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    ELEMENTI DI ANALISI DELLA CONVERSAZIONE

    Appunti e materiali di studio

    prof. Fabrizio Bercelli a. a. 2005-06

    e-mail: [email protected] home page: http://www-utenti.dsc.unibo.it/~bercelli/

    SOMMARIO Oggetto del corso..................................................................................................................................................... 3 Convenzioni di trascrizione ..................................................................................................................................... 4 Oggetto del corso..................................................................................................................................................... 7 Convenzioni di trascrizione ..................................................................................................................................... 7

    1. Princpi e metodo ................................................................................................................................................... 9 In sintesi, l'analisi della conversazione: ................................................................................................................... 9

    2. Il sistema della presa di turno............................................................................................................................ 19 Premessa ................................................................................................................................................................ 19 Alternanza dei turni: precisazioni .......................................................................................................................... 20 Punti di rilevanza transizionale (PRT) e completamento di ununit costitutiva di turno (TCU).......................... 21 Sovrapposizioni di parola ...................................................................................................................................... 22

    3. Lorganizzazione sequenziale delle azioni ......................................................................................................... 25 Coppie adiacenti .................................................................................................................................................... 28 Preferenza: seconde parti preferite e dispreferite................................................................................................... 29

    4. Repair ................................................................................................................................................................... 31 Ancora sulla definizione di repair.......................................................................................................................... 32 Tipi di repair: chi lo inizia e chi lo fa .................................................................................................................... 33 Possibili posizioni del repair, del compimento della riparazione, rispetto al repairable........................................ 34 Preferenza per lautoriparazione (self-repair) ........................................................................................................ 35

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    Inserisco qui alcune indicazioni per la ricerca bibliografica, valide per lintero corso.

    - Gran parte delle informazioni bibliografiche relative allanalisi della conversazione sono reperibili nel sito: http://www2.fmg.uva.nl/emca/. Se cercate testi su di un argomento specifico, vi suggerisco di consultare le bibliografie contenute nel sito utilizzandi il comando TROVA del menu MODIFICA e inserendo via via le parole chiave (in inglese, ovviamente) del vostro argomento. Se le parole chiave sono ben scelte, troverete molti testi pertinenti.

    - Le principali riviste sono le seguenti, quasi tutte presenti nella biblioteca del dipartimento (gli abstract degli articoli sono spesso consultabili on line):

    Communication Monographs * http://www.natcom.org/pubs/JOURNALS/CM/cm.htm Discourse & Society * http://www.ingenta.com/journals/browse/sage/das Discourse Processes * http://mnemosyne.csl.psyc.memphis.edu/discourseprocesses/ Discourse Studies * http://www.ingenta.com/journals/browse/sage/dis Human Studies * [ Human Studies A Journal for Philosophy and the Social Sciences ] Journal of Pragmatics * Journal of strategic and systemic therapies Language in Society * Pragmatics [ Pragmatics: The quarterly journal of the International Pragmatics Association ] Psychotherapy Research * http://ptr.oupjournals.org/ Qualitative Sociology http://www.kluweronline.com/issn/0162-0436/contents Research on Language and Social Interaction * http://www.leaonline.com/loi/rlsi?cookieSet=1 Semiotica http://www.degruyter.de/rs/384_409_DEU_h.htm Sociology Sociology of Health and Illness http://www.ingenta.com/journals/browse/bpl/shil Text [ TEXT An interdisciplinary journal for the study of discourse ]

    - Molti articoli scaricabili da Internet si trovano nei siti dei principali autori: oltre a Schegloff, i cui articoli sono tutti scaricabili dal suo sito http://www.sscnet.ucla.edu/soc/faculty/schegloff/, trovate articoli scaricabili nei siti seguenti: John Heritage: http://www.sscnet.ucla.edu/soc/faculty/heritage/publications/index.html, Paul ten Have: http://www2.fmg.uva.nl/emca/paul.htm, Douglas Maynard: http://www.ssc.wisc.edu/soc/faculty/pages/DWM_page/DWM_index3.htm, Anssi Perakyla: http://www.valt.helsinki.fi/staff/perakyla/english.htm, Gene Lerner: http://www.soc.ucsb.edu/faculty/lerner/pub/publications.htm, Charles Goodwin: http://www.sscnet.ucla.edu/clic/cgoodwin/.

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    La comunicazione interpersonale viene studiata, in questo corso, cogli strumenti di una specifica disciplina: l'analisi della conversazione.

    Nel resto di questa dispensa si fa riferimento ai princpi, al metodo e ai risultati di questa disciplina.

    Oggetto del corso

    Qualsiasi genere di parlare in interazione - con feedback immediato: linterlocutore pu reagire immediatamente alle parole del

    parlante - faccia a faccia - telefono

    - in situazioni ordinarie informali - in situazioni istituzionali (quindi anche professionali)

    esaminato sotto il profilo dellazione, cio dellagire interattivo dei partecipanti (che cosa fanno luno con laltro mediante ci che dicono e mediante altri comportamenti osservabili).

    L'analisi della conversazione richiede la video o audio-registrazione dell'interazione, e una trascrizione accurata, conforme alle convenzioni sotto riportate.

    Per una prima familiarizzazione con questa disciplina, ascoltiamo insieme e trascriviamo a lezione alcuni inizi di telefonate (registrate da Freina e altri in un corso di qualche anno fa), usando le Convenzioni di trascrizione sotto riportate.

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    Convenzioni di trascrizione

    1. Caratteristiche del parlato maiuscolette volume alto testo volume basso sottolineato enfasi particolare >testo< accelerato rallentato test- troncatura di un suono te::sto prolungamento di un suono (tanto maggiore quanti pi sono i :) . intonazione discendente, conclusiva , intonazione continuativa (come nella lettura di un elenco) ? intonazione ascendente in sillaba finale di unit discorsiva, come in una domanda intonazione ascendente intonazione discendente hh espirazione (tanto pi lunga quanti pi sono gli h) .hh inspirazione (tanto pi lunga quanti pi sono gli h) tes(h)to parola pronunciata in modo ridente hh risatina (tanto pi lunga quanti pi sono gli h) HH risata (tanto pi lunga quanti pi sono gli H) = continuit di emissione vocale tra un'espressione e quella seguente, senza stacco

    2. Sovrapposizioni Sono indicate da parentesi quadre, che racchiudono le parti di parlato sovrapposte, di due o pi voci diverse. Ad esempio: A: non credo [che sia lui.] B: [neanche io,] impossibile

    3. Pause (.) pausa percepibile inferiore a 0.2 secondi (..) pausa fra due e cinque decimi di secondo Pause pi lunghe di mezzo secondo sono indicate tra parentesi con la loro durata, ad esempio (1.5) indica un secondo e mezzo. (Le durate vengono rilevate a orecchio, battendo il tempo con suoni come ta-ta-ta)

    4. Dubbi (testo) espressioni dubbie. ( ) espressioni inudibili o incomprensibili. La lunghezza della parentesi vuota proporzionale alla lunghezza del parlato incomprensibile o inudibile.

    5. Commenti ((commento)) I commenti del trascrittore, relativi principalmente a fenomeni non verbali sovrapposti al parlato, sono scritti fra doppie parentesi quadre [...] omissione di una parte del turno o di alcuni turni

    Sulla base dei dettagli dell'interazione, proveremo a capire cosa succede nelle telefonate sotto riportate, che cosa fanno i partecipanti. Le trascrizioni sono volutamente incomplete e imperfette. Le completeremo e perfezioneremo insieme, per esercizio, riascoltando pi e pi volte a lezione le registrazioni. Il file audio delle registrazioni scaricabile dai Materiali didattici nella mia home page.

    ANALISI DELLA COMUNICAZIONE INTERPERSONALE

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    Appunti e materiali di studio

    prof. Fabrizio Bercelli a. a. 2005-06

    e-mail: [email protected] home page: http://www-utenti.dsc.unibo.it/~bercelli/

    SOMMARIO

    Prima parte: fondamenti.................................................................................Errore. Il segnalibro non definito.

    Oggetto del corso..........................................................................................................................................3 Convenzioni di trascrizione ..........................................................................................................................4

    1. Princpi e metodo ..................................................................................Errore. Il segnalibro non definito. In sintesi, l'analisi della conversazione: ..............................................Errore. Il segnalibro non definito.

    2. Il sistema della presa di turno.............................................................Errore. Il segnalibro non definito.

    Premessa .............................................................................................Errore. Il segnalibro non definito. Alternanza dei turni: precisazioni .......................................................Errore. Il segnalibro non definito. Punti di rilevanza transizionale (PRT) e completamento di ununit costitutiva di turno (TCU).. Errore. Il segnalibro non definito. Sovrapposizioni di parola ...................................................................Errore. Il segnalibro non definito.

    3. Lorganizzazione sequenziale delle azioni ..........................................Errore. Il segnalibro non definito. Coppie adiacenti .................................................................................Errore. Il segnalibro non definito. Preferenza: seconde parti preferite e dispreferite................................Errore. Il segnalibro non definito.

    4. Repair ....................................................................................................Errore. Il segnalibro non definito.

    Ancora sulla definizione di repair.......................................................Errore. Il segnalibro non definito. Tipi di repair: chi lo inizia e chi lo fa .................................................Errore. Il segnalibro non definito. Possibili posizioni del repair, del compimento della riparazione, rispetto al repairableErrore. Il segnalibro non definito. Preferenza per lautoriparazione (self-repair) .....................................Errore. Il segnalibro non definito.

    Seconda parte: approfondimenti ....................................................................Errore. Il segnalibro non definito.

    5. Repair e pratiche o azioni connesse ....................................................Errore. Il segnalibro non definito.

    5. 1. Pratiche per fare repair o altro .................................................. Errore. Il segnalibro non definito. Un chiarimento preliminare................................................................Errore. Il segnalibro non definito. A. Pratiche interrogative, utilizzabili come etero-inizi di repair, che talvolta invece del repair fanno un'altra azione Errore. Il segnalibro non definito. B. Pratiche di ripetizione che, invece del repair, possono fare altroErrore. Il segnalibro non definito.

    5. 2 Domande e repair........................................................................ Errore. Il segnalibro non definito.

    6. Sequenze complesse .............................................................................Errore. Il segnalibro non definito. Premessa .............................................................................................Errore. Il segnalibro non definito. Azioni che preparano azioni successive ...........................................Errore. Il segnalibro non definito.

    6. 1. Presequenze (pre) e pre-pre .................................................. Errore. Il segnalibro non definito. Pre-pre ................................................................................................Errore. Il segnalibro non definito. Prospettazione di unazione................................................................Errore. Il segnalibro non definito. Prospettazione di unazione come pre-delicato ..............................Errore. Il segnalibro non definito.

    6. 2. Espansione di una coppia adiacente .......................................... Errore. Il segnalibro non definito. Pre- (o pre-pre?)..................................................................................Errore. Il segnalibro non definito.

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    Post-prima parte..................................................................................Errore. Il segnalibro non definito. Pre-seconda parte................................................................................Errore. Il segnalibro non definito. Post-....................................................................................................Errore. Il segnalibro non definito.

    6. 3. Serie di domande connesse, introdotte da e ........................... Errore. Il segnalibro non definito. 6. 4. Parlare di guai............................................................................ Errore. Il segnalibro non definito.

    Contaminazione di PARLARE DI GUAI con ACCUSA. ..................Errore. Il segnalibro non definito. Contaminazione di PARLARE DI GUAI con CONCORDARE UN PIANO...Errore. Il segnalibro non definito. Contaminazione del PARLARE DI GUAI col DARE/RICEVERE CONSIGLIErrore. Il segnalibro non definito. Come i consigli possono disturbare lo sviluppo del PARLARE DI GUAIErrore. Il segnalibro non definito. Ancora sullincongruenza fra parlare-di-guai e incontro di consulenzaErrore. Il segnalibro non definito.

    7. Gestione dellidentit nel parlare-in-interazione ...............................Errore. Il segnalibro non definito. Premessa metodologica sulle aperture di telefonata (e altro)..............Errore. Il segnalibro non definito.

    Appello/risposta ........................................................................................ Errore. Il segnalibro non definito. 7. 1. Aperture telefoniche e identit..................................................... Errore. Il segnalibro non definito.

    Telefonate fra intimi ...........................................................................Errore. Il segnalibro non definito. Telefonate di servizio .........................................................................Errore. Il segnalibro non definito. Identit sociale nelle telefonate di servizio.........................................Errore. Il segnalibro non definito.

    7. 2. Canzonature, repliche serie (po-faced) e identit.................... Errore. Il segnalibro non definito. 7. 3. Organizzazione sequenziale e identit: il frame giudiziario Intende rispondere?Errore. Il segnalibro non definito.

    Inserisco qui alcune indicazioni per la ricerca bibliografica, valide per lintero corso.

    - Gran parte delle informazioni bibliografiche relative allanalisi della conversazione sono reperibili nel sito: http://www2.fmg.uva.nl/emca/. Se cercate testi su di un argomento specifico, vi suggerisco di consultare le bibliografie contenute nel sito utilizzandi il comando TROVA del menu MODIFICA e inserendo via via le parole chiave (in inglese, ovviamente) del vostro argomento. Se le parole chiave sono ben scelte, troverete molti testi pertinenti.

    - Le principali riviste sono le seguenti, quasi tutte presenti nella biblioteca del dipartimento (gli abstract degli articoli sono spesso consultabili on line):

    Communication Monographs * http://www.natcom.org/pubs/JOURNALS/CM/cm.htm Discourse & Society * http://www.ingenta.com/journals/browse/sage/das Discourse Processes * http://mnemosyne.csl.psyc.memphis.edu/discourseprocesses/ Discourse Studies * http://www.ingenta.com/journals/browse/sage/dis Human Studies * [ Human Studies A Journal for Philosophy and the Social Sciences ] Journal of Pragmatics * Journal of strategic and systemic therapies Language in Society * Pragmatics [ Pragmatics: The quarterly journal of the International Pragmatics Association ] Psychotherapy Research * http://ptr.oupjournals.org/ Qualitative Sociology http://www.kluweronline.com/issn/0162-0436/contents Research on Language and Social Interaction * http://www.leaonline.com/loi/rlsi?cookieSet=1 Semiotica http://www.degruyter.de/rs/384_409_DEU_h.htm Sociology

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    Sociology of Health and Illness http://www.ingenta.com/journals/browse/bpl/shil Text [ TEXT An interdisciplinary journal for the study of discourse ]

    - Molti articoli scaricabili da Internet si trovano nei siti dei principali autori: oltre a Schegloff, i cui articoli sono tutti scaricabili dal suo sito http://www.sscnet.ucla.edu/soc/faculty/schegloff/, trovate articoli scaricabili nei siti seguenti: John Heritage: http://www.sscnet.ucla.edu/soc/faculty/heritage/publications/index.html, Paul ten Have: http://www2.fmg.uva.nl/emca/paul.htm, Douglas Maynard: http://www.ssc.wisc.edu/soc/faculty/pages/DWM_page/DWM_index3.htm, Anssi Perakyla: http://www.valt.helsinki.fi/staff/perakyla/english.htm, Gene Lerner: http://www.soc.ucsb.edu/faculty/lerner/pub/publications.htm, Charles Goodwin: http://www.sscnet.ucla.edu/clic/cgoodwin/.

    La comunicazione interpersonale viene studiata, in questo corso, cogli strumenti di una specifica disciplina: l'analisi della conversazione.

    Nel resto di questa dispensa si fa riferimento ai princpi, al metodo e ai risultati di questa disciplina.

    Oggetto del corso

    Qualsiasi genere di parlare in interazione - con feedback immediato: linterlocutore pu reagire immediatamente alle parole del

    parlante - faccia a faccia - telefono

    - in situazioni ordinarie informali - in situazioni istituzionali (quindi anche professionali)

    esaminato sotto il profilo dellazione, cio dellagire interattivo dei partecipanti (che cosa fanno luno con laltro mediante ci che dicono e mediante altri comportamenti osservabili).

    L'analisi della conversazione richiede la video o audio-registrazione dell'interazione, e una trascrizione accurata, conforme alle convenzioni sotto riportate.

    Convenzioni di trascrizione

    1. Caratteristiche del parlato maiuscolette volume alto testo volume basso sottolineato enfasi particolare >testo< accelerato rallentato test- troncatura di un suono te::sto prolungamento di un suono (tanto maggiore quanti pi sono i :)

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    . intonazione discendente, conclusiva , intonazione continuativa (come nella lettura di un elenco) ? intonazione ascendente in sillaba finale di unit discorsiva, come in una domanda intonazione ascendente intonazione discendente hh espirazione (tanto pi lunga quanti pi sono gli h) .hh inspirazione (tanto pi lunga quanti pi sono gli h) tes(h)to parola pronunciata in modo ridente hh risatina (tanto pi lunga quanti pi sono gli h) HH risata (tanto pi lunga quanti pi sono gli H) = continuit di emissione vocale tra un'espressione e quella seguente, senza stacco

    2. Sovrapposizioni Sono indicate da parentesi quadre, che racchiudono le parti di parlato sovrapposte, di due o pi voci diverse. Ad esempio: A: non credo [che sia lui.] B: [neanche io,] impossibile

    3. Pause (.) pausa percepibile inferiore a 0.2 secondi (..) pausa fra due e cinque decimi di secondo Pause pi lunghe di mezzo secondo sono indicate tra parentesi con la loro durata, ad esempio (1.5) indica un secondo e mezzo. (Le durate vengono rilevate a orecchio, battendo il tempo con suoni come ta-ta-ta)

    4. Dubbi (testo) espressioni dubbie. ( ) espressioni inudibili o incomprensibili. La lunghezza della parentesi vuota proporzionale alla lunghezza del parlato incomprensibile o inudibile.

    5. Commenti ((commento)) I commenti del trascrittore, relativi principalmente a fenomeni non verbali sovrapposti al parlato, sono scritti fra doppie parentesi quadre [...] omissione di una parte del turno o di alcuni turni

    Sulla base dei dettagli dell'interazione, proveremo a capire cosa succede nelle telefonate sotto riportate, che cosa fanno i partecipanti. Le trascrizioni sono volutamente incomplete e imperfette. Le completeremo e perfezioneremo insieme, per esercizio, riascoltando pi e pi volte a lezione le registrazioni. Il file audio delle registrazioni scaricabile dai Materiali didattici nella mia home page.

    Letture consigliate sulle convenzioni di trascrizione: Jefferson, G. (2004) Glossary of transcript symbols with an introduction. In Lerner, G. H. Conversation analysis. Studies from the first generation. John Benjamins.

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    1. Princpi e metodo

    In sintesi, l'analisi della conversazione:

    Descrive il flusso di azioni sociali che i partecipanti ad un incontro di qualsiasi genere compiono mediante il parlarsi.

    Pu considerarsi azione sociale qualsiasi comportamento espressivo (vocale o visivo) di un partecipante, rivolto ad altri, che risulti condizionare le azioni successive, sulla base di procedure sociali vigenti per i partecipanti, in quanto membri di comuni appartenenze culturali,

    procedure a cui i partecipanti mostrino di essere effettivamente orientati al momento: il compimento sociale di una determinata azione interattiva comporta che essa venga manifestamente riconosciuta al momento da parte dei partecipanti allinterazione. Ci che uno fa immediatamente dopo ci che un altro ha fatto il modo principale in cui si manifesta tale riconoscimento: lorientamento dei partecipanti a ci che stanno facendo si manifesta nella organizzazione sequenziale del loro agire.

    Lanalisi della conversazione costantemente dimostra che i pi minuti dettagli dellinterazione, percepibili dai partecipanti, sono rilevanti per loro nel compimento (e riconoscimento) delle loro azioni. Le procedure sociali cui i partecipanti sono sensibili risultano essere articolate a livello di decimi di secondo. Perci lanalisi, per descrivere ci che avviene nellinterazione, richiede la registrazione e la trascrizione minuta, al massimo livello di dettaglio percepibile, dei comportamenti vocali e visivi dei partecipanti.

    Sviluppiamo questi punti in modo pi articolato. (La formulazione sintetica sopra proposta appare contorta e in un certo senso lo . Ci dipende dal fatto che i vari aspetti sopra indicati, ciascuno dei quali non facile da descrivere e cogliere, sono inoltre cos interdipendenti che l'uno non si pu capire senza capire gli altri. E' questa una caratteristica di fenomeni complessi quali quelli che si basano sul funzionamento del cervello umano, e qui si ha a che fare addirittura come minimo con l'interazione fra cervelli.)

    Lanalisi della conversazione si occupa di come i partecipanti agiscono e sviluppano interattivamente il loro agire, sia nelle conversazioni informali ordinarie, sia in altri generi di parlare-in-interazione (propri dei contesti istituzionali: ad esempio, visita medica, interrogazione scolastica, udienza in tribunale, ecc.). Qualche chiarimento sul concetto di azione. Agire va qui inteso nel senso di fare qualcosa con ci che si dice e coi modi in cui lo si dice (non, come qualche studente potrebbe intendere, produrre comportamenti non-verbali simultanei a quelli verbali). Ad esempio, lazione di fare una domanda, cio di richiedere uninformazione a qualcuno, pu essere compiuta mediante un enunciato verbale con una certa forma linguistica (ad esempio, un enunciato in forma interrogativa e con intonazione interrogativa). Non c, tuttavia, una corrispondenza biunivoca fra azioni e forme linguistiche (meglio, pratiche linguistiche) che le realizzano. Una medesima azione pu essere compiuta mediante una variet di pratiche linguistiche, e una medesima pratica linguistica pu compiere diverse azioni in contesti diversi. Inoltre, un medesimo enunciato, prodotto concretamente in un dato momento e contesto, pu compiere diverse azioni simultaneamente. Usiamo i termini agire e azione in un senso corrispondente a quello del linguaggio comune. Pu contribuire allazione qualsiasi comportamento di cui si possa imputare una responsabilit, per quanto piccola, a chi labbia prodotto. (Ad esempio, possiamo essere considerati responsabili di

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    rispondere al telefono con un s invece che con un pronto, o di lasciar passare qualche decimo di secondo, dopo aver alzato la cornetta, prima di rispondere). Nellinterazione sociale, un bit di comportamento del parlante che possa avere qualche conseguenza, anche minima, sul comportamento successivo altrui, azione nel senso sopra suggerito: al parlante imputabile la consequenzialit procedurale (sul comportamento altrui) di ci che fa. In questa prospettiva, anche dettagli minimi del comportamento interattivo possono essere elementi di azione come dimostrato dalle ricerche di analisi della conversazione. Unazione pu essere compiuta da un segmento di comportamento ben delimitato, configurato in una forma linguistica ben definita (ad esempio, lazione di fare una domanda con un enunciato interrogativo come che ore sono?. Si tenga comunque sempre presente che un enunciato interrogativo pu essere usato per fare cose assai diverse dal chiedere uninformazione, e che uninformazione pu essere chiesta mediante molte pratiche linguistiche diverse da un enunciato interrogativo). In generale, tuttavia, lagire ha contorni pi sfumati e fluidi. Non ci sono (o non sono note) regole generali con cui associare determinati comportamenti linguistici a determinate azioni. Quali comportamenti linguistici facciano quali azioni, cosa da scoprire. E che azioni si compiano col parlare, pure cosa da scoprire. Lanalisi della conversazione ha scoperto qualcosa non poco al riguardo, ma moltissimo resta ancora da scoprire. Agire sempre un fenomeno situazionale. Che azione faccia un comportamento dipende dalla situazione in cui esso si colloca, in primo luogo dai comportamenti immediatamente precedenti, altrui e propri. Indicalit significa questo. Inoltre, se un bit di comportamento rivolto ad altri sia azione sociale, e che azione sia, dipende dalla reazione altrui. Se fa differenza per il comportamento successivo altrui, azione. E che azione sia, dipende da che differenza fa. Perci, il compimento di unazione sociale dipende anche da come reagiscono gli altri partecipanti. Ad esempio per fare un esempio molto semplice se diciamo qualcosa di cui nessuno si accorge, socialmente non abbiamo fatto nulla. Riflessivit significa questo. Ogni situazione, ogni momento situazionale allinterno del flusso interattivo, comporta un campo di possibilit dazione variamente ampio, ma comunque limitato, e determinato da ci che vien prima. Variamente ampio: se uno mi fa una domanda aperta, lambito delle mie possibilit di reazione pi ampio che nel caso di una domanda s/no, e ancora pi ampio lambito delle mie possibilit di azione dopo unasserzione altrui: posso pi agevolmente astenermi dal replicare. Comunque, ogni mia re-azione a sua volta modifica il campo di possibilit dazione altrui e mio. Azione qualsiasi comportamento che modifichi questo campo di possibilit che nellinterazione evolve istante per istante. Ci vale fin dallinizio di un episodio dinterazione: il trillo del telefono crea un campo di possibili azioni successive. Lincrociarsi per strada di due conoscenti, idem. Tanto basta per una prima caratterizzazione delloggetto di questa disciplina: il flusso dellazione nel parlare-in-interazione. Esempi concreti di analisi, che incontreremo pi avanti, aiuteranno a capire meglio.

    Le ricerche di analisi della conversazione sono ricerche empiriche, basate su trascrizioni molto dettagliate di interazioni naturali audio- o video-registrate. Esse hanno progressivamente rivelato alcune caratteristiche generali dellinterazione sociale, che valgono in qualsiasi momento del parlare-in-interazione:

    1. I partecipanti producono il loro agire secondo procedure metodiche, che organizzano il loro agire fino a livelli assai micro, fino a dettagli verbali ed espressivi dellordine dei decimi di secondo. Perci losservazione, lascolto e la trascrizione delle registrazioni si spinge fino a questo livello di dettaglio.

    2. Il termine procedure sottolinea che le azioni, inclusi gli elementi verbali ed espressivi che le costituiscono (singole parole, sguardi, intonazioni, pause, ecc.), sono organizzate sequenzialmente: unazione condizionata dallazione precedente (altrui o propria) e condiziona lazione successiva. La collocazione sequenziale di un comportamento

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    essenziale per stabilire che cosa esso fa. Una delle domande basilari nellanalisi della conversazione, riferita a comportamenti linguistici o espressivi anche minimi, why that now?.

    3. Il termine metodiche sottolinea che le procedure non sono inventate al momento (sono per adattate al momento, vedi il punto 5). Sono ripetutamente e regolarmente utilizzate dagli individui in innumerevoli momenti interattivi, e si mantengono relativamente stabili al variare dei partecipanti, allinterno di una medesima cultura e anche trasversalmente a culture diverse. La regolarit con cui le procedure sono usate in situazioni simili deriva dal loro essere buone soluzioni di problemi ricorrenti. Sono procedure selezionate dallevoluzione culturale ci spiega la loro presenza anche in culture diverse. Inoltre, vengono apprese tramite socializzazione dai membri di una medesima cultura ci spiega la loro particolare uniformit e stabilit allinterno di una data cultura. Sono quindi procedure socialmente condivise, pi o meno diffusamente.

    4. Queste procedure sono usate per risolvere praticamente (con ci che si fa) una variet di problemi pratici (relativi a cosa fare) che si presentano nellinterazione sociale. Poich le procedure disponibili sono limitate e appartengono ad un repertorio sociale, anche gli scopi adottabili sono limitati e socialmente definiti: gli individui possono adottare solo gli scopi perseguibili con le procedure disponibili. Problemi + scopi + procedure = compiti. Compiti pratici del parlare-in-interazione.

    5. Lagire umano non determinato da queste procedure in modo totalmente automatico come pu avvenire per comportamenti totalmente istintivi (tipici di specie meno intelligenti). In primo luogo, possono esserci pi procedure utilizzabili per un medesimo compito. In secondo luogo, queste procedure vengono adattate alle circostanze locali in modi imprevedibili (allo stato attuale delle nostre conoscenze). Ci comporta che unanalisi caso per caso sempre necessaria. Poich ci stiamo occupando dinterazione sociale (pi specificamente, di parlare-in-interazione), le circostanze locali consistono, in primo luogo, in ci che viene via via detto. Compiti, scopi e procedure, rilevanti per i partecipanti, mutano di momento in momento, di parola in parola via via proferita.

    6. Ribadiamo un punto importante. Lanalisi della conversazione si occupa di azione ed azione solo ci che ha conseguenze procedurali per i partecipanti nel corso dellinterazione. Peraltro, come affermato nel precedente punto 5, le conseguenze non sono automatiche, sono gestite dai partecipanti. Agire = gestire = adattare scopi e procedure alle circostanze locali. In altri termini, i partecipanti non eseguono automaticamente procedure pre-esistenti (come i computer attuali), ma si orientano ad esse: le adoperano e le adattano (lo so che non chiarissimo, ma temo sia difficile essere del tutto chiari su questo punto.) Cos stanno le cose in ogni momento dellinterazione. Lanalista, quindi, pu riconoscere queste procedure solo rilevando lorientamento dei partecipanti ad esse qualsiasi cosa orientamento significhi pi precisamente. Siccome lazione rilevabile solo dalle sue conseguenze procedurali per i partecipanti, ed esse sono rilevabili solo da come i partecipanti si orientano ad esse, ergo: per lanalisi della conversazione conta solo ci che si pu mostrare che conta per i partecipanti nel corso dellinterazione. Come vedremo, questo punto vincola fortemente il metodo dellanalisi.

    Quelle sopra elencate sono caratteristiche delloggetto dellanalisi della conversazione. Accenniamo ora ad alcuni aspetti del metodo di analisi che tengono conto di queste caratteristiche. a. Abbiamo detto che nel parlare-in-interazione (i) i partecipanti agiscono utilizzando

    metodicamente procedure pratiche condivise (almeno) da tutti i membri della cultura cui appartengono, e (ii) ci che fanno risulta solo da come i partecipanti si orientano a ci che stanno facendo. Ne deriva che, per descrivere ci che stanno facendo, sufficiente il senso comune, che lanalista condivide coi partecipanti. Non serve nessuna teoria specialistica.

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    Anzi, il ricorso a teorie divergenti dal senso comune porta a descrivere cose diverse da ci che i partecipanti fanno effettivamente.

    b. Poich ci che viene fatto nel parlare-in-interazione lo si fa col linguaggio, lanalista deve avere la competenza linguistica che hanno i partecipanti. Perci un analista della conversazione pu analizzare solo interazioni che avvengono nella sua lingua madre (o comunque in lingue di cui abbia una padronanza molto vicina a quella dei partecipanti). Nei casi particolari in cui i partecipanti condividano un lessico specialistico, lanalista deve padroneggiare quel lessico. Tuttavia, per lanalisi della conversazione ordinaria e del parlare-in-interazione in contesti istituzionali cui partecipino non-specialisti (ad esempio, nelle visite mediche), sufficiente la padronanza del linguaggio comune (ad esempio, nella visita medica, conta solo ci che comprensibile per il cliente).

    c. Nellanalizzare il parlare-in-interazione, lanalista pu usare risultati conseguiti in analisi precedenti, proprie e altrui, e tali risultati possono essere espressi nel linguaggio specialistico progressivamente elaborato dagli analisti della conversazione (ad esempio, etero-inizio di correzione). Tuttavia, tali risultati sono stati conseguiti sulla base del senso comune e del linguaggio comune, condivisi dai partecipanti: il linguaggio specialistico dellanalisi della conversazione sempre totalmente riducibile al linguaggio comune, e le analisi non si basano su nessuna teoria divergente dal senso comune. I termini specialistici hanno solo una funzione stenografica.

    d. Dicendo senso comune, sottolineiamo la qualifica comune. Un parlante riesce a fare effettivamente qualcosa solo nella misura in cui il suo interlocutore (o uno dei suoi interlocutori) si orienta a ci che il parlante sta facendo. E ci che poi riesce a fare effettivamente il secondo, in relazione a ci che ha fatto il primo, dipende pure da come il primo si orienta a ci che poi fa il secondo, e cos via. (Nel definire lagire, che loggetto dellanalisi della conversazione, abbiamo detto che azione qualsiasi comportamento, anche minimo, rivolto agli altri partecipanti allinterazione, che abbia conseguenze, anche minime, sul loro comportamento successivo, vale a dire conseguenze procedurali, le quali dipendono da come linterlocutore si orienta a ci che stato fatto.) Tutto ci comporta che, in generale, ci che fanno i partecipanti nellinterazione si basa sulla parte pi solidamente condivisa del senso comune. E ad essa lanalista tenuto a ricorrere, pena il rischio di riconoscere e descrivere cose che per i partecipanti non contano. (Naturalmente, partecipanti legati da relazioni molto intime, che condividano procedure idiosincratiche, possono fare luno con laltro cose che possono sfuggire allanalista. Il quale non pu sempre pretendere di cogliere tutto ci che conta per i partecipanti. Descrivere una parte di ci che conta per i partecipanti, gi un buon risultato. Descrivere cose che per i partecipanti non contano, un errore.)

    e. I principali risultati dellanalisi della conversazione consistono nel riconoscimento e nella ricostruzione di procedure pratiche adoperate dai partecipanti. Un assunto fondamentale dellanalisi della conversazione, costantemente confermato empiricamente in ogni ricerca concreta, che tali procedure sono disponibili a tutti i membri della cultura, cio utilizzabili e riconoscibili da loro. Perci, analizzando qualsiasi nuova interazione con nuovi partecipanti, lanalista assume che i partecipanti siano in grado di utilizzare e riconoscere qualsiasi procedura del repertorio di procedure scoperto da ricerche precedenti. Ci non dispensa lanalista dal mostrare, caso per caso e momento per momento, a che cosa si orientino effettivamente i partecipanti. Ci che i partecipanti fanno costituito, ripetiamo, da ci cui si orientano al momento. I risultati accumulati dallanalisi della conversazione consentono solo di capire meglio e pi rapidamente, sulla base di altri casi analoghi gi analizzati, come fanno ci che fanno.

    f. Lanalisi di un singolo caso concreto, con lausilio del semplice senso comune, pu consentire di riconoscere una procedura pratica cui i partecipanti sono orientati, o almeno di ipotizzare, col poco sostegno empirico fornito da un singolo caso, che le cose stiano cos.

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    (Lanalisi della conversazione nata da unosservazione di una singola breve apertura telefonica.) Se lintuizione giusta, se cio la procedura esiste come procedura cui quei partecipanti si sono effettivamente orientati, la si potr ritrovare in altre interazioni. Ci si basa sullassunto, gi detto, che ogni procedura metodica appartiene ad un repertorio socialmente condiviso. Tutta la storia delle ricerche di analisi della conversazione conferma questo assunto. Ci comporta che si sar in grado, cercando e cercando, di trovare un corpus di esempi di uso di quella pratica. Un corpus di molti esempi consente di capire molte altre cose relative a quella procedura e a procedure connesse (variet di forme o pratiche linguistiche con cui quella procedura si pu realizzare, procedure alternative utilizzabili in situazioni analoghe atte a risolvere un medesimo compito pratico, ecc.) e solitamente porta a modificare e perfezionare lintuizione iniziale. La raccolta e lo studio di corpus di questo genere una via comunemente seguita in analisi della conversazione. Esaminando qualche interazione concreta, si scopre un fenomeno candidato e, a quel punto, si raccoglie un corpus di fenomeni analoghi. Naturalmente, si va anche a cercare nella letteratura se qualcosa del genere stato gi scoperto. Poi si studia il corpus, tenendo conto anche di risultati eventualmente gi acquisiti al riguardo, per capirne di pi. In alternativa, si pu partire da una procedura gi descritta in analisi della conversazione e raccogliere un corpus di esempi pertinenti, eventualmente in situazioni un po diverse rispetto a quelle dove stata osservata inizialmente, allo scopo di scoprire aspetti ulteriori.

    Resta da dire come si fa lanalisi, come si scoprono le procedure pratiche usate dai partecipanti nel loro parlare-in-interazione, come si dimostra che proprio ad esse i partecipanti si stanno via via orientando nel compierle e gestirle. Lo mostriamo con unanalisi esemplare svolta da uno dei fondatori della disciplina (Schegloff 1984). Lanalisi riguarda il brano seguente (traduzione italiana semplificata a fianco delloriginale inglese). Riporter liberamente una parte dellanalisi di Schegloff.

    Esempio

    [13]

    B sta raccontando ad A le sue divergenze di opinione col suo insegnante di storia riguardo alla moralit della politica estera americana dai tempi di George Washington.

    1 B: Ans- an ( ) we were discussing, it tur- 2 it comes down, he s- he says, I-I-youve talked 3 with thi- si- i- about this many times. I said, 4 it come down tthis:= 5 B: =Our main difference: I feel that a government, 6 i- the main thing, is- th-the purpose athe 7 government, is, what is best for the country. 8 A: Mmhmm 9 B: He says, governments, an you know he keeps- he 10 talks about governments, they sh- the thing that 11 they shd do is whats right or wrong. 12 A: For whom. 13 B: Well he says- [he- 14 A: [By what standard 15 B: Thats what- thats exactly what I mean. he s- 16 but he says

    1 B: E co- e ( ) stavamo discutendo, sal- 2 viene fuori, lui di- dice, io-io-tu hai parlato 3 con que- di questo molte volte. io ho detto, 4 viene fuori questo= 5 B: =La differenza principale fra noi io penso che un governo, 6 la cosa principale, - lo-lo scopo del 7 governo, , quel che meglio per il paese. 8 A: Mmhmm 9 B: Lui dice, i governi, e sai che lui considera- lui 10 parla di governi, dovre- la cosa che 11 che dovrebbero fare cosa giusto o sbagliato. 12 A: Per chi. 13 B: Be lui dice- [lui 14 A: [Secondo che criterio 15 B: E quello che- esattamente quello che intendo. lui di- 16 ma lui dice

    Per chi. Concentriamoci su quel che A dice alla riga 13 (For whom. = Per chi.).

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    Cosa fa A dicendo Per chi.? Pu sembrare che faccia una domanda a B. Pu sembrare che chieda a B di specificare il suo resoconto dellopinione dellinsegnante, che B ha appena riportato (dicendo che i governi dovrebbero fare quello che giusto, linsegnante non ha specificato a quale giudice di ci che giusto o sbagliato si stia riferendo linsegnante stesso, e A sembra che chieda a B di aggiungere questa parte dellopinione dellinsegnante, che nel resoconto di B manca). Questa descrizione di quel che A fa dicendo Per chi. si basa sul senso comune, su quello che tutti sappiamo su come si fa una 'domanda di specificazione' relativa a ci che un altro ha appena detto. Sebbene sia una procedura comune, che tutti usiamo, riconosciamo e gestiamo solitamente senza problemi, ricostruirla accuratamente nei suoi passi, che sono passi interattivi, non poi cos semplice. Potremmo provarci (potete farlo per esercizio) sulla base di questo singolo esempio. Molto meglio, potremmo raccogliere un corpus di esempi della procedura qui intuitivamente identificata, e scoprire com e come funziona. Non sarebbe un compito analitico banale. Si noti, ad esempio, come il senso di Per chi. si possa capire (possa essere capito in primo luogo dal destinatario B) sulla base di ci che precede Per chi., cio di ci che ha detto B stesso subito prima. Fuori da questo contesto, ignorando la indicalit situazionale di Per chi., il suo senso incomprensibile. Per capirne il senso, B deve ispezionare sia il Per chi. detto da A sia un certo tratto del suo turno di parola precedente, o forse lintero turno, o forse andare ancora pi indietro. Compito dellanalisi della conversazione ricostruire la procedura che permette ad A, a B di fare e capire quello che stanno facendo, orientandosi alla procedura stessa. Torneremo pi avanti su di un aspetto di questo possibile metodo danalisi.

    Be lui dice- lui Andiamo avanti. Guardiamo come B reagisce al Per chi. di A a lui rivolto. Come stato detto nelle note introduttive sullanalisi della conversazione, questo un passaggio analitico fondamentale. Ci che conta ci che conta per i partecipanti. Che azione faccia Per chi. dipende, in primo luogo, da come B mostra di orientarsi ad essa, come la tratta, come reagisce ad essa. A che procedura, fra le possibili procedure di cui Per chi. potrebbe essere un passo, si orienta. La reazione di B un enunciato non completato, in quanto la voce di A si sovrappone e lo interrompe: Be lui dice- lui. Che cosa fa B con esso? Usiamo ancora il senso comune, il senso comune pi terra terra possibile. Senso comune basato sulla comune esperienza pratica di miriadi di micro-situazioni analoghe, di compiti interazionali simili, gestiti con qualche procedura cui i partecipanti si orientano come se la conoscessero perfettamente anche se non saprebbero descriverla. Allora: cosa fa B con Be lui dice- lui, collocato immediatamente dopo il Per chi. di A? Sembra abbastanza chiaro, nonostante lenunciato sia incompleto: B inizia a riportare unopinione (lui dice) espressa dallinsegnante. Questo pezzo di comportamento di B sincastra benissimo col pezzo di comportamento immediatamente precedente di A, come una risposta a una domanda. Di pi, come il tipo di risposta richiesta (concernente lopinione dellinsegnante) alla presunta domanda di specificazione di A. Nel modo in cui reagisce, B mostra (in primo luogo ad A) di aver inteso il Per chi. di A come una domanda, plausibilmente proprio quella domanda di specificazione. E lo mostra producendo qualcosa che sincastra con ci che precede. In conclusione, B si mostra orientato alla procedura pratica domanda/risposta, pi precisamente risposta di B a domanda di specificazione di A su qualcosa detto prima da B procedura realizzata nelle righe da 9 (almeno) a 13. Tutto risolto? No. Vediamo se A, nel seguito immediato, si orienta a questa procedura (provate a farlo per esercizio, prima di leggere il seguito dellanalisi di Schegloff).

    Secondo che criterio (riparazione) A interrompe lenunciato iniziato da B (gli lascia dire solo Be lui dice- e a questo punto A si sovrappone a B) e dice Secondo che criterio. Che cosa fa A con Secondo che criterio collocato in

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    quel modo, cio in sovrapposizione alla continuazione dellenunciato incompleto Be lui dice- di B? Partiamo ancora dal senso comune terra terra. Interrompendo la procedura non consentendo a B di completare la risposta alla sua presumibile domanda A mostra che per lui ci sono problemi con la procedura in corso. Inoltre, interrompe con qualcosa (By what standard) che ha una forte somiglianza formale grammaticale e intonazionale con il suo precedente For whom. Il secondo sembra proprio un rifacimento del primo. Cosa fa? Abbreviamo lanalisi, per non annoiarvi: A, al pari di qualsiasi altro partecipante ad un parlare-in-interazione, monitora la reazione di B alla sua azione precedente per controllare come B lha intesa. Accorgendosi, fin dallinizio della reazione di B (Be lui dice-), che, configurandosi come una risposta, la reazione di B tratta lazione precedente di A come una domanda (precisamente, una domanda di specificazione relativa a ci che aveva detto ancor prima B), la interrompe per rifare con qualche modifica la sua azione precedente. Che procedura questa? Possiamo intuire, sempre a lume di senso comune, che una procedura per correggere un fraintendimento di B riguardo allazione di A fraintendimento mostrato dalla reazione di B. Scoperta!!! Perch esclamo cos? Perch, in effetti, ci siamo imbattuti qui in una delle procedure metodiche pi importanti scoperte dallanalisi della conversazione: la riparazione conversazionale (repair). La studieremo nel corso. E una procedura che prevede una variet di sviluppi, in uno dei quali rientra questo esempio.

    Sottolineo un punto metodologico. Le conoscenze acquisite dallanalisi della conversazione riguardo al repair aiutano a capire quel che succede in questo caso particolare? S, per due ragioni: (a) le procedure del repair che sono, come vedremo, una famiglia di procedure connesse sono comunemente usate dai partecipanti a svariatissimi generi di parlare-in-interazione, a cominciare dalla conversazione ordinaria, e quindi (b) del tutto plausibile ritenere che A e B, nel nostro caso concreto, si orientino ad esse.

    Il seguito dellanalisi del caso (analisi che lassunto generale non consente di tralasciare, lassunto generale solo un ausilio per lanalisi del caso concreto) mostra che effettivamente cos. Vediamo.

    Per chi. + Secondo che criterio (accordo) Avevamo visto che A, in 14, rifa quello che aveva fatto in 12, interrompendo la risposta di B alla presunta domanda fatta da A in 12. E avevamo considerato la possibilit suggerita dal senso comune e confortata dalle conoscenze sul repair che in questo modo A proponga a B una revisione di ci che ha fatto in 12 e 14: una revisione che scarti ci che B ha mostrato dintendere con 13, cio che 12 fosse una domanda. Cosaltro potrebbe essere, dunque, quel che A fa in 12 e rifa in 14? Ricorrendo ancora al senso comune, possiamo ritenere che A, dicendo Per chi. e poi un equivalente Secondo che criterio, mostri di essere daccordo con B: esprime una possibile obiezione alla tesi dellinsegnante e la presenta come implicitamente sostenuta da B stesso (come se dicesse linsegnante tralascia di dire per chi o secondo quale criterio sia giusto ci che i governi dovrebbero fare, e questa omissione inficia la sua tesi e avvalora la tua, che al contrario non tralascia questo aspetto, o qualcosa del genere). E cos? Possiamo stabilire se cos andando a vedere, al solito, come reagisce B.

    E quello che- esattamente quello che intendo. B, in effetti, in 16 (E quello che- esattamente quello che intendo.) mostra nel modo pi evidente di intendere in questo senso ci che A ha fatto in 12 e rifatto in 14 un senso diverso da quello che B aveva prima attribuito a Per chi.: la procedura di correzione (repair) riuscita, il fraintendimento stato superato. Inoltre, B accetta lobiezione che A propone nei confronti del parere di

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    quell'insegnante, anzi conferma che quella anche la sua obiezione.

    In conclusione, lanalisi di questo breve scambio mostra quante cose vengano fatte, e quanto finemente intrecciate interattivamente, nel giro di pochi secondi. C un orientamento di B ad una specifica procedura metodica (risposta di X ad una domanda di specificazione di Y relativa a qualcosa detto da X, specificamente ad unopinione di Z riportata da X, righe 9-13), manifestato da B mediante il suo inizio di risposta in 13 e riconosciuto e rifiutato da A in 14. C una procedura di repair, cui entrambi si orientano e che interattivamente realizzano in 9-15. E c una procedura di manifestazione e conferma di accordo intersoggettivo (9-15). Sono (quelle in grassetto) azioni e sono compiute sfruttando la organizzazione sequenziale del parlare in interazione dei partecipanti..

    Come fa lanalista a riconoscere una procedura cui i partecipanti si orientano e che interattivamente realizzano, pur con variazioni da caso a caso? Nel modo in cui si possono riconoscere cose del genere, che sono forme relativamente stabili che in ogni loro occorrenza concreta presentano abbastanza variazioni da non potersi riconoscere in modo del tutto automatico (altre cose del genere sono i connotati fisici di un individuo che consentono ai suoi conoscenti di riconoscerlo, nonch lappartenenza di un individuo alla stessa specie di quelli che la riconoscono, oppure ad una specie con cui ha a che fare regolarmente):

    (a) lanalista deve costruirsi un buon modello, cio una rappresentazione schematica dei casi concreti da coprire (applicabile ad uninfinit di possibili casi pertinenti, quindi una rappresentazione astratta, generalizzante nel senso in cui il modello di una faccia generalizza laspetto concreto di una faccia ad un dato istante);

    (b) il modello deve essere compatibile con tutti i casi concreti che dovrebbe coprire, e solo con essi;

    (c) inoltre, poich si assume che ci che viene fatto nellinterazione dipende da ci che 'ci percepiscono' i partecipanti al momento, bisogna mostrare che il comportamento dei partecipanti adopera tali modelli procedurali, adattandoli alle circostanze interattive locali in modo intelligente, in funzione degli scopi e compiti che in tali procedure sono deputate a realizzare.

    Poich ci stiamo riferendo a procedure, i modelli saranno schemi di sequenze di (tipi di) azioni. Inoltre, dovranno essere formulabili nel linguaggio comune e basati su nozioni di senso comune (pi terra terra possibile), dato che si assume che i partecipanti si orientino agevolmente a tali modelli (pur non avendone consapevolezza sufficiente da poterli descrivere esplicitamente), anzi si assume che possano orientarsi anche al fatto che i loro co-partecipanti si orientino ad essi (come avviene, nellesempio discusso, per A in 14 rispetto a B in 13). Nel mio resoconto dellanalisi esemplare di Schegloff, mancava lesplicitazione dei modelli procedurali costitutivi delle procedure menzionate (domanda-di-specificazione/risposta, repair, asserzione/manifestazione-di-accordo). Mi affidavo alla vostra intuizione, fondata sul vostro e nostro senso comune pratico. Compito dellanalisi della conversazione esplicare tali procedure, e ci include proporre modelli procedurali cui si possa dimostrare che i partecipanti si orientino effettivamente nelle interazioni concrete. (Nellanalisi originale di Schegloff, ci viene fatto riguardo alle procedure di cui For whom. pu fare parte, vedi pp. 43-51.)

    Si noti, inoltre, in accordo con quanto sostenuto nelle note introduttive, come varie azioni si sovrappongano e i partecipanti si orientino simultaneamente ad una variet di procedure. Ad esempio, dicendo Secondo che criterio, A simultaneamente contribuisce a correggere il fraintendimento di B e ripropone di essere daccordo con lui nel dissenso rispetto alla tesi dellinsegnante orientandosi con ci simultaneamente a tutte e tre le procedure menzionate. Sono procedure metodiche, appartenenti ad un repertorio di pratiche sociali collaudate e comuni? Certamente, altrimenti non riuscirebbero a intendersi e coordinare la loro azione in modo cos rapido e tacito, senza cio dover esplicitare tutto ci che questa noiosissima analisi ha

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    ricostruito ed esplicato. Peraltro, lanalisi di molti altri casi simili rinvenibili in analisi conversazionali di altri casi simili, qua e l richiamate da Schegloff nel saggio citato dimostra che queste stesse procedure vengono adoperate da altri partecipanti, che regolarmente mostrano di orientarsi ad esse. E, infine, non vi si conformano pedissequamente, in modo totalmente automatico (degli automatismi sono ovviamente coinvolti, data la rapidit dellesecuzione di operazioni abbastanza complesse): ogni caso concreto rivela un particolare adattamento del comportamento dei partecipanti allinesauribile variet delle circostanze locali particolarmente evidente da come vengono gestite e aggiustate eventuali deviazioni dal modello procedurale. Perci usiamo il termine orientati, che rende conto dellequilibrio fra la struttura formale dei modelli procedurali in gioco e la variabilit locale della loro applicazione.

    Questa analisi esemplare (che potete leggere in forma assai pi esauriente in Schegloff 1984, vedi specialmente pp. 43-51) servita ad illustrare alcune delle caratteristiche sostantive del parlare-in-interazione e del metodo con cui lanalisi della conversazione lo tratta. Complicato, ma funziona.

    Lanalisi di ci che fanno B e A in quel breve brano dinterazione, tuttavia incompleta. Abbiamo trascurato un aspetto fondamentale di ci che fanno i partecipanti a qualsiasi parlare-in-interazione: come fanno ad alternare ordinatamente i loro turni di parola. Come fanno, cio, ad evitare di sovrapporre le loro voci il che, al di l di una soglia tollerabile, impedirebbe di interagire e come fanno a evitare che si creino silenzi cos lunghi da dissolvere lo stato dinterazione (tali da potersi ritenere che linterazione finita, e quindi da porre ai partecipanti il compito di far ripartire linterazione). Anche questi sono compiti pratici, per i partecipanti ad uninterazione. E anche il semplice parlare uno alla volta azione: il livello pi basilare dellazione interattiva, necessario per riuscire a fare anche qualcosa di pi specificamente riconoscibile, al di l del semplice rivolgere parole ad altri. Alternarsi a parlare un compito pratico che i partecipanti devono costantemente affrontare e risolvere nel parlare-in-interazione. Lanalisi della conversazione ha scoperto un insieme di procedure metodiche regolarmente adoperate al riguardo, che fra poco esporremo. Sono procedure cui i partecipanti non possono non essere orientati ad ogni istante dellinterazione in qualsiasi genere dinterazione :perci esse costituiscono nel loro insieme un sistema di organizzazione generica dellazione conversazionale: il sistema della presa di turno (turn-taking system). Sono stati identificati (finora) pochi altri sistemi procedurali generici, volti a gestire compiti analogamente onnipervasivi. Uno lorganizzazione sequenziale delle azioni, che riguarda i vincoli che unazione precedente di un parlante impone sullazione immediatamente successiva di un altro parlante. Le procedure domanda/ risposta o asserzione/accordo, che abbiamo incontrato nellesempio, rientrano in essa. Anche le procedure di repair in cui pure ci siamo imbattuti nellanalisi dellesempio hanno il medesimo carattere generico: in ogni istante dellinterazione i partecipanti devono controllare se si capiscono abbastanza per procedere, e devono essere sempre pronti a ricorrere a qualche proceedura di repair ove opportuno. Tutte e tre queste organizzazioni generiche di pratiche procedurali saranno esposte nel corso.

    Dunque, in ogni momento dellinterazione, vari compiti pratici sono simultaneamente rilevanti: chi possa o debba parlare (presa del turno); se i partecipanti si stiano intendendo abbastanza per poter procedere (repair); che azione possa fare un partecipante dopo lazione di un altro partecipante (organizzazione sequenziale) per limitarci ai tre compiti generici sopra menzionati. Ci rende conto della complessit dellinterazione, ma rende anche complicata lanalisi. Lanalisi di casi concreti aiuter a capire. Tuttavia, per semplicit, cominciamo con lesaminare queste tre dimensioni una alla volta.

    Cominceremo, nel prossimo capitolo, dal sistema della presa di turno.

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    Letture consigliate sui temi trattati in questo capitolo (vedi anche i testi introduttivi):

    - Hutchby, I., R. Wooffitt (1998) Conversation analysis: Principles, practices and applications. Oxford: Polity Press (UK and Europe), Blackwell Publishers Inc (USA), cap. 1

    - Ten Have, P. (1990) Methodological Issues in Conversation Analysis, Bulletin de Mthodologie Sociologique, Nr. 27 (June): 23-51. Scaricabile dal sito: http://www2.fmg.uva.nl/emca/paul.htm#Bibliography

    - Schegloff, E. (1984) On some questions and ambiguities in conversation. In Atkinson, J.M., J. Heritage, eds. (1984) Structures of Social Action: Studies in Conversation Analysis. Cambridge: Cambridge University Press. Scaricabile dal sito: http://www.sscnet.ucla.edu/soc/faculty/schegloff/

    - Bercelli, F. (1999) Analisi conversazionale e analisi dei frame. In La conversazione, a cura di: Renata Galatolo, Gabriele Pallotti, pp. 89-117, Raffaello Cortina editore, Milano.

    - Pallotti, G. (1999) I metodi della ricerca. In La conversazione, a cura di: Renata Galatolo, Gabriele Pallotti, pp. 89-117, Raffaello Cortina editore, Milano.

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    2. Il sistema della presa di turno

    Premessa

    Un turno di parola costituito da ci che un parlante dice senza che altri parlino Nel flusso verbale di un parlante sono identificabili, nel corso di un suo turno di parola, punti di possibile completamento di ci che sta dicendo. In altri temini, in un turno un parlante pu produrre una successione di unit di parlato unit costitutive di turno (turn constructional unit = TCU). Tali unit possono essere proposizioni (lui davvero il pi bravo di tutti), frasi (il pi bravo di tutti) o anche singole parole (davvero), che nel contesto della conversazione possano essere intese dai partecipanti come dotate di senso compiuto: un possibile punto di completamento costituito dal punto terminale di tali unit. Poich non esistono (o non sono note) regole generali per riconoscere tali unit, lanalisi deve tener conto del contesto e di come i partecipanti mostrino di intenderle, deve cio tener conto di come i partecipanti parlante incluso le trattano.

    Lalternanza dei turni di parola avviene secondo le regole seguenti:

    1a. Se il parlante seleziona il parlante successivo con una domanda, o altro, questi e solo questi, al completamento della domanda, pu parlare, e deve parlare (se non parla, il silenzio conseguente imputabile a lui/lei).

    1b. Se il parlante non seleziona altri, in ogni punto di possibile completamento (al termine di ogni possibile TCU) un altro pu cominciare a parlare.

    1c. Se nessun altro viene selezionato o si autoseleziona, il parlante pu continuare a parlare.

    2. Ad ogni nuovo punto di rilevanza transizionale, valgono le regole precedenti. Ci rende improbabili pause lunghe.

    Se un parlante ha bisogno di un turno lungo (multi-unit), per raccontare una storia o dare una spiegazione complessa (o simili), pu ottenerlo annunciando la storia o la spiegazione.

    Se le regole vengono sostanzialmente osservate (inclusi casi di violazione solo apparente: vedi oltre sulle sovrapposizioni di parola), non insorgono problemi.

    Se vengono violate, la violazione ha conseguenze interattive: possono essere trasgredite, ma non gratis: eventuali violazioni vengono riparate violazioni non riparate comportano conflitto, oppure una manifesta subordinazione di chi le subisce.

    Esempio illustrativo

    [14] (da Bercelli, Trascritti, an_com_interp_03-04)

    F1 Si pu fare incrociare la Elisei:, lAluigi, (.) e noi. (.) [e:: M [ma intanto mettiamo delle date, facciamo- quando siamo

    pronti noi, poi diremo alla Elisei che noi andiamo a presentare in quella data l poi-

    F3 ah [ per

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    F1 [ma no per noi dobbiamo (.) che la Elisei fosse [pronta F3 [fosse pronta [( ) M [s appunto (.) noi le diciamo (.) guarda che noi

    andiamo a presentare l, bisogna che tu [sia pronta F1 [ah:: u- una cosa che ti segnalo= M =hm= F1 = che:: (.) hh Isabella ha trovato un po di difficolt con la

    Elisei: perch:: (.) lAluigi oltre che al pianamento classico (.) ha fatto un po di richieste tipo:: i taxi:, gli autobus, i non autobus, con unalta creativit:, o cose di questo tipo no? (0,5) e:: latteggiamento della- della Elisei stato molto::=

    M =po[lemico F1 [scocciato e polemico (0,5) ora M cio?= F1 =in fin dei conti (.) noi siamo un cliente per loro non: voglio [che-

    Esercitazione. Verificate se il sistema della presa di turno valga in questo brano.

    Presa e mantenimento del turno sono la componente pi basilare delle azioni realizzabili col parlare: il semplice parlare, infatti, condiziona in vari modi la possibilit altrui di parlare e di compiere azioni parlando.

    Alternanza dei turni: precisazioni

    Unit costitutiva di turno (Turn constructional Unit, TCU). E qualsiasi segmento verbale del parlante che, nel contesto in cui collocato, possa apparire agli altri partecipanti dotato di senso compiuto, cos da consentire ad altri di replicarvi, commentarlo, o reagire ad esso in qualsiasi modo. Pu essere una proposizione, una frase, una parola, o perfino un suono o un gesto cui sia attribuibile nel contesto un senso compiuto. I partecipanti monitorano il flusso verbale ed espressivo di un parlante in modo da cogliere e prevedere lo sviluppo la possibile traiettoria di ununit in costruzione, tenendo conto insieme di aspetti lessicali, grammaticali, prosodici, gestuali, nonch degli aspetti pragmatici connessi al contesto.

    Punto di rilevanza transizionale (PRT). In particolare, i partecipanti, nel monitorare il flusso verbale ed espressivo del parlante, rilevano ogni punto in cui una sua unit (costitutiva di turno) pu considerarsi completata. In tale punto, qualsiasi altro partecipante pu prendere la parola, oppure il parlante pu continuare il turno iniziando a costruire unulteriore unit: perci tale punto viene chiamato punto di rilevanza transizionale. Se nessuno prende la parola allistante, allistante successivo si riproduce la medesima situazione, cio ciascun partecipante pu prendere la parola, e cos via. Un silenzio prolungato, in un punto di rilevanza transizionale, viene quindi sentito dai partecipanti come un continuo riprodursi della medesima situazione (come quando due persone stanno davanti ad una porta che entrambe devono attraversare e nessuna delle due si decide a farlo per prima: non pu durare pi che tanto)

    Selezione del prossimo parlante. Il parlante pu costruire ununit in modo tale da selezionare il prossimo parlante, ad esempio mediante una domanda. Pu anche selezionare un insieme di partecipanti come possibili prossimi parlanti (ad esempio, quando uninsegnante rivolge una domanda allintera classe). Il partecipante selezionato come prossimo parlante tenuto a prendere la parola al termine dellunit che lo seleziona, se lazione del rivolgergli la domanda non viola altre norme sociali vigenti in quella situazione.

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    Partenze simultanee. Se in un PRT, pi partecipanti prendono la parola, chi la dura la vince. Tecniche comuni per spuntarla sono continuare a ripetere una medesima parola o frase, e alzare la voce. Gli altri partecipanti possono favorire uno dei contendenti rivolgendo a lui/lei lo sguardo e latteggiamento di ascolto, e negandolo allaltro/a. Linizio di un turno pu essere occupato da espressioni (ad esempio un'espirazione percepibile: hhh) e parole (allora, e simili) non tanto significative, in modo che la loro eventuale copertura per effetto della voce sovrapposta di un altro partecipante non pregiudichi la comprensione dellunit in costruzione (Fasulo e Pontecorvo 1999, pp. 46-48).

    Turni estesi, e turni pluri-unit. Un turno pluri-unit pu derivare dal fatto che, al completamento di una prima unit da parte del parlante, nessun altro prende la parola e il parlante inizia una seconda unit (e cos via, eventualmente). Unaltra possibilit che al parlante sia riconosciuto dagli altri partecipanti il diritto di produrre una unit complessa, costituita da una serie di proposizioni. Ci avviene in casi come il racconto di una storia, o di una barzelletta, o la produzione di una spiegazione o di unargomentazione, ecc. Generalmente, simili turni estesi sono preceduti da pre-sequenze in cui chi si candida ad un turno esteso ottiene il consenso degli altri, in un certo senso ottiene di prenotare un turno esteso (Sacks 1974, Schegloff 1980). Ne parleremo pi avanti.

    Pause. Pause, o silenzi, possono essere, sulla base delle regole dellalternanza dei turni sopra delineate, di varia natura, e variamente imputabili o non imputabili ai partecipanti. Una pausa interna ad una TCU imputabile al parlante. Una pausa al termine di una unit che ha selezionato il prossimo parlante imputabile a questi. Una pausa in un PRT, ove non sia stato selezionato il prossimo parlante, imputabile a tutti, e quindi a nessuno in particolare.

    Violazioni delle regole dellalternanza dei turni. Avvengono, ma vengono regolarmente trattate come violazioni, cio o manifestamente compiute in modo minimo e funzionale al discorso di chi viene interrotto (1a-b, per una trattazione un po pi ampia, vedi oltre: sovrapposizioni di parola) o riparate (2a) o usate in modo ostile (2b): (1a) minime: il senso della unit in costruzione appare ormai chiaro, chi si sovrappone anticipa di poco un prevedibile PRT, mostrandosi peraltro orientato alla comprensione del discorso altrui; (1b): ausiliarie al discorso altrui, in particolare a fini di riparazione; (2) interruzioni vere e proprie; (2a) riparate con espressioni di scusa; (2b) non riparate: interazione conflittuale, oppure manifestazione di gerarchia cui i partecipanti mostrano di orientarsi, specialmente in ambienti istituzionali.

    Punti di rilevanza transizionale (PRT) e completamento di ununit costitutiva di turno (TCU)

    Il confine di una TCU, cio un PRT, generalmente riconoscibile solo come possibile: i partecipanti mostrano luno allaltro se lo riconoscono come tale.

    Esempio illustrativo

    [15] da Hutchby e Woffitt 1998, p. 48

    A: Why dont you come and see me some[times B: [I would like to A: I would like you to

  • 22

    un caso di possibile conformit (nel caso Why dont you come and see me sometimes si possa considerare un invito completato) e di possibile violazione (nel caso sia plausibile che ancora manchi, nellinvito in costruzione, qualcosa di sostanziale, come ad esempio when my husband is down town), ed trattato dai partecipanti come non violazione. Vediamo un altro esempio.

    [16] da Hutchby e Woffitt 1998, p. 53

    A: Bene la sua- la sua spiegazione sarebbe allora che, lei intendeva che, lei sa che i cani hanno i loro bisogni proprio come le persone, e non hanno lo stesso tipo di controllo e dunque

    p[ertanto, d- dunque B: [No, ma ai cani si pu in[segnare A: [Non ho finito, dunque pertanto il

    proprietario [] essendo l ha la responsabilit []

    E un caso di orientamento di B e A a due diverse opzioni ammesse dalle regole (una delle due, quella che il turno sia completato, ammissibile solo con una certa elasticit) . A, comunque sia, tratta lopzione problematica, cui B forse orientato, come violazione, e A recede.

    Sovrapposizioni di parola

    Gran parte delle sovrapposizioni di parola sono violazioni solo apparenti delle regole di alternanza del turno, in quanto sono prodotte in modi che manifestano un orientamento alle regole e al rispetto delle regole stesse:

    (1) insorgenza transizionale: il nuovo parlante parte subito dopo un possibile PRT (esempi: 14, 17), mentre laltro continua; oppure due nuovi parlanti partono insieme;

    (2) insorgenza da riconoscimento: il nuovo parlante parte prima del completamento, essendo il completamento riconoscibile (15);

    (3) insorgenza progressiva: il nuovo parlante aiuta il parlante in difficolt a completare una TCU (18)

    [17] da Fasulo e Pontecorvo 1999, p. 47

    Madre: ((a Leonardo)) sono i ce:ci. I cos rotondi lhai mangiati il giorno che venuta:: (.) Pamela qui a pranzo da noi.

    [e ti sono piaciuti.] Marco: [no quelle e:ra, ] (.) lenticchie.

    [15] da Hutchby e Woffitt 1998, p. 48

    A: Why dont you come and see me some[times B: [I would like to A: I would like you to

    [18] (da [14])

  • 23

    F1 ((continuando il turno)) e:: latteggiamento della- della Elisei stato molto::=

    M =po[lemico F1 [scocciato e polemico (0,5) ora

    Prendendo il turno in situazioni di competizione, quando la sovrapposizione prevedibile, i parlanti cominciano con elementi contenutisticamente inessenziali, come ma scusa, allora, volevo dire (brano 14). Oppure ripetono la parte oscurata (19). (Fasulo e Pontecorvo 1999, pp. 47-48).

    Perch?

    [14]

    F1 Si pu fare incrociare la Elisei:, la Luigi, (.) e noi. (.) [e:::] M [>ma in]tanto< mettiamo delle date, facciamo- quando siamo pronti noi,

    poi diremo alla Elisei che noi andiamo a presentare in quella data l poi-

    F3 ah [ per F1 [ma no per noi dobbiamo (.) che la Elisei fosse pronta

    [19] da Hutchby e Woffitt 1998, p. 79

    A: In effetti devono avere fatto crescere una coltura, capisci, devono a- voglio dire per quanto- stato in ospedale per pochi giorni giusto? Ci vuole

    al[lincirca una settimana a far crescere una coltura] B: [Non penso che facciano crescere una] non penso che facciano

    crescere una coltura per fare una biopsia.

    Le regole (orientative) del sistema della presa del turno, sopra esposte, valgono per la conversazione ordinaria informale. Nei contesti istituzionali, esse vengono parzialmente modificate, in modi che caratterizzano i contesti stessi.

    Ad esempio, nelle interviste radiofoniche o televisive a figure pubbliche su temi di attualit (news interview), una modifica consiste in questo: lintervistato pu prendere la parola solo dopo essere stato selezionato dallintervistatore, generalmente mediante una domanda a lui rivolta.

    Vedi lesempio seguente (20), tratto da Schegloff (1992), On talk and its institutional occasions, in Drew e Heritage, Talk at work.

  • 24

    [20]

    In prossimit di tre punti di rilevanza transizionale indicati nel trascritto da #, +. @ Bush produce gesti non verbali che indicano che sta per prendere la parola. Con essi Bush manifesta il suo orientamento alle regole della presa del turno vigenti nella conversazione ordinaria. Tuttavia Bush si astiene dal prendere la parola, mostrando cos che prevale il suo orientamento alle regole modificate della presa del turno caratteristiche della news interview. In effetti, quando Bush alla fine prende la parola, lo fa secondo tali regole, cio al completamento della domanda dellintervistatore.

    Letture consigliate sui temi trattati in questo capitolo (vedi anche i testi introduttivi): - Sacks, H., E.A. Schegloff, G. Jefferson (1978) 'A simplest systematics for the organization of turn taking

    for conversation'. In: J.N. Schenkein, ed., Studies in the organization of conversational interaction. New York: Academic Press: 7-55. Scaricabile dal sito: http://www.sscnet.ucla.edu/soc/faculty/schegloff/

    - Jefferson, G. (2004) A sketch of some orderly aspects of overlap in natural conversation. In Lerner, G. H. Conversation analysis. Studies from the first generation. John Benjamins, Amsterdam.

    - Schegloff, E. (1987) Recycled turn beginnings: A precise repair mechanism in conversations turn-taking organisation. In Button, G, Lee, J. R. E. (eds.) Talk and social organisation. Clevedon, England: Multilingual Matters. Scaricabile dal sito: http://www.sscnet.ucla.edu/soc/faculty/schegloff/

  • 25

    3. Lorganizzazione sequenziale delle azioni

    Il termine azione, com usato nel linguaggio comune in molte lingue (almeno allinterno della cultura occidentale), suggerisce che unazione sia compiuta da un segmento di comportamento linguistico ben delimitato prodotto da un singolo individuo. Come abbiano detto, tuttavia, i fenomeni di azione possono essere qualcosa di pi fluido e sfumato: ad esempio, il fenomeno della sovrapposizione nella presa del turno un fenomeno di azione con queste caratteristiche, come risulta dalla discussione precedente.

    Precisazione importante. Sia il sistema della presa del turno, sia il repair (che tratteremo nel prossimo capitolo) sono costituiti da procedure ausiliarie a qualche corso principale di azione, che si sta sviluppando nellinterazione. Il sistema della presa del turno garantisce che i partecipanti a turno abbiano uno spazio di parola per fare quello che devono fare nel corso dazione principale. Il repair, dal canto suo, serve a risolvere una variet di intoppi e problemi nello svolgimento del corso dazione principale in particolare, problemi di fraintendimento fra i partecipanti. Entrambi, in questo senso, sono ausiliari a qualche corso dazione che pu procedere anche grazie ad essi. Le azioni, nel linguaggio comune, sono unit del corso dazione principale. Generalmente, una determinata unit di comportamento linguistico (tipicamente una TCU), prodotta da un parlante ha un ruolo centrale, ha un ruolo centrale nel fare unazione. (Diciamo ha un ruolo centrale nel fare, invece di fa, perch sempre essenziale il contributo degli altri partecipanti, che nel loro comportamento successivo possono riconoscere o non riconoscere lazione proposta dal parlante). Tuttavia, certe azioni (raccontare una barzelletta o una storia, sviluppare unargomentazione, dare una spiegazione, e altre) possono richiedere una serie di TCU connesse, che spesso sono prodotte allinterno di un turno multi-unit, pi o meno lungo. Il linguaggio comune ha molti termini ed espressioni che designano queste azioni individuali realizzabili col parlare: domanda, risposta, invito, accettare un invito, declinare un invito, annuncio, asserzione, obiezione, concordare, esprimere disaccordo, ingiunzione, consiglio, e mille altri. Lanalisi della conversazione pu ricorrere a questi termini in unanalisi iniziale, basata sul senso comune, di uninterazione concreta. Ma si tratta sempre di una prima descrizione provvisoria e approssimativa. Il livello di dettaglio proprio dellanalisi della conversazione, consentito dalla registrazione e da una corrispondente trascrizione assai fine, pu permettere di essere molto pi precisi nella descrizione di ci che fanno i partecipanti, di ci a cui si mostrano effettivamente orientati. Alla fin fine, comunque, anche lanalisi della conversazione categorizza certe azioni, esplicando in modo pi raffinato termini ed espressioni del linguaggio comune. Ad esempio, pu arrivare a concludere che un certo enunciato una possibile domanda. Come fa?

    Fa cos. Considera la possibile azione allinterno della sequenza di TCU e di turni in cui compare. Cerca di riconoscere se a questa sequenza corrisponda una procedura metodica atta a risolvere un compito pratico che l si pone per i partecipanti, a cui i partecipanti si mostrino l orientati. Se la possibile azione compie un passo della procedura (un passo che pu essere compiuto da un individuo allinterno di una procedura in cui altri passi sono compiuti da altri individui), trattato nel seguito come tale dai partecipanti, allora lazione categorizzabile come quel passo di quella procedura. In questo senso, si parla di organizzazione sequenziale delle azioni. Poich si tratta sempre di procedure comunemente usate dai partecipanti, sar sempre possibile descrivere quel passo di quella procedura quellazione in termini del linguaggio comune, cio in termini comprensibili per i partecipanti (ci non esclude che a volte risulti conveniente introdurre un termine tecnico con funzione stenografica ad esempio etero-inizio di riparazione nel repair comunque esprimibile anche con unespressione pi lunga del linguaggio comune). In breve, un determinato tipo di azione un determinato passo di una certa procedura interattiva, usata per qualsiasi compito pratico (inclusi parlare del tempo, corteggiarsi o litigare...) cui i partecipanti si mostrino orientati: la TCU, o la combinazione di TCU, che fa una certa azione, la fa grazie alla sua specifica collocazione entro una sequenza proceduralmente organizzata.

  • 26

    Esempi illustrativi

    Consideriamo i tre brani A, B e C, tutti e tre aperture di conversazioni telefoniche.

    [21]

    Brano A Brano B Brano C

    ((trillo)) ((trillo)) ((trillo)) R: pronto? R: pronto: R: agor buongiorno C: eh fabio? C: hOh C: eh buongiorno senta volevo sapere () R: s. R: eh C: sono gino. C: allo:ra?

    R: ciao gino=

    C: =come va?

    R: bene bene.

    C: .hh senti eh volevo sapere ()

    Esercitazione Si pu sostenere che i comportamenti linguistici, tratti dai tre brani precedenti e riportati in una medesima riga della tabella seguente, fanno azioni dello stesso tipo? Quali azioni? Come si dimostra? Qual la procedura metodica di cui questi vari comportamenti si possono considerare un passo?

    Tipo di azione?

    Brano A Brano B Brano C

    Appello ((trillo)) ((trillo)) ((trillo)) Risposta allappello + (nel brano C) auto-identificazione e saluto di R

    R: pronto? R: pronto: R: agor buongiorno

    Identificazione di R da parte di C + saluto (nel brano C)

    C: eh fabio? R: s.

    C: hOh C: eh buongiorno

    Identificazione di C da parte di R + saluto (nel brano A)

    C: sono gino. R: ciao gino=

    R: eh

    Interessamenti C: =come va? R: bene bene.

    Entrata nel merito C: .hh senti eh volevo sapere () C: allo:ra? C: senta volevo sapere ()

    La procedura stata identificata come risultato di molte ricerche di analisi della conversazione, basate su ampi corpora di aperture telefoniche. La procedura pu essere schematizzata cos:

    - appello - risposta allappello - identificazione del chiamante e del ricevente - saluti (facoltativi, anche se molto frequenti) - interessamenti (facoltativi) - entrata nel merito.

    Provate a riconoscere, nei tre brani, le azioni corrispondenti ai vari passi di questo schema o modello di procedura. Lesercizio d una prima idea di come si fa analisi della conversazione.

  • 27

    Altro esempio illustrativo

    [22] da Heritage e Sefi 1992

    A Se lo sta proprio gustando [eh? B [S davvero= C =Non ha fame perch ha appena avuto ((ridendo)) il suo biberon

    HV: Hes enjoying that [isnt he. F: [Yes he certainly is= M: =Hes not hungry cuz (h)hes ju(h)st (h)had iz bo:ttle .hhh

    Commento di [22]

    - che azione/i sono compiute in questi tre turni per i partecipanti? - pratica linguistica azione/i compiuta/e mediante la pratica - la pratica di concordare con una valutazione (Pomerantz 1984) - la pratica di scagionarsi da unaccusa con un resoconto giustificativo (account) (Heritage

    e Sefi, in Drew e Heritage, Talk at work, 1992; Bercelli, Leonardi, Viaro, Cornici terapeutiche, 1999, R. Cortina editore)

    Altro esempio illustrativo

    [23] da Hutchby e Woffitt 1998, pp. 15-16

    M: Sai chi va alla riunione? ...

    Quale azione ha fatto M (per i partecipanti M e F)?

    Lo si pu stabilire solo analizzando il seguito,

    che mostra come stata intesa da loro.

    [24] (continuazione) da Hutchby e Woffitt 1998, pp. 15-16

    M: Sai chi va alla riunione? F: Chi? M: Non lo so! F: Ah, probabilmente il signor Murphy e pap ha detto la signora Timpte e

    alcuni degli insegnanti

  • 28

    Coppie adiacenti

    Nellinterazione avviene regolarmente questo: lazione di un partecipante concatenata con lazione di un altro partecipante.

    Forma basilare: la coppia adiacente di enunciati: il primo enunciato fa unazione che proietta (rende pertinente, crea laspettativa di) un secondo enunciato che faccia un determinato tipo di azione complementare.

    Tipi di coppie adiacenti - domanda risposta - saluto saluto - appello risposta - richiesta esaudimento o non - invito accettazione o non - accusa giustificazione (esempio precedente) - e molti altri

    Una coppia adiacente pu espandersi in tre modi principali: espansione del primo enunciato espansione fra il primo e il secondo enunciato espansione del secondo enunciato

    Una coppia adiacente, espansa o non espansa, costituisce una sequenza espansione del primo enunciato = pre-sequenza espansione fra il primo e il secondo enunciato = inserto espansione del secondo enunciato = post-sequenza

    Attivit: ci che fanno congiuntamente due partecipanti nel corso di una sequenza

    Espansione mediante inserto

    [25] da Hutchby e Woffitt 1998, p. 40

    A: Mi d una bottiglia di Mich? B: Sei maggiorenne? A: No. B: No.

    degli altri due tipi di espansione ci occuperemo pi avanti

    La prima parte proietta la seconda = rilevanza condizionale della seconda rispetto alla prima:

    la prima parte della coppia la condizione che rende rilevante la seconda parte se la seconda parte manca, la sua assenza produce effetti in particolare, viene nuovamente sollecitata

  • 29

    [26] da Hutchby e Woffitt 1998, p. 42

    B: Dobbiamo tagliarli mamma (((Have to cut these mummy)) (1.3) B: No mamma? (1.5) B: Dobbiamo? M: S.

    la non risposta di M unazione?

    [27] da Hutchby e Woffitt 1998, p. 40

    (Due colleghi sincrociano in un corridoio) A: [Salve] B: [Ciao] ((quasi impercettibile)) (B continua a camminare in silenzio) A: Salve! ((urlando))

    Preferenza: seconde parti preferite e dispreferite

    Tre aspetti:

    la prima parte di una coppia costruita (designed) in modo da rendere preferibile, come seconda parte, unalternativa ad unaltra pure possibile

    la prima parte di certi tipi di coppie adiacenti, indipendentemente da come costruita, rende preferibile, come seconda parte, unalternativa ad unaltra pure possibile

    in entrambi i casi precedenti, specialmente nel secondo, lalternativa preferita viene regolarmente prodotta in modo diverso da quella dispreferita: la dispreferita marcata da vari elementi di problematicit

    Esempi illustrativi

    [28] da Hutchby e Woffitt 1998, p. 44

    A: E- una bella giornata no? B: S proprio splendida

    [29] da Hutchby e Woffitt 1998, p. 44

    A: Arriverai presto? B: Beh, ho un mucchio di cose da fare prima di essere libero domani. N-

    probabilmente non arriver tanto presto.

    [30] da Hutchby e Woffitt 1998, p. 44

    A: E- una bella giornata no? B: S proprio splendida

  • 30

    [31] da Appunti 05-06

    A: E- una bella giornata no? (0.5) B: s non male, per un po freddina.

    [32] da Appunti 05-06

    A: E se andassimo al cinema? B: eh ottima idea.

    [33] da Appunti 05-06

    A: Cinema? (0,7) B: hm, s (.) si potrebbe anche (1.0) per sono un po stanca, cosa dici

    se rimandassimo a domani?

    Letture consigliate sui temi di questo capitolo (oltre ai testi introduttivi):

    Sulle coppie adiacenti: - Schegloff, E.A., H. Sacks (1973) 'Opening up closings', Semiotica 8: 289-327

    Sulle aperture delle telefonate: - Bercelli, F., Pallotti, G. (2002). Conversazioni telefoniche, in C. Bazzanella (a cura di), Sul dialogo. Contesti e

    forme di interazione verbale. Milano: Guerini, 177-192. - Schegloff, E. A. (1986). The routine as achievement, in Human Studies 9, 11-51.

    Sulla preferenza: - Pomerantz, A. (1984 a) 'Agreeing and disagreeing with assessments: some features of preferred/dispreferred turn

    shapes'. In: Atkinson, J.M., J. Heritage, eds. Structures of Social Action: Studies in Conversation Analysis. Cambridge: Cambridge University Press: 57-101

  • 31

    4. Repair

    Vi sono problemi terminologici, sia in inglese sia in italiano. In inglese, repair usato da Goffman nel senso di riparazione rituale (ci si scusa per riparare a qualsiasi possibile disturbo si possa arrecare o aver arrecato ad altri: ad esempio, "scusi che ore sono?"). Il repair conversazionale unaltra cosa, anche se vi sono connessioni. In italiano, repair stato variamente tradotto con riparazione, oppure correzione, oppure rimedio. Noi diremo riparazione, ma diremo talvolta correggere e correggersi come espressioni italiane pi convenienti per indicare lazione di fare un repair, una riparazione.

    repair = rifacimento di un pezzo problematico (repairable) del discorso corrente il parlante, se si accorge che qualcosa non va di ci che sta dicendo, pu auto-

    correggersi mentre parla linterlocutore, nel punto in cui non capisce, pu chiedere una riparazione ad

    esempio mediante ripetizione di una parola o frase altrui e il parlante pu produrre poi la riparazione

    linterlocutore pu anche correggere il parlante, rifacendo un pezzo del suo discorso (ad es. volevi dire), anche in modo dubitativo, inducendo il primo parlante a confermare la riparazione proposta.

    Il repair non sempre correzione di errori, anzi lo non cos frequentemente, se non forse in contesti di apprendimento, come la scuola: intendiamo quindi riparazione e correggersi in un senso molto lato.

    Il repair non va confuso col disaccordo. Il disaccordo riguarda ci che si capito, il repair riguarda qualcosa che viene riparato in quanto non (abbastanza) comprensibile.

    Il repair quindi un dispositivo di aggi