testa DJ, Tony Namo e Exebella Boba propone 36 minuti di musica ballabile in 7 pezzi che attingono un po’ dappertutto dalla techno, dal house, dall’hip hop, dal rap…mai troppo ossessivi e con toni pacati, insomma un pout-pourri di musica da discoteca….all’aperto (siccome siamo in estate) o, se volete, da discobar. Ma è musica facile che si può ascoltare anche alla guida dell’autovettura, per rallegrarvi, nel caso siate incolonnati lungo le strade che portano al mare. Musica da ascoltare da soli o con gli amici, sorseggiando un fresco drink, ma va bene anche se l’ascoltate con disimpegno mentre state sopra una bella montagna… di roba da stirare. Tarma Mazada sempre e dovunque, va sempre bene…

SerainCavana di Tarma Mazada 2009

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Brani dell’Album: 01) BAILANDO A CARNEVAL (4:17) 02) DISKODREK (5:08) 03) JUST FOR FUN (5:32) 04) KARAMAY (4:58) 05) LOOGANYG DAY (4:22) 06) STROPA BUSY (5:28) 07) TONY MOONY (5:54)

Precedentemente avevamo detto che l’estate è anche tempo di concerti jazz e che probabilmente anche chi è in vacanza da qualche parte, è destinato ad imbattersi in qualche iniziativa. Noi (Sandro Glavina e Diana Kundera) che siamo stati in vacanza in Val Badia ci siamo imbattuti, un po’ per caso, nel “Val Badia Jazz Festival”. Così alle ore 11 di mattina (ora insolita per un concerto, ma bisogna calcolare che a quota 1.600 metri di sera non fa proprio caldo) del giorno 19 Luglio a Corvara, nello splendido scenario dolomitico che attornia il paese, abbiamo seguito il concerto di apertura del festival dove c’è stata l’esibizione della Joe’s Street Band (Joe Chiericati al piano & vox, Steve Nicli alla chitarra elettrica, Teo Ederle al double bass ed Alex Musella alla batteria) band altoatesina che ha offerto un repertorio nei generi new Orleans, blues, boogie ed…oltre. Concerto piacevolissimo, bravissimi e motivati musicisti. Ovviamente ci siamo comprati anche un loro CD e non potevamo non comprarci anche… la maglietta del Jazz Festival. A chi interessa saperne di più sul jazz festival della Val Badia segnaliamo la pagina web: http://www.alta-badia.org/it/news/val-badia-jazz-festival-2009.html A chi interessa saperne di più sulla Joe’s Street Band (che è nella foto che abbiamo fatto durante il concerto) vada a visitare www.myspace.com/joesstreetband Dal nostro PC non riusciamo ad ascoltare i brani probabilmente pubblicati nel sito, ma tanto abbiamo il loro CD che abbiamo ascoltato più volte in macchina durante i tragitti e secondo nostra opinione la musica della Joe’s Street Band “salva i giovani (e non solo) dallo stress…”

A proposito di stress Elaborato di F. Asio "la vita richiede polarità: ... alto grado di tensione per la realtà e la combattività da una parte, profonda distensione, sgorgante dall'interno, dall'altra" (J. H. Schultz)

In condizioni di benessere l’organismo si trova in uno stato definito di equilibrio omeostatico in cui le risposte fisiologiche si collocano il più vicino possibile ad una condizione ideale, in sostanza l’uomo manifesta delle marcate capacità adattive all’ambiente circostante. Le capacità adattive hanno ragione di esistere proprio perché esistono dei fattori stressanti interni all’organsimo (per esempio: pensieri negativi) ed esterni (influenze ambientali come il caldo), definiti stressor, che hanno la capacità di modificare la condizione di equilibrio.

Il nostro organismo, sotto lo stimolo dello stressor, produce una risposta individuale allo stress che comprende tutto l’insieme di quegli adattamenti soggettivi, fisiologici, emozionali e psicologici volti a ristabilire l’equilibrio perduto. Appare chiaro quindi, che lo stress di per sé è una risposta naturale del nostro organismo, e che non necessariamente debba essere negativo, come spesso accade nel pensiero popolare; anzi senza questa risposta adattiva, l’essere umano andrebbe incontro all’estinzione. Differente invece è il quadro che si verifica quando le nostre risposte adattive rimangono attive anche in assenza di particolari stimoli determinando una perenne sensazione soggettiva di ansia e a volte di angoscia.

Il nostro organismo elabora sul piano fisiologico tutta una serie di reazioni biochimiche in presenza di un fattore stressante, che sostanzialmente, lo mette in condizione di lottare o fuggire (basti pensare ai nostri piccoli amici animali, come per esempio i gatti, che messi sotto pressione tendono ad attaccare o fuggire in un luogo apparato e sicuro). Questa reazione biochimica del tutto naturale che si produce, per esempio quando, sulle strisce pedonali stiamo per essere investiti da una automobile e che ci consente di fare un balzo come degli atleti olimpionici, senza neanche avere il tempo di razionalizzare il pericolo dell’evento, è davvero indispensabile.

VALBADIA JAZZ FESTIVAL 2009

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L’innesco della reazione di stress avviene in seguito all’esposizione a stimoli che possono rivestire il significato di agenti stressanti. Tale proprietà viene tuttavia data, nella maggior parte dei casi, dal significato che lo stimolo assume dal singolo individuo. La risposta stressante è pertanto influenzata da almeno due ordini di fattori che sono:

• Il tipo di evento da fronteggiare (l’entità oggettiva dello stimolo) • Il significato che lo stimolo assume per il singolo soggetto. Lo stress attiva tutto il nostro corpo, in particolare, mette in moto il sistema endocrino, il sistema nervoso autonomo, il sistema

immunitario, il sistema muscolo scheletrico e l’apparato digerente determinando uno stato di allarme che mal concilia con lo stato di rilassamento al quale sarebbe opportuno ambire per mantenere un corretto equilibrio psico-fisico.

Diversi studi scientifici hanno dimostrato che la pratica costante delle discipline bionaturali e, in questo caso specifico lo yoga, hanno portato degli ottimi contributi nel mantenimento di un buon stato di salute soprattutto dal punto di vista psicologico (Arpita, “Physiological and psychological effects of Hata Yoga: a review of the literature).

Vacanza in montagna in Alto Adige equivale anche a mangiare bene, anzi a mangiare “buono”. Ecco la ricetta per la preparazione dei “Canederli di rape rosse” che abbiamo “testato”: PER 6 PERSONE: 300 GR. DI PANE RAFFERMO, 100 GR. DI RAPE ROSSE BOLLITE 1 CIPOLLA, 2 UOVA, 1/4 LT. DI LATTE, 2 CUCCHIAI DI FARINA, SALE. PER LA SALSA: 1/4 LT. DI PANNA, ERBA CIPOLLINA, SALE PARMIGIANO GRATTUGIATO (meglio sarebbe il formaggio del luogo, ma…)

ANCHE UNA VACANZA IN MONTAGNA CONTRIBUISCE A RIDURRE LO STRESS…

CANEDERLI DI RAPE ROSSE

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Tagliare il pane a quadratini, aggiungere le rape tagliate piccole, la cipolla rosolata, il latte e il sale. Lasciar riposare per 10 minuti e fare dei piccoli canederli che verranno cotti nel brodo bollente. servire con salsa di erba cipollina. Per la salsa, far bollire per 6 minuti la panna, aggiungere il formaggio e l'erba cipollina.

INCONTRI RAVVICINATI…ANZI RAVVICINATISSIMI

Eh già…nelle foto avete proprio visto bene!! Il pomeriggio del giorno 16 Luglio a Bolzano c’è stato lo “storico” incontro tra Carl Insam (Masni), Diana Kundera e Sandro Glavina. Andare in vacanza in Alto Adige significa anche avere l’opportunità per combinare un incontro tra gli amici di Jazz Project – Magix.Info in Italiano. L’incontro è stata una gran bella occasione non solo per conoscersi di persona, ma anche per scambiare esperienze di “musicmaker”.

Masni ha spesso immortalato nelle sue foto il Sassolungo.

Ora omaggiamo Masni (e gli altri lettori) della nostra versione del Sassolungo in…controluce !!

MASNI (Carl insam) INCONTRA SANDRO E DIANA

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ANAGRAMMI GRUPPALI

SOLUZIONE DELLO SCHEMA N. 1/6 COLLE MORENE DOLINE PIANURE

SOLUZIONE DELLO SCHEMA N. 2/6 RANE GATTO CAVALLO PICCIONE

PROPONIAMO ORA LO SCHEMA N. 1/9 (per le regole del gioco fare riferimento ad "Eventi Jazz n. 6) UTILIZZANDO UNA SOLA VOLTA TUTTE LE LETTERE CHE COMPONGONO LE SOTTOSTANTI 5 PAROLE SI DEVONO OTTENERE ALTRE 5 PAROLE CHE SONO TUTTE IL NOME DI STRUMENTI MUSICALI (Esempio: saxofono, mandolini, ecc.) 5, 5, 6, 7, 11 TRANSITO

EFFLUVIO

GOTICA

ALPINO

ATOLLO

Per la Galleria Jazz ecco un altro quadro di Sandro Glavina, sempre realizzato con la tecnica compositiva usando le forme di PowerPoint. Il quadro (Black Man and Sax) è stato utilizzato come immagine di copertina del CD Jazz Project’s Friends Summer Compilation 2009. Tutti i quadri di Sandro Glavina sono “esposti” nel sito:

http://maliktorain1.ning.com (nella pagina di Sandro Glavina)

Prezzo del quadro: fate voi l’offerta…non inferiore a 1.000.000 EURO..Grazie!!

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PROGETTO “RICOSTRUIRE IL CD A DISTANZA”

Newsletter - protocollo AN01/10a/09 Noterete, che in questa newsletter per ogni elaborato metteremo anche un Abstract in lingua inglese (inglese imperfetto, di derivazione “googliana”, ma speriamo sufficiente ad orientare anche gli amici anglofoni).

In this newsletter there is also an abstract in the English language in every article

The group Magix.Info in Italiano will be closed in September… Scrive Fazcher: “Questo gruppo il primo settembre 2009 cesserà di esistere in quanto sono stati superati i fini della sua stessa ragione d'essere. Invito i suoi membrì a realizzare altri gruppi con tematiche nuove che possano coinvolgere maggiormente i membri che ne faranno parte. Un sincero ringraziamento a tutti”. E noi diciamo un grazie di cuore a Fazcher per aver sostenuto per oltre un anno il suo splendido progetto.

FINALITA’ DEL GRUPPO aMici.it (Nuovo gruppo fondato il 18 agosto 2009 in www.magix.info)

via E-mail forniamo agli amici la copertina della Summer Compilation. La si può stampare e ritagliare… Cercheremo di mandare agli amici un po’ alla volta, via mail, anche gli MP3 dei brani così da poter ricostruire l’album per chi non avesse la possibilità di scaricarli da internet.

Abstract: In the www.Magix.info there is new group: aMICI.IT. The mission is “Keep open a meeting point” for Italian friends and all friends (photographers, musicians, videomakers). This group is in the “old spirit” of the oldest groups. The name of this group remembers… Mici (cats). The “cats” are independent or associated", but in this group, they want to continue contacts. The group is founded by Sandro Glavina, Diana Kundera, El Pirata.

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Questo gruppo nasce con la semplice finalità di proseguire un cammino già iniziato nella vecchia ed anche nella attuale Community attraverso altri ex-gruppi. Ossia di mantenere aperto “un punto di ritrovo” per gli amici italiani, così, tanto per non perdersi di vista, ma ovviamente è aperto a tutti coloro che avranno piacere di aderire. Il logo del gruppo rappresenta in qualche modo lo spirito degli aMici.IT (che, come i gatti, hanno modo di potere stare assieme, ma al contempo conservare la propria indipendenza). Gatti un po’ di strada quindi, non rinchiusi in un gattile. Nel logo è simpaticamente rappresentata una macchina fotografica che si regge su di un treppiede fatto con note musicali, per rimarcare che il gruppo è indirizzato a tutti coloro che praticano tutte o ciascuna delle diverse discipline* (foto, video, musica) contemplate in questa Community. Nulla di impegnativo quindi per chi aderirà ad aMici.IT, ma semplicemente un modo per offrire visibilità reciproca in quanto, aderendo ad un gruppo, è più facile rintracciarsi con la navigazione nel sito.

*Per tali motivi, essendo stata richiesta da Magix l’adesione ad una categoria, Abbiamo selezionato “Internet e website” così da non far torto a nessuno, ma anche pensando al fatto che molti amici hanno un loro sito.

ARYA SHARI

Arya Shari studia canto e pianoforte. E’ vocalist in un ensemble vocale, con concerti tenuti in Italia, Austria, Slovenia, Croazia, Polonia, Francia, Ungheria e Repubblica Ceca. Il repertorio spazia dalla polifonia rinascimentale al periodo classico e romantico. Le piace ascoltare tutti i generi musicali ed è interessata anche alle varie forme del jazz, in particolare il jazz cantato. E recentemente divenuta membro della Magix Community.

Arya Shari studies singing and piano. She is a vocalist in a vocal ensemble. Performed in Italy, Austria, Slovenia, Croatia, Poland, Hungary, France and Czech Republic. The repertory ranges from Renaissance polyphonic music to the Classic and Romantic. She likes all music and she has an interest in jazz, particularly jazz singing. She is new member in the Magix Community.

Abstract: Fazcher, a old Jazz Project’s friend and member of Magix Community, in this interview tells his life. He explains how and when to start playing, his experience with the “Winston Salem Band” in Rome, what are the types of music he prefers, his current and future projects with the music. Fazcher, alias Fabio Cherubini, is a very good bassist and arranger just for fun, and hopes that his children too can learn the music. Fazcher agrees that “A life without music is like a body without soul”.

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- Allora Fazcher...Come è iniziato e proseguito il tuo "viaggio musicale"? Raccontaci sin da quando eri piccolo, perchè abbiamo visto la tua foto nella Magix Community di quando a 5 anni avevi la chitarra in mano... - Sono nato a Roma il 31 Marzo 1966 da genitori, entrambi lavoratori, nella loro seconda giovinezza; mia mamma aveva già 40 anni e mio padre 44. Sono il fratello di Marco, nato 8 anni prima di me. Perché dico di lui? Perché è lui che mi ha realmente influenzato negli anni a seguire sia nel fare musica sia nel ascoltare determinati generi. Entrambi i miei genitori, per quanto di estrazione proletaria, grandi lavoratori, erano grandi amanti della musica. Loro non avevano mai potuto suonare ma l’ascoltavano tantissimo, come potevano, nelle loro possibilità. Tra le tante altre cose, hanno fatto il possibile affinché noi figli avessimo la possibilità di mantenere e, se possibile, esercitare questa passione. Noi siamo stati per loro una forma di riscatto verso questa passione. Cosa che entrambi abbiamo fatto volentieri. Penso che i miei genitori mi hanno fatto ascoltare musica sin da quando sono nato, perché ricordo che avevo sin da piccolo un personale mangiadischi ed una radio. E poi mio papà aveva una delle prime mangiacassette nella sua 850 Special, un giradischi per l’intera famiglia e un bellissimo registratore a nastro dove registravamo i nostri canti. Voglio rammentare che stiamo parlando dei primi anni ’70, quindi è ingiusto paragonare le possibilità di ascolto musicale con i bambini d’oggi. E’ indelebile l’immagine di me che andavo a vedere mio fratello, accompagnato da mio padre, a ricevere lezioni di chitarra acustica a casa di Nino, uno stornelliere di trastevere. Da più grande ci sono andato anche io, credo intorno agli 8/9 anni, per un paio di anni. Qualche volta andavamo a mangiare la pizza in una trattoria di Trastevere dove cantava Nino. Rimanevo affascinato dai movimenti sincopati della sua mano. Un gran bel ricordo... Effettivamente mio fratello mi ha fatto da sparti acque; grazie a lui ho avuto la strada spianata nell’ottenere più facilmente certe cose dai miei genitori. Quando io ottenevo per la prima volta una cosa, lui aveva già dovuto lottare prima di me. Ne abbiamo riparlato, di queste cose, ridendoci sopra. Ero costretto ad avere le cose che aveva già usato lui, ma potevo averle prima rispetto a quando le aveva avute lui ! Quindi, già da bambino, avevo la mia chitarra acustica e nella pre adolescenza il basso (per non parlare del motorino, dello stare fuori casa fino a tardi la sera, ecc...). A 14 anni organizzo proprio io il primo gruppo. Era formato da me al basso e canto, alla chitarra elettrica e canto Vincenzo (grande amico, tuttora), alla batteria Massimiliano, alla tastiera Luigi, Alla chitarra accompagnamento Gaetano e alla tromba Peppi (già!.. Incredibilmente una tromba e per di più suonata da un italo inglese!) Dopo infinite discussioni ci siamo chiamati i “Winston Salem” (maledette “sigherette”, il nome l’abbiamo preso da una città americana che le produceva, leggendolo su di un pacchetto. Allo stesso tempo ci ricordava la caccia alle streghe!) A maggio del 1981 riusciamo ad ottenere il primo concerto alla Scuola Media Nino Bixio. Era la prima volta che una scuola statale delle medie permetteva di fare un concerto al posto delle ore di lezione. A dei ragazzini!... Che emozione! Ricordo ancora i brani: “Yellow submarine” e “Let it be” dei Beatles, “Suonare Suonare”, “Si può fare” e “Maestro della voce” della Pfm, “Bring on the night” degli emergenti Police! Quanto abbiamo provato… lo facevamo sia a casa di Luigi che di Massimiliano. A volte a casa mia o di Vincenzo e, quando potevamo, in una cantina in Via F.Massi a Monteverde che il proprietario aveva attrezzato a pseudo sala d’incisione. Una nota simpatica: al concerto, in prima fila, un giovanissimo Alessandro Britti (2 anni più piccolo di me), grande amico di Vincenzo e poi in futuro anche mio. Già, negli anni a seguire il gruppo Winston Salem diviene una sorta di jam session dove ha suonato un sacco di gente di Monteverde. Le colonne portanti diventiamo io e Alex Britti e ci ruota un sacco di gente più o meno in gamba. Addirittura Roberto Gatto ha suonato con noi un paio di volte. Facciamo diversi concerti e finiamo addirittura in cronaca de “Il Messaggero” quando abbiamo suonato alla Scuola Enrico Fermi di Roma. Ho il video su una VHS di uno dei concerti al Fermi. Lo custodisco gelosamente. Non posso pubblicarlo per rispetto a Britti. Ho passato gli anni, tra i 18 e i 23, a suonare a tutto spiano. Ogni luogo, ogni momento era una scusa per farlo. Poi la…crisi. Mi sono reso conto che se non studiavo musica, non ero più in grado di migliorare il mio modo di suonare, di fare di più. Non ero più soddisfatto di me stesso. Mi ero diplomato, ma ormai il lavoro mi prendeva molto tempo e dovevo lavorare per permettermi di sposare la donna con cui vivo ancora, Luciana. Ho “sbroccato” ed ho venduto il mio basso fender e il mio amplificatore valvolare autocostruito (una bestia di 1 metro e 50). Alex Britti mi ha “maledetto”. Mi ha sempre rimproverato per questo mio gesto. Lui ha continuato per la sua strada, ha fatto tanta gavetta, è andato a suonare anche per le strade d’Europa. Ha fatto bene. E’ un grande talento della musica ed un “mostro” con la chitarra… Raramente ci sentiamo per telefono ed ancora più raramente ci vediamo per una cenetta intima (generalmente insieme all’amico comune Vincenzo), ma spesso abbiamo modo di scambiare opinioni e “cazzate varie” via facebook (lui è presente personalmente in veste anonima e con una pagina ufficiale). Per quel che mi riguarda, credo tuttora di aver fatto la scelta giusta per me in quel momento perchè volevo l’indipendenza economica e dovevo lavorare, volevo riuscire ad andare a vivere con Luciana. Forse potevo evitare di vendere tutto… Nel 2000 ho scoperto programmi arranger per computer, quali Cubase, Acid e Magix. Attraverso questi si è scoperchiato quel coperchio che avevo forzatamente messo sopra la pentola dell’ispirazione musicale. Ho iniziato a fare musica in maniera diversa: da arrangiatore. Ho anche realizzato il mio primo sito web www.fazcher.com su cui ho pubblicato la mia musica. Da bravo anarchico liberista ho permesso il download gratuito della mia musica. Col tempo, grazie anche all’avvento della banda larga su Internet, sono uscite le prime community. Ho conosciuto la Magix Community. Con questa ho avuto modo di avere un “confronto” con tanti altri artisti sulla mia produzione, ma anche di ascoltare un sacco di musica ben fatta. Ed ho potuto continuare ad “imparare”. Inoltre, forse la cosa più importante, ho avuto modo di fare amicizie particolari, perché non “in visu”, ma di grande impatto emotivo. E voglio appositamente ricordarne uno che è Sandro Glavina con cui ho incredibilmente tantissime affinità, pur vivendo lontani e con età differenti. Gli voglio un bene dell’anima. Abbiamo fatto assieme diversi brani, anche il primo concerto on demand della community! Innovatori. Lui è geniale. Un vero artista. Grazie a diverse sollecitazioni provenienti da persone della community come Ginni Ezelupo con cui ho fatto la mia prima collaborazione (dalla sua musica, un video photoshow dedicato a Roma), Carl insam, Roby Tav, Sergio Antolini ma tanti altri, sono tornato a suonare. Infatti ho comprato prima una chitarra classica da studio, poi un basso da studio con un piccolo amplificatore, una pedaliera multieffetti ed infine una tastiera muta usb (tutto questo anche per permettere ai miei figli di potersi approcciare facilmente alla musica suonata).

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Nel tempo, sono diventato un grande utilizzatore di computer ed ho acquisito tantissima esperienza, quindi una forte “scioltezza” intuitiva. Questo mi ha permesso di sopperire alle mie carenze nel suonare, con “trucchetti” informatici. Gli attuali software arranger permettono cose grandiose. Nella nuova community di Magix ho fondato il gruppo “Magix info in Italiano”. Ho avuto molte adesioni. E’ stato un punto di riferimento iniziale per gli italiani. Poi ha perso di verve. Il gruppo doveva sopperire alla mancanza del sito italiano della community. E’ però notizia recente, finalmente, della realizzazione della community in Italiano. Ho deciso di chiudere il gruppo. Lo farò per fine Agosto. Non ha più senso la sua esistenza nella sua attuale forma. Oltre che in Magix Comm e con il mio sito personale, sono presente anche su MySpace music e Facebook. Quest ultimo è quello che seguo di più perché, grazie alla presenza di una bacheca virtuale multimediale condivisa, permette una maggiore interazione con gli amici. Sono in fermente attesa di “Google wave” che si promette di essere la community definitiva in quanto integrerà tutto il possibile dello share, dalla chat al multimedia, dall’e-mail ai forum, ecc… - - Cosa rappresenta per te la musica ? - Mi piace citare un aforisma di un personaggio antico molto famoso a Roma, Cicerone: “Una vita senza musica è come un corpo senz'anima”. Già! Ne aggiungo un altro a conferma dell’importanza vitale, che supera l’udito perché la musica è “vibrazione” delle energia dell’umanità. "La musica è la voce che ci dice che la razza umana è più grande di quanto lei stessa sappia." (M. C. Garretty). Voglio aggiungere, per sorridere, per autoironia, perché mi riguarda da vicino poichè detto da un grande bassista, Jaco Pastorius, e perché spesso è quello che faccio io attraverso il modo di suonare con l’ausilio di software arranger e i sample loops : “Come disse Stravinski, nessun buon compositore prende in prestito...rubano!” - - Perchè la scelta di suonare il basso ?

- Mio fratello si compra il basso nuovo e io comincio a suonare con il suo vecchio, un Fender. Mi piace e poi tutti sanno suonare la chitarra, c’è uno scatafascio di gente che suona, spesso malamente, la chitarra. che palle! Allora faccio un gruppo io e io sono il bassista! - - Quali sono state le più importanti influenze musicali che in qualche modo hai assorbito ? - Quanto mi ha influenzato mio fratello Marco !! Eppure da piccolo non ci andavo nemmeno d’accordo. Abbiamo iniziato ad andare d’accordo quando eravamo ormai adulti. Lui metteva molta musica, era più grande ed aveva più possibilità economiche. Da piccolo io ascoltavo Pink Floyd, Genesis, Deep Purple, Uriah Heep, Led Zeppelin e tanti altri rockettari e poi jazz rock come i Perigeo o gli Area; progressive come la PFM o i King Crimson. E ancora Il Banco del Mutuo Soccorso. Poi, cresciuto, ho cominciato a metterci del mio con Frank Zappa, Jaco Pastorius, Santana, Police, Vitus, e.. ne dimentico una marea, veramente una marea !! Potrei riempire una pagina per i tanti autori che ho ascoltato e amato. Devo dire che ormai ho raggiunto una maturità d’ascolto che mi permette di amare la musica in toto, qualsiasi genere, anche la leggera o la Pop o Rap etcetc purchè suonata bene, decentemente, con il cuore e la passione e non solo con i soldi. Amo cercare nuovi autori che mi solleticano l’intelletto uditivo! - - Da te abbiamo sentito il funky, il rock, il jazz, l'elettronica.... cosa ti diverte di più suonare e in cosa ti reputi più preparato nel fare ? - Non ho preferenze. Mi piace suonare, mi piace inventare, mi piace costruire, mi piace la multimedialità, l’interazione sulle realizzazioni. Devo avere emozione nel farlo e fare cose che danno emozione. Quindi lo faccio solo quando ispirato. E lo faccio solo per divertimento. Da me continuerete ad ascoltare tutti i generi. Anzi mi avventurerò sicuramente in “cose” mai suonate. - - Hai qualche particolare progetto musicale per il futuro ? - Qualcosa non farà piacere. Affrontiamolo subito. Come detto, chiuderò il gruppo di Magix, ma sicuramente interromperò anche l’account di Magix perché ormai ha esaurito il mio interesse. Non mi coinvolge più. Non mi ispira più. Ritengo conclusa l’esperienza. Preferisco farlo ora prima che arrivi ad avere “rabbia” per le cose che non mi piacciono più della Community. Devo decidere se chiudere proprio l’account o semplicemente non frequentarla più (cosa che faccio già). Questo non interromperà il rapporto con le amicizie sincere, e non interromperà la possibilità di vedere ed ascoltare le mie realizzazioni multimediali. Sono già attivi dei canali che già lo permettono nella forma che preferisco. Ho parlato di realizzazioni multimediali appositamente perché proprio queste cercherò di sviluppare, anche attraverso collaborazioni. Spero anche di avere la possibilità di collaborare ancora con Sandro Glavina attraverso il gruppo J.E.R. Jazz Electro Rock. Attualmente c’è già in realizzazione il nuovo album “The Human Kind”. Il primo brano è già stato pubblicato. Presto rinnoverò il mio sito rendendolo più immediato, con meno fronzoli e allo stesso tempo con maggiori punti d’interesse che vanno al di là delle mie pubblicazioni. - Pensando alle tue esperienze, cosa consiglieresti ad un ragazzo che si appresta ad approcciarsi con il "fare musica" ? - Non ho davvero trucchi o segreti da svelare e tanto meno non mi sento di poter consigliare nessuno perché la mia passione per la musica è soltanto integrazione del mio essere e non mi ritengo così bravo da poterlo fare. Mi viene spontaneo pensare che studiare, rimanere umili e divertirsi, approfittare della propria spontaneità genuinità e ispirazione siano elementi naturali che un giovane debba avere per fare musica. - - Ed ora, infine, ti diamo la possibilità di “inventare” da te due domande per darci un tuo ritratto ancor più completo ed a cui ti fornisci, ovviamente, la risposta…

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- Ok !! La prima domanda è “Perché il nome d’arte Fazcher ?” ed a questa rispondo: - Da ragazzino, nei giochi da bar come pacman o space invaders, i record potevano essere scritti con solo 3 lettere. Io giocavo spesso con un mio amico che si chiamava Fabrizio. Per distinguermi da lui nell’iniziali mettevo i miei record con la scritta “faz” anziché “fab”. Con l’avvento dei PC in casa con il Dos si potevano mettere un massimo di 8 lettere, da allora è stato sufficiente aggiungere l’iniziale del cognome. Il Nick “fazcher” quindi risale a 25 anni fa… - La seconda domanda, che vuole essere anche una mia riflessione, è: “Rimproveri ?” E qui dico: - Certo, una marea, sono molto critico con me stesso e mi salvo dall’autodistruzione grazie al fatto che sono anche molto autoironico. Detto questo, mi rimprovero seriamente del fatto che sono totalmente incapace d’insegnare a fare musica ai miei figli. Il più grande, Leonardo, ci prova ed usa anche il programma Acid, inoltre gli piace ballare Break dance. Il più piccolo, Damiano, ha il dono dell’intonazione e gli piace cantare. EntrambI sono grandi ascoltatori di musica. Spero che possano fare a meno dei miei insegnamenti tecnici e trovare il modo d’imparare a suonare, o comunque ad avere a che fare con la musica in qualche positivo modo, per sentire anche loro, come me, le “vibrazioni” dentro! –

- Allora Sandro…Come è iniziato e proseguito il tuo “viaggio musicale” ? Raccontaci un po’ il tuo percorso e dicci qualcosa sulle tappe che per te sono state più significative… - I ricordi sono moltissimi , a partire dal 1961, ossia 3 anni dopo la mia nascita. Direi che, più che ricordare riguardo ciò che feci nel 1961, in realtà conservo ancora oggi la traccia su di una audiocassetta nella quale era stata riversata negli anni 70, la traccia originale tratta dalle vecchie bobine del registratore di mia nonna. Perché il 1961?...perchè in quell’anno mia nonna comprò il mitico “Geloso” e la prima registrazione la fece appunto con la mia voce. In quella prima registrazione si può ascoltare un Sandro che pasticcia con lo “scat” e si diverte moltissimo, tanto che le risate prevalgono sull’incerto fraseggio. A mia nonna piaceva fare “scat” e non solo… ho il ricordo diretto di quando, ad esempio in cucina, improvvisava melodie inventate sul momento, usando come testo le… ricette di quanto si apprestava a cucinare…. Quindi una nonna “scat”, ma anche “rap” ! A quattro anni mi venne regalato per S.Nicolò il… “pianoforte a coda” che strimpellavo da… sotto il tavolo per la gioia della mia famiglia. A cinque anni ricevetti una “tromba”…insomma c’erano continue occasioni per fare musica e ricevere in regalo qualche pseudostrumento-giocattolo musicale (ma ricordo di ave avuto anche una vera armonica ed una vera melodica). “Tutto, tranne il tamburo!” dicevano i miei, ma poi è arrivato anche quello ! Credo di aver prodotto molti…concerti in casa, in particolare mi piaceva “suonare” assieme al maestro Gorni Kramer, quando questi appariva nelle trasmissioni televisive di quei tempi…A casa di mia zia potevo invece esibirmi assieme a…Louis Armstrong, in quanto lei metteva su i suoi dischi ed io suonavo “parallelamente”. Mi infastidiva invece mio cugino che ascoltava la musica dei Beatles e soprattutto mi infastidiva la musica dei Beatles, che era ben diversa dalla mia “cultura jazz”. Riprendo la storia del mio percorso con la “tappa” della quarta elementare. Qui venni reclutato dalla maestra di musica (a quei tempi si facevano davvero le ore di musica a scuola) Edda Calvano ed immesso nel neonato coro di voci bianche dei “Piccoli cantori della città di Trieste” che lei dirigeva. L’avventura durò per due anni, sempre in sala prove, con l’eccezione di una “forzata” partecipazione individuale ad una sorta di selezione regionale dello Zecchino d’Oro presentandomi con la swingata “Pippo non lo sa”, tanto per rimarcare la mia estrazione jazz. Quando conclusi le scuole elementari si concluse anche l’avventura con il coro, che proprio da quel momento iniziò finalmente ad uscire dalla sala prove, presenziando via, via a molte manifestazioni nazionali ed internazionali. Durante gli anni delle scuole medie mi dedicai a fare molto sport. L’unico episodio musicale fu quello di un paio di mesi trascorsi con un anziano e noioso maestro di musica a tentare di suonare il flauto nella Banda dell’Oratorio. Esperienza che mi stufò molto presto perché il maestro sosteneva che non si doveva maneggiare alcun strumento sino a che non si conosceva perfettamente la notazione musicale.

Abstract: Sandro Glavina is the founder of the Group Jazz Project. In this interview he tells its relationship with the music and his experiences. He says that for him, the music is a way to play, just for fun. Sandro says “We learn by playing, We learn trough fun”. He has interest in poetry, painting, theatre, he likes to organize events and he believer in friendship. His next project is to write a book.

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Imparai se non altro a leggicchiare la musica (che ben presto dimenticai), ma divenni, in compenso, un ottimo giocatore di basket. No…! c’è ancora qualcosa di quel periodo che ha a che fare con la musica…mi divertivo a “costruire” strumenti musicali tipo chitarre fatte con il compensato per la cassa ed elastici come corde, strani strumenti percussivi ecc. Venne il tempo delle scuole superiori. E qui “riesplose” l’interesse per la musica, sia ascoltata che “agita”. Sono talmente tante le situazioni avvenute in pochi anni che mi riesce difficile riassumerle. Voglio però accennare alle esperienze di “aggregazione” più significative. Comincio dalla fondazione, assieme agli amici, del gruppo “Abstract Music Nuova Esistenza” orientato al progressive, o meglio, al T.P.T. cioè “Tentativismo Progressive Triestino” poiché quello era il genere che avevamo “inventato”. Tutta musica nostra e testi nostri. Esperienze incredibili, robe dell’altro mondo…la quintessenza del divertimento totale (a scapito anche dello studio). Abbiamo usato ed “osato” di tutto. All’inizio usando soprattutto strumenti derivati dalla nostra “ingegneria”, ossia batteria costruita con i fustini del detersivo, campane tubolari ricavate da tondini per uso industriale, vere corde del basso applicate a chitarre-giocattolo, aerofoni alimentati dalla pompa a pedale del materassino gonfiabile. Tutto ciò poi nel tempo sostituito da veri strumenti, ma sempre accompagnandoli con l’uso di chiavi, cucchiai, bottiglie di vetro riempite con acqua a diversi livelli ecc. Sull’uso degli strumenti veri a tastiera ho utilizzato progressivamente dall’hit-organ Bontempi al sintetizzatore. Ma “Abstract Music” non significava solo fare musica…c’era una intera organizzazione in movimento…concerti nelle cantine, produzione di audiocassette, etichetta discografica, progettazione delle copertine, photobook, diffusione dei vari prodotti, insomma un vero e proprio sistema di marketing, probabilmente stavamo subendo gli influssi degli studi tecnico-commerciali che stavamo facendo. Un’altra tappa importante di quel periodo, parallela e anche immediatamente successiva, fu la collaborazione con un altro amico che aveva il soprannome di “L’Ameba Pazza”. Lui conosceva per davvero la musica, aveva la predilezione per la musica contemporanea e si autodefiniva “compositore”. Con “L’Ameba” venni introdotto all’ascolto della musica contemporanea (Stockhausen, Penderecki, Luigi Nono, Maderna, Cage, e moltissimi altri) ed ovviamente coinvolto nella produzione ed esecuzione di centinaia di lavori. Fondammo il “Laboratorio di Ricerca Sonora Elettronica e Contemporanea”. Ricordo interi pomeriggi trascorsi alla “ricerca di suoni e rumori”. Andavamo a registrare in diretta il passaggio dei TIR sulla camionale, registravamo i rumori prodotti dalla centrifuga della lavatrice, dal frullatore, il canto di uccelli, il sibilo del vento. Tutto poi veniva mixato nel laboratorio con i suoni prodotti dal pianoforte, violino, percussioni… Avemmo il coraggio di esibirci in una sala davanti ad un pubblico di 200 persone, organizzando un “Seminario di Introduzione all’ascolto della Musica Contemporanea”. Fummo assolutamente seri, il pubblico fu assolutamente rispettoso ed attento, in compenso alcuni nostri amici seduti in prima fila quasi caddero dalle sedie… Una terza tappa estremamente significativa nel periodo quasi-post-scolastico e post-scolastico (dal 1976 al 1978) si concretizzò nella “Casa della Libertà” di via delle Monache (che non c’entra nulla con le attuali formazioni politiche, semmai ci si orientava a pensieri libertari ). Si trattava di un grande e vecchio appartamento preso in affitto, in cui si faceva teatro-underground, poesia, canti, suoni, arte grafica, scultura ecc. Alla fine degli anni 70 e sino alla metà degli anni 80, l’esperienza con la musica si spostò, sia per me che per gli altri amici , nella ricerca “cantautoriale”. Imparai a strimpellare la chitarra. In generale, tranne qualche rara eccezione, suonavamo tutti da cani, ma in compenso la produzione di testi fu enorme. Sicuramente però il filone che ebbe maggior successo come fatto di aggregazione e sano divertimento con “spirito da gitanti” fu quello della “musica cantautorial-demenziale”. In tale direzione ho lavorato con il gruppo de “I Cimeli” e con l’amico Michele nel duo “Michele & Sandro” e ci esibivamo nella vecchia Scuola Infermieri, per la gioia (infatti ci apprezzava davvero) della direttrice. Non ho esperienze di gruppo nel periodo che va dall’84 al 2000 perché in tal frangente ho fatto principalmente il papà (che implica però, sul piano musicale, l’impegno con le ninne-nanne, almeno per i primi periodi). E’ pur vero che “in privato” proseguivo nel mio tempo libero a giocare con il sintetizzatore e quando mio figlio è divenuto più grandicello, ci siamo comprati il “karaoke” e con quello abbiamo fatto cose “mostruose”, tranne che cantare i veri testi sulle basi note. Abbiamo infatti usato le basi per cantare nuove melodie, reinventando totalmente i testi, ma anche inventandoci un “esercito” di cantanti immaginari e cercando per ognuno di caratterizzare una voce diversa. Tutt’ora conservo sulle audiocassette la registrazione di almeno una ventina di “festival” di un’ora e mezza ciascuno. Dopo vari altri esperimenti ludico-musicali, nel 2004 ho “scoperto” il Music Maker e nel 2006 anche la Magix Community. dal 2004 ad oggi è però storia che considero attuale e sulla quale potrei scrivere un intero diario-libro (cosa che sto effettivamente tentando di fare). Da tutto quello che ci hai raccontato, si desume quindi che per te la musica è sostanzialmente un gioco… - Esattamente !! Un meraviglioso, coinvolgente, spontaneo e formativo gioco che si può fare a tutte le età e che offre l’opportunità di aggregare in questo gioco, persone di tutte le età, culture, pensieri ecc. Mi piace sempre fare riferimento alla lingua inglese (che non è il mio forte) che utilizza il termine “to play”, il quale significa sia “giocare”, sia “suonare”… Però, per imparare a suonare uno strumento è necessario molto studio, non il gioco… - Sono d’accordo… è necessario studiare per imparare a suonare uno strumento, o meglio per padroneggiare l’uso completo di uno strumento… Infatti, io non ho padronanza di alcun strumento, a meno che non si possa considerare il musicmaker come uno strumento…In ogni caso io non mi considero uno strumentista, bensì un...compositore ! Mi piacerebbe infatti (con molta curiosità) poter proporre le mie "invenzioni" a qualche vero "strumentista" e vedere cosa ne viene poi fuori (e per alcune invenzioni musicali che ho fatto sono certo che, con alcuni aggiustamenti esecutivi, potrebbe essere una cosa decisamente interessante..). Non sono d’accordo sul fatto che si debba generare una dicotomia tra “studio” e “gioco”. Non sono io a dirlo, ma il gioco è uno straordinario strumento di apprendimento. Sia da bambini che da adulti si apprende anche attraverso il gioco. E se giocando ci si diverte, l’esperienza del divertimento è la componente emotiva che rafforza l’apprendimento. Forse nei “luoghi sacri” dove si apprende a fare musica, si gioca poco… Alcuni miei amici che hanno “studiato” musica hanno sempre narrato della loro esperienza come un vero calvario… Per quanto mi riguarda, la musica rimane per me un modo per giocare… e… Bah…!!!... ma perché devo fare tutti questi ragionamenti ?? Sembra proprio che gli adulti debbano sempre rovinare tutta la spontaneità di un loro gesto dovendo per forza trovare una motivazione “equilibrata” in grado di giustificare l’azione stessa… No, mi rifiuto… Io sono ancora nel…1961 e dintorni… con il mio pianino e la mia trombetta… forse c’ho la Sindrome di Peter Pan…vabbè, Peter Pan suona pure il flauto…no, lo zufolo… c’entra qualcosa con il flauto di Pan ??

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Quali sono le più importanti influenze musicali che in qualche modo hai assorbito ? Non saprei dire, ma veramente non saprei !! Forse mia… nonna ?? Ho ascoltato ed ascolto di tutto, dal jazz al campanello, quando suonano alla porta. Per dare comunque un minimo di serietà nella mia risposta, devo dire che innanzitutto c’è il jazz a cui mi sono avvicinato come ascoltatore, introdotto dall’amico Massimo "Coltrane" già nell’adolescenza... Il mio amico Massimo che sicuramente è stato il più grande amico (e fortunatamente anche collega di lavoro, per un certo numero di anni, che ho avuto). Ma non ho mai cercato di fare il jazz che ascolto, per me fare ed ascoltare musica sono due cose diverse. E’ come guardi un film… non è che poi ti metti in testa di fare le cose che fanno nei film (anche se qualcuno lo fa ed a volte con tristi conseguenze). Quando ascolto, colgo l’espressione degli altri, quando gioco a fare musica bene o male esprimo me stesso. Per quanto riguarda il progressive, anch’esso scoperto nella pre-adolescenza, forse è stato più “influenzante”, ma solo perché facevamo tanto ascolto di gruppo. E’ talmente raro, da oltre una ventina d’anni, che mi capiti di ascoltare progressive. Al contempo il prog, o meglio, il “tentativismo progressive triestino” è quello che mi riesce tecnicamente meglio con il musicmaker (ed ora, venendomi nostalgia, andrò a riascoltare "La Carrozza di Hans" e "Celebration" che considero i capolavori assoluti della PFM). In ogni caso, mi ha sempre dato “fastidio” dover classificare un genere musicale… Mi mette ansia, quando nella Magix Community, devi per forza cliccare la maledetta casellina del genere musicale. Anche perché poi, c’è chi ascoltando, ti manda il commento: “No, non è jazz, è funky contaminato dal rock, ma con alcune tendenze al pop nella sottospecie dell’hip hop..” . Un giorno mi sono veramente incavolato ed ho mandato una risposta “Il jazz, un tempo, aveva le sue categorie ed i suoi periodi storici, oggi non è più così… ascoltare per credere…, ma ascoltare molto..!! (vedi NUjazz ad esempio, ma Miles Davis fu in tal senso il profeta poichè disse che: "il jazz è un qualcosa che di continuo deve rinnovarsi e mutare forma")”. Se mi fosse possibile, aggiungerei ai generi musicali da selezionare sulla Magix Community, il genere “gioco”… Cosa ha significato e cosa significa per te l’esserti avvicinato alla Magix Community ? Ha significato tantissimo, ed ero disperato quando hanno cambiato le cose rovinando un po’ la spontaneità della vecchia Community, volendo dar enfasi invece ad una C.M. più tecnica-scientifica. Nella vecchia Community si giocava molto di più. La Community è stato un mezzo per conoscere splendide persone condividere un sacco di cose… non voglio fare i nomi degli amici che ho incontrato in Community, ma solo per non rischiare di dimenticarne qualcuno e sarebbe ingiusto escludere qualcuno anche solo per mera dimenticanza. Posso solo dire che la maggiore “frequentazione-comunicazione-condivisione di esperienze-ecc.” è stata ed è tutt’ora con amici italiani, ma perché è ovvio che scrivere nella stessa lingua riduce le difficoltà espressive. Ho tentato qualche approfondimento anche con gli “anglofoni”, ma per me è un incubo…devo stare con il vocabolario in mano ed in ogni caso non riesco ad esprimere pienamente il mio pensiero in una lingua diversa…Eh…! Se invece di fare musica ai tempi della scuola…avessi studiato l’inglese…!!! Ad ogni modo nella Community mi sono divertito un sacco, oggi qualcosa di meno, perché molti amici hanno mollato… Le cose più belle sono state fare concerti virtuali, collaborazioni a distanza, mettere poi in piedi tutto l’allestimento organizzativo dei concerti, le locandine, la pubblicità, la corrispondenza ecc.. Insomma poter giocosamente esercitare tutte quelle cose “organizzative” che facevo con gli Abstract Music negli anni 70. Attualmente sono iscritto a non so neppure io quanti altri siti dove sono pubblicate varie musiche fatte. Ma i siti a cui sono affettivamente più legato, sono quelli realizzati dagli amici, li considero una continuazione del “old spirit” della vecchia Community. Però ora non voglio dire altro, sennò si rischia di perdere interesse a leggere l’eventuale libro che scriverò riguardo l’esperienza nella Magix Community… Hai qualche particolare progetto per il futuro ? L’ho appena detto, scrivere il libro… nonchè continuare a realizzare i progetti che già ci sono (collaborazioni, concerti virtuali, curare le amicizie attraverso Eventi Jazz, curare la gestione della “casa discografica” O’Strigheta Records Trieste…). Più che progetti, mi vengono mille idee al giorno, mando avanti quello di più immediato e che diventa possibile… Ci sono anche tanti progetti che non sono andati in porto…, ma non li archivio mai come “casi irrisolti” perché…, cantava la Vanoni, ”Domani è un altro giorno e si vedrà”. Ed ora, infine, ti diamo la possibilità di “inventare” da te due domande per darci un tuo ritratto ancor più completo ed a cui ti fornisci, ovviamente, la risposta… Ma…lo sa che per questa provocazione, lei verrà licenziato da “Eventi Jazz” ?? Vabbè… ci provo… allora mi chiedo “Ma in realtà, ti consideri un musicista ?” e mi rispondo che no, sono uno che gioca, ma siccome questo l’ho già detto e ripetuto, aggiungo invece che ritengo di avere una maggiore attitudine per gli aspetti manageriali, organizzativi anche in ragione dell’organizzare musica o gioco che sia. Non l’ho detto prima, ma un progetto che coltivo è quello di organizzare una “convention” di musicisti e/o musicmakeristi conosciuti nella Magix Community, iniziando con l’invitare gli italiani. La seconda domanda è “Oltre alla musica, cos’altro fai di.. artistico ?” Risposta: “poesia, arti grafiche, in passato anche teatro…ed ovviamente tutto nello spirito del gioco !”

IL SITO DELLA "TERRA LIBERA DELLA MUSICA" E NON SOLO... www.antoniofiorillomusic.com

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Abstract: in this contribute we annotate the essential parts about the website www.antoniofiorillomusic.com. The website is written in italian and english. In this website is pubblished the "Jazz Project's Friends Summer Compilation 2009" made by "Eventi Jazz". La visita a questo sito è del 11 agosto, quindi quello che di seguito troverete commentato, può darsi che nel frattempo sia cambiato ed ulteriormente progredito e questa è una ragione in più per visitare personalmente il sito in questione. Ci accoglie la presentazione del sito in cui è chiaro il messaggio che Antonio ha voluto imprimere "Benvenuti in Musicland, la terra libera della musica..." Ed è proprio questa terra libera che esploriamo, navigando in un sito di rara immediatezza, nella sua essenzialità, senza fronzoli, organizzato con pregevole ordine. Alla pagina "biografia" (stiamo seguendo l'ordine delle pagine) c'è l'essenziale di Antonio...i suoi dati anagrafici, i preferiti in cui figurano senz'altro i Genesis, alcune sue fotografie e quindi la discografia (dal 1980 al 2009). E proprio la discografia è poi apprezzabile nelle pagine "CD" (da 1 a 5) con tanto di copertine "incorniciate". Per ogni pagina (che corrisponde ad un album) troviamo la tracklist dove, cliccando su ogni titolo, ci è data la possibilità di ascoltare il relativo brano. La "barra gialla" prosegue con "O.S.T." (Original Sound Tracks). Qui si apre l'immagine di una "pellicola" che nei relativi fotogrammi trova inseriti i link per gli ascoltabili soundtracks. Non mancano poi le "rarity" a cominciare da "The Queen's Dance" (brano ispirato al periodo rinascimentale) per poi proseguire con "The pat of white grass" (preparato, ma non inserito nell'album della Foresta Incantata) e quindi proponendo "Savana" che risale al 1980, 2 minuti e 18 secondi di musica di musica etnica, con i suoni dell'Africa... Giungiamo così alla pagina "Guest" dove l'amico Antonio ha inserito i brani dei molti amici (con le relative copertine). Ritroviamo così, tanto per citarne alcuni, Masni, Dant-T, Hajo, Tommy-G e per non rendere ingiustizie a nessuno è opportuno visitare la pagina per riscoprirli tutti. Grande sorpresa alla pagina "G2" (e qui siamo un po' di parte, ma in misura del tutto giustificabile) dove troviamo pubblicata tutta, (ma proprio tutta) la "JAZZ PROJECT'S FRIENDS SUMMER COMPILATION 2009" con tanto di copertina e logo di Eventi Jazz e qui è doveroso un ringraziamento di tutto cuore ad Antonio per aver ospitato nel suo sito l'intero progetto. E dal jazz si passa al progressive...Nella pagina "G3" infatti ci sono 8 tracks della "Sandro Glavina Prog. Story" (ogni brano è introdotto dalla relativa copertina), storia del "tentativismo progressive glaviniano" dal 1974 ai giorni nostri. E passiamo dalla musica alle foto...due pagine in cui troviamo i ritratti degli amici di Antonio (Photo 1 e 2). Alla pagina "Keys" Antonio ci fornisce una "Korg-carrellata", strumentazione da lui utilizzata per la composizione dei brani. Nella pagina "Album" Antonio ci fornisce le esaustive informazioni relativamente alla storia della sua musica, come è nata, come si è evoluta, ecc. (Storia che prosegue nelle successive pagine). I vari ringraziamenti di Antonio ai visitatori li troviamo alla pagina "Contacts" (che ovviamente è predisposta anche per scrivere ad Antonio e per richiedere gli MP3 che si desidera ricevere, il tutto in forma di e-mail sicura). Infine, alla pagina "Link" ci sono i collegamenti ai vari siti e/o blog dei vari amici. Insomma un sito che va visitato ed ascoltato sicuramente e che Antonio ha voluto realizzare in formato bilingue: italiano ed inglese. Buona navigazione !!! (Ci perdoni Antonio per la caricatura che abbiamo realizzato e pubblicato qui nel titolo dell'articolo vicino alla sua foto ...e se lo desidera gliela spediamo via mail).

La Summer Compilation di Jazz Project's Friends 2009 è ora interamente pubblicata anche sul sito www.antoniofiorillomusic.com The Summer Compilation of Jazz Project's Friends 2009 is now also published on website: www.antoniofiorillomusic.com

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Abstract: The friend Virnya shows the photos about her Pets. Virnya is a old member in the Magix Community, and now is in the group aMici.it. Next time she will publish a bit of Celtic music produced with Sandro Glavina. However she is going to publish the photos about her Pets.

Cari amici, ecco una carrellata fotografica dei miei amici domestici...Il gatto tra le piante del giardino, il cane che riposa sul sentiero sassoso, i pappagalli liberi di volare per casa (sempre che il gatto se ne stia da qualche altra parte). Casa mia è proprio uno zoo ! Quanto prima vorrei pubblicare una paio di foto a loro dedicate nella Magix Community. Siccome sono iscritta nel nuovo gruppo aMici.it vorrei fare una battuta spiritosa a proposito di gatti: "Sapete quale può essere il nome di una gatta russa ?" - "Gatta...CIKOVA !!" Il nome con cui appaio nella Magix Community non è più Virny, ma Virnya che è un nome celtico. Con la collaborazione di Sandro, ho finalmente potuto realizzare musicalmente qualcosa di celtico e presto potrete sentire qualcosa del genere che verrà pubblicato in Community. Ciau a tutti !!!

In questa newsletter proponiamo l’immagine di un altro quadro di Sandro Glavina realizzato come sempre con l’ormai nota tecnica del PowerPoint. Il titolo del quadro è “Fisarmonicista con Fisarmonica Frantumata”. Anche questo quadro fa parte della collezione “I colori del Jazz” di cui è stata recentissimamente pubblicata la brochure-catalogo “Pictures at an exhibition” nella sezione “foto” di www.Magix.Info English: This is a picture made by Sandro Glavina. We can see all collection on www.Magix.info in the brochure “Pictures at an exhibition” (“photo” section).

LE MIE BESTIUZZE DOMESTICHE di VirnyVirny alias Virnya

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Newsletter - protocollo AN01/10b/09

Abstract: Eventi Jazz is also on FaceBook http://www.facebook.com/eventijazz Grazie all'iniziativa del mitico amico Fazcher, Eventi Jazz compare ora anche su FaceBook. Ed allora, per chiarire ancora una volta la finalità di queste nostre iniziative, abbiamo voluto esplicitare, quanto segue nella pagina di presentazione su Facebook, http://www.facebook.com/eventijazz "Nel 2007, nell'ambito di una Community, venne fondato il gruppo di Jazz Project. Al gruppo aderirono una cinquantina di persone di diverse nazionalità, molto produttive e dotate di molta creatività in fatto di musica, foto, video, ma anche di racconti, testi e poesie, arti grafiche. Vennero a crearsi numerosi e fruttuosi rapporti di collaborazione tra i vari componenti. Poi, nell'agosto del 2008, la Community venne chiusa e sostituita con una di nuova forma, con minori spazi creativi e di meno agile navigazione. si rischiò di vanificare i rapporti che si erano creati tra le persone. Più di qualcuno smise di frequentare la Community. Parte degli amici di Jazz Project confluirono nell'unico gruppo italiano inizialmente presente nella Community. Nacque così l'idea di realizzare una specie di giornalino per mantenere vivi i rapporti, continuare a scambiarsi informazioni, anche fuori dalla Community. E' nato così nel gennaio del 2009 "Eventi Jazz", progetto dallo spirito un po' allegro e giocoso, per tenersi aggiornati sulle iniziative portate avanti dai vari amici e che ora è presente su FaceBook, con l'intento di proseguire lungo la serena strada dell'amicizia anche tra persone che sono fisicamente distanti".

Del nostro amico di Jazz Project Defilix-composer (e membro della Magix Community), troviamo l'interessante spazio su www.dada.net (precisamente all'indirizzo www.dada.net/defilix). In questo spazio web troviamo pubblicate le sue belle composizioni "Salentina", "Haryanna", "Stellaria", "Aria", Magical evening", "Colibrì" che denotano tutte una raffinata trama compositiva. Non a caso, il logo di Defilix (visibile anche nella Magix Community) riporta una delicata rosa poggiata sui tasti del pianoforte... Nella pagina di presentazione si legge che Defilix ha interesse per la musica in toto, infatti indica tra le sue preferenze il pop, il rock-metal, l'hip hop, la musica classica (che a parer nostro ci sembra generare la maggiore influenza), la dance, l'house, la techno music. Praticamente manca solo...il jazz !!!

Abstract: Defilix-composer, a Jazz Project's Friend, lives in Lecce (Italy). He is on a Magix.Info Community and in the website www.dada.net/defilix he published his beautiful compositions: "Salentina", "Haryanna", "Stellaria", "Aria", "Magical evening", "Colibrì". The personal website of Defilix is http://www-defilix.magix.net where you find his compositions.

Ma..però...guardate la foto di Defilix (probabilmente ricavata da una foto-tessera forse neanche tanto recente), che abbiamo carpito dal suo sito e con la quale abbiamo "costruito" la card di presentazione posta sotto il titolo dell'articolo e confrontatela con la foto qui a fianco che è quella (anch'essa neanche tanto recente) di Keith Jarrett ... non vi sembra di riscontrare una certa somiglianza ?! E allora ci perdoni l'amico Defilix-Jarrett per questo scherzetto, ma era nostra intenzione lusingare anche il suo talento con questo confronto...! E non dimenticate di vistare anche il suo sito http://www-defilix.magix.net

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Abbiamo avuto il privilegio di poter ascoltare in anteprima rispetto alla data ufficiale di pubblicazione (che è stata quella del 5 settembre), l'ultima "fatica" di Antonio Fiorillo, (ImaginActions), per la precisione in ordine cronologico, il suo sesto album. La prima cosa che vogliamo dire è che l'album della durata di quasi 49 minuti è abilmente ben bilanciato, nel susseguirsi dei 16 brani, in fatto di soluzioni musicali. L'album si espande attraverso una raffinata scelta di atmosfere, abbracciando non "un solo genere" ma una gamma variegata di generi, spesso interecciati tra loro, che rendono perfettamente l'idea di "diverse immagini" e "diverse azioni" che conflusicono nella strada della grande creatività. Così, nelle proposte di Fiorillo, ritroviamo il pop, l'elettronica, i vari altri generi oculatamente orchestrati ed arrangiati, con una grande attenzione anche alla qualità del suono. Sono eccellenti l'uso dei soundpool Magix, i fraseggi di chitarra, l'uso delle voci, delle percussioni, dei sintetizzatori. Come si direbbe "in musica", sono presenti vari movimenti che catturano sicuramente l'attenzione dell'ascoltatore. Ci piace sottolineare il gran esordio dell'album (Intro) dove si apprezza il suono del sintetizzatore e del sequencer che aprono da subito la strada alle espressioni armoniche della chitarra, strumento ricorrente nel susseguirsi dei vari brani. Bene, ciò che abbiamo detto di ciò che abbiamo ascoltato, non si limiterà a questa nostra breve recensione, perchè l'album non è affatto archiviato, anzi ce lo risentiamo più volte durante il susseguirsi delle settimane ed ogni occasione di ascolto è una opportunità per apprezzarlo sino in fondo. Direte voi "dove lo troviamo questo album ?". Come Antonio ha espressamente più volte ribadito che la musica è di tutti ed è un evento condiviso, non vi resta che contattarlo per chiedergli la spedizione "on-line". Per ricostruire l'intero album, masterizzandolo su di un CD, ci mettete solo 10 minuti, stampa della copertina compresa. Eppoi, al di là dell'album, resta il fatto che va data grande attenzione al sito di Antonio il cui indirizzo è www.antoniofiorillomusic.com

Abstract: ImaginActions is the sixth recent album produced by Antonio Fiorillo. It's a great album, with a good balance of musical atmospheres. The album contains 16 tracks for a total duration of almost 49 minutes. Are very interesting variations that Antonio was able to achieve in this album.

MODERNE ANTICHITA'.... Le collaborazioni tra Virnya e Sandro Glavina Abstract: Virnya and Sandro Glavina produced an album that contains ancient and folkmusic. We can listen the tracks in the Magix Community or, if we prefer, in the website-page http://www.facebook.com/pages/JER/56997871446

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Il titolo dell'album è "Esplorazioni Celtiche e dintorni" (O’Strigheta, 2009) ed è frutto della collaborazione tra Virnya e Sandro Glavina. Non siamo sicurissimi che si tratti di musica realmente ispirata alla musica celtica (anche se alcuni passaggi nei vari brani possono farlo supporre) ma ciò di cui siamo sicuri è che le ideazioni musicali sono tutte di Virnya e Sandro e comunque tutte ambientate in chiave di musica "antica". Ma senza voler etichettare il genere, possiamo affermare che si tratta di melodie molto minimaliste (anche per la semplice archittettura ideata, attraverso l'uso di midichitarra e samplers di strings/winds), ma altrettanto efficaci ed in grado di trasportare l'ascoltatore in una sorta di piacevole "viaggio a ritroso nel tempo". Nove degli undici brani contenuti nell'album sono tutti pubblicati nella Magix Community sotto" l'etichetta" di...Virnya, ma, in alternativa, sono tutti anche facilmente accessibili collegandosi a Facebook e, per merito dell'amico Fazcher, tutti pubblicati nella pagina J.E.R., precisamente in: http://www.facebook.com/pages/JER/56997871446

Abstract: Sandro Glavina has made an album that contains his personal experiences with the rock progressive. Some tracks belong to the period 1974-1990, some tracks are progressive made after 2003. Eight tracks are published on website www.antoniofiorillomusic.com Parte dei brani (8) contenuti in questo album sono pubblicati nella pagina del “Sandro Glavina Prog, Story” curata dall’amico Antonio Fiorillo nel sito www.antoniofiorillomusic.com. Proprio la pubblicazione sul sito degli otto brani nel sito in questione ha indotto Sandro a sviluppare il progetto della realizzazione dell’album. L’album è sostanzialmente diviso in due parti. La prima parte (LE ORIGINI) accoglie brani originariamente composti nel periodo 1974-1990, rivisti e riarrangiati con l’uso del Music Maker dopo il 2006. La seconda parte (PROGRESSIVE MADE AFTER 2003) accoglie invece alcuni lavori ideati dopo la “scoperta” del Music Maker da parte di Sandro. Il bello di tutti i lavori in questione è che nessuno è realizzato attraverso un semplice e solo assemblaggio di sampler pronti per l’uso, ma si tratta di vere e proprie composizioni, provate inizialmente con l’uso di reali tastiere e successivamente costruite utilizzando i sintetizzatori del Musicmaker e la tastiera midi-USB. Anche i soundpool Magix utilizzati sono stati spesso rovesciati come una calza e, come Sandro preferisce dire, sono stati “gaterizzati”, cioè rielaborati con la funzione interna “gater” del Muscimaker. In particolare, si nota poi tutto il lavoro svolto sulla batteria, dove non ci sono mai sequenze preconfezionate, ma partendo dai soundpool tutto è stato spezzettato, miscelato ecc.. perché, come dice Sandro: “Se avessi usato i drums pronti del Music Maker sarebbero venuti fuori dei ritmi techno e non progressivi, invece per il prog, spesso è necessario agire con rullate e controtempi”. Siamo ben consapevoli, che se Sandro invece di tentare di suonare le sue composizioni con il Music Maker (costruendo i suoni delle varie tastiere, del basso, i flauti, gli archi, le chitarre, la batteria ecc.) avesse affidato l’esecuzione ad una vera band, la fatica sarebbe stata di gran lunga minore, ma però lui come si sarebbe divertito ? A nostro giudizio, l’architettura più elaborata e progressiva di tutti i brani contenuti nell’album è senza dubbio “Impostazioni Semplici” (impostazioni che non sono per niente semplici), ma ci colpisce molto “The battle of the Purple Kingdom” , poiché oltre alla struttura del brano, è già il titolo in sé che lo rende di fatto… progressive !

SANDRO GLAVINA PROGRESSIVE STORY 2009, - O’Strigheta Records Trieste "A Sandro piace esplorare nel jazz, nell'elettronica ed in altri generi. E spesso ci fornisce la testimonianza di ciò, con i suoi più recenti e meglio riusciti lavori. Ma c'è qualcosa di indelebile nel DNA di Sandro che è il progressive. In questa raccolta di 60 minuti, tratta da suoi vari album, sono contenuti, se non i migliori prodotti, sicuramente i più significativi passaggi in cui sono evidenti le influenze di Emerson Lake & Palmer, King Crimson e, per parlare dei gruppi italiani, Banco del Mutuo Soccorso, PFM, Osanna, Le Orme, Il Rovescio della Medaglia e quanto altro gli volete attribuire..." . (Franz Asio)

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Abstract: What's the "folpo"? Folpo is "polipo" (octopus). In this newsletter Diana explains how to cook the octopus, joking with the recipe for cooking. Essere un "Folpo" (che sarebbe poi il polipo) a Trieste ha anche altri significati. Infatti il termine "folpo" è usato per indicare una persona con particolar bruttezza ma, date le caratteristiche tentacolari dell'animale, il "folpo" può essere anche la persona (generalmente del genere maschile) con spiccata attitudine ad....allungare le mani verso le signorine. Non sono questi però i tipi di folpo che vogliamo cucinare. Procuratevi un polipo di roccia (non andate a cercarlo in montagna pensando che sia un free climber, ma compratelo in pescheria se non vi va di usare pinne, maschera e fucile subacqueo. Una volta comprato potete sempre indossare le pinne, la maschera ecc., scattarvi una foto con il polipo in mano e pubblicare la foto magari nella Magix Community vantandovi di averlo catturato in.. parete a quota 2500 metri). Un polipo adatto alla situazione dovrebbe pesare almeno 2 chili (se non trovate uno di quel peso, catturate un polipo vivo anche di peso inferiore, mettetelo nella vasca da bagno riempita con acqua di mare e provvedete ad ingrassarlo come si fa con un maialino). Tenete a portata di mano l'aceto, l'olio di oliva, l'aglio, il sale e il pepe. Il polipo va accuratamente pulito e spellato e vanno tolti gli occhi e la bocca (se già il polipo è di per sé un "folpo", potete immaginare come sarà poi affascinante senza pelle, occhi e bocca). Mettete il polipo dentro ad una pentola a pressione aggiungendo due bicchieri di acqua (di rubinetto) e due spicchi di aglio, richiudete la pentola e cuocetelo per un'ora a fuoco lento. Fa tutto la pentola a pressione, così per un'ora potetete rilassarvi ascoltando qualche buon album di jazz. Quando il polipo è cotto va tagliato a pezzettoni, ma fate attenzione a non tagliare le ventose. A questo punto condite con sale, pepe, olio d'oliva e metteteci anche un pochettino d'aceto (in alternativa, a chi non piace l'aceto, è possibile usare il limone o anche niente). Non buttate via l'acqua di cottura, perchè dovete aggiungere un pochino di questa per ottenere la vostra perfetta insalata de folpo. Non vi dico sulla variante che prevede di usare anche le patate bollite, ma vi consiglio invece di mangiare l'insalata di folpo sorseggiando il vino bianco prodotto dalla mia azienda, che mi avrete diligentemente ordinato.

Soluzione dello schema n. 1/9 precedentemente proposto. Vi erano state fornite le cinque parole riportate nella colonna "A" ed attraverso l'anagramma gruppale delle parole fornite vi era stato chiesto di comporre il nome di cinque strumenti musicali. Bene, la soluzione è nella colonna "B". "Anagrammi Gruppali" ora va in letargo e riproporremo la continuazione del gioco alla prossima estate.

COLONNA "A" COLONNA "B" TRANSITO SITAR EFFLUVIO PIANO GOTICA FLAUTI ALPINO FAGOTTO ATOLLO VIOLONCELLO

INSALATA DE FOLPO

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Abstract: In this contribute “just for fun” we present the label O’Strigheta Records Trieste. Is told the story of home-record invention, the purpose of this label.

La nostra prima etichetta (usata per la produzione delle audiocassette) fu la “Katz Records”, poi nel 2000, passando dai gatti alle farfalle creammo l’etichetta “Butterfly Records” . Dopo il 2007 abbiamo sentito l’esigenza di rinnovare e perfezionare “L’assetto organizzativo” della casa discografica. Prendendo spunto dal personaggio della streghetta Darka (cartoon creato da Sandro) abbiamo tratto l’ispirazione per la nuova etichetta ed il nuovo logo. Inizialmente, avevamo pensato al nome di “Witch Records” ma, per fortuna, facendo un preventivo controllo su Internet, scoprimmo che già esisteva una etichetta con tal nome. Quindi ci siamo orientati su di una più nostrana “Strigheta” e giocherellando con l’esclamazione “ostreghetta!” (che in alcuni dialetti parlati nel veneto è come dire “cavoli !”) abbiamo ricavato dalla fusione l’evocativo “O’Strigheta” a cui abbiamo aggiunto Records Trieste. E O’Strigheta ci veniva bene perché faceva rima con Eticheta (con una “t”, in triestin). Triestinissimamente abbiamo coniato l’intera denominazione con “O’Strigheta Records Trieste Eticheta Indipendente” (Il termine “indipendente” è sempre stato “apprezzato” a Trieste). Nel logo, il volto della streghetta Darka è incorniciato da un cerchio rosso ovviamente, il colore della bandiera cittadina. Il cerchio, peraltro, rappresenta la lettera “O”, iniziale di O’Strigheta ed è pure la forma di un CD. Il gioco, ovviamente per essere completo, ha previsto anche la creazione di un consiglio di amministrazione della casa discografica, di uno statuto, dei documenti contrattuali che formalizzano i rapporti con gli “amici artisti” che pubblicano i loro lavori per conto di questa etichetta. Attualmente ci sono molte pagine internet in cui è citata la O’Strigheta Records Trieste (è vero, verificate..!). O’Strigheta Records Trieste offre agli artisti associati non ricompense in denaro, ma la registrazione contrattuale che salvaguardia i diritti di autore ed offre servizi quali l’assistenza per la duplicazione dei CD, la stampa delle copertine, la pubblicità, la diffusione. Aderiscono alla O’Strigheta Records Trieste vari artisti locali quali: Sandro Glavina, Diana Kundera, El Pirata, Lunar Man, Virnya, Ordnas Anivalg, i gruppi dei Tarma Mazada, Oisà d’Orans, L’Uomo e l’Ombra, la Madre della Scienza. Sono circa una cinquantina gli album prodotti dalla casa discografica che ultimamente sta rieditando alcuni album di Sandro Glavina realizzati sotto precedenti etichette. Ma il vero valore aggiunto di O’Strigheta, considerando tutto ciò che abbiamo scritto qui, è l’enfatizzazione del moto triestino “Se no i xe mati no li volemo” … e noi abbiamo tanta pazzia da vendere…

(Il consiglio di amministrazione di O’Strigheta Records Trieste)

QUESTIONI DI ETICHETTA

Assicuriamo gli amici che la storia che segue non è frutto della nostra mente danneggiata dall’abuso di sostanze allucinogene, ma si tratta come sempre di un divertente “gioco”. Già nel 1990, con l’idea di costruire i nostri “album” fatti in casa (come le tagliatelle di pasta fresca) non poteva mancare la creazione di una “casa discografica” perché se si facevano i dischi in casa, la casa non poteva non essere… una casa discografica.

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Abstract: in this contribute we told the funny performance of the Martijn Schok Boogie and Blues Band at the Muggia Jazz 2009. Nei giorni 5 e 6 settembre, si è svolta la terza edizione di Muggia Jazz (per chi non lo sa, Muggia è comune confinante con quello di Trieste). Sarebbe banale che andassimo a replicare quello che hanno già scritto sui giornali locali a riguardo di questa riuscitissima manifestazione. Vogliamo invece raccontare il nostro vissuto da spettatori e quindi ci focalizziamo in particolare sulla “Martijn Schok Boogie and Blues Band” ed il perché lo capirete leggendo le righe successive. Dunque, la “delegazione” di Jazz Project presente alla rassegna era composta da 5 amici. Abbiamo innanzitutto cercato di occupare i posti in prima fila del Teatro Verdi con scritto “riservato” dichiarandoci artisti di “Eventi Jazz” (cioè dicendo l’assoluta verità), ma non ci hanno dato retta. Ci siamo accontentati di sederci in ottava fila, che tanto si vedeva bene anche da quella posizione. Non abbiamo fotografato nulla durante la manifestazione, sia perché non avevamo con noi la macchina fotografica, sia perché al massimo avremmo potuto fotografare con il telefonino che però ci hanno fatto cortesemente spegnere. A questo punto, saltiamo tutta la narrazione di quello che abbiamo visto e sentito nei giorni della rassegna (diciamo solo che sono stati tutti strepitosi) e parliamo della band in questione che a parer nostro ha espresso tutte quante le affinità di “spirito” con Jazz Project ed Eventi Jazz. Perché ? vi potreste chiedere… Perché al di là della bravura di questa band olandese, dove li trovate voi 5 fenomeni con tanta allegria, autoironia da vendere, assolutamente giocosi ed in grado di trascinare l’intero pubblico in una autentica atmosfera carnevalesca nel finale della serata ? (e Muggia per il suo carnevale è famosa). Quatto quatto, Rinus Groeneveld (sax tenore) se ne viene ben presto giù dal palco e, sempre suonando, si aggira tra il pubblico come un gatto pronto a balzare sul topo. Ad un certo momento punta decisamente su Virnya che riesce a “scamparla” di un soffio perché Rinus si butta a sedere sulle ginocchia della vicina di fila, forse valutata più corpulenta ed accogliente. Rinus lo fa con più spettatrici e quando ha girato per tutto il teatro ritorna sul palco non prima di aver strisciato, poggiato a terra con la schiena, davanti al palco e sempre suonando. Fortunate le signore quindi ?.. No, anche i signori, perché quando salta fuori la cantante Greta Holtrop (dopo 3 brani introduttivi strumentali), possono ammirare una prorompente figura, da far invidia a Jessica Rabbit, vestita con un vaporoso e sgargiante abito lungo di colore rosso (ma solo ammirare però, in quanto presentata come la fidanzata di Martijn Schok che si rivela capace non solo di suonare sulla tastiera del pianoforte, ma anche nell’attiguo spazio virtuale laddove i tasti nono ci sono, quando di nascosto muove le dita della mano destra nell’aria e suona di nascosto con la mano sinistra senza farsi vedere). Diverte anche Sergej Shapko, il bassista, un po’ panciutello (orsacchiotto da coccolare) che ballonzola tutto il tempo suonando divinamente il basso. Il meno coinvolto, o se vogliamo il più “castigato” sembra il batterista Maarten Kruijswijk, ma solo per il fatto che deve suonare la batteria e non può correre e ballare anche lui lungo il palco, ma compensa la cosa con la sua ottima performance percussiva. Pubblico ad un certo punto in piedi, clima da stadio, anzi da scudetto, anzi meglio da Champions League, con la squadra che sta vincendo 4-0 a pochi minuti dal termine…Carnevale muggesano fuori stagione appunto !! E bisogna anche dire che al termine della serata si sono aggiunti sul palco tutti i musicisti che avevano preceduto la band per un gran finale, ma dire sul palco non è preciso, perché viene replicata la “immersion” in mezzo al pubblico di tutti i fiatisti, una sorta di trenino diretto dalla locomotiva Rinus, mentre al piano…suonano contemporaneamente con sei mani !! Non abbiamo potuto non comprare i CD della Band alla fine (la foto di presentazione accanto al titolo è tratta da un loro album). Carnevale a parte… la M.S.B.B. band è stata veramente fantastica !! Se avete voglia di vederli e sentirli di certo li trovate su YouTube, se volete curiosare nel loro sito andate su www.martijnschok.com

MUGGIA JAZZ 2009 Martijn Schok Boogie and Blues Band

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LA STORIA DELLA RIFLESSOLOGIA PLANTARE Abstract: F. Asio explains the history of the reflexology therapy

L’origine della riflessologia plantare sembra sia antichissima. Questa affermazione è corrispondente al vero, infatti, in base a tutti i ritrovamenti di reperti e ai riferimenti dei testi sacri, sia le mani che i piedi venivano utilizzati come strumento diagnostico e terapeutico. In India, nei Veda (testi sacri di 4000 anni fa), si può leggere che i medici, per arrivare ad una diagnosi osservavano accuratamente la mano degli ammalati. Nel lontano Egitto, ci sono dei dipinti murali (nella tomba di Akhmahor) raffiguranti la figura di un medico che attraverso una manipolazione, stimola i piedi di un paziente. Sembra che la traduzione dei geroglifici dicano: “non farmi male” e la risposta sia “agirò in modo da meritare la tua lode”. In America la riflessologia è comunemente praticata dai Cherokee e dagli sciamani. Anche il 20° presidente degli Stati Uniti James Abram Garfield utilizzò delle tecniche riflesse riscontrando dei miglioramenti su dei dolori provocati nelle battaglie affrontate. Nel 1500 lo scultore Benvenuto Cellini fu trattato con robuste pressioni sulle mani e sui piedi per guarire “diffusi dolori nel corpo”. Solo nei primi anni del 1900, ci fu da parte del dott. William M. Fitzgerald, (otorinolaringoiatra), una connotazione più precisa ed inquadrata delle riflessoterapie. Fitzgerald scoprì che premendo su alcune zone del corpo (soprattutto delle mani), poteva evitare di somministrare anestetici e antidolorifici per alleviare molte sofferenze dei suoi pazienti. Secondo i suoi studi, divise il corpo umano in 10 zone longitudinali che corrono lungo il corpo dalla cima della testa alla punta degli alluci dei piedi e alla punta delle dita delle mani. Il numero dieci corrisponde al numero delle dita delle mani e dei piedi, ed ogni dito delle mani e dei piedi rientra in una zona. La teoria sostiene che le parti del corpo presenti all’interno di una determinata zona siano collegate l’una all’altra per via riflessa, non evidenziando se ciò fosse dovuto al collegamento tra le diverse terminazioni nervose, piuttosto che a collegamenti di tipo energetico. Chiaro era che i trattamenti funzionavano. L’ assistente del dott. Fitzgerald, E. Ingham, diede il maggior contributo allo sviluppo della riflessologia plantare evidenziando, attraverso i suoi studi, che la stimolazione plantare aveva un maggior effetto sulla persona; dagli ottimi risultati ottenuti creò il “Metodo Ingham” e con l’aiuto dei suoi nipoti Dwight C. Beyers ed Eusebia Massenger e in seguito con alcune allieve tra cui Hanne Marquardt (Germania) e Doreen Bayly (Inghilterra) divulgò anche i Europa il suo metodo permettendo un accesso facile alla tecnica e alla portata di tutti. La riflessologia plantare trova molto successo perché è una metodica semplice da comprendere e da praticare.

Continua l’esposizione de “I colori del jazz”. Qui inseriamo la foto del quadro “Organista organizzato”. From the “pictures at an exibithion” the picture “Organista organizzato”.

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Newsletter - protocollo AN01/11/09 Non ci stanchiamo di ricordare che saranno sempre ben accette collaborazioni di amici, sia in forma di elaborati, in forma di racconti, poesie, foto, arti grafiche, annunci, recensioni, ecc. Tutti possono collaborare a mantenere in vita Eventi Jazz che sta riscuotendo sempre maggiori consensi. Come sempre, ricordiamo di far pervenire gli eventuali lavori a [email protected] Rimane sempre aperto l’invito a spedire gli MP3 di propri brani jazz, blues, funky per proseguire il progetto “Jazz Compilation n. 2”, dopo il grande successo che ha avuto il progetto “Jazz Compilation n. 1” concretizzatosi questa estate.

Abstract: We introduce the album in jazz "Pummarola" made by Sandro Glavina and Collettivo Instabile Musica Impensabile. Perchè "Pummarola" ? Perchè questo album è una gustosa salsa che proprio con una Jazz-Salsa inizia per poi continuare con altri gustosi ingredienti. Così si divertono gli amici triestini di Jazz Project, componenti del Collettivo Instabile di Musica Impensabile diretto in questo album da Sandro Glavina che ha ideato ed arrangiato le musiche. Così Sandro assieme a Diana Kundera, El Pirata, Lunar Man, Virnya ed il nuovo acquisto Suomo Head, ha dato vita a 52 minuti di "esplorazioni" jazz con tutte le sacrosante contaminazioni possibili ed a volte senza nemmeno passare per il jazz. Tra strumenti reali e virtuali, il maggiore contributo alle percussioni arriva da El Pirata; per gli aspetti elettronici hanno giocato Lunar Man e Suomo Head; Diana si è particolarmente dedicata alla scelta dei Funky-brass, Sandro ci ha messo il basso, il midipiano, Virnya si è limitata a criticare tutto (ma costruttivamente) ed ha fatto il caffè, prima durante e dopo la preparazione della salsa. Per fare questo album i musicmakeristi in questione si sono bruciati (a turno) quattro pomeriggi domenicali, ma tanto fuori pioveva. Il tutto si apre con la salsa-jazz "El topo de La Habana", forse il pezzo tecnicamente meglio riuscito dell'album. Originariamente il titolo voleva essere "El sorzo de Cavana" (Cavana è un quartiere triestino che in passato non ha proprio brillato per la pulizia delle strade in cui gironzolavano le pantigane). Tutta l'azione sulle tastiere ricorda in effetti un topo che sgaiattola beatamente. El Topo è stato pubblicato su Magix ed ha riscosso ottimi consensi. Dal topo si passa ai mulino a vento (windmill) brano

e qui a fianco c’è il “catalogo della mostra” che è stato pubblicato nella Magix Community nella sezione “foto” Il progetto è stato classificato al primo posto della chart dal 19 agosto al 5 settembre.

PUMMAROLA Sandro Glavina & Collettivo Instabile di Musica Impensabile O'Strigheta Records Trieste, 2009

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ispirato alla sangiacomina via Molino a Vento (in cui chitarra e piano dialogano a tempo di swing). Nel terzo brano arriva il lupo (Wolf Eyes) nella versione piano solo. Segue Ring Road (quasi funky) già pubblicata su Magix. Quinto brano meditativo con il piano solo di Sandro dal titolo "Sempre - Always". Questo brano che probabilmente non verrà mai pubblicato da nessuna parte, è stato fatto in tempo di record poichè si tratta di una totale improvvisazione registrata così come sta, della durata di quasi 5 minuti. Ci si sveglia con il n. 6 "Funky Bau Bau" in cui Diana da vita ai funky brass e che dovrebbe essere pubblicato in futuro su Magix. Bene, siamo arrivati al pezzo n. 7 "One Year" particolare regalo di Sandro a El Pirata e consorte. Il n. 8 è altamente psichedelico-ambient-jazz (Soft sand in a silent beach). Breve assaggio (piano solo) del brano "Rolling Stones" che è in fase di elaborazione attraverso una collaborazione con Fazcher nel progetto J.E.R. Blau See (il pezzo n. 10) è il meno "jazz e affini" di tutti, ma piaceva a Virnya e quindi è stato buttato anch'esso nella salsa. Si torna al psicojazz con l'esotico Xesotosora (tradotto: E' sotto sopra) e qui El Pirata lascia la sua impronta in particolare nel titolo (basti ricordare Jeradesera, Xecomexe, ecc). Diana Kundera trova la massima espressione nel pezzo n. 12 "Karussel Jazz" (che finirà su Magix). In "Lungomare" che la regia mi informa essere un jazz-house, il piano di Sandro gioca con l'elettronica di Mister Head che ha fatto conoscere ai musicmakeristi triestini il mondo di E-Jay, altrettanto valido e ricco di risorse. La salsa-album si completa con Wolf Eyes che ritorna in versione "quartet", quella pubblicata su Magix e dedicata a Dan-t. Bene, ho finito questa fatica, ho scritto questa recensione ascoltando l'album che mi è piaciuto e divertito e soprattutto ho scritto tutta questa roba con Sandro alle mie spalle che mi dava tutte le notizie in diretta. Ma dovete sapere che io ho la grande fortuna di conoscere tutto il Collettivo di persona, li ho visti più volte all'opera, sono incredibilmente geniali e divertenti. Ho una gran fortuna a conoscere questi amici. Ah, già, come fare ad ascoltare i brani di questo album ? Considerando che la maggior parte dei brani ve li potrete scaricare da Magix, a chi ne farà richiesta, Sandro spedirà via mail degli MP3 di offerta-assaggio (così mi sta dicendo, anzi vedo che le confezioni sono già pronte). (Franz Asio)

Yin e Yang rappresentano nel complesso le due forze primordiali, opposte ma complementari, presenti in tutte le cose dell'Universo. "AFTER YING BEFORE YANG" è un album del 2005 che lo stesso autore definisce quello che, tra i suoi album, è a tutt'oggi l'album easy listening per eccellenza. L'album fu composto in poco più di un anno e il titolo venne ispirato alla musica contenuta nell'album: un misto di "strumentali" e "cantato", con suoni molto equilibrati, adatti a tutti gli ascoltatori. Sappiamo che Antonio Fiorillo non ama scrivere "canzoni" e quindi utilizza spesso la voce come se fosse essa stessa uno strumento. Ad esempio, nel brano "Don't let me go away" la voce si muove sulle sette note, così come fa uno strumento. L'album è complessivamente molto curato anche dal lato della produzione tecnica, strumenti e voci sfruttano la doppia pista, valorizzandosi attraverso la stereofonia e sicuramente l'ascolto in cuffia dei vari brani, consente di gustare appieno questa scelta tecnica. "Yin e Yang" si rincorrono e si alternano concettualmente nell'interezza dell'album, si complementano creando un pregevole equilibrio musicale. E' caro a Fiorillo il brano "Last day with you", composto in circostanze molto toccanti (la perdita di una persona cara). Con "Mediterraneo", Antonio traccia un bel affresco sulla penisola italiana e sul mare che la circonda. La chitarra molto solare ed a tratti flamenca, riesce ad aprire finestre meditative sui toni dell' azzurro. Il brano "Waiting the night" venne scritto in due versioni. La seconda versione è quella inclusa nell'album, ma chi ha la curiosità e l'interesse ad ascoltare anche la prima versione che Fiorillo definisce "quella con organi alla Genesis", può apprezzarla nella sezione "rarity" del sito www.antoniofiorillomusic.com. Non manca però uno sguardo al deserto (Sahara's Sand), ambiente di cui Antonio è sempre molto affascinato e che è riuscito a ricostruirne le atmosfere all'interno del suo brano. Vale la pena sottolineare, da un punto di vista "storico", che il brano "Big illusion" è stato il suo primo lavoro in assoluto composto con l'ausilio del software Magix. Lo splendido album che complessivamente ha una durata di 45 minuti, si chiude con la breve traccia "The Middle" (brano n. 14) che rappresenta il raggiungimento dell'equilibrio che si colloca al centro, dopo lo Yin e prima dello Yang. Come per tutti gli altri album, se desiderate acquisirlo, non vi resta che contattare Antonio Fiorillo, non prima però di aver assaporato tutto ciò che vi viene offerto sul suo sito. (Sandro Glavina)

AFTER YING BEFORE YANG Antonio Fiorillo, 2005 Abstract: this album was composed in the 2005. Antonio Fiorillo explains that the album contains tracks "Easy linstening". Instruments and voices are good balanced, the atmospheres are perfect and consistent about the concept "Yin and Yang".

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Sarebbe sicuramente più semplice porsi la domanda: cosa è che non suona Richard Somers ? Perchè se diamo uno sguardo alle note biografiche che Richard ha pubblicato nel sito www.musicianmatch.com scopriamo che si destreggia con le ance del sax alto, del sax tenore, del sax baritono, e con il trombone. E se ad un certo punto esaurisce il fiato, non ci sono problemi perchè impiega le dita per suonare il basso, le chitarre (anzi, dichiara quale sua primaria abilità il fatto di saper suonare la lead guitar) ed ovviamente suona anche il piano o meglio, le tastiere. Finito? Eh...no, Richard sa suonare anche la batteria... Ma quanti anni c'ha questo Richard... 120 ? Niente affatto, togliete pure 100 da questa ipotesi. Ma se non vi basta, sappiate che Richard sa anche cantare, recitare, scrive testi, insegna musica. Siccome ha frequentato una highschool canadese (St. Joan of Arc Highschool 08) dove si impara a fare tutto questo (Richard è di Barrie, nell'Ontario, in Canada) se avete figli, nipoti da spedire al conservatorio, pensateci.. forse è meglio mandarli a studiare in Canada, lì probabilmente si respira aria più buona e si impara tutto più velocemente ! Però bisogna ricordare che per apprendere si devono possedere "attitudine" e "motivazione" e noi crediamo che Richard Sommers abbia tantissimo di questo carburante per far funzionare i motori. Ora, invitiamo i lettori a curiosare proprio nella pagina www.musicianmatch.com/richardsomers per approfondire la sua biografia ed anche per ascoltare i suoi lavori. Per chi frequenta la Magix Community e già lo conosce (e chi non frequenta vada a vedere) sa che Richard è un vero talento e ce ne da la prova attraverso i suoi video dove lo possiamo vedere all'opera con gli strumenti precedentemente citati. Che a Richard Somers piaccia il jazz non v'è dubbio, anche dal momento che ha fondato il gruppo Jazz Cats Cafe nella Magix Community, gruppo del quale avevamo già scritto in un precedente numero di Eventi Jazz. Beh... ma ora basta non raccontiamo oltre perchè facciamo perdere la curiosità ai lettori di scoprire di più, noi come sempre ci limitiamo a fornire indizi... ma questa è anche una ottima occasione per fare le congratulazioni a Richard e augurargli un fruttuoso futuro con la musica, in quanto anche Richard pensa che... la sua vita è la musica e che la musica è vita... "Music is life" !

Abstract: Richard Somers lives in Canada and plays 8 instruments including Alto Saxophone, Bass Guitar, Tenor Saxophone, Piano/Keyboards, Baritone Saxophone, Electric/Acoustic Guitar, Drums, Trombone. We invite the readers to see most informations on: www.musicianmatch.com/richardsomers

Abstract: Roby Tav, a old Jazz Project’s friend and member of Magix Community, in this interview tells his experience with the music. “Music is life”, says Roby, his genre is the “Dark Fantasy”. Actually, Roby (a gentle and sensible person) has the “Visioni Gotiche project” with a writer to produces and performing music in a recital. In 2009 has made the album “Fantasy” (produced by a Label) and now is working with a singer for the album “The secrets of the dark forest”

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Allora Roby Tav... Come è iniziato e proseguito il tuo "viaggio musicale"? Raccontaci sin da quando hai cominciato a fare musica, qualche particolare episodio, qualche ricordo a cui sei emotivamente più legato ecc. ecc. ... “Innanzitutto, grazie per questa intervista! Roby Tav iniziò la sua avventura musicale nel lontano 1997 con la band “Cavalieri Del Tempo” io ero il tastierista. Realizzammo diverse canzoni prettamente “Metal prog” Riuscimmo a fare qualche piccolo concerto a Milano in piccoli Pub invitando spesso tutti i nostri amici, ci divertimmo molto, ho passato dei bellissimi momenti con loro, questa esperienza durò fino al 2006 quando ormai pronti ad incidere il nostro primo ed unico cd “Cavalieri Pesanti” il nostro batterista decise di lasciarci, fummo costretti a rimediare e comunque il demo vide la luce alla fine dello stesso anno. Poco dopo decisi anche io di abbandonare la band, ma per motivi più importanti. Tra il 2006 e 2007 iniziai a comporre musica con il pc, servendomi di programmi come “Cubasis, Sonar e Music Maker” e da qui iniziai un’altra avventura interessante. Decisi di iscrivermi nella mitica “Community” di Magix, con essa ebbi modo di interagire con le persone che ne facevano parte, alcune di esse divennero dei veri amici. Iniziai a sperimentare delle musiche che si avvicinavano molto al Gothic Rock, poi decisi di iscrivermi anche su “Myspace” ed altri ancora. Fino ad oggi la mia musica è sempre stata apprezzata, ho avuto molto spesso consensi positivi da parte dell’ascoltatore. Nel 2007 conobbi il mitico Mattia M. con il quale fondammo i “Visioni Gotiche”. Iniziammo a sperimentare, fondendo il mio stile “Romantic Gothic” ed il suo “Dark Horror” e ne venne fuori una cosa molto interessante. In seguito fummo contattati da diversi registi indipendenti che ci chiesero di comporre musiche per cortometraggi e lungometraggi di Fanta/Horror. Con I “VG” ho avuto modo di aprirmi nuove strade che mi hanno dato tante soddisfazioni. Nel dicembre 2008 fui contattato da una etichetta indipendente che decise di fare pubblicare le mie canzoni offrendomi un contratto discografico. Nel 2009 vede la luce il mio primo cd ufficiale “Fantasy” che racchiude tutte le musiche e canzoni più interessanti del mio repertorio. Sempre nello stesso anno anche i VG hanno avuto la stessa opportunità”. Cosa rappresenta per te la musica ? “La musica è vita, non riuscirei ad immaginare un mondo senza musica, sarebbe come un corpo senz’anima. Per me rappresenta la libertà di espressione, la possibilità di comunicare con il mondo intero usando la musica come linguaggio ed essere capito da tutti. La musica è la colonna sonora della mia vita, mi fa ricordare momenti felici e tristi, come fossero delle fotografie della memoria”. Perchè la tua scelta di esprimerti nel genere dark-gothic ? “Questo genere mi è sempre piaciuto, ci sono delle sonorità decadenti e romantiche nello stesso momento, è una musica che mi porta in mondi lontani oppure immaginari. Penso chi ascolta questo genere abbia sicuramente le mie stesse emozioni. Io definisco il mio genere “Dark Fantasy” come il titolo di una mia canzone, la parte Dark è l’oscurità della mia vita, la parte più triste, La parte Fantasy è invece la parte sognante e romantica di me. Io penso che la scelta di questo genere sia azzeccata per la mia personalità”. Quali sono state le più importanti influenze musicali che in qualche modo hai assorbito ? “Sono molteplici, incominciando dai mitici Black Sabbath che conobbi tramite mio fratello maggiore, i Paradise Lost sicuramente, che io amo moltissimo, Tristania, i primi Nightwish, The Cure, gli Anathema, Novembre, Katatonia ecc…”. Hai qualche particolare progetto musicale per il futuro ? “Si, io ho iniziato insieme alla mia nuova cantante un nuovo progetto musicale che si intitolerà “I Segreti Del Bosco Oscuro”. Poi con i VG stiamo intraprendendo una interessante collaborazione con uno scrittore, la musica servirà ad accompagnare e raccontare le sue bellissime poesie, poi vorremmo fare alcuni piccoli concerti in Italia”. Pensando alle tue esperienze, cosa consiglieresti ad un giovane ragazzo che si appresta ad approcciarsi con il "fare musica" ? “Il mio modesto consiglio è di avere tanta passione e credere in quello che si fa, essere creativi e umili, sicuramente riuscirete a realizzare il vostro sogno”. Chi è in realtà Roby Tav? “Sono una persona molto umile e cortese, mi piace la vita, le bellezze della natura, amo passeggiare nei boschi, mi piace molto l’arte in tutti i suoi aspetti, alcuni dicono che sogno ad occhi aperti, forse è vero ☺”. Un pensiero libero a tuo piacimento… “Io vorrei che la gente si occupasse di più del nostro pianeta, di pensare che questa è la nostra unica possibilità di vita, invece di pensare solo al potere ed accumulare denaro o combattere guerre inutili. La nostra vita e quella della terra merita più rispetto!!!”.

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Allora Antonio...Come è iniziato e proseguito il tuo "viaggio musicale"? Raccontaci sin da quando hai cominciato a fare musica, qualche particolare episodio, qualche ricordo a cui sei emotivamente più legato ecc. ecc. ... "Credo che in alcune persone ci sia un richiamo naturale o genetico verso alcune arti, da piccolo a soli 10 anni ascoltavo tanta musica classica in particolare Beethoven e Bach e memorizzavo perfettamente tutti i movimenti delle varie sinfonie o delle varie suite, mi resi conto, che già piccoletto, amavo la musica.. ed un genere sicuramente non facile per quella età. Nel 1974, avevo 15 anni, iniziai a studiare chitarra come autodidatta, su una bellissima “Di Giorgio” classica (una chitarra storica Brasiliana che non ha bisogno di presentazioni) ispirandomi al maestro di fama nazionale M. Gangi ed in quegli stessi anni alcuni musicisti condizionarono in modo indelebile le mie scelte musicali future (rinvio a dopo questo capitolo). Come tanti giovani degli anni settanta, provai a formare dei gruppi musicali locali, in cui mi alternavo alla chitarra elettrica e a volte al basso, ma c’era sempre qualcosa che non andava, le mie idee musicali non erano adatte al periodo, avevo una cura meticolosa per gli arrangiamenti ed una creatività che sfuggiva alla cultura dei miei amici.. una cultura musicale tutta made in Italy. L’avvento dei synth, verso il finire degli anni 70, fu così importante per me, che quando comprai il mio primo sintetizzatore, allora analogico, e feci partire il primo suono elettronico, mi commossi dalla felicità.. ero incrudele... pensavo alle mie fantasie musicali che finalmente potevano realizzarsi e senza più bisogno di legarmi necessariamente ad un gruppo musicale. Iniziai a scrivere diversi brani, i cui nastri ho ritrovato di recente e spero di recuperare per inserirli nelle rarity del mio sito web, e composi una serie di possibili colonne sonore, genere a cui sono tanto affezionato, pubblicate nei mesi scorsi anche nella Magix Community e sempre disponibili nel mio sito web. Nel corso degli anni ho lavorato soprattutto su Synth Korg : Is – M1 – 01Fd ecc.. ,attualmente utilizzo anche synth VST (Virtuali) in pratica lavoro con oltre 20 sintetizzatori e attualmente mi servo molto della tecnologia, poiché, per motivi salutari, l’uso delle mani si è un po’ atrofizzato (non vi annoierò con i miei problemi di cervicale ecc..) ma aspettatevi comunque sempre musica nuova e professionale. Scrivere un brano musicale per me è un modo per esternare la mia persona e le mie idee, il mio modo di essere. E’ incredibile cosa si può riuscire ad esprimere con solo 7 note, le emozioni che esse possono scatenare, la gioia o la tristezza che possono infondere in ogni persona .. Quando iniziai a registrare su cd i miei primi album presi alcune decisioni importanti che ancor oggi osservo con coerenza, avevo già un buon lavoro e ben pagato per cui la musica non mi serviva per guadagnare. Da qui l’idea di non vendere la mia musica, distribuendola gratis a tutti e non accettando lavori commissionati e condizionati da discografici o altro.. a questa seguì l’impegno di scrivere musica ad ampio respiro, che toccasse ogni genere musicale e soprattutto, musica scritta con l’impegno e il cuore da vero compositore e arrangiatore". Quali sono state le più importanti influenze musicali che in qualche modo hai assorbito ? "Nel 1974 comprai 3 LP che condizionarono in modo irreversibile il mio stile musicale : “Nursey Crime” dei Genesis, “Tubular Bells” di Mike Oldfield ed “A passion Play” dei Jethro Tull al di la dei tanti altri che ascoltavo : King Crimson, Orme, PFM, Banco, Pink Floyd, Cat Stevens ecc... (oggi ho una collezione di oltre 50.000 MP3 che abbracciano ogni possibile stile ed epoca musicale e migliaia di CD Audio Storici). Ancora oggi l’accortezza dei miei Mix e la ricerca musicale è fortemente influenzata dall’originalità creativa di questi grandi artisti ..ma credo che il merito finale della mia ampia creatività, sia dovuto alla mia capacità di ascolto e di adeguamento ad ogni possibile artista e stile musicale che ho avuto in questi ultimi 35 anni". Hai qualche particolare progetto musicale per il futuro ?

Abstract: Antonio Fiorillo is a dear friend in the Magix Community. He produced six albums. At the start of his experience he listened classical music and improved his skills with a classic guitar. Subsequently he used synthetizers with full success. Antonio Fiorillo says: "My tracks are my expression, music performance of my emotions.."

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"Il 2009 è stato un anno pieno di eventi importati per me : A marzo 2009 sono entrato per la prima volta nella Comunity di Magix, proponendo i miei brani che fino a quel momento circolavano in Italia in via privata con un “passamano” creato nel corso degli anni. Ho incontrato tanti amici nuovi ed in particolare Sandro Glavina che oltre ad essere un personaggio pieno di ingegno e talento e simpaticissimo, è di una cultura musicale incredibile e nella quale mi rispecchio molto, sono certo che ci saranno ancora molte collaborazioni in futuro con Sandro che un giorno spero di incontrare personalmente. A Giugno ho varato on-line il mio sito-web ufficiale a carattere musicale : www.antoniofiorillomusic.com a cui seguirà in autunno un secondo sito che sarà ugualmente aperto a tutti, ma con una struttura non specificatamente musicale. In settembre ho finalmente pubblicato il sesto album : “ImaginActions” di cui si è già occupato questa rivista, un album in cui ho privilegiato le chitarre che sono il mio primo amore . Ma veniamo ai progetti futuri : in questi giorni stò lavorando al mio primo EP (Extended play - Mini album in Italia noti come Q-Disc), il titolo è : “Secret Signals” e la novità è che verrà pubblicato in tempo reale (ogni volta che una traccia sarà pronta) sul mio sito web e contemporaneamente nella Community Magix ma solo per pochi giorni .. quindi sul mio sito lo si potrà ascoltare man mano che i lavori avanzeranno. Ad Ottobre inizierò a lavorare al 7° album ufficiale, ma la data di pubblicazione è ovviamente lontana ma per la prima volta si potranno seguire i lavori di realizzazione : demo ecc… sul sito web per dare consigli all’autore e il titolo provvisorio è : “Wanted”. Ed infine ci sarà un secondo LP che verrà pubblicato anch’esso in real-time…salvo complicazioni !! Vi ricordo inoltre che nel sito-web musicale confluiranno ancora moltissimi amici ospiti oltre che miei lavori musicali del passato in via di restauro….. e una sorpresa per gli amici di Eventi Jazz .. un gadget natalizio magico (io sono un cultore di giochi di magia – effetti 3d e illusioni ottiche) con cui stupire i propri amici… ma caro Sandro dovrai aspettare .. altrimenti che sorpresa è ???..forse ho anticipato troppo… !!!". Pensando alle tue esperienze, cosa consiglieresti ad un giovane ragazzo che si appresta ad approcciarsi con il "fare musica" ? "Rispondo a questa domanda con un esempio reale recente, com’è noto nel mio sito sto invitando diversi musicisti come Ospiti nelle pagine Guest, richiedendo l’autorizzazione per l’upload di alcuni loro brani da me selezionati. Se molti amici hanno risposto con piacere al mio invito, ho dovuto constatare che gli unici rifiuti o addirittura sprezzanti silenzi sono venuti proprio da musicisti giovani, che mi invitavano a scaricare i brani pubblicate in Magix per pubblicità (senza download possibile) su altri siti con download unicamente a pagamento. Fermo restando la libertà di scelta di certe persone, io consiglierei a chi si accinge a “fare musica” di impegnarsi a creare opere piacevoli e realizzate soprattutto con calma e idee chiare, di essere umili e condividendo il lavoro con gli amici al di la dell’aspetto economico !!!" … e questo gadget natalizio per eventi jazz e gli amici della Magix Community ? "..Non crederete ai vostri occhi…. Riceverete il regalo via e-mail

Sempre traendo i quadri dalla Collezione “I Colori del Jazz”, di Sandro Glavina, qui esponiamo il quadro che si intitola “Chitarrista allo specchio”. La tecnica è sempre quella della composizione con le forme di Powerpoint. Powerpoint Art. Picture made by Sandro Glavina. Title: “Chitarrista allo specchio” (Guitarist in the mirror)

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DIANA KUNDERA ARTARTARTART----photophotophotophoto Le forme e i colori, i colori e i sapori, gli umori, gli odori e i colori, gli argenti, gli ori, i fori nei muri, le voci dei cori, gli amori, nei nostri cuori, nei vostri cuori,.. ci sono i colori. Le forme e i colori, i colori e i sapori, gli umori, gli odori e i colori, gli argenti, gli ori, i fori nei muri, le voci dei cori, gli amori, nei nostri cuori, nei vostri cuori,.. ci sono i colori.

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"Da sessantacinque anni esiste la rivista Musica Jazz", così è scritto nell'editoriale del numero di Ottobre 2009. Noi da anni comperiamo mensilmente questa rivista che, in allegato, fornisce regolarmente un bel CD. Nel mese di settembre è uscito un supplemento di Musica Jazz che recava in allegato il CD... "Il migliore jazz del Musicmaker"... Naturalmente scherziamo, magari fosse vero ! Quello che invece è vero è che il CD uscito con il supplemento si intitolava "1959 l'anno che cambiò il Jazz" . In questo album troviamo una selezione discografica di un anno che fu particolarmente fertile per la creatività jazzistica, ed a rappresentarla ci sono cinque "mostri sacri" quali Charles Mingus, John Coltrane, Miles Davis, Ornette Coleman e Dave Brubeck. Selezione fantastica, quasi 78 minuti di... ambrosia jazzistica !! Ma se il '59 è stato così fertile, il 2009 va ricordato perchè c'è stato il cambiamento di... "Musica Jazz". Proprio nell'editoriale del mese di ottobre viene comunicato che Musica Jazz ha cambiato editore. Dalla Rusconi alla 22publishing. Tutte le motivazioni del fatto sono ben specificate e ci ha divertito, leggendo tra le righe, alcuni riferimenti al fatto che i reggiseni si vendono più del jazz... Abbiamo notato già un differenza "estetica" di Musica Jazz (che non è un reggiseno) che ora appare più accattivante, con una grafica migliorata (ed in fase di ulteriore miglioramento anche nella creazione di nuove rubriche, come viene dichiarato nell'editorale). E sempre nell'editoriale leggiamo che, in tempi brevi, ci sarà la creazione di un sito internet di Musica Jazz. E questa è una bellissima notizia !!! Bravissimi... avanti di questo passo... "Musica Jazz" diverrà più importante di "Eventi Jazz"... (ovviamente scherziamo anche qui !!!). Musica Jazz non ha bisogno di ulteriori commenti da parte nostra poichè è già la prestigiosa rivista leader del settore che noi apprezziamo con corpo e mente... anzi di più...non possiamo proprio stare senza !! (e a chi ancora non la conosce, noi consigliamo di consultarla). A proposito di internet, anche Eventi Jazz ha recentemente modificato la grafica del blog http://triestejazzproject.blogspot.com e oltre all'aggiornamento dei link degli amici, è stata aggiunta la finestra su "Facebook"

1959: L'anno che cambiò il Jazz... 2009: L'anno che è cambiata MUSICA JAZZ !!

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L'ultimo lavoro (gioco) musicmakeristico di Sandro Glavina (sotto l'egida del Laboratorio di Ricerca Sonora Elettronica Contemporanea) si intitola "Rime di Otto". Si tratta di un'opera elettronico-contemporanea che evidentemente ha a che fare con il numero 8. Otto sono infatti i brani dell'opera, ma questo riferimento può essere considerato solo un inizio... Perchè rime in otto? Diamo uno sguardo ai titoli dei vari brani... Sotto - Botto - Cotto - Rotto - Lotto - Dotto - Motto - Trotto... Si comincia a capire la pazzia/genialità del compositore che impiega suoni di vari strumenti come gli ottoni, l'ottavino, i...bottoni (che in questo caso sono identificati con i sintetizzatori), i botti (ossia le percussioni) ed usa tutte le ottave della tastiera del pianoforte. In ogni brano suonano...otto strumenti. La durata dei vari brani ha sempre ha che fare con l'otto in quanto con vari procedimenti aritmetici, si ottiene sempre il numero otto... Che dire ? ... Ottima idea ! Per quanto riguarda i contenuti musicali si va dai liberi voli (ma comunque ogni brano è diviso in otto parti) alle sonorità...ottomane !! Il CD costa solo... otto Euro. (non è vero, però..). Potremo sentire qualcosa di questa opera nella Magix Community ? L'autore ha dei dubbi, ma ha confessato che, se la pazzia lo assiste sino in fondo, potrebbe anche fare una sintesi "collage" dei vari brani in un solo pezzo per la CM, ovviamente della durata di... otto minuti ! (Asio)

Trovare e collegarsi con i siti di altri amici per ascoltare ottima musica è molto facile "passando" da SerAnto. Del sito di SerAnto avevamo già parlato nel n. 5/2009. Beh.. è tempo di rinfrescare la memoria e fare qualche visitina. http://www.seranto.it/ indi lo spazio Gli Amici (link esterni) E vediamo chi troviamo (in ordine di link):

RUDY ROTTA - personaggio celebre che ha conseguito importanti successi come chitarrista, cantante e compositore, affermandosi come uno dei migliori bluesman della scena internazionale (così è scritto nel sito www.rudyrotta.com) - Rock, Funk, Rythm and Blues...

MARIO FASCIANO - rimando a www.myspace.com/mariofasciano Beh..., professionista !! Leggetevi la sua biografia... ed ascoltate le sue offerte musicali. MORBLUS BAND - Funky blues band. Eccezionali !! Un treno di musica in corsa...

BIFO BAND - Gruppo musicale veronese. Musica innovativa, anche se agganciata con la tradizione: blues, ballate, atmosfere rarefatte e svisate nel jazz e nel rock (così leggiamo nella ricerca di notizie in Internet). Dal sito della Bifo Band abbiamo potuto ascoltare gli MP3 pubblicati. Ve li lasciamo scoprire, da parte nostra comunque ci è molto piaciuto "Il rock blues della democrazia".

RIME DI 8 Sandro Glavina - Laboratorio di Ricerca Sonora Elettronica Contemporanea O'Strigheta Records, 2009

Trovate pubblicati alcuni MP3 tratti dai rispettivi album realizzati dal gruppo. (qui a fianco riportiamo l'icona dell'album del 2007 "I can't go wrong" da cui si può ascoltare l'omonimo brano).

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E quindi.... ecco l'amico Ezelupo !!! EZE'S BAND LATIN - JAZZ - BLUES

• Half Moon Blues • Turn it around • Tennessee ballad • Un piccolo shuffle • A spasso fra gli accordi • Ginni to Monk • 2_5_One session • Adieu tristesse

Allora Fonzie... Come è iniziato e proseguito il tuo "viaggio musicale"? Raccontaci sin da quando hai cominciato a fare musica, qualche particolare episodio, qualche ricordo a cui sei emotivamente più legato ecc. ecc. ... La mia passione musicale è un testamento biologico che mi ha tramandato mio zio, un vero fratello maggiore. Ricordo con commozione che nel 1974 in una stalla vicino Roma (Marino) provava un gruppo che poi entrò nella storia della musica Italiana; questo gruppo era il Banco del Mutuo Soccorso. Lui mi portava lì. All’età di 12 anni ricevetti in regalo da mio padre la prima chitarra elettrica Vestern con un piccolo ampli Fbt (credo sui 10 watt di potenza). Dopo aver preso in prestito da mio zio il doppio vinile “Made in Japan” cominciai a far sanguinare le orecchie a tutta la famiglia chiuso nella mia cameretta. Crescendo, la passione per il rock si fece sempre più forte e formai insieme ad un mio amico una cover band di Hendrix, Led Zeppelin, Doors ed altri gruppi anni ’70-’80. In seguito ho avuto altre band, tra cui i “Divieto di Sosta” con i quali siamo stati ospiti al teatro Parioli in Roma (Maurizio Costanzo). Ancora prima ho avuto diverse opportunità di entrare nel mondo dei turnisti come chitarrista di Marco Armani, Sammy Barbot, ed altri. Nel 1995 all’età di 39 anni mio zio ci lasciò all’improvviso, un infarto lo aveva stroncato, io persi il punto di riferimento cardine della mia vita e tutto cominciò a disgregarsi, mi separai da mia moglie, cominciai a bere già dal mattino e detestai qualsiasi cosa o strumento che poteva portarmi a pensare alla musica... Quali sono le più importanti influenze musicali che in qualche modo hai assorbito ?

Eze's Band alias Ezelupo alias Angelo Ginni

collegamento con la pagina Eze's Band (Facebook - Reverbnation) dove si possono ascoltare i fantastici lavori di Ginni (i titoli dei brani pubblicati sono indicati qui a fianco)

Abstract: Fonzie alias Alfonso M. is a old member of the Magix Community. He began making music with the help of his uncle who he considers an extraordinary person. He began playing guitar at twelve and had significant experiences in the following years but unfortunately intervened negative facts. Fonzie loves rock. Later he discovered the Music Maker Software and the Magix Community and finding friends took up the enthusiasm for making music. Fonzie currently works as a sound engineer and has a plan: to open a musical workshop. Soon he plans to resume making music in the Magix Community.

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Sicuramente la musica rock, il blues ma soprattutto il progressive che adoro.

Perché la scelta di suonare la chitarra ?

Ho iniziato a suonare la chitarra all’età di sei anni. Era una Clarissa con corde di nylon. In casa avevamo anche un organo Bontempi, ma l’impatto sonoro della chitarra mi affascinava, ricordo i riff di Blackmoore e ancora ho i brividi.

Cosa ha significato per te l’esserti avvicinato alla Magix Community ? La prima community è stata sicuramente fondamentale perché, dopo aver venduto completamente tutto il vendibile, dalle chitarre all’ultima partitura e dopo una clamorosa crisi di rigetto verso l’ambiente “musica” la community mi ha dato nuovo slancio, passione, ricerca ed emozioni che si erano assopite. Ho avuto modo di conoscere persone stupende, a tal proposito voglio nominare Sandro con famiglia e amici, Fabio, Carl , Roby ecc. Oggi la nuova community, così come strutturata, non mi affascina e non mi “travolge” speriamo che in futuro qualcosa cambi.

Hai qualche particolare progetto per il futuro ?

Ad oggi faccio il fonico presso una grande ditta di Service audio/luci nella zona di Roma, collaboro con degli amici alla realizzazione di un cd con brani inediti e vorrei aprire uno studio di registrazione professionale, vediamo... Comporre dei brani per la nuova community (se solo il tempo procedesse più lentamente). Pensando alle tue esperienze, cosa consiglieresti ad un giovane ragazzo che si appresta ad approcciarsi con il "fare musica" ?

…..Di non credere a nessuno che ti promette di più di quello che meriti; di suonare per diversi e per trasmettere emozioni.

Tornando al 1995 e al rifiuto per la musica, come ne sei uscito, quale è stata la scintilla che ha riacceso questa passione ?

Un mio amico mi parlò di un software che ti aiutava nella composizione di brani (Music Maker) e di una certa community. La curiosità mi portò a visitare e ad ascoltare qualche brano. Un tipo un po’ “strano” componeva musica prog e comincia a mettermi in contatto con lui per email. Più il tempo passava e più mi sembrava di aver di nuovo vicino la personalità e la vena artistica di mio zio (pittore-poeta-cantautore-compositore). Questa persona è Sandro Glavina con il quale è poi nata una preziosa amicizia a distanza che dura tutt’ora.

Quando tornerai a pubblicare un brano in community ?

Presto, lo prometto, molto presto.

LE FOTO DI ARYA SHARI

Arya Shari ci offre le splendide immagini di spiagge incontaminate dove i colori sono autentiche poesie…

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Visionare i video musicali di Roby Tav (e Visioni Gotiche) è estremamente semplice.... Basta andare su YouTube e digitare nel motore di ricerca "Roby Tav ". Avrete quindi la possibilità di visionare 3 video di eccellente fattura (l'ultimo della serie è IL RITORNO DELL'ANGELO - Visioni Gotiche). Vedere per credere !!!!

Trombettista solista

Il pianista calvo

Flautista assorto

Violinista con violino

scarlatto

Con questi ultimi quattro quadri di Sandro Glavina, sempre dedicati al mondo della musica, si completa l’esposizione della collezione 2009 “I colori del Jazz”. With these four paintings made by Sandro Glavina and dedicated to the music world, ends the exhibition of the collection “I colori del Jazz”.

I COLORI DEL JAZZ: GLI ULTIMI QUATTRO QUADRI DELLA COLLEZIONE 2009

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Ringraziamo l'amico Antonio Fiorillo che ci ha fatto pervenire un contributo ludico (gadget). Si tratta del "GUARDIANO 3D". Una sorta di coccodrillo-draghetto da costruire (e ci mettete veramente solo un quarto d'ora) usando cartoncino, colla e forbici. Una volta costruito, il draghetto/coccodrillo "muove la testa" a seconda di come lo guardate e rispetto alla posizione "spaziale" che assumete (illusione ottica !!). Ed ecco alcuni consigli pratici : 1) Stampare il progetto su un foglio e poi incollarlo per bene su di un cartoncino sottile, prima di iniziare a tagliare ..oppure stampare direttamente su un cartoncino sottile ma rigido > di 150g. 2) Una volta costruito posizionarlo ad un paio di metri di distanza e ad altezza sguardo in un posto ben illuminato. 3) Posizionare il guardiano lievemente angolato rispetto allo sguardo dell'osservatore.. Antonio ha pubblicato un esempio formato video nella Magix Community che illustra l'esperimento. Ora agli amici non resta che provare il giochino spedito via e-mail.