Donne e sfera pubblica:Donne e sfera pubblica:il lungo cammino delle italiane per il lungo cammino delle italiane per accedere alla cittadinanza politicaaccedere alla cittadinanza politica
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M. Antonella Cocchiara
giovedì, 13 giugno 2013 - ore 15.00-17.00
breve storia della conquista del diritto di voto
in età liberale
storia di una sconfittastoria di una sconfitta, ma la questione è presente nel dibattito politico e
puntualmente registrata nelle fonti parlamentari e nella pubblicistica dell’epoca
dopo la caduta del fascismo
storia di una conquistastoria di una conquista, di un successo, di un successo, di cui però si parla poco sia nelle fonti ufficiali che nei
giornali del tempo…
La battaglia delle donne per il diritto di voto
inizia a metà ‘800
Negli USA, con il Congresso di Seneca Falls del 1848 (voto nel 1848 nello Stato del Wiyoming; a livello federale, nel 1920)
In Inghilterra, tra il 1866 e il 1914 (voto alle trentenni nel 1918; a tutte nel 1920)
In Germania, alla fine dell’800 (voto nel 1919)
In Francia e in Italia più tardi, nel primo decennio del ‘900 (in entrambi i paesi il suffragio femminile sarà una conquista del secondo dopoguerra: nel 1946 in Francia, un anno prima in Italia)
Mrs. Banks
Emmeline Pankhurst
Emmeline Pankhurst
DISEGNI DI LEGGEDISEGNI DI LEGGESUL VOTO ALLE DONNE IN ETA’ LIBERALESUL VOTO ALLE DONNE IN ETA’ LIBERALE
1863 Peruzzi Persegue l’obiettivo di non far perdere il diritto di voto a chi già
l'aveva
1865 Lanza Respinto
1867 e 1877
Morelli Abolire la schiavitù domestica accordando i diritti civili e politici
1871 Lanza Insabbiato
1876 Nicotera Insabbiato
1880 Zanardelli Non si nega il voto per principio, ma per opportunità
1881 Coppino Spetterà ad altri e ad altro tempo la concessione del voto alle donne
1884 Depretis Non si nega il voto, ma l'opportunità del suo esercizio
1887 Crispi Non si nega il voto, ma l'opportunità del suo esercizio
1907-1910 Commissione nominata da
Giolitti…
… sulle condizioni sociali della donna
1919 Martini-Gasparotto Proposta di legge approvata solo dalla Camera
art. 24Tutti i regnicoli, qualunque sia
il loro titolo e grado, sono eguali dinanzi alla legge.
Tutti godono egualmente i diritti civili e politici, e sono
ammissibili alle cariche civili e militari, salve le eccezioni determinate dalle leggi.
art. 25Essi (i regnicoli)
contribuiscono indistintamente, nella proporzione dei loro
averi, ai carichi dello Stato.
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Art. 1 del Regio Editto 17 marzo 1848, n. 680
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Progetto di legge Peruzzi (1863)
• voto amministrativo• alle vedove e alle nubili• esercitato per delega o
mandato per iscritto perché…
“i nostri costumi non
consentirebbero alla donna di
frammettersi nel comizio degli elettori per recare il suo voto” (relatore Boncompagni)
Legge per l’unificazione amministrativa del Regno d’Italia
20 marzo 1865
N° 2248
All. A – Legge sull’Amministrazione comunale e provinciale
All. B – Legge sulla Sicurezza pubblica
All. C – Legge sulla Sanità pubblica
All. D – Legge sull’Istituzione del Consiglio di Stato
All. E – Legge sul Contenzioso amministrativo
All. F – Legge sulle Opere pubbliche
Art. 26.
Non sono né elettori, né eleggibili gli analfabeti, quando resti nel comune
un numero di elettori doppio di quello dei consiglieri; le DONNE,
gl’interdetti, o provvisti di consulente giudiziario; coloro che
sono in istato di fallimento dichiarato, o che abbiano fatto cessione
di beni, finché non abbiano pagati intieramente i creditori; quelli che
furono condannati a pene criminali, se non ottennero la riabilitazione; i condannati a pene correzionali od a particolari interdizioni, mentre le scontano; finalmente i condannati
per furto, frode o attentato ai costumi.
Uno dei temi più diffusidella propaganda suffragista:l’ingiusta omologazione delle
donne ai criminali e aimalati di mente
«…Per lo scopo di abolire la schiavitù domestica con la
reintegrazione giuridica della Donna - accordando alle Donne
Italiane i diritti civili e politici che si esercitano dagli altri cittadini
del Regno»
18671867
1871: Lanza
1876: Nicotera
insabbiatiinsabbiati
Anna Maria Mozzoni
(1837-1920)
1877
…chiedo di considerare le donne per ciò che
sono: cittadine, contribuenti, capaci!
Petizione per il voto politico alle
donne
“Nella sua missione tutta d’educazione e di affetti, a gioia, conforto e altissimo
incitamento dell’uomo nella vita domestica e intima, la
donna sarebbe spostata, snaturata, involgendosi nelle
faccende e nelle gare politiche. Quelle stesse virtù nelle quali vince veramente
l’uomo (…) di tenerezza, d’impeto, di passione, ma che traggono nascimento dal fatto
incontrastabile che in essa sovrasta il cuore alla mente, il
sentimento alla ragione, la generosità alla giustizia, (…)
non sono quelle che ai forti doveri della vita civica
maggiormente convengono”
G. Zanardelli, relatore della “Commissione sulla riforma elettorale politica” (1880)
Michele Coppino (1822-1901)
“la Commissione non discute la eguaglianza
dell’uomo e della donna, ma
considera questi individui esseri
destinati a formare un’unità
nel seno della famiglia, e riserva ad altri e ad altro tempo il vedere quali e quanti diritti politici
possano essere conferiti alla parte
più gentile”
1881
Agostino Depretis
“Non credo che questa proposta avrebbe il voto favorevole se la
stessa più bella metà dell’umana famiglia fosse direttamente
consultata… [Ilarità] …La donna ha altri
mezzi d’influenza, di azione, assai più
potenti del voto! [Ilarità prolungata]”
E quando viene messo ai voti un emendamento
volto a introdurre il voto femminile solo per le maestre e le laureate,
anche questo viene respinto!
Francesco Crispi1887
Progetto Depretis 1884
Non si nega il dirittoNon si nega il dirittodelle donne al voto, delle donne al voto,
ma l’opportunitàma l’opportunitàdel suo esercizio…del suo esercizio…
Le donne diventeranno elettrici ed eleggibili:
nei consigli di amministrazione delle congregazioni di carità e di altri istituti di beneficenza (1890)
nei collegi dei probiviri per i conflitti di lavoro (1893)
nelle Camere di Commercio (1910)
negli organi elettivi dell’istruzione elementare e popolare (1911)
Art. 12Art. 12
La nomina di una donna La nomina di una donna maritata a far parte della maritata a far parte della
congregazione di carità o di congregazione di carità o di ogni altra istituzione di ogni altra istituzione di
beneficenza, non ha effetto, se beneficenza, non ha effetto, se entro 15 giorni dalla entro 15 giorni dalla
pubblicazione prescritta pubblicazione prescritta dall'art. 34, non viene prodotto dall'art. 34, non viene prodotto
all'autorità politica del all'autorità politica del circondario l'atto di circondario l'atto di
autorizzazione maritale, autorizzazione maritale, preveduto nell'art. 1743 del preveduto nell'art. 1743 del
codice civile. codice civile.
Legge Crispi sulle Opere Pie
(l. 17 luglio 1890, n. 6972)
1903: a Roma nasce il Consiglio Nazionale delle Donne Italiane
Progetto di Progetto di legge legge
presentato presentato dal dal
repubblicanorepubblicano
Roberto Roberto MirabelliMirabelli
19041904
Ordine del giorno presentato da Anna Maria Mozzoni al Comizio tenutosi a Roma l’11 febbraio 1881
Il Comizio dei Comizi riconoscendo nel diritto del voto il diritto umano;
Considerando che l’umanità è costituita dall’uomo e dalla donna;
Riconoscendo impossibile la risoluzione della questione sociale se non cessino per la metà del genere umano le attuali condizioni di esclusione, di minorità e di assenza;
Coerente ai suoi principi e sollecito della giustizia che è utile di tutti;
Riconosce, afferma e proclama così nell’uomo come nella donna il diritto alla integrità del voto
Riprodotto per l’approvazione dopo 25 anni di vita… nazionale!
19061906““Petizione delle donne Petizione delle donne
italiane per il voto politico e italiane per il voto politico e amministrativo”amministrativo”• presentata dal Comitato
nazionale pro-suffragio
• scritta da Anna Maria Mozzoni
• rivendica il diritto di voto perché - si legge - le donne sono
cittadine, pagano tasse e imposte, sono produttrici di
ricchezza, pagano “l’imposta del sangue nei dolori della
maternità”
• sottoscritta da oltre 10.000 donne
• firmata anche da Maria Montessori
Maria Maria MontessoriMontessori
(1870-1952)(1870-1952)
Maria Angela Costa
19061906
Ludovico MortaraPresidente della Corte d’Appello
di Ancona(1855-1937)
“…mentre la Legge Comunale e Provinciale in apposito articolo esplicitamente esclude dal voto amministrativo le donne, nulla si rinviene nella Legge Politica, per cui questo silenzio del legislatore deve senza dubbio venire interpretato favorevolmente al diritto femminile, e ciò perché se lo stesso avesse voluto sanzionare l’esclusione avrebbe dovuto specificarlo come praticò nel voto amministrativo”.
Giolitti blocca
l’esame della petizione e nomina una
“Commissione
ministeriale sul voto
femminile amministrati
vo”
1908
Anna Kuliscioff
(1855-1925)
(1857-1932)
Anna Kuliscioff è decisa a fare della
battaglia femminista un momento irrinunciabile
del programma socialista
Scontri durante il dibattito parlamentare sulla “legge
elettorale Giolitti”, segnato dal clima culturale
del tempo (positivismo scientifico)…
Cesare Lombroso(1835-1909)
medico, antropologo, criminologo e giurista di origine ebraica, sarà il più noto esponente italiano del positivismo scientifico
Non vedrei gravi difficoltà per il voto amministrativo […]
Ritengo invece assolutamente prematura qualunque
concessione di voto politico!
Giovanni Giolitti
DurantDurante il e il conflittconflitto le o le donne donne avevano avevano sostituisostituito, in to, in ogni ogni specie specie di di lavoro, lavoro, gli gli uomini uomini inviati inviati al al fronte...fronte...
19191919
19191919
18 gennaio: a Roma, su iniziativa di Luigi Sturzo, viene fondato il PPI (Partito Popolare Italiano) e viene lanciato un appello agli «uomini liberi e forti».
Il 23 marzo, a Milano, in una sala di piazza San Sepolcro, 120 uomini guidati da un ex socialista, anch’egli reduce della Grande Guerra - Benito Mussolini – fonda i Fasci di Combattimento, con un programma rivoluzionario e una struttura di tipo militare…
19191919
In Italia, il 17 luglio 17 luglio 19191919 è approvata la legge n. 1176legge n. 1176 sulla capacità giuridica capacità giuridica
delle donnedelle donne
19191919la Camera vota a grande maggioranza (174 voti
favorevoli contro 55 contrari) la proposta di proposta di legge Martini e Gasparottolegge Martini e Gasparotto, che ammetteva al voto politico e amministrativo tutte le donne,
salvo che le prostitute.
Allora è fatta!Allora è fatta!
… e invece no: la chiusura anticipata della Legislatura impedisce il passaggio della legge al
Senato…
19201920: vengono presentati altri tre disegni di legge e viene approvato l’emendamentoemendamento MandriniMandrini sull’elettorato amministrativo;
19221922: un progetto Modiglianiprogetto Modigliani estende alle donne «tutte le leggi vigenti sull’elettorato politico e amministrativo».
28 ottobre 1922
“marcia su Roma”
Re Vittorio Emanuele III affida
a Mussolini l’incarico di formare
il nuovo governo, con la promessa di
attuare una politica liberista favorevole
al capitale privato e di restaurare l’ordine e la
disciplina nel Paese.
Intervento di Mussolini al congresso dell’Alleanza internazionale pro-suffragio,
tenutosi a Roma nel 1923
…ma io ho già un’altra idea…
“Voto amministrativo alle donne? Ma certamente, poiché
non si tratta di dare un premio, ma di riconoscere una
realtà che non è in nostro potere di ignorare e tanto
meno di modificare!”
il 4 febbraio 19264 febbraio 1926 viene approvata la riforma podestarile, che elimina qualsiasi base elettiva dalle amministrazioni comunali
il progetto Acerbo, presentato nel 1924, diventa la legge 22 novembre 192522 novembre 1925:
la prima legge italiana sul voto amministrativo alle donne (purché avessero
compiuto l’obbligo scolastico o fossero madri o mogli di
caduti in guerra o decorate e… non fossero prostitute)
Mentre iniziava la lunga stagione dei
podestà, tra donne e fascismo si intrecciava
un’ambigua storia di “politicizzazione
senza cittadinanza”.
Mammadel ventennio
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