Dip. Farmacia federico II
Dott.ssa Maione Tiziana Lucia
LA SICUREZZA NEILABORATORI
DIDATTICI
programma
Lo scenario normativo e le figure del sistema di prevenzione
Valutazione dei Rischi nel laboratorio didattico
Il rischio strutturale
Le attrezzature
Il rischio chimico
Le misure di prevenzione e protezione
VERIFICA DI APPRENDIMENTO
LO SCENARIO NORMATIVO
GENERALEDLgs. 81/08
SPECIFICOD.M. 363/98
”Attuazione dell’art. 1 della Legge 3 agosto 2007, n. 123 in materia di tutela della salute e della sicurezza dei luoghi di lavoro”.
“Regolamento recante norme per l’individuazione delle particolari esigenze delle Università e degli istituti di istruzione universitaria ai fini delle norme contenute nel D. Lgs.vo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modifiche ed integrazioni.”
NORMATIVA
REGOLAMENTO DI ATENEO N°800 DEL 5/03/2013
FIGURE RESPONSABILI DELLA SICUREZZA 81/08
SISTEMA DIPREVEZIONE
Datore di lavoro
Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
Lavoratori
Medico competente e Responsabile del Servizio di Prevenzione e
Protezione
Dirigente
Preposto
Addetti al primo soccorso
Addetti antincendio
LE FIGURE
FIGURE RESPONSABILI DELLA SICUREZZA REGOLAMENTO DI ATENEO
SISTEMA DIPREVEZIONE
RETTORE- DIRETTORI U.P. E PRESIDENTI
SCUOLE
Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
Lavoratori e ad essi equiparati
Medico competente e Responsabile del Servizio di Prevenzione e
Protezione
RADoR
Tecnici di laboratorio
Addetti al primo soccorso
Addetti antincendio
LE FIGURE
INFORMAZIONEcomplesso delle attività dirette a fornire conoscenze utili alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi in ambiente di lavoroFORMAZIONEprocesso educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori e agli altri soggetti del sistema di prevenzione e protezione aziendale conoscenze e procedure utili all’acquisizione di competenze utili allo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischiADDESTRAMENTOcomplesso delle attività dirette a far apprendere ai lavoratori l’uso corretto di attrezzature, macchine, impianti, sostanze, dispositivi, anche di protezione individuale, e le procedure di lavoro
SAPERE i rischi
SAPERE FARE in sicurezza
SAPERE ESSERE esperto
definizioni
PERICOLOproprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni
RISCHIOprobabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione
VALUTAZIONE DEL RISCHIOvalutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell'ambito dell'organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza;
P x DR =
Rischio di Elettrocuzione Pericolosità dell’Energia elettrica Elevata probabilitàper la presenza di Cavi scoperti-in tensione Elevato dannoche può essere rappresentato da morte Misure di prevenzione D.P.I. - D.C IMPIANTO-STACCARE L’ALIMENTAZIONE
definizioni
rischi
RISCHI DOVUTI A
SICUREZZA(rischi di natura infortunistica)
⇒ strutture⇒ macchine⇒ impianti elettrici⇒ sostanze pericolose⇒ incendio - esplosioni
SALUTE(rischi di natura igienico
ambientale)
⇒ agenti chimici⇒ agenti fisici⇒ agenti biologici
TRASVERSALI
⇒ organizzazione del lavoro⇒ fattori psicologici⇒ fattori ergonomici⇒ condizioni di lavoro difficili
Rischi lab.d.
STRUTTURA
ATTREZZATURE
SOSTANZE CHIMICHE
STRUTTURAPERICOLO ESEMPI
STABILITA’ Crollo di pareti o solai per cedimenti strutturali
ALTEZZA, CUBATURA E SUPERFICIE
Mancata salubrità o ergonomicità legate adinsufficienti dimensioni degli ambienti
PAVIMENTI, MURI E SOFFITTI
Cadute dall’alto,Cadute in piano,Cadute in profondità, Urti
VIE E USCITE DI EMERGENZA
Vie di esodo non facilmente fruibili
PORTE E PORTONI Urti, schiacciamento, Uscite non facilmente fruibili
SCALE Cadute,Difficoltà nell’esodo
PASSAGGI ESTERNI Caduta, investimento da materiali e mezzi inMovimento; esposizione ad agenti atmosferici
MICROCLIMA ED ILLUMINAZIONE
Esposizione a condizioni microclimatiche nonConfortevoliAbbagliamento,Affaticamento visivo
SERVIZI IGIENICI E SPOGLIATOI
Scarse condizioni di igiene;Numero e dimensioni inadeguati
IMPIANTI Elettrocuzione, Incendio, Esplosione
attrezzature
Dispositivi per il mescolamento e l’agitazioneQuando si utilizzano gli agitatori per agitare e mescolare un campione,prima di avviare l'apparecchio occorre verificare che:1. la velocità di rotazione, od in generale di movimento, sia adatta a non provocare schizzi o rotture dei contenitori;2. il contenitore del campione sia integro e sia possibile chiuderlo in modo ermetico e stabile per evitare schizzi;3. in caso sia necessario trattenere con le mani il contenitore o il coperchio assicurarsi di poter garantire una buona presa (contenitore e guanti ben asciutti e non unti);4. dopo agitazione aprire i contenitori sotto cappa attendendo qualche minuto prima di sollevare il coperchio per permettere agli aerosol di depositarsi.
Indossare DPI durante le operazioni: guanti, protezione per il viso, camice.
attrezzature
Evaporatori rotanti (rotavapor)
• I componenti in vetro di un rotavapor devono essere in vetro Pyrex.
• Tutte le parti in vetro devono essere adeguatamente schermate o ricoperte.
• La velocità di rotazione deve essere aumentata gradualmente.
• L’applicazione del vuoto o la sua rimozione devono essere graduali.
attrezzatureUso delle centrifugheLe centrifughe devono essere posizionate ad un’altezza tale che gli operatori possano vedere bene l’interno della camera del rotore, per posizionare correttamente portacestelli e cestelli.Le provette da centrifuga ed i contenitori di campioni da usare in centrifuga devono essere di vetro spesso o preferibilmente di plastica e dovrebbero essere accuratamente ispezionati prima dell’uso.Le provette ed i contenitori dei campioni da centrifugare devono essere chiusi in modo sicuro (se possibile con tappo a vite).Cestelli e portacestelli devono essere appaiati per peso e, con le provette già posizionate, bilanciati correttamente.Usare acqua distillata oppure alcol (propanolo al 70%) per bilanciare i cestelli vuoti. Evitare l’uso di soluzione fisiologica o di soluzioni di ipoclorito, corrosive per i metalli.Quando si usano rotori ad angolo fisso fare attenzione a non riempire troppo le provette, perché potrebbero disperdere materiale.Ispezionare quotidianamente rotori e cestelli per cercare segni di corrosione e fessure anche minime.Cestelli, rotori e camera interna della centrifuga vanno decontaminati dopo ciascun uso.Dopo l’uso, conservare i cestelli in posizione invertita per scolare il liquido di bilanciamento.Quando la centrifuga è in funzione può proiettare nell’aria particelle infettive. Buone tecniche di centrifugazione e provette ben tappate offrono protezione adeguata contro aerosol infettanti e particelle disperse.
attrezzatureStufeNormalmente le stufe sono utilizzate in laboratorio per rimuovere l’acqua o altri solventi dai campioni o per asciugare la vetreria.1. Non possono mai essere usate per la cottura di cibi.2. Le stufe di laboratorio dovrebbero essere costruite in modo tale da avere l’apparato riscaldante e il controllo della temperatura separati dalla atmosfera interna.3. Raramente sono dotate di un dispositivo per allontanare i vapori mediante ventilazione forzata. Tale accorgimento invece potrebbe essere utile per ridurre la probabilità di contaminazione ambientale o di atmosfere esplosive.4. Le stufe non possono essere utilizzate per allontanare sostanze tossiche da campioni di laboratorio a meno che non sia previsto un sistema di ventilazione forzata e di allontanamento degli esausti.5. Per evitare esplosioni è bene che la vetreria risciacquata con solventi organici sia passata di nuovo con acqua prima di essere messa in stufa.6. Il controllo della temperatura non dovrebbe avvenire mediante termometro a mercurio che rompendosi nella stufa potrebbe dare origine ad una grave contaminazione.
attrezzatureBagni termostatati ad acquaSono apparecchi costituiti da vasche che possono contenere anche notevoli quantità di acqua che viene riscaldata da resistenze elettriche immerse. 1. Per rendere omogenea la temperatura nella vasca è installato un sistema di ricircolo o agitazione dell'acqua, oppure può essere necessario un movimento controllato del materiale riscaldato; in ogni caso occorre verificare che non vengano prodotti schizzi o fuoriuscite accidentali di liquido.2. Sono da preferirsi bagni termostatati con coperchio inclinato che impedisce la caduta delle gocce di vapore condensato sui campioni in esame.3. Dopo l'apertura del bagno termostatato non appoggiare mai il coperchio in vicinanza di cavi, prese, apparecchi elettrici sotto tensione.4. Installare il bagno termostatato lontano da qualsiasi derivazione elettrica sotto tensione (prese, cavi, apparecchi).5. Riempire il bagno termostatato con acqua distillata meglio se con l'aggiunta di un antimuffa o antimicrobico.6. Sostituire l'acqua almeno 1 volta alla settimana e ogni volta che appare sporca o contaminata.7. Evitare di immergere nell'acqua le mani nude.8. Verificare sempre, prima di procedere al riscaldamento, la termoresistenza dei contenitori che si intendono impiegare così come le caratteristiche chimico fisiche delle sostanze impiegate (punto di ebollizione, d'infiammabilità ecc.).
attrezzatureVetreria
L'utilizzo di oggetti in vetro e di apparecchiature con parti in vetro per gli operatori può comportare tagli accidentali o ad altre serie conseguenze per le quali è necessario adottare le seguenti misure:1. Utilizzare se possibile materiale in plastica monouso.2. Evitare di utilizzare vetreria rotta o sbeccata.3. Manipolare con maggiore cautela la vetreria utilizzata più volte (vecchia); il vetro sottoposto ad agenti fisici quali: calore, UV, microonde, urti, ecc. perde di resistenza.4. Tutta la vetreria trovata fuori dalle aree di conservazione della vetreria pulita o non confezionata, come previsto, va considerata usata e deve essere lavata prima del riutilizzo.5. Se la vetreria da riutilizzare è stata utilizzata con materiale infetto opotenzialmente infetto occorre prima sterilizzarla, lavarla, e se occorre,risterilizzarla.6. In caso di rottura di provette, beute ecc. di vetro:− rimuovere il materiale utilizzando pinze, scopino e paletta; non usare lemani anche se protette da guanti;− i frammenti di vetro andranno smaltiti nel contenitore rigido per taglienti.Durante queste operazioni indossare sempre i guanti.
r.chimico
NORMATIVA
NORMATIVAArticolo 222-DEFINIZIONI
Attività che comporta la presenza di A.C.
+…..
Articolo 222-DEFINIZIONINORMATIVA
VALORE LIMITE DI ESPOSIZIONE PROFESSIONALE
VALORE LIMITE BIOLOGICO
MONITORAGGIO AMBIENTALE:MISURA, USUALMENTE A LIVELLO ATMOSFERICO, DEGLI AGENTI PRESENTI NEL LUOGO DI LAVORO PER LA VALUTAZIONE DELL’ESPOSIZIONE AMBIENTALE E DEL RISCHIO PER LA SALUTE IN RAPPORTO AD APPROPRIATI VALORI DI RIFERIMENTO
MONITORAGGIO BIOLOGICO:MISURA, USUALMENTE NEL SANGUE, URINE E ARIA ESPIRATA DEL SOGGETTO ESPOSTO, DEGLI AGENTI CHIMICI PRESENTI NEL LUOGO DI LAVORO O DEI LORO METABOLITI PER VALUTARE L’ESPOSIZIONE E IL RISCHIO PER LA SALUTE IN RAPPORTO AD APPROPRIATI VALORI DI RIFERIMENTO
se non diversamente specificato, il limite della concentrazione media ponderata nel tempo di un agente chimico nell'aria all'interno della zona di respirazione di un lavoratore in relazione ad un determinato periodo di riferimento; un primo elenco di tali valori è riportato nell'allegato XXXVIII
Il limite della concentrazione del relativo agente, di un suo metabolita, o di un indicatore di effetto, nell’appropriato mezzo biologico; un primo elenco di tali valori è riportato nell’allegato XXXIX (D.Lgs.81/08).
SCOPO E CLASSIFICAZIONENORMATIVA
VALORE LIMITE DI ESPOSIZIONE PROFESSIONALE
PPMXPM/valore molare dell’aria-24,45
NORMATIVAVALORE LIMITE DI ESPOSIZIONE PROFESSIONALE
SCOPO E CLASSIFICAZIONE
n.specifica
EVOLUZIONE DEL QUADRO NORMATIVO DELLE SOSTANZE CHIMICHE
REGOLAMENTO n.1907/2006 (CE) del Parlamento europeo
e del Consiglio del 18/12/2006 (REACH)
REGOLAMENTO n.1272/2008 (CE) del Parlamento europeo e del Consiglio del 16/12/2008
(CLP)
E’ un sistema integrato di:-REGISTRAZIONE-VALUTAZIONE- AUTORIZZAZIONE-RESTRIZIONE
delle sostanze chimiche (Registration, evaluation,
authorization, restriction of chemicals reach)
completato
Ha introdotto un nuovo sistema di classificazione, etichettatura ed
imballaggio delle sostanze e delle miscele
AGENTI CHIMICICLP
Scheda di
sicurezza
Etichetta
AGENTI CHIMICIETICHETTA
Etichetta
AGENTI CHIMICICLASSIFICAZIONI PITTOGRAMMI E FRASI
Infiammabile
Cornice
Colore
Simbolo Pittogramma
I PITTOGRAMMI HANNO UNA FORMA DI ROMBO CON BORDO ROSSO CHE DELIMITA UN SIMBOLO NERO SU SFONDO BIANCO
PITTOGRAMMI
AGENTI CHIMICICLASSIFICAZIONI PITTOGRAMMI E FRASI FRASI
AGENTI CHIMICICLASSIFICAZIONI PITTOGRAMMI E FRASI
CLASSI DI PERICOLO
FISICI
28 CLASSI
Oltre a queste classi, solo (proprietà fisiche o pericolose per la salute), derivate dper l’Europa, si aggiungono:
•13 indicazioni di pericolo supplementari alle DSP (Direttiva Sostanze Pericolose) e DPP (Direttiva Preparati Pericolosi);
•12 indicazioni riguardanti particolari disposizioni previste per alcune miscele; codice EUH seguito da tre cifre (2 + il numero progressivo);
•1 indicazione, EUH401, dedicata ai prodotti fitosanitari.
AGENTI CHIMICISCHEDA DI SICUREZZA
NORMATIVAMISURE DI PREVENZIONE
generali
Programmazione della prevenzione
valutazione di tutti i rischi
organizzazione del lavoro
Eliminazione o riduzione dei rischi
alla fonte
sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è, o è meno
pericoloso
utilizzo limitato degli agenti chimici
priorità delle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di
protezione individuale
Garanzia nel tempo dei livelli di
sicurezza
manutenzione
pulizia
codici di condotta e buone prassi
NORMATIVAMISURE DI PREVENZIONE
specifiche
Progettazione dei sistemi di
lavorazioneImmagazzinamento
Manipolazione
Attrezzature idonee per il
lavoro specifico
Marcatura CE, dichiarazione conformità o rispondenza ai RES
Libretto d’uso e manutenzione e
Metodi di lavoro appropriati
Riduzione numero di lavoratori
Riduzione quantità di agenti chimici
Riduzione durata e intensità dell’esposizione
Trasporto
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Dispositivi di Protezione Organizzativi es. procedura
Dispositivi di Protezione Collettivi es. cappa
Dispositivi di Protezione Individuali es. guanti
categorie
THE END
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
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