di Giuseppe Carlone
I PORTI PUGLIESI NELL’OTTOCENTO1. BARLETTA, progetti ingg. Lauria-Giordano, 1845-’49; ing. Mati, 1869
2. BARI, porto vecchio, ing. Gimma, 1809; porto nuovo, progetti ingg. De Giogio-DeFazio, 1829-’30; ing. Lauria, 1845; ingg. Bruno-Petrillo, 1851; ing. Giordano, 1853; ing. Palermo, 1867; ing. Oberty, 1869; piani di ampliamento, 1887/1900
3. BRINDISI, progetti ing.Pigonati, 1781; ing. Pollio, 1789-’92; ing. Tironi, 1821; piano di bonifica, 1842; cap. genio militare Cervati,1843; lavori escavazione, 1861-’70
4. OTRANTO, progetto ing. Mati, 1870
5. GALLIPOLI, progetti ing. Lauria, 1842-’45; ing. Pinto, 1868
6. TARANTO, Canale navigabile, 1874; Arsenale militare, 1884-’89; Porto commerciale, 1889-1904
Nell’Ottocento Bari ha il ruolo di collettore delle derrate e di mediatore negli scambi fra la parte centrale della provincia, con la sua appendice materana, e i porti adriatici della penisola e della costa balcanica.
Per tutto il secolo e soprattutto dopo l’Unità le esportazioni dell’olio di oliva rappresentano per quantità e valore, il principale fattore della crescita commerciale di Bari.
La marcata e crescente concentrazione a Bari dei traffici portuali con l’estero e con il resto della provincia è favorita dalla rete capillare di infrastrutture realizzata nell’Ottocento preunitario e postunitario (strade e ferrovie) che consente di trasferire rapidamente e a basso costo nel capoluogo le merci da esportare e di far defluire altrettanto agevolmente verso i comuni della provincia le merci importate a Bari dall’estero e dalle altre province del Regno.
IL PORTO DI BARI NELL’OTTOCENTO
1-Trani-Corato, arch. G. Mastropasqua (1811), ing. D. Leandro (1812/’13)
2- Molfetta-Terlizzi, arch. G. Mastropasqua (1812)
3-Trani-Andria, ing. N. Suppa (1813)
4-Bari-Altamura-Gravina (1815-1834), Gravina-Matera (1841-1846)
5-Bari-Sannicandro-Cassano delle Murge (anni Venti-Quarnta sec.XIX)
6-Bari-Valenzano.Acquaviva (anni Venti-Quaranta sec. XIX)
TERRA DI BARI-STRADE COSTRUITE DAL 1800 AL 1820
7-S.Spirito-Bitonto-Palombaio (primo decennio della Restaurazione Borbonica).
8-Mediterranea o Ferdinandea (1827-1843)•Ponte romano sull’Ofonto Canosa di Puglia-Andria-Corato-Ruvo di Puglia-Terlizzi-Bitonto-Palo del Colle-Bitetto (1827-1833)•Sannicandro di Bari-Rutigliano-Conversano-Castellana-Putignano-Noci(1833-1843)•Nuovo tracciato Casamassima – Turi (1833-1843)
9-Andria-Barletta (1827-anni Trenta sec.XIX)
10-Barletta-Canosa di Puglia (1831-1838)
11-Santeramo-Gioa del Colle (1831-1840)
TERRA DI BARI-STRADE COSTRUITE DAL 1825 AL 1830
13-Altamura-Matera (1841-1846)
14-Bisceglie-statale Mediterranea, tratto Corato-Ruvo di Puglia, (1827- primi anni Cinquanta sec. XIX)
15-Fasano-Locorotondo-Martina Franca (1845-1853)
16-Monopoli-Castellana (1845-1852)
17-Rutigliano-Mola Di Bari (1847-1860)
18-Canosa di Puglia-Lavello-Melfi (1852-1860)
19-Altamura-Santeramo (anni Cinquanta sec. XIX)
20-Noci-Mottola (anni Cinquanta sec. XIX)
21-Cassano delle Murge-Acquaviva (1856-1863)
TERRA DI BARI-STRADE COSTRUITE DAL 1840 ALL’UNITÀ
COMUNI a. 1800 a. 1861 a. 1901
BARLETTA 16.000 27.304 41.969
TRANI 14.000 23.411 32.059
BISCEGLIE 11.000 19.239 31.461
MOLFETTA 14.000 25.528 40.641
GIOVINAZZO 5.320 8.752 11.617
BARI 18.760 34.255 78.341
CANOSA 5.000 12.985 24.230
ANDRIA 13.402 30.018 49.967
CORATO 10.000 25.189 41.739
RUVO 7.033 12.227 23.975
TERLIZZI 10.400 18.009 23.394
BITONTO 14.500 23.888 30.652
MODUGNO 1.000 8.190 11.979
REGIONE PUGLIA-SISTEMI INSEDIATIVICOMUNI DEL NORD BARESE
REGIONE PUGLIA: STRADE DI CONTO REGIO, SEC. XIX
“Messa a brevissima distanza dalle coste nordiche africane, dalle albanesi, montenegrine e dalmate Bari è chiamata ad addivenire un anello di congiungimento non dispregevole fra il commercio di oriente e quello di occidente” (Columbo,
Presidente della Camera di Commercio ed Arti di Bari, 1883)
IL PORTO DI BARI NELL’OTTOCENTO
IL PORTO DI BARI NEL NOVECENTO PIANO STATALE, ingg. Inglese-Lo Gatto, 1917-’19; varianti, 1923-‘38
PIANI ALTERNATIVI, ingg. Lovri, 1917/1927; Scoppetta Revest-Marzio,1923; Giberna, 1935; a cura della Commissione dei piani regolatori deiporti, 1938; a cura della Sezione Marittima del Consiglio Provincialedell’Economia, 1940; a cura della Capitaneria del Porto di Bari, 1946
PIANO REGOLATORE, a cura della Camera di Commercio, Industria eAgricoltura di Bari, 1963
PIANO REGOLATORE, a cura della Commissione dei piani regolatori deiporti, ingg. Ferro-Orabona-Strongoli, dott. Manara, prof. Alba presidentedel Consorzio del Porto di Bari, 1959-‘63
“Tenere conto della posizione e delle caratteristiche di Bari nel quadro del Mezzogiorno d’Italia, anche in relazione al movimento viaggiatori verso l’opposta sponda adriatica, e all’auspicata ripresa dei rapporti con l’oriente, e quindi prevedere una stazione marittima viaggiatori adeguata al movimento ed all’importanza dello scalo” (Commissione dei piani regolatori dei porti, 1959-’63)
IL PORTO DI BARI NEL NOVECENTO
Agli inizi del Novecento il porto è un importante “centro di lavoro” per la città di Bari, con una struttura modesta e inadeguata a garantire un traffico mercantile di livello nazionale e internazionale. Questa è la lezione di storia che si ricava dalle osservazioni del consigliere della Camera di Commercio ed Arti della Provincia di Bari Emmanuele Fizzarotti:
“Da molti anni si lamenta la insufficienza del nostro porto. Ormai esso non è più all’altezza dei nostri tempi, anzi la sua funzione è andata mano mano peggiorando in ragione inversa dello sviluppo progressivo di tutte le altre attività commerciali del capoluogo” (1907)
IL PORTO DI BARI NEL NOVECENTO
Un’analisi impietosa, che relegava il porto di Bari a “un semplice ricordo storico” se non fosse intervenuta con il suo sostegno la politica nazionale:
“Per una città come Bari in piena evoluzione, ogni anno che passa inutilmente è un cammino perduto, che non si potrà più rifare”(1910)
IL PORTO DI BARI NEL NOVECENTO
ALLEGORIA DEL COMMERCIO E DELL’INDUSTRIA, Palazzo Fizzarotti, Salone delle Arti e del Lavoro, 1905-’08
ALLEGORIE DELLA CITTÀ DI BARI
ALLEGORIA DI BARI, Aula Magna dell’Università degli Studi, M. Prayer, 1924
ALLEGORIE DELLA CITTÀ DI BARI
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