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Serenità vuol dire sicurezze.Il nostro impegno è quello di fornirle,sia in termini di prodotti che di servizi.Per questo abbiamo creato“Passo dopo Passo”, un programma di controllo a 360° che permette di sapere tutto sui prodotti freschi che trovate sui nostri banchi: tutte le fasi di coltivazione, raccolta e distribuzione

della frutta e della verdura, tutta la storia del pollo – dove è stato allevato, con cosa è stato nutrito, da chi è stato macellato e confezionato – e del pesce. Insomma l’intera filiera, passo dopo passo, in tutta sicurezza.

Perché il nostro futuro è nelle nostre mani, e il nostro impegno per la serenità, oggi, è anche una garanzia per il domani. www.despar.it

L’impegno della nostra insegna, sempre vicina a te.

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Un abete sempre accantoEditorialeDIVITA

CHI SIAMO?Despar Nordest - Aspiag Service S.r.l., è la più grande delle 9 aziende del Consorzio Despar Italia.Fa parte del gruppo internazionale Aspiag Management che gestisce il marchio SPAR in sei paesi europei, ed è inserita in SPAR International, la catena di distribuzione alimentare più diffusa al mondo. Con gli oltre 600 punti vendita Despar, Eurospar, Interspar presenti in Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto e Ferrara, siamo sempre accanto ai nostri clienti...

QUEST’INVERNO vogliamo coccolarci in modo sano e naturale, come sempre con i prodotti Despar. Sono molti i frutti tipici di questa stagione: arance, pompelmi, clementine, mele, carciofi, broccoli… Nonostante il paesaggio sia brullo e spoglio, la terra ci regala prodotti gustosi e ricchi di vitamine e sali minerali. I nostri chef vi spiegheranno come utilizzarli in cucina, in maniera creativa o tradizionale (anche online al sito www.casadivita.despar.it).La stagione fredda ci porta forse a mangiare un po’ di più e a cercare conforto dal freddo pungente nei cibi caldi, ma non dimenti-chiamoci di assumere sempre frutta e verdura! Possiamo farlo durante i pasti oppure come merenda o spuntino pomeridiano. I prodotti a marchio Despar, le linee Vital, Passo dopo Passo e Bio-logico ci offrono una vastissima scelta, per consumare ogni giorno una merenda sempre diversa.L’inverno è sicuramente la stagione in cui più volentieri si consumano le bevande cal-de, cioccolata, tè o caffè ed in questo numero vogliamo parlarvi proprio di quest’ul-timo, che spesso consumiamo in fretta al bar, ma che possiamo gustare anche a casa grazie alle ottime miscele in commercio. Vi porteremo inoltre a scoprire le bellezze naturali che in questa stagione sono al loro massimo splendore: le montagne. Ed i nostri esperti ci guideranno alla scoperta degli sport invernali ed in particolare delle ciaspole, un modo per apprezzare di più la mon-tagna seguendo percorsi diversi dalle piste da sci. Attenzione, però, durante l’inverno, in montagna come anche in città, bisogna proteggere le mani dal freddo e curarle il più possibile: vi spiegheremo come.Tutto ciò e molto altro in questa edizione di DiVita magazine, che dal prossimo nume-ro vi riserverà grosse sorprese…!

La Redazione

Registrazione Tribunale di Padovanr. 2179 del 04.06.09Trimestrale di attualità e benessere

Direttore responsabile Federica Favaro

CaporedattoreFederica Favaroemail [email protected]

RedazioneAd Comunicazione srl

Progetto graficoAd Comunicazione srl

Fotolito e stampaMEDIAGRAF S.p.A.Viale Navigazione Interna, 35129 PadovaT. 049 8991511mediagrafspa.it

EditoreAd Comunicazione srl

Ad Comunicazione srlvia Croce Rossa 26 35129 PadovaT 049 8071966 F 0498071988email [email protected]

FSC è una certificazione riconosciuta a livello internazionale che garantisce che la carta proviene da boschi e foreste certificate per la corretta gestione ambientale e sociale (rispetto dell’ambiente, della biodiversità e dei diritti delle popolazioni locali). Inoltre la certificazione è sostenuta dai maggiori gruppi ambientalisti mondiali, quali Green Peace e WWF e da numerose istituzioni quali Feder Foreste.

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Il prossimo numero

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Quando si tratta di pasta, per noi italiani laqualità del prodotto viene prima di tutto.Un piatto di pasta deve esserebuono, al dente e condito egre-giamente. Gli stessi concetti delconsumatore tipo sono i concet-ti che muovono l’operato diPasta ZARA, secondo produtto-re italiano di pasta. E siccomequando si parla di pasta tuttocomincia dalla materia prima,ecco che a Pasta ZARA il primopasso del processo produttivo,cioè la selezione della semola digrano duro è rigorosissima. Solodopo aver superato i restrittivi para-metri imposti da Pasta ZARA (testeseguiti nei laboratori dei tre stabili-menti di Riese Pio X, nel Trevigiano,Muggia, alle porte di Trieste, e Rovato,nella provincia bresciana), la semola digrano duro, che arriva dai molini italiani,riceve l’approvazione per essere introdot-ta nei silos di Pasta ZARA e poi nel cicloproduttivo. E’ così che tutta la semolaimpiegata dalla linea classica di PastaZARA garantisce un prodotto finale chetiene la cottura, consistente e gustoso. La trafilatura, che ne determina la forma,poi, è un altro dei fattori determinanti perinnalzare la soglia della qualità finale dellapasta. E il massimo, da questo punto divista, è la trafilatura in bronzo, che assicu-ra un prodotto di qualità superiore, ancheperché la pasta presenta una superficie

La pasta di qualità che soddisfa ogni esigenzadel consumatore ha un nome: Pasta ZARA

www.pastazara.com

Dalla linea classica alla Trafilata in Bronzo Top Quality, fino alla specialità al Farro e alla Senza glutine, destinata a chi soffre di celiachia. Pasta Zara ha una risposta per tutti

rugosa, ottimaleper trattenere il condimento.Non per niente la linea Trafilata in Bronzorappresenta la Top Quality di Pasta ZARA.L’analisi attenta delle esigenze del consu-matore, inoltre, porta Pasta ZARA a uncontinuo impegno nell’innovazione delprodotto. Da una proficua sinergia fra tradi-zione e innovazione nascono prodotti par-ticolari come la linea Sublime, di cui la spe-cialità al Farro è la portabandiera. Il farro èun cereale dalle caratteristiche salutisticheimportanti. E’ sano, buono e facilmentedigeribile. Consigliato anche per le diete

Pasta ZARA è partner ufficialedella Nazionale Italiana Cuochi

alimentari, in quanto offre un importanteapporto di proteine, vitamine e sali minerali.La gamma “salutistica” di Pasta ZARA,infine, ha un fiore all’occhiello.Sappiamo bene quanto la celiachia sia un’in-tolleranza alimentare sempre più diffusa. Eper i celiaci Pasta ZARA ha creato la Senzaglutine, che fa parte della linea Armonie. E’una pasta a base di mais (70%) e di riso(29,5%). Un prodotto che gode di tutte lecertificazioni e autorizzazioni del caso.

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Prodotto del meseProdotti di stagione:agrumi e carciofi

IntervistaBella, brava e buongustaia

Tesori regionaliFormaggi di malga stagionati

Medicina e nutrizioneNa’ tazzulella e caffè

Primizie e specialitàCrostatina frangipane alle arance

Carciofo alla giudea, moscardini affogati all’aglio, olio e prezzemolo

Ambiente e naturaPesca sostenibile e responsabile

Salute e relaxTEST

Scelte di vitaStefano Momenté

Stili di vitaè possibile vivere senza TV?

DesparLa merenda

Sport e movimentoè arrivato l’inverno? Voglia di neve

Benessere e bellezzaCon le mani

Ricette Tagliolini rossi con calamari e zuppetta di fagioli cannellini al rosmarino

Fesa di tacchino alla senape con giardiniera di verdure

Spiedini di mandarini rosolati e caramellati con crema chibouste al limone

PercorsiLe 7 meraviglie tra le montagne

Idee eco-sostenibili

Cultura e tempo libero

Gastronomia e tradizione

Pillole

Fabio FarinatiProfessore Associato di Gastroenterologia

Fabio PranoviRicercatore presso il Dipartimento di Scienze Ambientali

Giuseppe TravainSpecialista in medicina dello Sport

Fabrizio ZagoChimico industriale, consulente di prodotti detergenti e cosmetici

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Per un completo bilanciamento di sali minerali

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Rogaška Slatina vanta una delle sorgenti più preziose in tutta Europa. Già da molti secoli viene scelta come meta da numerosi ospiti, che vogliono ripristinare nel proprio corpo l’equilibrio dei sali minerali con l’aiuto dell’acqua minerale naturale Donat Mg. Oltre ai numerosi micro- e macrominerali, indispensabili per il benessere del nostro corpo, l’acqua minerale Donat Mg, che nasce appunto dall’erosione di rocce ricche di sali minerali, si contraddistingue per l’elevato contenuto di:

Magnesio – 1030mg/l Idrogenocarbonato – 7700mg/l Calcio – 380mg/l Solfati – 2400mg/l

Magnesio:Il magnesio è un minerale indispensabile per il nostro corpo. Il fabbisogno giornaliero di questo minerale è di 300-350 milligrammi; maggiori quantità sono necessarie nei casi di sforzi fisici, durante la crescita e la gravidanza. Poiché il nostro corpo non può produrre da solo questo minerale, è necessario apportarlo con un’alimentazione adeguata. Solitamente però si evitano i cibi ricchi di magnesio, come ad esempio le mandorle, i cereali, la frutta secca, le noci, ecc. poiché sono molto grassi; inoltre, a causa delle moderne procedure utilizzate nella produzione alimentare, come ad esempio la conservazione, la congelazione e la raffinazione, il cibo contiene sempre meno magnesio. Infine, a causa dei ritmi sempre più frenetici, ne abbiamo bisogno sempre di più. In un litro di Donat Mg ci sono più di 1000 milligrammi di magnesio; quindi, se ne beviamo un bicchiere due volte al giorno, apportiamo al nostro corpo tutto il magnesio di cui ha quotidianamente bisogno.Se a causa della carenza di magnesio nel corpo prevale il calcio, ciò provoca spasmi muscolari. Anche il muscolo cardiaco ha bisogno del magnesio per funzionare normalmente. Il magnesio, tra l’altro, protegge le cellule dalle lesioni, previene i disturbi ritmici e la coagulazione dei trombociti.

Idrogenocarbonato:L’acqua minerale naturale Donat Mg è molto ricca di idrogenocarbonato. Questo minerale neutralizza l’acidità nel nostro corpo e quindi aiuta a mantenere l’equilibrio acido-basico. L’idrogenocarbonato riduce l’acidità nell’apparato digerente, il che allevia i bruciori di stomaco e i dolori causati dall’infiammazione della mucosa gastrica.

Calcio:È importante perché stimola i nervi, i muscoli e la coagulazione del sangue. Da esso sono costituite le ossa e i denti ed è estremamente importante nella prevenzione dell’osteoporosi. Funziona da stabilizzatore delle membrane cellulari e da attivatore di alcuni enzimi.

Solfati:Aumentano l’escrezione biliare, proteggono la mucosa gastrica (con l’aiuto del magnesio), hanno un effetto lassativo e partecipano alla formazione degli amminoacidi.

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deliziosericettea pag. 14-15

StagioniDIVITAProdotto del mese

PRODOTTI DI STAGIONE:AGRUMI E CARCIOFI

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AGRUMII più conosciuti sono l’arancia, il li-mone e il mandarino. Tutti gli agru-mi sono ricchi di vitamine, innanzi tutto quelle dei gruppi C e P. Ven-gono consumati prevalentemente freschi oppure in preparati quali marmellate, canditi, bevande. Sono molto importanti per l’estrazione di olii essenziali, pectine, acido citrico ed altri derivati. In Italia la produzione di agrumi (arance, limoni, mandarini, clemen-tina, bergamotto, chinotto) si con-centra nelle regioni meridionali, con la Sicilia in prima fila (circa i due terzi della produzione naziona-le).L’arancia è l’agrume più prezioso grazie all’alto contenuto di vitamina C. Segnaliamo alcune varietà:Tarocco, una varietà pregiata, con polpa striata di rosso, solitamente senza semi. Adatta sia per la tavola, sia per essere spremuta.

Moro: arancia sanguigna, con polpa rossa, ricca di succo. Particolarmente adatta per le spremute.Sanguinello: più piccola e più rossa della mora, ugualmen-te adatta per le spremute.

CARCIOFILa medicina naturale e la fi-toterapia usano il carciofo nel trattamento dei disturbi fun-zionali della cistifellea e del fega-to. Lo utilizzaNO inoltre, per il suo sapore amaro, in caso di nausea e vomito, intossicazione, stitichezza. La sua attività depurativa (derivata dall’azione su fegato e sistema bilia-re e sul processo digestivo) fa sì che venga usato per dermatiti legate ad intossicazioni, artriti e reumatismi.Il basso contenuto calorico del car-ciofo fa sì che sia speciamente indi-cato nelle diete dimagranti.Vi consigliamo semplicissime ricette in grado di salvaguardare sia le ca-pacità organolettiche che le proprie-tà medicinali. Carciofi cotti con pentola a doppio fondo: piccole porzioni di carciofo, private delle foglie più esterne, van-

no lavate in acqua corrente e versate nella pentola a doppio fondo senza sgocciolarle. La pentola va posta su un fornellino a fuoco lento. Raggiun-ta l’ebollizione si spegne la fiamma e si lascia a riposo per un’ora senza togliere il coperchio. Carciofi in pinzimonio o crudi: per questa semplicissima ricetta si uti-lizzano i carciofi più piccoli e teneri tagliati a piccole porzioni. Le parti di carciofo lavate in precedenza vanno condite con olio, sale e limone. Carciofi lessi: i carciofi tagliati a fet-tine si versano in una pentola con poca acqua, a cottura avvenuta si condiscono con olio, sale e limone.

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IntervistaRaccontiDIVITA

Miriam Leone, classe 1985, è una modella, conduttrice televisiva e attrice. Ha fatto il suo ingresso nel mondo dello spettacolo e in tv grazie

al concorso di Miss Italia, che ha vinto nel 2008, e ha conquistato il pubblico grazie alla conduzione, con Arnaldo Colasanti, di Uno Mattina Estate nel 2009, prima Miss Italia a condurre un programma così impegnativo su Rai Uno nell’anno della sua elezione. La sua spigliatezza e sensibilità l’hanno portata a fare altre esperienze televisive come conduttrice ed è stata la madrina della mostra fotografica allestita per i festeggiamenti dei 50 anni del Gruppo Despar nell’autunno del 2010. In quest’occasione abbiamo chiacchierato un po’ con lei a proposito del suo lavoro e del suo tempo libero, che spesso trascorre in cucina, una delle sue passioni.

BELLA, BRAVA E BUONGUSTAIA

MIRIAM LEONE

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A COSA hAI LAvORATO FINO Ad ORA IN Tv, E QUANdO E COME hAI COMINCIATO? Dopo Uno Mattina Estate su RaiUno nel 2009, sono passata a Mattina in Famiglia su RaiDue e quest’anno conduco lo stesso programma su RaiUno il sabato e la domenica dalle 6.30 alle 10.

QUALI ASPETTI dEL TUO CARATTERE TI hANNO PORTATA A QUESTA PROFESSIONE?Sicuramente la parlantina mi aiuta moltissimo: per fortuna ora la sfogo sul lavoro, ma ho sempre avuto molta voglia di comunicare con le persone. Così come di imparare: questo lavoro mi permette di incontrare tanta gente e di ascoltare le storie più disparate, di entrare a contatto con tecnici, studiosi, persone comuni e da tutti imparo qualcosa, ogni giorno.

E COSA INvECE TI PESA dEL TUO LAvORO?La sveglia alle 4,30! Ma non posso certo lamentarmi: ci sono molte persone che si devono svegliare molto presto per svolgere lavori molto più pesanti del mio…

QUAL è L’ESPERIENzA LEGATA AL TUO LAvORO A CUI SEI PIù AFFEzIONATA?Sicuramente il momento della vittoria a Miss Italia è scalfito nella mia memoria, ma anche tutte le prime puntate delle produzioni a cui ho lavorato, così emozionanti e adrenaliniche.

C’è UNA PROdUzIONE dI CUI SEI PIù ORGOGLIOSA O ChE TI hA dATO MAGGIORI SOddISFAzIONI?In realtà la mia carriera è ancora troppo breve per fare un bilancio: sto crescendo, sto imparando e sono contenta di fare il mio lavoro mettendoci il massimo dell’impegno.

A ChI dEdIChI I RICONOSCIMENTI OTTENUTI FINORA?Ai miei genitori che vivono in Sicilia e hanno dovuto subire la mia scelta: la lontananza crea nostalgia per tutti, ma spero di gratificarli in tutto quello che faccio.

COME vEdI LA TELEvISIONE OGGI?Ho sempre guardato molto la televisione nel mio tempo libero: oggi noto una maggiore varietà e offerta di programmi, dall’intrattenimento all’approfondimento. Ma quello che non si vede da casa è la moltitudine di maestranze che lavora per la realizzazione di ogni programma: una squadra inimmaginabile.

ChE RAPPORTO hAI CON LA CUCINA?Ottimo! Credo che noi italiani abbiamo un rapporto privilegiato con la cucina, soprattutto di qualità. Il mio è un rapporto molto passionale: mi piace usare le mani, adoro gli aromi e i profumi.

COME è INIzIATO?Ho cominciato a cucinare a casa, con i miei genitori: mamma tornava tardi dal lavoro quindi era papà a preparare il pranzo ed io gli davo una mano, poi un po’ alla volta ho cominciato a fare io alcune cose e mi sono appassionata.

ChE TIPO dI CUOCA SEI?Sono brava! Mi piace moltissimo cucinare per le persone che amo, ma anche per me: “mi amo”, quindi mi piace prendermi cura di me stessa anche in cucina. Per esempio, non uso mai condimenti confezionati, nemmeno per il sugo.

QUALI SONO LE TUE LINEE GUIdA AI FORNELLI?Sicuramente la semplicità e la qualità, che sono poi il bello della cucina mediterranea. Sperimento anche la cucina internazionale o fusion, ma scelgo con cura gli ingredienti perché mi piace che si senta il gusto dell’alimento principe del piatto.

ChE ALIMENTI PREFERISCI O TI FANNO STARE MEGLIO?Adoro l’olio extravergine d’oliva: mi piace la pasta condita anche solo con olio e parmigiano. Non so resistere ai formaggi, tutti, e alle olive. Amo le cose semplici e, in particolare, il risotto – forse atipico per una siciliana – ma mi piace la preparazione, il lavoro che ci sta dietro.

COSA FAI PER MANTENERTI IN FORMA?Non mangio mai “schifezze”: mangio bene e tanto!

COSA NON MANCA MAI SULLA TUA TAvOLA?La pasta e l’olio extravergine di oliva.

TRE CONSIGLI PER vIvERE MEGLIO…1. Cercare di non trascorrere troppe ore nel traffico e trovare il tempo per stare a contatto con la natura, ritagliarsi degli spazi “lenti”, magari nel weekend per fare una passeggiata in campagna, al porto o tra gli animali.2. Non prendere l’ascensore e spostarsi a piedi dove è possibile.3. Sorridere di più!

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Tesori regionaliRegioniDIVITA

FORMAGGI DI MALGASTAGIONATI

L’inverno è arrivato, le malghe in monta-gna si sono svuotate, le marmotte fanno a gara per raccogliere le ultime provviste per sopravvivere al lungo inverno, tutt’intorno silen-zio, interrotto sol-tanto dal fischiare

dei corvi. Amo camminare tra le mie montagne, affondando le pedule nella neve. In mezzo a questa pace, chiudendo gli occhi, mi sembra di sen-tire il dolce rumore delle malghe, dello spino che sbatte contro le pareti della caldaia di rame, ricolmo di latte fresco munto al mattino di buon’ora. Il crepi-tio della legna che riscalda la cagliata, i gesti lenti, antichi, sempre gli stessi. Arriva il momento magico della rottura della cagliata e delle successive estra-zioni del formaggio. Così nasce il formaggio di malga, pronto per essere stagionato per lungo tempo. Ricordo quando visitai la malga Novez-za a 1450 m.s.l.m. sul monte Baldo, nel veronese. Qui Gianni, il mastro casaro, tutti i giorni fa il suo sacro formaggio: il Monteveronese di malga dOP. Il Monteveronese è un formaggio an-tico, già nel 1287 il vescovo di Verona Bartolomeo della Scala concesse a un gruppo di Cimbri, provenienti dal vicino altopiano di Asiago, di vivere nel terri-torio della Lessinia e del Monte Baldo

per praticare l’agricoltura, ma soprat-tutto l’allevamento del bestiame con la conseguente produzione del formag-gio. Il Monteveronese DOP è di due tipi: a latte intero, che si consuma fresco, e d’allevo, destinato alle lunghe stagio-nature (oltre ai due anni).Il mio pensiero continua a viaggiare negli alpeggi estivi dell’altopiano dove si produce un altro formaggio a noi caro: il vezzena! Siamo in Trentino, ma a due passi da Asiago. Nel Passo Vezzena oramai sono poche le malghe rimaste operative. Ed i loro nomi sono curiosi, legati a luoghi o soprannomi delle famiglie che le conducevano, o ad aneddoti e storie mitologiche, di mal-gari vissuti tutta la vita in alta quota. E allora Mille Brughe, Bisole, Cortesin, Biscotte, Cima verle, Merlai, Costa de Sora e de Sotto, e finalmente Malga Fratte. Il corpo centrale della malga è costituito dal piccolo ma funzionale caseificio che comunica direttamente con la cucina. Mi accoglie Mirella, don-na del formaggio. Il formaggio lei lo fa solo in estate, a latte crudo e pasta semicotta e, per altre due estati, il for-maggio rimane a stagionare in cantine umide e ventilate: uno spettacolo! Proseguendo il mio viaggio nel for-maggio stagionato, eccomi in alta Car-nia a Enemonzo. Qui la famiglia Rugo stagiona i più buoni formaggi fatti in latteria e nelle malghe di questo me-raviglioso territorio. Latteria di Sutrio, malga Navas, ma il fiore all’occhiello è Bontà dei Pascoli, un formaggio a latte crudo che può essere stagionato anche fino a due anni: una meraviglia! Quanta nostalgia, il vento sta cam-biando, le malghe dormono in attesa della bella stagione, sperando che mai vengano abbandonate, il vento si fa più freddo. I corvi volano bassi, inizia a scendere la neve…[email protected]

In mezzo a questa pace, chiudendo gli occhi, mi sembra di sentire il dolce rumore delle malghe

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di Alberto Marcomini - direttamente da Gusto canale 5

deliziosi abbinamentiFormaggio & ...

Vezzena & Miele di RododendroMonteveronese & Marmellata di FichiLatteria di Sutrio & Miele MillefioriBontà dei Pascoli & Miele d’Acacia

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FORMAGGI DI MALGASTAGIONATI

Con il Contributo del Ministero delle PolitiChe AgriCole AliMentAri e ForestAli dM 11400 del 20 luglio 2009

Per chi va di fretta. Per chi sa aspettare.Fresco, Mezzano, Stagionato o Stravecchio il formaggio Montasio è buono, sano e soddisfa ogni palato. nasce solo in Friuli Venezia giulia e in zone esclusive del Veneto. Con una tecnologia morbida, che lo fa maturare mantenendo intatte le sue proprietà organolettiche e nutrizionali. e solo con latte di altissima qualità, proveniente dalla zona di produzione. un’armonia di saperi e sapori, rispettosa del disciplinare di Produzione e garantita dal marchio doP di denominazione d’origine Protetta.

scoprilo subito sul sito www.formaggiomontasio.net

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Caldo, dolce al punto giusto, nero. Fat-to con la moka, espresso, alla turca o all’americana.A colazione a casa, al bar con la brio-che, dopo pranzo o nel pomeriggio. Uno dei piaceri della vita.Però…Però non esageriamo mi raccomando, fa venire la tachicardia, non fa dormire, causa il reflusso gastro-esofageo, ec-cita troppo. Quante leggende metropo-litane ci raccontiamo sul caffè, quante le idee più o meno sbagliate! Forse è ora di fare un po’ di chiarezza sull’ar-gomento, rimettendo alcuni puntini sulle i. Nel corso degli ultimi anni in-fatti, molti nodi sono venuti al pettine e

solidi dati scientifici hanno sostanzial-mente modificato lo scenario riguardo l’assunzione di questa bevanda. Ho de-ciso perciò di chiarire una serie di con-cetti sul caffè, smontando punto per punto le credenze più diffuse.

Il caffè fa male al cuoreChe se uno esagera con il caffè pos-

sa, in qualche caso, presentare episodi di tachicardia o di in-

nalzamento della pressione sanguigna è vero. Esistono però serie evidenze scien-tifiche che dimostrano come questo effetto si abbia solo in chi, astinen-

te per quanto riguarda il caffè o che ne beva quantità

minime, si esponga a dosi im-

portanti della sostanza. Se il consumo diventa quotidiano, l’effetto scompare rapidamente ed esistono anzi dati che dimostrano come un consumo medio- alto di caffé (4 o più tazzine al giorno), possa anzi proteggere chi è iperteso. Sembra inoltre che abbia un effetto riduttivo delle malattie coronariche e protettivo per quanto riguarda pa-tologie come l’arteriosclerosi. Infine, vorrei citare uno studio che ha segui-to nel tempo per quasi 15 anni circa 60.000 finlandesi, e che dimostra come il consumo di quantità moderate di caf-fè protegga dal rischio di insufficien-za cardiaca e di disfunzioni gravi del cuore.

Caffè, apparato digerente e fegatoColoro che soffrono di reflusso gastro-esofageo si sono probabilmente sentiti dire che il caffè fa male ma, in real-tà, non esiste nessuna dimostrazione scientifica seria che il caffè faccia in-sorgere un reflusso gastro-esofageo. Quello che è vero è che coloro che non hanno un controllo adeguato della loro malattia da reflusso, possono accu-sare un aggravamento dei sintomi se consumano dosi importanti di caffè. Questo effetto negativo è stato però riportato in qualche caso anche per il caffè decaffeinato, che non contiene quindi caffeina, l’imputato principale per questo effetto.

I dati più interessanti riguardano però il fegato. Esiste ormai una forte eviden-za scientifica che non solo il caffè non fa male al fegato ma che addirittura protegge l’organo, in particolare in coloro che sono affetti da malattie cro-niche del fegato e soprattutto in coloro che sono portatori di epatite da virus C (HCV). I soggetti portatori di questa malattia epatica vedono, se consu-mano 4 o più tazze di caffè al giorno,

Medicina e nutrizioneConsigliDIVITA

Mi chiamo Fabio Farinati,IN QUESTE PAGINE VI AIUTERò A SCoPRIRE E SFATARE AlCUNI DEI PIù NoTI lUoGhI CoMUNI SUl CAFFè

Cattedra di Gastroenterologia, Dipartimento di Scienze Chirurgiche e Gastroenterologiche, Facoltà di Medicina, Università di Padova.ha fatto parte del gruppo collaborativo della Who sulla prevenzione del cancro dello stoma-co. Gli argomenti di cui si occupa: epatologia, meccanismi di carcinogenesi, prevenzione primaria e secondaria delle neoplasie del digerente, diagnosi e terapia delle stesse.

NA TAzzULELLA ‘E CAFFè…

Il consumo regolare di caffè riduce l’ac-cumulo di grasso, migliora la spesa ca-lorica e ci aiuta quindi a calare di peso.

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ConsigliDIVITAMedicina e nutrizione

ridotto il rischio che la loro malattia evolva verso la cirrosi ed anche alla complicanza principale della stessa, il tumore del fegato. Per quanto at-tiene ai tumori epatici, ad esempio, il rischio si riduce in chi consuma quan-tità discrete di caffè del 40-50%. Il caf-fè ridurrebbe inoltre anche l’entità del danno metabolico che si ha nei sog-getti con aumento del colesterolo, dei trigliceridi, della glicemia o dell’acido urico, sovrappeso o obesi, ipertesi che vedono il loro fegato colpito da steato-si epatica o steato-epatite. Infine, un recente studio ci ha dimo-strato come il consumo di 4 tazze di caffè al giorno protegga il dNA (e cioè il codice genetico) delle nostre cellule dal danno da agenti ossidanti (quelli che causano l’invecchiamen-to e l’insorgenza di molte malattie), faccia morire le cellule “ammalate” e riduca il processo di “cicatrizzazione” del fegato che porta alla cirrosi.

Obesità, diabete ed ipercoleste-rolemiaQuattro tazze di caffé ridurrebbero il rischio dell’insorgenza di diabete negli adulti, che ricorrono a farmaci orali. Inoltre non aumenterebbero il rischio di complicanze del diabete e ridurrebbero l’accumulo di grasso, migliorando la spesa calorica, cioè la quantità di energia che noi consu-miamo quotidianamente e che ci aiuta quindi a calare di peso.Sempre per quanto riguarda il nostro metabolismo, se una volta il caffè ve-niva messo sotto accusa per un suo effetto di aumento dei livelli di cole-sterolo, ora questo effetto della so-stanza è fortemente messo in dubbio da nuove evidenze scientifiche e sem-bra addirittura che il caffè possa at-tivare meccanismi specifici che pro-teggono dal danno da dislipidemia e cioè da accumulo di grassi in circolo.

Tumori e mortalità in generaleSottolineo ancora che parlo di tumori non per spaventare la gente, ma per-ché è giusto ricordare che nei paesi occidentali la probabilità che ha cia-scuno di noi di ammalarsi di un tu-

more è quasi del 50%. Detto questo, emerge chiaramente dai dati sinora disponibili come il consumo di caf-fè protegga non solo dai tumori del fegato ma anche da quelli dell’inte-stino, almeno nelle donne e da quelli del pancreas nei maschi. L’evidenza non è fortissima ma sembra concretiz-zarsi nel tempo.Per quanto invece riguarda la morta-lità globale, l’evidenza è più forte. Esi-stono vari studi a riguardo, tra i quali uno nel quale 40.000 Giapponesi sono stati seguiti per 10 anni, studio che ha dimostrato come il consumo di 3 o più tazze di caffè al giorno si traduca in una riduzione del rischio di morte di circa il 25%.

Altri effettiVale la pena infine citare alcuni ulteriori punti: il caffè può, se consuma-to in momenti sbaglia-ti, causare una mo-desta insonnia, che scompare però quan-do la situazione si stabilizza per l’insor-genza di tolleranza. Val la pena anche di ricordare che la caffei-na induce appunto una tolleranza tale per cui, se sospesa brusca-mente, può causare qualche problema, come l’insorgenza di cefalea che tende peraltro a sparire rapi-damente.

Ma quanto caffè? Quasi tutti gli studi che ho citato dimo-strano che gli effetti benefici aumentano pro-gressivamente raggiungendo un massimo tra le 3 e le 4 tazze di caffè al giorno, almeno del caffè bollito che usiamo noi, il discorso può essere di-verso per il caffè filtrato all’america-na. Va sottolineato infine che dire caf-fè non vuol dire acqua e caffeina: vuol dire un insieme di altri componenti

che possono per esempio combatte-re il danno ossidativo o che risultano essere precursori di alcuni composti vitaminici. E noi non sappiamo anco-ra qual è la componente più rilevante del caffè, alla quale addebitare tutti o almeno una larga parte di questi effetti protettivi. E questo è un peccato per-ché se lo sapessimo potremmo privi-legiare tipi di caffè che contengono in maggiore quantità quella componente, e probabilmente l’industria alimentare ci verrebbe incontro selezionando qua-lità di caffè potenzialmente più attive. è comunque intanto importante aver sfatato alcuni falsi miti negativi, fatto che mi consente di chiudere il PC con cui ho scritto queste pagine, andare di là in cucina e prepararmi una ennesi-ma, buona “tazzulella ‘e caffè”.

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Crostatina frangipaneALLE ARANCE

per 10 crostatine

Difficoltà:

250 g di farina di mandorle250 g di burro despar250 g di zucchero a velo110 g di uova intere Buon impasto despar 800 g di pasta frolla200 g di marmellata d’arance despar400 g di arance Passo dopo Passo despar160 g di gelatina neutra per pasticceriaGran marnierbuccia di un’aranciaolio essenziale all’arancio

Per il frangipane, montare il burro morbido con lo zucchero a velo e la farina di mandorle, uti-lizzando un robot da cucina oppure un normale frullino. Unire poi a filo le uova e come ultima cosa, incorporandola a mano, la farina con gli aromi e il gran marnier.Rivestire gli stampi per le tartellette con la pasta frolla, bucherellando il fondo. Quindi spalmarvi sopra uno strato leggero di marmel-lata di arance e disporvi sopra il frangipane alle mandorle e gran marnier. Poi adagiare sopra ogni tartelletta una rondella di arancia tagliata con la buccia ed infornare a 180° C per circa 18 minuti. A fine cottura, dopo averle fatte raffreddare e averle tolte dallo stampo, lucidare le tartellette con la gelatina neutra.

Su casadivita.despar.it troverete tutti i video per realizzare le ricette.

FACIlEDifficoltà: MEDIA DIFFICIlE

Primizie e specialitàRicetteDIVITA

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Le ricette di Luca Montersino

In questa stagione ho pen-sato di declinare la classica crostatina frangipane rico-perta di mele, utilizzando le arance, per un risultato più insolito e originale, ed al tempo stesso molto più colorato. L’arancia contie-ne acido citrico, zuccheri, vitamine e sali minerali e viene usata per marmellate, gelatine, succhi ed essenze da profumi.

I NOSTRI PRODOTTI

arancePassodopo Passodespar

marmellatadi arancedespar

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Carciofi alla giudea mosCARdiNi AffogAti ALL’AgLio, oLio E pREzzEmoLoper 4 persone

Preparazione e cottura: 60 min Difficoltà:

Materiale di cottura: casseruola in terracotta o pietra ol-lare 16 cm diametro con coperchio.

lavare accuratamente i moscardini e riporli a freddo nella casseruola con l’aglio schiacciato, e il resto degli ingredienti. Mettere il coperchio e portare sul fuoco non troppo alto lasciando che i moscardini “affoghino” nel loro stesso liquido. lasciare cuocere sempre con il co-perchio per circa 45 minuti dal punto di ebollizione, e comunque controllare la cottura: devono risultare teneri, ma con la pelle intatta. A fine cottura togliere la casse-ruola dal fuoco e conservarli con il loro liquido.

Eliminare le foglie più dure dai carciofi, batterli a testa in giù sul tavolo in modo che le foglie si aprano, tuffarli nell’olio bollente (meglio utilizzare l’extravergine d’oliva) e lasciarli cuocere fino a che non risultino belli dorati e croccanti. A fine cottura scolarli su carta assorbente, al-largare le foglie in modo da riuscire a salarli e peparli anche dentro. Tritare aglio, peperoncino e prezzemolo, raccogliere il tutto in una ciotola e condire con il succo di limone, e l’olio d’oliva extravergine.Mettere un carciofo aperto nel centro del piatto, disporvi sopra un moscardino affogato, quindi condire il tutto con la salsa aglio olio e peperoncino.

RicetteDIVITA

Un piatto con l’ortaggio princi-pe di questo numero di DiVita magazine, tipicamente invernale, stuzzicante e leggero. Proponiamo questo antipasto sfizioso che uni-sce la verdura croccante al gusto fresco di questo mollusco, leggero ed invitante, insaporito dal con-dimento aglio olio e peperoncino, che in questo contesto diventa assolutamente originale.

4 carciofi400 g di moscardiniaglioolio extravergine d’oliva desparpeperoncino rosso500 ml di vino bianco10 g di prezzemolo (gambi)sale pepesucco di limone

Primizie e specialità

arancePassodopo Passodespar

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Mi chiamo Fabio Pranovi,IN QUESTo ARTIColo VI PARlERò DEll’IMPoR-TANZA DEllA TRACCIABIlITA’ DEllA FIlIERA PER UNA PESCA RESPoNSABIlE.

Dal 1997 ricopre il ruolo di Ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Ambientali della Facoltà di Scienze MM.FF.NN. dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove è titolare dei corsi di Ecologia della pesca e Gestione delle risorse biologiche. Dal dicembre 2007 è membro dello Scientific Board del programma del dottorato di eccellenza Analysis and Governance of Sustai-nable Development organizzato dalla School of Advanced Studies di Venezia.

da dove viene il pesce che mangiamo, e perché è importante la tracciabilità della filiera?

L’oceano è vuoto. Gli allarmi si molti-plicano, sia da parte degli ambientalisti che da parte degli stessi pescatori, e il messaggio è praticamente lo stesso: ormai non si pesca quasi più niente.

Ovviamente, le istanze sono diametral-mente opposte. Semplificando, le asso-ciazioni ambientaliste arrivano a pro-porre liste di prodotti da evitare perché derivanti da specie ad elevato rischio di estinzione, mentre i pescatori chiedono regole meno restrittive, così da riuscire a mantenere un adeguato livello di cat-ture e quindi di guadagno.

Da dove deriva tutto ciò? Quali sono i motivi profondi e i percorsi che hanno condotto a questa situazione?L’attività di prelievo delle risorse alieu-tiche (vale a dire pesci, crostacei e mol-luschi) si delinea come sfruttamento

di una risorsa “rinnovabile”, cioè in grado di ripristinare nel tempo quan-to che viene sottratto; questo, purché ve ne siano le condizioni, ossia che la porzione prelevata non intacchi troppo il ‘capitale’ e la popolazione non venga dunque troppo depauperata, esponen-dola così a rischi di collasso. In pratica, si tratta di estrarre dalla popolazione un numero di individui

simile a quel-lo dei nuovi nati dell’anno, così da avere un sostan-ziale ‘pareggio tra uscite ed en-trate’. Per ottene-re ciò è necessario che una quantità sufficiente di adul-ti possa riprodursi: se, infatti, i riprodut-tori sono troppo pochi, non vi saranno nuovi nati sufficienti per rimpiazzare le perdite.

Nella realtà delle cose, tuttavia, da un lato va considerato che ogni tipo di sfruttamento, anche minimo, produce un disturbo sulla popolazione, alteran-done gli equilibri, dall’altro che è molto difficile capire quale sia il vero livello di sfruttamento (mortalità indotta) cui è sottoposta una popolazione naturale.Inoltre, una qualsiasi popolazione natu-rale è esposta a molteplici fonti di pres-sione e di disturbo, non solo alla pesca. Tutto ciò, come è facile intuire, influisce a sua volta sull’abbondanza, per cui spesso è quasi impossibile riuscire a prevedere quale sia il livello di sfrutta-mento sostenibile, o anche solo se esi-sta davvero un livello “sostenibile”.Le risorse alieutiche costituiscono un’entità estremamente mobile, non confinata né confinabile, che compie notevoli spostamenti, la cui ‘appro-priazione’ può avvenire solo al mo-mento della cattura. L’accesso al bene è quindi libero, e ogni pesce catturato rappresenta un vantaggio per il sin-golo pescatore, mentre lo svantaggio, rappresentato da tale prelievo, viene equamente distribuito tra tutti i pe-scatori, che si ritrovano una risorsa depauperata. In questo contesto, in as-senza di interventi di regolamentazione

PESCA SOSTENIBILEE RESPONSABILE

I consumatori possono riuscire a tracciare il cammino verso oceani più sani e ricchi, superando anche le resistenze dell’industria.

Ambiente e naturaStiliDIVITA

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StiliDIVITAAmbiente e natura

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dell’attività, ogni pescatore avrà tutto l’interesse ad incrementare le proprie catture, massimizzando così il profitto. Inoltre, bisogna considerare che ogni pesce lasciato è ‘offerto’ agli altri pe-scatori. In quest’ottica la sostenibilità dello sfruttamento è semplicemente irrealizzabile, perchè ogni limitazione del singolo, non produce alcun vantag-gio concreto di ritorno. Si tratta un ot-timo esempio della ‘tragedia dei beni comuni’, descritta da Hardin (1968), è che ha come epilogo il collasso della risorsa.

Ogni anno, si catturano nel mondo quasi 80 milioni di tonnellate di pesci, molluschi e crostacei. Una quantità enorme che però nell’ultimo decen-nio si è raggiunta sempre con maggior difficoltà. Proprio l’esaurimento delle risorse ‘vicine’, quelle localizzate nei mari ‘di casa’, ha portato ad estendere a dismisura le zone esplorate dai pe-scherecci, tanto che si stima non esi-stano più zone ‘vergini’ inesplorate. Vi sono dunque tutti i segni che indicano come questa situazione non sia più so-stenibile. Di recente, una relazione della FAO ha evidenziato che ormai le risorse non sono più in grado di sostenere que-sto assalto: si stima infatti che il 70% delle popolazioni selvatiche sia ormai sovrasfruttato (sfruttato in eccesso). Anzi, da più parti si sostiene che, an-che se si dimezzasse la pressione di pesca (ossia il numero di pescherecci e di attrezzi utilizzati), essa risultereb-be ancora eccessiva.Com’è facile immaginare, qualsiasi richiesta di limitare l’attività di pesca incontra forti resistenze e critiche da parte dell’industria ittica, in grado di esercitare una potente azione di lobby a livello nazionale e internazionale.Ecco perché diventa di fondamentale importanza il ruolo giocato dai con-sumatori finali (cioè noi). Se adegua-tamente informati sulla insostenibilità delle attuali pratiche di pesca e alle-vamento di prodotti ittici, essi possono infatti esercitare sostanziali pressioni, in grado anche di far prendere decisio-ni altrimenti nemmeno proponibili.

Tutti insieme i consumatori possono riuscire a tracciare il cammino verso oceani più sani e ricchi, superando anche le resistenze dell’industria.

Oggi sono in atto decine di campa-gne per il consumo ittico sostenibile. Un primo elemento chiave è quello di consumare prodotti ittici che si posi-zionano ai livelli inferiori della catena alimentare, quelli che costano meno, in termini energetici, all’ecosistema che li produce. Ad esempio, acquistare tilapia anziché salmone allevato, per-ché le tilapie sono erbivore e dunque non vengono alimentate con farina di pesce (prodotta utilizzando pesce cat-turato in natura); scegliere merluz-zo nero catturato con la nassa (una specie di trappola) anziché merluzzo antartico pescato col palamito (amo), perché il processo di pesca causa meno catture accidentali (specie che vengono catturate insieme con quel-la bersaglio, ma che non avendo va-lore commerciale vengono rigettate in mare ormai morte); infine, evitare

completamente di mangiare grandi predatori come il tonno rosso, perché il loro numero è ormai troppo ridotto per consentirne la pesca.

Altro elemento importante, in termini di decisione, è sostenere prodotti cer-tificati. Iniziano ormai a diffondersi, in-fatti, marchi che certificano, attraverso il controllo dell’intera filiera, che quel-la specie è pescata rispettando i criteri della sostenibilità, conformi cioè ad una serie di ‘regole’ che rendono pos-sibile uno sfruttamento della risorsa senza mettere in pericolo la sopravvi-venza stessa della specie e senza ar-recare troppo disturbo all’ecosistema nel suo complesso.

Muovendosi in questa direzione, in un futuro non troppo lontano, si può im-maginare di condividere equamente un mare che offre ancora le sue risor-se, piuttosto che tentare di accapar-rarsi le ultime briciole rimaste.

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Salute e relaxTestDIVITA

1. Ieri sera hai fatto tardi ma quella odierna è davvero una bella dome-nica, tu:a. Stai comunque sotto le coperte, devi dormire almeno 9 ore!b. Tra poco ti alzerai e magari asse-conderai il desiderio del tuo partner andando a pranzo fuoric. Sei già pronto ad inforcare la bici-cletta per poi rilassarti con un otti-mo pic-nic all’aria aperta

2. Il capo ti chiede il venerdì sera di consegnargli un importante lavoro il lunedì successivo, ma il tempo non è abbastanza, tu:a. “Di certo non spenderò il week-end” che devo trascorrere a guar-dare films comodamente sdraiato sul divano a lavorare per lui!b. Posso farcela, basta alzarsi un po’ prima al mattino e lavorare qualche ora con assoluta concentrazione per poi dedicarsi a tutto il restoc. Che sarà mai un week.end di la-voro?!

3. I tuoi bambini ti chiedono, il sa-bato mattina, di portarli a Garda-land. Non hai altri impegni, tu:a. Non ci pensi nemmeno, non hai as-solutamente voglia di farti incastra-re in una giornata all’insegna della confusione né di girovagare lungo quell’enorme parco per due o tre giri in giostrab. Oggi non hai proprio voglia, ma sicuramente la prossima settimana li accompagni, sono talmente bravi! Nel pomeriggio è comunque assicu-rato un bel giro al parco giochi più bello della città!c. Zaini in spalla e si parte! Un po’

d’aria fresca e divertimento non han-no mai fatto male a nessuno!

4. domani devi assolutamente an-dare a pranzo dai suoceri, pensi:a. Ma non posso rimanere in pigia-ma tutto il giorno e muovermi la sera giusto per un aperitivo?!b. Andiamo, su…ma per le 16 voglio essere a casa, ho diritto ad una do-menica relax!c. Bene bene. Magari tornando a casa convinco tutti ad andare a fare una nuotata!

5. Finalmente siete riusciti a ri-servarvi quel famoso week-end in montagna, tu:a. Appoggi le valigie e vai subito a farti fare un bel massaggio in quella bellissima SPAb. Una doccia, un thè caldo e una bella pattinata sul ghiaccio sono esattamente ciò di cui hai bisognoc. Scarponi, scii e racchette:questa giornata sulle piste non deve mai finire…magari ti unisci anche alla notturna!

6. è tempo di rinnovare il guarda-roba, dove decidi di recarti?a. Ovviamente andrai in quel famoso outlet. Lì certamente non dovrai im-piegare ore per trovare i vari capi…è tutto in un solo negozio!b. Il centro cittadino è ciò che fa per te: due passi e molti negozi!c. In quel paesino ai piedi della mon-tagna ci sono dei negozietti niente male e mentre il tuo partner si occu-pa dello shopping tu potresti andare a fare quel percorso vitae immerso nella natura.

PROFILI

Maggioranza di ADefinirti pigro sarebbe limitativo. Sei simile agli orsi, quando arriva l’autun-no vai in uno pseudo letargo e quando ti risvegli comunque non sei certamente dinamico… e questo può farti apparire burbero.Scopri quali sono le tue passioni, in-ventati e reinventati! Esistono sport che nulla hanno a che vedere con il dio Morfeo; non ci si aspetta da te la propo-sta di andare a fare un’arrampicata ma se qualche vota prendessi un’iniziativa divertente ti assicuriamo che a guada-gnarci saresti tanto tu quanto coloro che ti circondano!

Maggioranza di BSei una persona equilibrata, talvolta ami stare rilassato davanti al televi-sore, altre non vedi l’ora di fare un po’ di movimento, una nuotata quanto una bella passeggiata con gli amici.Si può sempre migliorare, è vero, ma credo che ad oggi nessuno si possa la-mentare dei tuoi ritmi, adatti sia a colo-ro che amano essere dinamici sia a chi è un po’ più pigro! Continua così.

Maggioranza di CSei come un uragano, pieno di forza e vitalità, una vera riserva naturale di energia! Ami lo sport, la competizione, il sentirti sempre vivo, parte della natu-ra e del mondo.Tutto questo è bellissimo ma non tutti riescono a seguire i tuoi ritmi quindi il consiglio per te è quello di non pensare sempre a te stesso, di fare un piccolo sforzo e di non spendere ogni momen-to libero a modo tuo, di assecondare talvolta anche le persone che ti stan-no vicino e che, ogni tanto, vorrebbero godersi il calore del focolaio domestico anziché la brezza del vento o il profumo dell’onda che s’infrange sullo scoglio.

SEI PIù INVERNALE O PRIMAVERILE?

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AlimentazioneScelteDIVITA

L’ALIMENTAzIONE ETICA SECONDO STEFANO MOMENTé

LATTE dI SOIASi ottiene dalla spremitura e dalla bollitura dei semi della soia gialla. è un alimento con numerose caratteristiche posi-tive, molto utile in chi presenta

intolleranza al latte vaccino fin dallo svezzamento. Ricco di pro-

teine e di minerali quali ferro e fo-sforo e privo di lattosio, caseina, grassi

animali e colesterolo, non scatena le allergie che spesso derivano dalla digestione del latte di mucca. Oltre che nel regime dietetico dei neonati (il formulato del latte è arricchito per questo uso) va benissimo nella prima colazione insieme a orzo, fette biscottate, miele, fiocchi o muesli.

LATTE dI RISO Una fresca bevanda completamente vegetale, dal sapore delicato e piacevole. Per la sua costituzione chimica, il riso è di facile digestione, ottimo nell’alimentazione del bam-bino fin dallo svezzamento. è infatti caratterizzato da uno scarso contenuto di sostanze grasse, assenza di glutine, li-velli proteici equilibrati, buon contenuto glucidico, ricchez-za di minerali e vitamine. Adatto per tutte le età, anche per chi soffre di intolleran-za al latte vaccino, è anche indicato per la preparazione di una ricca colazione con cereali, creme, mous-se e frappè.

LATTE dI AvENAè uno dei cereali più nutrienti, dotato di incredibili proprie-tà energetiche. Contiene proteine, calcio, fosforo, ferro,

vitamine del gruppo B e ormo-ni naturali che favoriscono la crescita, glutine. Ha proprietà ipoglicemizzanti, lassative, diu-retiche e rilassanti. Si può bere al naturale o con l’aggiunta di cereali per una prima colazione sana e digeribile e, date le sue caratteristiche, può essere im-piegato anche in cucina nella preparazione di dessert, creme e budini.

LATTE dI MANdORLE Ha un considerevole valore energe-tico e nutrizionale: 51,5 per cento di grassi (di cui l’11 per cento è vitami-na F), il 19 per cento di proteine, l’11 per cento di zuccheri; inoltre è ricco di calcio (236 mg/100g). Ha le stes-

se applicazioni degli altri tipi di latte vegetali e può essere

mescolato a meraviglia con quello di riso. è un rinfrescante eccellente, e può sostituire il latte animale nei casi di intolleranza.

Chi intende seguire un’alimentazione priva di prodotti animali, o ha problemi di intolleranza nei confronti del latte vaccino, ha oggi a disposizione ottime al-ternative vegetali. Il meglio è rappresentato dai latti vegetali biologici e privi di Ogm (in etichetta Ogm free). In commercio, poi, ci sono anche quelli corretti e completati con nutrienti ad hoc, fino a ottenere una composizione simile al latte materno o al latte vaccino.

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ScelteDIVITASfide

NUOVA SFIDA IN FAMIGLIA: è POSSIBILE VIVERE SENzA TELEVISORE?

La diffusione della televisione co-minciò in Italia negli anni Cinquanta e condizionò subito abitudini e com-portamenti: la sera la gente andava nei bar a vedere le trasmissioni e le seguiva con attenzione. La televi-sione era monopolio di Stato, con la pubblicità ridotta ai pochi minuti se-rali di Carosello, e i programmi spes-so di buon livello culturale e sociale.

“Non è mai troppo tardi” del maestro Alberto Manzi, per esempio, ha inse-gnato a leggere e a scrivere a miglia-ia di analfabeti. “Lascia o raddoppia?” di Mike Bongiorno presentava perso-ne di vasta cultura che resistevano per settimane a domande sempre più difficili nella materia da loro scelta.

Ma quando la televisione si diffuse ed entrò in quasi tutte le case, si iniziò ad usarla per fini commerciali fino a farla diventare un problema sociale affrontato in libri, giornali e riviste da studiosi, scienziati, medici e giornalisti: in pochi anni un’ampia letteratura fu dedicata al rapporto fra televisione e infanzia. Fra i più attenti la psicologa Anna Oliverio Ferraris e Alberto Pellai, me-dico specialista in medicina preventi-

va e sanità p u b b l i c a all’Univer-sità di Mi-lano, auto-re del libro “Il bambi-no che ad-domesticò il televiso-re” (Fran-co Ange-li), fino ad arrivare al

giorno d’oggi quando, oltre ad es-sere in notevole aumento i dibattiti sull’argomento, nasce una nuova filosofia: vIvERE SENzA Tv in casa!

Ma perché questa scelta?Le persone stanno aderendo a que-sta nuova sfida per svariati motivi: chi è ormai stanco del bombarda-mento pubblicitario e del condi-zionamento, chi del basso livello culturale di molte trasmissioni o chi è più sensibile alla mancanza di rispetto dimostrata dalla tv per i telespettatori, specialmente per i bambini o, ancora, chi è più atten-to ai motivi legati alla salute o ad aspetti sociali ed educativi. Tutti comunque sono sempre più consapevoli che le immagini che si accumulano con forza e troppa velo-cità nell’inconscio mentale paraliz-zano il normale esercizio dell’intel-ligenza e impediscono di trovare la luce della verità, si sentono schiavi di una “scatola” che riesce a sedur-re e a ipnotizzare ma che ha perso il suo spirito di Pace ed Educazione. Per tutti questi motivi aumentano sempre di più le persone che si stan-no ribellando, documentandosi, con-frontandosi, liberandosi e aprendosi alla vera comunicazione.

LA TESTIMONIANzAParlano i 3 fratelli Ruffato, impren-ditori del nord est nel settore del design. Insieme, in età adulta, han-no deciso di vivere senza tv ognuno nella propria casa.

Simone - Come cambia la vita in casa senza tv dal punto di vista delle infor-mazioni?Uso molto Internet e il suo utilizzo è

completamente diverso dalla tv. In-ternet presume che il collegamento sia un atto volontario e normalmen-te, al contrario della TV, non lo si utilizza mentre si mangia o si è im-pegnati in altre cose. Proprio perché interattivo il web segue i ritmi natu-rali della persona: un articolo lo leg-go alla MIA velocità di lettura men-tre la TV parla velocemente e senza ripetizioni, riducendo la riflessione. Leggo di più i quotidiani, specie per gli approfondimenti delle notizie, ho molto più tempo per leggere un li-bro, andare al cinema, guardarmi un bel dvd tramite il mio pc portatile.Di fatto, quindi, non sono esclu-so dalle notizie ma sono escluso dall’ansia del concetto di pericolo, allarme e negatività. Prima la TV portava in casa mia tan-tissime brutte notizie che a poco a poco erano diventate parte del mio quotidiano. Il risultato era che la mia percezione della realtà veniva stravolta, come se il mondo fosse al 10% buono e al 90% cattivo. Le noti-zie sono io a cercarle, se ho voglia di approfondire determinati temi posso farlo, potendo godere della pluralità d’offerta informativa della Rete. In sostanza mi sento di vivere meglio, più rilassato e paradossalmente più informato.

di Alessandra Ferri de Lazara

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SfideScelteDIVITA

Alessandro - E come cambia la vita dal punto di vista sociale?Da anni ho spento la Tv e vivo nella realtà che ho intorno: la natura, le persone, i bambini, le idee, gruppi e associazioni, e i sentimenti che motivano questo grande bisogno di pensare, parlare, credere in qualco-sa di importante che non sia solo il denaro e il potere. Decidere di vivere senza TV ha significato anche non stare più passivamente alla logica delle trasmissioni spazzatura, la-sciando il tempo anche per moltissi-mi libri. Con la fine della TV, inoltre sono stato molto meno bombardato da quella sfilza di nudi che appaio-no continuamente nei programmi e nelle reclame che mi avevano adde-strato a guardare le persone come si fa ad una mostra canina: altezza, peso, caratteristiche standard, etc...con il risultato che ogni devianza di-veniva un “difetto”. Ora l’umanità in generale mi sembra più bella e ho aumentato decisamente i miei rap-porti sociali.

Laura - E i tuoi figli come se la cavano?Passano più tempo con i giochi, con i libri, i disegni, in giardino, ridendo o litigando, comunque lontani dal continuo brusio assordante della TV. Film e cartoni animati li scegliamo noi e li guardiamo su pc e proietto-re, mentre per le news ci leggiamo i giornali online. Il sogno per i miei figli è una scuola dove i bambini usa-no la telecamera e presentano, con le immagini scelte dai propri occhi, il loro mondo in modo originale, come fanno con i disegni e i colori, un modo interattivo non passivo ed ipnotico.

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“Una società che non sa educare i propri figli è destinata a morte certa”.I minori, è stato appurato, corrono dei rischi quando sono esposti a lun-go e da soli alla visione di trasmis-sioni e spettacoli che possono tur-barli e influenzarli negativamente. Inoltre un eccessivo utilizzo della tv, anche indipendentemente dal tipo di programma, riduce il tempo dedica-to alla creatività, alla relazione con coetanei e adulti, alla lettura e all’at-tività ludica. Non di rado i bambini subiscono attraverso la tv messaggi che nel lungo periodo possono influ-ire in modo negativo sullo sviluppo psico-fisico. I genitori, però, sono spesso impreparati a riconoscerli.

Ecco i consigli degli psicologi per un buon uso della Tv per bambini:1. Considerare che alle ore di visione della tv si aggiunge spesso il tempo dedicato ai videogames.

2. Scoraggiare l’abitudine di addor-mentarsi davanti alla tv, in camera o sul divano, favorendo la lettura se-rale di un libro o, ancor meglio, un momento di dialogo.

3. Non consentire al bambino di uti-lizzare la televisione come sottofon-do allo studio.

4. Non considerare la TV come un mezzo per far star buono il bambino.

5. Il tempo dedicato alla tv deve es-sere limitato e intervallato da gioco, lettura, sport e dialogo.

6. Condividere, quando possibile, la visione di spettacoli di intratteni-mento, di informazione, di film, che, anche se adatti ai bambini, spesso possono avere bisogno di spiegazio-ni, rassicurazioni, valutazione.

7. Considerare che la ripetitività di pubblicità e trasmissioni di intratte-nimento induce all’aumento dei de-sideri, al consumismo, all’imitazione di modelli di comportamento super-ficiali o del tutto irreali.

8. Scegliere trasmissioni di qualità che proteggano il bambino da infor-mazioni e materiali dannosi per il suo sviluppo.

Tenere presente che, pur essendo il mezzo televisivo un utile strumento per gli apprendimenti, un suo uso esclusivo rischia di non favorire lo sviluppo della concentrazione, delle capacità critiche e di ostacolare l’ap-prendimento.Il libro: I bambini e la tv di Dafna Lemish Raffaello Cortina Editore

TV e bambini

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un sorso lungo un viaggio.

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Le nostre proposte

LA MERENDA!

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La merenda è essenziale, ma che sia golosa e soprattutto sana!

Sino a qualche tempo fa si credeva che fare merenda a metà mattina e metà po-meriggio fosse alla base dell’obesità in-fantile; oggi si sa che frazionare i pasti, rispetto a concentrare l’introito calorico giornaliero in 1 o 2 pasti unici, signifi-ca anche diminuire il rischio di malat-tie cardiovascolari. Il punto è quindi che tipo di merenda somministrare ai bam-bini, ma anche cosa è più indicato per gli adulti che desiderano spezzare la fame durante la giornata.

In un tale contesto occorre sottolineare l’importanza di una corretta prima co-lazione, spesso assente o poco valida, al fine di evitare che il bambino nel corso della mattinata in preda alla fame si in-

dirizzi in maniera incontrollata verso alimenti confezionati ipercalorici

(pizza, snacks, patatine), alcuni dei quali di scarso valore nutri-

zionale e di scarsa influenza sul senso di sazietà.

Dai risultati ottenuti in diverse indagi-ni sul tema emerge la necessità di una corretta educazione alimentare non solo rivolta ai bambini, ma anche alle famiglie. L’influenza che la famiglia può esercitare sul comportamento ali-mentare del ragazzo è infatti evidente. Difficilmente egli è protagonista diret-to delle proprie scelte nutrizionali: può esprimere dei gusti, delle preferenze, ma la loro accettazione è comunque su-bordinata alle decisioni dei genitori. Un percorso di educazione alimenta-re richiede di essere attuato sin dalla scuola primaria. La scuola si configura come luogo elettivo da cui fare partire messaggi corretti, per riequilibrare il rapporto del giovane con l’alimentazio-ne. Molte sono infatti le campagne di edu-cazione alimentare rivolte a incentivare il consumo di merende sane a base di

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Le nostre proposte

LA MERENDA!

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frutta e verdura. Una per tutte, quella promos-sa dal Consorzio Ortofrutticolo Padano O.P. COP di Verona dal titolo “Frutta di qualità” per la promozione della frutta veneta a “qualità verificata”: mele e pere del territorio a resi-duo zero, ovvero coltivate valorizzando tutte le soluzioni limitative o alternative all’impiego di prodotti fitosanitari.

Ma come deve essere una merenda per essere SANA e NUTRIENTE?

L’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione ha stilato un decalogo per aiu-tare i genitori nella scelta più corretta dello spuntino (si veda box sottostante).

1. Per avere un’alimentazione equilibrata fai 5 pasti al giorno: prima colazione, merenda di metà mattina, pranzo, merenda pomeridiana e cena.

2. Fare merenda è una buona abitudine: non saltarla. “Mangiucchiare” continuamente tutto il giorno, invece, è sbagliato.

3. La merenda è un piccolo pasto. Deve fornire il 5-7% di tutta l’energia che ti serve ogni giorno.

4. Se non sei sovrappeso, dopo aver fatto attività sportiva puoi fare una merenda più ricca.

5. La merenda deve solo “ricaricarti”. Non deve farti arrivare troppo sazio al pasto successivo, ma neanche troppo affamato. Tra la merenda e il pranzo (o la cena) devono passare almeno due ore.

6. Varia spesso la tua merenda, in modo da variare anche i nutrienti che ti fornisce: una porzione di frutta fresca, o un frullato, o una merendina, o uno yogurt, o un piccolo panino dolce o salato, o 3-4 biscotti.

7. Ricorda che sui prodotti confezionati, come le merendine dolci da forno, puoi leggere in etichetta il valore nutritivo. Ad esempio, una merendina può contenere mediamente da 90 a 200 kcal. Leggere l’etichetta ti aiuterà a mangiarne la quantità giusta.

8. Goditi la tua merenda. Cerca di non mangiarla mentre studi o guardi la tivù.

9. Muoviti il più possibile: cammina, corri, sali le scale di casa a piedi, fai giochi di movimento.Così potrai tenerti sempre in forma.

10. Controlla regolarmente il peso e l’altezza.

LE 10 REGOLE dI UNA SANA MERENdA(fonte INRAN - Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione)

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Le nostre proposte

vARIARE è LA PRIMA REGOLA NON SOLO PER GLI SPUNTINI. L’organismo richiede determinate quantità di diverse sostanze nutri-tive. Nessun alimento è completo, contiene, cioè, tutte le sostanze nu-tritive necessarie nel giusto rapporto in modo da poter soddisfare il fab-bisogno del corpo. Al fine di evitare carenze di uno ed eccessi dell’altro è importante optare per una variegata scelta dei cibi.

PRIvILEGIARE FRUTTA E vERdURA. In generale questi prodotti sono un’ottima fonte di alcune vitamine: ad esempio l’arancia, il pomodoro e il kiwi di vitamina C e folati; la carota,

l’albicocca, gli ortaggi a foglia verde di provitamina A. Sono anche una fonte importante di minerali (gli or-taggi a foglia verde di calcio e ferro, la patata e il pomodoro di potassio) e di fibra. Consumare ogni giorno 5 por-zioni fra frutta e verdura sin da piccoli preserva il nostro organismo da pa-tologie e la linea Passo dopo Passo di Despar assicura che dal campo alla tavola siano svolti controlli costanti in tutte le fasi, e vengano eseguite veri-fiche accurate.

LATTE E yOGURT (più comodo quello da bere) forniscono il maggior appor-

to di calcio, necessario soprattutto all’organismo infantile per la forma-zione delle ossa e dei denti.

ATTENzIONE ALL’ECCESSOdI zUCChERO: una merenda particolarmente ric-ca in zuccheri può favorire la carie e aumentare il contenuto calorico dell’alimento che proponiamo ai no-stri bambini. Fra gli alimenti dolci occorre fare una distinzione: alcuni prodotti da forno apportano insieme agli zuccheri anche carboidrati com-plessi (amido) e altri nutrienti; altri, invece, sono costituiti prevalente-mente da saccarosio e/o da grassi (caramelle, cioccolata, ecc.).

ATTENzIONE ALLE ETIChETTE: controllare gli ingredienti e la tabella nutrizionale. Un innocuo yogurt con fiocchi di cioccolato può contenere 30 grammi di zucchero, in pratica più della metà della dose giornalie-ra massima consigliata di zuccheri semplici per un bambino delle ele-mentari.

Quanto detto finora vale anche per gli adulti. Il ruolo di una merenda è quello di interrompere il digiuno tra due pasti principali ed è importante che ciò che si sceglie di mangiare sia in grado di saziare quel tanto che ba-sta per arrivare al pasto successivo, ingerendo quin-di una quantità di calorie non troppo elevata.

Come rinunciare ad un buon caffè a metà mattina? Una ricarica di energia, da gusta-re preferibilmente

senza zucchero, per godere ap-pieno del suo caratteristico aroma, come quello che Despar propone nelle linee per moka o per macchi-na espresso casa, nelle due miscele “Rossa” oppure “Oro” 100% arabica.

Durante il pomeriggio è preferibile una buona tazza di tè verde, magari bio: combatte l’ossidazione delle cel-lule e tiene sotto controllo i livelli di colesterolo; aiuta a disintossicarsi fa-vorendo l’eliminazione delle tossine attraverso la diuresi; è ottimo per ri-durre i fastidi della cattiva digestione.

Esempi di merende da alternare

durante la settimana

1. Macedonia, frullati o s

premute di frutta fresca

2. Yogurt e yogurt da be

re

3. Gelato

4. Pane e marmellata

5. 3-4 biscotti

6. Una tazza di latte con

2 cucchiai di cereali

oppure con orzo

solubile

7. Frutta secca

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albicocchedenocciolatedespar vital125 g

Pro drinkdespar vital6x100 g

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Pro vivusdespar vital2x125 g

Yogurtdrink desparvital200 g

Hai già scoperto

i prodotti

VITAL Despar?

Con un occhio alle calorie, si possono assumere anche prodotti da forno o barrette ai cereali, come i Frollini di grano saraceno oppure i Frollini ai ce-reali Despar e le barrette ai frutti rossi Form&vitality: poche calorie e molto gusto.

Come per i ragazzi, si raccomanda l’assunzione di molta frutta e verdu-ra, ma in mancanza di frutta fresca, si può optare per quella da bere, come i Frutta drink della linea vital, Ideali per un rinfrescante piacere, contengo-no sostanze attive naturali come açaí, roibos, sambuco, senza conservanti e dolcificati con zucchero d’uva.

Tra gli yogurt sono da preferire quelli con fermenti, come lo yogurt Pro vi-vus ai cereali, tutto il benessere dei fermenti probiotici e prebiotici, aiutano a mantenere in equilibrio la flora inte-stinale.

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Sport e movimentoEnergiaDIVITA

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L’inverno porta temperature rigide e giornate corte, ma per le persone at-tive é sinonimo di montagna, neve e sport invernali. La neve é stata per l’uomo complice dell’invenzione di mezzi di trasporto particolari tra cui gli sci e le racchette da neve.Gli sci, usati per la prima volta circa 2500 anni fa, si sono convertiti in uno sport molto praticato e differenziato in discipline: sci alpino, sci d’alpinismo e sci da fondo.Le maggiori differenze? Lo sci alpino è praticato solo in discesa, lo sci d’al-pinismo grazie alle “pelli di foca” per-mette di risalire le montagne e poi di sfruttare la discesa e lo sci da fondo è praticato sostanzialmente in piano.Gli sci necessitano dedizione per l’ap-prendimento di una buona tecnica, utile sia per rendere più economico il gesto atletico, sia per evitare possibi-li traumi. Inoltre tra i limiti dello sci ci sono i costi di attrezzatura e degli im-pianti, che non lo rendono uno sport molto economico.volete vivere la montagna nella ma-niera più semplice? Provate le rac-chette da neve!Sono semplici mezzi di trasporto da neve fresca in grado di aumentare la superficie d’appoggio dei piedi e quindi permettere un maggior galleggiamen-

to. Le racchette da neve sono anche note col nome di Ciaspole, dal dialet-to della Val di Non, dove ogni anno, il giorno della Befana, si corre una gara di circa 8 km che nel 2011 vedrà la 38 edizione: la “Ciaspolada”. Usate un po’ dovunque nel mondo, ve ne sono di forme e soluzioni tecniche differenti. Le racchette moderne sono

in plastica e alluminio e hanno un si-stema di fissaggio che si adatta a qual-siasi scarpa. Il costo moderato d’acquisto e la pos-

sibilità di andare ovunque senza dover pagare impianti di risalita fanno delle racchette da neve uno sport economi-co e dalle grandi soddisfazioni.Durante una giornata di sole le ciaspo-le vi permettono di camminare in am-biente innevato, godervi il paesaggio, respirare la pungente aria di monta-gna e intanto il vostro corpo è sottopo-

sto a un ottimo allenamento cardiova-scolare.Il passo non richiede una particolare tecnica: lo spostamento in salita, con-tro gravità, allena la forza degli arti inferiori e la componente aerobica di cuore e polmoni. Il ritmo lo scegliete voi. Può variare dal passo turistico con uno sforzo paragonabile a quello di una passeggiata, ad una vera e propria corsa: la neve e la temperatura rigida però inducono un dispendio energeti-co maggiore.

è ARRIVATO L’INVERNO? VOGLIA DI NEVE

Le racchette da neve sono anche note col nome di Ciaspole, dal dialetto della Val di Non...

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EnergiaDIVITASport e movimento

Mi chiamo Giuseppe Travain,VI PARlERò DEI MolTI ASPETTI PoSITIVI DEllE CIASPolE, lo SPoRT INVERNAlE DEl MoMENTo

è specialista in medicina dello Sport e docente nel corso di Scienze e Tecniche dell’attività motoria Preventiva e Adattata presso l’Università di Padova. ha lavorato presso il centro di Medicina dello Sport dell’Università di Padova, occupandosi di valutazioni di idoneità agonistica e alimenta-zione per atleti e, ad oggi, è dirigente presso la Ulss 12 veneziana nell’unità operativa di Qualità e Accreditamento.

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Aspetti positivi

delle Ciaspole:

• Intenso cont

atto con la montagna

• Economico

• Ottimo allena

mento

Prima di organizzare un’escursione bisogna porre attenzione ad alcuni fat-tori.Uno: l’abbigliamento. In salita è facile sudare, anche con temperature rigide ed è necessario proteggersi dal vento, spesso presente in quota: meglio sce-gliere un abbigliamento traspirante, facilmente modulabile e in grado di proteggere dal vento.

Due: condizioni metereologiche. In montagna il tempo può cambiare re-pentinamente, bisogna non farsi co-gliere di sorpresa da alterazioni di temperatura e nuvole che rendono dif-ficile vista e orientamento. Tre: pericolo valanghe. La possibili-tà di andare ovunque deve indurre gli escursionisti a porre attenzione agli itinerari: meglio scegliere dopo il con-

siglio esperto di una guida alpina.Prese le dovute precauzioni, un’escursione con le ciaspole è un ot-timo modo per avere un intenso con-tatto con la montagna, non richiede ingenti spese e vi permette un ottimo allenamento.Non mi resta che augurarvi un buon e attivo inverno!

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Benessere e bellezzaConsigliDIVITA

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“Con le mani puoi dire di sì”, così re-cita una famosa canzone.

Ed è una cosa certa! Si può dire di sì e anche di no e molte altre cose ancora, il problema semmai è che con le mani si fanno anche moltissime altre cose.

Due sono le zone del corpo che sono praticamente sempre esposte agli agenti esterni, atmosferici e non: il viso e le mani. La differenza è che mentre il viso viene curato molto (cre-me tonici, trucco, fondotinta eccetera) e non ha particolari contatti con l’am-biente esterno se non quello con l’aria che ci circonda, le mani invece sono bistrattate, poco curate e vengono a contatto con oggetti, sostanze, cibo, insomma di tutto. Non le proteggiamo abbastanza e quindi, spesso, si ribel-lano con irritazione, secchezza fino a vere e proprie dermatiti da contatto o irritative.

Nella stagione fredda i fenomeni le-gati a reazioni avverse delle mani sono più frequenti perché freddo e aria secca le rendono particolarmen-te sensibili; nonostante questo, il cor-

po ha sviluppato una serie di contro-misure per rendere meno sensibili le mani a questi attacchi.

La pelle delle mani ha degli “stru-menti di difesa” per proteggersi da-gli attacchi esterni: la peluria sul dor-so, che in epoche passate proteggeva dal freddo; uno spessore maggiore in alcune zone; ed una quantità minore di ghiandole sudoripare, dato che, se le mani sudassero sempre, ciò provo-cherebbe degli sbalzi alla nostra tem-peratura corporea.

Il corpo umano in condizioni fisiologi-che conferisce alle mani una serie di protezioni ma, come detto, noi ce la mettiamo tutta per fargli del male. Ve-diamo le azioni peggiori che facciamo.- Usiamo detergenti senza indossare i guanti. Molti detergenti hanno un’aci-dità (disincrostanti, anticalcare, puli-zia WC, eccetera) molto elevata. Altri sono caustici (sgrassatori, detersivi, lavastoviglie, eccetera). Usare questi-prodotti senza guanti adatti è un grave errore ed una reazione DIC (Dermati-te Irritativa da Contatto) è molto pro-babile.

CON LE MANI...

Mi chiamo Fabrizio Zago,IN QUESTo ARTIColo VI DARo’ AlCUNI CoNSIGlI PER lA BEllEZZA E lA CURA DEllE MANI

Chimico industriale, dopo gli studi di orienta-mento tecnico scientifico conclusi in Francia e diverse esperienze di lavoro, approda al tema dell’eco compatibilità. Dal 1986 è consulente di prodotti detergenti e cosmetici per numerose catene di distribuzione. Dal 2001 è consulente presso l’UEAMPE di Bruxelles, dove è esperto tecnico nell’ambito degli AhWG per i settori Cosmesi e Detergenza in ambito EColABEl, l’etichetta ecologica di garanzia europea.

Usare guanti durante le pulizie, limitare lo smalto per le unghie ed evitare le unghie applicate.

Usare saponi liquidi (che sono a pH fisiologico) invece di quelli solidi che han-no un pH alcalino.

Applicare creme specifiche almeno tre volte al giorno come azione preven-tiva. In caso di forti disidratazioni aumentare le applicazioni. Una buona abi-tudine è di spalmare una quantità importante di crema sulle mani prima di coricarsi, i principi attivi avranno tutta la notte per agire.

Cercare creme contenenti glicerina (Glycerin) ma facendo attenzione che la glicerina non sia al secondo posto della composizione INCI, indice di un quan-titativo troppo elevato.

Che fare? Quali prodotti usare? Ecco un piccolo vademecum.

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ConsigliDIVITABenessere e bellezza

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CON LE MANI...- Senza guanti facciamo anche la pu-lizia dei lavelli e pentole in acciaio inossidabile. Questo materiale, l’inox, è particolarmente ricco di nichel. Il nichel a cui moltissime massaie sono sensibili, si solubilizza e viene in con-tatto con la pelle delle mani scatenan-do appunto una serie DAC (Dermatite Allergica da Contatto). I prodotti per l’acciaio devono essere usati assolu-tamente indossando i guanti.- Applichiamo lo smalto sulle unghie delle mani, e magari ci piace cam-biare spesso colore. Quest’operazio-ne comporta almeno due problemi. Il primo è che respiriamo i solventi contenuti nello smalto, per cui questa operazione NON deve essere fatta a finestre chiuse e, se possibile, ridu-cendone la frequenza. Il secondo pro-blema è che le unghie si depauperano e diventano secche e fragili. - Esiste una nuova branchia della co-smesi decorativa che consiste nell’ap-plicare delle unghie finte sopra quelle naturali. Non è proprio una pratica recentissima ma è classificata tra le “patologie emergenti”ed il mondo medico-dermatologico la sta tenendo sotto osservazione, anche se finora non dispone di dati clinici sufficienti

per prevedere eventuali reazioni dan-nose per l’organismo.Probabilmente laviamo troppo le mani e troppo spesso. Il livello igieni-co a cui la nostra società ci ha abitua-to prevede (media statistica europea) infatti da 3 a 6 lavaggi quotidiani. Se questi molti lavaggi vengono eseguiti con prodotti che rispettano la pelle va tutto bene, ma se il sapone è aggres-sivo, sono guai.Di seguito trovate preziosi consigli e... la solita raccomandazione: equi-librio! Le mani vanno protette e coc-colate ma non esagerate altrimenti rischiate di renderle troppo fragili ed indifese.

Preferire le creme mani che contengono olio di jojoba (Simmondsia Chi-nensis) e burro di karitè, evitate invece quelle che dichiarano la presenza di Paraffinum liquidum, Petrolatum e Mineral oil (componenti petroliferi). Lo stesso vale per i siliconi (Dimethicone, Simethicone e similari) che danno solo la sensazione di una pelle liscia e curata ma “curano” molto poco o nulla.

Fare attenzione anche alla presenza dei seguenti conservanti: Methylchloroisothiazolinone, Methylisothiazolinone, 2-bromo-2-ni-tro-1,3-diol, 5-bromo-5-nitro-1,3-dioxane, DMDM Hydantoin, Imi-dazolidinyl Urea. I primi sono fortemente sensibilizzanti e i secon-di cessori di formaldeide, e non è una buona idea mettere queste sostanze su mani arrossate.

Che fare? Quali prodotti usare? Ecco un piccolo vademecum.

UN CONSIGLIO CHE VIENE DAL PASSATO

Se le vostre mani mostrano alcu-

ne macchie (impietosamente dette macchie di vecchiaia) più scure, prendete un acino di uva bianca,

tagliatelo a metà e mettetelo sulla macchia, gli acidi della

frutta ne ridurranno la colorazione.

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In cucina anche l’occhio vuole la sua parte, quindi proporre pietanze colorate ed allegre rende il cibo più stimolante, soprattutto agli occhi dei bambini. Spesso i bimbi rifiutano le verdure, ed una soluzione sarebbe proporle all’in-terno degli impasti, per renderle più ap-petibili. Le barbabietole devono essere preferibilmente acquistate quando appa-iono sode, lisce e di un colore rosso scuro (dovuto alla presenza di betaina, una sostanza usata in farmaceutica e presente anche negli spinaci).

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TAGLIOLINI ROSSI CON CALAMARI E zUPPETTA DI FAGIOLI CANNELLINI AL ROSMARINO

Ingredienti per 4 persone

Per la pasta200 g di farina di tipo 0200 g di farina di semola160 g di tuorlo d’uova80 g di uova Buon impasto despar 60 g di barbabietole cotte in pureaPer la zuppetta di fagioli200 g di fagioli cannellini secchi desparolio extra vergine di oliva Bio,logico desparrosmarinosalvia20 g di cipolla bianca20 g di sedano verdesale e pepePer il soffrittoolio extra vergine di oliva Bio,logico desparaglio, rosmarino, santoreggia200 g di calamari10 g di scalogni freschipepe

Cuocere i fagioli in una pentola con le cipolle, il sedano, il bouquet garni e l’acqua. Portare ad ebollizione e cuocere a fuoco moderato per 50 minuti. Far riposare e passare tutte le verdure e un quarto di fagioli al passaverdura con disco fino. Cuocere per altri 10 minuti, regolare di gusto. Preparare il soffritto con olio extra vergine, aglio, rosmarino e santoreggia ed unirlo alla zuppa.Per la pasta unire tutti gli ingredienti ed impastare fino ad ottenere un impasto omogeneo.lasciar riposare e ricavare dei tagliolini. In una padella saltare i calamari con lo sca-logno unire i tagliolini precedentemente cotti in acqua ed un filo di olio. Servire la zuppa in una fondina adagiare al centro i tagliolini a turbante, guarnire con ciuffo di calamaro, un rametto di rosmarino fritto, un filo di olio ed il pepe al mulinello.

Le ricette di Luca Montersino

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I NOSTRI PRODOTTI:

olio extra vergine di oliva Bio,logico despar750 ml

Fagioli cannellini Secchi despar500 g

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ingredienti per 5 persone

FESA DI TACCHINO ALLA SENAPE CON GIARDINIERA DI VERDURE

Parare bene la fesa di tacchino dal grasso.Salare e pepare, quindi metterla in forno a rosolare con un filo d’olio alla temperatura di 220° C. Aggiungere le verdure, rosolarle, quindi bagnare con il vino bianco e lascia-re poi evaporare.Abbassare il forno a 170° C, aggiungere il latte, la senape e cuocere fino ad arrivare a 65° C al cuore. la temperatura si può misurare con un termometro apposito da carne oppure, se non lo si possiede, cuoce-re per circa 60 minuti.A fine cottura togliere la carne, il rosmarino e l’alloro e frullare bene la salsa.

Per la giardiniera di verdure: tagliare a tocchetti tutte le verdure, sbollentarle in acqua salata e acidulata con aceto, man-tenendole al dente. Soffriggere la cipolla tritata in olio con i chiodi di garofano, aggiungere lo zucchero e caramellare. Decuocere con l’aceto, aggiungere la salsa di pomodoro e bollire per 10 minuti; a fine cottura, aggiungere il basilico.Mettere le verdure così preparate nella salsa.Servire l’arrosto affettandolo a fette spesse mezzo centimetro, ben salsato e con la giardiniera di verdure.

Per l’arrosto:1.300 g di fesa di tacchino (femmina)40 g di sedano bianco20 g di carota80 g di cipolla biancaalloro, rosmarino15 ml di olio d’oliva extravergine100 ml di vino bianco500 ml di latte intero fresco60 g di senape fresca

Per la giardiniera di verdure:100 g di carote100 g di cavolfiore bianco100 g di cipolline100 g di sedano bianco100 g di piselli fini50 g di peperoni rossi50 g di peperoni gialli150 ml di salsa di pomodorobasilico, chiodi di garofanoaceto di vino rosso10 g di zucchero semolato

Un gusto, quello della senape, insolito e per questo invitante, che ravviva il tacchino, carne a volte sottovalutata ma che trova un valido complemento nella vivace giardiniera di verdure. Consigliamo la fesa di tacchino in quan-to è un taglio di carne a basso contenu-to di colesterolo e ad elevato contenuto di fosfolipidi.

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SPIEDINI DI MANDARINI ROSOLATI E CARAMELLATI CON CREMA CHIBOUSTE AL LIMONE

ingredienti per 8 persone

Per la crema chibouste100 g di succo di limone Passo dopo Passo despar200 ml di latte intero fresco alta Qualità despar120 g di tuorlo d’uovo 30 g di amido di mais8 g di colla di pesce in fogli50 g di zucchero semolatobuccia di un limone Passo dopo Passo desparPer la meringa della chibouste175 g di zucchero semolato175 g di albume d’uovo 45 g di zucchero semolatoPer i mandarini50 g di burro1 kg di mandarini100 g di zucchero semolatosucco di limoneliquore al mandarinomenta in foglie

Preparazione della crema chibouste: far bollire il latte, versarlo sui tuorli precedentemente miscelati con lo zucchero e portare ad ebollizio-ne. Unire la colla di pesce, il succo e la scorza di limone, unire la meringa italiana calda e riempire degli stampini. Chiudere con il biscotto classico e abbassare la temperatura.Per la meringa di chibouste: cuocere a 121°C l’acqua con lo zucchero, versare a filo sugli albumi con gli altri 45 grammi di zucchero e montare.Per i mandarini flambati e caramellati: riscal-dare una padella, mettere il burro, i mandarini precedentementi puliti, far rosolare, aggiungere la menta, succo di limone e fiammeggiare con il liquore. Unire lo zucchero e caramellare da entrambi i lati. Formare degli spiedini con i mandarini e conservarli al caldo fino al momen-to del servizio.Servire lo spiedino di mandarini con accanto una porzione di crema chibouste al limone.

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I NOSTRI INGREDIENTI

limoni Passo dopo Passo despar

Per questo piatto ho pensato ad uno spiedino di mandarini, un modo insolito di servirli in quanto siamo tutti abituati a mangiare il frutto tal quale o sotto forma di spremuta. Grazie allo loro pelle piuttosto spessa riusciamo a cuocerli in padella senza che il frutto si sfaldi, quindi è possibile creare originali dessert. Le varietà maggiormente commercializzate in Italia sono il mandarino comune, detto anche Avana, e il mandarino tardivo di Ciaculli. Molto noti anche frutti ibri-di come la clementina (incrocio tra il mandarino e l’arancio amaro) e il mapo, (ibridazione del mandarino con il pompelmo).

latte intero fresco alta Qualità despar1 l

clementine Passo dopo Passodespar

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LE 7 MERAVIGLIETRA LEMONTAGNE

La val Gardena, nel cuore delle dolomiti, vanta la più scenografica corona di vette, dove si snodano le piste dei veri campioni di sci, a 1563 metri è tra le località sciistiche delle Dolomiti più frequentate per la sua posizione strategica ai piedi del Sassolungo. Cuo-re delle valle è il paese Selva Gardena, poco mondana, ma di fascino impareggiabile, è una meta dei grandi amanti della montagna che ha man-tenuto intatta la sua atmosfera legata alla cultura e alle tradi-zioni ladine e anche un ottimo rapporto qualità-prezzo negli hotel. Ideale per gli sciatori è il Savoy, (www.hotel-savoy.it) 4 stelle dove con gli sci ai piedi si può accedere alla pista del Sella Ronda o anche con l’ascensore… dallo skiroom si accede direttamente alla pista del Sella Ronda. L’Agri-turismo Villa Frainela (www.villafrainela.it) regala invece un vero belvedere all’ingresso del Parco Naturale Puez-Odle, dove la proprietaria, sempre in costume ladino, serve dol-ci fatti in casa e i piatti della tradizione tirolese. E infine per i veri amanti delle ciaspo-le è consigliato l’hotel Dosses (www.dosses.it) a Santa Cristi-na, con oasi benessere e pisci-na all’aperto riscaldata, ideale per il relax dopo un’escursione con le ciaspole.

di vita ha selezionato per voi sette meraviglie per un “speciale inver-no” tra le montagne del Trentino Alto Adige, veneto e Friuli.

In alta quota sono molti i luoghi incantati utilizzati come punto di partenza per sciare in neve fresca o passeggiare con le ciaspole o le slitte.Panorami inarrivabili, piste da sci infinite, sport e relax, tradizioni e ultimissime novità insieme al me-glio dell’ospitalità con prezzi con-tenuti in hotel, rifugi ecochic, spa all’avanguardia, baite Gourmand o igloo... Per scoprirle iniziamo a conoscere meglio la Selva Gardena, l’alto-piano dello Sciliar, la Marmolada, l’Alta Badia e Cortina per poi an-dare in Friuli per scoprire le pro-poste uniche di Piancavallo e dei boschi del Tarvisiano. varie mete, sette meraviglie, con l’unico e vero obiettivo di voler vi-vere il lato vero della montagna, quello delle lepri e dei caprioli.Quando si cercano angoli tranquil-li, qualità delle emozioni e pae-saggi unici immersi nella natura non si parla solo di sci ma anche di passeggiate sensazionali e luoghi segreti. Quando si sale in quota a passo lento, si lasciano alle spalle i boschi e i pensieri pesanti e quan-do finalmente si apre davanti agli occhi un panorama mozzafiato si capisce il vero significato dell’In-canto.

Val Gardena(Trentino)

Se invece ci si sposta sull’alto-piano dello Sciliar è un susse-guirsi di pascoli innevati, ideali per il fondo e per le ciaspole o per romantiche gite con le slitte trainate dai cavalli. Qui si viene principalmente per pas-seggiare e per godersi relax e wellness. Ideali dopo le lunghe passeggiate sono i bagni di fieno e i massaggi dove hotel come il Turm di Fiè (www.ho-telturm.it) o l’Urthaler di Siusi (courtesy of ©Consorzio Tu-ristico Alpe di Siusi-Altipiano dello Sciliar) hotel di design realizzato per il 70% in legno naturale, sono diventati la ver-sione tirolese delle spa, offer-te in ogni possibile variante: in due, a lume di candela, con le vinacce, le pietre calde o il cioccolato.

Altopiano dello Sciliar

(Trentino)

L’itinerario migliore sugli scii per molti invece parte e ritor-na a Corvara. Si inizia salen-do in quota con la seggiovia del Col Alt, si supera il Passo Campolongo e si scende ver-so Arabba dove la neve fresca regala alcuni dei più bei fuo-ripista della zona. La Marmo-lada è lì, 3343 mt, noto anche con il nome di “regina delle dolomiti” ed è sicuramente una delle viste che fa bene al cuore. Il ghiacciaio della Mar-molada offre un terreno unico nelle Alpi con neve naturale e un panorama a 360 gradi con deviazioni sublimi in rifugi tipi-ci come l’hotel la Montanara (www.lamontanara.it) per de-gustare piatti casalinghi. Vali-cato il Passo Padon, scenden-do fino alla frazione di Roncat, si arriva sulla terrazza dell’an-tico Maso Alla Corte degli Elfi (www.lacortedeglielfi.it) per un’indimenticabile vista e una degustazione di formaggi con sosta relax nel piccolo centro benessere o anche solo per una sosta con un buon libro, rilassarsi attorno al fuoco nell’intimità di una casa nel bosco, ritrovare sapori per-duti. Fermata ideale prima di rientrare e iniziare la discesa verso i boschi dell’Armenta-rola.

Marmolada (Trentino) Val Badia

(Trentino)

PercorsiDIVITATrend neve

di Alessandra Ferri de Lazara

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PercorsiDIVITATrend neve

Marmolada (Trentino)

Collocata in un paesaggio unico la val Badia è inve-ce definita “il cuore delle Dolomiti”ed è un’oasi di stra-ordinarie bellezze naturali e di antiche tradizioni della cultura ladina. Composta di 6 piccole località raggrup-pate in tre diversi comuni (Corvara - Badia - La valle), offre chilometri e chilometri di piste ottimamente inneva-te e collegate da un moderno sistema d’impianti, è meta ideale per soddisfare tutta la voglia di neve: dall’intramon-tabile telemark, al moder-no e divertente carving, allo snowboard, lo sci nordico, lo sci d’alpinismo. Impedibile è la “Sella Ronda”, una del-le escursioni sciistiche più belle della catena alpina: ai piedi da una valle all’altra è il giro attorno al Gruppo Sella – a cavallo tra Trentino, Alto Adige e Veneto. Gli innumere-voli impianti di risalita portano su piste di ogni livello di diffi-coltà e hanno la prerogativa di essere utilizzati con un unico skipass: il celebrato dolomiti Superski.Ma non solo, l’Alta Badia offre anche oltre 80 Km di passeg-giate per godersi un’emozio-nante gita con le racchette da neve o una divertente discesa in slittino.

Val Badia (Trentino)

Una stagione imperdibile quella dell’inverno a Cortina d’Ampezzo detta “la perla del-le Dolomiti” grazie alle tante iniziative e ai molteplici motivi d’interesse: dagli sport sulla neve ai centri benessere, dal-le escursioni all’enogastron-mia locale, alla vita mondana e allo shopping: 278 negozi, 21 gioiellerie e orologerie, 16 gallerie d’arte, 14 negozi di antichità e antiquariato 33 caf-fetterie, pasticcerie, enoteche e birrerie, gli oltre 54 ristoranti e pizzerie, senza contare i nu-merosissimi rifugi d’alta quota a cui si aggiungono le tradizio-nali baite e malghe.E per gli amanti delle novità è arrivato il K-track. Lo sport estivo per eccellenza affer-matosi nella conca d’Ampezzo grazie al progetto cicloturi-stico Cortina Bike Resort, si è definitivamente convertito alla stagione invernale grazie a un particolare kit in grado di tra-sformare la propria mountain bike in uno snowkite per sa-lire e scendere lungo i pendii innevati. Dopo il successo del lancio di questo nuovo sport, avvenuto durante il Cortina Snowkite Contest la bici in versione invernale è pronta a partecipare per l’edizione 2011 alla manifestazione sportiva più scenografica dell’inverno cortinese. Per informazioni: www.cortina.dolomiti.org

Cortina d’Ampezzo (Veneto)

Piancavallo, che si sviluppa a 1.300 metri d’altezza è una terrazza naturale che guarda alla pianura. è una stazione sciistica di classe internazio-nale, ed è un elegante centro residenziale capace di vivere le sue stagioni nell’ebbrezza della mondanità. Tra le sue piste si trovano quelle delle prestigiose gare internazio-nali. Ma Piancavallo è anche un caso unico in Italia e tra pochi in Europa dove si può vi-vere un’emozione unica: per-nottare in un igloo circondato da cime innevate, silenzio e un panorama splendido.L’Accademia Alpina gestisce un villaggio di circa 20 igloo, le famose abitazioni di ghiaccio lapponi, che si trova a 1800 me-tri di quota accessibile con le racchette da neve e ciaspole, o tramite gli impianti sciistici. Le proprietà isolanti della neve mista ad aria fanno sì che la temperatura all’inter-no dell’igloo non scenda mai sotto lo zero, anche se fuori ci sono -20 gradi. Di notte, grazie al calore umano, si possono raggiungere perfino i 18 gradi di temperatura. Sempre nel Villaggio si può visitare una grande cavità naturale, il La-dro delle Matte, che durante il periodo invernale si anima di numerose stalattiti e stalag-miti di ghiaccio, formando un ambiente lunare e surreale.

Piancavallo (Friuli Venezia Giulia)

E ancora in Friuli Venezia Giu-lia, tra i magici boschi innevati del Tarvisiano, vicino ai laghi di Fusine, si trova la Scuola in-ternazionale mushing-sled-dog guidata dal grande Ararad, protagonista, tra l’altro, della mitica spedizione “Sulle orme di Balto”, 1200 chilometri in Alaska, per provare l’ebbrez-za di condurre una slitta trai-nata dai cani siberian husky o lasciarsi trasportare da abili musher lungo candidi paesag-gi innevati, abbracciati dalla pace e dal silenzio. Scuola in-ternazionale Mushing-sleddog Via Verdi 2133010, Fusine in Valromana, Tarvisio (Ud) Tel. +39 348 www.ararad.net, www.snowdogs.it

Boschi del Tarvisiano

(Friuli Venezia Giulia)

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PercorsiDIVITATrend neve

Se scegli di vivere questa avventura, scegliendo tra le numerose offerte proposte, quali abbinamenti ad escursioni con le ciaspole, costruzione del proprio igloo ed altre, ti verrà fornita l’attrezzatura completa: racchette da neve, bastoni, sacco a pelo per la notte e torcia da testa. Dovrai dotarti solo di un abbiglia-mento termico impermeabile, scarponcini da trekking e zainetto.

Nell’igloo dormirai solamente. La colazione e la cena sono servite al caldo del rifugio vi-cino che fa da base per ogni evenienza. Per trascorrere la serata potrai divertirti nello “I Spirit Vodka Bar”: un grande igloo con all’interno un bancone bar, tavoli e sedie interamente fatti di ghiac-ciodove potrai assaggiare bevande e cocktail, illumi-nato da giochi di luce.

Il villaggio igloo a Piancavallo, in Friuli venezia Giu-lia è una meta originale per:

- corsi di team building

- scuole, poiché i ragazzi hanno la possibilità di co-struire insieme gli igloo

DOLOMITI SUPERSKI

450 impianti di risalita, 1200 km di piste perfettamente innevate, attraverso 12 zone sciistiche indimenticabili, tutte comodamente raggiungibili con un unico skipass il Dolomiti Superskipass. www.dolomitisuperski.com• Cortina d’Ampezzo• Plan de Corones•Alta Badia•Val Gardena / Alpe di Siusi•Val di Fassa / Passo Carezza•Arabba-Marmolada•Alta Pusteria•Val di Fiemme / Obereggen•San Martino di Castrozza / Passo Rolle•Valle Isarco•Tre Valli - Moena / S. Pellegrino / Falcade• CivettaPiù comodità con il nuovo Hotel Skipass Service. lo skipass potrà essere acquistato senza costi aggiuntivi comodamente online al seguente link www.dolomitisuperski.com/hss, effettuando il paga-mento con carta di credito. Verrà generato un codice, successi-vamente inviato sia alla struttura ricettiva sia al cliente che potrà quindi trovare lo skipass in albergo.Buona passeggiata!

VILLAGGIO IGLOO

- coppie che vogliono provare il brivido semplice di una notte in un contesto unico e affascinante

- gruppi di amici desiderosi di scoprire nuove emo-zioni.

L’Accademia Alpina organizza pacchetti e offerte per tutti, con o senza pernottamento nel villaggio Igloo.

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IL LIEvITO MAdRE Sempre più attenti a ciò che mangia-mo, ci troviamo ad ogni modo spesso vittime di prodotti che, pur apparendo “sani”, contengono sostanze chimiche che non giovano né a noi né, ad esem-pio, al terreno che ospita determinate piante.è sempre opportuno verificare che ciò che portiamo sulle nostre tavole sia frutto di Madre Natura e non delle mo-difiche, talora troppo invasive, appor-tate dalle mani dell’uomo.Esistono molte aziende in Italia ancora in grado di rispettare quello che do-vrebbe essere l’ordine naturale delle cose, proponendo al consumatore fi-nale dei prodotti più digeribili come il Lievito Madre, perchè durante il pro-cesso di lunga fermentazione vengono attivati processi enzimatici che contri-buiscono alla formazione di molecole più semplici.www.agugiarofigna.com

ECOSOSTENIBILITÀLa bicicletta elettrica è oggi consi-derata da coloro che vivono nei cen-tri delle città il mezzo di trasporto più comodo per gli spostamenti a breve e medio raggio: consente di usare le pi-ste ciclabili e di accedere alle zone a traffico limitato, muovendosi agilmen-te e senza fatica, senza dover affron-

tare il problema parcheggio o dover attendere con pazienza l’autobus, ad un costo bassissimo, oltre 300km con 1 euro di elettricità. è la risposta intelligente e moder-na alle esigenze di economia ed eco-sostenibilità della mobilità assistita. www.italwin.it

EvERGREEN Prodotti evergreen dove la scelta delle materie prime selezionate e riciclabi-li, la cura nel packaging, nei sistemi d’imballaggio e la lavorazione manua-

le di elevata artigianalità sottolineano l’attenzione per il tema dell’eco-so-stenibilità. Prodotti di design che na-scono come un vero inno alla natura per portarla dentro casa.www.nonogiorno.com

MINOR CONSUMO ENERGETICO L’ i l lumina-zione a bas-sa emissio-ne ha ormai interamente sostituito la vecchia lam-padina.Un cambio che si è ra-d i c a l i z z a t o poiché ha de-terminato un minor consu-mo energetico fornendo comunque un fascio di luce capace di illuminare tan-to gli ambienti spaziosi quanto quelli più contenuti.Questa nuovo fenomeno ha trovato l’approvazione anche nell’Arte tanto che l’artista Marco Lodola ha deciso di dedicare un opera all’addio alla vec-chia lampadina, creando Lost Light e Lux Ballerina.www.luxballerina.it

IDEE ECO-SOSTENIBILI

ConsigliDIVITA

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Cultura&tempo liberoEventiDIVITA

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FINO AL 30 GENNAIOPalazzo dei Diamanti (Ferrara)

ChARdIN. IL PITTORE dEL SILENzIOProtagonista dell’arte francese del XVIII secolo, Jean Siméon Chardin (1699-1779) è stato uno dei più im-portanti pittori di tutti i tempi ed ha esercitato un’influenza profonda e duratura su alcuni dei principali maestri della modernità, da Cézan-ne a Matisse, da Braque a Moran-di. Palazzo dei Diamanti presenta la prima mostra italiana dedicata a questo eccelso poeta del quoti-diano e cantore sensibile dei gesti delle persone comuni. La rassegna è organizzata in collaborazione con il Museo del Prado che la ospiterà dopo il debutto ferrarese.

FINO AL 27 FEBBRAIOPalazzo Zabarella (Padova)

IL vOLTO dELL’OTTOCENTO. dA CANOvA A MOdIGLIANILa mostra ripercorre la straor-dinaria vicenda, in gran parte ancora inesplorata, del ritratto quale genere artistico nel corso del XIX secolo. Genere nel quale, più che in altre forme di pittura e in altre tecniche, si sono mani-festati durante l’Ottocento i mu-tamenti del gusto, anche grazie ai rapporti intercorsi tra gli ita-liani e le schiere di stranieri che hanno attraversato la penisola, soggiornando a Napoli, Roma, Firenze, Milano e Venezia. Cento ritratti, cento storie, cent’anni di straordinaria arte, da Canova a Modigliani.

GIORGIO dE ChIRICO. UN MAESTOSO SILENzIO70 dipinti e 20 tra disegni, acquerelli e inchiostri ripercorreranno la vicen-da artistica di uno dei maestri asso-luti dell’arte del Novecento. L’espo-sizione dedicata a Giorgio de Chirico è parte del progetto dalla Metafisica all’Arte che, fino al 27 febbraio, ve-drà le Scuderie del Castello di Mira-mare, ospitare la personale di Fabio Mauri - che presenterà 5 grandi in-stallazioni, oltre a dipinti e disegni degli anni Cinquanta - e la mostra Gli specchi dell’enigma. Artisti intorno a De Chirico, allestita all’interno del Castello, con opere di 15 artisti con-temporanei che hanno reso omaggi più o meno espliciti a de Chirico e che si richiamano alla sua poetica.

Scuderie del Castello di Miramare (Trieste)

FINO AL 27 MARzOMART (Rovereto)

MOdIGLIANI SCULTORE.Tra il 1911 e il 1913 Amedeo Modi-gliani abbandona la pittura e si de-dica alla scultura. Sono gli anni in cui l’artista livornese mette a pun-to un’inedita sintesi fra elementi della tradizione e originali accenti figurativi. L’unicità del progetto espositivo del Mart si concentra

sul corpus delle sculture di Modi-gliani. Come pochi altri protago-nisti delle avanguardie artistiche del novecento, Modigliani coglie le suggestioni della storia e le intrec-cia con un linguaggio personale. Con questa mostra il Mart intende offrire un nuovo contributo ad un aspetto centrale della vicenda ar-tistica di Modigliani, l’artista che amava definirsi ‘’più scultore che pittore’’.

FINO AL 27 FEBBRAIO

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Gastronomia&tradizioneEventiDIVITA

IN FRIULI VENEzIA GIULIA dAL 9 AL 13 MARzO 2011• Si tiene presso il Campo Sportivo di Tamai di Brugnera (Pordenone), tut-to al coperto in locali riscaldati e con ampi parcheggi a disposizione la tra-dizionale Festa della Renga, ormai alla 9^ edizione.A tavola con le nostre tradizioni: il menù prevede infatti piatti tipi-ci come i Bigoli in salsa, la Pasta e fagioli, e il piatto forte preparato in moltissime varietà, come la Renga con aglio e prezzemolo, Renga con radicchio, Renga con peperoni, Ren-ga con cipolla, Renga con porro, ma anche Baccalà alla vicentina, Bacca-là mantecato, Baccalà fresco fritto, Frittura mista e Calamari, Folpetti lessi, Formaggio e polenta, Formag-gio alla piastra.Il menù completo è disponibile anche per asporto. (Prenotazione tavoli va-lida solo per il pranzo di mercoledì 9).

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IN TRENTINOALTO ADIGE FINO A FINE MARzO 2011• 10 rifugi per 10 chef stellati. La vallata più gourmand delle Alpi, divenute Patrimonio natura-le dell’Unesco, propone la seconda edizione di Sciare con gusto, il nuovo modo di gustare la neve e la monta-gna che vede coinvolte le diverse re-altà del territorio: i ristoranti stellati, i rifugi alpini e i masi. Il tutto all’in-segna dei prodotti dell’Alto Adige. Saranno diverse le iniziative rivolte all’ospite buongustaio. In 10 rifugi sulle piste si potrà gustare durante tutta la stagione invernale, il piat-to ideato con originalità da uno chef stellato internazionale.Da non perdere durante tutta la sta-gione invernale la colazione tra le vette presso il rifugio Col Alto e il Gourmet Skitour Santa Croce. Inol-tre, il progetto “Sciare con gusto” è accompagnato da gustose novità: i corsi di cucina ladina e di sci di fondo con Maria Canins, il piatto del fon-dista, il piatto etico e con gusto dei Dolomitici e il “Dé dl vin”, la giornata sugli sci dedicata ai vini altoatesini. Il 20 marzo, l’Alta Badia porta i mi-gliori vini altoatesini a 2000 m per una degustazione, accompagnata da speck, pane e formaggi targati Südti-rol. Info: Associazione Turistica Alta Badia, tel. 0471 836176.

IN VENETO

FINO AL 22 GENNAIO 2011 • Si svolge in Polesine la nuova proposta enogastronomica dal ti-tolo “Cibi di Terranostra (a tavola non s’invecchia)”: un percorso del gusto alla ricerca dei cibi che la cu-cina rurale e le tradizioni familiari della terra polesana offrono nella stagione autunno-invernale. Per la prima volta gli agriturismi di Ter-ranostra, dal basso all’alto Polesi-ne, si presenteranno con una serie di appuntamenti turistici-culturali, in collaborazione con Slow food.

FINO AL 27 MARzO 2011• L’occasione migliore per cono-scere, apprezzare e degustare i famosissimi Radicchio Rosso di Treviso e Radicchio variegato di Castelfranco è la rassegna Fiori d’Inverno che propone fino al 27 marzo 2011 ben dodici mostre-mercato sparse tra le le province di Treviso e Venezia. www.veneto.to

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PilloleDIVITA

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Protetti dai broccoli

I broccoli, che appartengono alla famiglia delle crocifere, rappresentano un alimento importante nella dieta me-diterranea. Ricco di vitamine e conte-nente una vasta gamma di minerali, è un vero toccasana per il nostro organismo! Aspetto importante dei broccoli, secondo gli ultimi studi medici, è rappresentato dal fatto che un uso regolare di tale or-taggio può dimezzare il rischio di svilup-pare alcuni tipi di tumore, in particolare dei polmoni e del colon. Oltre alle attività anti-tumorali, i broccoli svolgono un’azio-ne benefica anche sul cuore, salvaguar-dandolo. Per voi una semplice ma gustosa ricetta.INGREdIENTI PER 4 PERSONE:broccoletti (cime di rapa): 1 kgaglio: 3 spicchipeperoncino olio extravergine d’olivasalePREPARAzIONE:Mondare e lavare i broccoletti. Lessarli al vapore per 45 minuti.In una padella soffriggere l’aglio e un peperoncino in poco olio.Unire i broccoletti e farli saltare per qualche minuto a fuoco vivace.Possono essere serviti come contorno o per condire una buona pasta. Si consiglia di non servire piatti contenenti peperon-cino ai bambini fino ai 6-7 anni di età.

Depurati con i carciofi

Un gusto leggermen-te aromatico, un colore verde intenso ed una forma leggermente tondeggiante: ecco il carciofo. Un ortaggio ricco di fibre, potassio, fosforo, calcio e magnesio ma soprattutto di CINARINA, una sostanza in grado di favorire la digestione e stimola-re la bile. è un ottimo alimento per chi desidera purificarsi, disintossicarsi…ed è anche molto apprezzato dal palato di grandi e piccini. Ecco a voi una semplice ricetta che permetterà di far apprezzare il carciofo a tutta la famiglia!INGREdIENTI PER 4 PERSONE:1 rotolo di pasta sfoglia

2 mozzarelle 7 fette di prosciutto cotto4 carciofiolio extravergine d’olivasalePREPARAzIONE:Pulite i carciofi e tenete per questa ricetta soltanto le “teste”, tagliatele a metà e togliete “le barbe”, quindi tagliatele a spicchi sottili. Mettetele in padella con un po’ d’olio extravergine di oliva e fatele stufare pochi minuti a fiamma moderata, quindi aggiungete il sale e un goccio d’acqua e portate a termine la cottura fino a che non risultino belle morbide. Fatele poi raffreddare. Asciugate bene la mozza-rella dall’acqua che contiene aiutan-dovi con un canovaccio o premendola bene su carta assorbente da cucina; tagliatela a fette di circa 3 millimetri di spessore. Stendete la pasta sfoglia e adagiatevi metà delle fette di mozza-rella, curandovi di lasciare un “bordo” vuoto tutt’intorno alla sfoglia. Adagiate sulle fette di mozzarella le fette di cotto e su quest’ultimo i carciofi ben scolati. Terminate con l’altra metà della mozzarella. Ripiegate il “bordo” laterale lasciato vuoto sul ripieno, quindi arrotolate bene su se stesso il tutto, facendo attenzione a chiuderlo bene.Mettete lo strudel su carta da forno in un vassoio e infornate a 200 °C per 30 - 35 minuti circa, fino a che la superficie non si colori.

Fortunati con le lenticchie: il legume più antico

Buone, saporite e genuine, le lenticchie sono una vera ri-serva di proteine, minerali e fibre. Si tratta di un alimento poco costoso, facilmente reperibile che sostituisce facilmente un pasto completo, appagando anche il palato. Il consumo delle lenticchie, si deve ricordare, è sempre da fare previa cottura poiché a crudo non sono digeribili a causa della presenza di antidigestivi, i quali vengono però distrutti dal calore. INGREdIENTI PER 4 PERSONE:325 gr lenticchie1 cucchiaio dado olio 5 cucchiai e sale q.b.1 cipolla

1 pezzettino di sedano1 pezzettino di carota1 peperoncino piccolo (o a piacere)1 foglia di alloroPREPARAzIONE:Tritate cipolla, sedano, carota e pepe-roncino.Controllate le lenticchie “a dito” e sciac-quatele sotto l’acqua fredda.versate le verdure nella pentola a pres-sione con l’olio e lasciate amalgamare a fiamma moderata 5 minuti.versate le lenticchie nella pentola e lasciate insaporire altri 3 minuti.Aggiungete il dado e un bicchiere abbon-dante di acqua (a seconda della quantità totale di verdure nella pentola), aggiu-state di sale e chiudete la pentola.Fate cuocere dal momento del fischio, a fiamma minima, per circa 15 minuti. Sfiatate, aprite la pentola e mescolate il tutto.

La mela di Verona

La mela di Verona vanta nu-merose caratteristiche che la contraddistinguono: l’ele-vata croccantezza, la bassa acidità, l’alto grado zucche-rino, l’aroma spiccato e l’ottimo equilibrio gustativo fin dall’epoca di raccolta. Baby Fruit è il marchio che identifica la mela di verona a residuo zero: tale definizione comprende una coltivazione a basso impatto ambientale e la riduzio-ne al minimo del ricorso a mezzi tecnici adottati nell’agricoltura convenzionale negli ambiti della fertilizzazione, della la-vorazione del terreno, del controllo delle infestanti e della difesa dei vegetali. Que-sto viene ottenuto mediante una attenta selezione dei principi attivi, dei tempi e delle modalità di trattamento e mediante tecniche di coltivazione impegnative, che richiedono competenze e abilità partico-lari da parte degli agricoltori. La frutta a residuo zero è la risposta alla richiesta di un consumatore sempre più esigente e attento che ricerca un prodotto comple-tamente sicuro per quanto riguarda la presenza di residui di fitofarmaci. Il re-siduo zero è regolamentato dalla norma-tiva UE relativa ai prodotti alimentari per l’infanzia e presenta residui non rilevabili (minori di 0,01 ppm) all’analisi chimica.

di Alessandra Ferri de Lazara

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