…E LE PALE GIRANO! Di
Alphonse Doria
Siculiana, 20 dicembre 2008
Spesso vado in edicola alla ricerca di testate agrigentine e molto
volentieri acquisto Grandangolo e Fuori Riga. Li riputo
coraggiose sia a livello economico, considerato le poche risorse
che vi sono nel nostro territorio, sia civile, perché hanno il
coraggio di aprire dialettiche “pericolose”, non solo per la mafia,
ma anche, se non soprattutto, per alcune recriminazioni che
possono arrivare da poteri politici e burocratici. Questa mattina sul
numero 51 di oggi di Grandangolo leggo l’articolo in fondo:
“Sgarbi, Lombardo e Legambiente: i trucchi dell‟eolico” e mi
rallegro. Incomincio a costatare che finalmente qualcuno
incomincia a rendere visibile lo scempio praticato con la
speculazione sfacciata a danno ancora una volta della nostra
Sicilia. Molti Siciliani ci eravamo già accorti di queste mostruosità.
Voglio riportare alcuni interventi in tal senso, ma la mia è stata
un’esile voce senza nessun eco.
Articolo sull’Assemblea Regionale UNPLI a Caltanisetta giorno
11 dicembre 20051 In ultimo è stato straordinario l‟intervento dell‟Assessore Regionale al turismo Fabio
GRANATA. Ha in noi tutti accresciuto il nostro entusiasmo quando nelle sue parole
abbiamo riscontrato la fiducia e il suo interesse verso le Pro Loco come patner
indiscussi del suo Assessorato e la straordinaria armonia di intenti con il nostro
Presidente La Spina. “CREDERE POSSIBILE” lo sviluppo turistico della nostra
Terra per la specificità culturale che ha la nostra Sicilia in quanto unico prodotto
per la sua multi stratificazione storica di civiltà che si sono susseguite.
Salvaguardare la cultura siciliana, esempio i PUPI SICILIANI ormai patrimonio
culturale internazionale. “SAPPIAMO LA TRAEZIONE E IL METODO”
L‟Assessore ha un po‟ messo in luce le grandi difficoltà nell‟approvare la legge
10/05 nell‟opposizione che trovava in alcune logge come il “sistema tour” che
impone ancora oggi degli itinerari obbligati dove solo alcuni alberghi e ristoratori
ne usufruiscono. Fino a questa legge “NON C‟E‟ MAI STATA L‟IDEA
COMPLESSIVA TURISTICA DELLA SICILIA” Oggi continua Granata
“CERCHIAMO VIAGGIATORI”, assetati di conoscere la cultura oltre i beni
materiali. Si appella a noi Pro Loco per la difesa della qualità della vita, delle
testimonianze materiali e immateriali, considerando il paesaggio il punto d‟incontro
tra i due beni. Ma La Sicilia viene ora attentata ad un inquinamento peggiore dello
smog con le pale eoliche le trivelle del petrolio nel ragusano. Proprio nella mia
INDAGINE ARCHEOLOGICA SUPERFICIALE SUL TERRITORIO DI SICULIANA
avevo scritto: “Il nostro paesaggio, sia nelle sue bellezze storiche artistiche,
sia naturali, va protetto per un dovere di riconoscenza del passato e un dovere
ereditario verso il futuro. Amaramente questo dovere non viene sentito. Il paesaggio
siculianese di recente è stato violentato proprio nei cinque colli dell‟orizzonte. I
cinque monti d‟argento su campo rosso delle insegne dei Chiaramonti, ancora
presenti nello stendardo del comune. L‟ultimo monte verso est è strato storpiato
dall‟amministrazione comunale di Agrigento autorizzando l‟istallazione di otto
giganti metallici che falciano l‟aria in nome dell‟energia alternativa, rifiutati dagli
agrigentini che non li vollero a largo di San Leone. Allora mi chiedo, anche se il
territorio fa parte del comune di Agrigento, la coscienza democratica di chi detiene
un potere non avrebbe il dovere di chiedere l‟opinione all‟interessato che avrà
infranta la propria risorsa? E il paesaggio è una risorsa soprattutto economica,
anche perché, da ovunque si guardi l‟orizzonte sono presenti questi mostri, lasciando
un senso di desolazione irredimibile che danneggia fortemente il turismo. Chi pensa
alle risorse energetiche alternative come: il vento e il sole, deve considerare come 1 http://www.siculiana.splinder.com/post/6600871 letto il 20.12.2008 ore 1149
priorità la difesa paesaggistica, valutando differenti risorse come il diesel ecologico
e altro. L‟impegno morale deve essere la difesa del nostro paesaggio come grande
risorsa culturale e politica. La Dichiarazione Euromediterranea sul turismo e lo
sviluppo compatibile del 1993 “impegna i Paesi firmatari facenti parte dell‟area
mediterranea ad orientare il futuro del turismo nella prospettiva della conservazione
delle risorse naturali e di quelli culturali.” Così anche Agenda XXI. (PROGETTI
PER UN SITO MINORE a cura di Giuseppina Limblici). Non vi è più nessun Don
Chisciotte contro, nella collina dei mulini a vento.” Sono rimasto entusiasta
dall‟Assessore GRANATA per le sue idee manifeste contrarie ai mulino a vento.
Nell‟inaugurazione della centrale eolica del 3 dicembre scorso l‟assessore
provinciale Mimmo Ferraro ha lasciato questa dichiarazione in merito: “Ci lascia
perplessi l‟assoluta deregulation da parte della Regione su dove si possono
realizzare tali centrali che hanno un certo impatto ambientale, relativo al
paesaggio”
L‟Assessore Granata conclude con una frase di Seneca: “Non esiste vento favorevole
per chi non sa dove andare”.
L’idea di Don Chisciotte prende forma e immagine nel
cortometraggio DESTINAZIONE SICULIANA, regia Peppe Doria,
e il 18 agosto alle ore 21 nella Piazza Don Giustino di Siculiana
Marina per ESTATE SICULIANESE, l’Associazione Pro Loco
Siculiana con il Patrocinio del Comune di Siculiana organizza la
prima proiezione. L’intendo è quello di mostrare le diverse
tipologie di visitatori: dal viaggiatore, al turista naturalista, al
turista generico che cerca i confort, all’emigrato nostalgico che
ritorna. Il corto inizia con uno spettacolo di colori e luce.
mostrando lo straordinario paesaggio visibile dalla Torre di
Monterosso location del primo episodio. Don Chisciotte
(interpretato con bravura dall’attore non professionista Stefano
Bertolino) insieme al suo Sancio, “Sandro!”(interpretato dal
bravissimo dilettante Vincenzo Santino, muratore) sono lì per
andare a costatare se la leggenda della Munachedda2 (interpretata 2
Mi promettevo che non appena cresciuto abbastanza sarei andato a Monterosso per vedere comparire la
Munachedda per riuscire a toccarla con mano. “Ogni setti anni si rapi a montagna e nesci a Munachedda bedda e
juvana „ngruppa a u‟ cavaddu jancu e superbu, curri comu u ventu, scinni finu a funtana. Tempu ca u cavaddu
s‟abbivira e curri „ntramuntata e ritorna intra a la montagna ca si rapi e si chiudi pi natri sett‟anni. Ora pi spignari stu
„ncantesimu unu ava arrinesciri a tuccalla cu li mani e a Munachedda di Muntirussu e lu cavaddu addiventanu tutti
d‟oru arricchennu u furtunatu.”2(TRADUZIONE: Ogni sette anni si apre la montagna ed esce la Monachella bella e
giovane in groppa a un cavallo bianco e superbo corre come il vento scende fino alla fontana. Il tempo che il cavallo
s’abbevera e corre in salita ritornando dentro la montagna che si apre e si richiude per altri sette anni. Ora per riuscire a
togliere l’incantesimo uno deve riuscire a toccarla con le mani e la Monachella di Monterosso e il cavallo diventano
d’oro facendo ricco il fortunato.) La legenda dice, in un‟altra variante, che va ad abbeverare il suo asino carico
dalla bella e brava Roberta Caruana) è vera, allora spunta la
misteriosa fanciulla! Il cavaliere si parte e rimane ammaliato dal
suo sguardo. La leggenda dice che chiunque l’avesse vista e fosse
riuscito a toccarla sarebbe diventato ricco perché la Munachedda
si trasformava in oro. Don Chisciotte non la tocca perché capisce
che l’oro è già lo sguardo di una donna è la cultura di un Popolo è
quel meraviglioso paesaggio e toccandola, magari lei si sarebbe
trasformata in oro ma tutta quella ricchezza rimaneva
incontaminata per sempre. Così fugge il suo sguardo verso est e
all’orizzonte scopre le pale eoliche sui monti di Siculiana. Il corto
segue con le altre scene su i diversi visitatori. L’ultima scena
rispunta l’orizzonte questa volta con la Torre di Monterosso e in
primo piano una stupenda l’una che sorge, ma questa magia viene
infranta dalle meccaniche pale eoliche, un primo piano mostra il
grugno di Don Chisciotte che con la spada sguainata si scaglia
contro i mulini a vento. Il 15 marzo 2007 in una conferenza del
Centro Sociale di Siculiana l’Università degli Studi di Palermo ha
avviato uno studio sul borgo di Siculiana Marina. L’iniziativa
intitolata “Nuovi confini urbani. Siculiana Marina” prende avvio
dall’attività del 4° Laboratorio di progettazione - Corso di laurea
in Architettura di Agrigento hanno operato il prof. Giovanni
Francesco Tuzzolino, gli archh. Luciana Caricato ed Emilia
Orlando (docenti a contratto), l’ing. Pasquale Vella (dottorando di
ricerca) e tutti gli studenti del laboratorio, il sindaco di Siculiana
dott. Giuseppe Sinaguglia. Personalmente sono stato invitato in
quanto allora presidente pro tempore dell’Associazione Pro Loco d‟arance d‟oro, chi riesce a toccarla diviene il padrone dell‟oro. Però bisogna scorgerla in un‟aurora d‟agosto, e solo
ogni sette anni, questa giovane e bellissima monaca discende la strada con il suo asinello, bardato con il prezioso
carico, fin giù ai piedi del monte all‟abbeveratoio, dopo aver fatto dissetare la bestia, risale la strada e i suoi passi
scompaiono dentro l‟antica torre di guardia. Ricordo che appena cresciuto qualche anno andai a visitare quei luoghi e
scrutavo il tragitto con il batticuore quasi sentivo l‟aria di mistero, di storia e legenda che vi era. Oggi ho capito, ho
capito che la donna mistica e bella non è altro che il trascendente, come il sette numero magico per eccellenza, come
sette sono i pianeti nella antica cultura mediterranea, sette sono gli anni dell‟attesa per la sua comparsa. L‟uomo è
l‟immanente che cerca di raggiungere e toccare con mano la Munachedda il trascendente, non il miracolo visivo, ma
prova certa. E solo allora l‟uomo raggiunge il Se della vera sapienza rappresentata dall‟oro filosofale alchemico che
nessuno mago ancora ha raggiunto. Nessun profeta, yoga, mago o santo ha mai afferrato con le proprie mani il
trascendente. E non mi si risponda Cristo perché non vi è niente di nuovo in Dio che tocchi l‟immanente, è nelle sue
facoltà, ma non è nelle nostre di toccare lui. Tommaso ha voluto toccare la carne e la carne toccò! La legenda a tutti i
simboli magici: l‟anima femminile, il cavallo, simbolo della città di Troia, (asino di Balan), il numero sette, l‟oro.
(Tratto da: I CIELI DI CARTA dello stesso autore).
Siculiana e anche in quella occasione non ho mancato di marcare a
quella preparatissima e rispettabilissima assemblea il mio punto di
vista sulle pale eoliche: -La Dichiarazione Euromediterranea sul turismo e lo sviluppo compatibile del
1993 “impegna i Paesi firmatari facenti parte dell‟area mediterranea ad orientare il
futuro del turismo nella prospettiva della conservazione delle risorse naturali e di
quelli culturali.” Ora il punto d’incontro tra i beni materiali e immateriali è il
paesaggio. Sembra però che questo sia sempre meno all’attenzione politica, perché
ormai sta subendo l’inquinamento più atroce in nome di un falso moralismo
sull’energia pulita come l’eolica. Ormai sorgono centrale eoliche in ogni dove
deturpando paesaggi in maniera irrevocabile. Mi dico è possibile questa miopia?
Capisco che c’è un Decreto Assessoriale regionale gazzetta ufficiale VENERDÌ 13
MAGGIO 2005 - N. 20 prima parte che da le direttive con esclusione delle zone
interessate all’articolo dove apparentemente sembra abbastanza esauriente, in difesa
pure degli uccelli, ma in realtà concede la deturpazione del paesaggio, lasciando la
desolazione dell’artificio sostituendo la ricchezza del naturale. Qui chiedo a questo
tavolo così importante: E’ giusto fare della Sicilia la terra dei mulini a vento?
Capisco bene che il paesaggio è un tema scottante per i progettisti che non rinunziano
al proprio senso estetico. Alcuni dicono: Per tanti anni gli architetti hanno cercato di
governare la crescita delle metropoli, ma oggi che questa battaglia sembra essere
definitivamente persa, molti si consolano pensando che l'ambiente nella sua totalità
possa diventare terreno di conquista. Insisto nell’affermare che il paesaggio è il
manifesto principale di un luogo e la sua gente. Ora magari noi del posto possiamo
abituarci a queste strutture gigantesche che limitano l’orizzonte, a me ancora non è
capitato, ma il viaggiatore sicuramente non proverà il valore della nostra cultura in
simbiosi con la natura. A malapena siamo resistiti all’impatto dell’industrializzazione,
sterminando solo alcuni posti nel siracusano, resisteremo all’invasione di questi
mulini?-
Ritorniamo al nostro articolo di Grandangolo dove si leggono le
affermazioni di Sgarbi il quale ha organizzato a Palermo una
conferenza stampa dal titolo: “Pale eoliche e devastazione del
paesaggio siciliano”. Le affermazioni del Governatore Siciliano
Lombardo che la risorsa energetica ricavata dalle pale eoliche
“non sostituisce l‟energia tradizionale, non c‟è alcun vantaggio di
tipo finanziario e quindi non c‟è alcuna convenienza per l‟eolico
il quale avvierà un accertamento se corrisponde a verità “che la
rete Enel non è in condizioni di introdurre nel sistema l‟energia
eolica che si produrrebbe”. Il sindaco di Gela Rosario Crocetta ha
fermato la realizzazione di un impianto eolico nella sua città. Il
bravo giornalista (Franco Castaldo?) inizia l’articolo così:
“Realizzare le pale eoliche, intascare i contributi nazionali ed
europei e vendere immediatamente gli impianti alle grosse società
multinazionali che hanno bisogno di dimostrare il possesso di una
minima quantità di produzione di energia rinnovabile.”
Aggiungo a discapito di una terra colonizzata come la Sicilia.
Sono questi eventi che fanno della Sicilia una colonia! Si legge
ancora che “Legambiente agrigentina ha partecipato in pompa
magna all‟inaugurazione di due orribili impianti eolici di
Moncada e Campione, quello di Siculiana che ha
irrimediabilmente devastato un crinale unico visibile dalla
statale 115 e quello di Agrigento-Naro-Palma di Montechiaro,
sfondo “modernizzato” della Valle dei Templi. (…) Inviteremo
Sgarbi e Lombardo a visitare Siculiana, Capo Rossello e Palma di
Montechiaro. Gli basterà solo uno sguardo non ci sarà bisogno di
aprire bocca durante la visita. (…) Bisogna cominciare a
smantellare il pressing mediatico martellante promosso dalle
lobby eoliche che parla di “parchi” eolici come se fossero i
parchi naturali, scelta ecologica quando poi i crinali di montagna
vengono compromessi irreversibilmente.”
In conclusione non posso fare altro che esultare rincorandomi
almeno di non essere il solo Don Chisciotte visionario contro i
mulini a vento…
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